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“Organization Theory and Design” di Richard Daft si conferma un vero classico del management: insostituibile strumento per l’insegnamento della teoria organizzativa, prezioso punto di riferimento per la gestione d’azienda.
Edizione dopo edizione, il testo ha saputo rinnovarsi, incorporando e accompagnando gli sviluppi nella teoria e nella prassi di management, e al tempo stesso ha conservato le caratteristiche che ne hanno decretato il duraturo successo: la capacità di offrire un quadro equilibrato e attuale del pensiero organizzativo, l’integrazione tra schemi di riferimento teorico e risultati di ricerca, la puntuale osservazione di concreti modelli di organizzazione aziendale e di esempi di processo decisionale.
In questa nuova edizione il testo è stato profondamente innovato sul piano dei contenuti, con particolare attenzione ai temi della trasformazione digitale, dell’etica e della sostenibilità; e stato inoltre interamente rivisto nei casi e negli esempi citati.
L’edizione italiana è arricchita con una serie di casi aziendali originali tratti dal contesto italiano ed europeo.
Richard L. Daft
è Brownlee O. Currey jr. Professor of Management e Principal Senior Lecturer alla Owen Graduate School of Management della Vanderbilt University.
Presentazione della settima edizione italiana
Prefazione
Autore
Parte I Organizzazione e management
Capitolo 1 Organizzazioni e progettazione organizzativa
La teoria organizzativa in azione
Temi
Obiettivi del capitolo
Sfide attuali
Che cos’è un’organizzazione?
Definizioni
Dalle multinazionali alle organizzazioni non profit
L’importanza delle organizzazioni
Le dimensioni della progettazione organizzativa
Dimensioni strutturali
Fattori contingenti
Risultati di performance ed efficacia
L’evoluzione della progettazione organizzativa
Prospettive storiche
Contingenze cruciali
Modelli organici e modelli meccanici a confronto
L’emergere della tendenza al modello “senza capi”
Schema del libro
Livelli di analisi
Piano del libro
Piano di ciascun capitolo
Uno sguardo sull'Europa – Dallara: l’eccellenza made in Italy gareggia sulle auto da corsa
Glossario
Domande per la discussione
Quaderno di lavoro
Misurazione delle dimensioni organizzative
Parte II Obiettivi strategici e architetture organizzative
Capitolo 2 Strategia, progettazione organizzativa ed efficacia
Obiettivi del capitolo
Il ruolo della direzione strategica nella progettazione organizzativa
Il fine organizzativo
Progetto strategico
Obiettivi operativi
Obiettivi conflittuali
L’importanza degli obiettivi
Due quadri di riferimento per la selezione della strategia e della struttura
Le strategie competitive di Porter
La tipologia strategica di Miles e Snow
Come le strategie influiscono sulla struttura organizzativa
Altri fattori contingenti che influenzano la struttura organizzativa
La rilevazione dell’efficacia organizzativa
Definizione dell’efficacia organizzativa
Chi sceglie?
Approccio degli obiettivi
Approccio basato sulle risorse
Approccio dei processi interni
Approccio dei costituenti strategici
Un modello di efficacia integrato
Uno sguardo sull'Europa – Virgin Active e il settore del fitness nel Regno Unito
Glossario
Domande per la discussione
Quaderno di lavoro
Identificazione delle preferenze in termini di obiettivi
Capitolo 3 Elementi fondamentali della struttura organizzativa
Obiettivi del capitolo
Struttura organizzativa
Approccio alla struttura basato sulla condivisione delle informazioni
Centralizzazione e decentralizzazione
Condivisione verticale delle informazioni
Condivisione delle informazioni e collaborazione orizzontale
Coordinamento relazionale
Alternative di progettazione organizzativa
Attività di lavoro necessarie
Relazioni di reporting
Opzioni per il raggruppamento delle attività
Strutture funzionali, divisionali e per area geografica
Struttura funzionale
Struttura funzionale con collegamenti orizzontali
Struttura divisionale
Struttura per area geografica
Struttura a matrice
Condizioni per la matrice
Punti di forza e di debolezza
Strutture a rete e outsourcing
Come funziona la struttura
Punti di forza e di debolezza
Strutture olocratiche basate sui team
Caratteristiche
Punti di forza e di debolezza
Applicazioni della progettazione organizzativa
Mescolare e combinare
Allineamento strutturale
Uno sguardo sull'Europa – La struttura organizzativa di Ferrero tra globalizzazione ed internazionalizzazione
Sintomi di inadeguatezza strutturale
Glossario
Domande per la discussione
Quaderno di lavoro
Voi e la struttura organizzativa
Parte III Elementi di progettazione dei sistemi aperti
Capitolo 4 L’ambiente esterno
Obiettivi del capitolo
L’ambiente dell’organizzazione
L’ambiente di riferimento
L’ambiente generale
L’ambiente internazionale
L’ambiente che cambia
Complessità
Dinamismo
Un modello di valutazione
Adattarsi a complessità e dinamismo
Aggiungere posizioni e unità organizzative
Costruire relazioni
Differenziazione e integrazione
Processi di management organici e meccanici
Pianificazione, previsione e rapidità di risposta
Un modello per adattarsi a complessità e dinamismo
Dipendenza dalle risorse finanziarie
Influenzare le risorse finanziarie
Stabilire relazioni formali
Influenzare i settori chiave
Modello di integrazione organizzazione-ambiente
Uno sguardo sull'Europa – Dalla Germania la rivoluzione dell’e-commerce con Zalando
Glossario
Domande per la discussione
Quaderno di lavoro
Organizzazioni da cui dipendete
Capitolo 5 Relazioni interorganizzative
Obiettivi del capitolo
Ecosistemi organizzativi
La competizione è morta?
L’evoluzione del ruolo del management
Modello interorganizzativo
Dipendenza dalle risorse
Tipologie di relazioni di dipendenza dalle risorse
Implicazioni di potere
Network collaborativi
Perché collaborare?
Da avversari a partner
Ecologia delle popolazioni
Che cosa ostacola l’adattamento?
Modello organizzativo e nicchia di mercato
Il processo di cambiamento ecologico
Strategie di sopravvivenza
Istituzionalismo
L’approccio istituzionale e la progettazione organizzativa
Somiglianza istituzionale
Uno sguardo sull'Europa – La spagnola Zara e il just in time applicato al settore del fashion
Glossario
Domande per la discussione
Quaderno di lavoro
La Shamatosi
Capitolo 6 Progettazione organizzativa per l’ambiente internazionale
Obiettivi del capitolo
L’ingresso nell’arena globale
Le motivazioni di un’espansione globale
La gestione degli stadi di sviluppo internazionale
L’espansione globale attraverso alleanze internazionali e acquisizioni
Le sfide della progettazione globale
Maggiore complessità e differenziazione
Maggiore esigenza di coordinamento
Trasferimento della conoscenza e innovazione rovesciata
Progettare la struttura per adattarsi alla strategia globale
Strategie per sviluppare le opportunità globali o locali
Divisione internazionale
Struttura globale divisionale per prodotto
Struttura globale divisionale geografica
Struttura globale a matrice
Ulteriori meccanismi di coordinamento globale
Team globali
Pianificazione centrale
Espansione dei ruoli di coordinamento
I vantaggi del coordinamento
Modello transnazionale
Uno sguardo sull'Europa – In tutto il mondo la bellezza parla francese con Sephora
Glossario
Domande per la discussione
Quaderno di lavoro
Prodotto negli Stati Uniti?
Capitolo 7 Progettazione organizzativa per l’impatto sociale: organizzazioni a duplice scopo, sostenibilità aziendale ed etica
Obiettivi del capitolo
Progettare l’organizzazione a duplice scopo
Far fronte alla sfida
Progettazione organizzativa per raggiungere il duplice obiettivo del benessere sociale e del risultato commerciale
Responsabilità sociale d’impresa
Il movimento ambientalista
La tripla linea di fondo
Il capitalismo consapevole
Servire gli stakeholder dell’organizzazione
Servire la base della piramide
Le conseguenze del fare del bene
Progettare una struttura per l’attuazione di un programma di sostenibilità
Utilizzare un’unità distinta o includere tutti?
Coinvolgere gli stakeholder esterni
Uno sguardo sull'Europa – L’economia circolare in Unicoop Firenze: la revisione dei processi di lavoro per potenziare la sostenibilità dei punti vendita
Definire obiettivi, misure e ricompense
Progettazione organizzativa a sostegno dei valori etici
Le fonti dei principi etici individuali
Etica organizzativa
Struttura e sistemi formali
L’etica aziendale in un ambiente globale
Glossario
Domande per la discussione
Quaderno di lavoro
Qual è il vostro livello di maturità etica?
Parte IV Elementi di progettazione interna
Capitolo 8 Progettazione organizzativa per le tecnologie manifatturiere e per i servizi
Obiettivi del capitolo
Tecnologia “core” manifatturiera
Aziende manifatturiere
Strategia, tecnologia e prestazioni
La fabbrica intelligente
La personalizzazione di massa
Performance e implicazioni strutturali
Sopravvivere a tecnologie estremamente complesse
Complessità tecnologica estrema
Le organizzazioni ad alta affidabilità
Tecnologia “core” per i servizi
Aziende di servizi
Progettare le organizzazioni di servizi
Tecnologia ausiliaria a livello di unità
Varietà
Analizzabilità
Il modello di riferimento
Varietà
Analizzabilità
Progettazione delle unità organizzative
Interdipendenza del flusso di lavoro tra le unità
Tipi di interdipendenza
Priorità
Implicazioni strutturali
Uno sguardo sull'Europa – Gucci ArtLab: innovazione tecnologica e artigianalità per il successo competitivo
Glossario
Domande per la discussione
Quaderno di lavoro
La tecnologia nel flusso di lavoro delle piccole
Capitolo 9 Progettazione organizzativa per le organizzazioni digitali e analisi dei big data
Obiettivi del capitolo
L’esplosione dell’informazione digitale
Condotti e piattaforme: una nuova forma organizzativa
Due tipologie
Assunti fondamentali
Suggerimenti per la progettazione delle organizzazioni piattaforma
L’analisi dei big data
Requisiti dei big data
Big data e struttura organizzativa
L’intelligenza artificiale
Le decisioni prese dall’intelligenza artificiale sono oggettive?
Un coach che ti dà delle “spinte gentili” per migliorare le tue decisioni?
Il controllo algoritmico può diventare il vostro nuovo capo
Implicazioni dell’intelligenza artificiale per la progettazione organizzativa
Altre applicazioni digitali nelle organizzazioni
L’analisi delle reti sociali
Knowledge management
L’impatto digitale sulla progettazione organizzativa
Uno sguardo sull'Europa – Cromology voices: LinkedIn come leva per ‘dare voce’ ai collaboratori e sostenere l’engagement
Glossario
Domande per la discussione
Quaderno di lavoro
Produzione e big data: organizzare il progetto
Capitolo 10 Dimensioni organizzative, ciclo di vita e declino
Obiettivi del capitolo
Dimensioni organizzative: grande è meglio?
Spinte alla crescita
Il dilemma delle grandi dimensioni
Ciclo di vita organizzativo
Stadi dello sviluppo del ciclo di vita
Caratteristiche organizzative e ciclo di vita
Dimensioni organizzative, burocrazia e controllo
Che cos’è la burocrazia?
Dimensione e controllo strutturale
La burocrazia in un mondo che cambia
Organizzazioni temporanee
Altri approcci per ridurre la burocrazia
Burocrazia e altre forme di controllo organizzativo
Controllo burocratico
Controllo di mercato
Controllo di clan
Declino organizzativo
Definizione e cause
Un modello degli stadi del declino organizzativo
Uno sguardo sull'Europa – Tra declino e turnaround: la crisi del colosso finlandese della telefonia Nokia
Il nuovo regime di rivalutazione permette consente alle imprese di far emergere i valori patrimoniali inespressi e, in via opzionale, il riconoscimento fiscale della rivalutazione iscritta.
La circolare in oggetto passa in rassegna la relativa disciplina delineandone le peculiarità ed i particolari risvolti contabili e tributari.
Nell’elaborato è inoltre dedicato un paragrafo alla disciplina del riallineamento fiscale, il cui ambito applicativo è stato di recente rivisitato dalla Legge di Bilancio 2021
Guida alla Contabilità generale in partita doppia: Principi di ragioneria, tecnica e regole di rilevazione con Eserciziario in excel con numerosi esercizi che l’utilizzatore può svolgere per approfondire e memorizzare i concetti appresi nella guida. eBook in pdf di 70 pagine.
La contabilità aziendale è sempre stata una materia esclusiva degli addetti ai lavori, impiegati amministrativi, commercialisti, contabili.
Con questa guida si vuole rendere comprensibile la tecnica contabile ai non addetti, con le dovute semplificazioni.
La guida è scritta con linguaggio semplice e accessibile a tutti, quindi senza lungaggini dottrinali, e presenta la tecnica della partita doppia in modo comprensibile e facilitato.
La guida risponde a numerosi interrogativi: cos’è il patrimonio di funzionamento; cos’è il reddito di esercizio; come si interpretano i fatti di gestione; come si costruisce una scrittura in partita doppia seguendo la logica del sistema del reddito e del patrimonio; come si effettua la chiusura e la riapertura dei conti.
Anche se oggi il diffuso utilizzo di software gestionali permette l’inserimento dei dati contabili anche a chi non conosce la tecnica della partita doppia, questa guida vuole essere un ausilio e supporto per comprendere le basi della tecnica contabile, e poter così aprire la strada ad ulteriori e successivi approfondimenti.
La guida è strutturata in 5 capitoli per un totale di 70 pagine, e inizia con la logica dell’interpretazione dei fatti di gestione, premessa fondamentale per poter comprendere la tecnica della partita doppia. Poi prosegue con l’illustrazione del patrimonio di funzionamento e del reddito di eser, e inizia con la logica dell’interpretazione dei fatti di gestione, premessa fondamentale percizio. Successivamente si addentra nel vivo della trattazione spiegando con numerosi e dettagliati esempi le regole di registrazione e le rilevazioni nel libro giornale e nei conti di mastro. Infine l’ultimo capitolo è dedicato a numerosi esempi di scritture di esercizio, di assestamento, di chiusura e riapertura dei conti.
Allo scopo di permettere l’apprendimento della tecnica della partita doppia, alla guida è allegato un “Eserciziario”, con numerosi esercizi che l’utilizzatore può svolgere per approfondire e memorizzare i concetti appresi nella guida.
L’Eserciziario è realizzato in Excel e permette un immediato controllo della soluzione per ogni esercizio proposto.
INTRODUZIONE
BREVE SINTESI DI STORIA DELLA RAGIONERIA
1. Le operazioni e gli aspetti della gestione aziendale
1.1 LE OPERAZIONI E GLI ASPETTI DELLA GESTIONE
1.2 ASPETTO FINANZIARIO DELLA GESTIONE
1.3 ASPETTO ECONOMICO DELLA GESTIONE
2. L’aspetto finanziario della gestione e il Patrimonio di funzionamento
2.1 LE FONTI DI FINANZIAMENTO
2.2 IL PATRIMONIO
2.3 LE EQUAZIONI PATRIMONIALI E IL PATRIMONIO NETTO
2.4 IL PROSPETTO DEL PATRIMONIO
3. L’aspetto economico della gestione e il reddito di esercizio
3.1 I COSTI E I RICAVI E IL REDDITO GLOBALE
3.2 ANALISI DEI FATTI DI GESTIONE
3.3 LA COMPETENZA ECONOMICA
3.3.1 Ratei e Risconti
3.3.2 Rimanenze
3.3.3 Ammortamenti
3.3.4 Fondi per rischi e oneri
3.3.5 TFR (Fondo per Trattamento Fine Rapporto di lavoro dipendente)
3.4 IL CALCOLO DEL REDDITO DI ESERCIZIO
4. La contabilità generale e i conti
4.1 LE REGOLE DI REGISTRAZIONE
4.2 LE REGOLE DELLA PARTITA DOPPIA
4.3 LE RILEVAZIONI IN PARTITA DOPPIA SUL LIBRO GIORNALE E NEI CONTI DI MASTRO
5. Le principali rilevazioni di esercizio
5.1 GLI ACQUISTI E LORO REGOLAMENTO
5.2 LE VENDITE LORO REGOLAMENTO
5.3 LE OPERAZIONI CON LE BANCHE
5.4 COSTITUZIONE DELL’AZIENDA
5.5 ALTRE SCRITTURE DI ESERCIZIO
5.6 LE SCRITTURE DI CHIUSURA DI ESERCIZIO
5.7 LE SCRITTURE DI RIAPERTURA DI ESERCIZIO
CREDITS
ESERCIZIARIO
La redazione del bilancio 2020 risente in maniera sostanziale dei numerosi provvedimenti di natura economica emanati a seguito dell’emergenza pandemica.
Questo volume vuole essere uno strumento di raccolta e di analisi di tutte le peculiarità di cui il professionista e il responsabile amministrativo dell’impresa deve tenere conto per la contabilità e la chiusura del bilancio 2020.
In questo lavoro sono presi in esame gli interventi normativi e le interpretazioni che di essi hanno fornito l’Organismo italiano di contabilità (OIC), il Consiglio nazionale e la Fondazione dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili e dell’Assonime.
Per ciascun provvedimento viene proposta una breve sintesi delle norme che, ad avviso degli autori, sono più significative, dato che incidono direttamente o indirettamente sugli elementi del bilancio.
L’analisi delle novità introdotte dal legislatore ha dimostrato che ci troviamo di fronte ad un fenomeno assolutamente sconosciuto nella storia della disciplina italiana riguardante la redazione del bilancio: vengono introdotte delle deroghe alle norme che sono alla base del significato stesso di “bilancio”.
Si tratta di modifiche temporanee, legate, però, ad un evento (la pandemia) la cui durata non è prevedibile.
Il volume fornisce dei suggerimenti di tipo operativo, senza trascurare alcuni spunti di riflessione relativi alla corretta applicazione delle regole dettate dalla dottrina economico-aziendale italiana.
Il testo è aggiornato con le ultime modifiche alla normativa civilistica vigente in tema di bilanci e le interpretazioni di prassi.
Gianfranco Capodaglio
già Professore ordinario di Economia aziendale presso l’Università di Bologna, Dottore commercialista e Revisore legale. Autore di numerose pubblicazioni scientifiche e professionali e relatore in convegni e seminari in Italia e all’estero.
Vanina Stoilova Dangarska
PhD in Contabilità e analisi presso la University of National and World Economy di Sofia (Bulgaria). Collaboratore esterno presso l’Università di Bologna. Dottore commercialista e Revisore legale. Autore di numerose pubblicazioni scientifiche e professionali e relatore in convegni e seminari in Italia e all’estero.
Lauretta Semprini
PhD in Programmazione e controllo presso l’Università di Macerata. Docente di ruolo in Economia aziendale presso l’ITES R. Valturio di Rimini. Collaboratore esterno presso l’Università di Bologna. Autore di numerose pubblicazioni scientifiche e professionali e relatore in convegni e seminari in Italia e all’estero.
INTRODUZIONE
1 SINTESI DELLE NORME ADOTTATE NEL 2020 PER FAR FRONTE ALLA CRISI PANDEMICA
1 Lo sviluppo dell’emergenza sanitaria in Italia ed i provvedimenti restrittivi adottati dal Governo
La prima ondata
La seconda ondata
I rapporti con l’estero
2 Gli interventi del Governo a sostegno delle imprese per mitigare gli effetti economici della crisi sanitaria
Il Decreto “Cura Italia”
Il Decreto “Liquidità”
Il Decreto “Rilancio”
Il Decreto “Agosto”
Il Decreto “Ristori”
Il Decreto “Ristori bis”
Il Decreto “Ristori ter”
Il Decreto “Ristori quater”
La legge 18 dicembre 2020, n. 176 di conversione dei decreti “Ristori”
Il Decreto “Natale”
La Legge di bilancio 2021
3 Il disegno complessivo del legislatore italiano ed i suoi effetti sulla normativa riguardante il bilancio
4 Disposizioni normative che incidono direttamente o indirettamente sulla redazione del bilancio
4.1 Decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18 (c.d. “Cura Italia”) e Legge di conversione 24 aprile 2020, n. 27
Articolo 55 (D.L. “Cura Italia”) – Misure di sostegno finanziario alle imprese
Articolo 56 (D.L. “Cura Italia”) – Misure di sostegno finanziario alle micro, piccole e medie imprese colpite dall’epidemia di Covid-19
Articolo 64 (D.L. “Cura Italia”) – Credito d’imposta per le spese di sanificazione degli ambienti di lavoro
Articolo 65 (D.L. “Cura Italia”) – Credito di imposta per botteghe e negozi
Articolo 106 (D.L. “Cura Italia”) – Norme in materia di svolgimento delle assemblee di società ed enti
4.2 Decreto-legge 8 aprile 2020, n. 23 (c.d. “Liquidità”) e Legge di conversione 5 giugno 2020, n. 40
Articolo 6 (D.L. Liquidità) - Disposizioni temporanee in materia di riduzione del capitale
Articolo 7 (D.L. Liquidità) - Disposizioni temporanee sui principi di redazione del bilancio
Articolo 8 (D.L. Liquidità) - Disposizioni temporanee in materia di finanziamenti alle società
Articolo 12-ter (D.L. “Liquidità”) – Disposizioni in materia di beni di impresa
Articolo 30 (D.L. “Liquidità”) – Credito d’imposta per l’acquisto di dispositivi di protezione nei luoghi di lavoro
4.3 Decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (c.d. “Rilancio”) e Legge di conversione 17 luglio 2020, n. 77
Articolo 24 (D.L. “Rilancio”) – Disposizioni in materia di versamento dell’IRAP
Articolo 25 (D.L. “Rilancio”) – Contributo a fondo perduto
Articolo 26 (D.L. Rilancio) – Rafforzamento patrimoniale delle imprese di medie dimensioni
Articolo 28 (D.L. “Rilancio”) – Credito d’imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo e affitto d’azienda
Articolo 38-quater (D.L. “Rilancio”) – Disposizioni transitorie in materia di principi di redazione del bilancio
Articolo 119 (D.L. “Rilancio”) – Incentivi per efficientamento energetico, sisma bonus, fotovoltaico e colonnine di ricarica di veicoli elettrici
Articolo 120 (D.L. “Rilancio”) – Credito d’imposta per l’adeguamento degli ambienti di lavoro
Articolo 121 (D.L. “Rilancio”) – Trasformazione delle detrazioni fiscali in sconto sul corrispettivo dovuto e in credito d’imposta cedibile
Articolo 122 (D.L. “Rilancio”) – Cessione dei crediti d’imposta riconosciuti da provvedimenti emanati per fronteggiare l’emergenza da Covid-19
Articolo 125 (D.L. “Rilancio”) – Credito d’imposta per la sanificazione e l’acquisto di dispositivi di protezione
Articolo 176 (D.L. “Rilancio”) – Tax credit vacanze
Articolo 229 (D.L. “Rilancio”) – Misure per incentivare la mobilità sostenibile
4.4 Decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104 (c.d. “Agosto”) e Legge di conversione 13 ottobre 2020, n. 126
Articolo 60 (c.d. decreto “Agosto”) – Sospensione degli ammortamenti per il 2020
Articolo 77 (D.L. “Agosto”) - Misure urgenti per il settore turistico
Articolo 110 (c.d. decreto “Agosto”) – Rivalutazione dei beni di impresa e partecipazioni
4.5 Decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137 (c.d. “Ristori”) e Legge di conversione 18 dicembre 2020, n. 176
Articolo 1 (D.L. “Ristori”) – Contributo a fondo perduto da destinare agli operatori IVA dei settori economici interessati dalle nuove misure restrittive
Articolo 1-bis (D.L. “Ristori”) – Contributo a fondo perduto da destinare agli operatori IVA dei settori economici interessati dalle nuove misure restrittive del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 3 novembre 2020
Articolo 8 (D.L. “Ristori”) - Credito d’imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo e affitto d’azienda
Articolo 8-bis (D.L. “Ristori”) - Credito d’imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo e affitto d’azienda per le imprese interessate dalle nuove misure restrittive di cui al DPCM del 3 novembre 2020
4.6 Legge 30 dicembre 2020, n. 178 del (Legge di bilancio 2021)
Articolo 1, comma 66 e ss (Legge di bilancio 2021) – Superbonus 110%
Articolo 1, comma 83 (Legge di bilancio 2021) – Riallineamento dell’avviamento e delle altre attività immateriali
Articolo 1, commi 248 e ss (Legge di bilancio 2021) – Moratoria PMI
Articolo 1, comma 263 (Legge di bilancio 2021) – Rafforzamento patrimoniale delle imprese di medie dimensioni
Articolo 1, comma 266 (Legge di bilancio 2021) – Disposizioni temporanee in materia di riduzione del capitale
Articolo 1, comma 602 (Legge di bilancio 2021) - Credito d’imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo e affitto d’azienda
5 Schemi riepilogativi delle norme a sostegno delle imprese
2 INTERVENTI NORMATIVI CHE INCIDONO DIRETTAMENTE SULLA REDAZIONE DEL BILANCIO
1 Disposizioni transitorie in materia di principi di redazione del bilancio (art. 2423-bis c.c.), con particolare riferimento alla continuità aziendale
1.1 Fatti successivi intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio
1.2 La deroga al principio riguardante la continuità aziendale disposta dall’art. 7 del decreto-legge 8 aprile 2020, n. 23
1.3 Le modifiche della deroga al principio riguardante la continuità aziendale disposte dall’art. 38-quater del Decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34
Il documento interpretativo n. 8 dell’OIC
L’ambito soggettivo di applicazione delle disposizioni
Le informazioni da inserire in nota integrativa ed il controllo dell’esistenza dei presupposti per la continuazione dell’attività da parte del revisore legale
1.4 Possibili conseguenze sul principio di prudenza e sulla comparabilità
2 Disposizioni transitorie in materia di valutazioni di bilancio (art. 2426 c.c.)
2.1 Considerazioni generali sul principio di competenza economica
2.2 Documento OIC sui metodi di ammortamento
2.3 La rivalutazione dei beni d’impresa
2.4 La sospensione degli ammortamenti
Il rapporto fra processo di ammortamento e “valore durevolmente inferiore” degli immobilizzi materiali ed immateriali
I riflessi sulla valutazione delle rimanenze
3 Effetti sulla rappresentazione veritiera e corretta (art. 2423 c.c.)
3 INTERVENTI NORMATIVI CHE INCIDONO INDIRETTAMENTE SULLA REDAZIONE DEL BILANCIO
1 Interventi che mirano a sospendere i pagamenti e ad aiutare ad ottenere nuovi finanziamenti
1.1 Sospensione delle rate dei finanziamenti e dei canoni di leasing
La sospensione delle rate dei finanziamenti
La sospensione dei canoni di leasing
1.2 Sospensione temporanea della postergazione dei finanziamenti effettuati dai soci
1.3 Crediti d’imposta in caso di aumenti di capitale
2 Interventi che forniscono aiuti alle imprese sotto forma di crediti d’imposta e contributi a fondo perduto
2.1 I contributi pubblici con particolare riferimento a quelli in conto esercizio
2.2 Esonero dal versamento del saldo IRAP 2019 e dell’acconto IRAP 2020
2.3 Contributi a fondo perduto
2.4 Trasformazione delle imposte anticipate, anche se non iscritte in bilancio, in crediti d’imposta
2.5 Crediti d’imposta a fronte del sostenimento di determinate spese e possibilità della loro cessione
3 Interventi che tendono al potenziamento del mercato di sbocco delle imprese
3.1 Il bonus vacanze
3.2 Il bonus mobilità
3.3 Il superbonus edilizio 110%
Conclusioni
Il testo in pdf di 151 pagine, è una trattazione completa e approfondita di tutte le regole sull'imposta di bollo che nel giro di pochi anni hanno visto il passaggio dal cartaceo alle modalità telematiche ovvero all’”assolvimento virtuale”.
Gli argomenti affrontati vanno:
Il testo è una trattazione completa e approfondita di tutte le regole sull'imposta di bollo che nel giro di pochi anni hanno visto il passaggio dal cartaceo alle modalità telematiche ovvero all’”assolvimento virtuale”.
Gli argomenti affrontati vanno dalla natura dell'imposta, alla disciplina di applicazione e casi di esenzione, alle modalità di pagamento e alle sanzioni in caso di violazione.
L'analisi puntuale della normativa e prassi, con i link ai documenti originali , è corredata da una tabella riepilogativa delle sanzioni e dalla Tabella: ELENCO DEI PRINCIPALI DOCUMENTI IN ESENZIONE DALL’IMPOSTA DI BOLLO (Allegato B, D.P.R. n. 642/1972 e altre leggi speciali).
1. Natura e oggetto dell’imposta
1.1 STRUTTURA DEL D.P.R. N. 642 DEL 1972
1.2 NATURA DELL’IMPOSTA
1.3 OGGETTO DELL’IMPOSTA
1.4 SOGGETTO ATTIVO E SOGGETTI PASSIVI
1.5 LA DEMATERIALIZZAZIONE DEI DOCUMENTI E LA FORFETTIZZAZIONE DEL TRIBUTO
2. Gli atti e documenti soggetti ad imposta di bollo
2.1 BOLLO DOVUTO SIN DALL’ORIGINE – TARIFFA – PARTE PRIMA
2.2 BOLLO DOVUTO IN CASO D’USO – TARIFFA – PARTE SECONDA
2.3 IL CARATTERE TASSATIVO DELLA TARIFFA
2.4 MODALITÀ DI APPLICAZIONE DELL’IMPOSTA
2.5 LA FACOLTÀ DI SCRIVERE PIÙ ATTI SUL MEDESIMO FOGLIO
3. Gli atti esenti in modo assoluto dall’imposta di bollo – Tabella – Allegato B
3.1 ESENZIONI DALL’IMPOSTA – PRINCIPI INDEROGABILI
3.2 GLI ATTI POSTI IN ESSERE DA AMMINISTRAZIONI DELLO STATO
4. Le modalità di pagamento dell’imposta di bollo
4.1 LE MODALITÀ DI PAGAMENTO PREVISTE FINO AL 31 DICEMBRE 2006
4.2 LE NOVITÀ INTRODOTTE DALLA L. N. 296 DEL 2006
4.3 DALLA MARCA DA BOLLO AL CONTRASSEGNO TELEMATICO
4.3.1. Le caratteristiche del contrassegno telematico
4.3.2. Il taglio dei contrassegni telematici
4.3.3 Valore storico delle marche da bollo
4.3.4 L’annullamento della marca da bollo e del contrassegno
4.3.5. Applicazione del contrassegno telematico sugli atti soggetti ad imposta di bollo sin dall’origine
4.3.6. Come verificare la validità del contrassegno telematico
4.3.7. Il termine di validità dei valori bollati
4.4 DAL CONTRASSEGNO TELEMATICO ALLA MARCA DA BOLLO DIGITALE – IL SERVIZIO @E.BOLLO
4.4.1. La marca da bollo digitale - Il servizio @e.bollo
4.4.2. Modalità di assolvimento dell’imposta da parte del contribuente
4.4.3. PagoPA - Il sistema nazionale per i pagamenti a favore della Pubblica Amministrazione.
4.4.4. ICONTO - L’istituto di pagamento di Infocamere
4.5 IL PAGAMENTO DELL’IMPOSTA DI BOLLO IN MODO VIRTUALE – ARTICOLI 15 E 15-BIS DEL D.P.R. N. 642 DEL 1972
4.5.1. Le disposizioni dettate dall’art. 15 del D.P.R. n. 642/1972
4.5.2. Le categorie di atti e documenti per i quali è consentito il pagamento dell’imposta in modo virtuale
4.5.3. Procedura di rilascio dell’autorizzazione - Chiarimenti dalla circolare n. 16/E/2015
4.5.4 Le novità introdotte dalla legge di stabilità 2014 – Approvato un nuovo modello di dichiarazione
4.5.5. Le disposizioni di cui all’art. 15-bis del D.P.R. n. 642/1972
4.5.6. La liquidazione dell’imposta di bollo assolta con modalità virtuale – Il modello di dichiarazione
4.5.7. Modello di dichiarazione dell’imposta di bollo assolta in modo virtuale
4.5.8. Le modalità di pagamento - L’utilizzo del modello di versamento “F24
4.5.9. Analisi di casi particolari
4.6 LE MODALITÀ DI PAGAMENTO DELL’IMPOSTA DI BOLLO SUI DOCUMENTI INFORMATICI
4.7 RIMBORSI DI IMPOSTE PAGATE IN MODO VIRTUALE
4.7.1 Le disposizioni dettate dall’art. 37 del D.P.R. n. 642/1972
4.7.2 L’ente competente all’erogazione del rimborso - Analisi di alcune risposte fornite dall’Amministrazione Finanziaria
4.8 IL PAGAMENTO DELL’IMPOSTA DI BOLLO DALL’ESTERO MEDIANTE BONIFICO
5. Effetti del mancato od insufficiente pagamento dell’imposta – Obblighi e responsabilità dei funzionari pubblici
5.1 OBBLIGHI A CARICO DEI FUNZIONARI E DEI PUBBLICI UFFICIALI
5.2 LA REGOLARIZZAZIONE DEGLI ATTI EMESSI IN VIOLAZIONE DELLE NORME SULL’IMPOSTA DI BOLLO
5.3 SOGGETTI OBBLIGATI AL PAGAMENTO – PRINCIPIO DI SOLIDARIETÀ
6. Violazioni e sanzioni
6.1 LE VIOLAZIONI E LE SANZIONI PREVISTE DAL D.P.R. N. 642 DEL 1972
6.2 IMPOSTA DI BOLLO ASSOLTA IN MODO VIRTUALE – VIOLAZIONI E SANZIONI
6.2.1. Le sanzioni applicabili
6.2.2. Le modalità di irrogazione delle sanzioni
6.3 RESPONSABILITÀ DEI FUNZIONARI DELL’AMMINISTRAZIONE FINANZIARIA
6.4 LA REGOLARIZZAZIONE DEGLI ATTI EMESSI IN VIOLAZIONE DELLE NORME SULL’IMPOSTA DI BOLLO
6.5 L’ACCERTAMENTO DELLE VIOLAZIONI
6.5.1. Organi competenti all’accertamento delle violazioni
6.5.2. Modalità di accertamento delle violazioni
6.5.3. Termini per l’accertamento delle violazioni
6.6 IRROGAZIONE DELLE SANZIONI
6.7 SANZIONI E RAVVEDIMENTO OPEROSO
6.7.1. Il ravvedimento operoso
6.7.2. La misura della sanzione ridotta
6.7.3. Le modalità di pagamento
6.8 VIOLAZIONI COSTITUENTI REATI. VALORI DI BOLLO CONTRAFFATTI O ALTERATI
Allegato
ELENCO DEI PRINCIPALI DOCUMENTI IN ESENZIONE DALL’IMPOSTA DI BOLLO (TABELLA – ALLEGATO B, D.P.R. N. 642/1972 E ALTRE LEGGI SPECIALI CHE PREVEDONO L’ESENZIONE DALL’IMPOSTA DI BOLLO)
Aggiornato all’art. 4-ter del Decreto-Legge n° 137 del 2020 che semplifica l’accesso alle procedure di sovraindebitamento.
La Legge n° 3 del 2012, riformata dapprima dall’art. 18 del Decreto-Legge 179/2012 e poi dall’art. 4-ter del Decreto-Legge 137/2020, disciplina, ai suoi articoli da 6 a 16, le procedure di composizione delle crisi da sovraindebitamento, cioè di perdurante o definitivo squilibrio fra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte, che determina la rilevante difficoltà ovvero la definitiva incapacità di adempiere con regolarità le proprie obbligazioni (vale a dire l’insolvenza, la cui definizione originaria è contenuta nell’art. 5 della Legge Fallimentare, il Regio Decreto n° 267 del 1942, ossia l’incapacità di soddisfare regolarmente le proprie obbligazioni), da parte delle imprese che non sono soggette al fallimento ed alle altre procedure concorsuali, da parte del consumatore, vale a dire, ai sensi della lettera a) dell’art. 3 del Decreto Legislativo n° 206 del 2005 (il “Codice del consumo”), “la persona fisica che agisce (acquistando per sé o per altri beni o servizi) per scopi estranei all’attività […] professionale (cioè lavorativa) eventualmente svolta”, e da parte degli enti privati senza scopo di lucro (art. 6° e 7°, 2° comma, lettera a della Legge n° 3 del 2012: queste norme parlano genericamente di “debitore” non soggetto al fallimento, compreso il consumatore, per cui deve intendersi incluso anche l’ente privato non profit).
Queste procedure sono tre:
Segnaliamo che è la prima volta che nell’ordinamento giuridico italiano vengono introdotte delle procedure che possiamo senz’altro definire paraconcorsuali (perché trovano il loro modello in quelle della Legge Fallimentare) applicabili anche al consumatore, come avviene invece da gran tempo nel diritto statunitense. Esse non generano gli effetti che la sentenza dichiarativa del fallimento produce per la persona del fallito anche quando il soggetto a cui si applicano non è un consumatore.
È anche la prima volta che nel nostro ordinamento viene introdotta una procedura diversa dalla liquidazione dell’ente finalizzata a risolvere la crisi da sovraindebitamento, quindi di insolvenza, degli enti privati senza scopo lucro (associazioni, fondazioni, comitati disciplinati dagli articoli da 14 a 42 del Codice Civile), precisamente l’accordo di composizione di queste crisi che esaminiamo nei Paragrafi 2), 3) e 5) di questo studio. Questa procedura permette all’ente sovra indebitato di risolvere la crisi senza doversi sciogliere o estinguere e di continuare la propria attività (lo stesso vale per le imprese che possono utilizzare queste procedure).
La riforma di queste procedure contenuta nell’art. 4-ter del Decreto-Legge 137/2020 tende ad una semplificazione delle stesse ed introduce, nell’ambito della procedura di liquidazione del patrimonio del debitore, una sub - procedura di esdebitazione del debitore persona fisica incapiente, vale a dire di quello che non dispone di un patrimonio, che viene incontro a quei debitori meritevoli che non si sono imprudentemente sovra indebitati e non hanno commesso atti in frode ai creditori.
Facciamo notare che il 2° comma dell’art. 4-ter del Decreto-Legge 137/2020 stabilisce che le disposizioni di riforma delle procedure di composizione delle crisi da sovra indebitamento previste dalla Legge 3/2012 da esso introdotte si applicano anche alle procedure pendenti alla data di entrata in vigore della sua legge di conversione, la Legge 176/2020 vale a dire al 24 Dicembre 2020.
L’’e-book, nei Paragrafi da 8) a 11), tratta anche la disciplina degli organismi di composizione delle crisi di sovraindebitamento che assistono il debitore in queste procedure, contenuta nell’art. 15 della Legge 3/2012, attuato dal Decreto del Ministero della Giustizia n° 202 del 2014. In particolare esso tratta la disciplina del registro tenuto dal Ministero della Giustizia in cui questi enti si devono iscrivere, dei requisiti e della procedura per l’iscrizione, dei requisiti dei professionisti che operano per gli organismi col compito di svolgere la procedura di gestione della crisi, del rapporto fra l’organismo ed il debitore – cliente ed, infine, dei criteri e dei parametri per il calcolo dei compensi e dei rimborsi spese che spettano agli organismi per avere svolto una delle procedure di composizione delle crisi da sovraindebitamento.
Inoltre, segnaliamo che, a partire dal 1° Settembre 2021 la Legge 3/2012 sarà abrogata e sostituita dagli artt. da 65 a 83 e da 268 a 283 del Decreto Legislativo n° 14 del 2019, il “Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza” che sostituirà la Legge Fallimentare, il Regio Decreto n° 267 del 1942. Le nuove procedure previste da questo codice sono quelle della ristrutturazione dei debiti, del concordato minore, della liquidazione controllata e della esdebitazione che ci riserviamo di trattare in un successivo e-book.
La nuova disciplina si applicherà alle procedure iniziate a partire dal 1° Settembre 2021, mentre a quelle promosse in data precedente continuerà ad applicarsi quella prevista dalla Legge 3/2012. Riteniamo però probabile, a causa della crisi derivante dalla pandemia di Covid 19 e della riforma delle procedure della Legge 3/2012 contenuta nell’art. 4-ter del Decreto-Legge 137/2020, che l’entrata in vigore di tutto il Dlgs 14/2019 o delle sole procedure da esso previste per le crisi di sovraindebitamento possa subire un’ulteriore rinvio.
1. Le procedure di composizione delle crisi da sovraindebitamento previste dalla Legge n° 3 del 2012: i soggetti a cui si applicano
2. I presupposti di ammissibilità di queste procedure, il contenuto dell’accordo o del piano del consumatore e il deposito della proposta di accordo o piano
3. L’accordo di composizione delle crisi da sovraindebitamento
4. Il piano del consumatore per la composizione della crisi da sovraindebitamento
5. L’esecuzione dell’accordo di composizione della crisi e del piano del consumatore
6. La procedura di liquidazione del patrimonio del debitore alternativa all’accordo di composizione della crisi ed al piano del consumatore: presupposti ed avvio di essa
7. La liquidazione del patrimonio del debitore: lo svolgimento della procedura. L’esdebitazione del debitore normale e di quello incapiente
8. Gli organismi di composizione delle crisi da sovraindebitamento
9. Il Decreto del Ministero della Giustizia n° 202 del 2014 che istituisce il registro degli organismi di composizione delle crisi da sovraindebitamento (O.C.C.): l’articolazione del registro, i requisiti ed il procedimento per l’iscrizione
10. Gli obblighi dell’organismo verso il debitore – cliente previsti dal D.M. 202/2014
11. I compensi ed i rimborsi spese degli organismi previsti dal D.M. 202/2014
12. Le sanzioni previste dall’articolo 16 della Legge n° 3 del 2012
13. La pubblicazione delle informazioni relative alle procedure disciplinate dalla Legge 3/2012 nel registro delle procedure di insolvenza o di gestione delle crisi istituito dall’art. 3 del Decreto-Legge 59/2016
Appendice legislativa
1. Capo II della Legge n° 3 del 2012 “Disposizioni in materia di usura e di estorsione, nonché di composizione delle crisi da sovraindebitamento” (articoli da 6 a 16, riformati dall’articolo 18 del Decreto-Legge n° 179 del 2012, convertito in Legge n° 221 del 2012 e poi dall’articolo 4-ter del Decreto-Legge n° 137 del 2020, convertito in Legge n° 176 del 2020)
2. Decreto del Ministero della Giustizia n° 202 del 2014 “Regolamento recante i requisiti di iscrizione nel registro degli organismi di composizione delle crisi da sovraindebitamento”
3. Articolo 1° del Decreto del Ministero della Giustizia n° 30 del 2012
4. Articolo 28 della Legge Fallimentare (Regio Decreto n° 267 del 1942)
Technologies, and digital technologies in particular, are now generally considered one of the driving forces of change and indeed the dominant ordering principle in every organisation - from start-ups to large corporations and public administrations.
This book invites the reader to reflect on the concept of the organisation by proposing multifaceted theories and methodological choices on the role of technological evolution in organisation change.
Using a historical interpretation lens, the book enables greater understanding of technological change in social institutions from the intrinsically interdisciplinary perspective of organisational theory.
With the description of case studies and concrete experience, it sheds light on the fact that digital technologies are potential resources for organisation design and, at the same time, are conditioned by the behaviours, perceptions and knowledge of the individuals who adopt them.
On the basis of a socio-technical approach, this book contributes to identifying a correct approach to the problems of managing digital technologies by avoiding the traps of rhetorical innovation and uncritical acceptance of what mainstream managerial discourse takes for granted.
The hope is that the debate presented in this book will long continue.
Roberta Cuel (Ph.D.)
is Associate Professor of Organization Studies and Human Resource Management in the Department of Economics and Management, University of Trento. Her research interests and teaching activities include the impacts of ICT on organisations, intangible assets and knowledge, routines and practices, as well as on teams and communities.
Aurelio Ravarini (Ph.D.)
is Associate Professor of Organization Studies and Human Resource Management in the Department of Integrated Enterprise Management, Università C. Cattaneo - LIUC, Castellanza. His research interests and teaching activities include digital transformation, strategic information systems, and information systems development.
Luisa Varriale (Ph.D.)
is Associate Professor of Organization Studies and Human Resource Management in the Department of Sport Science and Wellbeing, University of Naples “Parthenope”. Her research and teaching activities include the fields of event management, mentoring relationships, knowledge sharing and creation, e-learning and e-teaching, and sustainability.
Il volume ha come oggetto la cooperative compliance nel sistema tributario domestico e unionale.
Il regime di adempimento collaborativo rappresenta un modello nuovo, moderno e dinamico di interlocuzione tra impresa e amministrazione finanziaria, originariamente sviluppatosi nei Paesi di matrice anglosassone e poi “recepito” dall’OCSE che, a partire dal 2008, ha obliterato un ambizioso programma finalizzato a promuoverne l’adozione in tutti i Paesi membri alla luce di standard approvati di comune accordo.
In Italia, la normativa in materia è stata varata con il D.Lgs. 5 agosto 2015, n. 128, che ha formalmente introdotto nel nostro ordinamento il regime di adempimento collaborativo.
La novità legislativa costituisce un punto epocale di svolta nei rapporti tra imprese e fisco.
Nel manuale si illustrano, come necessaria “apertura”, i tratti principali che caratterizzano il rapporto collaborativo tra Fisco e contribuente, facendo riferimento altresì alla genesi e all’evoluzione della tax compliance.
La parte centrale del Volume riguarda l’approfondimento della cooperative compliance con un taglio non soltanto dottrinale ma anche pratico, arricchito da Case Study di particolare rilevanza in tema di tax control framework.
L’esposizione viene completata da un approfondimento dei temi in materia di accordi preventivi per le imprese a vocazione internazionale nonché dall’analisi del D.Lgs. 30 luglio 2020, n. 100, con il quale è stata finalmente data attuazione alla direttiva UE n. 2018/822 del Consiglio, recante modifica della direttiva n. 2011/16/UE in materia di scambio automatico obbligatorio di informazioni nel settore fiscale relativamente ai meccanismi transfrontalieri soggetti all’obbligo di notifica (c.d. direttiva DAC6).
Arricchiscono il lavoro, rendendolo “unico” nel suo genere, un ampio approfondimento dei reati tributari, con un particolare risalto al modello organizzativo 231 “integrato” per la gestione del rischio fiscale, nonché il tema del rischio della reputazione societaria in ambito di commercio internazionale.
La parte conclusiva è dedicata ai regimi doganali di favore come l’AEO e la figura dell’Esportatore Autorizzato che, se opportunamente utilizzati, si “intrecciano” con il regime di adempimento collaborativo in una sorta di “stretta di mano” figurativa tra amministrazione finanziaria e contribuente business.
STUDIO AC
AC Avvocati e Commercialisti è uno studio legale e tributario, particolarmente attento alle esigenze della propria Clientela, in grado di offrire un’assistenza di qualità e multi disciplinare, grazie alle diverse specializzazioni ed esperienze dei singoli Professionisti. In particolare, lo Studio fornisce assistenza in relazione a tutti gli aspetti del Diritto Societario, Commerciale e Tributario affiancando le imprese in tutte le fasi della loro attività comprendendo altresì l’assistenza in sede di verifica e contenzioso tributario. Lo Studio si distingue a livello nazionale per l’ampia produzione pubblicistica, in special modo nel comparto delle imposte indirette ed internazionale.
Presentazione, di Alessandro Bucchieri
Prefazione
1 La gestione del rischio fiscale e tax compliance: genesi e rapporto Fisco-contribuente
1 Introduzione
2 Il rapporto Amministrazione finanziaria-contribuente
2.1 Il rapporto Amministrazione finanziaria-contribuente nel panorama europeo
2.2 L’evoluzione del principio (nazionale e unionale) del legittimo affidamento
2.3 La “possibilità” di un accordo inteso come modulo negoziale per la definizione preventiva delle liti tributarie
3 La gestione del rischio fiscale
3.1 Il sistema di controllo interno
3.2 Il rischio fiscale
3.2.1 Il rischio fiscale ordinario e straordinario
3.2.2 Il rischio inerente e residuo: l’iter di valutazione
4 Il tax control framework
4.1 La mappatura dei rischi
4.2 La struttura del modello di gestione del rischio fiscale
4.3 La valutazione del tax control framework
2 Sistemi di gestione dei rischi delle imprese
1 Sistemi di gestione dei rischi aziendali già conosciuti
1.1 Modello 231
1.2 Modello 262
1.3 Sarbanes-Oxley Act
2 Gestione del rischio fiscale nei settori imprenditoriali
2.1 Settore bancario
2.2 Settore finanziario
2.3 Settore assicurativo
2.4 Settore industriale
3 Il sistema del controllo interno
3.1 CoSO Framework in prospettiva di Blockchain
3.2 I componenti del SCI
3.2.1 L’ambiente di controllo (control environment)
3.2.2 Il processo di valutazione del rischio (risk assessment)
3.2.3 Le attività di controllo (control activities)
3.2.4 Il sistema informativo e i processi di gestione correlati (information & communication)
3.2.5 Il monitoraggio (monitoring activities)
4 Il processo di tax risk management: caratteristiche
4.1 Pianificazione delle attività
4.2 Identificazione e valutazione dei rischi
4.2.1 Rischio fiscale ordinario e straordinario
4.2.2 Rischio inerente e rischio residuo
4.3 Trattamento dei rischi
4.4 Monitoraggio dei rischi
4.5 Piani di azione
4.6 Reporting
4.7 Comunicazione e formazione
3 La cooperative compliance
1 Premessa
2 L’origine del concetto di cooperative compliance
2.1 La cooperative compliance come risposta all’incertezza della normativa fiscale
2.1.1 Trattamento fiscale dell’uncertain tax position alla luce del nuovo principio IFRIC23
2.2 I benefici di un sistema di cooperative compliance – la spinta innovativa del Piano “Colao”
3 I modelli di gestione del rischio fiscale – Caratteristiche e struttura
3.1 L’assetto del modello di gestione del rischio fiscale e la sua efficacia – Principi e linee guida
3.1.1 Gli standard ISO 31000
3.1.2 I nuovi “assetti organizzativi, amministrativi e contabili” imposti all’imprenditore con la riforma sulla crisi di impresa
3.1.3 Il ruolo della corporate governance nella gestione del rischio fiscale
3.2 I principi OCSE sulla corporate governance
3.3 Il modello di Enterprise Risk Management
4 Le origini internazionali della cooperative compliance
4.1 OCSE 2008, Study into the Role of Tax Intermediaries
4.2 OCSE 2013, Co-operative Compliance: A Framework. From Enhanced Relationship to Co-operative Compliance
4.3 OCSE 2016, Co-operative Tax Compliance, Building Better tax control framework
5 Prospettive di sviluppo della cooperative compliance internazionale – Il progetto ICAP
5.1 Country by country reporting
6 Il regime di adempimento collaborativo in Italia
6.1 Il progetto pilota
6.2 La delega fiscale: cooperative compliance e disciplina dell’abuso del diritto
6.3 Il D.Lgs. n. 128/2015 – Finalità ed oggetto
6.4 Requisiti soggettivi
6.4.1 I gruppi di imprese
6.4.2 La disciplina dell’interpello sui nuovi investimenti
6.5 Requisiti oggettivi
7 Aspetti procedimentali
7.1 Presentazione della domanda
7.2 Svolgimento della procedura
7.3 Interlocuzioni costanti e preventive
7.4 Formalizzazione delle posizioni assunte nel corso della procedura
7.5 Adempimenti di chiusura del periodo di imposta
7.6 Modifica delle posizioni assunte nel corso delle interlocuzioni preventive
7.7 Clausole di esclusione e revoca del regime
7.8 Pubblicazione elenchi relativi ad operazioni di pianificazione fiscale aggressiva
8 Impegni dell’Amministrazione finanziaria e del contribuente
8.1 Impegni dell’Amministrazione finanziaria
8.2 Impegni del contribuente
8.3 Responsabilità dei funzionari dell’Agenzia delle Entrate
9 Effetti e benefici derivanti dall’adesione al regime
4 Tax control framework: esempi pratici di applicazione
1 Obiettivi del TCF e steps applicativi
2 Processi da testare per il TCF
3 La declinazione applicativa del TCF
4 La compliance IVA e gli effetti della digitalizzazione
5 Gli accordi preventivi per le imprese con attività internazionale: case study
1 Inquadramento normativo
1.1 Le origini e la prassi
2 APA e transfer pricing
2.1 Premesse
2.2 Dati statistici
3 Case study: il gruppo e la società Alfa
3.1 Presentazione della società
3.2 La riorganizzazione del modello di business
3.3 Il piano d’azione: riconversione del modello di business, transfer pricing e APA
3.4 I punti cardine del piano
3.4.1 L’analisi funzionale
3.4.2 Exit tax
3.4.3 Il rischio di stabile organizzazione
3.5 L’implementazione del nuovo modello di transfer pricing
3.6 La presentazione dell’istanza per l’APA
3.6.1 Le attività di pre-filing
3.6.2 Il filing
6 Lo scambio automatico di informazioni: l’avvio della DAC6
1 Introduzione
2 Analisi della Direttiva DAC6
2.1 Gli elementi distintivi del meccanismo transfrontaliero
2.2 Obbligo di comunicazione: ambito soggettivo ed oggettivo
2.3 I livelli di recepimento della disciplina MDR/DAC6 nel contesto internazionale
3 Il processo di implementazione della Direttiva DAC6 in Italia: il D.Lgs. 100/2020
3.1 Cosa si intende per meccanismo transfrontaliero? Definizioni e caratteristiche
3.2 Soggetti tenuti all’obbligo di comunicazione: definizione e ambito di applicazione
3.3 Gli obblighi di comunicazione del meccanismo da parte di contribuente e intermediario: articolo 3
4 Le sfide derivanti dalla Direttiva DAC6
7 Riforma dei reati tributari, responsabilità amministrativa degli enti e compliance aziendale
1 Premessa: dal sostegno alla compliance alla riforma dei reati tributari
2 Modifiche alla disciplina dei reati tributari e della responsabilità amministrativa degli enti
2.1 Il decreto legge 26 ottobre 2019, n. 124, convertito in legge 19 dicembre 2019, n. 157
2.2 Il decreto legislativo 14 luglio 2020, n. 75, di recepimento della direttiva (UE) 2017/1371, relativa alla lotta contro la frode che lede gli interessi finanziari dell’Unione mediante il diritto penale (c.d. “direttiva PIF”).342
2.3 Il rinnovato assetto penal-tributario nazionale
2.3.1 Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti
2.3.2 Dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici
2.3.3 Dichiarazione infedele
2.3.4 Omessa dichiarazione
2.3.5 Emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti
2.3.6 Occultamento o distruzione di scritture contabili
2.3.7 Indebita compensazione
2.3.8 Sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte
2.4 “Focus” di approfondimento: la direttiva (UE) 2018/1673 (VI direttiva Antiriciclaggio)
3 Applicabilità della confisca “allargata” (art. 240-bis codice penale) ai delitti in materia di imposte sui redditi ed IVA
4 Reati tributari e responsabilità amministrativa degli enti
4.1 Cause di esclusione della responsabilità
4.2 Sanzioni
4.3 Sequestro e confisca “per equivalente” nei confronti dell’ente
4.4 Il problema del ne bis in idem
5 Direttive operative della Guardia di Finanza: la circolare n. 216816 del 1° settembre 2020
8 Il rischio reputazionale delle società nell’ottica del risk management
1 La reputazione aziendale quale asset strategico
1.1 Premesse ed inquadramento generale. Il significato di “buon nome” o corporate reputation
1.2 Il processo di formazione della reputazione aziendale e la relativa valutazione
2 La gestione del rischio reputazionale
3 Case study: la Kevin Nyerere LTD e la vision in tema di corporate reputation
4 I vantaggi della certificazione doganale. Operatore economico autorizzato (AEO-Authorised economic operator)
4.1 Premesse e introduzione
5 Lo status di esportatore autorizzato: le 4 ragioni del sì al regime agevolativo
Gli Autori
Il presente contributo si prefigge l’obiettivo di descrivere sinteticamente le norme rilevanti sul piano giuslavoristico contenute nel Codice della Crisi e dell’Insolvenza, con un’attenzione particolare alle novità recate dal D. Lgs. n. 14/2019 rispetto alla Legge Fallimentare e alle altre normative rilevanti nel caso in discussione.
Le disposizioni del Codice della Crisi e dell’Insolvenza innovano sul punto, prevedendo una disciplina ad hoc – che sino ad oggi mancava, in primis nell’impianto della Legge Fallimentare – a tutela del lavoratore o, in ogni caso, idonea a fornire una regolamentazione del rapporto di lavoro dipendente all’interno dell’impresa in crisi o insolvente, sebbene spesso attraverso la conferma per via normativa di orientamenti interpretativi già emersi o consolidatisi nel tempo.
Autore: Avv. Filippo Ghignone
Avvocato del Foro di Bologna
Dottore di ricerca in Diritto Fallimentare
Autore: Avv. Benedetta Ravaioli
Avvocato del Foro di Bologna
Comitato scientifico della Rivista
Avv. Filippo Ghignone - Studio Maffei Alberti e Associati
Avv. Giuseppe Leogrande - Studio Maffei Alberti e Associati
Direttore Responsabile
Luigia Lumia
1.. Premessa.
1.1 La posizione contrattuale del lavoratore subordinato a fronte del coinvolgimento del proprio datore di lavoro in una procedura concorsuale, in particolare la liquidazione giudiziale.
1.2. Il trattamento e la graduazione dei diritti di credito del lavoratore, sorti – a vario titolo – verso l’imprenditore in crisi o in stato di insolvenza, oppure verso gli Organi della procedura
1.3 Il trasferimento o l’affitto dell’azienda a terzi in sede concorsuale e la posizione del lavoratore subordinato ivi impiegato.
1.4 I debiti previdenziali ed assistenziali del datore di lavoro coinvolto in una procedura concorsuale ed i meccanismi previsti per la loro emersione.
1.5. I crediti vantati verso il debitore in crisi o in stato di insolvenza da enti pubblici, quali enti gestori di forme di previdenza, assistenza e assicurazione per invalidità, vecchiaia e superstiti
eBook di 427 pagine in pdf, su tutti i casi pratici di applicazione dell'imposta di bollo aggiornati al 1.1.2021.
In una nostra precedente trattazione dal titolo L'applicazione dell'imposta di bollo abbiamo concentrato la nostra attenzione prevalentemente sul D.P.R. n. 642 del 26 ottobre 1972, recante la “Disciplina dell’imposta di bollo”, illustrandone nel dettaglio i contenuti e cercando anche di evidenziare i vari cambiamenti che anche questa imposta ha subito nel tempo fino a “dematerializzarsi”.
Abbiamo, in particolare, approfondito argomenti teorici, quali: la natura e l’oggetto dell’imposta, gli atti soggetti all’imposta, le modalità di pagamento, gli effetti del mancato od insufficiente pagamento dell’imposta e le relative sanzioni, gli obblighi e le responsabilità dei funzionari pubblici.
L’imposta di bollo ha come presupposto l’esistenza di un atto redatto in forma scritta e come oggetto la trascrizione del negozio giuridico su atti, documenti e registri.
A differenza dell'imposta di registro che ha come suo oggetto il "negozio giuridico" e che colpisce, in genere, il mero contenuto patrimoniale dell’atto e la sua funzione economica, l'imposta di bollo attiene al suo aspetto formale e ha come suo oggetto diretto la "carta" nella quale il negozio giuridico o altro atto civile, commerciale, giudiziale e stragiudiziale sono contenuti.
Si dice anche che il bollo è un’imposta “cartolare”, che colpisce cioè l’atto materiale, indipendentemente dalla sua validità o efficacia. Oggetto dell’imposta di bollo è, dunque, l’atto scritto sulla carta.
Con il tempo, dal documento amministrativo, inteso come “rappresentazione grafica” del contenuto di atti, si è passati al documento informatico, inteso come “rappresentazione informatica” di atti.
Con l’entrata in vigore del D.Lgs. n. 82/2005 (Codice dell’amministrazione digitale – CAD), è stato regolamentato anche il “Documento informatico” sottoscritto con firma elettronica (artt. 20 – 25).
La dematerializzazione dei documenti ha portato, inevitabilmente, alla forfettizzazione dell’imposta di bollo.
Dalla marca da bollo si è passati al contrassegno telematico per arrivare alla marca da bollo digitale.
Con questa ulteriore trattazione vogliamo scendere più nel pratico concentrando la nostra attenzione su alcuni casi particolari per illustrare come e quando si deve concretamente procedere all’applicazione dell’imposta di bollo su atti, documenti, istanze, scritture contabili, fatture, cambiali, documenti bancari, sia cartacei o analogici che informatici o telematici. Tratteremo, allora, in particolare:
Premessa
1. L’imposta di bollo sulle istanze da inviare agli organi della Pubblica Amministrazione
1.1 Le modalità di invio delle istanze agli Organi della Pubblica Amministrazione e l’applicazione dell’imposta di bollo
1.1.1 Concetti generale e normativa di riferimento
1.1.2 Le istanze presentate o trasmesse agli Organi della Pubblica Amministrazione e l’imposta di bollo
1.1.3 Le istanze inviate via PEC e le modalità di pagamento dell’imposta di bollo
1.1.4. L’autenticazione della sottoscrizione dell’istanza
1.2 Dalla denuncia di inizio attività (DIA) alla Segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) – La SCIA e l’imposta di bollo
1.2.1. La denuncia di inizio attività (DIA)
1.2.2. Dalla denuncia di inizio attività (DIA) alla dichiarazione di inizio attività (DIA) e alla Segnalazione certificata di inizio attività (SCIA)
1.2.3. Il riordino della SCIA – L’utilizzo della modulistica unificata e standardizzata
1.2.4. La SCIA e l’imposta di bollo
1.3 Analisi di casi particolari
1.3.1. L’imposta di bollo sui cartelli “Vendesi” “Affittasi” immobile o attività commerciale
1.3.2. Incentivi per la rigenerazione e valorizzazione del patrimonio edilizio (art. 7, L. n. 58/2019) – Non prevista l’esenzione dall’imposta di bollo
1.3.3. Imposta di bollo e tasse scolastiche - Vigenza dell’esenzione prevista dall'articolo 200, comma 7, del D.Lgs. n. 297 del 1994
1.3.4. Fermo Amministrativo - La richiesta presentata dal soggetto legittimato alla riscossione forzata non più soggetta da imposta di bollo
1.3.5. Comunicazione di iscrizione d'ufficio dei prodotti esplodenti, nell'allegato A al Regolamento del TULPS - Applicazione dell'imposta di bollo
1.3.6. Fermo amministrativo – L’annotazione della sospensione è esente da imposta di bollo
1.3.7. L’imposta di bollo sulle istanze di partecipazione alle gare e sulle offerte economiche
1.3.8. L’imposta di bollo sulle domande per il conseguimento di sussidi da parte di soggetti danneggiati dall’epidemia da Covid-19
2. Le domande, le denunce e gli atti da inviare al Registro delle imprese – L’introduzione del Modello Unico Informatico (MUI) – La nascita della Comunicazione Unica – Il riordino del SUAP – Il servizio “Impresa in un giorno”
2.1 La pubblicità commerciale e l’iscrizione al Registro delle imprese
2.1.1. Le novità introdotte dal D.M. n. 127/2002 – L’introduzione del comma 1-ter alla Tariffa sul bollo
2.1.2. Le novità introdotte dal 2004
2.2. L’introduzione del Modello Unico Informatico - MUI
2.2.1. Il modello Unico Informatico (MUI)
2.2.2. D.M. 22 febbraio 2007 - Determinati gli importi dell’imposta di bollo dovuta in misura forfettaria
2.2.3. Il Modello Unico Informatico e gli adempimenti presso il Registro delle imprese
2.2.4. Precisazioni in merito ad alcune tipologie di istanze da inviare al Registro delle imprese
2.3 La nascita della Comunicazione Unica (ComUnica)
2.3.1. Riferimenti normativi e adempimenti
2.3.2. La comunicazione dell’indirizzo di posta elettronica certificata (PEC)
2.3.3. Le pratiche inviate con la Comunicazione Unica e l’imposta di bollo
2.4. Il riordino della disciplina dei SUAP, la nascita del servizio “impresa in un giorno” e ComUnica
2.4.1. La nascita dello sportello unico per le attività produttive – SUAP
2.4.2. Funzioni e finalità del SUAP e delle Agenzia per le imprese
2.4.3. Il riordino della disciplina dei SUAP e il servizio “Impresainungiorno”
2.4.4. SCIA da inviare al SUAP tramite ComUnica
2.5. L’imposta di bollo sulle pratiche e sulla documentazione da inviare tramite SUAP e i sistemi di pagamento
2.5.1. Lo sportello unico e l’imposta di bollo
2.5.2. I sistemi di pagamento
2.6. Analisi di casi particolari
2.6.1. La Comunicazione Unica per le imprese artigiane – Imposta di bollo
2.6.2. Trattamento fiscale ai fini dell'imposta di bollo della domanda di deposito dell'indirizzo PEC presentata dalle imprese individuali al Registro delle imprese
2.6.3. Quietanze relative ad alcune pratiche di competenza dell’Ufficio del Registro delle imprese – Imposta di bollo
2.6.4. Istanze di rimborso di diritti camerali non dovuti erroneamente versati - Imposta di bollo
2.6.5. Domanda di ammissione al passivo fallimentare – Imposta di bollo
2.6.6. La sezione speciale dedicata alle informazioni relative alla titolarità effettiva di persone giuridiche e trust (normativa antiriciclaggio) – Iscrizione in esenzione dall’imposta di bollo
2.6.7. I percorsi di alternanza scuola-lavoro
3. L’imposta di bollo nei procedimenti arbitrali e nella mediazione civile e commerciale
3.1. Arbitrato, mediazione e negoziazione assistita – Strumenti alternativi alla giustizia ordinaria
3.1.1. L’arbitrato
3.1.2. La mediazione civile e commerciale
3.1.3. La negoziazione assistita
3.2. Atti e documenti del procedimento arbitrale e l’imposta di bollo
3.2.1. Gli atti del procedimento arbitrale
3.2.2. Modalità di pagamento dell’imposta di bollo
3.2.3. Responsabilità fiscale arbitri
3.3 La mediazione in ambito civile e commerciale
3.3.1. Normativa di riferimento
3.3.2. La mediazione obbligatoria
3.3.3. Il Registro degli Organismi di mediazione
3.3.4. Atti, documenti e provvedimenti relativi al procedimento di mediazione civile e commerciale e l’imposta di bollo
4. L’imposta di bollo sugli atti stipulati in Italia da valere all’estero e sugli atti provenienti dall’estero da valere in Italia
4.1 Atti stipulati con soggetti stranieri
4.2 Atti stipulati in Italia da valere all’estero
4.3 Atti stipulati all’estero da valere in Italia
4.3.1. Deposito presso un notaio o presso l’Archivio notarile – Equivalenza e controllo di legalità
4.3.2. Legalizzazione, traduzione e asseverazione
4.3.3. L’Apostille
4.3.4. La libera circolazione dei documenti pubblici nell’Unione europea – Abolita la legalizzazione e l’Apostille
4.4 L’imposta di bollo su legalizzazione, Apostille e asseverazione
4.4.1. Legalizzazione e Apostille e imposta di bollo
4.4.2. Asseverazione e imposta di bollo
4.5. Analisi di casi particolari
4.5.1. Visto di conformità e legalizzazione delle firme su documenti per l’esportazione rilasciati dalla Camera di Commercio
5. L’imposta di bollo sugli estratti conto, rendiconti dei libretti di risparmio, comunicazioni inviate alla clientela relative a prodotti finanziari
5.1 Le caratteristiche principali dell’imposta
5.2 Ambito di applicazione dell’imposta – L’evoluzione della normativa
5.2.1. Le novità introdotte dal D.L. n. 201/2011 e dal D.L. n. 16/2012
5.2.2. I chiarimenti dell’Agenzia delle entrate
5.2.3. Le modalità di attuazione dettate dal D.M. 24 maggio 2012
5.2.4. L’imposta prevista dall’art. 13, comma 2-bis della Tariffa – Imposta fissa
5.2.5. L’imposta prevista dall’art. 13, comma 2-ter della Tariffa – Imposta proporzionale
5.2.6. Il regime di esenzione a favore dei clienti persone fisiche e il calcolo della giacenza media
5.3 La determinazione dell’imposta
5.4 Modalità di assolvimento dell’imposta e soggetti coinvolti
5.5 L’imposta di bollo sulle carte di credito e sulle carte prepagate
5.5.1. Le carte di credito
5.5.2. Le carte prepagate
5.5.3. Il pagamento dell’imposta di bollo
5.6 Analisi di alcuni casi particolari
5.6.1. Contratti di risparmio edilizio
5.6.2. Ambito di applicazione - Confidi - Fondazioni bancarie - Amministrazioni dello Stato
5.6.3. Banca operante in veste di tesoreria di Ente pubblico
5.6.4. Prodotti di credito al consumo regolati in conto corrente bancario
5.6.5. Conti correnti condominiali
5.6.6. Comunicazioni da inviare alla clientela relativamente ai conti depositi per non residenti in Italia – Soggette ad imposta di bollo
5.6.7. Imposta di bollo sugli assegni circolari diversi da quelli in forma libera – Addebitabile dalla banca al cliente
5.6.8. L’imposta di bollo sugli estratti conto di carte di pagamento del dipendente
6. L’imposta di bollo sulle cambiali
6.1 Cambiali – Tipologia e modelli
6.2 Cambiali. Costo del bollo
6.2.1. Importo dovuto
6.2.2. Dove si acquista e come si paga
6.2.3. Alcune informazioni tecniche
6.2.4. Irregolare corresponsione dell’imposta di bollo – Sanzioni
6.3. Analisi di casi particolari
6.3.1. Applicazione dell’imposta di bollo al titolo credito nella forma del “Bill of exchange
6.3.2. Le cambiali finanziarie
7. L’imposta di bollo sulle fatture, ricevute e quietanze – La fatturazione elettronica
7.1 Alternatività IVA e imposta di bollo
7.2. L’imposta di bollo su fatture o ricevute fiscali 1
7.2.1. Le categorie di documenti fiscali previsti dal D.P.R. n. 642/1972
7.2.2. Le operazioni soggette all’imposta di bollo
7.2.3. Le modalità di assolvimento dell’imposta di bollo
7.2.4. Soggetti tenuti al pagamento dell’imposta
7.2.5. Il rilascio di copie conformi di fatture
7.3 La fatturazione elettronica e l’imposta di bollo
7.3.1. La fatturazione elettronica
7.3.2. La fatturazione elettronica e l’imposta di bollo
7.3.3. Le sanzioni applicabili per omesso, insufficiente o ritardato pagamento dell’imposta di bollo
7.4 L’imposta di bollo sulla fattura per prestazioni mediche
7.4.1. Le prestazioni sanitarie e la fatturazione elettronica
7.4.2. L’imposta di bollo sulle fatture per prestazioni mediche
7.5. Analisi di casi particolari
7.5.1. L’imposta di bollo sulle fatture in formato .pdf
7.5.2. Invio di fatture tramite portale aziendale, via mail o tramite PEC
7.5.3. Canone di locazione – Ricevute di pagamento – Spese di condominio
7.5.4. Atti conclusi con scambio di corrispondenza
7.5.5. L’imposta di bollo sulle quietanze emesse a seguito del pagamento di sanzioni amministrative pecuniarie sia per violazioni delle disposizioni del Codice della strada che per violazioni diverse
7.5.6. L’imposta di bollo sulle fatture o quietanze emesse per le somme riscosse dal sistema informatico nazionale delle Camere di commercio
7.5.7. L’imposta di bollo sulle fatture emesse per prestazioni di “letturista”
7.5.8. L’imposta di bollo sulle quietanze di avvenuto pagamento dell’imposta di soggiorno
7.5.9. Atti degli Enti locali relativi a procedimenti di riscossione di entrate extratributarie e l’imposta di bollo
7.5.10. L’imposta di bollo sui documenti di spesa e mandati di pagamento emessi dalla Pubblica Amministrazione
7.5.11. Bollette del servizio idrico integrato – Obbligo dei Comuni di emettere fatture elettroniche
7.5.12. Imposta di bollo sulle quietanze emesse dal tesoriere per conto del Comune, afferenti mandati di pagamento in contanti.
7.5.13. Imposta di bollo sulle fatture emesse nei confronti delle associazioni dilettantistiche riconosciute dal CONI
7.5.14. Produzione della fattura elettronica ai fini dell’emissione del decreto ingiuntivo
7.5.15. Imposta di bollo sugli assegni circolari
8. L’imposta di bollo sulle scritture contabili - Vidimazione, numerazione, bollatura, tenuta e conservazione
8.1 Norme generali e riferimenti normativi
8.2 La vidimazione, la numerazione e la bollatura dei libri, dei registri e delle scritture contabili e il cammino della semplificazione
8.2.1. Premessa
8.2.2. Le novità introdotte dalla L. n. 383/2001 – La soppressione dell’obbligo di vidimazione e bollatura
8.2.3. I chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate
8.2.4. Le competenze in materia di vidimazione
8.3 La tenuta informatica delle scritture contabili
8.3.1. Le novità introdotte dal D.M. 23 gennaio 2004
8.3.2. Le novità introdotte dal D.L. n. 185/2008
8.3.3. Le novità introdotte dalla L. n. 106/2011 – La modifica dell’art. 2215-bis C.C.
8.3.4. Le novità introdotte sull’obbligo di stampa del libri e registri contabili tenuti con sistemi elettronici e l’assolvimento dell’imposta di bollo
8.4 La bollatura e la numerazione delle scritture contabili e l’imposta di bollo – Sintesi degli adempimenti
8.4.1. Libro giornale e libro inventari - Bollatura e vidimazione facoltativa – Numerazione obbligatoria
8.4.2. Obbligatoria la numerazione iniziale dei libri sociali previsti dalla normativa civilistica
8.4.3. Registri previsti dalla normativa fiscale
8.4.4. Il pagamento dell’imposta di bollo
8.4.5. Soggetti esenti
8.4.6. La tassa sulle concessioni governative per le società di capitali
8.4.7. La stampa dei libri e registri contabili – Solo in caso di controllo
8.4.8. Tabella riassuntiva
8.5 Analisi di casi particolari
8.5.1. Registro di carico e scarico dei veicoli dismessi dalla circolazione
8.5.2. La vidimazione e bollatura presso la Camera di Commercio delle scritture contabili di Start-up innovative e Incubatori certificati
9. L’imposta di bollo sugli atti e documenti delle società cooperative
9.1 La cooperazione e la mutualità prevalente
9.2 Tipologia di società cooperative
9.3 Iscrizione all’Albo nazionale delle società cooperative
9.3.1. La formazione e la tenuta dell’Albo
9.3.2. L’imposta di bollo dovuta per le domande di iscrizione all’Albo
9.4 Le agevolazioni fiscali previste per le società cooperative
9.4.1. Le novità introdotte dalla L. n. 427/1993 di conversione del D.L. n. 331/1993
9.4.2. Le società cooperative edilizie di abitazione - Albo nazionale
9.4.3. L’imposta di bollo sugli atti delle società cooperative sociali
10. L’imposta di bollo sugli atti e documenti degli Enti del Terzo settore (ETS)
10.1 Gli Enti del terzo settore (ETS) – Tipologia e normativa di riferimento
10.2 Il Registro Unico Nazionale del Terzo settore (RUNTS)
10.3 Le esenzioni dall’imposta di bollo previste dal D.P.R. n. 642 del 1972
10.4 Le esenzioni dall’imposta di bollo previste dal D.Lgs. n. 117 del 2017 a decorrere dal 1° gennaio 2018
10.5 Le esenzioni dall’imposta di bollo previste dalla legge n. 145 del 2018 a decorrere dal 1° gennaio 2019
10.5.1. Le esenzioni previste e gli Enti coinvolti
10.5.2. Le esenzioni dall’imposta - L’interpretazione delle norme
10.6 Le organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS)
10.6.1. La natura giuridica delle ONLUS
10.6.2. L’imposta di bollo sugli atti e documenti natura delle ONLUS
10.7 Analisi di casi particolari
10.7.1. Tassazione ai fini dell'imposta di registro e dell'imposta di bollo di un contratto d'appalto stipulato tra un comune e un'organizzazione di volontariato
10.7.2. Corrispettivi corrisposti da associati/tesserati ed estratti di conto corrente riferiti ad una Associazione sportiva dilettantistica (ASD) riconosciuta dal CONI - Esenzione dall’imposta di bollo
10.7.3. I mandati di pagamento relativi alle quote associative e ai contributi versati alle associazioni sportive, culturali, assistenziali, sindacali, ecc. – Esenti da imposta di bollo
11. L’imposta di bollo sugli atti e documenti delle Start-up innovative, degli Incubatori certificati e sulle PMI innovative
11.1 Start-up innovative e Incubatori certificati – Nozione e riferimenti normativi
11.1.1. La start-up innovativa
11.1.2. L’incubatore certificato di start-up
11.1.3. La costituzione e l’iscrizione nella sezione speciale del Registro delle imprese
11.1.4. Aggiornamento delle informazioni iscritte nel Registro e Dichiarazione annuale di mantenimento dei requisiti
11.1.5. Perdita dei requisiti - Cancellazione dalla sezione speciale del Registro delle imprese
11.1.6. Diritti camerali e imposta di bollo – Ambito di applicazione
11.2 PMI innovative – Nozione e riferimenti normativi
11.2.1. Nozione e requisiti
11.2.2. Iscrizione nella sezione speciale del Registro imprese
11.2.3. PMI innovative – Diritti camerali e imposta di bollo