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Disciplina civilistica e fiscale delle nuove associazioni di promozione sociale dopo la Riforma del Terzo settore, eBook in pdf di 215 pagine - Edizione 2023.
Aggiornato al Decreto-Legge n° 73 del 2022 (“decreto semplificazioni fiscali”) che modifica alcune norme fiscali degli ETS comprese le APS ed alla Legge n° 197 del 2022 (Legge di bilancio per il 2023) che aumenta i limiti di ricavi per l’utilizzo della contabilità semplificata
Questo e-book tratta una delle parti più importanti della riforma del terzo settore, vale a dire la nuova disciplina delle associazioni di promozione sociale (APS).
Con la riforma del terzo settore (Decreto Legislativo n° 117 del 2017 contenente il “Codice del terzo settore”) le associazioni di promozione sociale smettono di essere delle “sorelle minori” delle organizzazioni di volontariato (OdV) e delle ONLUS in genere (qualifica che non potevano quasi mai assumere), più vicine agli enti non commerciali normali disciplinati dagli artt. 143 – 149 del TUIR che non a queste tipologie particolari di organizzazioni senza scopo di lucro. Infatti, le APS, da un punto di vista civilistico (disciplina dell’associazione) ed amministrativistico (registrazione dell’ente e rapporti con le P.A.), sono avvicinate alle organizzazioni di volontariato e da un punto di vista tributario diventano enti del terzo settore con commerciali (la qualifica tributaria introdotta dalla riforma che sostituisce quella di ONLUS) come le OdV, con una disciplina molto simile se non proprio quasi identica a quella di queste ultime.
Il nuovo regime fiscale delle APS entrerà completamente in vigore nell’anno di imposta 2022 (dopo i rinvii che vi sono stati nel 2019 e nel 2020 per il mancato avvio del Registro unico nazionale del terzo settore – RUNTS il cui decreto attuativo è quello del 15 Settembre 2020 del Ministero del lavoro), per cui c’è un periodo transitorio per gli anni dal 2018 al 2021 in cui ad esse si applicheranno alcune norme fiscali della vecchia Legge n° 383 del 2000 che disciplinava le APS e la disciplina degli enti non commerciali prevista dal TUIR per l’IRES (artt. 143 – 149) e dal DPR 633/1972 per l’IVA.
Dal momento che la riforma del terzo settore, incluse le APS, entra completamente in vigore nell’anno di imposta successivo all’avvio dell’operatività del RUNTS, siccome questo non ha iniziato ad operare nel 2020, il periodo transitorio citato si è esteso anche al 2021. Dal momento che l’avvio dell’operatività del RUNTS è stata fissata al 24 Dicembre 2021, la riforma, anche per le APS, entra in vigore, per gli enti iscritti al RUNTS, il 1° Gennaio 2022. La disciplina transitoria si applica però, nel 2022, alle APS impegnate nel procedimento di migrazione dai registri dell’associazionismo al RUNTS.
All’avvio del Registro nel 2021 si collega il fatto che, proprio per potersi iscrivere nel RUNTS e diventare in tal modo ETS, le associazioni di promozione sociale (assieme alle ONLUS ed alle OdV) devono adeguare i loro statuti alla disciplina civilistica del Codice del terzo settore entro il 31 Dicembre 2022. Infatti, il 23 Novembre 2021 si avvia il trasferimento dei dati di questi enti dai Registri dell’associazionismo al RUNTS mentre il termine citato è ancora in corso. In tal modo, le APS che non avranno ancora adeguato i loro statuti saranno messe dagli Uffici del RUNTS di fronte alla scelta di adeguarli in modo facilitato, vale a dire con le maggioranze previste per l’assemblea ordinaria (come prevede il 2° comma dell’art. 101 del Dlgs 117/2017), oppure vedersi rifiutata l’iscrizione al RUNTS e quindi tornare ad essere un normale ente non commerciale, ai sensi della lettera c) del 1° comma dell’art. 73 del TUIR.
Uno degli obbiettivi principali di questo e-book è proprio quello di descrivere con precisione sia la disciplina fiscale del periodo transitorio (quella per gli anni di imposta dal 2018 al 2021), sia la disciplina fiscale definitiva (quella a partire dall’anno di imposta 2022) delle APS che sarà pienamente efficace con l’entrata in vigore definitiva della riforma del terzo settore grazie, essenzialmente, all’avvio dell’operatività del Registro unico nazionale del terzo settore in cui dovranno iscriversi anche le APS. Per questo motivo, l’e-book è dedicato in gran parte al regime fiscale delle APS. Per questo motivo, la parte centrale dell’e-book è dedicata al regime fiscale delle APS (Paragrafi da 6 a 12) che è in parte specifico delle OdV, in parte comune agli altri ETS.
La parte iniziale dell’e-book, precisamente i suoi Paragrafi da 1 a 5, è dedicata alle caratteristiche previste dalla legge che differenziano le associazioni di promozione sociale dagli altri enti del terzo settore (ETS) ed al sistema di supporto all’associazionismo.
Allo scopo di fornire ai lettori una trattazione completa dell’argomento, nell’ultima parte dell’e-book (Paragrafi da 13 a 16) esaminiamo le caratteristiche comuni della disciplina civilistica di tutti gli ETS, vale a dire:
Inoltre, sempre per quanto non espressamente stabilito dalle norme specifiche sulle APS, cioè dagli artt. 35 e 36 del Dlgs 117/2017, si applicano ad esse le norme sulle “associazioni del terzo settore” previste dagli artt. 20 – 31 di questo decreto, di cui costituiscono il Titolo IV. Questo perché l’art. 20 del Codice del terzo settore stabilisce che le norme citate “si applicano a tutti gli enti del terzo settore costituiti in forma di associazione, riconosciuta o non riconosciuta […]”, come, appunto, le APS.
Queste norme sono trattate nell’ultimo paragrafo, il diciannovesimo, dell’e-book.
1. La riforma delle associazioni di promozione sociale da parte del Codice del terzo settore e la sua entrata in vigore. Il regime transitorio e quello definitivo delle APS, soprattutto dal punto di vista fiscale
2. Le caratteristiche legali delle associazioni di promozione sociale
3. Le convenzioni che possono essere stipulate tra le Pubbliche Amministrazioni e le associazioni di promozione sociale
4. I Registri dell’Associazionismo istituiti dalla Legge 383/2000 che resteranno operativi fino all’avvio del Registro unico nazionale del terzo settore (RUNTS) e il trasferimento delle APS in quest’ultimo
4.1 I Registri dell’associazionismo istituiti dalla Legge 383/2000 che resteranno operativi fino all’avvio del RUNTS
4.2. La migrazione delle APS iscritte nei vecchi registri al RUNTS
5. Le misure per il sostegno finanziario delle associazioni di promozione sociale
6. Il nuovo regime tributario agevolato delle associazioni di promozione sociale (APS) riguardo all’imposta sul reddito (IRES) e all’Imposta sul valore aggiunto (IVA). Il regime transitorio per gli anni di imposta dal 2018 al 2022
6.1. Il regime fiscale transitorio delle APS ai fini IRES per gli anni di imposta dal 2018 al 2022
6.2. Il regime fiscale transitorio delle APS ai fini IVA per gli anni di imposta dal 2018 al 2022
6.3. Il regime fiscale definitivo delle APS in quanto ETS non commerciali ai fini IRES ed IVA a partire dall’anno di imposta 2022: la non commercialità delle attività di interesse generale prevista dall’art. 79 del Dlgs 117/2017
6.4. Il regime fiscale definitivo delle APS ai fini IRES ed IVA a partire dall’anno di imposta 2022: le norme specifiche degli artt. 85 ed 86 del Dlgs 117/2017
6.5 Le agevolazioni sull’IVA e sull’IRAP per le associazioni di promozione sociale in quanto enti del terzo settore non commerciali (dal 2022 in poi)
6.6 Il regime transitorio della tenuta delle scritture contabili delle APS per gli anni di imposta dal 2018 al 2022
6.7. La disciplina definitiva (a partire dal 2022) della tenuta delle scritture contabili delle APS che si iscrivono nel RUNTS e che non applicano il regime forfetario previsto dall’art. 86 del Dlgs 117/2017. Il bilancio civilistico ed il bilancio sociale di questi enti
7. Le agevolazioni in materia di imposte indirette e di tributi locali per gli ETS (APS comprese)
8. L’esenzione dall’IMU per le APS in quanto ETS non commerciali
9. Il Social Bonus per le erogazioni liberali finalizzate ai progetti per il recupero di immobili assegnati agli ETS non commerciali (fra cui le APS)
10. Il fundraising: le agevolazioni fiscali per i soggetti che effettuano erogazioni liberali agli ETS, le raccolte di fondi mediante cessione di credito telefonico e le lotterie filantropiche degli ETS (fra cui le APS)
10.1 Le agevolazioni fiscali per i soggetti che effettuano erogazioni liberali agli ETS (fra cui le APS).
10.2 Le lotterie filantropiche degli ETS (APS comprese).
11. Le cessioni gratuite di merce agli enti del terzo settore, sia non commerciali che commerciali (APS comprese), ed agli altri enti senza scopo di lucro che non sono ETS: la Legge n° 166 del 2016 riformata dalla Legge n° 205 del 2017 4
12. Il cinque per mille dell’IRPEF e la sua destinazione agli ETS, comprese le APS
13. Le attività di interesse generale e le attività diverse che possono essere esercitate dalle associazioni di promozione sociale in quanto Enti del terzo settore
13.1 Le attività di interesse generale
13.2 Le attività diverse
14. L’assenza di scopo di lucro e le altre caratteristiche legali delle associazioni di promozione sociale in quanto Enti del terzo settore
14.1 L’assenza di scopo di lucro nelle APS in quanto ETS: il divieto di distribuire direttamente o indirettamente utili o avanzi di gestione
14.2 L’assenza di scopo di lucro nelle APS: la devoluzione del patrimonio residuo
14.3 L’attività di raccolta fondi e la denominazione legale delle APS
15. Il bilancio civilistico ed il bilancio sociale delle associazioni di promozione sociale
15.1 Il bilancio delle APS. I modelli dei documenti che compongono il bilancio civilistico previsti dal D.M. del 5 Marzo 2020
15.2 La struttura e i contenuti del bilancio sociale delle APS
15.3 La valutazione dell’impatto sociale delle attività svolte dalle APS
16. Il Registro unico nazionale del terzo settore (RUNTS) e la procedura di iscrizione degli enti, APS comprese
16.1 La disciplina legislativa del RUNTS nel Codice del terzo settore
16.2 Le norme di attuazione del RUNTS: il Decreto del Ministero del lavoro del 15 Settembre 2020: definizioni, concetti generali ed ambito di applicazione
16.3 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): il procedimento di iscrizione al RUNTS, in particolare quello per gli enti senza personalità giuridica
16.4 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): il procedimento di iscrizione al RUNTS, in particolare quello per gli enti con personalità giuridica. 2
16.5 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): l’aggiornamento delle informazioni contenute nel RUNTS da parte degli ETS iscritti, APS comprese, e la revisione d’ufficio del Registro
16.6 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): la cancellazione dal Registro
16.7 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): gli altri aspetti della disciplina dl Registro, in particolare il primo popolamento e l’avvio del RUNTS
17. Le associazioni di promozione sociale come associazioni del terzo settore: la disciplina di queste che si applica alle APS
17.1 Definizione, disciplina applicabile e rapporti delle associazioni del terzo settore con gli altri ETS. Lo statuto e l’atto costitutivo
17.2 Il procedimento semplificato per l’acquisto della personalità giuridica da parte delle associazioni del terzo settore
17.3 L’ammissione di nuovi associati e l’assemblea delle associazioni del terzo settore che sono APS
17.4 Gli amministratori delle associazioni del terzo settore
17.5 Gli organi di controllo e di revisione legale dei conti
Allegati
La disciplina delle società cooperative sociali e del loro regime fiscale dopo la riforma terzo settore e dell'impresa sociale, eBook in pdf di 116 pagine.
Questo e-book ha come oggetto l’esposizione della disciplina di quella categoria particolare di società cooperative che è costituita dalle “cooperative sociali”.
L’opportunità di questo esame specifico deriva dai seguenti fatti:
Il nostro esame non si limiterà solo all’esposizione dei contenuti della Legge 381/1991 modificata nel tempo dalle Leggi n° 85 del 1995, n° 52 del 1996, n° 193 del 2000 e dal Decreto Legislativo n° 112 del 2017, ma esaminerà anche tutte le principali norme collegate ad essa, e precisamente quelle contenute:
Sintesi
1. Premessa: oggetto e metodologia dell’e-book
2. La definizione e la disciplina specifica delle cooperative sociali dettata dalla Legge n° 381 del 1991, alla luce della riforma della disciplina codicistica delle società cooperative introdotta dal Dlgs n° 6 del 2003 e dalla riforma del terzo settore e dell’impresa sociale di cui ai Dlgs n° 117 e 112 del 2017
3. I soci volontari di queste cooperative e le categorie di persone svantaggiate al cui inserimento lavorativo è finalizzata l’attività delle cooperative sociali di “tipo B”
4. I contratti pubblici stipulabili fra le cooperative sociali e le Pubbliche Amministrazioni alla luce del codice dei contratti pubblici (Decreto Legislativo n° 50 del 2016)
4.1 Le convenzioni fra cooperative sociali di “tipo B” e Pubbliche Amministrazioni alla luce del “Codice dei contratti pubblici” (Decreto Legislativo n° 50 del 2016)
4.2 L’aggiudicazione semplificata dei contratti pubblici il cui importo complessivo stimato è inferiore alle soglie previste dall’art. 36 del Dlgs 50/2016
4.3 L’aggiudicazione semplificata dei contratti pubblici di servizi sociali e degli altri servizi previsti dall’Allegato IX del Dlgs 50/2016 che può riguardare anche le cooperative sociali di “Tipo A”
4.4 L’obbligo di iscrizione nell’Albo Regionale come requisito per la stipula di convenzioni (contratti) fra le cooperative sociali e gli Enti Pubblici
4.5 Le altre condizioni di esecuzione che possono essere richieste dagli Enti appaltanti nelle convenzioni con cooperative sociali di “tipo B”
5. Le convenzioni che possono essere stipulate dalle cooperative sociali e che sono finalizzate all’inserimento lavorativo delle persone disabili
5.1 Le convenzioni previste dalla Legge n° 68 del 1999
5.2 Le convenzioni previste dall’art. 14 del Decreto Legislativo n° 276 del 2003 ("Legge Biagi”)
5.3 Gli incentivi per l’assunzione di persone disabili o svantaggiate
6. Il regime tributario agevolato delle cooperative sociali: le agevolazioni sull’IRES e quelle che derivano dall’essere ONLUS – Organizzazioni non Lucrative di Utilità Sociale (Dlgs 460/1997) ed ETS – Enti del terzo settore (Dlgs 117/2017)
7. Il regime tributario agevolato delle cooperative sociali: le agevolazioni sull’IRAP e sull’IVA
8. Le erogazioni liberali in denaro o in natura destinate alle cooperative sociali. Le cessioni gratuite di merce. Il cinque per mille dell’IRPEF
8.1 Le agevolazioni fiscali per le erogazioni liberali in denaro o in natura alle cooperative sociali
8.2 La disciplina delle cessioni gratuite di merce alle cooperative sociali: la Legge n° 166 del 2016 riformata dalla Legge n° 205 del 2017
8.3 Il cinque per mille dell’IRPEF destinato alle cooperative sociali
8.4 Gli incentivi fiscali per chi investe nel capitale delle cooperative sociali e delle imprese sociali
8.5 Le lotterie filantropiche che possono essere organizzate dalle cooperative sociali in quanto imprese sociali e, quindi, ETS
9. Un esempio di legislazione regionale di attuazione della Legge n° 381 del 1991: le Leggi Regionali pugliesi n° 21 del 1993 e n° 2 del 2002
10. La struttura e i contenuti del bilancio sociale delle cooperative sociali
11. La valutazione dell’impatto sociale delle attività svolte dalle cooperative sociali
Allegati
Provvedimenti legislativi, decreti di attuazione, documenti di prassi più importanti, 169 Link a 97 Leggi, 45 Regolamenti e 27 Documenti di prassi sul Terzo Settore; eBook di 96 pagine.
Aggiornato al Decreto Legislativo 163/2022 che corregge la riforma dello sport.
Questo e-book ha l’obbiettivo di colmare la lacuna, nei testi sul diritto del terzo settore, rappresentata dall’assenza di un codice quanto più possibile completo che raccolga le norme di legge e quelle attuative, quindi regolamentari, statali che disciplinano questo settore.
Esso non contiene direttamente tali norme, ma una serie di link agli atti che le contengono corredati da alcune informazioni essenziali che aiutano l’utente ad identificarle e ad interpretarle. Gli atti raggiungibili tramite link possono essere visualizzati, scaricati e stampati.
La lacuna della mancanza di una visione e di una trattazione unitaria della normativa sul terzo settore deriva, a nostro giudizio, da tre fattori:
Gli obbiettivi di questo e-book sono, di conseguenza:
Il primo obbiettivo abbiamo cercato di raggiungerlo fornendo, nella prima parte dell’e-book, un indice ragionato per argomenti sulla base dei quali abbiamo ordinato le norme legislative e regolamentari sul terzo settore ed i principali documenti di prassi (circolari e risoluzioni). L’indice per argomenti è articolato in otto sezioni:
In queste sezioni, articolate in paragrafi sono elencati gli atti legislativi, i provvedimenti di attuazione e i documenti di prassi che si riferiscono all’argomento.
Per ogni provvedimento legislativo o regolamentare sono indicati:
Per i documenti di prassi sono indicati solo la tipologia, il numero, l’anno e il titolo di essi e tale dicitura, in grassetto e sottolineata, rappresenta il link per l’accesso all’atto.
Al raggiungimento del secondo obbiettivo dell’e-book è dedicata la seconda parte di esso che fornisce al lettore un indice cronologico delle norme legislative e regolamentari e dei documenti di prassi sul terzo settore e sulle organizzazioni che lo compongono che va dal 1886, con la Legge 3818 che istituì le società di mutuo soccorso, ai Decreti Legislativi n° 36, 37 e 39 del 2021, facenti parte della “riforma dello sport”, la cui entrata in vigore è stata posticipata,, al Decreto-Legge n° 73 del 2021, il c.d. “Decreto sostegni – bis”, ai Decreti del Ministero del Lavoro del 19 Maggio e del 7 Settembre 2021, al Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 22 Giugno 2021, al Decreto del Ministero dell’Economia del 27 Luglio 2021, al Decreto Interministeriale del 6 Ottobre 2021, al Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 12 Novembre 2021 ed al Decreto Direttoriale del Ministero del lavoro n° 561 del 26 Ottobre 2021 che ha fissato le date di avvio di operatività del Registro unico nazionale del terzo settore (RUNTS).
Anche in questo caso i singoli atti, identificati per tipologia, numero, anno e titolo sono linkati al testo del provvedimento facente parte del data base normativo di Fisco e Tasse e, se necessario perché il provvedimento tratta una pluralità di argomenti, vengono indicate le norme specifiche sul terzo settore in esso contenute.
Come indicato anche nel titolo dell’e-book, il codice raccoglie solo i provvedimenti statali sul terzo settore e le organizzazioni senza scopo di lucro che ne fanno parte.
Ciò è possibile in quanto su questo argomento vige la competenza legislativa esclusiva dello Stato sulle materie dell’ordinamento civile e del sistema tributario statale prevista dal comma 2° dell’articolo 117 della Costituzione. Dal 6° comma dello stesso articolo discende la competenza regolamentare esclusiva dello Stato per quanto riguarda i provvedimenti attuativi delle norme legislative statali.
Inoltre, segnaliamo che il presente codice raccoglie ed offre al lettore, attraverso i relativi link, ben 169 documenti così suddivisi:
Infine, il codice è completato da una appendice sull’evoluzione storica della normativa sul terzo settore che va dal Codice Civile del 1942 e dalla Costituzione del 1948, all’introduzione delle leggi fondamentali sul volontariato, le cooperative sociali e le ONLUS negli anni novanta del secolo scorso, alla riforma del terzo settore e dell’impresa sociale del 2017 che, in questo momento (Dicembre 2022), è entrata definitivamente in vigore, per gli enti iscritti nel RUNTS, dopo che, il 24 Novembre 2021, è iniziata l’operatività di questo registro.
L’appendice è corredata da una tabella di riepilogo delle modalità di entrata in vigore della disciplina fiscale degli ETS e dell’abrogazione della stessa disciplina delle ONLUS.
Sintesi
Premessa: contenuti e struttura del codice
Parte prima - Indice per argomenti
1. Norme generali
1.1 Costituzione della Repubblica Italiana
1.2 Disciplina civilistica degli enti privati senza scopo di lucro
1.3 Disciplina fiscale degli enti privati senza scopo di lucro (definiti dalla legge tributaria “enti non commerciali”)
1.4 Norme su attività che possono essere svolte dagli enti privati senza scopo di lucro
1.5 Altre norme che si applicano agli enti privati senza scopo di lucro
1.6 Tipologie particolari di associazioni senza scopo di lucro
2. Riforma del terzo settore e norme collegate
2.1 Disciplina civilistica e fiscale degli enti del terzo settore (ETS): organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, enti filantropici, reti associative, associazioni e fondazioni del terzo settore
2.2 Altre norme che si applicano agli enti del terzo settore (ETS)
3. Riforma dell’impresa sociale e norme collegate
3.1 Disciplina civilistica e fiscale dell’impresa sociale
3.2 Altre norme sulle imprese sociali e sulla “società benefit” (istituto simile all’impresa sociale)
4. Disciplina delle cooperative sociali
4.1 Disciplina civilistica delle cooperative sociali ed altre norme che si applicano ad esse
4.2 Disciplina fiscale delle cooperative sociali
5. Disciplina della società di mutuo soccorso
6. Norme in via di abrogazione con la completa entrata in vigore della riforma del terzo settore, vale a dire con l’avvio dell’operatività del RUNTS: disciplina delle ONLUS e disciplina originaria delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni di promozione sociale
7. Tipologie speciali di attività di volontariato
8. Associazioni e società sportive dilettantistiche: disciplina civilistica e fiscale
Parte seconda - indice cronologico
Appendice - L’evoluzione della legislazione statale sulle organizzazioni non profit dal codice civile alla riforma del terzo settore del 2017
Aspetti civilistici, contabili e fiscali delle Fusioni e scissioni degli Enti del terzo settore; eBook in pdf di 88 pagine.
Con questo focus sulle operazioni di fusione e scissione, che riproduce i capitoli del volume cartaceo "Operazioni straordinarie negli enti del Terzo settore. Aspetti civilistici, contabili e fiscali" edito Maggioli 2022, il presente ebook intende fare chiarezza fornendo un quadro complessivo giuridico, fiscale e contabile delle predette operazioni straordinarie, attuabili dagli enti non commerciali in armonia con quanto stabilito dall’art. 42 bis c.c.
Si è optato per un approccio sistematico, partendo dalla corposa normativa societaria ad esse dedicata, approfondendo i connessi aspetti contabili, con l’intento di perimetrare ogni aspetto relativo alla convenienza dell’ETS di mutare veste giuridica ai fini dell’iscrizione al RUNTS, la disciplina, le regole di funzionamento e di governance i vantaggi/svantaggi i cui elementi essenziali sono rappresentati contabilmente.
Con la conversione del D.L. Semplificazioni 73/2022 entra in vigore l’ulteriore proroga al 31 dicembre 2022, per l’adeguamento dello statuto delle organizzazioni no Profit al Codice del Terzo Settore, D. Lgs 117/2017.
In tale occasione gli ETS potranno valutare la convenienza di mutare veste giuridica atteso il palese processo di aziendalizzazione oramai “dichiarato” dalla riforma.
Di fronte a tale mutato quadro normativo, le organizzazioni non profit vengono a trovarsi in una situazione di “mercato” al pari di una azienda for profit, con la conseguenza di dover realizzare un vero e proprio mutamento di mentalità, acquisendo una cultura di impresa. Qui si spiega il ricorso a nuove forme di gestione dell’organizzazione (sempre ovviamente in armonia con le finalità istituzionali), attraverso la realizzazione di strategie e criteri teoricamente assimilabili a quelli aziendali, compresa appunto la possibilità di effettuare operazioni giuridico-contabili di carattere straordinario, come trasformazioni, fusioni o scissioni, applicando la disciplina prevista per le società, ma ovviamente adattata alle peculiarità del Terzo settore.
Premessa
Riforma del Terzo settore e art. 42 bis Codice Civile
1. Operazioni di fusione. I limiti statutari
1.1 Individuazione negli statuti dei quorum assembleari per l’approvazione delle modifiche statutarie (Segue)
2. Limiti (legali) che comportano la perdita della qualifica di ente non commerciale
3. Applicazione delle regole sulla pubblicità degli atti
4. Pubblicità nelle associazioni non riconosciute
5. Il procedimento di fusione
5.1 Il caso delle fondazioni prive di organo assembleare
6. Inapplicabilità di ipotesi di leveraged buyout
7. Il rapporto di cambio
8. Casi pratici
9. Esercizio del diritto di recesso nelle associazioni
10. L’opposizione dei creditori e l’effetto sanante dell’atto di fusione
11. Tabella riassuntiva procedimento di fusione per associazioni non riconosciute e associazioni riconosciute
12. Il procedimento di scissione
13. Ipotesi di scissione non proporzionale e asimmetrica
14. Fusione e scissione. Normativa fiscale
14.1 IRES
14.2 IVA
14.3 Imposta di registro
14.4 Imposta ipocatastale
15. Le risoluzioni delle Entrate in materia fiscale
15.1 Risoluzione n. 2/E del 2019. Imposta di registro e ipocatastale
15.2 Risoluzione n. 15/E del 2008. Fusione tra due enti religiosi
15.3 Risoluzione n. 162/E del 18 aprile 2008. Fusione di enti non commerciali che non svolgono attività commerciale. Profili fiscali
16. La convenienza delle operazioni di aggregazione o fusione tra ETS: prospetti contabili
16.1 Attività ed enti commerciali e non commerciali, avanzo o disavanzo di fusione
16.2 Enti appartenenti al Terzo Settore svolgenti attività non commerciale per tutti i settori di attività generale
16.3 Ente incorporante disomogeneo per attività diverse rispetto all’ente incorporato, entrambi appartenenti al Terzo Settore
16.4 L’ente incorporante non supera il test per nessuna attività
16.4.1 L’ente incorporante commerciale del Terzo Settore incorpora un ente non commerciale in relazione a talune attività
16.5 La cooperativa sociale incorpora un ETS: gli effetti sul patrimonio netto
16.6 L’ETS incorpora la cooperativa
16.7 L’allocazione del disavanzo, trattamento contabile
16.8 I mutamenti dei regimi contabili post-fusione
16.9 Enti con contabilità ordinaria: caso esemplificativo
17. Aspetti contabili della scissione degli enti del Terzo Settore
17.1 Il Test di commercialità nella scissione
17.1.1 Prima ipotesi: enti svolgenti attività non commerciale per tutti i settori di attività
17.1.2 Seconda ipotesi: ente commerciale si scinde a favore di ETS preesistente con attività affini
17.1.3 Terza ipotesi: ETS non commerciale scorpora i rami di attività a favore di ente non commerciale preesistente
17.2 I mutamenti dei regimi contabili
17.3 Casi specifici: cenni alle scritture contabili dell’acquisto di quote proprie finalizzate alla scissione
17.4 Case study: la ripartizione contabile nella scissione
Fonti bibliografiche
Fonti normative e prassi
Aspetti civilistici contabili e fiscali delle Operazioni straordinarie negli Enti del terzo settore.
Formule personalizzabili di atti di operazioni straordinarie
Prima di intraprendere un’operazione straordinaria è fondamentale che l’ente del Terzo settore abbia ben delineati gli obiettivi strategici che vuole ottenere e perseguire, affinché essa sia proficua per i soggetti coinvolti e tutti gli stakeholders interessati.
L’iscrizione al Runts, infatti, rappresenta per molti enti un’efficace opportunità di riposizionamento con una diversa veste giuridica, o semplicemente la modifica della dimensione, della struttura, della governance, del patrimonio, nonché l’assunzione di un diverso profilo gestionale, organizzativo e contabile conforme alla norma.
Di fatto, le organizzazioni no profit vengono a trovarsi in una situazione di “mercato” al pari di una azienda for profit, con la conseguenza di dover realizzare un vero e proprio mutamento di mentalità, acquisendo la cultura di impresa.
Occorre dunque far ricorso a nuove forme di gestione dell’organizzazione (sempre ovviamente in armonia con le finalità istituzionali), attraverso strumenti teoricamente assimilabili a quelli aziendali, compresa appunto la possibilità di effettuare operazioni giuridico-contabili di carattere straordinario, come trasformazioni, fusioni o scissioni, applicando la disciplina prevista per le società, ma ovviamente adattata alle peculiarità del Terzo settore.
Con questo focus, il presente volume intende fornire un quadro a livello giuridico, fiscale e contabile delle principali operazioni straordinarie che possono essere attuate dagli enti non commerciali in accordo con quanto stabilito dall’art. 42-bis c.c.
Con un approccio sistematico si esaminano le singole operazioni straordinarie degli ETS, partendo dalla normativa ad esse dedicata, con l’intento di perimetrare attraverso l’analisi organica ogni aspetto relativo alla convenienza dell’ETS di mutare veste giuridica ai fini dell’iscrizione al Runts, la disciplina, le regole di funzionamento e di governance, i vantaggi/svantaggi della trasformazione, i cui elementi essenziali sono rappresentati contabilmente.
Lara Gabbanelli
Avvocata e docente a contratto nell’Università di Macerata. Autrice di contributi in materia di Enti del Terzo Settore. Ha pubblicato per Fisco e Tasse l’ebook “Impresa Sociale 2022. Profili civilistici e fiscali”.
Francesca Moroni
Avvocato. Assegnista di ricerca in Diritto Tributario e docente a contratto nell’Università di Macerata. Nella stessa Università ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca. Collabora con riviste giuridiche e fiscali ed è relatrice in Convegni su tematiche legate al Terzo settore. Ha pubblicato per Fisco e Tasse l’ebook “Impresa Sociale 2022. Profili civilistici e fiscali”.
Monica Peta
Dottore Commercialista, Revisore Legale, PhD in Scienze Aziendali, già Professore a contratto presso l’UMG di Catanzaro, componente collegio revisori ODCEC di Roma. Founder di M&P Compliance & Tax con sede a Roma, esperta in compliance aziendale integrata PMI ed ETS, con competenze nell’area della normativa 231, dichiarazione ed informativa non finanziaria, modello di sviluppo sostenibile, adeguati assetti, crisi d’impresa e sovraindebitamento. Docente per scuole di alta formazione. Autore di numerose pubblicazioni sulle tematiche di sua competenza in riviste specializzate.
1 La convenienza degli ETS a mutare veste giuridica: introduzione agli aspetti strategici valutativi giuscontabili
1.1 Le motivazioni della trasformazione degli ETS
1.2 Gli enti del Terzo Settore: tipologie e principali caratteristiche
1.3 Introduzione agli aspetti giuscontabili
1.4 Enti no profit. Parametri di commercialità e non commercialità
1.5 La qualifica di natura (non)commerciale dell’attività dell’ente
Parte I – Le operazioni di trasformazione
2 Le operazioni di trasformazione
Considerazioni introduttive
2.1 Riforma Terzo Settore e art. 42-bis
2.2 Le differenze con l’art. 28 c.c.
2.3 Limiti alle trasformazioni
2.3.1 Limiti statutari
2.3.2 Sopprimibilità del divieto e maggioranze richieste
2.3.3 I limiti alle operazioni straordinarie che determinino la perdita della qualifica di ente del Terzo Settore
2.4 Il procedimento di trasformazione
2.4.1 Rinunciabilità della perizia di stima e della situazione patrimoniale
2.4.2 Le delibere di trasformazione
2.4.3 Gli adempimenti preliminari nelle trasformazioni etero¬genee
2.5 Il regime delle pubblicità degli atti
2.5.1 Pubblicità nelle associazioni non riconosciute
2.6 Gli effetti giuridici della trasformazione
2.7 Trasformazione e casi specifici
2.7.1 Passaggio da associazione riconosciuta in associazione non riconosciuta e viceversa: ipotesi di trasformazione?
2.7.2 Trasformazione di associazione in fondazione
2.7.3 Trasformazione di fondazioni in associazioni
2.7.4 La trasformazione in associazione non riconosciuta
2.7.5 Trasformazioni da enti del Terzo Settore
2.8 L’esercizio del diritto di recesso
2.9 L’autorizzazione governativa
2.10 Il caso delle imprese sociali
2.10.1 Autorizzazione ministeriale
2.10.2 Le cooperative sociali
2.10.3 Adempimenti pubblicitari
2.10.4 evoluzione del patrimonio sociale
3 Continuità patrimoniale e profili contabili della trasformazione degli ETS
3.1 L’approccio dell’analisi sistematica
3.2 La situazione patrimoniale e la verifica della congruità dell’opera¬zione di trasformazione
3.2.1 Il contenuto e la struttura della situazione patrimoniale
3.2.2 Il supplemento dell’informativa ed il principio della rap¬presentazione veritiera e corretta
3.2.3 La relazione alla situazione patrimoniale: tipi e funzione
3.2.4 La relazione dell’organo amministrativo e la tutela degli associati e degli stakeholder
3.2.5 La pubblicità della situazione patrimoniale e della rela¬zione degli amministratori
3.3 La scomposizione contabile e la commercialità dell’ETS
4 Le principali scritture contabili delle operazioni di trasformazione
4.1 L’impresa sociale si trasforma in ETS
4.1.1 Il superamento del “Test di commercialità” e risvolti fi¬scali
4.2 La trasformazione dell’ETS in cooperativa sociale: poste contabili e valutazione di fattibilità
4.2.1 Il bilancio pre e post-trasformazione: casi esemplificativi
4.3 “Trasformazione” o “conferimento” della cooperativa sociale in fondazione
4.3.1 L’analisi e la valutazione contabile della cooperativa con¬ferente
4.3.2 Esempio di Statuto di fondazione ETS
4.4 La trasformazione dell’associazione ETS in fondazione ETS
4.4.1 La stima del badwill o goodwill
Parte II – Fusioni e scissioni degli enti di Terzo Settore
Considerazioni introduttive
5 Limiti statutari
5.1 Individuazione negli statuti dei quorum assembleari per l’appro¬vazione delle modifiche statutarie (Segue)
6 Limiti (legali) che comportano la perdita della qualifica di ente non commerciale
7 Applicazione delle regole sulla pubblicità degli atti
8 Pubblicità nelle associazioni non riconosciute
9 Il procedimento di fusione
9.1 Il caso delle fondazioni prive di organo assembleare
10 Inapplicabilità di ipotesi di leveraged buyout
11 Il rapporto di cambio
12 Casi pratici
13 Esercizio del diritto di recesso nelle associazioni
14 L’opposizione dei creditori e l’effetto sanante dell’atto di fusione
15 Tabella riassuntiva procedimento di fusione per associazioni non ri¬conosciute e associazioni riconosciute
16 Il procedimento di scissione
17 Ipotesi di scissione non proporzionale e asimmetrica
18 Fusione e scissione. Normativa fiscale
18.1 IRES
18.2 IVA
18.3 Imposta di registro
18.4 Imposta ipocatastale
19 Le risoluzioni delle Entrate in materia fiscale
19.1 Risoluzione n. 2/E del 2019. Imposta di registro e ipocatastale
19.2 Risoluzione n. 15/E del 2008. Fusione tra due enti religiosi
19.3 Risoluzione n. 162/E del 18 aprile 2008. Fusione di enti non commerciali che non svolgono attività commerciale. Profili fiscali
20 La convenienza delle operazioni di aggregazione o fusione tra ETS: prospetti contabili
20.1 Attività ed enti commerciali e non commerciali, avanzo o disavan¬zo di fusione
20.2 Enti appartenenti al Terzo Settore svolgenti attività non commer¬ciale per tutti i settori di attività generale
20.3 Ente incorporante disomogeneo per attività diverse rispetto all’en¬te incorporato, entrambi appartenenti al Terzo Settore
20.4 L’ente incorporante non supera il test per nessuna attività
20.4.1 L’ente incorporante commerciale del Terzo Settore incor¬pora un ente non commerciale in relazione a talune atti¬vità
20.5 La cooperativa sociale incorpora un ETS: gli effetti sul patrimonio netto
20.6 L’ETS incorpora la cooperativa
20.7 L’allocazione del disavanzo, trattamento contabile
20.8 I mutamenti dei regimi contabili post-fusione
20.9 Enti con contabilità ordinaria: caso esemplificativo
21 Aspetti contabili della scissione degli enti del Terzo Settore
21.1 Il Test di commercialità nella scissione
21.1.1 Prima ipotesi: enti svolgenti attività non commerciale per tutti i settori di attività
21.1.2 Seconda ipotesi: ente commerciale si scinde a favore di ETS preesistente con attività affini
21.1.3 Terza ipotesi: ETS non commerciale scorpora i rami di attività a favore di ente non commerciale preesistente
21.2 I mutamenti dei regimi contabili
21.3 Casi specifici: cenni alle scritture contabili dell’acquisto di quote proprie finalizzate alla scissione
21.4 Case study: la ripartizione contabile nella scissione
Parte III – Le altre operazioni di gestione straordinaria
22 Le operazioni di gestione straordinaria: aspetti contabili
22.1 La rilevazione contabile del badwill
22.2 L’ipotesi di conferimento o cessione di azienda tra imprese socia¬li
22.2.1 L’utilizzo del fondo di ripristino azienda
22.2.2 La perizia di stima e la rilevazione del goodwill o del ba¬dwill: esempi
22.2.3 Aspetti fiscali ed implicazioni pratiche
23 La donazione di azienda o rami d’azienda tra ETS
24 Mutamento della veste giuridica ed iscrizione al RUNTS della Onlus: aspetti contabili e bilancio. Case study
24.1 Primo case study: la Mais Onlus (ente non piccolo) muta veste giuridica in ODV
24.2 Secondo case study: l’associazione AICHE Onlus (ente piccolo) muta veste giuridica in APS
25 I patrimoni destinati ad una specifica attività generale degli ETS
25.1 I presupposti applicativi e l’ambito soggettivo dell’articolo 10, CTS
25.2 La costituzione dei patrimoni destinati e profili di compatibilità
25.3 Gli enti ecclesiastici e l’obbligo del patrimonio destinato all’atti¬vità generale
25.4 Il fondo di dotazione nei patrimoni separati degli ETS
25.5 Le scritture contabili: esempi
25.6 Patrimoni destinati con contestuale costituzione di una fondazio¬ne ETS
25.6.1 Schema di rendiconto
25.7 Aspetti fiscali
Parte IV – Cenni agli adeguati assetti
26 Gli adeguati assetti contabili degli ETS a seguito di operazioni straor¬dinarie
26.1 L’articolo 2086 c.c. esteso agli ETS
26.2 Adeguati assetti ed assenza del lucro
26.3 La duplice essenzialità degli adeguati assetti organizzativi e con¬tabili ai fini della governance degli ETS
26.3.1 La responsabilità e l’obbligo dell’organo amministrativo
26.4 L’ETS verso l’aziendalizzazione: più oneri amministrativi e mag¬giore responsabilità
26.5 Operazioni di trasformazione e gestione del rischio di complian¬ce
Modelli di atti di operazioni straordinarie
1 - Atto notarile di trasformazione di società di persone in fondazione
2 - Trasformazione di associazione riconosciuta in società per azioni
3 - Verbale di assemblea dell’associazione “AAA” per approvazione del progetto unitario di scissione parziale proporzionale
4 - Progetto di fusione per incorporazione tra la “fondazione XX” e la “fondazione YY ETS” redatto ai sensi dell’art. 2501-ter c.c. e dell’art. 42-bis c.c.
EBook in pdf di 96 pagine sulle nuove linee guida ministeriali in merito alla disciplina operativa, fiscale e di rendicontazione, della raccolta fondi da parte degli Enti del Terzo settore, corredato da 10 utili formule personalizzabili e scaricabili in formato word.
Nel Codice del Terzo Settore, trova spazio per la prima volta il riconoscimento civilistico dell’attività di raccolta fondi, intesa come il complesso delle attività ed iniziative poste in essere da un ente del Terzo settore al fine di finanziare le proprie attività di interesse generale, anche attraverso la richiesta a terzi di lasciti, donazioni e contributi di natura non corrispettiva.
Si tratta di quell’insieme di tecniche, strumenti e strategie che favoriscono la sostenibilità economica degli ETS che possono porre in essere questa attività “anche in forma organizzata e continuativa, anche mediante sollecitazione al pubblico o attraverso la cessione o erogazione di beni o servizi di modico valore, impiegando risorse proprie e di terzi, inclusi volontari e dipendenti, nel rispetto dei principi di verità , trasparenza e correttezza nei rapporti con i sostenitori e il pubblico.
Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sentiti il Consiglio nazionale del Terzo settore e la Cabina di regia istituita presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, ha adottato le Linee guida in conformità alle quali gli ETS possono effettuare il fundraising.
Le Linee guida sono rivolte a tutti gli enti del Terzo Settore, indipendentemente dalla loro forma giuridica, dimensione, missione, attività e classificazione come ETS commerciale o non commerciale e sono finalizzate ad orientare l’attività di raccolta fondi coeren temente con i principi di verità, trasparenza e correttezza richiamati espressamente dall’articolo 7 del Codice.
In esse il tema della raccolta fondi viene trattato sotto il profilo sostanziale, mentre sul profilo fiscale la competente Amministrazione fin anziaria interverrà con specifici documenti di prassi, circolari o atti di
indirizzo.
Il Codice però tratta la materia anche con riferimento al trattamento tributario e agli obblighi di rendicontazione, pertanto il presente documento si propone di illustrare anche la disciplina fiscale e quella relativa alla rendicontazione.
Il primo capitolo, dopo aver chiarito i rapporti tra le attività di raccolta fondi, quelle di interesse generale e quelle diverse, si concentra sull’analisi del testo dell’articolo 7 del Codice del Terzo Settore, sotto il profilo soggettivo (i destinatari della norma) e teleologico (la destinazione delle risorse) e sui principi cardine di verità, correttezza e trasparenza che devono orientare la raccolta fondi. Inoltre, poiché Il richiamo al rispetto della normativa sulla Privacy è un altro dei principi fondamentali delle Linee guida, sono illustrati gli obblighi imposti dal Regolamento (UE) 2016/679 (GDPR) e il contenuto dei pareri del Garante nazionale sulla materia in oggetto.
Il secondo capitolo si sofferma sull’importanza del ruolo del fundraiser professionista e sull’impiego dei volontari all’interno del team di persone che, a diverso titolo e con diversi strumenti e sensibilità, possano costituire per esso un valido supporto.
Il terzo capitolo si occupa delle diverse tecniche di fundraising di cui le linee guida offrono solo un quadro di massima con riferimenti bibliografici e sitografici utili per i necessari approfondimenti. Viene trattata anche la richiesta di destinazione del 5 per 1000 delle imposte sui redditi nonostante il fatto che il decreto ministeriale, incomprensibilmente, non se ne sia occupato.
Il quarto capitolo affronta il tema della rendicontazione: quella delle raccolte pubbliche occasionali in concomitanza di celebrazioni, ricorrenze o campagne di sensibilizzazione, da effettuare secondo le Linee Guida e da includere nel bilancio e quella delle somme percepite dal 5 per 1000.
L’ultimo capitolo esamina le norme del Codice del Terzo Settore che si riferiscono al trattamento fiscale delle raccolta fondi, a cominciare da quelle pubbliche effettuate occasionalmente in occasione di campagne di sensibilizzazione fino ad arrivare alle tecniche che implicano l’offerta continuativa di beni e servizi dietro versamento del corrispettivo.
Considerazioni introduttive.
1. L’art. 7 CTS e le linee guida ministeriali
1.1 L’articolo 7 del codice del terzo settore: i rapporti con le attività di interesse generale e quelle diverse e i limiti alla destinazione dei fondi raccolti per le spese della raccolta.
1.2 Le linee guida adottate con firmato dal Ministro Orlando il 13 giugno 2022 in corso di pubblicazione in Gazzetta: finalità e destinatari
1.3 Modalità di svolgimento della raccolta fondi: privata e pubblica / attraverso erogazioni liberali o versamento di corrispettivi
1.4 I principi di trasparenza – verità – correttezza.
1.5 La normativa sulla privacy e i provvedimenti del garante sulla raccolta fondi
1.6 Parere del Garante sulla conoscibilità dei donatori nell'ambito delle campagne di raccolta fondi per finalità benefiche tramite sms solidali o chiamate in fonia da rete fissa.
1.7 Parere del Garante sulle organizzazioni beneficiarie del cinque per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e conoscibilità dei dati identificativi dei contribuenti
2. Il fundraiser professionista e l’impiego dei volontari
2.1 Le risorse umane: interne od esterne.
2.2 Il ruolo del fundraiser professionista.
2.3 L’impiego dei volontari a supporto del fundraiser professionista.
2.4 La definizione di volontario e il rapporto con la qualifica di associato.
2.5 La disciplina del rimborso spese.
2.6 Incompatibilità con lo status di lavoratore.
2.7 Il registro dei volontari
2.8 L’obbligo di assicurare i volontari: come scegliere la polizza più adeguata.
2.9 Il ciclo di gestione dei volontari
2.10 L’impiego dei volontari nelle diverse categorie di ETS.
3. Tecniche di raccolta fondi
3.1 Premessa.
3.2 Raccolta fondi attraverso il direct mail
3.3 Raccolta fondi attraverso il telefono (telemarketing)
3.4 Raccolta fondi attraverso il face-to-face.
3.5 Direct response television (DRTV)
3.6 Raccolta fondi attraverso gli eventi
3.7 Raccolta fondi attraverso gli eventi di piazza.
3.8 Organizzazione di eventi: privacy e utilizzo di immagini e video.
3.9 Raccolta fondi attraverso merchandising.
3.10 Raccolta fondi attraverso i salvadanai
3.11 Raccolta fondi dalle imprese for profit: payroll giving e cause related marketing.
3.12 Raccolta fondi attraverso i lasciti testamentari
3.13 Raccolta fondi attraverso numerazioni solidali
3.14 Raccolta fondi attraverso donazioni online.
3.15 La richiesta di destinazione del 5 per mille.
3.16 Le norme del CTS sulla rendicontazione delle raccolte fondi: rapporti con i poteri di controllo dell’amministrazione finanziaria e degli uffici del RUNTS.
3.17 Raccolte abituali e raccolte occasionali
4. La rendicontazione del 5 per 1000.
4.1 Obblighi dei beneficiari
4.2 Modalità di rendicontazione.
4.3 Indicazioni per la compilazione del rendiconto con particolare riferimento alle spese.
4.4. La relazione illustrativa.
4.5. Controlli e sanzioni
5. Disciplina fiscale.
5.1 Le raccolte pubbliche occasionali degli enti del terzo settore non commerciali
5.2 Il trattamento fiscale delle altre raccolte fondi
5.3 Le agevolazioni fiscali per i donatori: detrazioni e deduzioni per erogazioni liberali, anche in natura.
5.4 Beneficiari delle deduzioni e detrazioni: il Decreto Semplificazioni
6. Formulario.
Formula 1 – Schema di rendiconto e relazione illustrativa.
Formula 2 - Ricevuta per erogazioni liberali
Formula 3 – Modulo adesione volontari (con informativa sul trattamento dei dati personali)
Formula 4 – Registro dei volontari
Formula 5 – Regolamento dei volontari
Formula 6 – Modulo richiesta rimborso spese.
Formula 7 - Autorizzazione al trattamento dei dati personali (nomina dell’incaricato)
Formula 8 - Informativa sul trattamento dei dati personali raccolti presso i donatori
Formula 9 – Contratto di Cause Related Marketing (CRM)
Formula 10 – Contratto di Face to Face.
Modello in word personalizzabile di RENDICONTO DELLA SINGOLA RACCOLTA PUBBLICA DI FONDI OCCASIONALE redatto ai sensi dell’articolo 87, comma 6 e dell’articolo 79, comma 4, lettera a), del d.lgs. 3 agosto 2017 n. 117, per gli enti del terzo settore.
Ricordiamo che il Codice del Terzo Settore ha previsto per gli ETS che ricorrono all’attività di raccolta fondi precisi obblighi di rendicontazione, al fine di tutelare la fede pubblica, garantire trasparenza alle attività stesse e consentire agli organi preposti la vigilanza. Tali obblighi di rendicontazione si atteggiano diversamente, a seconda che l’attività di raccolta fondi abbia il carattere dell’abitualità o dell’occasionalità.
Gli ETS non commerciali che effettuano raccolte pubbliche occasionali di fondi, hanno l’obbligo di redigere un rendiconto per ogni raccolta svolta corredato da una relazione illustrativa. Gli ETS, indipendentemente dalla loro dimensioni economiche, dovranno allegare ai rendiconti delle singole attività di raccolta fondi occasionali, redatti secondo lo schema allegato, una relazione illustrativa nella quale dovrà fornire una breve descrizione di ciascuna delle iniziative intraprese, della modalità di svolgimento dell’evento, del luogo in cui si è svolto, delle finalità perseguite e dei costi sostenuti.
In allegato:
A quattro anni dall’entrata in vigore del D.Lgs. n. 117 del 3 luglio 2017 che lo ha istituito, il 23 novembre 2021 è stato inaugurato il Registro Unico del Terzo Settore (RUNTS) a cui si possono iscrivere le Organizzazioni non Profit.
L’iscrizione al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, pur non essendo obbligatorio, riveste particolare importanza in considerazione delle opportunità offerte agli Enti.
L’accesso permette infatti di usufruire delle nuove agevolazioni fiscali previste dalla riforma del terzo settore e del riparto del cinque per mille dell’Irpef destinato al “volontariato”.
Il Registro risponde al principio di trasparenza consentendo a tutti gli interessati di conoscere specificità e caratteristiche degli Enti del terzo settore.
In esso saranno contenute, non solamente le informazioni di base dell’Ente, (quali la denominazione, la forma giuridica, la sede legale, la data di costituzione, il codice fiscale) ma anche rilevanti notizie e dati (quali l’oggetto dell’attività di interesse generale svolta, le generalità del Rappresentante legale e dei soggetti che ricoprono cariche sociali, le modifiche dello statuto e soprattutto i rendiconti economici e sociali dell’Ente).
Il volume raccoglie un ampio formulario utile per l’attività di iscrizione al RUNTS e per la gestione dei dati dell’Ente.
Le formule, accompagnate da puntuali commenti che ne semplificano la compilazione, sono fornite anche online in formato personalizzabile.
Cinzia De Stefanis
Giornalista economica, autrice di numerosissimi volumi e articoli per editori specializzati e per le principali testate giornalistiche che si occupano di impresa ed economia.
1 Associazioni di volontariato (Odv)
Costituzione Odv
Formula 1 – Atto costitutivo di associazione di volontariato Ets
Formula 2 – Statuto dell’organizzazione volontariato
Formula 3 – Regolamento generale dell’associazione di volontariato
Assemblee e consiglio direttivo
Formula 4 – Convocazione assemblea ordinaria
Formula 5 – Convocazione consiglio direttivo
Formula 6 – Convocazione di assemblea straordinaria
Formula 7 – Convocazione dell’assemblea dei soci per rinnovo consiglio direttivo
Formula 8 – Lettera di delega per intervenire in assemblea
Formula 9 – Verbale di assemblea ordinaria
Formula 10 – Convocazione dell’assemblea ordinaria di seconda convocazione
Formula 11 – Verbale assemblea ordinaria prima convocazione andata deserta
Formula 12 – Verbale di assemblea ordinaria per rinnovo cariche sociali
Formula 13 – Verbale di assemblea straordinaria per modifica statuto
Formula 14 – Approvazione del verbale del comitato esecutivo dell’associazione di volontariato per adeguamento dello statuto alla disciplina generale prevista dal codice del terzo settore (d.lgs. n. 117/2017)
Formula 15 – Verbale dell’assemblea straordinaria dei soci per lo scioglimento e devoluzione del patrimonio dell’associazione di volontariato Ets
Formula 16 – Verbale del consiglio direttivo
Formula 17 – Verbale del consiglio direttivo per la nomina del presidente
Formula 18 – Verbale del consiglio direttivo per l’apertura di c/c bancari
2 Associazione di promozione sociale (Aps)
Costituzione
Formula 1 – Atto costitutivo di associazione promozione sociale
Formula 2 – Statuto associazione di promozione sociale (facsimile 1)
Formula 3 – Statuto di associazione di promozione sociale Ets (con oggetto sociale legato all’ambiente, alla valorizzazione patrimonio culturale, alle filiere del commercio equo e solidale) (facsimile 2)
Formula 4 – Statuto di Aps turistica (facsimile 3)
Formula 5 – Statuto (pro loco) dell’associazione di promozione sociale (facsimile 4)
Assemblee e consiglio direttivo
Formula 6 – Convocazione dell’assemblea ordinaria di assemblea di promozione sociale Ets
Formula 7 – Convocazione dell’assemblea straordinaria di Aps Ets
Formula 8 – Convocazione del consiglio direttivo di Aps Ets
Formula 9 – Lettera di delega per intervenire in assemblea (ordinaria o straordinaria)
Formula 10 – Verbale di assemblea ordinaria di Aps Ets in videoconferenza
Formula 11 – Verbale di assemblea ordinaria andata deserta di Aps Ets
Formula 12 – Verbale di assemblea straordinaria per scioglimento e devoluzione del patrimonio dell’Aps Ets
Formula 13 – Verbale del consiglio direttivo per nomina del presidente del consiglio direttivo di Aps Ets
Formula 14 – Lettera di dimissione di un consigliere di Aps Ets
Formula 15 – Verbale dell’assemblea ordinaria per rinnovo cariche associative
Formula 16 – Verbale di assemblea ordinaria per rinnovo cariche sociali di Aps Ets
Formula 17 – Verbale dell’organo amministrativo per diniego domanda di ammissione
3 Fondazione
Costituzione
Formula 1 – Atto costitutivo di fondazione Ets
Formula 2 – Costituzione di fondazione Ets per testamento
Formula 3 – Statuto di fondazione conforme alle disposizioni di cui al d.lgs. n. 117/2017
4 Associazione riconosciuta
Formula 1 – Atto costitutivo di associazione riconosciuta Ets
Formula 2 – Statuto associazione riconosciuta Ets (facsimile 1)
Formula 3 – Statuto di associazione riconosciuta conforme alle disposizioni di cui al d.lgs. n. 117/2017 (facsimile 2)
Formula 4 – Statuto di associazione riconosciuta conforme alle disposizioni di cui al d.lgs. n. 117/2017 (facsimile 3)
Assemblee
Formula 5 – Verbale dell’assemblea ordinaria dell’associazione riconosciuta Ets
Formula 6 – Verbale dell’assemblea dei soci dell’associazione riconosciuta Ets per rinnovo cariche sociali
Formula 7 – Richiesta di convocazione del consiglio di amministrazione dell’associazione riconosciuta Ets
Formula 8 – Verbale della riunione del consiglio direttivo dell’associazione riconosciuta Ets
Formula 9 – Verbale del consiglio direttivo per nomina del presidente
5 Associazione non riconosciuta
Costituzione
Formula 1 – Atto costitutivo di associazione non riconosciuta Ets
Formula 2 – Statuto di associazione non riconosciuta Ets
Assemblee
Formula 3 – Convocazione dell’assemblea ordinaria dell’associazione non riconosciuta Ets
Formula 4 – Verbale dell’assemblea ordinaria dell’associazione non riconosciuta Ets
Formula 5 – Verbale dell’assemblea straordinaria dell’associazione non riconosciuta Ets
Formula 6 – Verbale dell’assemblea telematica ordinaria dei soci
Formula 7 – Verbale di assemblea ordinaria andata deserta
6 Associazione religiosa Ets
Formula 1 – Atto costitutivo di associazione religiosa Ets
7 Gestione economica-amministrativa degli Ets
Formula 1 – Rendicontazione dei contributi pubblici (ex legge 124 del 2017)
Formula 2 – Esempio di ricevuta per erogazioni in denaro da privati o imprese
Formula 3 – Dichiarazione per riconoscimento scontrini fiscali
Formula 4 – Format sui compensi ai componenti degli organi di amministrazione e controllo, ai dirigenti e agli associati degli Ets con entrate superiori a 100mila euro annui
Formula 5 – Relazione sull’attività svolta dall’associazione/fondazione
Formula 6 – Contratto di sponsorizzazione
Formula 7 – Scheda relativa alla sede
Formula 8 – Elenco dei professionisti di cui l’ente si avvale
Formula 9 – Elenco delle persone con compiti operativi nella sede
Formula 10 – Contratto di comodato di beni mobili e beni mobili registrati
Formula 11 – Richiesta di registrazione e adempimenti successivi (MOD. 69)
Formula 12 – Domanda di attribuzione codice fiscale e variazione dati (MOD. AA5/6)
Formula 13 – Atto di transazione e quietanza
Formula 14 – Nota di addebito
8 Bilanci
Modelli standardizzati
Formula 1 – Modello A - Stato patrimoniale
Formula 2 – Modello B - Rendiconto gestionale
Formula 3 – Modello C - Relazione di missione
Formula 4 – Modello D - Rendiconto per cassa
Assemblea e consiglio direttivo
Formula 5 – Convocazione di assemblea ordinaria di associazione Ets (volontariato, promozione sociale, riconosciuta e non)
Formula 6 – Verbale dell’assemblea ordinaria dei soci per l’approvazione del bilancio o del rendiconto di cassa
Formula 7 – Convocazione del consiglio direttivo di associazione/fondazione Ets per approvazione bilancio/rendiconto per cassa
Formula 8 – Verbale del consiglio direttivo per approvazione del bilancio/rendiconto per cassa di associazioni/fondazioni
Formula 9 – Verbale di assemblea ordinaria di approvazione bilancio/rendiconti di cassa con intervento dei soci in videoconferenza
Formula 10 – Relazione dell’organo di controllo sull’esercizio
Formula 11 – Relazione del collegio dei revisori al bilancio consuntivo
9 Libri sociali e fiscali
Formula 1 – Libro “prima nota di cassa”
Formula 2 – Inventario dei beni di un’associazione/fondazione
Formula 3 – Notula per prestazione lavoro occasionale
Formula 4 – Facsimile libro associati
Formula 5 – Registro degli aderenti dei volontari
10 Associati o volontari
Formula 1 – Facsimile libro degli aderenti
Formula 2 – Domanda di ammissione come membro di un associazione di volontariato EtS
Formula 3 – Richiesta in qualità di aderente dell’associazione di promozione sociale Ets
Formula 4 – Contratto con i volontari
Formula 5 – Richiesta di accesso ai libri sociali dell’associazione/fondazione Ets da parte dell’associato
Formula 6 – Registro dei volontari non occasionali
Formula 7 – Dichiarazione di missione per conto associazione/fondazione “Ets ”
Formula 8 – Lettera d’incarico per missione da effettuarsi per conto dell’associazione/fondazione
Formula 9 – Ricevuta di versamento della quota associativa
Formula 10 – Comunicazione di recesso dall’associazione/fondazione
Formula 11 – Scheda per la definizione delle esigenze assicurative
Formula 12 – Dichiarazione sostitutiva di certificazioni spese del volontario
Formula 13 – Dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà
Formula 14 – Verbale del consiglio direttivo per diniego domanda di ammissione
11 Privacy
Formula 1 – Lettera di nomina al responsabile interno del trattamento dati
Formula 2 – Nomina amministratore di sistema
Formula 3 – Informativa (ex art. 13 GDPR) per soci e aspiranti soci e consenso al trattamento dati
12 Come accedere alla piattaforma telematica del Registro unico nazionale del terzo settore (Runts)
Il lavoro sportivo negli ultimi anni sta subendo notevoli cambiamenti finalizzati a rendere sempre più professionale l'intero settore. La riforma dello sport, che avrebbe dovuto innovare la normativa sportiva semplificandola e rendendola più organica, ha invece posto numerose problematiche. La Sezione lavoro della Suprema Corte di Cassazione da dicembre 2021 a gennaio 2022, ha emanato 37 sentenze, stabilendo, tra l'altro, che non è possibile riconoscere i compensi sportivi (agevolati) per chi svolge l'attività sportiva con professionalità, riportando quindi la situazione ai primi anni 2000.
Il testo, alla luce dei recenti orientamenti giurisprudenziali, approfondisce la tematica del lavoro in ambito sportivo delineando un quadro operativo e di sintesi utile agli operatori di settore. Il volume, oltre a dare una panoramica dell'attuale normativa, approfondisce adempimenti e peculiarità della gestione del lavoratore sportivo professionista, dilettante e del collaboratore amministrativo. Un capitolo è dedicato agli adempimenti previdenziali, assicurativi e fiscali.
L'opera è arricchita da schede di sintesi e modulistica per la gestione completa dei lavoratori in ambito sportivo.
AUTORI
Massimiliano Matteucci Consulente del Lavoro in Roma, Milano e Bologna, Socio Nexumstp Spa. Cultore della materia presso la cattedra di Diritto del Lavoro dell'Università La Sapienza di Roma e presso l'università Niccolò Cusano di Roma. Docente a contratto per Master Universitari di I e II livello. Professore a contratto di 'Innovazione digitale e relazioni industriali presso l'Università Niccolò Cusano di Roma.
Giulia Ulivi Consulente del Lavoro in Firenze. Fondatrice del gruppo Professionisti-Per le Pubbliche Amministrazioni Collabora stabilmente con il Tribunale di Firenze come Consulente Tecnico per la risoluzione di contenziosi giuslavoristici e nell'ambito fallimentare.
Camilla Ulivi Commercialista in Firenze. Collabora con il Tribunale di Firenze come Curatore Fallimentare. Si occupa prevalentemente di consulenza ed assistenza ad imprese e persone fisiche. Specializzata nella gestione di lavoratori autonomi e dipendenti dello Sport nonché nella gestione degli Enti del Terzo Settore.
Capitolo I – Il mondo dello sport
1. Introduzione al mondo dello sport
2. Normativa attuale ed applicazione della riforma – impatti attuali e modifiche
3. Le ultime sentenze della cassazione
Capitolo II – I soggetti attivi nel mondo dello sport
1. Differenza tra sportivo professionista e sportivo dilettante
2. Le forme di organizzazione sportiva
3. Figure all’interno delle associazioni e società sportiva
4. Enti di promozione sportiva e federazioni sportive
5. Il volontariato nel mondo sportivo
Capitolo III – La riforma dello sport
1. Riforma del lavoro sportivo
2. La nascita del lavoratore sportivo e la nuova definizione di sport
Capitolo IV - Il lavoro sportivo professionistico
1. Il lavoro sportivo professionistico (lavoratore subordinato)
2. Inquadramento, aspetti previdenziali e particolarità
3. Scheda di esempio
4. Il lavoro sportivo professionistico (lavoratore autonomo senza partita iva)
5. Il lavoro sportivo professionistico (lavoratore autonomo con partita iva)
Capitolo V - Il lavoro sportivo dilettantistico
1. Il lavoro sportivo dilettantistico
2. Cosa deve fare una asd/ssd per essere in regola con il personale
3. Inquadramento normativo
4. Rimborsi erogati agli sportivi dilettanti
Capitolo VI – I collaboratori amministrativi
1. Le collaborazioni amministrativo-gestionali
2. Analisi e calcoli relativi alla tassazione
3. Adempimenti amministrativi
4. Scheda di sintesi e schede di esempio
5. Domande e risposte
Capitolo VII - Adempimenti previdenziali, assicurativi e fiscali
1. Adempimenti previdenziali ed assicurativi per le associazioni/società sportive
2. Adempimenti mensili
3. Certificazione unica
4. Modello 770
5. Adempimenti fiscali (legge 398 regime agevolato per asd – fatturazione elettronica asd)
La disciplina delle associazioni e delle società sportive dilettantistiche, eBook in pdf di 81 pagine.
Aggiornato con:
Le associazioni sportive dilettantistiche (ASD), che possono essere sia associazioni riconosciute che non riconosciute, godono di una disciplina fiscale agevolata dettata dalla Legge n° 398 del 1991. Questa disciplina fiscale agevolata vale sia per le imposte dirette, quindi per l’IRES – Imposta sui redditi delle società, sia per quelle indirette, cioè per l’IVA – Imposta sul valore aggiunto, che per l’IRAP – Imposta Regionale sulle Attività Produttive.
Dal 1° Gennaio 2003, in virtù dell’art. 90 della Legge 289/2002 (Legge Finanziaria per il 2003), la disciplina della Legge 398/1991 si applica anche alle società sportive dilettantistiche (SSD) che sono società di capitali o cooperative senza fine di lucro il cui oggetto sociale è sempre l’esercizio di una o più attività sportive dilettantistiche.
Restano però una serie di differenze nel trattamento fiscale delle ASD e delle SSD che tratteremo in questo e-book.
Le agevolazioni fiscali previste per le ASD e le SSD riguardano anche altre imposte (per esempio, l’IMU) o attività come, per esempio, quella di raccolta fondi (il c.d. “fundraising”) attraverso l’organizzazione di eventi o la percezione di erogazioni liberali o del cinque per mille dell’IRPEF di cui cerchiamo di dare un quadro completo in questo testo.
Questo e-book è aggiornato, in primo luogo, alla riforma del terzo settore e dell’impresa sociale introdotta dai Decreti Legislativi n° 117, 112 e 111 del 2017 contenenti, rispettivamente, il “Codice del terzo settore”, la riforma della disciplina dell’impresa sociale e quella del cinque per mille emanati in attuazione della Legge – delega n° 106 del 2016, che sono stati corretti su una serie di punti dai Decreti Legislativi n° 95 e 105 del 2018. Sono riportate anche le novità introdotte dal D.M. del 28 Novembre 2019, dalla Legge n° 160 del 2019 (Legge di bilancio per il 2020), dal DPCM del 23 Luglio 2020 sulla partecipazione delle ASD al cinque per mille dell’IRPEF, dai Decreti-Legge n° 146 e 228 del 2021 (decreti “fisco e lavoro” e “milleproroghe” per il 2022) e dalla Legge n° 234 del 2021 (Legge di bilancio per il 2022).
L’applicazione della riforma del terzo settore, cioè del Dlgs 117/2017, alle ASD (le SSD non possono avvalersene ma possono assumere la qualifica di impresa sociale) esclude quella della Legge 398/1991 che è, di solito, la più conveniente dal punto di vista fiscale. Vi è però, fra quelli introdotti dalla riforma del terzo settore, un regime fiscale che è pressoché equivalente a quello della Legge 398/1991, vale a dire quello previsto dall’art. 86 del Dlgs 117/2017 per le associazioni di promozione sociale (APS) che realizzano ricavi da attività commerciali non superiori a 130.000 Euro annui, che potrebbe essere scelto dalle ASD più piccole e che esaminiamo nell’ultimo paragrafo di questo e-book. Questa possibilità di scelta vi sarà, per le ASD iscritte nel RUNTS come APS, a partire dall’anno di imposta successivo a quello di concessione dell’autorizzazione della Commissione Europea relativa a tale regime fiscale agevolato prevista dal comma 10° dell’art. 101 del Dlgs 117/2017, quando entreranno in vigore le norme fiscali del decreto citato che originariamente dovevano essere applicate a partire dal 1° Gennaio 2020.
Oltre che alla riforma del terzo settore l’e-book è aggiornato anche all’importante Circolare n° 18/E del 1° Agosto 2018 dell’Agenzia delle Entrate, frutto dei lavori di un tavolo tecnico fra la stessa Agenzia ed il CONI – Comitato olimpico nazionale italiano che rappresenta un momento di approfondimento di tutta una serie di problematiche fiscali che interessano le ASD e le SSD.
Questo approfondimento congiunto è stato tanto più utile quanto più si consideri che la disciplina di queste associazioni e società è molto frammentata e ciò comporta dei seri problemi di individuazione e di interpretazione delle norme applicabili.
Inoltre, l’e-book è aggiornato al Decreto Legislativo n° 36 del 2021 sulla riforma degli enti sportivi dilettantistici e professionistici e del lavoro sportivo. Questa riforma introduce molte novità riguardanti la disciplina civilistica delle associazioni e delle società sportive dilettantistiche, che l’avvicinano alla disciplina civilistica dell’impresa sociale (Dlgs 112/2017), mentre non tocca la disciplina fiscale agevolata di esse prevista dalla Legge 398/1991 e dalle norme a questa successive.
Queste novità entrano in vigore il 1° Gennaio 2023 assieme alle nuova disciplina del rapporto di lavoro sportivo (artt. 25 – 37 del Dlgs 36/2021), che chiarisce la materia ma non la innova profondamente.
Al decreto citato si aggiungono i Decreti Legislativi n° 37 e 39, anch’essi facenti parte della c.d. “riforma dello sport” ed emanati sulla base della Legge-delega n° 86 del 2019, sulla rappresentanza degli atleti da parte degli agenti sportivi e sull’istituzione del Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche gestito dal Dipartimento per lo sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri che sostituirà il registro tenuto dal CONI a partire dal 31 Agosto 2022. L’iscrizione in questo registro comporta il riconoscimento a fini sportivi della ASD o SSD, la possibilità di godere dei benefici fiscali o di altro tipo previsti dalla legge, l’opponibilità ai terzi degli atti in esso iscritti e, se richiesto, il riconoscimento della personalità giuridica della ASD.
Infine, il presente e-book cerca di dare un contributo alla soluzione di tali problemi da un lato individuando tutte le norme specifiche che si applicano alle ASD e alle SSD, di cui è offerto un elenco il più possibile completo nell’appendice normativa che chiude il testo, dall’altro analizzandole in modo sistematico, vale a dire mettendo in evidenza, quando vi sono, i collegamenti tra esse.
1. Le associazioni e le società sportive dilettantistiche: caratteristiche e ambito di applicazione del regime fiscale speciale previsto dalla Legge 398/91 dopo la riforma del terzo settore
1.1 Premessa: le associazioni e le società sportive dilettantistiche dalla Legge 398/1991 alla riforma del terzo settore
1.2 L’esercizio dell’opzione per il regime fiscale previsto dalla Legge 398/1991 ed i requisiti per esercitarla e mantenerla
1.3 La qualificazione fiscale delle ASD e delle SSD
1.4 Le caratteristiche civilistiche delle ASD e SSD previste dal Dlgs 36/2021. In particolare: l’assenza dello scopo di lucro e gli amatori (volontari)
1.5 Gli effetti civilistici dell’iscrizione nel Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche attivo dal 31 Agosto 2022
2. Il regime fiscale delle associazioni e delle società sportive dilettantistiche: agevolazioni IRES, IRAP ed IRPEF
2.1 Le agevolazioni ai fini IRES e sugli obblighi contabili
2.2 Le entrate escluse dal calcolo del limite di 400.000 Euro annui e quindi dall’imponibile IRES
2.3 Le agevolazioni sull’IRAP
2.4 Le agevolazioni sull’IRPEF per chi percepisce compensi dalle ASD o SSD. La cessione dei diritti alle prestazioni sportive degli atleti. Gli obblighi contributivi
3. Le agevolazioni IVA per le associazioni e le società sportive dilettantistiche. La certificazione dei corrispettivi
4. Le agevolazioni sull’IMU per le sole associazioni sportive dilettantistiche
5. Le altre agevolazioni previste per le associazioni e le società sportive dilettantistiche, in particolare quelle sulle erogazioni liberali e sul cinque per mille dell’IRPEF
5.1 Le agevolazioni per le erogazioni liberali effettuate a favore delle ASD o SSD
5.2 Le sponsorizzazioni e l’imposta sulla pubblicità
5.3 Il cinque per mille dell’IRPEF
5.4 Le erogazioni liberali per ristrutturazioni di impianti sportivi (“Sport bonus”)
5.5 Le prestazioni di dipendenti pubblici e le convenzioni con enti pubblici
5.6 La riduzione del canone per le concessioni demaniali e l’affitto a canone agevolato degli immobili dello Stato
5.7 La detrazione per le quote di iscrizione dei minori
6. Una alternativa (a partire dal 2022) per le sole ASD alla Legge 398/1991: il regime fiscale forfettario delle associazioni di promozione sociale previsto dall’art. 86 del Codice del terzo settore
Appendice
Normativa di riferimento