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Gli enti religiosi nel Terzo settore: aspetti civilistici, contabili e fiscali; eBook in pdf di 228 pagine.
Aggiornato alla Legge di Bilancio 2024 e alla Legge delega per la Riforma fiscale
eBook in pdf di 228 pagine.
La recente entrata in vigore dei decreti legislativi per il riordino e la revisione del Terzo settore, realizza un’importante opera di riforma di «un settore collocato tra lo Stato e il mercato, tra la finanza e l’etica, tra l’impresa e la cooperazione», in armonia con i principi costituzionali di solidarietà e di sussidiarietà.
In questo variegato universo, caratterizzato da un’estrema frammentazione e da una pluralità di disposizioni che si sono stratificate nel tempo, il legislatore interviene al fine di emanare un’articolata disciplina di riforma, sul presupposto che profit e non profit possono rapportarsi in modo complementare, al fine di ottenere una concreta tutela e valorizzazione dei diritti civili e sociali, attraverso la costruzione di reti solidali, in cui lo Stato (insieme alle Regioni e ai Comuni) e le associazioni di Terzo settore collaborino in modo sistematico.
In tale contesto, si inserisce una riflessione in materia di inquadramento degli enti religiosi, per cui vengono previste — nel Codice del Terzo settore — disposizioni ad hoc (anche in ambito fiscale e tributario), che si allineano ai recenti orientamenti della giurisprudenza nazionale e ai principi comunitari (in particolare, in materia di esenzione ICI/IMU).
il presente lavoro con l’obiettivo di analizzare gli aspetti giuridici, fiscali e contabili che caratterizzano il nuovo inquadramento degli enti religiosi nel terzo settore, attraverso anche casi di studio esemplificativi si articola in tre parti:
Un’attenta disamina di tutti gli aspetti sopra prospettati, ci porta a riflettere, ed attenzionare la principale peculiarità dei “rami ETS” e dei “rami/IS” degli enti religiosi legata al loro assoggettamento sia alle norme proprie della rispettiva Confessione, sia alla disciplina contenuta nel CTS o nel D. Lgs. n. 112/2017, secondo che si tratti di un “ramo ETS o IS.
Premessa
Parte prima - L’ente ecclesiastico civilmente riconosciuto. disciplina tributaria
1. La soggettività tributaria dell’ente ecclesiastico civilmente riconosciuto
2. La disciplina tributaria delle attività diverse
3. Aliquota IRES alla metà per gli enti religiosi
4. IRES dimezzata. Requisisti soggettivi e oggettivi per fruire della riduzione (circolare delle Entrate n. 15/E del 17 maggio 2022)
4.1 Coordinamento con il Codice di Terzo settore
4.2 Un quadro finale di sintesi
4.3 Enti religiosi di confessioni acattoliche
5. Circolare n. 35/E del 28 dicembre 2023. Nuovi chiarimenti in tema all’agevolazione IRES
5.1 Il concetto di “gratuità”
5.2 Gestione statico conservativa del patrimonio immobiliare
5.3 Impiego parziale, nell’attività istituzionale, dei proventi ritratti dalla locazione/vendita che hanno beneficiato della riduzione Ires
5.4 Attività commerciali, strumentali ai fini di religione o di culto, esercitate in maniera marginale
6. Istituti per il sostentamento del Clero. Possibilità di esercitare attività diverse/commerciali
7. Enti ecclesiastici ed esenzioni tributarie: recenti orientamenti Giurisprudenziali
7.1 Esenzione TARSU per edifici adibiti al culto. Un recente orientamento della Cassazione
7.2 Esenzione e riduzione IMU per gli enti ecclesiastici. Legge di Bilancio 2024 e note della CEI
7.2.1 Esenzioni. Casi pratici peculiari
7.2.2 Casi di riduzione IMU
7.2.3 Nuovo modello dichiarazione IMU
7.3 IMU ed enti religiosi. Il punto della Cassazione (sent. n. 35123/2022)
7.4 Sovvenzioni pubbliche per confessioni religiose. Orientamenti giurisprudenziali UE
7.5 Enti ecclesiastici ed agevolazioni fiscali (ICI/IMU). La procedura di infrazione UE
8. La disciplina del procedimento di trasformazione, fusione e scissione degli enti religiosi civilmente riconosciuti
8.1 Operazioni straordinarie degli EECR. Ipotesi di fusione per incorporazione: IRES, IVA e imposta di registro
Parte seconda – L’ente ecclesiastico nella riforma del Terzo settore
1. La riforma del Terzo settore. Sintesi dei contenuti
1.1 Nuovi parametri di non commercialità degli ETS: aspetti definitori, natura retrospettiva e criticità
2. Inquadramento dell’ente religioso nella disciplina di riforma del Terzo settore
3. La (nuova) definizione di Ente religioso nel Codice del Terzo settore. Peculiarità semantiche
4. Coerenza e ragionevolezza nei riferimenti all’ ispirazione confessionale degli enti del Terzo settore
4.1 Le attività di religione e di culto – estraneità al CTS
5. Adempimenti richiesti ai fini dell’iscrizione al RUNTS. Le novità introdotte dalla legge di Governance del PNRR
6. L’adozione del Regolamento. Formalità e contenuti
7. Domanda di iscrizione al RUNTS. Indicazioni pratiche
8. Il Regolamento per il “Ramo ETS”. Indicazioni pratiche fornite dalla CEI
8.1 Iscrizione di rami ETS di enti religiosi: denominazione, condizioni e obblighi
9. Il Regolamento del “Ramo Impresa sociale”
10. Il patrimonio destinato e le scritture contabili separate. Normativa, recenti orientamenti giurisprudenziali e modifiche introdotte dal PNRR
11. Norme non applicabili agli enti religiosi. Profili di specialità
12. La disciplina tributaria per il ramo ETS dell’ente ecclesiastico
12.1 Ramo ETS dell’ente ecclesiastico. Novità previste nella Legge Delega fiscale
RASSEGNA GIURISPRUDENZIALE IN TEMA DI ESENZIONI TRIBUTARIE
Cassazione sentenza n. 4027 del 14 marzo 2012
Cassazione civile, Sez. VI, 19 dicembre 2018, ordinanza n. 32789
Cass., sent. n. 42, 3 gennaio 2018
Corte di cassazione - Sentenza 29 aprile 2015, n. 8649 127
Cassazione civile sez. trib., sent. 08/07/2015 n. 14225
FAC SIMILI REGOLAMENTO RAMO ETS E RAMO IS
ADOZIONE DEL REGOLAMENTO E DESTINAZIONE DEL PATRIMONIO AI SENSI DELL’ART. 1, CO. 3, D.LGS. 3 LUGLIO 2017, N. 112
REGOLAMENTO PER LO SVOLGIMENTO DI ATTIVITÀ DI INTERESSE GENERALE AI SENSI DEL D.LGS. 3 LUGLIO 2017, N. 117
ADOZIONE DEL REGOLAMENTO E DESTINAZIONE DEL PATRIMONIO AI SENSI DELL’ART. 4 CO. 3, D.LGS. 3 LUGLIO 2017, N. 117
Parte terza – Il “ramo” ETS/IS degli enti religiosi: il patrimonio, aspetti contabili ed il bilancio
1. Dagli enti ecclesiastici agli enti religiosi: la prospettiva economico-aziendale ed il bilancio
1.1 Dall’ente ecclesiastico all’ente religioso: la modifica nominale nel Codice del Terzo Settore e la compliance contabile
1.2 Le condizioni per l’accesso al regime contabile del terzo settore
1.2.1 Le attività di interesse generale e le risorse
1.2.2 La finalità non lucrativa
1.2.3 Lo svolgimento di attività diverse: ammissibilità
1.2.4 Il divieto di distribuzione di utili o avanzi di gestione: l’utilità della contabilità separata
1.2.5 L’obbligo di devoluzione del patrimonio e le implicazioni contabili
1.2.6 Le novità IVA
2. Il bilancio dei “rami” ETS/IS degli enti religiosi
2.1 Gli obblighi contabili in capo al “ramo” ETS/IS
2.2 Lo schema ed il Modello del bilancio d’esercizio: la distinzione tra “rami non piccoli” e “rami piccoli”
2.2.1 Alcune considerazioni sul passaggio di regime da ente piccolo a non piccolo e viceversa
2.3 Lo schema di Stato Patrimoniale: il Modello A)
2.4 Il rendiconto gestionale: il Modello B)
2.4.1 L’attività volontaristica, il peso dei costi e proventi figurativi nel “ramo” ETS
2.4.2 Il rendiconto per cassa: Modello D)
2.5 La relazione di missione: Modello C)
2.5.1 Il principio di rilevanza delle informazioni nella relazione di missione
2.5.2 L’identikit del ramo religioso ETS
2.5.3 Le informazioni patrimoniali-finanziarie
2.5.4 Le informazioni su impegni e reinvestimento fondi ................................................................ 183
2.5.5 Le informazioni sul funzionamento sociale
2.5.6 L’andamento economico ed il raggiungimento dello scopo sociale
2.6 La raccolta fondi
2.7 Gli enti religiosi non civilmente riconosciuti: la convenienza o l’ opportunità di far parte del Terzo Settore
3. Costituzione del ramo o operazione di trasformazione: profili contabili, il patrimonio. Esempi.
3.1 La costituzione del ramo ETS: il “patrimonio destinato” nella prospettiva economico-aziendale
3.1.1 Disciplina del “patrimonio destinato”: dubbi interpretativi ed applicativi
3.1.2 L’individuazione dei beni
3.2 La (non) commercialità dell’attività e del “ramo” ETS
3.2.1 Il test
3.2.2 La natura del “ramo ETS”
3.3 Case study : la costituzione di un “ramo ETS”
3.4 L’ipotesi del “ramo ONLUS” di un ente religioso che assume la veste di “ramo ETS”
3.5 Case study: il “ramo ONLUS” che si trasforma in “ramo” ETS. La verifica della natura del “ramo”
3.6 Il “ramo ETS” diviene “ramo IS”
3.7 La costituzione del “ramo ETS” e convenienza ad aggregarsi con altri “rami”
3.8 Case study: “La Diocesi per il Territorio”, dall’ONLUS al “ramo ETS”
Bibliografia
Tool excel che consente di analizzare il Bilancio e il Rendiconto per Cassa degli ultimi 2 esercizi degli Enti del terzo settore (ETS), in modo semplice e rapido, producendo dettagliati Report gestionali.
Gli Enti del terzo settore regolati dal D.lgs. 117/2017, necessitano di una approfondita analisi gestionale al pari delle imprese di produzione profit.
Il tool è suddiviso in 2 moduli:
Ognuno dei 2 Moduli produce un REPORT dettagliato con indici e rapporti di composizione, completi di grafici andamentali di confronto con l’esercizio precedente e un pratico foglio di Word dove l’analista può annotare osservazioni di commento.
Il prodotto necessita di Microsoft Excel (non funziona con Mac / OpenOffice).
ATTENZIONE: Per l'utilizzo del foglio excel, al primo avvio è richiesto un codice di sblocco che verrà inviato via email (si consiglia di controllare eventualmente anche lo spam).
Guida sulla disciplina fiscale agevolata degli enti non commerciali e delle Onlus:
Aggiornato alla riforma della disciplina dell'IVA per gli enti non commerciali - Decreto Milleproroghe 2024
eBook in pdf di 138 pagine.
Questo e-book tratta la disciplina fiscale di base delle organizzazioni non profit, cioè di tutte quelle organizzazioni di diritto privato che non hanno scopo di lucro, escluse quelle che hanno forma giuridica di impresa, ma non hanno scopo di profitto e producono beni e servizi di utilità sociale, vale a dire le imprese sociali e le cooperative sociali. Questa disciplina fiscale di base è quella prevista specificamente per gli enti non commerciali dal TUIR (artt. 143 – 149) e dalle altre leggi fiscali. Gli “enti non commerciali” sono quegli enti pubblici e privati (essenzialmente: associazioni, fondazioni e comitati) che non hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali, come prevede la lettera c) del 1°comma dell’art. 73 del TUIR.
Oltre alla normativa fiscale degli enti non commerciali è trattata in questo e-book anche la disciplina delle ONLUS – Organizzazioni non lucrative di utilità sociale, qualifica tributaria che identifica quelle organizzazioni non profit (comprese le cooperative sociali, che sono trattate in un apposito e-book dello stesso autore) che maggiormente garantiscono l’assenza dello scopo di lucro e, di conseguenza, la serietà degli scopi solidaristici od altruistici e, pertanto, sono reputate dalla legge meritevoli di usufruire di un regime fiscale particolarmente agevolato, con agevolazioni maggiori rispetto a quello previsto per gli enti non commerciali (già abbastanza agevolato), che riguarda una pluralità di imposte ed a cui si accede attraverso l’adozione della qualifica fiscale di ONLUS.
La struttura del testo è la seguente:
Infine, oltre a non trattare gli ETS – Enti del terzo settore, che sono trattati nell’e-book sulla riforma del terzo settore dello stesso autore, questo e-book non esamina la particolare categoria di associazioni costituita dalle organizzazioni di volontariato, anch’essa trattata in un apposito e-book sempre dello stesso autore del presente testo.
1. La disciplina fiscale degli enti non commerciali che non hanno la qualifica di onlus o di ente del terzo settore
1.1 Gli enti non commerciali che non hanno la qualifica di ONLUS o di ETS: le associazioni non riconosciute e quelle riconosciute, le fondazioni ed i comitati
1.2 La definizione degli “enti non commerciali” e la loro disciplina tributaria ai fini dell’imposta sul reddito (IRES)
1.3 La disciplina tributaria degli enti non commerciali ai fini dell’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA) e gli obblighi contabili per le attività commerciali eventualmente svolte
1.3.1 La disciplina tributaria degli enti non commerciali ai fini dell’IVA che viene abrogata il 31 Dicembre 2024
1.3.2 La riforma della disciplina dell'IVA per gli enti non commerciali che entra in vigore il 1° Gennaio 2025
1.3.3 Gli obblighi contabili per le attività istituzionali e per quelle commerciali eventualmente svolte dagli enti non commerciali
1.4 L’IRAP, l’IMU e l’Imposta comunale sulla pubblicità per gli enti non commerciali. La locazione a canone agevolato di immobili dello Stato. L’art. 2645-ter del Codice Civile
1.5 Le agevolazioni fiscali previste dal TUIR per le erogazioni liberali a favore di enti non commerciali che non hanno la qualifica di ONLUS o di ETS
1.5.1 Le agevolazioni fiscali previste dal TUIR per le erogazioni liberali a favore di enti non commerciali. In particolare: l’Art bonus e lo School bonus
1.5.2 La disciplina fiscale agevolata delle erogazioni liberali ai partiti ed ai movimenti politici
1.6 La disciplina delle cessioni gratuite di merce alle organizzazioni senza scopo di lucro: la Legge n° 166 del 2016 riformata dalla Legge n° 205 del 2017
2. Il regime fiscale agevolato delle onlus - organizzazioni non lucrative di utilità sociale
2.1 Le Organizzazioni non Lucrative di utilità sociale (ONLUS): definizione e caratteristiche. La sostituzione di esse da parte degli enti del terzo settore (ETS) disciplinati dal Dlgs 117/2017
2.2 Le ONLUS: il perseguimento esclusivo di finalità di solidarietà sociale ed il divieto di distribuzione degli utili
2.3 L’iscrizione nell’anagrafe unica delle ONLUS. La migrazione degli enti iscritti nell’anagrafe nel Registro unico nazionale del terzo settore (RUNTS)
2.3.1 L’iscrizione nell’anagrafe unica delle ONLUS
2.3.2 La migrazione degli enti iscritti nell’anagrafe unica delle ONLUS al Registro unico nazionale del terzo settore (RUNTS)
2.4 Le ONLUS “ex lege” o “di diritto”
2.5 Le agevolazioni fiscali previste per le ONLUS: l’imposta sul reddito (IRES)
2.6 Le agevolazioni fiscali previste per le ONLUS in materia di IRAP e di IVA
2.7 Le altre agevolazioni fiscali previste per le ONLUS dal Dlgs 460/1997 e quelle che si applicano in via transitoria ad esse (per gli anni di imposta dal 2018 al 2021 e finché la qualifica di ONLUS sarà attiva) previste dall’art. 82 del Dlgs 117/2017. L’IMU. Gli obblighi contabili
2.7.1 Le altre agevolazioni fiscali previste per le ONLUS dal Dlgs 460/1997 e quelle che si applicano in via transitoria ad esse previste dall’art. 82 del Dlgs 117/2017
2.7.2 L’esenzione delle ONLUS dall’IMU
2.7.3 Gli obblighi contabili delle ONLUS 4
2.8 Le erogazioni liberali destinate alle ONLUS (negli anni dal 2018 al 2022) disciplinate dall’art. 83 del Dlgs 117/2017. Le lotterie filantropiche. Il Social bonus. Le cessioni gratuite di merce alle ONLUS. Il cinque per mille dell’IRPEF
2.8.1 Le erogazioni liberali destinate alle ONLUS (negli anni dal 2018 al 2022) disciplinate dall’art. 83 del Dlgs 117/2017
2.8.2 Le lotterie filantropiche degli ETS e delle ONLUS fino a quando saranno attive
2.8.3 Il Social Bonus previsto dall’art. 83 del Dlgs 117/2017
2.8.4 Le cessioni gratuite di merce alle ONLUS disciplinate dalla Legge n° 166 del 2016
2.8.5 Le erogazioni liberali destinate alle ONLUS: il cinque per mille dell’IRPEF
2.9 L’affidamento alle ONLUS (fino al 2021) di beneficienza di trust o di fondi speciali o di beni vincolati finalizzati a garantire l’assistenza a persone disabili prive del sostegno familiare: gli articoli 1 e 6 della Legge n° 112 del 2016 (c.d. Legge sul “dopo di noi”). Le relative agevolazioni fiscali
Allegati normativi
Risvolti operativi della Riforma dello Sport: indicazioni per proseguire le attività rivolte a professionisti ed enti sportivi dilettantistici.
Aggiornato con il nuovo Decreto "Correttivo-bis" (D.Lgs. 120/2023 del 29 agosto) pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 4 Settembre, l'ebook fornisce un'analisi dettagliata delle sue conseguenze operative della Riforma dello sport.
Aggiornamenti gratuiti disponibili fino al 31 gennaio 2024
A distanza di pochi giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del secondo (e, almeno per ora, ultimo) decreto correttivo della novella in materia di sport, siamo particolarmente lieti di licenziare per le stampe questo manuale, già la cui intitolazione rende del tutto superflua una descrizione dei contenuti e soprattutto delle finalità. E d’altronde cosa si potrebbe aggiungere al tanto già scritto e detto
in questi decenni a proposito della necessità di riorganizzare in modo sistematico e organico la materia dello sport?
Quanti Registri sportivi esistono al momento, a quali devono iscriversi le ASD e le SSD, e a che fine? Cosa si intende per “attività sportiva”? È vero che acquisire la personalità giuridica da parte delle ASD comporta importanti vantaggi e sarà un procedimento semplice? Sarà davvero necessario modificare lo statuto dei sodalizi sportivi? Si potranno veramente distribuire utili nelle SSD?
Sono solo alcune delle tante domande che gli Enti Sportivi Dilettantistici, per i quali anche il perimetro definitorio è stato toccato dalla Riforma, si stanno ponendo da mesi, da quando cioè è entrata in vigore la Riforma dello sport, attuata dal “pacchetto” di decreti legislativi emanati nel 2022, operativi dal 1° luglio 2023 e già oggetto di due modifiche:
Che il settore sportivo stia attraversando un periodo di grande fibrillazione è cosa ben nota a coloro che in (o di) questo mondo vivono: la Riforma dello sport, accanto alle inevitabili
necessità di trasformazione che ogni novella porta con sè, ha originato infiniti dubbi e provocato accesi dibattiti interpretativi.
Senza entrare nel merito del lavoro sportivo – il cui impatto è tale da aver reso necessaria la pubblicazione di un volume di approfondimento a parte – i temi affrontati in questo libro costituiscono, ognuno per la parte di competenza, i pilastri su cui si andrà a definire l’assetto dello sport dilettantistico dei prossimi anni: studiarli, destreggiarsi tra le nuove norme e conoscerne le implicazioni pratiche farà la differenza tra essere protagonisti del cambiamento o subirlo senza riuscire a governarlo.
a cura di Maria Cristina Dalbosco
eBook di 209 pagine
Introduzione alla riforma dello sport
1 Principi e obiettivi della riforma
1 Art. 1 - Delega al Governo per l’adozione di misure in materia di ordinamento sportivo
2 Art. 5 - Delega al Governo per il riordino e la riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici nonché del rapporto di lavoro sportivo
3 Art. 6 - Delega al Governo in materia di rapporti di rappresentanza degli atleti e delle società sportive e di accesso ed esercizio della professione di agente sportivo
4 Art. 7 - Delega al Governo per il riordino e la riforma delle norme di sicurezza per la costruzione e l’esercizio degli impianti sportivi e della normativa in materia di ammodernamento o costruzione di impianti sportivi
5 Art. 8 - Delega al Governo per la semplificazione di adempimenti relativi agli organismi sportivi
6 Art. 9 - Delega al Governo in materia di sicurezza nelle discipline sportive invernali
2 Le nuove definizioni, professionismo, dilettantismo
1 CONI e Federazioni
2 Società e associazioni sportive
3 Attività fisica e attività sportiva
4 Le varie suddivisioni dell’attività fisica e sportiva
5 I lavoratori sportivi
6 Gli impianti sportivi
7 Il settore dilettantistico e il settore professionistico
3 Le norme modificate e abrogate - La disciplina transitoria
1 Le norme abrogate
2 La disciplina transitoria
4 Il riconoscimento ai fini sportivi
5 Il tesseramento e l’abolizione del vincolo sportivo
1 Tesseramento e rapporto associativo
2 Il tesseramento degli atleti minorenni e stranieri
3 Il tesseramento di atleti paralimpici nell’ambito dei gruppi sportivi militari e dei Corpi civili dello Stato
4 L’abolizione del vincolo sportivo
6 Gli agenti sportivi
1 La legge delega
2 I regolamenti attualmente vigenti
3 Il decreto delegato - Articoli 1, 2 e 3 - Finalità, ambito, definizioni
4 Il decreto delegato - Art. 4 - Accesso alla professione e Registro nazionale degli agenti sportivi
5 Il decreto delegato - Art. 5 - Contratto di mandato sportivo
6 Il decreto delegato - Art. 6 - Incompatibilità e conflitto d’interessi
7 Il decreto delegato - Art. 7 - Obblighi nell’esercizio dell’attività
8 Il decreto delegato - Art. 8 - Compenso
9 Il decreto delegato - Art. 9 - Società di agenti sportivi
10 Il decreto delegato - Art. 10 - Tutela dei minori
11 Il decreto delegato - Art. 11 - Regime disciplinare e sanzioni
12 Il decreto delegato - Art. 12 - Fonte di normazione secondaria
13 Il decreto delegato - Articoli conclusivi
7 Il Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche
1 Gestione e struttura del Registro
2 Chi deve iscriversi nel Registro
3 Requisiti per l’iscrizione
4 Modalità di iscrizione al Registro
5 Dati da inserire nel Registro
6 Opponibilità ai terzi degli atti depositati
7 Controlli da parte di Sport e salute spa
8 Nullità, annullamento e cancellazione dal Registro
9 Il Registro CONI
10 Conclusioni
11 Riferimenti normativi
12 Le parole chiave del Registro
8 Le forme giuridiche degli enti sportivi dilettantistici
1 I soggetti che possono gestire attività sportive
9 I requisiti statutari e la disciplina delle società sportive di capitali
10 Il fine di lucro e la possibilità di distribuire utili di esercizio
11 Il riconoscimento della personalità giuridica
1 Cos’è la personalità giuridica
1.1 Le fondazioni
1.2 Le associazioni
1.3 I comitati
2 Il riconoscimento della personalità giuridica è un’ipotesi di trasformazione?
3 La responsabilità patrimoniale e le pretese fiscali
4 Evoluzione storica
5 La situazione attuale
6 Effetti del riconoscimento della personalità giuridica
7 I conferimenti: la bizzarra eterogeneità dei comportamenti degli uffici
8 Il limite del Registro delle persone giuridiche
9 Come istruire un procedimento di riconoscimento ex d.P.R. 361/2000
10 Il RUNTS
11 Il procedimento per gli ETS
12 Il riconoscimento della personalità giuridica delle associazioni sportive dilettantistiche
12.1 I rapporti con i registri ex d.P.R. 361/2000
12.2 I rapporti con il RUNTS
13 Il procedimento di riconoscimento per le a.s.d.
14 I margini di miglioramento per UTG, Regioni e Province autonome
Formulario per associazioni sportive dilettantistiche (ASD) e società sportive dilettantistiche (SSD).
Atti e documenti di ordinaria e straordinaria amministrazione per ASD e SSD, dopo la riforma dello sport.
Le Formule sono scaricabili in formato word personalizzabili.
La Riforma dello sport, recentemente entrata in vigore a pieno titolo, sta creando non poche difficoltà agli enti sportivi, alle prese con una normativa a tratti poco chiara e di interpretazione non sempre facile.
E tuttavia “the show must go on”... In questo quadro la chiave per superare gli ostacoli è l’accesso a strumenti affidabili e pronti all’uso, come questo “Formulario per ASD e SSD”, una guida completa pensata e progettata per semplificare le procedure di chi amministra e gestisce un sodalizio sportivo dilettantistico.
Questa raccolta, curata con attenzione per rispondere alle esigenze di dirigenti e professionisti che seguono la materia sportiva, comprende modelli, formulari e facsimile pronti all’uso, per coprire, con un’ampia casistica, le situazioni più frequenti nella vita di un’a.s.d. o di una s.s.d.
Sono redatti da consulenti con esperienza pluridecennale nel settore sportivo, che ben conoscono le specifiche necessità di chi gestisce un ente sportivo dilettantistico e il cui raggio d’azione include tanto le novità inerenti agli adeguamenti statutari da porre in essere entro il 31 dicembre 2023 e la gestione dei nuovi collaboratori sportivi e dei volontari, quanto gli atti di più ordinaria amministrazione come ad esempio:
• Contratto di sponsorizzazione
• Contratto di concessione spazi pubblicitari
• Rendicontazione contributi pubblici
• Verbali di assemblea
• Documenti per la gestione del rapporto associativo.
Questo formulario riesce a semplificare anche gli adempimenti più complessi.
1 Gli Enti sportivi dilettantistici
1 Definizione
2 La costituzione di una associazione sportiva dilettantistica
2.1 L’atto costitutivo
2.2 Lo statuto
2.3 Gli adempimenti successivi alla costituzione dell’ente
3 La registrazione dell’atto costitutivo e dello statuto
2 Iscrizione al Registro delle associazioni sportive dilettantistiche
1 Guida al Registro delle associazioni sportive dilettantistiche (RAS)
3 Libri sociali
1 Il libro soci
2 Libro Verbali dell’assemblea
3 Libro Verbali del consiglio direttivo
4 Soci e tesserati
1 Rapporto associativo e tesseramento: differenze
5 Organi sociali
1 L’assemblea
2 Consiglio direttivo
6 La gestione dei collaboratori
1 Lavoro autonomo professionale
2 Le collaborazioni coordinate e continuative
3 Le collaborazioni coordinate e continuative di carattere amministrativogestionale
4 Il volontario
5 I premi
6 Il certificato “antipedofilia
7 Modelli di gestione
1 Esenzione dall’imposta di bollo
2 Le spese detraibili in ambito sportivo
2.1 La detrazione delle spese per iscrizione a corsi sportivi
2.2 Erogazioni liberali
3 Contratti: sponsorizzazione e concessione spazi pubblicitari
4 L’opzione per il regime fiscale 398/1991
5 La pubblicazione dei contributi pubblici
La Riforma dello sport, in vigore dal 1° luglio 2023, ha già visto l’emanazione di due “correttivi”: il d.lgs. n. 163/2022 e il d.lgs. n. 120/2023.
Quest’ultimo, a lungo preannunciato e tanto atteso da tutti gli operatori del settore, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale solo il 4 settembre 2023.
La nuova disciplina rappresenta una vera e propria rivoluzione all’interno dei rapporti di lavoro e di collaborazione: alle associazioni e alle società sportive dilettantistiche è richiesto di essere pronte e preparate in brevissimo tempo per affrontare l’impatto che l’adeguamento alla novità normativa comporterà.
Come inquadrare, dunque, i collaboratori? Quando applicare le norme sul lavoro sportivo, quando quelle di lavoro comune? Quale disciplina occorre applicare per il collaboratore amministrativo-gestionale? Chi è il volontario? E come calcolare e gestire i nuovi adempimenti?
A queste e alle tante altre richieste di chiarezza che la Riforma porta con sé risponde questo volume, pensato e scritto da esperti di lavoro sportivo che con un linguaggio efficace e concreto offrono ai dirigenti e ai loro consulenti un prezioso “filo d’Arianna” per accompagnarli in questa nuova sfida.
Autori: Massimiliano Matteucci, Giulia Ulivi, Biancamaria Stivanello, Barbara Garbelli, Maurizio Falcioni, Franca Fabietti, Maria Cristina Dalbosco
Introduzione (Massimiliano Matteucci)
1 Le fonti del diritto del lavoro sportivo (Massimiliano Matteucci)
1 Le fonti
2 La riforma dello sport
2 Il “lavoratore sportivo” (Biancamaria Stivanello)
1 Principi generali
2 La figura del lavoratore sportivo
3 I contratti di lavoro sportivo
4 Lavoro nel settore professionistico
5 Lavoro nell’area del dilettantismo
5.1 La presunzione di co.co.co. sportiva dilettantistica
5.2 Le collaborazioni rese per fini istituzionali
6 La certificazione dei contratti
7 Lavoro occasionale
8 Dipendenti pubblici
9 Il direttore di gara
3 Il lavoro autonomo (Franca Fabietti)
1 Premessa
2 Oneri fiscali e contributivi
2.1 Aspetto contributivo
2.2 Aspetto fiscale
4 Le collaborazioni coordinate e continuative (Franca Fabietti)
1 Le caratteristiche della collaborazione coordinata e continuativa nel settore sportivo
2 Oneri fiscali e contributi
2.1 Aspetto contributivo
2.2 Assicurazione contro gli infortuni - INAIL
2.3 Aspetto fiscale
3 Adempimenti e semplificazioni
3.1 Gli obblighi del committente
3.2 Le semplificazioni
4 Le collaborazioni amministrativo-gestionali
5 La gestione del lavoro subordinato (Maurizio Falcioni)
1 Principi generali
2 Il rapporto di lavoro nei settori professionistici
3 Gli aspetti previdenziali e assicurativi
3.1 Gli aspetti previdenziali
3.2 Gli aspetti assicurativi
4 Trattamento tributario
6 L’apprendistato (Franca Fabietti, Maurizio Falcioni, Biancamaria Stivanello)
1 Apprendistato per istruzione secondaria (art. 43 del d.lgs. 81/2015)
2 Apprendistato professionalizzante (art. 44 del d.lgs. 81/2015)
3 Apprendistato di alta formazione e di ricerca (art. 45 del d.lgs. 81/2015)
4 L’apprendistato nello sport
5 La disciplina dell’apprendistato nel settore sportivo e le deroghe alle norme di diritto comune
7 Il rapporto di lavoro con gli atleti di club paralimpici (Maurizio Falcioni)
8 Il volontario sportivo (Biancamaria Stivanello)
1 Definizione
2 La gratuità
2.1 Volontari e premi
3 L’incompatibilità
4 Gli obblighi assicurativi
5 Volontariato e lavoro gratuito
9 La sicurezza sul lavoro nel settore sportivo (Barbara Garbelli)
1 La normativa vigente in materia di salute e sicurezza sul lavoro e le associazioni sportive
1.1 Associazioni con o senza lavoratori: le differenze applicative
1.2 La nozione di datore di lavoro nelle società e associazioni sportive
1.3 La nozione di lavoratore nelle società e associazioni sportive
1.4 Lavoratori sportivi con compenso inferiore a 5.000 euro annui: le deroghe espresse in materia di salute e sicurezza
2 La valutazione dei rischi nelle associazioni sportive: rischi generali, specifici e relativa periodicità di valutazione
2.1 Esempi pratici di casistiche che prevedono l’aggiornamento del documento di valutazione dei rischi
3 Formazione, informazione e addestramento: tipologie di lavoratori e relativo percorso
4 L’attività di sorveglianza sanitaria nelle strutture sportive
5 Check list dei controlli periodici
6 Scadenzario degli adempimenti in capo alla struttura sportiva
10 Costituzione e gestione delle associazioni e società sportive dilettantistiche (Giulia Ulivi)
1 Le associazioni sportive dilettantistiche
2 Le società sportive dilettantistiche
2.1 Costituzione di una s.s.d.
3 Differenze tra a.s.d. e s.s.d
4 S.s.d. e a.s.d.: le agevolazioni fiscali
5 Figure all’interno delle a.s.d. e s.s.d.
6 Le società sportive professionistiche 158
7 Enti di promozione sportiva e Federazioni sportive.
7.1 Enti di promozione sportiva
7.2 Le Federazioni sportive
8 La riforma dello sport
8.1 La forma giuridica degli enti sportivi
8.2 Novità per gli atti costitutivi e gli statuti degli enti sportivi dilettantistici
8.3 Assenza fine di lucro e divieto di destinazione degli utili
8.4 Attività secondarie e strumentali
8.5 Riconoscimento ai fini sportivi e acquisizione della personalità giuridica: nuovo registro degli enti riconosciuti ai fini sportivi
8.5.1 Tenuta e gestione del registro
8.5.2 Struttura del registro
8.5.3 Requisiti di iscrizione
8.5.4 Modalità di iscrizione, gestione delle iscrizioni e conservazione del Registro
8.5.5 Cancellazione e annullamento delle iscrizioni
8.6 Doppio registro: CONI e nuovo Registro
8.7 Le modifiche del c.d. “correttivo bis” (d.lgs. n. 120/2023)
8.8 Incompatibilità
8.9 Disposizioni tributarie
11 Il lavoro sportivo e il terzo settore (Massimiliano Matteucci, Giulia Ulivi)
Gli Autori
Quanti Registri sportivi esistono al momento, a quali devono iscriversi le ASD e le SSD, e a che fine? Cosa si intende per “attività sportiva”? È vero che acquisire la personalità giuridica da parte delle ASD comporta importanti vantaggi e sarà un procedimento semplice? Sarà davvero necessario modificare lo statuto dei sodalizi sportivi? Si potranno veramente distribuire utili nelle SSD?
Sono solo alcune delle tante domande che gli Enti Sportivi Dilettantistici, per i quali anche il perimetro definitorio è stato toccato dalla Riforma, si stanno ponendo da mesi, da quando cioè è entrata in vigore la Riforma dello sport, attuata dal “pacchetto” di decreti legislativi emanati nel 2022, operativi dal 1° luglio 2023 e già oggetto di due modifiche:
una dell’ottobre 2022 (d.lgs. n. 163/2022), l’altra preannunciata da tempo e pubblicata in Gazzetta Ufficiale solo il 4 settembre col decreto “Correttivo-bis” (d.lgs. 29 agosto 2023, n. 120).
Che il settore sportivo stia attraversando un periodo di grande fibrillazione è cosa ben nota a coloro che in (o di) questo mondo vivono: la Riforma dello sport, accanto alle inevitabili necessità di trasformazione che ogni novella porta con sè, ha originato infiniti dubbi e provocato accesi dibattiti interpretativi.
Senza entrare nel merito del lavoro sportivo – il cui impatto è tale da aver reso necessaria la pubblicazione di un volume di approfondimento a parte – i temi affrontati in questo libro costituiscono, ognuno per la parte di competenza, i pilastri su cui si andrà a definire l’assetto dello sport dilettantistico dei prossimi anni: studiarli, destreggiarsi tra le nuove norme e conoscerne le implicazioni pratiche farà la differenza tra essere protagonisti del cambiamento o subirlo senza riuscire a governarlo.
Autori Barbara Agostinis, Stefano Andreani, Gianpaolo Concari, Donato Foresta, Fabio Romei, Patrizia Sideri, Giuliano Sinibaldi, Maria Cristina Dalbosco
Introduzione alla riforma dello sport
1 Principi e obiettivi della riforma
1 Art. 1 - Delega al Governo per l’adozione di misure in materia di ordinamento sportivo
2 Art. 5 - Delega al Governo per il riordino e la riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici nonché del rapporto di lavoro sportivo
3 Art. 6 - Delega al Governo in materia di rapporti di rappresentanza degli atleti e delle società sportive e di accesso ed esercizio della professione di agente sportivo
4 Art. 7 - Delega al Governo per il riordino e la riforma delle norme di sicurezza per la costruzione e l’esercizio degli impianti sportivi e della normativa in materia di ammodernamento o costruzione di impianti sportivi
5 Art. 8 - Delega al Governo per la semplificazione di adempimenti relativi agli organismi sportivi
6 Art. 9 - Delega al Governo in materia di sicurezza nelle discipline sportive invernali
2 Le nuove definizioni, professionismo, dilettantismo
1 CONI e Federazioni
2 Società e associazioni sportive
3 Attività fisica e attività sportiva
4 Le varie suddivisioni dell’attività fisica e sportiva
5 I lavoratori sportivi
6 Gli impianti sportivi
7 Il settore dilettantistico e il settore professionistico
3 Le norme modificate e abrogate - La disciplina transitoria
1 Le norme abrogate
2 La disciplina transitoria
4 Il riconoscimento ai fini sportivi
5 Il tesseramento e l’abolizione del vincolo sportivo
1 Tesseramento e rapporto associativo
2 Il tesseramento degli atleti minorenni e stranieri
3 Il tesseramento di atleti paralimpici nell’ambito dei gruppi sportivi militari e dei Corpi civili dello Stato
4 L’abolizione del vincolo sportivo
6 Gli agenti sportivi
1 La legge delega
2 I regolamenti attualmente vigenti
3 Il decreto delegato - Articoli 1, 2 e 3 - Finalità, ambito, definizioni
4 Il decreto delegato - Art. 4 - Accesso alla professione e Registro nazionale degli agenti sportivi
5 Il decreto delegato - Art. 5 - Contratto di mandato sportivo
6 Il decreto delegato - Art. 6 - Incompatibilità e conflitto d’interessi
7 Il decreto delegato - Art. 7 - Obblighi nell’esercizio dell’attività
8 Il decreto delegato - Art. 8 - Compenso
9 Il decreto delegato - Art. 9 - Società di agenti sportivi
10 Il decreto delegato - Art. 10 - Tutela dei minori
11 Il decreto delegato - Art. 11 - Regime disciplinare e sanzioni
12 Il decreto delegato - Art. 12 - Fonte di normazione secondaria
13 Il decreto delegato - Articoli conclusivi
7 Il Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche
1 Gestione e struttura del Registro
2 Chi deve iscriversi nel Registro
3 Requisiti per l’iscrizione
4 Modalità di iscrizione al Registro
5 Dati da inserire nel Registro
6 Opponibilità ai terzi degli atti depositati
7 Controlli da parte di Sport e salute spa
8 Nullità, annullamento e cancellazione dal Registro
9 Il Registro CONI
10 Conclusioni
11 Riferimenti normativi
12 Le parole chiave del Registro
8 Le forme giuridiche degli enti sportivi dilettantistici
1 I soggetti che possono gestire attività sportive
9 I requisiti statutari e la disciplina delle società sportive di capitali
10 Il fine di lucro e la possibilità di distribuire utili di esercizio
11 Il riconoscimento della personalità giuridica
1 Cos’è la personalità giuridica
1.1 Le fondazioni
1.2 Le associazioni
1.3 I comitati
2 Il riconoscimento della personalità giuridica è un’ipotesi di trasformazione?
3 La responsabilità patrimoniale e le pretese fiscali
4 Evoluzione storica
5 La situazione attuale
6 Effetti del riconoscimento della personalità giuridica
7 I conferimenti: la bizzarra eterogeneità dei comportamenti degli uffici
8 Il limite del Registro delle persone giuridiche
9 Come istruire un procedimento di riconoscimento ex d.P.R. 361/2000
10 Il RUNTS
11 Il procedimento per gli ETS
12 Il riconoscimento della personalità giuridica delle associazioni sportive dilettantistiche
12.1 I rapporti con i registri ex d.P.R. 361/2000
12.2 I rapporti con il RUNTS
13 Il procedimento di riconoscimento per le a.s.d.
14 I margini di miglioramento per UTG, Regioni e Province autonome
Aggiornato alle ultime novità normative
in collaborazione con il Commercialista Telematico
La riforma dello sport, entrata in vigore da pochi giorni, introduce cambiamenti epocali per il mondo sportivo.
La novità che sembra destare maggiore preoccupazione è l'abolizione delle collaborazioni sportive e l'introduzione della figura del lavoratore sportivo, che comporta una serie di obblighi e adempimenti per i sodalizi sportivi.
La necessità di adeguarsi alle previsioni normative presuppone un cambio di mentalità da parte dei dirigenti, possibile solo con una consapevole conoscenza delle novità legislative.
Il seminario aiuta i professionisti operanti nel settore sportivo ed i dirigenti a comprendere i cambiamenti normativi relativi al rapporto di lavoro in abito sportivo, con particolare riguardo all' inquadramento giuridico dei collaboratori e ai relativi adempimenti necessari.
La trattazione terrà conto delle ultime novità normative, compreso il cosiddetto Correttivo bis, in attesa della pubblicazione in G.U.
Il Corso affronta le seguenti tematiche:
Barbara Agostinis
Avvocato esperto in diritto dello sport e dottore di ricerca in diritto civile. Svolge attività professionale anche in sede giurisdizionale nell’ambito del diritto sportivo. È stata titolare dell’insegnamento di Diritto dello Sport e di insegnamenti affini presso l’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”.
Maurizio Falcioni
Ragioniere Commercialista in Rimini.
La quota include:
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Scopo della presente Opera è agevolare il lettore nel suo percorso di approfondimento del mondo del non profit, della RIFORMA DEL TERZO SETTORE e della RIFORMA DELL'ORDINAMENTO SPORTIVO.
A questo proposito, la dodicesima edizione del Manuale si presenta completa e aggiornata in quanto, oltre ad offrire una puntuale disamina degli aspetti legali, civilistici, tributari, economici, pratici, organizzativi e gestionali degli enti non commerciali in generale e delle associazioni in particolare (costituzione, adempimenti dopo la costituzione, organi dell'associazione, bilancio, principi contabili, strumenti di responsabilità sociale, responsabilità amministrativa e gestione dei rischi, estinzione, fiscalità.). Contiene un'analisi accurata e dettagliata della RIFORMA DEL TERZO SETTORE e della RIFORMA DELL'ORDINAMENTO SPORTIVO.
Per quanto riguarda la Riforma del Terzo settore, la dodicesima edizione indirizza il lettore verso gli argomenti del Codice del Terzo settore. Sono oggetto di approfondimento:
L'opera offre, altresì, una attenta disamina della disciplina delle Associazioni sportive dilettantistiche e delle Società sportive dilettantistiche, alla luce della Riforma dell'Ordinamento sportivo.
Completano la trattazione gli approfondimenti su Impresa sociale, Società benefit e Start up innovative a vocazione sociale.
Susanna Beretta È tra i maggiori esperti in diritto tributario delle associazioni, delle fondazioni e delle altre realtà del non profit, nonché consulente specializzata in amministrazione e gestione degli enti del Terzo settore, degli enti ecclesiastici e dei teatri. È iscritta all'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Monza e Brianza ed esercita la libera professione dal 1991, occupandosi, inoltre, di imprese e società, bilanci sociali e responsabilità sociale delle imprese. È revisore legale dei conti. È presidente e componente di Commissioni istituzionali dedicate allo studio degli enti del Terzo settore. Già redattrice in settimanali, collabora con riviste giuridiche e fiscali ed è relatore in convegni di studio sul tema del Terzo settore e dell'ordinamento sportivo. Organizza ed è relatore in convegni presso i licei sul tema del Terzo settore e presso le scuole primarie sul tema dell'economia, del diritto e dell'educazione civica insegnato ai ragazzi. È ideatrice del progetto depositato "Lezioni di diritto, finanza ed economia", sulle modalità didattiche di insegnamento delle discipline fiscali ed economiche e dell'educazione civica nelle scuole primarie e secondarie di primo grado. È autrice, con Denise Beretta, del libro "Conoscere l'economia, la finanza e la civica", stampato da Maggioli editore ed è ideatrice del "Grande Gioco della Finanza" dedicato all'insegnamento dell'educazione civica, del diritto e dell'economia ai bambini e ai ragazzi. Ha pubblicato, sempre con Maggioli editore, opere che si annoverano tra le più complete nel settore giuridico ed economico delle associazioni e degli enti del Terzo settore, tra le quali "ENTI ECCLESIASTICI E RIFORMA DEL TERZO SETTORE".
Introduzione alla dodicesima edizione
Parte I – Disciplina civilistica delle associazioni
1 La Riforma del Terzo settore. Prima tappa: la legge delega e i principi di base
1.1 Premessa
1.2 Definizione di Terzo settore
1.3 Finalità della riforma del Terzo settore
1.4 Gli elementi qualificanti della riforma del Terzo settore
1.5 Riepilogo della riforma del Terzo settore
2 La riforma del Terzo settore. Le tappe successive alla legge delega: l’emanazione dei decreti legislativi. Gli ulteriori interventi
3 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Il codice del Terzo settore
3.1 Premessa e quadro generale operativo della riforma. Indicazioni riassuntive
3.2 La finalità del codice del Terzo settore
3.3 Principi alla base del codice del Terzo settore
3.4 Normativa applicabile
3.5 Gli enti del Terzo settore
3.5.1 Definizione di ente del Terzo settore
3.5.2 Enti esclusi dalla definizione di ente del Terzo settore
3.5.3 Disciplina per gli enti religiosi
3.5.4 La composizione della base associativa
3.5.5 Le organizzazioni non governative e il Registro unico nazionale del Terzo settore
3.5.6 Le Fondazioni nel Terzo settore
3.6 Le attività degli ETS
3.6.1 Premessa
3.6.2 L’attività di interesse generale
3.6.3 Le attività diverse
3.6.4 Altre attività esercitate: le attività di raccolta fondi
3.6.5 Il requisito dell’assenza dello scopo di lucro
3.7 Il Registro unico nazionale
3.8 La denominazione sociale
3.9 L’adeguamento dello statuto alle norme del Terzo settore. Chiarimenti e approfondimenti
3.9.1 Chiarimenti riguardanti le tre tipologie di norme contenute nel codice del Terzo settore e le modalità operative
3.9.2 Adeguamento dello statuto da parte delle cooperative sociali
3.9.3 Chiarimenti riguardanti l’atto costitutivo e lo statuto
3.9.4 Chiarimenti riguardanti la nomina dell’organo di amministrazione e i quorum assembleari
3.9.5 Chiarimenti riguardanti le associazioni non riconosciute costituite con atto pubblico
3.9.6 Chiarimenti riguardanti l’inserimento, nella denominazione, dell’acronimo ETS
3.9.7 Chiarimenti riguardanti le indicazioni nello statuto delle attività esercitate
3.10 Contributo del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili
3.10.1 Inquadramento generale e ambito di applicazione della normativa
3.10.2 Attività esercitabili: attività d’interesse generale e altre attività
3.10.3 Attività secondarie e raccolta fondi
3.10.4 Il patrimonio
3.10.5 Distribuzione di utili e destinazione del patrimonio
4 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Le scritture contabili, il bilancio, il bilancio sociale, i libri obbligatori
4.1 Premessa
4.2 Scritture contabili, bilancio e relazione di missione
4.2.1 Le scritture contabili, il bilancio e la relazione di missione
4.2.2 Semplificazioni per gli enti di minori dimensioni
4.2.3 Disciplina per gli enti del Terzo settore – Imprese commerciali
4.2.4 Deposito del bilancio
4.2.5 Bilancio d’esercizio: elementi generali
4.2.6 Modulistica di bilancio degli enti del Terzo settore. Indicazioni del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
4.2.7 Il principio contabile OIC 35 per gli ETS
4.2.8 Adozione nuovi modelli di bilancio e deposito presso il RUNTS
4.2.9 Adempimenti di deposito bilanci 2021 e 2022 – Deposito delle relazioni degli organi di controllo – Adempimenti di trasparenza delle raccolte fondi
4.3 Il bilancio sociale e gli ulteriori obblighi di informativa
4.3.1 Il bilancio sociale
4.3.2 Chiarimenti da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali sull’obbligo di informativa
4.3.3 Adempimenti di redazione, deposito e pubblicazione del bilancio sociale
4.3.4 La valutazione dell’impatto sociale nella riforma del Terzo settore
4.3.5 Approvazione e deposito del bilancio sociale. I chiarimenti del Ministero
4.3.6 Redazione del bilancio sociale per gli enti non ancora iscritti nel RUNTS. I chiarimenti del Ministero
4.4 Libri sociali obbligatori
4.4.1 I libri sociali obbligatori
4.4.2 Diritto di disamina
5 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Il lavoro. Il volontariato. Le attività di volontariato
5.1 Premessa
5.2 Il lavoro negli enti del Terzo settore
5.2.1 Le regole in tema di lavoro negli enti del Terzo settore
5.2.2 Corresponsione di retribuzione e compensi. Parametri da rispettare
5.2.3 L’incompatibilità tra lo status di volontario e quello di lavoratore della medesima organizzazione
5.3 Il lavoro volontario
5.3.1 Il Registro dei volontari
5.3.2 Definizione di volontario
5.3.3 Divieto di retribuzione e rimborso delle spese
5.3.4 Incompatibilità
5.3.5 Assicurazione obbligatoria
5.4 La promozione della cultura del volontariato
5.5 Indicazioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. La figura del volontario
5.6 Indicazioni da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali in tema di volontari
6 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Le associazioni e le fondazioni
6.1 Premessa
6.2 La costituzione dell’associazione
6.2.1 L’atto costitutivo
6.2.2 Lo statuto
6.3 Il riconoscimento
6.3.1 Procedura per l’acquisto della personalità giuridica
6.3.2 Mancata sussistenza delle condizioni
6.3.3 Il patrimonio minimo
6.3.4 Conseguenze del riconoscimento
6.3.5 Indicazioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Contenuto dell’atto costitutivo e acquisto personalità giuridica
6.4 Gli associati
6.4.1 Procedura di ammissione
6.4.2 Categorie di associati. Indicazioni del Ministero
6.5 L’assemblea
6.5.1 Diritto di voto e deleghe
6.5.2 Le competenze dell’assemblea
6.5.3 Funzionamento e governance: associati e organo assembleare
6.5.4 Articolo 24 del d.lgs. n. 117/2017 (codice del Terzo settore). Numero massimo di deleghe conferibili ad ogni associato
6.5.5 Svolgimento delle assemblee mediante mezzi di telecomunicazione
6.6 L’organo di amministrazione
6.6.1 La nomina
6.6.2 La responsabilità degli amministratori
6.6.3 Funzionamento e governance: organo amministrativo e responsabilità
6.6.4 Ammissibilità di un organo di amministrazione monocratico all’interno degli enti del Terzo settore ex art. 26, codice del Terzo settore
6.6.5 Organo legittimato alla nomina del Presidente
6.6.6 Dimissioni, decesso, revoca di un componente dell’Organo di amministrazione
6.6.7 Svolgimento delle riunioni mediante mezzi di telecomunicazione
6.7 L’organo di controllo e la revisione legale dei conti
6.7.1 La nomina dell’organo di controllo
6.7.2 I requisiti dei componenti dell’organo di controllo
6.7.3 I compiti dell’organo di controllo
6.7.4 La revisione legale dei conti
6.7.5 La decorrenza dell’obbligo della nomina dell’organo di controllo. Chiarimenti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e del CNDCEC
6.7.6 La nomina dell’organo di controllo nelle fondazioni
7 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Particolari categorie di enti del Terzo settore: le organizzazioni di volontariato
7.1 Definizione di organizzazione di volontariato
7.2 La denominazione delle organizzazioni di volontariato
7.3 Il lavoro nelle organizzazioni di volontariato
7.3.1 Linee generali
7.3.2 Il limite del numero dei lavoratori impiegati
7.3.3 Nozione di lavoratore
7.3.4 Possibilità per gli associati di svolgere una prestazione lavorativa per conto della ODV
7.4 Le risorse delle organizzazioni di volontariato
7.5 L’organo di amministrazione nelle organizzazioni di volontariato
7.5.1 Linee generali
7.5.2 Nomina degli amministratori a soggetti esterni
7.6 Indicazione del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili. Organizzazioni di volontariato
7.7 Chiarimenti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali: costituzione di associazione ai sensi dell’art. 36 con numero di associati inferiore a quello minimo richiesto per ODV/APS
7.8 Contributi alle organizzazioni di volontariato. Indicazioni della Corte Costituzionale
8 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Particolari categorie di enti del Terzo settore: le associazioni di promozione sociale
8.1 Definizione e caratteristiche delle associazioni di promozione sociale
8.2 La denominazione delle associazioni di promozione sociale
8.3 Il lavoro nelle associazioni di promozione sociale
8.3.1 Linee generali
8.3.2 Il limite del numero dei lavoratori impiegati
8.4 Ulteriori indicazioni sulle associazioni di promozione sociale
9 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Particolari categorie di enti del Terzo settore: gli enti filantropici
9.1 Definizione di ente filantropico
9.2 La denominazione degli enti filantropici
9.3 Le caratteristiche degli enti filantropici
10 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Particolari categorie di enti del Terzo settore: le reti associative
10.1 Definizione di rete associativa e caratteristiche
10.2 Le reti associative nazionali
10.3 Altre attività esercitate
10.4 Regole particolari di ordinamento interno
10.5 Ulteriori indicazioni riguardanti le reti associative
10.6 Chiarimenti da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali riguardanti le reti associative
11 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Particolari categorie di enti del Terzo settore: le società di mutuo soccorso
11.1 Inquadramento delle società di mutuo soccorso nel panorama normativo
11.2 Disciplina particolare
11.3 Iscrizione al registro regionale delle associazioni di promozione sociale da parte di una ex Società di mutuo soccorso (SOMS). Chiarimenti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
12 La riforma del Terzo settore. Il Registro unico nazionale del Terzo settore
12.1 Istituzione del Registro unico nazionale del Terzo settore
12.2 Il funzionamento del RUNTS
12.2.1 Sezioni del Registro e contenuti
12.2.2 Conseguenze del mancato adempimento
12.2.3 Cancellazione
12.3 Aggiornamenti sul funzionamento del RUNTS
12.3.1 Contenuto
12.3.2 La piattaforma informatica del RUNTS
12.3.3 L’istanza telematica
12.3.4 Tenuta del registro: istruttoria dell’istanza telematica di iscrizione
12.3.5 La Comunicazione al RUNTS dei dati degli enti iscritti nel Registro delle Imprese
12.3.6 La migrazione dalla sezione d) in altra sezione del RUNTS
12.3.7 La pubblicità e l’accesso ai dati del registro
12.3.8 Gestione degli adempimenti in caso di fermo imprevisto del sistema
12.3.9 La revisione e il monitoraggio
12.3.10 Trattamento dei dati personali
12.4 Procedimento di verifica dei requisiti per l’iscrizione al RUNTS
12.4.1 Caratteristiche dell’attività istruttoria nel procedimento di iscrizione
12.4.2 Ottenimento della personalità giuridica da parte di un’associazione non riconosciuta
12.4.3 L’iscrizione al RUNTS degli enti già esistenti
12.4.4 Casi particolari: il trust e il Terzo settore
12.4.5 La competenza degli uffici regionali del RUNTS e l’operatività territoriale degli ETS
12.4.6 Il procedimento di verifica post-trasmigrazione degli enti già iscritti nei registri precedenti
12.4.7 Presenza nei registri ODV/APS di posizioni relative ad articolazioni territoriali/sedi secondarie prive di autonomo codice fiscale
12.4.8 Enti iscritti ai registri ODV/APS al 22 novembre 2021 rispetto ai quali, in corso di trasmigrazione, si siano verificate modifiche degli atti e dei dati risultanti dai registri stessi
12.4.9 Enti iscritti ai registri ODV/APS al 22 novembre 2021 che senza attendere il perfezionamento post-trasmigrazione abbiano avviato una richiesta di iscrizione ex novo al RUNTS
12.4.10 Modifiche statutarie degli enti iscritti ai registri ODV/APS al 22 novembre 2021, in possesso della personalità giuridica
12.4.11 Enti iscritti ai registri ODV/APS al 22 novembre 2021 che intendono acquisire la personalità giuridica attraverso l’iscrizione nel RUNTS
12.4.12 Completamento delle informazioni presenti sul RUNTS con riferimento agli enti coinvolti nel procedimento di trasmigrazione
12.4.13 Trasmigrazione con silenzio assenso. Adempimenti conseguenti in capo all’ente trasmigrato per silenzio assenso
13 La riforma del Terzo settore. I rapporti con gli enti pubblici
13.1 Gli strumenti di coinvolgimento attivo degli enti del Terzo settore
13.2 Linee guida sul rapporto tra pubbliche amministrazioni ed enti del Terzo settore
14 La riforma del Terzo settore. La promozione e il sostegno degli enti del Terzo settore. Il Consiglio nazionale del Terzo settore. I Centri di servizio per il volontariato. Altre specifiche misure di sostegno e promozione
14.1 Premessa
14.2 Il Consiglio nazionale del Terzo settore
14.3 I Centri di servizio per il volontariato
14.4 Altre specifiche misure di promozione e sostegno
15 La riforma del Terzo settore. I titoli di solidarietà e altre forme di finanza sociale
15.1 La finanza sociale a favore degli enti del Terzo settore
15.2 Titoli di solidarietà degli ETS ed altre forme di finanza sociale
15.3 Social lending
15.4 Ulteriori indicazioni riguardanti il finanziamento agli Enti del Terzo settore e nuove forme di finanza sociale
16 La riforma del Terzo settore. La nuova disciplina. Attività di monitoraggio, vigilanza e controllo sugli enti del Terzo settore
16.1 Premessa
16.2 I controlli sugli enti del Terzo settore
16.3 Le sanzioni a carico dei rappresentanti legali e dei componenti degli organi amministrativi
16.4 I controlli fiscali
16.5 L’attività di vigilanza sugli enti del Terzo settore
16.6 La “Cabina di regia”
17 La riforma del Terzo settore. Le modifiche al codice civile e le disposizioni abrogate
17.1 Premessa
17.2 Le modifiche al codice civile e le altre modifiche normative
17.3 Le disposizioni abrogate
17.4 Chiarimenti da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
18 La riforma del Terzo settore. La Fondazione Italia Sociale
18.1 Premessa
18.2 Profili giuridici della Fondazione Italia sociale
19 La riforma del Terzo settore. Le operazioni straordinarie
20 Inquadramento degli enti del Terzo settore nel panorama giuridico italiano
20.1 Premessa
20.2 Le ragioni che hanno contribuito ad aumentare il numero delle aziende non profit
20.3 Inquadramento sistematico delle aziende non profit nel panorama giuridico italiano prima della riforma
20.4 La disciplina degli enti non profit nel codice civile
20.5 La personalità giuridica. Le associazioni riconosciute e le associazioni non riconosciute
20.5.1 La personalità giuridica
20.5.2 L’autonomia patrimoniale
20.5.3 Le associazioni non riconosciute e le associazioni riconosciute
20.6 Il riconoscimento
20.6.1 Premessa
20.6.2 La procedura per ottenere il riconoscimento
20.6.3 La procedura per ottenere il riconoscimento stabilita dal codice del Terzo settore (d.lgs. 3 luglio 2017, n. 117)
21 Le associazioni nel panorama aziendale ed economico
21.1 Distinzione delle associazioni dal punto di vista dei settori di attività
21.2 Distinzione delle associazioni dal punto di vista economico-aziendale. Affinità con l’impresa e differenziazione rispetto ad essa
22 Le organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus): tratti distintivi
22.1 Premessa
22.2 I requisiti delle Onlus
22.3 Le clausole da inserire nello statuto
22.4 Deroghe al principio della esclusività dell’attività esercitata: le Onlus parziali
22.5 Le Onlus non tenute a conformarsi alle clausole statutarie: le Onlus di diritto
22.6 Ulteriori chiarimenti in merito alle attività delle Onlus
22.6.1 L’attività di beneficenza (art. 10, comma 1, lett. a), del d.lgs. n. 460 del 1997 – punto 3)
22.6.2 L’attività di ricerca scientifica (art. 10, comma 1, lett. a), del d.lgs. n. 460 del 1997 – punto 11)
22.6.3 La promozione della cultura e dell’arte (art. 10, comma 1, lett. a), del d.lgs. n. 460 del 1997 – punto 9)
22.6.4 Le Ong sono Onlus di diritto: non devono iscriversi all’Anagrafe
22.7 Le sanzioni
22.8 Il controllo sulle Onlus. Normativa di riferimento. Soppressione dell’Agenzia per il Terzo settore
22.9 Il percorso di costituzione della Onlus: la comunicazione e la dichiarazione sostitutiva
23 Le associazioni sportive dilettantistiche: inquadramento giuridico
23.1 Premessa
23.2 Inquadramento dell’associazione sportiva dilettantistica nel panorama giuridico italiano
23.3 Le associazioni nel codice civile
23.3.1 I soci fondatori dell’associazione sportiva dilettantistica
23.3.2 L’organo sovrano: l’assemblea degli associati
23.3.3 L’organo amministrativo: il Consiglio direttivo
23.3.4 L’organo di controllo
23.4 Le norme che disciplinano le associazioni sportive dilettantistiche in generale
23.4.1 La legge 16 dicembre 1991, n. 398: si delinea, per la prima volta, l’associazione sportiva dilettantistica
23.4.2 L’art. 90 della legge n. 289/2002: l’associazione sportiva dilettantistica diventa una nuova tipologia giuridica all’interno del panorama delle associazioni
23.5 Le disposizioni introdotte dall’art. 90 della legge n. 289/2002
23.5.1 Sintesi delle disposizioni
23.5.2 Le disposizioni che disciplinano, sotto il profilo giuridico, le associazioni sportive dilettantistiche
23.5.3 Le disposizioni in materia tributaria
23.6 Gli aspetti civilistici e di costituzione delle associazioni sportive dilettantistiche
23.6.1 Il profilo giuridico delle associazioni sportive dilettantistiche in generale
23.6.2 I requisiti preesistenti o “storici”
23.6.3 I requisiti civilistici introdotti dall’art. 90 della legge n. 289/2002
23.6.4 L’attivazione del Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche
23.7 Chiarimenti in tema di associazioni sportive dilettantistiche
23.8 L’obbligo di dotazione di defibrillatori semiautomatici
23.9 La riforma dell’ordinamento sportivo
23.9.1 La prima tappa: la legge delega
23.9.2 La seconda tappa della riforma dell’ordinamento sportivo: l’emanazione dei decreti legislativi
24 La costituzione dell’associazione. La forma e il contenuto dell’atto costitutivo e dello statuto
24.1 Premessa
24.2 La costituzione dell’associazione nel codice civile
24.3 La forma e il contenuto dell’atto costitutivo e dello statuto dell’associazione
24.4 La normativa tributaria in tema di forma e contenuto dell’atto costitutivo e dello statuto dell’associazione
24.5 La costituzione di una associazione sportiva dilettantistica
24.6 La costituzione di un’associazione culturale
24.7 La costituzione di un comitato
24.8 La costituzione di un “raggruppamento” tra associazioni
24.9 L’atto costitutivo e lo statuto nelle disposizioni del codice del Terzo settore
25 Gli adempimenti dopo la costituzione
25.1 Premessa
25.2 I libri sociali e la contabilità
25.3 L’ammissione di nuovi soci
25.3.1 Gli adempimenti dell’associazione
25.3.2 La domanda di ammissione a socio
25.3.3 La verifica da parte del Consiglio direttivo
25.3.4 La compilazione del libro degli associati
25.3.5 La procedura di ammissione stabilita dal codice del Terzo settore
25.4 Altri compiti del Consiglio direttivo subito dopo la costituzione
26 Gli organi dell’associazione: l’organo deliberativo, l’organo amministrativo, l’organo di controllo. Ammissione, recesso ed esclusione degli associati
26.1 Premessa
26.2 L’organo sovrano: l’assemblea degli associati
26.3 L’assemblea nel codice del Terzo settore
26.4 L’organo amministrativo: l’amministratore unico o il Consiglio direttivo
26.5 L’organo di amministrazione nel codice del Terzo settore
26.6 L’organo di controllo
26.6.1 Premessa
29.6.2 L’esigenza di controllare alcuni rilevanti aspetti della vita associativa
26.6.3 Le regole e i principi di controllo
26.6.4 L’organo di controllo nel codice del Terzo settore
26.7 L’ammissione degli associati. I diritti e i doveri dei soci
26.8 Il recesso del socio
26.9 L’esclusione del socio
26.10 Casi particolari: obblighi del legale rappresentante subentrante in una associazione non riconosciuta
27 Il bilancio d’esercizio
27.1 Premessa
27.2 Il bilancio degli enti che non si iscriveranno nel Registro unico nazionale del Terzo settore
27.3 Il bilancio delle associazioni nella normativa del codice civile e nelle leggi speciali
27.4 Le scritture contabili e il rendiconto
27.5 Lo schema del rendiconto contabile di una associazione
27.5.1 Il piano dei conti
27.5.2 Commento ai conti dello Stato patrimoniale
27.5.3 Commento al Rendiconto della gestione
27.5.4 Lo schema del Rendiconto di gestione applicato alle varie tipologie di associazioni
27.6 La Nota integrativa
27.7 La Relazione morale o Relazione di missione
27.8 Principi contabili per gli enti non profit. Quadro sistematico per la preparazione e la presentazione del bilancio degli enti non profit
27.8.1 Premessa
27.8.2 Ambito di applicazione
27.8.3 Il significato di “principi contabili”
27.8.4 Continuità e competenza economica
27.8.5 Le finalità prevalenti nella preparazione del bilancio
27.8.6 I principi generali di bilancio
27.8.7 I criteri di valutazione
27.9 Principi contabili per gli enti non profit. L’iscrizione e la valutazione delle liberalità nel bilancio d’esercizio degli enti non profit
27.9.1 Linee guida del processo di iscrizione e valutazione delle liberalità nel bilancio di esercizio
27.9.2 Definizione di liberalità
27.9.3 Rilevazione e valutazione iniziale
27.9.4 Liberalità non vincolate. Trattamento contabile
27.9.5 Liberalità vincolate. Trattamento contabile
27.9.6 Liberalità condizionate. Trattamento contabile
27.9.7 Liberalità destinate ad enti terzi. Trattamento contabile
27.9.8 Oggetti d’arte
27.9.9 Indicazioni nella Nota integrativa
27.9.10 La contabilizzazione delle liberalità nei sistemi di rilevazione articolati sulle entrate e sulle uscite di cassa
27.10 Gli schemi di bilancio stabiliti dalla Riforma del Terzo settore
27.11 Il principio contabile OIC 35 per gli ETS
27.12 Adozione nuovi modelli di bilancio e deposito presso il RUNTS
28 Gli strumenti della responsabilità sociale dell’ente non profit: la Relazione di missione, il bilancio sociale, il codice etico
28.1 Premessa
28.2 Il sistema dei documenti di accountability di un’organizzazione non profit
28.3 Il bilancio di esercizio e la Relazione di missione
28.3.1 Il bilancio di esercizio nelle imprese commerciali e negli enti non commerciali
28.3.2 La Relazione/bilancio di missione
28.4 Il bilancio sociale
28.4.1 Il processo di rendicontazione
28.4.2 Il bilancio sociale nella riforma del Terzo settore. Le linee guida del Ministero
28.5 Il codice etico
28.5.1 Gli strumenti della responsabilità sociale dell’ente non profit
28.5.2 Definizione di codice etico
28.5.3 Finalità del codice etico
28.5.4 La struttura
28.5.5 Ambito di applicazione
28.5.6 Dichiarazione di adozione del codice etico
28.5.7 I principi etici
28.5.8 Strumenti di attuazione
29 D.Lgs. n. 231/2001: responsabilità amministrativa e gestione dei rischi nel Terzo settore
29.1 Il d.lgs. n. 231/2001: ambito applicativo
29.2 I criteri di imputazione della responsabilità
29.3 I reati
29.4 Le sanzioni
29.5 La predisposizione del modello esimente. Fasi di costruzione
29.5.1 Le caratteristiche e i requisiti dei modelli organizzativi
29.5.2 Analisi e valutazione del sistema di controllo interno
29.5.3 Individuazione dei processi/attività a rischio di reato
29.5.4 Risk Assessment
29.5.5 Procedure di controllo
29.6 Il modello di organizzazione, gestione e controllo nel Terzo settore
29.7 Gli enti a rischio nel Terzo settore
29.7.1 I soggetti a rischio nel Terzo settore
29.7.2 Attività sensibili e reati potenziali nel Terzo settore
29.7.3 Reati potenziali e soggetti coinvolti
29.7.4 Strumenti di prevenzione e procedure di controllo. Un esempio pratico
30 L’estinzione dell’associazione
30.1 L’estinzione dell’associazione: cause e obbligo di devoluzione del patrimonio
30.2 La devoluzione del patrimonio nel codice del Terzo settore
31 Prestazioni di lavoro all’interno delle associazioni sportive dilettantistiche
31.1 Le prestazioni sportive dilettantistiche. Caratteristiche
31.2 Il contratto con lo sportivo dilettante
31.3 Le prestazioni amministrativo-gestionali. Caratteristiche
31.4 Il contratto per prestazioni amministrativo-gestionali
32 L’impresa sociale alla luce della riforma del Terzo settore. Profili civilistici
32.1 Premessa
32.2 Definizione di impresa sociale
32.3 Disposizioni particolari per taluni tipi di enti
32.4 Il primo requisito richiesto: l’attività di impresa di interesse generale
32.5 Il secondo requisito richiesto: l’esercizio in via stabile e principale
32.6 Il terzo requisito richiesto: l’assenza dello scopo di lucro
32.7 Il quarto requisito richiesto: modalità di gestione responsabili e trasparenti
32.8 Il quinto requisito richiesto: l’ampio coinvolgimento dei lavoratori
32.9 Problematiche interpretative relative alle imprese sociali. I chiarimenti del MISE
32.10 Indicazioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili
32.11 Impresa sociale e società a responsabilità limitata semplificata: i chiarimenti del Ministero
32.12 Impresa sociale e start up innovativa a vocazione sociale. Esclusione cumulabilità di qualifiche
32.13 Impresa sociale e locali utilizzati. Inapplicabile la normativa dell’esercizio dell’attività in qualsiasi luogo agibile
32.14 Impresa sociale e tempistiche di redazione del bilancio sociale
32.15 Attività ispettiva sulle imprese sociali
33 Le Società Benefit e le Start Up innovative a vocazione sociale
33.1 Le Società Benefit
33.2 Indicazioni per qualificarsi come Società Benefit
33.3 Il “beneficio comune”
33.4 Il bilanciamento degli interessi
33.5 La relazione annuale da allegare al bilancio
33.6 L’organo vigilante sul corretto adempimento dell’oggetto sociale
33.7 I cinque aspetti caratteristici delle Società Benefit
33.8 Le Start Up innovative a vocazione sociale
Parte II – Disciplina fiscale delle associazioni
1 Le imposte sui redditi nell’ambito della disciplina fiscale dell’associazione
1.1 Il reddito fiscale delle associazioni
2 Il reddito di impresa nelle associazioni
2.1 Il reddito di impresa nelle associazioni
2.2 Definizione di attività non commerciale nel codice del Terzo settore
3 La commercialità nell’attività svolta dalle associazioni
3.1 Le associazioni quali “enti diversi dalle società”
3.2 Individuazione dell’oggetto principale dell’associazione
3.3 La perdita della qualifica di ente non commerciale
3.4 Le associazioni sportive dilettantistiche e l’esercizio di attività commerciale
4 La determinazione del reddito degli enti non commerciali in generale
4.1 L’esercizio di un’attività di prestazione di servizi da parte dell’ente non commerciale
4.2 La definizione di attività non commerciale nel codice del Terzo settore
4.3 L’esercizio dell’attività di reperimento fondi da parte dell’ente non commerciale
4.4 L’attività di reperimento fondi nel codice del Terzo settore
4.5 Il reddito complessivo degli enti non commerciali
4.6 La determinazione dei vari tipi di reddito degli enti non commerciali
4.7 Reddito di capitale degli enti non commerciali: il regime di tassazione dei dividendi
5 La riforma del Terzo settore. Il regime fiscale degli enti del Terzo settore. Le imposte sui redditi in base alla nuova disciplina
5.1 Premessa
5.2 Normativa applicabile agli enti del Terzo settore in materia di imposte sui redditi
5.3 Definizione generale di non commercialità
5.4 Attività specifiche considerate non commerciali
5.5 Le entrate che non concorrono alla formazione del reddito
5.6 La qualifica di ente non commerciale
5.7 La qualifica di ente commerciale
5.8 L’attività delle associazioni del Terzo settore nei confronti degli associati
5.9 Riassunto sui lineamenti generali del nuovo regime fiscale
6 La riforma del Terzo settore. Il regime fiscale degli enti del Terzo settore. La determinazione del reddito di impresa
6.1 Premessa
6.2 La determinazione forfetaria del reddito di impresa
6.3 Disposizioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Regime forfetario
6.4 Le disposizioni introdotte dalla legge di bilancio 30 dicembre 2020, n. 178: detassazione degli utili
7 La riforma del Terzo settore. Il regime fiscale degli enti del Terzo settore. Le imposte indirette e i tributi locali
7.1 Premessa
7.2 I soggetti destinatari della disciplina
7.3 Imposte sulle successioni e donazioni
7.4 Imposte di registro, ipotecarie e catastali
7.5 Imposta di bollo
7.6 Imposta municipale propria e tributo per i servizi indivisibili
7.7 Tributi diversi dall’imposta municipale propria e dal tributo per i servizi indivisibili
7.8 Imposta regionale sulle attività produttive IRAP
7.9 Imposta sugli intrattenimenti
7.10 Tasse sulle concessioni governative
7.11 Esenzione dall’imposta di registro per gli atti costitutivi delle organizzazioni di volontariato
7.12 Organizzazioni di volontariato: esenzione da imposta di bollo e registro. Risposta Agenzia delle entrate
7.13 Modifiche alla disciplina Iva degli enti associativi
8 La riforma del Terzo settore. Il regime fiscale degli enti del Terzo settore. Le erogazioni liberali agli enti del Terzo settore
8.1 Premessa
8.2 Social bonus
8.3 Disciplina fiscale delle erogazioni liberali agli enti del Terzo settore
9 La riforma del Terzo settore. Il regime fiscale degli enti del Terzo settore. Disciplina fiscale delle organizzazioni di volontariato e degli enti filantropici
9.1 Premessa
9.2 Le attività non commerciali delle organizzazioni di volontariato
9.3 Agevolazioni in tema di reddito degli immobili
9.4 Chiarimenti riguardanti il regime fiscale delle organizzazioni di volontariato nel periodo transitorio di Riforma del Terzo settore
10 La riforma del Terzo settore. Il regime fiscale degli enti del Terzo settore. Disciplina fiscale delle associazioni di promozione sociale e delle società di mutuo soccorso
10.1 Premessa
10.2 Le attività non commerciali delle associazioni di promozione sociale
10.3 Le attività sicuramente commerciali delle associazioni di promozione sociale
10.4 Le attività non commerciali rese da talune tipologie di associazioni di promozione sociale
10.5 Altre disposizioni fiscali relative alle associazioni di promozione sociale
10.6 Adeguamento statuto ed effetti sul patrimonio. Chiarimenti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
11 La riforma del Terzo settore. Il regime fiscale degli enti del Terzo settore. Organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale: il regime contabile per le attività commerciali
11.1 Premessa
11.2 Il regime forfetario
11.3 Le conseguenze della scelta del regime forfetario
12 La riforma del Terzo settore. Il regime fiscale degli enti del Terzo settore. Le scritture contabili
12.1 Premessa
12.2 Gli obblighi contabili degli enti del Terzo settore
12.3 Disposizioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Scritture contabili ai fini tributari
13 La riforma del Terzo settore. Il regime fiscale degli enti del Terzo settore. Il coordinamento normativo
13.1 Premessa
13.2 Enti iscritti ed enti non iscritti nel Registro unico nazionale del Terzo settore
13.3 La normativa che non si applica agli enti del Terzo settore non commerciali
14 La disciplina tributaria delle associazioni non iscritte nel Registro unico nazionale del Terzo settore
14.1 Premessa
14.2 La disciplina tributaria degli enti associativi non iscritti nel Registro unico nazionale del Terzo settore
14.3 La disciplina tributaria degli enti di tipo associativo nell’art. 148 del t.u.i.r. in generale
14.4 Le attività “non commerciali”
14.5 Le attività “commerciali”
14.6 Le attività non commerciali rese da talune tipologie di associazioni
14.7 Le attività “sicuramente commerciali”
14.8 La disciplina tributaria specifica per alcune attività “sicuramente commerciali”
14.9 Le condizioni per poter usufruire della disciplina fiscale agevolata
15 La disciplina tributaria delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus)
15.1 Premessa
15.2 Le attività “istituzionali” e le attività “direttamente connesse”
15.2.1 Premessa
15.2.2 Le attività istituzionali
15.2.3 Le attività direttamente connesse
15.3 La disciplina tributaria delle attività istituzionali e delle attività connesse
15.3.1 Premessa
15.3.2 La disciplina tributaria delle attività istituzionali
15.3.3 La disciplina tributaria delle attività direttamente connesse
15.4 Gli adempimenti contabili
15.5 Semplificazione per talune categorie di Onlus
15.6 Gli altri redditi conseguiti dalle Onlus
15.7 Le ritenute alla fonte
15.8 La disciplina tributaria in tema di imposta sul valore aggiunto
15.8.1 La disciplina Iva in generale
15.8.2 Le attività svolte dalle Onlus esenti da imposta
15.8.3 Le attività svolte nei confronti delle Onlus esenti da imposta
15.8.4 Altre particolari previsioni agevolative: acquisto di ambulanze
15.8.5 Le imposte e la disciplina nei confronti delle Onlus
15.9 Onlus: chiarimenti su alcune tematiche rilevanti
15.9.1 Le strutture federative e le componenti delocalizzate
15.9.2 La detenzione da parte di una Onlus di una partecipazione di maggioranza o totalitaria in una società di capitali
15.9.3 La partecipazione di società commerciali ed enti pubblici nelle Onlus
15.9.4 Perdita della qualifica di Onlus e devoluzione del patrimonio
15.9.5 Le retribuzioni e i compensi degli amministratori e dei lavoratori dipendenti delle Onlus
15.9.6 Beneficenza e raccolta fondi: le modalità di raccolta dei fondi e le proporzioni tra costi e ricavi
15.9.7 Aiuti umanitari per collettività estere
15.10 Quesiti riguardanti le Onlus
15.10.1 Consultori familiari
15.10.2 Tutela e valorizzazione della natura e dell’ambiente
15.10.3 Solidarietà sociale e socio-sanitaria. Beneficenza
15.10.4 Cancellazione (o rifiuto di iscrizione) dall’Anagrafe delle Onlus
15.10.5 Istruzione, formazione, promozione della cultura e dell’arte
15.11 Chiarimenti in tema di Onlus
15.11.1 Premessa
15.11.2 Esenzione dall’imposta di registro per gli atti costitutivi delle organizzazioni di volontariato
15.11.3 La partecipazione di società commerciali ed enti pubblici nelle Onlus
15.11.4 La partecipazione di una Onlus in un’impresa sociale
16 La disciplina tributaria delle associazioni sportive dilettantistiche
16.1 Premessa
16.2 La normativa che disciplina le associazioni sportive dilettantistiche
16.3 I requisiti soggettivi e oggettivi delle associazioni sportive dilettantistiche
16.3.1 Premessa
16.3.2 I requisiti preesistenti
16.3.3 I requisiti civilistici introdotti dall’art. 90 della legge n. 289/2002
16.3.4 I requisiti di carattere contabile e fiscale
16.3.5 I requisiti ai fini della tracciabilità dei pagamenti: entrate e uscite su conti correnti bancari o postali
16.4 Il regime contabile e fiscale di cui alla legge 16 dicembre 1991, n. 398
16.4.1 Il regime forfetario in generale
16.4.2 La disciplina Iva
16.4.3 Riassunto del regime fiscale agevolato di cui alla legge n. 398/1991
16.4.4 La Corte di Cassazione in merito alla legge 16 dicembre 1991, n. 398
16.5 La disciplina tributaria dei compensi corrisposti a terzi. I compensi per esercizio diretto di attività sportiva dilettantistica e per prestazioni amministrativo-gestionali. Normativa in vigore (salvo proroghe) fino al 30 giugno 2023
16.5.1 Premessa. La normativa di riferimento
16.5.2 La dichiarazione dei redditi del percipiente
16.5.3 Disciplina previdenziale dei compensi corrisposti per attività sportiva dilettantistica e per attività amministrativo-gestionale
16.5.4 Chiarimenti riguardanti “l’esercizio diretto di attività sportiva dilettantistica”
16.5.5 Chiarimenti in tema di addizionali sui compensi corrisposti
16.5.6 Chiarimenti in tema di compensi all’amministratore-dirigente e distribuzione indiretta di utili
16.5.7 Chiarimenti in tema di compensi ai custodi, addetti al giardino o a mansioni di pulizia allenatori non iscritti al CONI
16.5.8 La nuova disciplina sul lavoro sportivo
16.6 La disciplina tributaria dei compensi corrisposti a terzi. I compensi corrisposti a direttori tecnici, massaggiatori, istruttori. Normativa in vigore (salvo proroghe) fino al 30 giugno 2023
16.6.1 Premessa
16.6.2 Gli indici di “professionalità”
16.7 Le sponsorizzazioni e le spese pubblicitarie
16.7.1 Premessa
16.7.2 La prestazione pubblicitaria in ambito sportivo dilettantistico
16.7.3 La sponsorizzazione
16.7.4 L’aliquota Iva da applicare alle prestazioni di pubblicità e sponsorizzazione
16.7.5 La tassazione ai fini delle imposte sui redditi del provento derivante dalle attività di sponsorizzazione e pubblicità
16.7.6 Proventi derivanti dalle attività di sponsorizzazione e pubblicità esclusi dall’imposizione ai fini dell’imposta sul reddito
16.7.7 I benefici fiscali del soggetto che corrisponde il compenso a fronte delle prestazioni di pubblicità e sponsorizzazione
16.7.8 Chiarimenti sulla deducibilità delle spese di pubblicità e sponsorizzazione
16.7.9 Chiarimenti della Cassazione sul tema dell’inerenza delle spese di sponsorizzazione
16.8 Esenzione da ritenuta
16.9 Gli atti posti in essere dalle associazioni sportive dilettantistiche: imposta di registro, imposta di bollo, tasse di CC.GG
16.10 Perdita della qualifica di ente non commerciale
16.11 La certificazione dei corrispettivi per assistere alle manifestazioni sportive dilettantistiche
16.12 Il Fondo di garanzia
16.13 Attività dei dipendenti pubblici nell’ambito delle società e associazioni sportive dilettantistiche
16.14 Uso e gestione degli impianti sportivi
16.15 La detraibilità dell’iscrizione ad associazioni sportive dilettantistiche
16.15.1 Onere detraibile
16.15.2 Le associazioni interessate
16.15.3 Scopo della norma
16.15.4 I soggetti giuridici interessati
16.15.5 L’attività di palestre, piscine e altre strutture e impianti sportivi
16.15.6 La certificazione della spesa
16.16 Associazioni sportive dilettantistiche: chiarimenti su alcune tematiche rilevanti
16.16.1 Il superamento del limite di 400 mila euro
16.16.2 Associazione affiliata a un ente di promozione sportiva: regime Iva dei corsi didattici sportivi
16.16.3 Le attività a favore dei soci
16.16.4 Le attività decommercializzate: destinatari e caratteristiche delle attività
16.16.5 Le attività “decommercializzate”. Il bagno turco e l’idromassaggio
16.16.6 I compensi erogati e la distribuzione indiretta degli utili
16.17 Questioni fiscali di interesse delle associazioni sportive dilettantistiche, emerse nell’ambito del Tavolo tecnico tra l’Agenzia delle entrate ed il Comitato Olimpico Nazionale Italiano
16.17.1 Premessa
16.17.2 Breve riassunto della disciplina applicabile alle associazioni sportive dilettantistiche
16.17.3 La decommercializzazione di talune attività
16.17.4 La riforma del Terzo settore e gli effetti sull’applicabilità del regime di cui alla legge n. 398/1991
16.17.5 Quesiti risolti dall’Agenzia delle entrate: le questioni connesse all’applicazione del regime fiscale di cui alla legge n. 398/1991
16.17.6 Quesiti risolti dall’Agenzia delle entrate: le questioni connesse all’applicazione dell’art. 148, comma 3, del t.u.i.r.
16.17.7 Quesiti risolti dall’Agenzia delle entrate: le questioni connesse all’esenzione dall’imposta di bollo
16.18 Le disposizioni introdotte dal d.l. 23 ottobre 2018, n. 119. La regolarizzazione con versamento volontario e l’esonero dalla fatturazione elettronica
16.19 Le disposizioni introdotte dalla legge di bilancio 2019: esenzione da imposta di bollo
16.20 Chiarimenti della Cassazione civile: agevolazioni tributarie e ASD
17 Disciplina tributaria di alcune attività associative
17.1 Associazioni sportive dilettantistiche: sponsorizzazione e spettacoli sportivi
17.1.2 Associazioni sportive dilettantistiche: indennità di trasferta e rimborsi forfetari di spesa
17.2 Il bar interno al circolo
17.2.1 Premessa
17.2.2 Un breve excursus sulla disciplina fiscale dell’esercizio del bar interno al circolo
17.2.3 Le associazioni affiliate ad enti di carattere nazionale
17.2.4 Le associazioni non affiliate
17.2.5 Schema riepilogativo della disciplina fiscale del bar interno al circolo
17.2.6 Gli orientamenti della Corte di Cassazione in tema di bar interno al circolo
17.3 Attività di sostegno e assistenza a donne vittime di violenza. Trattamento Iva
18 Disciplina tributaria delle società sportive dilettantistiche
18.1 Premessa
18.2 I requisiti soggettivi delle società sportive dilettantistiche
18.3 Le società sportive dilettantistiche e la forma giuridica
18.4 Linee generali sulla disciplina fiscale delle società sportive dilettantistiche
18.5 La disciplina Iva e imposte sul reddito a seguito dell’opzione per la legge n. 398/1991
18.6 La certificazione dei corrispettivi per assistere alle manifestazioni sportive dilettantistiche
18.7 I proventi esclusi dal reddito imponibile
18.8 La disciplina fiscale dei compensi corrisposti a terzi
18.9 Disciplina delle ritenute d’acconto su contributi erogati alle società sportive dilettantistiche
18.10 Le agevolazioni concernenti le spese di pubblicità
18.11 Questioni fiscali di interesse delle società sportive dilettantistiche senza fini di lucro, emerse nell’ambito del Tavolo tecnico tra l’Agenzia delle entrate ed il Comitato Olimpico Nazionale Italiano
18.11.1 Premessa
18.11.2 Breve riassunto sulla disciplina applicabile alle società sportive dilettantistiche senza fini di lucro
18.11.3 La decommercializzazione di talune attività (agevolazione di cui all’art. 148, comma 3, del t.u.i.r.)
18.11.4 La riforma del Terzo settore e gli effetti sull’applicabilità del regime di cui alla legge n. 398/1991
18.11.5 Quesiti risolti dall’Agenzia delle entrate: le questioni connesse all’applicazione del regime fiscale di cui alla legge n. 398/1991
18.11.6 Quesiti risolti dall’Agenzia delle entrate: le questioni connesse all’applicazione dell’art. 148, comma 3, del t.u.i.r.
18.11.7 Quesiti risolti dall’Agenzia delle entrate: le questioni connesse all’esenzione dall’imposta di bollo
18.12 Le disposizioni introdotte dalla legge di bilancio 2019: esenzione da imposta di bollo
19 Gli adempimenti contabili delle associazioni
19.1 Premessa
19.2 Obbligo di redazione del rendiconto annuale economico e finanziario
19.3 Obbligo delle scritture contabili in caso di esercizio di attività commerciale
19.4 Obbligo di rendiconto in caso di raccolta pubblica di fondi
19.5 Assolvimento degli obblighi contabili in modo forfetario
19.6 Le scritture contabili delle Onlus
19.6.1 Premessa
19.6.2 Scritture contabili per l’attività complessivamente svolta
19.6.3 Scritture contabili per le attività direttamente connesse
19.6.4 Semplificazione in tema di scritture contabili per l’attività complessivamente svolta
19.6.5 Scritture contabili per le Onlus di grandi dimensioni
19.7 Gli adempimenti contabili delle associazioni sportive dilettantistiche
19.7.1 Gli adempimenti contabili delle associazioni sportive dilettantistiche
19.7.2 Chiarimenti in tema di adempimenti contabili delle associazioni sportive dilettantistiche
20 Disposizioni particolari per talune associazioni
20.1 Premessa
20.2 Associazioni che realizzano manifestazioni storiche, artistiche e culturali
20.3 Associazioni che realizzano spettacoli musicali, di divertimento o di celebrazione di tradizioni popolari folkloristiche
20.4 Cori, bande musicali, filodrammatiche
20.5 Associazioni che realizzano concerti vocali e strumentali, attività circensi, spettacoli viaggianti di burattini e marionette
20.6 La fiscalità dei soggetti della cooperazione allo sviluppo
20.6.1 I soggetti della cooperazione allo sviluppo
20.6.2 La verifica delle competenze
20.6.3 Le attività dei soggetti del sistema di cooperazione italiana allo sviluppo
20.6.4 La fiscalità delle attività
21 Erogazioni liberali. Aspetti fiscali
21.1 Premessa
21.2 La deducibilità e la detraibilità delle erogazioni liberali
21.3 Erogazioni liberali per le quali spetta una detrazione dall’imposta lorda
21.4 Art bonus: il credito di imposta per favorire le erogazioni liberali a sostegno della cultura
21.4.1 Aspetti generali
21.4.2 Alcuni casi particolari
21.5 Erogazioni liberali in natura a favore degli enti del Terzo settore
21.6 Trasmissione all’Agenzia delle Entrate dei dati riguardanti le erogazioni liberali agli enti del Terzo settore
21.6.1 Premessa e riferimenti normativi
21.6.2 La trasmissione telematica dei dati riguardanti le erogazioni liberali
21.6.3 Risposte alle domande più frequenti
22 I rapporti con la Pubblica Amministrazione: contributi, fattura elettronica, Split Payment
22.1 I contributi erogati da Amministrazioni pubbliche
22.1.1 Premessa. Normativa comunitaria e orientamenti di prassi
22.1.2 Definizione giuridica e tributaria delle erogazioni
22.1.3 Definizione di contributo in base a norme di legge e a norme comunitarie
22.1.4 Definizione di corrispettivo sulla base dello schema contrattuale
22.1.5 Criteri sussidiari per qualificare la natura delle erogazioni
22.1.6 Obblighi di trasparenza e pubblicità nei rapporti con la pubblica amministrazione
22.2 Fatturazione elettronica nei confronti delle Amministrazioni pubbliche
22.2.1 Premessa
22.2.2 Estensione dell’obbligo della fatturazione elettronica
22.3 Lo “Split Payment” nei rapporti con gli enti pubblici
22.3.1 Il meccanismo dello Split Payment
22.3.2 Effetti sui soggetti passivi fornitori (anche enti non commerciali)
22.3.3 Scissione dei pagamenti nel regime di cui alla legge n. 398/1991
23 Il cinque per mille alla luce della riforma del Terzo settore
23.1 Premessa
23.2 Definizione dell’istituto del cinque per mille
23.3 Finalità alle quali il contribuente può destinare il cinque per mille
23.4 Regole per gli enti beneficiari
23.5 La pubblicazione
23.6 Linee guida per la rendicontazione del contributo del cinque per mille destinato agli enti del Terzo settore
23.7 Disciplina cinque per mille per Onlus e Associazioni sportive dilettantistiche
23.8 Il 2 per mille
24 L’impresa sociale alla luce della riforma del Terzo settore. Profili fiscali
24.1 Premessa
24.2 Destinazione e disciplina fiscale degli utili e degli avanzi di gestione
24.3 Disciplina fiscale delle somme investite nel capitale sociale delle imprese sociali
24.4 Indicazioni del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Profili fiscali delle imprese sociali
24.5 Disciplina di alcune attività delle imprese sociali
24.5.1 Gestione di servizi e attività socio-formative
24.5.2 Prestazioni nell’ambito di una struttura RSA
24.5.3 Attività socio-sanitarie
25 Il modello EAS: la comunicazione dei dati rilevanti ai fini fiscali
25.1 Coordinamento normativo con la riforma del Terzo settore
25.2 La comunicazione dei dati rilevanti ai fini fiscali da parte degli enti associativi
25.3 Lo scopo della comunicazione
25.4 Modalità di trasmissione e contenuti della comunicazione
25.5 Contenuto della comunicazione: enti associativi i cui dati sono disponibili presso pubblici Registri o Amministrazioni pubbliche
25.6 Omesso invio del modello EAS – Remissione in bonis
26 Prevenzione e contrasto dell’evasione degli enti non commerciali
26.1 Linee direttive per contrastare l’evasione
26.2 I fattori di rischio
26.3 Indizi di falsa associazione: ulteriori chiarimenti
26.3.1 Decadenza dai benefici fiscali per violazione dell’obbligo di democraticità. Chiarimenti dell’Agenzia delle entrate
26.3.2 Decadenza dai benefici fiscali per violazione dell’obbligo di democraticità. Chiarimenti delle Commissioni tributarie regionali
26.3.3 L’iscrizione al Coni non è sufficiente a dimostrare l’esistenza di una associazione sportiva dilettantistica. Chiarimenti della Commissione tributaria della Lombardia
26.4 Gli indirizzi operativi e le linee guida dell’Agenzia delle entrate sulla prevenzione e contrasto all’evasione fiscale degli enti non commerciali
27 Enti non commerciali e rapporti con l’estero
27.1 Premessa
27.2 Il concetto di “soggetto passivo”
27.3 Il “momento di effettuazione delle prestazioni”: regola generale e deroghe
27.4 Gli obblighi del committente nazionale
27.5 Il momento di effettuazione delle prestazioni di servizi culturali, artistici, sportivi, scientifici, educativi, ricreativi e simili
27.6 Le attività accessorie alle prestazioni di servizi culturali, artistici, sportivi, scientifici, educativi, ricreativi e simili
27.7 Comunicazione dei dati delle operazioni transfrontaliere
Bibliografia
Riferimenti di normativa, giurisprudenza e prassi
Indice dei materiali riportati online
Guida alla gestione dei volontari nel Terzo settore, tra Riforma degli ETS e Best Practice; eBook in pdf di 62 pagine.
I volontari costituiscono una risorsa fondamentale per molte organizzazioni non profit e la loro corretta gestione rappresenta un elemento chiave per la realizzazione di un effettivo impatto sociale delle attività degli enti del terzo settore.
Il D. Lgs. n. 117 del 3 luglio 2017 (Codice del Terzo Settore) ha introdotto alcune importanti novità in materia, riconoscendo l'importanza del loro contributo e promuovendo una maggiore qualità e trasparenza delle attività di volontariato.
Tra le principali novità introdotte dalla riforma si possono citare la definizione del “volontario” e l’estensione di alcuni obblighi prima imposti solo alle organizzazioni di volontariato anche alle altre tipologie di enti del terzo settore che impiegano i volontari per il perseguimento delle proprie finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.
Il Codice del Terzo Settore, infatti, ha recepito e aggiornato la disciplina del volontariato presente nella legge 11 agosto 1991, n. 266 e definisce il volontariato come un'attività svolta in modo libero e spontaneo, senza fini di lucro neanche indiretto, per soli fini di solidarietà, a favore della collettività o di individui svantaggiati, svolta da persone fisiche in modo gratuito.
Esso rappresenta uno strumento normativo fondamentale per la promozione e la regolamentazione del volontariato; pertanto un’adeguata conoscenza della normativa e una sua corretta applicazione sono da considerare essenziali.
Tuttavia, la qualità e l'efficacia delle attività di volontariato possono essere ulteriormente migliorati attraverso l'adozione di linee guida, best practice e l'utilizzo di strumenti e metodologie specifiche, che vanno oltre i requisiti minimi previsti dalla legge e che favoriscono la qualità e l'efficacia delle attività in questione.
Alcune best practice per la gestione dei volontari includono la definizione chiara degli obiettivi dell'organizzazione e delle attività di volontariato, la selezione accurata dei volontari in base alle loro competenze e motivazioni, l'offerta di una formazione e di un'adeguata supervisione, l'uso di strumenti di valutazione dell'attività dei volontari e di riconoscimento del loro contributo. Inoltre, è importante creare un clima di collaborazione e di partecipazione attiva, promuovendo la condivisione di conoscenze, esperienze e buone pratiche tra i volontari e l'organizzazione.
Questo e-book si propone di illustrare e spiegare la disciplina prevista dal Codice del Terzo Settore, in generale e per le diverse categorie di enti in esso previste, anche in considerazione dei rischi nei quali amministratori ed enti possono incorrere in caso di accertamento di violazioni e di fornire indicazioni concrete ed utili per una corretta gestione dei volontari:
Considerazioni introduttive
1. La normativa applicabile a tutti gli Enti del Terzo Settore
1.1 Premessa
1.2 La definizione di volontario e il rapporto con la qualifica di associato: il volontario associato, il volontario non associato e l’associato non volontario
1.3 Il titolo III del Codice del Terzo Settore
1.4 La disciplina del rimborso spese
1.4.1 Autocertificazione
1.4.2 Controlli e sanzioni
1.5 Incompatibilità con lo status di lavoratore
1.6 Il registro dei volontari. Volontari occasionali e non occasionali
1.6.1 La tenuta del registro
1.7 L’obbligo di assicurare i volontari: come scegliere la polizza più adeguata
1.8 Promozione della cultura del volontariato
1.9 Centri di Servizio per il Volontariato (CSV)
1.10 Previsioni statutarie relative ai volontari
2. I volontari nelle diverse categorie di ETS
2.1 Premessa
2.2 Le Organizzazioni di Volontariato (ODV)
2.3 Le Associazioni di Promozione Sociale (APS)
2.4 ODV e APS a confronto
2.5 Computo dei volontari e dei lavoratori
2.6 Obblighi di comunicazione al RUNTS
2.7 Rilevanza del volontariato nei rapporti con gli enti pubblici
2.8 Le imprese sociali
2.9 Le cooperative sociali
3. Strategie organizzative e best practice
3.1 Premessa
3.2 Il ciclo di gestione dei volontari
3.3 Il Responsabile dei volontari
3.4 Struttura e approvazione del regolamento dei volontari
4. Formulario