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Pacchetto completo (eBook + Circolare) sull'obbligo del Green Pass nei luoghi di lavoro:
1. Premessa
2. Le norme emergenziali (anche) in chiave di salute sui luoghi di lavoro
3. Le coeve disposizioni normative più volte evocate come risolutive
3.1 Il ruolo dell’art. 2087 cod. civ
3.2 La (necessaria) sorveglianza sanitaria
3.3 Le misure di sostegno alle imprese per la riduzione del rischio da contagio nei luoghi di lavoro
4.I Protocolli per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID-19 negli ambienti di lavoro
4.1 Le vaccinazioni anti SARS-CoV-2/ Covid-19 nei luoghi di lavoro
4.2 Strutture sanitarie private o dell'INAIL
4.3 La validazione straordinaria dei DPI
5. (Obbligo o meno di) vaccinazione, Green pass e accessi negli ambienti di lavoro
5.1 Obbligo di vaccinazione nell’ambito lavorativo?
6. L’obbligo del green pass per l’accesso ai luoghi e ambienti di lavoro
6.1 Obbligo per il personale sanitario
6.2 Obbligo per il personale scolastico e dell’università
6.2.1 Scuola
6.2.2 Università
6.2.3 Estensione dell’obbligo vaccinale
6.3 La generalizzazione dell’obbligo: il D.L. n. 127/2021 (già novellato in itinere)
6.4 (segue) I nuovi obblighi
6.4.1 Settore pubblico
6.4.2 Magistrati negli uffici giudiziari
6.4.3 Settore privato
6.5 Le imprese con meno di 15 dipendenti
6.6 La nomina degli incaricati e l’accertamento dell’eventuale irregolarità
6.6 Il POO
6.7 Riepilogo delle misure introdotte dal D.L. n. 127/2021
6.8 Alcune osservazioni su possibili criticità
7. La (possibile) responsabilità del datore di lavoro per contagio da Covid-19
8. Gli adempimenti in materia di privacy
8.1 Le indicazioni generali per il trattamento dei dati personali
8.2 Vaccino, green pass e privacy
8.3 Le novità introdotte dal D.L. n. 139/2021
8.4 Gli adempimenti necessari
9. La prima giurisprudenza (legata all’emergenza pandemica)
10. La necessità di una nuova (diversa) gestione aziendale della sicurezza e della salute sul lavoro
10.1 La quarantena e l’isolamento fiduciario
10.2 La gestione del mutato quadro normativo
10.3 L’aggiornamento del DVR
10.4 I meccanismi di trasmissione dell’infezione virale
10.5 Misure di prevenzione e protezione
10.6 La sorveglianza sanitaria
10.7 La tutela infortunistica
10.8 Documentazione medica
10.9 Periodo di inabilità assoluta
10.10 Prova del contagio
11. Smart working emergenziale e sicurezza
eBook in pdf di 93 pag. sulle gestioni previdenziali di autonomi e professionisti ed esonero parziale contributivo 2021, arricchito da alcuni esempi pratici.
Il tema dei contributi previdenziali assume fondamentale importanza nell’ambito della programmazione delle somme da pagare da parte dei contribuenti: l’entrata in vigore di alcuni sistemi di tassazione infatti (regime c.d. “forfettario”, ad esempio) riduce infatti in molti casi sensibilmente il carico fiscale, senza però avere conseguenze anche sul “lato previdenziale”.
Risulta quindi fondamentale, sia per i contribuenti che per i relativi consulenti, avere piena coscienza (e padronanza) della disciplina previdenziale applicabile alle diverse figure professionali e commerciali – INPS (IVS/Gestione separata), casse previdenziali autonome eccetera – al fine di comprendere e calcolare correttamente gli importi da adempiere annualmente per i contributi da versare.
Inoltre, a seguito dell’emergenza sanitaria ancora in corso nel 2021, il legislatore è intervenuto in ambito previdenziale al fine di garantire, ai soggetti che soddisfano i requisiti richiesti dalla normativa, l’esonero dal versamento dei contributi fino ad un massimo di 3.000 euro a persona (Legge di Bilancio 2021 e Decreto “Sostegni”). Questo, evidentemente, al fine di tutelare i soggetti maggiormente colpiti dall’epidemia da Covid-19, assicurando una più rapida ripresa dei traffici economici.
Lo sgravio dei contributi risulta quindi, alla data odierna, un istituto a cui rivolgere particolare attenzione da parte di contribuenti, in particolare per coloro che, potendone usufruirne, hanno modo di ridurre gli ammontari da versare (o parte di essi). A questo fine risulta però parimenti importante tenere conto della scadenza per la domanda di esonero, fissata ad oggi – fatti salvi ulteriori rinvii rispetto all’originaria scadenza:
Introduzione
1. La Gestione IVS: Artigiani e Commercianti
1.1 Soggetti obbligati
1.1.1 L’Artigiano
1.1.2 Il Commerciante
1.1.3 Esempi
1.1.3.1 Esempio 1
1.1.3.2 Esempio 2
1.1.3.3 Esempio 3
1.2 Premessa su contribuzione Artigiani e Commercianti
1.3 Determinazione della base imponibile
1.3.1 Imprenditori in contabilità ordinaria
1.3.2 Imprenditori in contabilità semplificata
1.3.3 Contribuenti forfetari
1.3.4 Contribuenti in regime dei minimi
1.3.5 Professionisti
1.3.6 Soci di società di persone
1.3.6.1 Esempio operativo
1.3.7 Soci di società di capitali
1.3.8 Riepilogo
1.4 Determinazione della base imponibile: casi particolari
1.4.1 Redditi inferiori al minimale
1.4.2 Inizio o fine attività in corso d’anno
1.4.3 Cessione di azienda
1.5 Determinazione del contributo
1.5.1 Le aliquote contributive
1.5.1.1 Le aliquote contributive – anno 2020
1.5.1.2 Le aliquote contributive (anno 2021)
1.5.2 Il reddito minimale
1.5.2.1 Il reddito minimale – anno 2020
1.5.2.2 Contributo sul reddito minimale – 2020
1.5.2.3 Il reddito minimale – anno 2021
1.5.2.4 Contributo sul reddito minimale – anno 2021
1.5.3 Il reddito massimale
1.5.3.1 Il reddito massimale – 2020
1.5.3.2 Il reddito massimale – 2021
1.6 Termini di versamento
1.7 Modalità di versamento
1.7.1 La causale contributo
1.8 Esempi determinazione IVS
1.8.1 Determinazione IVS: Artigiano
1.8.2 Determinazione IVS: Artigiano con reddito superiore al massimale
1.8.3 Determinazione IVS: Commerciante che ha cessato l’attività in corso d’anno
1.9 Contribuzione e Modello Redditi
1.9.1 Il quadro RR
1.9.2 La deducibilità dei contributi versati
1.10 Esempio completo: impresa familiare artigiana
2. La Gestione Separata INPS
2.1 Premessa
2.2 Soggetti obbligati
2.3 I soggetti esclusi
2.4 Le aliquote contributive
2.5 Il massimale contributivo
2.6 Esercenti arti e professioni iscritti alla gestione separata INPS
2.6.1 La base imponibile
2.6.1.1 Contribuenti forfetari
2.6.1.2 Contribuenti in regime dei minimi
2.6.1.3 Riepilogo
2.6.2 Le aliquote contributive
2.6.3 Il massimale reddituale
2.6.4 Determinazione del contributo
2.6.5 Termini di versamento
2.6.6 Modalità di versamento
2.6.6.1 Causale contributo
2.6.7 Contribuzione e modello redditi
2.6.7.1 Il quadro RR
2.6.7.2 La deducibilità dei contributi versati
2.6.8 Esempio
3. Le casse professionali
3.1 Casse professionali “autonome”
3.2 Soggetti obbligati
3.3 Iscrizione “residuale” alla Gestione separata
4. L’esonero contributivo
4.1 Il quadro normativo di riferimento
4.2 I soggetti destinatari
4.3 I soggetti esclusi
4.4 I requisiti economici
4.4.1 Requisito 1: il calo del fatturato
4.4.2 Requisito 2: il reddito 2019 inferiore 50.000
4.5 Ulteriori requisiti
4.6 Contributi oggetto dell’esonero
4.7 Limite massimo di esonero contributivo
4.8 Presentazione domanda di esonero INPS
4.9 Presentazione domanda di esonero professionisti c.d. ordinistici
4.10 Presentazione domanda di esonero dei lavoratori autonomi e dei collaboratori di cui alla Legge n. 3/2018 in quiescenza
4.10.1 Iscritti alla Gestione separata INPS
4.10.2 Iscritti a Enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza
4.11 Esempio Gestione Artigiani e Commercianti
4.12 Esempio professionista iscritto alla Gestione separata INPS
4.13 Schema riepilogativo: importi oggetto di sgravio e da versare
La disciplina dei licenziamenti all'epoca dell'emergenza sanitaria da Covid-19.
eBook in pdf di 119 pagine aggiornato fino al Decreto Sostegni Bis, D.L. 73/2021 e fac-simili di lettera di licenziamento e di impugnazione.
Mai come quando la crisi si fa sentire pressante, così tanto da indebolire un paese produttivo come l’Italia, ci si rende conto che forse gli strumenti normativi a disposizione non sono in grado di rispondere alle emergenze limitandone i danni.
L’ultimo decennio è sicuramente stato foriero di importanti novità in materia di disciplina del lavoro.
Ricordiamo infatti la prima, in ordine di tempo, delle quattro più recenti riforme in materia di lavoro, anche se non da tutti condivisa e in alcuni casi risultata poco adatta, è stata quella del 2012, la legge n. 92/2012 “Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita” che ha apportato significative novità in materia di disciplina di risoluzione dei contratti di lavoro.
Grazie ad essa sono stati introdotti una serie di interventi, sotto il profilo sia sostanziale che processuale, in tema di licenziamenti individuali, licenziamenti collettivi, dimissioni, risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, ammortizzatori sociali e rito del lavoro.
Le novità introdotte dalla Riforma Fornero in materia di licenziamento ed in particolare in materia di licenziamento per giustificato motivo oggettivo, sono state rilevanti, basti pensare alla rigida procedura che il datore di lavoro è tenuto ad osservare preventivamente all’attuazione del licenziamento, oppure alla possibilità, in presenza di talune forme di riscontrata illegittimità del licenziamento, di non reintegrare il lavoratore.
Queste novità hanno inciso in misura significativa in particolare sulle risoluzioni dei rapporti di lavoro alle quali si applica l’art. 18 della legge n. 300 del 1970.
Da qui si sono susseguite una serie di normative che hanno in qualche modo aggiustato il tiro, tutte con lo scopo di ridisegnare il mercato del lavoro proprio in un momento in cui tutte le certezze si stavano perdendo, dove il tasso di disoccupazione raggiungeva i massimi storici, a confronto di alcuni paesi nella nostra Europa dove invece le assunzioni correvano e corrono velocemente.
Ecco quindi il susseguirsi della Riforma Giovannini-Letta, della legge Poletti ed infine, anche se siamo certi che non sarà sicuramente l’ultima riforma, il cosiddetto Jobs Act, il cui impianto normativo si è completato con I Decreti Legislativi che hanno consentito l’attuazione a regime della Riforma.
Se da un punto di vista strutturale e normative quindi l’ultimo decennio ha riformato radicalmente la normative in materia di disciplina del lavoro, il 2020 e 2021 sono anni segnati profondamente da un tipo diverso di emergenza, quella legata alla pandemia per Covid-19 che purtroppo evidenzierà i propri effetti nefasti anche nel futuro e di cui purtroppo anche in materia di lavoro ci si è dovuti occupare al fine di salvaguardare I diritti di entrambi le parti in gioco ovvero dei datori di lavoro e dei lavoratori dipendenti, Parti duramente colpite entrambi dall’emergenza sanitaria.
Lo spirito quindi di questo lavoro è quello di capire come la normativa sui licenziamenti si inserisca in un contesto di crisi economica e produttiva resa ancora più profonda per effetto dell’emergenza sanitaria, momento storico che chiede inevitabilmente un approccio particolare con interventi adeguati a contenere la crisi.
Analizzeremo conseguentemente quali siano le azioni più idonee da porre in atto in un’ottica di ripresa e di salvaguardia del mercato del lavoro nella sua totalità partendo dalla valutazione dell’efficacia degli attuali strumenti di ammortizzatori sociali attivabili, individuando anche laddove si riscontrassero, le criticità degli stessi e conseguentemente le nuove misure sperimentali o strutturali da adottare nel futuro.
Premessa
1. I motivi che portano all’estinzione del rapporto di lavoro per licenziamento
1.1 Licenziamento per giusta causa
1.2 Licenziamento per giustificato motivo
1.2.1 Il giustificato motivo soggettivo
1.2.2 Giustificato motivo oggettivo
2. Licenziamenti individuali e licenziamenti collettivi
3. La riforma Jobs Act
3.1 I Decreti Attuativi
3.2 Gli Ammortizzatori Sociali
3.2.1 Naspi - La Nuova Assicurazione Sociale per l’impiego
3.2.2 Dis-Coll
3.2.3 Asdi- Il Nuovo Assegno di Disoccupazione (Titolo III, art. 16)
4. Licenziamento post Jobs Ac
4.1 La procedura dei licenziamenti
4.2 La tutela reale e la tutela obbligatoria
4.2.1 La tutela reale
4.2.2 La tutela obbligatoria
4.4 I licenziamenti
4.4.1 Licenziamento discriminatorio
4.4.2 Licenziamento disciplinare
4.4.3 Giustificato motivo oggettivo
4.4.4 Per motivi di salute
4.4.5 Licenziamenti con vizi di forma
4.4.6 I licenziamenti collettivi per riduzione di personale
4.4.7 La revoca del licenziamento
4.4.8 Il rito speciale di impugnazione dei licenziamenti
4.4.9 Jobs Act – articolo 18 e dipendenti pubblici
4.4.10 La nuova conciliazione volontaria
4.4.11 Il contratto di lavoro a tempo indeterminato e a tutele crescenti
5. Il ticket licenziamento
6. Il licenziamento all'epoca del Covid-19
7. Lo sblocco dei divieti
8. Le raccomandazioni di primavera della Commissione Europea del 02.06.2021
9. Covid-19: situazioni particolari
10. Le conseguenze in caso di licenziamento illegittimo Covid-19 9
Appendice
FAC SIMILE LETTERA DI LICENZIAMENTO PER MOTIVI OGGETTIVI
FAC SIMILE LETTERA DI LICENZIAMENTO PER GIUSTA CAUSA
FAC SIMILE LETTERA DI IMPUGNAZIONE DI LICENZIAMENTO
FAC SIMILE RICORSO PER IMPUGNATURA DI LICENZIAMENTO
Breve guida in pdf di 38 pagine su come acquisire un cliente e su come poter fare una vendita vincente.
Attraverso la lettura di questo e-book sarà possibile avere delle informazioni nell’ambito della vendita sia B2B che B2C che potranno essere utili in futuro a chiunque voglia iniziare un business. Si perché, come tutti noi sappiamo, la vendita è alla base del successo di ogni azienda, sia esse piccola, media o una multinazionale attiva in diversi paesi.
La vendita è quell’attività che deve continuare day to day senza mai fermarsi per mettere alle aziende di rimanere attive e di fare degli utili. Senza la produzione di un determinato bene o servizio, e senza la vendita di quest’ultimo, non ci sarà nessun processo che potrà permettere ai clienti di acquistare quel determinato prodotto e all’azienda che lo ha prodotto di avere degli utili.
Con la lettura e la comprensione di questo librò si avrà una panoramica generale su come acquisire un cliente e su come poter fare una vendita vincente. Non è un libro che va sostituito alla pratica o al duro lavoro, ma è una guida che potrà essere utile a capire meglio perché a volte è facile chiudere un contratto mentre altre volte l’unica cosa che si deve fare è lasciare stare e passare ad un’altra opportunità.
Le skills di vendita che l'autore ha acquisito nel tempo, tuttavia, non si fermano al mondo della ristorazione, ma sono tecniche che si possono utilizzare in qualunque mercato: dall’immobiliare al private equity; dal lusso alla vendita al dettaglio.
Quello che un buon venditore deve fare è riuscire a far capire che sia il cliente che abbia bisogno di quel prodotto e che quindi tu non gli stia vendendo nulla ma che sia a lui a voler acquistare quella determinata cosa perché sa che ne ha bisogno e che non ne può fare a meno.
Quale è l’obiettivo di un venditore? Quello di portare a casa il contratto firmato o di aver venduto quel prodotto; e quale è l’arma che più distingue quelli che sono i venditori vincenti e di successo da venditori di serie b? La Perseveranza.
Perché proprio questa qualità ritengo essere l’arma vincente che differenzia un commerciale di successo da un commerciale normale?
Quante volte vi è capitato di sentire la parola No? No, Non sono interessato, Non fa per me, Non penso mi possa portare alcun vantaggio.
Ecco il trucco sta proprio nell’utilizzare il No come arma a vostro favore.
La Perseveranza non è altro che la volontà che un individuo ha di rialzarsi dopo l’ennesimo no e continuare nel suo lavoro per cercare di portare a casa l’obiettivo, anche se questo lavoro sarà lungo e faticoso e pieno di ostacoli.
Introduzione
1. Il cliente
2. Il pitch
3. Il Follow Up
4. La cura del cliente
5. Consigli per la vendita
6. Conclusione
Il presente contributo si prefigge l’obiettivo di descrivere sinteticamente le norme rilevanti sul piano giuslavoristico contenute nel Codice della Crisi e dell’Insolvenza, con un’attenzione particolare alle novità recate dal D. Lgs. n. 14/2019 rispetto alla Legge Fallimentare e alle altre normative rilevanti nel caso in discussione.
Le disposizioni del Codice della Crisi e dell’Insolvenza innovano sul punto, prevedendo una disciplina ad hoc – che sino ad oggi mancava, in primis nell’impianto della Legge Fallimentare – a tutela del lavoratore o, in ogni caso, idonea a fornire una regolamentazione del rapporto di lavoro dipendente all’interno dell’impresa in crisi o insolvente, sebbene spesso attraverso la conferma per via normativa di orientamenti interpretativi già emersi o consolidatisi nel tempo.
Autore: Avv. Filippo Ghignone
Avvocato del Foro di Bologna
Dottore di ricerca in Diritto Fallimentare
Autore: Avv. Benedetta Ravaioli
Avvocato del Foro di Bologna
Comitato scientifico della Rivista
Avv. Filippo Ghignone - Studio Maffei Alberti e Associati
Avv. Giuseppe Leogrande - Studio Maffei Alberti e Associati
Direttore Responsabile
Luigia Lumia
1.. Premessa.
1.1 La posizione contrattuale del lavoratore subordinato a fronte del coinvolgimento del proprio datore di lavoro in una procedura concorsuale, in particolare la liquidazione giudiziale.
1.2. Il trattamento e la graduazione dei diritti di credito del lavoratore, sorti – a vario titolo – verso l’imprenditore in crisi o in stato di insolvenza, oppure verso gli Organi della procedura
1.3 Il trasferimento o l’affitto dell’azienda a terzi in sede concorsuale e la posizione del lavoratore subordinato ivi impiegato.
1.4 I debiti previdenziali ed assistenziali del datore di lavoro coinvolto in una procedura concorsuale ed i meccanismi previsti per la loro emersione.
1.5. I crediti vantati verso il debitore in crisi o in stato di insolvenza da enti pubblici, quali enti gestori di forme di previdenza, assistenza e assicurazione per invalidità, vecchiaia e superstiti
La disciplina del lavoro domestico coinvolge un gran numero di operatori ed è stata oggetto di una continua evoluzione.
Il nuovo CCNL, entrato in vigore il 1° ottobre 2020, racchiude in un’unica categoria professionale, quella degli assistenti familiari, il rapporto di lavoro di colf, badanti e baby sitter.
La nuova categoria tiene conto tuttavia della specifica distinzione tra coloro che si occupano della gestione della casa in generale, e chi si prende cura di altre persone all’interno della famiglia, con un’ulteriore specifica in caso di persone disabili.
Introdotta a tal proposito la figura di ”educatore formato”, ossia l’assistente familiare che si occupa di accudire adulti e bambini, in condizioni di disabilità psichica oppure affetti da disturbi dell’apprendimento o relazionali.
Le ulteriori novità riguardano l’aumento contrattuale per le badanti che seguono più di un assistito e le baby sitter che vengono inquadrate in unico livello.
Questa breve guida permette di conoscere tutto ciò che occorre sapere sul rapporto di lavoro domestico, anche in merito al versamento dei contributi, e si completa con una sezione di risposte a quesiti su casi pratici nonché con i contenuti extra, scaricabili online, ovvero:
◾ un facsimile personalizzabile di lettera di assunzione di lavoratore domestico;
◾ un applicativo in ambiente Microsoft Excel con estensioni Visual Basic, ideato da Alessandro Bazzan, che:
› effettua il calcolo della busta paga, secondo il metodo orario ed il riporto automatico dell’orario di lavoro nei giorni del mese;
› archiviando la busta paga del mese, ne utilizza i valori per il calcolo trimestrale dei contributi da versare all’Inps tramite compilazione dei MAV;
› produce la Certificazione Unica e un prospetto riepilogativo annuale.
Antonella Donati
Giornalista professionista, ha al suo attivo diversi anni di giornalismo parlamentare, con particolare attenzione alle misure di carattere finanziario e alle manovre di bilancio. Si occupa specificamente di tematiche fiscali, contributive e previdenziali. È autrice di numerosi volumi, articoli e saggi in materia.
Alessandro Bazzan
Iscritto all’Albo dei Consulenti del Lavoro di Padova dal 2004. Consulente tecnico di parte in contenzioso del lavoro. Docente in corsi di amministrazione del personale. Svolge le attività di consulenza e gestione paghe presso lo Studio Bazzan, attivo in Padova già dal 1967.
1 Il rapporto di lavoro
1.1 Diritti e doveri delle parti
1.2 Le tipologie contrattuali
1.3 Il nuovo Contratto nazionale e le regole per il periodo di prova
1.4 Le categorie
1.5 I nuovi minimi di stipendio
1.6 Le modalità di pagamento
1.7 Il lavoro ripartito
2 Orario di lavoro, festività e straordinari
2.1 La settimana lavorativa
2.2 Le indennità per i sostituti
2.3 Festività e riposi settimanali
2.4 Gli straordinari
3 Ferie e permessi
3.1 Ferie
3.2 Permessi
3.3 Permessi per formazione professionale
3.4 Donne vittime di violenza domestica
3.5 Le assenze non giustificate
4 Malattie, infortuni e maternità
4.1 Indennità e mantenimento del posto di lavoro
4.2 L’infortunio
4.3 La maternità
5 L’assunzione
5.1 Gli obblighi formali
5.2 La lettera di assunzione
5.3 Il periodo di prova
5.4 La denuncia del nuovo rapporto di lavoro
5.5 La procedura passo passo
5.6 La dichiarazione di convivenza
5.7 La busta paga
6 I contributi
6.1 I calcoli
6.2 Discontinue prestazioni notturne di cura alla persona
6.3 Esempi di calcoli
6.4 Quando si versano i contributi
6.5 I contributi integrativi
6.6 Come pagare
7 La conclusione del rapporto di lavoro
7.1 I termini di preavviso
7.2 Trattamento di fine rapporto
7.3 I contributi per le ferie non fruite
8 Le agevolazioni fiscali per i datori di lavoro
8.1 La deduzione dei contributi
8.2 Detrazione del 19% per lo stipendio delle badanti
8.3 La ripartizione dell’agevolazione
Domande&Risposte
Facsimile lettera di assunzione lavoro domestico
Appendice
Codice civile (estratto)
Legge 2 aprile 1958, n. 339 - Per la tutela del rapporto di lavoro domestico
Contratto collettivo nazionale di lavoro sulla disciplina del rapporto di lavoro domestico
Applicativo “Busta paga colf” – Manuale d’uso
Il lavoro quale elemento cardine dell’ordinamento italiano non trovava adeguato spazio, né tutela nel sistema complesso delle procedure concorsuali.
Il d.lgs. n. 14/2019, che ha profondamente riformato la materia concorsuale e introdotto il “Nuovo Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza” prevede, per la prima volta, una disciplina ad hoc per i rapporti di lavoro dipendente.
L’opera si propone di analizzare l’evoluzione della rilevanza che la tutela del lavoro dipendente, ma non solo, ha assunto nella disciplina concorsuale, fondata finora prevalentemente sulla tutela del diritto di credito.
La ricerca e la rilevanza di soluzioni conservative, alternative alla liquidazione dell’impresa, l’introduzione di sistemi di allerta tali da assicurare un tempestivo e più proficuo intervento nella gestione della crisi rappresenta la chiave di volta nell’individuazione di punti di contatto tra due materie che, finora, sono state delineate quali due rette parallele dirette al perseguimento di obiettivi diametralmente opposti.
Questa una delle linee fondamentali della riforma che viene compiutamente illustrata comunque nella prospettiva della sua entrata in vigore.
Mariaelena Belviso
affronta il tema della tutela del lavoro nella crisi d’impresa con una tesi di laurea in Giurisprudenza, dal titolo “Diritto del lavoro e diritto fallimentare: prospettive di dialogo”, votata con lode, presso l’Università LUMSA di Roma. Approfondisce tale tematica anche durante il tirocinio svolto, dal 2017 al 2019, presso la Sezione Lavoro della Corte di Cassazione.
1. Impresa e lavoro nella crisi
1. Diritto fallimentare e diritto del lavoro: un rapporto complesso
1.1. La sua evoluzione: le origini
1.2. La Legge fallimentare del 1942
1.3. Dagli anni Settanta al Duemila: il nuovo rapporto tra impresa e lavoro nel quadro della nuova congiuntura economica
1.4. Gli anni Duemila: la valorizzazione della circolazione dell’impresa
1.5. Verso una nuova riforma: un cantiere aperto
1.6. Il nuovo disegno di riforma: la rinnovata centralità dell’impresa
2. La priorità progressivamente assegnata alla conservazione del patrimonio aziendale ed alla salvaguardia dell’occupazione
3. Dal fallimento alla liquidazione giudiziale
4. La nozione di crisi d’impresa
4.1. Crisi d’impresa e insolvenza nel nuovo Codice della crisi
5. L’allerta: osservazioni preliminari
5.1. La rilevanza dell’allerta. Modelli preventivi di Francia, Germania e Spagna
5.2. L’allerta nel d.lgs. n. 14/2019. Gli indicatori della crisi
5.2.1. Il ruolo degli organi di controllo societari
5.2.2. L’obbligo di segnalazione dei creditori pubblici qualificati
6. Il datore di lavoro. Il nuovo art. 2086 c.c.
2. Oltre la crisi: la prosecuzione dell’impresa
1. Conservazione dell’impresa e salvaguardia dell’occupazione
2. L’amministrazione dell’azienda nella procedura fallimentare
2.1. L’esercizio provvisorio dell’attività d’impresa
2.2. L’esercizio provvisorio endofallimentare
2.3. L’affitto endofallimentare dell’azienda
3. Vicende circolatorie dei complessi aziendali e rapporti di lavoro
3.1. L’affitto d’azienda esofallimentare
3.2. Il trasferimento dell’azienda e del ramo d’azienda
3.2.1. Effetti del trasferimento sui rapporti di lavoro
3.3. Le modifiche introdotte dal d.lgs. 12 gennaio 2019, n. 14
3. Il rapporto di lavoro nella fase liquidatoria dell’impresa
1. I rapporti di lavoro nella crisi d’impresa tra sospensione e continuità
1.1. La dibattuta questione dell’applicabilità dell’art. 72 del r.d. n. 267/1942
2. La liquidazione giudiziale. Finalità, presupposti e requisiti
2.1. Gli effetti dell’apertura della liquidazione giudiziale. Formazione dello stato passivo
3. Gli effetti dell’apertura della procedura sui rapporti giuridici pendenti
4. I rapporti di lavoro subordinato: l’art. 189 del Codice della crisi
5. Gli ammortizzatori sociali e la crisi d’impresa
5.1. L’accesso obbligato alla CIGS delle imprese in crisi. L’art. 3 della legge 23 luglio 1991, n. 223
5.2. L’abrogazione del beneficio nel quadro della riforma degli ammortizzatori sociali nella legge Fornero. La cassa integrazione in deroga
5.3. La riforma degli ammortizzatori sociali nel Jobs Act
5.4. L’accesso selettivo alla CIGS delle imprese in crisi
6. Crisi d’impresa e previdenza sociale
6.1. Tutela previdenziale
6.2. Fondo di garanzia
4. Strumenti alternativi di gestione della crisi d’impresa
1. Strumenti individuali di gestione della crisi d’impresa
1.1. Flessibilità dei rapporti di lavoro: interventi sull’orario di lavoro
1.2. Riorganizzazione delle mansioni: il nuovo art. 2103 c.c.
2. Strumenti alternativi all’estinzione di alcuni rapporti di lavoro: il distacco
3. Metodi alternativi alla cessazione di alcuni rapporti di lavoro
3.1. Dimissioni incentivate
3.2. Pensionamento anticipato
4. Strumenti collettivi di gestione della crisi
4.1. Contratti di prossimità
4.2. Contratti di solidarietà
4.3. L’outplacement, riqualificazione e ricollocazione dei lavoratori
4.4. Lo smart working
5. Workers buyout. Nuove forme di conservazione dell’impresa
5. La prosecuzione dell’impresa nel concordato preventivo
1. Le procedure alternative alla liquidazione giudiziale
2. Il concordato preventivo
3. L’esercizio provvisorio nel concordato preventivo
4. Le modifiche dell’istituto introdotte dal d.l. n. 83/2015, convertito nella legge 6 agosto 2015, n. 132
5. Il concordato preventivo nel nuovo Codice della crisi d’impresa
5.1. Continuità aziendale diretta e indiretta. Il giudizio di prevalenza
5.2. Continuità aziendale e mantenimento dei livelli occupazionali
5.2.1. Concordato preventivo e rapporti di lavoro
6. Accesso al concordato e presupposti per l’accesso alla procedura
6.1. Proposta e piano di concordato
7. Gli effetti della presentazione della domanda di concordato
8. Proposte ed offerte concorrenti
9. Omologazione del concordato
10. Il concordato nella liquidazione giudiziale
6. Strumenti negoziali della crisi nel nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza
1. Strumenti negoziali stragiudiziali
2. I piani attestati di risanamento nella Legge fallimentare
3. Accordi in esecuzione dei piani attestati di risanamento nel d.lgs. 12 gennaio 2019, n. 14
4. Gli accordi di ristrutturazione dei debiti nella Legge fallimentare
5. Gli accordi di ristrutturazione dei debiti: le modifiche introdotte dal d.lgs. n. 14/2019
6. Convenzione di moratoria
7. Transazione fiscale e crediti contributivi
7. La composizione della crisi da sovraindebitamento
1. La crisi da sovraindebitamento. Premessa
1.1. La composizione della crisi da sovraindebitamento
1.2. La procedura di composizione della crisi da sovraindebitamento nel nuovo Codice della crisi d’impresa
1.3. La ristrutturazione dei debiti
1.4. Il concordato minore
1.5. La liquidazione controllata
2. L’impresa agricola
3. I rapporti di lavoro e la loro sorte nelle procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento
8. Profili processuali
1. Premessa metodologica
2. La giurisdizione
3. La competenza. La disciplina attuale
4. La competenza nel nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza
5. Disciplina attuale. Le cause pendenti alla data di dichiarazione di fallimento
5.1. Principi generali: gli artt. 24 e 52 r.d. n. 267/1942 e gli articoli 409 e 423 c.p.c.
5.2. Le azioni di accertamento: mero accertamento e accertamento funzionale
5.3. Le azioni costitutive
5.4. Azioni di condanna e par condicio creditorum
5.4.1. Crediti di lavoro tra il rispetto della par condicio creditorum e la loro specifica natura. L’applicabilità della sospensione feriale dei termini (Cass., S.U., n. 10944/2017)
6. Le cause già definite alla data della dichiarazione di fallimento
7. Le sentenze di accoglimento della domanda del lavoratore
8. Le sentenze di rigetto della domanda del lavoratore
9. L’accertamento della crisi e dell’insolvenza nel nuovo Codice
10. Il procedimento di composizione assistita della crisi
11. Il ruolo e il funzionamento dell’OCRI
11.1. L’accesso alle procedure di regolazione della crisi e dell’insolvenza
12. Il procedimento unitario per l’accesso alle procedure di regolazione della crisi o dell’insolvenza
13. Il procedimento per l’apertura della liquidazione giudiziale. La rinuncia alla domanda
13.1. La dichiarazione di apertura della liquidazione giudiziale. Il reclamo
13.2. Formazione, esecutività e impugnazione dello stato passivo
14. Procedure di regolazione concordata
14.1. Il concordato preventivo
Aggiornato con la conversione in legge del D.L. 18 del 17 marzo 2020 (Cura Italia).
Mai come in questo periodo il tema degli ammortizzatori sociali è stato così sentito dall’intero sistema produttivo. In occasione della pandemia Covid19 ed alle conseguenti chiusure degli esercizi commerciali e dei siti produttivi il ricorso agli ammortizzatori sociali ha coinvolto praticamente tutto il mondo del lavoro. Un vero stress-test dell’impianto disegnato dal D.lgs 148/15. Il decreto legislativo, inserito nella più ampia manovra passata alla storia come JobsAct, traendo esperienza dalla crisi del 2009 ha previsto al fianco degli ammortizzatori sociali “storici” (il sistema della cassa integrazione ordinaria e straordinaria) una copertura rispetto a settori, fino a quel momento, poco interessati alla gestione di temporanee crisi d’impresa.
Le considerazioni che si possono fare a valle del dramma Coronavirus, ed alle conseguenze che lo stesso ha determinato nel mondo del lavoro ed al nuovo assetto che ne deriva degli ammortizzatori sociali, sono diverse. Partirei dal porre quattro questioni che ritengo primarie:
Sono quesiti importantissimi quelli che ci lascia come eredità la crisi della pandemia del 2020. Per provare a fornire una complessiva, sia pure in termini generali, risposta ritengo che sia necessario partire dalla valutazione di quello che ha funzionato e quello che non ha funzionato in questi mesi.
Avere tanti strumenti differenti suddivisi per tipologia e dimensione d’impresa crea una difficoltà enorme di gestione del sistema obbligando sia gli operatori professionali (consulenti del lavoro) che la PA ad impiantare, conoscere e manutenere sistemi tecnologici differenti. La tecnologia in una situazione del genere diventa un amplificatore di burocrazia. Esattamente il contrario dell’approccio digitale ai problemi. Un sistema non si semplifica trasformando moduli cartacei in digitali, si semplifica utilizzando l’analisi digitale per un suo ripensamento. Quindi uno strumento “tagliato su misura” per ogni impresa non diventa sinonimo di strumento idoneo, al contrario crea una babele di procedure nella quale è difficile districarsi. A tutto ciò deve aggiungersi che il D.lgs 148 ha previsto la creazione di ammortizzatori sociali di comparto, i fondi bilaterali, creati dalle forze sociali di settore. Un simile impianto prevede un presupposto fondamentale.
La chiarezza di chi sia rappresentativo di un settore e quale sia la contrattazione collettiva di effettivo riferimento. Senza di ciò il sistema di finanziamento di questi fondi rischia di entrare in quel complesso di dubbi interpretativi che ha sempre accompagnato gli istituti presenti nella cd. “parte obbligatoria” del CCNL alla stregua degli enti bilaterali, della sanità integrativa o della previdenza complementare. In definitiva se non si parte dalla vigenza erga omnes di talune disposizioni diventa impossibile pretendere la contribuzione e, conseguentemente in un sistema puramente assicurativo, la prestazione.
Veniamo al punto successivo. In mancanza di contribuzione manca la prestazione. Questo è evidente in un impianto assicurativo classico ma il concetto è difficilmente traslabile in un meccanismo di sicurezza sociale in cui il contraente (datore di lavoro) ed il beneficiario (lavoratore) sono soggetti diversi. La prestazione consente di evitare il licenziamento del lavoratore ed il mantenimento del rapporto di lavoro sia pure in fase di temporanea sospensione. Si evita di generare disoccupazione involontaria. Pertanto, in ossequio all’art. 38 Cost., dovrebbe valere, per ogni tipologia di ammortizzatore, il principio dell’automaticità della prestazione fermo restando l’obbligo contributivo del datore di lavoro.
Altro tema importante è quello relativo alla funzione propria degli ammortizzatori sociali.
Il nome stesso “ammortizzatore” evoca la funzione di quel meccanismo che serve ad evitare colpi improvvisi ed a superare dossi o avvallamenti stradali con il minor danno possibile. Sul punto il richiamato D.lgs 148/15 aveva ben introdotto meccanismi che impedissero l’attivazione degli strumenti per funzioni diverse (pensiamo al caso di cessazione dell’attività aziendale) promuovendo in tali circostanze meccanismi di presa in carico del lavoratore da parte dei servizi di ricollocazione con supporto della assicurazione sociale per l’impiego (naspi). Negli anni questi concetti sono stati un po’ lasciati in disparte dal sistema che ha preferito “tornare all’antico” accantonando la ricollocazione dei lavoratori, propria delle politiche attive del lavoro, e privilegiando il sostegno al mancato reddito riprendendo quindi temi di politiche passive del lavoro. Un meccanismo così impostato rende difficile ipotizzare riprese occupazionali visto anche il dichiarato e mai realizzato potenziamento tecnico/organizzativo dei centri per l’impiego ai quali l’avvento della figura dei “navigator” non ha fornito alcun beneficio concreto.
Ultimo tema sollevato è quello relativo al finanziamento degli ammortizzatori sociali.
La questione è molto ampia e delicata. Mi limito solo a segnalare che la risposta dipenderà dalla funzione che il sistema darà agli stessi. Se rimanessero nell’alveo di uno strumento temporaneo di “sicurezza aziendale” il loro costo non potrà che essere a carico delle imprese e dei lavoratori. Se invece si evolvesse a meccanismo di generale ed universale difesa dalla povertà (reddito di cittadinanza), ancorchè temporanea, del lavoratore potrebbe aprirsi un tema di riconsiderare come destinatario del costo non il mondo del lavoro ma l’intera collettività. In questo caso l’aggravio per la fiscalità generale sarebbe compensato dal minor onere per le imprese che potrebbe tradursi con maggior gettito salariale e quindi maggior introito fiscale.
Tematiche ampie e strutturali.
Sicuramente lo stress test Covid19 non passerà inosservato anche in tema di ammortizzatori sociali che saranno probabilmente ristrutturati. Come ogni crisi, anche questa, avrà come conseguenza elementi di miglioramento. L’economista Joseph Schumpeter insegnava che proprio dalla crisi, la cui etimologia greca fa riferimento al cambiamento, deriva ogni miglioramento sociale. Speriamo valga anche questa volta.
Paolo Stern – presidente Nexumstp S.p.A.
1. La Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria
1.1 Introduzione
1.2 CIGO – Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria
1.3 Causali
1.4 Misura e durata della CIGO
1.5 Come si fa – Procedura di presentazione e rimborso della CIGO
1.6 Decadenza
1.7 Aggiornamento circolare Inps 19 gennaio 2017, n. 9
2. Le integrazioni salariali straordinarie
Premessa: entrata in vigore delle nuove norme
2.1 Campo di applicazione: le imprese ed i lavoratori beneficiari
2.1.1 Le imprese rientranti nel campo di applicazione
2.1.2 Casistiche particolari: imprese operanti in un’area di crisi industriale complessa
2.1.3 Criteri di computo per il raggiungimento del requisito dimensionale e lavoratori beneficiari
2.1.4 Nozione di unità produttiva
2.1.5 Finanziamento
2.2 Causali di intervento e durata
2.2.1 Presupposti e durata
2.2.2 Durata massima complessiva dei trattamenti
2.3 Misura del trattamento ed aspetti previdenziali
2.4 Richiesta dell’integrazione salariale: fase sindacale e procedura amministrativa
2.4.1 Fase sindacale
2.4.2 Fase amministrativa
2.5 Compatibilità della CIGS con altri istituti
2.5.1 Condizionalità, politiche attive del lavoro e le relative sanzioni
2.6 Sanzioni e verifiche circa gli impegni aziendali assunti
2.7 Regime transitorio
2.8 Ammortizzatori sociali in deroga
2.9 Il contratto di solidarietà espansiva
3. I Fondi di solidarietà bilaterali
3.1 Introduzione
3.2 Fondi di solidarietà ordinari
3.3 Fondi di solidarietà alternativi
3.4 FSBA – Fondo alternativo bilaterale per l’artigianato
3.5 MFondi di Integrazione Salariale (da FSR a FIS)
3.5.1 Assegno di solidarietà
3.5.2 Assegno ordinario
3.6 La contribuzione
3.7 Fondo di solidarietà per i lavoratori del credito cooperativo
3.8 Fondo di solidarietà trasporto
3.9 Chiarimenti e novità
4. Misure urgenti in materia di ammortizzatori sociali nel Decreto Cura Italia
4.1 Introduzione
4.2 Cassa integrazione ordinaria e assegno ordinario: nuove proccedure semplificate
4.3 Cassa Integrazione ordinaria in sostituzione di quella straordinaria
4.4 Trattamaneto di assegno ordinario in sostituzione di assegni di solidarietà in corso
4.5 Cassa Integrazione in deroga per le aziende prive di tutela
4.5.1 Fac-simili
4.6 Consultazione e accordo sindacale: modifiche in sede di conversione del decreto
4.7 Novità sulla cassa integrazione in deroga
Appendice
Normativa
Prassi
Approfondimento sulla tutela dei lavoratori al tempo dell'emergenza da Coronavirus
1. La salute nei luoghi di lavoro: quali tutele oggi? di Fabrizio Seghetti
2. Coronavirus e privacy al lavoro: il trattamento dei dati personali dei lavoratori di Sara Cadelano
3. Coronavirus: la gestione del personale nelle aziende di Michele Vissani
Il volume si pone come una guida pratica sull' applicazione della Legge n. 104/1992, ovvero la Legge-quadro dedicata interamente alle persone affette da disabilità, che ne disciplina i diritti per l'integrazione sociale, per assicurarne l'assistenza e la tutela e per l'nserimento nel campo della formazione professionale e nell'ambiente di lavoro. L'autrice esamina gli aspetti relativi al rapporto di lavoro e a quelli previdenziali e analizza le agevolazioni fiscali in favore delle suddette categorie di soggetti, alla luce degli ultimi importanti aggiornamenti introdotti dalla normativa e dalla prassi di settore (Circolari INPS e Agenzia delle entrate), supportando la disamina con i riferimenti giurisprudenziali più recenti e collegando i vari adempimenti alla modulistica ministeriale e ai facsimile che li riguardano. L'edizione tiene conto anche del Decreto in tema di Reddito di cittadinanza e pensioni (D.L. 28 gennaio 2019, n. 4 convertito in Legge 28 marzo 2019, n. 26) che ha prorogato l'istituto della cosiddetta Ape social fino al 31 dicembre 2019.
L' AUTORE: Marta Bregolato Consulente del Lavoro iscritta all'Albo di Padova, Consulente Tecnico d'Ufficio per il Tribunale di Padova - Ramo Civile. Docente, formatore in aula e in fad per diversi enti di Formazione Specializzata in consulenza aziendale, amministrativa, fiscale e gestionale, Mediatrice Civile e Commerciale. Autrice di saggi, guide operative e articoli per riviste specializzate in materia fiscale, amministrativa e di lavoro.