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eBook in pdf di 176 pagine sull'accordo di ristrutturazione dei debiti dopo il D.lgs. 136/2024 e le sue 5 varianti.
Disciplina valida dal 28 settembre 2024
Il presente ebook, ha l’obiettivo di illustrare le regole per una delle 4 principali procedure di soluzione della crisi di impresa di natura giudiziale, ossia l’Accordo di ristrutturazione dei debiti, mentre le altre, il Piano di risanamento, il Concordato preventivo, e la Composizione negoziata della crisi di impresa, sono oggetto di altri ebook, scritti dallo stesso autore del presente testo.
Va detto però che 3 di queste soluzioni giudiziali (ad esclusione quindi della Composizione negoziata) presentano diverse affinità, a cominciare dalle condizioni di accesso, che sono le stesse della procedura di liquidazione giudiziale, e disciplinate dagli artt. 40-53 del Codice della crisi di impresa. In effetti, l’attivazione dell’Accordo di ristrutturazione dei debiti, così come del Piano di risanamento, e del Concordato preventivo, pur producendo nel corso della procedura effetti in parte diversi (più estesi per il Concordato preventivo), assicurano tutti una protezione piuttosto significativa dell’azienda in difficoltà, con la conseguenza che, almeno in condizioni normali, l’imprenditore in crisi non avrà motivi per non ricorrervi (visto che l’alternativa è la liquidazione giudiziale, o peggio, le azioni esecutive dei creditori sui beni dell’impresa in crisi).
Un secondo elemento comune tra l’Accordo di ristrutturazione e il Concordato preventivo è dato dal fatto che per entrambe le procedure occorre presentare una domanda in Tribunale, i cui contenuti sono sostanzialmente gli stessi. Ma dalla presentazione della domanda in poi le differenze non mancano, sia in termini di procedura, sia in termini di effetti, visto che per il Concordato preventivo questi sono meglio precisati, e più ampli di quelli previsti per l’Accordo di ristrutturazione.
Alla conseguente logica domanda su quale delle due procedure scegliere, si potrebbe rispondere che, in linea di massima, l’Accordo di ristrutturazione dei debiti è la soluzione da preferire quando la crisi, pur essendo grave, è ancora abbastanza gestibile, tanto che è possibile soddisfare integralmente fino al 40% dei propri debiti (o il 70% nel caso dell’Accordo di ristrutturazione agevolato), requisito non richiesto nella procedura del Concordato preventivo, pur essendo anche in quel caso ipotizzabile una ristrutturazione dei debiti.
Il Concordato preventivo diventa pertanto una opzione inevitabile quando le risorse finanziarie a disposizione dell’impresa in crisi sono inferiori al 40% dei debiti aziendali (almeno di quelli esigibili).
Ugualmente, se la necessità di protezione rappresenta per l’imprenditore in crisi la priorità, allora è consigliabile avviare il Concordato preventivo, che consente di avere un quadro più definito delle misure protettive per l’azienda in difficoltà.
L’ebook, basato su 8 capitoli e 4 appendici, inizia con un capitolo denominato “Quadro generale”, nel quale si presentano le caratteristiche salienti della procedura dell’Accordo di ristrutturazione dei debiti, sia in termini comparativi con altre soluzioni alla crisi, sia sotto il profilo dell’evoluzione della normativa, con un’attenzione particolare sulle differenze esistenti tra l’Accordo di ristrutturazione disciplinato dal Codice della crisi di impresa, e quello regolamentato dalla precedente legge fallimentare.
Segue poi un capitolo (il 2) che illustra le condizioni richieste per l’attivazione di questa soluzione concorsuale, per passare poi alla descrizione della procedura dell’Accordo di ristrutturazione, nel cui ambito sono riportate in primo luogo (Cap. 3) le indicazioni per predisporre la domanda (di omologazione dell’accordo e di accesso anticipato alla procedura dell’accordo, che eventualmente precede la prima), ed i vari documenti (piano, accordo, attestazione) necessari per l’avvio del percorso che dovrebbe portare l’impresa ad uscire dallo stato di crisi, grazie all’Accordo di ristrutturazione dei debiti.
Successivamente (Cap. 4) si trova una dettagliata descrizione delle varie fasi della procedura, che comprendono l’iscrizione della domanda (di omologazione dell’accordo, o di accesso anticipato alla procedura dell’accordo) nel registro delle imprese, l’eventuale opposizione dei creditori, le decisioni del Tribunale sulle misure cautelari e protettive, e sugli eventuali finanziamenti prededucibili richiesti dall’imprenditore in crisi, nonché sull’omologazione dell’accordo, o sull’accesso anticipato alla procedura dell’accordo, l’eventuale impugnazione della decisione del Tribunale, che spetta alla Corte di appello valutare.
Viene infine richiamato (Cap. 5) anche il procedimento che scatta a seguito della domanda di accesso anticipato alla procedura dell’Accordo di ristrutturazione dei debiti.
Conclusa la descrizione dei passaggi procedurali, si continua (Cap. 6) con l’analisi delle 5 altre varianti dell’Accordo di ristrutturazione dei debiti (accordo agevolato, accordo ad efficacia estesa, convenzione di moratoria, piano di ristrutturazione, transazione su crediti tributari e contributivi), e infine (Cap. 7) con l’indicazione puntuale degli effetti della procedura, presentando tali conseguenze in funzione dello stato di avanzamento della procedura.
Infine, vi è un capitolo (l’8) che ricorda le modalità di attuazione di questa soluzione concorsuale, una volta che la procedura è completata.
Come già anticipato, il testo si conclude con 4 appendici:
Introduzione
1. QUADRO GENERALE DELL’ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI
1.1 L’impostazione dell’accordo di ristrutturazione dei debiti
1.2 Le differenze tra accordo di ristrutturazione dei debiti e piano di risanamento
1.3 L’evoluzione della disciplina dell’accordo di ristrutturazione dei debiti
1.4 Le novità della disciplina del D.Lgs. 14/2019, come modificata dai D.Lgs. 147/2020 e 83/2022
1.5 Le novità del D.Lgs. 136/2024
2. LE CONDIZIONI PER L’ATTIVAZIONE DELLA PROCEDURA DELL’ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI
3. L’AVVIO DELLA PROCEDURA DELL’ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI
3.1 La domanda di accesso alla procedura dell’accordo di ristrutturazione dei debiti
3.1.1 Le due tipologie di domanda: omologazione dell’accordo e accesso anticipato alla procedura
3.1.2 L’individuazione del Tribunale competente
3.1.3 I contenuti della domanda di omologazione dell’accordo di ristrutturazione dei debiti
3.1.4 I contenuti della domanda di accesso anticipato alla procedura dell’accordo di ristrutturazione dei debiti
3.2 Il piano economico-finanziario
3.2.1 La disciplina e i contenuti del piano economico-finanziario
3.2.2 Le modalità di redazione del piano sul fronte dell'indicazione del debitore e delle eventuali parti correlate
3.2.3 Le modalità di redazione del piano sul fronte della descrizione delle attività e passività aziendali
3.2.4 Le modalità di redazione del piano sul fronte dell'analisi della situazione economico-finanziaria
3.2.5 Le modalità di redazione del piano sul fronte della posizione dei lavoratori
3.2.6 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle cause e dell'entità dello stato di crisi
3.2.7 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle strategie di intervento
3.2.8 Le modalità di redazione del piano sul fronte dell'elenco dei creditori, e dell’ammontare dei loro crediti
3.2.9 Le modalità di redazione del piano sul fronte dello stato delle trattative, e dell'elenco dei creditori estranei all’accordo
3.2.10 Le modalità di redazione del piano sul fronte degli apporti di nuova finanza
3.2.11 Le modalità di redazione del piano sul fronte della tempistica delle azioni da compiersi
3.2.12 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle iniziative da adottare in caso di scostamento dagli obiettivi
3.2.13 Le modalità di redazione del piano sul fronte del piano industriale
3.2.14 Le modalità di redazione del piano sul fronte dell’indicazione dei costi e dei ricavi attesi, del fabbisogno finanziario e delle relative modalità di copertura
3.2.15 Le modalità di redazione del piano per altri possibili contenuti
3.3 L’accordo di ristrutturazione dei debiti
3.3.1 I contenuti dell’accordo
3.3.2 L’approvazione dell’accordo
3.4 L’attestazione del piano e dell’accordo di ristrutturazione dei debiti
3.4.1 Le qualifiche professionali dell’attestatore
3.4.2 L’oggetto dell’attestazione
3.4.3 Le metodologie dell’attestazione
3.4.4 I possibili esiti dell’attestazione
3.4.5 La relazione di attestazione
4. LA PROCEDURA DELL’ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI A SEGUITO DELLA DOMANDA DI OMOLOGAZIONE DELL’ACCORDO
4.1 L’iscrizione della domanda di omologazione dell’accordo nel registro delle imprese
4.2 La decisione del Tribunale sulle misure cautelari e protettive, sui finanziamenti prededucibili, e sulla nomina del commissario giudiziale
4.3 L’opposizione alla domanda di omologazione dell’accordo e la rinuncia all’accordo
4.4 La modifica del piano o dell’accordo prima dell’omologazione
4.5 La decisione del Tribunale in merito all’omologazione dell’accordo e alle opposizioni
4.6 L’impugnazione della sentenza di omologazione dell’accordo
4.7 La decisione del Tribunale sulla sospensione della sentenza di omologazione dell’accordo
4.8 La decisione del Tribunale sull’impugnazione della sentenza di omologazione dell’accordo
4.9 La modifica del piano o dell’accordo dopo l’omologazione
4.10 Le condizioni per la conclusione positiva della procedura dell’accordo
5. LA PROCEDURA DELL’ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI A SEGUITO DELLA DOMANDA DI ACCESSO ANTICIPATO ALLA PROCEDURA
5.1 La decisione del Tribunale sull’accesso anticipato alla procedura dell’accordo
5.2 La decisione del Tribunale sulle misure cautelari e protettive
5.3 La revoca del provvedimento di concessione dell’accesso anticipato alla procedura dell’accordo di ristrutturazione
6. LA DISCIPLINA DELLE ALTRE VERSIONI DELL’ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI
6.1 Le 5 ulteriori versioni dell’accordo di ristrutturazione dei debiti
6.2 L’accordo di ristrutturazione agevolato
6.3 L’accordo di ristrutturazione ad efficacia estesa
6.4 La convenzione di moratoria
6.5 Il piano di ristrutturazione
6.5.1 Le caratteristiche del piano di ristrutturazione
6.5.2 La domanda per l’omologazione del piano di ristrutturazione
6.5.3 Le regole per la transazione dei crediti tributari e contributivi nel piano di ristrutturazione
6.5.4 L’inizio della procedura per l’omologazione del piano di ristrutturazione
6.5.5 La votazione dei creditori per l’approvazione del piano di ristrutturazione
6.5.6 La conclusione della procedura con l’omologazione (o meno) del piano di ristrutturazione
6.6 La transazione su crediti tributari e contributivi
7. GLI EFFETTI DELL’ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI
7.1 Quadro generale degli effetti della procedura dell’accordo di ristrutturazione dei debiti
7.2 Gli effetti della domanda di accesso anticipato alla procedura dell’accordo
7.3 Gli effetti della presentazione al Tribunale della domanda di omologazione dell’accordo
7.3.1 Quadro generale degli effetti della domanda di omologazione dell’accordo
7.3.2 La disciplina della prededucibilità
7.3.3 L’esenzione da azione revocatoria per gli atti compiuti in esecuzione dell’accordo
7.4 Gli effetti dell’omologazione dell’accordo
7.5 Gli effetti dell’impugnazione e della revoca dell’omologazione dell’accordo
7.6 Le conseguenze penali nell’ambito della procedura dell’accordo di ristrutturazione
8. L’ATTUAZIONE DELL’ACCORDO
APPENDICE I Quadro di insieme del Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza (D.Lgs. 14/2019)
APPENDICE II Quadro di insieme delle novità del Decreto Legislativo correttivo 147/2020
APPENDICE III Quadro di insieme delle novità del Decreto Legislativo correttivo 83/2022
APPENDICE IV Quadro di insieme delle novità del Decreto Legislativo correttivo 136/2024
MONITORAZIENDA Budget è un sistema di allerta preventiva interna, realizzato in Excel e semplice da utilizzare.
Il D.Lgs. n. 14 del 12/01/2019 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 38 del 14/02/2019) recante il “Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza” in attuazione della Legge 19/10/2017 n. 155, attribuisce all’imprenditore l’obbligo di dotarsi di strumenti atti alla tempestiva rilevazione dello stato di crisi e alla conseguente assunzione di idonee iniziative.
In particolare il detto codice all’art. 2 definisce il termine “crisi” come lo stato di difficoltà economico-finanziaria che rende probabile l’insolvenza dell’impresa la quale si manifesta come inadeguatezza dei flussi di cassa prospettici a far fronte regolarmente alle obbligazioni pianificate.
Inoltre l’art. 3 stabilisce i doveri del debitore individuale e quello collettivo:
Risulta quindi indispensabile per l’imprenditore, la dotazione di strumenti informatici amministrativi per l’elaborazione di budget trimestrali o semestrali al fine di controllare anticipatamente l’andamento economico-finanziario ed eventuali squilibri gestionali, allo scopo di intervenire tempestivamente, così come richiesto dalla legge.
MONITORAZIENDA Budget è un sistema di allerta preventiva interna, realizzato in Excel e semplice da utilizzare, come richiesto chiaramente dalla legge, per una indispensabile pianificazione finanziaria e reddituale, mediante l’elaborazione di budget periodici.
Aggiornamenti versione 3.0:
Il prodotto necessita di Microsoft Excel ed ha una dimensione di 630 KB (non funziona con Mac / OpenOffice).
ATTENZIONE: Per l'utilizzo del foglio excel, al primo avvio è richiesto un codice di sblocco che verrà inviato via email (si consiglia di controllare eventualmente anche lo spam).
Gli indicatori di allerta utilizzati sono quelli comunemente accettati dalla dottrina aziendalistica, in attesa che il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, come previsto dalla normativa, individui gli indicatori e le rispettive soglie di allerta, ai quali il presente software si adeguerà tempestivamente.
Il prodotto necessita di Microsoft Excel ed ha una dimensione di 361 KB.
Per navigare tra le diverse videate vi sono appositi link sui quali basta cliccare.
L’inserimento dei dati deve essere effettuato esclusivamente nei fogli:
in quanto tutte le altre videate sono di sola lettura e pertanto non è possibile modificarne i dati. Nei fogli di input su elencati, i dati devono essere inseriti esclusivamente nelle celle di colore bianco, perché tutte le altre sono protette al fine di evitare modifiche o cancellazioni di formule che potrebbero falsare le elaborazioni dei report.
In calce al FORECAST DASHBOARD è inserito un foglio di Word per annotazioni e note di commento. Per entrare nel foglio di Word e poter scrivere, è necessario fare doppio click al suo interno.
Le celle con un triangolo rosso nell’angolo superiore destro, contengono un commento esplicativo che è possibile leggere passando il cursore del mouse.
I dati anagrafici e gli importi che appaiono nelle schermate di esempio di questa guida, sono relativi ad una azienda immaginaria, come pure gli importi che sono di puro esempio.
Si consiglia di conservare un file vuoto del tool senza dati e rinominare i file utilizzati, allo scopo di evitare di cancellare tutti i dati inseriti ogni volta che si voglia fare una nuova elaborazione.
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Relatori: Armando Urbano, Giuseppe Pelliccioni
1. Gli obblighi per imprenditori e controllori, ed il ruolo dei consulenti dell’impresa
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Il corso si rivolge a:
Armando Urbano
Dottore commercialista, Revisore legale, Perito e Consulente Tecnico del Tribunale di Bari.
È consulente esperto in revisione legale, antiriciclaggio e privacy, con pluriennale attività di docenza in master, corsi formativi, seminari di studio e convegni per Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili.
È autore di libri e di diverse pubblicazioni per riviste specializzate.
Giuseppe Pelliccioni
Phd, ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Mercati e Intermediari Finanziari presso l’Università di Bologna.
È managing director di Scouting Capital Advisors, uno dei principali advisor italiani nell’ambito dei servizi di Corporate Finance, con particolare riferimento alle operazioni di Merger & Acquisition (M&A), Capital Market e Private Debt.
È membro del Consiglio di Amministrazione di Tra Partners Scouting SIM, family office del gruppo Scouting Capital Advisors.
È autore e coautore di pubblicazioni di carattere scientifico in ambito bancario.
La bancarotta fraudolenta: connessioni fiscali e societarie.
eBook in pdf di 168 pagine.
Il presente lavoro mira a fornire un’analisi snella, ma allo stesso puntuale, delle fattispecie penali di Bancarotta fraudolenta nelle varie classificazioni (propria e impropria) e declinazioni (patrimoniale, documentale, prefe-renziale), in linea con l’importante evoluzione normativa e giurisprudenziale registrata in materia e, soprattutto, con una comune chiave di lettura: mettere in evidenza come tali fattispecie criminali siano fortemente permeate da rilevanti questioni tecnico-normative che governano la materia fiscale, contabile e societaria.
È, infatti, nota la stretta correlazione che esiste tra le vicende di natura fallimentare e la materia fiscale data la naturale derivazione della quasi totalità dei fatti di bancarotta da dati ed elementi riferiti alla gestione amministrativa e contabile dei soggetti, persone fisiche e giuridiche, coinvolti.
Per tali ragioni, dopo aver dato atto della rilevante “ristrutturazione” subita dalla disciplina fallimentare ad opera del nuovo Codice della crisi d’Impresa e dell’Insolvenza approvato con il D.lgs. n. 14/2019, l’analisi si è concentrata sul rapporto tra tali fattispecie e i cc.dd. “Reati tributari”, disciplinati dal D.lgs. 10 marzo 2000, n. 74, anche nella considerazione che tale rapporto è, da sempre, oggetto di particolare attenzione sia da parte della dottrina, che della giurisprudenza dominanti.
In questo senso, quindi, si è dato rilievo al rapporto tra fattispecie, giacché, come si vedrà meglio infra, sussistono profili di incertezza in relazione all’applicabilità del concorso tra reati tributari e fallimentari determinati, oltre che dalla presenza di un dato letterale non unanimemente condiviso dalla giurisprudenza di legittimità, anche da elementi di diversità tra fattispecie che incidono sia sull’identità del fatto che sull’identità di struttura e di tutela del bene giuridico.
Hanno assunto centralità di analisi, poi, anche i profili legati al rapporto che lega le misure ablatorie in materia penal-tributaria e lo sviluppo della procedura fallimentare dal momento che la Suprema Corte, in una recente posizione di natura nomofilattica, non ha individuato alcuna preclusione riferita all’operatività del sequestro finalizzato alla confisca dei beni attratti alla massa fallimentare per i reati tributari.
Parimenti, nello sviluppo del lavoro si è esaminato il rapporto tra le fattispecie fallimentari e i reati societari alla ricerca di una puntuale definizione della linea di demarcazione fra le fattispecie di reato che si manifestano attraverso la commissione di un fatto di false comunicazioni sociali e la materia fallimentare.
Sintesi
1. Origini ed evoluzione della fattispecie: dalla Legge fallimentare al nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’Insolvenza
1.1 Le origini della fattispecie di bancarotta fallimentare: cenni
1.2 L’evoluzione del quadro normativo: dalla Legge fallimentare del 1942 al nuovo Codice della Crisi di Impresa e dell’Insolvenza (CCII)
1.3 Le persistenti criticità di funzionamento e l’istituzione della Commissione Bricchetti
1.4 Raccordo tra vecchio e nuovo regime
2. La bancarotta: classificazioni e concetti chiave
2.1 Considerazioni introduttive
2.2 Le diverse classificazioni del reato
2.2.1 La bancarotta come reato contro l’economia pubblica
2.2.2 La bancarotta come reato contro l’amministrazione della giustizia
2.2.3 La bancarotta come reato contro il patrimonio
2.2.4 La definitiva teoria della pluri-offensività della bancarotta
2.3 La differenza tra bancarotta propria e impropria
2.4 I concetti chiave: fallimento, insolvenza e dissesto
2.5 (Segue…) La disciplina penale del “concorso” in rapporto alla causazione del dissesto
2.6 Dissesto e “False comunicazioni sociali”
2.7 Le altre classificazioni generali: Pre e Post fallimentare, fraudolenta, semplice, patrimoniale (o per distrazione), documentale, preferenziale
3. La bancarotta fraudolenta propria patrimoniale
3.1 Le norme a raffronto
3.2 La Bancarotta fraudolenta patrimoniale
3.3 L’oggetto materiale del reato
3.4 Elemento soggettivo
3.5 (Segue…) Sull’accertamento della condotta fraudolenta: i cc.dd. “Indici di fraudolenza”
3.6 I soggetti della bancarotta propria
3.6.1 Introduzione
3.6.2 La fallibilità dell’imprenditore agricolo
3.6.3 I soci di s.n.c. e s.a.s. 46
3.6.4 I soggetti esclusi: dal concetto di “piccolo imprenditore” a quello di “impresa minore”
3.7 Le singole condotte (la distruzione, l’occultamento, la dissimulazione, la distrazione e la dissipazione)
3.7.1 Definizione dei concetti
3.7.2 L’ipotesi di utilizzo dei beni per finalità diverse da quelle aziendali
3.7.3 La sottrazione di un bene in noleggio o leasing o comprato con riserva della proprietà
3.7.4 Uscita di un bene dal patrimonio aziendale senza adeguata contropartita
3.7.5 Esposizione e riconoscimento di passività inesistenti
3.7.6 La prosecuzione dell’attività commerciale della società fallita
4. La bancarotta fraudolenta propria documentale
4.1 Le norme a raffronto
4.2 La Bancarotta fraudolenta documentale
4.3 Le singole condotte previste dall’art. 216, comma 1, n. 2, Legge fallimentare (la sottrazione, la distruzione e la falsificazione)
4.4 I soggetti del reato (l’amministratore di diritto e quello di fatto)
4.5 L’elemento soggettivo della bancarotta fraudolenta documentale e post-fallimentare
4.6 (Segue…) Circa l’ipotesi di omessa tenuta di scritture e libri contabili
5. La bancarotta fraudolenta propria preferenziale
5.1 Le norme a raffronto
5.2 La Bancarotta preferenziale: premessa
5.3 La condotta tipica
5.4 (Segue…) L’ipotesi del pagamento dei debiti della società verso l’amministratore
5.5 (Segue…) Il caso della restituzione ai soci di conferimenti in denaro, versamenti in conto capitale e finanziamenti
5.6 (Segue…) La restituzione dei conferimenti in conto futuro aumento capitale
5.7 L’elemento soggettivo della bancarotta preferenziale
6. La bancarotta fraudolenta impropria
6.1 Le norme a raffronto
6.2 Considerazioni introduttive
6.3 La bancarotta da reato societario (art. 223, comma 2, n. 1, Legge fallimentare, ora art. 329 CCII)
6.3.1 Descrizione della fattispecie
6.3.2 I soggetti attivi
6.3.2.1 Introduzione
6.3.2.2 L’evoluzione dei modelli di governance societari
6.3.2.3 Gli amministratori
6.3.2.4 I direttori generali
6.3.2.5 I sindaci 0
6.3.2.6 L’individuazione dei soggetti di fatto (l’art. 2639 c.c.)
6.3.3 La responsabilità dei soggetti attivi
6.3.3.1 Concetti preliminari
6.3.3.2 La responsabilità omissiva
6.3.3.3 La responsabilità dei sindaci
6.3.3.4 Cenni relativi a liquidatori e direttori generali
6.3.3.5 La responsabilità del professionista
6.3.3.6 La possibile responsabilità dei revisori contabili
6.3.3.7 L’esclusione della responsabilità penale per il Sindaco dell’ente locale socio unico della partecipata fallita
6.3.4 L’elemento soggettivo
6.4 Causazione del fallimento della società “con dolo” o “per effetto di operazioni dolose” (art. 223, comma 2, n. 2, della Legge fallimentare, ora art. 329 CCII)
6.4.1 Premessa 9
6.4.2 Caratteristiche della fattispecie cagionata “con dolo” o con “operazioni dolose”
6.4.3 (Segue…) La rilevanza penal-fallimentare del sistematico inadempimento delle obbligazioni tributarie e previdenziali da parte della società
6.4.4 Le condotte poste in essere nell’ambito di un gruppo societario
6.4.5 (Segue…) Le questioni connesse al cd. cash pooling
6.4.6 Assoggettabilità al fallimento della società incorporata in caso di fusione
6.4.7 La responsabilità penale dei casi di affitto d’azienda
6.4.8 Elemento soggettivo
7. Connessioni tra sistemi sanzionatori
7.1 Premessa
7.2 Il rapporto tra reati fallimentari e reati tributari
7.2.1 La naturale correlazione tra reati fiscali e fallimentari
7.2.2 (Segue…) Sulla competenza del giudice speciale (tributario) all’accertamento del credito fallimentare
7.2.3 La relazione tra la Bancarotta patrimoniale e il reato di “Sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte” di cui all’art. 11 D.lgs. n. 74/2000
7.2.4 L’occultamento o distruzione di documenti contabili ex art. 10 D.lgs. n. 74/2000 e la Bancarotta documentale
7.2.5 Il rapporto tra la Bancarotta e i reati di frode fiscale
7.2.6 Il rapporto tra la Bancarotta e i reati di omesso versamento delle imposte
7.2.7 Il dibattito intorno alla possibile duplicazione della misura cautelare in caso di concorso di reati
7.3 La relazione tra reati fallimentari e societari
7.3.1 Premessa
7.3.2 Sul reato di “False comunicazioni sociali” ex art. 2621 c.c.
7.3.3 Rapporto tra fattispecie
Bibliografia
Il libro è lo strumento, frutto di anni di collaborazioni fra consulenti, enti, università e imprenditori che attraverso una cinquantina di domande suddivise in 8 ambiti organizzativi, permette di effettuare una istantanea della situazione organizzativa aziendale col fine di evidenziare i punti forti e quelli deboli, enfatizzando attraverso dei rating, peso per giudizio, le priorità di intervento da attuare.
L’obiettivo del testo è delineare un’analisi di contesto, utilizzabile quale evidenza come richiesto dalla norma ISO 9001, nonché offrire un metodo propedeutico alla valutazione dell’adeguato assetto organizzativo recentemente disposto dalla disciplina della crisi d’impresa, rispondendo altresì a quanto specificato dalla Fondazione dell’Ordine dei Commercialisti.
La trattazione pensata per effettuare diagnosi pratiche della situazione organizzativa delle aziende, in tempi ridotti, si rivolge:
• agli imprenditori, in particolare delle Pmi, che vogliono verificare lo stato di salute ed il grado di continuità e sostenibilità della propria impresa;
• ai commercialisti e revisori che devono effettuare le relazioni integrative contenenti la valutazione dell’adeguato assetto organizzativo;
• ai responsabili qualità che devono soddisfare il primo punto della norma ISO 9001;
• a tutti gli addetti ai lavori che ricercano soluzioni per migliorare le prestazioni d’impresa.
Alberto Mari
Consulente Direzionale certificato APCO CMC, amministratore di MM srl proprietaria del brand NCG (www.ncg.it). Esperto UMIQ e valutatore riconosciuto per enti di certificazioni. Presidente del Terziario Innovativo di Confindustria MC. Trenta anni di esperienza, prima in azienda, poi come consulente e temporary manager. Competenze distintive sui temi di management in particolare per le PMI, esperto di sistemi di gestione per la qualità, analisi dei rischi organizzativi, rischi di filiera, mappature processi e analisi competenze. Parte del gruppo di lavoro per lo sviluppo del progetto UMIQ, ideatore del modello RiskOne, dei verticali UMIQ quali Risk9001 e UMIQ Filiere, del percorso Business Starter Kit.
Prefazione
1 Come stanno le PMI
2 Le domande giuste: RiskOne®
2.1 Ambito1: Organizzazione e strategie
1001 Strategie ed obiettivi
1002 Struttura organizzativa
1003 Continuità manageriale
1004 Modello di Leadership
1005 Attività e processi
1006 Cruscotto e Reporting
1007 Comunicazione
2.2 Ambito2: Portafoglio prodotti
2001 Gestione idee
2002 Innovatività del portafoglio prodotti/servizi
2003 Profondità ed ampiezza del portafoglio
2004 Sostenibilità dei prodotti/servizi
2005 Presidio normativo
2006 Pianificazione e gestione dei progetti
2.3 Ambito3: Mercati e vendite
3001 Analisi concorrenza
3002 Internazionalizzazione
3003 Dipendenza da prodotto, settore e mercato
3004 Struttura portafoglio ordini
3005 Andamento fatturato e mercato
3006 Struttura commerciale
3007 Azioni commerciali e reporting
3008 Gestione delle connessioni ed opportunità
3009 Gestione preventivazione e scostamenti
3010 Assistenza e soddisfazione dei clienti
2.4 Ambito4: Operation
4001 Valutazione rischi di filiera
4002 Definizione e gestione specifiche d’acquisto
4003 Pianificazione della produzione
4004 Saturazione produttiva
4005 Rispetto dei tempi
4006 Ripetibilità produttiva
4007 Efficacia produttiva e gestione NC
4008 Controllo qualità
4009 Gestione logistica interna ed esterna
4010 Stato dei macchinari ed impianti
4011 Gestione delle manutenzioni
2.5 Ambito5: Amministrazione e controllo
5001 Organizzazione amministrativa
5002 Assetto amministrativo e contabile
5003 Analisi periodica bilanci e azioni correttive
5004 Gestione finanziaria
5005 Strumenti di pianificazione e controllo di gestione
2.6 Ambito6: Persone e competenze
6001 Gestione del personale
6002 Selezione e reclutamento
6003 Motivazione e coinvolgimento
6004 Sistema retributivo
6005 Mappatura competenze
6006 Adeguatezza competenze
6007 Gestione formazione ed efficacia
6008 Attitudini
6009 Parità di genere
2.7 Ambito7: Digitalizzazione e sistemi informativi
7001 Stato infrastrutture ICT
7002 Integrazione dei sistemi informativi
7003 Grado di digitalizzazione organizzativa
7004 Industry 4.0
7005 Continuità digitale
2.8 Ambito8: Sostenibilità
8001 Sostenibilità economico-finanziaria
8002 Sostenibilità sociale
8003 Sostenibilità ambientale
Conclusioni
Ringraziamenti
L’autore
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L'applicativo in excel "Adeguato Assetto Organizzativo" è uno strumento di diagnosi organizzativa, che permette di effettuare, attraverso un pattern di domande, un percorso di vaglio e definizione dei propri punti di forza e debolezza, cioè il proprio assetto organizzativo.
È utile a tutte le aziende che vogliono confrontarsi con un percorso di valutazione e riflessione sulla propria organizzazione. Permette di avere una fotografia chiara, in modo semplice e veloce, del livello di adeguatezza del proprio assetto organizzativo.
Il file excel realizzato prevede la compilazione di una check list composta da 56 domande suddivise in 8 ambiti che consente di effettuare l’analisi di contesto dell’organizzazione, per comprendere i principali punti di forza e di debolezza aziendali ed è propedeutica alla valutazione dell’adeguato assetto organizzativo.
Le domande utilizzate per valutare il proprio assetto organizzativo, sono riconducibili alle seguenti prospettive:
Tutte le domande prevedono la definizione di un livello di importanza (peso dell'aspetto sull'organizzazione) da 1 a 5 e la definizione di un giudizio (valutazione dello stato dell'aspetto analizzato) da -3 a +3. I risultati rappresentati nei grafici sono il risultato del rating conseguito in ciascun aspetto (importanza x giudizio).
Come meglio spiegato nel libro, i pesi dipendono dall’importanza di quell’aspetto per l’azienda che stiamo valutando. Semplificando, per capire l’importanza bisogna domandarsi quali sono i fattori critici di successo dell’azienda e quali sono le principali opportunità e minacce dovute a mercati, fornitori, concorrenti e barriere esterne in generale. Una volta individuati potremo stabilire per ogni ambito ed aspetto quale peso assegnare.
I giudizi vanno da -3 a +3, come indirizzo si consiglia di considerare il -3 nel caso di totale mancanza della pratica ed il + 3 come migliore pratica disponibile. Per farlo nel miglior modo possibile può essere d’aiuto il libro. È stato scritto con questo scopo, fornisce per ciascuna domanda/aspetto di RiskOne® elementi di esempi e spiegazioni applicative che guidano l’utente per svolgere delle valutazioni meno discrezionali possibili.
Per ulteriore supporto e stato previsto un modulo formativo specifico certificato AICQ SICEV che peraltro fa parte di un percorso di qualifica degli auditor. La partecipazione al modulo permette di essere inseriti sull’elenco degli esperti RiskOne®.
Per iniziare vanno inseriti i dati anagrafici direttamente nel report nella copertina, per la compilazione delle domande bisogna accedere al foglio DB RiskOne e su ciascuna selezionare pesi e giudizi, si possono inserire anche delle note ad uso interno per supportare la relazione finale.
Una volta completate le valutazioni il report si aggiorna nei grafici ed è possibile completarlo con la relazione inseribile.
Per ciascuna domanda bisogna assegnare un peso ed un giudizio, sono anche possibili nei non applicabili quando l’argomento in questione non è oggetto delle attività aziendali (ad esempio la progettazione).
I pesi vanno da 1 a 5 dove 1 va considerato il minimo e 5 il massimo. Pesi bassi riguardano aspetti che impattano poco l’organizzazione mentre i pesi più alti vanno assegnati agli aspetti maggiormente strategici.
Il report si basa sulle considerazioni emerse dalle risposte alle domande, una volta che sono stati compilati tutti i pesi ed i giudizi degli aspetti il tool rende disponibile un report che riporta un rating, un radar chart per ambiti e un grafico a barre di dettaglio dei singoli aspetti.
Il dettaglio, in particolare, rappresenta il rating di ciascun aspetto, il prodotto del peso per il giudizio. Quindi rappresenta le priorità sulle quali concentrarsi, i rischi sia positivi che negativi emersi.
Il rating e il radar chart possono essere utili per confrontare nel tempo l’evoluzione della situazione aziendale in termini generali.
Il dettaglio invece deve essere la base di ragionamenti che debbono prevedere sia la necessità di ridurre i punti di debolezza sia di sfruttare i punti di forza."
Il file richiede Microsoft Excel 2007 (o successivi) o equivalente (Non funziona su MAC)
ATTENZIONE: Per l'utilizzo del foglio excel, al primo avvio è richiesto un codice di sblocco che verrà inviato via email (si consiglia di controllare eventualmente anche lo spam).
A scadenza sarà possibile rinnovarlo ad un prezzo ridotto.
Il software Finalyst è un'applicazione in Cloud, strumento utile al professionista per l’analisi di dati di bilancio di una azienda o una pluralità di aziende a confronto, verifica il rispetto degli indici di allerta dettati dall’art. 13 co. 2 del codice della crisi, elaborare analisi di sensività e piani previsionali.
Tutte le analisi sono scaricabili in un report da condividere con clienti, istituti di credito e allegarli ad altri documenti.
I bilanci sono disponibili e pronti per l’analisi ed il reporting. Grazie al collegamento diretto con Infocamere è possibile analizzare il 100% dei bilanci delle società di capitale italiane oppure caricare velocemente un bilancio già a disposizione.
Finalyst è un software all-in-one, che mette a disposizione di aziende e professionisti una soluzione unica e completa per analizzare la gestione passata, le performance attuali e per pianificare le azioni prospettiche. Dati complessi riferiti all’azienda ed al settore sono resi semplici ed intuitivi, per consentire una lettura smart mettendo aziende e professionisti nella condizione di prendere consapevoli decisioni data-driven. Finalyst mette a disposizione dell’azienda un efficace sistema di pianificazione e controllo che, anche attraverso il calcolo degli indici di allerta, supporta l’implementazione dell’adeguato assetto organizzativo richiesto dal Nuovo Codice della Crisi e dell’Insolvenza.
Nel dettaglio:
La licenza di Finalyst è annuale dalla data di acquisto, a rinnovo automatico, e si differenzia per il numero di società (anagrafica) che è possibile inserire nella propria dashboard. Per ogni società inserita sarà possibile scaricare i bilanci da Infocamere (senza costi aggiuntivi) ed eseguire tutte le tipologie di analisi. Per effettuare l’analisi benchmark sarà necessario inserire nella dashboard tutte le società che si vorranno confrontare.
La crisi emergenziale conseguente alla pandemia ha indotto il legislatore a intervenire in modo significativo in ambito concorsuale, fornendo alle imprese in difficoltà nuovi strumenti per gestire in una prospettiva quanto più possibile anticipata la crisi di impresa.
Lo strumento della composizione negoziata - una delle innovazioni più incisive - consente all'imprenditore, che si trova in condizioni di squilibrio patrimoniale o economico-finanziario, di perseguire un tempestivo risanamento dell'impresa con il supporto di un esperto indipendente, che agevoli le trattative con i creditori e gli altri soggetti interessati.
Il volume, aggiornato alla recentissima Legge 21 aprile 2023, n. 41 di conversione del D.L. 13/2023 (Decreto PNRR), è un utile ausilio per il professionista chiamato a confrontarsi con il procedimento di composizione negoziata della crisi di impresa, affrontando la disciplina in una prospettiva multidisciplinare che valorizza dal punto di vista giuridico, ma non solo, i molteplici e distinti aspetti di un istituto che pare destinato ad essere utilizzato con sempre maggior frequenza.
Filippo Ghignone Avvocato del Foro di Bologna, Dottore di ricerca in Diritto Fallimentare presso l'Università di Bologna. Svolge la professione e l'attività di ricerca nell'ambito del diritto fallimentare e concorsuale in genere, occupandosi prevalentemente di ristrutturazione del debito, di distressed investments e di c.d. special opportunities. È autore di diverse pubblicazioni in materia di diritto commerciale e fallimentare.
Questo volume approfondisce il tema del risanamento dei debiti tributari e previdenziali nella Crisi d'impresa, alla luce della recentissima Legge 21 aprile 2023, n. 41, di conversione del D.L. 13/2023 (c.d. "Decreto PNRR"), e della Riforma Cartabia.
Pone particolare attenzione sugli aspetti salienti dell'attuale disciplina, primo fra tutti il cram down tributario o contributivo - o omologazione forzata - ovvero la possibilità di intervento diretto dell'autorità giudiziaria al fine di approvare il piano di risanamento dei debiti tributari e previdenziali anche in mancanza di adesione alla proposta transattiva da parte delle amministrazioni pubbliche creditrici.
A livello normativo, oltre al citato "Decreto PNRR", il volume illustra le prospettive degli istituti alla luce della Delega fiscale approvata dal Consiglio dei Ministri in data 16 marzo 2023, compara le tematiche relative agli istituti transattivi ai differenti strumenti deflattivi del contenzioso tributario ed esamina le possibili influenze della "Riforma Cartabia" sulle procedure giudiziali.
Per una pratica consultazione sono presenti riquadri con Riferimenti Normativi e Riferimenti Operativi e l'ausilio di FORMULE utili per il professionista. In calce al testo si trovano riquadri con la Prassi e la Giurisprudenza, sia di merito che di legittimità, che ha contribuito a definire le linee interpretative della disciplina trattata.
Antonio Maria Manco Avvocato del Foro di Lecce, ha maturato la sua esperienza occupandosi per anni di procedure di risanamento dei debiti in favore di consumatori e imprese. Ha frequentato la Scuola di alta formazione e specializzazione dell'avvocato tributarista dell'UNCAT. Dal 2018 ha la qualifica di Gestore della crisi da sovraindebitamento. Ha scritto articoli in materia tributaria per riviste giuridiche telematiche ed è relatore in convegni patrocinati da Ordini Professionali.
L'art. 2086 del c.c., come modificato dalla recente riforma della crisi d'impresa, ha specificatamente introdotto l'obbligo per tutte le imprese, soprattutto per quelle sane, indipendentemente dalla loro dimensione e tipologia, di dotarsi di adeguati assetti e misure, ai fini della tempestiva rilevazione dello stato di crisi e dell'assunzione di idonee iniziative.
La previsione normativa non è per niente banale e comporta un vero e proprio mutamento culturale per le realtà economiche italiane, introducendo l'obbligo di una visione strategica prospettica nella gestione dell'impresa, con particolare attenzione ai rischi assunti e la predisposizione di opportuni strumenti di monitoraggio e prevenzione della crisi.
Il libro si propone, attraverso contributi derivanti da competenze ed esperienze maturate in diversi percorsi professionali, di offrire una panoramica sulle principali tematiche che devono essere affrontate nella realizzazione di un sistema organizzativo, amministrativo e finanziario coerente con le dimensioni, l'attività e le prospettive dell'impresa, fornendo degli spunti che possono essere un utile strumento di approfondimento in questo ambito.
Marcella Caradonna, Dottore Commercialista e Revisore, Professore a contratto dell'Università Cattolica del Sacro cuore di Milano, e giornalista pubblicista autrice di numerosi libri e contributi editoriali su tematiche aziendalistiche e di diritto d'impresa. Nella professione svolge prevalentemente un'attività di consulenza strategica alle imprese sia in ambito aziendale che negoziale. Ha ruoli di amministratore indipendente, ODV e organo di controllo in diverse società anche quotate.
1 Il concetto di assetto organizzativo nell’impresa (a cura di Marcella Caradonna)
1.1 Assetto organizzativo
1.2 Caratteristiche dell’assetto amministrativo
1.3 Sistema di controllo interno e gestione dei rischi
1.4 Sistema contabile, pianificazione, programmazione e controllo
2 L’assetto contabile e finanziario: gli attori e gli strumenti per l’adeguato assetto (a cura di Alessandro Mattavelli)
2.1 La pianificazione
2.2 La verifica dello stato di salute dell’impresa e dei dati prospettici
2.3 Il modulo andamentale
2.4 Gli indici della crisi secondo le indicazioni del Consiglio Nazionale
2.5 Il DSCR
2.6 Conclusione: la lezione per l’imprenditore e per il professionista
3 Il ruolo del collegio sindacale nella verifica del rispetto dell’art. 2086 c.c. (a cura di Maria Rita Astorina)
Premessa
3.1 Evoluzione del ruolo del collegio sindacale
3.2 I doveri del collegio sindacale
3.3 Assetto organizzativo adeguato dal punto di vista dimensionale
3.4 Adeguatezza assetto amministrativo contabile
3.5 Assetto organizzativo adeguato in caso di crisi
3.6 Perdita della continuità aziendale
3.7 Obbligo di segnalazione degli organi di controllo societari
3.8 Attività di vigilanza del collegio sindacale
4 La responsabilità civile in caso di mancato assetto organizzativo (a cura di Massimiliano Castagna)
4.1 Concetto generale di responsabilità civile
4.2 Modifiche introdotte dal codice della crisi per responsabilità degli amministratori
4.3 Principi generali sulla responsabilità civile degli amministratori
4.4 La responsabilità degli amministratori per gli adeguati assetti e bjr
4.5 Responsabilità dei revisori
4.6 Il giudice competente per l’esercizio dell’azione di responsabilità
5 Le responsabilità penali di amministratori e sindaci (a cura di Fabrizio Manganiello)
5.1 Introduzione
5.2 Le conseguenze della perdita di continuità aziendale
5.3 Le disposizioni penali del codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza
5.4 I singoli reati in relazione alla mala gestio degli organi sociali
6 Definizione di illiquidità ed insolvenza (a cura di Maria Lucetta Russotto)
Premessa
6.1 Il contesto economico
6.2 Le fasi di vita dell’impresa
6.3 L’impresa come sistema.
6.4 La crisi come concetto economico
6.5 La durata media della vita delle imprese
6.6 La ristrutturazione preventiva
6.7 La crisi e la sua valutazione economica. La “teoria di creazione del valore” o EVA - Economic Value Added
6.8 La crisi e l’insolvenza
6.9 L’insolvenza
6.10 Conclusioni
7 L’adeguato assetto e la continuità aziendale nella riforma della crisi di impresa (a cura di Antonio Bianchi)
7.1 Il principio degli assetti adeguati nella disciplina riformata
7.2 Ancora sulla adeguatezza dei sistemi organizzativi: la NIFO Rule (Nose in, fingers out)
7.3 Il principio di agire informato. Il dovere di informazione
7.4 I doveri dell’imprenditore funzionali alla tempestiva rilevazione della crisi.
7.5 La stima del prevedibile andamento di gestione: il forecast aziendale
7.6 La sostenibilità del debito
7.7 L’equilibrio finanziario e il rapporto tra mezzi propri e mezzi di terzi: Debt/Equity
7.8 La continuità aziendale e il trigger event. I principi contabili OIC 11 e ISA 570
7.9 Ancora sulla continuità aziendale: l’action plan e il forward looking
7.10 Conclusioni
8 La negoziazione assistita ed il parere dell’esperto sull’adeguato assetto e la continuità aziendale (a cura di Felice Ruscetta e Paola Ruscetta)
Premessa
8.1 La composizione negoziata della crisi
8.2 La figura dell’esperto facilitatore e il suo parere sull’adeguato assetto
e sulla continuità aziendale
8.3 Conclusioni
9 Conclusioni
9.1 Gli assetti societari tra riformato codice della crisi e codice civile
Bibliografia
Gli Autori