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Questo volume vuole essere uno strumento operativo immancabile nella libreria del Professionista che si occupa di gestione contrattuale, fiscale e previdenziale nel settore dello spettacolo, contesto che notoriamente presenta delle particolarità “proprie” che lo distinguono in maniera sostanziale dagli altri settori.
Proprio le specificità del settore hanno fatto emergere la necessità di un riordino della normativa applicabile; con la Legge 15 luglio 2022, n. 106 è stata conferita al Governo la delega a intervenire sulle disposizioni di legge in materia di spettacolo e per il riordino e la revisione degli strumenti di sostegno in favore dei lavoratori del settore nonché per il riconoscimento di nuove tutele in materia di contratti di lavoro e di equo compenso per i lavoratori autonomi.
Tale delega ha trovato parziale attuazione con l’approvazione del D.lgs. n. 175/2023, che ha introdotto l’indennità di discontinuità e che avrà sicuramente un impatto notevole in questo settore, caratterizzato da prestazioni frammentate nel tempo.
In tale ambito verranno analizzate le istruzioni operative fornite dall’INPS con la circolare n. 2 del 3 gennaio 2024 e il Decreto del Ministero del Lavoro del 25 luglio 2023, con cui sono stati forniti i criteri per individuare i lavoratori discontinui.
Il volume, oltre ad illustrare gli istituti di base e gli adempimenti contributivi, assicurativi e fiscali, riporta casi operativi, modelli e una raccolta di normativa e prassi del settore.
Barbara Garbelli
Consulente del Lavoro in Pavia. Esperta in salute e sicurezza sul lavoro, è membro del Centro Studi Nazionale Ancl, di cui presiede l’Unione Provinciale di Pavia dal 2021. Svolge attività di pubblicista per diverse testate giornalistiche di settore.
Massimiliano Matteucci
Consulente del Lavoro, Professore a contratto di “innovazione digitale e relazioni industriali” e “Diritto privato dello Sport”, Equity partner di Nexumstp spa, Membro del centro studi del Cpo di Roma, relatore in convegni, seminari e corsi di formazione specialistica. Esperienza ventennale nella gestione dei rapporti di lavoro nei settori dello Spettacolo, Sport, Edilizia, Agricoltura e specialista nella gestione del Costo del lavoro, del Budget aziendale, di piani di welfare aziendale e da ultimo dei processi innovativi aziendali con particolare riferimento all’Intelligenza artificiale.
Simone Ricci
Consulente del Lavoro, esperta in edilizia, Docente nel Master di I livello presso l’Università Lumsa di Roma.
Giulia Ulivi
Consulente del lavoro. Fondatrice del gruppo “Professionisti per le pubbliche amministrazioni”. Specializzata per il settore dello spettacolo, per le realtà sportive, il Terzo settore e le cooperative, il mondo agricolo e per la pubblica amministrazione. Collabora stabilmente con il Tribunale di Firenze come Consulente Tecnico per la risoluzione di contenziosi giuslavoristici e nell’ambito fallimentare.
1 Introduzione e definizioni generali
1 Le fonti del diritto del lavoro
2 Nozione di spettacolo e di lavoratore dello spettacolo
3 Le categorie dei lavoratori dello spettacolo
4 Le forme contrattuali tipiche del settore
5 Lavoro nello spettacolo: la legge delega di riordino (L. 15 luglio 2022, n. 106)
2 Il lavoro subordinato e altre forme contrattuali
1 Lavoro a tempo indeterminato
2 Lavoro a tempo determinato
3 Lavoro stagionale
4 Il Generico (figurante o comparsa)
5 Lavoro a tempo pieno e a tempo parziale
6 Lavoro intermittente
7 Contratto di apprendistato
8 Lavoro accessorio (contratto di prestazione occasionale)
9 Tirocini formativi
10 Rapporto di lavoro per gli animatori
11 Lavoratori del pubblico impiego, conservatori e teatri
3 Il lavoro autonomo
1 Il lavoro autonomo professionale nello spettacolo
2 Il lavoro autonomo occasionale
3 Il lavoratore autonomo esercente attività musicale
4 Il lavoratore autonomo esente
4 Gli adempimenti contributivi, assicurativi e fiscali
1 Gli adempimenti ANPAL
2 Il certificato di agibilità
3 Inps (ex Enpals) ed Inail
4 Libro Unico del Lavoro, busta paga e certificazione unica
5 Diritto d’autore
6 Adempimenti fiscali
7 Diritti d’autore e gli aspetti contributivi
5 Gestione delle assenze
1 Indennità di malattia
2 Inail, infortuni e malattie professionali
3 Maternità e paternità
4 Indennità di disoccupazione per i lavoratori autonomi
5 Indennità di discontinuità
6 La retribuzione del lavoratore subordinato dello spettacolo
1 I contratti collettivi applicabili
2 I trattamenti retributivi in generale
3 La retribuzione della troupe
4 La retribuzione dei lavoratori generici
7 Casi particolari
1 Il lavoro dei minori
2 Lavoro nello spettacolo transnazionale (gli artisti stranieri in Italia e gli artisti italiani all’estero)
3 Impatriati – Agevolazioni e modalità di inserimento
4 Pensione – Requisiti pensionistici
8 Sicurezza sul lavoro
1 Premessa
2 I soggetti della sicurezza nel settore spettacolo
3 Gli allestimenti nello spettacolo: obblighi generali e specifici dei cantieri temporanei e mobili
4 La pianificazione della sicurezza nel cantiere (PSC, PSS e POS)
5 Gestione degli adempimenti in materia di sicurezza sul lavoro
6 Le particolarità del settore spettacolo e la valutazione dei rischi specifici
9 Modelli di fattura
1 Fattura regime forfettario
2 Fattura regime ordinario
3 Note
4 Simulazione costo azienda (1)
5 Simulazione costo azienda (2)
Guida pratica e completa sui Co.Co.Co (collaborazioni coordinate e continuative)
Aggiornato alle aliquote INPS 2024
eBook in pdf di 200 pagine.
Il presente ebook ha lo scopo di fornire un’analisi dettagliata degli adempimenti richiesti per la gestione dei rapporti di collaborazione coordinata e continuativa.
Destinatari dell’elaborato sono sia gli operatori del settore che gli stessi collaboratori, con lo scopo di avere un quadro completo su una tipologia contrattuale che, collocandosi a metà strada tra i rapporti di lavoro subordinato e i contratti autonomi, presenta una serie significativa di particolarità e aspetti che meritano piena attenzione.
In primis dal punto di vista previdenziale e contributivo, il versamento delle somme destinate ad alimentare la pensione e a finanziare una serie di prestazioni temporanee (ad esempio malattia, maternità e assegni familiari) vede come beneficiaria la Gestione separata INPS, regolata da normative e criteri diversi rispetto ai lavoratori dipendenti.
La stessa assicurazione INAIL contro gli infortuni e le malattie professionali, seppur estesa anche ai collaboratori, opera nei confronti di questi ultimi con regole differenti che si traducono in una gestione particolare della busta paga e degli oneri in capo al prestatore.
Ultimo ma non meno importante è l’insieme delle operazioni necessarie alla tassazione dei redditi generati dai collaboratori, individuati dalla normativa come assimilati a quelli da lavoro dipendente. Da questa parificazione nasce a cascata l’obbligo, in capo al committente – sostituto d’imposta, di trattenere in busta paga le ritenute a titolo di acconto dell’Imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) e addizionali regionali / comunali, riconoscere le eventuali detrazioni d’imposta e i trattamenti di riduzione del cuneo fiscale.
Il dettaglio delle operazioni appena citate dev’essere comunicato all’Agenzia entrate attraverso i modelli CU e 770.
Allontanandoci da quelli che sono gli adempimenti nei confronti degli enti pubblici, il rapporto di cococo merita una serie di tutele, prima di tutto quelle in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, oltre all’estensione del rito del lavoro (al pari dei lavoratori dipendenti).
Emerge inoltre l’obbligo di istituzione e tenuta del Libro unico del lavoro, la consegna (all’atto dell’erogazione del compenso) del cedolino paga e la denuncia di avvio della collaborazione ai Centri per l’impiego, attraverso il flusso telematico UNILAV.
Nell’ottica poi di un rischio di utilizzo abusivo del rapporto di cococo, in luogo di un contratto subordinato, un approfondimento doveroso dev’essere fatto sull’istituto della certificazione, volto a verificare, da parte delle commissioni abilitate, la genuinità della collaborazione.
La particolarità delle cococo ha altresì, giocoforza, effetti importanti sul calcolo della busta paga.
Per questo motivo, l’ebook è arricchito da prospetti di calcolo che analizzano, passaggio dopo passaggio, come dal compenso lordo si individua il netto da corrispondere al collaboratore, senza dimenticare le somme da versare a INPS, INAIL ed Erario.
Prefazione
1. Le origini della parasubordinazione
1.1 Il lavoro a progetto
1.2 Dlgs n. 81/2015
2. Cosa significa oggi collaborazione coordinata e continuativa
2.1 Applicazione disciplina lavoro subordinato
2.2 Personalità
2.3 Continuità
2.4 Sanatoria
2.5 Collaborazioni tipiche
3. Obblighi e tutele del collaboratore
3.1 Salute e sicurezza sul lavoro
4. Contratto di collaborazione
4.1 Contenuti
4.2 Certificazione
4.3 Commissioni di certificazione
4.4 Istanza
4.5 Avvio del procedimento
4.6 Audizione
4.7 Conclusione
4.8 Verbale
4.9 Efficacia temporale
4.10 Inversione della prova
4.11 Verifiche ispettive
4.12 Impugnazione dell’atto certificato
4.13 Le novità del Decreto Trasparenza
4.14 Le informazioni da fornire al collaboratore
4.15 Come trasmettere le informazioni e quando?
4.16 Modifiche successive
4.17 Le sanzioni
4.18 Entrata in vigore e regime transitorio
5. Libro Unico del Lavoro e documenti obbligatori
5.1 Contenuto
5.2 Dati anagrafici
5.3 Dati retributivi
5.4 Tenuta
5.5 Modalità di tenuta del LUL
5.6 Organi di vigilanza
5.7 Elenchi riepilogativi
5.8 Busta paga
5.9 Modello di busta paga
5.10 Trasmissione con posta elettronica
5.11 Sanzioni
5.12 Erogazione del compenso
5.13 Sanzioni
5.14 UniLav
5.15 Comunicazione agli enti
5.16 Termine
5.17 Soggetti delegati
5.18 Modalità di invio
5.19 Sanzione amministrativa
5.20 Maxisanzione per lavoro “in nero”
5.21 Proroghe e cessazioni
6. Iscrizione alla Gestione separata e tutele INPS
6.1 Procedura di iscrizione
6.2 Iscrizione come Parasubordinato
6.3 Iscrizione come Professionista
6.4 Cassetto previdenziale
6.5 Contribuzione
6.6 Iscritti in via esclusiva alla Gestione separata
6.7 Iscritti ad altre forme pensionistiche
6.8 Base imponibile
6.9 Massimale e minimale contributivo
6.10 Trattamento di fine mandato
6.11 Versamento con F24
6.12 Sanzioni
6.13 Automaticità delle prestazioni
6.14 Denuncia UniEmens
6.15 Compilazione del modello UniEmens
6.16 Codice Comune
6.17 Tipo Rapporto
6.18 Aliquota
6.19 Altra copertura previdenziale
6.20 Data di inizio e fine attività
6.21 Agevolazione
6.22 Calamità
6.23 Certificazione del contratto
6.24 Flusso unico
6.25 Malattia
6.26 Durata
6.27 Continuazione o ricaduta
6.28 Certificazione di malattia
6.29 Domanda telematica
6.30 Reperibilità
6.31 Assenza alla visita di controllo
6.32 Contrasto tra certificati
6.33 Deroghe
6.34 Importo
6.35 Degenza ospedaliera 69
6.36 Requisiti
6.37 Durata
6.38 Misura
6.39 Domanda
6.40 Contributi figurativi
6.41 Sospensione dei versamenti
6.42 Maternità
6.43 Adozione o affidamento
6.44 Padre
6.45 Condizioni
6.46 Domanda
6.47 Scadenze
6.48 Misura dell’indennità
6.49 Differimento
6.50 Posticipo
6.51 Parto prematuro
6.52 Sospensione
6.53 Interruzione della gravidanza
6.54 Congedo parentale
6.55 Periodo massimo
6.56 Requisiti
6.57 Contributi figurativi
6.58 DIS-COLL
6.59 Stato di disoccupazione
6.60 Contribuzione
6.61 Durata
6.62 Importo
6.63 Domanda
6.64 Decorrenza
6.65 Rapporto con attività di lavoro subordinato o autonomo
6.66 ISCRO
7. Pensioni
7.1 Riscatto contributi
7.2 Contributi volontari
7.3 Ricongiunzione
7.4 Totalizzazione
7.5 Cumulo gratuito
7.6 Pensione di vecchiaia
7.7 Pensione anticipata
7.8 Calcolo
7.9 Calcolo retributivo
7.10 Contributivo
8. INAIL
8.1 Attività soggette ad assicurazione
8.2 Infortuni
8.3 Occasione di lavoro
8.4 Trasferta
8.5 Infortunio in itinere
8.6 Causa violenta
8.7 Malattie professionali
8.8 Verificarsi dell’infortunio
8.9 Prestazioni sanitarie
8.10 Prestazioni economiche
8.11 Inabilità permanente
8.12 Franchigia
8.13 Indennizzo in capitale
8.14 Indennizzo in rendita
8.15 Rendita diretta
8.16 Morte
8.17 Assistenza personale
8.18 Premio
8.19 Tasso
8.20 Autoliquidazione
9. Controversie tra le parti e processo del lavoro
9.1 Rito del lavoro
9.2 Decadenza
9.3 Prescrizione
9.4 Decorrenza della prescrizione
9.5 Sospensione ed interruzione
9.6 Rinunce e transazioni
9.7 Rinuncia
9.8 Transazioni
9.9 Sedi protette
9.10 Arbitrato
9.11 Svolgimento dell’arbitrato
9.12 Conciliazione
9.13 Procedura di conciliazione
9.14 Svolgimento della conciliazione
9.15 Covid-19
9.16 Processo del lavoro
9.17 Contributo unificato
9.18 Telematizzazione del processo del lavoro
9.19 Primo grado
9.20 Assistenza legale
9.21 Ricorso
9.22 Notifica al convenuto
9.23 Costituzione
9.24 Domanda riconvenzionale
9.25 Terzo soggetto
9.26 Prima udienza
9.27 Interrogatorio
9.28 Fase istruttoria
9.29 Ordinanze anticipatorie
9.30 Rinuncia
9.31 Decisione
9.32 Spese legali
9.33 Interessi e rivalutazione monetaria
9.34 Impugnazione in appello
9.35 Contenuti del ricorso
9.36 Notifica alla controparte
9.37 Costituzione in appello
9.38 Svolgimento dell’appello
9.39 Cassazione
9.40 Ricorso in Cassazione
9.41 Decisione
10. Adempimenti del sostituto d’imposta
10.1 Soggetti non residenti
10.2 Operazioni del sostituto
10.3 Casi particolari
10.4 Scaglioni IRPEF
10.5 Retribuzione imponibile
10.6 Retribuzione in natura
10.7 Detrazioni d’imposta
10.8 Altre detrazioni
10.9 Giorni detrazioni
10.10 Redditi da pensione
10.11 Assegni periodici corrisposti al coniuge
10.12 Redditi diversi da lavoro o pensione
10.13 Ulteriore detrazione
10.14 Coniuge a carico
10.15 Figli a carico
10.16 Ripartizione detrazioni
10.17 Detrazione per famiglie numerose
10.18 Altri familiari a carico
10.19 Detrazioni per oneri
10.20 Spese sanitarie
10.21 Premi per assicurazioni sulla vita
10.22 Trattamento integrativo
10.23 Importo
10.24 Caratteristiche del trattamento integrativo
10.25 Erogazione automatica
10.26 Pluralità di rapporti
10.27 Versamento in F24
10.28 Conguaglio di fine anno
10.29 Addizionale regionale
10.30 Residenza
10.31 Base imponibile
10.32 Modalità di tassazione rateale
10.33 Cessazione del rapporto
10.34 Compensi corrisposti in un’unica soluzione
10.35 Versamento con F24
10.36 Soggetti esclusi
10.37 Addizionali comunali
10.38 Residenza
10.39 Base imponibile
10.40 Acconto
10.41 Metodo previsionale
10.42 Versamento
10.43 Saldo
10.44 Conguaglio di fine anno o fine rapporto
10.45 Reddito di riferimento
10.46 Conguaglio positivo
10.47 Conguaglio negativo
10.48 Altri redditi
10.49 Crediti d’imposta
10.50 Detrazioni
10.51 Conguaglio 730
10.52 Ricezione 730-4
10.53 Conguaglio
10.54 Debito
10.55 Credito
10.56 Rimborso diretto
10.57 Particolarità dei co.co.co.
10.58 Le novità della Riforma Fiscale 2024
10.59 Certificazioni uniche
10.60 Dati fiscali
10.61 Dati previdenziali ed assicurativi
10.62 Modello 770
10.63 Quadro ST
10.64 Quadro SV
10.65 Quadro SX
Guida completa del lavoro autonomo occasionale, eBook in pdf di 98 pagine:
Aggiornato con la Circolare INPS del 29.01.2024 numero 24
Disciplinato dall’articolo 2222 del Codice Civile il lavoro autonomo occasionale è, per una serie di ragioni, una tipologia di rapporto da trattare con cautela.
In primo luogo per le caratteristiche stesse dell’incarico che, per essere genuino, richiede la mancanza di qualsiasi professionalità e prevalenza, pena l’applicazione delle norme sul lavoro autonomo in senso stretto, prima fra tutte l’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA).
La difficoltà nel determinare dove finisce “l’occasionalità” è stata in parte colmata dalla normativa previdenziale e tributaria, grazie alla quale sono state previste regole particolari per i rapporti ex articolo 2222 Codice Civile. A partire dall’obbligo di contribuzione alla Gestione Separata INPS al superamento di un determinato limite di reddito sino alla qualificazione (ai fini fiscali) dei compensi percepiti dal lavoratore in una categoria differente rispetto a quelli riconosciuti a parasubordinati, dipendenti e autonomi e professionisti.
Al di là delle distinzioni operate dalla legge e dalla giurisprudenza di Cassazione, non solo rispetto al lavoro autonomo in senso stretto ma con riguardo anche ai rapporti di collaborazione coordinata e continuativa e all’area della subordinazione, resta sullo sfondo il rischio di una reiterazione di incarichi solo formalmente di lavoro autonomo occasionale, messi in campo con lo scopo di nascondere attività (di fatto) di lavoro subordinato.
Questo ci porta al secondo elemento di attenzione rappresentato dal fatto che il lavoro autonomo occasionale, a differenza dei più noti e diffusi contratti di lavoro dipendente o di collaborazione coordinata e continuativa, a causa dell’assenza di una serie di obblighi, quali la comunicazione preventiva di assunzione, la stampa del Libro Unico del Lavoro e la consegna del cedolino paga (sulla cui applicazione non si lascia spazio alla discrezionalità delle parti) attribuisce particolare importanza al comportamento e alla serietà di committente e incaricato, di porre in essere un rapporto di lavoro autonomo occasionale genuino.
Il legislatore non ha tuttavia lasciato il rapporto occasionale completamente privo di tutele. Qui, arrivando al terzo aspetto meritevole di attenzione, possiamo citare la riforma del cosiddetto “Jobs Act autonomi” (articoli 1 – 17 della Legge n. 81/2017), le prestazioni garantite dalla Gestione Separata INPS rappresentate da Assegno per il nucleo familiare, malattia e maternità, sino ad arrivare alla recente novità del cosiddetto Decreto “Fiscale” di comunicare l’attività resa dai lavoratori autonomi occasionali alla stregua di quanto avviene per i contratti di lavoro intermittente o job on call. Una previsione, quella appena citata, che mira a contrastare le forme di lavoro sommerso, individuate come possibile terreno fertile per l’inosservanza e la mancata adozione di misure di sicurezza volte a tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori.
Nel presente lavoro affronteremo tutti gli aspetti critici del ricorso al lavoro autonomo occasionale, fornendo altresì soluzioni pratiche e indicazioni sui modelli dichiarativi e le comunicazioni che i committenti sono tenuti ad inviare all’INPS e all’Amministrazione Finanziaria.
Nel corso del 2022 poi, quando ormai le novità del Decreto “Fiscale” erano state chiarite nei loro aspetti pratici ed operativi, grazie ai documenti pubblicati dall’Ispettorato nazionale del lavoro, il legislatore è intervenuto ritoccando la disciplina sul congedo parentale per gli iscritti alla Gestione separata, compresi i lavoratori autonomi occasionali che superano il tetto dei compensi di 5 mila euro. Sempre in tema di prestazioni Inps, potenzialmente destinate anche agli autonomi, il 2022 ha visto il tramonto di gran parte della normativa sugli Assegni nucleo familiare (ANF), alla luce dell’entrata in vigore dell’Assegno unico e universale per i nuclei familiari con figli a carico, a decorrere dal 1° marzo scorso.
A dicembre, la consueta Manovra di bilancio (relativa all’anno 2023) ha rivoluzionato la disciplina in materia di prestazioni di lavoro occasionali (cosiddetti “ex voucher”) in particolare per quanto riguarda il loro utilizzo nel settore agricolo. Un tema, quest’ultimo, che merita la massima attenzione soprattutto per i distinguo che si rendono necessari rispetto al lavoro autonomo occasionale.
Premessa
1. Il lavoro autonomo occasionale
1.1 Distinzione rispetto al lavoro subordinato
1.2 Distinzione rispetto al lavoro autonomo abituale
1.2.1 IVA
1.2.2 IRPEF
1.2.3 Gestione Separata
1.3 Distinzione con la collaborazione coordinata e continuativa
1.4 Distinzione rispetto alle prestazioni di lavoro occasionali
1.4.1 Imprese e professionisti
1.4.2 Settore agricolo
1.4.3 Privati
1.5 Le novità della Legge di bilancio 2023
1.5.1 Cambia il tetto ai compensi per singolo utilizzatore
1.5.2 Cambia il limite dimensionale per imprese e professionisti
1.5.3 Le novità per il settore agricolo
1.6 Lettera di incarico per lavoro autonomo occasionale
1.7 Modalità di pagamento dei compensi
1.8 Nota di pagamento
1.9 Le tutele del “Jobs Act lavoratori autonomi”
1.9.1 Contratto
1.9.2 Pagamento del compenso
1.9.3 Invenzioni del lavoratore
1.9.4 Eventi di gravidanza, malattia e infortunio
2. Gli obblighi di comunicazione previsti dal Decreto “Fiscale”
2.1 Il rinvio al lavoro intermittente
2.2 Sanzioni
2.3 Sospensione
2.4 Organi competenti
2.5 Effetti della sospensione
2.6 Revoca
2.7 Ricorso
2.8 Lavoratori irregolari
2.9 Gravi violazioni in materia di salute e sicurezza
3. Copertura previdenziale
3.1 Adempimenti conseguenti
3.2 Procedura di iscrizione alla Gestione Separata
3.3 Compilazione della domanda
3.4 Cassetto previdenziale
3.5 Contribuzione
3.6 Iscritti in via esclusiva alla Gestione Separata
3.7 Iscritti già pensionati o assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie
3.8 Base imponibile
3.9 Calcolo INPS: lavoratore non iscritto ad altra forma previdenziale né pensionato
3.10 Calcolo INPS: lavoratore iscritto ad altra forma previdenziale o pensionato
3.11 Massimale contributivo
3.12 Versamento dei contributi
3.13 Principio di cassa
3.14 Compilazione F24
3.15 Denuncia UniEmens
3.16 Compilazione denuncia UniEmens
3.16.1 Codice Comune
3.16.2 Tipo Rapporto
3.16.3 Aliquote contributive
3.16.4 Data inizio e fine attività
3.16.5 Calamità
3.16.6 Certificazione del contratto
3.16.7 Agevolazioni
3.16.8 Flusso unico e procedura di invio
4. Prestazioni garantite dalla Gestione Separata
4.1 Indennità di malattia
4.1.1 Requisiti
4.1.2 Limiti di durata
4.1.3 Giornate indennizzabili
4.1.4 Misura
4.1.5 Certificazione di malattia
4.1.6 Malattia all’estero
4.1.7 Domanda telematica
4.1.8 Reperibilità
4.1.9 Indirizzo di reperibilità
4.1.10 Assenze alle visite di controllo
4.1.11 Assenze giustificate
4.1.12 Competenza esclusiva INPS
4.1.13 Contrasto tra certificati
4.2 Degenza ospedaliera
4.2.1 Requisiti
4.2.2 Durata e importo
4.2.3 Domanda
4.2.4 Contributi figurativi
4.3 Indennità di maternità
4.3.1 Casi particolari
4.3.2 Adozione o affidamento
4.3.3 Padre
4.3.4 Requisiti
4.3.5 Domanda 5
4.3.6 Scadenze
4.3.7 Importo
4.3.8 Differimento
4.3.9 Posticipo
4.3.10 Interruzione della gravidanza
4.3.11 Contribuzione figurativa
4.3.12 Le novità della Legge di Bilancio 2022
4.4 Congedo parentale
4.4.1 Domanda
4.4.2 Nove mesi
4.4.3 Condizioni
4.4.4 Contribuzione figurativa
5. Redditi diversi
5.1 Ritenuta d’acconto
5.2 Versamento con modello F24
5.3 Sostituti d’imposta
6. Esempi di calcolo del netto da corrispondere
6.1 Lavoratore non iscritto ad altre forme di previdenza obbligatoria
6.2 Lavoratore iscritto ad altre forme di previdenza obbligatorie
7. Dichiarazioni fiscali
7.1 Certificazioni Uniche
7.1.1 Termine
7.1.2 Invio
7.1.3 Soggetti obbligati
7.1.4 Composizione
7.1.5 Frontespizio
7.1.6 Quadro CT
7.1.7 Certificazione unica
7.1.8 Dati fiscali
7.1.9 Dati previdenziali
7.2 Modello 770
7.2.1 Soggetti obbligati
7.2.2 Invio
7.2.3 Composizione
7.2.4 Frontespizio
7.2.5 Quadro ST
7.2.6 Quadro SV
7.2.7 Quadro SX
7.2.8 Quadro SY
Come leggere la busta paga: capire tutte le voci del cedolino.
eBook in pdf di 29 pagine.
La normativa (Legge numero 4/1953) impone al datore di lavoro, al momento della corresponsione della retribuzione, di consegnare al dipendente un prospetto paga contenente il dettaglio delle somme riconosciute e delle trattenute operate a titolo di contributi previdenziali – assistenziali e di Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (Irpef).
Il prospetto in questione, detto anche busta paga o cedolino, riporta altresì le informazioni su ferie e permessi maturati dal lavoratore, nonché tutta una serie di altri dati come eventuali premi e somme riconosciute una tantum.
La busta paga rappresenta inoltre il terreno su cui agiscono tutte quelle misure normative, in particolare quelle destinate a ridurre il cuneo fiscale gravante sui compensi dei lavoratori (come il trattamento integrativo).
Per il numero, l’eterogeneità, la complessità e l’importanza delle informazioni contenute (si pensi al fatto che la busta paga esprime il dettaglio del calcolo del netto da pagare al dipendente) è quanto mai importante comprendere le varie voci del cedolino.
Quello appena descritto è l’obiettivo del nostro elaborato.
Introduzione
1. Elementi fissi della retribuzione
1.1 Voci retributive fisse
1.1.1 Paga base
1.1.2 Indennità di contingenza
1.1.3 Elemento distinto della retribuzione
1.1.4 Scatti di anzianità
1.1.5 Altri elementi fissi della retribuzione. Indennità
1.1.6 Altri elementi fissi della retribuzione. Superminimi
1.1.7 Superminimo assorbibile o non assorbibile
2. Elementi variabili della retribuzione
3. Contributi
4. Dati fiscali
4.1 Irpef lorda e netta
4.1.1 La riforma fiscale
4.1.2 Irpef netta
4.1.3 Le detrazioni
4.1.4 Detrazioni da lavoro dipendente
4.1.5 Detrazioni per carichi di famiglia
4.1.6 Detrazioni per carichi di famiglia, cosa sono
4.1.7 Detrazioni per carichi di famiglia: a quanto ammontano?
4.1.8 Trattamento integrativo
4.1.9 Importo del trattamento integrativo
4.1.10 Trattamento integrativo: rapporto di lavoro nell’anno
4.1.11 Trattamento integrativo: le novità 2024
5. Addizionali regionali e comunali
6. Altre somme nette in trattenuta
7. Netto a pagare
8. Come leggere i dati su ferie e permessi
8.1 Ore / giorni ferie anno precedente
8.2 Ore / giorni ferie maturate
8.3 Ore / giorni ferie godute
8.4 Ore / giorni ferie residue
8.5 Per i permessi si rinvia alle ferie
Breve guida per la pensione di reversibilità.
eBook in pdf di 31 pagine.
La pensione di reversibilità spetta ai superstiti del pensionato per invalidità, vecchiaia o anzianità, ma anche dell’assicurato che al momento del decesso risulti in possesso dei prescritti requisiti contributivi. Quando deriva da assicurato è definita “indiretta”.
La pensione ai superstiti è pari ad una quota percentuale della pensione del dante causa.
Premessa
1. Requisiti contributivi
2. Beneficiari
2.1 Coniuge
2.2 Separazione legale
2.3 Assegno di mantenimento
2.4 Insufficiente il mantenimento di fatto
2.5 Ripartizione
2.6 Concorso con i figli
2.7 Con sentenza provvisoria
2.8 Unioni civili
2.9 Convivenza more uxorio
2.10 Figli minori
2.11 Nati fuori dal matrimonio
2.12 Studenti
2.12.1 Primo e secondo ciclo di istruzione
2.12.2 Universitari
2.12.3 Universitario a tempo parziale
2.12.4 Laureati che accedono a tirocinio
2.12.5 Corsi di formazione artistica e musicale (conservatori)
2.12.6 Iscrizione a Istituti Tecnici Superiori (ITS)
2.12.7 Iscritti a singoli corsi 4
2.12.8 Impiego in lavori socialmente utili e svolgimento di borsa lavoro
2.13 Inabili
2.13.1 Due trattamenti
2.14 Nipoti
2.15 Genitori
2.16 Fratelli e sorelle
3. Vivenza a carico
4. Decorrenza
4.1 Riscatto successivo
5. Misura
6. Come fare domanda
7. Limiti di reddito
8. Revoca e sospensione
8.1 Figlio studente che interrompe temporaneamente gli studi
9. Doppia annualità
9.1 Sulla quota del coniuge superstite
10. Una tantum ai superstiti privi di reversibilità
10.1 Requisito reddituale
11. Ratei di pensione
11.1 In quali casi va fatta domanda
11.2 Tassazione separata
Guida alle ferie nel lavoro dipendente, l’istituto principe per rispondere ai bisogni dei lavoratori dipendenti.
eBook in pdf di 32 pagine.
A tutela dell’integrità psico-fisica dei lavoratori e della loro esigenza di dedicarsi agli impegni della vita familiare, sentimentale e sociale, la Costituzione, la normativa di legge e la contrattazione collettiva si preoccupano di garantire ai dipendenti la fruizione di ore di assenza nel corso delle quali è comunque garantita una copertura economica a carico del datore di lavoro.
In termini di tutele e quantità di ore di assenza spettanti, l’istituto principe per rispondere ai bisogni dei lavoratori dipendenti è rappresentato dalle ferie.
Proprio da queste ultime parte la nostra analisi.
Introduzione
1. Ferie
1.1 Periodo di maturazione delle ferie
1.1.1 Assenze equiparate al servizio effettivo
1.1.2 Quali assenze sono equiparate al servizio effettivo?
1.1.3 Periodo di prova
1.1.4 Maturazione del diritto alle ferie nell’anno civile
1.2 Assunzione o cessazione in corso d’anno
1.2.1 Come trattare le ferie in caso di cessazione?
1.2.2 Come si calcola la retribuzione oraria?
1.2.3 Come si calcola la retribuzione giornaliera?
1.2.4 Ferie godute in eccesso
1.3 Assenze che non consentono la maturazione delle ferie
1.3.1 Assenze senza maturazione delle ferie: come comportarsi?
1.3.2 Maturazione piena
1.3.3 Maturazione proporzionata alle assenze
1.3.4 Maturazione in base al criterio dei 15 giorni
1.4 Durata delle ferie
1.4.1 Ferie maturabili nell’anno: come fare il calcolo?
1.4.2 Ferie maturabili nell’anno: cosa cambia per i part-time?
1.4.3 Attenzione alle ferie con settimana corta
1.5 Fruizione delle ferie
1.5.1 Rifiuto del datore di lavoro, cosa succede?
1.5.2 I termini di fruizione delle ferie
1.5.3 Quali deroghe dalla contrattazione collettiva?
1.6 Modalità di fruizione delle ferie
1.6.1 Cos’è il piano ferie?
1.6.2 Quando viene predisposto il piano ferie?
1.6.3 Come viene comunicato il piano ferie ai dipendenti?
1.6.4 Le modifiche al piano ferie
1.6.5 Fruizione insufficiente delle ferie
1.6.6 Ferie collettive e ferie individuali
1.6.7 Gli orientamenti della Cassazione sulla fruizione delle ferie
1.6.8 Frazionamento delle ferie, gli orientamenti OIL, Codice civile e Ministero del Lavoro
1.7 Sovrapposizione delle ferie con altre assenze, cosa succede?
1.8 Cessione delle ferie maturate
1.9 Il trattamento economico spettante nel corso delle ferie
1.9.1 Retribuzione fissa mensile
1.9.2 Retribuzione ad ore
1.10 Ferie non godute
1.11 Permessi ex-festività
1.12 Permessi per riduzione dell’orario di lavoro e altre tipologie di permessi retribuiti
Guida agli obblighi del datore di lavoro in merito al trattamento economico da riconoscere ai lavoratori nel corso delle festività, distinguendo tra festività non lavorate, lavorate, cadenti di domenica o, al contrario, coincidenti con il sabato non lavorativo.
eBook in pdf di 26 pagine.
Il rapporto di lavoro subordinato si caratterizza per essere un esempio di contratto a prestazioni corrispettive, dove il datore di lavoro, a fronte della prestazione manuale e / o intellettuale garantita dal dipendente (come definita nella lettera di assunzione o nelle intese successivamente intercorse), riconosce la retribuzione a mezzo elaborazione del cedolino o busta paga.
Alla regola generale per cui il datore di lavoro riconosce una copertura economica per i soli periodi lavorati fanno eccezione le assenze per le quali spetta comunque la retribuzione, calcolata come se il dipendente fosse stato regolarmente al lavoro.
Esempi di assenze di questo tipo sono le ferie e i permessi retribuiti, come disciplinati dai singoli Contratti collettivi nazionali di lavoro (Ccnl).
A quanto citato si aggiungono poi le festività, siano esse la domenica o le altre ricorrenze civili e religiose previste nel corso dell’anno.
Introduzione
1. Festività
1.1 Festività non lavorate
1.2 Retribuzione oraria o “mensilizzata”
1.3 Retribuzione fissa mensile
1.4 Retribuzione ad ore
1.5 Tabella riepilogativa delle differenze
1.6 L’elenco delle festività
2. Festività non lavorate: gli effetti in busta paga
2.1 Festività non lavorate: dipendenti “mensilizzati”
2.2 Festività non lavorate: dipendenti pagati ad ore
2.2.1 Dipendenti con “settimana lunga”
2.2.2 Dipendenti con “settimana corta”
3. Festività lavorate: gli effetti in busta paga
3.1 Richiesta di svolgimento dell’attività lavorativa nei giorni festivi
3.1.1 Necessità dell’accordo tra azienda e dipendente
3.1.2 Contenuti dell’accordo individuale
3.1.3 Ammessi anche accordi collettivi
3.1.4 Nulle eventuali decisioni datoriali in assenza di accordo
3.1.5 Nulle le clausole del Ccnl che prevedono l’obbligo di prestazione nelle festività
3.2 L’elaborazione della busta paga
3.2.1 Dipendente con retribuzione fissa mensile
3.2.2 Dipendente con retribuzione oraria
4. Festività cadenti di domenica
4.1 Dipendenti con retribuzione fissa mensile
4.2 Dipendenti a paga oraria
5. Festività cadente di sabato, come comportarsi?
5.1 Lavoratori retribuiti in misura fissa mensile
5.2 Lavoratori retribuiti ad ore
6. Festività soppressa del 4 novembre
Guida ai congedi straordinari: per gravi motivi o per assistere i familiari con handicap grave.
eBook in pdf di 26 pagine.
La normativa italiana e la contrattazione collettiva si preoccupano di assicurare ai lavoratori dipendenti la possibilità di assentarsi per una serie di eventi e circostanze ritenute dal legislatore e dalle parti stipulanti gli accordi collettivi, come meritevoli di tutela.
L’obiettivo è quello di permettere ai lavoratori di non prestare l’attività manuale e / o intellettuale dedotta in contratto, attraverso previsioni normative e contrattuali che si applicano in maniera indiscriminata, in modo da evitare che determinate dinamiche aziendali possano scoraggiare o far desistere il dipendente interessato dall’assentarsi dal lavoro.
Proprio l’applicazione indiscriminata dei periodi di assenza tutelati per legge o contratto collettivo, è comunque subordinata ad una serie di requisiti oggettivi, senza tuttavia tradursi in valutazioni personali ed aleatorie dell’azienda, in merito ai lavoratori che possono aver diritto alle citate assenze.
La tutela dei dipendenti, tuttavia, non si ferma qui. Vengono inoltre garantite la conservazione del posto di lavoro e, di norma, una copertura economica a carico dell’Inps o del datore di lavoro, atta a colmare il “vuoto” determinato dall’assenza di compensi a titolo di lavoro ordinario.
Le caratteristiche appena citate le ritroviamo non solo nei casi “classici” di assenze come ferie e permessi per riduzione dell’orario di lavoro (ROL) o in sostituzione delle festività abolite per legge ma, altresì negli eventi di congedo straordinario:
La nostra trattazione si concentra proprio su questi ultimi due istituti.
Introduzione
1. Congedo non retribuito per gravi motivi
1.1 La norma
1.2 Il Decreto ministeriale
1.3 A chi spetta il congedo?
1.4 I gravi motivi
1.5 Durata del congedo
1.6 Accesso al congedo
1.7 Rapporti a termine
1.8 Decesso
1.9 Ripresa dell’attività lavorativa
1.10 Assenza non retribuita
1.11 Documentazione
2. Congedo straordinario
2.1 Le modifiche del D.Lgs. numero 105/2022
2.2 Handicap grave
2.3 A chi spetta il congedo?
2.4 Cumulo con altre assenze
2.5 Un solo lavoratore beneficiario
2.6 Condizioni di spettanza
2.7 Natura dell’assistenza fornita dal familiare
2.8 Durata
2.9 Indennità Inps
2.10 Il calcolo dell’indennità
2.11 Il computo delle mensilità aggiuntive
2.12 Contribuzione figurativa
2.13 Maturazione ratei
2.14 Giorni per cui spetta l’indennità
2.15 Domanda Inps
2.16 Permessi non retribuiti
Cumulabilità delle pensioni e nuovi limiti reddituali.
eBook in pdf di 26 pagine.
Il primo intervento legislativo in tema di cumulo pensione/lavoro avvenne con la L. n. 218/1952 che introdusse una trattenuta del 25% sulle pensioni (vecchiaia, invalidità, ai superstiti) in caso di lavoro dipendente, con deroghe per i trattamenti minimi (istituiti proprio con quella legge) e per i lavoratori subordinati dell’agricoltura.
Successivamente, con la L. n. 903/1965, venne introdotta la pensione di anzianità che fra le principali caratteristiche aveva la totale incumulabilità con la retribuzione.
In materia si intervenne poi con il Dpr n. 488/1968 e soprattutto con la L. n. 153/1969, ancora oggi in parte vigente. Correttivi hanno poi portato la L. n. 485/1972 e la L. n. 160/1975.
La legislazione degli ultimi anni in materia è stata frenetica (è iniziata con il D.lgs. n. 503/1992 che ha introdotto per la prima volta il divieto di cumulo con i redditi da lavoro autonomo), con una stratificazione di norme che hanno subito cambiamenti quasi ogni anno.
Nell'eBook analizzaimo la situazione attuale.
Introduzione
1. Pensione di vecchiaia
1.1 Pensioni di vecchiaia contributive
2. Pensione anticipata (di anzianità)
2.1 Pensione anticipata precoci
2.2 Pensione “quota 100” (e successive modifiche) e pensione anticipata flessibile (“quota 103”)
3. Pensione di invalidità
3.1 Riduzioni per redditi di lavoro
3.2 Pensione di inabilità
4. Pensione ai superstiti
4.1 Correttivo
4.2 Redditi
4.3 Esclusi dal computo
4.4 Limite alla riduzione dell’importo
5. Le trattenute lavorative
6. Le sanzioni
7. L’integrazione al minimo
7.1 Redditi da considerare
7.2 Agricoltura
7.3 Estero
7.4 L’integrazione può spettare in misura parziale
7.5 Cristallizzazione
7.6 Pensionamento in corso d’anno
7.7 Vincolata al reddito del coniuge
7.8 Verifiche reddituali
8. Assegno sociale
8.1 Redditi rilevanti
8.2 Redditi esclusi
8.3 Vendita di immobile
8.4 Rinuncia all’assegno di mantenimento
8.5 Se deriva da invalidità civile
8.6 Regime tributario
9. APE sociale
9.1 Attività lavorativa
10. Aliquote IRPEF 2024
10.1 No tax area
Guida ai compensi in natura o fringe benefit per lavoratori dipendenti, la variegata casistica dei fringe benefit e le regole di tassazione che li governano.
eBook in pdf di 32 pagine.
L’articolo 51, comma 1, del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) approvato con Decreto del Presidente della Repubblica del 22 dicembre 1986 numero 917 il reddito di lavoro dipendente è costituito da “tutte le somme e i valori in genere, a qualunque titolo percepiti nel periodo d’imposta, anche sotto forma di erogazioni liberali, in relazione al rapporto di lavoro”.
Di conseguenza, due sono gli elementi che caratterizzano i redditi da lavoro dipendente:
Alla luce dei due criteri citati il reddito di lavoro dipendente non è formato solo dalle “somme” riconosciute in busta paga ma altresì dai “valori” percepiti nel periodo d’imposta, anche sotto forma di erogazioni liberali, in relazione al rapporto di lavoro.
Nel concetto di “valori” entrano a pieno titolo anche i compensi in natura o fringe benefit, rappresentati da tutti quei beni e servizi che il dipendente percepisce nel periodo d’imposta in funzione del rapporto di lavoro in essere.
Da notare che i fringe benefit:
Con riguardo a quest’ultimo aspetto i fringe benefit assumono anche la funzione di rappresentate vantaggi accessori rispetto al riconoscimento di aumenti retributivi, indennità speciali o superminimi.
L'eBook affronta la variegata casistica dei fringe benefit e le regole di tassazione che li governano, concentrandosi:
Introduzione
1. Beni e servizi di modico valore
2. Vitto, mense e indennità sostitutive
3. Azioni offerte alla generalità dei dipendenti
3.1 Le condizioni
3.2 Franchigia
3.3 Il valore delle azioni
3.4 Singoli dipendenti
4. Servizi e somme di carattere sociale e collettivo
5. Altri beni e servizi
5.1 Personal computer
5.2 Telefono cellulare
6. Valutazione dei compensi in natura tassati
6.1 Valore normale
6.2 Valore convenzionale
7. Mezzi di trasporto aziendali
7.1 Le modifiche della Legge di bilancio 2020
7.2 Contratti stipulati sino al 30 giugno 2020
7.3 Contratti stipulati dal 1° luglio 2020
7.4 Veicoli immatricolati prima del 1° luglio 2020
7.5 Valore al netto delle trattenute al dipendente
7.6 Percorrenza convenzionale annua
7.7 Le Tabelle ACI
8. Fabbricati
9. Prestiti agevolati
9.1 Applicazione della tassazione
9.2 Somme non tassate
10. Trasporto ferroviario
11. Le novità della Manovra 2024
11.1 Vivenza a carico
11.2 Come ottenere la soglia di detassazione a 2.000 euro?
12. Tabelle ACI per l’anno 2024
12.1 Cambia la soglia di detassazione