Inserisci l'e-mail con la quale ti sei registrato su FISCOeTASSE.com
Entra con le tue credenziali BusinessCenter o SiteCenter. Password dimenticata?
Il doppio ruolo dell’Amministratore: dipendenza lavorativa e responsabilità gestionali tra vincoli legali e rischi operativi
FWTP00044
(Registrazione del Corso in diretta svolto il 10.10.2025 - Durata del corso: 3 ore)
(diretta già svolta Venerdì 10/10/2025, ore 14.30 – 17.30)
In collaborazione con CommercialistaTelematico.com
Il webinar analizza, con taglio pratico e interdisciplinare, i profili giuridici, fiscali e previdenziali della figura dell’amministratore-dipendente, alla luce della giurisprudenza recente e della prassi INPS e Agenzia delle Entrate.
Il webinar approfondisce, con taglio tecnico e divulgativo, una tematica sempre più attuale nella pratica professionale del commercialista: la compatibilità tra la carica di amministratore di società e lo svolgimento di attività lavorativa subordinata.
L’interazione tra diritto societario, diritto del lavoro, disciplina previdenziale e normativa tributaria genera scenari complessi che pongono rilevanti implicazioni operative, fiscali e previdenziali.
Attraverso un’analisi sistematica della più recente giurisprudenza e della prassi amministrativa, il seminario fornisce strumenti interpretativi e operativi per orientarsi tra vincoli, opportunità e rischi del cumulo delle posizioni, approfondendo anche gli effetti del disconoscimento del rapporto di lavoro e le problematiche della doppia iscrizione previdenziale.
Un appuntamento imperdibile per il professionista che intenda padroneggiare pienamente una materia oggetto di frequente contenzioso e di particolare attenzione da parte di INPS e Agenzia delle Entrate.
Durante la trattazione dei vari argomenti si cercherà anche di anticipare le possibili problematiche applicative e i riflessi pratici correlati alle tematiche approfondite che, inevitabilmente, vanno a interessare la gestione corrente dei nostri studi.
Nel corso del seminario verranno analizzati una serie di casi pratici.
Quando l’amministratore è anche dipendente: compatibilità, limiti e cautele operative:
Il disconoscimento del rapporto di lavoro del socio e/o amministratore: effetti fiscali e previdenziali:
Amministratori e doppia iscrizione previdenziale: quando e perché è (o non è) possibile:
Roberto Bianchi
Dottore commercialista e revisore legale in Bologna e Ravenna.
Docente a contratto di diritto tributario presso la SUPSI di Lugano, l’Università Luigi Bocconi di Milano, l’Università Luiss – Guido Carli di Roma e l’Università La Sapienza di Roma. È altresì pubblicista per il Sole 24 Ore e per numerose riviste di settore. È senior partner dello studio professionale Cioni & partners a Bologna.
Registrazione non accreditata
Il volume fornisce un quadro generale su tutte le disposizioni agevolative presenti nel comparto del cinema, dell’audiovisivo, della produzione di videogiochi e della musica.
eBook in pdf di 151 pagine.
La disamina svolta prende le mosse dalla ricerca delle ragioni alla base della tutela economia di settore e, fornendo una preliminare ricostruzione dei concetti di “nazionalità italiana” e di “eleggibilità culturale”, arriva a misurare le varie forme di contribuzione diretta messe in campo dal Legislatore e gestite dalla Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della cultura consistenti in contributi automatici, selettivi, alle attività di promozione e i piani straordinari in favore dei soggetti interessati.
La disamina, poi, non poteva tralasciare la complessa fenomenologia di rapporti contrattuali con differenti figure professionali che forniscono il proprio contributo artistico ed organizzativo nel peculiare settore.
Hanno assunto rilievo, in questo senso, taluni aspetti contrattuali e il contenuto di quelle clausole imposte dal legislatore che devono essere attentamente valutate nelle varie fasi di predisposizione e di stipula degli accordi contrattuali. Parimenti, è stata esaminata la compatibilità sul piano domestico di talune vantaggiose forme di garanzia cinematografica di diritto statunitense, da sempre la patria indiscussa del cinema.
La parte centrale del volume è dedicata alla compiuta analisi delle varie forme di Tax credit cinematografico afferenti alla produzione, alla distribuzione, all’esercizio cinematografico, alle industrie tecniche e di post-produzione, al potenziamento dell’offerta cinematografica, all’attrazione in Italia degli investimenti esteri nel campo del cinema. In linea di continuità sistematica si passa, poi, alla disamina delle questioni che afferiscono al credito di imposta per i finanziatori esterni e alle importanti implicazioni connesse alla necessità di formulare in maniera corretta e nel rispetto dei canoni previsti, i contratti di “associazione in partecipazione” al fine di non determinare la nullità degli stessi con la conseguente applicazione, ove gli apporti esterni non risultino qualificabili a titolo di “investimento di rischio” e gli accordi contrattuali non producano una reale partecipazione dell’associato all’affare economico, ma si traducano essenzialmente nel mero acquisto di un credito fiscale a un prezzo inferiore al suo valore nominale, di possibili misure sanzionatorie di natura amministrativa e penale.
L’analisi di tali questioni, ad evidenza, ha richiesto di approfondire anche la circostanza come la concessione di crediti di imposta richiami inevitabilmente importanti profili di interesse sul piano giuridico, con particolare riguardo al tema della fiscalità e in rapporto a una complessa serie di questioni che, ordinariamente, connotano la determinazione e l’utilizzo dei crediti d’imposta tributari utilizzabili in compensazione mediante modello F24, ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs. n. 241/1997.
Il volume, poi, passa in rassegna la disciplina del credito di imposta per la musica e anche il nuovo credito di imposta per la produzione di videogiochi.
Sono analizzate, a seguire, tutte le maggiori questioni di ordine fiscale che riguardano le modalità di dichiarazione, di utilizzo in compensazione, di cessione, trasferimento e reinvestimento dei crediti di imposta esaminati, compresa l’individuazione dei codici tributi da utilizzare nel modello F24.
Uno specifico approfondimento in tale contesto è riferito alla definizione dei concetti di competenza ed effettivo pagamento delle spese cinematografiche come utilizzati dal Legislatore, in rapporto ai generali concetti tributari di inerenza e deducibilità delle spese utilizzati in tema di determinazione del reddito d’impresa.
Dalla ricostruzione delle norme generali di contesto è emersa, poi, la rilevanza dei compiti attribuiti alla Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura con particolare riguardo alla definizione delle responsabilità riferite alla corretta determinazione della misura dei crediti di imposta, dei poteri di controllo, della gestione della procedura di richiesta e di attribuzione delle agevolazioni tributarie in esame e, non da ultimo, del potere di recupero dei crediti di imposta indebitamente fruiti.
Proprio su tale ultimo aspetto, l’analisi svolta mette in evidenza alcuni profili di estremo interesse connessi all’attribuzione alla DGCA di compiti di sviluppo dei complessi e molteplici aspetti, di natura eminentemente tributaria, sottesi alla verifica qualitativa e quantitativa degli oneri sostenuti dai soggetti beneficiari dei crediti in parola e di concreto recupero dei crediti di imposta indebitamente fruiti in ragione del fatto che dette attività sono tipicamente e ordinariamente attribuite all’Amministrazione finanziaria e seguono regole e procedure che esulano dalle mansioni e dai compiti del MiC.
Sintesi
1. La tutela economica del settore cinematografico
1.1 Scopo e origini della tutela
1.2 L’evoluzione della disciplina di settore
1.3 Forme di contribuzione diretta (contributi e piani straordinari)
1.3.1 Contributi automatici
1.3.2 Contributi selettivi
1.3.3 Contributi alle attività di promozione
1.3.4 Il Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo
1.3.5 Il Registro pubblico delle opere cinematografiche e audiovisive (cd. PRCA)
1.3.6 Le novità recate dalla Legge di bilancio 2025
1.4 Procedure e obblighi amministrativi
1.4.1 Le modalità di richiesta delle agevolazioni
1.4.2 Requisiti dei soggetti richiedenti
1.4.3 Cause di decadenza dai benefici
1.4.4 Limiti annuali dei benefici e controllo della spesa
1.4.5 L’obbligo di deposito delle opere presso la Cineteca nazionale
1.5 Categorie e requisiti particolari delle opere audiovisive
1.5.1 La “nazionalità italiana”
1.5.2 L’“eleggibilità culturale”
1.5.3 La qualifica di opera audiovisiva di “espressione originale italiana”
1.5.4 La qualifica di “opera difficile”
1.5.5 La qualifica di film “d’essai”
1.5.6 Le opere con destinazione cinematografica
2. Soggetti e contratti nel mondo del cinema
2.1 Le figure principali della catena produttiva cinematografica
2.1.1 L’autore dell’opera cinematografica
2.1.2 Il produttore
2.1.3 Gli attori
2.1.4 I cosiddetti “rumoristi”, i doppiatori, il costumista
2.2 La contrattualizzazione delle fasi di creazione e commercializzazione dell’opera cinematografica
2.2.1 La fase di realizzazione del film
2.2.2 La fase di produzione del film
2.2.3 La post-produzione cinematografica
2.2.4 La distribuzione cinematografica
2.2.5 Il cosiddetto “minimo garantito”
3. I crediti di imposta per il settore cinematografico e audiovisivo
3.1 Il credito d’imposta per le imprese di produzione cinematografica e audiovisiva (art. 15 legge n. 220/2016). Disposizioni generali
3.1.1 Requisiti di ammissione al beneficio
3.1.2 Ambito e limiti di attribuzione
3.1.3 Idoneità (preventiva) al credito d’imposta
3.1.4 Determinazione della spesa ammissibile all’agevolazione (cd. “costo eleggibile”)
3.1.5 Ammissibilità delle spese in caso di coproduzione, compartecipazione e produzione internazionali
3.2 Credito d’imposta per la produzione di opere cinematografiche di finzione
3.3 Credito d’imposta per la produzione di opere cinematografiche e di videoclip
3.4 Credito d’imposta per la produzione di opere televisive e web
3.5 Credito d’imposta per la produzione di documentari e delle opere di animazione cinematografica
3.6 Il credito d’imposta per le imprese di distribuzione cinematografica e audiovisiva
3.6.1 Caratteristiche descrittive
3.6.2 Determinazione e spettanza del credito d’imposta
3.6.3 Limiti di attribuzione
3.7 Il credito d’imposta per le imprese dell’esercizio cinematografico
3.7.1 Inquadramento generale
3.7.2 Caratteristiche delle sale agevolabili
3.8 Il credito d’imposta per le industrie tecniche e di post-produzione
3.8.1 Inquadramento generale
3.8.2 Soggetti ammessi al beneficio
3.8.3 Limiti di ammissibilità
3.9 Il credito d’imposta per il potenziamento dell’offerta cinematografica
3.9.1 Inquadramento generale
3.9.2 Determinazione del credito d’imposta
3.9.3 Caratteristiche delle sale agevolabili
3.10 Il credito d’imposta per l’attrazione in Italia di investimenti nel settore cinematografico e audiovisivo
3.10.1 Inquadramento generale
3.10.2 Soggetti ammessi al beneficio
3.11 Il credito d’imposta per l’attrazione di investimenti da parte di imprese esterne al settore cinematografico e audiovisivo (c.d. “Tax credit esterno”)
3.11.1 Caratteristiche, requisiti, limiti e decadenze del credito d’imposta per i finanziatori esterni
3.11.2 Il “Tax credit esterno” quale investimento di rischio
3.11.3 Aspetti di rilievo e criticità da valutare nella stipula dei contratti con i finanziatori esterni
4. Il credito d’imposta per la produzione di videogiochi e per la musica
4.1 Il credito d’imposta per la produzione di videogiochi
4.1.1 Cenni introduttivi
4.1.2 Caratteristiche e misura dell’agevolazione
4.1.3 Soggetti beneficiari, requisiti e adempimenti
4.1.4 Modalità di richiesta del credito d’imposta
4.1.5 Cause di decadenza
4.1.6 Attività di controllo e profili sanzionatori
4.2 Il credito d’imposta per la musica
4.2.1 Caratteristiche generali
4.2.2 Misura del credito d’imposta
4.2.3 Soggetti beneficiari e requisiti
4.2.4 Modalità di richiesta dell’agevolazione
4.2.5 Cause di decadenza
5. Garanzie contrattuali di completamento dell’opera e formule di pagamento in ambito cinematografico
5.1 La diffusione in Italia di formule contrattuali di diritto statunitense
5.2 Le garanzie cinematografiche di diritto statunitense
5.2.1 Il “Completion bond”
5.2.2 La “Self completion guarantee” e il meccanismo del “direction to pay”
5.2.3 Le differenze operative sostanziali riferite all’utilizzo della Self completion guarantee in ipotesi di produzione internazionale Italia-USA
5.3 Compatibilità della Self completion guarantee con la disciplina domestica
5.3.1 Premessa
5.3.1.1 La “delegazione di pagamento” ex art. 1269 c.c.
5.3.1.2 La “cessione del credito” ex art. 1260 c.c.
5.3.1.3 Il contratto di “accollo” ex art. 1273 c.c. e l’“espromissione” di cui all’art. 1272 c.c.
5.3.1.4 L’“estinzione per compensazione” di cui all’art. 1241 c.c.
5.3.2 Applicabilità della Completion bond e della Self completion guarantee nel nostro Paese
5.4 L’effettivo pagamento dei costi di produzione in rapporto alla possibilità di compensazione commerciale delle spese sostenute
5.5 Analisi dei profili fiscali connessi all’utilizzo della Self completion guarantee
6. Profili fiscali di interesse generale
6.1 Obblighi dichiarativi in caso di utilizzo di crediti di imposta cinematografici
6.2 Utilizzo, cessione e reinvestimento dei crediti di imposta
6.2.1 Modalità di utilizzazione del credito d’imposta
6.2.2 Compensazione del credito d’imposta senza limiti annuali generali
6.2.3 Cessione del credito d’imposta
6.2.4 Cessione del credito d’imposta in favore della consolidante
6.2.5 Trasferimento del credito d’imposta in seno alla cessione di un ramo d’azienda
6.3 Il rapporto tra deducibilità ed eleggibilità dei costi di produzione cinematografica
6.4 Deducibilità delle perdite connesse alla mancata restituzione degli apporti al finanziatore esterno
6.5 Codici tributo da utilizzare nel modello F24 relativi ai crediti di imposta esaminati
6.6 Contabilizzazione dei contratti di cessione dei diritti per lo sfruttamento economico dell’opera cinematografica
7. Controlli e sanzioni
7.1 Poteri e procedure di controllo
7.1.1 Il riscontro formale tra credito spettante e credito utilizzato
7.1.2 Il recupero del credito non spettante
7.1.3 Il potere di richiesta di documentazione e il potere di accesso
7.2 Il quadro sanzionatorio di riferimento
7.2.1 Sanzioni amministrative generali applicabili per l’utilizzo di crediti di imposta “non spettanti” o “inesistenti”
7.2.2 Sanzioni penali applicabili per l’utilizzo di crediti di imposta “non spettanti” e “inesistenti”
7.3 Rilevanza amministrativa e penale dell’indebita fruizione del credito cinematografico
7.3.1 Il credito d’imposta cinematografico: ipotesi di “non spettanza”/“inesistenza”
7.3.2 Con particolare riguardo al Tax credit per investimenti esterni
Bibliografia
Guida sui crediti d’imposta Beni strumentali industria 4.0 e Transizione 5.0.
Aggiornato alla bozza della Legge di bilancio 2026
eBook in pdf di 121 pagine.
AGGIORNAMENTI GRATUITI FINO ALLA PUBBLICAZIONE IN GU DELLA LEGGE DI BILANCIO 2026
L’ebook fornisce un'analisi chiara e approfondita delle agevolazioni fiscali per le imprese che investono in beni strumentali che investono in beni strumentali nuovi, analizzandone i presupposti soggettivi e oggettivi per accedere all’incentivo, oltre alle modalità di utilizzo, le ipotesi di cumulo con altre agevolazioni e gli adempimenti connessi.
Grazie a una trattazione dettagliata e operativa, il testo guida imprenditori, professionisti e consulenti fiscali nella corretta applicazione delle misure di Industria 4.0 e Transizione 5.0, con particolare attenzione agli adempimenti, alla fruizione del credito d’imposta e alle comunicazioni obbligatorie al GSE.
L'eBook è corredato da Esempi pratici e casi studio, nonchè un fac-simile del modello di autocertificazione, da redigere a firma del legale rappresentante entro la fine del periodo di imposta di riferimento.
Ti segnaliamo il tool in excel Credito di imposta investimenti Transizione 5.0 (Excel) di supporto per la rendicontazione dei progetti di investimento per la transizione 5.0 (efficientamento energetico) e determinazione del credito di imposta spettante.
Sintesi
Introduzione
1.1 Cosa s’intende per beni 4.0
1.2 Il piano nazionale Industria 4.0
Ambito soggettivo
2.1 Crediti 4.0 per le sole imprese
2.2 Crediti non 4.0 anche per i professionisti
Investimenti agevolati
3.1 Beni strumentali nuovi: caratteristiche generali
3.2 Acquisizioni in proprietà o leasing
3.3 Beni strumentali 4.0
3.3.1 Beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti
3.3.1.1 Quali caratteristiche devono avere i beni per beneficiare dell’agevolazione fiscale dell’iperammortamento
3.3.2 Sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità
3.3.3 Dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro in logica 4.0
3.3.4 Richiesta parere tecnico
3.4 Beni immateriali 4.0
3.4.1 Software embedded (integrato in un bene materiale)
3.5 Beni di importo non superiore a 516,46 euro
3.6 Beni con IVA indetraibile
3.7 Costi accessori, opere murarie e attrezzature in dotazione del bene agevolato
Misura del credito
4.1 Determinazione del credito spettante
4.2 Misura del credito dal 16.11.2020 al 31.12.2022
4.2.1 Investimenti effettuati dal 16.11.2020 al 30.06.2021 e discipline sovrapposte
4.3 Misura del credito dal 01.01.2023 al 31.12.2025
Momento di fruizione del beneficio
5.1 Effettuazione investimento tra acquisto e leasing
5.1.1 Beni realizzati in economia
5.1.2 Beni realizzati con appalto a terzi
5.1.3 Investimenti non conclusi entro il 31 dicembre 2021 e finestra di accesso
5.1.4 Acconto entro il 31 dicembre 2021 e scelta tra leasing o acquisto nel 2022
5.1.5 Investimenti non conclusi entro il 31 dicembre 2022 e finestra di accesso
5.2 Momento di fruizione del beneficio
Credito di imposta in compensazione
6.1 Credito di imposta in compensazione
6.1.1 Credito di imposta e nuova comunicazione al GSE
6.1.2 Credito di imposta e tardiva interconnessione
6.1.3 Presentazione della dichiarazione e visto di conformità
6.1.4 Non applicazione limiti di compensazione
6.1.5 Trasferimento credito di imposta per operazioni straordinarie
6.2 Codici tributo utilizzabili in F24
Comunicazione ante utilizzo del credito
7.1 Ex comunicazione al MISE
7.2 La comunicazione al GSE sui modelli 2024
7.2.1 Esempio comunicazione e completamento degli investimenti
7.2.2 Esempio comunicazione preventiva
7.3 La nuova comunicazione al GSE per gli investimenti 4.0 del 2025
Trattamento fiscale e contabile
8.1 Trattamento fiscale
8.1.1 Indicazione in dichiarazione dei redditi
8.1.2 Indicazione in dichiarazione dei redditi della prenotazione degli investimenti
8.1.3 Indicazione in dichiarazione dei redditi con interconnessione tardiva (faq agenzia entrate)
8.1.4 Indicazione in dichiarazione dei redditi 2025 periodo di imposta 2024
8.2 Trattamento contabile
Cumulo
9.1 Cumulo
9.1.1 Nuova Sabatini
Perdita agevolazione
10.1 Perdita agevolazione
10.1.1 Investimenti sostitutivi
10.1.2 Beni in leasing
10.1.3 Furto del bene
Documentazione a supporto
11.1 Documentazione e adempimenti di supporto
11.1.1 La dicitura in fattura
11.1.2 Doppia dicitura se c’è anche l’agevolazione Sabatini
11.1.3 La perizia asseverata o autocertificazione
11.1.4 Esempio autocertificazione del legale rappresentante
Credito Transizione 5.0
12.1 Sintesi della misura
12.2 Ambito soggettivo
12.3 Progetti di innovazione agevolabili
12.4 Misura del beneficio e cumulo
12.5 Iter procedurale
12.6 Codice tributo del credito di imposta 5.0
Novità della Legge di bilancio 2026
13.1 Da credito di imposta a maxi ammortamento
Il volume offre un’analisi completa e aggiornata dell’istituto del patto di famiglia, introdotto nel nostro ordinamento con la Legge n. 55/2006, quale strumento per il passaggio generazionale dell’impresa familiare in un quadro di equilibrio tra esigenze aziendali e tutela dei legittimari.
L’opera, di taglio operativo e con ampio richiamo alla giurisprudenza più recente, esamina gli aspetti civilistici, fiscali e successori connessi alla stipula del patto, fornendo esempi pratici, riferimenti normativi e schemi utili per professionisti, notai, avvocati, consulenti fiscali e imprenditori.
eBook in pdf di 79 pagine.
La disciplina del Codice civile
2.1 Lineamenti e regole di circolazione di aziende e quote
2.2 I beni oggetto del trasferimento
2.3 La forma dell’atto e i soggetti coinvolti
2.4 Gli effetti del patto di famiglia
2.4.1 Effetto immediato reale: il trasferimento d’azienda
2.4.2 Effetto immediato obbligatorio: la liquidazione degli altri partecipanti
2.4.3 Effetti differiti: riunione fittizia, imputazione ex se
2.4.4 Effetti differiti: divieto di collazione e di azione di riduzione
2.4.4.1 La collazione
2.4.4.2 L’azione di riduzione
2.5 I vizi del consenso e la mancata partecipazione
2.6 Scioglimento e modifica
I limiti e le opportunità del patto di famiglia
3.1 Introduzione
3.2 I limiti posti dall’ordinamento: il divieto dei patti successori
3.3 La disciplina in tema di legittima
3.4 La donazione e il patto di famiglia a confronto
3.5 Le varie soluzioni a confronto per il nostro caso
3.6 La donazione con testamento
3.7 La donazione dei beni in comunione ai figli ed il testamento per il coniuge
3.8 Il patto di famiglia con liquidazione dei legittimari da parte del disponente
3.9 La donazione in comunione dei tre immobili
3.10 Un confronto tra donazione e patto di famiglia
3.11 La soluzione del trust
La fiscalità del patto di famiglia
4.1 Introduzione
4.2 Imposizione diretta
4.3 Profili di fiscalità indiretta del patto di famiglia: i diversi approcci
4.4 Imposizione indiretta: inquadramento
4.5 Le teorie dottrinali: la teoria atomistica
4.6 Le teorie dottrinali: la teoria unitaria
4.7 La ricostruzione della Cassazione del 2018
4.8 Le critiche all’ordinanza 2018
4.9 Argomenti a favore dell’approccio unitario
4.10 Inaccettabilità della tesi della Cassazione a prescindere dalla visione unitaria
4.11 La Cassazione rivede le sue posizioni: Cass. 24 dicembre 2020 n. 29506
4.12 La tassazione in ipotesi di scioglimento o di recesso dal patto di famiglia
4.13 L’agevolazione di cui all’art. 3, comma 4-ter, D.Lgs. n. 346/90
Le risposte dell’Agenzia in tema di patto di famiglia
5.1 Risposta n. 450 del 30 ottobre 2019: esenzione 4-ter e diritto di recesso
5.2 Risposta n. 37 del 7 febbraio 2020: la superholding destinata ai cugini
5.3 Risposta n. 38 del 7 febbraio 2020: il passaggio della nuda proprietà con i diritti di voto
5.4 Risposta n. 155 del 28 maggio 2020: lo scioglimento della comunione attraverso la scissione asimmetrica
5.5 Risposta n. 552 del 28 agosto 2021: esenzione e controllo dell’azienda
5.6 Risposta n. 571 del 30 agosto 2021: esenzione e franchigie
5.7 Risposta n. 72 del 18 marzo 2024: comunione e 4-ter
5.8 Esenzione da imposta di donazione e operazioni straordinarie
5.8.1 Introduzione
5.8.2 La trasformazione
5.8.3 La scissione
5.8.4 La fusione societaria
5.8.5 La cessione e la permuta
5.8.6 Il conferimento di partecipazioni
Un esempio concreto di patto di famiglia
L’applicativo in excel effettua il calcolo per simulare gli effetti fiscali delle imposte sostitutive previste dall'art. 4 del ddl della Legge di Bilancio 2026, trasmesso al Senato il 22 ottobre 2025 (ddl A.S. 1689), in particolare:
AGGIORNAMENTI GRATUITI fino alla pubblicazione definitiva della LEGGE DI BILANCIO 2026
Per tutte le tipologie di agevolazioni il tool richiede alcune informazioni relative al lavoratore dipendente (reddito lordo, regione di residenza, valore degli importi rilevanti per la corrispondente agevolazione) e sviluppa dei calcoli che mettono a confronto la tassazione ordinaria e quella agevolata, al fine di appurarne il vantaggio.
Il foglio di calcolo è progettato per funzionare con Microsoft® Excel® dalla versione 2007 in poi; per il corretto funzionamento del foglio di calcolo è necessario che le Macro siano abilitate e che lo zoom sia impostato al 100%
Autofatture: Guida operativa a tutti i casi di emissione.
L’eBook offre una guida completa e aggiornata alla gestione delle autofatture elettroniche e delle integrazioni IVA, affrontando in modo operativo tutti i casi in cui il cessionario o committente nazionale deve assolvere gli obblighi fiscali in sostituzione del fornitore.
L’opera spiega in modo chiaro quando emettere un’autofattura e quando integrare una fattura ricevuta, alla luce delle più recenti novità normative e tecniche introdotte dall’Agenzia delle Entrate, tra cui:
eBook in pdf di 70 pagine.
L’eBook è destinato a commercialisti, consulenti fiscali, addetti amministrativi, software house e imprese che gestiscono operazioni IVA complesse o con controparti estere.
Si tratta di un manuale operativo utile anche per la formazione interna, grazie alla struttura chiara e ai numerosi esempi pratici.
1. Premessa
1.1 Definizione di autofattura
1.1.1 Le caratteristiche tecniche dell’autofattura
1.1.2 La registrazione dell’autofattura nei registri IVA: le alternative
1.2 Definizione di integrazione della fattura
1.2.1 Integrazione della fattura su un documento separato
1.3 La distinzione tra le due procedure
1.3.1 Tabella di raccordo operazione IVA: autofatture o integrazione del documento ricevuto
1.4 Amazon: novità dal 1° ottobre 2024
2. Casi pratici
2.1 Autofattura mancato ricevimento fattura del fornitore
2.1.1 Esempio emissione autofattura per mancato ricevimento fattura acquisto beni
2.1.2 Esempio emissione autofattura per mancato ricevimento fattura servizi
2.2 Esempio emissione autofattura per omaggio
2.3 Emissione autofattura per autoconsumo
2.4 Autofattura per servizio ricevuto da soggetto extra-UE
2.4.1 Esempio emissione autofattura cartacea per servizio ricevuto da extra-UE
2.4.2 Esempio emissione autofattura elettronica per servizio ricevuto da extra-UE
2.4.3 Autofatture per operazioni esenti extra-UE
2.4.4 Termini invio autofatture TD17 allo SdI dal 1° luglio 2022
2.5 Importazione e autofattura per servizio ricevuto da soggetto extra-UE
2.5.1 Esempio emissione autofattura per contributo conto stampi con IVA assolta su bolla doganale di import
2.5.2 Esempio emissione autofattura per acquisto di beni da fornitore extra-UE con merce in deposito in Italia (es. Cinese che vende su Amazon)
2.5.3 Esempio emissione autofattura per acquisto di beni da fornitore extra-UE con merce in deposito in Italia e rappresentanza diretta (es. Canadese con rappresentante fiscale IVA IT)
2.6 Emissione autofattura per estrazione da deposito
2.7 Integrazione fattura emessa da prestatore/fornitore UE
2.7.1 Esempio integrazione elettronica per acquisto di beni da fornitore UE
2.7.2 Esempio integrazione elettronica per acquisto di servizi da prestatore UE
2.8 Autofattura per mancata fatturazione da parte del prestatore/fornitore UE
2.8.1 Autofattura per mancato ricevimento di una fattura italiana TD29
2.9 Autofattura per splafonamento
2.10 Integrazione fattura emessa da prestatore/fornitore italiano
2.11 Fattura fornitore estero emessa erroneamente con IVA
2.12 Fattura sponsorizzazione ASD
2.13 Fattura regime agricolo
L’eBook “Il Trust” analizza in modo pratico e aggiornato la disciplina civilistica e tributaria del trust, con un approccio operativo pensato per professionisti, studi fiscali e consulenti d’impresa.
Aggiornato al D.Lgs. 18 settembre 2024, n. 139, recante la Riforma dell’imposta di successione e donazione, il volume offre un quadro completo delle implicazioni fiscali del trust in materia di:
eBook in pdf di 136 pagine.
Ampio spazio è dedicato ai trust opachi, trasparenti, esteri e autodichiarati, con commenti alla prassi dell’Agenzia delle Entrate (Circolari 48/E/2007, 61/E/2010, 34/E/2022) e alla giurisprudenza più recente.
Completano l’opera schemi pratici, esempi di compilazione del quadro RW e focus operativi sui principali casi applicativi.
Un testo essenziale per commercialisti, tributaristi, notai, consulenti legali e operatori che si occupano di pianificazione patrimoniale e trust.
Prefazione
1. Introduzione
2. Profili civilistici
3. La fiscalità diretta: l’apporto dei beni in trust
3.1 Il costo fiscalmente riconosciuto
3.2 Il disponente imprenditore
3.3 Il disponente non imprenditore
4. La disciplina ai fini delle imposte sui redditi
4.1 Beneficiari residenti di trust trasparenti
4.2 Beneficiari residenti di trust assoggettati a tassazione sostitutiva
4.3 Il trust trasparente residente e non residente
4.4 Trust opaco residente il trust ente commerciale
4.5 Trust opaco non commerciale
4.6 Trust opaco estero
4.6.1 I chiarimenti sul livello impositivo
4.6.2 La sorte delle esimenti
4.6.3 La sorte dei trust comunitari
4.6.4 Questioni ancora aperte sulla tassazione: il rapporto con la disciplina CFC
4.6.5 Criticità connesse alla tassazione nominale
4.6.5.1 La coesistenza di regimi con aliquote nominali diverse
4.6.5.2 Il reddito del trust prodotto in più paesi esteri
4.6.5.3 Trust estero tassato con aliquote progressive per scaglioni
4.6.5.4 Trust trasparente nel paese estero di residenza
4.6.6 Il trust americano
4.7 La sede di stabilimento del trust: le regole del Paese estero
4.8 La sede di stabilimento del trust: le eccezioni
4.9 La nuova residenza del trust dal 2024
4.10 L’interposizione del trust
4.11 La determinazione dei redditi di capitale della lettera g-sexies) c.1 art. 44 TUIR
5. Imposizione indiretta
5.1 Istituzione del trust
5.2 Dotazione dei beni in trust
5.3 Attribuzione ai beneficiari
5.4 La liquidazione dell’imposta
5.4.1 Liquidazione dell’imposta per i trust già esistenti: principi di territorialità
5.4.2 Liquidazione dell’imposta per i trust già esistenti: la gestione di chi ha già pagato
5.4.3 La riliquidazione inevitabile
5.4.3.1 Introduzione
5.4.3.2 L’imposta di donazione non è stata pagata in sede di disposizione dei beni in trust
5.4.3.3 L’imposta è stata rimborsata a seguito di contenzioso
5.4.3.4 Uno dei beneficiari è deceduto o è subentrato un nuovo ulteriore beneficiario
5.4.3.5 Uno dei beni in trust è stato venduto
5.4.3.6 Presentazione di istanza di rimborso dell’imposta di donazione
5.4.4 E se la riliquidazione è evitabile, quali strategie?
5.4.5 La revoca del trust da parte del disponente
5.4.6 La revoca per mutuo consenso
5.4.7 La revoca con attribuzione ai beneficiari
5.4.8 La pretesa dei beni da parte dei beneficiari
5.4.9 La pretesa dei beni da parte dei beneficiari
5.4.10 Esenzioni, agevolazioni e determinazione del valore dei beni
5.4.11 Operazioni effettuate durante la vita del trust
5.4.12 Sostituzione del trustee
5.4.13 Imposta ipotecaria e catastale
5.4.14 Quali imposte da trust a trust
5.5 Atti formati all’estero
5.6 Attribuzioni ai beneficiari senza formalità
5.7 Trust testamentario
5.8 Trust liquidatori e di garanzia
5.9 Trust “Dopo di Noi”
6. La riforma dell’imposta di donazione per il trust nel D.Lgs. 346/1990
6.1 Il principio della tassazione nella fase finale
6.2 Un ampliamento delle casistiche impositive?
6.3 La denuncia del beneficiario
6.4 La Legge “Dopo di Noi”
6.5 La misura delle aliquote e delle franchigie
6.6 Opzione per la tassazione nella fase iniziale
6.7 L’individuabilità dei beneficiari
6.8 La gestione dei successivi trasferimenti
6.9 L’opzione per i vecchi trust
6.10 Il provvedimento del Direttore
6.11 I trust testamentari
6.12 I requisiti di territorialità
7. Il monitoraggio fiscale
7.1 La disciplina ante Legge n. 97/2013
7.2 La disciplina introdotta dalla Legge n. 97/2013
7.2.1 I titolari effettivi nel caso del trust
7.2.2 La riforma operata dal D.Lgs. 90/2017
7.2.3 Le previsioni introdotte dal D.Lgs. 125/2019 (quinta direttiva antiriciclaggio)
7.3 Obblighi di monitoraggio del trust
7.4 Obblighi di monitoraggio dei titolari effettivi (con particolare attenzione al beneficiario)
7.5 Gli obblighi di monitoraggio degli altri titolari effettivi
8. Applicazione dell’IVIE e dell’IVAFE
9. Esempi di compilazione del quadro RW
9.1 Il conto corrente all’estero – RW in capo al trust
9.2 Il conto corrente all’estero: RW in capo ai beneficiari mandatory
9.3 Il trust estero discrezionale: RW in capo ai beneficiari discretionary
10. Monitoraggio fiscale e disciplina CRS
10.1 Si tratta davvero di un allineamento alla disciplina CRS? Cenni alla disciplina
10.2 Come opera la normativa CRS
L’applicativo in excel guida l’utente nell’adesione alla definizione agevolata per i carichi affidati all’Agente di Riscossione (cartelle e ruoli) e le sanzioni amministrative, ai sensi dell’art. 23 del ddl della Legge di Bilancio 2026, trasmesso al Senato il 22 ottobre 2025 (ddl A.S. 1689).
AGGIORNAMENTI GRATUITI fino alla pubblicazione definitiva della LEGGE DI BILANCIO 2026
L’applicativo elenca:
I carichi agevolabili sono distinti fra quelli affidati all’Agenzia di Riscossione e le sanzioni amministrative relative alle violazioni del codice della strada.
Per le scadenze non rispettate delle rate scadenti nell’ambito delle precedenti versioni della definizione agevolata, viene richiesto l’importo eventualmente, nonché l’importo residuo da versare secondo le due diverse modalità previste:
Su ciascuna rata vengono calcolati gli interessi al tasso del 4% a partire dal 1° agosto 2026.
Per approfondire ti segnaliamo l'eBook in pdf Rottamazione Quinquies | eBook 2025
Il foglio di calcolo è progettato per funzionare con Microsoft® Excel® dalla versione 2007 in poi; per il corretto funzionamento del foglio di calcolo è necessario che le Macro siano abilitate e che lo zoom sia impostato al 100%
Il volume rappresenta una guida completa e operativa per un efficace passaggio di patrimoni tra generazioni, rivolgendosi a tutti i professionisti che a vario titolo possono essere coinvolti in tali operazioni (tipicamente commercialisti e avvocati), ma anche a coloro che si occupano esclusivamente di wealth management, fornendo un quadro esaustivo dal punto di vista civilistico e fiscale.
A questo fine vengono illustrati non solo gli aspetti e le strutture giuridiche alla base del trasferimento dei beni, ma anche gli strumenti più adeguati e fiscalmente convenienti.
Il libro esamina i principali istituti per il trasferimento e la tutela del patrimonio, dai più “consolidati” come la successione legittima e la donazione, a quelli meno tradizionali come holding e trust. Relativamente a questi due ultimi strumenti, il testo è aggiornato con le novità e modifiche introdotte dal D.Lgs. 192/2024, che ha notevolmente rivoluzionato la disciplina del conferimento di partecipazioni, dell’aggregazione di professionisti e di altre operazioni straordinarie, e dal D.Lgs. 139/2024 che ha inserito nel nostro TUSD la fiscalità indiretta del trust.
Ampio spazio è stato riservato al patto di famiglia e alle riorganizzazioni societarie tenendo conto anche della più recente prassi dell’Agenzia delle Entrate.
Un capitolo è stato dedicato altresì alla gestione della c.d. “eredità digitale”, una “nuova” modalità attraverso la quale il de cuius può lasciare dei beni, appunto digitali, sia online che offline.
› Strumenti operativi
› Aspetti giuridici
› Risvolti fiscali
PRINCIPALI ARGOMENTI
◾ Successione legittima e testamentaria
◾ Donazione
◾ Patto di famiglia
◾ Diritti reali su cosa altrui utili al ricambio
◾ Contratto di affidamento fiduciario
◾ Fondo patrimoniale
◾ Holding
◾ Operazioni straordinarie per aziende e professionisti
◾ Trust
◾ Successione e gestione di opere d’arte e di criptoattività
◾ Il passaggio dell’eredità digitale
◾ Società semplice
IL VOLUME INCLUDE
Materiali online: eventuali aggiornamenti normativi verranno commentati, nell’estensione online del testo, fino al 30 aprile 2026.
ENNIO VIAL
Dottore commercialista, opera nel settore della consulenza in materia di fiscalità internazionale, di operazioni straordinarie, di riorganizzazione di patrimoni familiari e di trust.
È relatore per svariati enti di formazione. Pubblica da oltre 20 anni articoli e libri su temi di sua competenza.
SILVIA BETTIOL
Dottore commercialista, si dedica alla consulenza in materia di fiscalità internazionale, di operazioni straordinarie e di trust. Ha maturato una significativa esperienza in tema di comunicazioni delle holding. È relatrice e autrice di pubblicazioni su temi di sua competenza.
LIBRO PRIMO - DIRITTO AMMINISTRATIVO
PARTE PRIMA - ORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA
Introduzione
A) Caratteristiche del diritto amministrativo
B) La pubblica amministrazione e la cura degli interessi pubblici
C) La funzione politica e la funzione amministrativa
1) Nozione e distinzioni
2) La differenza tra gli atti politici e gli atti di alta amministrazione
3) Le leggi-provvedimento
4) Le fonti del diritto (rinvio)
Capitolo 1
Il Governo. Pluralismo istituzionale, organi e competenze della P.A.
1.1 Quadro generale dell’organizzazione statale centrale
1.1.1 Lo Stato-amministrazione e le formule organizzatorie
1.1.2 Il Governo, i Ministeri e la Governance per il PNRR
1.1.2.1 Il ruolo del Governo nell’ordinamento italiano
1.1.2.2 Nomina, operatività e caduta del Governo
1.1.2.2.1 Il ruolo del Capo dello Stato nella procedura di nomina del Governo
1.1.2.2.2 Il voto di fiducia
1.1.2.2.3 La crisi del Governo: crisi parlamentare
1.1.2.2.4 La crisi del Governo: crisi extraparlamentare
1.1.2.3 La struttura del Governo: disciplina costituzionale e legislativa
1.1.2.4 Il Presidente del Consiglio
1.1.2.5 I Ministri ed i Ministeri
1.1.2.5.1 I Ministri
1.1.2.5.2 I sottosegretari di Stato e i vice Ministri
1.1.2.6 II Consiglio dei Ministri
1.1.2.7 Altri organi e strutture governative
1.1.2.8 La responsabilità degli organi di Governo
1.1.2.9 Governo e pubblica amministrazione
1.1.2.10 Gli organi ausiliari
1.1.2.11 La Governance per l’attuazione del PNRR
1.1.2.11.1 Cabina di regia per il Piano nazionale di ripresa e resilienza
1.1.2.11.2 Poteri sostitutivi e superamento del dissenso
1.1.2.11.3 Cabine di coordinamento a sostegno degli enti locali per l’attuazione e monitoraggio del PNRR
1.1.2.11.4 Esclusione dal controllo concomitante della Corte dei conti dei piani, programmi e progetti previsti o finanziati dal PNRR e dal PNIC
1.1.3 Le società partecipate, l’affidamento in house e le società a partecipazione mista
1.2 L’organizzazione statale periferica
1.2.1 Premessa
1.2.2 Il Prefetto e gli Uffici territoriali di Governo (UTG)
1.3 Gli enti pubblici nel pluralismo istituzionale
1.3.1 Nozione e classificazione
1.3.2 I caratteri degli enti pubblici
1.3.3 Le Agenzie
1.4 Le Autorità amministrative indipendenti
1.5 L’influenza del diritto europeo
1.5.1 L’organismo di diritto pubblico
1.5.2 L’impresa pubblica
1.6 Enti territoriali – Amministrazione regionale e locale (rinvio)
1.7 Gli organi e gli uffici
1.7.1 Definizioni
1.7.2 La classificazione degli organi
1.7.3 Rapporto organico e rapporto di servizio
1.8 Attribuzione e competenza: definizioni e tipologie
1.9 Il trasferimento di competenza
1.9.1 Premessa
1.9.2 La delega
1.9.3 L’avocazione
1.9.4 La sostituzione
1.9.5 Il difetto di competenza
1.10 Le relazioni tra gli organi
1.10.1 La gerarchia
1.10.2 La direzione ed il coordinamento
1.11 Il controllo
1.11.1 Nozione e funzione di controllo
1.11.2 Il controllo sugli organi
1.11.3 Il controllo sugli atti
1.11.4 Il controllo sull’attività
1.11.5 I controlli interni sull’attività
1.12 I principi generali dell’azione e dell’organizzazione amministrativa
1.12.1 Il principio di legalità
1.12.2 L’imparzialità
1.12.3 Il buon andamento
1.12.4 Il principio di ragionevolezza
1.12.5 Il principio di pareggio del bilancio
1.12.6 Il principio di sussidiarietà
1.12.7 I principi comunitari
---
Capitolo 2
Pubblico impiego e codice di comportamento dei pubblici dipendenti.
Responsabilità, diritti, doveri e sanzioni
Rinvio
---
PARTE SECONDA - AZIONE AMMINISTRATIVA
Capitolo 3
L’esercizio della funzione amministrativa: attività discrezionale e provvedimentale
3.1 Discrezionalità amministrativa
3.2 Discrezionalità tecnica, accertamento tecnico e discrezionalità mista
3.3 Il merito
3.4 Le posizioni soggettive
3.4.1 Concetto di situazione giuridica soggettiva
3.4.2 Definizione e tipologie dell’interesse legittimo
3.4.3 La posizione giuridica di diritto soggettivo
3.5 Interessi diffusi e collettivi
3.6 La class action nei confronti della P.A.
3.7 Gli atti e i provvedimenti amministrativi (rinvio)
3.7.1 Nozione
3.7.2 Gli elementi essenziali
3.7.3 Gli elementi accidentali
3.7.4 La struttura formale dell’atto
3.7.5 I caratteri
3.7.6 L’efficacia
3.7.7 L’esecutività e l’eseguibilità
3.8 L’autorizzazione e le figure affini
3.9 La segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) (rinvio)
3.10 II silenzio assenso in luogo dell’autorizzazione espressa (rinvio)
3.11 La concessione
3.12 Il permesso di costruire e la CILA
3.13 I provvedimenti restrittivi: gli atti ablatori
3.14 Gli atti sanzionatori
3.15 L’espropriazione
3.16 I certificati
3.17 Le autocertificazioni
3.17.1 Le dichiarazioni sostitutive di certificazioni
3.17.2 L’oggetto delle dichiarazioni sostitutive di certificazioni
3.17.3 Le dichiarazioni sostitutive di atti di notorietà
3.18 Informatizzazione, digitalizzazione e intelligenza artificiale
3.18.1 II Codice dell’amministrazione digitale
3.18.1.1 I diritti dell’amministrazione digitale
3.18.2 La dematerializzazione dei documenti
3.18.2.1 Il documento informatico
3.18.2.2 Il fascicolo informatico
3.18.2.3 Il protocollo informatico
3.18.3 Firma digitale
3.18.4 Le copie di atti e documenti informatici
3.18.5 Il Sistema pubblico di connettività (SPC)
3.18.6 II Sistema pubblico di identità digitale (SPID)
3.18.7 Cybersecurity
3.18.8 I pagamenti alla P.A. con modalità informatiche
3.18.8.1 II sistema PagoPA
3.18.9 Sistema di portafoglio digitale italiano - Sistema IT-Wallet
4 I diritti reali su cosa altrui utili al ricambio
4.1 Introduzione
4.2 L’usufrutto
4.2.1 Aspetti civilistici
4.2.2 L’usufrutto: la fiscalità indiretta
4.2.3 Usufrutto: imposte dirette
4.2.4 Usufrutto e partecipazioni societarie
4.2.5 La rinuncia al diritto di usufrutto
4.2.6 La perdita dell’usufrutto per morte dell’usufruttuario
4.2.7 L’usufrutto a tempo
4.2.8 Il diritto di abitazione: aspetti civilistici
4.2.9 Il profilo dell’aggressione
4.2.10 Diritto di usufrutto, diritto di abitazione e trust
---
5 I vincoli di destinazione ex art. 2645-ter
5.1 Introduzione
5.2 I lineamenti dell’istituto
5.3 La segregazione del patrimonio
5.4 Casi di utilizzo dell’istituto
5.4.1 Il vincolo è il trust italiano?
5.4.2 La creazione di servitù atipiche
5.4.3 Il fondo patrimoniale atipico
5.5 Aspetti critici
5.5.1 Introduzione
5.5.2 Il disponente vincola beni immobili e si assume gli oneri gestori per il perseguimento dello scopo
5.5.3 Il disponente trasferisce la proprietà ad un terzo (fiduciario) che si assume l’onere di perseguire lo scopo
5.5.4 Il disponente conserva la proprietà dei beni su cui iscrive il vincolo ma ne affida il perseguimento dello scopo ad un terzo (fiduciario)
5.6 Profili fiscali
5.6.1 Fiscalità indiretta
5.6.2 Fiscalità diretta
5.7 Lo studio del Notariato sui vincoli di destinazione
5.7.1 Atto di destinazione
5.7.2 Interessi meritevoli di tutela
5.7.3 I soggetti
5.7.4 Oggetto del vincolo di destinazione
5.7.5 Cessazione della destinazione
5.7.6 La segregazione del patrimonio
5.7.7 Sovrapposizione con altri istituti
5.7.8 Alcune clausole dell’atto di destinazione
---
6 Il contratto di affidamento fiduciario
6.1 Introduzione all’istituto
6.2 I lineamenti fiscali
6.2.1 Imposizione indiretta e diretta
6.2.2 L’interpello 903-31/2011 del 21 febbraio 2011 Agenzia delle Entrate, Direzione Regionale della Liguria e le imposte indirette
6.2.3 L’interpello 903-134/2012 Agenzia delle Entrate, Direzione Regionale della Liguria, del 23 maggio 2012 e le imposte indirette
6.2.4 L’interpello 903-151/2012 del 3 luglio 2012 Agenzia delle Entrate, Direzione Regionale Liguria e le imposte dirette
6.2.5 Alcune osservazioni in tema di fiscalità diretta
6.3 I disegni di legge
6.3.1 La proposta di legge del 2006
6.3.2 La proposta di legge del 2019
6.4 L’affidamento fiduciario e il “Dopo di noi” per la tutela dei soggetti deboli
---
7 Il fondo patrimoniale
7.1 Lineamenti
7.2 La responsabilità
7.3 Costituzione del fondo patrimoniale
7.4 I beni del fondo patrimoniale
7.4.1 Inquadramento della questione
7.4.2 La gestione dei beni nel fondo
7.4.3 I bisogni della famiglia
7.4.4 Debiti tributari
7.4.5 Casi giurisprudenziali
7.4.6 Lo scioglimento del fondo patrimoniale
7.5 La fiscalità del fondo patrimoniale
7.5.1 Introduzione
7.5.2 Fiscalità diretta: l’art. 4 del TUIR
7.5.3 La nuda proprietà
7.5.4 Opportunità di pianificazione fiscale
7.5.5 Fondo patrimoniale e cedolare secca
7.5.6 Le istruzioni del Modello Redditi
7.5.7 La soggettività fiscale
7.5.8 IMU
7.5.9 Fiscalità indiretta: la C.M. 221/2000
7.5.10 Caso a) Fondo costituito con beni di proprietà di entrambi i coniugi
7.5.11 Caso b) Fondo costituito con beni di proprietà di uno solo dei coniugi che se ne riserva la proprietà
7.5.12 Caso c) Fondo costituito con beni di proprietà di uno solo dei coniugi che non se ne riserva la proprietà
7.5.13 Caso d) Fondo costituito con beni di un terzo che non se ne riserva la proprietà
7.5.14 Caso e) Fondo costituito con beni di un terzo che se ne riserva la proprietà
7.5.15 La riforma del 2006 e la C.M. 3/2008
7.5.16 Imposte ipotecarie e catastali
7.5.17 Imposta di registro
8 La holding quale strumento di passaggio del patrimonio
8.1 Considerazioni introduttive
8.2 Le affermazioni attribuite alla holding tra falsi miti e verità
8.2.1 La holding per non pagare le imposte
8.2.2 La holding per risolvere ogni problema generazionale
8.2.3 La holding per prelevare gli utili senza pagare le imposte
8.2.4 Le affermazioni “parzialmente” veritiere
8.2.5 La holding per occultare il socio
8.2.6 La holding per ridurre i costi amministrativi
8.2.7 La holding per blindare il patrimonio
8.2.8 Le affermazioni veritiere sulla holding
8.2.9 La holding per investire liquidità senza intralcio
8.2.10 La holding per favorire il passaggio generazionale
8.2.11 La holding per evitare di pagare il 26% sulla liquidità che non voglio avere in tasca
8.2.12 La holding per gestire meglio eventuali conflitti
8.2.13 La holding per apparire più solidi nel mercato bancario
8.2.14 La holding per affidare il ruolo di amministratore a terzi
8.3 Il percorso evolutivo che ci porta alla holding
8.3.1 Considerazioni introduttive
8.3.2 La fase della holding comune
8.3.3 Le personal holding
8.3.4 Le subholding
8.3.5 Le due holding
8.4 I vari tipi di holding
8.4.1 Introduzione
8.4.2 La holding società di capitali: i punti di forza
8.4.2.1 Considerazioni introduttive
8.4.2.2 Regimi fiscali di favore
8.4.2.3 Maggior vocazione internazionale
8.4.2.4 Ottima gestione della liquidità
8.4.2.5 Offrire un’immagine migliore di fronte ai terzi
8.4.2.6 Implementabilità attraverso l’operazione di conferimento a realizzo controllato di cui all’art. 177, c. 2 e c. 2-bis del TUIR
8.4.2.7 Possibilità di amministratori non soci
8.4.3 I punti critici della holding società di capitali
8.4.3.1 Introduzione
8.4.3.2 Maggiori adempimenti pubblicitari
8.4.3.3 Il bilancio consolidato
8.4.3.4 Il cash buy out
8.4.3.5 Possibile obbligo di nomina dell’organo di controllo
8.4.3.6 Possibile pignorabilità delle quote
8.4.4 La holding società di persone: i punti di debolezza
8.4.5 La holding società di persone: i punti di forza
8.4.5.1 Introduzione
8.4.5.2 Non è soggetta all’obbligo di depositare il bilancio
8.4.5.3 Beneficia di una maggiore riservatezza
8.4.5.4 È assoggettata a minori adempimenti
8.4.5.5 Minori costi di gestione
8.4.5.6 Beneficia dell’impignorabilità delle quote
8.5 La creazione della holding
8.5.1 Le modalità di creazione
8.5.2 La cessione delle quote
8.5.2.1 La cessione al nominale
8.5.2.2 La cessione al valore di mercato senza rivalutazione
8.5.2.3 La cessione al valore di mercato con rivalutazione
8.5.2.4 Società di persone e cash buy out
8.5.2.5 Un quadro di sintesi
8.5.2.6 La creazione mediante donazione
8.5.3 Il conferimento di partecipazioni
8.5.3.1 I vari tipi di conferimento
8.5.3.2 Inquadramento generale del conferimento a realizzo controllato
8.5.3.3 Il nuovo conferimento a realizzo controllato ex art. 177, c. 2 del TUIR: un confronto tra la vecchia e nuova normativa
8.5.3.4 Il conferimento a patrimonio netto
8.5.3.5 I requisiti delle società conferita e conferitaria
8.5.3.6 Il controllo rilevante
8.5.3.7 Il realizzo controllato in caso di incremento del patrimonio netto inferiore al costo fiscale
8.5.3.8 Il nuovo conferimento a realizzo controllato ex art. 177, c. 2-bis: le partecipazioni qualificate
8.5.3.9 Le caratteristiche essenziali del nuovo comma 2-bis
8.5.3.10 La residualità rispetto al comma 2
8.5.3.11 La qualificazione della partecipazione conferita
8.5.3.12 Le nuove deroghe alla unipersonalità
8.5.3.13 I conferimenti minusvalenti
8.5.3.14 Il “long holding period”
8.5.3.15 Le nuove regole per le holding: il problema della demoltiplicazione
8.5.3.16 Come definire la holding
8.5.3.17 Il livello della demoltiplicazione
8.5.3.18 Il dramma del calcolo della demoltiplicazione
8.6 La holding società semplice
8.6.1 Lineamenti fiscali
8.6.2 Fiscalità e tassazione dei dividendi
8.6.3 Le opportunità della holding società semplice
8.7 La società semplice sotto la holding
8.7.1 Inquadramento
8.7.2 Il caso Ferragni
8.7.3 Esempi di utilizzo della società semplice sotto la holding
8.8 La holding patrimonio
8.9 Il trust holding
8.9.1 Inquadramento
8.9.2 Aspetti giuridici del trust holding
8.9.3 Redditi del trust derivanti da partecipazioni societarie
8.9.3.1 Introduzione
8.9.3.2 Il trust socio di società di capitali
8.9.3.3 Il confronto con la persona fisica socia di società di capitali
8.9.3.4 Il caso del trust trasparente
8.9.3.5 Il trust socio di società di persone
8.9.3.6 La società di persone holding con socio il trust
8.9.3.7 Il trust socio di società estere
8.9.3.8 I dividendi percepiti dal socio trust derivanti da società estere
8.9.3.9 Il confronto ipotizzando la tassazione sul netto frontiera per le persone fisiche
8.9.3.10 Il trust holding può essere un ente commerciale?
8.9.3.11 Il trust holding ente commerciale e non commerciale a confronto
8.9.4 Un caso di applicazione del trust holding
8.9.4.1 Dove non arriva lo statuto societario
8.9.4.2 La soluzione della holding
8.9.4.3 La soluzione del trust
8.9.4.4 La logica delle quote minoritaria lasciate ai disponenti
8.10 Gli errori frequenti che si riscontrano nella creazione della holding
8.10.1 Introduzione
8.10.2 Creare la holding cedendo le quote al nominale
8.10.3 Creare la holding cedendo le quote al prezzo di mercato previa rivalutazione
8.10.4 Conferire a realizzo controllato in una società di persone senza le dovute valutazioni
8.10.5 Pensare che la holding eviti la tassazione sui dividendi del 26%
8.10.6 Pensare che la holding possa sostenere spese personali dei soci
8.10.7 Pensare che la società semplice sotto la holding sia abusiva tout court
8.10.8 Conferire una partecipazione non di controllo in una holding personale per avere l’esenzione da imposta di successione e donazione senza le dovute valutazioni
8.10.9 Pensare di non potere donare una holding a seguito di conferimento ex art. 177, c. 2-bis del TUIR
8.10.10 Non considerare le priorità nella applicazione delle norme sul conferimento
8.10.11 Non calcolare il costo fiscalmente riconosciuto del socio in modo accurato
8.10.12 Confondere il regime di realizzo controllato con un regime di neutralità
8.10.13 Conferire usufrutto e nuda proprietà credendo di ricevere analoghi diritti nella conferitaria
8.10.14 Conferire un diritto di usufrutto pensando di usufruire del regime di realizzo controllato
8.10.15 Conferire nuda proprietà senza diritti di voto
8.10.16 Conferire solo una quota di maggioranza in luogo dell’intera partecipazione (superato con la riforma)
8.10.17 Conferire quote di minoranza in presenza di un socio che conferisce quote di maggioranza (superato con la riforma)
8.10.18 Il conferimento imputato esclusivamente a riserva
8.10.19 Il conferimento non proporzionale
8.10.20 Il conferimento di quote di società di persone
8.10.21 La creazione di una holding a socio ed amministratore unico coincidenti
8.10.22 Creare la holding pura attraverso una scissione mediante scorporo (superata dalla riforma della scissione mediante scorporo)
8.10.23 Ritenere abusivo l’accumulo dei dividendi nella holding
8.10.24 Considerare la holding come una alternativa al trust
9 Le operazioni straordinarie utili al ricambio generazionale
9.1 Introduzione
9.2 La creazione della holding attraverso il conferimento o la nuova scissione mediante scorporo
9.2.1 Lineamenti dell’operazione
9.2.2 Lineamenti dell’operazione di conferimento di partecipazioni
9.2.3 Lineamenti dell’operazione di scissione mediante scorporo
9.2.3.1 Aspetti civilistici
9.2.3.2 Aspetti fiscali
9.2.4 La creazione della holding pura e della subholding: approfondimenti
9.2.4.1 La creazione della holding
9.2.4.2 La creazione della sub holding
9.3 La scissione societaria
9.3.1 Gli utilizzi della scissione
9.3.2 Lo spin off immobiliare mediante scissione
9.3.2.1 Inquadramento dell’operazione
9.3.2.2 La successiva cessione delle quote della società operativa
9.3.2.3 La successiva donazione delle quote della società operativa
9.3.2.4 La successiva cessione o donazione delle quote della società immobiliare
9.3.3 La scissione asimmetrica
9.3.3.1 Inquadramento dell’operazione
9.3.3.2 La scissione asimmetrica avente ad oggetto compendi immobiliari
9.3.3.2.1 Introduzione
9.3.3.2.2 Il caso della risposta n. 36 del 12 ottobre 2018
9.3.3.2.3 Il caso dell’interpello n. 40 del 19 ottobre 2018
9.3.3.3 La scissione asimmetrica di liquidità
9.3.3.3.1 Il giudizio di non abusività
9.3.3.3.2 Un caso particolare di scissione asimmetrica: la risposta n. 263/2023
9.3.4 La scissione mediante scorporo per creare la holding e la sub holding
9.3.4.1 Introduzione
9.3.4.2 La creazione della holding immobiliare
9.3.4.3 La creazione della holding pura
9.3.4.4 La creazione della sub holding con top holding immobiliare
9.3.4.5 La creazione della sub holding con top holding pura
9.3.5 La scissione mediante scorporo per avviare nuovi business immobiliari
9.3.6 La scissione mediante scorporo per separare i soci
9.3.6.1 Introduzione
9.3.6.2 La scissione asimmetrica totale
9.3.6.3 La scissione asimmetrica, ma non per tutti
9.3.6.4 La scissione mediante scorporo “liberatoria”
9.3.6.5 La risoluzione dei conflitti attraverso il trust
9.3.7 La scissione ascensore
9.3.7.1 Introduzione
9.3.7.2 La scissione a favore della società figlia
9.3.7.3 La scissione a favore della società madre
9.4 La trasformazione
9.4.1 Considerazioni generali
9.4.2 Lineamenti della trasformazione e responsabilità dei soci
9.4.2.1 Trasformazione progressiva
9.4.2.2 Trasformazione regressiva
9.4.3 La trasformazione di società in trust
9.5 La donazione di quote societarie
9.5.1 La donazione di nuda proprietà
9.5.2 La donazione della piena proprietà
9.5.3 La disposizione di quote in trust
9.6 Il conferimento di azienda
9.6.1 La logica dell’operazione
9.6.2 Lineamenti fiscali
9.6.3 Il conferimento dell’azienda affittata
9.7 Il trust coinvolto nelle operazioni straordinarie
9.7.1 I termini del problema
9.7.2 Il trust socio di società interessate da operazioni straordinarie
---
10 Le operazioni straordinarie dei professionisti
10.1 Introduzione
10.2 La difficile situazione dei professionisti
10.3 Le nuove aperture del legislatore
10.4 Analisi delle diverse fattispecie
---
11 Il trust
11.1 Inquadramento dell’istituto
11.2 Gli aspetti civilistici dell’istituto
11.2.1 Il trust e la sua legge regolatrice
11.2.2 Le figure del trust, l’atto di trust e il diritto di informativa
11.2.3 Il disponente
11.2.4 Atto istitutivo e atto dispositivo
11.2.5 Il trustee
11.2.6 Il guardiano
11.2.7 I beneficiari
11.2.8 Il diritto di informativa dei beneficiari
11.3 La fiscalità dell’istituto
11.3.1 La fiscalità diretta
11.3.2 La differenza tra trust fiscalmente opachi e fiscalmente trasparenti
11.3.3 Un quadro di sintesi
11.3.4 La tassazione dei dividendi percepiti dal trust socio di società di capitali
11.4 Trust e imposta di donazione
11.4.1 Introduzione
11.4.2 L’operatività delle nuove disposizioni
11.4.3 La tassazione nella fase finale del trust
11.4.4 Come si conteggia l’imposta di successione e donazione
11.4.5 Il tema dell’arricchimento
11.4.6 I nuovi principi di territorialità
11.4.7 L’opzione per la tassazione anticipata
11.4.8 L’opzione per la tassazione anticipata per gli altri trust
11.4.9 L’ambito applicativo del provvedimento attuativo
11.4.10 La mancata previsione del trust nella esenzione di cui all’art. 3, c. 4-ter
11.5 Il trust per i soggetti deboli
11.5.1 I requisiti per le agevolazioni fiscali del trust “Dopo di noi”
11.5.2 Il requisito della disabilità grave
11.5.3 L’agevolazione relativa all’imposta di donazione
11.5.4 L’agevolazione connessa alle imposte ipotecaria e catastale e di registro
11.5.5 La premorienza del beneficiario disabile tutelato dal trust “Dopo di noi”
11.5.6 Le criticità delle condizioni ex art. 6 c. 3 ed il trust
11.6 Il trust di garanzia
11.7 La trasformazione della società in trust
11.7.1 Introduzione
11.7.2 Le finalità della trasformazione
11.7.3 Profili tributari
11.7.4 Una sentenza sulla trasformazione da Srl in trust
11.8 Trust e normativa antiriciclaggio
11.8.1 Lineamenti generali
11.8.2 Il titolare effettivo
11.8.3 Le novità a seguito del D.Lgs. 90/2017
11.8.4 Le modifiche apportate dal D.Lgs. 125/2019
10.8.5 Il registro dei titolari effettivi
11.9 Il trust estero
11.9.1 Introduzione
11.9.2 Quando il trust è non residente
11.9.3 Il trust non commerciale non residente
11.9.4 L’applicazione delle convenzioni contro le doppie imposizioni
11.9.5 La tassazione dei beneficiari italiani in caso di trust esteri
11.9.6 L’intervento normativo sulla tassazione dei beneficiari (art. 13 D.L. 124/2019)
11.10 Il trust interposto
11.10.1 Introduzione
11.10.2 Le conseguenze dell’interposizione
11.10.2.1 Introduzione
11.10.2.2 L’incertezza fiscale
11.10.2.3 Le criticità a livello di gestione bancaria
11.10.2.4 L’estensione al tema della fiscalità indiretta
11.10.3 L’interposizione secondo l’Agenzia delle Entrate
11.10.4 Il caso della risposta n. 237/2023
11.10.5 Il caso della risposta n. 251/2023
11.10.6 Recenti casi di interposizione
11.10.6.1 Introduzione
11.10.6.2 Risposta ad interpello n. 267/2023
11.10.6.3 La risposta ad interpello n. 145/2025: un caso di non interposizione e alcune riflessioni di chiusura
11.10.6.4 La risposta ad interpello n. 239/2025: un caso di interposizione per un trust americano
11.10.7 Casi pratici di interposizione
11.11 Casi pratici di utilizzo del trust
11.11.1 Il trust holding
11.11.2 Trust per il Dopo di noi
11.11.3 Trust per le opere d’arte
11.11.4 Tust per la gestione di immobili
11.11.4.1 Introduzione
11.11.4.2 La fiscalità diretta del trust immobiliare
11.11.4.3 La fiscalità indiretta del trust immobiliare
11.11.4.4 Trust e cedolare secca
11.11.4.5 La disposizione di immobili in trust con riserva del diritto di abitazione o di usufrutto
11.11.4.6 La gestione dell’IMU in caso di trust
11.11.4.7 Immobili gravati da mutuo
11.11.4.8 La disciplina del prezzo valore per il trust
11.11.4.9 La detenzione di immobili all’estero
11.11.5 Trust per la gestione della liquidità
11.11.5.1 Introduzione
11.11.5.2 La disposizione della liquidità in trust
11.11.5.3 La gestione di attività finanziarie
11.12 Il trust testamentario
11.12.1 Profili di criticità dell’istituto
11.12.2 Trust e testamento
11.12.3 Compatibilità con le norme di diritto interno
11.12.4 Interventi di giurisprudenza sul tema
11.12.5 Il trust testamentario nella risposta n. 371/2019
11.13 Il trust che dona ad altro trust
12 Il passaggio generazionale delle opere d’arte
12.1 Introduzione
12.2 La gestione di opere d’arte
12.2.1 Imposte dirette: inquadramento
12.2.2 La recente pronuncia della Cassazione n. 19363 del 15 luglio 2024
12.2.3 Imposte indirette
12.2.3.1 La cessione da parte del privato: l’imposta di registro
12.2.3.2 La cessione di opere soggetta ad IVA: considerazioni introduttive
12.2.3.3 La nuova aliquota IVA del 5%
12.2.3.4 La cessione del quadro da parte di una galleria italiana
12.2.3.5 La galleria comunitaria
12.2.3.6 La galleria extracomunitaria
12.2.3.7 La cessione da parte dell’artista
12.2.3.8 La detraibilità dell’IVA sugli acquisti
12.2.3.9 L’immissione dell’opera d’arte in un porto franco
12.3 La fiscalità della successione e della donazione
12.3.1 Introduzione
12.3.2 Lineamenti dell’imposta di donazione e successione: le aliquote
12.3.3 La base imponibile in relazione alle opere d’arte in caso di donazione
12.3.4 L’esenzione da imposta di successione e donazione dei beni culturali
12.3.5 La presunzione del 10%, in ipotesi di successione
12.3.6 Il pagamento dell’imposta di successione con opere d’arte
12.3.7 L’esenzione per successioni e donazioni a favore dello Stato
12.3.8 L’esenzione di cui all’art. 3 c. 4-ter nel contesto del patto di famiglia
12.3.9 L’imposta di donazione
12.4 I veicoli per la gestione delle opere d’arte
12.4.1 Introduzione
12.4.2 La società semplice
12.4.2.1 Introduzione
12.4.2.2 L’apporto delle opere d’arte
12.4.2.3 La gestione delle opere d’arte nel corso della “vita” della società semplice
12.4.2.4 Il trasferimento delle quote della società semplice
12.4.2.5 La norma agevolativa del trasferimento per successione delle opere d’arte
12.4.2.6 La cessione di opere d’arte da parte della società semplice
12.4.2.7 La scissione della società semplice che detiene opere d’arte
12.4.3 Il trust
12.4.3.1 Introduzione
12.4.3.2 La figura del trustee
12.4.3.3 La fiscalità del trust che gestisce opere d’arte
12.4.3.4 Varie fiscalità del trust
12.4.3.5 Trust residente opaco con collezione in Italia
12.4.3.6 Trust residente trasparente con collezione in Italia
12.4.3.7 Trust residente opaco con collezione all’estero
12.4.3.7.1 Introduzione
12.4.3.7.2 Reddito qualificato come attività di impresa
12.4.3.7.3 Reddito diverso
12.4.3.7.4 Non qualificazione del provento come reddito
12.4.3.8 Trust residente trasparente con collezione all’estero
12.4.3.9 Trust non residente opaco con collezione all’estero
12.4.3.10 Trust non residente trasparente con collezione all’estero
12.4.3.11 Trust non residente opaco con collezione in Italia
12.4.3.12 Trust non residente trasparente con collezione in Italia
12.4.3.13 Trust, opere d’arte e imposta di donazione: il momento impositivo
12.4.3.14 Principi di territorialità nella tassazione
12.4.3.15 Le modalità di tassazione ai fini della imposta di donazione
12.4.4 La fondazione
12.4.4.1 Introduzione
12.4.4.2 La gestione delle opere attraverso un trust di scopo
12.4.4.3 La gestione delle opere attraverso un trust familiare donatorio con i beneficiari individuati
12.4.4.4 La fondazione: esiste la fondazione di famiglia?
12.4.4.5 Un caso di fondazione
12.4.4.6 Il trust e la fondazione a confronto nella gestione di opere d’arte
12.5 Le opere d’arte detenute all’estero
12.5.1 Introduzione
12.5.2 Beni oggetto di monitoraggio
12.5.3 Monitoraggio e produzione di reddito imponibile
12.5.4 IVIE, IVAFE e IC
12.5.5 Il valore da indicare
12.5.6 Le modalità di compilazione
12.5.7 La detenzione attraverso veicoli
12.5.7.1 Introduzione
12.5.7.2 Detenzione attraverso una società semplice italiana
12.5.7.3 Detenzione attraverso una società commerciale italiana
12.5.7.4 Detenzione attraverso una società estera non interposta non paradisiaca
12.5.7.5 Detenzione attraverso una società estera non interposta paradisiaca
12.5.7.6 Detenzione attraverso una società estera interposta
12.5.7.7 Detenzione attraverso un trust interposto
12.5.7.8 Detenzione attraverso un trust residente in Italia
12.5.7.9 Detenzione attraverso un trust residente all’estero
12.6 La tassazione dei proventi da alienazione
12.7 La detenzione dell’opera d’arte in Paesi paradisiaci
13 La gestione della liquidità all’estero
13.1 Introduzione
13.2 Il monitoraggio fiscale
13.3 La polizza estera
13.3.1 Lineamenti
13.3.2 Polizze assicurative e IVAFE
13.4 Alcuni casi di compilazione del quadro RW
13.4.1 Alcuni esempi pratici
13.4.2 È davvero necessario dichiarare gli investimenti che si detiene all’estero?
14 Il passaggio generazionale delle criptoattività
14.1 Introduzione
14.2 La gestione delle criptovalute durante la nostra vita
14.3 La gestione delle criptovalute dopo la nostra morte
14.3.1 I termini del problema
14.3.2 La detenzione di criptovalute attraverso strumenti finanziari ortodossi
14.3.3 La detenzione attraverso intermediari centralizzati
14.3.4 La detenzione diretta
14.3.5 Strumenti giuridici in caso di detenzione diretta
14.3.6 Le soluzioni di alcuni exchange
14.4 Il passaggio attraverso veicoli
14.5 Criptovalute e imposta di successione e donazione
14.6 La riforma del 2023
14.6.1 La disciplina fiscale delle criptoattività
15 L’eredità digitale
15.1 Introduzione
15.2 Cosa sono i beni digitali
15.3 Cosa muore con noi e cosa sopravvive alla nostra morte
15.4 I possibili beni digitali
15.4.1 Introduzione
15.4.2 L’account
15.4.3 Le credenziali
15.4.4 La firma elettronica
15.4.5 Le criptovalute
15.4.6 I conti on line
15.4.7 I beni digitali piratati
15.4.8 Contenuti concessi in licenza
15.4.9 Gli account di identità digitale
15.4.10 I dati personali
15.5 Strumenti per gestire il passaggio dei beni digitali
16 La società semplice
16.1 Introduzione
16.2 Le caratteristiche della società semplice
16.3 Le opportunità della società semplice
16.4 La società semplice holding
16.5 La società semplice può essere una reale alternativa al trust?
16.6 Alcuni limiti della holding società semplice
16.7 La complessa tassazione dei dividendi percepiti da una società semplice
16.8 Aggravi IVIE e IVAFE
16.9 La società di persone estera
16.10 Spunti di riflessione sulla società semplice
16.11 Società semplice nell’operazione di scissione
Nel corso degli ultimi anni la questione della sostenibilità delle organizzazioni sportive ha iniziato a diffondersi, anche se ancora oggi permangono interrogativi circa gli strumenti di policy utili per sostenerla concretamente.
Come si individuano le opportunità che la cultura della responsabilità sociale per lo sviluppo sostenibile può offrire al mondo dello sport? In che modo è possibile aiutare le diverse tipologie di organizzazioni sportive a perseguire il successo sostenibile, ossia la creazione di valore nel lungo termine tenendo conto delle aspettative degli stakeholder e dell’impatto generato? Esistono delle “modalità semplici” in chiave ESG per misurare e valutare fattivamente la performance sportiva, sociale, economica e ambientale? Come si integra agevolmente la sostenibilità nella strategia per organizzare eventi sportivi sostenibili?
Questi sono solo alcuni degli interrogativi a cui si vuole rispondere con il presente volume che, oltre al prezioso contributo di Valter Borellini sulle competenze chiave per affrontare la sfida dello sviluppo sostenibile, contiene anche diversi esempi operativi di buone pratiche di sostenibilità a livello nazionale e internazionale e uno specifico apparato bibliografico e di approfondimento online, utili per ulteriori applicazioni e per gli sviluppi di successive ricerche che possano favorire la disseminazione di innovazione e competitività nel mondo dello sport. Un testo indispensabile non solo per professionisti della sostenibilità, ma anche per manager e dirigenti sportivi, atleti, allenatori, policy maker, consulenti e ricercatori, che vogliono coniugare etica, benessere e responsabilità in un settore in profonda trasformazione.
Impreziosiscono l’opera le prefazioni del Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, del Sottosegretario all’Ambiente e alla Sicurezza Energetica Claudio Barbaro e dell’Equity Partner di PTS Spa Alberto Miglietta.
Giovanni Esposito
Dottore di Ricerca in Critica Storica Giuridica ed Economica dello Sport, iscritto all’albo dei Dottori commercialisti, dei Revisori contabili e dei Giornalisti pubblicisti, è autore di numerose pubblicazioni in tema di responsabilità sociale per lo sviluppo sostenibile delle organizzazioni sportive. Attualmente è Segretario Generale della Federazione Italiana Canottaggio.
Matteo Esposito
Docente al Corso di Alta Formazione per il Manager della Sostenibilità nello Sport (Manager Sportivi Associati e Università eCampus). Co-fondatore di CMA Srl e Studio Nivola Srl., Partner di PTS Sport, è consulente di organizzazioni sportive ed Enti del Terzo settore, con focus sulla rendicontazione sociale e sulla gestione di eventi sostenibili.
Prefazione:
– a cura di Andrea Abodi, Ministro per lo Sport e i Giovani
– a cura di Claudio Barbaro, Sottosegretario all’Ambiente e alla Sicurezza
Energetica
– a cura di Alberto Miglietta, Equity Partner PTS S.p.A
Introduzione
1 Il contesto internazionale e nazionale
1.1 Il ruolo dello sport nell’Agenda 2030 dell’ONU per lo sviluppo sostenibile
1.1.1 I Sustainable Development Goals (SDGs)
1.1.2 Le competenze per lo sviluppo sostenibile: gli Inner Development Goals
1.2 La sostenibilità del Comitato Olimpico Internazionale
1.3 L’evoluzione della funzione sociale dello sport in Europa
1.4 La Riforma dello Sport in Italia: un’opportunità verso lo sviluppo sostenibile
1.5 Le strategie di sostenibilità nel calcio: dalla UEFA alla FIGC
2 Il Green Table per lo sviluppo sostenibile delle organizzazioni sportive
2.1 Il successo sostenibile
2.2 L’applicazione della Linea guida ISO 26000 sulla responsabilità sociale
2.2.1 Le caratteristiche della responsabilità sociale nello sport
2.2.2 I principi e le attività connesse alla responsabilità sociale delle organizzazioni sportive
2.2.3 I sette Temi per il successo sostenibile
2.3 L’integrazione della sostenibilità nella Governance dello sport: doppia E (Economic, Environmental) e doppia S (Sport, Social)
2.4 Una proposta di strategia ESG nello sport
3 Il panorama della rendicontazione e della valutazione
3.1 Accountability e rendicontazione sociale delle organizzazioni sportive
3.2 Linee guida e Standard di rendicontazione: le opportunità per lo sport
3.2.1 Linee guida per la redazione del Bilancio sociale degli Enti del Terzo Settore (d.m. 4 luglio 2019)
3.2.2 GRI – Global Reporting Initiative
3.2.3 IR – Integrated Reporting
3.3 La nuova rendicontazione di sostenibilità nell’Unione europea e le opportunità per lo sport
3.3.1 La Corporate Sustainability Reporting Directive - CSRD
3.3.2 Le novità rispetto alla normativa precedente, NFRD
3.3.3 Il decreto legislativo 125/2024 di attuazione della CSRD
3.3.4 Gli ESRS: European Sustainability Reporting Standards
3.3.5 La rendicontazione volontaria della sostenibilità: la VSME
3.3.6 La rendicontazione volontaria della sostenibilità nello sport
3.4 La Valutazione dell’Impatto Sociale nello sport: una inderogabile esigenza
3.4.1 L’impatto sociale e la sua valutazione
3.4.2 Le principali tecniche utilizzate nelle Valutazioni d’Impatto Sociale
3.4.3 Linee guida per la Valutazione dell’Impatto Sociale degli Enti del Terzo Settore: una opportunità anche per lo sport dilettantistico
3.4.4 Proposte per l’implementazione della VIS nel mondo sportivo
3.5 La rendicontazione di sostenibilità nello sport: una proposta operativa
3.5.1 Le cinque fasi per la redazione di una reportistica di sostenibilità nello sport
3.5.2 Le dieci macro-sezioni di un documento volontario di sostenibilità nello sport
4 La sostenibilità degli eventi sportivi
4.1 Eventi sportivi e sostenibilità
4.2 Gli strumenti per gestire gli eventi sostenibili
4.2.1 Gli strumenti strategici
4.2.2 Gli strumenti di relazione
4.2.3 Gli strumenti di supporto
4.3 Le Linee guida per eventi sportivi sostenibili – Dipartimento per lo Sport – Presidenza del Consiglio dei Ministri
4.4 I Criteri Ambientali Minimi (CAM) del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica
4.4.1 Destinatari e mezzi di verifica
4.4.2 Le 23 clausole contrattuali
4.4.3 I 13 criteri premianti
4.5 Athletics for a Better World – Lo standard di World Athletics per la sostenibilità degli eventi sportivi di atletica leggera
4.5.1 La strategia di sostenibilità 2020-2030 di World Athletics
4.5.2 Il 68° Campaccio, quando la tradizione locale incontra l’atletica internazionale
5 Le competenze chiave strategiche per un successo sostenibile delle organizzazioni sportive (a cura di Valter Borellini)
5.1 Soluzioni innovative che possono proiettare le organizzazioni sportive nel futuro
5.2 Competenze necessarie per supportare uno sviluppo sostenibile delle organizzazioni sportive in un contesto complesso
5.3 La professionalizzazione delle risorse: i profili professionali necessari
Bibliografia e sitografia
