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Riforma della giustizia e del processo tributario, nasce la quinta magistratura; eBook in pdf di 156 pagine.
Pubblicata la Legge n. 130 del 31.08.2022 nella Gazzetta Ufficiale n. 204 del 01.09.2022, in vigore dal 16 settembre 2022, che reca disposizioni in materia di giustizia e di processo tributario.
La legge di riforma della giustizia e del processo tributario, importante per le esigenze di cittadini e imprese, dà attuazione agli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, nel rispetto delle scadenze dallo stesso previste (il PNRR individuava per l'attuazione della riforma il termine del quarto trimestre del 2022).
Gli obiettivi, incentrati sul miglioramento della qualità delle sentenze tributarie e sulla riduzione del contenzioso in Corte di cassazione, sono stati raggiunti puntando sulla revisione dell’ordinamento degli organi speciali di giustizia tributaria (QUINTA MAGISTRATURA TRIBUTARIA) e sull’introduzione di istituti processuali volti non solo a ridurre il contenzioso esistente ma anche a incentivare l’uniformità dei giudizi in materie analoghe.
In particolare, nel PNRR (pagine 59-60) il contenzioso tributario viene considerato un settore cruciale per l’impatto che può avere sulla fiducia degli operatori economici, anche nella prospettiva degli investimenti esteri. Esso risente fortemente delle criticità legate ai tempi della amministrazione della giustizia. In particolare, come riportato nel PNRR:
Il PNRR pone quindi l'obiettivo di ridurre il numero di ricorsi alla Cassazione e farli decidere più speditamente, oltre che in modo adeguato.
È un dato di fatto che l’attuale crisi della giustizia tributaria ha la sua maggiore causa sia nel tipo di rito processuale che nella vigenza di una normazione sostanziale di difficile applicazione perché soggetta a continui mutamenti e non sempre di buona qualità, non consentendo la piena rispondenza dello speciale giudizio ai classici canoni del “giusto processo” previsti dall’articolo 111 della Costituzione.
Ne discende, dunque, che, per superare tale crisi, il punto di partenza non può che essere quello di migliorare la qualità del giudizio dinanzi alle Commissioni tributarie adeguandolo al modello del “giusto processo”, sia formalmente che sostanzialmente.
Premessa
1. La Quinta Magistratura Tributaria. Di Avv. Maurizio Villani e Avv. Alessandro Villani
1.1 La giurisdizione tributaria
1.2 Le nuove corti di giustizia tributaria di primo e di secondo grado
1.3 Il concorso pubblico
1.3.1. I giudici delle Corti di giustizia tributaria di primo grado
1.3.2 Requisiti per l'ammissione al concorso per esami
1.3.3 Indizione del concorso e svolgimento della prova scritta
1.3.4 Commissione di concorso
1.3.5 Limite d’età per la partecipazione al concorso
1.3.6 Riserva di posti per gli attuali giudici tributari onorari
1.4 Le nomine - la formazione - il tirocinio - le sostituzioni dei magistrati e dei giudici tributari
1.4.1 Nomine dei magistrati tributari
1.4.2 Formazione continua dei giudici e magistrati tributari
1.4.3 Tirocinio dei magistrati tributari a seguito del superamento del concorso
1.5 Il trattamento economico dei magistrati tributari 6
1.6 Gli emolumenti dei giudici tributari onorari - ruolo 2011 ad esaurimento 48
1.7 Cessazione dall’incarico di magistrato tributario: il limite dei 70 anni – decalage
1.7.1 Disposizioni transitorie in riferimento alla cessazione dall’incarico per il raggiungimento del 70° anno di età (art. 8, comma 1, L.130/2022)
1.8 Prime nomine per opzione di 100 magistrati tramite interpello per transito nella magistratura tributaria
1.8.1 Assunzione di 100 unità di magistrati tributari per l’anno 2023
1.8.2 Diritto di opzione
1.8.3 Procedura di interpello
1.8.4 Transito alla giurisdizione tributaria
1.9 Le assegnazioni d'ufficio
2. Organizzazione della Quinta Magistratura Tributaria. Di Avv. Maurizio Villani e Avv. Federica Attanasi
2.1 Il giudice monocratico
2. 1. 1 La competenza del giudice monocratico
2.1.2 Le assegnazioni al giudice monocratico
2.2 L'organizzazione amministrativa del ministero dell'economia e delle finanze (dipartimenti)
2.3 Le nuove competenze del consiglio di presidenza della giustizia tributaria
2.3.1 Individuazione delle nuove sedi delle Corti di giustizia tributaria
2.3.2 Criteri di attribuzione della maggiorazione dell’indennità del personale dirigenziale e non dirigenziale del MEF
2.3.3 Ufficio ispettivo
2.3.4 Ufficio del massimario nazionale
2.4 Nuove nomine del consiglio di presidenza della giustizia tributaria
2.5 Le video udienze
2.6 La premialità ISA
3. Modifiche al Processo Tributario. Di Avv. Maurizio Villani e Avv. Antonella Villani
3.1 La prova testimoniale
3.2 Condanna alle spese del giudizio in caso di mancata conciliazione
3.3 Le modifiche alla fase del reclamo-mediazione ex art. 17 - bis D.lgs. 546/1992
3.3.1. Rigetto del reclamo – mediazione – Responsabilità del funzionario fiscale
3.3.2 Conciliazione proposta dalla corte di giustizia tributaria
3.4 Sospensione cautelare dell'efficacia esecutiva dell'atto impugnato
3.4.1 L’istanza di sospensione
3.4.2 La sospensione dell’esecuzione dell’atto opera anche in relazione alla iscrizione a ruolo, a titolo provvisorio, in base ad accertamenti non definitivi
3.5 L'onere della prova
4. La nuova Sezione Tributaria della Corte di Cassazione - La definizione delle liti - Gli interpelli - Disposizioni transitorie. Di Avv. Maurizio Villani e Avv. Lucia Morciano
4.1 La sezione civile tributaria della corte di cassazione
4.2 L'applicabilità degli istituti predittivi a seguito della riforma del processo civile (art. 363-bis c.p.c.)
4.3 La definizione agevolata delle liti in cassazione
4.4 Le disposizioni transitorie
4.5 La riduzione degli importi negli interpelli sui nuovi investimenti
4.6 Le abrogazioni e le sostituzioni
4.7 La copertura finanziaria
Sintesi della procedura e chiarimenti operativi del Processo tributario telematico che a decorrere dal 1° luglio 2019 è diventato un obbligo per i giudizi instaurati in primo e secondo grado con ricorso notificato a decorrere da tale data.
Aggiornato con normativa, prassi e giurisprudenza 2022.
Obiettivo del presente eBook è quello di offrire una panoramica tale strumento e di fornire specifiche indicazioni applicative per chi debba servirsene, in modo da comprenderne rapidamente le metodologie e usufruire quanto prima delle agevolazioni di tempi e costi che la nuova soluzione può consentire.
A decorrere dal 1°.7.2019 il processo tributario telematico è diventato un obbligo per i giudizi instaurati in primo e secondo grado, per cui è completato il percorso avviato con il decreto del Direttore generale delle finanze del Ministero dell’economia e delle finanze del 4.8.2015. Con il decreto 6.11.2020 sono state digitalizzate le parti relative ai provvedimenti adottati dal giudice tributario e il verbale di udienza. Il portale della Giustizia Tributaria, relativamente al processo tributario telematico, ha, da settembre 2021, rinnovato la veste grafica per rendere più immediato l’utilizzo di tutti i servizi. Non si tratta di una speciale disciplina ma soltanto di una particolare procedura, non più facoltativa ma obbligatoria.
Tuttavia per i ricorsi notificati entro il 30.6.2019 (o, più propriamente, il termine è differito automaticamente al 1°.7 per effetto dell’art. 155 c.p.c.), la procedura non era un obbligo ma una facoltà di scelta tra la procedura cartacea e quella telematica. Ma la scelta “non telematica” esplica i suoi effetti anche nelle successive fasi della costituzione in giudizio e degli ulteriori depositi di atti, seppure effettuati dal 1°.7.2019, ferma restando la facoltà del resistente di costituirsi telematicamente nel successivo grado di giudizio.
Tutta la procedura ha come cardine la posta elettronica certificata che rappresenta il “domicilio digitale” del contribuente: da qui vengono depositati tutti gli atti processuali a prescindere dalla sede della Commissione tributaria, con il vantaggio di non essere vincolati all’orario di apertura della segreteria della Commissione tributaria per la consegna degli atti, ovvero di dover predisporre plichi raccomandati con avvisi di ricevimento.
Il fulcro dell’attività processuale è rappresentato dal fascicolo informatico (che sostituisce il fascicolo d’ufficio) nel quale vengono raccolti atti, documenti, allegati, ricevute di posta elettronica certificata, messaggi di sistema e dati del procedimento. Il fascicolo informatico consente alle persone abilitate di consultare direttamente gli atti esonerando la segreteria dal rilasciarne copia cartacea.
Con il d.d. 10.3.2017 è stata introdotta la possibilità, sempre nell’ambito dei depositi telematici dei ricorsi e degli appelli presso gli uffici di segreteria delle Commissioni tributarie, di effettuare il pagamento del contributo unificato per le spese di giustizia tramite il nodo dei pagamenti - SPC (pagoPA). La procedura “pagoPA” è operante in tutto il territorio nazionale (d.d. 6.6.2019). Per l’assistenza agli utenti sul portale della Giustizia Tributaria è presente il numero verde 800-051-052 (dalle ore 8.00 alle ore 18.00 dal lunedì al venerdì e dalle ore 8 alle ore 14.00 il sabato).
Anche il contribuente che vuole difendersi personalmente, essendo la controversia di valore fino a 3.000 euro deve sottostare alle regole di natura informatica: nel ricorso introduttivo deve indicare il proprio indirizzo di posta elettronica certificata, ovvero l’indirizzo al quale vuole ricevere le comunicazioni della segreteria, tra le quali primeggia la comunicazione della data di discussione della controversia.
Nel caso di mancata indicazione dell’indirizzo di posta elettronica certificata ed ove il destinatario non sia raggiungibile da pubblici elenchi, le comunicazioni sono eseguite esclusivamente mediante deposito in segretaria della Commissione tributaria (art. 16-bis, comma 2, del d.lgs. 31.12.1992, n. 546).
È opportuno ricordare che l’obbligo di avvalersi della procedura di processo tributario telematico non è influenzato dal fatto che la cartella di pagamento (a decorrere dal 1°.6.2016) o l’avviso di accertamento (a decorrere dal 1°.7.2017) siano stati notificati a mezzo posta elettronica certificata, ai sensi, rispettivamente, dell’art. 26, secondo comma, del d.P.R. 29.9.1973, n. 602, e dell’art. 60, ultimo comma, del d.P.R. 29.9.1973, n. 600.
Con decreto direttoriale 20.5.2019 del Ministero dell’economia e delle finanze è stato istituito il Forum nazionale multilaterale sul processo tributario telematico con riferimento al deposito degli atti processuali in modalità telematica presso le Commissioni tributarie di ogni ordine e grado, assicurando la rappresentanza equilibrata dei soggetti pubblici e privati interessati. Sono membri del Forum le amministrazioni, le associazioni di categoria ed i soggetti privati individuati nell’allegato al decreto tra cui CNF e CNDCEC.
Il Forum ha durata di tre anni dalla data di sua istituzione e si riunisce con cadenza semestrale su convocazione della Direzione della Giustizia Tributaria. I risultati delle attività del Forum sono pubblicati sui portali istituzionali del Ministero dell’economia e delle finanze.
1 L’avvio del processo tributario
2 Il processo tributario telematico
1 L’ambito di applicazione delle regole tecniche ed operative del processo tributario telematico
1.1 L’obbligo di osservare le procedure telematiche
2 La decorrenza dell’obbligo telematico
2.1 La regola fino al 30.6.2019
2.2 La regola in vigore dal 1°.7.2019
2.3 La difesa personale
2.4 La deroga concessa all’obbligo telematico
2.5 La norma interpretativa per i giudizi instaurati fino al 30.6.2019
3 L’indirizzo di posta elettronica certificata
4 Le regole informatiche
5 L’introduzione al processo tributario telematico
6 Il Portale della Giustizia Tributaria
7 Il S.I.Gi.T
7.1 Il ruolo del S.I.Gi.T
7.2 La registrazione dei soggetti al S.I.Gi.T
8 I servizi resi dal S.I.Gi.T
9 L’utilizzazione del processo tributario telematico
10 Il ricorso
11 La procura alle liti e il conferimento dell’incarico di assistenza e difesa
12 La predisposizione del ricorso
13 La firma del ricorso
14 La notificazione del ricorso
14.1 La disciplina della notifica a mezzo PEC
14.2 Il perfezionamento della notifica
14.3 Il tempo della notifica
15 Le modalità operative della notifica a mezzo PEC
15.1 La regola
15.2 L’invio errato della PEC
15.3 La prova dell’avvenuta notifica
15.4 Le modalità della notifica
15.5 La prova della notifica
15.6 L’elezione di domicilio
15.7 La criticità delle notifiche telematiche
16 Gli standard degli atti processuali e dei documenti informatici allegati
17 La procedura preliminare per la costituzione in giudizio del ricorrente
17.1 Le avvertenze preliminari
17.2 I controlli da eseguire per la trasmissione degli atti
17.3 La predisposizione degli atti e dei documenti per la costituzione in giudizio del ricorrente
18 Il pagamento del contributo unificato tributario e degli altri diritti e spese di giustizia
18.1 La regola
18.2 Le modalità di pagamento del contributo unificato tributario
18.3 Il contributo unificato online con pagoPA
19 La segreteria della Commissione tributaria nella costituzione in giudizio
20 La costituzione telematica in giudizio del ricorrente/appellante
20.1 La procedura
20.2 I controlli dei file
20.3 Le avvertenze procedurali
20.4 La ricevuta di accettazione
21 I controlli del S.I.Gi.T
21.1 La procedura
21.2 Le “anomalie” di “trasmissione”
21.3 La smart card scaduta dopo la notifica del ricorso
21.4 L’indisponibilità dei servizi PTT
22 L’iscrizione a ruolo
23 La costituzione in giudizio della parte resistente
23.1 L’accesso al fascicolo telematico per la parte non costituita
23.2 La trasmissione degli atti e dei documenti della parte resistente
23.3 La procedura
23.4 La ricevuta di accettazione
23.5 I controlli del S.I.Gi.T
23.6 L’iscrizione a ruolo
23.7 Le anomalie nel deposito delle controdeduzioni
24 La trasmissione degli atti successivi alla costituzione in giudizio
25 La notifica della sentenza
26 Il ricorso in appello
27 L’attestazione temporale degli atti processuali
27.1 Le ricevute
27.2 Le notifiche e le comunicazioni
27.3 Il deposito degli atti
27.4 Il deposito di atti e documenti non informatici
28 Il fascicolo informatico
28.1 La formazione del fascicolo informatico
28.2 La consultazione del fascicolo telematico
28.3 Il fascicolo informatico e gli atti e documenti non informatici
28.4 La consultazione pubblica del fascicolo informatico
29 Il potere di certificazione di conformità
29.1 I documenti informatici depositati
29.2 Gli atti e i provvedimenti depositati
29.3 La certificazione di conformità
29.4 La prova della notificazione o della comunicazione
29.5 I diritti di copia
30 La segreteria della commisisone tributaria
30.1 L’attività degli uffici di segreteria
30.2 Gli adempimenti della segreteria
30.3 Le comunicazioni della segreteria
30.4 La sentenza
30.5 Il caso di malfunzionamento del sistema informativo
30.6 La discussione della causa in videoconferenza
3 Le norme processuali a confronto
4 L’entrata in vigore del processo tributario telematico
1 Art. 16, comma 1, decreto direttoriale 4 agosto 2015: entrata in vigore e individuazione delle Commissioni tributarie
2 Art. 2, decreto direttoriale 30 giugno 2016: entrata in vigore
3 Art. 2, decreto direttoriale 15 dicembre 2016: entrata in vigore
4 Art. 16, commi 1 e 5, decreto legge 23 ottobre 2018, n. 119: giustizia tributaria digitale
5 Possibilità del pagamento del contributo unificato tramite il nodo dei pagamenti – SPC (pagoPA)
5 La sintesi operativa del processo tributario
1 I rimedi procedurali (cfr. d.lgs. 546/1992
2 Le eccezioni procedurali (cfr. d.lgs. 546/1992)
3 Il differimento dei termini (cfr. d.lgs. 546/1992)
6 Il contributo unificato per le spese di giustizia
1 L’obbligo del contributo unificato
2 Il presupposto soggettivo
3 La determinazione dell’importo dovuto
4 Il pagamento del contributo unificato
5 Il recupero del contributo unificato
7 Lo scadenzario
1 Le regole
2 Il computo dei termini
3 I termini per proporre il ricorso
4 I termini per la costituzione in giudizio del ricorrente
5 Il deposito dei documenti prima della trattazione
6 Il deposito delle memorie e dell’istanza di pubblica udienza prima della trattazione
7 Il deposito di brevi repliche prima della trattazione
8 Il termine lungo per appellare
8 La giurisprudenza
1 Le regole della notifica
2 La sanatoria per il raggiungimento dello scopo
3 La costituzione in giudizio e il deposito degli atti
Appendice normativa
Aggiornato alla recente giurisprudenza, la seconda edizione del volume vuole fornire al Professionista uno strumentario pratico e aggiornato che gli consenta di affrontare in modo rapido e corretto le problematiche processuali più frequenti.
Il presente lavoro si prefigge di fornire agli operatori del diritto le indicazioni necessarie per predisporre correttamente un ricorso tributario e per orientarsi rapidamente sulle più ricorrenti questioni processuali. Un formulario contenente i modelli degli atti più importanti e una rassegna giurisprudenziale aggiornata completano l'opera.
Per il taglio squisitamente operativo, l'opera, elaborata sulla scorta dell'esperienza pluriennale dell'Autore come Giudice tributario, si rivolge alle figure professionali (in particolare, avvocati e commercialisti) che, a vario titolo, sono chiamate ad occuparsi del ricorso tributario.
Antonio Scalera Magistrato con funzioni di consigliere presso la Corte di Appello di Catanzaro, Giudice tributario, già componente della Struttura Territoriale della Scuola Superiore della Magistratura. Svolge attività di docenza in materia di diritto civile presso la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali presso l'Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro. E' autore di numerose pubblicazioni e collabora con diverse riviste. E' stato componente della Commissione del Concorso in Magistratura bandito nel 2018.
Capitolo I – Gli elementi del ricorso tributario
1. Profili generali
2. Indicazione del giudice adito
3. Indicazioni relative al contribuente
4. Indicazioni relative al difensore tecnico
5. Indicazioni relative alla parte resistente
6. Indicazioni relative all’atto impugnato
7. Oggetto della domanda e motivi di ricorso
8. Altre indicazioni
9. Proposizione del ricorso
10. Ricorso cumulativo
11. Ricorso collettivo
12. Ricorso “collettivo-cumulativo”
Capitolo II – Gli atti impugnabili
1. Profili generali
2. Il dato normativo
3. Vizi degli atti impositivi
4. Impugnabilità dell’atto per vizi propri
5. Omessa notifica dell’atto “presupposto”
Capitolo III – La procura
1. Generalità
2. Invalidità della procura
Capitolo IV – Le notificazioni
1. Generalità
2. Notificazioni eseguite a mezzo di ufficiale giudiziario
2.1. Notificazione in mani proprie
2.2. Notificazione nella residenza, dimora o domicilio
2.3. Notificazione a persona di famiglia o addetta alla casa
2.4. Notificazione alle persone giuridiche
2.5. Notificazione a soggetti irreperibili
3. Notificazioni a mezzo posta
3.1. Procedura indicata dalla legge 20 novembre 1982, n. 890
3.2. Consegna del piego
4. Elezione di domicilio
5. Procuratore costituito per più parti e notifica dell’appello
6. Notifica e comunicazione presso la segreteria
7. Perfezionamento della notifica
8. Relata di notifica
Capitolo V – La mediazione ed il reclamo
1. La mediazione tributaria
2. Presupposti e ambito di applicazione
3. Istanza di reclamo/mediazione
4. Contenuto dell’istanza
5. Effetti processuali della presentazione dell’istanza
6. L’accordo di mediazione
7. Provvedimento di diniego
8. Assistenza tecnica
Capitolo VI – La rappresentanza in giudizio
1. Obbligatorietà dell’assistenza tecnica
2. La rappresentanza diretta in giudizio
3. Assistenza tecnica per le Agenzie fiscali e gli Enti locali
4. Patrocinio a spese dello Stato
5. Ambito applicativo dell’assistenza tecnica
6. Conferimento dell’incarico al difensore
7. Poteri esercitabili dal difensore
8. Compenso del difensore
9. Alcune questioni
Capitolo VII – Competenza e giurisdizione
1. Nozione di competenza
2. Criteri di competenza
3. Inderogabilità della competenza
4. Articolazioni interne delle Commissioni tributarie
5. Momento di individuazione della competenza
6. Atti delle Agenzie fiscali
7. Atti dell’Agente della riscossione
8. Atti degli Enti locali
9. Indicazione del giudice adito nel ricorso introduttivo
10. Questioni di incompetenza
11. Le pronunzie relative alla competenza
12. La translatio iudicii
13. Regolamento di competenza
Capitolo VIII – L’istanza di sospensione
Sezione I – I presupposti
1. Presupposti
2. Apparente fondatezza della pretesa (fumus boni iuris)
3. Danno grave e irreparabile (periculum in mora)
4. Imminenza del pregiudizio
Sezione II – Il procedimento cautelare
1. Premessa
2. Istanza di sospensione
3. Discussione dell’istanza cautelare
4. Provvedimento presidenziale (c.d. “procedimento d’urgenza”)
5. Ordinanza cautelare
6. Rapporti tra fase cautelare e fase di merito
7. La tutela cautelare della sentenza impugnata per Cassazione (mo¬dalità di presentazione dell’istanza e procedimento cautelare)
8. La tutela cautelare in secondo grado. La novella di cui al d.lgs. n. 156/2015
Capitolo IX – La pubblica udienza
1. Fissazione della data dell’udienza
2. Trattazione in Camera di consiglio
3. Trattazione in pubblica udienza
4. Normativa processuale tributaria d’emergenza
Capitolo X – Le prove
1. Inquadramento
2. I poteri istruttori del giudice tributario
3. I mezzi di prova
3.1. Documenti
3.2. Confessione
3.3. Testimonianza
3.4. Dichiarazioni di terzi
4. Consulenza tecnica d’ufficio
Capitolo XI – L’appello
1. Inquadramento
2. Giudice competente e termini di impugnazione
3. Contenuto e forma dell’appello principale
4. Modalità di proposizione dell’appello
5. Costituzione in giudizio dell’appellante
6. Costituzione dell’appellato, controdeduzioni e appello incidentale
7. Dall’assegnazione della controversia alla decisione
Capitolo XII – Il ricorso per cassazione
1. Inquadramento
2. Motivi di gravame
3. Svolgimento del giudizio
Capitolo XIII – Il giudicato
1. Definitività della sentenza della Commissione tributaria
Capitolo XIV – Il processo telematico
1. La normativa
2. S.I.Gi.T.
3. Il ricorso/appello digitale: la nota di iscrizione a ruolo
4. Modalità di comunicazioni e notificazioni processuali: l’elezione del domicilio digitale
5. Regolamentazione del deposito cartaceo
6. Formazione e consultazione del fascicolo di causa
7. Il pagamento del Contributo unificato
8. La richiesta di copie degli atti processuali e delle sentenze
Giurisprudenza
• Gli elementi del ricorso
• Gli atti impugnabili
• Notificazioni
• Agenzia delle entrate c. P.M. e P.S.
• Il raggiungimento dello scopo dell’atto non impedisce la decadenza dal potere impositivo
• Notifica cartella a società: legittima presso la “sede effettiva” anche se diversa dalla “sede legale”
• Rappresentanza in giudizio
• Giurisdizione e competenza
• Le prove
• Le impugnazioni
• Il processo telematico
Formulario
1. Procura generale alle liti (d.lgs. 31 dicembre 1992, n. 546, art. 12)
2. Atto di revoca della procura alle liti (d.lgs. 31 dicembre 1992, n. 546, art. 12)
3. Richiesta di assistenza tecnica gratuita (ex d.lgs. 31 dicembre 1992, n. 546, art. 13)
4. Ricorso tributario di primo grado
5. Ricorso contro la cartella di pagamento
6. Ricorso contro avviso di accertamento
7. Atto di rinuncia al ricorso (d.lgs. 31 dicembre 1992, n. 546, art. 44)
8. Istanza di mediazione
9. Controdeduzioni con istanza di chiamata in causa del terzo (d.lgs. 31 dicembre 1992, n. 546, art. 23)
10. Istanza di trattazione in pubblica udienza (ex art. 33 d.lgs. 31 dicembre 1992, n. 546)
11. Istanza per il differimento della discussione in pubblica udienza (d.lgs. 31 dicembre 1992, n. 546, art. 34)
12. Istanza di sospensione dell’atto impugnato (ex d.lgs. 31 dicembre 1992, n. 546, art. 47)
13. Atto di integrazione dei motivi (d.lgs. 31 dicembre 1992, n. 546, art. 24)
14. Riassunzione a seguito di incompetenza
15. Atto di appello
16. Atto di costituzione in appello e contestuale appello incidentale (d.lgs. 31 dicembre 1992, n. 546, art. 54)
17. Controdeduzioni dell’appellato (d.lgs. 31 dicembre 1992, n. 546, art. 54)
18. Ricorso per cassazione (d.lgs. 31 dicembre 1992, n. 546, art. 62)
19. Controricorso (d.lgs. 31 dicembre 1992, n. 546, art. 62)
20. Controricorso e ricorso incidentale (d.lgs. 31 dicembre 1992, n. 546, art. 62)
Nella “versione” collaborativa dell’accertamento emersa negli anni più recenti (con la tendenza a favorire la definizione spontanea delle violazioni da parte dei contribuenti rispetto alla notifica di un atto impositivo, o comunque con l’estensione del contraddittorio e degli istituti alternativi al contenzioso), anche l’accertamento sintetico – previsto dall’art. 38, co. 4, del D.P.R. n. 600/1973 - si è trasformato in strumento di “persuasione fiscale”.
Data la vocazione dello strumento, all’individuazione e al recupero dell’evasione fiscale “diffusa” delle persone fisiche, la sua applicazione nel corso degli anni è stata discontinua e spesso affiancata ad altri metodi di accertamento (ad esempio studi di settore e indagini finanziarie).
Astrattamente possibile sulla base di ogni tipo di riscontro che attesti una maggior capacità contributiva del contribuente, l’accertamento sintetico risulta in realtà condizionato all’emanazione di un decreto periodico con l’elencazione puntuale degli elementi di spesa e degli investimenti privati utili al calcolo.
Si tratta del “redditometro”, sostanzialmente corrispondente a un “algoritmo” che, acquisiti determinati dati, restituisce un reddito “sintetico” utilizzabile sia per la programmazione dei controlli fiscali, sia, ricorrendone i presupposti, per la rettifica della situazione reddituale “manifesta” del contribuente.
Dopo una fase caratterizzata da incertezze applicative e riorientamenti delle linee guida dei controlli, l’accertamento sintetico / redditometrico riparte nel 2021 con un nuovo decreto ministeriale, da sperimentare in un diverso contesto economico – sociale e con una differente cornice normativa.
1. Accertamento e accertamenti
1.1 L’accertamento in generale.
1.1.1 Accertamento analitico.
1.1.2 Accertamento analitico-induttivo.
1.1.3 Accertamento induttivo puro.
1.1.4 Accertamento parziale.
1.1.5 Accertamento integrativo.
1.1.6 I termini temporali per l’accertamento.
1.2 Evitare il contenzioso.
1.2.1 Ravvedimento operoso.
1.2.1.1 Aspetti generali
1.2.1.2 Omessi versamenti
1.2.1.3 Riduzioni fino ai 90 giorni
1.2.1.4 Riduzioni oltre i 90 giorni
1.2.1.5 Precisazioni
1.2.1.6 Violazioni definibili
1.2.1.7 Violazioni dichiarative nei primi 90 gg.
1.2.1.8 Violazioni dichiarative oltre i 90 giorni
1.2.1.9 Ravvedimento della violazione constatata.
1.2.1.10 Dichiarazione integrativa / correttiva.
1.2.2 Accertamento con adesione.
1.2.2.1 Il procedimento.
1.2.2.2 L’istanza del contribuente.
1.2.2.3 I tempi previsti
1.2.2.4 L’atto di definizione.
1.2.2.5 Effetti sulle sanzioni
1.2.2.6 Effetti penali
1.2.2.7 Il contraddittorio generalizzato.
1.2.3 Reclamo - mediazione.
1.2.4. Conciliazione giudiziale.
2. L’accertamento sintetico.
2.1 Aspetti generali
2.1.1 Basi normative.
2.1.2 I decreti sul redditometro.
2.1.2.1 Il decreto del 2012.
2.1.2.2 Il decreto del 2015.
2.2 Funzionamento.
2.2.1 Cosa è “spesa”?.
2.2.1.1 Redditi, risparmi e finanziamenti
2.2.1.2 Incrementi patrimoniali
2.2.2 Lo scostamento minimo di 1/5.
2.2.3 Obbligo di collaborazione?.
2.2.4 La prova da fornire.
2.2.5 Indicatori di spesa.
2.2.6 Il nucleo familiare.
2.2.7 Ante e post 2010.
2.3 Indicazioni dell’Agenzia.
2.3.1 Ante parere del Garante privacy.
2.3.2 Post parere del Garante privacy.
2.3.3 Evoluzioni in materia di privacy.
2.4 Contraddittorio “speciale”
2.5 Modifiche 2018.
3. Il redditometro “versione 2021”.
3.1 Aspetti generali
3.2 Funzionamento.
3.2.1 Elementi indicativi di capacità contributiva.
3.2.2 Spesa ricostruita induttivamente.
3.2.3 Rilevazione dei prezzi
3.2.4 Quota di risparmio.
3.2.5 Attribuzione delle spese al contribuente.
3.2.6 Ricostruzione del reddito.
3.2.6.1 incrementi patrimoniali
3.2.7 Contraddittorio e dimostrazioni
3.3 Elementi di novità.
3.3.1 Vantaggi
3.3.2 Criticità segnalate.
3.3.3 Tornano le spese medie ISTAT.
3.3.4 Difesa del contribuente.
3.3.4.1. Dimostrazioni possibili
TABELLA A: contenuto induttivo degli elementi indicativi di capacità contributiva.
TABELLA B: tipologie di nuclei familiari e aree territoriali di appartenenza.
Redditometro - esempio.
Bibliografia.
L’opera guida il professionista nell’affrontare le problematiche connesse ad un atto impositivo ed ai suoi possibili rimedi, consentendo di conoscere a fondo i meccanismi su cui si avvia e si sviluppa l’intero procedimento contenzioso, dalla proposizione del ricorso alla costituzione in giudizio, dai motivi aggiunti fino alla trattazione, dai reclami alla notificazione della sentenza d’appello, ecc., per evitare di incorrere in errori fatali.
Un manuale di accentuata utilità operativa, che evidenzia le singole fasi del PROCESSO TRIBUTARIO TELEMATICO ed i relativi atti, riportati anche online, in versione di formulario personalizzabile, con la documentazione normativa e tariffaria.
Il volume contiene inoltre la rappresentazione tabellare dei vari adempimenti, utilissima per il coordinamento dell’attività dei collaboratori di studio e per la parcellazione delle prestazioni.
Sergio Mogorovich
Dottore Commercialista in Gorizia, già vicepresidente della Commissione Nazionale di Studio dei Dottori Commercialisti per le imposte indirette, ha fatto parte del Gruppo Ristretto per lo Studio del “Contenzioso Tributario” del C.N.D.C. È autore di pubblicazioni specializzate in materia tributaria e collabora con importanti quotidiani e riviste del settore.
1 Il difensore tributario
1.1 La specialità del processo tributario
1.2 Il rapporto tra il professionista e il cliente
1.2.1 L’innovazione apportata con l’art. 9 del D.L. 24-1-2012, n. 1
1.2.2 L’incarico professionale
1.2.3 Il compenso
2 La sintesi operativa del processo tributario dal 25-12-2020 per effetto dell’art. 27 del D.L. 28-10-2020, n. 137, convertito nella L. 18-12-2020, n. 176
2.1 L’iter della procedura
2.2 Gli organi della giurisdizione tributaria
2.3 Il contraddittorio obbligatorio
2.4 Le controversie devolute alle commissioni
2.5 Le controversie sottratte alle commissioni
2.6 Gli atti impugnabili
2.7 I termini di decadenza
2.8 L’assistenza tecnica
2.9 Le spese del giudizio
2.10 Le parti
2.11 Gli obblighi delle parti
2.12 I poteri delle parti
2.13 Le comunicazioni della segreteria
2.14 Le comunicazioni mediante posta elettronica certificata
2.14.1 L’obbligo di indicazione della PEC
2.14.2 La comunicazione
2.15 Le notificazioni
2.16 Il luogo delle comunicazioni e delle notificazioni
2.17 I termini nel processo tributario
2.18 L’iter processuale del giudizio di primo grado
2.19 La proposizione del ricorso
2.20 Il ricorso
2.21 I motivi del ricorso
2.22 Le altre indicazioni nel ricorso
2.23 La costituzione in giudizio del ricorrente
2.24 La costituzione in giudizio della parte resistente
2.25 Le cause di inammissibilità
2.26 La produzione di documenti
2.27 I motivi aggiunti
2.28 I poteri della commissione
2.29 I poteri del presidente della commissione
2.30 I poteri del presidente di sezione
2.31 Le ordinanze
2.32 I decreti presidenziali
2.33 I reclami
2.34 La sospensione dell’atto impugnato
2.35 Il controllo formale delle dichiarazioni
2.36 La riscossione in pendenza di giudizio.
2.37 Le cause di estinzione del processo
2.38 I termini per proporre il ricorso in appello
2.39 L’iter processuale del giudizio d’appello
2.40 Il ricorso in appello
2.41 La ricusazione
2.42 Il rimborso delle somme dovute
2.43 Il giudizio di ottemperanza
2.44 I rimedi procedurali
2.45 Le eccezioni procedurali
2.46 Il differimento dei termini
3 Il contributo unificato per le spese di giustizia
3.1 L’obbligo del contributo unificato
3.2 Il presupposto soggettivo
3.3 La determinazione dell’importo dovuto
3.4 Il pagamento del contributo unificato
3.5 Il recupero del contributo unificato
3.6 Le sanzioni
3.7 Il rimborso
3.8 Il contenzioso
3.9 L’imposta di bollo
4 Il reclamo e la mediazione per le c.d. “liti minori”
4.1 I lineamenti dell’istituto
4.2 Gli atti impositivi
4.3 Le parti del giudizio contro la cartella di pagamento
4.4 Il valore della controversia
4.5 La presentazione del ricorso-reclamo
4.6 Il contenuto del ricorso-reclamo
4.7 Le notificazioni
4.8 I termini
4.9 Gli effetti della presentazione del reclamo
4.10 La sospensione della riscossione
4.11 La trattazione dell’istanza
4.12 L’accordo di mediazione
4.13 L’aspetto sanzionatorio
4.14 I contributi previdenziali e assistenziali
4.15 Il perfezionamento della mediazione
4.16 Il diniego
4.17 La notifica degli atti
4.18 L’improcedibilità del ricorso
4.19 La costituzione in giudizio
4.20 L’addebito delle spese
4.21 La sintesi della contestazione
5 Le spese per il rilascio di copie di atti e documenti nel processo tributario
5.1 L’istanza di rilascio di copia degli atti
5.2 La certificazione di conformità
5.3 Il diritto di copia
5.4 I diritti di copia in formato elettronico
6 Il controllo del procedimento
7 I fascicoli del ricorrente nel procedimento
7.1 Il fascicolo del ricorrente
7.2 Il fascicolo del contribuente appellante in via principale
7.3 Il fascicolo del contribuente appellante in via incidentale
7.4 Il fascicolo del contribuente appellato resistente
7.5 La nota di iscrizione a ruolo
8 Lo scadenzario
8.1 Le regole
8.2 Il computo dei termini
8.3 I termini per proporre il ricorso
8.4 I termini per la costituzione in giudizio del ricorrente
8.5 Il deposito dei documenti prima della trattazione
8.6 Il deposito delle memorie e dell’istanza di pubblica udienza prima della trattazione
8.7 Il deposito di brevi repliche prima della trattazione
8.8 Il termine lungo per appellare
9 L’espropriazione forzata per l’accertamento esecutivo
9.1 Il termine ultimo di pagamento
9.2 L’avviso di accertamento esecutivo
9.2.1 L’accertamento con adesione
9.2.2 Il reclamo-mediazione
9.2.3 L’accertamento con adesione e la mediazione
9.3 La proroga legale del termine di pagamento
9.4 L’esecuzione forzata
9.5 Il fondato pericolo della riscossione
10 Le competenze degli uffici finanziari nel contenzioso
10.1 Le attribuzioni degli uffici territoriali
10.2 Le attribuzioni dell’ufficio controlli
10.3 La rilevanza processuale
10.4 La rappresentanza in giudizio
10.5 Il Centro operativo di Pescara
11 Il contenzioso per gli atti di riscossione
11.1 Gli atti impositivi
11.2 Il coordinamento tra l’imposizione e la riscossione
11.3 Il ricorso proposto solo nei confronti dell’Agenzia delle entrate
11.4 Il ricorso presentato solo nei confronti dell’agente della riscossione
11.5 Il ricorso proposto nei confronti dell’agente della riscossione e dell’Agenzia delle entrate
11.6 La commissione tributaria competente
11.7 L’obbligo di presentazione del reclamo
12 Il processo tributario telematico
12.1 L’entrata in vigore
12.2 L’ambito di applicazione
12.3 Il S.I.Gi.T. (Sistema Informativo della Giustizia Tributaria)
12.4 La procura alle liti
12.5 Le notificazioni e le comunicazioni
12.6 La criticità della notifica
12.7 Il domicilio digitale
12.8 L’attestazione temporale degli atti telematici
12.9 Il giudizio di appello
12.10 Il fascicolo informatico
12.11 Il processo verbale d’udienza
12.12 I provvedimenti
12.13 La formula esecutiva
12.14 La trasmissione dei fascicoli
12.15 Il contributo unificato e le spese di giustizia
12.16 Le regole del processo tributario telematico
12.16.1 L’ambito di applicazione delle regole tecniche ed operative nella fase
introduttiva del processo tributario telematico
12.16.2 Il Portale della Giustizia Tributaria
12.16.3 La registrazione dei soggetti al S.I.Gi.T.
12.16.4 I servizi resi dal S.I.Gi.T.
12.16.5 La procura alle liti e il conferimento dell’incarico di assistenza e difesa e la notificazione e il deposito degli atti
12.16.6 Gli standard degli atti processuali e dei documenti informatici allegati
12.16.7 La trasmissione degli atti e dei documenti al momento della costituzione in giudizio del ricorrente
12.16.8 La trasmissione degli atti e dei documenti della parte resistente
12.16.9 La trasmissione degli atti successivi alla costituzione in giudizio
12.16.10 Il deposito di atti e documenti non informatici
12.16.11 Il fascicolo informatico
13 La normativa (D.Lgs. 31-12-1992, n. 546)
14 La conciliazione giudiziale
14.1 I lineamenti dell’istituto
14.2 Le modalità operative
14.3 Le somme dovute
14.4 La riscossione
15 L’autotutela
15.1 Il quadro procedurale
15.2 Gli atti ammessi
15.3 Gli atti oramai definitivi
16 Il contenzioso per le sanzioni tributarie non penali
16.1 Il procedimento di irrogazione delle sanzioni
16.2 L’irrogazione immediata
16.3 La tutela giurisdizionale
16.4 La decadenza e la prescrizione
16.5 Le sanzioni accessorie
16.6 I provvedimenti cautelari
16.7 Il credito del trasgressore
16.8 La riscossione della sanzione
17 La notifica degli atti impositivi a mezzo PEC
17.1 Gli avvisi di accertamento
17.2 La cartella di pagamento a mezzo PEC
18 La notificazione di atti e avvisi di accertamento sulla piattaforma digitale
18.1 L’innovazione normativa
18.2 La notificazione non andata a buon fine
18.3 La notificazione ai soggetti non obbligati al domicilio digitale
18.4 Il perfezionamento della notifica
18.5 La decadenza e la prescrizione
18.6 Gli effetti del malfunzionamento della piattaforma
19 Controversie fiscali nell’Unione europea e contenzioso tributario
19.1 L’istanza di apertura della procedura amichevole
19.2 La decisione di apertura della procedura amichevole
19.3 Il ricorso del contribuente
19.4 La richiesta di istituzione della Commissione consultiva
19.5 La Commissione per la risoluzione alternativa delle controversie
19.6 La decisione delle Autorità competenti
19.7 L’esecuzione delle decisioni
19.8 Le modifiche al contenzioso tributario
20 La decadenza dalla rateazione e la notifica della cartella di pagamento
20.1 L’inadempimento nel pagamento
21 I contributi INPS, l’accertamento fiscale e il contenzioso
21.1 Il quadro normativo
21.2 L’accertamento fiscale e contributivo
21.3 L’emissione dell’avviso di addebito
21.4 La prescrizione
21.5 L’impugnazione dell’atto impositivo
21.6 La riscossione dei contributi INPS nella definizione agevolata dell’accertamento delle imposte
21.7 La mediazione tributaria
21.8 L’accertamento con adesione
21.9 Il versamento in forma rateale
21.10 L’acquiescenza all’accertamento
21.11 La conciliazione giudiziale
Il volume ha come oggetto la cooperative compliance nel sistema tributario domestico e unionale.
Il regime di adempimento collaborativo rappresenta un modello nuovo, moderno e dinamico di interlocuzione tra impresa e amministrazione finanziaria, originariamente sviluppatosi nei Paesi di matrice anglosassone e poi “recepito” dall’OCSE che, a partire dal 2008, ha obliterato un ambizioso programma finalizzato a promuoverne l’adozione in tutti i Paesi membri alla luce di standard approvati di comune accordo.
In Italia, la normativa in materia è stata varata con il D.Lgs. 5 agosto 2015, n. 128, che ha formalmente introdotto nel nostro ordinamento il regime di adempimento collaborativo.
La novità legislativa costituisce un punto epocale di svolta nei rapporti tra imprese e fisco.
Nel manuale si illustrano, come necessaria “apertura”, i tratti principali che caratterizzano il rapporto collaborativo tra Fisco e contribuente, facendo riferimento altresì alla genesi e all’evoluzione della tax compliance.
La parte centrale del Volume riguarda l’approfondimento della cooperative compliance con un taglio non soltanto dottrinale ma anche pratico, arricchito da Case Study di particolare rilevanza in tema di tax control framework.
L’esposizione viene completata da un approfondimento dei temi in materia di accordi preventivi per le imprese a vocazione internazionale nonché dall’analisi del D.Lgs. 30 luglio 2020, n. 100, con il quale è stata finalmente data attuazione alla direttiva UE n. 2018/822 del Consiglio, recante modifica della direttiva n. 2011/16/UE in materia di scambio automatico obbligatorio di informazioni nel settore fiscale relativamente ai meccanismi transfrontalieri soggetti all’obbligo di notifica (c.d. direttiva DAC6).
Arricchiscono il lavoro, rendendolo “unico” nel suo genere, un ampio approfondimento dei reati tributari, con un particolare risalto al modello organizzativo 231 “integrato” per la gestione del rischio fiscale, nonché il tema del rischio della reputazione societaria in ambito di commercio internazionale.
La parte conclusiva è dedicata ai regimi doganali di favore come l’AEO e la figura dell’Esportatore Autorizzato che, se opportunamente utilizzati, si “intrecciano” con il regime di adempimento collaborativo in una sorta di “stretta di mano” figurativa tra amministrazione finanziaria e contribuente business.
STUDIO AC
AC Avvocati e Commercialisti è uno studio legale e tributario, particolarmente attento alle esigenze della propria Clientela, in grado di offrire un’assistenza di qualità e multi disciplinare, grazie alle diverse specializzazioni ed esperienze dei singoli Professionisti. In particolare, lo Studio fornisce assistenza in relazione a tutti gli aspetti del Diritto Societario, Commerciale e Tributario affiancando le imprese in tutte le fasi della loro attività comprendendo altresì l’assistenza in sede di verifica e contenzioso tributario. Lo Studio si distingue a livello nazionale per l’ampia produzione pubblicistica, in special modo nel comparto delle imposte indirette ed internazionale.
Presentazione, di Alessandro Bucchieri
Prefazione
1 La gestione del rischio fiscale e tax compliance: genesi e rapporto Fisco-contribuente
1 Introduzione
2 Il rapporto Amministrazione finanziaria-contribuente
2.1 Il rapporto Amministrazione finanziaria-contribuente nel panorama europeo
2.2 L’evoluzione del principio (nazionale e unionale) del legittimo affidamento
2.3 La “possibilità” di un accordo inteso come modulo negoziale per la definizione preventiva delle liti tributarie
3 La gestione del rischio fiscale
3.1 Il sistema di controllo interno
3.2 Il rischio fiscale
3.2.1 Il rischio fiscale ordinario e straordinario
3.2.2 Il rischio inerente e residuo: l’iter di valutazione
4 Il tax control framework
4.1 La mappatura dei rischi
4.2 La struttura del modello di gestione del rischio fiscale
4.3 La valutazione del tax control framework
2 Sistemi di gestione dei rischi delle imprese
1 Sistemi di gestione dei rischi aziendali già conosciuti
1.1 Modello 231
1.2 Modello 262
1.3 Sarbanes-Oxley Act
2 Gestione del rischio fiscale nei settori imprenditoriali
2.1 Settore bancario
2.2 Settore finanziario
2.3 Settore assicurativo
2.4 Settore industriale
3 Il sistema del controllo interno
3.1 CoSO Framework in prospettiva di Blockchain
3.2 I componenti del SCI
3.2.1 L’ambiente di controllo (control environment)
3.2.2 Il processo di valutazione del rischio (risk assessment)
3.2.3 Le attività di controllo (control activities)
3.2.4 Il sistema informativo e i processi di gestione correlati (information & communication)
3.2.5 Il monitoraggio (monitoring activities)
4 Il processo di tax risk management: caratteristiche
4.1 Pianificazione delle attività
4.2 Identificazione e valutazione dei rischi
4.2.1 Rischio fiscale ordinario e straordinario
4.2.2 Rischio inerente e rischio residuo
4.3 Trattamento dei rischi
4.4 Monitoraggio dei rischi
4.5 Piani di azione
4.6 Reporting
4.7 Comunicazione e formazione
3 La cooperative compliance
1 Premessa
2 L’origine del concetto di cooperative compliance
2.1 La cooperative compliance come risposta all’incertezza della normativa fiscale
2.1.1 Trattamento fiscale dell’uncertain tax position alla luce del nuovo principio IFRIC23
2.2 I benefici di un sistema di cooperative compliance – la spinta innovativa del Piano “Colao”
3 I modelli di gestione del rischio fiscale – Caratteristiche e struttura
3.1 L’assetto del modello di gestione del rischio fiscale e la sua efficacia – Principi e linee guida
3.1.1 Gli standard ISO 31000
3.1.2 I nuovi “assetti organizzativi, amministrativi e contabili” imposti all’imprenditore con la riforma sulla crisi di impresa
3.1.3 Il ruolo della corporate governance nella gestione del rischio fiscale
3.2 I principi OCSE sulla corporate governance
3.3 Il modello di Enterprise Risk Management
4 Le origini internazionali della cooperative compliance
4.1 OCSE 2008, Study into the Role of Tax Intermediaries
4.2 OCSE 2013, Co-operative Compliance: A Framework. From Enhanced Relationship to Co-operative Compliance
4.3 OCSE 2016, Co-operative Tax Compliance, Building Better tax control framework
5 Prospettive di sviluppo della cooperative compliance internazionale – Il progetto ICAP
5.1 Country by country reporting
6 Il regime di adempimento collaborativo in Italia
6.1 Il progetto pilota
6.2 La delega fiscale: cooperative compliance e disciplina dell’abuso del diritto
6.3 Il D.Lgs. n. 128/2015 – Finalità ed oggetto
6.4 Requisiti soggettivi
6.4.1 I gruppi di imprese
6.4.2 La disciplina dell’interpello sui nuovi investimenti
6.5 Requisiti oggettivi
7 Aspetti procedimentali
7.1 Presentazione della domanda
7.2 Svolgimento della procedura
7.3 Interlocuzioni costanti e preventive
7.4 Formalizzazione delle posizioni assunte nel corso della procedura
7.5 Adempimenti di chiusura del periodo di imposta
7.6 Modifica delle posizioni assunte nel corso delle interlocuzioni preventive
7.7 Clausole di esclusione e revoca del regime
7.8 Pubblicazione elenchi relativi ad operazioni di pianificazione fiscale aggressiva
8 Impegni dell’Amministrazione finanziaria e del contribuente
8.1 Impegni dell’Amministrazione finanziaria
8.2 Impegni del contribuente
8.3 Responsabilità dei funzionari dell’Agenzia delle Entrate
9 Effetti e benefici derivanti dall’adesione al regime
4 Tax control framework: esempi pratici di applicazione
1 Obiettivi del TCF e steps applicativi
2 Processi da testare per il TCF
3 La declinazione applicativa del TCF
4 La compliance IVA e gli effetti della digitalizzazione
5 Gli accordi preventivi per le imprese con attività internazionale: case study
1 Inquadramento normativo
1.1 Le origini e la prassi
2 APA e transfer pricing
2.1 Premesse
2.2 Dati statistici
3 Case study: il gruppo e la società Alfa
3.1 Presentazione della società
3.2 La riorganizzazione del modello di business
3.3 Il piano d’azione: riconversione del modello di business, transfer pricing e APA
3.4 I punti cardine del piano
3.4.1 L’analisi funzionale
3.4.2 Exit tax
3.4.3 Il rischio di stabile organizzazione
3.5 L’implementazione del nuovo modello di transfer pricing
3.6 La presentazione dell’istanza per l’APA
3.6.1 Le attività di pre-filing
3.6.2 Il filing
6 Lo scambio automatico di informazioni: l’avvio della DAC6
1 Introduzione
2 Analisi della Direttiva DAC6
2.1 Gli elementi distintivi del meccanismo transfrontaliero
2.2 Obbligo di comunicazione: ambito soggettivo ed oggettivo
2.3 I livelli di recepimento della disciplina MDR/DAC6 nel contesto internazionale
3 Il processo di implementazione della Direttiva DAC6 in Italia: il D.Lgs. 100/2020
3.1 Cosa si intende per meccanismo transfrontaliero? Definizioni e caratteristiche
3.2 Soggetti tenuti all’obbligo di comunicazione: definizione e ambito di applicazione
3.3 Gli obblighi di comunicazione del meccanismo da parte di contribuente e intermediario: articolo 3
4 Le sfide derivanti dalla Direttiva DAC6
7 Riforma dei reati tributari, responsabilità amministrativa degli enti e compliance aziendale
1 Premessa: dal sostegno alla compliance alla riforma dei reati tributari
2 Modifiche alla disciplina dei reati tributari e della responsabilità amministrativa degli enti
2.1 Il decreto legge 26 ottobre 2019, n. 124, convertito in legge 19 dicembre 2019, n. 157
2.2 Il decreto legislativo 14 luglio 2020, n. 75, di recepimento della direttiva (UE) 2017/1371, relativa alla lotta contro la frode che lede gli interessi finanziari dell’Unione mediante il diritto penale (c.d. “direttiva PIF”).342
2.3 Il rinnovato assetto penal-tributario nazionale
2.3.1 Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti
2.3.2 Dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici
2.3.3 Dichiarazione infedele
2.3.4 Omessa dichiarazione
2.3.5 Emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti
2.3.6 Occultamento o distruzione di scritture contabili
2.3.7 Indebita compensazione
2.3.8 Sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte
2.4 “Focus” di approfondimento: la direttiva (UE) 2018/1673 (VI direttiva Antiriciclaggio)
3 Applicabilità della confisca “allargata” (art. 240-bis codice penale) ai delitti in materia di imposte sui redditi ed IVA
4 Reati tributari e responsabilità amministrativa degli enti
4.1 Cause di esclusione della responsabilità
4.2 Sanzioni
4.3 Sequestro e confisca “per equivalente” nei confronti dell’ente
4.4 Il problema del ne bis in idem
5 Direttive operative della Guardia di Finanza: la circolare n. 216816 del 1° settembre 2020
8 Il rischio reputazionale delle società nell’ottica del risk management
1 La reputazione aziendale quale asset strategico
1.1 Premesse ed inquadramento generale. Il significato di “buon nome” o corporate reputation
1.2 Il processo di formazione della reputazione aziendale e la relativa valutazione
2 La gestione del rischio reputazionale
3 Case study: la Kevin Nyerere LTD e la vision in tema di corporate reputation
4 I vantaggi della certificazione doganale. Operatore economico autorizzato (AEO-Authorised economic operator)
4.1 Premesse e introduzione
5 Lo status di esportatore autorizzato: le 4 ragioni del sì al regime agevolativo
Gli Autori
L’autore si prefigge l’obiettivo di dare al lettore un quadro d’insieme chiaro ed esauriente, del regime sanzionatorio tributario e delle ripercussioni a cui il contribuente può andare incontro in caso vengano poste in essere condotte ritenute dal legislatore contra legem.
Nonostante la trattazione parta da un contesto piuttosto teorico, grazie all’ausilio di numerose tabelle esemplificative e all’inserimento di molti casi pratici il lettore viene condotto all’interno delle reali fattispecie delittuose.
Partendo da una breve analisi del sistema tributario e dal più circostanziato contesto penale, l’autore esamina tutte le novità introdotte dal recentissimo decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2020 (il D.L. 26 ottobre 2019, n. 124) che ha ampliato da una parte le pene delle diverse fattispecie criminose e dall’altra le soglie di punibilità.
Di particolare rilievo risulta essere l’applicazione ad alcuni reati tributari e solo in previsione di determinati casi specifici della confisca “per sproporzione” o “allargata”, istituto in precedenza previsto e disposto esclusivamente come misura di prevenzione patrimoniale a contrasto della criminalità organizzata di stampo mafioso.
Sempre in ambito penale tributario vengono affrontati i temi della responsabilità amministrativa degli enti, il pagamento del debito tributario, le cause di non punibilità e la prescrizione dei reati.
Infine l’autore, con l'obbiettivo di completare il quadro, approda sul sistema sanzionatorio amministrativo esaminando le violazioni agli obblighi dichiarativi, di fatturazione, registrazione e conservazione nonché in materia di riscossione.
Sistema sanzionatorio penale:
- Reati dichiarativi
- Reati in materia di documenti
- Confisca per sproporzione
- Responsabilità amministrativa degli enti
in ambito penale tributario
- Cause di non punibilità
- Prescrizione
Sistema sanzionatorio amministrativo:
- Violazioni agli obblighi dichiarativi
- Violazioni agli obblighi relativi alla fatturazione, documentazione e registrazione
- Violazioni alla contabilità e alla documentazione fiscale
- Violazioni in materia di riscossione
GIUSEPPE DI FRANCO
Esperto in Diritto Tributario, lavora nell’Amministrazione finanziaria nell’ambito della fiscalità nazionale ed internazionale. Autore di e-book e di articoli fiscali su quotidiani e magazine online di settore.
1 Cenni sul sistema tributario
1.1 Spese ed entrate dell’apparato statale
1.2 Principi costituzionali
1.3 Suddivisione delle entrate tributarie
1.4 Elementi costitutivi del tributo
2 Obblighi dichiarativi
2.1 Dichiarazione tributaria
2.2 Natura giuridica della dichiarazione
2.3 Fedeltà e completezza della dichiarazione
2.4 Il pagamento delle imposte
2.5 La riscossione coattiva
2.6 Irreperibilità del contribuente
3 Natura del fenomeno evasivo
3.1 Il fenomeno dell’evasione fiscale
3.2 Differenza tra evasione ed elusione fiscale
3.3 L’evasione da riscossione
3.4 Differenza tra evasione dichiarativa ed evasione da riscossione
3.5 Le stime dell’evasione fiscale
3.6 Gli illeciti fiscali e i reati tributari
4 Il sistema penale tributario
4.1 Il D.Lgs. n. 74 del 2000
4.2 Il dolo specifico di evasione
4.3 Differenza tra dolo specifico e dolo generico in ambito penale tributario
4.4 Ambito oggettivo e soggettivo del sistema penale tributario
4.5 Il delitto tentato nel sistema penale tributario
5 Nozioni base del sistema penale tributario
5.1 Concetto di “fatture o altri documenti per operazioni inesistenti”
5.2 Concetto di “elementi attivi o passivi”
5.3 Concetto di “dichiarazione”
5.4 Concetto di “fine di evadere le imposte” e di “fine di consentire a terzi l’evasione”
5.5 Concetto di “imposta evasa” e di “soglie di punibilità”
5.6 Concetto di “operazioni simulate oggettivamente e soggettivamente”
5.7 Concetto di “mezzi fraudolenti”
5.8 Prospetto di sintesi
6 Le novità apportate al sistema penale tributario dal decreto fiscale 2020
6.1 Sintesi dell’evoluzione normativa del sistema punitivo tributario
6.2 Relazione governativa
6.3 Sintesi delle novità
7 Novità nei reati dichiarativi
7.1 Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti
7.2 Dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici
7.3 Dichiarazione infedele
7.4 Omessa dichiarazione
8 Novità nei reati in materia di documenti
8.1 Emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti
8.2 Occultamento o distruzione di documenti contabili
9 Reati tributari non modificati
9.1 Omesso versamento di ritenute dovute o certificate
9.2 Omesso versamento di IVA
9.3 Indebita compensazione
9.4 Sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte
9.5 Responsabilità del consulente
10 Applicabilità della confisca ‟per sproporzione”
10.1 Confisca prevista dall’art. 240-bis del codice penale
10.2 Perimetro applicativo della confisca “allargata”
10.3 Reati tributari colpiti dalla confisca “per sproporzione”
11 Responsabilità amministrativa degli enti in ambito penale tributario
11.1 Il D.Lgs. n. 231/2001
11.2 Operatività del sistema “231”
11.3 Estensione della responsabilità degli enti ai reati tributari
12 Pagamento del debito tributario quale causa di non punibilità
12.1 L’art. 13 del D.Lgs. n. 74/2000
12.2 Modifiche introdotte dal D.L. n. 124/2019
12.3 Orientamento giurisprudenziale
13 Prescrizione nei reati tributari
13.1 Il termine di prescrizione come causa di estinzione dei reati
13.2 Novità nella prescrizione dei reati tributari
14 Il sistema sanzionatorio amministrativo
14.1 Architettura normativa di riferimento
14.2 Principi generali
14.3 Cause di non punibilità
14.4 Criteri di determinazione della sanzione
14.5 Il concorso di persone e il c.d. autore mediato
14.6 Il ravvedimento operoso
14.7 Il procedimento di irrogazione
14.8 Decadenza e prescrizione
14.9 Ipoteca e sequestro conservativo
14.10 Impianto sanzionatorio
15 Violazioni agli obblighi dichiarativi
15.1 Omessa presentazione della dichiarazione
15.2 Dichiarazione infedele
15.3 Dichiarazione inesatta e/o incompleta
16 Violazioni agli obblighi relativi alla fatturazione, documentazione e registrazione
16.1 Violazioni agli obblighi di fatturazione e di registrazione di operazioni imponibili
16.2 Violazioni agli obblighi di fatturazione e di registrazione di operazioni non imponibili o esenti
16.3 Violazioni per mancata emissione di ricevute fiscali, scontrini fiscali o documenti di trasporto
16.4 Violazioni agli obblighi di mancata regolarizzazione degli acquisti
17 Violazioni alla contabilità e alla documentazione fiscale
17.1 Omessa tenuta/conservazione di scritture, libri, registri e documenti
17.2 Rifiuto di esibire documenti e registri
18 Violazioni in materia di riscossione
18.1 Omesso, insufficiente o tardivo versamento
18.2 Violazioni in materia di compensazioni
18.3 Versamenti relativi alle ritenute alla fonte
18.4 Incompletezza dei documenti di versamento
L’alternativa alle liti fiscali.
Il controllo delle informazioni fornite dai contribuenti con le dichiarazioni e comunicazioni fiscali rappresenta, rispetto a queste ultime, una fase successiva che rimette in discussione gli elementi conosciuti dal fisco: nel caso dei controlli “formali”, che hanno cadenza sistematica, l’attività è intesa a correggere le dichiarazioni presentate, mentre il controllo “sostanziale”, eventuale ma programmato all’interno di una determinata “platea” di contribuenti, pone in essere un riesame più approfondito dei comportamenti fiscali.
Data la complessità tecnica della materia tributaria, si tratta spesso di un riesame non convergente con l’opinione del contribuente, che, ancorché obbligato alla collaborazione rispetto alle esigenze del controllo, è legittimato a “resistere” e a contraddire le conclusioni dell’ufficio.
Questa attività di resistenza e contraddittorio attivo si traduce in istituti normativamente previsti, approntati dal legislatore con la finalità di giungere, in caso di controllo e accertamento, a una rideterminazione il più possibile corretta e “consensuale” delle basi imponibili, in vicende strutturalmente caratterizzate da incertezza in fatto e in diritto.
Altri istituti sono finalizzati a regolarizzare violazioni semplici, tipicamente quelle relative agli omessi o tardivi versamenti, o a dimenticanze riconosciute dal contribuente e non suscettibili di incidere sulla corretta rappresentazione della situazione fiscale / contributiva.
In particolare, il presente lavoro si occuperà delle condizioni e modalità attuative del contraddittorio in fase di verifica, cioè prima dell’accertamento (nella prospettiva, per il contribuente, della riduzione degli importi accertabili o dell’archiviazione del verbale), nonché:
Inoltre, ci si occuperà del ravvedimento operoso, cioè della possibilità di regolarizzare le violazioni (relative sia ai versamenti che alle dichiarazioni fiscali) prima che per tali violazioni venga notificato al contribuente un atto impositivo, versando una semplice frazione della sanzione ordinariamente applicabile.
Non vengono invece trattate le forme di definizione che più specificamente interessano la fase del contenzioso tributario (reclamo – mediazione e conciliazione giudiziale), né le definizioni a carattere temporaneo come ad esempio quelle delle norme – relativamente recenti - in materia di “pace fiscale”.
1. Verifiche fiscali e contraddittorio
1.1 La partecipazione nel corso delle verifiche fiscali
CONTRADDITTORIO E VERIFICA
1.1.1 Partecipazione all’inizio della verifica
1.1.2 Contraddittorio in corso di verifica
1.1.3 Tempi previsti
1.1.4 Diritto di assistere alle operazioni
1.1.5 Ulteriori diritti del contribuente
1.1.6 Mancata risposta agli inviti
1.1.7 Conclusione della verifica
1.1.8 Mancata presentazione
1.1.9 Valore probatorio delle dichiarazioni
1.1.10 Accertamento
1.2 Segreto e privacy
TUTELA DEI DATI E DELLE INFORMAZIONI
1.2.1 Segreto professionale
1.2.2 Privacy
1.3 Contraddittorio fiscale
CONTRADDITTORIO
1.3.1 Obbligo di contraddittorio
1.3.1.1 Diritto comunitario
1.3.2 Durante la verifica
1.3.3 In fase di accertamento
1.3.4 Mancata instaurazione
1.3.5 Indirizzi ufficiali
1.3.6 Intervento della Consulta
1.3.7 Innovazioni del 2019
1.3.7.1 Ipotesi di esclusione
1.3.7.2 Contraddittorio nelle indagini finanziarie
2. Patti con il fisco
2.1 Accertamento con adesione
ASPETTI GENERALI
2.1.1 Condizioni ed ambito di applicazione
2.1.2 Procedimento
2.1.2.1 Avvio su iniziativa dell’Ufficio
2.1.2.2 Istanza del contribuente
2.1.3 Sospensione dei termini per l’impugnazione
2.1.4 Adesione e PEC
2.1.5 Controlli
2.1.6 Competenza dell’Ufficio
2.1.7 Imposte indirette
2.2 Atto di accertamento
CONCLUSIONE DELL’ITER
2.2.1 Motivazione
2.2.2 Rappresentanza
2.2.3 Adesione e contraddittorio
2.2.4 Atto di definizione
2.2.5 Effetti
2.2.5.1 Inibizione dei poteri degli uffici
2.2.5.2 Effetti sulle sanzioni
2.2.5.3 Effetti penali
2.2.6 Sopravvenuta conoscenza di nuovi elementi
2.2.7 Perfezionamento dell’adesione
2.2.7.1 Problemi della fase di perfezionamento dell’accordo
2.2.7.2 Lieve inadempimento
2.2.7.3 Sanzioni comunque applicabili
2.2.8 Scomputo delle perdite
2.2.8.1 Precisazioni
2.2.8.2 Perdite di periodo
2.2.8.3 Perdite e adesione
3. Autotutela
3.1 Vizi dell’atto e autotutela
ASPETTI GENERALI
3.1.1 Inquadramento
3.1.2 Finalità dell’istituto
3.1.3 Quadro normativo
3.1.4 Presupposti
3.1.5 Tutela giurisdizionale
3.1.6 Atti definitivi
3.1.7 Autotutela sostitutiva
3.1.8 Danno da mancata autotutela
3.1.9 Non obbligatorietà
3.2 Autotutela e ricorso
GIURISDIZIONE
3.2.1 Indirizzi della Cassazione
3.2.2 Cessazione della materia del contendere
3.2.3 Autotutela e cessazione
3.2.4 Giudicato
3.3 Autotutela in caso di nuovi indirizzi della PA
INDIRIZZI SOPRAVVENUTI
3.3.1 IRAP e autonoma organizzazione
3.3.2 Effetto dei nuovi indirizzi
4. Ravvedimento operoso
4.1 Definizione delle “omissioni”
ASPETTI GENERALI
4.1.1 Aspetti generali
4.1.2 Omessi versamenti
4.1.2.1 Riduzioni fino ai 90 giorni
4.1.2.2 Riduzioni oltre i 90 giorni
4.1.3 Precisazioni
4.1.4 Termini per l’accertamento
4.2 Perimetro oggettivo
4.2.1 Violazioni definibili
4.2.1.1 Violazioni dichiarative nei primi 90 gg
4.2.1.2 Violazioni dichiarative oltre i 90 giorni
4.2.1.3 Ravvedimento della violazione constatata
4.3 Violazioni non sanzionabili ed esimenti
4.3.1 Precisazioni
4.3.2 Esimente penale
4.3.3 Interessi da ravvedimento operoso
4.3.4 Remissione in bonis
4.4 Dichiarazione integrativa / correttiva
4.4.1 Correzione di errori
4.4.2 Dichiarazione tardiva
4.4.3 Acconti
4.4.4 Dichiarazione integrativa e omessi versamenti
4.4.5 Dichiarazione omessa
4.4.6 Erronea imputazione a periodo
4.4.7 Tassazione del componente positivo
4.4.8 Rettifiche positive e negative
5. Interpelli
5.1 Dialogo contribuenti - fisco
ASPETTI GENERALI
5.1.1 Diritto di interpello
5.1.2 Tipologie di interpelli
5.1.2.1 Interpello ordinario puro e qualificatorio
5.1.2.2 Interpello probatorio
5.1.2.3 Interpello anti-abuso
5.1.2.4 Interpello disapplicativo
5.2 Regole comuni
5.2.1 Preventività e controlli
5.2.2 Contenuto delle istanze
5.2.3 Regolarizzazione
5.2.4 Integrazione documentale
5.2.5 Risposta dell’amministrazione
5.2.6 Inammissibilità
5.2.7 Rinuncia
5.3 Effetti successivi
5.3.1 Contenzioso
5.3.2 Segnalazioni
5.3.3 Sanzioni
5.4 Procedura
5.4.1 Presentazione dell’istanza
5.5 Pubblicità degli interpelli
5.4.2 Indirizzi dell’Agenzia
5.4.3 Considerazioni
5.4.4 Pubblicazione generalizzata
Riferimenti normativi
Dalla “Sopropè” alla Legge 28 giugno 2019 n. 58 - II Edizione.
Il presente lavoro cerca di ricostruire il percorso del principio del contraddittorio endoprocedimentale tributario attraverso le regole normative e i passaggi giurisprudenziali per fornire agli operatori degli spunti pratici a cui eventualmente far riferimento negli atti di difesa del contribuente.
La prima edizione dell’e-book si fermava alle tre ordinanze della Corte Costituzionale del Luglio 2017. Adesso diamo conto della giurisprudenza della Corte di Cassazione degli anni più recenti, della prassi intervenuta sull’argomento, dei tentativi di regolamentazione ed infine dell’approvazione di norme nuove in materia, con la conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, recante “Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi”.
Le novità entreranno in vigore per gli accertamenti emessi dopo il 1° luglio 2020, con tutto il tempo per approfondire gli aspetti più spinosi e, riteniamo, per una necessaria e profonda revisione delle regole che denotano non pochi problemi sotto più di un aspetto.
Il rispetto dei diritti della difesa costituisce un principio generale del diritto comunitario che trova applicazione ogniqualvolta l’amministrazione si proponga di adottare nei confronti di un soggetto un atto ad esso potenzialmente sfavorevole. In forza di tale principio i destinatari di decisioni che incidono sensibilmente sui loro interessi devono essere messi in condizione di manifestare utilmente il loro punto di vista in merito agli elementi sui quali l’amministrazione intende fondare la sua decisione. A tal fine essi devono beneficiare di un termine sufficiente.
Tale obbligo incombe sulle amministrazioni degli Stati membri ogniqualvolta esse adottano decisioni che rientrano nella sfera d’applicazione del diritto comunitario, quand’anche la normativa comunitaria applicabile non preveda espressamente siffatta formalità. Trattandosi dell’attuazione del principio in parola e, più in particolare, dei termini per esercitare i diritti della difesa, si deve precisare che, qualora non siano fissati dal diritto comunitario, essi rientrano nella sfera del diritto nazionale purché, da un lato, siano dello stesso genere di quelli di cui beneficiano i singoli o le imprese in situazioni di diritto nazionale comparabili, e, dall’altro, non rendano praticamente impossibile o eccessivamente difficile l’esercizio dei diritti della difesa conferiti dall’ordinamento giuridico comunitario.
Quello appena riportato è, parola più parola meno, il passaggio più significativo della sentenza Sopropè del 18 dicembre 2008 (Causa C‑349/07) della Corte di Giustizia UE. Da questi riferimenti, che poggiano sugli articoli 41, 47 e 48 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, si è sviluppato un corposo filone giurisprudenziale nazionale sulla base del quale si è progressivamente affermata l’esistenza di un principio generale che attribuisce al contribuente il diritto al contraddittorio preventivo nel procedimento di accertamento e/o riscossione. Preventivo nel senso che non dovrebbe essere possibile emettere atti in contrasto con queste garanzie procedimentali e, nel caso, l’atto emesso sarebbe invalido.
Parallelamente in alcuni provvedimenti normativi tributari si sono introdotti dei passaggi che fanno riferimento alla necessità del contraddittorio mentre, in particolari settori (vedi accertamenti standardizzati) questa garanzia è entrata per via giurisprudenziale. L’insieme è piuttosto eterogeneo e non brilla per sistematicità. Per assicurare quest’ultima, fino al dicembre 2015, era intervenuta la giurisprudenza che era pian piano addivenuta ad un’interpretazione unificante del criterio, scritto o meno che fosse. Così si era prodotto un orientamento via via affermatosi fino alle celebri sentenze delle Sezioni Unite del 18 settembre 2014 (n. 19667-68).
L’inattesa svolta interpretativa arrivata con la nuova pronuncia delle Sezioni Unite (n. 24823 del 9 dicembre 2015) ha riportato verso una situazione non lineare e tutt’altro che definita, sottoposta già recentemente, proprio in virtù di differenze evidenti relativamente a situazioni di fatto assimilabili, al vaglio della Corte Costituzionale.
1. La normativa interna
1.1 Introduzione
1.2 L’articolo 12, comma 7 dello “Statuto”
1.2.1 La norma.
1.2.2 L’ambito di applicazione.
1.2.3 Il computo del termine.
1.2.4 La “particolare” urgenza.
1.2.5 Atto emanato ed atto notificato.
1.2.6 Garanzia statutaria e accertamenti senza accesso in azienda (c.d. “a tavolino”).
1.2.7 L’obbligo di proporre specifiche eccezioni
1.3 Il controllo formale delle dichiarazioni (articolo 36-ter del D.P.R. 600/73)
1.3.1 La regola normativa.
1.3.2 La giurisprudenza.
1.3.3 L’impugnazione dell’esito del controllo formale.
1.4 Dovere di informazione liquidazione dei tributi sulla base delle dichiarazioni (artt. 6 Legge 212/2000 e 36-bis D.P.R. 600/73).
1.4.1 La normativa e la sua recente interpretazione.
1.5 Il nuovo accertamento sintetico (articolo 38 D.P.R. 600/73)
1.5.1 La revisione del 2010
1.5.2 La prassi dell’Agenzia
1.5.3 La giurisprudenza
1.6 Le nuove disposizioni antielusive (art. 1 D.Lgs. 5 agosto 2015, n. 128)
1.6.1 Prima e dopo la riforma del 2015
1.7 Il contraddittorio in materia doganale (art. 11 D.Lgs. 374/90)
1.7.1 La norma del 1990 e l’aggiunta del 2012
1.8 Il contraddittorio in materia di studi di settore e accertamenti standardizzati in genere
1.8.1 La normativa
1.8.2 L’elaborazione giurisprudenziale
1.9. L’ipoteca “esattoriale” (articolo 77, comma 2-bis, DPR 602/73)
1.9.1 La modifica normativa del 2011
1.9.2. La giurisprudenza sulla regola previgente
1.10. Conclusioni
1.10.1 Un contraddittorio “a la càrte”?
2. Le regole europee
2.1. La Carta dei Diritti Fondamentali
2.1.1 Le norme di tutela.
2.1.2 Il valore nel diritto interno della Carta dal lato della giurisprudenza interna
2.1.3 Il valore nel diritto interno della giurisprudenza della Corte di Giustizia
2.1.4 L’effetto espansivo delle tutele della Carta e lo “spill-over effect”
3.L’intervento della Corte di Giustizia e le elaborazioni delle Corti nazionali
3.1. Le principali massime comunitarie
3.1.1 La sentenza Sopropè
3.1.2 La sentenza Kamino International – Datema Worldwide
3.1.3 Considerazioni d’insieme
3.2. L’elaborazione delle sentenze UE da parte del giudice nazionale
3.2.1 La discriminazione a rovescio.
3.2.2 La elaborazione dei principi comunitari in ambito nazionale. Gli albori.
3.2.3 La giurisprudenza di legittimità. La “marcia trionfale” dei principi europei
3.2.4 Il contraddittorio preventivo davanti alla Corte Costituzionale
3.2.5 La questione fa rotta (ancora!) verso le Sezioni Unite
4. Le analisi (e i dubbi) più recenti
4.1 Qualche riflessione preliminare
4.2 Il nuovo passaggio alle Sezioni Unite. La svolta interpretativa
4.2.1 La sentenza delle Sezioni Unite n. 24823 del 9 dicembre 2015.
4.2.2 La vera “distonia”.
4.2.3 Ancora verso la Corte Costituzionale.
4.2.4 La giurisprudenza non (sempre) si allinea alle Sezioni Unite. Breve rassegna 2016-2017.
4.2.5 Le ordinanze della Corte Costituzionale del luglio 2017.
5. Gli anni più recenti e l’intervento normativo
5.1. La giurisprudenza
5.1.1 Le massime della Cassazione 2018-2019, con particolare riferimento alle regole dello “Statuto” sul contraddittorio preventivo.
5.1.2 La sentenza della Sezione Tributaria n. 701/2019.
5.2. La prassi degli ultimi anni
5.2.1 La Circolare 1/2018
5.2.2 La Circolare 19 del 2019
5.3. Gli interventi normativi tentati e quello operato dalla Legge 28 giugno 2019, n. 58
5.3.1 La Legge Delega
5.3.2 Il disegno di legge sulle semplificazioni e il primo progetto di una norma generale
5.3.3 Accertamento parziale e integrativo in relazione al diritto al contraddittorio
5.3.4 La Legge 28 giugno 2019, n. 58
5.3.5 Le nuove regole in vigore dal 1° luglio 2020
5.3.6 Qualche riflessione
5.3.7 Conclusioni
La terza edizione del volume fa tesoro delle modifiche apportate dalla riforma fiscale del 2015 ai settori dell'accertamento, della riscossione e del contenzioso tributario, sia civile sia penale, e delle ultime modifiche normative del 2017 che hanno interessato, tra le altre, la disciplina del reclamo e della mediazione tributaria e gli studi di settore, destinati ad essere soppiantati dai nuovi indici sintetici di affidabilità fiscale.
Ancora una volta, le tematiche sono affrontate mediante risposte a oltre 800 quesiti, al fine di chiarire le questioni più spinose in materie certamente complesse quali i controlli e le liti con il fisco, da uno dei più autorevoli esperti della materia. Ciascuno degli argomenti trattati è facilmente individuabile per mezzo di una comoda indicazione laterale ed è corredato da una sezione finale con la vigente normativa di riferimento.
Aggiornato con: Legge di bilancio 2018 (Legge n. 205/2017) Manovra correttiva 2017 (D. L. n. 50/2017, convertito in Legge n. 172/2017) Riforma fiscale 2017 (D. Lgs. n. 156/2015; D. Lgs. n. 158/2015; D. Lgs. n. 159/2015)