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eBook in pdf di 119 pagine sul sistema dei controlli degli Enti del Terzo settore.
Aggiornato con la Circolare n. 9/2022 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
La previsione di strumenti di controllo negli ETS è stata accolta con favore, rappresentando un presupposto indispensabile ai fini della realizzazione degli obiettivi di correttezza e trasparenza perseguiti dalla Riforma.
Il controllo, infatti, è funzionale alla tutela di tutti gli interessi convergenti nel Terzo settore:
Tuttavia, nell’attuazione dei suddetti obiettivi, il Codice del Terzo Settore ha delineato un sistema policentrico, articolato e molto complesso che suscita perplessità: esso presenta ridondanze e duplicazioni che pregiudicano la funzionalità stessa del sistema in termini di efficacia ed efficienza, oltre al rischio concreto che la concorrenza tra competenze di organi diversi può generare conflitti di giurisdizione e di giudicato nel senso lato del termine.
La scarsa precisione nel linguaggio utilizzato contribuisce a rendere il sistema poco chiaro: i termini impiegati (controllo, monitoraggio, vigilanza) non sempre corrispondono a concetti diversificati e dal contenuto certo.
Pur nella farraginosità della disciplina, è possibile distinguere i controlli svolti da organi interni all’ente da quelli svolti da soggetti esterni ad essi ed è proprio sulla base di questo criterio di classificazione che procederemo all’esame delle diverse disposizioni del Codice del Terzo Settore, non prima però di aver sottolineato alcune condivisibili considerazioni della dottrina.
Pur rappresentando indubbiamente un appesantimento degli oneri imposti agli ETS, spesso peraltro non adeguatamente graduali e proporzionati, il Consiglio Nazionale di Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC) considera il regime dei controlli “un elemento cruciale di trasparenza e garanzia per tutti gli stakeholder coinvolti e, quindi, uno strumento essenziale per la buona riuscita della Riforma del Terzo settore.
Del resto soltanto un sistema che privilegi il controllo continuativo e sostanziale dell’interesse generale perseguito, rispetto a finalità meramente egoistiche, indipendentemente dalla qualificazione dell’attività svolta per il raggiungimento dello scopo, consentirà di reprimere o dissuadere in origine tutti i fenomeni di abuso della qualifica di ETS”.
Con specifico riferimento alla nomina dell’organo di controllo, il CNDCEC invita gli ETS a non considerarla come un mero dovere di conformità alla normativa bensì come un’opportunità per realizzare un efficiente sistema di governance, tanto da suggerire anche ai soggetti per i quali la nomina è facoltativa di procedere in tale direzione, naturalmente previa valutazione della fattispecie concreta.
È dunque fondamentale che tutti gli operatori a diverso titolo coinvolti nella gestione e nella consulenza agli Enti del Terzo Settore acquisiscano una conoscenza sufficientemente approfondita della materia dei controlli, alla quale si auspica di contribuire con il presente scritto.
Considerazioni introduttive
1. I controlli interni
1.1 L’organo di controllo
1.1.1 Le “Norme di comportamento dell’organo di controllo degli enti del Terzo settore” elaborate dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.
1.1.2 Quando è obbligatorio l’organo di controllo. Composizione monocratica e composizione collegiale.
1.1.3 I requisiti di professionalità ed indipendenza.
1.1.4 Nomina e accettazione dell’incarico.
1.1.5 Gli ambiti da presidiare.
1.1.5.1 L’osservanza della legge e dello statuto.
1.1.5.2 Il rispetto dei principi di corretta amministrazione.
1.1.5.3 Il rispetto delle disposizioni del d.lgs. n. 231/2001 e i rapporti con l’Organismo di Vigilanza
1.1.5.4 L'adeguatezza dell'assetto organizzativo, amministrativo e contabile e il suo concreto funzionamento.
1.1.5.5 L’adeguatezza del sistema di controllo interno
1.1.5.6 L'osservanza delle finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.
1.1.5.7 La conformità del bilancio sociale alle linee guida ministeriali. Il bilancio di esercizio, il patrimonio minimo e gli obblighi antiriciclaggio.
1.1.5.8 Scioglimento ed estinzione dell’ente, devoluzione del patrimonio
1.1.6 Poteri di ispezione dell’organo di controllo
1.1.7 Poteri-doveri dell’organo di controllo nei confronti dell’organo di amministrazione.
1.1.8 Rapporti con gli altri organi sociali.
1.1.8.1 Partecipazione all’assemblea degli associati
1.1.8.2 Partecipazione alle riunioni dell’organo di amministrazione
1.1.8.3 Scambio di informazioni con il revisore legale dei conti
1.1.8.4 Rapporti con il sistema di controllo interno
1.1.9 Le riunioni e le deliberazioni dell’organo di controllo
1.1.10 Le relazioni dell’organo di controllo
1.1.10.1 Relazione all’assemblea
1.1.10.2 Relazione da includere nel bilancio sociale
1.1.11 Il compenso ai componenti dell’organo di controllo
1.1.12 Cessazione dall’incarico
1.1.13 La responsabilità dei componenti dell’organo di controllo
1.2 Il revisore legale dei conti
1.2.1 Quando è obbligatorio il revisore legale dei conti
1.2.2 I requisiti e il conferimento dell’incarico
1.2.3 Lo svolgimento della revisione legale
1.2.4 La responsabilità del revisore
1.2.5 Il Codice Etico per i revisori legali
1.2.6 La retribuzione per l’incarico di revisione
1.2.7 Cessazione anticipata dell’incarico
1.3 Il codice della crisi: estensibilità degli indicatori di allerta agli enti del terzo settore
1.4 Decorrenza degli obblighi di nomina dell’organo di controllo e del revisore legale
2. I controlli esterni
2.1 Il ministero del lavoro e delle politiche sociali
2.2 Gli uffici del registro unico nazionale del terzo settore
2.2.1 I requisiti necessari per l’iscrizione nel RUNTS: il contenuto necessario dell’atto costitutivo e dello statuto, oggetto del controllo.
2.2.2 Verifiche per l’iscrizione in caso di trasmigrazione di ODV e APS e di iscrizione su domanda
2.2.3 Il controllo triennale degli enti iscritti e la cancellazione dal RUNTS
2.2.4 Oggetto del controllo nella procedura di estinzione degli ETS e nella procedura di devoluzione del patrimonio
2.2.5 Il controllo sulle fondazioni secondo l’articolo 90 del Codice Terzo Settore: una norma da ripensare
2.3 Altri organismi previsti dal codice del terzo settore con funzioni di vigilanza e controllo
2.3.1 Il Consiglio Nazionale del Terzo Settore
2.3.2 I Centri di Servizio per il Volontariato
2.3.3 Organismo nazionale di controllo dei centri di servizio per il volontariato
2.3.4 Organismi territoriali di controllo dei centri di servizio per il volontariato
2.4 I controlli fiscali, l’accertamento dei requisiti per l’iscrizione al runts e il godimento dei regimi fiscali agevolati
2.4.1 La Guardia di Finanza.
2.5 Le altre pubbliche amministrazioni e gli enti territoriali
2.5.1 I rapporti delle “altre pubbliche amministrazioni” con gli Uffici del RUNTS
2.6 Il controllo giurisdizionale
3. Particolari forme di controllo
3.1 L’organismo di vigilanza
3.2 Le reti associative
3.3 Il controllo del notaio nelle fasi di costituzione, approvazione delle modifiche statutarie e di riconoscimento della personalità giuridica di enti già iscritti al RUNTS o che intendono iscriversi
3.3.1 Il controllo del notaio sull’atto costitutivo
3.3.2 Insussistenza delle condizioni per la costituzione, rifiuto del notaio e procedimento ex art.22, comma 3, CTS; la ratio del silenzio-rifiuto
3.3.3 Il controllo del notaio sul requisito patrimoniale
3.3.4 Il Consiglio Notarile di Milano sull’“Ottenimento della personalità giuridica da parte di associazione non riconosciuta mediante l’iscrizione al RUNTS e da parte di associazione non riconosciuta che già possieda la qualifica di ETS”
3.4 Il ruolo del diritto di accesso degli associati nel sistema dei controlli
3.5 Il cosiddetto monitoraggio civico
Il Volume, giunto alla sua XI edizione, contiene sia la disciplina degli Enti non profit (Associazioni, Fondazioni e Comitati) regolamentati dal codice civile sia quella degli Enti del Terzo Settore iscritti al RUNTS (D.Lgs. n. 117/2017) e dell'impresa sociale (D.Lgs. n. 112/2017).
Strutturato in forma di prontuario analizza tutti gli aspetti civilistici e fiscali, senza tralasciare quelli relativi all'attività di controllo contabile e agli obblighi di rendicontazione.
La trattazione intervallata da numerosi schemi ed esempi che ne facilitano la consultazione si distingue per l'efficacia dei riquadri di approfondimento (normativa, giurisprudenza, FAQ., avvertenze, prassi, tabelle riassuntive e casistica pratica), ideati per fornire al lettore ulteriori spunti di riflessione sugli argomenti esaminati.
Particolare attenzione è stata rivolta all'avvio del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS), partito il 24 novembre 2021, con il quale sono intervenuti per gli Enti del Terzo Settore (Ets) nuovi adempimenti in tema di bilancio e deposito dei relativi documenti.
Il bilancio e gli allegati vanno depositati al RUNTS entro il 30 giugno di ogni anno.
Questa nuova edizione contiene anche i principali chiarimenti ministeriali, forniti mediante normativa, circolari e note, di cui si segnalano quelle attinenti alle più rilevanti tematiche:
Legge n. 234 del 2021 (Legge di bilancio per il 2022)
D.M. del Ministero del lavoro 19 maggio 2021, n. 107
D.D. del Ministero del lavoro e delle politiche sociali 26 ottobre 2021, n. 561
D.L. 30 dicembre 2021, n. 228, convertito con Legge 25 febbraio 2022, n. 15 (Decreto Milleproroghe)
Cinzia De Stefanis Giornalista economica, è Autrice di numerose pubblicazioni con le più importanti Case Editrici del settore.
Antonio Quercia Dottore Commercialista e Revisore contabile in Bari. Si occupa, in particolare, di Consulenza aziendale e tributaria. Esplica incarichi di Consulente tecnico presso il Tribunale di Bari. È Autore di testi di diritto tributario e societario. Damiano Marinelli Avvocato cassazionista, Arbitro e già Docente universitario presso le Università di Siena, Firenze, Padova ed E-campus. È Presidente dellAssociazione Legali Italiani (www.associazionelegaliitaliani.it). È Autore di numerose pubblicazioni a livello nazionale 'ed internazionale, nonché Relatore in convegni e seminari. È altresì Key expert e Coordinatore in progetti internazionali (Erasmus plus, Horizon2020, FAMI, ecc.).
Disciplina civilistica e fiscale delle organizzazioni di volontariato dopo la riforma del Terzo Settore, ebook in pdf di 214 pagine.
Aggiornato con:
Questo e-book tratta una delle parti più importanti della riforma del terzo settore e dell’impresa sociale, vale a dire la nuova disciplina delle organizzazioni di volontariato.
Anche se una delle più importanti novità della riforma del terzo settore (Decreto Legislativo n° 117 del 2017 contenente il “Codice del terzo settore”) è l’estensione della possibilità di avvalersi della collaborazione di volontari a tutti gli enti del terzo settore (ETS), le organizzazioni di volontariato (OdV) restano il cardine del settore del volontariato e ricevono una serie di supporti che dovrebbero aumentare l’efficacia della loro azione.
Con la riforma del terzo settore le OdV diventano una categoria di enti del terzo settore, aventi forma di associazione riconosciuta o non riconosciuta, che, oltre a beneficiare della disciplina fiscale agevolata prevista soprattutto per gli enti del terzo settore non commerciali dal Titolo X del Dlgs 117/2017, godono di una disciplina fiscale (e contabile) specifica ancora più agevolata contenuta negli artt. 84 e 86 dello stesso decreto.
A queste norme agevolative si aggiungono quelle, previste per tutti gli ETS e, pertanto, applicabili anche alle OdV, del Dlgs 111/2017 sulla riforma del cinque per mille e della Legge 166/2016 (riformata dalla Legge 205/2017) sulla cessione gratuita di beni alimentari, farmaceutici e di altro tipo a fini di solidarietà sociale agli enti senza scopo di lucro (fra cui gli ETS e, di conseguenza, le OdV).
Il nuovo regime fiscale delle OdV entrerà completamente in vigore nell’anno di imposta 2022 (dopo i rinvii che vi sono stati nel 2019 e nel 2020 per il mancato avvio del Registro unico nazionale del terzo settore – RUNTS il cui decreto attuativo è quello del 15 Settembre 2020 del Ministero del lavoro), per cui c’è un periodo transitorio per gli anni dal 2018 al 2021 in cui ad esse si applicano alcune norme fiscali della vecchia Legge – quadro sul volontariato, la Legge 266/1991 (per il resto abrogata) che esentano le attività delle OdV dall’IRES e dall’IVA ed altre norme derivanti dalla disciplina fiscale delle ONLUS – Organizzazioni non lucrative di utilità sociale, qualifica tributaria che, a certe condizioni, le OdV acquisiscono “ex lege”, cioè “di diritto”.
Ricordiamo che la qualifica di ONLUS sarà sostituita, a partire dall’anno di imposta 2022 dalla qualifica di ente del terzo settore non commerciale cioè che svolge con modalità non commerciali, quindi senza scopo di lucro, definite dalla legge le attività di interesse generale previste dall’art. 5 del Dlgs 117/2017.
Dal momento che la riforma del terzo settore, incluse le OdV, entra completamente in vigore nell’anno di imposta successivo all’avvio dell’operatività del RUNTS, siccome questo non ha iniziato ad operare nel 2020, il periodo transitorio citato si estende anche al 2021, anno in cui inizia ad operare il Registro e resta in vigore anche nel 2022 fin quando, al termine del procedimento di migrazione nel RUNTS, con l’iscrizione in esso, le OdV acquisiscono la qualifica di ETS.
All’avvio del Registro nel 2021 si collega il fatto che, proprio per potersi iscrivere nel RUNTS e diventare in tal modo ETS, le organizzazioni di volontariato (assieme alle ONLUS ed alle APS) devono adeguare i loro statuti alla disciplina civilistica del Codice del terzo settore entro il 31 Maggio 2022. Infatti, il 23 Novembre 2021 si avvia il trasferimento dei dati di questi enti dai Registri del volontariato al RUNTS mentre il termine citato è ancora in corso.
In tal modo, le OdV che non avranno ancora adeguato i loro statuti saranno messe dagli Uffici del RUNTS di fronte alla scelta di adeguarli in modo facilitato, vale a dire con le maggioranze previste per l’assemblea ordinaria (come prevede il 2° comma dell’art. 101 del Dlgs 117/2017), oppure vedersi rifiutata l’iscrizione al RUNTS e quindi tornare ad essere un normale ente non commerciale, ai sensi della lettera c) del 1° comma dell’art. 73 del TUIR.
Uno degli obbiettivi principali di questo e-book è proprio quello di descrivere con precisione sia la disciplina fiscale del periodo transitorio (quella per gli anni di imposta dal 2018 al 2021, sia la disciplina fiscale definitiva delle OdV (quella a partire dall’anno di imposta 2022) che sarà pienamente efficace con l’entrata in vigore definitiva della riforma del terzo settore grazie, essenzialmente, all’avvio dell’operatività del Registro unico nazionale del terzo settore in cui dovranno iscriversi anche le OdV.
Per questo motivo, la parte centrale dell’e-book è dedicata al regime fiscale delle OdV (Paragrafi da 8 a 14). che è in parte specifico delle OdV, in parte comune agli altri ETS.
Anche se la nuova disciplina fiscale delle OdV è molto importante, non possiamo non segnalare che è stato rivisto tutto il sistema di supporto al volontariato, inteso non solo come insieme delle Odv ma di tutti gli ETS che si avvalgono della collaborazione di volontari (in cui le OdV sono comunque i soggetti centrali) che ruota attorno ai Centri di Servizio per il Volontariato (CSV), organismi associativi delle OdV e degli altri ETS in cui si fa volontariato, a cui sono garantite risorse certe versate dalle Fondazioni bancarie (che ne hanno in cambio un credito di imposta) che le versano nel Fondo Unico Nazionale (FUN) per il volontariato con cui i CSV, oltre a pagare i loro costi di funzionamento, devono acquistare beni di investimento utili per le attività di interesse generale svolte dalle OdV e dagli atri ETS associati che li potranno utilizzare a titolo gratuito ed organizzare servizi di informazione, formazione e supporto tecnico-logistico rivolti sempre enti associati. Anche le OdV e gli ETS non associati ai CSV potranno usufruire dei servizi di questi ultimi per il principio di universalità di accesso ai servizi di ogni CSV.
Il Fondo Unico Nazionale (FUN) è gestito dall’Organismo Nazionale di Controllo (ONC) che accredita i Centri di servizio sul Volontariato, vigila su di essi tramite suoi uffici denominati Organismi Territoriali di Controllo (OTC) e ripartisce annualmente tra loro le risorse versate nel FUN dalle Fondazioni Bancarie.
Oltre al FUN, la riforma del terzo settore istituisce il “Fondo per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale nel terzo settore” che è rivolto alle OdV, alle associazioni di promozione sociale ed alle fondazioni del terzo settore e riordina una serie di risorse finanziarie pubbliche per il sostegno alle attività delle OdV e per l’acquisito di ambulanze ed altri beni strumentali per attività sanitarie.
Per tali motivi, la parte iniziale dell’e-book, precisamente i suoi Paragrafi da 1 a 7, è dedicata alle caratteristiche previste dalla legge che differenziano le organizzazioni di volontariato dagli altri enti del terzo settore (ETS) ed al sistema di supporto al volontariato sommariamente descritto nei tre capoversi precedenti. Allo scopo di fornire ai lettori una trattazione completa dell’argomento, nell’ultima parte dell’e-book (Paragrafi da 15 a 18) esaminiamo le caratteristiche comuni della disciplina civilistica di tutti gli ETS, vale a dire:
Inoltre, sempre per quanto non espressamente stabilito dalle norme specifiche sulle OdV, cioè dagli artt. 32 - 34 del Dlgs 117/2017, si applicano ad esse le norme sulle “associazioni del terzo settore” previste dagli artt. 20 – 31 di questo decreto, di cui costituiscono il Titolo IV. Questo perché l’art. 20 del Codice del terzo settore stabilisce che le norme citate “si applicano a tutti gli enti del terzo settore costituiti in forma di associazione, riconosciuta o non riconosciuta […]”, come, appunto, le OdV. Queste norme sono trattate nell’ultimo paragrafo, il diciannovesimo, dell’e-book.
Ricordiamo, infine, che alla disciplina delle organizzazioni di volontariato contenuta nel Codice del terzo settore (Dlgs 117/2017) sono state apportate alcune modifiche e correzioni dal Decreto Legislativo n° 105 del 2018 sulla base della previsione del comma 7° dell’art. 1° della Legge-delega n° 106 del 2016 e dal Decreto-Legge n° 119 del 2018 (Collegato fiscale alla Legge Finanziaria per il 2019). Il presente ebook è aggiornato pure al Decreto-Legge n° 34 del 2019 (Decreto “crescita”), alla Legge n° 160 del 2019 (Legge di bilancio per il 2020), al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 Luglio 2020 sul cinque per mille dell’IRPEF ed ai Decreti del Ministero del lavoro del 15 Settembre 2020 che dà attuazione al Registro unico nazionale del terzo settore (e la cui data di avvio è stata fissata dal Decreto Direttoriale del Ministero del lavoro n° 561 del 2021), n° 107 del 2021 che individua criteri e limiti delle attività diverse da quelle di interesse generale che possono essere esercitate dagli ETS, comprese le OdV, al Decreto del Ministero dell’Economia del 27 Luglio 2021 sulle lotterie filantropiche che possono essere organizzate da questi enti per scopi di autofinanziamento ed al Decreto-Legge n° 228 del 2021 (decreto “milleproroghe” per il 2022).
1. La riforma delle organizzazioni di volontariato (OdV) da parte del Codice del terzo settore. Il regime transitorio e quello definitivo delle OdV, soprattutto dal punto di vista fiscale.
2. La definizione di volontario e di attività di volontariato
3. Le caratteristiche legali delle organizzazioni di volontariato
4. I registri regionali delle organizzazioni di volontariato, la sostituzione di essi con il Registro unico nazionale del terzo settore (RUNTS) e il trasferimento delle OdV in quest’ultimo
4.1 I Registri del volontariato istituiti dalla Legge 266/1991 che resteranno operativi fino all’avvio del RUNTS
4.2 La migrazione delle OdV iscritte nei vecchi registri al RUNTS
5. Le convenzioni che possono essere stipulate tra le Pubbliche Amministrazioni e le organizzazioni di volontariato
6. I Centri di servizio per il volontariato (CSV)
7. Le altre misure per il sostegno finanziario delle organizzazioni di volontariato
8. Il nuovo regime tributario agevolato delle organizzazioni di volontariato riguardo IRES e IVA. Il regime transitorio per gli anni di imposta dal 2018 al 2022
8.1 Il regime fiscale transitorio delle OdV ai fini IRES ed IVA per gli anni di imposta dal 2018 al 2022
8.2 Il regime fiscale definitivo delle OdV in quanto ETS non commerciali ai fini IRES ed IVA a partire dall’anno di imposta 2022: la non commercialità delle attività di interesse generale prevista dall’art. 79 del Dlgs 117/2017
8.3 Il regime fiscale definitivo delle OdV iscritte nel RUNTS ai fini IRES ed IVA a partire dal 2022: le norme specifiche degli artt. 84 ed 86 del Dlgs 117/2017
8.4 Le agevolazioni sull’IVA e sull’IRAP per le organizzazioni di volontariato in quanto ONLUS “di diritto” e poi in quanto enti del terzo settore non commerciali
8.5 Il regime transitorio della tenuta delle scritture contabili delle OdV per gli anni di imposta dal 2018 al 2022
8.6 La disciplina definitiva delle scritture contabili delle OdV che si iscrivono nel RUNTS (e quindi sono ETS), che non applicano il regime forfetario (art. 86 del Dlgs 117/2017.) Il bilancio civilistico ed il bilancio sociale
9. Le agevolazioni in materia di imposte indirette e di tributi locali per gli ETS (fra cui le OdV)
10. L’esenzione dall’IMU per le OdV in quanto ETS non commerciali
11. Il Social Bonus per le erogazioni liberali finalizzate al recupero di immobili assegnati agli ETS non commerciali (fra cui le OdV)
12. Il fundraising: le agevolazioni fiscali per i soggetti che effettuano erogazioni liberali agli ETS, le raccolte di fondi mediante cessione di credito telefonico e le lotterie filantropiche degli ETS (fra cui le OdV)
12.1 Le agevolazioni fiscali per i soggetti che effettuano erogazioni liberali agli ETS (fra cui le OdV).
12.2 Le lotterie filantropiche degli ETS (OdV comprese).
13. Le cessioni gratuite di merce agli enti del terzo settore ed agli altri enti non ETS: la Legge n° 166 - 2016 riformata dalla Legge n° 205 -2017
14. Il cinque per mille dell’IRPEF e la sua destinazione agli ETS, comprese le OdV
15. Le attività di interesse generale e le attività diverse che possono essere esercitate dalle organizzazioni di volontariato in quanto Enti del terzo settore
15.1 Le attività di interesse generale
15.2 Le attività diverse
16. L’assenza di scopo di lucro e le altre caratteristiche legali delle organizzazioni di volontariato in quanto Enti del terzo settore
16.1 L’assenza di scopo di lucro nelle OdV in quanto ETS: il divieto di distribuire direttamente o indirettamente utili o avanzi di gestione
16.2 L’assenza di scopo di lucro nelle OdV: la devoluzione del patrimonio residuo
16.3 L’attività di raccolta fondi e la denominazione legale delle OdV
17. Il bilancio civilistico ed il bilancio sociale delle organizzazioni di volontariato
17.1 Il bilancio delle OdV. I modelli dei documenti che compongono il bilancio civilistico previsti dal D.M. del 5 Marzo 2020
17.2 La struttura e i contenuti del bilancio sociale delle OdV
17.3 La valutazione dell’impatto sociale delle attività svolte dalle OdV
18. Il Registro unico nazionale del terzo settore (RUNTS) e la procedura di iscrizione degli enti, OdV comprese
18.1 La disciplina legislativa del RUNTS nel Codice del terzo settore
18.2 Le norme di attuazione del RUNTS: il Decreto del Ministero del lavoro del 15 Settembre 2020: definizioni, concetti generali ed ambito di applicazione
18.3 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): il procedimento di iscrizione al RUNTS, in particolare quello per gli enti senza personalità giuridica
18.4 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): il procedimento di iscrizione al RUNTS, in particolare quello per gli enti con personalità giuridica
18.5 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): l’aggiornamento delle informazioni contenute nel RUNTS da parte degli ETS iscritti, OdV comprese, e la revisione d’ufficio del Registro
18.6 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): la cancellazione dal Registro
18.7 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): gli altri aspetti della disciplina di Registro, in particolare il primo popolamento e l’avvio del RUNTS
19. Le organizzazioni di volontariato come associazioni del terzo settore: la disciplina di queste che si applica alle OdV
19.1 Definizione, disciplina applicabile e rapporti delle associazioni del terzo settore con gli altri ETS. Lo statuto e l’atto costitutivo
19.2 Il procedimento semplificato per l’acquisto della personalità giuridica da parte delle associazioni del terzo settore
19.3 L’ammissione di nuovi associati e l’assemblea delle associazioni del terzo settore che sono OdV
19.4 Gli amministratori delle associazioni del terzo settore
19.5 Gli organi di controllo e di revisione legale dei conti
Allegati
eBook in pdf di 186 pagine sui profili civilistici e fiscali dell'Impresa sociale:
Il variegato universo del non profit si articola in molteplici enti, differenti per struttura, tipologia e status giuridico.
Nel quadro normativo vigente, l’impresa sociale è uno degli attori del Terzo settore, ma non l’esclusivo. Introdotta nell’ordinamento italiano dalla legge n. 118 del 2005 e poi disciplinata dal D.lgs. n. 155 del 2006, trova una riformulazione nei suoi tratti essenziali con l’entrata in vigore del D.lgs. n. 112/2017 (che, peraltro, dispone al contempo l’abrogazione della precedente normativa di riferimento) con l’intento proprio di perseguire, a circa un decennio dall’introduzione della disciplina dell’impresa sociale, un maggiore radicamento e diffusione1 entro le articolazioni del non profit.
Il volume intende dunque fornire un quadro normativo generale e aggiornato in materia di imprese sociali, richiamando anche i principali documenti di prassi che possono essere un prezioso riferimento per il professionista (o qualsiasi altro soggetto, persona fisica o giuridica) che abbia un concreto interesse ovvero operi direttamente nel settore.
Premessa metodologica
1. Definizione e forma giuridica dell’impresa sociale
1.1 La definizione normativa di “impresa sociale”.
1.1.1 Impresa sociale in forma di S.r.l. semplificata
2. Le attività di impresa di interesse generale e le attività diverse
2.1. Le attività di impresa di interesse generale. Un quadro di sintesi
2.2 Le attività svolte “in via principale”. Il recente D.M. in materia di computo dei ricavi
2.2.1 Il D.M. in materia di attività diverse degli ETS. Sintesi e confronto
3. Assenza dello scopo di lucro
3.1. Assenza dello scopo di lucro e divieto di distribuzione degli utili
3.2 Regime fiscale dei ristorni delle società cooperative
4. Costituzione e statuto dell’impresa sociale
4.1 Indicazione nello statuto dell’oggetto dalle imprese sociali
4.2 Modalità di costituzione dell’impresa sociale
4.2.1 I documenti da depositare presso il registro delle imprese
4.2.2 Ipotesi di “migrazione” tra sezioni del RUNTS
4.3 Modalità di comunicazione tra il RUNTS e il Registro imprese e tra RUNTS e Pubbliche Amministrazioni
4.3.1 Le società di mutuo soccorso (SM) iscritte nella sezione speciale delle imprese sociali
4.3.2 Ipotesi di iscrizione di associazione ETS presso la sezione speciale del Registro Imprese dedicata alle imprese sociali
4.3.3 Cooperative sociali e iscrizione al RUNTS
4.4 Efficacia dell’adeguamento statutario delle imprese sociali non societarie con personalità giuridica
5. Governance dell’impresa sociale e sistema dei controlli
5.1 Struttura proprietaria e disciplina dei gruppi
5.1.1 Decreto milleproroghe 2022. Proroga normativa emergenziale per le assemblee societarie
5.2 Organi di controllo interno
5.3 Funzioni di monitoraggio e controllo esterno
5.4 Struttura proprietaria e disciplina dei gruppi. Orientamenti ministeriali.
5.4.1 Assetti proprietari e cariche sociali all’interno delle imprese sociali. Nota Min. Lav. n. 4096/2019.
6. I bilanci
6.1 Il bilancio d’esercizio
6.1.2 Il Bilancio d’esercizio negli ETS e nelle ONLUS
6.2 Il Bilancio Sociale
6.2.1 Caratteri del Bilancio Sociale
6.2.2 I principi di redazione del bilancio sociale
6.2.3 La struttura e il contenuto del bilancio sociale
6.2.4 Approvazione, deposito, pubblicazione e diffusione del bilancio sociale
6.3 Valutazione dell’Impatto Sociale delle attività
6.3.1 Linee guida per la realizzazione di sistemi di valutazione dell’impatto sociale delle attività svolte dagli enti del Terzo settore. (D.M. 23 luglio 2019)
7. Operazioni straordinarie e devoluzione del patrimonio sociale
7.1 Operazioni straordinarie e devoluzione del patrimonio sociale
7.1.1 Disamina normativa
7.1.2 Disciplina delle operazioni straordinarie nelle imprese sociali
7.1.3 Il caso di Fusione tra due fondazioni, con nascita di un’impresa sociale, Min. Lavoro- Nota n. 13983 del 30.11.2018
7.1.4 Autorizzazione ministeriale nelle operazioni straordinarie
7.1.5 Peculiarità delle cooperative sociali
7.1.6 Il procedimento autorizzatorio nel caso di enti religiosi
7.1.7 Adempimenti pubblicitari nelle operazioni straordinarie
7.2 Devoluzione del patrimonio sociale
8. Il lavoro nell’impresa sociale
8.1 La disciplina in materia di lavoratori e volontari
8.1.1 Obbligo del Green pass per i volontari.
8.2 Applicabilità dell’art. 17 comma 4 D.lgs. n. 117/2017 alle cooperative sociali. I chiarimenti del Ministero.
8.3 Il coinvolgimento dei lavoratori. Novità introdotte con il D.M. 7 settembre 2021
8.3.1 Concrete modalità di informazione e consultazione
8.3.2 Forme di tutela del diritto di coinvolgimento
8.4 Cooperative sociali e lavoratori svantaggiati. Le indicazioni del Ministero
9. Il regime fiscale
9.1 Il regime fiscale delle imprese sociali. Regime di detassazione degli utili e avanzi di gestione
9.2 Detrazioni e deduzioni IRES e IRPEF 5
9.3 Agevolazioni in materia di imposte indirette e tributi locali
9.4 Trattamento IVA per le imprese sociali
9.4 Decreto Fiscale 2022 e Legge di Bilancio 2022. Nuovo regime di esenzione IVA per gli ETS.
9.5 Deduzioni e detrazioni riconosciute a fronte di erogazioni liberali
9.6 Fondo per la promozione e lo sviluppo delle imprese sociali
10. La disciplina del 5 per mille
10.1 L’impresa sociale come ente beneficiario del 5 per mille
10.2 Recenti note esplicative. Accantonamento delle somme erogate per emergenza Covid-19
10.3 Società di mutuo soccorso (SOMS) e riparto del 5 per mille. La recente nota ministeriale (prot. n. 19447 del 21 dicembre 2021)
10.4 Decreto “Mille proroghe”. Conferma del 5 per mille alle Onlus per il 2022
11. Applicabilità del d.lgs. n. 112/2017 alle cooperative sociali. un quadro di sintesi
11.1 Recenti interpretazioni ministeriali su tematiche generali o questioni operative relative a cooperative sociali (I.S. di diritto).
12. L’ente religioso e il ramo “impresa sociale”
12.1 Il «ramo impresa sociale» degli enti religiosi
12.2 Il contenuto del regolamento
12.3 Ramo impresa sociale: deroghe alla disciplina dell’impresa sociale
12.4. Iscrizione e pubblicità del Regolamento
13. SIAVS e imprese sociali. un binomio incompatibile
13.1 Le Start-up innovative a vocazione sociale (SIAVS). Natura giuridica e normativa di riferimento.
13.2 (Im)possibilità per le SIAVS di qualificarsi come Imprese sociali. La nota del Ministero
13.3 SIAVS come enti lucrativi. La differente previsione normativa in materia di distribuzione degli utili
13.4 Decreto Fiscale 2022. Incentivi alle start-up che assumono lavoratori con disturbi connessi all’autismo
Allegati
1. Modello Associazione / Impresa sociale
2. Modello Associazione / Impresa sociale
3. Modello S.r.l. / Impresa sociale
eBook in pdf di 238 pagine sulla disciplina civilistica e fiscale degli enti del terzo settore (ETS) e avvio del RUNTS per:
Aggiornato al Decreto Direttoriale n. 561 del 26 Ottobre 2021 che fissa la data di avvio del RUNTS, al D.M. del 27 Luglio 2021 sulle lotterie filantropiche, alla Legge n. 234 del 2021 (Legge di bilancio per il 2022 ed al Decreto-Legge n. 228 del 2021 (“Decreto milleproroghe” per il 2022) .
Questo e-book è dedicato all’analisi della riforma del terzo settore e della disciplina degli “enti del terzo settore” (ETS) in generale contenute nel Decreto Legislativo n° 117 del 2017 (il “Codice del terzo settore” o “CTS”). Esso contiene anche la disciplina specifica, riportata sempre nello stesso decreto, di alcune categorie di enti del terzo settore, vale a dire delle associazioni e delle fondazioni del terzo settore, degli enti filantropici e delle reti associative.
Le discipline specifiche degli altri enti del terzo settore, vale a dire delle organizzazioni di volontariato, delle associazioni di promozione sociale, delle società di mutuo soccorso, delle imprese sociali e delle cooperative sociali, sono trattate negli e-book specifici a questi dedicati dello stesso autore. Ciò vale anche per le associazioni sportive dilettantistiche (che, come vedremo nel testo, non sono una categoria specifica di ETS) a cui la riforma si può applicare ma che nella pratica non dovrebbe interessare molto a questi enti.
Per quanto non espressamente previsto dalle discipline specifiche delle organizzazioni di volontariato, delle associazioni di promozione sociale, degli enti filantropici e delle reti associative si applica la disciplina delle associazioni e delle fondazioni del terzo settore contenuta nel Titolo IV del Dlgs 117/2017, trattata in questo e-book. Tale disciplina si applica in via esclusiva a quegli ETS che hanno forma giuridica di associazione, riconosciuta o non riconosciuta, e di fondazione. Per quanto non disposto dal Codice del terzo settore si applicano gli artt. 14 – 42-bis del Codice Civile.
La riforma del terzo settore e dell’impresa sociale, cioè i Decreti Legislativi n° 117 (“Codice del terzo settore”), 112 (“Disciplina dell’impresa sociale”) e 111 (disciplina del cinque per mille dell’IRPEF) del 2017, è stata emanata sulla base della Legge-delega n° 106 del 2016. Ad essa sono state apportate integrazioni e correzioni dai Decreti Legislativi n° 105 del 2018 (per il Codice del terzo settore) e n° 95 pure del 2018 (per l’impresa sociale), sulla base della previsione contenuta dal 7° comma dell’art. 1°, 2° sempre della Legge-delega n° 106 del 2016.
Il presente e-book è aggiornato al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 Luglio 2020 sulla disciplina del cinque per mille dell’IRPEF che può essere destinato anche agli ETS, al Decreto del Ministero del lavoro n° 106 del 2020 che attua il Registro unico nazionale degli enti del terzo settore (RUNTS), al Decreto del Ministero del Lavoro n° 107 del 2021 che individua criteri e limiti delle attività diverse da quelle di interesse generale che possono essere esercitate dagli ETS, al Decreto del Ministero dell’Economia del 27 Luglio 2021 sulle lotterie filantropiche che possono essere organizzate da questi enti per scopi di autofinanziamento, alla Legge n° 234 del 2021 (Legge di bilancio per il 2022) ed al Decreto-Legge n° 228 del 2021 (Decreto “milleproroghe” per il 2022).
La riforma tocca solo marginalmente la disciplina civilistica e fiscale degli enti senza scopo di lucro, vale a dire le associazioni, le fondazioni e i comitati di cui agli artt. 14 – 42-bis del Codice Civile (e di cui agli artt. 143 – 149 TUIR) che continuerà ad applicarsi agli enti di questo tipo che non assumeranno la qualifica di “enti del terzo settore” (ETS), quella delle associazioni sportive dilettantistiche (a cui continua ad applicarsi la legge n° 398 del 1991) e quella delle cooperative sociali (a cui continua ad applicarsi la legge n° 381 del 1991 e la disciplina civilistica e fiscale delle cooperative a mutualità prevalente).
La riforma del terzo settore ha il suo punto centrale nella sostituzione della qualifica tributaria di ONLUS – Organizzazione non lucrative di utilità sociale (disciplinata dal Decreto Legislativo n° 460 del 1997) con quella di ETS – Ente del terzo settore. Questa sostituzione sarà effettiva solo con l’avvio dell’operatività del Registro unico nazionale del terzo settore (che sostituirà i registri delle ONLUS, delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni di promozione sociale) perché solo con l’iscrizione l’ente senza scopo di lucro acquisisce la qualifica di ETS.
Un’altra importante novità della riforma del terzo settore è che tutti gli ETS possono avvalersi della collaborazione di volontari, cioè di persone che in modo spontaneo, libero e gratuito prestano la loro opera a scopi di solidarietà sociale, e non solo, come accadeva prima, le organizzazioni di volontariato (OdV) e le cooperative sociali. E’ stato pertanto rivisto tutto il sistema di supporto al volontariato, inteso non solo come insieme delle Odv ma di tutti gli ETS che si avvalgono della collaborazione di volontari (in cui le OdV sono comunque i soggetti centrali) che ruota attorno ai Centri di Servizio per il Volontariato (CSV), organismi associativi delle OdV e degli altri ETS in cui si fa volontariato, a cui sono garantite risorse certe versate dalle Fondazioni bancarie (che ne hanno in cambio un credito di imposta) che le versano nel Fondo Unico Nazionale (FUN) per il volontariato con cui i CSV, oltre a pagare i loro costi di funzionamento, devono acquistare beni di investimento utili per le attività di interesse generale svolte dalle OdV e dagli atri ETS associati che li potranno utilizzare a titolo gratuito ed organizzare servizi di informazione, formazione e supporto tecnico-logistico rivolti sempre agli enti associati. Anche le OdV e gli ETS non associati ai CSV potranno usufruire dei servizi di questi ultimi per il principio di universalità di accesso ai servizi di ogni CSV.
Un’altra importante novità della riforma è la disciplina specifica da essa prevista per le associazioni, riconosciute e non, e per le fondazioni che vogliono acquisire la qualifica di ETS iscrivendosi del Registro unico nazionale del terzo settore. Per esse, denominate “associazioni e fondazioni del terzo settore”, non solo sono previsti una serie di obblighi in tema di ammissione degli associati e di caratteristiche degli organi sociali, ma anche un sistema semplificato di acquisto della personalità giuridica previsto dall’art. 22 del Dlgs 117/2017.
La riforma del terzo settore entra pienamente in vigore solo con l’avvio dell’operatività del RUNTS - Registro unico nazionale del terzo settore che, a causa dei ritardi che ne hanno impedito l’avvio previsto nel 2019 e nel 2020, è stata fissata per il 24 Novembre 2021 dal Decreto Direttoriale del Ministero del lavoro n° 561 del 26 Ottobre 2021 per le iscrizioni di nuovi enti nel registro. Prima di allora non si poteva acquisire la qualifica di ETS. Per questo motivo, i primi due commi dell’art. 104 del Codice del terzo settore prevedono che una serie di norme fiscali da esso previste si applichino in via transitoria alle ONLUS, alle organizzazioni di volontariato ed alle associazioni di promozione sociale negli anni di imposta dal 2018 al 2021, per poi applicarsi, in via definitiva, solo agli ETS (molto spesso solo a quelli non commerciali) a partire dall’anno di imposta 2022.
La premessa per l’avvio dell’operatività del Registro è stata messa il 21 Settembre 2020, giorno di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del Decreto del Ministero del lavoro del 15 Settembre 2020 di attuazione delle norme del CTS sul RUNTS a cui deve seguire l’avvio vero e proprio del registro il giorno trasferimento al RUNTS dei registri preesistenti sulle organizzazioni di volontariato, sulle associazioni di promozione sociale e sulle ONLUS e l’apertura al pubblico della piattaforma informatica del Registro alle nuove iscrizioni, come prevedono gli artt. 30 e 38 del decreto citato. Detto avvio, legato alla realizzazione della sua struttura informatica (portale) e dei suoi uffici regionali, è avvenuto il 24 Novembre 2021.
A ciò non si oppone il fatto che, proprio per potersi iscrivere nel RUNTS e diventare in tal modo ETS, le ONLUS, le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale devono adeguare i loro statuti alla disciplina civilistica del Codice del terzo settore entro il 31 Maggio 2022 (il termine di adeguamento ha avuto diverse proroghe). Infatti, il 23 Novembre 2021 viene avviato il trasferimento dei dati di questi enti dai Registri dell’associazionismo, del volontariato e dall’Anagrafe unica delle ONLUS al RUNTS mentre il termine citato è ancora in corso. In tal modo, gli enti che non avranno ancora adeguato i loro statuti saranno messi dagli Uffici del RUNTS di fronte alla scelta di adeguarli in modo facilitato, vale a dire con le maggioranze previste per l’assemblea ordinaria (come prevede il 2° comma dell’art. 101 del Dlgs 117/2017), oppure vedersi rifiutata l’iscrizione al RUNTS e quindi tornare ad essere un normale ente non commerciale, ai sensi della lettera c) del 1° comma dell’art. 73 del TUIR (che abbiamo trattato nel secondo capitolo).
Quindi, dato che l’avvio del RUNTS avviene il 24 Novembre 2021 (per le nuove iscrizioni), la disciplina transitoria fiscale descritta successivamente in questo capitolo, che è stata in vigore negli anni 2018, 2018 e 2020, e la permanenza delle ONLUS, si estendono anche all’anno di imposta 2021.
La disciplina fiscale definitiva prevista per gli ETS dal Titolo X del Codice del terzo settore si applica, a partire al 1° Gennaio 2022, solo agli ETS iscritti nel RUNTS, fatta eccezione per le poche norme citate dal 10° comma dell’art. 101 del CTS che entreranno in vigore nell’anno di imposta successivo alla concessione dell’autorizzazione della Commissione Europea prevista dalla stessa norma.
Per gli enti impegnati nel procedimento di migrazione dai previgenti registri al RUNTS, cioè per le organizzazioni di volontariato e per le associazioni di promozione sociale, anche nel 2022 si applica il regime fiscale transitorio fino a quando il singolo ente non otterrà l’iscrizione al RUNTS e lo stesso vale per le ONLUS per le quali il processo di migrazione dall’Anagrafe unica al RUNTS, ad oggi (Gennaio 2022), non è ancora iniziato e che resteranno tali fino all’iscrizione in questo registro.
1. Gli Enti del terzo settore (ETS): definizione, ambito di applicazione della disciplina ed entrata in vigore
2. Le attività di interesse generale e le attività diverse che possono essere esercitate dagli Enti del terzo settore (ETS)
2.1 Attività di interesse generale
2.2 Le attività diverse
3. L’assenza di scopo di lucro e le altre caratteristiche generali e principali degli Enti del terzo settore. L’utilizzo di volontari
3.1 L’assenza di scopo di lucro negli ETS: il divieto di distribuire direttamente o indirettamente utili o avanzi di gestione
3.2 L’assenza di scopo di lucro negli ETS: la devoluzione del patrimonio residuo
3.3 L’attività di raccolta fondi, i patrimoni destinati ad uno specifico affare e la denominazione legale degli ETS
3.4 Il bilancio civilistico e il bilancio sociale degli ETS
3.4.1 Il bilancio degli ETS. I modelli dei documenti che compongono il bilancio civilistico previsti dal D.M. del 5 Marzo 2020
3.4.2 La struttura e i contenuti del bilancio sociale degli ETS
3.4.3 La valutazione dell’impatto sociale delle attività svolte dagli ETS
3.5 I volontari che operano per gli ETS e l’attività di volontariato
4. Il Registro unico nazionale del terzo settore (RUNTS) e la procedura di iscrizione degli enti
4.1 La disciplina legislativa del RUNTS nel Codice del terzo settore
4.2 Le norme di attuazione del RUNTS: il Decreto del Ministero del lavoro del 15 Settembre 2020: definizioni, concetti generali ed ambito di applicazione
4.3 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): il procedimento di iscrizione al RUNTS, in particolare quello per gli enti senza personalità giuridica
4.4 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): il procedimento di iscrizione al RUNTS, in particolare quello per gli enti con personalità giuridica
4.5 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): l’aggiornamento delle informazioni contenute nel RUNTS da parte degli ETS iscritti e la revisione d’ufficio del Registro
4.6 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): la cancellazione dal Registro
4.7 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): gli altri aspetti della disciplina dl Registro, in particolare il primo popolamento e l’avvio del RUNTS 1
5. La disciplina fiscale degli enti del terzo settore in generale
5.1 Gli ETS a cui si applica questa disciplina: gli enti del terzo settore non commerciali e gli ETS commerciali.
5.2 Il reddito imponibile ai fini IRES degli ETS. Il regime forfettario del reddito di impresa degli enti del terzo settore non commerciali
5.3 Le agevolazioni sull’IVA e sull’IRAP per gli enti del terzo settore non commerciali
5.4 Il Social Bonus per le erogazioni liberali finalizzate ai progetti per il recupero di immobili assegnati agli ETS non commerciali
5.5 Le agevolazioni in materia di imposte indirette e di tributi locali per gli ETS
5.6 L’esenzione dall’IMU degli ETS non commerciali
5.7 Le agevolazioni fiscali per i soggetti che effettuano erogazioni liberali agli ETS
5.8 La tenuta delle scritture contabili degli enti del terzo settore non commerciali e degli ETS commerciali
5.9 Le cessioni gratuite di merce agli enti del terzo settore ed agli altri enti senza scopo di lucro non ETS: Legge n° 166/2016 riformata dalla Legge n° 215/ 2017
5.9.1 Riduzione TARI e obblighi relativi alla corretta conservazione dei beni ceduti
5.10 Il cinque per mille dell’IRPEF e la sua destinazione agli ETS
6. Le associazioni e le fondazioni del terzo settore
6.1 Definizione, disciplina applicabile e rapporti con gli altri enti senza scopo di lucro. Lo statuto e l’atto costitutivo
6.2 Il procedimento semplificato per l’acquisto della personalità giuridica da parte di questi enti
6.3 L’ammissione di nuovi associati e l’assemblea delle associazioni del terzo settore
6.4 Gli amministratori delle associazioni e delle fondazioni del terzo settore
6.5 Gli organi di controllo e di revisione legale dei conti. Il controllo esterno sulle fondazioni del terzo settore.
7. Gli enti filantropici
8. Le reti associative
9. La finanza sociale: i titoli di solidarietà ed il social lending per il finanziamento degli ETS
9.1 I titoli di solidarietà
9.2. Il social lending per gli ETS
10. Le altre misure per il sostegno economico e finanziario degli enti del terzo settore
11. I controlli e il coordinamento degli enti del terzo settore
12. Il Consiglio Nazionale del Terzo Settore (CNST), i Centri di Servizio per il Volontariato (CSV) e la Fondazione Italia Sociale
13. L’affidamento di trust, fondi speciali o beni vincolati per l’assistenza a persone disabili Legge n° 112/2016 (c.d. Legge “Dopo di noi”)
Allegati
Più di 100 documenti, scaricabili e personalizzabili in word, per la costituzione e la gestione di:
1. Costituzione e gestione di organizzazione di volontariato
Formula 1 - Atto costitutivo di associazione di volontariato
Formula 2 - Statuto di associazione di volontariato
Formula 3 - Convocazione di assemblea ordinaria (o straordinaria)
Formula 4 - Lettera di delega per assemblea
Formula 5 - Verbale di assemblea ordinaria
Formula 6 - Verbale di assemblea ordinaria per approvazione del bilancio e rinnovo cariche sociali
Formula 7 – Foglio presenze in assemblea
Formula 8 – Verbale di assemblea straordinaria per la modifica dello statuto
Formula 9 - Verbale di assemblea straordinaria per lo scioglimento dell’associazione e la devoluzione del patrimonio
Formula 10 – Modulo adesione volontari
Formula 11 – Registro dei volontari
Formula 12 – Domanda di ammissione a socio
Formula 13 - Libro soci
Formula 14 – Regolamento dei volontari
Formula 15 – Lettera di incarico
Formula 16 – Modulo richiesta rimborso spese
Formula 17 – Relazione dell’organo di controllo all’assemblea
Formula 18 – Relazione dell’organo di controllo da includere nel bilancio sociale
Formula 19 – Convocazione del consiglio direttivo
Formula 20 – Verbale riunione del consiglio direttivo
Formula 21 – Verbale riunione del consiglio direttivo per approvazione progetto di bilancio
Formula 22 – Verbale del consiglio direttivo per la nomina del presidente e conferimento dei poteri
Formula 23 – Verbale riunione del consiglio direttivo sulle attività diverse
Formula 24 - Richiesta di contributo a fondo perduto
Formula 25 – Richiesta di accesso ai libri sociali (ai sensi dell’art. 15 del d.lgs. n. 117/2017)
2. Costituzione e gestione di associazione di promozione sociale
Formula 1 - Atto costitutivo di associazione di promozione sociale
Formula 2 - Statuto di associazione di promozione sociale
Formula 3 - Convocazione di assemblea ordinaria (o straordinaria)
Formula 4 - Lettera di delega per assemblea
Formula 5 - Verbale di assemblea ordinaria
Formula 6 - Verbale di assemblea ordinaria per approvazione del bilancio e rinnovo cariche sociali
Formula 7 – Foglio presenze in assemblea
Formula 8 – Verbale di assemblea straordinaria per la modifica dello statuto
Formula 9 - Verbale di assemblea straordinaria per lo scioglimento dell’associazione e la devoluzione del patrimonio
Formula 10 – Modulo adesione volontari
Formula 11 – Registro dei volontari
Formula 12 – Domanda di ammissione a socio
Formula 13 - Libro soci
Formula 14 – Regolamento dei volontari
Formula 15 – Lettera di incarico8
Formula 16 – Modulo richiesta rimborso spese
Formula 17 – Relazione dell’organo di controllo all’assemblea
Formula 18 – Relazione dell’organo di controllo da includere nel bilancio sociale
Formula 19 – Convocazione del consiglio direttivo
Formula 20 – Verbale riunione del consiglio direttivo
Formula 21 – Verbale riunione del consiglio direttivo per approvazione progetto di bilancio
Formula 22 – Verbale del consiglio direttivo per la nomina del presidente e conferimento dei poteri
Formula 23 – Verbale riunione del consiglio direttivo sulle attività diverse
Formula 24 – Richiesta di contributo a fondo perduto
Formula 25 – Richiesta di accesso ai libri sociali (ai sensi dell’art. 15 del d.lgs. n. 117/2017)
3. Associazione riconosciuta ente terzo settore
Formula 1 – Statuto di associazione riconosciuta – ETS
Formula 2 - Convocazione di assemblea ordinaria su richiesta di un decimo dei soci
Formula 3 - Lettera di delega per assemblea
Formula 4 - Verbale di assemblea ordinaria
Formula 5 - Verbale di assemblea ordinaria per approvazione del bilancio e rinnovo cariche sociali
Formula 6 – Foglio presenze in assemblea
Formula 7 – Domanda di ammissione a socio
Formula 8 - Libro soci
Formula 9 – Lettera di incarico
Formula 10 – Modulo richiesta rimborso spese
Formula 11 – Relazione dell’organo di controllo all’assemblea
Formula 12 – Relazione dell’organo di controllo da includere nel bilancio sociale
Formula 13 – Convocazione del consiglio direttivo
Formula 14 – Verbale riunione del consiglio direttivo
Formula 15 – Verbale riunione del consiglio direttivo per approvazione progetto di bilancio
Formula 16 – Verbale del consiglio direttivo per il conferimento dei poteri al Presidente
Formula 17 – Verbale riunione del consiglio direttivo sulle attività diverse
Formula 18 – Richiesta di contributo a fondo perduto
Formula 19 – Richiesta di accesso ai libri sociali (ai sensi dell’art. 15 del d.lgs. n. 117/2017)
4. Costituzione e gestione di associazione non riconosciuta ets
Formula 1 - Atto costitutivo di associazione non riconosciuta ETS
Formula 2 - Statuto di associazione non riconosciuta ETS
Formula 3 - Convocazione di assemblea ordinaria (o straordinaria)
Formula 4 - Lettera di delega per assemblea
Formula 5 - Verbale di assemblea ordinaria
Formula 6 - Verbale di assemblea ordinaria per approvazione del bilancio e rinnovo cariche sociali
Formula 7 – Foglio presenze in assemblea
Formula 8 – Verbale di assemblea straordinaria per la modifica dello statuto
Formula 9 - Verbale di assemblea straordinaria per lo scioglimento dell’associazione e la devoluzione del patrimonio
Formula 10 – Domanda di ammissione a socio
Formula 11 - Libro soci
Formula 12 – Lettera di incarico
Formula 13 – Modulo richiesta rimborso spese
Formula 14 – Relazione dell’organo di controllo all’assemblea
Formula 15 – Relazione dell’organo di controllo da includere nel bilancio sociale
Formula 16 – Convocazione del consiglio direttivo
Formula 17 – Verbale riunione del consiglio direttivo
Formula 18– Verbale riunione del consiglio direttivo per approvazione progetto di bilancio
Formula 19 – Verbale del consiglio direttivo per il conferimento dei poteri al Presidente
Formula 20 – Verbale riunione del consiglio direttivo sulle attività diverse
Formula 21 – Richiesta di contributo a fondo perduto
Formula 22 – Richiesta di accesso ai libri sociali (ai sensi dell’art. 15 del d.lgs. n. 117/2017)
5. Le fondazioni e gli enti religiosi
Formula 1 – Statuto di fondazione ETS
Formula 2 – Statuto di fondazione ENTE FILANTROPICO
Formula 3 – Regolamento del Ramo Ente del Terzo Settore di ente religioso civilmente riconosciuto
6. Documenti di bilancio
Formula 1 – Lo stato patrimoniale
Formula 2 – Rendiconto gestionale
Formula 3 – Relazione di missione
Formula 4 – Rendiconto di cassa
7. Privacy
Formula 1 – Nomina del Responsabile Interno del trattamento dei dati
Formula 2 – Autorizzazione al trattamento dei dati personali (nomina dell’incaricato)
Formula 3 – Nomina dell’Amministratore di Sistema – Responsabile del trattamento per la gestione dei dati e sistemi informatici
Formula 4 – Informativa sul trattamento dei dati personali dei soci (e consenso al trattamento)
Formula 5 – Informativa sul trattamento dei dati personali dei volontari (e consenso al trattamento)
Formula 6 – Informativa sul trattamento dei dati personali dei dipendenti/collaboratori (e consenso al trattamento)
Formula 7 – Privacy policy sito internet e cookie policy
8. Altri modelli utili
Formula 1 – Ricevuta per erogazioni liberali
Formula 2 – Regolamento Delegazioni / Sezioni territoriali
Formula 3 – Regolamento elettorale
La definizione di Ente del Terzo Settore è centrata, sotto il profilo oggettivo, sullo svolgimento in via esclusiva o principale di una o più attività di interesse generale per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.
Ciononostante, con l’entrata in vigore della Riforma, l’attenzione di operatori e professionisti si è da subito concentrata sulle attività diverse da quelle di interesse generale. Nonostante ciò, per affrontare adeguatamente il tema delle attività diverse occorre innanzitutto tracciare i confini delle attività di interesse generale. A queste è perciò dedicato l’intero primo capitolo.
Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 177 del 26 luglio scorso del decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali 19 maggio 2021, n. 107 - Regolamento ai sensi dell'articolo 6 del decreto legislativo n. 117 del 2017 (Codice del Terzo settore), concernente l'individuazione di criteri e limiti delle attività diverse, è stato finalmente fornito un tassello fondamentale verso il completamento della disciplina introdotta con la Riforma del Terzo Settore.
Il decreto, i cui contenuti sono illustrati ed approfonditi nel secondo capitolo, definisce i caratteri della strumentalità e della secondarietà che devono connotare le attività diverse degli Enti del Terzo Settore per la loro permanenza nel Registro Unico Nazionale.
Considerazioni introduttive 6
1. Le attività di interesse generale 7
1.1 Tassatività dell’elenco di cui all’articolo 5 del Codice del Terzo Settore. 10
1.1.1 Interventi e servizi sociali 10
1.1.2 Interventi e prestazioni sanitarie 11
1.1.3 Prestazioni socio-sanitarie 12
1.1.4 Educazione, istruzione e formazione professionale 13
1.1.5 Interventi e servizi finalizzati alla salvaguardia dell’ambiente, all’utilizzo accorto delle risorse
naturali e alla tutela degli animali 14
1.1.6 Interventi di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio 15
1.1.7 Formazione universitaria e post-universitaria 16
1.1.8 Ricerca scientifica di particolare interesse sociale 17
1.1.9 Organizzazione e gestione di attività culturali, artistiche o ricreative di interesse sociale 19
1.1.10 Radiodiffusione sonora a carattere comunitario 20
1.1.11 Organizzazione e gestione di attività turistiche di interesse sociale, culturale o religioso 20
1.1.12 Formazione extra-scolastica 22
1.1.13 Servizi strumentali ad enti del Terzo settore 22
1.1.14 Cooperazione allo sviluppo 23
1.1.15 Commercio equo e solidale 24
1.1.16 Servizi finalizzati all'inserimento o al reinserimento nel mercato del lavoro 25
1.1.17 Alloggio sociale 26
1.1.18 Accoglienza umanitaria ed integrazione sociale dei migranti 27
1.1.19 Agricoltura sociale 27
1.1.20 Organizzazione e gestione di attività sportive dilettantistiche 28
1.1.21 Beneficenza 30
1.1.22 Promozione della cultura della legalità, della pace tra i popoli, della nonviolenza e della
difesa non armata 31
1.1.23 Promozione e tutela dei diritti umani, civili, sociali e politici, nonché dei diritti dei
consumatori e degli utenti delle attività di interesse generale, promozione delle pari opportunità e
delle iniziative di aiuto reciproco, incluse le banche dei tempi e i gruppi di acquisto solidale 32
1.1.24 Cura di procedure di adozione internazionale ai sensi della legge 4 maggio 1983, n. 184 33
1.1.25 Protezione civile 34
1.1.26 Riqualificazione di beni pubblici inutilizzati o di beni confiscati alla criminalità organizzata 34
1.2 Svolgimento in via esclusiva o principale 34
2. Le attività diverse da quelle di interesse generale 35
2.1 Requisito formale: la previsione statutaria 36
2.1.1 I rami ETS degli enti religiosi civilmente riconosciuti 37
2.1.2 Esercizio di attività diverse in assenza di previsione statutaria 37
2.2 Requisito qualitativo: natura strumentale alla realizzazione delle specifiche finalità civiche,
solidaristiche e di utilità sociale 38
2.3 Requisito quantitativo: carattere secondario. Quale criterio utilizzare? 39
2.3.1 Secondarietà civilistica e secondarietà fiscale 40
2.4 Attestazione del carattere secondario e strumentale nei documenti di bilancio 41
2.5 I controlli 42
2.5.1 Le verifiche dell’organo di controllo 42
2.5.2 I controlli degli uffici del RUNTS: gli obblighi di comunicazione da parte degli ETS e le
sanzioni 42
2.5.3 I controlli della guardia di finanza 43
2.6 Casistica e rapporti con le attività di raccolta fondi di cui all’articolo 7 CTS 43
2.6.1 Attività che perseguono in via diretta la mission dell’ETS 44
2.6.2 Attività di mero supporto finanziario. Il caso delle sponsorizzazioni e i charity shop 45
2.7 Entrata in vigore del Decreto e sua effettiva operatività 47
L’undicesima edizione del Manuale si presenta completa e aggiornata in quanto, oltre ad offrire una puntuale disamina degli aspetti legali, civilistici, tributari, economici, pratici, organizzativi e gestionali degli enti non commerciali in generale e delle associazioni in particolare, contiene un’analisi completa e dettagliata della Riforma del Terzo settore, di cui vengono trattati tutti gli aspetti, dalla definizione di Terzo settore, al regime di controllo e vigilanza sull’ente, dall’adeguamento dello statuto al bilancio, dai tratti caratteristici di tutti gli enti del Terzo settore al nuovo regime fiscale.
Sono inoltre oggetto dell’opera: la costituzione dell’associazione; gli adempimenti dopo la costituzione; gli organi dell’associazione, gli adempimenti contabili e il bilancio; gli strumenti di responsabilità sociale; il D.Lgs. n. 231/2001; l’estinzione dell’associazione; le prestazioni di lavoro all’interno delle ASD; le onlus; le imprese sociali; le società benefit; le start up innovative a vocazione sociale; la prevenzione e il contrasto all’evasione degli enti non commerciali; i rapporti con l’estero; la fiscalità degli immobili.
Completa il volume il formulario disponibile online, in formato editabile e stampabile.
Il volume include:
- Formulario online
- Normativa di settore
Susanna Beretta
È tra i maggiori esperti in diritto tributario delle associazioni, delle fondazioni e delle altre realtà del non profit, nonché consulente specializzata in amministrazione e gestione degli enti del Terzo settore e degli enti ecclesiastici. È iscritta all’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Monza e Brianza ed esercita la libera professione dal 1991, occupandosi, inoltre, di imprese e società, bilanci sociali e responsabilità sociale delle imprese. Esercita l’attività di revisore legale dei conti. È componente di commissioni studi e gruppi di lavoro sul tema enti non commerciali e enti culturali. Già redattrice in settimanali, collabora con riviste giuridiche e fiscali ed è relatore in convegni di studio sul tema del Terzo settore. Organizza ed è relatore in convegni presso i licei sul tema del Terzo settore e presso le scuole primarie sul tema dell’economia, del diritto e dell’educazione civica insegnato ai ragazzi. È ideatrice del progetto depositato “Lezioni di diritto, finanza ed economia”, sulle modalità didattiche di insegnamento delle discipline fiscali ed economiche e dell’educazione civica nelle scuole primarie e secondarie di primo grado. È autrice, con Denise Beretta, del libro “Conoscere l’economia, la finanza e la civica”, edito da Maggioli editore ed è ideatrice del “Grande Gioco della Finanza” dedicato all’insegnamento dell’educazione civica, del diritto e dell’economia insegnato ai bambini e ai ragazzi. Ha pubblicato, con Maggioli editore, opere che si annoverano tra le più complete nel settore giuridico ed economico delle associazioni e degli enti del Terzo Settore.
Parte I – Disciplina civilistica delle associazioni
1 La riforma del terzo settore. La legge delega. La riforma del Terzo settore. Prima tappa: la legge delega e i principi di base
1.1 Premessa
1.2 Definizione di Terzo settore
1.3 Finalità della riforma del Terzo settore
1.4 Gli elementi qualificanti della riforma del Terzo settore
1.5 Riepilogo della riforma del Terzo settore
2 La riforma del Terzo settore. Le tappe successive alla legge delega: l’emanazione dei decreti legislativi. L’emanazione dei decreti correttivi. La legge di bilancio 2019 e ulteriori interventi
3 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Il codice del Terzo settore
3.1 Premessa
3.2 La finalità del codice del Terzo settore
3.3 Principi alla base del codice del Terzo settore
3.4 Normativa applicabile
3.5 Gli enti del Terzo settore
3.5.1 Definizione di ente del Terzo settore
3.5.2 Enti esclusi dalla definizione di ente del Terzo settore
3.5.3 Disciplina per gli enti religiosi
3.5.4 La composizione della base associativa. Chiarimenti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
3.5.5 Le organizzazioni non governative e il Registro Unico Nazionale del Terzo settore. Chiarimenti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
3.6 I requisiti oggettivi degli enti del Terzo settore
3.6.1 I requisiti oggettivi
3.6.2 L’attività di interesse generale
3.6.3 Le attività diverse
3.6.4 Altre attività esercitate: le attività di raccolta fondi
3.6.5 Il requisito dell’assenza dello scopo di lucro
3.7 Il Registro unico nazionale
3.8 La denominazione sociale
3.9 Gli adeguamenti statutari. Chiarimenti e approfondimenti
3.9.1 Gli adeguamenti statutari. Chiarimenti da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
3.9.2 Adeguamenti statutari. Ulteriori chiarimenti da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
3.9.3 La disamina di alcuni aspetti legati all’atto costitutivo e allo statuto da parte del Consiglio Nazionale del Notariato
3.9.4 Ulteriori indicazioni da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali in tema di nomina organo di amministrazione e quorum assemblee
3.9.5 Chiarimenti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali: statuti degli enti del Terzo settore – Associazioni non riconosciute costituite con atto pubblico
3.9.6 Proroga al 31 marzo 2021 per adeguare lo statuto degli ETS
3.10 Indicazioni Del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili. Periodo transitorio. Disciplina speciale degli enti iscritti nei registri territoriali
3.10.1 Inquadramento generale e ambito di applicazione della normativa
3.10.2 Gli enti del Terzo settore
3.10.3 Attività esercitabili: attività d’interesse generale e altre attività
3.10.4 Attività secondarie e raccolta fondi
3.10.5 Il patrimonio
3.10.6 Distribuzione di utili e destinazione del patrimonio
4 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Le scritture contabili, il bilancio, il bilancio sociale, i libri obbligatori
4.1 Premessa
4.2 Scritture contabili, bilancio e relazione di missione
4.2.1 Le scritture contabili, il bilancio e la relazione di missione
4.2.2 Semplificazioni per gli enti di minori dimensioni
4.2.3 Disciplina per gli enti del Terzo settore – Imprese commerciali
4.2.4 Deposito del bilancio
4.2.5 Indicazioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili. Bilancio d’esercizio: elementi generali
4.2.6 Modulistica di bilancio degli enti del Terzo settore. Indicazioni del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
4.3 Il bilancio sociale e gli ulteriori obblighi di informativa
4.3.1 Il bilancio sociale
4.3.2 Ulteriori obblighi di informativa
4.3.3 Indicazioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili. Tempistica di redazione e di deposito del bilancio sociale
4.3.4 La valutazione dell’impatto sociale nella riforma del Terzo settore
4.4 Libri sociali obbligatori
4.4.1 I libri sociali obbligatori
4.4.2 Diritto di disamina
5 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Il lavoro. Il volontariato. Le attività di volontariato
5.1 Premessa
5.2 Il lavoro negli enti del Terzo settore
5.3 Il lavoro volontario
5.3.1 Il Registro dei volontari
5.3.2 Definizione di volontario
5.3.3 Divieto di retribuzione e rimborso delle spese
5.3.4 Incompatibilità
5.3.5 Assicurazione obbligatoria
5.4 La promozione della cultura del volontariato
5.5 Indicazioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Attività di volontariato
5.6 Indicazioni da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali in tema di volontari
5.7 Incompatibilità tra lo status di volontario e quello di lavoratore
6 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Le associazioni e le fondazioni
6.1 Premessa
6.2 La costituzione dell’associazione
6.2.1 L’atto costitutivo
6.2.2 Lo statuto
6.3 Il riconoscimento
6.3.1 Procedura per l’acquisto della personalità giuridica
6.3.2 Mancata sussistenza delle condizioni
6.3.3 Il patrimonio minimo
6.3.4 Conseguenze del riconoscimento
6.3.5 Indicazioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Contenuto dell’atto costitutivo e acquisto personalità giuridica
6.4 Gli associati. Procedura di ammissione
6.5 L’assemblea
6.5.1 Diritto di voto e deleghe
6.5.2 Le competenze dell’assemblea
6.5.3 Indicazioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Funzionamento e governance: associati e organo assembleare
6.5.4 Articolo 24 del d.lgs. n. 117/2017 (codice del Terzo settore). Numero massimo di deleghe conferibili ad ogni associato. Chiarimenti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
6.6 L’organo di amministrazione
6.6.1 La nomina
6.6.2 La responsabilità degli amministratori
6.6.3 Indicazioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Funzionamento e governance: organo amministrativo e responsabilità
6.6.4 Ammissibilità di un organo di amministrazione monocratico all’interno degli enti del Terzo settore ex art. 26, codice del Terzo settore
6.7 L’organo di controllo e la revisione legale dei conti
6.7.1 La nomina dell’organo di controllo
6.7.2 I requisiti dei componenti dell’organo di controllo
6.7.3 I compiti dell’organo di controllo
6.7.4 La revisione legale dei conti
6.7.5 Indicazioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Funzionamento e governance: organo di controllo e revisione
6.7.6 La decorrenza dell’obbligo della nomina dell’organo di controllo. Chiarimenti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e del CNDCEC
6.7.7 Norme di comportamento dell’organo di controllo degli enti del Terzo settore. Documento del CNDCEC
7 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina.Particolari categorie di enti del Terzo settore: le organizzazioni di volontariato
7.1 Definizione di organizzazione di volontariato
7.2 La denominazione delle organizzazioni di volontariato
7.3 Il lavoro nelle organizzazioni di volontariato
7.4 Le risorse delle organizzazioni di volontariato
7.5 L’organo di amministrazione nelle organizzazioni di volontariato
7.6 Indicazioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Organizzazioni di volontariato
7.7 Trasformazione da ODV in APS e viceversa in regime transitorio. Chiarimenti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
7.8 Chiarimenti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali: costituzione di associazione ai sensi dell’art.36 con numero di associati inferiore a quello minimo richiesto per ODV/APS
8 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Particolari categorie di enti del Terzo settore: le associazioni di promozione sociale
8.1 Definizione e caratteristiche delle associazioni di promozione sociale
8.2 La denominazione delle associazioni di promozione sociale
8.3 Il lavoro nelle associazioni di promozione sociale
8.4 Indicazioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Associazioni di promozione sociale
8.5 Chiarimenti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali: costituzione di associazione ai sensi dell’art.36 con numero di associati inferiore a quello minimo richiesto per ODV/APS
8.6 Applicabilità nel periodo transitorio del requisito della operatività da almeno un anno ai fini della iscrizione al registro regionale. Chiarimenti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
9 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Particolari categorie di enti del Terzo settore: gli enti filantropici
9.1 Definizione di ente filantropico
9.2 La denominazione degli enti filantropici
9.3 Le caratteristiche degli enti filantropici
9.4 Indicazioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Enti filantropici.
10 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Particolari categorie di enti del Terzo settore: le reti associative
10.1 Definizione di rete associativa e caratteristiche
10.2 Le reti associative nazionali
10.3 Altre attività esercitate
10.4 Regole particolari di ordinamento interno
10.5 Indicazioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Reti associative
11 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Particolari categorie di enti del Terzo settore: le società di mutuo soccorso
11.1 Inquadramento delle società di mutuo soccorso nel panorama normativo
11.2 Disciplina particolare
11.3 Indicazioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Società di mutuo soccorso
11.4 Iscrizione al registro regionale delle associazioni di promozione sociale da parte di una ex Società di mutuo soccorso (SOMS). Chiarimenti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
12 La riforma del Terzo settore. Il Registro unico nazionale del Terzo settore
12.1 Istituzione del Registro unico nazionale del Terzo settore
12.2 La struttura del Registro
12.3 La procedura di iscrizione nel Registro
12.4 Le informazioni contenute nel Registro
12.5 Estinzione o scioglimento dell’ente. Cancellazione e migrazione in altra sezione
12.6 Verifica periodica di permanenza dei requisiti
12.7 Operatività del Registro unico nazionale del Terzo settore e conseguente operatività della normativa del codice del Terzo settore
12.8 Modalità di iscrizione nel Registro unico nazionale del Terzo settore
13 La riforma del Terzo settore. I rapporti con gli enti pubblici
13.1 Gli strumenti di coinvolgimento attivo degli enti del Terzo settore
13.2 Gli strumenti di coinvolgimento attivo degli enti del Terzo settore: le convenzioni
13.3 Disposizioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Rapporti di collaborazione tra enti del Terzo settore ed enti pubblici
14 La riforma del Terzo settore. La promozione e il sostegno degli enti del Terzo settore. Il Consiglio nazionale del Terzo settore. I Centri di servizio per il volontariato. Altre specifiche misure di sostegno e promozione
14.1 Premessa
14.2 Il Consiglio nazionale del Terzo settore
14.3 I Centri di servizio per il volontariato
14.4 Altre specifiche misure di promozione e sostegno
15 La riforma del Terzo settore. I titoli di solidarietà e altre forme di finanza sociale
15.1 La finanza sociale a favore degli enti del Terzo settore
15.2 I titoli di solidarietà
15.3 Social Lending
15.4 Disposizioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Finanziamento degli enti del Terzo settore e nuove forme di finanza sociale
16 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Attività di monitoraggio, vigilanza e controllo sugli enti del Terzo settore
16.1 Premessa
16.2 I controlli sugli enti del Terzo settore
16.3 Le sanzioni a carico dei rappresentanti legali e dei componenti degli organi amministrativi
16.4 I controlli fiscali
16.5 L’attività di vigilanza sugli enti del Terzo settore
16.6 La “Cabina di regia”
17 La riforma del Terzo settore. Il regime transitorio
17.1 Premessa
17.2 Le modifiche al codice civile e le altre modifiche normative
17.3 Le norme transitorie e di attuazione
17.4 Le disposizioni abrogate
17.5 Chiarimenti da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
18 La riforma del Terzo settore. La Fondazione Italia Sociale
18.1 Premessa
Modello di domanda per il riconoscimento del Credito di imposta per le sponsorizzazioni sportive 2020, da inviare con gli allegati richiesti, all’indirizzo pec ufficiosport@pec.governo.it e all’indirizzo mail servizioprimo.sport@governo.it.
L’articolo 81, comma 1, del decreto-legge 14 agosto 2020, n.104, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 ottobre 2020, n.126 ha concesso ai lavoratori autonomi, alle imprese e a gli enti non commerciali che effettuano investimenti in campagne pubblicitarie, incluse le sponsorizzazioni, nei confronti di leghe che organizzano campionati nazionali a squadre nell'ambito delle discipline olimpiche ovvero società sportive professionistiche e società ed associazioni sportive dilettantistiche iscritte al registro CONI operanti in discipline ammesse ai Giochi Olimpici e che svolgono attività sportiva giovanile un contributo, sotto forma di credito d'imposta, pari al 50% degli investimenti effettuati a decorrere dal 1° luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2020.
eBook in pdf di 123 pagine, che prende in esame l’introduzione dell’obbligo generalizzato della redazione del bilancio sociale, inserito all’interno della Riforma del Terzo Settore, in particolare per le imprese sociali.
Il bilancio sociale serve a raccontare la propria storia aziendale, associativa o cooperativistica, con esso si diventa più facilmente riconoscibili e ci si distingue all’interno della comunità, per questo motivo il libro rappresenta uno strumento utilissimo anche per imprese ed enti di piccole dimensioni.
Il testo vuole dare una panoramica, anche con esempi concreti, su “cosa” è oggi il bilancio sociale sia nel mondo profit che nel mondo no profit, costituendo un ausilio per chi vi si approccia per la prima volta ma anche per chi da anni affronta la redazione di questo documento.
Grazie alla parte dedicata ad una ipotesi di lavoro, l'ebook rappresenta una vera e propria guida operativa, indispensabile per districarsi nell’ampio spettro di possibilità redazionali; pur non essendoci disposizioni “prescrittive” infatti, gli autori individuano una serie di capitoli che necessariamente devono comporre il bilancio sociale per il raggiungimento delle sue finalità.
Aggiornato con le nuove linee guida del d.m. del ministro del lavoro e delle politiche sociali del 4 luglio 2019.
Nel suo interno si troverà:
a cura di Giuliana Cassioli, Alberto Ceccarelli, Eros A. Tavernar
1 Introduzione
1.1 Il significato di ‘rendicontare’
1.2 La definizione dei valori e la ‘mission’
1.3 Comunicazione e democrazia nello sviluppo di buone pratiche
1.4 La ricerca di una ‘definizione’ di bilancio sociale
1.5 I principi generali del bilancio sociale
1.6 Struttura del bilancio sociale: ipotesi di lavoro
2 Bilancio sociale nel mondo no profit
2.1 Soggetti
2.2 Regime transitorio
2.3 Cosa cambia?
2.4 Il bilancio sociale nel no profit
2.5 Peculiarità
2.6 In pratica
2.7 Riferimenti
2.8 Accenno: enti locali e bilancio sociale
2.9 Conclusioni
3 Bilancio sociale nel mondo profit
3.1 Introduzione
3.1.1 Cosa si intende per RSI
3.1.1.1 I destinatari della RSI
3.1.1.2 Vantaggi e svantaggi
3.1.1.3 La struttura operativa
3.1.1.4 Gli obiettivi della RSI per uno sviluppo sostenibile
3.2 I numeri della responsabilità sociale di impresa in Italia
3.2.1 Territorio/finanziamenti
3.2.2 La responsabilità sociale nel mondo, un interesse sempre maggiore
3.2.3 La RSI ed i rapporti tra aziende profit e imprese sociali
3.2.3.1 Il progetto LOIEs
3.2.3.2 I risultati alla luce delle teorie aziendaliste
3.2.3.3 Conclusioni e sviluppi futuri
3.3 Il bilancio sociale
3.3.1 Trasparenza
3.3.2 Rispetto degli interessi delle parti interessate o stakeholder
3.3.3 Rispetto del principio di legalità
3.3.4 Rispetto delle norme internazionali di comportamento
3.3.5 Rispetto dei diritti umani
3.4 Redazione
3.4.1 Mission, attività e strategie dell’organizzazione
3.4.2 Metodologie per costruire la mission d’impresa
3.4.3 L’identificazione degli stakeholder
3.4.4 Valore aggiunto
3.5 Modelli di gestione aziendale innovativi
3.5.1 Lo standard SA 8000
3.5.2 Lo standard AA1000
3.5.3 Lo standard ISO 26000
3.5.4 Global reporting initiative (GRI)
3.5.5 Istituto europeo per il bilancio sociale (IBS)
3.5.6 Gruppo di studio sul bilancio sociale (GBS)
3.6 Il bilancio sociale come strumento di management
3.6.1 La funzione comunicativa del bilancio sociale
3.6.2 Conseguenze negative della rendicontazione sociale
3.6.3 Bilancio sociale e bilancio d’esercizio a confronto
3.7 Caso bilancio sociale Ferrero
3.7.1 Introduzione
3.7.1.1 Il Gruppo in sintesi
3.7.1.2 Le persone
3.7.1.3 Il Pianeta
3.7.1.4 Mappatura degli stakeholder
3.7.1.5 Obiettivi raggiunti e da raggiungere
3.7.2 I consumatori
3.7.2.1 La nutrizione
3.7.2.2 L’innovazione.
3.7.2.3 La qualità
3.7.2.4 La comunicazione responsabile
3.7.3 Le donne e gli uomini Ferrero
3.7.3.1 La fondazione Ferrero
3.7.3.2 Il Progetto Imprenditoriale Michele Ferrero
3.7.3.3 Kinder + Sport
3.7.4 La catena del valore
3.7.4.1 Le pratiche agricole sostenibili Ferrero
3.7.4.2 Il cacao
3.7.4.3 L’olio di palma
3.7.4.4 Le nocciole
3.7.4.5 Latte e uova da galline allevate a terra
3.7.4.6 Lo zucchero
3.7.5 Le certificazioni
3.7.5.1 ISO 14001 e 50001
3.7.5.2 Risparmio energetico
3.7.5.3 Evitare gli sprechi
3.7.5.4 Gestione delle risorse idriche
3.7.5.5 Emissioni di CO2