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Foglio excel che riproduce il quadro RE del modello Redditi PF 2025 per la determinazione del reddito da lavoro autonomo derivante dall’esercizio di arti o professioni.
Il file è utile per pre-compilare il quadro RE (con il dettaglio analitico di ogni rigo compilato) effettuando una quadratura con i dati di contabilità (il file contiene campi automatici e di controllo che facilitano la compilazione).
E’ possibile stampare il quadro una volta completato.
Il file richiede Microsoft Excel 2007 (o successivi) o equivalente
3 CFP Revisori Legali e ODCEC E-learning in differita
Differita e-learning dal 15/04/2025 al 31/12/2025 (Diretta e-learning già svolta il 01/04/2025 | 3 ore) - codice evento 232470
RELATORE: Dott. Stefano Pizzutelli
MATERIE E VALIDITA' ACCREDITAMENTO
Codici materia Revisori Legali: A.1.18 - B.4.14
Codici materia CNCDEC: C.2.14. - C.1.2.
Per usufruire dei corsi accreditati segui questi semplici passi:
Per ottenere i crediti è necessario completare le TRE ore di videocorso. Il sistema tiene traccia della fruizione dei video da parte dell'utente, e attribuisce i crediti solo quando tutto il videocorso è stato completato.
Per l'attribuzione dei crediti NON è più obbligatorio il questionario finale di verifica.
eBook in pdf di 51 pagine, intende illustrare in maniera molto pratica e operativa gli elementi per una corretta valutazione del rischio di impresa in agricoltura attraverso la conoscenza delle peculiarità della gestione contabile e di bilancio in questo settore.
Aggiornato alla Legge di Bilancio 2025
Il testo intende illustrare in maniera molto pratica e operativa gli elementi per una corretta valutazione del rischio di impresa in agricoltura attraverso la conoscenza delle peculiarità della gestione contabile e di bilancio in questo settore.
L’impresa agricola, infatti per sua natura è condizionata da una serie di fattori extra aziendali che portano a rischi e a crisi ricorrenti. Inoltre la contabilizzazione classica mal si adatta alla gestione delle attività biologiche quali sono quelle che fondano l’attività agraria.
A questo fine vengono inquadrati inizialmente i fondamenti dell’impresa agricola dal punto di vista civilistico e fiscale, anche alla luce della recente Riforma, e vengono poi analizzati i vari elementi del bilancio dell’impresa agricola estremamente peculiari e caratteristici, sempre nell’ottica del risk management anche ai fini del credito. Un ampio spazio è dedicato al principio contabile IAS 41 e al concetto cardine del fair value per la rappresentazione e valutazione del capitale agrario. La trattazione è completata dall’illustrazione di un caso pratico di conferimento di azienda agricola.
Da ultimo, si evidenzia che il testo è stato revisionato alla luce, sia del D.Lgs n. 192/2024, che della Legge di Bilancio 2025 (L. n. 207/2024). In particolare, il D.Lgs n. 192/2004 ha attuato parte della delega per la riforma fiscale (L. n. 111/2023), mentre, la Finanziaria 2025, ha confermato le regole introdotte, per il 2024 e il 2025, dalla Legge n. 28/2024, circa la tassazione dei redditi dominicali ed agrari dichiarati dai coltivatori diretti (CD) e dagli imprenditori agricoli professionali (IAP).
Sintesi
Premessa
1. L’inquadramento civilistico e fiscale dell’impresa agricola: brevi cenni
1.1 L’inquadramento civilistico dell’impresa agricola
1.2 Il nuovo articolo 2135 del codice civile
1.3 Le attività e la figura dell’imprenditore agricolo “post-riforma”
1.4 Le attività connesse di manipolazione e trasformazione
1.4.1 Soggetti che possono applicare il regime forfetario
1.4.2 Produzione di beni
1.4.3 Attività di servizi
2. Valutazione dell’impresa agricola da parte del sistema creditizio
2.1 Utilizzo di forme di finanziamento a medio e lungo termine
2.2 I fattori di rischio tipici gravanti sulla combinazione produttiva agricola
2.3 Le problematiche rappresentative e valutative delle attività agricole derivanti dalle disposizioni civilistiche
2.4 Struttura dello stato patrimoniale e del conto economico
3. Il bilancio della ditta individuale
3.1 I principi contabili
3.2 Gli asset biologici dell’impresa
3.3 L’applicazione del fair value nello IAS 41
3.4 Rappresentazione e valutazione dei beni agricoli
3.5 La contabilizzazione delle attività biologiche “fruttifere”
3.6 Prodotti agricoli, altri beni, diritti e aiuti governativi
3.7 Alcune voci specifiche di bilancio: contributi ed altri oneri
3.8 Valutazione del complesso aziendale conferito
3.9 Il conferimento d’azienda agricola
3.10 Le modifiche apportate dalla riforma fiscale per il Modello Redditi 2025
3.10.1 Detassazione Irpef
3.10.2 Modifiche dell’art. 67 del TUIR in materia di determinazione dei redditi
3.10.3 Regime di tassazione dei redditi agrari - D.Lgs. n. 192/2024
3.10.4 Agroenergie
4. Trattamento fiscale delle piante officinali
4.1 Evoluzione normativa
4.2 Aspetti civilistici e fiscali
4.3 IVA: composizione di cesti contenenti diverse piantine
Bibliografia
Riferimenti normativi
FWTP00017
(Registrazione del Corso in diretta svolto il 13.03.2025 - Durata del corso: 2 ore circa)
Webinar dedicato alle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 sulla tassazione dei benefit aziendali, l’uso promiscuo e privato dei veicoli e le limitazioni fiscali per amministratori e dipendenti.
Per i periodi d’imposta 2025, 2026 e 2027, il Ddl Bilancio 2025 ha confermato che non risulta essere imponibile, entro il limite complessivo di 1.000 o 2.000 euro, il valore dei beni e servizi offerti ai dipendenti (compresa l’auto in benefit).
Il datore di lavoro potrà assegnare l’autoveicolo aziendale in uso promiscuo (sia aziendale sia privato), esclusivamente privato, o prevedere il rimborso dei costi chilometrici per il dipendente che utilizza l’auto propria.
Il Legislatore ha individuato, inoltre, particolari limitazioni fiscali per le tipologie di veicoli che si prestano a un uso personale, oltre che aziendale, da parte dell’amministratore oltre al fatto che l’assegnazione dell’auto dovrà essere deliberata dai soci in assemblea.
La finalità del seminario è quella di proporre una lettura ragionata delle novità normative, diretta a effettuare una ricostruzione della disciplina e della prassi vigente, implementandole con le più recenti novità interpretative diffuse dalla prassi e dalla dottrina più autorevole.
Durante la trattazione dei vari argomenti si cercherà anche di anticipare le problematiche applicative e i riflessi pratici correlati alle novità approfondite che, inevitabilmente, andranno a interessare la gestione corrente dei nostri studi professionali.
Nel corso del seminario, oltre alle risposte ai quesiti proposti dai partecipanti alla diretta, verranno analizzati alcuni casi pratici.
Le novità fiscali 2025 per la gestione delle flotte auto
Il trattamento fiscale delle auto assegnata ai dipendenti
Il trattamento fiscale dell’auto concessa agli amministratori di società
Il noleggio degli autoveicoli
Roberto Bianchi
Dottore commercialista e revisore legale in Bologna e Ravenna.
Docente a contratto di diritto tributario presso la SUPSI di Lugano, l’Università Luigi Bocconi di Milano, l’Università Luiss – Guido Carli di Roma e l’Università La Sapienza di Roma. È altresì pubblicista per il Sole 24 Ore e per numerose riviste di settore. È senior partner dello studio professionale Cioni & partners a Bologna.
Il corso è aperto a tutti gli interessanti e in particolare si rivolge a:
Corso registrato NON ACCREDITATO.
Requisiti software:
3 CFP Revisori Legali e ODCEC E-learning in differita
Differita e-learning dal 02/04/2025 al 31/12/2025 (Diretta e-learning già svolta il 25/03/2025 | 3 ore)
codice evento 232755
RELATORE: Dott.ssa Monica Peta
"Obblighi Informativi ESG: ESRS 1, ESRS 2 e Doppia Materialità"
Questa giornata sarà dedicata agli obblighi di informativa ESG secondo gli standard ESRS 1 e ESRS 2. Verrà inoltre approfondito il concetto di doppia materialità, fondamentale per valutare l’impatto delle attività aziendali sulla società e sull’ambiente. Verranno illustrati casi pratici di due diligence applicata alla sostenibilità.
MATERIE E VALIDITA' ACCREDITAMENTO
Codici materia CNCDEC: C.2.17
Codice materia Revisori Legali: D.1.6 - D.1.4 - D.1.5
Per usufruire dei corsi accreditati segui questi semplici passi:
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Webinar dedicato agli obblighi e adempimenti in materia di safeguarding in vigore dal 1° gennaio 2025.
In collaborazione con
Registrazione della diretta del 10.03.2025
Dal 1° gennaio 2025 obblighi e adempimenti in materia di safeguarding sono diventati realtà. È pertanto necessario applicare quotidianamente, traducendole in "pratica", le previsioni codificate nell'ambito dei modelli di controllo e gestione, nonché rendere operativa la figura del safeguarder.
Questo webinar è un importante strumento di formazione e informazione in materia di safeguarding, e mira a fornire, con taglio pratico, le indicazioni necessarie per non trovarsi impreparati in questa materia.
Barbara Agostinis, Avvocata in Pesaro
Esperto in diritto dello sport e dottore di ricerca in diritto civile. Svolge attività professionale anche in sede giurisdizionale nell’ambito del diritto sportivo. Componente del Collegio di Garanzia dello Sport istituito presso il CONI (V sezione), giudice del Tribunale disciplinare della I.A.A.F., nonché referente della Scuola dello Sport CONI Marche per l’area giuridica, socia dell’Associazione Italiana Avvocati dello Sport (responsabile del Coordinamento Regione Marche).
Patrizia Sideri, Commercialista in Siena
Dottore Commercialista e Revisore Legale dei Conti, con specializzazione pluriennale nel settore non profit e sportivo dilettantistico, compresa la consulenza direzionale per il controllo di gestione e per il project financing delle realtà più strutturate. Docente in corsi, seminari e giornate di studio, e autore di numerose pubblicazioni in materia di diritto dello sport dilettantistico. Consulente della Scuola dello Sport Toscana.
Corso registrato. NON ACCREDITATO.
Il corso online è fruibile sia da pc che da dispositivi mobili (smartphone/tablet).
Non occorrono né webcam né microfono.
REQUISITI SOFTWARE
Browser: Chrome, Firefox, Edge, Safari
Sistema operativo: Windows 7 o superiori, MacOS 10.9 o superiori
SERVIZIO CLIENTI
Per tutte le informazioni sul corso, invio credenziali di accesso, rilascio atti del corso, ecc
Tel: 0541 628200 formazione@maggioli.it
Il presente manuale approfondisce il tema della holding sotto le sue diverse sfaccettature. Si inizia evidenziando le opportunità che l’istituto offre e fornendo risposte all’esigenza di comprendere a quali tipi di utilizzi si presta. Dopo le prime considerazioni si passa ad illustrare la definizione di holding introdotta dal c.d. Decreto ATAD, attraverso l’inserimento dell’art. 162-bis del Tuir e gli aspetti fiscali più pregnanti attinenti all’IRAP, all’IRES e all’IVA.
Un capitolo è dedicato al “bilancio della holding industriale” con particolare attenzione alle disposizioni dettate dalla legge europea 2019/2020 (L. 23 dicembre 2021, n. 238 in G.U. 17 gennaio 2022, n. 12 in vigore dal 1° febbraio 2022). Il testo analizza altresì le modalità concrete di creazione della holding stessa, con un particolare focus sul conferimento a realizzo controllato previsto dall’art. 177 co. 2 e co. 2-bis del Tuir, anche alla luce della riforma intervenuta ad opera del D.Lgs. 192/2024 che ha riscritto l’art. 177. Un capitolo viene anche dedicato alla possibilità di creare la holding mediante la nuova operazione di scissione mediante scorporo. Un approfondimento viene riservato alle opportunità e criticità della holding estera, nonché ai pro e ai contro di costituire una holding sotto forma di società semplice. Viene inoltre affrontata la fiscalità indiretta del passaggio generazionale delle quote di holding, anche alla luce della riscrittura dell’art 3 co. 4 ter D.Lgs. 346/1990 ad opera del D.Lgs. 139/2024. Vengono in seguito presentati alcuni importanti adempimenti della holding quali la comunicazione all’anagra- fe tributaria e la comunicazione CRS. Si descrivono in chiave pratico/operativa, diversi esempi di comunicazione all’anagrafe, proponendo le schermate che l’operatore incontra nell’adempiere a tali comunicazioni. Vengono poi analizzati casi tratti dalla pratica professionale. Un capitolo infine indica i passaggi necessari che la holding deve effettuare per procedere con l’accreditamento al REI, SID e alla generazione dei certificati di sicurezza.
AGGIORNAMENTI NORMATIVI E GIURISPRUDENZIALI
◾ Legge di Bilancio 2025
◾ D.Lgs. 192/2024
◾ D.Lgs. 139/2024
ENNIO VIAL
Dottore commercialista, opera nel settore della consulenza in materia di fiscalità internazionale, di operazioni straordinarie, di riorganizzazione di patrimoni familiari e di trust. È relatore per svariati enti di formazione. Pubblica da oltre 20 anni articoli e libri su temi di sua competenza.
SILVIA BETTIOL
Dottore commercialista, si dedica alla consulenza in materia di fiscalità internazionale, di operazioni straordinarie e di trust. Ha maturato una significativa esperienza in tema di comunicazioni delle holding. È relatrice e autrice di pubblicazioni su temi di sua competenza.
1 Le opportunità della holding
1.1 Introduzione
1.2 Lineamenti della holding
1.3 I vantaggi della holding
1.3.1 Vantaggi nella gestione della liquidità
1.3.2 Regimi fiscali di favore ai fini delle imposte dirette e indirette
1.3.3 Gestione di un passaggio generazionale ordinato
1.3.4 Filtro per gestire i conflitti tra i soci
1.3.5 Filtro per tenere unito un gruppo di soci
1.3.6 Mitigazione del rischio delle attività
1.3.7 Gestione della governance del gruppo
1.3.8 Maggiore solidità finanziaria spendibile nei confronti del sistema bancario
1.3.9 La tutela del patrimonio
1.4 Gli svantaggi della holding: introduzione
1.4.1 Responsabilità per l’attività di direzione e coordinamento
1.4.2 Necessità di redazione di un bilancio consolidato
1.4.3 Rischio di presenza di società di comodo
1.4.4 Appesantimento IRAP
1.4.5 Duplicazione di costi societari
1.4.6 Appesantimento della burocrazia infragruppo
1.4.7 Problematiche IVA
1.4.8 Holding discount
2 La definizione di holding ex art. 162-bis del TUIR dopo l’intervento del D.Lgs. 142/2018
2.1 Introduzione
2.2 La vecchia disciplina e l’abolizione dell’art. 113 TUB
2.3 I lineamenti della disciplina attualmente in vigore
2.3.1 Gli intermediari finanziari veri e propri
2.3.2 Le società di partecipazione finanziaria (holding che posseggono partecipazioni in intermediari finanziari di cui al punto 1)
2.3.3 Holding non finanziarie e soggetti assimilati
2.4 La forma di bilancio
2.5 La disciplina fiscale - cenni
2.5.1 La compilazione del modello IRAP per le holding industriali
2.6 Come si valuta la prevalenza
2.6.1 L’interrogazione parlamentare e gli interventi di prassi
2.6.2 Il caso della sub-holding
2.6.3 Holding mista industriale e finanziaria
2.6.4 La liquidity company
2.6.5 Le partecipazioni iscritte nel circolante
2.6.6 Risvolti FACTA/CRS nelle risposte 266 e 363/2021
2.6.7 Profili IRAP
2.7 Entrata in vigore dell’art. 162-bis
2.8 Le comunicazioni all’anagrafe - cenni
2.8.1 Le risposte della DRE Piemonte in tema di società semplici
2.9 Esempi pratici qualificazione società ex art. 162-bis
3 La dichiarazione IRAP 2025 della holding industriale
3.1 Introduzione
3.2 La base imponibile
3.3 L’aliquota maggiorata
3.4 La compilazione del modello IRAP per le holding industriali
3.5 Alcuni esempi di compilazione
3.6 Le holding società di persone
4 Holding e IRES
4.1 Introduzione
4.2 Oneri finanziari
4.3 Le perdite su crediti
4.4 La maggiorazione IRES
4.5 Società di comodo
4.6 Altre previsioni minori
5 Le holding e la disciplina delle società di comodo
5.1 Introduzione
5.2 Le cause di esclusione
5.3 Le cause di disapplicazione
5.4 Le perdite sistemiche non sono più un problema
6 La holding di famiglia e l’IVA
6.1 Introduzione
6.2 La holding è un soggetto economico?
6.3 La holding può detrarre l’IVA?
6.4 Gli orientamenti dell’Agenzia delle Entrate in tema di IVA
6.5 Le opportunità offerte dalla disciplina IVA
6.5.1 Introduzione
6.5.2 Il Gruppo IVA
6.5.3 La tenuta di contabilità separate
6.5.4 Analisi di un caso tratto dalla pratica professionale
6.6 La cessione delle partecipazioni
7 Il finanziamento della holding alle consociate
e profili IVA connessi
7.1 Introduzione
7.2 La soggettività IVA della holding
7.2.1 L’indetraibilità del comma 2 dell’art. 19 e le eccezioni del comma 3: il caso della lettera b)
7.2.2 L’eccezione della lettera a-bis): i finanziamenti a soggetti extracomunitari
7.3 Casi di applicazione del pro rata
7.3.1 I termini della questione
7.4 Un quadro di sintesi
7.5 Le possibili soluzioni per la holding che eroga finanziamenti domestici
7.5.1 Introduzione
7.5.2 La separazione delle contabilità
7.5.3 Il gruppo IVA
8 Il bilancio delle holding industriali
8.1 Introduzione
8.2 La forma del bilancio ed il principio della derivazione rafforzata
8.2.1 Gli effetti del principio di derivazione rafforzata
8.2.2 Le azioni proprie
8.2.3 I finanziamenti nei confronti delle società appartenenti al gruppo delle micro imprese
8.2.4 I finanziamenti verso terzi ed il costo ammortizzato
8.2.5 Il finanziamento alla società controllata
8.2.6 I finanziamenti infragruppo cui trova applicazione il principio di derivazione rafforzata
8.3 “Novità” in tema di bilancio per le holding “pure”
8.3.1 Introduzione
8.3.2 Le modifiche normative: le norme non applicabili
8.3.2.1 Impossibilità di redigere il bilancio delle micro imprese
8.3.2.2 Quali conseguenze sul principio di derivazione rafforzata?
8.3.2.3 Inapplicabilità del comma 2 dell’art. 2435-bis (Accorpamento dei ratei e risconti)
8.3.2.4 Inapplicabilità del comma 6 dell’art. 2435-bis
8.3.2.5 Facoltà di iscrivere i titoli al costo di acquisto, i crediti al presumibile valore di realizzo e i debiti al nominale (comma 7)
8.3.2.6 Il caso delle azioni proprie
8.3.3 Entrata in vigore
8.3.4 Ambito soggettivo della novella
9 La creazione della holding mediante conferimento
9.2 Il conferimento ex art. 177, co. 2 TUIR nella risposta 170/2020
9.1 Introduzione
9.2.1 I principi della risposta
9.2.2 Requisiti soggettivi dei conferenti
9.2.3 Il requisito del controllo
9.2.4 Acquisizione “uno actu”
9.2.5 Il conferimento di partecipazioni detenute indirettamente
9.2.6 Il realizzo controllato
9.3 La non applicabilità della clausola antiabuso ai soci persone fisiche
9.4 La piena dignità dell’art. 177 co. 2 rispetto all’art. 9
9.5 La gerarchia tra le norme: dalla pari dignità alla prevaricazione
9.6 Il problema della minusvalenza
9.7 Imposta di registro
9.8 Imposta sulle transazioni finanziarie
9.9 Altri regimi fiscali che interessano l’operazione di conferimento di partecipazioni (art. 177 co. 2-bis, art. 9)
9.9.1 Ancora sul conferimento ex art. 177 co. 2
9.9.2 Il conferimento di quote qualificate: un primo inquadramento
9.9.3 Il requisito partecipativo: la partecipazione qualificata (lett. a) co. 2-bis)
9.9.4 Il requisito della partecipazione del conferente (lett. b) co. 2-bis)
9.9.5 Il soddisfacimento dell’effetto demoltiplicativo ai fini del conferimento di partecipazioni in holding - indicazioni valide per i conferimenti effettuati sino al 2024
9.9.6 Il soddisfacimento dell’effetto demoltiplicativo ai fini del conferimento di partecipazioni in holding – Indicazioni valide dal 2025
9.9.6.1 Principali caratteristiche del nuovo comma 2-bis
9.9.6.2 La residualità rispetto al comma 2
9.9.6.3 La qualificazione della partecipazione conferita
9.9.6.4 Le nuove deroghe alla unipersonalità
9.9.6.5 I conferimenti minusvalenti
9.9.6.6 Il “long holding period”
9.9.6.7 Le nuove regole per le holding: il problema della demoltiplicazione
9.9.6.8 Come definire la holding
9.9.6.9 Il livello della demoltiplicazione
9.9.7 La creazione abusiva della personal holding
9.9.8 Le opportunità della personal holding
9.10 Creazione della holding mediante conferimento: un quadro di sintesi
10 La creazione della holding attraverso la scissione mediante scorporo
10.1 Inquadramento
10.2 La scissione mediante scorporo come operazione volta a creare la holding
10.3 La scissione mediante scorporo come operazione volta a creare la sub-holding
10.4 La nuova fiscalità della scissione con scorporo
10.4.1 La neutralità fiscale dell’operazione
10.4.2 Novità in tema di posizioni soggettive
10.4.3 Le previsioni dell’art. 173 non applicabili alla scissione mediante scorporo
10.4.3.1 Il concambio e la retrodatazione
10.4.3.2 Le riserve in sospensione di imposta e le perdite fiscali
10.4.4 La ripartizione del costo fiscale delle partecipazioni
10.4.5 La continuità dei valori nella scissione
10.4.6 Il regime fiscale delle partecipazioni ricevute a seguito di scorporo
10.4.6.1 Lo scorporo di azienda
10.4.6.2 Lo scorporo di partecipazioni pex e di beni
10.4.7 La gestione delle posizioni soggettive
10.4.8 La gestione delle riserve del patrimonio netto
10.4.9 La scissione mediante scorporo di stabile organizzazione
10.4.10 Il fantasma della scissione mediante scorporo a favore di beneficiaria già esistente
10.4.11 L’entrata in vigore della disciplina
11 La creazione della holding estera e la gestione di aspetti critici
11.1 Introduzione
11.2 La scelta del Paese estero
11.3 Le opportunità dell’intermediate holding
11.3.1 Le vie per giungere alla nuova configurazione del gruppo
11.4 Le criticità della holding estera
11.4.1 Il ventaglio delle criticità
11.4.2 La disciplina Controlled foreign companies
11.4.2.1 I casi di discussione: il raffronto dell’imposizione in assenza di applicazione del principio
11.4.2.2 Applicazione del principio del provvedimento: le regole italiane applicate alla holding estera
11.4.2.3 Applicazione del principio del provvedimento: le regole estere applicate nel calcolo dell’ETR della holding estera e del VTR
11.4.2.4 Una riflessione sugli esempi
11.4.2.5 Il caso della holding lussemburghese
11.4.2.6 L’esimente
11.4.3 Il transfer price
11.4.4 L’esterovestizione
11.4.5 Il rimpatrio degli utili
11.4.6 La gestione del rapporto con i consulenti esteri
12 La holding nella forma della società semplice: pro e contro
12.1 Introduzione
12.2 Le caratteristiche della società semplice
12.3 Le opportunità della società semplice
12.4 La società semplice holding
12.5 La società semplice può essere una reale alternativa al trust?
12.6 Alcuni limiti della holding società semplice
12.6.1 Introduzione
12.6.2 La fiscalità in sede di conferimento di quote societarie in una società semplice
12.6.3 La fiscalità dello scioglimento della società semplice
12.6.3.1 Liquidazione della società semplice: un caso professionale
12.6.4 La donazione delle quote di società semplice
12.6.5 La comunicazione all’anagrafe dei rapporti tributari
12.7 La complessa tassazione dei dividendi percepiti da una società semplice
12.7.1 Introduzione
12.7.2 L’iniziale dimenticanza della società semplice
12.7.3 Il primo intervento riparatore ad opera dell’art. 32-quater D.L. 124/2019
12.7.4 L’intervento del D.L. 23/2020
12.8 Aggravi IVIE e IVAFE
12.9 La società semplice estera
12.10 Spunti conclusivi
13 Gli adempimenti iniziali di accreditamento della holding per le comunicazioni all’anagrafe rapporti o ai fini CRS
13.1 Introduzione
13.2 La comunicazione della PEC al REI “Registro Elettronico Indirizzi-REI”
13.2.1 Termini per la comunicazione della PEC al REI
13.2.2 Codici identificativi dei soggetti che devono comunicare la PEC al REI
13.2.3 Come compilare la comunicazione per trasmettere la PEC al REI
13.2.4 Come trasmettere operativamente la comunicazione
13.3 Come dotarsi delle credenziali FiscoOnline
13.4 Comunicazione PEC al REI - Errori frequenti
13.5 Richiedere l’accreditamento al SID
13.6 Eseguire il software SID-Gestione ambiente di sicurezza e creare i certificati di firma
13.6.1 Gli errori tipici nella generazione dei certificati
13.6.2 Verifica Certificati - Validità
13.6.3 Il rinnovo dell’ambiente di sicurezza e del certificato di firma
14 Le comunicazioni all’anagrafe tributaria dovute dalle holding
14.1 Introduzione
14.2 Le comunicazioni all’anagrafe tributaria: mensile o annuale?
14.2.1 Il concetto di “rapporto”
14.2.2 Le indicazioni del provvedimento 23 maggio 2022
14.2.3 I rapporti che deve comunicare la holding
14.2.4 L’oggetto della comunicazione
14.3 Focus: la comunicazione del titolare effettivo
14.4 Esempi di compilazione di comunicazioni all’anagrafe rapporti
14.4.1 La comunicazione di una partecipazione a seguito di “nuova” qualifica di holding
14.4.2 La comunicazione a seguito di finanziamento socio
14.4.3 La vendita parziale di una partecipazione
14.4.4 La chiusura di un finanziamento
14.4.5 La comunicazione relativa ai rapporti di garanzia
14.4.6 La comunicazione relativa al cash pooling
14.4.7 Casi particolari di rapporti
14.4.8 La fotografia di consistenza
14.5 Quali comunicazioni trasmettere in presenza di operazioni straordinarie
14.6 Le sanzioni per mancata comunicazione
14.7 La sanatoria degli errori formali commessi sino al 2022
14.8 Documenti di prassi circa le comunicazioni all’anagrafe
15 Le comunicazioni CRS e la holding ex art. 162-bis
15.1 CRS - cenni
15.1.1 Quali sono i Paesi che scambiano le informazioni
15.1.2 Lo scambio CRS ed il recepimento in Italia
15.2 Definizione atecnica di holding
15.2.1 La definizione di holding industriale dell’art.
162-bis e gli utilizzi connessi
15.2.2 La definizione di holding ai fini CRS
15.2.3 Le risposte ad interpello: holding e CRS sembra proprio di no
15.3 Un quadro di sintesi delle varie definizioni di holding
CWLE00057
Il Corso permette la maturazione delle ore formative obbligatorie per la richiesta di iscrizione all’Albo dei gestori della crisi da sovraindebitamento per avvocati e commercialisti e per l’aggiornamento biennale
Corso accreditato per Avvocati presso il C.O.A. di Ferrara - 20 crediti formativi
in collaborazione con l’Università degli Studi di Ferrara, il C.O.A. di Ferrara, Commercialista Telematico e l’OCC Presidium Debitores
Definito dalle Linee guida generali elaborate dalla Scuola Superiore della Magistratura ed erogato ai sensi dell’art. 16 del D.P.R. 162/1982, dell'art. 4 co. 5 e 6 del d.m. 202/2014, e dell’art. 356 CCII.
Il corso tiene conto delle novità del Terzo Correttivo al CCII, di cui al D.Lgs. 136/2024.
Il corso permette la maturazione delle ore formative obbligatorie per la richiesta di iscrizione all’Albo dei gestori della crisi da sovraindebitamento per avvocati e commercialisti e per l’aggiornamento biennale.
Il corso, articolato in 44 ore e 30 minuti, fruibili in lezioni separate di un’ora circa ciascuna, è volto alla formazione abilitante per richiedere l’iscrizione all’albo dei Gestori della crisi da sovraindebitamento e al relativo aggiornamento biennale.
Le lezioni sono in versione on demand, fruibili in qualsiasi momento: l’attestazione valida ai sensi di quanto disposto dalla normativa di riferimento sarà rilasciata a coloro che matureranno le 40 ore formative richieste con superamento del test finale entro il 31 dicembre 2025.
Con la effettiva visione di 40 ore dei video messi a disposizione, vengono maturati i 20 crediti formativi per avvocati.
Comitato Scientifico
Prof. Andrea Lolli
Prof. Edgardo Ricciardiello
Avv. Monica Mandico
Avv. Elena Ceserani
Avv. Flavia Silla
Dott.ssa Tania Tomasi
Referente organizzativo
Avv. Monica Mandico
PARTE INTRODUTTIVA: NORME COMUNI AI PROCEDIMENTI DI SOVRAINDEBITAMENTO
Docenti: Elena Ceserani e Monica Mandico
PARTE I: IL PIANO DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI DEL CONSUMATORE
Docenti: Elena Ceserani, Monica Mandico e Flavia Silla
PARTE II: LIQUIDAZIONE ED ESDEBITAZIONE
Docenti: Elena Ceserani, Monica Mandico e Flavia Silla
PARTE III: IL CONCORDATO MINORE
Docenti: Elena Ceserani e Monica Mandico
Elena Ceserani, Avvocato in Bologna, patrocinante in Cassazione, gestore della crisi ex art. 356 CCII, esperto negoziatore della crisi d’impresa, arbitro, mediatore civile e commerciale e commissario giudiziale nelle LCA.
Relatrice e formatrice in numerosi corsi specialistici presso Fondazioni Forensi, Ordini degli Avvocati, Ordini dei Dottori Commercialisti e Centri di formazione accreditati dal Ministero della Giustizia.
Monica Mandico, Avvocato cassazionista presso lo Studio Mandico & Partners. Ha svolto incarichi di docenza in numerosi corsi di formazione ed è legale accreditato presso Enti no profit e Onlus. È componente della Commissione per la nomina di Esperto Negoziatore presso la C.C.I.A.A. di Napoli. Autrice di numerose pubblicazioni su diritto bancario e finanziario, sovraindebitamento e GDPR, dirige la Collana “Soluzioni per la gestione del debito” di Maggioli Editore.
Flavia Silla, Avvocato cassazionista e dottore commercialista in Milano e Roma nonché revisore legale, mediatore ai sensi del D.Lgs. n. 28/2010 e pubblicista. È socio fondatore di Enne.Zero, associazione tra avvocati e professionisti della negoziazione. Collabora da tempo in qualità di docente a corsi e seminari organizzati da importanti società di formazione e da Ordini professionali ed è autrice di numerose pubblicazioni in materia societaria, fallimentare e tributaria e in tema di strumenti ADR.
Evento accreditato presso il COA di Ferrara: 20 CF
Per il rilascio dei crediti formativi sarà necessaria la visione effettiva di 40 ore di registrazione.
L’attestazione valida ai sensi di quanto disposto dalla normativa di riferimento, sarà rilasciata solo a coloro che matureranno le 40 ore formative richieste con superamento del test finale entro il 31.12.2025.
Test obbligatorio finale
Al termine del Corso è previsto un test il cui superamento sarà indicato nell’attestato
Accesso al corso online, con possibilità di rivedere le lezioni fino al 31 dicembre 2025.
Per l’erogazione del corso on line in diretta, Maggioli utilizza il software GoToWebinar, piattaforma che richiede i seguenti requisiti di sistema:
L’accesso al corso non richiede il possesso di cuffia e microfono, anche se è fortemente consigliato per una migliore qualità dell’audio (è invece superfluo se l’utente ha in dotazione un computer multimediale).
Il corso online è fruibile sia da pc che da dispositivi mobili (smartphone/tablet).
Assistenza
Il nostro Servizio Clienti è a disposizione per ulteriori chiarimenti:
tel 0541-628200 - email formazione@maggioli.it
Il volume è uno dei primi testi che approfondisce la revisione del rendiconto di sostenibilità ed è rivolto principalmente a revisori indipendenti o società di revisione che operano in questa nuova area dell’informativa societaria. È noto che il rendiconto di sostenibilità è parte integrante della relazione sulla gestione come richiesto dal D. Lgs. 125/2024 e deve essere redatto in conformità ai Principi della CSRD e ai principi ESRS relativi.
Il libro affronta in particolare i soggetti incaricati della revisione della sostenibilità, le responsabilità degli stessi e le sanzioni in caso di inosservanza delle norme cogenti, le caratteristiche dell’incarico relativo e l’indipendenza del revisore.
Aspetto importante riguarda gli assetti organizzativi in ambito ESG che si distinguono da caso a caso. Sono illustrate le principali differenze tra un approccio di revisione di reasonable assurance da quello di limited assurance applicabile al rendiconto di sostenibilità. Il testo evidenzia con opportuni esempi gli IRO – Impatti rischi ed opportunità, i sistemi di controllo interno necessari per produrre i dati e le informazioni ESG e la due diligence applicabile alla catena del valore. Infine, si forniscono esempi di lettere di attestazione e di facsimili di relazioni del revisore sul rendiconto di sostenibilità.
Si ricorda che l’intera materia è in continua evoluzione, i dati sono aggiornati al 28 febbraio 2025 e si garantisce l’aggiornamento online fino al 30 novembre 2025.
RICCARDO BAUER
Attualmente è Docente di Revisione Aziendale e controllo dei conti presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Dottore commercialista e revisore legale con esperienza ultratrentennale in revisione, ha operato per circa 30 anni in una società di revisione multinazionale. È stato Presidente del Collegio sindacale di importanti società quotate, è Presidente della Commissione Non Financial Audit dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e Revisori Legali dell’Ordine di Milano. Autore di numerose pubblicazioni in tema di controllo, di revisione e di bilancio.
MONICA PETA
Dottore Commercialista, Revisore Legale, PhD, già Professore a contratto all’Università Magna Graecia di Catanzaro, Docente di corsi e Master universitari, Componente revisore dell’ODCEC di Roma, ricopre cariche in organi di controllo, amministrazione e ODV di società ed enti, Componente della Commissione Reporting di Sostenibilità del CNEDEC, autore di plurime pubblicazioni.
Introduzione
1 Gli aspetti principali delle norme sulla sostenibilità e sulla sua revisione
1. Introduzione e il contesto di riferimento europeo e nazionale
2. L’ambito di applicazione e le scadenze
3. Le disposizioni transitorie, gli esoneri e le deroghe
4. Le semplificazioni per le PMI quotate
5. La pubblicità
6. La vigilanza del Collegio sindacale e del CCIRC
7. Le altre modifiche alle normative vigenti
8. Le finalità e contenuti dei principi di rendicontazione di sostenibilità
9. I Principi ESRS applicabili dal 1° gennaio 2024
10. Il contenuto del rendiconto di sostenibilità
2 Un richiamo dei principi generali: ESRS 1 e ESRS 2
1. Introduzione
2. ESRS 1 – I requisiti di adeguata informativa
3. ESRS 2 – I requisiti di adeguata informativa
4. Doppia materialità e dovuta diligenza (due diligence)
4.1 Doppia materialità
4.2 Dovuta diligenza (due diligence)
3 Una sintesi degli ESRS ambientali, sociali e di governance e check list di
conformità
1. Il processo di rendicontazione delle informazioni di sostenibilità
2. La “conformità” del processo di rendicontazione (Check list n. 1)
3. ESRS E – Obblighi di informativa su aspetti ambientali e tassonomia (Check
list n. 2)
4. ESRS S – Obblighi d’informativa su aspetti sociali (Check list n. 3)
5. ESRS G1 – Obblighi di informativa di governance (Check list n. 4)
4 I soggetti incaricati della revisione della sostenibilità
1. Introduzione
2. L’abilitazione all’esercizio della revisione legale del reporting di sostenibilità
3. La formazione continua del revisore della sostenibilità
5 Le responsabilità e le sanzioni del revisore di sostenibilità
1. Lo stato dell’arte delle norme sulla responsabilità del revisore della sostenibilità
2. Il principio di attestazione SSAE (Italia)
3. Le responsabilità e il sistema sanzionatorio
4. Le sanzioni amministrative applicabili al revisore e il ruolo del MEF e della Consob
5. Le sanzioni penali
6. Le modifiche alla normativa di vigilanza Consob per il rischio di sostenibilità
6 Le caratteristiche dell’incarico di revisione della sostenibilità
1. Introduzione
2. Il procedimento di conferimento dell’incarico
3. Le condizioni indispensabili per l’incarico di attestazione della rendicontazione di sostenibilità
4. Il contenuto della proposta
5. L’approccio di revisione ESG
7 L’indipendenza del revisore della sostenibilità
1. Il principio d’indipendenza e lo scetticismo professionale
2. Le minacce all’indipendenza
3. Il codice etico e i principi etici
8 Gli assetti organizzativi ESG e le relazioni con gli altri attori del controllo
1. Introduzione
2. Gli aspetti organizzativi in ambito ESG e le relazioni con il revisore della sostenibilità
3. Le relazioni con il revisore legale
4. Le relazioni con altri importanti soggetti apicali
5. Le relazioni con altri revisori di sostenibilità prima, durante e dopo l’incarico stesso
6. Relazioni con gli esperti
7. Relazioni con il Collegio sindacale
8. Le relazioni con l’Organismo di Vigilanza
9 Gli aspetti operativi di revisione della sostenibilità: differenze tra limited assurance e full assurance
1. Introduzione
2. Le differenze tra “reasonable assurance” e “limited assurance”
3. Le procedure di verifica nel rendiconto di sostenibilità
4. I tipi di procedure di revisione per la raccolta di elementi probativi
5. Come applicare le analisi comparative
10 La valutazione degli IRO
1. Introduzione e stato dell’arte
2. Le differenze tra Impatti, rischi e opportunità ed esempi
3. Le procedure di valutazione dei rischi
11 I sistemi di controllo interno ESG
1. Introduzione
2. Il sistema dei controlli interni: funzione, obiettivi e componenti
3. I limiti di ogni sistema di controllo interno ESG
4. Il modello di controllo – Enterprise Risk Management – ERM
12 La due diligence e la sua revisione
1. Introduzione e le norme relative alla due diligence
2. Le caratteristiche della due diligence ESG
3. Le fasi della due diligence
4. La catena del valore
5. Un esempio applicato alla filiera dei fornitori
13 I principi di revisione applicabili
1. Introduzione
2. La sintesi delle caratteristiche di ISSA 5000 – General requirements for sustainability assurance engagements
3. Le caratteristiche di ISAE 3000 Revised e i confronti con ISSA 5000
4. Le caratteristiche di SSAE Italia
14 La lettera di attestazione
1. Le attestazioni finali
2. La lettera di attestazione quale elemento probativo per la attestazione di sostenibilità
3. Gli elementi fondamentali di una lettera di attestazione
4. Un esempio di una lettera di attestazione per rendicontazione di sostenibilità di tipo volontario
15 Le relazioni del revisore sul rendiconto di sostenibilità
1. Introduzione
2. La relazione di attestazione per SSAE Italia – La responsabilità del soggetto incaricato della attestazione sulla rendicontazione di sostenibilità
3. Un facsimile di relazione della rendicontazione individuale di sostenibilità
4. Facsimile di una relazione di attestazione sulla rendicontazione consolidata di sostenibilità
5. ISAE 3000 Revised – Redazione della relazione di assurance
Appendice
1. Elenco principi di sostenibilità e di revisione
2. Glossario sulla sostenibilità
3. D.Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39 - Attuazione della direttiva 2006/43/CE, relativa alle revisioni legali dei conti annuali e dei conti consolidati, che modifica le direttive 78/660/CEE e 83/349/CEE, e che abroga la direttiva 84/253/CEE (estratto degli articoli rilevanti ai fini della revisione legale)
4. Direttiva Parlamento Europeo 13 giugno 2024, n. 2024/1760/UE relativa al dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità e che modifica la direttiva (UE) 2019/1937 e il regolamento (UE) 2023/2859 (Testo rilevante ai fini del SEE)
5. Principio di Attestazione della Rendicontazione di Sostenibilità – Standard on Sustainability Assurance Engagement - SSAE (Italia)
Questa nuova edizione dell’opera analizza la disciplina dei marchi, dei segni distintivi, dei brevetti per invenzione, dei modelli e degli altri diritti di privativa industriale, tenuto conto delle numerose novità legislative e dei più recenti indirizzi giurisprudenziali. Caratterizzato da un taglio sistematico e operativo, il testo affronta i principali temi legati alla proprietà industriale, esaminando le fonti nazionali, quelle dell’Unione europea e la regolamentazione sovranazionale. Il volume è aggiornato alla Legge 24 luglio 2023, n. 102, che ha apportato numerose e significative modifiche al codice della proprietà industriale, introducendo nuove disposizioni in tema di registrazione dei marchi, di invenzioni dei ricercatori e di semplificazione amministrativa e digitalizzazione delle procedure, alla Legge 27 dicembre 2023, n. 206, in tema di valorizzazione, promozione e tutela del made in Italy, e alle recenti fonti dell’UE dedicate alle indicazioni geografiche.
L’opera si interessa anche della nuova disciplina dei contrassegni (Legge 14 novembre 2024, n. 166). Particolare attenzione viene offerta agli aspetti pratici del sistema della tutela brevettuale unitaria, con riferimenti alla recentissima giurisprudenza del Tribunale unificato dei brevetti. Sono affrontate anche le novità in tema di intelligenza artificiale, complesso fenomeno al quale è stato dedicato il Regolamento 2024/1689. Con riferimento alla protezione dei disegni industriali, vengono analizzate le varie novità giurisprudenziali in materia e il nuovo Riyadh Design Law Treaty del 2024. Ampio spazio viene dedicato alle strategie processuali utilizzabili in difesa dei diritti di privativa dinanzi alle Sezioni specializzate in materia di impresa, con esame di casi pratici e suggerimenti operativi.
Libro di carta di 736 pagine
I volumi della serie “I Prontuari giuridici” sono stati ideati per offrire agli operatori del diritto soluzioni “meditate” attraverso opere di agile consultazione. Caratterizzati da un taglio pratico, i volumi sono ac-
compagnati da massime giurisprudenziali, contributi dottrinali, dettagliati formulari e appendici normative.
MATERIALI ONLINE
Al presente volume è collegato il materiale giurisprudenziale e normativo online, al quale si può accedere seguendo le indicazioni riportate sul talloncino interno.
Andrea Sirotti Gaudenzi
Avvocato e docente universitario. Svolge attività di insegnamento presso vari Atenei e centri di formazione. È responsabile scientifico di alcuni enti, tra cui l’Istituto Nazionale per la Formazione Continua di Roma. Direttore di collane e trattati giuridici, è autore di numerosi volumi, tra cui “Il nuovo diritto d’autore”, “Codice della proprietà industriale” e “I ricorsi alla Corte europea dei diritti dell’uomo”. I suoi articoli vengono pubblicati da diverse testate, collabora stabilmente con “Guida al Diritto” ed è membro del comitato di direzione della Rivista di Diritto Industriale.
Indice del materiale online
Principali abbreviazioni
Commentari di riferimento
Prefazione all’ottava edizione
Prefazione alla settima edizione
Prefazione alla sesta edizione
Prefazione alla quinta edizione
Prefazione alla quarta edizione
Prefazione alla terza edizione
Prefazione alla seconda edizione
Prefazione alla prima edizione
Introduzione di Patrizio Menchetti.
Parte I
PREMESSE
Premesse
1. Il diritto industriale
1.1. Le fonti
1.2. Proprietà intellettuale e smaterializzazione del supporto
1.3. Marchi, brevetti e diritto dell’Unione europea
2. Il codice della proprietà industriale
2.1. I diritti di proprietà industriale
2.2. Il trattamento dello straniero
2.3. Il principio di priorità
2.4. L’esaurimento
2.5. Popolo del Limbo, dubbi tecnici ed errate qualificazioni
3. Controversie
3.1. Il contenzioso giurisdizionale
3.2. Arbitrato e controversie di diritto industriale
Parte II
IL MARCHIO
Capitolo I – Il marchio: fonti nazionali ed internazionali
1. Il marchio di impresa
1.1. Caratteri dell’istituto
1.2. Vicende storiche dei segni distintivi commerciali
1.3. Inquadramento generale
1.4. La normativa nazionale (cenni)
2. La tutela internazionale del marchio
2.1. La Convenzione di Unione di Parigi
2.1.1. Cenni generali
2.1.2. Il principio di reciprocità e il principio di assimilazione
2.1.3. Il principio della priorità unionista
2.1.4. Clausola «telle quelle»
2.2. L’Arrangement di Madrid
2.3. L’Arrangement di Nizza
2.4. L’Arrangement di Vienna
Capitolo II – Il marchio nazionale
1. Il marchio nazionale
1.1. Nozione
1.2. Il diritto di esclusività
2. Le funzioni del marchio
2.1. La funzione distintiva
2.2. La funzione attrattiva
2.3. La funzione di indicazione della provenienza
Capitolo III – Tipologie di marchio
1. I segni utilizzabili come marchio
1.1. Cenni introduttivi
1.2. Marchio denominativo
1.3. Marchio figurativo o emblematico
1.4. Marchio misto
1.5. Marchio di forma
1.6. Marchio di colore
1.7. Marchio di suono
1.8. Marchio olfattivo
1.9. Marchi d’insieme e marchi complessi
1.10. Ritratti di persone, nomi e marchi
2. Classificazione dei marchi
2.1. Marchio individuale e marchio collettivo
2.2. I marchi di garanzia o di certificazione
2.3. I marchi storici
2.4. La classificazione legata all’attività di impresa
2.5. La classificazione legata a prodotti e servizi
2.6. Marchi principali e marchi difensivi
3. Marchi forti e marchi deboli
3.1. Distinzioni
3.2. Particolari ipotesi
3.3. Il secondary meaning
Capitolo IV – I requisiti del marchio
1. Introduzione
1.1. Caratteri generali
1.2. Requisiti degli altri segni distintivi (cenni)
2. La novità
2.1. Il requisito della novità estrinseca
2.2. Il preuso
3. L’originalità
3.1. Il requisito della originalità
3.2. Orientamenti giurisprudenziali
3.3. Marchio debole e marchio forte (cenni sulla tutelabilità)
4. La liceità
4.1. Le previsioni del codice
4.2. La nullità del marchio per idoneità a ingannare il pubblico sulla provenienza geografica
Capitolo V – La registrazione del marchio
1. Il diritto di privativa nella disciplina del codice
1.1. La registrazione del marchio
1.2. Marchio registrato e marchio di fatto
2. La legittimazione
2.1. I soggetti legittimati
2.2. Limitazioni
2.3. Segue: i segni notori
3. Il procedimento di registrazione del marchio
3.1. La registrazione
3.2. Il deposito della domanda
3.3. L’esame
3.4. Le osservazioni e le opposizioni
Capitolo VI – La tutela del marchio
1. Protezione del marchio e concorrenza sleale
1.1. La concorrenza sleale nel codice civile
1.2. Il danno «concorrenziale»
2. Il giudizio di contraffazione
2.1. Premesse
2.2. Giurisdizione e competenza
2.3. Elemento soggettivo
2.4. Il risarcimento del danno
3. I procedimenti cautelari
3.1. Descrizione e sequestro
3.2. L’inibitoria
3.3. La consulenza tecnica preventiva
4. La tutela penale dei segni distintivi
4.1. Premesse: i beni tutelati dalle disposizioni del codice
4.2. Contraffazione, alterazione o uso di segni distintivi di opere
dell’ingegno o di prodotti industriali
4.3. Il tentativo di contraffazione ed alterazione
4.4. Introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi
4.5. La confisca
4.6. La previsione di specifiche circostanze
4.7. Vendita di prodotti industriali con segni mendaci
4.8. Contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari
Capitolo VII – Trasferimento e licenza del marchio
1. Il trasferimento del marchio
1.1. La disciplina previgente
1.2. La normativa vigente
1.3. Il trasferimento congiunto di marchio e ditta
2. La licenza
2.1. Cenni generali
2.2. La licenza esclusiva
2.3. Franchising
2.4. Merchandising
Capitolo VIII – L’estinzione del marchio
1. Le cause di estinzione del marchio
1.1. Le ipotesi
1.2. Premesse processuali
1.3. Gli effetti della dichiarazione di nullità o decadenza
1.4. Nullità e decadenza parziale del marchio
2. La nullità del marchio
2.1. I casi previsti dall’art. 25 c.p.i.
2.2. La mancanza dei requisiti
2.3. La registrazione di nomi di persona senza autorizzazione
2.4. La registrazione effettuata a nome di persona diversa dall’avente diritto
3. La decadenza del marchio
3.1. Premesse
3.2. La “volgarizzazione”
3.3. La sopravvenuta idoneità ad ingannare il pubblico
3.4. Le nuove ipotesi indicate dal primo comma dell’art. 14 c.p.i.
3.5. Segue: le ipotesi previste dal secondo comma dell’art. 14
3.6. Il non uso
3.7. Gli effetti della dichiarazione di decadenza
4. La convalidazione
4.1. Il secondary meaning
4.2. L’ipotesi prevista dall’art. 28 c.p.i
Capitolo IX – Il marchio dell’Unione europea
1. Diritto comunitario e marchio di impresa
1.1. Il Trattato e le interpretazioni giurisprudenziali
1.2. L’intervento del legislatore comunitario
1.3. Segue: l’esaurimento del diritto
2. La disciplina del marchio dell’Unione europea
2.1. Premesse
2.2. Effetti prodotti
2.3. Segni atti a costituire un marchio dell’Unione europea
2.4. Titolari del marchio dell’Unione europea
2.5. Registrazione
2.6. Impedimenti alla registrazione
2.7. Effetti del marchio dell’Unione europea
2.8. Uso del marchio dell’Unione europea
2.9. Trasferimento del marchio dell’Unione europea
3. La giurisdizione
3.1. La procedura di ricorso
3.2. Il ricorso giurisdizionale innanzi al Tribunale dell’Unione
3.3. Controversie in materia di contraffazione e di validità dei marchi dell’Unione europea
3.3.1. Competenze e procedura
3.3.2. Presunzione di validità
3.3.3. Domanda riconvenzionale
3.3.4. Il diritto applicabile
3.3.5. Sanzioni e misure provvisorie e cautelari
3.3.6. Connessione
3.3.7. Competenza dei tribunali dei marchi dell’Unione europea di secondo grado e ricorso per cassazione
3.4. Altre controversie relative ai marchi dell’Unione europea
Capitolo X – La tutela del marchio e la rete Internet
1. Internet e il nome a dominio
1.1. Il nome a dominio
1.2. Rete Internet tra impostazioni tecniche e soluzioni legislative
1.3. Le regole del TLD “.it”
1.4. Le soluzioni legislative
1.4.1. Premesse
1.4.2. Il nome a dominio nel codice della proprietà industriale
1.4.3. La definizione di dominio presente nel regolamento 733/2002/CE
1.5. Le soluzioni giurisprudenziali
1.5.1. Il nome a dominio e la testata giornalistica
1.5.2. Il nome a dominio, il marchio e l’insegna
1.5.3. Il nome a dominio e i segni atipici
1.6. La funzione del nome a dominio
1.7. La tutela del consumatore e la registrazione del nome a dominio
1.8. Rafforzamento della tutela dei domini Internet riferiti al patrimonio culturale
1.9. Registrazione di domain name e illecito trattamento dei dati personali
2. Altre ipotesi di violazione del marchio e concorrenza sleale in rete... » 251
2.1. I “meta tag”
2.2. Le soluzioni giurisprudenziali
Capitolo XI – Marchio, tutela del prodotto nazionale e indicazione di provenienza: le recenti indicazioni normative
1. L’intervento normativo in tema di provenienza
1.1. Tutela dei marchi e “made in Italy”
1.2. Il “made in Italy”: marchio collettivo o indicazione di provenienza?
1.3. Le tutele previste
1.3.1. L’istituzione di una centrale operativa e di una banca dati delle immagini
1.3.2. Lo sportello unico doganale
1.3.3. L’istituzione del fondo di sostegno
1.3.4. Modalità di regolamentazione delle indicazioni di origine sui prodotti alimentari
1.3.5. L’Ufficio di consulenza per la tutela del marchio
1.3.6. Segnalazione delle notizie all’autorità giudiziaria
1.3.7. Procedimento di distruzione della merce contraffatta
1.4. Ulteriori sviluppi della normativa nazionale
1.5. L’etichettatura obbligatoria nel settore tessile
1.6. I marchi storici
1.7. Le disposizioni in materia di tutela dei marchi di particolare interesse e valenza nazionale
1.8. Contrasto all’italian sounding e incentivi al deposito di brevetti e marchi
1.9. La riforma del 2023
2. La normativa comunitaria in tema di indicazioni di origine
2.1. I regolamenti 2081/1992 e 2913/1992
2.2. Dubbi interpretativi
2.3. Le specialità tradizionali garantite
2.4. L’indicazione sui prodotti artigianali e industriali
3. Le indicazioni geografiche nel codice
3.1. Premessa
3.2. La tutela
4. La tutela del patrimonio culturale immateriale nella riforma del 2023
4.1. La salvaguardia dei beni intangibili espressione dell’identità culturale collettiva nazionale
4.2. La registrazione di marchi per i luoghi della cultura
4.3. Rafforzamento della tutela dei domini Internet riferiti al patrimonio culturale
Parte III
GLI ALTRI SEGNI DISTINTIVI
Capitolo I – La ditta
1. Nozione
1.1. Caratteri generali
1.2. La registrazione della ditta
1.3. La modificazione della ditta
1.4. I conflitti tra ditta e marchio nell’interpretazione giurisprudenziale
2. Il trasferimento e le altre cause di circolazione della ditta
2.1. L’obbligo di trasferimento congiunto all’azienda
2.2. Il trasferimento per atto tra vivi
2.3. Il trasferimento mortis causa
2.4. L’acquisto della ditta per usucapione
Capitolo II – Altri segni tipici e atipici
1. Segni tipici
1.1. Il nome della società
1.2. L’insegna
2. I segni distintivi atipici
2.1. Premesse
2.2. Internet
Parte IV
IL BREVETTO PER INVENZIONE
Capitolo I – L’invenzione
1. Le creazioni intellettuali
1.1. Premesse
1.2. Le opere dell’ingegno
1.3. La protezione delle conoscenze tecniche
1.4. Le origini storiche del brevetto per invenzione
2. Le invenzioni industriali
2.1. Tipologia delle invenzioni
2.2. Invenzioni di prodotto e invenzioni di procedimento
2.3. Invenzioni principali e derivate
2.4. Invenzioni indipendenti e invenzioni dipendenti
Capitolo II – Il brevetto: fonti nazionali e internazionali
1. Il brevetto
1.1. Caratteri dell’istituto
1.2. La normativa nazionale (cenni)
2. Le fonti internazionali
2.1. Premesse
2.2. La Convenzione di Unione di Parigi
2.3. La Convenzione di Strasburgo
2.4. The Patent Cooperation Treaty
2.5. La Convenzione di Monaco
2.5.1. Cenni generali
2.5.2. Le invenzioni brevettabili
2.5.3. La domanda di brevetto
2.5.4. La procedura
2.5.5. I diritti concessi al titolare
2.5.6. La durata del brevetto
2.5.7. Trasferimento dei diritti
3. Brevetto e Unione europea
3.1. Premesse
3.2. La Convenzione di Lussemburgo
3.3. Il Libro verde sul brevetto comunitario e sul sistema dei brevetti in Europa
3.4. La prima proposta di un regolamento del Consiglio relativo alnbrevetto comunitario
3.5. Gli ulteriori sviluppi
3.6. Il quadro della cooperazione rafforzata nel settore dell’istituzionendi una tutela brevettuale unitaria
3.7. L’adeguamento dell’ordinamento nazionale italiano al sistemandel brevetto europeo unitario
3.8. Aspetti operativi
3.9. Controversie
Capitolo III – I requisiti di brevettabilità nell’ordinamento italiano
1. I requisiti dell’invenzione
1.1. Premesse
1.2. Novità (novità estrinseca)
1.3. Originalità (novità intrinseca)
1.4. Industrialità
2. La liceità dell’invenzione
2.1. Considerazioni generali
2.2. Il divieto di brevetto per razze animali
Capitolo IV – La concessione del brevetto e l’acquisizione dei dirittindi privativa
1. I diritti concessi dall’ordinamento nazionale
1.1. I diritti esclusivi
1.2. La descrizione, le rivendicazioni e la contraffazione per equivalenti
1.3. Effetti del brevetto
2. La concessione del brevetto
2.1. La domanda
2.2. L’esame della domanda
Capitolo V – Le invenzioni del lavoratore e i contratti di ricerca
1. Invenzioni del prestatore di lavoro subordinato
1.1. Premesse
1.2. Le invenzioni di servizio
1.3. L’invenzione d’azienda
1.4. Le controversie relative all’equo premio
1.5. Il calcolo dell’equo premio
1.6. L’invenzione occasionale
2. Invenzioni di servizio e invenzioni d’azienda: i confini
2.1. Cenni introduttivi
2.2. La soluzione offerta dalla Corte di Cassazione
3. I rapporti di lavoro parasubordinato
3.1. Premesse
3.2. L’art. 4 della legge n. 81/2017
4. Il quadro delle invenzioni dei ricercatori a seguito della legge n. 102/2023
4.1. Prolegomeni
4.2. Le invenzioni dei ricercatori delle università, degli enti pubblici di ricerca e degli istituti di ricovero e cura a carattere scientificonnella riforma
4.3. La disciplina delle invenzioni dei lavoratori dipendenti: il quadronimmutato
4.4. Confronto con la soluzione precedente
4.5. I casi in cui l’inventore può depositare autonomamente a proprio nome la domanda di brevetto
4.6. Autonomia negoziale e attività di ricerca
4.7. La disciplina dell’invenzione realizzata nell’esecuzione di ricerca finanziata
4.8. La nuova disciplina dell’ufficio di trasferimento tecnologico
Capitolo VI – Cessione e licenza del brevetto
1. Il trasferimento di tecnologia. Contratti di cessione e licenza
1.1. Premesse
1.2. Contratto di cessione
1.3. Contratto di licenza
1.4. Segue: contratti di licenza e intese restrittive della concorrenza.
2. Le licenze obbligatorie
2.1. Classificazione
2.2. Licenza obbligatoria per mancata o insufficiente attuazione
2.3. Licenza obbligatoria per le invenzioni dipendenti
2.4. La licenza obbligatoria in caso di emergenza nazionale sanitaria
3. Altri casi di circolazione del brevetto
3.1. I trasferimenti coattivi
3.2. L’espropriazione
3.3. Licenza di pieno diritto
Capitolo VII – Estinzione e nullità del brevetto
1. Ipotesi di estinzione del brevetto
1.1. Cenni generali
1.2. La decadenza del brevetto
2. La nullità del brevetto
2.1. Il brevetto nullo
2.2. Il giudizio di nullità. Premesse
2.3. Effetti della sentenza
2.4. Conversione del brevetto nullo
Capitolo VIII – La protezione del brevetto
1. Le azioni a tutela del brevetto: cenni generali
1.1. Giurisdizione e competenza
1.2. Azioni fondate su fatti lesivi del diritto dell’attore
1.3. L’onere della prova
2. I giudizi
2.1. Il giudizio di contraffazione
2.2. Le azioni cautelari
3. Le sanzioni penali e amministrative
Capitolo IX – Le nuove frontiere del brevetto per invenzione
1. Le biotecnologie tra proprietà industriale e proprietà intellettuale
1.1. Premessa
1.2. La Convenzione sulla diversità biologica
1.3. La soluzione del Consiglio d’Europa: il protocollo addizionale sul divieto di clonazione di esseri umani
1.4. Le direttive in tema di emissione deliberata nell’ambiente di organismi geneticamente modificati
1.5. L’esigenza di armonizzare le discipline nazionali in tema di biotecnologie
1.6. L’attuazione della direttiva comunitaria
1.7. La procedura di infrazione nei confronti della Repubblica italiana
1.8. La disciplina nazionale
1.9. Il riordino della disciplina
1.10. Il sistema sanzionatorio
2. Il software
2.1. L’attuale normativa
2.2. Software e brevetto: le soluzioni negli Stati Uniti e in Giappone
2.3. Convenzione di Monaco e brevetto di software in Europa
2.4. L’attuale quadro normativo dell’Unione europea
2.5. La proposta di una direttiva europea sul brevetto del software
Capitolo X – Il rapporto tra uomo e macchina: i nuovi modelli di
intelligenza alla prova della regolamentazione giuridica
1. Inquadramento del fenomeno
1.1. Premesse
1.2. Un problema attuale
1.3. Progresso tecnologico e successo dell’IA
1.4. Il quesito di Turing
2. Le fonti
2.1. Il quadro internazionale e le soluzioni europee
2.2. La Convenzione quadro
2.3. Il regolamento dell’Unione europea
2.4. La classificazione del rischio
2.5. Il rebus dell’applicazione delle nuove disposizioni
2.6. Il disegno di legge italiano
3. Peculiarità della disciplina offerta dall’AI Act
3.1. Cenni introduttivi
3.2. Il trattamento dei dati personali
3.3. Il problema della proprietà intellettuale
3.4. Profili sanzionatori
3.5. Il quadro normativo: sintesi
4. IA e proprietà intellettuale
4.1. Prolegomeni
4.2. La c.d. «intelligenza artificiale generativa»
4.3. L’attenzione del Parlamento dell’Unione europea per la tutela
della proprietà intellettuale di fronte all’affermazione dell’IA
4.4. La risoluzione del Parlamento europeo sui diritti di proprietà
intellettuale per lo sviluppo di tecnologie di intelligenza artificiale
4.5. Il «creatore digitale» nella legge n. 206/2023
4.6. Le disposizioni presenti nell’AI Act
4.7. Problemi pratici (cenni)
4.8. Le invenzioni realizzate tramite l’intelligenza artificiale
4.9. La soluzione statunitense
4.10. La brevettabilità dei sistemi di intelligenza artificiale
4.11. Conclusioni (de iure condendo)
Parte V
LA TUTELA DEL MODELLO
Capitolo I – I modelli
1. I modelli industriali
1.1. Premesse
1.2. Peculiarità del modello di utilità (cenni generali)
2. I modelli ornamentali
2.1. Inquadramento
2.2. L’intervento del legislatore comunitario
2.3. Il decreto legislativo 2 febbraio 2001, n. 95
2.4. Il regolamento 6/2002 su disegni e modelli comunitari
Capitolo II – La disciplina dei modelli nel codice della proprietà industriale
1. I disegni e i modelli ornamentali
1.1. Introduzione
1.2. La privativa
1.3. La durata dei diritti
1.4. Le differenze rispetto ai modelli di utilità
1.5. Modelli ornamentali e diritto d’autore
1.6. Design dell’Unione europea e sviluppi normativi internazionali
2. Il modello di utilità
2.1. Premesse
2.2. Il brevetto di modello
2.3. Conversione e alternatività
Parte VI
ALTRI DIRITTI DI PROPRIETÀ INDUSTRIALE
Capitolo I – Le topografie dei prodotti a semiconduttori
1. La tutela giuridica
1.1. Introduzione
1.2. Oggetto della tutela
2. I diritti
2.1. Il contenuto dei diritti
2.2. La registrazione
2.3. La contraffazione
Capitolo II – I segreti commerciali
1. La tutela giuridica
1.1. Introduzione
1.2. Il quadro sovranazionale
1.3. La direttiva 2016/943
1.4. L’attuazione della direttiva
1.5. Oggetto della tutela
2. Casi pratici
2.1. Ampiezza della tutela
2.2. Le informazioni acquisite sul lavoro
2.3. Le informazioni sulle invenzioni non brevettate
2.4. I certificati di qualità aziendale
2.5. Le informazioni commerciali
2.6. Informazioni riservate e accesso agli atti in ambito amministrativo
3. La protezione “negoziale” delle informazioni aziendali riservate:
l’accordo di riservatezza e/o di non divulgazione
3.1. Premesse
3.2. Segue: il contenuto dell’accordo di non divulgazione
3.3. Eventuali patti di non concorrenza
3.4. Le informazioni aziendali riservate nei rapporti internazionali di distribuzione
4. Aspetti processuali della protezione del know-how
4.1. Tutela del know-how e competenza delle Sezioni specializzate
4.2. Le clausole attributive della competenza negli accordi di riservatezza
4.3. Aspetti operativi della tutela processuale
4.4. Le modifiche al codice penale
Capitolo III – Le nuove varietà vegetali
1. Inquadramento giuridico
1.1. Ordinamento nazionale
1.2. La privativa comunitaria
2. La tutela del diritto
2.1. Oggetto del diritto
2.2. Il costitutore
2.3. I diritti
2.4. La denominazione della varietà
2.5. Le biotecnologie (cenni)
3. Privative e clausole imposte dal titolare
3.1. Premesse
3.2. Un caso nazionale
3.3. I limiti imposti dall’ordine pubblico nella contrattazione
3.4. Conclusioni
Parte VII
LE TUTELE PROCESSUALI DEI DIRITTI INDUSTRIALI
Capitolo I – La tutela giurisdizionale
1. Premesse
1.1. Una normativa processuale uniforme
1.2. Giurisdizione e competenza
1.3. Le sezioni specializzate in materia di impresa
1.4. Il nuovo Tribunale unificato dei brevetti
1.5. L’onere della prova
2. Le azioni di nullità e decadenza
2.1. La legittimazione all’azione di nullità e di decadenza
2.2. La possibilità di deferire la decisione “ad arbitri”
2.3. La riforma del 2019
3. L’azione di contraffazione
3.1. La legittimazione all’azione di contraffazione
3.2. Licenziatario e opposizione (cenni)
4. Il risarcimento del danno
4.1. Premesse
4.2. I criteri indicati dal c.p.i
5. L’abuso del diritto in ambito processuale
5.1. Cenni introduttivi
5.2. Abuso di diritto e concorrenza sleale: l’analisi della giurisprudenza
5.3. Il risarcimento del danno dovuto all’abuso di diritto
Capitolo II – La lotta alla contraffazione e alla pirateria nel codice della proprietà industriale
1. La pirateria
1.1. La riforma del 2010
1.2. Pirateria, italian sounding e altre violazioni della proprietà industriale
1.3. La riforma del 2019: il contrasto all’italian sounding
2. Le misure contro la pirateria
2.1. Cenni introduttivi
2.2. Il sequestro conservativo
2.3. La segnalazione alla Procura della Repubblica
2.4. Il sequestro amministrativo e la distruzione della merce contraffatta
2.5. L’opposizione contro il provvedimento di distruzione
2.6. L’istituzione del Consiglio nazionale anticontraffazione
Capitolo III – I procedimenti cautelari nel diritto industriale
1. I procedimenti cautelari nel codice della proprietà industriale
1.1. Premesse
1.2. La normativa previgente
2. La tutela cautelare
2.1. Cenni introduttivi
2.2. La consulenza tecnica preventiva
2.3. Descrizione e sequestro
2.4. Inibitoria
2.5. L’accertamento negativo richiesto in via cautelare
2.6. Tutela cautelare e nome a dominio
Capitolo IV – Il procedimento dinanzi alla Commissione dei ricorsi
1. La Commissione dei ricorsi
1.1. Premesse
1.2. Il ricorso (cenni)
1.3. Funzioni giurisdizionali
1.4. Funzioni consultive
1.5. Rapporti tra giurisdizione speciale e ordinaria
2. La procedura
2.1. Il ricorso
2.2. La disciplina del procedimento
2.3. Effetti delle delibere della Commissione
2.4. Le misure cautelari
3. La riforma del 2023: aspetti operativi
3.1. Le nuove disposizioni sulla Commissione ricorsi
3.2. La semplificazione
3.3. Le norme di coordinamento ed adeguamento
3.4. Le nuove circolari dell’UIBM
4. Decadenza e nullità dei marchi d’impresa registrati: la nuova procedura ad hoc dinanzi all’UIBM
4.1. Premessa
4.2. L’istanza di decadenza o nullità dinanzi all’UIBM
4.3. Legittimazione all’istanza di decadenza o nullità
Capitolo V – Segni distintivi, opere dell’ingegno e comunicazione commerciale nel sistema di autodisciplina pubblicitaria
1. Il sistema di autodisciplina pubblicitaria
1.1. Prolegomeni
1.2. Evoluzione storica della autodisciplina pubblicitaria
1.3. Natura del sistema di autodisciplina
1.4. Finalità del codice
1.5. I soggetti vincolati
2. Regole di comportamento
2.1. Premesse
2.2. Il divieto generale di effettuare pubblicità ingannevole
2.3. L’obbligo di veridicità della pubblicità
2.4. Riconoscibilità della comunicazione commerciale
2.5. I divieti espressi
2.6. I rapporti con i concorrenti
2.7. Le comunicazioni commerciali e i sistemi di vendita
2.8. La disciplina di alcuni settori merceologici
2.9. Regolamenti specifici
3. Organi e competenza
3.1. Premesse
3.2. Composizione del Comitato di Controllo
3.3. Princìpi per il giudizio
3.4. Funzioni del Giurì e del Comitato di Controllo
3.5. Albo dei consulenti tecnici
3.6. Segreteria
3.7. Sede e riunioni
3.8. Amministrazione
4. Il giudizio innanzi al Giurì
4.1. La legittimazione attiva
4.2. La legittimazione passiva
4.3. La presentazione della domanda
4.4. Le fasi del giudizio
4.5. La decisione
5. La tutela della creatività nel codice di autodisciplina
5.1. Premesse
5.2. Il sistema del deposito presso l’Istituto di Autodisciplina
Massimario
• Brevetto: novità e originalità
• Brevetto di software
• Concorrenza sleale e abuso di posizione dominante
• Concorrenza sleale e meta tag
• Concorrenza sleale e nome a dominio
• Concorrenza sleale e tutela brevettuale
• Contraffazione di marchio debole e di marchio forte: differenze
• Contraffazione di marchio e nome a dominio
• Conversione di brevetto
• Denominazione di origine e marchio
• Descrizione
• Diritto d’autore e nome a dominio
• Diritto d’autore e titoli di liste di discussione in rete
• Domanda di brevetto per modello
• Forma della presentazione della domanda cautelare
• Inibitoria
• Inibitoria e nomi a dominio
• Invenzione del dipendente
• Marchio debole
• Marchio e denominazione geografica
• Marchio forte
• Nome a dominio inteso quale marchio o segno distintivo
• Nome a dominio inteso quale semplice indirizzo
• Nullità del brevetto per invenzione
• Nullità del brevetto per modello
• Nullità del marchio
• Periculum in mora nella domanda cautelare
• Proposizione di una domanda cautelare temeraria
• Pubblicazione del provvedimento
• Responsabilità dell’Internet service provider e registrazione di domain name
• Secondary meaning
• Sequestro
• Violazione di diritto d’autore e di brevetto in rete
Bibliografia
Siti Internet consultati
Indice analitico