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Il presente ebook in pdf di 216 pagine, ha l’obiettivo di illustrare le regole per una delle 5 principali procedure di soluzione della crisi di impresa, ossia il Concordato preventivo, mentre le altre, il Piano di risanamento, l’Accordo di ristrutturazione dei debiti, la Composizione negoziata della crisi di impresa, e il Superamento delle crisi da sovraindebitamento, sono oggetto di altri ebook, scritti dallo stesso autore del presente testo.
Disciplina valida dal 28 settembre 2024
Sono passati quasi 20 anni dalla prima riforma del diritto fallimentare, che ebbe luogo con il Decreto Legislativo (D.Lgs.) 5/2006, e può essere che con il D.Lgs. 136/2024 si sia completato il lungo processo legislativo, che ha avuto per obiettivo la flessibilizzazione delle soluzioni alla crisi di impresa, e soprattutto il recupero di quelle attività imprenditoriali che potevano avere una seconda vita, dopo il superamento delle difficoltà, grazie al ricorso alle procedure previste dal diritto fallimentare prima, e dal Codice della crisi di impresa poi.
D’altronde, prima la ridotta crescita economica, che ha caratterizzato l’ultimo ventennio della storia economica italiana, poi lo shock della pandemia del Covid-19, successivamente la crisi energetica, acutizzata dall’aggressione della Russia contro l’Ucraina, che ha determinato sanzioni e controsanzioni tra l’Ue e il paese guidato da Putin, infine l’inflazione, e le sfide di un mondo perfino troppo globalizzato (vedi la pressione economica proveniente dalla Cina), hanno fatto sì che diventasse sempre più importante il tema della gestione della crisi di impresa, visto l’elevato numero di operatori economici che si sono trovati tra l’incudine dell’aumento dei costi, e il martello del calo dei ricavi.
Queste circostanze hanno reso necessario intervenire più volte sulla disciplina della crisi di impresa, che era stata prima sensibilmente modificata dai D.Lgs. 5/2006 e 169/2007, e poi del tutto rinnovata dal D.Lgs. 14/2019, contenente il Codice della crisi di impresa e dell'insolvenza, successivamente adeguato alla Direttiva Ue 2019/1023 (cd. direttiva Insolvency).
Per ultimo è intervenuto il D.Lgs. 136/2024, che ha provveduto ad inserire chiarimenti e correzioni, suggerite dalle esperienze derivanti dalle prime applicazioni del Codice della crisi di impresa, che è entrato in vigore, di fatto, solo dal 2022. In conseguenza delle numerose modifiche legislative avvenute negli ultimi 2 decenni, sono aumentate le soluzioni alla crisi di impresa, alternative alla liquidazione giudiziale, che ha sostituito la procedura fallimentare.
L’ebook, basato su 6 capitoli e 4 appendici, inizia con un capitolo denominato “Quadro generale”, nel quale si presentano le caratteristiche salienti della procedura del Concordato preventivo, sia in termini comparativi con altre soluzioni alla crisi, sia sotto il profilo dell’evoluzione della normativa, con un’attenzione particolare sulle differenze esistenti tra il Concordato preventivo disciplinato dal Codice della crisi di impresa, e quello regolamentato dalla precedente legge fallimentare.
Segue poi un capitolo (il 2) che illustra le condizioni richieste per l’attivazione di questa soluzione concorsuale, per passare poi alla descrizione della procedura del Concordato preventivo, nel cui ambito sono riportate in primo luogo (Cap. 3) le indicazioni per predisporre la domanda (di accesso alla procedura, e di accesso anticipato alla procedura, che eventualmente precede la prima), ed i vari documenti (piano, proposta di concordato, attestazione) necessari per l’avvio del percorso che dovrebbe portare l’impresa ad uscire dallo stato di crisi, grazie al Concordato preventivo.
Successivamente (Cap. 4) si trova una dettagliata descrizione delle varie fasi della procedura, che comprendono l’iscrizione della domanda (di accesso alla procedura del Concordato preventivo) nel registro delle imprese, la decisione del Tribunale di aprire la procedura del Concordato preventivo, e di adottare eventualmente misure cautelari e protettive dell’impresa in crisi, la presentazione di proposte di concordato concorrenti, la gestione dell’impresa in crisi durante la procedura, la sollecitazione di offerte di acquisto dell’impresa in crisi concorrenti, l’approvazione del concordato preventivo da parte dei creditori, l’omologazione del concordato da parte del Tribunale, l’eventuale impugnazione della sentenza di omologazione del concordato, con le conseguenti decisioni del Tribunale, senza tralasciare di illustrare in dettaglio il profilo ed i compiti del commissario giudiziale. Infine vengono illustrate le varie possibili situazioni dopo la conclusione della procedura (attuazione, risoluzione, annullamento del concordato).
Viene infine richiamato (Cap. 5) anche il procedimento che scatta a seguito della domanda di accesso anticipato alla procedura del Concordato preventivo. Conclusa la descrizione dei passaggi procedurali, si illustrano (Cap. 6) gli effetti della procedura del Concordato preventivo, che si attivano nelle varie fasi del procedimento.
Come già anticipato, il testo si conclude con 4 appendici:
Introduzione
CAPITOLO 1. QUADRO GENERALE DEL CONCORDATO PREVENTIVO
1.1 L’impostazione del concordato preventivo
1.2 Le differenze tra concordato preventivo e accordo di ristrutturazione dei debiti
1.3 L’evoluzione della disciplina del concordato preventivo
1.4 Le novità della disciplina del D.Lgs. 14/2019, come modificata dai D.Lgs. 147/2020 e 83/2022
1.5 Le novità del D.Lgs. 136/2004
CAPITOLO 2. LE CONDIZIONI PER L’ATTIVAZIONE DELLA PROCEDURA DEL CONCORDATO PREVENTIVO
CAPITOLO 3. L’AVVIO DELLA PROCEDURA DEL CONCORDATO PREVENTIVO
3.1 La domanda di accesso alla procedura del concordato preventivo
3.1.1 Le due tipologie di domanda: accesso ordinario e anticipato alla procedura
3.1.2 L’individuazione del Tribunale competente
3.1.3 I contenuti della domanda di accesso alla procedura del concordato preventivo
3.1.4 I contenuti della domanda di accesso anticipato alla procedura del concordato preventivo
3.2 Il piano di concordato
3.2.1 La disciplina e i contenuti del piano di concordato
3.2.2 Le modalità di redazione del piano sul fronte dell'indicazione del debitore e delle eventuali parti correlate
3.2.3 Le modalità di redazione del piano sul fronte della descrizione delle attività e passività aziendali
3.2.4 Le modalità di redazione del piano sul fronte dell’analisi della situazione economico-patrimoniale e finanziaria
3.2.5 Le modalità di redazione del piano sul fronte della posizione dei lavoratori
3.2.6 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle cause e dell'entità dello stato di crisi
3.2.7 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle strategie di intervento
3.2.8 Le modalità di redazione del piano sul fronte del valore di liquidazione dell’impresa in crisi
3.2.9 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle modalità di ristrutturazione dei debiti e di soddisfazione dei crediti
3.2.10 Le modalità di redazione del piano sul fronte degli effetti del piano sulla situazione finanziaria dell’impresa in crisi
3.2.11 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle modalità e dei tempi di adempimento della proposta di concordato (e del piano)
3.2.12 Le modalità di redazione del piano sul fronte del piano industriale
3.2.13 Le modalità di redazione del piano sul fronte dell’indicazione dei costi e dei ricavi attesi, del fabbisogno finanziario e delle relative modalità di copertura
3.2.14 Le modalità di redazione del piano sul fronte degli apporti di nuova finanza
3.2.15 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle azioni risarcitorie e recuperatorie
3.2.16 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle iniziative da adottare in caso di scostamento dagli obiettivi pianificati
3.2.17 Le modalità di redazione del piano sul fronte dell’elenco dei creditori e delle parti interessate, e la loro suddivisione in classi
3.2.18 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle modalità di informazione dei rappresentanti dei lavoratori, nonché sugli effetti della ristrutturazione sui rapporti di lavoro
3.2.19 Le modalità di redazione del piano sul fronte dei fondi rischi
3.2.20 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle ragioni per cui il soddisfacimento dei creditori non è inferiore a quello della liquidazione giudiziale e dell’utilità per i creditori
3.2.21 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle modalità di cessione della gestione aziendale
3.2.22 La disciplina dei debiti tributari, contributivi e assicurativi nel piano di concordato
3.3 La proposta di concordato preventivo
3.4 L’attestazione del piano di concordato e della proposta di concordato
3.4.1 Le qualifiche professionali dell’attestatore
3.4.2 L’oggetto dell’attestazione
3.4.3 Le metodologie dell’attestazione
3.4.4 I possibili esiti dell’attestazione
3.4.5 La relazione di attestazione
CAPITOLO 4. LA PROCEDURA DEL CONCORDATO PREVENTIVO A SEGUITO DELLA DOMANDA DI ACCESSO ALLA PROCEDURA
4.1 L’iscrizione della domanda di accesso alla procedura del concordato preventivo nel registro delle imprese
4.2 La decisione del Tribunale di aprire la procedura del concordato preventivo e di chiuderla
4.2.1 La decisione del Tribunale di aprire la procedura
4.2.2 La decisione del Tribunale di chiudere la procedura
4.3 Le decisioni del Tribunale sulle misure cautelari e protettive dell’impresa in crisi
4.3.1 Quadro generale delle misure attivabili dal Tribunale
4.3.2 La procedura per la decisione del Tribunale sulle misure cautelari e protettive
4.3.3 La procedura per la decisione del Tribunale sulla sospensione/scioglimento dei contratti
4.3.4 La procedura per la decisione del Tribunale sui finanziamenti prededucibili
4.3.5 La procedura per la decisione del Tribunale sul pagamento di crediti anteriori e rate di mutui
4.4 La presentazione di proposte di concordato concorrenti
4.5 Il ruolo del commissario giudiziale durante la procedura del concordato preventivo
4.5.1 Il profilo del commissario giudiziale
4.5.2 I compiti del commissario giudiziale
4.6 La gestione dell’impresa in crisi durante la procedura
4.7 La sollecitazione di offerte di acquisto dell’impresa in crisi (o di suoi elementi) in concorrenza
4.8 L’approvazione del concordato preventivo da parte dei creditori
4.8.1 La convocazione dei creditori per la votazione sul concordato
4.8.2 L’informazione dei creditori per la votazione sul concordato
4.8.3 Le contestazioni sul concordato posto in votazione
4.8.4 L’accesso alla votazione sul concordato da parte dei creditori
4.8.5 La votazione sul concordato da parte dei creditori
4.8.6 La formalizzazione dell’esito della votazione sul concordato
4.9 L’omologazione del concordato preventivo da parte del Tribunale
4.10 L’impugnazione della sentenza di omologazione del concordato preventivo e di altri atti
4.11 La decisione del Tribunale sulla sospensione della sentenza di omologazione del concordato preventivo
4.12 La decisione del Tribunale sull’impugnazione della sentenza di omologazione del concordato preventivo
4.13 L’attuazione del concordato preventivo
4.13.1 Le modalità di attuazione del concordato preventivo
4.13.2 La vendita dei beni in attuazione del concordato preventivo
4.13.3 Il ruolo del liquidatore
4.13.4 Le operazioni societarie in attuazione del concordato preventivo
4.14 La conclusione e la risoluzione del concordato preventivo
4.14.1 La conclusione del concordato preventivo
4.14.2 La risoluzione del concordato preventivo
4.15 L’annullamento del concordato preventivo
CAPITOLO 5. LA PROCEDURA DEL CONCORDATO PREVENTIVO A SEGUITO DELLA DOMANDA DI ACCESSO ANTICIPATO ALLA PROCEDURA
5.1 La decisione del Tribunale di apertura anticipata della procedura del concordato preventivo
5.2 La decisione del Tribunale sulle misure cautelari e protettive
5.3 La revoca del provvedimento di concessione dell’accesso anticipato alla procedura del concordato preventivo
CAPITOLO 6. GLI EFFETTI DEL CONCORDATO PREVENTIVO
6.1 Quadro generale
6.2 Gli effetti della presentazione al Tribunale della domanda di accesso anticipato alla procedura del concordato preventivo
6.3 Gli effetti della decisione del Tribunale di concedere l’accesso anticipato alla procedura del concordato preventivo
6.4 Gli effetti della presentazione al Tribunale della domanda di accesso alla procedura del concordato preventivo
6.5 Gli effetti della decisione del Tribunale di aprire la procedura del concordato preventivo
6.6 Gli effetti dell’omologazione del concordato preventivo
6.7 Gli effetti dell’impugnazione e della revoca dell’omologazione del concordato preventivo
6.8 Le conseguenze penali nell’ambito della procedura del concordato preventivo
6.9 La disciplina della prededucibilità dei crediti
APPENDICE I
Quadro di insieme del Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza (D.Lgs. 14/2019)
1. Le principali novità del Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza
2. La struttura e le novità del Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza
APPENDICE II
Quadro di insieme delle novità del Decreto Legislativo correttivo 147/2020
APPENDICE III
Quadro di insieme delle novità del Decreto Legislativo correttivo 83/2022
Il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza ha introdotto importanti novità in tema di adempimenti e responsabilità a carico degli amministratori, dell’Organo di Controllo ed ora anche dei revisori, cui è affidato il compito di monitorare non solo le condizioni di continuità aziendale, ma anche la sostenibilità economica e finanziaria dell’impresa nel breve termine, nonché di accertare l’adeguatezza degli assetti organizzativi dell’azienda, al fine dell’emersione tempestiva della crisi. Revisori e sindaci devono sorvegliare opportunamente gli amministratori e verificare lo stato di salute della società, con l’incarico di segnalare all’Organo Amministrativo le situazioni di crisi emergenti dall’analisi periodica delle soglie di allerta. Compiti e responsabilità sempre maggiori per i professionisti designati alle attività di vigilanza e controllo, i quali, per poter svolgere efficacemente la propria funzione, devono sviluppare com- petenze di natura gestionale e finanziaria. Il testo fornisce agli amministratori ed ai membri degli Organi di Controllo un prezioso vademecum per l’espletamento delle attività di verifica, completo di:
• facsimili di verbali per monitorare l’adeguatezza degli assetti e le soglie di allerta e predisporre le comunicazioni da inviare all’Organo Amministrativo;
• check list per l’individuazione delle principali informazioni da acquisire per l’accertamento dell’adeguatezza dell’assetto organizzativo e per la sorveglianza dei segnali di difficoltà.
Questa terza edizione è aggiornata al D.Lgs. 12 gennaio 2019, n. 14, “Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza”, come modificato dal D.Lgs. n. 83/2022 e in vigore dal 15 luglio 2022, al Decreto Dirigenziale 21 marzo 2023, ai documenti del C.N.D.C.E.C. del 7-25 luglio 2023, e del 20 dicembre 2023, nonché al recentissimo D.Lgs. 136/2024 (c.d. “Terzo correttivo al Codice della Crisi”). Arricchiscono il volume formule e check list personalizzabili e l’applicativo di calcolo “Soglie di allerta”, per supportare al meglio amministratori, sindaci e revisori.
Daniela Savi
Dottore Commercialista in Piacenza, revisore e membro di collegi sindacali in società quotate e non quotate. È docente sul tema de “la ristrutturazione del debito” e di “pianificazione gestionale” per le aziende. Svolge da anni attività di consulenza societaria e di pianificazione aziendale per imprese, nonché di advisor in operazioni di risanamento economico-finanziario e ristrutturazione di aziende in crisi. Autrice di articoli e relatrice in convegni in materia di crisi d’impresa, svolge attività di attestatrice, curatore, commissa- rio straordinario di grandi imprese in crisi e commissario giudiziale, nonché iscritta agli elenchi di gestori ed esperti di crisi.
Introduzione
Capitolo 1
Il nuovo codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza alla luce delle raccomandazioni e dei regolamenti comunitari
1.1. La rilevazione tempestiva della crisi
1.2. I soggetti coinvolti
1.3. I nuovi limiti dimensionali per la nomina dell’Organo di Controllo o del Revisore e l’adeguamento degli statuti
1.4. La decorrenza delle disposizioni
Capitolo 2
I doveri degli Organi Amministrativi e degli Organi di Controllo per la prevenzione della crisi
2.1. I doveri dell’imprenditore e degli Amministratori per la rilevazione
tempestiva della crisi
2.2. I doveri dell’Organo di Controllo e dei soggetti incaricati della revisione legale per la rilevazione tempestiva della crisi
Capitolo 3
La verifica dell’adeguatezza del sistema organizzativo e amministrativo- contabile
3.1. Assetti organizzativi e amministrativo-contabili
3.2. L’adeguatezza dell’assetto organizzativo
3.3. L’adeguatezza dell’assetto amministrativo-contabile
3.4. Gli strumenti di programmazione e controllo adeguati al monitoraggio dei risultati aziendali e della prevedibile evoluzione
3.5. Caratteristiche dei sistemi organizzativi, amministrativi e contabili secondo il codice della crisi e dell’insolvenza
3.6. La valutazione dell’adeguatezza dei sistemi organizzativi, amministrativi e contabili per la rilevazione tempestiva della crisi da parte dell’Organo di Controllo
3.7. Le segnalazioni dell’Organo di Controllo in merito all’adeguatezza degli assetti organizzativi e amministrativo-contabili
3.8. L’adeguatezza dei sistemi organizzativi, amministrativi e contabili: la recente giurisprudenza
3.8.1. L’approccio della Corte Suprema della Cassazione
3.8.2. Tribunale di Roma – sentenza del 15 settembre 2020 – R.G. n. 3711/2020 V.G
3.8.3. Tribunale di Cagliari – sentenza del 20 gennaio 2022 – R.G. n. 188/2021
Capitolo 4
Gli strumenti di allerta e gli obblighi di segnalazione
4.1. I soggetti coinvolti
4.2. L’obbligo di segnalazione a carico dell’Organo di Controllo
4.3. L’obbligo di segnalazione a carico dei Creditori qualificati
4.4. L’obbligo di informativa a favore dell’Organo di Controllo posto a carico degli intermediari finanziari in caso di revoca o revisione degli affidamenti
4.5. L’efficacia delle disposizioni, l’ambito di applicazione e le esclusioni
Capitolo 5
Le attività del Collegio Sindacale e del Revisore per l’anticipata emersione della crisi – I segnali di difficoltà
5.1. Le attività di vigilanza dell’Organo di Controllo in merito all’equilibrio aziendale ed al prevedibile andamento delle attività
5.2. Relazione sulla gestione, rendiconto finanziario e indici di bilancio
5.3. I segnali di difficoltà ai sensi dell’art. 3, comma 3 C.C.I.I
5.4. I segnali di difficoltà “tempestivi” ai sensi dell’art. 3, comma
4 C.C.I.I
5.5. Le prospettive di continuità aziendale per i 12 mesi successivi
5.6. Gli altri segnali: i fondati indizi della crisi e le prospettive di continuità
Capitolo 6
Indicatori della crisi per i Creditori pubblici qualificati
6.1. Le soglie di esposizione
6.2. La segnalazione dei Creditori pubblici qualificati all’Organo Amministrativo dell’azienda e all’Organo di Controllo... » 117
Capitolo 7
La periodicità dei controlli e la tempestiva rilevazione dei segnali di difficoltà
7.1. La periodicità dei controlli infrannuali
7.2. La verifica periodica degli indicatori significativi e tempestivi
7.3. La verifica annuale dell’Organo di Controllo
Capitolo 8
Il contenuto delle segnalazioni dell’Organo di Controllo
8.1. La segnalazione tempestiva all’Organo Amministrativo dell’esistenza di fondati indizi della crisi
8.2. Le attività successive dell’Organo di Controllo
Capitolo 9
La composizione negoziata per la crisi d’impresa
9.1. L’istanza per la nomina dell’esperto a cura del debitore e l’avvio del procedimento di composizione negoziata della crisi
9.2. La chiusura della procedura negoziata - Le alternative
9.3. La transazione fiscale nell’ambito della composizione negoziata ed il ruolo dei Sindaci e Revisori
Capitolo 10
Le responsabilità dell’Organo Amministrativo, dell’Organo di Controllo e del Revisore
10.1. Le responsabilità dell’imprenditore e degli Amministratori ai fini della rilevazione tempestiva della crisi
10.2. Le responsabilità dell’Organo di Controllo e del soggetto incaricato dell’attività di revisione ai fini della rilevazione tempestiva della crisi
10.3. La nozione di “tempestività” ai fini dell’esonero o dell’attenuazione della responsabilità di Sindaci e Revisori
Capitolo 11
Il documento del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti prima dell’entrata in vigore del codice della crisi
11.1. Il documento del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti
11.2. Il sistema degli indici proposta dal Consiglio Nazionale
11.3. Gli indicatori di squilibri economici, patrimoniali e finanziari
11.3.1. L’approccio gerarchico e “a scalare”
11.3.2. Patrimonio netto negativo
11.3.3. Il tasso di copertura a servizio del debito (D.S.C.R.)
11.3.4. Gli indici settoriali, oggi superati dalla nuova formulazione del codice della crisi
11.4. La segnalazione dell’Organo di Controllo secondo il CNDCEC
Capitolo 12
Il ruolo dei Sindaci nella composizione negoziata - Le norme di comportamento del Collegio Sindacale di società non quotate
12.1. La vigilanza del Collegio Sindacale nella composizione negoziata
12.2. La vigilanza del Collegio Sindacale a conclusione delle trattative
12.3. Le norme di comportamento per il Collegio Sindacale nella crisi d’impresa
Conclusioni
Allegati
Formulari e modelli
1. Fac-simile verbale di verifica dell’Organo di Controllo relativo all’adeguatezza dell’assetto organizzativo
2. Fac-simile verbale di verifica dell’Organo di Controllo sull’adeguatezza e sul funzionamento del sistema amministrativo- contabile
3. Fac-simile verbale di verifica periodica dell’Organo di Controllo degli indici di equilibrio economico, patrimoniale, finanziario e della continuità d’impresa
4. Prospetto indicatori dei segnali di difficoltà (art. 3 commi 3 e 4)
5. Fac-simile verbale di verifica dell’Organo di Controllo per la segnalazione dei segnali di difficoltà all’Organo Amministrativo
6. Fac-simile richiesta dell’Organo di Controllo agli istituti finanziari
7. Fac-simile comunicazione dell’Organo di Controllo per i segnali della crisi all’Organo Amministrativo
8. Fac-simile verbale di verifica dell’Organo di Controllo delle soluzioni individuate e delle azioni intraprese dall’Organo Amministrativo (con la presenza dell’Organo Amministrativo) – PARTE I
9. Fac-simile verbale di verifica dell’Organo di Controllo delle
soluzioni individuate e delle azioni intraprese dall’Organo
Amministrativo – PARTE II
10. Fac-simile verbale di verifica dell’Organo di Controllo dell’adozione delle soluzioni individuate e delle azioni intraprese dall’Organo Amministrativo – PARTE III
1. Vigilanza sull’adeguatezza e sul funzionamento dell’assetto organizzativo
2. Vigilanza sull’adeguatezza e sul funzionamento del sistema amministrativo-contabile
3. Vigilanza sull’adeguatezza e sul funzionamento del sistema amministrativo-contabile ai fini della rilevazione tempestiva della crisi (art. 2086 c.c. C.C.I.I.) – Un esempio
4. C heck list di verifica dell’Organo di Controllo relativo all’adeguatezza dell’assetto organizzativo estratto da “Documento ‘ASSETTI ORGANIZZATIVI, AMMINISTRATIVI E CONTABILI: CHECK-LIST OPERATIVE’ – Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili – 25 luglio 2023”
5. Informazioni per la verifica dei segnali di difficoltà
6. Lista di controllo particolareggiata (decreto dirigenziale 21 marzo 2023) (estratto)
7. Test pratico per la verifica della ragionevole perseguibilità del risanamento (Allegato: estratto sezione I, decreto dirigenziale 21 marzo 2023) Glossario e tabelle di sintesi
1. Tabella di sintesi sui segnali di difficoltà
2. Tabella per la determinazione dei flussi di cassa – fabbisogno
finanziario (sintetico)
3. Indici settoriali - CNDC
Normativa
D.Lgs. 12 gennaio 2019, n. 14 aggiornato al D.Lgs. 136/2024, al D.Lgs. 17 giugno 2022, n. 83 e al D.L. 21 giugno 2022, n. 73 convertito in legge 4 agosto 2022, n. 122 (estratto)
Documenti di approfondimento
1. Il nuovo codice della crisi e dell’insolvenza e gli strumenti di regolazione della crisi: una panoramica d’insieme – Junior Enterprise Milano Economia Impresa Sociale ETS –
Daniela Savi
2. N orme di comportamento del Collegio Sindacale di società non quotate – 20 dicembre 2023 – Consiglio Nazionale dei
Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (estratto). » 295
3. Guida operativa Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti – Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti
Contabili di Roma – maggio 2015
4. Documento di ricerca CNDCEC – Fondazione Nazionale dei Commercialisti – Gli assetti organizzativi, amministrativi e contabili: profili civilistici e aziendalistici – AA.VV. – 7 luglio 2023
5. Documento di ricerca CNDCEC – Fondazione Nazionale dei Commercialisti – Assetti organizzativi, amministrativi e contabili: check list operative – AA.VV. – 25 luglio 2023 (estratto)
6. Gli indici dell’allerta – Documento Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili – 20 ottobre 2019
Bibliografia
Il presente formulario, figlio del precedente “Fallimento e risanamento dell’impresa” di cui rappresenta l’ottava edizione, si presenta profondamente rinnovato sia nel contenuto sia nell’organizzazione della modulistica. Il passaggio epocale dalla Legge Fallimentare (R.D. 16 marzo 1942, n. 267) all’attuale Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (D.Lgs. 12 gennaio 2019, n. 14) ha imposto una rivisitazione di tutti i precedenti moduli per tener conto dei vari provvedimenti correttivi che, incominciati con il D.Lgs. 26 ottobre 2020, n. 147 (intervenuto su un testo non ancora in vigore) e proseguiti con il D.Lgs. 17 giugno 2022, n. 83, di recepimento della c.d. Direttiva Insolvency, sono ora culminati con il recentissimo D.Lgs. 13 settembre 2024, n. 136. L’operatore del diritto concorsuale potrà così trovare in questo formulario – composto di circa 220 moduli – uno strumento pratico e aggiornato che gli consentirà di districarsi tra i 133 articoli del Titolo V del Codice della crisi riguardante la liquidazione giudiziale. I moduli sono inoltre organizzati secondo un indice suddiviso in sezioni che ripercorrono le diverse fasi della procedura: dal momento di apertura (con l’accettazione dell’incarico e la convocazione dei legali rappresentanti), alla nomina del comitato dei creditori, dei coadiutori e dei delegati, dalle relazioni del curatore al programma di liquidazione, dalla verifica dei crediti ai contratti pendenti, dal realizzo dell’attivo al rendiconto della gestione, senza dimenticare una sezione dedicata agli adempimenti tributari. Il volume si presta così ad essere non solo un compendio di moduli relativi agli specifici adempi- menti del curatore, ma anche un’utile guida alla gestione della procedura stessa.
Studio Verna società professionale
studio verna società professionale è la più antica società professionale d’Italia e presta consulenza economico-giuridica nei suoi uffici di Milano, Roma, Busto Arsizio e Monza. Persegue una politica di qualità fondata su etica, competenza e specializzazione. I suoi soci hanno pubblicato oltre un centinaio di libri ed articoli in materia contabile, societaria,
concorsuale e tributaria, oltre un manuale di gestione della qualità per studi professionali.
Acciaro & Associati società tra professionisti
Lo Studio Acciaro & Associati società tra professionisti, vanta una pluriennale esperienza nell’ambito della ristrutturazione e risanamento d’impresa, sia in sede giudiziale che stragiudi- ziale, con uffici a Milano, Cagliari e Sassari. Forte della specializzazione, è da sempre impegnato nella gestione di comples- se operazioni straordinarie volte al salvataggio delle aziende in crisi. I suoi soci hanno pubblicato numerosi libri e articoli in materia di prevenzione e gestione della crisi di impresa.
Sezione I – Apertura della procedura
LG1/010 Procedura a seguito di incarico di curatore nella liquidazione giudiziale (adempimenti da effettuare)
LG1/020 Scheda della procedura di liquidazione giudiziale
LG1/030 Scadenzario iniziale della liquidazione giudiziale
LG1/040 Procedura per formare il fascicolo di studio della liquidazione giudiziale
LG1/050 Accettazione dell’incarico di curatore/esperto
LG1/060 Dichiarazione di inesistenza di cause incompatibilità
LG1/070 Informativa al giudice delegato del curatore che intende rimanere contumace
LG1/080 Istanza a costituirsi nel giudizio di reclamo
LG1/090 Richiesta copia ricorso a creditore istante
LG1/100 Estratto della sentenza di apertura della liquidazione giudiziale in inglese
LG1/110 Comunicazione alle poste dell’apertura della liquidazione giudiziale (art. 148 CCII)
LG1/120 Convocazione del legale rappresentante della società insolvente
LG1/130 Lettera di convocazione di terzi
LG1/140 Sollecito di convocazione legali rappresentanti
LG1/150 Richiesta dati all’anagrafe tributaria
Sezione II – Comitato dei creditori
LG2/010 Elenco delle funzioni del comitato dei creditori
LG2/020 Istanza per nomina del comitato dei creditori
LG2/030 Prima convocazione del comitato dei creditori
LG2/040 Regolamento per il funzionamento del comitato dei creditori della liquidazione giudiziale
LG2/050 Designazione di delegato di componente il comitato dei creditori
LG2/060 Lettera per richiesta del parere del comitato dei creditori
LG2/070 Lettera per richiesta di autorizzazione del comitato dei creditori
LG2/080 Lettera per autorizzazione a transigere al comitato dei creditori
LG2/090 Informativa al giudice delegato ex art. 132, co. 3, CCII
Sezione III – Delegati coadiutori ed esperti
LG3/010 Richiesta al c.d.c. di nomina di delegato
LG3/020 Richiesta di nomina di consulente del lavoro al c.d.c.
LG3/030 Lettera a professionista per preventivo
LG3/040 Lettera d’incarico al legale della liquidazione giudiziale
LG3/050 Lettera d’incarico al legale della liquidazione giudiziale per opposizioni allo stato passivo
LG3/060 Richiesta d’informazioni al legale della liquidazione giudiziale
LG3/070 Lettera di mandato con patto di quota lite
LG3/080 Lettera pagamento agli ausiliari di giustizia
LG3/090 Istanza di fondo spese per il legale della liquidazione giudiziale
LG3/100 Istanza al giudice delegato per liquidazione del compenso spettante al legale
LG3/110 Istanza al giudice delegato per liquidazione del compenso spettante al perito estimatore
LG3/120 Istanza per pagamento di un compenso al custode dell’immobile
Sezione IV – Relazioni art. 130 e rapporti con la Procura della Repubblica
LG4/010 Verbale di interrogatorio del legale rappresentante
LG4/020 Richiesta di informazioni ai creditori
LG4/030 Verbale di interrogatorio ex dipendente
LG4/040 Informativa mancata consegna scritture contabili
LG4/050 Istanza di autorizzazione all’accesso a banche dati ulteriori
LG4/060 Check list delle attività preliminari alla redazione della relazione ex art. 130, co. 1
LG4/070 Relazione ex art. 130, comma 1, CCII
LG4/080 Check list delle attività preliminari alla redazione della relazione ex art. 130, co. 4, CCII
LG4/090 Relazione ex art. 130, co. 4, CCII
LG4/100 Elenco delle principali fattispecie di reato nella liquidazione giudiziale
LG4/110 Le azioni di responsabilità esercitabili dal curatore
LG4/120 Esposto del curatore in ordine alla possibile commissione di reati
LG4/130 Istanza al giudice delegato per costituzione di parte civile nel procedimento penale
Sezione V – Inventario e programma di liquidazione
LG5/010 Verbale di primo sopralluogo alla sede della debitrice e ricognizione dei beni mobili concorsuali
LG5/020 Comunicazione nomina stimatore beni mobili
LG5/030 Comunicazione al debitore e al c.d.c. dell’inizio di operazioni di inventario
LG5/040 Processo verbale di inventario della liquidazione giudiziale
LG5/050 Notifica sentenza di apertura liquidazione giudiziale al p.r.a.
LG5/055 Notifica sentenza alla conservatoria registri immobiliari per trascrizione
LG5/060 Parere del curatore sull’istanza di restituzione di beni
LG5/070 Istanza di proroga del deposito del programma di liquidazione ex art. 213 CCII
LG5/080 Programma di liquidazione ex art. 213 CCII
LG5/090 Istanza di autorizzazione alla trasmissione del programma di liquidazione al comitato dei creditori
LG5/100 Sottoposizione del programma di liquidazione all’approvazione del comitato dei creditori
LG5/110 Supplemento al programma di liquidazione ex art. 213, co. 6, CCII
Sezione VI – Verifica crediti
LG6/010 Quadro sinottico dei principali privilegi
LG6/015 Check list per la verifica dei crediti
LG6/020 Comunicazione ai creditori ex art. 200 CCII
LG6/030 Comunicazione ai creditori ex art. 200 CCII (in inglese)
LG6/040 Istanza per la pubblicazione su quotidiano della comunicazione ex art. 200 CCII
LG6/050 Lettera al creditore che non trasmette la domanda secondo le modalità di legge
LG6/060 Comunicazione a creditori procedenti della competenza del Tribunale concorsuale
LG6/070 Comunicazione di esame della domanda di insinuazione passivo di banche
LG6/080 Comunicazione di esame della domanda di insinuazione passivo
LG6/090 Comunicazione di esame della domanda di insinuazione al passivo presentata dall’agente della riscossione
LG6/100 Lettera al creditore pignoratizio
LG6/110 Comunicazione deposito progetto stato passivo
LG6/120 Replica del curatore alle osservazioni dei creditori al progetto di stato passivo
LG6/121 Verbale di udienza per l’esame delle domande tempestive
LG6/122 Verbale di udienza per l’esame delle domande tardive
LG6/130 Lettera al creditore che chiede tardivamente/ultratardivamente l’ammissione allo stato passivo
LG6/140 Istanza per non farsi luogo al procedimento di accertamento del passivo ex art. 209 CCII
LG6/150 Comunicazione non farsi luogo accertamento del passivo
LG6/160 Comunicazione dell’esito dell’accertamento dello stato passivo
LG6/170 Comunicazione dati della procedura per fondo di garanzia
LG6/180 Dichiarazione del curatore per il fondo di garanzia
LG6/190 Lettera ai creditori dopo la chiusura della verifica dei crediti domande tardive di insinuazione
LG6/200 Lettera all’INPS per regolarizzare comunicazione di surroga
LG6/210 Verifica dei crediti. Avviso a depositanti insinuazioni tardive
LG6/220 Memorandum per tardive ed opposizioni
LG6/230 Cartellina per opposizioni
LG6/240 Istanza per costituirsi nel giudizio di opposizione a stato passivo
LG6/250 Lettera al creditore già ammesso allo stato passivo depositante insinuazioni tardive
LG6/260 Istanza per scioglimento di riserva di ammissione allo stato passivo di credito erariale
LG6/270 Istanza per correzione di errore materiale
LG6/280 Istanza per fissazione di udienza tardiva
LG6/290 Comunicazione fissazione udienza per domande tardive
Sezione VII – Contratti pendenti
LG7/001 Istanza di autorizzazione a sciogliersi/subentrare in rapporto pendente
LG7/002 Lettera al contraente in bonis
LG7/003 Lettera per scioglimento del compromesso di vendita immobiliare
LG7/004 Richiesta di canoni di locazione (immobili del debitore affittati a terzi)
LG7/005 Comunicazione al concedente per informazione su contratto di leasing
LG7/006 Comunicazione al concedente di scioglimento del contratto di leasing
LG7/007 Comunicazione di scioglimento del contratto di affitto d’azienda
LG7/008 Comunicazione al conduttore di scioglimento del contratto di locazione immobiliare
LG7/009 Comunicazione al locatore di scioglimento contratto di locazione immobiliare
LG7/010 Lettera di recesso dai rapporti di lavoro subordinato
LG7/011 Lettera di subentro nei rapporti di lavoro subordinato
LG7/012 Istanza di autorizzazione a sciogliersi/subentrare nei rapporti di lavoro pendenti
LG7/020 Lettera a dipendenti per compilazione modelli INPS
LG7/030 Richiesta di autorizzazione al c.d.c. a presentare domanda di riconoscimento della cassa integrazione guadagni straordinaria
LG7/045 Istanza di richiesta proroga del termine di recesso dai rapporti di lavoro pendenti
LG7/046 Comunicazione ai dipendenti/all’Ispettorato del lavoro della proroga del termine
LG7/047 Comunicazione avvio procedura per licenziamento collettivo
LG7/050 Autorizzazione a risolvere contratto di leasing
Sezione VIII – Vendite mobiliari
LG8/005 Istanza di autorizzazione a nomina di uno stimatore
LG8/010 Conferimento incarico per stima di beni mobili
LG8/015 Istanza di vendita beni mobili ai sensi dell’art. 216, co. 2, CCII
LG8/016 Istanza di vendita beni mobili ai sensi dell’art. 216, co. 3, CCII
LG8/017 Istanza di vendita anticipata ai sensi dell’art. 213, co. 6, CCII
LG8/018 Avviso di vendita mobiliare
LG8/020 Lettera a quotidiano per pubblicazione annuncio vendita
LG8/030 Comunicazione vendita beni a possibili interessati
LG8/040 Comunicazione a possibili interessati alla vendita anticipata
LG8/050 Verbale di esame offerte e gara tra gli offerenti
LG8/060 Lettera a s.r.l. per cessione quote
LG8/070 Comunicazione all’aggiudicatario
LG8/080 Lettera restituzione di assegni dati in garanzia
LG8/090 Istanza per cancellazione gravami ai sensi dell’art. 217, co. 2, CCII
LG8/100 Informativa al giudice delegato sull’esito delle procedure di vendita ex art. 216, co. 9, CCII
Sezione IX – Vendite immobiliari
LG9/010 Procedimento per la vendita degli immobili della procedura secondo le modalità previste dall’art. 216, co. 2, CCII
LG9/020 Conferimento incarico per stima di beni immobili
LG9/030 Controllo del contenuto della perizia estimativa degli immobili (art. 173-bis, disp. att. c.p.c.)
LG9/040 Avviso ai comproprietari
LG9/050 Istanza di vendita beni immobili ai sensi dell’art. 216, co. 2, CCII
LG9/060 Istanza di vendita beni immobili ai sensi dell’art. 216, co. 3, CCII
LG9/070 Avviso di vendita immobiliare
LG9/080 Istanza per emissione ordinanza di liberazione
LG9/090 Verbale di sgombero immobile
LG9/100 Avviso di sloggio
LG9/110 Atto di precetto per rilascio immobile
LG9/120 Verbale di esame offerte e gara tra gli offerenti
LG9/130 Comunicazione all’aggiudicatario
LG9/140 Comunicazione all’ex occupante dell’immobile
Sezione X – Recupero crediti
LG10/010 Procedura per il recupero dei crediti
LG10/012 Prospetto recupero crediti commerciali
LG10/015 Lettera di richiesta preventivo per recupero crediti
LG10/017 Istanza di autorizzazione a conferire mandato per il recupero dei crediti
LG10/018 Richiesta offerta per cessione crediti tributari
LG10/019 Istanza di autorizzazione a cedere crediti
LG10/020 Prima lettera di recupero crediti
LG10/030 Seconda lettera recupero crediti della procedura
LG10/040 Terza lettera recupero crediti della procedura
LG10/050 Recupero crediti ultimo tentativo di transazione
LG10/060 Richiesta al c.d.c. di autorizzazione a transigere
LG10/070 Istanza di autorizzazione a transigere informativa al giudice delegato su transazione
LG10/080 Istanza per autorizzazione alla ricerca telematica per sequestro conservativo e ricostruzione del patrimonio nei confronti di debitori della società
LG10/090 Richiesta ricerca telematica beni per sequestro
LG10/100 Istanza di autorizzazione a promuovere azione giudiziaria per recupero di crediti
LG10/110 Istanza di autorizzazione a costituirsi nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo
LG10/120 Istanza di autorizzazione a promuovere azioni esecutive
LG10/125 Lettera ai soci per richiesta versamenti ancora dovuti
LG10/130 Istanza di emissione decreto ingiuntivo per versamento soci
Sezione XI – Cessione – Affitto azienda
LG11/010 Contratto di cessione ramo d’azienda
LG11/020 Informazione e consultazione sindacati per affitto d’azienda
LG11/030 Contratto di affitto di azienda
LG11/040 Manifestazione di interesse all’affitto d’azienda
LG11/050 Istanza per autorizzazione affitto d’azienda
Sezione XII – Rinunzia a liquidare
LG12/010 Istanza di rinunzia a liquidare beni
LG12/020 Istanza di rinunzia ad acquisire bene
LG12/030 Comunicazione ai creditori di rinunzia ad acquisire o liquidare beni
LG12/040 Notifica rinunzia a liquidare beni a uffici pubblici
Sezione XIII – Azioni revocatorie
LG13/010 Check list per azione revocatoria a banche
LG13/015 Richiesta alle banche della documentazione relativa ai rapporti intercorsi con il debitore
LG13/020 Revocatoria dei pagamenti alle banche
LG13/030 Autorizzazione al c.d.c. a transigere azione revocatoria con banche
LG13/040 Istanza per autorizzazione a stare in giudizio per azione revocatoria contro banche
LG13/050 Lettera di revocatoria di pagamenti ai fornitori
LG13/060 Istanza al giudice delegato per autorizzazione ad agire per declaratoria d’inefficacia di atto gratuito ex art. 163 CCII
LG13/070 Istanza al giudice delegato per autorizzazione ad agire per la declaratoria di inefficacia di pagamenti di crediti non scaduti o postergati
LG13/080 Istanza al giudice delegato per autorizzazione a promuovere azione revocatoria ordinaria
LG13/090 Istanza al giudice delegato per autorizzazione a promuovere azione revocatoria ex art. 166, co. 1, lett. a), CCII
LG13/100 Istanza al giudice delegato per autorizzazione a promuovere azione revocatoria dei pagamenti non effettuati con danaro o altri mezzi normali di pagamento
LG13/110 Istanza al giudice delegato per autorizzazione a promuovere azione revocatoria ex art. 166, co. 2, CCII
Sezione XIV – Azioni di responsabilità
LG14/010 Istanza di autorizzazione alla ricerca telematica dei beni e dei diritti posseduti dagli organi sociali
LG14/020 Istanza per autorizzazione a stare in giudizio per promuovere azione esecutiva nei confronti dell’ex liquidatore/amministratore
LG14/030 Lettera ad amministratore di s.r.l. per azione di responsabilità
LG14/040 Raccomandata per azione di responsabilità contro amministratore e sindaci
LG14/050 Accordo di transazione azione di responsabilità
LG14/060 Istanza per esperimento di azione di responsabilità contro amministratori
Sezione XV – Adempimenti tributari
LG15/010 La contabilità nella liquidazione giudiziale
LG15/020 Vademecum imposte relative alla liquidazione giudiziale
LG15/030 Risposta a questionario tempestivo
LG15/040 Risposta a questionario supertardivo
LG15/043 Comunicazione al legale rappresentante della notifica dell’avviso di accertamento
LG15/045 Istanza di rimborso delle imposte a credito risultanti dalla dichiarazione annuale dei redditi
LG15/050 Offerta di cessione di crediti erariali in chiusura di liquidazione giudiziale
LG15/053 Contratto per la cessione di crediti
LG15/060 Istanza al giudice delegato per ricorrere contro accertamento tributario
Sezione XVI – Compensi e fondi spese
LG16/010 Istanza per concessione di fondo spese
LG16/020 Istanza del curatore per acconto sul compenso
LG16/030 Istanza per la liquidazione del compenso al curatore
Sezione XVII – Rendiconto riparti e chiusura
LG17/010 Conto gestione
LG17/020 Conto della gestione (senza attività)
LG17/025 Trasmissione ai creditori del rendiconto del curatore
LG17/030 Progetto di riparto finale
LG17/040 Trasmissione ai creditori del progetto di ripartizione finale
LG17/045 Trasmissione ai creditori del progetto di ripartizione parziale
LG17/050 Domanda di esecutività del progetto di riparto
LG17/060 Prospetto degli adempimenti di chiusura
LG17/070 Istanza per la chiusura della liquidazione giudiziale in mancanza di domande di ammissione al passivo
LG17/080 Istanza per la chiusura della liquidazione giudiziale per integrale soddisfacimento dei creditori
LG17/090 Istanza per la chiusura della liquidazione giudiziale per avvenuto riparto finale
LG17/100 Istanza per la chiusura della liquidazione giudiziale per insufficienza di attivo
LG17/101 Comunicazione al debitore della chiusura della liquidazione giudiziale
LG17/102 Comunicazione al debitore della chiusura della liquidazione giudiziale con residuo attivo
LG17/103 Convocazione assemblea soci
LG17/110 Istanza per la chiusura della liquidazione giudiziale in pendenza di giudizi
LG17/120 Istanza di archiviazione della procedura
LG17/130 Parere del curatore sulla proposta di concordato
LG17/140 Trasmissione proposta di concordato al comitato dei creditori e richiesta di parere
LG17/150 Trasmissione proposta di concordato ai creditori
LG17/160 Relazione del curatore sull’esito della votazione
LG17/170 Comunicazione approvazione proposta al proponente, ai creditori dissenzienti e al debitore
LG17/180 Richiesta di parere definitivo sulla proposta di concordato al comitato dei creditori
LG17/190 Relazione motivata e parere definitivo del curatore sulla proposta di concordato
LG17/200 Istanza di annullamento concordato per dolo
La composizione negoziata della crisi di impresa dopo il D.lgs. 136/2024, con le indicazioni del Decreto del Ministero della Giustizia del 21 marzo 2023
Disciplina valida dal 28 settembre 2024
Sono passati quasi 20 anni dalla prima riforma del diritto fallimentare, che ebbe luogo con il Decreto Legislativo (D.Lgs.) 5/2006, e può essere che con il D.Lgs. 136/2024 si sia completato il lungo processo legislativo, che ha avuto per obiettivo la flessibilizzazione delle soluzioni alla crisi di impresa, e soprattutto il recupero di quelle attività imprenditoriali che potevano avere una seconda vita, dopo il superamento delle difficoltà, grazie al ricorso alle procedure previste dal diritto fallimentare prima, e dal Codice della crisi di impresa poi.
Il presente ebook in pdf di 154 pagine, ha come primo obiettivo quello di illustrare le regole per la Composizione negoziata della crisi di impresa, che è una procedura destinata a qualsiasi impresa, senza limitazione di dimensione, e di settore produttivo (anche le imprese agricole possono attivarla), come disciplinate dal Codice della crisi di impresa (aggiornato da ultimo con il D.Lgs. 136/2024).
Le altre soluzioni alla crisi di impresa destinate alle imprese, ossia il Piano di risanamento, l’Accordo di ristrutturazione dei debiti, il Concordato preventivo, il Superamento delle crisi da sovraindebitamento, sono oggetto di altri ebook, scritti dallo stesso autore del presente testo (qui l'elenco completo).
L’ebook si articola in 7 capitoli e 4 appendici.
Nel primo capitolo si illustra l’impostazione della procedura della Composizione negoziata della crisi di impresa, per passare poi ad esaminarne le condizioni di accesso alla procedura, che includono l’esecuzione di un test per la verifica della perseguibilità del risanamento.
Il secondo capitolo è dedicato alla descrizione della procedura nella sua fase iniziale, con l’indicazione dei contenuti della domanda di apertura della procedura, e dei vari documenti da allegare, tra cui il piano di risanamento, per passare poi al tema della nomina dell’esperto e della richiesta di misure protettive e cautelari, e degli altri possibili effetti legali dell’avvio della procedura, come la sospensione di alcuni obblighi civilistici.
Il terzo capitolo si occupa della fase centrale della procedura, a cominciare dal ruolo dei vari protagonisti della procedura (esperto, imprenditore in crisi, creditori, altre parti interessate), per poi passare al tema della durata della procedura, per continuare con le regole di gestione dell’impresa in crisi durante la procedura. Infine si ricordano le misure premiali previste per il periodo di vigenza della procedura, essenzialmente di natura fiscale, e le specificità della procedura in caso di crisi di gruppi di imprese.
Il capitolo 4 illustra tutte le indicazioni per l’esperto, che deve gestire la procedura della composizione negoziata, che sono contenute nel D.M. Giustizia del 21 marzo 2023.
Il capitolo 5 richiama i possibili esiti della procedura, e i suoi effetti al termine di essa.
I capitoli 6 e 7 sono dedicati a due varianti della procedura della Composizione negoziata della crisi, di impresa, ossia la procedura per le imprese sotto-soglia, ossia la procedura semplificata della composizione negoziata, che non richiede il piano di risanamento, e quella per il concordato semplificato per la liquidazione del patrimonio, delle quali si esaminano le condizioni di accesso e le varie fasi della procedura.
Il testo si conclude con 4 appendici:
Introduzione
1. L’impostazione e le condizioni per la procedura della composizione negoziata della crisi di impresa
1.1. L’impostazione della composizione negoziata della crisi di impresa
1.2. Le condizioni per l’accesso alla procedura
1.3. I concetti di squilibrio, crisi e insolvenza
1.4. Il test per la verifica della perseguibilità del risanamento
2. L’avvio della procedura della composizione negoziata della crisi di impresa
2.1. Le premesse per la domanda di accesso alla procedura di composizione negoziata
2.2. La domanda di accesso alla procedura di composizione negoziata
2.2.1. La procedura per la domanda di accesso
2.2.2. I contenuti dell’istanza online
2.3. La documentazione da allegare alla domanda di accesso alla procedura della composizione negoziata
2.3.1. Quadro generale delle indicazioni sulla documentazione
2.3.2. La situazione patrimoniale e economico-finanziaria dell'impresa in crisi
2.3.3. L’impostazione e i contenuti del piano di risanamento
2.3.4. La relazione sull’attività dell’azienda
2.3.5. Il piano finanziario
2.3.6. Le iniziative aziendali per il rilancio dell’impresa in crisi
2.3.7. L’elenco dei creditori
2.3.8. Le tipologie delle difficoltà economico-finanziarie e patrimoniali dell’impresa in crisi
3. La gestione della procedura della composizione negoziata della crisi di impresa
3.1. I ruoli dei protagonisti nella procedura della composizione negoziata
3.1.1. Il ruolo dell’esperto
3.1.2. Il ruolo dell’imprenditore in crisi
3.1.3. Il ruolo dei creditori
3.2. La durata della procedura
3.3. La gestione dell’impresa in crisi durante la procedura e le autorizzazioni del Tribunale
3.4. Le misure premiali durante e dopo la procedura
3.5. La procedura in caso di crisi di gruppi di imprese
4. Le modalità di conduzione della composizione negoziata secondo il D.M. Giustizia del 21 marzo 2023
4.1. I contenuti del protocollo di conduzione della composizione negoziata
4.2. L’avvio della procedura dopo la conduzione del test
4.3. Gli accorgimenti in caso di crisi di gruppo di imprese
4.4. L’analisi della coerenza del piano di risanamento con la check-list
4.5. L’analisi delle linee di intervento previste dal piano di risanamento
4.6. Le indicazioni operative in caso di misure protettive e cautelari
4.7. La gestione dell’impresa durante la procedura
4.8. Lo svolgimento delle trattative con le parti interessate
4.9. La formulazione delle proposte dell’imprenditore in crisi e delle parti interessate
4.10. Il parere dell’esperto in caso di finanziamenti prededucibili
4.11. La rinegoziazione dei contratti
4.12. La cessione dell’azienda
4.13. La stima del valore della liquidazione dell’intero patrimonio
5. La conclusione della procedura della composizione negoziata della crisi di impresa
5.1. I possibili esiti della procedura
5.1.1. La procedura per la conclusione della composizione negoziata
5.1.2. Le modalità di conclusione della composizione negoziata
5.2. La conservazione degli effetti della procedura
6. La procedura della composizione negoziata della crisi di impresa per le imprese sotto-soglia
6.1. Le condizioni per l’accesso alla procedura semplificata della composizione negoziata
6.2. L’avvio della procedura semplificata
6.3. La gestione della procedura semplificata
6.4. La conclusione della procedura semplificata
7. Il concordato semplificato per la liquidazione del patrimonio
7.1. Le condizioni per l’accesso alla procedura del concordato semplificato
7.2. L’avvio della procedura del concordato semplificato
7.3. L’approvazione della procedura del concordato semplificato
7.4. La conclusione della procedura del concordato semplificato con la liquidazione del patrimonio
Appendici
Con la direzione scientifica di Monica Mandico e Luciano Panzani
Il percorso si compone di quattro incontri in cui verranno analizzate in modo approfondito le novità più significative previste dal terzo correttivo al Codice della Crisi d’impresa e insolvenza esaminandone le applicazioni, gli impatti su imprese e consumatori e offrendo possibili soluzioni e strategie rese necessarie dalla nuova normativa.
I Videocorso
Docenti Giuseppe Limitone, Monica Mandico e Luciano Panzani
II Videocorso
Docenti Monica Mandico, Andrea Petteruti e Marcello Pollio
III Videocorso
Docenti Giuseppe Limitone e Monica Mandico
IV Videocorso
Docenti Monica Mandico, Stefania Pacchi e Luciano Panzani
Giuseppe Limitone
Presidente della Sezione Procedure Concorsuali del Tribunale di Vicenza. Già Coordinatore del settore fallimentare e delle esecuzioni immobiliari, per oltre 30 anni giudice delegato e delle esecuzioni immobiliari nei Tribunali di Vercelli, Padova e Vicenza. Relatore in materia di diritto civile e processuale civile, con particolare riguardo alla materia fallimentare e delle esecuzioni forzate, anche presso la Scuola Superiore della Magistratura in sede di formazione centrale. Autore di numerose pubblicazioni e coautore di opere scientifiche in materia fallimentare.
Monica Mandico
Avvocato Cassazionista presso lo Studio Mandico & Partners. Ha svolto incarichi di docenza in numerosi corsi di formazione ed è legale accreditato presso Enti no profit e Onlus. È componente della Commissione per la nomina di Esperto Negoziatore presso la C.C.I.A.A. di Napoli. Autrice di numerose pubblicazioni su diritto bancario e finanziario, sovraindebitamento e GDPR, dirige la Collana “Soluzioni per la gestione del debito” di Maggioli Editore.
Luciano Maria Panzani
Docente di Diritto della crisi presso l’Università della Tuscia – Dipartimento di economia, presidente del Collegio di Garanzia IVASS. Già presidente della Corte d'Appello di Roma dal 2014 al febbraio 2020, presidente del Tribunale di Torino, giudice della prima sezione della Suprema Corte di Cassazione. Ha fatto parte della Commissione nominata nel febbraio 2015 e di nuovo nel 2017 e nel 2021 dal Ministero della Giustizia per l'aggiornamento della legge italiana sull'insolvenza. Membro del comitato scientifico della rivista fallimentare italiana “Il Fallimento” e della Rivista “Diritto della Crisi” è membro dell'International Insolvency Institute, di Insol Europe. Fellow dell'American College of Bankruptcy. Collaboratore di numerose riviste giuridiche italiane e autore di numerose pubblicazioni in materia di diritto fallimentare e societario.
Andrea Petteruti
Magistrato, dal 2015 assegnato al Tribunale di Frosinone, ove svolge principalmente funzioni di giudice delegato. È componente del Consiglio giudiziario presso la Corte di appello di Roma e della sua Commissione flussi e pendenze. Professore a contratto di “Diritto della crisi e del risanamento di impresa” presso l’Università di Cassino e del Lazio Meridionale, è membro dell’“Osservatorio permanente sul sovraindebitamento” costituito presso il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed esperti contabili, nonché del comitato scientifico delle riviste “Temi romana”, “Foro romano” e “Il commercialista telematico”. È autore di numerose pubblicazioni in materia concorsuale, e curatore di opere collettanee. Ha tenuto docenze sul territorio nazionale ed all’estero per Ordini professionali, Consigli Nazionali, Camera dei Deputati, Senato della Repubblica, Università pubbliche e private, Camere di commercio, Ministeri, associazioni e fondazioni.
Marcello Pollio
Dirige il dipartimento di Insolvency & Restructuring dello studio internazionale Bureau Plattner di cui è equity partner dal 2021, è specializzato in crisi e risanamento d'impresa. Nel 2001 ha fondato la boutique PBP Pollio & Associati con sedi a Genova, Milano e Torino. Docente a contratto di “Crisi e risanamento d’impresa” presso l’Università Telematica Pegaso. Dal 1993 ricopre, per vari tribunali italiani, incarichi di curatore fallimentare e commissario giudiziale. Già membro presso la FEE - Federazione degli Esperti Contabili a Bruxelles, è presidente dal dicembre 2022 della Commissione nazionale di studio del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili (CNDCEC), già presidente della Commissione di studio del CNDCEC “Il Concordato preventivo in continuità”. Ha partecipato alla redazione dei Principi di attestazione dei piani di risanamento emanati da AIDEA e CNDCEC, nonché alle Linee guida per la valutazione delle aziende in crisi emanate da SIDREA e CNDCEC e alla redazione delle Norme di comportamento del collegio sindacale delle società quotate emanate dal CNDCEC. Consulente tecnico del giudice in ambito civile e penale, nonché perito di varie Procure della Repubblica in ambito fallimentare, bancario e contabile e di misure di prevenzione patrimoniale.
Assistenza
Il nostro Servizio Clienti è a disposizione per ulteriori chiarimenti:
tel 0541-628200 - email formazione@maggioli.it
L'analisi della Crisi di impresa e le soluzioni manageriali ed extragiudiziali, incluso il piano di risanamento, dopo il D.lgs. 136/2024 (eBook in pdf di 176 pagine).
Disciplina valida dal 28 settembre 2024
Il presente ebook, ha come primo obiettivo quello di illustrare i suggerimenti per il superamento della crisi di impresa, prima di affidarsi ad una delle procedure previste dal Codice della crisi di impresa, anche attuando le sue previsioni in materia di individuazione anticipata della crisi.
Il secondo scopo è quello di illustrare le regole per il Piano di risanamento, che costituisce la prima soluzione alla crisi di impresa, che è definita “extragiudiziale”, in quanto non richiede un passaggio in Tribunale.
L’ebook è basato su 2 capitoli e 4 appendici.
Il primo capitolo è dedicato ai sintomi, alle cause, e agli indicatori di una crisi di impresa, che costituiscono il presupposto per individuare sia soluzioni manageriali per il superamento della crisi di impresa, sia la giusta procedura prevista dalla legge.
In altre parole, questo ebook, oltre a descrivere la procedura e gli effetti del Piano di risanamento, offre i possibili contenuti dei documenti che devono essere predisposti, non solo per la procedura del Piano, ma anche per gli altri strumenti di regolazione della crisi di impresa, descritti dal D.Lgs. 14/2019 (Accordo di ristrutturazione dei debiti, Concordato preventivo, Composizione negoziata della crisi).
Successivamente si affrontano questioni come l’approccio alla crisi, le condizioni per il successo di una soluzione alla crisi di impresa, l’autoanalisi dei dati di bilancio, e, argomento forse più utile di tutti, un esempio concreto di iniziative manageriali per l’uscita dalla crisi. A questo punto, rimanendo sul piano pratico, il primo capitolo propone un elenco completo di possibili misure manageriali di rilancio del business, partendo dall’impostazione dell’attività imprenditoriale, e proseguendo con la verifica dell’idea imprenditoriale, da realizzare magari con un Business plan semplificato, per concludersi con le modalità di attuazione dell’idea imprenditoriale e le condizioni per lo sviluppo dell’impresa. Ovviamente, si stratta di indicazioni che potrebbero consentire, ma non assicurare, un’uscita graduale dalle secche della crisi.
Queste misure, però, per esprimere la massima efficacia possibile, dovrebbe essere inquadrate in un piano articolato, che nell’ambito delle soluzioni manageriali alla crisi di impresa prende il nome di Business plan, del quale si offrono due versioni, una semplificata (citata in precedenza), adatta per le microimprese, ed una più analitica, quest’ultima indirizzata evidentemente ad aziende di maggiori dimensioni (Pmi e grandi imprese).
Il secondo capitolo ha per oggetto il Piano di risanamento, che costituisce l’unica soluzione extragiudiziale alla crisi di impresa prevista dal Codice della crisi di impresa, e quindi si caratterizza per la mancanza di particolari formalità, e perfino di una vera e propria procedura. Il Piano di risanamento presuppone anche un successivo accordo di rinegoziazione dei debiti tra debitore e creditori, ma non un’obbligatoria pubblicità, e ciononostante si ottiene il non trascurabile vantaggio di godere di una protezione dell’impresa in crisi, in termini di impossibilità per i creditori di avviare azioni revocatorie per tutti gli atti, i pagamenti e le garanzie concesse su beni dell’impresa in crisi, effettuati dall’impresa in attuazione del piano, a cui si aggiunge quello di evitare sanzioni penali per gli atti effettuati in base al piano stesso.
È’ evidente però che questa soluzione è possibile solo quando la crisi non è conclamata, poiché, in caso contrario, saranno il Pubblico ministero, il Tribunale o i creditori ad intervenire, richiedendo la liquidazione giudiziale. Premesso questo, nel secondo capitolo, dopo aver descritto più in dettaglio l’impostazione di questa soluzione alla crisi, se ne ricordano le condizioni, per passare poi a descrivere i contenuti del Piano di risanamento, le sue caratteristiche, nonché le sue modalità di redazione. Inoltre si illustra l’impostazione del possibile accordo di rinegoziazione dei debiti, e della necessaria attestazione del professionista. Infine, si rammentano in dettaglio gli effetti di questa soluzione alla crisi di impresa.
Il testo si conclude con 4 appendici.
Nella prima si illustrano le principali novità del D.Lgs. 14/2019, la cui lettura può essere utile per avere una visione d’insieme delle modifiche più rilevanti alle varie soluzioni alla crisi di impresa, mentre nella seconda appendice si richiamano sommariamente le novità del Decreto legislativo correttivo 147/2020, così come avviene nella terza appendice, che illustra brevemente quelle del Decreto legislativo correttivo 83/2022. Infine nella quarta appendice si richiamano le principali modifiche apportate dal Decreto legislativo correttivo 136/2024.
Introduzione
CAPITOLO 1: LA CRISI DI IMPRESA, I DOVERI DEI SOGGETTI COINVOLTI E LE SOLUZIONI MANAGERIALI ALLA CRISI
1. La crisi di impresa
1.1 La definizione di crisi di impresa
1.2 I sintomi di una crisi di impresa
1.3 La valutazione della gravità della crisi di impresa
1.4 Le possibili cause di una crisi di impresa
1.5 Le possibili conseguenze di una crisi di impresa
1.6 La consapevolezza dello stato di crisi di impresa
2. I doveri dell’impresa in crisi, dei creditori e delle autorità competenti
2.1 I doveri dell’impresa in crisi
2.2 I doveri dei creditori dell’impresa in crisi
2.3 I doveri delle autorità competenti nelle procedure di soluzione alla crisi di impresa
3. La gestione della crisi nelle sue fasi iniziali
3.1 La percezione della crisi di impresa
3.2 L’approccio psicologico alla crisi di impresa
3.3 Gli errori da evitare durante la gestione di una crisi di impresa
3.4 La consapevolezza delle difficoltà di una crisi di impresa
3.5 Le condizioni per il successo della soluzione alla crisi di impresa
4. Un esempio di gestione manageriale della crisi di impresa
4.1 Introduzione
4.2 L’analisi dei dati di bilancio e l’individuazione dei fattori di miglioramento
4.3 L’individuazione delle misure manageriali per il superamento della crisi
4.4 L’eventuale necessità di reimpostare l’attività imprenditoriale
4.4.1 La definizione di idea imprenditoriale, imprenditore, e le fasi di realizzazione dell’idea imprenditoriale
4.4.2 La verifica di massima dell’idea imprenditoriale e il break even point
4.4.3 La verifica dell’idea imprenditoriale con il Business plan
4.4.4 La verifica dell’idea imprenditoriale con la sua prima attuazione
4.5 Le condizioni per lo sviluppo dell'impresa
5. Il Business plan nella versione completa
5.1 Introduzione
5.2 L’Executive summary
5.3 La sezione Impresa
5.4 La sezione Prodotti
5.5 La sezione Analisi di settore
5.6 La sezione Analisi di mercato
5.7 La sezione Strategie di marketing
5.8 La sezione Struttura del management
5.9 La sezione Piano operativo
5.10 La sezione Prospetto finanziario
5.11 Conclusioni
CAPITOLO 2: IL PIANO DI RISANAMENTO
1. Quadro generale del piano di risanamento
1.1 L’impostazione del piano di risanamento
1.2 I vantaggi del piano di risanamento
1.3 Le caratteristiche della procedura del piano di risanamento, e la sua natura extragiudiziale ma non necessariamente unilaterale
1.4 Le novità apportate dal Codice della crisi di impresa (D.Lgs. 14/2019)
1.5 Le novità del D.Lgs. 136/2024
2. Le condizioni per l’attivazione della procedura del piano di risanamento
3. I contenuti e le modalità di redazione del piano di risanamento
3.1 I contenuti del piano di risanamento
3.1.1 Le tematiche da trattare nel piano
3.1.2 Le modalità di redazione del piano sul fronte dell'indicazione del debitore e delle eventuali parti correlate
3.1.3 Le modalità di redazione del piano sul fronte della descrizione delle attività e passività aziendali
3.1.4 Le modalità di redazione del piano sul fronte dell’analisi della situazione economico-finanziaria
3.1.5 Le modalità di redazione del piano sul fronte della posizione dei lavoratori
3.1.6 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle cause e dell'entità dello stato di crisi
3.1.7 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle strategie di intervento
3.1.8 Le modalità di redazione del piano sul fronte dell’elenco dei creditori, e dell’ammontare dei loro crediti
3.1.9 Le modalità di redazione del piano sul fronte dello stato delle trattative, e dell'elenco dei creditori estranei all’accordo
3.1.10 Le modalità di redazione del piano sul fronte degli apporti di nuova finanza
3.1.11 Le modalità di redazione del piano sul fronte della tempistica delle azioni da compiersi
3.1.12 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle iniziative da adottare in caso di scostamento dagli obiettivi
3.1.13 Le modalità di redazione del piano sul fronte del piano industriale
3.1.14 Le modalità di redazione del piano sul fronte dell’indicazione dei costi e dei ricavi attesi, del fabbisogno finanziario e delle relative modalità di copertura
4. Gli accordi con le parti interessate
4.1 I contenuti degli accordi con le parti interessate
4.2 L’approvazione dell’accordo di rinegoziazione dei debiti
5. L’attestazione del piano di risanamento
5.1 Le qualifiche professionali dell’attestatore
5.2 L’oggetto dell’attestazione
5.3 Le metodologie dell’attestazione
5.4 I possibili esiti dell’attestazione
5.5 La relazione di attestazione
6. Gli effetti del piano di risanamento
7. L’attuazione del piano di risanamento
APPENDICE I: QUADRO DI INSIEME DEL CODICE DELLA CRISI DI IMPRESA E DELL’INSOLVENZA (D.LGS. 14/2019)
1. Le principali novità del Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza
2. La struttura e le novità del Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza
APPENDICE II: QUADRO DI INSIEME DELLE NOVITA’ DEL DECRETO LEGISLATIVO CORRETTIVO 147/2020
APPENDICE III: QUADRO DI INSIEME DELLE NOVITA’ DEL DECRETO LEGISLATIVO CORRETTIVO 83/2022
APPENDICE IV: QUADRO DI INSIEME DELLE NOVITA’ DEL DECRETO LEGISLATIVO CORRETTIVO 136/2024
eBook in pdf di 176 pagine sull'accordo di ristrutturazione dei debiti dopo il D.lgs. 136/2024 e le sue 5 varianti.
Disciplina valida dal 28 settembre 2024
Il presente ebook, ha l’obiettivo di illustrare le regole per una delle 4 principali procedure di soluzione della crisi di impresa di natura giudiziale, ossia l’Accordo di ristrutturazione dei debiti, mentre le altre, il Piano di risanamento, il Concordato preventivo, e la Composizione negoziata della crisi di impresa, sono oggetto di altri ebook, scritti dallo stesso autore del presente testo.
Va detto però che 3 di queste soluzioni giudiziali (ad esclusione quindi della Composizione negoziata) presentano diverse affinità, a cominciare dalle condizioni di accesso, che sono le stesse della procedura di liquidazione giudiziale, e disciplinate dagli artt. 40-53 del Codice della crisi di impresa. In effetti, l’attivazione dell’Accordo di ristrutturazione dei debiti, così come del Piano di risanamento, e del Concordato preventivo, pur producendo nel corso della procedura effetti in parte diversi (più estesi per il Concordato preventivo), assicurano tutti una protezione piuttosto significativa dell’azienda in difficoltà, con la conseguenza che, almeno in condizioni normali, l’imprenditore in crisi non avrà motivi per non ricorrervi (visto che l’alternativa è la liquidazione giudiziale, o peggio, le azioni esecutive dei creditori sui beni dell’impresa in crisi).
Un secondo elemento comune tra l’Accordo di ristrutturazione e il Concordato preventivo è dato dal fatto che per entrambe le procedure occorre presentare una domanda in Tribunale, i cui contenuti sono sostanzialmente gli stessi. Ma dalla presentazione della domanda in poi le differenze non mancano, sia in termini di procedura, sia in termini di effetti, visto che per il Concordato preventivo questi sono meglio precisati, e più ampli di quelli previsti per l’Accordo di ristrutturazione.
Alla conseguente logica domanda su quale delle due procedure scegliere, si potrebbe rispondere che, in linea di massima, l’Accordo di ristrutturazione dei debiti è la soluzione da preferire quando la crisi, pur essendo grave, è ancora abbastanza gestibile, tanto che è possibile soddisfare integralmente fino al 40% dei propri debiti (o il 70% nel caso dell’Accordo di ristrutturazione agevolato), requisito non richiesto nella procedura del Concordato preventivo, pur essendo anche in quel caso ipotizzabile una ristrutturazione dei debiti.
Il Concordato preventivo diventa pertanto una opzione inevitabile quando le risorse finanziarie a disposizione dell’impresa in crisi sono inferiori al 40% dei debiti aziendali (almeno di quelli esigibili).
Ugualmente, se la necessità di protezione rappresenta per l’imprenditore in crisi la priorità, allora è consigliabile avviare il Concordato preventivo, che consente di avere un quadro più definito delle misure protettive per l’azienda in difficoltà.
L’ebook, basato su 8 capitoli e 4 appendici, inizia con un capitolo denominato “Quadro generale”, nel quale si presentano le caratteristiche salienti della procedura dell’Accordo di ristrutturazione dei debiti, sia in termini comparativi con altre soluzioni alla crisi, sia sotto il profilo dell’evoluzione della normativa, con un’attenzione particolare sulle differenze esistenti tra l’Accordo di ristrutturazione disciplinato dal Codice della crisi di impresa, e quello regolamentato dalla precedente legge fallimentare.
Segue poi un capitolo (il 2) che illustra le condizioni richieste per l’attivazione di questa soluzione concorsuale, per passare poi alla descrizione della procedura dell’Accordo di ristrutturazione, nel cui ambito sono riportate in primo luogo (Cap. 3) le indicazioni per predisporre la domanda (di omologazione dell’accordo e di accesso anticipato alla procedura dell’accordo, che eventualmente precede la prima), ed i vari documenti (piano, accordo, attestazione) necessari per l’avvio del percorso che dovrebbe portare l’impresa ad uscire dallo stato di crisi, grazie all’Accordo di ristrutturazione dei debiti.
Successivamente (Cap. 4) si trova una dettagliata descrizione delle varie fasi della procedura, che comprendono l’iscrizione della domanda (di omologazione dell’accordo, o di accesso anticipato alla procedura dell’accordo) nel registro delle imprese, l’eventuale opposizione dei creditori, le decisioni del Tribunale sulle misure cautelari e protettive, e sugli eventuali finanziamenti prededucibili richiesti dall’imprenditore in crisi, nonché sull’omologazione dell’accordo, o sull’accesso anticipato alla procedura dell’accordo, l’eventuale impugnazione della decisione del Tribunale, che spetta alla Corte di appello valutare.
Viene infine richiamato (Cap. 5) anche il procedimento che scatta a seguito della domanda di accesso anticipato alla procedura dell’Accordo di ristrutturazione dei debiti.
Conclusa la descrizione dei passaggi procedurali, si continua (Cap. 6) con l’analisi delle 5 altre varianti dell’Accordo di ristrutturazione dei debiti (accordo agevolato, accordo ad efficacia estesa, convenzione di moratoria, piano di ristrutturazione, transazione su crediti tributari e contributivi), e infine (Cap. 7) con l’indicazione puntuale degli effetti della procedura, presentando tali conseguenze in funzione dello stato di avanzamento della procedura.
Infine, vi è un capitolo (l’8) che ricorda le modalità di attuazione di questa soluzione concorsuale, una volta che la procedura è completata.
Come già anticipato, il testo si conclude con 4 appendici:
Introduzione
1. QUADRO GENERALE DELL’ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI
1.1 L’impostazione dell’accordo di ristrutturazione dei debiti
1.2 Le differenze tra accordo di ristrutturazione dei debiti e piano di risanamento
1.3 L’evoluzione della disciplina dell’accordo di ristrutturazione dei debiti
1.4 Le novità della disciplina del D.Lgs. 14/2019, come modificata dai D.Lgs. 147/2020 e 83/2022
1.5 Le novità del D.Lgs. 136/2024
2. LE CONDIZIONI PER L’ATTIVAZIONE DELLA PROCEDURA DELL’ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI
3. L’AVVIO DELLA PROCEDURA DELL’ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI
3.1 La domanda di accesso alla procedura dell’accordo di ristrutturazione dei debiti
3.1.1 Le due tipologie di domanda: omologazione dell’accordo e accesso anticipato alla procedura
3.1.2 L’individuazione del Tribunale competente
3.1.3 I contenuti della domanda di omologazione dell’accordo di ristrutturazione dei debiti
3.1.4 I contenuti della domanda di accesso anticipato alla procedura dell’accordo di ristrutturazione dei debiti
3.2 Il piano economico-finanziario
3.2.1 La disciplina e i contenuti del piano economico-finanziario
3.2.2 Le modalità di redazione del piano sul fronte dell'indicazione del debitore e delle eventuali parti correlate
3.2.3 Le modalità di redazione del piano sul fronte della descrizione delle attività e passività aziendali
3.2.4 Le modalità di redazione del piano sul fronte dell'analisi della situazione economico-finanziaria
3.2.5 Le modalità di redazione del piano sul fronte della posizione dei lavoratori
3.2.6 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle cause e dell'entità dello stato di crisi
3.2.7 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle strategie di intervento
3.2.8 Le modalità di redazione del piano sul fronte dell'elenco dei creditori, e dell’ammontare dei loro crediti
3.2.9 Le modalità di redazione del piano sul fronte dello stato delle trattative, e dell'elenco dei creditori estranei all’accordo
3.2.10 Le modalità di redazione del piano sul fronte degli apporti di nuova finanza
3.2.11 Le modalità di redazione del piano sul fronte della tempistica delle azioni da compiersi
3.2.12 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle iniziative da adottare in caso di scostamento dagli obiettivi
3.2.13 Le modalità di redazione del piano sul fronte del piano industriale
3.2.14 Le modalità di redazione del piano sul fronte dell’indicazione dei costi e dei ricavi attesi, del fabbisogno finanziario e delle relative modalità di copertura
3.2.15 Le modalità di redazione del piano per altri possibili contenuti
3.3 L’accordo di ristrutturazione dei debiti
3.3.1 I contenuti dell’accordo
3.3.2 L’approvazione dell’accordo
3.4 L’attestazione del piano e dell’accordo di ristrutturazione dei debiti
3.4.1 Le qualifiche professionali dell’attestatore
3.4.2 L’oggetto dell’attestazione
3.4.3 Le metodologie dell’attestazione
3.4.4 I possibili esiti dell’attestazione
3.4.5 La relazione di attestazione
4. LA PROCEDURA DELL’ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI A SEGUITO DELLA DOMANDA DI OMOLOGAZIONE DELL’ACCORDO
4.1 L’iscrizione della domanda di omologazione dell’accordo nel registro delle imprese
4.2 La decisione del Tribunale sulle misure cautelari e protettive, sui finanziamenti prededucibili, e sulla nomina del commissario giudiziale
4.3 L’opposizione alla domanda di omologazione dell’accordo e la rinuncia all’accordo
4.4 La modifica del piano o dell’accordo prima dell’omologazione
4.5 La decisione del Tribunale in merito all’omologazione dell’accordo e alle opposizioni
4.6 L’impugnazione della sentenza di omologazione dell’accordo
4.7 La decisione del Tribunale sulla sospensione della sentenza di omologazione dell’accordo
4.8 La decisione del Tribunale sull’impugnazione della sentenza di omologazione dell’accordo
4.9 La modifica del piano o dell’accordo dopo l’omologazione
4.10 Le condizioni per la conclusione positiva della procedura dell’accordo
5. LA PROCEDURA DELL’ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI A SEGUITO DELLA DOMANDA DI ACCESSO ANTICIPATO ALLA PROCEDURA
5.1 La decisione del Tribunale sull’accesso anticipato alla procedura dell’accordo
5.2 La decisione del Tribunale sulle misure cautelari e protettive
5.3 La revoca del provvedimento di concessione dell’accesso anticipato alla procedura dell’accordo di ristrutturazione
6. LA DISCIPLINA DELLE ALTRE VERSIONI DELL’ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI
6.1 Le 5 ulteriori versioni dell’accordo di ristrutturazione dei debiti
6.2 L’accordo di ristrutturazione agevolato
6.3 L’accordo di ristrutturazione ad efficacia estesa
6.4 La convenzione di moratoria
6.5 Il piano di ristrutturazione
6.5.1 Le caratteristiche del piano di ristrutturazione
6.5.2 La domanda per l’omologazione del piano di ristrutturazione
6.5.3 Le regole per la transazione dei crediti tributari e contributivi nel piano di ristrutturazione
6.5.4 L’inizio della procedura per l’omologazione del piano di ristrutturazione
6.5.5 La votazione dei creditori per l’approvazione del piano di ristrutturazione
6.5.6 La conclusione della procedura con l’omologazione (o meno) del piano di ristrutturazione
6.6 La transazione su crediti tributari e contributivi
7. GLI EFFETTI DELL’ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI
7.1 Quadro generale degli effetti della procedura dell’accordo di ristrutturazione dei debiti
7.2 Gli effetti della domanda di accesso anticipato alla procedura dell’accordo
7.3 Gli effetti della presentazione al Tribunale della domanda di omologazione dell’accordo
7.3.1 Quadro generale degli effetti della domanda di omologazione dell’accordo
7.3.2 La disciplina della prededucibilità
7.3.3 L’esenzione da azione revocatoria per gli atti compiuti in esecuzione dell’accordo
7.4 Gli effetti dell’omologazione dell’accordo
7.5 Gli effetti dell’impugnazione e della revoca dell’omologazione dell’accordo
7.6 Le conseguenze penali nell’ambito della procedura dell’accordo di ristrutturazione
8. L’ATTUAZIONE DELL’ACCORDO
APPENDICE I Quadro di insieme del Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza (D.Lgs. 14/2019)
APPENDICE II Quadro di insieme delle novità del Decreto Legislativo correttivo 147/2020
APPENDICE III Quadro di insieme delle novità del Decreto Legislativo correttivo 83/2022
APPENDICE IV Quadro di insieme delle novità del Decreto Legislativo correttivo 136/2024
MONITORAZIENDA Budget è un sistema di allerta preventiva interna, realizzato in Excel e semplice da utilizzare.
Il D.Lgs. n. 14 del 12/01/2019 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 38 del 14/02/2019) recante il “Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza” in attuazione della Legge 19/10/2017 n. 155, attribuisce all’imprenditore l’obbligo di dotarsi di strumenti atti alla tempestiva rilevazione dello stato di crisi e alla conseguente assunzione di idonee iniziative.
In particolare il detto codice all’art. 2 definisce il termine “crisi” come lo stato di difficoltà economico-finanziaria che rende probabile l’insolvenza dell’impresa la quale si manifesta come inadeguatezza dei flussi di cassa prospettici a far fronte regolarmente alle obbligazioni pianificate.
Inoltre l’art. 3 stabilisce i doveri del debitore individuale e quello collettivo:
Risulta quindi indispensabile per l’imprenditore, la dotazione di strumenti informatici amministrativi per l’elaborazione di budget trimestrali o semestrali al fine di controllare anticipatamente l’andamento economico-finanziario ed eventuali squilibri gestionali, allo scopo di intervenire tempestivamente, così come richiesto dalla legge.
MONITORAZIENDA Budget è un sistema di allerta preventiva interna, realizzato in Excel e semplice da utilizzare, come richiesto chiaramente dalla legge, per una indispensabile pianificazione finanziaria e reddituale, mediante l’elaborazione di budget periodici.
Aggiornamenti versione 3.0:
Il prodotto necessita di Microsoft Excel ed ha una dimensione di 630 KB (non funziona con Mac / OpenOffice).
ATTENZIONE: Per l'utilizzo del foglio excel, al primo avvio è richiesto un codice di sblocco che verrà inviato via email (si consiglia di controllare eventualmente anche lo spam).
Gli indicatori di allerta utilizzati sono quelli comunemente accettati dalla dottrina aziendalistica, in attesa che il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, come previsto dalla normativa, individui gli indicatori e le rispettive soglie di allerta, ai quali il presente software si adeguerà tempestivamente.
Il prodotto necessita di Microsoft Excel ed ha una dimensione di 361 KB.
Per navigare tra le diverse videate vi sono appositi link sui quali basta cliccare.
L’inserimento dei dati deve essere effettuato esclusivamente nei fogli:
in quanto tutte le altre videate sono di sola lettura e pertanto non è possibile modificarne i dati. Nei fogli di input su elencati, i dati devono essere inseriti esclusivamente nelle celle di colore bianco, perché tutte le altre sono protette al fine di evitare modifiche o cancellazioni di formule che potrebbero falsare le elaborazioni dei report.
In calce al FORECAST DASHBOARD è inserito un foglio di Word per annotazioni e note di commento. Per entrare nel foglio di Word e poter scrivere, è necessario fare doppio click al suo interno.
Le celle con un triangolo rosso nell’angolo superiore destro, contengono un commento esplicativo che è possibile leggere passando il cursore del mouse.
I dati anagrafici e gli importi che appaiono nelle schermate di esempio di questa guida, sono relativi ad una azienda immaginaria, come pure gli importi che sono di puro esempio.
Si consiglia di conservare un file vuoto del tool senza dati e rinominare i file utilizzati, allo scopo di evitare di cancellare tutti i dati inseriti ogni volta che si voglia fare una nuova elaborazione.
Un percorso GRATUITO per approfondire gli obblighi per imprenditori e controllori ed il ruolo dei consulenti dell’impresa nella verifica degli adeguati assetti
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Relatori: Armando Urbano, Giuseppe Pelliccioni
1. Gli obblighi per imprenditori e controllori, ed il ruolo dei consulenti dell’impresa
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Armando Urbano
Dottore commercialista, Revisore legale, Perito e Consulente Tecnico del Tribunale di Bari.
È consulente esperto in revisione legale, antiriciclaggio e privacy, con pluriennale attività di docenza in master, corsi formativi, seminari di studio e convegni per Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili.
È autore di libri e di diverse pubblicazioni per riviste specializzate.
Giuseppe Pelliccioni
Phd, ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Mercati e Intermediari Finanziari presso l’Università di Bologna.
È managing director di Scouting Capital Advisors, uno dei principali advisor italiani nell’ambito dei servizi di Corporate Finance, con particolare riferimento alle operazioni di Merger & Acquisition (M&A), Capital Market e Private Debt.
È membro del Consiglio di Amministrazione di Tra Partners Scouting SIM, family office del gruppo Scouting Capital Advisors.
È autore e coautore di pubblicazioni di carattere scientifico in ambito bancario.
La bancarotta fraudolenta: connessioni fiscali e societarie.
eBook in pdf di 168 pagine.
Il presente lavoro mira a fornire un’analisi snella, ma allo stesso puntuale, delle fattispecie penali di Bancarotta fraudolenta nelle varie classificazioni (propria e impropria) e declinazioni (patrimoniale, documentale, prefe-renziale), in linea con l’importante evoluzione normativa e giurisprudenziale registrata in materia e, soprattutto, con una comune chiave di lettura: mettere in evidenza come tali fattispecie criminali siano fortemente permeate da rilevanti questioni tecnico-normative che governano la materia fiscale, contabile e societaria.
È, infatti, nota la stretta correlazione che esiste tra le vicende di natura fallimentare e la materia fiscale data la naturale derivazione della quasi totalità dei fatti di bancarotta da dati ed elementi riferiti alla gestione amministrativa e contabile dei soggetti, persone fisiche e giuridiche, coinvolti.
Per tali ragioni, dopo aver dato atto della rilevante “ristrutturazione” subita dalla disciplina fallimentare ad opera del nuovo Codice della crisi d’Impresa e dell’Insolvenza approvato con il D.lgs. n. 14/2019, l’analisi si è concentrata sul rapporto tra tali fattispecie e i cc.dd. “Reati tributari”, disciplinati dal D.lgs. 10 marzo 2000, n. 74, anche nella considerazione che tale rapporto è, da sempre, oggetto di particolare attenzione sia da parte della dottrina, che della giurisprudenza dominanti.
In questo senso, quindi, si è dato rilievo al rapporto tra fattispecie, giacché, come si vedrà meglio infra, sussistono profili di incertezza in relazione all’applicabilità del concorso tra reati tributari e fallimentari determinati, oltre che dalla presenza di un dato letterale non unanimemente condiviso dalla giurisprudenza di legittimità, anche da elementi di diversità tra fattispecie che incidono sia sull’identità del fatto che sull’identità di struttura e di tutela del bene giuridico.
Hanno assunto centralità di analisi, poi, anche i profili legati al rapporto che lega le misure ablatorie in materia penal-tributaria e lo sviluppo della procedura fallimentare dal momento che la Suprema Corte, in una recente posizione di natura nomofilattica, non ha individuato alcuna preclusione riferita all’operatività del sequestro finalizzato alla confisca dei beni attratti alla massa fallimentare per i reati tributari.
Parimenti, nello sviluppo del lavoro si è esaminato il rapporto tra le fattispecie fallimentari e i reati societari alla ricerca di una puntuale definizione della linea di demarcazione fra le fattispecie di reato che si manifestano attraverso la commissione di un fatto di false comunicazioni sociali e la materia fallimentare.
Sintesi
1. Origini ed evoluzione della fattispecie: dalla Legge fallimentare al nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’Insolvenza
1.1 Le origini della fattispecie di bancarotta fallimentare: cenni
1.2 L’evoluzione del quadro normativo: dalla Legge fallimentare del 1942 al nuovo Codice della Crisi di Impresa e dell’Insolvenza (CCII)
1.3 Le persistenti criticità di funzionamento e l’istituzione della Commissione Bricchetti
1.4 Raccordo tra vecchio e nuovo regime
2. La bancarotta: classificazioni e concetti chiave
2.1 Considerazioni introduttive
2.2 Le diverse classificazioni del reato
2.2.1 La bancarotta come reato contro l’economia pubblica
2.2.2 La bancarotta come reato contro l’amministrazione della giustizia
2.2.3 La bancarotta come reato contro il patrimonio
2.2.4 La definitiva teoria della pluri-offensività della bancarotta
2.3 La differenza tra bancarotta propria e impropria
2.4 I concetti chiave: fallimento, insolvenza e dissesto
2.5 (Segue…) La disciplina penale del “concorso” in rapporto alla causazione del dissesto
2.6 Dissesto e “False comunicazioni sociali”
2.7 Le altre classificazioni generali: Pre e Post fallimentare, fraudolenta, semplice, patrimoniale (o per distrazione), documentale, preferenziale
3. La bancarotta fraudolenta propria patrimoniale
3.1 Le norme a raffronto
3.2 La Bancarotta fraudolenta patrimoniale
3.3 L’oggetto materiale del reato
3.4 Elemento soggettivo
3.5 (Segue…) Sull’accertamento della condotta fraudolenta: i cc.dd. “Indici di fraudolenza”
3.6 I soggetti della bancarotta propria
3.6.1 Introduzione
3.6.2 La fallibilità dell’imprenditore agricolo
3.6.3 I soci di s.n.c. e s.a.s. 46
3.6.4 I soggetti esclusi: dal concetto di “piccolo imprenditore” a quello di “impresa minore”
3.7 Le singole condotte (la distruzione, l’occultamento, la dissimulazione, la distrazione e la dissipazione)
3.7.1 Definizione dei concetti
3.7.2 L’ipotesi di utilizzo dei beni per finalità diverse da quelle aziendali
3.7.3 La sottrazione di un bene in noleggio o leasing o comprato con riserva della proprietà
3.7.4 Uscita di un bene dal patrimonio aziendale senza adeguata contropartita
3.7.5 Esposizione e riconoscimento di passività inesistenti
3.7.6 La prosecuzione dell’attività commerciale della società fallita
4. La bancarotta fraudolenta propria documentale
4.1 Le norme a raffronto
4.2 La Bancarotta fraudolenta documentale
4.3 Le singole condotte previste dall’art. 216, comma 1, n. 2, Legge fallimentare (la sottrazione, la distruzione e la falsificazione)
4.4 I soggetti del reato (l’amministratore di diritto e quello di fatto)
4.5 L’elemento soggettivo della bancarotta fraudolenta documentale e post-fallimentare
4.6 (Segue…) Circa l’ipotesi di omessa tenuta di scritture e libri contabili
5. La bancarotta fraudolenta propria preferenziale
5.1 Le norme a raffronto
5.2 La Bancarotta preferenziale: premessa
5.3 La condotta tipica
5.4 (Segue…) L’ipotesi del pagamento dei debiti della società verso l’amministratore
5.5 (Segue…) Il caso della restituzione ai soci di conferimenti in denaro, versamenti in conto capitale e finanziamenti
5.6 (Segue…) La restituzione dei conferimenti in conto futuro aumento capitale
5.7 L’elemento soggettivo della bancarotta preferenziale
6. La bancarotta fraudolenta impropria
6.1 Le norme a raffronto
6.2 Considerazioni introduttive
6.3 La bancarotta da reato societario (art. 223, comma 2, n. 1, Legge fallimentare, ora art. 329 CCII)
6.3.1 Descrizione della fattispecie
6.3.2 I soggetti attivi
6.3.2.1 Introduzione
6.3.2.2 L’evoluzione dei modelli di governance societari
6.3.2.3 Gli amministratori
6.3.2.4 I direttori generali
6.3.2.5 I sindaci 0
6.3.2.6 L’individuazione dei soggetti di fatto (l’art. 2639 c.c.)
6.3.3 La responsabilità dei soggetti attivi
6.3.3.1 Concetti preliminari
6.3.3.2 La responsabilità omissiva
6.3.3.3 La responsabilità dei sindaci
6.3.3.4 Cenni relativi a liquidatori e direttori generali
6.3.3.5 La responsabilità del professionista
6.3.3.6 La possibile responsabilità dei revisori contabili
6.3.3.7 L’esclusione della responsabilità penale per il Sindaco dell’ente locale socio unico della partecipata fallita
6.3.4 L’elemento soggettivo
6.4 Causazione del fallimento della società “con dolo” o “per effetto di operazioni dolose” (art. 223, comma 2, n. 2, della Legge fallimentare, ora art. 329 CCII)
6.4.1 Premessa 9
6.4.2 Caratteristiche della fattispecie cagionata “con dolo” o con “operazioni dolose”
6.4.3 (Segue…) La rilevanza penal-fallimentare del sistematico inadempimento delle obbligazioni tributarie e previdenziali da parte della società
6.4.4 Le condotte poste in essere nell’ambito di un gruppo societario
6.4.5 (Segue…) Le questioni connesse al cd. cash pooling
6.4.6 Assoggettabilità al fallimento della società incorporata in caso di fusione
6.4.7 La responsabilità penale dei casi di affitto d’azienda
6.4.8 Elemento soggettivo
7. Connessioni tra sistemi sanzionatori
7.1 Premessa
7.2 Il rapporto tra reati fallimentari e reati tributari
7.2.1 La naturale correlazione tra reati fiscali e fallimentari
7.2.2 (Segue…) Sulla competenza del giudice speciale (tributario) all’accertamento del credito fallimentare
7.2.3 La relazione tra la Bancarotta patrimoniale e il reato di “Sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte” di cui all’art. 11 D.lgs. n. 74/2000
7.2.4 L’occultamento o distruzione di documenti contabili ex art. 10 D.lgs. n. 74/2000 e la Bancarotta documentale
7.2.5 Il rapporto tra la Bancarotta e i reati di frode fiscale
7.2.6 Il rapporto tra la Bancarotta e i reati di omesso versamento delle imposte
7.2.7 Il dibattito intorno alla possibile duplicazione della misura cautelare in caso di concorso di reati
7.3 La relazione tra reati fallimentari e societari
7.3.1 Premessa
7.3.2 Sul reato di “False comunicazioni sociali” ex art. 2621 c.c.
7.3.3 Rapporto tra fattispecie
Bibliografia