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Giochi e scommesse: disciplina e adempimenti amministrativi e fiscali; eBook in pdf di 494 pagine.
Muovendo dalla disamina del complesso quadro giuridico, si è cercato di esaminare in maniera attenta il modello d’imposizione fiscale della raccolta delle giocate allo scopo di evidenziarne i tratti fondamentali e i profili di criticità in rapporto, in particolar modo, ai principi fondamentali della materia tributaria e, in dettaglio, ai principi costituzionalmente sanciti di riserva di legge e capacità contributiva.
Quello che ci interessa nel presente lavoro è di sviluppare un utile approfondimento intorno a tutta la disciplina che regola la tassazione di tali proventi conseguiti attraverso la gestione della raccolta del gioco lecito mettendo anche in evidenza taluni limiti che la normativa di settore purtroppo evidenzia.
È noto come la crescita del “fatturato” derivante dalla raccolta dei giochi e delle scommesse pubbliche – al netto delle criticità derivanti dalla diffusione della pandemia da Covid-19 – sia andata, via via, amplificandosi nel corso degli ultimi anni e come, di pari passo, sia analogamente cresciuto anche l’interesse erariale nei riguardi di tale fenomeno.
In tale contesto, si è pure appalesata la crescita, purtroppo parallela e complementare, di molteplici e variegati fenomeni illeciti destinati ad assumere, nonostante il ragguardevole impegno dimostrato dagli Enti competenti, sempre maggior rilevanza anche a causa dell’irrefrenabile sviluppo conosciuto negli ultimi tempi dai sistemi informatici e telematici capaci di garantirne un’ampia ed incontrollabile diffusione territoriale di qualsiasi “conoscenza”.
Vi è, come si è cercato di evidenziare, un problema non solo di carattere “evolutivo”, ma soprattutto di carattere normativo che scaturisce dallo scarso interesse dimostrato in relazione alla materia del gioco in generale, circostanza questa che ha determinato la stratificazione, negli anni, di una disciplina di settore farraginosa, non adeguata e, per diversi aspetti, superficiale con riguardo ad un fenomeno, quello ludico, che ha importantissime implicazioni, non solo storiche e socio-culturali, ma anche economiche e finanziarie, peraltro di assoluto rilievo.
Nella sua comune accezione il gioco è inteso come una competizione con finalità ricreativa che si conclude con la vittoria di singoli o di gruppi secondo determinate regole. Il tema, sul piano giuridico generale, è stato oggetto di ampio dibattito dottrinale (sia in materia civile che amministrativa) dove sono stati compiuti vari tentativi per trovare una nozione comune che consentisse, tra l’altro, di stabilire una linea di demarcazione tra le due figure di gioco di scommessa; linea di demarcazione che, come rilevato dai più importanti studiosi di diritto civile applicato alla materia in esame, non esiste in ragione del fatto che deve convenirsi sull’unitarietà della figura di modo che sia opportuno parlare di contratto di gioco e scommessa.
Sotto il profilo giuridico, convergono sulla materia tutte le discipline. Si interessa del gioco anzitutto il Legislatore del codice penale (artt. 718-723 c.p.), prevedendo sanzioni penali per l’esercizio di giochi d’azzardo in luoghi pubblici o aperti al pubblico e per l’esercizio abusivo di giochi non d’azzardo. Più rilevante ai fini che ci occupano in questo lavoro è la disciplina amministrativa e regolamentare prodotta in maniera disarticolata, e senza alcuna logica sistematica, rinvenibile in una moltitudine di provvedimenti di vario rango sparsi qua e là nell’ambito del nostro ordinamento normativo.
Sul piano privatistico, il tema del gioco è trattato dal codice civile (artt. 1933-1935 c.c.), laddove il Legislatore prevede, in via generale, che le obbligazioni che originano da attività di gioco o scommessa prive di autorizzazione non siano tutelate da azione legale, e che neppure si debba restituire quanto ricevuto a titolo di pagamento. In base al codice civile, alla riconducibilità tra le obbligazioni naturali dei rapporti giuridici di gioco fanno eccezione le obbligazioni attinenti alle competizioni sportive ed alle lotterie legalmente autorizzate.
Di qui, dunque, la distinzione tra giochi che l’ordinamento vieta ed il cui divieto risulta assistito da una sanzione penale, giochi non vietati, ma i cui rapporti obbligatori sono, tuttavia, sprovvisti di piena tutela sotto il profilo civilistico e giochi autorizzati che originano rapporti obbligatori perfetti e che trovano la loro disciplina nella legislazione speciale di settore.
L’esistenza dei menzionati divieti e la conseguente necessita di apposite autorizzazioni per l’esercizio del gioco hanno fatto sì che lo svolgimento della relativa attività sia da sempre stato caratterizzato da un regime di monopolio legale o di diritto, strumentale a consentire il mantenimento di un attento controllo sull’intero settore.
Sotto il profilo tributario, il presente lavoro ha innanzitutto permesso di rilevare come inizialmente il modello di tassazione dei giochi sia stato basato sull’archetipo del monopolio fiscale, in cui lo Stato operando in tale regime ha applicato prezzi ben superiori rispetto a quelli che si formerebbero in regime di concorrenza perfetta.
A tale imposizione sotto forma di monopolio fiscale, che affonda le proprie radici nella tradizione storica del nostro ordinamento tributario e che ha da sempre connotato il gioco del lotto, si sono affiancate, in tempi più recenti, forme di imposizione strutturate in modo diverso, che discostandosi in modo più o meno marcato dai caratteri tipici del monopolio fiscale, tendono ad attribuire rilievo allo svolgimento dell’attività di gioco in se considerata e al coordinamento dei fattori della produzione. In buona sostanza si sta verificando il denunciato superamento del monopolio fiscale a vantaggio di meccanismi di tassazione più confacenti al mondo dei giochi.
Ciò è avvenuto, tuttavia, sulla base di una normazione che, nel tempo, si è stratificata in modo eterogeneo ed asistematico, al di fuori di un disegno unitario e in assenza di principi generali di settore o, comunque, di norme strumentali volte a regolare la fase di attuazione del prelievo fiscale secondo meccanismi comuni ed omogenei.
In questo contesto si inseriscono, poi, le evoluzioni connesse alla rivoluzione digitale degli ultimi decenni, che hanno visto la nascita e la crescente diffusione dei giochi online, in cui l’elevato tasso di competitività del mercato ha, di fatto, indotto il Legislatore tributario ad attuare forme di prelievo fiscale relativamente modeste, specie se poste a confronto con quelle operate sui giochi c.d. tradizionali.
I tentativi, invero alquanto deludenti, posti in essere dal Legislatore tributario di operare la corretta imposizione in relazione ad attività imprenditoriali di raccolta delle giocate di vario tipo, quali vicende espressive di forza economica evidenziano, peraltro, come la riserva monopolistica allo svolgimento dell’attività appaia anche strumentale al perseguimento di finalità di finanziamento delle spese pubbliche, sotto forma di devoluzione all’Erario di parte dei corrispettivi delle operazioni commerciali.
Muovendo dalla disamina del complesso quadro giuridico dianzi illustrato, si è cercato di esaminare in maniera attenta il modello d’imposizione fiscale della raccolta delle giocate allo scopo di evidenziarne i tratti fondamentali e i profili di criticità in rapporto, in particolar modo, ai principi fondamentali della materia tributaria e, in dettaglio, ai principi costituzionalmente sanciti di riserva di legge e capacità contributiva.
Tralasciando ogni considerazione intorno all’esatta qualificazione giuridica delle molteplici fattispecie illecite perpetrabili nel comparto in esame, quello che ci interessa nel presente lavoro è di sviluppare un utile approfondimento intorno a tutta la disciplina che regola la tassazione di tali proventi conseguiti attraverso la gestione della raccolta del gioco lecito mettendo anche in evidenza taluni limiti che la normativa di settore purtroppo evidenzia. Emergono, infatti, dei profili di criticità, di carattere normativo e regolamentare, che, ove non esattamente considerati, sono in grado, come vedremo, di inficiare l’attività svolta dalla competente Amministrazione dei Monopoli a tutela del settore e a beneficio del corretto esercizio del gioco pubblico da parte di tutti i soggetti operanti nella filiera.
PREMESSA
1. IL RILIEVO DEL SETTORE DEI GIOCHI E DELLE SCOMMESSE IN ITALIA
1.1 Evoluzione storica del fenomeno ludico
1.2 Il peso economico del settore dei giochi e delle scommesse
1.3 Le entrate erariali generate dal comparto dei giochi pubblici
1.4 I profili giuridici del gioco e delle scommesse
1.5 Gli aspetti sociali del gioco d’azzardo. Prescrizioni ai fini della prevenzione, riduzione e contrasto dei fenomeni di gioco compulsivo
2. LA DISCIPLINA GIURIDICA IN MATERIA DI GIOCHI E SCOMMESSE
2.1 La definizione del gioco e della scommessa
2.2 L’obbligazione civile del gioco: brevi cenni sulla disciplina codicistica
2.2.1 Il contratto di gioco in generale
2.2.2 Il contratto di gioco organizzato
2.2.3 Il Totalizzatore
2.3 Breve ricognizione della struttura giuridica dei singoli giochi pubblici
2.4 La disciplina amministrativa del gioco pubblico (cenni)
2.5 (Segue…) Le fonti della disciplina amministrativa del gioco pubblico
2.6 (Segue…) La competenza degli enti locali in materia di giochi
2.7 La disciplina tributaria del gioco pubblico (cenni)
2.8 Il gioco vietato: cenni sulle fattispecie penalmente rilevanti
3. IL MONOPOLIO STATALE IN MATERIA DI GIOCHI E SCOMMESSE
3.1 Il regime di monopolio
3.2 La legittimità costituzionale del monopolio sui giochi
3.3 Il regime monopolistico che sottende l’organizzazione e l’esercizio dei giochi e delle scommesse. Le ragioni dell’intervento statale in materia di giochi e scommesse
3.4 La compatibilità del sistema italiano dei giochi e delle scommesse con la disciplina europea
3.5 Il cardine del sistema italiano: l’affidamento in concessione
3.5.1 Brevi cenni sul concetto di concessione amministrativa
3.5.2 La concessione di servizio pubblico ed il genus della concessione di servizi di matrice europea
3.5.3 Il sistema concessorio ed autorizzatorio in materia di giochi e scommesse
3.5.4 La scelta del concessionario
3.5.5 L’esecuzione del rapporto di concessione
3.5.6 I Modelli del sistema concessorio
3.5.7 I canali distributivi del gioco pubblico
3.6 Il portafoglio italiano dei giochi pubblici con vincite in denaro
3.7 Registro unico degli operatori del gioco pubblico
4. L’APPARATO AMMINISTRATIVO DEDICATO AL SETTORE DEI GIOCHI
4.1 Gli organi dello Stato cui sono conferite le funzioni statali in materia di giochi e scommesse
4.1.1 L’Agenzia delle Accise, Dogane e dei Monopoli
4.1.2 La Guardia di Finanza
4.1.3 La Sogei
4.2 I poteri ispettivi
5. APPARECCHI DA INTRATTENIMENTO
5.1 Le caratteristiche principali del settore
5.1.1 Introduzione
5.1.2 Il mercato degli apparecchi da gioco
5.1.3 La filiera del gioco pubblico mediante apparecchi da intrattenimento
5.1.4 Elenco degli operatori del settore del gioco c.d. “RIES”
5.1.5 La gestione telematica degli apparecchi da divertimento e intrattenimento
5.2 Evoluzione della regolamentazione degli apparecchi da intrattenimento
5.3 (Segue…) L’evoluzione del regime autorizzatorio degli apparecchi da gioco
5.4 Le Amusement With Price (AWP)
5.4.1 Definizioni e caratteristiche generali degli apparecchi di cui all’art. 110, comma 6 lett. a) del T.U.L.P.S., meglio noti come AWP, newslot o Slot Machines. Principali differenze rispetto alle VLT144
5.4.2 I soggetti che svolgono attività funzionali alla raccolta del gioco praticato mediante apparecchi AWP
5.4.3 (Segue) I poteri del concessionario di Stato
5.4.4 Procedure amministrative sottese al rilascio degli atti autorizzatori
5.4.5 Le procedure amministrative di gestione degli apparecchi in argomento.
5.4.6 La manutenzione ordinaria e straordinaria degli apparecchi da gioco tra le vicende connesse alla gestione degli apparecchi
5.4.7 Locali pubblici dove è consentita l’installazione delle AWP/VLT. Contingentamento apparecchi da gioco e limiti numerici alla loro installazione
5.4.7.1 Criteri per la determinazione dei parametri numerico quantitativi
5.4.7.2 Tipologia dei punti di vendita presso i quali è consentita la raccolta di gioco
5.4.7.3 Luoghi autorizzati
5.4.7.4 Parametri numerico quantitativi per l’installabilità di apparecchi di cui all'articolo 110, comma 6 del T.U.L.P.S.
5.4.7.5 Prescrizioni per l'installazione degli apparecchi
5.4.7.6 Sanzioni comminate per il superamento dei parametri numerico quantitativi
5.4.7.7 Ulteriori obblighi imposti dagli enti locali.
5.4.8 Gli obblighi espositivi ed il divieto di riprodurre il gioco del poker
5.4.9 Divieto di partecipare al gioco pubblico per i minori di 18 anni
5.4.10 Le procedure amministrative connesse all’apertura, svolgimento, modificazione e cessazione delle attività economiche connesse al gioco lecito.
5.4.10.1 Luoghi sensibili e distanze minime
5.4.10.2 Orari di funzionamento
5.4.11 Tessera sanitaria
5.5 Le Video Lottery Terminal (VLT)
5.5.1 Definizione degli apparecchi di cui all’art. 110, comma 6 lett. b) del T.U.L.P.S., meglio noti come VLT, videoterminali o videolotteries
5.5.2 La filiera delle VLT
5.5.3 Procedure amministrative sottese al rilascio degli atti autorizzatori
5.5.3.1 Cenni sull’affidamento delle attività e delle funzioni per la realizzazione e conduzione della parte della rete telematica relativa ai sistemi di gioco VLT
5.5.3.2 Certificazione dei sistemi di gioco e dei giochi attraverso la valutazione di conformità alle regole tecniche di cui al Decreto Direttoriale 4 aprile 2017
5.5.3.3 Installazione dei videoterminali
5.5.4 Locali pubblici dove è consentita l’installazione delle AWP/VLT. Contingentamento apparecchi da gioco e limiti numerici alla loro installazione
5.6 Divieto di installazione degli apparecchi che consentano ai clienti di giocare sulle piattaforme di gioco messe a disposizione dai concessionari on-line (c.d. Totem)
5.7 Sanzioni amministrative (art. 110, comma 9, T.U.L.P.S.)
5.7.1 Produzione o importazione di apparecchi non corrispondenti alle caratteristiche e prescrizioni
5.7.2 Produzione o importazione di apparecchi sprovvisti dei titoli autorizzatori
5.7.3 Distribuzione, installazione o utilizzo di apparecchi non corrispondenti alle caratteristiche e prescrizioni
5.7.4 Utilizzo di apparecchi conformi alle caratteristiche e prescrizioni, corrispondendo vincite diverse da quelle ammesse
5.7.5 Distribuzione, installazione o utilizzo di apparecchi privi dei titoli autorizzatori
5.7.6 Reiterazione delle violazioni relative alla produzione, importazione, distribuzione, installazione o utilizzo di apparecchi non corrispondenti alle caratteristiche e prescrizioni, alla produzione, importazione, distribuzione, installazione o utilizzo di apparecchi privi dei titoli autorizzatori, all’utilizzo di apparecchi conformi alle caratteristiche e prescrizioni, corrispondendo vincite diverse da quelle ammesse
5.7.7 Mancata apposizione dei titoli autorizzatori sull’apparecchio
5.7.8 Luoghi di gioco sprovvisti delle prescritte autorizzazioni ex artt. 86 e 88 del T.U.L.P.S.
5.7.9 Distribuzione, installazione o utilizzo di videoterminali non rispondenti alle caratteristiche e prescrizioni
5.7.10 Produzione, distribuzione, installazione o messa a disposizione di apparecchi destinati a qualunque forma di gioco non rispondenti alle caratteristiche
5.7.11 Riepilogo Sanzioni amministrative apparecchi (art. 110, comma 9, T.U.L.P.S.)
5.8 Sanzioni amministrative diverse da quelle contemplate nell’art. 110, comma 9, T.U.L.P.S
5.8.1 Partecipazione al gioco da parte dei minori di anni 18, utilizzo degli apparecchi AWP e VLT e ingresso dei minori nelle aree dedicato al gioco
5.8.2 Divieto di contrarre con soggetti non iscritti nell’elenco RIES
5.8.3 Superamento dei parametri numerico quantitativi
5.9 La disciplina fiscale degli apparecchi con vincite in denaro. Il regime di esenzione IVA
6. IL PRELIEVO ERARIALE UNICO
6.1 Genesi ed evoluzione storica del tributo
6.2 La natura giuridica del prelievo erariale unico
6.3 La capacità contributiva
6.4 La fattispecie tributaria
6.4.1 Presupposto di fatto
6.5 Il profilo soggettivo della fattispecie tributaria
6.5.1 Il soggetto passivo dell’imposta: il concessionario
6.5.2 Profili soggettivi dei fenomeni patologici. La gestione degli apparecchi da gioco in assenza del prescritto nulla osta
6.5.3 (Segue) La gestione illecita degli apparecchi da gioco muniti del prescritto nulla osta
6.5.4 La solidarietà tributaria nel PREU
6.5.5 (Segue…) La responsabilità patrimoniale dei terzi nella fase attuativa del tributo
6.6 Lo schema impositivo. Modalità di assolvimento del prelievo erariale unico sugli apparecchi da divertimento e intrattenimento con vincita in denaro
6.7 Termini e modalità relativi alle comunicazioni cui sono tenuti i concessionari di rete per la determinazione del prelievo erariale unico (PREU), sugli apparecchi da intrattenimento con vincita in denaro
6.8 La determinazione dell’imposta tra casi fisiologici e patologici
6.8.1 Le AWP: casi particolari (fisiologici) di determinazione della base imponibile del periodo contabile
6.8.2 (Segue…) Casi particolari (fisiologici) di determinazione della base imponibile dell’anno solare
6.8.3 (Segue…) Le regole di determinazione della base imponibile nei casi patologici
6.8.4 Le VLT
6.9 La fase dinamica dell’imposta
6.9.1 Aspetti del meccanismo applicativo dell’imposta: liquidazione, versamenti, rimborsi e comunicazione
6.9.2 Fase liquidatoria e accertativa
6.10 Il PREU e le imposte sui redditi
7. I GIOCHI A BASE SPORTIVA
7.1 Il modello concessorio in materia di scommesse
7.1.1 Le scommesse offerte nei punti retail distribuiti sul territorio italiano
7.1.2 La raccolta delle scommesse con partecipazione a distanza: il fenomeno dei “punti di vendita ricarica” (PVR)
7.1.3 Divieto di installazione degli apparecchi che consentano ai clienti di giocare sulle piattaforme di gioco messe a disposizione dai concessionari on-line (c.d. Totem)
7.2 La disciplina delle scommesse su eventi sportivi diversi dalle corse dei cavalli e su eventi non sportivi: le scommesse a quota fissa
7.2.1 Premessa
7.2.2 L’oggetto delle scommesse a quota fissa su eventi sportivi diversi dalle corse dei cavalli e su eventi non sportivi: il palinsesto
7.2.3 Le scommesse a quota fissa ammesse
7.2.4 Le modalità di gioco
7.2.5 Il totalizzatore nazionale
7.2.6 I luoghi di raccolta delle scommesse
7.3 (Segue…) Le scommesse a totalizzatore e i concorsi pronostici
7.3.1 Premessa
7.3.2 Oggetto e modalità di partecipazione dei concorsi pronostici
7.3.4 Modalità di gioco, rimborsi e riscossione delle vincite
7.3.4 Ripartizione della posta di gioco
7.3.5 I luoghi di raccolta delle scommesse
7.3.6 I concorsi pronostici: il Totocalcio
8. I GIOCHI A BASE IPPICA
8.1 La disciplina delle scommesse relative alle corse dei cavalli
8.2 La gestione del settore ippico ed il trasferimento di funzioni dall’UNIRE al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
8.2.1 Nascita e declino dell’UNIRE
8.2.2 Il subentro del MIPAAF
8.3 Le tipologie di scommesse sulle corse dei cavalli effettuabili ed il palinsesto ippico
8.4 L’accettazione delle scommesse
9. L’IMPOSTA UNICA SUI CONCORSI PRONOSTICI E SULLE SCOMMESSE
9.1 Introduzione
9.2 Genesi ed evoluzione storica del tributo. Le contraddizioni e le incoerenze che hanno accompagnato l’istituzione dell’imposta unica sui giochi
9.3 Analisi ragionata sulla natura tributaria dei prelievi erariali applicati sui giochi e sulle scommesse
9.3.1 Brevi considerazioni sulla nozione di tributo e dei suoi elementi fondamentali
9.3.2 La natura giuridica delle quote di prelievo
9.3.3 Per una sicura collocazione dell’imposta unica
9.4 Un tributo dalla duplice ratio
9.5 La capacità contributiva nell’imposta unica
9.5.1 Il profitto delle scommesse
9.5.2 Brevi considerazioni sul principio della capacità contributiva
9.5.3 Un’unica imposta per una duplice capacità contributiva
9.6 L’imposta unica e l’illusione fiscale
9.7 Analisi della struttura del tributo
9.7.1 Il presupposto di fatto
9.7.2 Soggetti del tributo
9.7.3 Base imponibile ed aliquota d’imposta: complessità e contraddizioni dell’imposta
9.8 L’attuazione dell’imposta. Le fasi dell’accertamento e della riscossione nell’imposta sui giochi
9.8.1 I metodi di determinazione dell’imponibile
9.8.2 Riflessi sul sistema tributario in generale della nuova base imponibile accertata ai fini dell’imposta unica
9.8.3 L’imponibilità dei giochi svolti in violazione della normativa civilistica, amministrativa e penale
9.9 Sanzioni
9.10 L’imposta unica e l’imposta sui redditi
10. I GIOCHI NUMERICI A QUOTA FISSA
10.1 I giochi numerici a quota fissa: premessa
10.2 Il gioco del Lotto
10.2.1 Caratteristiche del gioco
10.2.2 La disciplina di riferimento
10.2.3 Il gioco opzionale denominato “Simbolotto”
10.2.4 Il Lotto istantaneo
10.3 Il gioco “10eLOTTO”
10.3.1 Premessa
10.3.2 Caratteristiche e modalità del gioco
10.3.3 Le formule di gioco opzionale
10.3.3.1 La formula di gioco opzionale denominata “NUMERO ORO”
10.3.3.2 La formula di gioco opzionale denominata “DOPPIO ORO”
10.3.3.3 La formula di gioco opzionale denominata “EXTRA”
10.3.4 Le vincite conseguibili
10.3.4.1 Le vincite al 10eLOTTO
10.3.4.2 Le vincite al gioco opzionale “NUMERO ORO”
10.3.4.3 Le vincite al gioco opzionale “DOPPIO ORO”
10.3.4.4 Le vincite al gioco opzionale “EXTRA”
10.4 Il gioco “MillionDAY”
10.4.1 Disciplina e caratteristiche del gioco
10.4.2 Modalità e tipologie di giocata
10.4.3 Vincite conseguibili
10.5 La raccolta delle giocate
10.5.1 I punti di raccolta delle giocate
10.5.2 L’apertura di ricevitorie per la raccolta del gioco del Lotto
10.5.3 Incremento degli utili del gioco del Lotto destinati ai beni culturali
10.5.4 Raccolta on-line delle giocate
10.6 Le modalità di pagamento delle vincite
10.7 Profili di natura tributaria
10.7.1 La fiscalità del gioco del Lotto
10.7.2 Il prelievo alla fonte sulle vincite al Lotto
10.7.3 Le ritenute sulle vincite
10.7.4 Qualificazione tributaria del costo del biglietto di partecipazione al gioco del Lotto
10.7.5 Regime di esenzione IVA delle prestazioni rese da terzi in favore del concessionario necessarie e indispensabili alla raccolta delle giocate
10.7.6 Il pro-rata Iva in caso di esercizio congiunto di attività di rivendita di Tabacchi e giochi
10.7.7 Registrazione e trasmissione telematica dei corrispettivi per gli aggi relativi al gioco del Lotto
10.7.8 Codici tributo per il versamento, mediante il modello F24 Accise, delle somme una tantum e dei diritti di scritturazione in materia di rivendite di generi di monopolio e delle ricevitorie del gioco del Lotto
11. I GIOCHI NUMERICI A TOTALIZZATORE NAZIONALE
11.1 Premessa
11.2 Il SuperEnalotto
11.2.1 Premessa
11.2.2 Svolgimento del gioco
11.2.3 Procedura per la richiesta dell’autorizzazione alla raccolta
11.2.4 Modalità di pagamento delle vincite
11.3 Il gioco complementare denominato “SuperStar”
11.3.1 Premessa
11.3.2 Disciplina di riferimento
11.4 Il “SiVinceTutto SuperEnalotto”
11.4.1 Premessa
11.4.2 Svolgimento del gioco
11.4.3 Modalità di pagamento delle vincite
11.5 Eurojackpot
11.5.1 Premessa
11.5.2 Modalità di gioco
11.6 Vinci per la vita - WinforLife
11.6.1 Premessa
11.6.2 Vinci per la vita – WinforLife Classico
11.6.3 Vinci per la vita – WinforLife Grattacieli
11.6.4 Vinci per la vita – WinforLife VinciCasa
11.7 Profili di natura tributaria
11.7.1 Notazioni di carattere comune
11.7.2 La “tassa sulla fortuna” o “diritto sulla vincita”
12. IL GIOCO DEL BINGO E LE LOTTERIE NAZIONALI
12.1 Il Bingo
12.1.1 Caratteristiche del gioco in sala
12.1.2 La disciplina normativa
12.1.3 Modalità di svolgimento del gioco in sala
12.1.4 Premi e pagamento delle vincite
12.1.5 Apertura di una ricevitoria e servizi connessi
12.1.6 Il Bingo telematico
12.1.7 Profili fiscali del gioco del Bingo
12.2 Le Lotterie nazionali
12.2.1 Introduzione
12.2.2 Le Lotterie nazionali “ad estrazione istantanea”
12.2.3 Le Lotterie nazionali “ad estrazione istantanea telematiche”
12.2.4 Le Lotterie nazionali “tradizionali”. Cenni regolamentari e disciplina normativa di riferimento
12.2.5 Profili di carattere fiscale
12.2.6 (Segue…) La tassa sulle vincite delle Lotterie
12.2.7 (Segue…) Trattamento ai fini IVA degli aggi dei ricevitori
13. GIOCHI (A DISTANZA) DI ABILITÀ, CARTE, SORTE A QUOTA FISSA
13.1 I giochi di abilità a distanza
13.1.1 Premessa
13.1.2 Disciplina di svolgimento e partecipazione ai giochi a distanza
13.1.3 Trattamento fiscale dei giochi di abilità a distanza
14. L’IMPOSIZIONE DIRETTA E INDIRETTA DEL FENOMENO LUDICO
14.1 Il trattamento fiscale delle vincite da gioco
14.1.1 Introduzione
14.1.2 Il caso delle vincite conseguite all’estero da cittadini residenti su piattaforme di bookmaker esteri
14.1.3 Le vincite conseguite in Case da gioco situate all’estero
14.1.4 Le vincite conseguite fuori dal circuito legale
14.2 Il regime sostitutivo di cui all’art. 30, D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600: l’imposta sulle vincite
14.3 L’imposta sul valore aggiunto in materia di giochi: l’esenzione
14.3.1 Cenni sull’evoluzione storica del regime di esenzione IVA nel mondo dei giochi
14.3.2 Le difficoltà connesse dalla regolamentazione Iva del gioco d’azzardo
14.3.3 L’attuale regime IVA in materia di giochi e scommesse
14.3.4 Il regime Iva degli apparecchi da gioco ex art. 110 T.U.L.P.S.
14.3.5 L’applicabilità dell’esenzione Iva alle attività illegali di raccolta delle giocate tramite gli apparecchi e congegni ex art. 110 T.U.L.P.S.
14.3.6 L’attività di collaborazione nella raccolta di somme di denaro giocate mediante apparecchi da gioco ex art. 110 T.U.L.P.S.
14.3.7 Trattamento Iva dell'attività di procacciamento della clientela e di conclusione di contratti di gioco a distanza
14.3.8 Il regime Iva delle prestazioni di verifica obbligatoria di conformità delle piattaforme di gioco a distanza
14.3.9 Il regime Iva della fornitura di terminali di gioco
14.3.10 Obbligo di memorizzazione elettronica dei corrispettivi relativi alla vendita di biglietti di lotterie istantanee
14.4 La rilevanza ai fini delle II.DD. e dell’Iva dei valori rilevati in tema di PREU e di Imposta unica
14.4.1 Premessa
14.4.2 Riflessi sul sistema tributario in generale della nuova base imponibile accertata ai fini dell’Imposta unica
14.4.3 (Segue…) Con riguardo alla nuova base imponibile accertata ai fini del PREU
BIBLIOGRAFIA
L'opera si compone di due tomi che, attraverso un taglio pratico, trattano le diverse fattispecie contrattuali che vedono come protagonista l'impresa, con particolare attenzione all'utilizzo e al coinvolgimento delle nuove tecnologie nell'ambito dell'attività negoziale.
In particolare, il primo tomo si occupa della disciplina dei contratti dell'imprenditore quali, quelli relativi alla cessione delle partecipazioni sociali e dell'azienda, i patti parasociali, i contratti di produzione di beni e di erogazione dei servizi e i contratti di distribuzione, per approdare poi alla casistica riguardante la proprietà intellettuale e settori che vedono una sempre maggiore applicazione di tecnologia e innovazione come, per esempio, i contratti informatici e gli smart contract.
Il secondo tomo si occupa dei numerosi contratti bancari, dei modelli organizzativi che l'impresa è chiamata ad adottare, completandosi di un'ultima parte dedicata alla gestione del contenzioso, che si sviluppa principalmente in contesti stragiudiziali, quale l'arbitrato societario.
L'opera offre un quadro completo delle prassi negoziali più frequenti e delle clausole contrattuali maggiormente utilizzate, offrendo suggerimenti operativi.
A cura di Andrea Sirotti Gaudenzi - Maggioli Editore - 1.440 pagine
Indice sistematico
Prefazione
Introduzione
PARTE I L’IMPRESA E LE SOCIETÀ
Capitolo I – L’imprenditore, i contratti commerciali e i problemi di classificazione
1. L’imprenditore
1.1. Nozione
1.2. L’esercizio di attività economica
1.3. L’attività di produzione o di scambio
1.4. La professionalità e l’organizzazione
1.5. L’imprenditore commerciale
1.6. Lo scopo di lucro
1.7. L’acquisto della qualifica di imprenditore
1.8. La contrapposizione tra imprenditore e consumatore
2. La gestione dell’impresa
2.1. L’imprenditore come «capo dell’impresa»
2.2. L’assetto «adeguato»
2.3. Tutela delle condizioni di lavoro
3. I contratti commerciali come categoria autonoma
3.1. Premesse: la necessaria presenza dell’imprenditore
3.2. Riferimenti storici: il codice di commercio del 1882
3.3. Attualità della categoria dei contratti commerciali
Capitolo II – L’esercizio di impresa in forma societaria
1. Il contratto di società: analisi degli aspetti caratterizzanti
1.1. Inquadramento del fenomeno societario
1.2. Il contratto di società: fondamento normativo
1.3. Requisiti fondamentali
1.4. Segue: il conferimento da parte dei soci di beni o servizi: la dotazione patrimoniale
1.5. Segue: l’esercizio in comune di una attività economica
1.6. Segue: la divisione degli utili
2. Preliminare del contratto di società (pactum de ineunda societate)
2.1. Premesse
2.2. I requisiti
3. Dalla nozione unitaria di contratto di società ai diversi modelli societari
3.1. Cenni preliminari
3.2. Criteri di classificazione dei diversi tipi sociali
3.3. Cenni alle caratteristiche più rilevanti delle diverse tipologie societarie
3.4. Società di persone
3.5. Società di capitali
3.6. La società cooperativa
3.7. Società di mutua assicurazione (c.d. mutua assicuratrice)
4. Start-up e piccole e medie imprese (PMI) innovative: definizione e requisiti
4.1. Cenni preliminari
4.2. Start-up innovativa e incubatore certificato: profili caratterizzanti
4.3. Piccole e medie imprese innovative: profili di rilievo
Capitolo III – La cessione delle partecipazioni sociali
1. Introduzione
1.1. Inquadramento
1.2. La “reale” consistenza economica della partecipazione
1.3. Le garanzie fornite dal cedente
2. L’interpretazione del contratto di cessione delle quote della società: questioni pratiche
2.1. Clausola nel preliminare
2.2. La riserva di proprietà
3. Le controversie in materia di cessione delle quote di partecipazione
3.1. Premesse
3.2. La soluzione offerta dalla Suprema Corte
3.3. L’azione revocatoria
Capitolo IV – L’associazione in partecipazione
1. La disciplina dell’associazione in partecipazione nel codice civile
1.1. Nozione dell’istituto
1.2. La prestazione di lavoro
1.3. Pluralità di associazioni
1.4. Diritti e obbligazioni dei terzi
2. I rapporti tra associante e associato
2.1. I diritti dell’associante e dell’associato
2.2. Divisione degli utili e delle perdite
3. Il contratto di cointeressenza
3.1. Definizione
3.2. Partecipazione agli utili e alle perdite
Capitolo V – Joint venture e contratti di rete
1. Prolegomeni
1.1. Dagli esempi della pratica commerciale alla tipizzazione normativa
1.2. Un “modello” comunitario
2. La joint venture
2.1. Premesse
2.2. Le forme di joint venture
3. Il contratto di rete
3.1. Cenni introduttivi
3.2. La disciplina
3.3. L’istituzione di un fondo patrimoniale comune e di un organo comune
3.4. L’iscrizione nel Registro delle imprese
Capitolo VI – I patti parasociali
1. Inquadramento del fenomeno: tra tipicità e atipicità dell’istituto
1.1. Introduzione
1.2. Tipologie di patti parasociali
1.3. L’impegno a “trasmettere” i vincoli derivanti dai patti parasociali a futuri titolari delle quote: un caso controverso
1.4. L’assunzione di impegni nei confronti della società
1.5. I patti contenuti nello statuto: cenni critici
2. La disciplina codicistica
2.1. Cenni introduttivi
2.2. Tipologia dei patti previsti dal codice civile
2.3. Forma
2.4. Pubblicità dei patti parasociali
2.5. Durata dei patti parasociali disciplinati dal codice civile
3. I patti parasociali nelle società quotate e nelle società che le controllano
3.1. La disciplina dettata dal T.U.F.
3.2. I patti oggetto della disciplina
3.3. La durata dei patti
4. Patti parasociali e patti leonini
4.1. Premesse
4.2. Le opzioni put nell’analisi della Suprema Corte
4.3. Ipotesi particolari
5. Questioni di diritto internazionale privato
5.1. Cenni introduttivi
5.2. Un caso pratico
6. Le controversie in materia di patti parasociali
6.1. La competenza ratione materiae delle sezioni specializzate
6.2. Il problema dei patti parasociali “atipici”
Capitolo VII – Cessione, usufrutto e affitto d’azienda
1. L’azienda
1.1. La nozione d’azienda nel codice civile
1.2. Le imprese soggette a registrazione: oneri relativi ai contratti
2. La cessione d’azienda
2.1. Premesse
2.2. Segue: il ramo d’azienda
2.3. Alienazione dell’azienda e divieto di concorrenza
2.4. La successione nei contratti
2.5. Crediti e debiti
2.6. La riforma del 2021 in tema di composizione negoziata per la soluzione della crisi d’impresa
3. Usufrutto e affitto d’azienda
3.1. Premesse metodologiche
3.2. L’usufrutto dell’azienda
3.3. L’affitto dell’azienda: inquadramento
3.4. Segue: le spese
3.5. Segue: questioni operative legate alle controversie
4. La circolazione dell’azienda e le sorti della ditta
4.1. L’obbligo di trasferimento congiunto all’azienda
4.2. Il trasferimento per atto tra vivi
4.3. Il trasferimento mortis causa
PARTE II I CONTRATTI DELL’IMPRENDITORE
Capitolo VIII – Il contratto commerciale internazionale: problemi di diritto applicabile e di giurisdizione
1. Le norme di diritto internazionale privato e i contratti commerciali
1.1. L’origine del diritto internazionale privato
1.2. La nozione attuale di diritto internazionale privato
1.3. La disciplina nazionale
1.4. L’ordinamento applicabile
1.5. Criteri di collegamento e rinvio (cenni)
1.6. I limiti: l’ordine pubblico e le norme di applicazione necessaria
1.7. Il conflitto di giurisdizioni
2. La legge applicabile
2.1. Introduzione
2.2. La Convenzione di Roma
2.3. Il regolamento «Roma I»
2.4. Segue: i contratti conclusi con i consumatori
2.5. Contratto individuale di lavoro
2.6. Disposizioni imperative e legge del contratto
2.7. Esistenza, validità e forma
2.8. La vendita internazionale
2.9. Tendenze all’autoregolamentazione nel commercio internazionale
2.10. Segue: i Principi UNIDROIT
2.11. Segue: gli Incoterms
3. La giurisdizione
3.1. Premesse
3.2. Il foro generale del convenuto
3.3. Il richiamo al «sistema di Bruxelles»
3.4. Accettazione e deroga della giurisdizione
3.5. Azioni reali relative a immobili siti all’estero
3.6. Questioni preliminari
3.7. Pendenza di un processo straniero (la «litispendenza internazionale »)
3.8. Momento determinante della giurisdizione
3.9. Giurisdizione volontaria
3.10. La competenza giurisdizionale e la tutela cautelare
3.11. Rilevabilità del difetto di giurisdizione
3.12. Legge regolatrice del processo
4. Problemi applicativi: il limen tra responsabilità contrattuale e responsabilità extracontrattuale nei rapporti tra soggetti di diversi ordinamenti. Conseguenze sulla giurisdizione
4.1. Premesse
4.2. La clausola di proroga di giurisdizione
4.3. La qualificazione della domanda come criterio determinante della giurisdizione
Capitolo IX – I contratti di produzione di beni e di erogazione di servizi
1. Introduzione
1.1. La locatio-conductio
1.2. La locatio operis intesa come schema da cui sono derivati appalto e contratto d’opera
1.3. Nuove figure di contratti di produzione
2. L’appalto
2.1. Premesse
2.2. Nozione
2.3. Subappalto (cenni)
2.4. Forma del contratto di appalto
2.5. Determinazione del corrispettivo
2.6. Fornitura della materia
2.7. Le variazioni all’opera
2.8. Segue: le variazioni al progetto: il regime probatorio
2.9. Verifiche in corso d’opera
2.10. L’appalto a regia
2.11. Onerosità o difficoltà dell’esecuzione
2.12. Verifica (“collaudo”) e pagamento
2.13. Difformità e vizi dell’opera
2.14. Recesso unilaterale dal contratto
2.15. Impossibilità di esecuzione dell’opera
2.16. Perimento o deterioramento della cosa
2.17. Morte dell’appaltatore e diritti degli eredi
2.18. Diritti degli ausiliari dell’appaltatore verso il committente
2.19. Prestazione continuativa o periodica di servizi
2.20. La soluzione delle dispute: appalto e arbitrato
3. Il subappalto
3.1. Introduzione
3.2. Responsabilità dei subappaltatori
4. Il contratto d’opera
4.1. La “locazione delle opere” del codice del 1865
4.2. Definizione
4.3. Prestazione della materia
4.4. Esecuzione dell’opera
4.5. Corrispettivo
4.6. Difformità e vizi dell’opera
4.7. Recesso unilaterale dal contratto
4.8. Impossibilità sopravvenuta della esecuzione dell’opera
5. Il contratto d’opera intellettuale
5.1. Cenni introduttivi
5.2. Mancanza di iscrizione all’albo
5.3. Esecuzione dell’opera
5.4. Compenso e spese
5.5. Responsabilità del prestatore d’opera
5.6. Recesso
6. Il contratto di engineering
6.1. Nozione
6.2. Inquadramento
6.3. Analogie e differenze rispetto all’appalto
6.4. Analogie e differenze rispetto al contratto d’opera
6.5. La tesi del contratto di engineering inteso come figura negoziale da distinguere sia dall’appalto che dal contratto d’opera
6.6. Liceità della società di engineering
7. Il contratto di outsourcing
7.1. Premesse
7.2. Esternalizzazione e cessione di ramo di azienda
7.3. Outsourcing ed enti pubblici
8. La subfornitura
8.1. Introduzione
8.2. Nozione
8.3. Forma e contenuto del contratto
8.4. Divieto di interposizione
8.5. Responsabilità del subfornitore
8.6. Nullità di clausole
8.7. Proprietà del progetto
8.8. Abuso di dipendenza economica
8.9. La “dipendenza tecnologica”
8.10. Conciliazione e arbitrato
8.11. Subfornitura e fallimento
8.12. La subfornitura nei rapporti con la Pubblica Amministrazione
9. I contratti a oggetto informatico
9.1. Premesse terminologiche
9.2. I contratti di utilizzazione dell’hardware
9.3. I contratti di fornitura del software
9.4. I contratti di assistenza e manutenzione
9.5. Il danno informatico (cenni)
10. La finanza di progetto
10.1. Considerazioni preliminari
10.2. Project financing e altri strumenti di coinvolgimento dei capitali privati nel settore delle opere pubbliche
10.3. I soggetti coinvolti nel project financing
continua.. vedi presentazione allegata
Guida operativa allo smobilizzo dei crediti commerciali verso la Pubblica Amministrazione; eBook in pdf di 53 pagine.
Il tema dei ritardi con i quali la Pubblica Amministrazione paga il corrispettivo delle forniture di beni e servizi è da diversi anni un punto di rilievo nelle analisi sulla situazione economica del nostro Paese e si mostra essere una tematica di estrema attualità, soprattutto se contestualizzata in un orizzonte storico-politico ed economico di forti cambiamenti come quello in cui ci troviamo a vivere, segnato dalla fase post pandemica, che ha svelato le lacune prodotte da sempre maggiori tagli effettuati negli anni a danno alle finanze della sanità pubblica, dallo scoppio del conflitto russo-ucraino, che ha dato inizio a un periodo di forti incertezze politiche a cui ha fatto immediato seguito l’aumento vertiginoso dei costi delle materie prime e la conseguente battuta d’arresto della crescita e dell’attività delle imprese italiane ed europee, e dall’aumento dell’inflazione, arrivata a toccare valori che si pensavano ormai propri solo degli anni ’80.
L’argomento investe diversi e sostanziali aspetti del rapporto tra imprese e amministrazioni pubbliche e si pone naturalmente anche nei rapporti tra imprese private, benché nella prima ipotesi assuma una particolare valenza e gravità: difatti, le aziende che stipulano contratti con la Pubblica Amministrazione si trovano a dover sostenere, non solo, costi inerenti alla attività tipica d’impresa (fissi e variabili) ma, altresì, oneri aggiuntivi, riconducibili alle ripercussioni economico finanziarie prodotte da una dilazione temporale che, passivamente e inevitabilmente, sono destinare a subire tra il momento della consegna dei beni e servizi al committente (le cui spese sono, in massima parte, già state sostenute) e quello di effettivo incasso del corrispettivo, il quale può avvenire anche con diversi mesi di ritardo.
La tematica ha assunto, poi, con gli anni rilevanza ancor maggiore, soprattutto, in relazione a una spiacevole prassi adottata da talune Amministrazioni di ritardare il collaudo delle opere al fine di dilatare ulteriormente tempi di pagamento andati già ben oltre i termini statuiti ex lege.
Il tutto ha provocato nelle casse delle imprese creditrici delle P.A. preoccupanti crisi di liquidità, rese ancor più gravi da cicli economici con andamenti altalenanti e frequentemente inclini a produrre risultati negativi: in particolare, il mancato rispetto dei termini di pagamento contrattualmente convenuti con le imprese fornitrici ha portato queste ultime a incontrare grosse difficoltà sia nell’onorare i debiti contratti con i propri fornitori “a monte” che a ottemperare al tempestivo versamento delle imposte dovute, costringendo spesso le imprese all’indebitamento.
Il testo vuole essere un utile supporto operativo allo smobilizzo dei suddetti crediti commerciali verso la Pubblica Amministrazione.
Premessa
1. Il ritardo nei pagamenti della PA nel nostro Paese: lo status quo
2. La certificazione dei crediti verso le PA
2.1 Breve excursus normativo: l’art. 9, co. 3-bis, D.L. n. 185/2008
2.1.1 Ambito soggettivo e oggettivo di applicazione della norma
2.2 I crediti oggetto di certificazione
2.2.1 La compensazione dei crediti con le somme iscritte a ruolo
2.3 La funzione della certificazione dei crediti verso le P.A.
2.4 Le modifiche e integrazioni alla disciplina primaria
2.4.1 L’introduzione della disciplina sulla tracciabilità dei pagamenti
2.4.2 La cessione del credito
2.4.3 Il D.M. n. 259/2012
2.4.4 L’art. 28- quinquies del D.P.R. n. 602/1973
2.4.5 Il D.M. 14 gennaio 2014
2.5 Risvolti contabili e fiscali della pratica compensativa
3. La compensazione dei crediti maturati dai professionisti verso la P.A.
3.1 Le novità alla disciplina primitiva introdotte dall’art. 20-ter del D.L. n. 50/2022
3.2 I crediti compensabili
3.3 Aspetti operativi
4. La procedura di certificazione dei crediti verso la Pubblica Amministrazione
4.1 L’ambito applicativo della Piattaforma dei Crediti Commerciali
4.1.1 La certificazione dei crediti commerciali verso la P.A.
4.1.2 Il monitoraggio dei debiti commerciali della P.A.
4.1.3 Il monitoraggio dello stock di debiti commerciali residui
4.1.4 I crediti oggetto di certificazione
4.1.5 Le P.A. a cui richiedere la certificazione
4.2 Il processo di certificazione tramite la Piattaforma dei Crediti Commerciali
4.2.1 L’accreditamento alla Piattaforma dei Crediti Commerciali
4.2.2 L’istanza di certificazione dei crediti commerciali
4.2.3 L’eventuale istanza di nomina di un commissario ad acta
4.2.4 Il rilascio della certificazione dei crediti commerciali
4.2.5 I crediti certificati estinti per ridefinizione
4.3 Le modalità di utilizzo dei crediti certificati
4.3.1 La cessione del credito certificato
4.3.2 La richiesta di anticipazione del credito certificato
4.3.3 La compensazione del credito certificato
4.3.4 L’utilizzo della certificazione ai fini del rilascio del DURC
4.4 Le Faq dei creditori
4.5 Le Faq della Pubblica Amministrazione
4.6 Le Faq delle banche
4.7 Focus: La certificazione dei crediti derivanti da prestazioni professionali
Se fino all'inizio degli anni 2000, per un ritardo del nostro Paese rispetto al resto dei Paesi industrializzati e forse anche a causa di un quadro normativo non chiaro, le operazioni di M&A tra attività professionali - quindi compravendita di quelle realtà per il cui esercizio è richiesta l'iscrizione ad un albo o collegio - erano poche e riguardavano in prevalenza passaggi generazionali o professionisti prossimi alla pensione che non avevano pianificato al proprio interno il passaggio di consegne, oggi si assiste ad un crescente aumento di professionisti che alla "visione professionale" ne sovrappongono una più spiccatamente imprenditoriale. Nascono sempre più frequentemente progetti che prevedono l'aggregazione di più realtà professionali con l'obiettivo di raggiungere economie di scala, applicando logiche industriali, sulle attività ripetitive e standardizzabili - come quelle tipicamente contabili piuttosto che la tenuta dei cedolini paga - e al tempo stesso di integrare competenze e specializzazioni diverse.
In questo contesto gli autori del libro rappresentano sicuramente un punto di riferimento in Italia in qualità di Advisor e non si limitano più all'attività di valutazione/negoziazione/contrattualistica, ma elaborano veri e propri progetti che indicano, per esempio, dove e cosa comprare, quali competenze selezionare, quale ruolo prevedere per il dominus, etc. Questi progetti, comprensivi di una componente economico-finanziaria, vanno poi presentati al sistema bancario, che li deve finanziare, e agli stessi professionisti che verranno aggregati. All'interno di questo quadro l'opera si pone l'obiettivo di informare e guidare il professionista che voglia pensare gradualmente al passaggio generazionale o alla cessione del proprio studio, così come a porre in essere operazioni di acquisizione, sui principali passi da compiere. Il testo infatti, dopo l'esposizione della prassi in Italia e in Europa inizia l'analisi degli aspetti fiscali, civilistici e contrattuali legati alle operazioni di M&A di studi professionali, per poi passare alla vera e propria valutazione dello studio.
A completamento dell'opera gli autori hanno riportato alcuni casi pratici, rapportati ai problemi concreti affrontati nella loro attività professionale, ed un intero case study, disponibile anche in versione integrale come materiale online. MPO & PARTNERS SRL Mpo è una società di consulenza costituita da Dottori Commercialisti, Revisori Legali e Avvocati, specializzata nella strutturazione e facilitazione di operazioni di aggregazione ed acquisizione di attività professionali. Per primi in Italia hanno creato un metodo valutativo e un modello contrattuale specifici per l'M&A di studi professionali, riconosciuti a livello nazionale.
I clienti sono professionisti che operano nei settori economico-giuridico-contabili (Commercialisti, Consulenti del Lavoro), legali (Avvocati), sanitari (Dentisti).
L'offerta di servizi comprende: Valutazione dello Studio; Individuazione della controparte; Strutturazione economico-finanziaria-legale-tributaria dell'operazione; Redazione della contrattualistica; Risoluzione contenzioso tra soci; Consulenza specialistica in tutti gli ambit delle aggregazioni tra professionisti; Scouting potenziali partner e due diligence su pacchetto clienti. In virtù della loro esperienza collaborano attraverso editoriali e pubblicazioni con le principali testate economiche italiane e tengono convegni sulla materia in tutta Italia.
Premessa
1. La prassi in Italia con uno sguardo all'Europa
1.1 La prassi in Europa: i concetti di "affiancamento" e di "attività ripetitiva e standardizzata"
1.2 La prassi in Italia
1.3 Le operazioni di M&A di Studi professionali: le operazioni singole e le operazioni strutturate
1.4 Gli effetti delle aggregazioni
1.5 Focus: l'M&A professionale nel settore dentale
1.5.1 Il contesto in cui operano gli Studi Dentistici ed i vantaggi delle operazioni M&A
1.5.2 Lo stato attuale del mercato M&A di Studi Dentistici
1.6 Focus: l'M&A professionale nel settore legale
2. Gli aspetti fiscali nelle operazioni M&A di Studi professionali
2.1 Le differenza tra M&A di Studi professionali e aziende
2.2 La cessione del "Pacchetto Clienti"
2.3 La cessione del marchio
2.4 La cessione dei cespiti
2.5 I compensi per il patto di non concorrenza (articolo 2125 del codice civile)
2.6 L'apporto della clientela in un'associazione professionale
2.7 La trasformazione/conferimento dello Studio associato in S.T.P.
3. La valutazione dello Studio professionale in ottica di cessione
3.1 La valutazione dello Studio del Commercialista/Consulente del Lavoro
3.1.1 Il metodo finanziario
3.1.2 Il metodo dei multipli di transazioni comparabili e l'analisi di regressione
3.1.3 L'effetto della pandemia da covid-19 sul valore degli Studi di Commercialisti e Consulenti del Lavoro
3.2 La valutazione dello Studio legale
3.3 La valutazione dello Studio odontoiatrico
4. La reale natura delle operazioni di acquisizione/cessione di uno Studio professionale
4.1 La progettualità che attiva le operazioni di aggregazione professionale
4.1.1 Il professionista vicino all'età pensionabile
4.1.2 Il professionista cinquantenne
4.1.3 Il giovane professionista
4.2 La natura aggregativa dell'operazione di cessione/acquisizione di uno Studio professionale
4.2.1 L'attività di affiancamento/canalizzazione del professionista aggregato (cedente)
4.2.2 Il principio di continuità gestionale
5. Gli aspetti civilistici e contrattuali delle operazioni di aggregazione professionale
5.1 Le ragioni di uno storico disinteresse normativo: bipartizione fra attività imprenditoriale e attività professionale
5.2 L'imprenditorializzazione dell'attività professionale: l'orientamento normativo e giurisprudenziale comunitario
5.3 L'art. 54, comma 1-quater, del T.U.I.R.: sua matrice fiscale e necessità di una giustificazione civilistica dell'operazione di cessione
5.4 La risoluzione n. 108/2022 dell'Agenzia delle Entrate - Direzione Centrale Normativa e Contenzioso
5.5 La sentenza n. 2860/2010 della Corte di Cassazione
5.6 ll contratto di cessione di Studio professionale: il suo oggetto ed il principio di continuità fra vecchia e nuova gestione
5.7 Le condizioni peculiari delle operazioni di aggregazione professionale
5.8 Alcuni casi pratici
5.9 Il contratto di aggregazione tramite fusione/incorporazione: cenni sulle principali clausole contrattuali/statutarie
5.9.1 Le categorie di quote - diritti particolari delle partecipazioni
5.9.2 Trasferimento di quote
5.9.3 Recesso del socio
6. Statistiche sul mercato M&A degli Studi di Commercialisti e Consulenti del Lavoro (a cura di MpO Centro Studi)
6.1 Profilo dei Dominus cedenti
6.2 Profilo degli Studi ceduti
6.3 Le operazioni
7. Le richieste di consulenza da parte dei professionisti
7.1 La riorganizzazione dello Studio in vista del passaggio generazionale
7.2 Gli aspetti da non trascurare quando si crea una S.t.p. o uno Studio Associato
7.3 Il recesso del socio
7.4 Il recruiting/headhunting
7.5 La non chiara disciplina civilistica e fiscale
8. La valutazione di uno studio contabile e fiscale attraverso il metodo dei multipli di transazioni comparabili e l'analisi di regressione - un case study
8.1 Storia del Target e ragioni della cessione
8.2 L'operazione e l'acquirente
8.3 La valutazione del Target con il metodo dei multipli
8.3.1 L'analisi della clientela
8.3.2 Mansionario
8.3.3 Conto economico normalizzato
8.3.4 Rating studio
8.3.5 Analisi di regressione
8.4 I flussi di cassa ed il business plan
8.5 La conclusione dell'operazione e la cessione del Target
La Società in accomandita per azioni: un modello per favorire il passaggio dalla piccola alla grande impresa;
eBook in pdf di 40 pagine
Il tema delle Società in accomandita per azioni è poco trattato dagli studiosi del diritto societario. Ciò probabilmente perché tale tipo di società è poco diffuso nella prassi sebbene grandi gruppi familiari, soprattutto in passato, ne abbiano fatto uso come “cassaforte di famiglia”: si pensi, fra tutte, alla notissima Giovanni Agnelli e C. S.a.p.A.
E tuttavia le ragioni che hanno spinto il legislatore ad introdurre un tipo di società “alternativo” alle società per azioni, una sorta di s.p.a. “modificata”, in cui il potere di gestione, in uno con la responsabilità personale, spettasse agli amministratori cosiddetti permanenti - i soci accomandatari - e che favorisse il passaggio dalla piccola alla grande impresa, merita di essere approfondito.
Se non altro per la duplice responsabilità che caratterizza il tipo societario in questione: dei soci accomandatari ma anche della società con il proprio patrimonio.
Nonché per il carattere sussidiario che caratterizza la responsabilità dei primi. Attualmente l’Italia si trova ad avere più aziende di Francia, Germania e Spagna ma la maggior parte di esse (oltre il 94%) sono molto piccole e con dipendenti che non superano le nove unità.
Ed in un contesto globale caratterizzato da notevoli spinte inflazionistiche e da una palese crisi energetica vi è una impellente necessità di aziende molto più grandi oltre che, ovviamente, di respiro internazionale. Va da sé, dunque, che un istituto come quello della S.a.p.a. pensato proprio per favorire il passaggio dalla piccola alla grande impresa meriti, rebus sic stantibus, di essere rivisitato.
L'autore ha ritenuto, pertanto, utile tracciare la disciplina codicistica della s.a.p.a. - sia quella per essa specificatamente dettata (articoli 2452/2461) che quella della s.p.a. alla quale il legislatore espressamente rimanda - e di analizzarla alla luce dei migliori orientamenti dottrinali e dei recenti orientamenti giurisprudenziali.
Il testo si pone dunque l’obiettivo di fornire ai pratici del diritto una guida agile e veloce, che consenta loro di districarsi rapidamente tra le pieghe delle norme e, nello stesso tempo, di dare modo agli studiosi del diritto societario di approfondire lo studio della S.a.p.a. alla luce di un prezioso quadro dottrinale e giurisprudenziale.
Ma il testo si pone anche l’ambizioso obiettivo di mettere in luce un istituto poco considerato nella prassi e che, in un’ottica de iure condendo, meriterebbe di essere rivitalizzato.
Non la riscoperta di un istituto dimenticato, dunque, ma lo studio e l’approfondimento della relativa normativa nella sua singolarità e specificità. Ai lettori, infine, il giudizio sul raggiungimento o meno degli obiettivi che con il presente lavoro di studio e di ricerca mi sono prefissato.
Prefazione
Introduzione
1. Cenni storici
2. Caratteri generali
3. I soci accomandatari
4. I soci accomandanti
5. La costituzione della s.a.p.a.
6. Le azioni
7. Gli organi sociali
7.1 Il sistema dualistico
7.2 Il sistema ordinario
7.2.1 Il collegio sindacale e la revisione legale dei conti
BIBLIOGRAFIA
Appendice
le norme codicistisce sulla società in accomandita per azioni
le norme codicistiche sul sistema dualistico
Disciplina civilistica e fiscale del conferimento d'azienda e degli scambi di partecipazioni.
eBook in pdf di 180 pagine completo di Case study
La guida è arricchita dai seguenti Case study:
Prima parte. Conferimento d’azienda o di ramo d’azienda
Premessa
1. Il conferimento d’azienda nel Codice civile
2. Le diverse finalità del conferimento d’azienda
3. Il conferimento d’azienda nel diritto tributario
3.1 Soggetti coinvolti
3.2 Ambito oggettivo
3.3 Decorrenza: effetti del conferimento
4. Neutralità fiscale
4.1 Effetti per il soggetto conferente
4.1.1 Riserva da conferimento
4.2 Effetti per la società conferitaria
4.2.1 Prospetto di riconciliazione
4.2.2 Riserva da conferimento
4.2.3 Riserve in sospensione d’imposta
4.2.4 Rilevazione delle imposte differite
4.2.5 Riporto delle perdite fiscali della società conferente
4.2.6 Ammortamenti nel conferimento di azienda in corso d’anno
4.3 Successiva cessione in regime di PEX: disciplina antielusiva
5. Conferimento d’azienda e successiva cessione delle partecipazioni: imposta di registro ed elusione
6. Affrancamento opzionale dei maggiori valori: imposizione sostitutiva
6.1 Affrancamento ordinario: imposta sostitutiva proporzionale a scaglioni
6.1.1 Ambito oggettivo
6.1.2 Base imponibile
6.1.3 Esercizio dell’opzione e riconoscimento dei maggiori valori
6.1.4 Imposta sostitutiva progressiva a scaglioni
6.1.5 Versamento dell’imposta sostitutiva
6.1.6 Rilevazione del conferimento nel modello REDDITI
6.1.7 Decorrenza differita dei maggiori valori
6.1.8 Particolarità dell’affrancamento
6.2 Affrancamento “speciale”: imposta sostitutiva proporzionale del 16%
6.2.1 Ambito soggettivo
6.2.2 Ambito oggettivo
6.2.3 Attività diverse da quelle indicate nell’articolo 176, comma 2-ter del TUIR
6.2.4 Modalità di affrancamento
6.2.5 Esercizio dell’opzione e riconoscimento dei maggiori valori
6.2.6 Imposta sostitutiva
6.3 Coordinamento tra affrancamento ordinario e speciale
6.4 Convenienza di affrancare i maggiori valori
6.5 Effetti dell’affrancamento sulle imposte differite
6.6 Affrancamento e dichiarazione dei redditi
7. Case study: analisi della prassi contabile nel conferimento d’azienda
7.1 Coincidenza tra valori civilistici e fiscali delle attività e delle passività conferite nella contabilità del soggetto conferente
7.2 Disallineamenti tra valori civilistici e fiscali delle attività e delle passività conferite nella contabilità del soggetto conferente
8. Particolari casi di conferimento: transnazionali e intracomunitari, impresa individuale e studio associato
8.1 Conferimenti transnazionali
8.2 Conferimenti intracomunitari
8.2.1 Azienda conferita da soggetto italiano a soggetto comunitario
8.2.2 Azienda ubicata in altro Stato membro
8.2.3 Azienda conferita da soggetto comunitario a soggetto italiano
8.2.4 Azienda situata in Italia conferita tra soggetti comunitari
8.2.5 Stabile organizzazione di non residente
8.3 Conferimento dell’unica azienda dell’imprenditore individuale
8.4 Conferimento di studio associato in STP
9. Conferimento di azienda e altre imposte indirette
Parte seconda. Conferimento di partecipazioni di controllo
Premessa
1. Il conferimento di partecipazioni nel Codice civile
1.1 Società di persone conferitaria
1.2 Società di capitali conferitaria
2. Il conferimento di partecipazioni nel diritto tributario
2.1 Ambito soggettivo
2.2 Oggetto del conferimento: la partecipazione di controllo o collegamento
2.2.1 Nozione di “controllo”
2.2.2 Controllo di diritto
2.2.3 Controllo di fatto
2.2.4 Nozione di collegamento
2.3 Valore di realizzo “ordinario” ex art. 9 del TUIR
2.4 Valore di realizzo “controllato” ex art. 175 del TUIR
2.5 Case study: analisi della prassi contabile nel conferimento di partecipazioni di controllo
2.6 Conferimento di partecipazioni e irrilevanza ai fini Ace
Terza parte. Scambio di partecipazioni mediante permuta o conferimento
Premessa
1. Lo scambio di partecipazioni nel Codice civile e nel TUIR
2. Scambio di partecipazioni mediante permuta
2.1 Ambito soggettivo
2.2 Ambito oggettivo
2.3 Regime di neutralità fiscale “condizionata”
3. Scambio di partecipazioni mediante conferimento
3.1 Ambito soggettivo
3.2 Ambito oggettivo
3.2.1 Nuda proprietà e usufrutto
3.3 Regime a “realizzo controllato”
3.3.1 Aumento o incremento del patrimonio della conferitaria
3.3.2 Acquisizione del controllo della conferitaria
3.3.3 Plusvalenza in capo al conferente
3.4 Estensione del regime a “realizzo controllato”
4. Scambi di partecipazioni a confronto
4.1 Comunanze tra i due istituti
4.2 Differenze sostanziali
4.3 Sovrapposizione e gerarchia delle norme
5. Disciplina antielusiva
6. Case study: analisi della prassi contabile nello scambio di partecipazioni
7. Affrancamento derogatorio dei maggiori valori
7.1 Soggetti interessati
7.2 Ambito oggettivo
7.3 Opzione e versamento dell’imposta sostitutiva
8. Scambio intracomunitario di partecipazioni
8.1 Ambito soggettivo
8.2 Ambito oggettivo
8.3 Requisito della residenza in Italia
8.4 Regime di neutralità fiscale degli scambi
Strutturato in forma operativa, il testo risponde alle diverse domande sulla costituzione e gestione di un’associazione sportiva dilettantistica (ASD) o di una società sportiva dilettantistica (SSD).
Coniugando dottrina e prassi, il manuale fornisce i giusti orientamenti nella complessa normativa civilistica e fiscale.
La trattazione – seppur condotta con taglio pratico ed arricchita da facsimile e modelli – suggerisce spunti di approfondimento ulteriore, grazie a frequenti riquadri esplicativi che intervallano l’esposizione, soffermandosi su argomenti specifici e di dettaglio.
L’edizione, oltre a tener conto delle Circolari e Risoluzioni ministeriali di più recente emanazione e delle ultime sentenze della Cassazione e delle Commissioni tributarie, è stata aggiornata con tutte le novità contenute nella legge di bilancio 2022 e soprattutto nel “Decreto PNRR 2” (D.L. 36/2022).
Quest’ultimo ha in particolare esteso, dal 1° luglio 2022, l’obbligo di fatturazione elettronica a tutti i soggetti in “regime 398”, escludendo solo quelli di minime dimensioni.
Dal 23 novembre 2021 è stato dato avvio al Runts e alcuni capitoli evidenziano la possibilità di assumere la qualifica di Ets da parte delle associazioni sportive dilettantistiche (Asd), soprattutto se sussistono le condizioni per la qualifica come associazione di promozione sociale (Aps) o di impresa sociale. Si tratta di un’opzione da valutare.
Cinzia De Stefanis
Giornalista economica, autrice di numerosissimi volumi e articoli per editori specializzati e per le principali testate giornalistiche che si occupano di impresa ed economia.
Antonio Quercia
Dottore commercialista e revisore contabile in Bari. Si occupa, in particolare, di consulenza aziendale e tributaria. Esplica incarichi di consulente tecnico presso il Tribunale di Bari. È autore di testi di diritto tributario e societario.
Damiano Marinelli
Avvocato cassazionista, arbitro e già docente universitario presso le Università di Siena, Firenze, Padova ed E-campus. È Presidente dell’Associazione Legali Italiani (www.associazionelegaliitaliani.it). È autore di numerose pubblicazioni a livello nazionale ed internazionale, nonché relatore in convegni e seminari. È altresì key expert e coordinatore in progetti internazionali (Erasmus plus, Horizon2020, FAMI, ecc.).
A quattro anni dall’entrata in vigore del D.Lgs. n. 117 del 3 luglio 2017 che lo ha istituito, il 23 novembre 2021 è stato inaugurato il Registro Unico del Terzo Settore (RUNTS) a cui si possono iscrivere le Organizzazioni non Profit.
L’iscrizione al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, pur non essendo obbligatorio, riveste particolare importanza in considerazione delle opportunità offerte agli Enti.
L’accesso permette infatti di usufruire delle nuove agevolazioni fiscali previste dalla riforma del terzo settore e del riparto del cinque per mille dell’Irpef destinato al “volontariato”.
Il Registro risponde al principio di trasparenza consentendo a tutti gli interessati di conoscere specificità e caratteristiche degli Enti del terzo settore.
In esso saranno contenute, non solamente le informazioni di base dell’Ente, (quali la denominazione, la forma giuridica, la sede legale, la data di costituzione, il codice fiscale) ma anche rilevanti notizie e dati (quali l’oggetto dell’attività di interesse generale svolta, le generalità del Rappresentante legale e dei soggetti che ricoprono cariche sociali, le modifiche dello statuto e soprattutto i rendiconti economici e sociali dell’Ente).
Il volume raccoglie un ampio formulario utile per l’attività di iscrizione al RUNTS e per la gestione dei dati dell’Ente.
Le formule, accompagnate da puntuali commenti che ne semplificano la compilazione, sono fornite anche online in formato personalizzabile.
Cinzia De Stefanis
Giornalista economica, autrice di numerosissimi volumi e articoli per editori specializzati e per le principali testate giornalistiche che si occupano di impresa ed economia.
1 Associazioni di volontariato (Odv)
Costituzione Odv
Formula 1 – Atto costitutivo di associazione di volontariato Ets
Formula 2 – Statuto dell’organizzazione volontariato
Formula 3 – Regolamento generale dell’associazione di volontariato
Assemblee e consiglio direttivo
Formula 4 – Convocazione assemblea ordinaria
Formula 5 – Convocazione consiglio direttivo
Formula 6 – Convocazione di assemblea straordinaria
Formula 7 – Convocazione dell’assemblea dei soci per rinnovo consiglio direttivo
Formula 8 – Lettera di delega per intervenire in assemblea
Formula 9 – Verbale di assemblea ordinaria
Formula 10 – Convocazione dell’assemblea ordinaria di seconda convocazione
Formula 11 – Verbale assemblea ordinaria prima convocazione andata deserta
Formula 12 – Verbale di assemblea ordinaria per rinnovo cariche sociali
Formula 13 – Verbale di assemblea straordinaria per modifica statuto
Formula 14 – Approvazione del verbale del comitato esecutivo dell’associazione di volontariato per adeguamento dello statuto alla disciplina generale prevista dal codice del terzo settore (d.lgs. n. 117/2017)
Formula 15 – Verbale dell’assemblea straordinaria dei soci per lo scioglimento e devoluzione del patrimonio dell’associazione di volontariato Ets
Formula 16 – Verbale del consiglio direttivo
Formula 17 – Verbale del consiglio direttivo per la nomina del presidente
Formula 18 – Verbale del consiglio direttivo per l’apertura di c/c bancari
2 Associazione di promozione sociale (Aps)
Costituzione
Formula 1 – Atto costitutivo di associazione promozione sociale
Formula 2 – Statuto associazione di promozione sociale (facsimile 1)
Formula 3 – Statuto di associazione di promozione sociale Ets (con oggetto sociale legato all’ambiente, alla valorizzazione patrimonio culturale, alle filiere del commercio equo e solidale) (facsimile 2)
Formula 4 – Statuto di Aps turistica (facsimile 3)
Formula 5 – Statuto (pro loco) dell’associazione di promozione sociale (facsimile 4)
Assemblee e consiglio direttivo
Formula 6 – Convocazione dell’assemblea ordinaria di assemblea di promozione sociale Ets
Formula 7 – Convocazione dell’assemblea straordinaria di Aps Ets
Formula 8 – Convocazione del consiglio direttivo di Aps Ets
Formula 9 – Lettera di delega per intervenire in assemblea (ordinaria o straordinaria)
Formula 10 – Verbale di assemblea ordinaria di Aps Ets in videoconferenza
Formula 11 – Verbale di assemblea ordinaria andata deserta di Aps Ets
Formula 12 – Verbale di assemblea straordinaria per scioglimento e devoluzione del patrimonio dell’Aps Ets
Formula 13 – Verbale del consiglio direttivo per nomina del presidente del consiglio direttivo di Aps Ets
Formula 14 – Lettera di dimissione di un consigliere di Aps Ets
Formula 15 – Verbale dell’assemblea ordinaria per rinnovo cariche associative
Formula 16 – Verbale di assemblea ordinaria per rinnovo cariche sociali di Aps Ets
Formula 17 – Verbale dell’organo amministrativo per diniego domanda di ammissione
3 Fondazione
Costituzione
Formula 1 – Atto costitutivo di fondazione Ets
Formula 2 – Costituzione di fondazione Ets per testamento
Formula 3 – Statuto di fondazione conforme alle disposizioni di cui al d.lgs. n. 117/2017
4 Associazione riconosciuta
Formula 1 – Atto costitutivo di associazione riconosciuta Ets
Formula 2 – Statuto associazione riconosciuta Ets (facsimile 1)
Formula 3 – Statuto di associazione riconosciuta conforme alle disposizioni di cui al d.lgs. n. 117/2017 (facsimile 2)
Formula 4 – Statuto di associazione riconosciuta conforme alle disposizioni di cui al d.lgs. n. 117/2017 (facsimile 3)
Assemblee
Formula 5 – Verbale dell’assemblea ordinaria dell’associazione riconosciuta Ets
Formula 6 – Verbale dell’assemblea dei soci dell’associazione riconosciuta Ets per rinnovo cariche sociali
Formula 7 – Richiesta di convocazione del consiglio di amministrazione dell’associazione riconosciuta Ets
Formula 8 – Verbale della riunione del consiglio direttivo dell’associazione riconosciuta Ets
Formula 9 – Verbale del consiglio direttivo per nomina del presidente
5 Associazione non riconosciuta
Costituzione
Formula 1 – Atto costitutivo di associazione non riconosciuta Ets
Formula 2 – Statuto di associazione non riconosciuta Ets
Assemblee
Formula 3 – Convocazione dell’assemblea ordinaria dell’associazione non riconosciuta Ets
Formula 4 – Verbale dell’assemblea ordinaria dell’associazione non riconosciuta Ets
Formula 5 – Verbale dell’assemblea straordinaria dell’associazione non riconosciuta Ets
Formula 6 – Verbale dell’assemblea telematica ordinaria dei soci
Formula 7 – Verbale di assemblea ordinaria andata deserta
6 Associazione religiosa Ets
Formula 1 – Atto costitutivo di associazione religiosa Ets
7 Gestione economica-amministrativa degli Ets
Formula 1 – Rendicontazione dei contributi pubblici (ex legge 124 del 2017)
Formula 2 – Esempio di ricevuta per erogazioni in denaro da privati o imprese
Formula 3 – Dichiarazione per riconoscimento scontrini fiscali
Formula 4 – Format sui compensi ai componenti degli organi di amministrazione e controllo, ai dirigenti e agli associati degli Ets con entrate superiori a 100mila euro annui
Formula 5 – Relazione sull’attività svolta dall’associazione/fondazione
Formula 6 – Contratto di sponsorizzazione
Formula 7 – Scheda relativa alla sede
Formula 8 – Elenco dei professionisti di cui l’ente si avvale
Formula 9 – Elenco delle persone con compiti operativi nella sede
Formula 10 – Contratto di comodato di beni mobili e beni mobili registrati
Formula 11 – Richiesta di registrazione e adempimenti successivi (MOD. 69)
Formula 12 – Domanda di attribuzione codice fiscale e variazione dati (MOD. AA5/6)
Formula 13 – Atto di transazione e quietanza
Formula 14 – Nota di addebito
8 Bilanci
Modelli standardizzati
Formula 1 – Modello A - Stato patrimoniale
Formula 2 – Modello B - Rendiconto gestionale
Formula 3 – Modello C - Relazione di missione
Formula 4 – Modello D - Rendiconto per cassa
Assemblea e consiglio direttivo
Formula 5 – Convocazione di assemblea ordinaria di associazione Ets (volontariato, promozione sociale, riconosciuta e non)
Formula 6 – Verbale dell’assemblea ordinaria dei soci per l’approvazione del bilancio o del rendiconto di cassa
Formula 7 – Convocazione del consiglio direttivo di associazione/fondazione Ets per approvazione bilancio/rendiconto per cassa
Formula 8 – Verbale del consiglio direttivo per approvazione del bilancio/rendiconto per cassa di associazioni/fondazioni
Formula 9 – Verbale di assemblea ordinaria di approvazione bilancio/rendiconti di cassa con intervento dei soci in videoconferenza
Formula 10 – Relazione dell’organo di controllo sull’esercizio
Formula 11 – Relazione del collegio dei revisori al bilancio consuntivo
9 Libri sociali e fiscali
Formula 1 – Libro “prima nota di cassa”
Formula 2 – Inventario dei beni di un’associazione/fondazione
Formula 3 – Notula per prestazione lavoro occasionale
Formula 4 – Facsimile libro associati
Formula 5 – Registro degli aderenti dei volontari
10 Associati o volontari
Formula 1 – Facsimile libro degli aderenti
Formula 2 – Domanda di ammissione come membro di un associazione di volontariato EtS
Formula 3 – Richiesta in qualità di aderente dell’associazione di promozione sociale Ets
Formula 4 – Contratto con i volontari
Formula 5 – Richiesta di accesso ai libri sociali dell’associazione/fondazione Ets da parte dell’associato
Formula 6 – Registro dei volontari non occasionali
Formula 7 – Dichiarazione di missione per conto associazione/fondazione “Ets ”
Formula 8 – Lettera d’incarico per missione da effettuarsi per conto dell’associazione/fondazione
Formula 9 – Ricevuta di versamento della quota associativa
Formula 10 – Comunicazione di recesso dall’associazione/fondazione
Formula 11 – Scheda per la definizione delle esigenze assicurative
Formula 12 – Dichiarazione sostitutiva di certificazioni spese del volontario
Formula 13 – Dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà
Formula 14 – Verbale del consiglio direttivo per diniego domanda di ammissione
11 Privacy
Formula 1 – Lettera di nomina al responsabile interno del trattamento dati
Formula 2 – Nomina amministratore di sistema
Formula 3 – Informativa (ex art. 13 GDPR) per soci e aspiranti soci e consenso al trattamento dati
12 Come accedere alla piattaforma telematica del Registro unico nazionale del terzo settore (Runts)
eBook di 72 pagine in pdf, sulla cessione dello studio professionale, nato con l'obiettivo di aiutare i professionisti a comprendere i mutamenti in corso e dotarli degli strumenti necessari a dare continuità alla propria attività professionale, migliorando competenze e qualità della vita.
Sarà quindi tracciato un quadro completo delle operazioni di fusione e acquisizione di Studi professionali in Italia con particolare riferimento a studi di Commercialisti e consulenti del lavoro, mentre saranno fatti alcuni cenni sulle operazioni di cessione/aggregazione di Studi legali ed odontoiatrici.
Oltre agli aspetti inerenti la prassi, la normativa e la fiscalità, saranno presentati, estratti di contratti di cessione e dati non reperibili in banche dati pubbliche.
Premessa
1. La prassi in Italia con uno sguardo all’Europa
1.1 La prassi in Europa: i concetti di “affiancamento” e di “attività ripetitiva e standardizzata”
1.2 La prassi in Italia
1.3 Le operazioni M&A di Studi professionali: le operazioni singole e le operazioni strutturate
1.4 Gli effetti delle aggregazioni
1.5 Focus: l’M&A professionale nel settore dentale
1.5.1 Il contesto in cui operano gli Studi dentistici ed i vantaggi delle operazioni M&A
1.5.2 Lo stato attuale del mercato del M&A di Studi Dentistici
1.6 Focus: l’M&A professionale nel settore legale
2. Gli aspetti fiscali nelle operazioni M&A di Studi professionali
2.1 Le differenze tra M&A di Studi professionali e aziende
2.2 La cessione del “Pacchetto Clienti”
2.3 La cessione del marchio
2.4 La cessione dei cespiti
2.5 I compensi per il patto di non concorrenza (articolo 2125 del codice civile)
2.6 L’apporto della clientela in un’associazione professionale
2.7 La trasformazione/conferimento dello Studio associato in S.T.P.
3. La valutazione dello Studio professionale in ottica di cessione
3.1 La valutazione dello Studio del Commercialista/Consulente del Lavoro
3.1.1 Il metodo finanziario
3.1.2 Il metodo dei multipli di transazioni comparabili e l’analisi di regressione
3.1.3 L’effetto della pandemia da covid-19 sul valore degli Studi di Commercialisti e Consulenti del Lavoro
3.2 La valutazione dello Studio legale
3.3 La valutazione dello Studio odontoiatrico
4. La reale natura dell’operazioni di acquisizione/cessione di uno Studio professionale
4.1 La progettualità che attiva le operazioni di aggregazioni professionale
4.1.1 Il professionista vicino all’età pensionabile
4.1.2 Il professionista cinquantenne
4.1.3 Il giovane professionista
4.2 La natura aggregativa dell’operazione di cessione/acquisizione di uno Studio professionale
4.2.1 L’attività di affiancamento/canalizzazione del professionista aggregato (cedente)
4.2.2 Il principio di continuità gestionale
5. Gli aspetti civilistici e contrattuali delle operazioni di aggregazione professionale
5.1 Le ragioni di uno storico disinteresse normativo: bipartizione fra attività imprenditoriale e attività professionale
5.2 L’imprenditorializzazione dell’attività professionale: l’orientamento normativo e giurisprudenziale comunitario
5.3 L’art. 54, comma 1-quater, del T.U.I.R.: sua matrice fiscale e necessità di una giustificazione civilistica dell’operazione di cessione
5.4 La risoluzione n. 108/2002 dell’Agenzia delle Entrate – Direzione Centrale Normativa e Contenzioso
5.5 La sentenza n. 2860/2010 della Corte di Cassazione
5.6 Il contratto di cessione di Studio professionale: il suo oggetto ed il principio di continuità fra vecchia e nuova gestione
5.7 Le condizioni peculiari delle operazioni di aggregazione professionale
5.8 Alcuni casi pratici
5.9 Il contratto di aggregazione tramite fusione/incorporazione: cenni sulle principali clausole contrattuali/statutarie
5.9.1 Le categorie di quote – diritti particolari delle partecipazioni
5.9.2 Trasferimento di quote
5.9.3 Recesso del socio
6. Statistiche sul mercato M&A degli Studi di Commercialisti e Consulenti del Lavoro (a cura di MpO Centro Studi)
6.1 Profilo dei Dominus cedenti
6.2 Profilo degli Studi ceduti
6.3 Le operazioni
Un'impresa di successo, come nasce e si sviluppa un'idea imprenditoriale.
eBook in pdf di 247 pagine.
Questo eBook, è stato scritto per fornire al lettore una riflessione sulle possibili modalità di sviluppo imprenditoriale seguendo il modello del Marketing.
Modello che favorisce il successo aziendale verso i settori di pubblico da cui maggiormente dipende la conquista del consenso.
Si tratta del settore del pubblico esterno, in particolare i clienti, di cui è importante conquistare la mente e il cuore, e del pubblico interno, cioè di tutti coloro che, nell’impresa, lavorano per rendere possibile tale successo.
Per contribuire alla descrizione di come la strategia aziendale di Marketing possa condurre a conquistare posizioni importanti sul mercato, gli Autori hanno inserito nel testo gli avvenimenti più salienti che hanno caratterizzato lo sviluppo di Arken, una Impresa di successo leader nei mercati mondiali per la progettazione e produzione di arredi modulari per negozi, accessori, vetrine, elementi di arredo e manichini.
Arredi personalizzati per il mondo del retail, delle farmacie, del contract e per grandi catene di negozi, alberghi e residenze.
Arken, con la sua storia, accompagna, quindi, il percorso del libro.
Introduzione
1. La nascita dell’impresa e la definizione del business
1.1. Impresa: intuito ed arte
1.2. L’idea imprenditoriale
1.3. Il business e le competenze
1.4. Il processo di pianificazione dell’impresa e il disegno organizzativo
1.5. La pianificazione strategica aziendale
1.6. Le decisioni strategiche
1.7. La definizione e la pianificazione del business (il business plan)
1.8. L’evoluzione del business plan
1.9. Le sezioni del business plan
1.10. Il business plan, la Mission aziendale e la matrice prodotto/mercato
1.11. La definizione degli obiettivi di business
1.12. Il business plan e l’organizzazione dell’impresa
1.13. L’organizzazione process driven
1.14. Lo sviluppo dell’azienda
1.15. Le fasi dello sviluppo
2. Il Marketing Management e il Piano di Marketing
2.1. Il Marketing Management
2.2. L’organizzazione di Marketing
2.3. Il Marketing e il piano strategico
2.4. Il Piano di Marketing
2.5. I momenti del Piano di Marketing
2.6. Lo schema del Piano di Marketing, Analisi PESTLE e SWOT
2.7. Il Marketing mix
3. I rapporti con il mercato e le ricerche
3.1. L’analisi dello scenario di marketing e di mercato
3.2. Il sistema informativo aziendale (SIA), CRM e CMS
3.3. Il mercato domestico e il mercato estero
3.4. Il ruolo delle informazioni
3.5. Le ricerche di marketing
3.6. Le ricerche di mercato e la segmentazione
3.7. Il ruolo della statistica per le ricerche di mercato
3.8. La rilevazione dei dati con l’intervista
4. Il Prodotto
4.1. La soddisfazione dei bisogni dei consumatori
4.2. L’evoluzione progettuale
4.3. L’oggetto e i bisogni
4.4. La distinzione fra prodotti
4.5. I caratteri distintivi del prodotto
4.6. I vari tipi di bisogni
4.7. La tutela dei consumatori e la qualità dell’offerta
4.8. Concorrenza e monopolio
5. Il Prezzo
5.1. Il valore del prezzo
5.2. La politica di prezzo
5.3. Il problema dei costi
5.4. I costi, il prezzo e il just in time
5.5. Il punto di pareggio
5.6. Aspetti strategici e tattici del pricing
5.7. Il rapporto fra il prezzo e la pubblicità
6. La distribuzione commerciale
6.1. Gli obiettivi e le strategie di Marketing e Commerciali
6.2. L’incontro fra la domanda e l’offerta
6.3. La rete distributiva
6.4. Il Franchising
6.5. I canali di distribuzione
6.6. I vari tipi di punti di vendita
6.7. Le vie della distribuzione
6.8. Gli intermediari e il brand management
6.9. Il servizio al cliente
6.10. Il Sales Management e la forza di vendita
6.11. L’E-Commerce e l’M-Commerce
7. La comunicazione al mercato
7.1. Le varie forme di comunicazione
7.2. La motivazione all’acquisto
7.3. Il sistema della comunicazione d’impresa
7.4. Le attività di comunicazione con il mercato
7.4.1. I segni distintivi dell’impresa
7.4.2. Il Design
7.4.3. Il Packaging
7.4.4. La Pubblicità
7.4.5. La Promozione delle vendite e il ciclo di vita del prodotto/servizio
7.4.6. Il Merchandising e la Pubblicità sul punto di vendita
7.4.7. La Pubblicità diretta e il Direct Marketing
7.4.8. Il Web Marketing
7.4.9. Il Brand Entertainment
7.4.10. Il Buzz Marketing
7.4.11. Il Guerrilla Marketing
7.4.12. Il Marketing Tribale
7.4.13. Il Marketing Virale
7.4.14. Il Product placement
7.4.15. Testimonials, Personalities promotion, Influencer
7.5. La comunicazione con l’opinione pubblica: le Pubbliche Relazioni
8. Il Marketing mix dei servizi
8.1. I prodotti e i servizi
8.2. Operare nei servizi
8.3. L’intangibilità dell’offerta
8.4. I caratteri dei fattori del Marketing mix dei servizi
8.5. Il valore aggiunto del Servizio
9. Forme specializzate di Marketing
9.1. Il Marketing Cinestesico
9.2. Il Marketing delle Emozioni
9.3. Il Marketing Fieristico
9.4. Il Marketing Internazionale
9.5. Il Neuroimaging Marketing
9.6. Il Marketing Sensoriale
9.7. Il Marketing Sociale
9.8. Il Societing Marketing
9.9. Il Marketing Territoriale
10. L’Employer Branding
10.1. Le attività di Employer Branding (marketing interno)
10.2. Il concetto di Employer Branding
10.3. Il Marketing interno
11. La gestione del cambiamento
11.1. L’impresa sistemica
11.2. Le componenti dell’impresa sistemica
11.3. L’impegno nel cambiamento
12. Le competenze manageriali
12.1. Le competenze per il vantaggio competitivo dell’impresa
12.2. Le competenze visibili e invisibili
12.3. I modelli aziendali per le competenze
12.4. La valutazione delle competenze
12.5. Il coaching e il mentoring
12.5.1. Il coach
12.5.2. Il mentor
13. La Comunicazione interna
13.1. Gli obiettivi della Comunicazione interna
13.2. Gli strumenti della Comunicazione interna
13.2.1. Strumenti cartacei, digitali e relazionali
13.2.2. Strumenti di ascolto
14. La formazione del personale
14.1. La formazione e l’employer branding
14.2. Gli obiettivi della formazione
14.3. I percorsi formativi
14.4. Tipologie di formazione
14.4.1. Il kitchen training
14.5. I luoghi della formazione
14.6. La docenza esterna e interna
14.7. La comunicazione con i partecipanti a sostegno dell’employer branding
14.8. Il piano delle attività formative
14.9. Il controllo dei risultati
14.10. I centri di formazione interni
14.11. Uno sguardo alle future generazioni
15. Il sistema premiante
15.1. Il sistema premiante e l’employer branding
15.2. Il total reward
15.3. La politica di gestione del personale
15.4. Gli strumenti per valutare la performance
15.5. Gli strumenti per valutare il potenziale
15.6. Il talent management
16. La responsabilizzazione del personale per il successo dell’impresa
16.1. La responsabilizzazione e l’employer branding
16.2. L’utilizzo di stratagemmi
16.3. Samurai, Bushido e valori aziendali
17. Conclusioni, Customer Experience e Employee Experience
18. What next per le imprese
Bibliografia
Sitografia