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La gestione delle attività sportive nautiche; eBook in pdf di 153 pagine.
Aggiornato al Decreto 06.04.2023 in G.U. n.106 08.05.2023
Questo prontuario vuole contribuire a facilitare la gestione delle attività sportive nautiche prendendo in rassegna le varie disposizioni legislative in materia.
Può costituire un valido manuale di comportamento per amministratori, dirigenti e operatori, oltre che per i consulenti di associazioni, fondazione, circoli, club, cooperative sociali ed enti vari.
Pensiamo che l’utilità sia data anche dal fornire con immediatezza senza appesantimenti formali una rassegna di tutte le disposizioni che riguardano il diportista nautico e tutti coloro che operano nel settore.
Ricordiamo, infatti, che per nautica da diporto si intende quella attività che si svolge a scopi sportivi o ricreativi e senza fine di lucro.
Tali caratteristiche determinano un particolare regime del diporto, che è dotato di nome e istituti propri, tali da collocarlo in posizione di autonomia rispetto al più ampio fenomeno della navigazione.
La conoscenza delle varie fattispecie potrà contribuire ad aumentare la consapevolezza e la capacità di interpretare le situazioni, di navigare in sicurezza e di tutelarsi di fronte a possibili contenziosi o incidenti.
La prima parte del volume affronta la normativa definita dal Codice della Navigazione con riguardo agli enti che soprassiedono ai servizi.
Successivamente vengono prese in esame le disposizioni che riguardano le formalità di iscrizione nel Registro nazionale, il Sistema telematico centrale della nautica da diporto (SISTE) e la navigazione.
Data la particolarità del settore anche la contrattualistica specie se inerente all’acquisto, il noleggio ed il leasing è caratterizzata da particolarità specifiche del settore.
Di tutta evidenza la specificità della normativa fiscale per l’iva e le imposte dirette, la sicurezza, alcune specifiche attività nautiche, la figura del lavoratore sportivo e le associazioni sportive, il codice del terzo settore e i principi contabili, ecc.
Tutto questo attenendoci quanto più possibile all’intento di mantenerne il carattere pratico e divulgativo.
Premessa
I protagonisti della nautica
Assonautica
Confindustria Nautica - UCINA
Il CONI e gli enti sportivi
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
Il Ministero per la Protezione Civile e le Politiche del mare
La Federazione Motonautica
La Federazione Italiana Vela
La Federazione Imbarcazioni Storiche FIBAS
Il Comitato Internazionale del Mediterraneo (CIM)
Il RINA
1. Il codice della nautica da diporto
1.1 La riforma della Nautica da Diporto
1.2 L’Autorità Marittima e il Corpo della Capitaneria
1.3 Il Sistema Centrale della Nautica da Diporto SISTE
1.4 L’iscrizione delle imbarcazioni da diporto
1.5 Tipologie di mezzi per la navigazione da diporto
1.6 La dichiarazione di Armatore
1.7 L’Anagrafe Nazionale delle patenti nautiche
1.8 Le patenti nautiche
1.9 L’identificazione dell’imbarcazione
1.10 Le categorie di progettazione: marchio CE
1.11 La navigazione nell’ambito della UE
1.12 Le categorie di costruzione limitano la navigazione
2. Le immatricolazioni
2.1 L’immatricolazione nei Registri delle Unità da Diporto - R.I.D
2.2 La Licenza di navigazione ed il Certificato di sicurezza
2.3 L’immatricolazione di unità provenienti dalla UE
2.4 L’imbarcazione immatricolata in Italia di cittadino residente all’estero
2.5 La bandiera italiana per gli stranieri
2.6 L’immatricolazione all’estero di imbarcazione italiana
2.7 L’immatricolazione per utilizzo a fini commerciali
2.8 L’immatricolazione nel RID per finalità turistiche
2.9 Vendita di un’imbarcazione ad un cittadino straniero
2.10 La cancellazione dai pubblici registri
2.11 Il Registro delle Imbarcazioni Storiche
3. La definizione di attività sportiva
3.1. La riforma dello sport
3.2 I soggetti legittimati all'esercizio delle A.S.D.
3.3 Il Registro Nazionale delle Attività Sportive
3.4 L’alternativa CONI RUNTS
3.5 La definizione di attività sportiva e didattica
3.6 L’iscrizione al Registro delle A.S.D.
3.7 La certificazione dell’iscrizione
3.8 Le manifestazioni sportive
3.9 L’attività subacquea
4. I documenti per la navigazione
4.1 I documenti di bordo
4.2 Il ruolino di equipaggio
4.3 I documenti doganali della navigazione
4.4 La licenza di navigazione e il certificato di sicurezza
4.5 La Dichiarazione di potenza dei motori
4.6 La licenza per la stazione radiotelefonica VHF
4.7 L’assicurazione di responsabilità civile
4.8 I contrassegni per la navigazione dei natanti sui laghi
4.9 Le dotazioni mediche di bordo
5. L’istruzione nautica
5.1 I Centri di istruzione
5.2 Gli istruttori professionali di vela
5.3 Le Scuole nautiche
5.4 La Nautica Sociale
5.5 La Legge Salvamare per i rifiuti
5.6 La tutela storica, artistica e archeologica
5.7 L’educazione marinaresca
5.8 L’ambiente marino
5.9 Le imbarcazioni di interesse storico
5.10 I campi di ormeggio attrezzati
6. I contratti
6.1 Le concessioni demaniali marittime
6.2 L’affitto di posti barca
6.3 Il possesso dei titoli azionari
6.4 La Direttiva Bolkestein investe anche i circoli nautici
6.5 Gli spazi portuali
6.6 Il transito delle imbarcazioni di soggetti diversamente abili
6.7 Il contratto di ormeggio
6.8 L’acquisto in Italia di imbarcazioni da diporto
6.9 L’acquisto all’estero di imbarcazioni da diporto
6.10 L’intestazione di imbarcazioni da diporto alle persone giuridiche
6.12 Il contratto di sponsorizzazione
6.13 L’Albergo Nautico Diffuso
7. L’imposta sul valore aggiunto
7.1 L’IVA agevolata (Legge 398/91)
7.2 L’IVA non imponibile per le unità da diporto
7.3 L’IVA nel leasing nautico
7.4 Il calcolo delle percentuali di navigazione fuori UE
7.5 L’IVA sui noleggi
7.6 L’IVA al 10% per i Marina Resort
8. Le imposte dirette
8.1 L’imposizione diretta (Legge 398/91)
8.2 La prevalenza delle attività commerciali
8.3 L’imposizione diretta del Codice del Terzo Settore
8.4 Gli interventi di natura civilistica
8.5 La procedura semplificata di acquisizione della personalità giuridica
8.6 Le agevolazioni fiscali di cui alla Legge 398/91 e Legge 117/2017
8.7 L’agevolazione per le attività amministrative
8.8 Le liberalità in denaro o in natura agli enti del Terzo Settore
8.9 Il Modello EAS
8.10 La Tonnage tax
9. Il lavoratore sportivo
9.1 La nuova figura del lavoratore sportivo
9.2 L’Agente Sportivo
9.3 La tassazione dei compensi del lavoratore sportivo
9.4 I Titoli professionali del diporto
9.5 Gli sportivi delle Forze Armate
9.6 I redditi dei marittimi imbarcati su navi con bandiera estera
9.7 Il Registro dei volontari e gli obblighi assicurativi
9.8 L’Archivio Nazionale degli Infortuni
9.9 Il mediatore - yacht broker
10. Aspetti particolari
10.1 La sicurezza nei luoghi di lavoro
10.2 La valutazione del rischio
10.3 Il Piano Operativo della Sicurezza
10.4 Linee guida per il contenimento della diffusione del Covid-19
10.5 Il passaggio al motore elettrico
10.6 GDPR, Privacy
10.7 L’attività di assistenza, salvataggio e recupero
10.8 Attività di rimorchio – trasporto – soccorso
10.9 Il vocabolario nautico
11. Il codice del terzo settore
11.1 Il Circolo Nautico ente del Terzo Settore
11.2 L’associazione riconosciuta
11.3 L’associazione non riconosciuta
11.4 La costituzione di una A.S.D
11.5 La democraticità ed i benefici fiscali
11.6 L’iscrizione al RUNTS
11.7 La donazione-conferimento
11.8 L’iscrizione al RUNTS ed al CONI
11.9 L’Associazione di Promozione Sociale (APS)
11.10 Le attività agevolate dal CTS
11.11 Attività diverse e raccolte fondi
11.12 Il 5 per Mille per le A.S.D.
11.13 Federazioni sportive e organismi di diritto pubblico
12. Le scritture contabili
12.1 La disciplina contabile del Terzo Settore
12.2 I nuovi schemi del bilancio
12.3 Le Raccolte pubbliche di fondi
12.4 L’obbligo di pubblicazione di emolumenti e compensi
12.5 La deducibilità degli oneri e delle spese relativi a imbarcazioni da diporto
12.6 Principi contabili per i noleggi
12.7 Gli accantonamenti per i lavori di manutenzione delle navi
Fonti normative
Bibliografia
eBook in pdf di 252 pagine sulla disciplina civilistica e fiscale degli enti del terzo settore (ETS) e avvio del RUNTS per:
Aggiornato con la legge di conversione del Decreto Milleproroghe 2023 (D.L. 198/2022) e con gli emendamenti al Principio contabile OIC 35 di marzo 2023
Questo e-book è dedicato all’analisi della riforma del terzo settore e della disciplina degli “enti del terzo settore” (ETS) in generale contenute nel Decreto Legislativo n° 117 del 2017 (il “Codice del terzo settore” o “CTS”). Esso contiene anche la disciplina specifica, riportata sempre nello stesso decreto, di alcune categorie di enti del terzo settore, vale a dire delle associazioni e delle fondazioni del terzo settore, degli enti filantropici e delle reti associative.
Le discipline specifiche degli altri enti del terzo settore, vale a dire delle organizzazioni di volontariato, delle associazioni di promozione sociale, delle società di mutuo soccorso, delle imprese sociali e delle cooperative sociali, sono trattate negli e-book specifici a questi dedicati dello stesso autore. Ciò vale anche per le associazioni sportive dilettantistiche (che, come vedremo nel testo, non sono una categoria specifica di ETS) a cui la riforma si può applicare ma che nella pratica non dovrebbe interessare molto a questi enti.
Per quanto non espressamente previsto dalle discipline specifiche delle organizzazioni di volontariato, delle associazioni di promozione sociale, degli enti filantropici e delle reti associative si applica la disciplina delle associazioni e delle fondazioni del terzo settore contenuta nel Titolo IV del Dlgs 117/2017, trattata in questo e-book. Tale disciplina si applica in via esclusiva a quegli ETS che hanno forma giuridica di associazione, riconosciuta o non riconosciuta, e di fondazione. Per quanto non disposto dal Codice del terzo settore si applicano gli artt. 14 – 42-bis del Codice Civile.
La riforma del terzo settore e dell’impresa sociale, cioè i Decreti Legislativi n° 117 (“Codice del terzo settore”), 112 (“Disciplina dell’impresa sociale”) e 111 (disciplina del cinque per mille dell’IRPEF) del 2017, è stata emanata sulla base della Legge-delega n° 106 del 2016. Ad essa sono state apportate integrazioni e correzioni dai Decreti Legislativi n° 105 del 2018 (per il Codice del terzo settore) e n° 95 pure del 2018 (per l’impresa sociale), sulla base della previsione contenuta dal 7° comma dell’art. 1°, 2° sempre della Legge-delega n° 106 del 2016.
Il presente e-book è aggiornato al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 Luglio 2020 sulla disciplina del cinque per mille dell’IRPEF che può essere destinato anche agli ETS, al Decreto del Ministero del lavoro n° 106 del 2020 che attua il Registro unico nazionale degli enti del terzo settore (RUNTS), al Decreto del Ministero del Lavoro n° 107 del 2021 che individua criteri e limiti delle attività diverse da quelle di interesse generale che possono essere esercitate dagli ETS, al Decreto del Ministero dell’Economia del 27 Luglio 2021 sulle lotterie filantropiche che possono essere organizzate da questi enti per scopi di autofinanziamento, alla Legge n° 234 del 2021 (Legge di bilancio per il 2022) ed al Decreto-Legge n° 228 del 2021 (Decreto “milleproroghe” per il 2022), al Decreto del Ministero del lavoro del 13 Giugno 2022 sulle modalità delle raccolte fondi degli ETS, al Decreto Direttoriale sempre del Ministero del lavoro n° 396 del 22 Settembre 2022 sulle modalità di rendicontazione dell’impiego dei contributi del cinque per mille da parte degli ETS, al Decreto-Legge n° 73 del 2022 ed alla Legge n° 197 del 2022 (Legge di bilancio per il 2023), al D.L. 198/2022 conv. in L. 14/2023 c.d. Decreto Milleproroghe 2023, agli emendamenti di marzo 2023 del principio contabile OIC 35 sul bilancio degli ETS.
La riforma tocca solo marginalmente la disciplina civilistica e fiscale degli enti senza scopo di lucro, vale a dire le associazioni, le fondazioni e i comitati di cui agli artt. 14 – 42-bis del Codice Civile (e di cui agli artt. 143 – 149 TUIR) che continuerà ad applicarsi agli enti di questo tipo che non assumeranno la qualifica di “enti del terzo settore” (ETS), quella delle associazioni sportive dilettantistiche (a cui continua ad applicarsi la legge n° 398 del 1991) e quella delle cooperative sociali (a cui continua ad applicarsi la legge n° 381 del 1991 e la disciplina civilistica e fiscale delle cooperative a mutualità prevalente).
La riforma del terzo settore ha il suo punto centrale nella sostituzione della qualifica tributaria di ONLUS – Organizzazione non lucrative di utilità sociale (disciplinata dal Decreto Legislativo n° 460 del 1997) con quella di ETS – Ente del terzo settore. Questa sostituzione sarà effettiva solo con l’avvio dell’operatività del Registro unico nazionale del terzo settore (che sostituirà i registri delle ONLUS, delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni di promozione sociale) perché solo con l’iscrizione l’ente senza scopo di lucro acquisisce la qualifica di ETS.
Un’altra importante novità della riforma del terzo settore è che tutti gli ETS possono avvalersi della collaborazione di volontari, cioè di persone che in modo spontaneo, libero e gratuito prestano la loro opera a scopi di solidarietà sociale, e non solo, come accadeva prima, le organizzazioni di volontariato (OdV) e le cooperative sociali. E’ stato pertanto rivisto tutto il sistema di supporto al volontariato, inteso non solo come insieme delle Odv ma di tutti gli ETS che si avvalgono della collaborazione di volontari (in cui le OdV sono comunque i soggetti centrali) che ruota attorno ai Centri di Servizio per il Volontariato (CSV), organismi associativi delle OdV e degli altri ETS in cui si fa volontariato, a cui sono garantite risorse certe versate dalle Fondazioni bancarie (che ne hanno in cambio un credito di imposta) che le versano nel Fondo Unico Nazionale (FUN) per il volontariato con cui i CSV, oltre a pagare i loro costi di funzionamento, devono acquistare beni di investimento utili per le attività di interesse generale svolte dalle OdV e dagli atri ETS associati che li potranno utilizzare a titolo gratuito ed organizzare servizi di informazione, formazione e supporto tecnico-logistico rivolti sempre agli enti associati. Anche le OdV e gli ETS non associati ai CSV potranno usufruire dei servizi di questi ultimi per il principio di universalità di accesso ai servizi di ogni CSV.
Un’altra importante novità della riforma è la disciplina specifica da essa prevista per le associazioni, riconosciute e non, e per le fondazioni che vogliono acquisire la qualifica di ETS iscrivendosi del Registro unico nazionale del terzo settore. Per esse, denominate “associazioni e fondazioni del terzo settore”, non solo sono previsti una serie di obblighi in tema di ammissione degli associati e di caratteristiche degli organi sociali, ma anche un sistema semplificato di acquisto della personalità giuridica previsto dall’art. 22 del Dlgs 117/2017.
La riforma del terzo settore entra pienamente in vigore solo con l’avvio dell’operatività del RUNTS - Registro unico nazionale del terzo settore che, a causa dei ritardi che ne hanno impedito l’avvio previsto nel 2019 e nel 2020, è stata fissata per il 24 Novembre 2021 dal Decreto Direttoriale del Ministero del lavoro n° 561 del 26 Ottobre 2021 per le iscrizioni di nuovi enti nel registro. Prima di allora non si poteva acquisire la qualifica di ETS. Per questo motivo, i primi due commi dell’art. 104 del Codice del terzo settore prevedono che una serie di norme fiscali da esso previste si applichino in via transitoria alle ONLUS, alle organizzazioni di volontariato ed alle associazioni di promozione sociale negli anni di imposta dal 2018 al 2021, per poi applicarsi, in via definitiva, solo agli ETS (molto spesso solo a quelli non commerciali) a partire dall’anno di imposta 2022.
La premessa per l’avvio dell’operatività del Registro è stata messa il 21 Settembre 2020, giorno di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del Decreto del Ministero del lavoro del 15 Settembre 2020 di attuazione delle norme del CTS sul RUNTS a cui deve seguire l’avvio vero e proprio del registro il giorno trasferimento al RUNTS dei registri preesistenti sulle organizzazioni di volontariato, sulle associazioni di promozione sociale e sulle ONLUS e l’apertura al pubblico della piattaforma informatica del Registro alle nuove iscrizioni, come prevedono gli artt. 30 e 38 del decreto citato. Detto avvio, legato alla realizzazione della sua struttura informatica (portale) e dei suoi uffici regionali, è avvenuto il 24 Novembre 2021.
A ciò non si oppone il fatto che, proprio per potersi iscrivere nel RUNTS e diventare in tal modo ETS, le ONLUS, le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale devono adeguare i loro statuti alla disciplina civilistica del Codice del terzo settore entro il 31 Maggio 2022 (il termine di adeguamento ha avuto diverse proroghe). Infatti, il 23 Novembre 2021 viene avviato il trasferimento dei dati di questi enti dai Registri dell’associazionismo, del volontariato e dall’Anagrafe unica delle ONLUS al RUNTS mentre il termine citato è ancora in corso. In tal modo, gli enti che non avranno ancora adeguato i loro statuti saranno messi dagli Uffici del RUNTS di fronte alla scelta di adeguarli in modo facilitato, vale a dire con le maggioranze previste per l’assemblea ordinaria (come prevede il 2° comma dell’art. 101 del Dlgs 117/2017), oppure vedersi rifiutata l’iscrizione al RUNTS e quindi tornare ad essere un normale ente non commerciale, ai sensi della lettera c) del 1° comma dell’art. 73 del TUIR (che abbiamo trattato nel secondo capitolo).
Quindi, dato che l’avvio del RUNTS avviene il 24 Novembre 2021 (per le nuove iscrizioni), la disciplina transitoria fiscale descritta successivamente in questo capitolo, che è stata in vigore negli anni 2018, 2018 e 2020, e la permanenza delle ONLUS, si estendono anche all’anno di imposta 2021.
La disciplina fiscale definitiva prevista per gli ETS dal Titolo X del Codice del terzo settore si applica, a partire al 1° Gennaio 2022, solo agli ETS iscritti nel RUNTS, fatta eccezione per le poche norme citate dal 10° comma dell’art. 101 del CTS che entreranno in vigore nell’anno di imposta successivo alla concessione dell’autorizzazione della Commissione Europea prevista dalla stessa norma. Per gli enti impegnati nel procedimento di migrazione dai previgenti registri al RUNTS, cioè per le organizzazioni di volontariato e per le associazioni di promozione sociale, anche nel 2022 e nel 2023 si applica il regime fiscale transitorio fino a quando il singolo ente non otterrà l’iscrizione al RUNTS e lo stesso vale per le ONLUS per le quali il processo di migrazione dall’Anagrafe unica al RUNTS.
1. Gli Enti del terzo settore (ETS): definizione, ambito di applicazione della disciplina ed entrata in vigore
2. Le attività di interesse generale e le attività diverse che possono essere esercitate dagli Enti del terzo settore (ETS)
2.1 Attività di interesse generale
2.2 Le attività diverse
3. L’assenza di scopo di lucro e le altre caratteristiche generali e principali degli Enti del terzo settore. L’utilizzo di volontari
3.1 L’assenza di scopo di lucro negli ETS: il divieto di distribuire direttamente o indirettamente utili o avanzi di gestione
3.2 L’assenza di scopo di lucro negli ETS: la devoluzione del patrimonio residuo
3.3 L’attività di raccolta fondi, i patrimoni destinati ad uno specifico affare e la denominazione legale degli ETS
3.4 Il bilancio civilistico e il bilancio sociale degli ETS
3.4.1 Il bilancio degli ETS. I modelli dei documenti che compongono il bilancio civilistico previsti dal D.M. del 5 Marzo 2020
3.4.2 La struttura e i contenuti del bilancio sociale degli ETS
3.4.3 La valutazione dell’impatto sociale delle attività svolte dagli ETS
3.5 I volontari che operano per gli ETS e l’attività di volontariato
4. Il Registro unico nazionale del terzo settore (RUNTS) e la procedura di iscrizione degli enti
4.1 La disciplina legislativa del RUNTS nel Codice del terzo settore
4.2 Le norme di attuazione del RUNTS: il Decreto del Ministero del lavoro del 15 Settembre 2020: definizioni, concetti generali ed ambito di applicazione
4.3 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): il procedimento di iscrizione al RUNTS, in particolare quello per gli enti senza personalità giuridica
4.4 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): il procedimento di iscrizione al RUNTS, in particolare quello per gli enti con personalità giuridica
4.5 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): l’aggiornamento delle informazioni contenute nel RUNTS da parte degli ETS iscritti e la revisione d’ufficio del Registro
4.6 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): la cancellazione dal Registro
4.7 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): gli altri aspetti della disciplina dl Registro, in particolare il primo popolamento e l’avvio del RUNTS 1
5. La disciplina fiscale degli enti del terzo settore in generale
5.1 Gli ETS a cui si applica questa disciplina: gli enti del terzo settore non commerciali e gli ETS commerciali.
5.2 Il reddito imponibile ai fini IRES degli ETS. Il regime forfettario del reddito di impresa degli enti del terzo settore non commerciali
5.3 Le agevolazioni sull’IVA e sull’IRAP per gli enti del terzo settore non commerciali
5.4 Il Social Bonus per le erogazioni liberali finalizzate ai progetti per il recupero di immobili assegnati agli ETS non commerciali
5.5 Le agevolazioni in materia di imposte indirette e di tributi locali per gli ETS
5.6 L’esenzione dall’IMU degli ETS non commerciali
5.7 Le agevolazioni fiscali per i soggetti che effettuano erogazioni liberali agli ETS
5.7.1 Le agevolazioni fiscali per i soggetti che effettuano erogazioni liberali agli ETS
5.7.2 Le lotterie filantropiche degli ETS
5.8 La tenuta delle scritture contabili degli enti del terzo settore non commerciali e degli ETS commerciali
5.9 Le cessioni gratuite di merce agli enti del terzo settore ed agli altri enti senza scopo di lucro non ETS: Legge n° 166/2016 riformata dalla Legge n° 215/ 2017
5.9.1 Riduzione TARI e obblighi relativi alla corretta conservazione dei beni ceduti
5.10 Il cinque per mille dell’IRPEF e la sua destinazione agli ETS
5.10.1 La destinazione del cinque per mille agli ETS, le attività finanziabili, le Amministrazioni erogatrici
5.10.2 L’iscrizione negli elenchi dei beneficiari, il riparto ed il pagamento del contributo
5.10.3 La rendicontazione dell’utilizzo del contributo
6. Le associazioni e le fondazioni del terzo settore
6.1 Definizione, disciplina applicabile e rapporti con gli altri enti senza scopo di lucro. Lo statuto e l’atto costitutivo
6.2 Il procedimento semplificato per l’acquisto della personalità giuridica da parte di questi enti
6.3 L’ammissione di nuovi associati e l’assemblea delle associazioni del terzo settore
6.4 Gli amministratori delle associazioni e delle fondazioni del terzo settore
6.5 Gli organi di controllo e di revisione legale dei conti. Il controllo esterno sulle fondazioni del terzo settore.
7. Gli enti filantropici
8. Le reti associative
9. La finanza sociale: i titoli di solidarietà ed il social lending per il finanziamento degli ETS
9.1 I titoli di solidarietà
9.2. Il social lending per gli ETS
10. Le altre misure per il sostegno economico e finanziario degli enti del terzo settore
11. I controlli e il coordinamento degli enti del terzo settore
12. Il Consiglio Nazionale del Terzo Settore (CNST), i Centri di Servizio per il Volontariato (CSV) e la Fondazione Italia Sociale
13. L’affidamento di trust, fondi speciali o beni vincolati per l’assistenza a persone disabili Legge n° 112/2016 (c.d. Legge “Dopo di noi”)
Allegati
Disciplina civilistica e fiscale delle organizzazioni di volontariato dopo la riforma del Terzo Settore, ebook in pdf di 217 pagine.
Aggiornato con:
Questo e-book tratta una delle parti più importanti della riforma del terzo settore e dell’impresa sociale, vale a dire la nuova disciplina delle organizzazioni di volontariato.
Anche se una delle più importanti novità della riforma del terzo settore (Decreto Legislativo n° 117 del 2017 contenente il “Codice del terzo settore”) è l’estensione della possibilità di avvalersi della collaborazione di volontari a tutti gli enti del terzo settore (ETS), le organizzazioni di volontariato (OdV) restano il cardine del settore del volontariato e ricevono una serie di supporti che dovrebbero aumentare l’efficacia della loro azione.
La parte iniziale dell’e-book, precisamente i suoi Paragrafi da 1 a 7, è dedicata alle caratteristiche previste dalla legge che differenziano le organizzazioni di volontariato dagli altri enti del terzo settore (ETS) ed al sistema di supporto al volontariato sommariamente descritto nei tre capoversi precedenti.
Allo scopo di fornire ai lettori una trattazione completa dell’argomento, nell’ultima parte dell’e-book (Paragrafi da 15 a 18) esaminiamo le caratteristiche comuni della disciplina civilistica di tutti gli ETS, vale a dire:
Inoltre, sempre per quanto non espressamente stabilito dalle norme specifiche sulle OdV, cioè dagli artt. 32 - 34 del Dlgs 117/2017, si applicano ad esse le norme sulle “associazioni del terzo settore” previste dagli artt. 20 – 31 di questo decreto, di cui costituiscono il Titolo IV. Questo perché l’art. 20 del Codice del terzo settore stabilisce che le norme citate “si applicano a tutti gli enti del terzo settore costituiti in forma di associazione, riconosciuta o non riconosciuta […]”, come, appunto, le OdV. Queste norme sono trattate nell’ultimo paragrafo, il diciannovesimo, dell’e-book.
1. La riforma delle organizzazioni di volontariato (OdV) da parte del Codice del terzo settore. Il regime transitorio e quello definitivo delle OdV, soprattutto dal punto di vista fiscale.
2. La definizione di volontario e di attività di volontariato
3. Le caratteristiche legali delle organizzazioni di volontariato
4. I registri regionali delle organizzazioni di volontariato, la sostituzione di essi con il Registro unico nazionale del terzo settore (RUNTS) e il trasferimento delle OdV in quest’ultimo
4.1 I Registri del volontariato istituiti dalla Legge 266/1991 che resteranno operativi fino all’avvio del RUNTS
4.2 La migrazione delle OdV iscritte nei vecchi registri al RUNTS
5. Le convenzioni che possono essere stipulate tra le Pubbliche Amministrazioni e le organizzazioni di volontariato
6. I Centri di servizio per il volontariato (CSV)
7. Le altre misure per il sostegno finanziario delle organizzazioni di volontariato
8. Il nuovo regime tributario agevolato delle organizzazioni di volontariato riguardo IRES e IVA. Il regime transitorio per gli anni di imposta dal 2018 al 2022
8.1 Il regime fiscale transitorio delle OdV ai fini IRES ed IVA per gli anni di imposta dal 2018 al 2022
8.2 Il regime fiscale definitivo delle OdV in quanto ETS non commerciali ai fini IRES ed IVA a partire dall’anno di imposta 2022: la non commercialità delle attività di interesse generale prevista dall’art. 79 del Dlgs 117/2017
8.3 Il regime fiscale definitivo delle OdV iscritte nel RUNTS ai fini IRES ed IVA a partire dal 2022: le norme specifiche degli artt. 84 ed 86 del Dlgs 117/2017
8.4 Le agevolazioni sull’IVA e sull’IRAP per le organizzazioni di volontariato in quanto ONLUS “di diritto” e poi in quanto enti del terzo settore non commerciali
8.5 Il regime transitorio della tenuta delle scritture contabili delle OdV per gli anni di imposta dal 2018 al 2022
8.6 La disciplina definitiva delle scritture contabili delle OdV che si iscrivono nel RUNTS (e quindi sono ETS), che non applicano il regime forfetario (art. 86 del Dlgs 117/2017.) Il bilancio civilistico ed il bilancio sociale
9. Le agevolazioni in materia di imposte indirette e di tributi locali per gli ETS (fra cui le OdV)
10. L’esenzione dall’IMU per le OdV in quanto ETS non commerciali
11. Il Social Bonus per le erogazioni liberali finalizzate al recupero di immobili assegnati agli ETS non commerciali (fra cui le OdV)
12. Il fundraising: le agevolazioni fiscali per i soggetti che effettuano erogazioni liberali agli ETS, le raccolte di fondi mediante cessione di credito telefonico e le lotterie filantropiche degli ETS (fra cui le OdV)
12.1 Le agevolazioni fiscali per i soggetti che effettuano erogazioni liberali agli ETS (fra cui le OdV).
12.2 Le lotterie filantropiche degli ETS (OdV comprese).
13. Le cessioni gratuite di merce agli enti del terzo settore ed agli altri enti non ETS: la Legge n° 166 - 2016 riformata dalla Legge n° 205 -2017
14. Il cinque per mille dell’IRPEF e la sua destinazione agli ETS, comprese le OdV
14.1 La destinazione del cinque per mille agli ETS, le attività finanziabili, le Amministrazioni erogatrici
14.2 L’iscrizione negli elenchi dei beneficiari, il riparto ed il pagamento del contributo
14.3 La rendicontazione dell’utilizzo del contributo
15. Le attività di interesse generale e le attività diverse che possono essere esercitate dalle organizzazioni di volontariato in quanto Enti del terzo settore
15.1 Le attività di interesse generale
15.2 Le attività diverse
16. L’assenza di scopo di lucro e le altre caratteristiche legali delle organizzazioni di volontariato in quanto Enti del terzo settore
16.1 L’assenza di scopo di lucro nelle OdV in quanto ETS: il divieto di distribuire direttamente o indirettamente utili o avanzi di gestione
16.2 L’assenza di scopo di lucro nelle OdV: la devoluzione del patrimonio residuo
16.3 L’attività di raccolta fondi e la denominazione legale delle OdV
17. Il bilancio civilistico ed il bilancio sociale delle organizzazioni di volontariato
17.1 Il bilancio delle OdV. I modelli dei documenti che compongono il bilancio civilistico previsti dal D.M. del 5 Marzo 2020
17.2 La struttura e i contenuti del bilancio sociale delle OdV
17.3 La valutazione dell’impatto sociale delle attività svolte dalle OdV
18. Il Registro unico nazionale del terzo settore (RUNTS) e la procedura di iscrizione degli enti, OdV comprese
18.1 La disciplina legislativa del RUNTS nel Codice del terzo settore
18.2 Le norme di attuazione del RUNTS: il Decreto del Ministero del lavoro del 15 Settembre 2020: definizioni, concetti generali ed ambito di applicazione
18.3 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): il procedimento di iscrizione al RUNTS, in particolare quello per gli enti senza personalità giuridica
18.4 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): il procedimento di iscrizione al RUNTS, in particolare quello per gli enti con personalità giuridica
18.5 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): l’aggiornamento delle informazioni contenute nel RUNTS da parte degli ETS iscritti, OdV comprese, e la revisione d’ufficio del Registro
18.6 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): la cancellazione dal Registro
18.7 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): gli altri aspetti della disciplina di Registro, in particolare il primo popolamento e l’avvio del RUNTS
19. Le organizzazioni di volontariato come associazioni del terzo settore: la disciplina di queste che si applica alle OdV
19.1 Definizione, disciplina applicabile e rapporti delle associazioni del terzo settore con gli altri ETS. Lo statuto e l’atto costitutivo
19.2 Il procedimento semplificato per l’acquisto della personalità giuridica da parte delle associazioni del terzo settore
19.3 L’ammissione di nuovi associati e l’assemblea delle associazioni del terzo settore che sono OdV
19.4 Gli amministratori delle associazioni del terzo settore
19.5 Gli organi di controllo e di revisione legale dei conti
Allegati
La disciplina non solo civilistica ma anche fiscale della società cooperativa, quale istituto fondamentale per una economia come quella italiana che conta una percentuale di piccole imprese più alta del valore medio dell’Unione Europea e un numero di medie e grandi aziende più basso dello stesso valore; eBook in pdf di 180 pagine.
Con appendici sul regime fiscale delle cooperative, sulle cooperative di credito, sulle società di mutuo soccorso e sulle cooperative edilizie di abitazione.
Aggiornato al Decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 23 Febbraio 2023.
La società cooperativa ha, pertanto, un ruolo fondamentale nell’associare soggetti con capitali limitati ma con capacità di lavoro o di conferimento di beni o servizi che, mettendosi insieme, possono raggiungere la dimensione imprenditoriale minima per operare efficacemente sul mercato o per superare questa e proporsi come un’impresa di medio – piccola o, addirittura, di media grandezza.
La disciplina della società cooperativa è stata, assieme a quella della società a responsabilità limitata, una delle parti più riuscite della riforma del diritto societario del 2003 che ha destato, invece, molti dubbi sulle norme relative alla società per azioni. Infatti, la disciplina della cooperativa è stata razionalizzata e modernizzata profondamente, avvicinandola, soprattutto nel caso delle cooperative più piccole (ma non solo), a quella delle Srl, che è dotata di grandi flessibilità e garantismo nel senso che accresce l’autonomia negoziale dei soci (e, di conseguenza, quella statutaria della società) in parallelo alle loro prerogative e tutele come poteri di partecipazione e di controllo sulla gestione ed apre la società ad apporti esterni manageriali e di capitale, attraverso la possibilità di avere amministratori che non sono soci e di emettere titoli di debito, cioè obbligazioni.
Da allora vi sono state diverse innovazioni di questa disciplina fra cui spiccano, per importanza, quelle introdotte dal “Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza” contenuto nel Decreto Legislativo n° 14 del 2019 che ha riformato il fallimento e le altre procedure concorsuali, che hanno ridefinito, fra l’altro, la responsabilità degli amministratori delle cooperative, i casi di l’obbligatorietà della nomina del loro organo di controllo (riformati di nuovo quasi subito dal Decreto-Legge n° 32 del 2019) e le funzioni di quest’ultimo.
La struttura del testo è la seguente:
Chiudono il testo quattro appendici su: il regime fiscale e le principali agevolazioni tributarie previste per le cooperative a mutualità prevalente, la disciplina delle cooperative di credito, riformata nel 2015 e nel 2021 per ciò che riguarda le banche popolari e nel 2016 per le banche di credito cooperativo, la disciplina, riformata nel 2012, delle società di mutuo soccorso e quella delle cooperative edilizie di abitazione.
Introduzione: l’importanza e gli obbiettivi della riforma del 2003
1. La classificazione delle società cooperative in base alla caratteristica della “mutualità prevalente”. L’albo delle società cooperative
1.1 Le società cooperative a mutualità prevalente o non prevalente
1.2 L’albo delle società cooperative
2. La costituzione della società cooperativa e l’ammissione di nuovi soci
3. Le quote o azioni e gli strumenti finanziari della società cooperativa. I “prestiti sociali”. Il microcredito e la società cooperativa
3.1 Le quote o azioni della società cooperativa
3.2 Gli strumenti finanziari della società cooperativa
3.3 I “prestiti sociali”
3.4 Il microcredito e la società cooperativa
4. Gli organi sociali, l’amministrazione e i controlli della società cooperativa dopo la riforma contenuta nel Codice della crisi di impresa (Dlgs 14/2019)
4.1 L’assemblea dei soci della società cooperativa
4.2 L’amministrazione della società cooperativa
4.3 Il controllo interno e quello giudiziario della società cooperativa
5. La destinazione dell’utile e i ristorni. I gruppi cooperativi paritetici. I consorzi di società cooperative 69
5.1 La destinazione dell’utile e i ristorni
5.2 I gruppi cooperativi paritetici e i consorzi di società cooperative
6. La trasformazione, lo scioglimento e la liquidazione della società cooperativa
6.1 La trasformazione della società cooperativa
6.2 Lo scioglimento e la liquidazione della società cooperativa
7. La vigilanza sulle società cooperative
Appendice I: il regime fiscale delle cooperative e le principali agevolazioni tributarie previste per quelle a mutualità prevalente
Appendice II: la disciplina delle cooperative di credito contenuta nel Testo Unico Bancario (Decreto Legislativo n° 385 del 1993) dopo le riforme delle banche popolari (Decreto-Legge n° 3 del 2015 e Decreto-Legge n° 73 del 2021) e quella delle banche di credito cooperativo (Decreto-Legge n° 18 del 2016)
II.1 Principi generali
II.2 La disciplina delle banche popolari
II.3 La disciplina delle banche di credito cooperativo (BCC)
Appendice III: le società di mutuo soccorso: la Legge n. 3818 del 1886, la sua riforma del 2012 e la riforma del terzo settore del 2017. Le mutue assicuratrici
Appendice IV: le cooperative edilizie di abitazione
Allegato I: atto costitutivo di una cooperativa a mutualità prevalente (atto unico che comprende lo statuto ai sensi dell’art. 2521 c.c.)
Allegato II norme del Codice Civile sulle Società cooperative: articoli da 2511 a 2548
Disciplina civilistica e fiscale delle nuove associazioni di promozione sociale dopo la Riforma del Terzo settore, eBook in pdf di 215 pagine - Edizione 2023.
Aggiornato al Decreto-Legge n° 73 del 2022 (“decreto semplificazioni fiscali”) che modifica alcune norme fiscali degli ETS comprese le APS ed alla Legge n° 197 del 2022 (Legge di bilancio per il 2023) che aumenta i limiti di ricavi per l’utilizzo della contabilità semplificata
Questo e-book tratta una delle parti più importanti della riforma del terzo settore, vale a dire la nuova disciplina delle associazioni di promozione sociale (APS).
Con la riforma del terzo settore (Decreto Legislativo n° 117 del 2017 contenente il “Codice del terzo settore”) le associazioni di promozione sociale smettono di essere delle “sorelle minori” delle organizzazioni di volontariato (OdV) e delle ONLUS in genere (qualifica che non potevano quasi mai assumere), più vicine agli enti non commerciali normali disciplinati dagli artt. 143 – 149 del TUIR che non a queste tipologie particolari di organizzazioni senza scopo di lucro. Infatti, le APS, da un punto di vista civilistico (disciplina dell’associazione) ed amministrativistico (registrazione dell’ente e rapporti con le P.A.), sono avvicinate alle organizzazioni di volontariato e da un punto di vista tributario diventano enti del terzo settore con commerciali (la qualifica tributaria introdotta dalla riforma che sostituisce quella di ONLUS) come le OdV, con una disciplina molto simile se non proprio quasi identica a quella di queste ultime.
Il nuovo regime fiscale delle APS entrerà completamente in vigore nell’anno di imposta 2022 (dopo i rinvii che vi sono stati nel 2019 e nel 2020 per il mancato avvio del Registro unico nazionale del terzo settore – RUNTS il cui decreto attuativo è quello del 15 Settembre 2020 del Ministero del lavoro), per cui c’è un periodo transitorio per gli anni dal 2018 al 2021 in cui ad esse si applicheranno alcune norme fiscali della vecchia Legge n° 383 del 2000 che disciplinava le APS e la disciplina degli enti non commerciali prevista dal TUIR per l’IRES (artt. 143 – 149) e dal DPR 633/1972 per l’IVA.
Dal momento che la riforma del terzo settore, incluse le APS, entra completamente in vigore nell’anno di imposta successivo all’avvio dell’operatività del RUNTS, siccome questo non ha iniziato ad operare nel 2020, il periodo transitorio citato si è esteso anche al 2021. Dal momento che l’avvio dell’operatività del RUNTS è stata fissata al 24 Dicembre 2021, la riforma, anche per le APS, entra in vigore, per gli enti iscritti al RUNTS, il 1° Gennaio 2022. La disciplina transitoria si applica però, nel 2022, alle APS impegnate nel procedimento di migrazione dai registri dell’associazionismo al RUNTS.
All’avvio del Registro nel 2021 si collega il fatto che, proprio per potersi iscrivere nel RUNTS e diventare in tal modo ETS, le associazioni di promozione sociale (assieme alle ONLUS ed alle OdV) devono adeguare i loro statuti alla disciplina civilistica del Codice del terzo settore entro il 31 Dicembre 2022. Infatti, il 23 Novembre 2021 si avvia il trasferimento dei dati di questi enti dai Registri dell’associazionismo al RUNTS mentre il termine citato è ancora in corso. In tal modo, le APS che non avranno ancora adeguato i loro statuti saranno messe dagli Uffici del RUNTS di fronte alla scelta di adeguarli in modo facilitato, vale a dire con le maggioranze previste per l’assemblea ordinaria (come prevede il 2° comma dell’art. 101 del Dlgs 117/2017), oppure vedersi rifiutata l’iscrizione al RUNTS e quindi tornare ad essere un normale ente non commerciale, ai sensi della lettera c) del 1° comma dell’art. 73 del TUIR.
Uno degli obbiettivi principali di questo e-book è proprio quello di descrivere con precisione sia la disciplina fiscale del periodo transitorio (quella per gli anni di imposta dal 2018 al 2021), sia la disciplina fiscale definitiva (quella a partire dall’anno di imposta 2022) delle APS che sarà pienamente efficace con l’entrata in vigore definitiva della riforma del terzo settore grazie, essenzialmente, all’avvio dell’operatività del Registro unico nazionale del terzo settore in cui dovranno iscriversi anche le APS. Per questo motivo, l’e-book è dedicato in gran parte al regime fiscale delle APS. Per questo motivo, la parte centrale dell’e-book è dedicata al regime fiscale delle APS (Paragrafi da 6 a 12) che è in parte specifico delle OdV, in parte comune agli altri ETS.
La parte iniziale dell’e-book, precisamente i suoi Paragrafi da 1 a 5, è dedicata alle caratteristiche previste dalla legge che differenziano le associazioni di promozione sociale dagli altri enti del terzo settore (ETS) ed al sistema di supporto all’associazionismo.
Allo scopo di fornire ai lettori una trattazione completa dell’argomento, nell’ultima parte dell’e-book (Paragrafi da 13 a 16) esaminiamo le caratteristiche comuni della disciplina civilistica di tutti gli ETS, vale a dire:
Inoltre, sempre per quanto non espressamente stabilito dalle norme specifiche sulle APS, cioè dagli artt. 35 e 36 del Dlgs 117/2017, si applicano ad esse le norme sulle “associazioni del terzo settore” previste dagli artt. 20 – 31 di questo decreto, di cui costituiscono il Titolo IV. Questo perché l’art. 20 del Codice del terzo settore stabilisce che le norme citate “si applicano a tutti gli enti del terzo settore costituiti in forma di associazione, riconosciuta o non riconosciuta […]”, come, appunto, le APS.
Queste norme sono trattate nell’ultimo paragrafo, il diciannovesimo, dell’e-book.
1. La riforma delle associazioni di promozione sociale da parte del Codice del terzo settore e la sua entrata in vigore. Il regime transitorio e quello definitivo delle APS, soprattutto dal punto di vista fiscale
2. Le caratteristiche legali delle associazioni di promozione sociale
3. Le convenzioni che possono essere stipulate tra le Pubbliche Amministrazioni e le associazioni di promozione sociale
4. I Registri dell’Associazionismo istituiti dalla Legge 383/2000 che resteranno operativi fino all’avvio del Registro unico nazionale del terzo settore (RUNTS) e il trasferimento delle APS in quest’ultimo
4.1 I Registri dell’associazionismo istituiti dalla Legge 383/2000 che resteranno operativi fino all’avvio del RUNTS
4.2. La migrazione delle APS iscritte nei vecchi registri al RUNTS
5. Le misure per il sostegno finanziario delle associazioni di promozione sociale
6. Il nuovo regime tributario agevolato delle associazioni di promozione sociale (APS) riguardo all’imposta sul reddito (IRES) e all’Imposta sul valore aggiunto (IVA). Il regime transitorio per gli anni di imposta dal 2018 al 2022
6.1. Il regime fiscale transitorio delle APS ai fini IRES per gli anni di imposta dal 2018 al 2022
6.2. Il regime fiscale transitorio delle APS ai fini IVA per gli anni di imposta dal 2018 al 2022
6.3. Il regime fiscale definitivo delle APS in quanto ETS non commerciali ai fini IRES ed IVA a partire dall’anno di imposta 2022: la non commercialità delle attività di interesse generale prevista dall’art. 79 del Dlgs 117/2017
6.4. Il regime fiscale definitivo delle APS ai fini IRES ed IVA a partire dall’anno di imposta 2022: le norme specifiche degli artt. 85 ed 86 del Dlgs 117/2017
6.5 Le agevolazioni sull’IVA e sull’IRAP per le associazioni di promozione sociale in quanto enti del terzo settore non commerciali (dal 2022 in poi)
6.6 Il regime transitorio della tenuta delle scritture contabili delle APS per gli anni di imposta dal 2018 al 2022
6.7. La disciplina definitiva (a partire dal 2022) della tenuta delle scritture contabili delle APS che si iscrivono nel RUNTS e che non applicano il regime forfetario previsto dall’art. 86 del Dlgs 117/2017. Il bilancio civilistico ed il bilancio sociale di questi enti
7. Le agevolazioni in materia di imposte indirette e di tributi locali per gli ETS (APS comprese)
8. L’esenzione dall’IMU per le APS in quanto ETS non commerciali
9. Il Social Bonus per le erogazioni liberali finalizzate ai progetti per il recupero di immobili assegnati agli ETS non commerciali (fra cui le APS)
10. Il fundraising: le agevolazioni fiscali per i soggetti che effettuano erogazioni liberali agli ETS, le raccolte di fondi mediante cessione di credito telefonico e le lotterie filantropiche degli ETS (fra cui le APS)
10.1 Le agevolazioni fiscali per i soggetti che effettuano erogazioni liberali agli ETS (fra cui le APS).
10.2 Le lotterie filantropiche degli ETS (APS comprese).
11. Le cessioni gratuite di merce agli enti del terzo settore, sia non commerciali che commerciali (APS comprese), ed agli altri enti senza scopo di lucro che non sono ETS: la Legge n° 166 del 2016 riformata dalla Legge n° 205 del 2017 4
12. Il cinque per mille dell’IRPEF e la sua destinazione agli ETS, comprese le APS
13. Le attività di interesse generale e le attività diverse che possono essere esercitate dalle associazioni di promozione sociale in quanto Enti del terzo settore
13.1 Le attività di interesse generale
13.2 Le attività diverse
14. L’assenza di scopo di lucro e le altre caratteristiche legali delle associazioni di promozione sociale in quanto Enti del terzo settore
14.1 L’assenza di scopo di lucro nelle APS in quanto ETS: il divieto di distribuire direttamente o indirettamente utili o avanzi di gestione
14.2 L’assenza di scopo di lucro nelle APS: la devoluzione del patrimonio residuo
14.3 L’attività di raccolta fondi e la denominazione legale delle APS
15. Il bilancio civilistico ed il bilancio sociale delle associazioni di promozione sociale
15.1 Il bilancio delle APS. I modelli dei documenti che compongono il bilancio civilistico previsti dal D.M. del 5 Marzo 2020
15.2 La struttura e i contenuti del bilancio sociale delle APS
15.3 La valutazione dell’impatto sociale delle attività svolte dalle APS
16. Il Registro unico nazionale del terzo settore (RUNTS) e la procedura di iscrizione degli enti, APS comprese
16.1 La disciplina legislativa del RUNTS nel Codice del terzo settore
16.2 Le norme di attuazione del RUNTS: il Decreto del Ministero del lavoro del 15 Settembre 2020: definizioni, concetti generali ed ambito di applicazione
16.3 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): il procedimento di iscrizione al RUNTS, in particolare quello per gli enti senza personalità giuridica
16.4 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): il procedimento di iscrizione al RUNTS, in particolare quello per gli enti con personalità giuridica. 2
16.5 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): l’aggiornamento delle informazioni contenute nel RUNTS da parte degli ETS iscritti, APS comprese, e la revisione d’ufficio del Registro
16.6 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): la cancellazione dal Registro
16.7 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): gli altri aspetti della disciplina dl Registro, in particolare il primo popolamento e l’avvio del RUNTS
17. Le associazioni di promozione sociale come associazioni del terzo settore: la disciplina di queste che si applica alle APS
17.1 Definizione, disciplina applicabile e rapporti delle associazioni del terzo settore con gli altri ETS. Lo statuto e l’atto costitutivo
17.2 Il procedimento semplificato per l’acquisto della personalità giuridica da parte delle associazioni del terzo settore
17.3 L’ammissione di nuovi associati e l’assemblea delle associazioni del terzo settore che sono APS
17.4 Gli amministratori delle associazioni del terzo settore
17.5 Gli organi di controllo e di revisione legale dei conti
Allegati
La disciplina delle società cooperative sociali e del loro regime fiscale dopo la riforma terzo settore e dell'impresa sociale, eBook in pdf di 116 pagine.
Questo e-book ha come oggetto l’esposizione della disciplina di quella categoria particolare di società cooperative che è costituita dalle “cooperative sociali”.
L’opportunità di questo esame specifico deriva dai seguenti fatti:
Il nostro esame non si limiterà solo all’esposizione dei contenuti della Legge 381/1991 modificata nel tempo dalle Leggi n° 85 del 1995, n° 52 del 1996, n° 193 del 2000 e dal Decreto Legislativo n° 112 del 2017, ma esaminerà anche tutte le principali norme collegate ad essa, e precisamente quelle contenute:
Sintesi
1. Premessa: oggetto e metodologia dell’e-book
2. La definizione e la disciplina specifica delle cooperative sociali dettata dalla Legge n° 381 del 1991, alla luce della riforma della disciplina codicistica delle società cooperative introdotta dal Dlgs n° 6 del 2003 e dalla riforma del terzo settore e dell’impresa sociale di cui ai Dlgs n° 117 e 112 del 2017
3. I soci volontari di queste cooperative e le categorie di persone svantaggiate al cui inserimento lavorativo è finalizzata l’attività delle cooperative sociali di “tipo B”
4. I contratti pubblici stipulabili fra le cooperative sociali e le Pubbliche Amministrazioni alla luce del codice dei contratti pubblici (Decreto Legislativo n° 50 del 2016)
4.1 Le convenzioni fra cooperative sociali di “tipo B” e Pubbliche Amministrazioni alla luce del “Codice dei contratti pubblici” (Decreto Legislativo n° 50 del 2016)
4.2 L’aggiudicazione semplificata dei contratti pubblici il cui importo complessivo stimato è inferiore alle soglie previste dall’art. 36 del Dlgs 50/2016
4.3 L’aggiudicazione semplificata dei contratti pubblici di servizi sociali e degli altri servizi previsti dall’Allegato IX del Dlgs 50/2016 che può riguardare anche le cooperative sociali di “Tipo A”
4.4 L’obbligo di iscrizione nell’Albo Regionale come requisito per la stipula di convenzioni (contratti) fra le cooperative sociali e gli Enti Pubblici
4.5 Le altre condizioni di esecuzione che possono essere richieste dagli Enti appaltanti nelle convenzioni con cooperative sociali di “tipo B”
5. Le convenzioni che possono essere stipulate dalle cooperative sociali e che sono finalizzate all’inserimento lavorativo delle persone disabili
5.1 Le convenzioni previste dalla Legge n° 68 del 1999
5.2 Le convenzioni previste dall’art. 14 del Decreto Legislativo n° 276 del 2003 ("Legge Biagi”)
5.3 Gli incentivi per l’assunzione di persone disabili o svantaggiate
6. Il regime tributario agevolato delle cooperative sociali: le agevolazioni sull’IRES e quelle che derivano dall’essere ONLUS – Organizzazioni non Lucrative di Utilità Sociale (Dlgs 460/1997) ed ETS – Enti del terzo settore (Dlgs 117/2017)
7. Il regime tributario agevolato delle cooperative sociali: le agevolazioni sull’IRAP e sull’IVA
8. Le erogazioni liberali in denaro o in natura destinate alle cooperative sociali. Le cessioni gratuite di merce. Il cinque per mille dell’IRPEF
8.1 Le agevolazioni fiscali per le erogazioni liberali in denaro o in natura alle cooperative sociali
8.2 La disciplina delle cessioni gratuite di merce alle cooperative sociali: la Legge n° 166 del 2016 riformata dalla Legge n° 205 del 2017
8.3 Il cinque per mille dell’IRPEF destinato alle cooperative sociali
8.4 Gli incentivi fiscali per chi investe nel capitale delle cooperative sociali e delle imprese sociali
8.5 Le lotterie filantropiche che possono essere organizzate dalle cooperative sociali in quanto imprese sociali e, quindi, ETS
9. Un esempio di legislazione regionale di attuazione della Legge n° 381 del 1991: le Leggi Regionali pugliesi n° 21 del 1993 e n° 2 del 2002
10. La struttura e i contenuti del bilancio sociale delle cooperative sociali
11. La valutazione dell’impatto sociale delle attività svolte dalle cooperative sociali
Allegati
Provvedimenti legislativi, decreti di attuazione, documenti di prassi più importanti, 169 Link a 97 Leggi, 45 Regolamenti e 27 Documenti di prassi sul Terzo Settore; eBook di 96 pagine.
Aggiornato al Decreto Legislativo 163/2022 che corregge la riforma dello sport.
Questo e-book ha l’obbiettivo di colmare la lacuna, nei testi sul diritto del terzo settore, rappresentata dall’assenza di un codice quanto più possibile completo che raccolga le norme di legge e quelle attuative, quindi regolamentari, statali che disciplinano questo settore.
Esso non contiene direttamente tali norme, ma una serie di link agli atti che le contengono corredati da alcune informazioni essenziali che aiutano l’utente ad identificarle e ad interpretarle. Gli atti raggiungibili tramite link possono essere visualizzati, scaricati e stampati.
La lacuna della mancanza di una visione e di una trattazione unitaria della normativa sul terzo settore deriva, a nostro giudizio, da tre fattori:
Gli obbiettivi di questo e-book sono, di conseguenza:
Il primo obbiettivo abbiamo cercato di raggiungerlo fornendo, nella prima parte dell’e-book, un indice ragionato per argomenti sulla base dei quali abbiamo ordinato le norme legislative e regolamentari sul terzo settore ed i principali documenti di prassi (circolari e risoluzioni). L’indice per argomenti è articolato in otto sezioni:
In queste sezioni, articolate in paragrafi sono elencati gli atti legislativi, i provvedimenti di attuazione e i documenti di prassi che si riferiscono all’argomento.
Per ogni provvedimento legislativo o regolamentare sono indicati:
Per i documenti di prassi sono indicati solo la tipologia, il numero, l’anno e il titolo di essi e tale dicitura, in grassetto e sottolineata, rappresenta il link per l’accesso all’atto.
Al raggiungimento del secondo obbiettivo dell’e-book è dedicata la seconda parte di esso che fornisce al lettore un indice cronologico delle norme legislative e regolamentari e dei documenti di prassi sul terzo settore e sulle organizzazioni che lo compongono che va dal 1886, con la Legge 3818 che istituì le società di mutuo soccorso, ai Decreti Legislativi n° 36, 37 e 39 del 2021, facenti parte della “riforma dello sport”, la cui entrata in vigore è stata posticipata,, al Decreto-Legge n° 73 del 2021, il c.d. “Decreto sostegni – bis”, ai Decreti del Ministero del Lavoro del 19 Maggio e del 7 Settembre 2021, al Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 22 Giugno 2021, al Decreto del Ministero dell’Economia del 27 Luglio 2021, al Decreto Interministeriale del 6 Ottobre 2021, al Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 12 Novembre 2021 ed al Decreto Direttoriale del Ministero del lavoro n° 561 del 26 Ottobre 2021 che ha fissato le date di avvio di operatività del Registro unico nazionale del terzo settore (RUNTS).
Anche in questo caso i singoli atti, identificati per tipologia, numero, anno e titolo sono linkati al testo del provvedimento facente parte del data base normativo di Fisco e Tasse e, se necessario perché il provvedimento tratta una pluralità di argomenti, vengono indicate le norme specifiche sul terzo settore in esso contenute.
Come indicato anche nel titolo dell’e-book, il codice raccoglie solo i provvedimenti statali sul terzo settore e le organizzazioni senza scopo di lucro che ne fanno parte.
Ciò è possibile in quanto su questo argomento vige la competenza legislativa esclusiva dello Stato sulle materie dell’ordinamento civile e del sistema tributario statale prevista dal comma 2° dell’articolo 117 della Costituzione. Dal 6° comma dello stesso articolo discende la competenza regolamentare esclusiva dello Stato per quanto riguarda i provvedimenti attuativi delle norme legislative statali.
Inoltre, segnaliamo che il presente codice raccoglie ed offre al lettore, attraverso i relativi link, ben 169 documenti così suddivisi:
Infine, il codice è completato da una appendice sull’evoluzione storica della normativa sul terzo settore che va dal Codice Civile del 1942 e dalla Costituzione del 1948, all’introduzione delle leggi fondamentali sul volontariato, le cooperative sociali e le ONLUS negli anni novanta del secolo scorso, alla riforma del terzo settore e dell’impresa sociale del 2017 che, in questo momento (Dicembre 2022), è entrata definitivamente in vigore, per gli enti iscritti nel RUNTS, dopo che, il 24 Novembre 2021, è iniziata l’operatività di questo registro.
L’appendice è corredata da una tabella di riepilogo delle modalità di entrata in vigore della disciplina fiscale degli ETS e dell’abrogazione della stessa disciplina delle ONLUS.
Sintesi
Premessa: contenuti e struttura del codice
Parte prima - Indice per argomenti
1. Norme generali
1.1 Costituzione della Repubblica Italiana
1.2 Disciplina civilistica degli enti privati senza scopo di lucro
1.3 Disciplina fiscale degli enti privati senza scopo di lucro (definiti dalla legge tributaria “enti non commerciali”)
1.4 Norme su attività che possono essere svolte dagli enti privati senza scopo di lucro
1.5 Altre norme che si applicano agli enti privati senza scopo di lucro
1.6 Tipologie particolari di associazioni senza scopo di lucro
2. Riforma del terzo settore e norme collegate
2.1 Disciplina civilistica e fiscale degli enti del terzo settore (ETS): organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, enti filantropici, reti associative, associazioni e fondazioni del terzo settore
2.2 Altre norme che si applicano agli enti del terzo settore (ETS)
3. Riforma dell’impresa sociale e norme collegate
3.1 Disciplina civilistica e fiscale dell’impresa sociale
3.2 Altre norme sulle imprese sociali e sulla “società benefit” (istituto simile all’impresa sociale)
4. Disciplina delle cooperative sociali
4.1 Disciplina civilistica delle cooperative sociali ed altre norme che si applicano ad esse
4.2 Disciplina fiscale delle cooperative sociali
5. Disciplina della società di mutuo soccorso
6. Norme in via di abrogazione con la completa entrata in vigore della riforma del terzo settore, vale a dire con l’avvio dell’operatività del RUNTS: disciplina delle ONLUS e disciplina originaria delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni di promozione sociale
7. Tipologie speciali di attività di volontariato
8. Associazioni e società sportive dilettantistiche: disciplina civilistica e fiscale
Parte seconda - indice cronologico
Appendice - L’evoluzione della legislazione statale sulle organizzazioni non profit dal codice civile alla riforma del terzo settore del 2017
Aspetti civilistici, contabili e fiscali delle Fusioni e scissioni degli Enti del terzo settore; eBook in pdf di 88 pagine.
Con questo focus sulle operazioni di fusione e scissione, che riproduce i capitoli del volume cartaceo "Operazioni straordinarie negli enti del Terzo settore. Aspetti civilistici, contabili e fiscali" edito Maggioli 2022, il presente ebook intende fare chiarezza fornendo un quadro complessivo giuridico, fiscale e contabile delle predette operazioni straordinarie, attuabili dagli enti non commerciali in armonia con quanto stabilito dall’art. 42 bis c.c.
Si è optato per un approccio sistematico, partendo dalla corposa normativa societaria ad esse dedicata, approfondendo i connessi aspetti contabili, con l’intento di perimetrare ogni aspetto relativo alla convenienza dell’ETS di mutare veste giuridica ai fini dell’iscrizione al RUNTS, la disciplina, le regole di funzionamento e di governance i vantaggi/svantaggi i cui elementi essenziali sono rappresentati contabilmente.
Con la conversione del D.L. Semplificazioni 73/2022 entra in vigore l’ulteriore proroga al 31 dicembre 2022, per l’adeguamento dello statuto delle organizzazioni no Profit al Codice del Terzo Settore, D. Lgs 117/2017.
In tale occasione gli ETS potranno valutare la convenienza di mutare veste giuridica atteso il palese processo di aziendalizzazione oramai “dichiarato” dalla riforma.
Di fronte a tale mutato quadro normativo, le organizzazioni non profit vengono a trovarsi in una situazione di “mercato” al pari di una azienda for profit, con la conseguenza di dover realizzare un vero e proprio mutamento di mentalità, acquisendo una cultura di impresa. Qui si spiega il ricorso a nuove forme di gestione dell’organizzazione (sempre ovviamente in armonia con le finalità istituzionali), attraverso la realizzazione di strategie e criteri teoricamente assimilabili a quelli aziendali, compresa appunto la possibilità di effettuare operazioni giuridico-contabili di carattere straordinario, come trasformazioni, fusioni o scissioni, applicando la disciplina prevista per le società, ma ovviamente adattata alle peculiarità del Terzo settore.
Premessa
Riforma del Terzo settore e art. 42 bis Codice Civile
1. Operazioni di fusione. I limiti statutari
1.1 Individuazione negli statuti dei quorum assembleari per l’approvazione delle modifiche statutarie (Segue)
2. Limiti (legali) che comportano la perdita della qualifica di ente non commerciale
3. Applicazione delle regole sulla pubblicità degli atti
4. Pubblicità nelle associazioni non riconosciute
5. Il procedimento di fusione
5.1 Il caso delle fondazioni prive di organo assembleare
6. Inapplicabilità di ipotesi di leveraged buyout
7. Il rapporto di cambio
8. Casi pratici
9. Esercizio del diritto di recesso nelle associazioni
10. L’opposizione dei creditori e l’effetto sanante dell’atto di fusione
11. Tabella riassuntiva procedimento di fusione per associazioni non riconosciute e associazioni riconosciute
12. Il procedimento di scissione
13. Ipotesi di scissione non proporzionale e asimmetrica
14. Fusione e scissione. Normativa fiscale
14.1 IRES
14.2 IVA
14.3 Imposta di registro
14.4 Imposta ipocatastale
15. Le risoluzioni delle Entrate in materia fiscale
15.1 Risoluzione n. 2/E del 2019. Imposta di registro e ipocatastale
15.2 Risoluzione n. 15/E del 2008. Fusione tra due enti religiosi
15.3 Risoluzione n. 162/E del 18 aprile 2008. Fusione di enti non commerciali che non svolgono attività commerciale. Profili fiscali
16. La convenienza delle operazioni di aggregazione o fusione tra ETS: prospetti contabili
16.1 Attività ed enti commerciali e non commerciali, avanzo o disavanzo di fusione
16.2 Enti appartenenti al Terzo Settore svolgenti attività non commerciale per tutti i settori di attività generale
16.3 Ente incorporante disomogeneo per attività diverse rispetto all’ente incorporato, entrambi appartenenti al Terzo Settore
16.4 L’ente incorporante non supera il test per nessuna attività
16.4.1 L’ente incorporante commerciale del Terzo Settore incorpora un ente non commerciale in relazione a talune attività
16.5 La cooperativa sociale incorpora un ETS: gli effetti sul patrimonio netto
16.6 L’ETS incorpora la cooperativa
16.7 L’allocazione del disavanzo, trattamento contabile
16.8 I mutamenti dei regimi contabili post-fusione
16.9 Enti con contabilità ordinaria: caso esemplificativo
17. Aspetti contabili della scissione degli enti del Terzo Settore
17.1 Il Test di commercialità nella scissione
17.1.1 Prima ipotesi: enti svolgenti attività non commerciale per tutti i settori di attività
17.1.2 Seconda ipotesi: ente commerciale si scinde a favore di ETS preesistente con attività affini
17.1.3 Terza ipotesi: ETS non commerciale scorpora i rami di attività a favore di ente non commerciale preesistente
17.2 I mutamenti dei regimi contabili
17.3 Casi specifici: cenni alle scritture contabili dell’acquisto di quote proprie finalizzate alla scissione
17.4 Case study: la ripartizione contabile nella scissione
Fonti bibliografiche
Fonti normative e prassi
Aspetti civilistici contabili e fiscali delle Operazioni straordinarie negli Enti del terzo settore.
Formule personalizzabili di atti di operazioni straordinarie
Prima di intraprendere un’operazione straordinaria è fondamentale che l’ente del Terzo settore abbia ben delineati gli obiettivi strategici che vuole ottenere e perseguire, affinché essa sia proficua per i soggetti coinvolti e tutti gli stakeholders interessati.
L’iscrizione al Runts, infatti, rappresenta per molti enti un’efficace opportunità di riposizionamento con una diversa veste giuridica, o semplicemente la modifica della dimensione, della struttura, della governance, del patrimonio, nonché l’assunzione di un diverso profilo gestionale, organizzativo e contabile conforme alla norma.
Di fatto, le organizzazioni no profit vengono a trovarsi in una situazione di “mercato” al pari di una azienda for profit, con la conseguenza di dover realizzare un vero e proprio mutamento di mentalità, acquisendo la cultura di impresa.
Occorre dunque far ricorso a nuove forme di gestione dell’organizzazione (sempre ovviamente in armonia con le finalità istituzionali), attraverso strumenti teoricamente assimilabili a quelli aziendali, compresa appunto la possibilità di effettuare operazioni giuridico-contabili di carattere straordinario, come trasformazioni, fusioni o scissioni, applicando la disciplina prevista per le società, ma ovviamente adattata alle peculiarità del Terzo settore.
Con questo focus, il presente volume intende fornire un quadro a livello giuridico, fiscale e contabile delle principali operazioni straordinarie che possono essere attuate dagli enti non commerciali in accordo con quanto stabilito dall’art. 42-bis c.c.
Con un approccio sistematico si esaminano le singole operazioni straordinarie degli ETS, partendo dalla normativa ad esse dedicata, con l’intento di perimetrare attraverso l’analisi organica ogni aspetto relativo alla convenienza dell’ETS di mutare veste giuridica ai fini dell’iscrizione al Runts, la disciplina, le regole di funzionamento e di governance, i vantaggi/svantaggi della trasformazione, i cui elementi essenziali sono rappresentati contabilmente.
Lara Gabbanelli
Avvocata e docente a contratto nell’Università di Macerata. Autrice di contributi in materia di Enti del Terzo Settore. Ha pubblicato per Fisco e Tasse l’ebook “Impresa Sociale 2022. Profili civilistici e fiscali”.
Francesca Moroni
Avvocato. Assegnista di ricerca in Diritto Tributario e docente a contratto nell’Università di Macerata. Nella stessa Università ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca. Collabora con riviste giuridiche e fiscali ed è relatrice in Convegni su tematiche legate al Terzo settore. Ha pubblicato per Fisco e Tasse l’ebook “Impresa Sociale 2022. Profili civilistici e fiscali”.
Monica Peta
Dottore Commercialista, Revisore Legale, PhD in Scienze Aziendali, già Professore a contratto presso l’UMG di Catanzaro, componente collegio revisori ODCEC di Roma. Founder di M&P Compliance & Tax con sede a Roma, esperta in compliance aziendale integrata PMI ed ETS, con competenze nell’area della normativa 231, dichiarazione ed informativa non finanziaria, modello di sviluppo sostenibile, adeguati assetti, crisi d’impresa e sovraindebitamento. Docente per scuole di alta formazione. Autore di numerose pubblicazioni sulle tematiche di sua competenza in riviste specializzate.
1 La convenienza degli ETS a mutare veste giuridica: introduzione agli aspetti strategici valutativi giuscontabili
1.1 Le motivazioni della trasformazione degli ETS
1.2 Gli enti del Terzo Settore: tipologie e principali caratteristiche
1.3 Introduzione agli aspetti giuscontabili
1.4 Enti no profit. Parametri di commercialità e non commercialità
1.5 La qualifica di natura (non)commerciale dell’attività dell’ente
Parte I – Le operazioni di trasformazione
2 Le operazioni di trasformazione
Considerazioni introduttive
2.1 Riforma Terzo Settore e art. 42-bis
2.2 Le differenze con l’art. 28 c.c.
2.3 Limiti alle trasformazioni
2.3.1 Limiti statutari
2.3.2 Sopprimibilità del divieto e maggioranze richieste
2.3.3 I limiti alle operazioni straordinarie che determinino la perdita della qualifica di ente del Terzo Settore
2.4 Il procedimento di trasformazione
2.4.1 Rinunciabilità della perizia di stima e della situazione patrimoniale
2.4.2 Le delibere di trasformazione
2.4.3 Gli adempimenti preliminari nelle trasformazioni etero¬genee
2.5 Il regime delle pubblicità degli atti
2.5.1 Pubblicità nelle associazioni non riconosciute
2.6 Gli effetti giuridici della trasformazione
2.7 Trasformazione e casi specifici
2.7.1 Passaggio da associazione riconosciuta in associazione non riconosciuta e viceversa: ipotesi di trasformazione?
2.7.2 Trasformazione di associazione in fondazione
2.7.3 Trasformazione di fondazioni in associazioni
2.7.4 La trasformazione in associazione non riconosciuta
2.7.5 Trasformazioni da enti del Terzo Settore
2.8 L’esercizio del diritto di recesso
2.9 L’autorizzazione governativa
2.10 Il caso delle imprese sociali
2.10.1 Autorizzazione ministeriale
2.10.2 Le cooperative sociali
2.10.3 Adempimenti pubblicitari
2.10.4 evoluzione del patrimonio sociale
3 Continuità patrimoniale e profili contabili della trasformazione degli ETS
3.1 L’approccio dell’analisi sistematica
3.2 La situazione patrimoniale e la verifica della congruità dell’opera¬zione di trasformazione
3.2.1 Il contenuto e la struttura della situazione patrimoniale
3.2.2 Il supplemento dell’informativa ed il principio della rap¬presentazione veritiera e corretta
3.2.3 La relazione alla situazione patrimoniale: tipi e funzione
3.2.4 La relazione dell’organo amministrativo e la tutela degli associati e degli stakeholder
3.2.5 La pubblicità della situazione patrimoniale e della rela¬zione degli amministratori
3.3 La scomposizione contabile e la commercialità dell’ETS
4 Le principali scritture contabili delle operazioni di trasformazione
4.1 L’impresa sociale si trasforma in ETS
4.1.1 Il superamento del “Test di commercialità” e risvolti fi¬scali
4.2 La trasformazione dell’ETS in cooperativa sociale: poste contabili e valutazione di fattibilità
4.2.1 Il bilancio pre e post-trasformazione: casi esemplificativi
4.3 “Trasformazione” o “conferimento” della cooperativa sociale in fondazione
4.3.1 L’analisi e la valutazione contabile della cooperativa con¬ferente
4.3.2 Esempio di Statuto di fondazione ETS
4.4 La trasformazione dell’associazione ETS in fondazione ETS
4.4.1 La stima del badwill o goodwill
Parte II – Fusioni e scissioni degli enti di Terzo Settore
Considerazioni introduttive
5 Limiti statutari
5.1 Individuazione negli statuti dei quorum assembleari per l’appro¬vazione delle modifiche statutarie (Segue)
6 Limiti (legali) che comportano la perdita della qualifica di ente non commerciale
7 Applicazione delle regole sulla pubblicità degli atti
8 Pubblicità nelle associazioni non riconosciute
9 Il procedimento di fusione
9.1 Il caso delle fondazioni prive di organo assembleare
10 Inapplicabilità di ipotesi di leveraged buyout
11 Il rapporto di cambio
12 Casi pratici
13 Esercizio del diritto di recesso nelle associazioni
14 L’opposizione dei creditori e l’effetto sanante dell’atto di fusione
15 Tabella riassuntiva procedimento di fusione per associazioni non ri¬conosciute e associazioni riconosciute
16 Il procedimento di scissione
17 Ipotesi di scissione non proporzionale e asimmetrica
18 Fusione e scissione. Normativa fiscale
18.1 IRES
18.2 IVA
18.3 Imposta di registro
18.4 Imposta ipocatastale
19 Le risoluzioni delle Entrate in materia fiscale
19.1 Risoluzione n. 2/E del 2019. Imposta di registro e ipocatastale
19.2 Risoluzione n. 15/E del 2008. Fusione tra due enti religiosi
19.3 Risoluzione n. 162/E del 18 aprile 2008. Fusione di enti non commerciali che non svolgono attività commerciale. Profili fiscali
20 La convenienza delle operazioni di aggregazione o fusione tra ETS: prospetti contabili
20.1 Attività ed enti commerciali e non commerciali, avanzo o disavan¬zo di fusione
20.2 Enti appartenenti al Terzo Settore svolgenti attività non commer¬ciale per tutti i settori di attività generale
20.3 Ente incorporante disomogeneo per attività diverse rispetto all’en¬te incorporato, entrambi appartenenti al Terzo Settore
20.4 L’ente incorporante non supera il test per nessuna attività
20.4.1 L’ente incorporante commerciale del Terzo Settore incor¬pora un ente non commerciale in relazione a talune atti¬vità
20.5 La cooperativa sociale incorpora un ETS: gli effetti sul patrimonio netto
20.6 L’ETS incorpora la cooperativa
20.7 L’allocazione del disavanzo, trattamento contabile
20.8 I mutamenti dei regimi contabili post-fusione
20.9 Enti con contabilità ordinaria: caso esemplificativo
21 Aspetti contabili della scissione degli enti del Terzo Settore
21.1 Il Test di commercialità nella scissione
21.1.1 Prima ipotesi: enti svolgenti attività non commerciale per tutti i settori di attività
21.1.2 Seconda ipotesi: ente commerciale si scinde a favore di ETS preesistente con attività affini
21.1.3 Terza ipotesi: ETS non commerciale scorpora i rami di attività a favore di ente non commerciale preesistente
21.2 I mutamenti dei regimi contabili
21.3 Casi specifici: cenni alle scritture contabili dell’acquisto di quote proprie finalizzate alla scissione
21.4 Case study: la ripartizione contabile nella scissione
Parte III – Le altre operazioni di gestione straordinaria
22 Le operazioni di gestione straordinaria: aspetti contabili
22.1 La rilevazione contabile del badwill
22.2 L’ipotesi di conferimento o cessione di azienda tra imprese socia¬li
22.2.1 L’utilizzo del fondo di ripristino azienda
22.2.2 La perizia di stima e la rilevazione del goodwill o del ba¬dwill: esempi
22.2.3 Aspetti fiscali ed implicazioni pratiche
23 La donazione di azienda o rami d’azienda tra ETS
24 Mutamento della veste giuridica ed iscrizione al RUNTS della Onlus: aspetti contabili e bilancio. Case study
24.1 Primo case study: la Mais Onlus (ente non piccolo) muta veste giuridica in ODV
24.2 Secondo case study: l’associazione AICHE Onlus (ente piccolo) muta veste giuridica in APS
25 I patrimoni destinati ad una specifica attività generale degli ETS
25.1 I presupposti applicativi e l’ambito soggettivo dell’articolo 10, CTS
25.2 La costituzione dei patrimoni destinati e profili di compatibilità
25.3 Gli enti ecclesiastici e l’obbligo del patrimonio destinato all’atti¬vità generale
25.4 Il fondo di dotazione nei patrimoni separati degli ETS
25.5 Le scritture contabili: esempi
25.6 Patrimoni destinati con contestuale costituzione di una fondazio¬ne ETS
25.6.1 Schema di rendiconto
25.7 Aspetti fiscali
Parte IV – Cenni agli adeguati assetti
26 Gli adeguati assetti contabili degli ETS a seguito di operazioni straor¬dinarie
26.1 L’articolo 2086 c.c. esteso agli ETS
26.2 Adeguati assetti ed assenza del lucro
26.3 La duplice essenzialità degli adeguati assetti organizzativi e con¬tabili ai fini della governance degli ETS
26.3.1 La responsabilità e l’obbligo dell’organo amministrativo
26.4 L’ETS verso l’aziendalizzazione: più oneri amministrativi e mag¬giore responsabilità
26.5 Operazioni di trasformazione e gestione del rischio di complian¬ce
Modelli di atti di operazioni straordinarie
1 - Atto notarile di trasformazione di società di persone in fondazione
2 - Trasformazione di associazione riconosciuta in società per azioni
3 - Verbale di assemblea dell’associazione “AAA” per approvazione del progetto unitario di scissione parziale proporzionale
4 - Progetto di fusione per incorporazione tra la “fondazione XX” e la “fondazione YY ETS” redatto ai sensi dell’art. 2501-ter c.c. e dell’art. 42-bis c.c.
EBook in pdf di 96 pagine sulle nuove linee guida ministeriali in merito alla disciplina operativa, fiscale e di rendicontazione, della raccolta fondi da parte degli Enti del Terzo settore, corredato da 10 utili formule personalizzabili e scaricabili in formato word.
Nel Codice del Terzo Settore, trova spazio per la prima volta il riconoscimento civilistico dell’attività di raccolta fondi, intesa come il complesso delle attività ed iniziative poste in essere da un ente del Terzo settore al fine di finanziare le proprie attività di interesse generale, anche attraverso la richiesta a terzi di lasciti, donazioni e contributi di natura non corrispettiva.
Si tratta di quell’insieme di tecniche, strumenti e strategie che favoriscono la sostenibilità economica degli ETS che possono porre in essere questa attività “anche in forma organizzata e continuativa, anche mediante sollecitazione al pubblico o attraverso la cessione o erogazione di beni o servizi di modico valore, impiegando risorse proprie e di terzi, inclusi volontari e dipendenti, nel rispetto dei principi di verità , trasparenza e correttezza nei rapporti con i sostenitori e il pubblico.
Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sentiti il Consiglio nazionale del Terzo settore e la Cabina di regia istituita presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, ha adottato le Linee guida in conformità alle quali gli ETS possono effettuare il fundraising.
Le Linee guida sono rivolte a tutti gli enti del Terzo Settore, indipendentemente dalla loro forma giuridica, dimensione, missione, attività e classificazione come ETS commerciale o non commerciale e sono finalizzate ad orientare l’attività di raccolta fondi coeren temente con i principi di verità, trasparenza e correttezza richiamati espressamente dall’articolo 7 del Codice.
In esse il tema della raccolta fondi viene trattato sotto il profilo sostanziale, mentre sul profilo fiscale la competente Amministrazione fin anziaria interverrà con specifici documenti di prassi, circolari o atti di
indirizzo.
Il Codice però tratta la materia anche con riferimento al trattamento tributario e agli obblighi di rendicontazione, pertanto il presente documento si propone di illustrare anche la disciplina fiscale e quella relativa alla rendicontazione.
Il primo capitolo, dopo aver chiarito i rapporti tra le attività di raccolta fondi, quelle di interesse generale e quelle diverse, si concentra sull’analisi del testo dell’articolo 7 del Codice del Terzo Settore, sotto il profilo soggettivo (i destinatari della norma) e teleologico (la destinazione delle risorse) e sui principi cardine di verità, correttezza e trasparenza che devono orientare la raccolta fondi. Inoltre, poiché Il richiamo al rispetto della normativa sulla Privacy è un altro dei principi fondamentali delle Linee guida, sono illustrati gli obblighi imposti dal Regolamento (UE) 2016/679 (GDPR) e il contenuto dei pareri del Garante nazionale sulla materia in oggetto.
Il secondo capitolo si sofferma sull’importanza del ruolo del fundraiser professionista e sull’impiego dei volontari all’interno del team di persone che, a diverso titolo e con diversi strumenti e sensibilità, possano costituire per esso un valido supporto.
Il terzo capitolo si occupa delle diverse tecniche di fundraising di cui le linee guida offrono solo un quadro di massima con riferimenti bibliografici e sitografici utili per i necessari approfondimenti. Viene trattata anche la richiesta di destinazione del 5 per 1000 delle imposte sui redditi nonostante il fatto che il decreto ministeriale, incomprensibilmente, non se ne sia occupato.
Il quarto capitolo affronta il tema della rendicontazione: quella delle raccolte pubbliche occasionali in concomitanza di celebrazioni, ricorrenze o campagne di sensibilizzazione, da effettuare secondo le Linee Guida e da includere nel bilancio e quella delle somme percepite dal 5 per 1000.
L’ultimo capitolo esamina le norme del Codice del Terzo Settore che si riferiscono al trattamento fiscale delle raccolta fondi, a cominciare da quelle pubbliche effettuate occasionalmente in occasione di campagne di sensibilizzazione fino ad arrivare alle tecniche che implicano l’offerta continuativa di beni e servizi dietro versamento del corrispettivo.
Considerazioni introduttive.
1. L’art. 7 CTS e le linee guida ministeriali
1.1 L’articolo 7 del codice del terzo settore: i rapporti con le attività di interesse generale e quelle diverse e i limiti alla destinazione dei fondi raccolti per le spese della raccolta.
1.2 Le linee guida adottate con firmato dal Ministro Orlando il 13 giugno 2022 in corso di pubblicazione in Gazzetta: finalità e destinatari
1.3 Modalità di svolgimento della raccolta fondi: privata e pubblica / attraverso erogazioni liberali o versamento di corrispettivi
1.4 I principi di trasparenza – verità – correttezza.
1.5 La normativa sulla privacy e i provvedimenti del garante sulla raccolta fondi
1.6 Parere del Garante sulla conoscibilità dei donatori nell'ambito delle campagne di raccolta fondi per finalità benefiche tramite sms solidali o chiamate in fonia da rete fissa.
1.7 Parere del Garante sulle organizzazioni beneficiarie del cinque per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e conoscibilità dei dati identificativi dei contribuenti
2. Il fundraiser professionista e l’impiego dei volontari
2.1 Le risorse umane: interne od esterne.
2.2 Il ruolo del fundraiser professionista.
2.3 L’impiego dei volontari a supporto del fundraiser professionista.
2.4 La definizione di volontario e il rapporto con la qualifica di associato.
2.5 La disciplina del rimborso spese.
2.6 Incompatibilità con lo status di lavoratore.
2.7 Il registro dei volontari
2.8 L’obbligo di assicurare i volontari: come scegliere la polizza più adeguata.
2.9 Il ciclo di gestione dei volontari
2.10 L’impiego dei volontari nelle diverse categorie di ETS.
3. Tecniche di raccolta fondi
3.1 Premessa.
3.2 Raccolta fondi attraverso il direct mail
3.3 Raccolta fondi attraverso il telefono (telemarketing)
3.4 Raccolta fondi attraverso il face-to-face.
3.5 Direct response television (DRTV)
3.6 Raccolta fondi attraverso gli eventi
3.7 Raccolta fondi attraverso gli eventi di piazza.
3.8 Organizzazione di eventi: privacy e utilizzo di immagini e video.
3.9 Raccolta fondi attraverso merchandising.
3.10 Raccolta fondi attraverso i salvadanai
3.11 Raccolta fondi dalle imprese for profit: payroll giving e cause related marketing.
3.12 Raccolta fondi attraverso i lasciti testamentari
3.13 Raccolta fondi attraverso numerazioni solidali
3.14 Raccolta fondi attraverso donazioni online.
3.15 La richiesta di destinazione del 5 per mille.
3.16 Le norme del CTS sulla rendicontazione delle raccolte fondi: rapporti con i poteri di controllo dell’amministrazione finanziaria e degli uffici del RUNTS.
3.17 Raccolte abituali e raccolte occasionali
4. La rendicontazione del 5 per 1000.
4.1 Obblighi dei beneficiari
4.2 Modalità di rendicontazione.
4.3 Indicazioni per la compilazione del rendiconto con particolare riferimento alle spese.
4.4. La relazione illustrativa.
4.5. Controlli e sanzioni
5. Disciplina fiscale.
5.1 Le raccolte pubbliche occasionali degli enti del terzo settore non commerciali
5.2 Il trattamento fiscale delle altre raccolte fondi
5.3 Le agevolazioni fiscali per i donatori: detrazioni e deduzioni per erogazioni liberali, anche in natura.
5.4 Beneficiari delle deduzioni e detrazioni: il Decreto Semplificazioni
6. Formulario.
Formula 1 – Schema di rendiconto e relazione illustrativa.
Formula 2 - Ricevuta per erogazioni liberali
Formula 3 – Modulo adesione volontari (con informativa sul trattamento dei dati personali)
Formula 4 – Registro dei volontari
Formula 5 – Regolamento dei volontari
Formula 6 – Modulo richiesta rimborso spese.
Formula 7 - Autorizzazione al trattamento dei dati personali (nomina dell’incaricato)
Formula 8 - Informativa sul trattamento dei dati personali raccolti presso i donatori
Formula 9 – Contratto di Cause Related Marketing (CRM)
Formula 10 – Contratto di Face to Face.