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Che cos’è il Business Plan? Quali sono le finalità per cui viene redatto? Quali i vantaggi che se ne ottengono? Chi sono i soggetti coinvolti?
A questi e molti altri interrogativi risponde questa guida pratica, illustrando in maniera compiuta le varie fasi del processo di business planning.
Scrivere un Business Plan significa innanzitutto imparare a ragionare in termini strategici, definire in maniera chiara il modello di business, i fattori critici di successo e gli elementi alla base del vantaggio competitivo della propria azienda.
In questo senso, il Business Plan rappresenta un potente strumento di analisi per la definizione di strategie intenzionali.
Consapevole di ciò, l’Autore, attraverso la descrizione del contenuto tipico del Business Plan, individua i fattori essenziali di un’azienda di successo e fornisce preziosi consigli per sfruttare al massimo le opportunità che esistono nel settore prescelto, focalizzando l’attenzione sulle leve del marketing e sui possibili competitor, enza perdere di vista i rischi che potrebbero manifestarsi.
Disponibili online: un applicativo in Excel per sviluppare il proprio Business Plan e due approfonditi corsi su slide, dedicati alla creazione del piano industriale e del piano economico e finanziario.
Questa nuova edizione è stata integrata con strumenti di analisi per gestire situazioni di crisi.
Sebastiano Di Diego
Dottore commercialista e business consultant. Ceo e founding partners di Network Advisory, assiste imprenditori e startupper nella definizione e implementazione della strategia aziendale, applicando il modello Imprenditore Smart©.
1 Introduzione al business plan
1.1 Che cos’è il business plan?
1.2 Quali sono le finalità per cui viene redatto un business plan?
1.2.1 Finalità esterne
1.2.2 Finalità interne
1.3 Quali sono i vantaggi che si ottengono dalla redazione di un business plan?
1.3.1 Tendenza a pensare in modo sistematico e a definire strategie intenzionali
1.3.2 Preparazione al confronto con il mercato finanziario
1.3.3 Individuazione degli obiettivi del sistema incentivazione
1.4 Chi lo elabora e chi partecipa?
1.5 A chi è rivolto? A chi serve?
1.6 Quali sono le fasi del planning process?
1.6.1 Valutare la situazione
1.6.2 Sviluppare la mission
1.6.3 Preparazione del lavoro
1.6.4 Definizione degli obiettivi
1.6.5 Elaborazione del business plan
1.6.6 Fissare gli obiettivi delle risorse umane
1.6.7 Monitoraggio del processo
2 L’importanza del business plan per affrontare la crisi generata dal Covid
2.1 Premessa
2.2 11 modi per prepararsi alla recessione post Covid
2.3 Il progetto di risanamento
2.4 Stabilizzazione della crisi
2.5 Leadership e costrizione dell’impegno
2.6 Il supporto degli stakeholders
2.7 Focus strategico
2.8 Cambiamento organizzativo
2.9 Miglioramenti nei processi critici
2.10 Ristrutturazione finanziaria
3 Executive Summary
3.1 Perché questa sezione è importante?
3.2 Visualizzate il vostro lettore
3.3 I due tipi di Executive Summary
4 Company Description
4.1 Premessa
4.2 Descrivete la storia dell’azienda e la fase di sviluppo
4.3 La strategia realizzata
5 Business idea e intenzioni strategiche
5.1 Premessa
5.2 La business idea
5.2.1 I fattori essenziali per avviare un’azienda di successo
5.2.2 Le idee geniali sono sufficienti?
5.2.3 Idee imprenditoriali innovative
5.2.4 Le domande chiave a cui deve rispondere una business idea
5.3 Le intenzioni strategiche
5.4 La posizione strategica
5.4.1 La posizione strategica definisce cosa fate....................................... 94
5.4.2 Una posizione strategica definisce anche ciò che non bisogna fare
5.4.3 La posizione strategica non è la pubblicità
5.4.4 Che tipi di posizione strategica ci sono?
5.4.5 Caratteristiche delle principali strategie di base
5.5 L’analisi SWOT
5.5.1 Punti di forza (Strengths)
5.5.2 Punti di debolezza (Weaknesses)
5.5.3 Opportunità (Opportunities)
5.5.4 Minacce (Threats)
5.5.5 Il cross check dei dati
5.5.6 La matrice TOWS
6 Analisi degli scenari e Covid-19
6.1 Premessa
6.2 Perché l’analisi degli scenari è così essenziale oggi?
6.3 Elementi chiave dell’analisi degli scenari
6.4 Prepararsi a ritornare alla normalità
6.5 Lezioni per il futuro
6.6 Suggerimenti
7 L’analisi del settore
7.1 La vostra attività e il settore industriale
7.1.1 Analisi PEST
7.2 Il settore
7.3 La descrizione del settore
7.3.1 Le caratteristiche economiche dominanti del settore
7.4 La struttura del settore
7.5 I fattori per competere con successo nel settore
7.6 Le tendenze del settore
7.7 Le opportunità strategiche che esistono nel settore
8 Il mercato target
8.1 Premessa
8.2 Valutare le dimensioni e la crescita del mercato
8.3 Definite il vostro target di mercato
8.4 Spiegate le motivazioni dei clienti e i modelli di acquisto
9 La concorrenza
9.1 Conosci chi hai contro
9.2 Posizione competitiva
9.3 Valutate a fondo la concorrenza
9.4 Gli altri fattori che influenzano la vostra capacità di competere
9.5 La competizione futura
10 Il piano di marketing e la strategia di vendita
10.1 Come pensate di raggiungere e convincere i vostri clienti?
10.2 Il messaggio della tua azienda
10.3 Le quattro P del marketing
10.4 La customer value
10.5 Il posizionamento competitivo
10.6 Utilizzate i 4 livelli di soddisfazione per fidelizzare i vostri clienti
10.7 La vostra comunicazione deve far appello all’ “old brain” dei vostri clienti
11 Le operations
11.1 Come gestite la vostra azienda da un punto di vista operativo
11.2 Le vostre operations
11.3 Fatelo in maniera semplice
11.4 Sottolineate i vostri vantaggi operativi
11.5 Affrontare le sfide attuali o potenziali
11.6 Operations innovative
12 Action plan, rischi ed exit strategy
12.1 Action plan
12.2 La valutazione dei rischi
12.3 Esplorate le strategie di uscita
13 Struttura manageriale
13.1 Premessa
13.2 Gli organi societari
13.3 Il management
13.4 Una visione d’insieme delle altre risorse umane
13.5 Responsabilità sociale
13.6 Rendete brillanti le vostre stelle
14 Le proiezioni economico-finanziarie
14.1 I numeri sono il riflesso delle vostre decisioni
14.2 Le c.d. assumptions
14.3 Il conto economico previsionale
14.4 Lo stato patrimoniale previsionale
14.5 Il rendiconto finanziario previsionale
14.6 La predisposizione del conto economico e dello stato patrimoniale previsionale
14.6.1 Alcuni consigli pratici prima di iniziare il lavoro
14.7 Un esempio per capire meglio
14.7.1 Le assumptions
14.7.2 La costruzione del conto economico previsionale fino al reddito operativo al netto degli interessi sulle passività consolidate
14.7.3 La costruzione dello stato patrimoniale e determinazione del fabbisogno finanziario aggiuntivo
14.7.4 La chiusura del conto economico
14.7.5 La chiusura dello stato patrimoniale
14.7.6 La costruzione del rendiconto finanziario previsionale
14.8 Analisi di sensitività
15 La valutazione del business plan
15.1 Premessa
15.2 La convenienza economica
15.3 Sostenibilità finanziaria
15.4 Coerenza
15.5 Attendibilità
16 La valutazione dell’azienda e della start up
16.1 Premessa
16.2 Come si determina il valore di un’azienda?
16.3 Il metodo DCF – Discounted cash flow
16.4 Il metodo dei multipli
16.5 La valutazione delle start up
17 Il private equity
17.1 Premessa
17.2 Che cos’è il private equity?
17.3 Quali sono le differenze rispetto al finanziamento bancario?
17.4 Chi svolge l’attività di private equity?
17.5 I fondi di private equity
17.6 Il private equity è adatto per tutte le imprese?
17.7 Quanto è opportuno considerare l’ingresso del private equity?
17.8 Che cosa può portare un private equity?
17.9 Che cosa cerca il private equity?
17.10 La selezione del private equity
17.11 Quali sono le fasi del processo d’investimento di un private equity?
17.12 Quali sono le forme di exit più diffuse?
18 Consigli utili per chi vuol creare una start up innovativa
18.1 Premessa
18.2 La nozione di start up innovativa
18.3 Le start up a vocazione sociale
18.4 Le start up innovative turistiche
18.5 Le start up innovative in ambito energetico
18.6 Disciplina di favore
18.7 La costituzione della start up innovativa
18.8 Le agevolazioni fiscali per gli investitori
18.9 Il work for equity
18.10 Le stock option
18.11 Il crowdfunding
18.12 Il credito bancario
18.13 L’ICE
18.14 Le conseguenze della crisi
18.14.1 Il regime delle perdite di esercizio
18.14.2 La gestione della crisi d’impresa
Contenuti online
• Corsi su slide
• Applicativo Excel per il business plan
• Guida all’utilizzo del modello di business plan
L’istituto della società di mutuo soccorso disciplinato dalla Legge n° 3818 del 1886 è stato riformato per la prima volta dall’articolo 23 del Decreto-Legge n° 179 del 2012.
Nonostante la riforma non chiarisca tutti i dubbi che derivano da questa normativa, soprattutto quelli legati alle modalità di gestione di questo tipo speciale di società, essa è importante perché rappresenta la rivitalizzazione di un antico ma mai abrogato istituto che potrebbe rappresentare un importante canale di finanziamento privatistico per le prestazioni sanitarie e socio-assistenziali a favore dei soci e dei loro familiari, specie se i contributi versati alla società sono incentivati da opportune agevolazioni fiscali.
Ulteriori novità per le società di mutuo soccorso sono state introdotte dalla riforma del terzo settore contenuta nei Decreti Legislativi n° 112 e 117 del 2017 in forza dei quali queste società diventano sempre enti del terzo settore (ETS) ed, in certi casi, anche imprese sociali.
Questo volume, frutto di un’intensa attività di docenza in corsi universitari, consulenza e formazione in azienda, si caratterizza per una presentazione del Business Process Management di taglio fortemente applicativo.
Dopo aver individuato le caratteristiche dell’approccio per processi, vengono analizzate le fasi attraverso le quali si articolano i progetti di reingegnerizzazione dei processi di business; l’adozione di una metodologia standard per la modellazione dei processi aziendali consente di sviluppare sistemi informativi con funzionalità intuitive per la mappatura e la simulazione delle performance di processo.
Roberto Candiotto, Silvia Gandini
sono docenti di Organizzazione aziendale, Business Information Management e Sistemi informativi aziendali presso l’Università del Piemonte Orientale.
Il volume si pone quale strumento pratico, articolato in domande e risposte, utile al Professionista per affrontare le questioni relative all’istituto della fideiussione bancaria.
In particolare, viene analizzata un’ampia casistica in materia di nullità della fideiussione, ponendo al centro la figura del garante; sono infatti analizzate le diverse modalità di tutela del soggetto “debole”, che si trovi a subire l’invalidità dell’atto fideiussorio.
La trattazione sostanziale di casi pratici viene completata dall’analisi degli aspetti procedurali.
Monica Mandico
Avvocato, Founder di Mandico&Partners. Gestore della Crisi, DPO e advisor di 231/01. Autrice di libri sul diritto bancario e finanziario, sovraindebitamento e GDPR. Presidente del Centro Tutele Consumatori e Imprese. Docente di corsi di formazione accreditati dall’Università e dagli ordini professionali.
Quesito 1. Quali sono gli elementi costitutivi di una fideiussione?
1.1. Contenuto e caratteristiche
Quesito 2. Qual è la natura giuridica della fideiussione?
2.1. La garanzia è personale
2.2. La garanzia è accessoria
2.3. La garanzia è solidale
2.4. La fideiussione omnibus nei rapporti bancari, prima e dopo la L. 194/92. Presupposti per eccepire l’invalidità
2.5. Fideiussione e contratto autonomo di garanzia. Le eccezioni proponibili dal garante
2.6. L’applicabilità dell’art. 1341, cpv c.c. alle garanzie fideiussorie
2.7. L’applicabilità della disciplina consumeristisca alla fideiussione
2.8. Annullabilità della fideiussione per conflitto d’interessi
Quesito 3. La fideiussione su schema ABI è nulla?
3.1. Il modulo fideiussorio redatto su schema ABI
Quesito 4. Quali sono le clausole della fideiussione in contrasto con la L. 297/90?
4.1. Le istruttorie di Banca d’Italia e il parere dell’AGCM sull’intesa bancaria anticoncorrenziale in tema di fideiussioni omnibus
Quesito 5. Che rapporto c’è tra la fideiussione omnibus e la normativa antitrust?
5.1. L’illecito Antitrust. Public enforcement e Private enforcement
5.2. La tutela del cliente che subisce l’illecito antitrust
5.3. La cassazione a Sezioni Unite del 2005 e la tutela dei contratti “a valle”
Quesito 6. Qual è la posizione della giurisprudenza sulle fideiussioni conformi allo schema ABI?
6.1. La risposta al quesito può rintracciarsi nell’Ordinanza della Cassazione Civile Sezione I, 12 dicembre 2017, n. 29810
6.2. Il provvedimento dell’Autorità Antitrust e la sua valenza di “prova privilegiata”. Onere della prova
Quesito 7. Quali sono gli effetti dell’intesa anticoncorrenziale “a monte” sul modulo fideiussorio redatto in modo conforme allo schema ABI?
7.1. La sorte delle fideiussioni conformi allo schema ABI del 2003
7.2. Nullità parziale o totale delle fideiussioni. Come difendere il fideiussore
7.3. La tutela risarcitoria
Quesito 8. quali sono i termini processuali per sollevare l’eccezione di nullità?
8.1. La rilevabilità d’ufficio dell’eccezione di nullità delle clausole del modello fideiussorio redatto su schema ABI
Quesito 9. Le contestazioni sulle fideiussioni omnibus si estendono anche alle fideiussioni specifiche?
9.1. Fideiussione in forma specifica
In un contesto così incerto e negativo causato dal Covid-19, centinaia di migliaia di imprenditori, artigiani, commercianti, esercenti pubblici, professionisti si sono trovati in Italia, nell’arco di pochi giorni, a dover interrompere il loro lavoro. Ripartire è stato ancora più difficile, tra maggiori costi, dovuti alle misure di sicurezza e alle conseguenze della forzata inattività, e minori ricavi, per la generale caduta del reddito, e l’inevitabile cautela dei clienti.
Di fronte a questo scenario, questa guida intende aiutare tutti gli operatori economici (Pmi, piccoli imprenditori di industria, artigianato, commercio, agricoltura, servizi, e lavoratori autonomi), ed i professionisti che li sostengono, a trovare il percorso più idoneo per il superamento della crisi.
Dopo aver preso atto delle più autorevoli previsioni sul futuro dell’economia (cap. 1), il testo si focalizza sull’analisi delle cause della crisi di impresa (cap. 2), la cui conoscenza, non solo consente di reagire meglio (cap. 3), ma soprattutto permette di individuare quelle misure organizzative e gestionali per il rilancio dell’attività, che costituiscono l’oggetto del cap. 4. Nello sforzo teso al rilancio, è giusto avvalersi delle misure messe in campo dal Governo (cap. 5), senza dimenticare quelle di sicurezza sanitaria (cap. 6), e per meglio attuare le misure è una buona idea seguire la metodologia del Business Plan, descritta in modo pratico nel cap. 7.
Se tutte queste iniziative non fossero sufficienti, non c’è nulla di male nell’avvalersi delle soluzioni alla crisi di impresa, tanto più che esse consentono di continuare l’attività imprenditoriale o professionale. Ecco dunque che l’autore, dopo aver richiamato le novità sulle procedure concorsuali (cap. 8), illustra in modo semplice quelle destinate ai piccoli operatori economici, ossia l’accordo di composizione della crisi (cap. 9) e la liquidazione del patrimonio (cap. 10), per passare poi alle soluzioni previste dal R.D. 267/42 per le Pmi, ovvero il piano di risanamento (cap. 11), l’accordo di ristrutturazione dei debiti (cap. 12), il concordato preventivo (cap. 13).
Attraverso la messa a disposizione di materiale online, viene garantito l’aggiornamento del testo in merito alla conversione in legge del Decreto Rilancio.
MASSIMILIANO DI PACE
È docente universitario dal 1998, e insegna International Trade all’Università di Tor Vergata dal 2010. Ha lavorato in 16 paesi esteri in 5 continenti, ed in qualità di Professore straordinario ha coordinato 2 Mba, uno in Inglese e uno in Russo, oltre a un Bachelor in Spagnolo. Ha pubblicato una ventina di libri in diritto di impresa, economia e politica economica, politiche e diritto comunitario, e oltre 1.100 articoli, di cui più della metà in quotidiani, ed i restanti in riviste economico-giuridiche. Ha svolto docenze presso una decina di università e oltre 1.000 giornate di formazione in un centinaio di enti, tra cui le principali associazioni di categoria, le Camere di Commercio e il mondo della Pa, in materie economiche, aziendali e giuridiche.
PARTE I - COSA CI RISERVA IL FUTURO
CAPITOLO 1 - Le previsioni economiche dopo la crisi del Covid-19
1. Sono utili le previsioni?
1.1 Un esempio dell’inutilità delle previsioni: la pandemia da Covid-19
1.2 Come prepararsi all’imprevedibile
1.3 Perché le previsioni economiche possono essere sbagliate
2. Le previsioni dell’Ocse
2.1 Le previsioni dell’Ocse per l’economia mondiale di giugno 2020
2.2 Le previsioni dell’Ocse per l’Italia di giugno 2020
3. Le previsioni della Commissione europea
3.1 Le previsioni della Commissione europea per l’Ue di maggio 2020
3.2 Le previsioni della Commissione europea per l’Italia di maggio 2020
4. Le previsioni del Fmi
4.1 Le previsioni del Fmi per l’economia mondiale di aprile e giugno 2020
4.2 Le previsioni del Fmi per l’Italia di aprile e giugno 2020
5. Conclusioni
PARTE II - CAPIRE LA CRISI DI IMPRESA PER POTERLA SUPERARE
CAPITOLO 2 - Conoscere la crisi di impresa per reagire efficacemente
1. Rendersi conto della crisi di impresa
1.1 Cominciamo a parlarne della crisi di impresa
1.2 Le tappe per conoscere e capire la crisi di impresa
2. I sintomi della crisi di impresa
2.1 I diversi settori in cui si manifestano i sintomi della crisi di impresa
2.2 I sintomi della crisi nella vendita dei beni e servizi e nel marketing
2.3 I sintomi della crisi nell’acquisizione dei fattori della produzione
2.4 I sintomi della crisi nella produzione dei beni e servizi
2.5 I sintomi della crisi nella logistica
2.6 I sintomi della crisi nella gestione finanziaria
2.7 I sintomi della crisi nella gestione del personale
2.8 I sintomi della crisi nell’amministrazione e contabilità
2.9 I sintomi della crisi nei rapporti con il Fisco e altre Pa
2.10 I sintomi della crisi nella comunicazione e nella gestione legale
2.11 I sintomi della crisi nell’organizzazione
3. Gli indicatori della crisi di impresa
3.1 L’origine degli indicatori della crisi di impresa del Cndcec
3.2 L’impostazione degli indicatori della crisi di impresa del Cndcec
3.3 La tipologia e i valori degli indicatori della crisi di impresa del Cndcec
3.4 Gli indicatori dell’analisi di bilancio che possono rilevare la crisi di impresa
4. La valutazione della gravità della crisi di impresa
5. La definizione giuridica della crisi di impresa
6. L’analisi delle cause della crisi di impresa
6.1 Le difficoltà dell’analisi della cause della crisi di impresa
6.2 Le principali cause della crisi di impresa
6.3 La metodologia per l’individuazione delle cause della crisi di impresa
7. Le possibili conseguenze della crisi di impresa
CAPITOLO 3 - Reagire alla crisi di impresa
1. Come reagire a una crisi di impresa?
1.1 La reazione alla crisi di impresa come sfida
1.2 I possibili esiti della reazione alla crisi di impresa
1.3 I possibili atteggiamenti nei confronti della crisi di impresa
2. Gli errori da evitare nella reazione alla crisi di impresa
3. Le difficoltà nella gestione di una crisi di impresa
4. Gli aspetti psicologici della reazione alla crisi di impresa
4.1 La reazione psicologica alla crisi di impresa
4.2 I motivi per un approccio adeguato alla crisi di impresa
5. Il percorso corretto per reagire alla crisi di impresa
6. I doveri dell’operatore economico in crisi
7. Le condizioni per uscire dalla crisi di impresa
8. I possibili risultati della reazione alla crisi di impresa
PARTE III - SUPERARE LA CRISI DI IMPRESA CON IL RILANCIO DELL’ATTIVITÀ IMPRENDITORIALE O PROFESSIONALE
CAPITOLO 4 - Le misure organizzative e gestionali per superare la crisi di impresa
1. Quadro generale delle iniziative per il superamento della crisi di impresa
2. La reimpostazione dell’idea imprenditoriale
2.1 La definizione di idea imprenditoriale
2.2 Le decisioni da prendere per reimpostare l’idea imprenditoriale
2.3 Le decisioni sul prodotto
2.3.1 La decisione se cambiare o meno il prodotto
2.3.2 Le decisioni relative ai prodotti
2.3.3 Le decisioni relative ai servizi
2.3.4 Le decisioni sulle caratteristiche del prodotto
2.3.5 Le decisioni sulle dimensioni del prodotto
2.3.6 Le decisioni sul nome del prodotto
2.3.7 Le decisioni sulla confezione del prodotto
2.3.8 I fattori da considerare per le decisioni relative al prodotto
2.4 Le decisioni sul prezzo
2.4.1 Le decisioni relative ai prezzi
2.4.2 Le decisioni sulla valuta del prezzo
2.4.3 Le decisioni sul rapporto del prezzo con i costi
2.4.4 Le decisioni sul rapporto del prezzo con quello dei concorrenti
2.4.5 I fattori da considerare per le decisioni relative al prezzo
2.5 Le decisioni sulla scelta del mercato e dei canali commerciali
2.5.1 Le decisioni relative alla place policy
2.5.2 Le decisioni relative al mercato
2.5.3 Le decisioni relative ai canali commerciali
2.5.4 I fattori da considerare per le decisioni relative alla place policy
2.6 Le decisioni sulla promozione
2.6.1 Le decisioni relative alla promozione
2.6.2 Le decisioni relative alle iniziative promozionali
2.6.3 Le decisioni relative alla pubblicità
2.6.4 Le decisioni relative alla comunicazione aziendale
2.6.5 I fattori da considerare per le decisioni relative alla promozione
3. Le misure per la vendita dei beni e servizi
4. Le misure per l’acquisizione dei fattori della produzione
5. Le misure per la produzione dei beni e servizi
6. Le misure per la logistica
7. Le misure per la gestione finanziaria
8. Le misure per la gestione del personale.
9. Le misure per l’amministrazione e la contabilità
10. Le misure per i rapporti con il Fisco e altre Pa
11. Le misure per la comunicazione
12. Le misure per la gestione legale
13. Le misure per l’organizzazione e l’ingresso di nuove figure
14. Conclusioni.
CAPITOLO 5 - Le misure di sostegno agli operatori economici per la crisi del Covid-19
1. L’evoluzione dell’epidemia da Covid-19 e la reazione del Governo italiano
1.1 La nascita dell’epidemia da Covid-19
1.2 I sintomi della malattia Covid-19
1.3 Le prime reazioni in Italia all’epidemia da Covid-19
1.4 La reazione del Governo italiano di fronte all’epidemia da Covid-19
1.5 La reazione del Governo italiano di fronte alla crisi dell’economia
2. Breve presentazione dei Decreti Legge 18/2020, 23/2020, 34/2020 con le misure di sostegno dell’economia
3. Le misure di sostegno in campo finanziario
3.1 Quadro generale delle misure in campo finanziario
3.2 Il prestito decennale per tutti di 30.000 euro con garanzia totale e gratuita
3.3 Il prestito per Pmi con garanzia gratuita del Fondo centrale di garanzia per le Pmi
3.4 Il prestito per tutti con garanzia a pagamento della Sace (Garanzia Italia)
3.5 Il contributo a fondo perduto per gli esercenti attività di impresa e di lavoro autonomo
3.6 Il mantenimento delle linee di credito per le imprese e la moratoria sui prestiti
4. Le misure di sostegno in campo lavorativo e occupazionale
4.1 Quadro generale delle misure in campo lavorativo e occupazionale
4.2 L’ampliamento del campo di applicazione degli ammortizzatori sociali
4.2.1 Quadro generale delle misure
4.2.2 La Cassa integrazione per effetto della crisi da Covid-19
4.2.3 La possibilità di passare dalla Cassa integrazione straordinaria a quella ordinaria
4.2.4 La Cassa integrazione in deroga per effetto della crisi da Covid-19
4.3 I doveri del datore di lavoro per il rispetto dei protocolli di sicurezza sanitaria e la sorveglianza sanitaria dei lavoratori
4.3.1 Quadro generale delle misure
4.3.2 L’applicazione dei protocolli di sicurezza sanitaria
4.3.3 La sorveglianza sanitaria per i lavoratori a rischio
4.4 Le misure di sostegno per l’applicazione dei protocolli di sicurezza sanitaria
4.4.1 Quadro generale delle misure
4.4.2 I contributi alle imprese per la sicurezza e il potenziamento dei presidi sanitari
4.4.3 Le misure di sostegno alle imprese per la riduzione del rischio da contagio nei luoghi di lavoro
4.4.4 Il credito di imposta per l’adeguamento degli ambienti di lavoro alle disposizioni di sicurezza sanitaria
4.4.5 Il credito di imposta per la sanificazione degli ambienti di lavoro
4.5 Le misure per il blocco dei licenziamenti e la flessibilità nei contratti di lavoro
4.5.1 Quadro generale delle misure
4.5.2 Il blocco dei licenziamenti
4.5.3 La possibilità di rinnovare o prorogare i contratti a tempo determinato
4.6 Le misure per lo smartworking nel settore privato
5. Le misure di sostegno in campo fiscale
5.1 Quadro generale delle misure in campo fiscale
5.2 Il credito di imposta per i canoni di locazione di botteghe e negozi
5.3 Il credito di imposta per i canoni di locazione dei luoghi di lavoro
5.4 La riduzione dell’Irap
5.5 L’esenzione dall’Imu per il settore turistico
5.6 L’esonero dalla Tosap per le imprese di pubblico esercizio
5.7 La disapplicazione degli Isa per il periodo di imposta 2020
6. Le misure di sostegno in campo legale
6.1 Quadro generale delle misure in campo legale
6.2 La sospensione degli obblighi civilistici per la riduzione del capitale sociale
6.3 La deroga al principio della continuità dell’attività aziendale per la valutazione delle voci contabili
6.4 La deroga al principio della postergazione dei prestiti dei soci della Srl e della capogruppo
CAPITOLO 6 - Le misure di sicurezza sanitaria per l’epidemia da Covid-19 destinate agli operatori economici
1. Il quadro normativo e regolamentare
2. Le misure igienico-sanitarie per tutti i cittadini (All. 16)
3. Il Protocollo sulle misure per il contrasto dell’epidemia da Covid-19 negli ambienti di lavoro (All. 12)
3.1 Quadro generale delle misure
3.2 L’informazione ai lavoratori
3.3 Le modalità di ingresso in azienda dei dipendenti
3.4 Le modalità di accesso dei fornitori esterni
3.5 La pulizia e la sanificazione in azienda
3.6 Le precauzioni igieniche personali per i lavoratori
3.7 I dispositivi di protezione individuale (Dpi)
3.8 La gestione degli spazi comuni
3.9 L’organizzazione aziendale per la sicurezza sanitaria
3.10 La gestione dell’entrata e uscita dei dipendenti
3.11 La gestione degli spostamenti interni all’azienda, delle riunioni e di altri eventi interni
3.12 La gestione di una persona sintomatica in azienda
3.13 La sorveglianza sanitaria dei lavoratori
3.14 L’aggiornamento del protocollo con le misure di per il contrasto della diffusione del Covid-19 nell’impresa
4. Le Linee guida per la gestione delle attività economiche in condizioni di sicurezza sanitaria (All. 17)
4.1 Quadro generale dei settori destinatari delle indicazioni dell’All. 17
4.2 Le misure per il settore della ristorazione
4.2.1 Introduzione
4.2.2 Gli interventi sull’impostazione delle strutture
4.2.3 Gli interventi sull’organizzazione delle attività
4.2.4 Gli interventi sulla gestione delle attività
4.3 Le misure per il settore delle attività turistiche e della balneazione
4.3.1 Introduzione
4.3.2 Gli interventi sull’impostazione delle strutture
4.3.3 Gli interventi sull’organizzazione delle attività
4.3.4 Gli interventi sulla gestione delle attività
4.4 Le misure per il settore delle strutture ricettive (alberghi, pensioni, B&B, ecc.)
4.4.1 Introduzione
4.4.2 Gli interventi sull’impostazione delle strutture
4.4.3 Gli interventi sull’organizzazione delle attività
4.4.4 Gli interventi sulla gestione delle attività
4.5 Le misure per il settore dei servizi alla persona
4.5.1 Introduzione.
4.5.2 Gli interventi sull’impostazione delle strutture
4.5.3 Gli interventi sull’organizzazione delle attività
4.5.4 Gli interventi sulla gestione delle attività
4.5.5 Le misure specifiche per gli altri trattamenti estetici
4.6 Le misure per gli studi professionali e gli operatori aperti al pubblico (banche, assicurazioni, agenzie immobiliari, ecc.)
4.6.1 Introduzione
4.6.2 Gli interventi sull’impostazione delle strutture
4.6.3 Gli interventi sull’organizzazione delle attività
4.6.4 Gli interventi sulla gestione delle attività
4.7 Le misure per le piscine
4.7.1 Introduzione
4.7.2
L’obiettivo di garantire la salute e la sicurezza nell’ambito della struttura alberghiera è un processo continuo, complesso, interdisciplinare, estremamente delicato e finalizzato alla sicurezza sia dei lavoratori che degli ospiti.
L’osservazione delle norme e delle procedure non può essere un atto meramente formale ma deve essere gestito e organizzato sotto i suoi molteplici aspetti in base a un efficiente assetto organizzativo e in modo sistematico.
L’organizzazione aziendale deve quindi prendere coscienza della necessità di intraprendere le azioni più idonee tempestive ed efficaci nell’intento di presidiare e salvaguardare la struttura, tutelare gli ospiti e il personale.
Per garantire questi risultati deve essere impostata un’attività che porti all’adozione di un assetto organizzativo efficiente e adeguato a gestire i rischi tipici dello svolgimento dell’attività alberghiera.
Il presente volume si pone quindi come guida alla gestione della sicurezza in senso più ampio per i vari aspetti anche tecnici che contraddistinguono il settore attraverso una minuziosa analisi delle singole voci offrendo uno strumento di riflessione e di gestione del rischio anche alla luce delle ultime situazioni pandemiche da covid-19.
Massimo Cartone
Geometra, ingegnere e dottore in giurisprudenza, esercita da sempre la libera professione a Milano. Consulente tecnico del Tribunale di Milano, è autore di diverse pubblicazioni tecnico - giuridiche ed è stato professore a contratto presso il Politecnico di Milano - Facoltà di Architettura per i corsi di “Programmazione tecnica ed economica e controllo qualità edilizia”, “Valutazione, programmazione e controllo”, e “Management di progetti complessi”. Attualmente è docente presso il laboratorio di “Costruibilità e Sostenibilità dell’architettura”. Massimo Cartone è membro della R.S.A. (Royal Society for the encouragement of Arts, Manufactures & Commerce), della R.I.C.S. (Royal Institution of Chartered Surveyors) oltre che del C.I.O.B. (Chartered Institute of Building).
Prefazione
Introduzione
1. L’attività alberghiera intesa in senso moderno
1.1. L’attività alberghiera e la sicurezza
1.2. Le vacanze degli italiani e degli stranieri in un’analisi del Centro Studi Federalberghi
2. Il progetto della struttura alberghiera e la sicurezza
2.1. Prevenzione
2.2. Misure generali di tutela
3. La valutazione dei rischi
3.1. Criteri da adottare per la valutazione dei rischi
3.2. La relazione sulla valutazione dei rischi
3.3. Il Documento di Valutazione dei Rischi
3.4. Modalità di effettuazione della valutazione dei rischi
3.5. Valutazione dei rischi
3.6. L’aspetto della data certa
4. Metodologia d’intervento
5. Modelli di organizzazione e gestione
5.1. Le scelte delle aziende alberghiere
6. Notizie dell’azienda
7. Il servizio di prevenzione e protezione
8. Organigramma aziendale
9. Gli spazi della struttura alberghiera
9.1. Le macroaree per destinazione ed utilizzo
10. I locali interrati utilizzati per lavoro
11. I sopralluoghi
12. Impianti elettrici
12.1. Valutazione del rischio dovuto al fulmine
12.2. Obblighi in materia di impianti elettrici derivati dalla normativa di prevenzione incendi
12.3. Obblighi in materia di progettazione e installazione degli impianti elettrici ai sensi del d.m. 37/2008
12.4. Criteri generali di sicurezza applicabili agli impianti elettrici delle strutture alberghiere
12.5. Criteri generali di sicurezza applicabili agli impianti elettrici negli ambienti ed applicazioni particolari (piscine, autorimesse, centrali termiche, luoghi di pubblico spettacolo, locali ad uso medico)
12.6. Obblighi relativi alla manutenzione e alle verifiche periodiche degli impianti e alla tenuta dei registri dei controlli
12.7. Obblighi di verifica periodica degli impianti elettrici e di terra ai sensi del d.P.R. 462/2001
12.8. Esempio di lista di controllo della documentazione tecnica
12.9. Breve elencazione della normativa tecnica CEI e UNI applicabile
12.10. Quadri elettrici
13. Ascensori e sicurezza
14. Canne fumarie ed evacuazione vapori
14.1. Canne fumarie
14.2. Condotte di scarico dei vapori di cottura per impianti professionali > 35 kW
15. Attrezzature di lavoro e loro uso
16. Criteri d’acquisto e manutenzione di macchine e impianti
17. Ergonomia
18. I dispositivi di protezione individuale
18.1. Uso dei dispositivi di protezione individuale (DPI)
18.2. Definizioni
18.3. Obbligo di uso
18.4. Requisiti
18.5. DPI e obblighi del datore di lavoro
18.6. Elenco indicativo e non esauriente delle attrezzature di protezione individuale
18.7. Obbligo dei lavoratori
18.8. Criteri per l’individuazione e l’uso dei DPI
19. Sicurezza antincendio
19.1. Prevenzione incendi
19.2. La documentazione tecnica relativa alla prevenzione incendi
19.3. Considerazioni e riflessioni sulla prevenzione incendi
19.4. L’intervento dei Vigili del Fuoco
19.5. Norme comportamentali in caso di incendio
19.6. Primo intervento e azionamento del sistema d’allarme
19.7. Esercitazioni di evacuazione
19.8. Registri dei controlli
19.9. Istruzioni e indicazioni da esporre all’ingresso della struttura
19.10. Istruzioni da esporre ad ogni piano
19.11. Istruzioni da esporre in ogni camera
20. Schema per prova di evacuazione
20.1. Generalità
20.2. I documenti da compilare
21. La gestione della sicurezza
21.1. Generalità
21.2. Chiamata dei servizi di soccorso ed elenco numeri emergenza
22. La segnaletica
22.1. La segnaletica di sicurezza
22.2. Il servizio di controllo all’interno dell’albergo: Control Room e servizio di intervento
22.3. L’informativa dell’evento
22.4. Criteri per la redazione dei report
22.5. Citofoni
22.6. Allarmi impianti
22.7. Allarme ascensori
22.8. Allarme bagni
22.9. Monitoraggio accessi porte
22.10. Porte allarmate
22.11. Videosorveglianza
22.12. Allarme con diffusione sonora
22.13. Badge controllo accessi e registrazione
22.14. Visitatori
22.15. Chiavi
22.16. Ufficio cassa
22.17. La bacheca aziendale
22.18. Lost & found
22.19. Accessi a reparto o ad albergo chiuso
22.20. Giri di controllo e verifica
22.21. Prodotti chimici tossici, nocivi, irritanti, corrosivi, infiammabili
22.22. Verifica allarmi sul luogo di origine
22.23. Interventi per gestione emergenze
22.24. Prevenzione incendi
22.25. Ritrovamento siringhe usate (rischio biologico)
22.26. Procedura in caso di evento infortunistico a rischio biologico da contatto con materiale potenzialmente infetto
23. Gestione delle emergenze
23.1. Fattori di criticità che possono determinare un’emergenza nell’albergo
23.2. Il panico
23.3. Terremoto
23.4. Allagamento
23.5. Forti temporali e trombe d’aria
23.6. Attentato terroristico dinamitardo
23.7. Fuga di gas
23.8. Sversamento di liquidi pericolosi
23.9. Guasto elettrico
23.10. Scoppio accidentale
23.11. Emergenze sanitarie per infortuni
23.12. Ustioni leggere
23.13. Ustioni più gravi
23.14. Ferite alla testa
23.15. Emorragie
23.16. Lesioni da schiacciamento
23.17. Trasporto di persona disabile nei casi in cui si deve attuare una procedura di evacuazione
23.18. Telefonata minatoria
23.19. Intrusione di rapinatori
23.20. Persona mentalmente disturbata
23.21. Minaccia armata – presenza di un folle
23.22. Lettere o pacchi sospetti
23.23. Emergenza sanitaria
24. Soccorso a persone con disabilità o criticità
24.1. Individuazione delle persone con esigenze speciali
24.2. Squadra di intervento e di emergenza
24.3. Lavoratori e ospiti disabili o con criticità
24.4. Tipologie di disabilità e procedure
24.5. Formazione, informazione e addestramento del personale
24.6. Comportamenti da tenere in caso di evacuazione
24.7. Procedura per il soccorso e l’evacuazione delle persone disabili
24.8. Misure da attuarsi al momento del verificarsi dell’emergenza
24.9. Procedure di utilizzo della sedia di evacuazione
24.10. Tecniche di trasporto
25. Il piano di emergenza
26. Azioni che devono essere messe in atto in caso di emergenza
26.1. Istruzioni di emergenza
26.2. Istruzioni esposte all’ingresso
26.3. Istruzioni esposte in ciascun piano
26.4. Istruzioni esposte in ciascun ambiente
26.5. Misure preventive
26.6. Sistemi e dispositivi di sicurezza
26.7. Nomina della squadra di emergenza
26.8. Tutor
26.9. Fasi dell’intervento
26.10. Diffusione dell’allarme
26.11. Riepilogo allarmi
27. Procedure per l’esodo dei soggetti presenti nel luogo dell’emergenza in caso d’incendio
27.1. L’appello nominale
27.2. Movimentazione automezzi nell’autorimessa o nel parcheggio dell’albergo
27.3. Personale di ditte esterne (appalti per servizi, manutenzione, ecc.)
27.4. Evacuazione
27.5. Intervento dei soccorritori esterni
27.6. Le informazioni da dare ai soccorritori al momento del loro arrivo
27.7. Compiti della squadra di emergenza
27.8. Schema riepilogativo
28. L’informazione e formazione dei lavoratori
28.1. Principi aziendali della informazione e formazione
28.2. Caratteristiche dei formatori
28.3. La formazione e informazione ai lavoratori (art. 18 d.lgs. 81/2008)
28.4. L’informazione (art. 36 d.lgs. 81/2008)
28.5. La formazione (art. 37 d.lgs. 81/2008)
28.6. Comportamento “abnorme” o “esorbitante” di un dipendente
28.7. Il rappresentante dei lavoratori
28.8. La formazione e informazione del rappresentante dei lavoratori
28.9. Formazione e informazione ai vari livelli aziendali
29. La presenza di lavoratori extraeuropei nel settore alberghiero
29.1. Il multilinguismo sui posti di lavoro
29.2. Verifica della comprensione della lingua
30. Lavoro a turni e notturno
30.1. Definizione
30.2. Gli aspetti del lavoro notturno e a turno
30.3. Criteri orientativi per l’organizzazione dei turni nel lavoro notturno
31. I progettisti, i fabbricanti, i fornitori, gli installatori
31.1. Obblighi dei progettisti (art. 22 d.lgs. 81/2008)
31.2. Obblighi dei fabbricanti e fornitori (art. 23 d.lgs. 81/2008)
31.3. Obblighi degli installatori (art. 24 d.lgs. 81/2008)
31.4. Obblighi connessi ai contratti d’appalto, d’opera o di somministrazione
31.5. Sintesi operativa aziendale per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi
32. I requisiti dei luoghi di lavoro
33. Movimentazione manuale dei carichi
33.1. Formazione e informazione
33.2. Movimenti ripetitivi arto superiore
33.3. Norme tecniche
34. Videoterminali
34.1. Formazione e informazione
35. Agenti fisici (art. 180 d.lgs. 81/2008)
35.1. Inquadramento generale
35.2. Valutazione dei rischi
35.3. Formazione e informazione
35.4. Rumore (art. 187 d.lgs. 81/2008)
35.5. Vibrazioni (art. 200 d.lgs. 81/2008)
35.6. Campi elettromagnetici (art. 207 d.lgs. 81/2008)
35.7. Radiazioni ottiche artificiali (art. 214 d.lgs. 81/2008)
35.8. Microclima
35.9. Protezione da agenti chimici (art. 221 d.lgs. 81/2008)
35.10. Protezioni da agenti cancerogeni e mutageni
36. Piano delle pulizie e dei controlli di tipo ordinario (non in periodo di pandemia)
36.1. Terminologia ed abbreviazioni
36.2. Responsabilità
36.3. Descrizione delle attività
36.4. Misura preventiva
37. Il rischio biologico
37.1. La legionella
37.2. Procedura in caso di evento infortunistico a rischio biologico da contatto con materiale potenzialmente infetto
37.3. Il rischio biologico in riferimento a situazioni complesse
37.4. Il rischio biologico in funzione della pandemia da COVID-19 e le direttive di principio dell’Occupation Safety and Health Administration
37.5. Prime generali considerazioni in merito alla riapertura dell’albergo a fronte del COVID-19
38. Atmosfere esplosive
38.1. Premessa
38.2. Definizioni e aspetti generali
38.3. Locali a rischio esplosione e classificazione delle zone con pericolo di esplosione
38.4. Indicazioni operative
38.5. Valutazione dei rischi di esplosione
38.6. Esempi di fonti di innesco
38.7. Formazione
38.8. Segnaletica
38.9. Normativa di riferimento per gli impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione
39. Il personale e l’esposizione a rischio
39.1. Piano sanitario
40. I lavoratori e la percezione del pericolo sul luogo di lavoro
40.1. I lavoratori
40.2. Le misure di prevenzione
40.3. Gli infortuni nel settore alberghiero
40.4. Indagine sugli infortuni
41. I rischi del lavoro in gravidanza
41.1. Riferimenti normativi
41.2. Procedure da seguire in presenza di lavoratrice in stato di gravidanza
41.3. Flessibilità del congedo di maternità
41.4. Analisi dei fattori di rischio per la salute della donna e del bambino
42. Fumo passivo
Troppo spesso i consumatori sono visti dal brand come strumenti per aumentare il proprio fatturato annuo e non come persone alle quali parlare in maniera diretta ed empatica, fornendo loro gli strumenti prima per conoscere, e poi per scegliere, i prodotti di unazienda. In questo libro lautrice riscopre, e ci fa riscoprire, limportanza del lato umano, della visione, e della conseguente strategia operativa, che conduce un brand al successo. Tenendo conto dei nuovi canali di fruizione, delle loro logiche e del loro potenziale, siamo spinti a rileggere, o a stendere ex-novo, i piani di azione e di posizionamento del nostro brand considerando, e non sottovalutando, la crescente necessità del pubblico di interazioni umane di qualità che siano sinonimo di affidabilità, performance, fiducia, amore per i propri clienti. Il libro comunica in modo efficace e rapido i concetti legati allumanizzazione del brand e fornisce spunti e indicazioni utili su come si dovrebbero applicare nella gestione dei propri social e, più in generale, dei mezzi digitali di comunicazione. Samantha Visentin Imprenditrice digitale, specializzata in strategie di marketing in ottica human, giornalista. Esperta di cultura digitale, è docente e mentore in numerosi contesti aziendali.
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Questo testo in pdf espone la disciplina delle accise sulla birra e dei microbirrifici, con tutte le novità introdotte dal Dm 4 giugno 2019 del Ministero dell'economia e delle finanze, recante le norme di attuazione del comma 3-bis, art. 35 del D.Lgs. 504/95 come inserito dall'art. 1, c. 690, lett. a) della legge 145/2018, nonché dai successivi chiarimenti normativi forniti dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli con circolare del 28 giugno 2019.
Più nel dettaglio viene posta l'attenzione ad ogni aspetto riguardante l'avvio e la gestione di un microbirrificio con particolare riferimento alla normativa comunitaria e nazionale, ai processi di lavorazione e di produzione della birra artigianale.
Le accise assumono particolare rilevanza all'interno del contesto brassicolo.
La principale normativa di riferimento è rappresentata dalle direttive 92/83/CEE e 92/84/CEE con le quali sono stati individuati, fra l’altro, i parametri sulla base dei quali calcolare l’accisa, l’aliquota minima da applicare e la possibilità di ridurre l’aliquota ordinaria in funzione della dimensione d’impresa.
Le predette direttive adottate a livello europeo sono state trasposte in un testo unico concernente le imposte sulla produzione e sui consumi e le relative sanzioni penali e amministrative (TUA). In materia di birra, quindi, il lettore troverà ampio approfondimento in riferimento alla determinazione delle accise e ai relativi accertamento, esigibilità, termini e modalità di pagamento.
Un intero capitolo è, poi, dedicato ai piccoli birrifici indipendenti e ai microbirrifici, con tutte le novità comunitarie e interne, e con richiami anche alle piccole birrerie nazionali e unionali come disciplinate dal predetto Dm 4 giugno 2019.
È un testo, quindi, non soltanto rivolto a ragionieri e commercialisti, i quali troveranno una chiara e accurata esposizione della materia fiscale e contabile, ma anche agli imprenditori e a tutti coloro che intendano avviare un microbirrificio, i quali potranno acquisire piena conoscenza di ogni aspetto riguardante il deposito fiscale (a tal proposito si fa presente che la fabbricazione della birra in un microbirrificio avviene in regime di deposito fiscale) nonché ogni opportuna riflessione e analisi in riferimento agli adempimenti da porre in essere per la corretta gestione di un microbirrificio:
L'attività operativa del microbirrificio prevede una serie di comunicazioni obbligatorie, che il gestore dovrà trasmettere all'Agenzia delle dogane e dei monopoli esclusivamente tramite posta elettronica certificata: dalla comunicazione del programma alla tenuta della contabilità; dalla dichiarazione della produzione all'inventario e al bilancio.
Nella seconda parte di questo testo, infine, sono riportati gli schemi dei registri da utilizzare nel microbirrificio, come previsti dal Dm 4 giugno 2019, nonché diversi modelli/fac-simili che il gestore potrà utilizzare per la trasmissione delle comunicazioni e delle dichiarazioni all'Agenzia delle dogane e dei monopoli.
Prefazione
Parte I - Normativa, accise e gestione dei microbirrifici
1.Introduzione
2.Produzione e commercio
2.1 Introduzione
2.2 Dalle origini ai giorni nostri
2.3 Lavorazione della birra
2.4 Disposizioni legislative
2.5 Imbottigliamento
3.Accise
3.1 Disciplina europea
3.1.1 Introduzione
3.1.2 Definizione di birra
3.1.3 Requisiti oggettivi
3.1.4 Requisiti soggettivi
3.1.5 Determinazione delle accise
3.1.6 Esigibilità delle accise
3.1.6.1 Immissione in consumo
3.1.6.2 Presupposto temporale
3.1.6.3 Cause di esclusione
3.1.7 Esenzioni
3.1.8 Rimborso e sgravio
3.1.9 Deposito fiscale
3.1.10 Licenza
3.1.11 Obblighi del depositario autorizzato
3.2 Disciplina nazionale
3.2.1 Introduzione
3.2.2 Definizione di birra
3.2.3 Requisiti soggettivi
3.2.4 Determinazione delle accise
3.2.5 Accertamento delle accise
3.2.5.1 Accertamento delle accise nei microbirrifici
3.2.6 Esigibilità delle accise
3.2.6.1 Immissione in consumo
3.2.6.2 Cause di esclusione
3.2.7 Esenzioni
3.2.8 Termini di pagamento
3.2.8.1 Ritardato pagamento
3.2.8.2 Recupero dell’accisa
3.2.9 Modalità di pagamento
3.2.10 Rimborso e sgravio
3.2.10.1 Casi particolari
3.2.10.2 Effettuazione del rimborso
3.2.10.2.1 Immissione in consumo in altri Paesi comunitari
3.2.10.2.2 Usi esenti, aliquote ridotte e ritiro di prodotti
3.2.10.3 Interessi
3.2.11 Rateizzazione del debito
3.2.11.1 Rate mensili
3.2.11.2 Interessi
3.2.11.3 Decadenza
3.2.12 Comunicazioni con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli
3.2.13 Sanzioni
3.2.13.1 Fabbricazione clandestina di bevande alcoliche
3.2.13.2 Mancato pagamento dell’accisa
3.2.12.3 Confisca
3.2.12.4 Inosservanza di prescrizioni e regolamenti
4.Piccoli birrifici indipendenti e microbirrifici
4.1 Introduzione
4.2 Normativa
4.3 Piccoli birrifici indipendenti
4.4 Microbirrifici
4.5 Piccola birreria nazionale
4.6 Piccola birreria unionale
4.7 Produzione birra per uso privato
4.8 Deposito fiscale
4.8.1 Richiesta di autorizzazione
4.8.2 Contenuto dell’istanza
4.8.3 Variazione dei dati
4.8.4 Verifica tecnica
4.8.5 Assetto del deposito fiscale
4.8.6 Soggetti esclusi
4.9 Cauzione
4.10 Licenza
4.10.1 Diritto annuale
4.11 Accertamento delle accise
4.12 Aliquota ridotta
4.12.1 Aliquota ridotta per le piccole birrerie unionali
4.13 Superamento del limite di produzione annua
4.14 Microbirrifici che operano senza detenere birra in sospensione di accisa
4.15 Sanzioni
4.15.1 Esercizio dell’attività in assenza di licenza
4.15.2 Mancato versamento del diritto annuale
4.15.3 Mancata integrazione della cauzione
5.Gestione e amministrazione del microbirrificio
5.1 Comunicazione del programma delle lavorazioni
5.1.1 Contenuto del programma
5.2 Verifiche dell’Agenzia delle dogane
5.3 Comunicazione integrativa
5.4 Contabilità
5.5 Conservazione dei registri
5.6 Inventario e bilancio
5.7 Dichiarazione riepilogativa della produzione
5.8 IVA
Parte II - Allegati
1. Registro del mosto
2. Registro di carico e scarico della birra condizionata
3. Registro della birra condizionata
4. Modello di dichiarazione riepilogativa della produzione
5.Modello di comunicazione per trasmissione di inventario e bilanci
6. Modello di autodichiarazione
Bibliografia
L’emissione di un Corona bond da parte della BCE, si rende ormai indispensabile perché nessuno degli Stati sovrani è in grado di caricare sul proprio debito pubblico interno le conseguenze di un evento epocale come quello del conflitto attuale con il Covid-19.
In questo breve approfondimento un'analisi delle armi da impugnare per combattere la guerra contro il COVID-19.
1. LE CONDIZIONI ECONOMICHE E FISCALI IN TEMPO DI GUERRA
2. LA SOLUZIONE CON IL CORONA BOND DELLA BCE
3. LE PREVISIONI 2020-2040