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Antiriciclaggio per mediatori creditizi, agenti in attività finanziaria, prestatori di servizi di cambio di valuta virtuale e di portafoglio digitale.
L’opera è aggiornata al D.Lgs. 125/2019 che ha recepito la Direttiva 2018/843 del 30 maggio 2018 (la cd V direttiva Antiriciclaggio).
Il presente Fascicolo n. 7 in pdf fa parte anche della Collana "Atlante Antiriciclaggio" costituisce un focus dedicato ai mediatori creditizi creditizi, agenti in attività finanziaria, prestatori di servizi cambio, compresi (novità 2020) i servizi di cambio tra valute virtuali e valute aventi corso legale, nonché ai prestatori di servizi di portafoglio digitale.
Per effetto dei suddetti interventi normativi il Legislatore comunitario ha voluto attribuire alla trasparenza del sistema finanziario un significato di fondamentale import anza, mostrando una crescente attenzione verso l’azione di prevenzione del riciclaggio più che a quella di contrasto al fenomeno. L’impianto normativo in materia di Antiriciclaggio punta, dunque, a intercettare in maniera tempestiva i flussi finanziari sospetti come metodo per l’efficace contrasto al riciclaggio di denaro sporco e al finanziamento del terrorismo.
È evidente che il successo di tale azione preventiva è determinato dal corretto adempimento degli obblighi posto a carico dei “Soggetti obbligati” tra i quali hanno trovato inserimento nuove categorie, ovvero: i Mercanti d’arte (oggetto di approfondimento nel Fascicolo n. 2 di questa Raccolta editoriale) e i prestatori di servizi di cambio tra valute virtuali e valute legali e i prestatori di servizi di portafoglio digitale (oggetto di approfondimento nel presente Fascicolo n. 7 dell’Atlante dell’Antiriciclaggio).
L’analisi di cui al presente Volume consentirà di porre in evidenza quanto decisivo sia il ruolo che i mediatori creditizi, gli agenti in attività finanziaria, i prestatori di servizi cambio, compresi i servizi di cambio tra valute virtuali e valute aventi corso legale (oltre che consulenti banche avvocati e commercialisti) sono chiamati a interpretare all’interno del c.d. team Antiriciclaggio.
Guida alla disciplina del funzionamento dei depositi IVA e alle nuove regole di assolvimento dell'Iva decorrenti dal 1° aprile 2017, aggiornata con l'entrata in vigore dal 1° gennaio 2020, delle novità introdotte con il regolamento di esecuzione (UE) 2018/1912 del Consiglio del 4 dicembre 2018 e della direttiva UE 2018/1919 del Consiglio del 7 dicembre 2018.
• Il deposito fiscale ai fini dell’IVA
• La rilevazione dei movimenti dei beni
• Le operazioni agevolate
• L’estrazione dei beni dal deposito IVA
• La garanzia per l’IVA sull’estrazione dei beni immessi in libera pratica dal deposito IVA
• L’applicazione dell’IVA
• L’estrazione dei beni dal deposito IVA con la dichiarazione d’intento
• Le prestazioni di servizi inerenti al deposito IVA
• I risvolti operativi ai fini dell’IVA
• L’attività del depositario quale rappresentante fiscale
• La disciplina speciale per benzina, gasolio e altri prodotti carburanti e combustibili
• Il contratto di call-off stock
• Il contratto di consignment stock
• La fattura elettronica
• Le nuove condizioni per effettuare la cessione intracomunitaria
• Le operazioni intracomunitarie a catena
• La prova del trasporto intracomunitario
• Appendice
Dal 1° aprile 2017, la disciplina del funzionamento dei depositi IVA segue le nuove regole fissate con l’art. 4, commi 7 e 8, del d.l. 22 ottobre 2016, n. 193. Talune regole sono semplificate in quanto nel deposito IVA possono essere introdotti beni senza alcuna distinzione di carattere merceologico né di carattere soggettivo tra operatori nazionali o comunitari o extracomunitari.
Inoltre, qualsiasi operatore può procedere all’estrazione dei beni essendo stati soppressi gli obblighi di essere iscritti alla CCIAA da almeno un anno e di attestare l’effettiva attività e la regolarità dei versamenti dell’IVA.
Restano invariate le regole da seguire per effettuare le estrazioni dei beni introdotti a seguito di acquisti intracomunitari (per cui la fattura deve essere integrata con l’IVA). Per i beni immessi in regime di libera pratica le regole procedurali sono diventate definitive con la pubblicazione del d.m. 23 febbraio 2017.
Tuttavia, le novità, non gradite, sono individuate con il fatto che l’estrazione fatta da un operatore nazionale comporta il versamento dell’IVA con il modello F24, ma senza la possibilità di beneficiare della compensazione con eventuali crediti. Tale regola comporta, quindi un’immediata entrata erariale, ma, contemporaneamente, anche il formarsi di una situazione creditoria. Va prestata attenzione al fatto che l’imposta è dovuta da chi procede all’estrazione dei beni ma deve essere versata dal gestore del deposito in suo nome e per suo conto, essendo solidalmente responsabile dell’adempimento, anche in ordine alle sanzioni. Qualora l’operatore utilizzi la c.d. “lettera d’intento”, il gestore deve effettuare il c.d. “riscontro telematico”.
L’inosservanza di tali incombenze è valutata ai fini della revoca dell’autorizzazione a gestire il deposito.
Dal 1° gennaio 2020 sono entrate in vigore le novità introdotte con il regolamento di esecuzione (UE) 2018/1912 del Consiglio del 4 dicembre 2018 e della direttiva UE 2018/1919 del Consiglio del 7 dicembre 2018. Sono norme di immediata applicazione, pur non essendo ancora recepite nella legislazione italiana, che apportano novità sostanziali quali l’efficacia sostanziale (e non formale) del codice identificativo IVA
del cessionario comunitario che deve essere indicato nella fattura emessa e nei modelli INTRASTAT relativi alla cessione intracomunitaria, la prova della cessione intracomunitaria ai fini della regola di “non imponibilità ai fini dell’IVA”.
A ciò vanno aggiunte le semplificazioni procedurali relative ai contratti in regime di call-off stock (che si aggiungono a quelle di “consignment stock), e alle “cessioni intracomunitarie a catena.”
Le novità non sono di poco conto, anche in relazione alle nuove procedure introdotte, che per la loro applicazione pratica hanno la necessità di ottenere opportuni e tempestivi chiarimenti ufficiali, valorizzando l’istituto dei depositi IVA e delle recenti novità.
Presentazione
Depositi fiscali IVA: la normativa dal 1° aprile 2017
1. Il deposito fiscale ai fini dell’IVA
1. L’istituto del deposito fiscale
2. La definizione di deposito IVA
3. I beni che possono essere immessi nel deposito IVA
4. I soggetti abilitati alla gestione dei depositi IVA
4.1. I depositi IVA per i quali non è prevista l’autorizzazione
4.2. I depositi IVA per i quali è richiesta l’autorizzazione
2. La rilevazione dei movimenti dei beni
1. La movimentazione dei beni
2. L’introduzione e l’estrazione dei beni
3. Il controllo sulla gestione del deposito
4. L’irregolare introduzione di beni nel deposito
3. Le operazioni agevolate
1. Le operazioni agevolate ammesse nei depositi IVA
2. Le operazioni che presuppongono la contestuale introduzione fisica dei beni nel deposito IVA
2.1. Gli acquisti intracomunitari di beni eseguiti mediante introduzione nel deposito IVA
2.2. L’immissione in libera pratica di beni destinati ad essere introdotti nel deposito IVA
2.3. Le cessioni di beni eseguite mediante introduzione nel deposito IVA
2.4. Le cessioni di beni elencati nella tabella A-bis allegata al d.l. 30 agosto 1993, n. 331
3. Le operazioni che sono eseguite sui beni che si trovano nel deposito IVA
3.1. Le cessioni di beni custoditi nel deposito IVA
3.2. Le prestazioni di servizi rese sui beni custoditi nel deposito IVA
3.3. Il trasferimento dei beni in altro deposito IVA
4. L’estrazione dei beni dal deposito IVA
1. Le modalità di estrazione dei beni dal deposito IVA
2. Le cessioni all’estero
2.1. Le cessioni intracomunitarie
2.2. Le cessioni all’esportazione
2.3. L’utilizzazione o la commercializzazione in Italia
3. Il consignment stock
4. Il destinatario della lettera d’intento
5. La garanzia per l’IVA sull’estrazione dei beni immessi in libera pratica dal deposito IVA
1. Le regole dell’estrazione
2. I requisiti di affidabilità
3. L’attestazione della garanzia
4. L’esclusione della garanzia
6. L’applicazione dell’IVA
1. Il momento rilevante per l’applicazione dell’IVA
2. La base imponibile
3. Le modalità di versamento dell’IVA
4. I beni di provenienza extracomunitaria immessi in libera pratica
5. I soggetti tenuti all’osservanza degli obblighi
6. Il soggetto interessato da più fattispecie
7. L’estrazione dei beni dal deposito IVA con la dichiarazione d’intento
8. Le prestazioni di servizi inerenti al deposito IVA
1. La rilevanza delle prestazioni di servizi
2. L’individuazione delle prestazioni di servizi
9. I risvolti operativi ai fini dell’IVA
1. La detrazione dell’IVA
2. La mancata introduzione di beni immessi in libera pratica
3. Le indicazioni nella dichiarazione annuale IVA
10. L’attività del depositario quale rappresentante fiscale
1. I soggetti passivi
2. La regola
3. La responsabilità solidale del gestore del deposito per il pagamento dell’IVA
11. La disciplina speciale per benzina, gasolio e altri prodotti carburanti e combustibili
12. Il contratto di call-off stock
1. Il quadro normativo
2. La qualificazione del contratto
3. L’esclusione del “trasferimento dei beni a se stesso”
4. La decadenza della condizione sospensiva
5. Il registro dei movimenti
13. Il contratto di consignment stock
1. I profili contrattuali
2. La gestione fiscale
2.1. La regola
2.2. Gli adempimenti per la gestione in ambito comunitario
2.3. La gestione degli adempimenti in ambito extracomunitario
3. La stabile organizzazione
14. La fattura elettronica
1. La regola operativa
2. Le autofatture
3. L’inversione contabile
4. I depositi IVA
5. L’esterometro
15. Le nuove condizioni per effettuare la cessione intracomunitaria
1. L’archivio VIES
16. Le operazioni intracomunitarie a catena
1. L’innovazione normativa
2. La c.d. “triangolazione comunitaria”
3. Le operazioni “a catena”
17. La prova del trasporto intracomunitario
1. La norma interna
2. La presunzione del trasporto intracomunitario
Appendice
Normativa e Prassi
L’edizione – aggiornata con le novità fiscali derivanti dal D.L. n. 119/2018, convertito in Legge n. 136/2018, dalla Legge di Bilancio 2019 (Legge 30 dicembre 2018, n. 145) e dalla Legge di Bilancio 2020 (Legge 27 dicembre 2019, n. 160) – tiene conto anche dei numerosi provvedimenti legislativi intervenuti nel corso degli ultimi anni e delle varie interpretazioni fornite dalla giurisprudenza, dall’Amministrazione Finanziaria e dagli Enti di ricerca e studi più autorevoli.
Impreziosiscono ulteriormente l’opera le prefazioni curate da Fabrizia Lapecorella (Direttore Generale delle Finanze - Ministero dell’Economia e delle Finanze) e da Massimo Tezzon (Segretario Generale dell’Organismo Italiano di Contabilità - OIC).
Il volume è destinato soprattutto a coloro (professionisti, amministratori o responsabili amministrativi di aziende) che redigono il bilancio di esercizio in conformità alla normativa civilistica, integrata e interpretata dai Principi contabili nazionali, ma è utile anche a chi intende approfondire la materia della Ragioneria, costituendo, in sostanza, una guida pratica ed efficace per una corretta rilevazione e valutazione di tutte le operazioni contabili-gestionali, con la relativa disciplina fiscale.
La trattazione si articola in varie parti: la prima parte analizza dettagliatamente i principi generali di redazione e le singole voci dello Stato Patrimoniale e del Conto Economico, evidenziandone anche gli aspetti fiscali, oltre che contabili.
Successivamente è stato dato rilievo alla struttura ed al contenuto della Nota Integrativa, di cui si propone anche uno schema di redazione.
È stata quindi data importanza all’esposizione del prospetto di Rendiconto finanziario, nel rispetto delle informazioni richieste dall’art. 2427 del Codice civile.
Un’apposita sezione è dedicata alla redazione del bilancio in forma abbreviata, con un esempio di Nota Integrativa semplificata. A seguire, è stata esaminata la Relazione sulla gestione e le Relazioni dei Sindaci e del soggetto incaricato della Revisione legale dei conti, con relativi esempi.
Non manca, infine, l’analisi della procedura di chiusura dei conti – con particolare attenzione alle modalità di correzione di errori – e del corretto procedimento di approvazione del bilancio e della sua modalità di presentazione.
Paolo Moretti
Presidente dell’Istituto per il Governo societario (IGS), Dottore Commercialista e Revisore legale dei conti, Presidente della Fondazione Accademia Romana di Ragioneria “Giorgio Di Giuliomaria”, già Consigliere nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, già Docente presso l’Università LUISS Guido Carli, presso la ex Scuola Superiore dell’Economia e delle Finanze e presso la scuola dello Sport del CONI, già Professore di Economia aziendale e di Matematica e Osservazioni scientifiche.
1 Il bilancio d’esercizio delle imprese
1 Il bilancio redatto secondo le regole del Codice civile, i Principi contabili e la disciplina fiscale
1.1 Introduzione
1.2 Schema del bilancio e Principi di redazione
1.3 I postulati del bilancio
1.3.1 I principali postulati di redazione del bilancio
2 Composizione e schemi del bilancio d’esercizio
3 Stato Patrimoniale
3.1 Schema dell’Attivo di Stato Patrimoniale
3.2 Analisi delle voci dell’Attivo di Stato Patrimoniale
A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti, con separata indicazione della parte già richiamata
B) Immobilizzazioni, con separata indicazione di quelle concesse in locazione finanziaria
B) I. Immobilizzazioni immateriali
B) I. 1) Costi di impianto e di ampliamento
B) I. 2) Costi di sviluppo
B) I. 3) Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno
B) I. 4) Concessioni, licenze, marchi e diritti simili
B) I. 5) Avviamento
B) I. 6) Immobilizzazioni in corso e acconti
B) I. 7) Altre
B) II. Immobilizzazioni materiali
B) II. 1) Terreni e fabbricati
B) II. 2) Impianti e macchinari
B) II. 3) Attrezzature industriali e commerciali
B) II. 4) Altri beni
B) II. 5) Immobilizzazioni in corso e acconti
B) III. Immobilizzazioni finanziarie, con separata indicazione, per ciascuna voce dei crediti, degli importi esigibili entro l’esercizio successivo
B) III. 1) Partecipazioni
B) III. 2) Crediti
B) III. 3) Altri titoli
B) III. 4) Strumenti finanziari derivati attivi
C) Attivo circolante
C) I. Rimanenze
C) II. Crediti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l’esercizio successivo
C) II. 1) Crediti verso clienti
C) II. 2), 3), 4), 5) Crediti verso imprese controllate, collegate, verso controllanti, verso imprese sottoposte al controllo delle controllanti
C) II. 5-bis) Crediti tributari
C) II. 5-ter) Imposte anticipate
C) II. 5-quater) Verso altri
C) III. Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni
C) IV. Disponibilità liquide
D) Ratei e risconti
3.3 Analisi delle voci del passivo di Stato Patrimoniale
A) Patrimonio netto
A) I. Capitale
A) II. Riserva da sovrapprezzo delle azioni
A) III. Riserve di rivalutazione
A) IV. Riserva legale
A) V. Riserve statutarie
A) VI. Altre riserve, distintamente indicate
A) VII. Riserva per operazioni di copertura dei flussi finanziari attesi
A) VIII. Utili (perdite) portati a nuovo
A) IX. Utile (perdita) dell’esercizio
A) X. Riserva negativa per azioni proprie in portafoglio
B) Fondi per rischi e oneri
B) 1) Fondo per trattamento di quiescenza e obblighi simili
B) 2) Fondo per imposte, anche differite
B) 3) Fondo per strumenti finanziari derivati passivi
B) 4) Altri
C) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato
D) Debiti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l’esercizio successivo
D) 1) Obbligazioni
D) 2) Obbligazioni convertibili
D) 3) Debiti verso soci per finanziamenti
D) 4) Debiti verso banche
D) 5) Debiti verso altri finanziatori
D) 6) Acconti
D) 7) Debiti verso fornitori
D) 8) Debiti rappresentati da titoli di credito
D) 9) Debiti verso imprese controllate
D) 10) Debiti verso imprese collegate
D) 11) Debiti verso controllanti
D) 11-bis) Debiti verso imprese sottoposte al controllo delle controllanti
D) 12) Debiti tributari
D) 13) Debiti verso istituti di previdenza e sicurezza sociale
D) 14) Altri debiti
E) Ratei e risconti
4 Il Conto Economico
4.1 Lo schema di Conto Economico
4.2 Analisi delle voci del Conto Economico
A) Valore della produzione
A) 1) Ricavi delle vendite e delle prestazioni
A) 2) Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti
A) 3) Variazione dei lavori in corso su ordinazione
A) 4) Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni
A) 5) Altri ricavi e proventi, con separata indicazione dei contributi in conto esercizio
B) Costi della produzione
B) 6) Per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci
B) 7) Per servizi
B) 8) Per godimento di beni di terzi
B) 9) Per il personale
B) 10) Ammortamenti e svalutazioni
B) 10) a) Ammortamento delle immobilizzazioni immateriali
B) 10) b) Ammortamento delle immobilizzazioni materiali
B) 10) c) Altre svalutazioni delle immobilizzazioni
B) 10) d) Svalutazione dei crediti compresi nell’attivo circolante e delle disponibilità liquide
B) 11) Variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci
B) 12) Accantonamento per rischi
B) 13) Altri accantonamenti
B) 14) Oneri diversi di gestione
C) Proventi e oneri finanziari
C) 15) Proventi da partecipazione, con separata indicazione di quelli relativi ad imprese controllate e collegate e di quelli relativi a controllanti e a imprese sottoposte al controllo di queste ultime
C) 16) Altri proventi finanziari
C) 17) Interessi e altri oneri finanziari, con separata indicazione di quelli verso imprese controllate e collegate e verso controllanti
C) 17-bis) Utili e perdite su cambi
D) Rettifiche di valore di attività e passività finanziarie
D) 18) Rivalutazioni
D) 19) Svalutazioni
D) 19) a) Svalutazioni di partecipazioni
D) 19) b) Svalutazioni di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni
D) 19) c) Svalutazioni di titoli iscritti nell’attivo circolante che non costituiscono partecipazioni
D) 19) d) Svalutazioni di strumenti finanziari derivati
20) Imposte sul reddito dell’esercizio, correnti, differite e anticipate
21) Utile (perdite) dell’esercizio
2 Le operazioni contabili di chiusura del bilancio d’esercizio
1 Le operazioni di chiusura dei conti
1.1 Premessa
1.2 Correzione di errori
3 La Nota Integrativa
1 Introduzione
2 Le funzioni della Nota Integrativa
3 Criteri di valutazione
4 Movimentazione delle immobilizzazioni dell’attivo e del passivo
5 Analisi delle voci del Conto Economico e dello Stato Patrimoniale
6 Le agevolazioni per le società che redigono il bilancio in forma abbreviata e delle micro-imprese
7 Contenuto tabellare della Nota Integrativa
4 Il Rendiconto finanziario
1 Introduzione
2 Casi particolari di flussi finanziari
5 Il bilancio in forma abbreviata e delle micro-imprese
1 Bilancio in forma abbreviata e l’obbligo di nomina dell’organo di controllo nelle S.r.l.
1.1 Introduzione
1.1.1 Il bilancio in forma abbreviata
1.1.2 Obbligo di nomina dell’organo di controllo o del revisore
1.2 I postulati e le semplificazioni
1.3 Schema di Stato Patrimoniale abbreviato
1.4 Schema di Conto Economico abbreviato
1.5 Nota Integrativa del bilancio semplificato
1.6 Struttura minimale della Nota Integrativa abbreviata
2 Il bilancio delle micro-imprese
2.1 Introduzione
2.2 Le semplificazioni
2.3 I criteri di valutazione
2.4 Aspetti fiscali
6 Le Relazioni al bilancio
1 La Relazione sulla gestione
2 Le Relazioni degli Organi di controllo
2.1 Premesse
2.2 Le funzioni dell’organo di controllo
2.2.1 La Relazione del Collegio Sindacale
2.2.2 Il contenuto della relazione di revisione
2.3 La Relazione dei Sindaci con incarico esclusivo di vigilanza (art. 2403, co. 1, c.c.)
2.4 Conferimento dell’incarico di revisione legale dei conti, ai sensi dell’art. 13 del D.lgs. n. 39/2010
3 La revisione legale dei conti: alcune note in merito a revoca, dimissioni e risoluzione consensuale dell’incarico di revisione
3.1 Premessa
3.2 Le cause di cessazione anticipata dell’incarico di revisione
3.3 La revoca per giusta causa
3.4 Le modalità di revoca
3.5 Le dimissioni
3.6 Le modalità di dimissioni..
3.7 La risoluzione consensuale del contratto di revisione
3.8 L’efficacia delle cause di cessazione anticipata
3.9 Gli obblighi di comunicazione
3.10 Il divieto di nuovo incarico
3.10.1 L’inapplicabilità ai sindaci
7 Procedura di approvazione del bilancio d’esercizio
1 Procedura di approvazione del bilancio d’esercizio
1.1 Convocazione dell’Assemblea per l’approvazione del bilancio d’esercizio
1.2 Facsimile di Verbale di Assemblea ordinaria per l’approvazione del bilancio
8 Conclusioni
La normativa antiriciclaggio è stata recentemente modificata dalla V Direttiva europea (Direttiva UE 2018/843), recepita in Italia dal D.Lgs. 4 ottobre 2019, n. 125.
Il legislatore nazionale è intervenuto anche con il Decreto fiscale 2020 a fissare nuovi limiti al contante, con aggiornamento delle sanzioni in caso di violazione delle soglie.
In questa edizione, l’Autore presenta le novità più rilevanti in materia, indirizzate ai professionisti, in modo schematico e operativo.
Sono presenti altresì modelli di estratti di verbali di contestazione elevati contro alcuni professionisti, per violazioni degli obblighi di adeguata verifica, conservazione e segnalazione di operazioni sospette, con relative ipotesi di risposta e difesa.
Il testo è corredato da utili rimandi alle Regole tecniche emanate dagli Ordini professionali nel corso del 2019 (e in vigore dal 1° gennaio 2020 per i commercialisti), nonché agli orientamenti della Guardia di Finanza.
Ranieri Razzante
Professore e Avvocato, Dottore Commercialista e Revisore dei Conti, insegna “Legislazione antiriciclaggio” e “Sociologia e Politica dei Mercati illegali” nell’Università di Bologna. È consulente della Commissione Parlamentare Antimafia e Presidente dell’Associazione Italiana Responsabili Antiriciclaggio (www.airant.it). Direttore del Centro di Ricerca su Sicurezza e Terrorismo di Roma (www.crstitaly.org). Ha fondato e presiede la società Ius Consulting srl in Roma (www.iusconsulting.it). È autore di numerosi volumi, articoli e saggi in materia di diritto dei mercati e degli intermediari finanziari, legislazione antiriciclaggio e antimafia (ranierirazzante.it).
1 Il fenomeno riciclaggio e il reato di riciclaggio
1.1 La fattispecie penale
1.2 Il concetto di reato presupposto
1.3 Il concetto di “proventi” oggetto del riciclaggio
1.4 L’autoriciclaggio
2 Il sistema delle fonti
2.1 L’evoluzione delle fonti
2.2 La direttiva 91/308/CEE
2.3 La direttiva 2001/97/CE
2.4 Il decreto legislativo n. 56 del 2004
2.5 I decreti ministeriali 3 febbraio 2006, n. 141, n. 142 e n. 143
2.6 La direttiva 2005/60/CE e il suo recepimento
2.7 La direttiva 2015/849 e il suo recepimento: il d.lgs. 90/2017 cenni e rinvio
2.8 La direttiva 2018/843 e il suo recepimento: il d.lgs. 125 del 4 ottobre 2019 cenni e rinvio
3 Il GAFI
3.1 Natura e finalità
4 I principi generali della normativa antiriciclaggio
5 Le autorità interessate
5.1 Ministero dell’Economia e delle Finanze
5.2 L’Unità di Informazione Finanziaria
5.3 Amministrazioni interessate, Ordini professionali e Forze di polizia
6 Limitazione all’uso del contante e dei titoli al portatore
6.1 L’articolo 49 del decreto antiriciclaggio n. 231/2007
6.2 Le operazioni “frazionate”
6.3 Assegni e altri titoli al portatore
6.4 Infrazioni alla normativa e apparato sanzionatorio
6.5 Infrazioni ed efficacia degli atti
7 I soggetti obbligati: i professionisti
7.1 Gli altri obbligati: cenni
7.2 I professionisti obbligati
8 L’adeguata verifica della clientela
8.1 Aspetti generali
8.2 L’adeguata verifica per professionisti e revisori contabili
8.3 Modalità di applicazione dell’obbligo di adeguata verifica
8.4 Obblighi semplificati e rafforzati di adeguata verifica
8.5 Adeguata verifica da parte di terzi
8.6 La circolare n. 83607/2012 della Guardia di Finanza e successivi aggiornamenti
9 Conservazione e registrazione dei dati e delle informazioni
9.1 La registrazione per i professionisti
9.2 La circolare n. 0210557/2017 della Guardia di Finanza e quella MEF del 6 luglio 2017
10 La segnalazione di operazioni sospette
10.1 Anomalie e valutazione
10.2 Le segnalazioni dei professionisti
10.3 La circolare n. 83607/2012 della Guardia di Finanza
10.4 Tutela della riservatezza
10.5 Divieto di comunicazione
10.6 La normativa vigente in materia di protezione dei dati personali ed i decreti antiriciclaggio e contro il finanziamento del terrorismo
10.7 Il Garante per la protezione dei dati personali e il contrasto al finanziamento del terrorismo
11 Gli indicatori di anomalia
11.1 Definizione
11.2 L’articolo 3 del provvedimento recante gli indicatori di anomalia per i professionisti
11.3 Specifici indicatori di anomalia per i professionisti
11.4 Il provvedimento recante gli indicatori di anomalia per le società di revisione e revisori legali con incarichi di revisione su enti di interesse pubblico
11.5 La formazione
12 Gli organi di controllo
12.1 L’art. 46 del d.lgs. n. 231/2007
13 Impianto sanzionatorio del d.lgs. n. 231/2007
14 L’autovalutazione dei rischi
14.1 L’autovalutazione
Decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231 - Attuazione della direttiva 2005/60/CE concernente la prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo nonché della direttiva 2006/70/CE che ne reca misure di esecuzione
Il manuale, aggiornato al Decreto fiscale 2020 (D.L. 124/2019 convertito con L. 157/2019) che interviene in materia di responsabilità del committente per quanto concerne le ritenute da applicare sulla retribuzione dei dipendenti dellappaltatore impiegati nellappalto, al Decreto Sblocca-Cantieri (D.L. 32/2019 convertito con L. 55/2019), alle nuove Linee guida n. 4 (Delibera 636/2019), alla nuova disciplina di invio del conto giudiziale mediante il sistema SI.RE.CO. e al Codice di giustizia contabile (D.Lgs. 174/2016 così come modificato dal D.Lgs. 114/2019), intende esaminare e risolvere le principali problematiche legate allesercizio delle funzioni di economato e di provveditorato nellente locale, mediante un approccio di tipo operativo. A tal fine vengono illustrati i compiti, le responsabilità e gli adempimenti più importanti che attengono alle funzioni di economato e, in particolare, delleconomo quale agente contabile. Grande attenzione viene dedicata alla gestione del fondo cassa economale e alle corrette modalità per procedere al relativo reintegro. Vengono inoltre esaminate le disposizioni riguardanti le missioni dei pubblici dipendenti, con attenzione alle regole riguardanti gli anticipi, i rimborsi e le rendicontazioni. Viene inoltre commentata la disciplina relativa alle procedure di approvvigionamento di beni e servizi mediante lanalisi della normativa, spesso riassunta con lausilio di schemi esplicativi. Nel corso della trattazione, al fine di tradurre in concreti strumenti operativi le nozioni contenute nella parte illustrativa, viene fatto puntuale rinvio ai modelli collegati. Lo scopo dellopera è infatti quello di fornire alloperatore un quadro di insieme, aggiornato e organico, sulle funzioni affidate al Settore Economato-Provveditorato. Gli argomenti vengono affrontati senza dare per scontato il possesso da parte del lettore di eventuali conoscenze pregresse; di conseguenza risulta indirizzato sia a dipendenti di nuova nomina, sia a tutti coloro che desiderino rispolverare le principali disposizioni in materia di appalti pubblici e di gestione delle funzioni di economato. Il manuale è articolato in due parti: 1) Nella prima parte, dedicata alle funzioni più specifiche delleconomato, vengono illustrate le principali disposizioni normative di riferimento, le pronunce giurisprudenziali intervenute in materia ed infine le problematiche che devono trovare una propria definizione allinterno del regolamento di economato del quale lente deve dotarsi. 2) La seconda parte è dedicata alle procedure sotto soglia e allanalisi delle singole fasi che portano allaffidamento dellappalto. Una particolare attenzione viene dedicata alle procedure dappalto svolte sul Mercato elettronico alla luce delle nuove Linee guida ANAC aggiornate al Decreto Sblocca-Cantieri. Salvio Biancardi Funzionario di primario Comune, autore di pubblicazioni e docente in corsi di formazione.
Il testo è uno strumento innovativo per la preparazione alla prova selettiva del Concorso per 50 assistenti parlamentari alla Camera dei Deputati, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 31 gennaio 2020, n. 9.
La prova selettiva prevista dal bando consiste in un test, da risolvere in 60 minuti, di 60 quesiti attitudinali a risposta multipla così suddivisi: - 20 quesiti di carattere logico-matematico (ragionamento numerico, ragionamento deduttivo); - 40 quesiti di carattere critico-verbale (comprensione verbale, ragionamento verbale, ragionamento criticoverbale).
Il manuale garantisce infatti la possibilità di allenarsi in vista della prova selettiva perché: offre unampia panoramica delle tipologie di quiz di logica assegnate negli ultimi anni, suddivise per tipologia e argomento (serie numeriche, ragionamento astratto e capacità visiva, logica figurale, logica matematica, ragionamento critico numerico, problem solving, logica deduttiva, logica verbale, comprensione verbale, serie verbali, analogie verbali, ragionamento verbale, frasi da completare, grammatica, ragionamento critico verbale). L'obiettivo è quello di far capire come siano strutturati i quiz di logica, aiutando a risolverli più facilmente e più velocemente; fornisce 10 simulazioni di prove, in modo da esercitarsi nella gestione del tempo e verificare il livello di preparazione; accanto ai quiz delle simulazioni è riportato il riferimento alla videolezione con cui poter approfondire largomento oggetto di domanda; dopo ogni simulazione sono fornite le spiegazioni dei quiz che solitamente risultano più ostici o più insoliti.
Il testo è arricchito con ulteriori commenti ai quesiti e nuove videolezioni (disponibili su www.maggiolieditore.it seguendo le istruzioni riportate in fondo al volume), in cui si forniscono suggerimenti su come prepararsi alla prova e sono spiegati, schematizzati e illustrati i passaggi e le tecniche da adottare per risolvere i quiz trattati.
AUTORE Giuseppe Cotruvo vanta un'esperienza consolidata nellinsegnamento della quizzistica di logica ed è uno dei più stimati creatori nazionali di quiz, enigmi, giochi e rubriche di logica, matematica, brain training e cultura generale.
Il testo è uno strumento innovativo per la preparazione alla prova preliminare del Concorso per 30 assistenti parlamentari al Senato, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 14 gennaio 2020, n. 4. La prova preliminare prevista dal bando consiste in un test, da risolvere in 60 minuti, di 50 quesiti attitudinali a risposta multipla così suddivisi:
- 20 quesiti di carattere logico-matematico (ragionamento numerico, ragionamento deduttivo);
- 20 quesiti di carattere critico-verbale (comprensione verbale, ragionamento verbale, ragionamento critico-verbale);
- 10 quesiti mirati alla verifica della conoscenza della lingua inglese.
Il manuale garantisce infatti la possibilità di allenarsi in vista della prova preliminare perché: offre unampia panoramica delle tipologie di quiz di logica assegnate negli ultimi anni, suddivise per tipologia e argomento (serie numeriche, ragionamento astratto e capacità visiva, logica figurale, logica matematica, ragionamento critico numerico, problem solving, logica deduttiva, logica verbale, comprensione verbale, serie verbali, analogie verbali, ragionamento verbale, frasi da completare, grammatica, ragionamento critico verbale). L'obiettivo è quello di far capire come siano strutturati i quiz di logica, aiutando a risolverli più facilmente e più velocemente; fornisce 10 simulazioni di prove, in modo da esercitarsi nella gestione del tempo e verificare il livello di preparazione; accanto ai quiz delle simulazioni è riportato il riferimento alla videolezione con cui poter approfondire largomento oggetto di domanda; dopo ogni simulazione sono fornite le spiegazioni dei quiz che solitamente risultano più ostici o più insoliti.
Il testo è arricchito con ulteriori commenti ai quesiti e nuove videolezioni (disponibili su www.maggiolieditore.it seguendo le istruzioni riportate in fondo al volume), in cui si forniscono suggerimenti su come prepararsi alla prova e sono spiegati, schematizzati e illustrati i passaggi e le tecniche da adottare per risolvere i quiz trattati.
AUTORE Giuseppe Cotruvo vanta unesperienza consolidata nellinsegnamento della quizzistica di logica ed è uno dei più stimati creatori nazionali di quiz, enigmi, giochi e rubriche di logica, matematica, brain training e cultura generale.
Come pianificare e realizzare un’operazione di export o investimento estero.
Aggiornato con gli Incoterm 2020
L’internazionalizzazione delle imprese è, per l’economia italiana, una questione di fondamentale importanza.
Lo dimostra il fatto che ogni anno l’Italia esporta per circa 450 miliardi di euro (463 mld nel 2018), che rappresenta circa il 25% del Pil (1.765 mld nel 2018).
A questo risultato contribuiscono oltre 100.000 imprese (136.000 nel 2018, di cui però 77.445 con un export annuale non superiore a 75.000 euro).
Pur essendo questi dati confortanti, è probabile che l’export italiano possa crescere ancora se molti altri operatori economici sapessero come muoversi nei mercati internazionali. Inoltre è possibile che quegli 80.000 operatori, che sono oggi degli esportatori occasionali, possano sviluppare la loro presenza internazionale, se possedessero le necessarie competenze per operare con efficacia nei paesi esteri.
Questo ebook punta quindi a fornire agli operatori economici che non hanno mai esportato, o che lo hanno fatto episodicamente, e che sono intenzionati ad allargare la propria attività in altri mercati, delle informazioni di base, di natura essenzialmente pratica, per poter pianificare un’operazione di internazionalizzazione, che può essere rappresentata:
Dato che operare nei mercati esteri richiede una notevole preparazione ed organizzazione, il testo comincia con l’illustrazione di uno strumento, il Business Plan (BP), che può consentire un’efficace pianificazione delle operazioni estere, per passare poi ad illustrare le principali tecniche per realizzare operazioni di internazionalizzazione, ed in particolare quelle concernenti la vendita all’estero di proprie merci.
Più precisamente, il primo capitolo descrive il BP per l’internazionalizzazione, partendo dall’evidenziazione delle sue differenze rispetto ad un generico BP, che descrive iniziative imprenditoriali nel paese di residenza, per proseguire con il richiamo delle principali tipologie di operazioni di internazionalizzazione e dei principali destinatari di questo documento. Si passa poi ad esaminare i contenuti tipici di un BP per l’internazionalizzazione, per concludere con alcuni suggerimenti sulle modalità di redazione di questo documento.
Il secondo capitolo invece è una sorta di manuale basico di commercio estero, perché in sintesi spiega come attuare un BP per l’internazionalizzazione, partendo dall’analisi e valutazione dei mercati esteri, e dall’individuazione di potenziali partner locali, per proseguire con l’illustrazione di tutte le iniziative che occorre mettere in campo per effettuare un’operazione di esportazione, o di investimento estero, ossia la redazione di contratti internazionali, il disbrigo degli adempimenti doganali, l’organizzazione dei trasporti internazionali e la scelta dei metodi di pagamento internazionale.
Il testo presenta alcune caratteristiche che è importante conoscere fin dall’inizio per valorizzarne al meglio il contenuto:
Introduzione
1. Il Business Plan per l’internazionalizzazione
1.1 Le differenze del Business Plan (BP) per l’internazionalizzazione rispetto al BP riferito al mercato interno
1.2 Le operazioni oggetto di un BP per l’internazionalizzazione
1.3 I destinatari di un BP per l’internazionalizzazione
1.4 I contenuti di un BP per l’internazionalizzazione
1.4.1 La descrizione dell’azienda che intende internazionalizzarsi
1.4.2 Le prospettive dell’azienda tramite l’analisi Swot
1.4.3 Le strategie aziendali
1.4.4 L’analisi del mercato estero
1.4.5 La descrizione dell’operazione di internazionalizzazione
1.4.6 Il piano di marketing
1.4.7 Il conto economico previsionale
1.4.8 Il piano degli investimenti
1.4.9 Il prospetto del cash flow atteso
1.4.10 Il piano finanziario
1.4.11 L’Executive summary
1.5 Le modalità di redazione del BP per l’internazionalizzazione
2. Le modalità di realizzazione di un’operazione di internazionalizzazione
2.1 Quadro generale delle operazioni per l’internazionalizzazione
2.2 Le tecniche di valutazione dei mercati internazionali
2.2.1 I criteri per la valutazione dei mercati esteri
2.2.2 Le modalità di reperimento delle informazioni sui criteri per la valutazione dei mercati esteri
2.3 Le tecniche di scouting dei potenziali partner nei mercati esteri
2.3.1 La ricerca dei potenziali partner in Europa e negli Usa
2.3.2 La ricerca dei potenziali partner nel resto del mondo
2.3.3 I suggerimenti per l’impostazione delle trattative con gli operatori esteri individuati
2.4 Le tecniche di redazione dei contratti internazionali
2.4.1 Le tipologie di contratti per le operazioni di internazionalizzazione
2.4.2 Le 2 versioni di contratti per le operazioni di internazionalizzazione
2.4.3 Il contenuto tipico di un ordine di vendita internazionale
2.4.4 Il contenuto tipico di un contratto internazionale
2.4.5 Le regole applicabili ai contratti internazionali
2.4.6 La procedura di redazione dei contratti internazionali
2.5 Le tecniche di gestione del passaggio doganale
2.5.1 La definizione di passaggio doganale delle merci e le ragioni della sua complessità
2.5.2 L’acquisizione delle informazioni per il passaggio doganale
2.5.3 Le modalità di acquisizione delle info per il passaggio doganale delle merci nei paesi extracomunitari
2.5.4 Le modalità per il passaggio doganale delle merci esportate
2.6 Le tecniche di organizzazione dei trasporti internazionali
2.6.1 La decisione sulla logistica
2.6.2 La scelta dell’Incoterm
2.6.3 L’individuazione dei fornitori di servizi di trasporto internazionale
2.6.4 La scelta della modalità di trasporto internazionale
2.6.5 I contenuti del contratto di trasporto internazionale
2.7 Le tecniche di gestione dei pagamenti internazionali
2.7.1 Le modalità di pagamento internazionale
2.7.2. Gli strumenti di pagamento internazionale
2.7.3 La lettera di credito
2.7.4 La standby letter of credit o payment guarantee
Conclusione
Breve approfondimento sulle questioni ancora aperte e considerazioni circa gli indicatori della crisi di impresa ed il metodo di calcolo del DSCR (debt service coverage ratio).
Autori:
Dott. Arturo Gulinelli
Esercita la professione di commercialista dal 1992 è partner dello Studio ASSE Avvocati e Commercialisti in Roma.
E’ iscritto all’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Roma ed è revisore legale dei conti.
Ha maturato una specializzazione in consulenza tributaria, in consulenza aziendale e in crisi di impresa. Oltre alla laurea in Scienze Economiche, ha conseguito un master universitario in etica economica (management e responsabilità sociale di impresa) e un master professionale in consulenza aziendale e direzionale. Nella sua lunga carriera ha svolto incarichi di consulente fiscale e aziendale per società di primaria importanza. E’ relatore in convegni in ambito di economia aziendale e di crisi di impresa.
Dott.ssa Daniela Savi
Dottore Commercialista in Piacenza, revisore e membro di collegi sindacali in società quotate e non quotate. È docente sul tema de “la ristrutturazione del debito” e di “pianificazione gestionale” per le aziende. Svolge da anni attività di consulenza societaria e di pianificazione aziendale per imprese, nonché di advisor in operazioni di risanamento economico-finanziario e ristrutturazione di aziende in crisi. Autrice di articoli e relatrice in convegni in materia di crisi d’impresa, ha realizzato il software “Indici di Allerta” (edizioni Maggioli). Svolge attività di attestatrice, curatore fallimentare, commissario liquidatore e commissario giudiziale, nonché di consulente per il Tribunale.
L’opera è aggiornata al D.Lgs. 125/2019 che ha recepito la Direttiva 2018/843 del 30 maggio 2018 (la cd V direttiva Antiriciclaggio).
Il presente Fascicolo n. 6 in pdf fa parte anche della Collana "Atlante Antiriciclaggio" costituisce un focus dedicato agli intermediari bancari e finanziari, nonché alle imprese di assicurazione.
Rispetto al settore bancario, l’analisi proposta nel presente Volume tiene conto delle disposizioni in materia di adeguata verifica della clientela pubblicate, in data 30/07/2019, da Banca d’Italia e in vigore già dal 1/01/2020. Banca d’Italia, nello stesso documento, precisa che in relazione ai clienti acquisiti prima dell’entrata in vigore delle nuove disposizioni, per i quali erano previste forme di esenzione dagli obblighi di adeguata verifica, i dati e i documenti identificativi eventualmente mancanti dovranno essere raccolti al primo contatto utile, e comunque non oltre il 30 giugno 2020.
Gli intermediari bancari e finanziari potranno così garantire l’identificazione e la valutazione dei rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo terrorismo, per la mitigazione del rischio e per la corretta gestione del rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo già prima di procedere all'esecuzione del mandato conferitogli dal cliente.
