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L’autore si prefigge l’obiettivo di dare al lettore un quadro d’insieme chiaro ed esauriente, del regime sanzionatorio tributario e delle ripercussioni a cui il contribuente può andare incontro in caso vengano poste in essere condotte ritenute dal legislatore contra legem.
Nonostante la trattazione parta da un contesto piuttosto teorico, grazie all’ausilio di numerose tabelle esemplificative e all’inserimento di molti casi pratici il lettore viene condotto all’interno delle reali fattispecie delittuose.
Partendo da una breve analisi del sistema tributario e dal più circostanziato contesto penale, l’autore esamina tutte le novità introdotte dal recentissimo decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2020 (il D.L. 26 ottobre 2019, n. 124) che ha ampliato da una parte le pene delle diverse fattispecie criminose e dall’altra le soglie di punibilità.
Di particolare rilievo risulta essere l’applicazione ad alcuni reati tributari e solo in previsione di determinati casi specifici della confisca “per sproporzione” o “allargata”, istituto in precedenza previsto e disposto esclusivamente come misura di prevenzione patrimoniale a contrasto della criminalità organizzata di stampo mafioso.
Sempre in ambito penale tributario vengono affrontati i temi della responsabilità amministrativa degli enti, il pagamento del debito tributario, le cause di non punibilità e la prescrizione dei reati.
Infine l’autore, con l'obbiettivo di completare il quadro, approda sul sistema sanzionatorio amministrativo esaminando le violazioni agli obblighi dichiarativi, di fatturazione, registrazione e conservazione nonché in materia di riscossione.
Sistema sanzionatorio penale:
- Reati dichiarativi
- Reati in materia di documenti
- Confisca per sproporzione
- Responsabilità amministrativa degli enti
in ambito penale tributario
- Cause di non punibilità
- Prescrizione
Sistema sanzionatorio amministrativo:
- Violazioni agli obblighi dichiarativi
- Violazioni agli obblighi relativi alla fatturazione, documentazione e registrazione
- Violazioni alla contabilità e alla documentazione fiscale
- Violazioni in materia di riscossione
GIUSEPPE DI FRANCO
Esperto in Diritto Tributario, lavora nell’Amministrazione finanziaria nell’ambito della fiscalità nazionale ed internazionale. Autore di e-book e di articoli fiscali su quotidiani e magazine online di settore.
1 Cenni sul sistema tributario
1.1 Spese ed entrate dell’apparato statale
1.2 Principi costituzionali
1.3 Suddivisione delle entrate tributarie
1.4 Elementi costitutivi del tributo
2 Obblighi dichiarativi
2.1 Dichiarazione tributaria
2.2 Natura giuridica della dichiarazione
2.3 Fedeltà e completezza della dichiarazione
2.4 Il pagamento delle imposte
2.5 La riscossione coattiva
2.6 Irreperibilità del contribuente
3 Natura del fenomeno evasivo
3.1 Il fenomeno dell’evasione fiscale
3.2 Differenza tra evasione ed elusione fiscale
3.3 L’evasione da riscossione
3.4 Differenza tra evasione dichiarativa ed evasione da riscossione
3.5 Le stime dell’evasione fiscale
3.6 Gli illeciti fiscali e i reati tributari
4 Il sistema penale tributario
4.1 Il D.Lgs. n. 74 del 2000
4.2 Il dolo specifico di evasione
4.3 Differenza tra dolo specifico e dolo generico in ambito penale tributario
4.4 Ambito oggettivo e soggettivo del sistema penale tributario
4.5 Il delitto tentato nel sistema penale tributario
5 Nozioni base del sistema penale tributario
5.1 Concetto di “fatture o altri documenti per operazioni inesistenti”
5.2 Concetto di “elementi attivi o passivi”
5.3 Concetto di “dichiarazione”
5.4 Concetto di “fine di evadere le imposte” e di “fine di consentire a terzi l’evasione”
5.5 Concetto di “imposta evasa” e di “soglie di punibilità”
5.6 Concetto di “operazioni simulate oggettivamente e soggettivamente”
5.7 Concetto di “mezzi fraudolenti”
5.8 Prospetto di sintesi
6 Le novità apportate al sistema penale tributario dal decreto fiscale 2020
6.1 Sintesi dell’evoluzione normativa del sistema punitivo tributario
6.2 Relazione governativa
6.3 Sintesi delle novità
7 Novità nei reati dichiarativi
7.1 Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti
7.2 Dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici
7.3 Dichiarazione infedele
7.4 Omessa dichiarazione
8 Novità nei reati in materia di documenti
8.1 Emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti
8.2 Occultamento o distruzione di documenti contabili
9 Reati tributari non modificati
9.1 Omesso versamento di ritenute dovute o certificate
9.2 Omesso versamento di IVA
9.3 Indebita compensazione
9.4 Sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte
9.5 Responsabilità del consulente
10 Applicabilità della confisca ‟per sproporzione”
10.1 Confisca prevista dall’art. 240-bis del codice penale
10.2 Perimetro applicativo della confisca “allargata”
10.3 Reati tributari colpiti dalla confisca “per sproporzione”
11 Responsabilità amministrativa degli enti in ambito penale tributario
11.1 Il D.Lgs. n. 231/2001
11.2 Operatività del sistema “231”
11.3 Estensione della responsabilità degli enti ai reati tributari
12 Pagamento del debito tributario quale causa di non punibilità
12.1 L’art. 13 del D.Lgs. n. 74/2000
12.2 Modifiche introdotte dal D.L. n. 124/2019
12.3 Orientamento giurisprudenziale
13 Prescrizione nei reati tributari
13.1 Il termine di prescrizione come causa di estinzione dei reati
13.2 Novità nella prescrizione dei reati tributari
14 Il sistema sanzionatorio amministrativo
14.1 Architettura normativa di riferimento
14.2 Principi generali
14.3 Cause di non punibilità
14.4 Criteri di determinazione della sanzione
14.5 Il concorso di persone e il c.d. autore mediato
14.6 Il ravvedimento operoso
14.7 Il procedimento di irrogazione
14.8 Decadenza e prescrizione
14.9 Ipoteca e sequestro conservativo
14.10 Impianto sanzionatorio
15 Violazioni agli obblighi dichiarativi
15.1 Omessa presentazione della dichiarazione
15.2 Dichiarazione infedele
15.3 Dichiarazione inesatta e/o incompleta
16 Violazioni agli obblighi relativi alla fatturazione, documentazione e registrazione
16.1 Violazioni agli obblighi di fatturazione e di registrazione di operazioni imponibili
16.2 Violazioni agli obblighi di fatturazione e di registrazione di operazioni non imponibili o esenti
16.3 Violazioni per mancata emissione di ricevute fiscali, scontrini fiscali o documenti di trasporto
16.4 Violazioni agli obblighi di mancata regolarizzazione degli acquisti
17 Violazioni alla contabilità e alla documentazione fiscale
17.1 Omessa tenuta/conservazione di scritture, libri, registri e documenti
17.2 Rifiuto di esibire documenti e registri
18 Violazioni in materia di riscossione
18.1 Omesso, insufficiente o tardivo versamento
18.2 Violazioni in materia di compensazioni
18.3 Versamenti relativi alle ritenute alla fonte
18.4 Incompletezza dei documenti di versamento
L’alternativa alle liti fiscali.
Il controllo delle informazioni fornite dai contribuenti con le dichiarazioni e comunicazioni fiscali rappresenta, rispetto a queste ultime, una fase successiva che rimette in discussione gli elementi conosciuti dal fisco: nel caso dei controlli “formali”, che hanno cadenza sistematica, l’attività è intesa a correggere le dichiarazioni presentate, mentre il controllo “sostanziale”, eventuale ma programmato all’interno di una determinata “platea” di contribuenti, pone in essere un riesame più approfondito dei comportamenti fiscali.
Data la complessità tecnica della materia tributaria, si tratta spesso di un riesame non convergente con l’opinione del contribuente, che, ancorché obbligato alla collaborazione rispetto alle esigenze del controllo, è legittimato a “resistere” e a contraddire le conclusioni dell’ufficio.
Questa attività di resistenza e contraddittorio attivo si traduce in istituti normativamente previsti, approntati dal legislatore con la finalità di giungere, in caso di controllo e accertamento, a una rideterminazione il più possibile corretta e “consensuale” delle basi imponibili, in vicende strutturalmente caratterizzate da incertezza in fatto e in diritto.
Altri istituti sono finalizzati a regolarizzare violazioni semplici, tipicamente quelle relative agli omessi o tardivi versamenti, o a dimenticanze riconosciute dal contribuente e non suscettibili di incidere sulla corretta rappresentazione della situazione fiscale / contributiva.
In particolare, il presente lavoro si occuperà delle condizioni e modalità attuative del contraddittorio in fase di verifica, cioè prima dell’accertamento (nella prospettiva, per il contribuente, della riduzione degli importi accertabili o dell’archiviazione del verbale), nonché:
Inoltre, ci si occuperà del ravvedimento operoso, cioè della possibilità di regolarizzare le violazioni (relative sia ai versamenti che alle dichiarazioni fiscali) prima che per tali violazioni venga notificato al contribuente un atto impositivo, versando una semplice frazione della sanzione ordinariamente applicabile.
Non vengono invece trattate le forme di definizione che più specificamente interessano la fase del contenzioso tributario (reclamo – mediazione e conciliazione giudiziale), né le definizioni a carattere temporaneo come ad esempio quelle delle norme – relativamente recenti - in materia di “pace fiscale”.
1. Verifiche fiscali e contraddittorio
1.1 La partecipazione nel corso delle verifiche fiscali
CONTRADDITTORIO E VERIFICA
1.1.1 Partecipazione all’inizio della verifica
1.1.2 Contraddittorio in corso di verifica
1.1.3 Tempi previsti
1.1.4 Diritto di assistere alle operazioni
1.1.5 Ulteriori diritti del contribuente
1.1.6 Mancata risposta agli inviti
1.1.7 Conclusione della verifica
1.1.8 Mancata presentazione
1.1.9 Valore probatorio delle dichiarazioni
1.1.10 Accertamento
1.2 Segreto e privacy
TUTELA DEI DATI E DELLE INFORMAZIONI
1.2.1 Segreto professionale
1.2.2 Privacy
1.3 Contraddittorio fiscale
CONTRADDITTORIO
1.3.1 Obbligo di contraddittorio
1.3.1.1 Diritto comunitario
1.3.2 Durante la verifica
1.3.3 In fase di accertamento
1.3.4 Mancata instaurazione
1.3.5 Indirizzi ufficiali
1.3.6 Intervento della Consulta
1.3.7 Innovazioni del 2019
1.3.7.1 Ipotesi di esclusione
1.3.7.2 Contraddittorio nelle indagini finanziarie
2. Patti con il fisco
2.1 Accertamento con adesione
ASPETTI GENERALI
2.1.1 Condizioni ed ambito di applicazione
2.1.2 Procedimento
2.1.2.1 Avvio su iniziativa dell’Ufficio
2.1.2.2 Istanza del contribuente
2.1.3 Sospensione dei termini per l’impugnazione
2.1.4 Adesione e PEC
2.1.5 Controlli
2.1.6 Competenza dell’Ufficio
2.1.7 Imposte indirette
2.2 Atto di accertamento
CONCLUSIONE DELL’ITER
2.2.1 Motivazione
2.2.2 Rappresentanza
2.2.3 Adesione e contraddittorio
2.2.4 Atto di definizione
2.2.5 Effetti
2.2.5.1 Inibizione dei poteri degli uffici
2.2.5.2 Effetti sulle sanzioni
2.2.5.3 Effetti penali
2.2.6 Sopravvenuta conoscenza di nuovi elementi
2.2.7 Perfezionamento dell’adesione
2.2.7.1 Problemi della fase di perfezionamento dell’accordo
2.2.7.2 Lieve inadempimento
2.2.7.3 Sanzioni comunque applicabili
2.2.8 Scomputo delle perdite
2.2.8.1 Precisazioni
2.2.8.2 Perdite di periodo
2.2.8.3 Perdite e adesione
3. Autotutela
3.1 Vizi dell’atto e autotutela
ASPETTI GENERALI
3.1.1 Inquadramento
3.1.2 Finalità dell’istituto
3.1.3 Quadro normativo
3.1.4 Presupposti
3.1.5 Tutela giurisdizionale
3.1.6 Atti definitivi
3.1.7 Autotutela sostitutiva
3.1.8 Danno da mancata autotutela
3.1.9 Non obbligatorietà
3.2 Autotutela e ricorso
GIURISDIZIONE
3.2.1 Indirizzi della Cassazione
3.2.2 Cessazione della materia del contendere
3.2.3 Autotutela e cessazione
3.2.4 Giudicato
3.3 Autotutela in caso di nuovi indirizzi della PA
INDIRIZZI SOPRAVVENUTI
3.3.1 IRAP e autonoma organizzazione
3.3.2 Effetto dei nuovi indirizzi
4. Ravvedimento operoso
4.1 Definizione delle “omissioni”
ASPETTI GENERALI
4.1.1 Aspetti generali
4.1.2 Omessi versamenti
4.1.2.1 Riduzioni fino ai 90 giorni
4.1.2.2 Riduzioni oltre i 90 giorni
4.1.3 Precisazioni
4.1.4 Termini per l’accertamento
4.2 Perimetro oggettivo
4.2.1 Violazioni definibili
4.2.1.1 Violazioni dichiarative nei primi 90 gg
4.2.1.2 Violazioni dichiarative oltre i 90 giorni
4.2.1.3 Ravvedimento della violazione constatata
4.3 Violazioni non sanzionabili ed esimenti
4.3.1 Precisazioni
4.3.2 Esimente penale
4.3.3 Interessi da ravvedimento operoso
4.3.4 Remissione in bonis
4.4 Dichiarazione integrativa / correttiva
4.4.1 Correzione di errori
4.4.2 Dichiarazione tardiva
4.4.3 Acconti
4.4.4 Dichiarazione integrativa e omessi versamenti
4.4.5 Dichiarazione omessa
4.4.6 Erronea imputazione a periodo
4.4.7 Tassazione del componente positivo
4.4.8 Rettifiche positive e negative
5. Interpelli
5.1 Dialogo contribuenti - fisco
ASPETTI GENERALI
5.1.1 Diritto di interpello
5.1.2 Tipologie di interpelli
5.1.2.1 Interpello ordinario puro e qualificatorio
5.1.2.2 Interpello probatorio
5.1.2.3 Interpello anti-abuso
5.1.2.4 Interpello disapplicativo
5.2 Regole comuni
5.2.1 Preventività e controlli
5.2.2 Contenuto delle istanze
5.2.3 Regolarizzazione
5.2.4 Integrazione documentale
5.2.5 Risposta dell’amministrazione
5.2.6 Inammissibilità
5.2.7 Rinuncia
5.3 Effetti successivi
5.3.1 Contenzioso
5.3.2 Segnalazioni
5.3.3 Sanzioni
5.4 Procedura
5.4.1 Presentazione dell’istanza
5.5 Pubblicità degli interpelli
5.4.2 Indirizzi dell’Agenzia
5.4.3 Considerazioni
5.4.4 Pubblicazione generalizzata
Riferimenti normativi
Dalla “Sopropè” alla Legge 28 giugno 2019 n. 58 - II Edizione.
Il presente lavoro cerca di ricostruire il percorso del principio del contraddittorio endoprocedimentale tributario attraverso le regole normative e i passaggi giurisprudenziali per fornire agli operatori degli spunti pratici a cui eventualmente far riferimento negli atti di difesa del contribuente.
La prima edizione dell’e-book si fermava alle tre ordinanze della Corte Costituzionale del Luglio 2017. Adesso diamo conto della giurisprudenza della Corte di Cassazione degli anni più recenti, della prassi intervenuta sull’argomento, dei tentativi di regolamentazione ed infine dell’approvazione di norme nuove in materia, con la conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, recante “Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi”.
Le novità entreranno in vigore per gli accertamenti emessi dopo il 1° luglio 2020, con tutto il tempo per approfondire gli aspetti più spinosi e, riteniamo, per una necessaria e profonda revisione delle regole che denotano non pochi problemi sotto più di un aspetto.
Il rispetto dei diritti della difesa costituisce un principio generale del diritto comunitario che trova applicazione ogniqualvolta l’amministrazione si proponga di adottare nei confronti di un soggetto un atto ad esso potenzialmente sfavorevole. In forza di tale principio i destinatari di decisioni che incidono sensibilmente sui loro interessi devono essere messi in condizione di manifestare utilmente il loro punto di vista in merito agli elementi sui quali l’amministrazione intende fondare la sua decisione. A tal fine essi devono beneficiare di un termine sufficiente.
Tale obbligo incombe sulle amministrazioni degli Stati membri ogniqualvolta esse adottano decisioni che rientrano nella sfera d’applicazione del diritto comunitario, quand’anche la normativa comunitaria applicabile non preveda espressamente siffatta formalità. Trattandosi dell’attuazione del principio in parola e, più in particolare, dei termini per esercitare i diritti della difesa, si deve precisare che, qualora non siano fissati dal diritto comunitario, essi rientrano nella sfera del diritto nazionale purché, da un lato, siano dello stesso genere di quelli di cui beneficiano i singoli o le imprese in situazioni di diritto nazionale comparabili, e, dall’altro, non rendano praticamente impossibile o eccessivamente difficile l’esercizio dei diritti della difesa conferiti dall’ordinamento giuridico comunitario.
Quello appena riportato è, parola più parola meno, il passaggio più significativo della sentenza Sopropè del 18 dicembre 2008 (Causa C‑349/07) della Corte di Giustizia UE. Da questi riferimenti, che poggiano sugli articoli 41, 47 e 48 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, si è sviluppato un corposo filone giurisprudenziale nazionale sulla base del quale si è progressivamente affermata l’esistenza di un principio generale che attribuisce al contribuente il diritto al contraddittorio preventivo nel procedimento di accertamento e/o riscossione. Preventivo nel senso che non dovrebbe essere possibile emettere atti in contrasto con queste garanzie procedimentali e, nel caso, l’atto emesso sarebbe invalido.
Parallelamente in alcuni provvedimenti normativi tributari si sono introdotti dei passaggi che fanno riferimento alla necessità del contraddittorio mentre, in particolari settori (vedi accertamenti standardizzati) questa garanzia è entrata per via giurisprudenziale. L’insieme è piuttosto eterogeneo e non brilla per sistematicità. Per assicurare quest’ultima, fino al dicembre 2015, era intervenuta la giurisprudenza che era pian piano addivenuta ad un’interpretazione unificante del criterio, scritto o meno che fosse. Così si era prodotto un orientamento via via affermatosi fino alle celebri sentenze delle Sezioni Unite del 18 settembre 2014 (n. 19667-68).
L’inattesa svolta interpretativa arrivata con la nuova pronuncia delle Sezioni Unite (n. 24823 del 9 dicembre 2015) ha riportato verso una situazione non lineare e tutt’altro che definita, sottoposta già recentemente, proprio in virtù di differenze evidenti relativamente a situazioni di fatto assimilabili, al vaglio della Corte Costituzionale.
1. La normativa interna
1.1 Introduzione
1.2 L’articolo 12, comma 7 dello “Statuto”
1.2.1 La norma.
1.2.2 L’ambito di applicazione.
1.2.3 Il computo del termine.
1.2.4 La “particolare” urgenza.
1.2.5 Atto emanato ed atto notificato.
1.2.6 Garanzia statutaria e accertamenti senza accesso in azienda (c.d. “a tavolino”).
1.2.7 L’obbligo di proporre specifiche eccezioni
1.3 Il controllo formale delle dichiarazioni (articolo 36-ter del D.P.R. 600/73)
1.3.1 La regola normativa.
1.3.2 La giurisprudenza.
1.3.3 L’impugnazione dell’esito del controllo formale.
1.4 Dovere di informazione liquidazione dei tributi sulla base delle dichiarazioni (artt. 6 Legge 212/2000 e 36-bis D.P.R. 600/73).
1.4.1 La normativa e la sua recente interpretazione.
1.5 Il nuovo accertamento sintetico (articolo 38 D.P.R. 600/73)
1.5.1 La revisione del 2010
1.5.2 La prassi dell’Agenzia
1.5.3 La giurisprudenza
1.6 Le nuove disposizioni antielusive (art. 1 D.Lgs. 5 agosto 2015, n. 128)
1.6.1 Prima e dopo la riforma del 2015
1.7 Il contraddittorio in materia doganale (art. 11 D.Lgs. 374/90)
1.7.1 La norma del 1990 e l’aggiunta del 2012
1.8 Il contraddittorio in materia di studi di settore e accertamenti standardizzati in genere
1.8.1 La normativa
1.8.2 L’elaborazione giurisprudenziale
1.9. L’ipoteca “esattoriale” (articolo 77, comma 2-bis, DPR 602/73)
1.9.1 La modifica normativa del 2011
1.9.2. La giurisprudenza sulla regola previgente
1.10. Conclusioni
1.10.1 Un contraddittorio “a la càrte”?
2. Le regole europee
2.1. La Carta dei Diritti Fondamentali
2.1.1 Le norme di tutela.
2.1.2 Il valore nel diritto interno della Carta dal lato della giurisprudenza interna
2.1.3 Il valore nel diritto interno della giurisprudenza della Corte di Giustizia
2.1.4 L’effetto espansivo delle tutele della Carta e lo “spill-over effect”
3.L’intervento della Corte di Giustizia e le elaborazioni delle Corti nazionali
3.1. Le principali massime comunitarie
3.1.1 La sentenza Sopropè
3.1.2 La sentenza Kamino International – Datema Worldwide
3.1.3 Considerazioni d’insieme
3.2. L’elaborazione delle sentenze UE da parte del giudice nazionale
3.2.1 La discriminazione a rovescio.
3.2.2 La elaborazione dei principi comunitari in ambito nazionale. Gli albori.
3.2.3 La giurisprudenza di legittimità. La “marcia trionfale” dei principi europei
3.2.4 Il contraddittorio preventivo davanti alla Corte Costituzionale
3.2.5 La questione fa rotta (ancora!) verso le Sezioni Unite
4. Le analisi (e i dubbi) più recenti
4.1 Qualche riflessione preliminare
4.2 Il nuovo passaggio alle Sezioni Unite. La svolta interpretativa
4.2.1 La sentenza delle Sezioni Unite n. 24823 del 9 dicembre 2015.
4.2.2 La vera “distonia”.
4.2.3 Ancora verso la Corte Costituzionale.
4.2.4 La giurisprudenza non (sempre) si allinea alle Sezioni Unite. Breve rassegna 2016-2017.
4.2.5 Le ordinanze della Corte Costituzionale del luglio 2017.
5. Gli anni più recenti e l’intervento normativo
5.1. La giurisprudenza
5.1.1 Le massime della Cassazione 2018-2019, con particolare riferimento alle regole dello “Statuto” sul contraddittorio preventivo.
5.1.2 La sentenza della Sezione Tributaria n. 701/2019.
5.2. La prassi degli ultimi anni
5.2.1 La Circolare 1/2018
5.2.2 La Circolare 19 del 2019
5.3. Gli interventi normativi tentati e quello operato dalla Legge 28 giugno 2019, n. 58
5.3.1 La Legge Delega
5.3.2 Il disegno di legge sulle semplificazioni e il primo progetto di una norma generale
5.3.3 Accertamento parziale e integrativo in relazione al diritto al contraddittorio
5.3.4 La Legge 28 giugno 2019, n. 58
5.3.5 Le nuove regole in vigore dal 1° luglio 2020
5.3.6 Qualche riflessione
5.3.7 Conclusioni
La terza edizione del volume fa tesoro delle modifiche apportate dalla riforma fiscale del 2015 ai settori dell'accertamento, della riscossione e del contenzioso tributario, sia civile sia penale, e delle ultime modifiche normative del 2017 che hanno interessato, tra le altre, la disciplina del reclamo e della mediazione tributaria e gli studi di settore, destinati ad essere soppiantati dai nuovi indici sintetici di affidabilità fiscale.
Ancora una volta, le tematiche sono affrontate mediante risposte a oltre 800 quesiti, al fine di chiarire le questioni più spinose in materie certamente complesse quali i controlli e le liti con il fisco, da uno dei più autorevoli esperti della materia. Ciascuno degli argomenti trattati è facilmente individuabile per mezzo di una comoda indicazione laterale ed è corredato da una sezione finale con la vigente normativa di riferimento.
Aggiornato con: Legge di bilancio 2018 (Legge n. 205/2017) Manovra correttiva 2017 (D. L. n. 50/2017, convertito in Legge n. 172/2017) Riforma fiscale 2017 (D. Lgs. n. 156/2015; D. Lgs. n. 158/2015; D. Lgs. n. 159/2015)
Caterina Dell'Erba - Maggioli Editore - 520 pagine
Il manuale aiuta il contribuente e il professionista a comprendere le ragioni della pretesa, a muoversi nella complessa procedura e a conoscere le regole di formazione del c.d. “avviso bonario” e della notificazione della cartella di pagamento, i rischi connessi al mancato pagamento e le modalità di opposizione. La trattazione – ricca di esempi e riferimenti giurisprudenziali normativi e di prassi – segue l’iter che normalmente si verifica nella pratica, partendo dalla notificazione della cartella fino alle possibili forme di contestazione ed alle conseguenze procedurali della riscossione, che comprendono anche la possibilità di pignoramento e quella di transazione. Il volume prende in esame anche i crediti previdenziali e persino l’iscrizione a ruolo dei tributi locali, senza dimenticare di analizzare i profili di rilevanza penale del mancato pagamento, fornendo così un quadro assolutamente ampio ed omnicomprensivo della materia.
Questa edizione è aggiornata con:
- la procedura di “rottamazione” delle cartelle esattoriali, introdotta dal Decreto Fiscale (D.L. 22 ottobre 2016, n. 193 convertito in Legge 1° dicembre 2016 n. 225) assieme alla soppressione di Equitalia ed ai nuovi poteri per l’ufficio della Riscossione;
- le novità in tema di transazione fiscale e ristrutturazione dei debiti tributari, di cui alla Legge di bilancio 2017 (Legge 11 dicembre 2016, n. 232);
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Indice
1. Il controllo formale della dichiarazione dei redditi
1. Il quadro normativo
2. I controlli automatici
2.1. La disciplina
2.2. L’avviso di irregolarità o “avviso bonario”
2.3. L’impugnazione della comunicazione
2.4. L’invio della comunicazione
2.5. Le imposte sui redditi soggette a tassazione separata
3. Il controllo formale della dichiarazione
3.1. L’oggetto del controllo
3.2. L’avvio della procedura
3.3. La comunicazione degli esiti del controllo
3.4. L’emissione della cartella di pagamento
2. La definizione dell’avviso bonario
1. La finalità dell’avviso bonario
2. I tempi per la definizione
3. La procedura per l’avviso ricevuto in via telematica
4. Le modalità della correzione degli errori
5. Le modalità di pagamento
6. La cartella di pagamento come avviso bonario
7. Le somme pretese con la cartella di pagamento
3. Il pagamento rateale dell’avviso bonario
1. Il controllo della dichiarazione annuale
2. Il pagamento rateale delle somme dovute in base al controllo della dichiarazione
3. Il pagamento rateale delle imposte dovute sui redditi soggetti a tassazione separata
4. L’inadempimento
5. La rateazione successiva alla decadenza della rateazione
6. Il ravvedimento operoso
4. L’iscrizione a ruolo
1. Il ruolo
2. La procedura di formazione del ruolo
3. La data di consegna dei ruoli
4. L’esecutività del ruolo
5. L’importo minimo da iscrivere a ruolo
6. L’iscrizione a ruolo a titolo definitivo
6.1. La regola
6.2. I controlli automatici
6.3. I controlli formali
7. L’iscrizione a ruolo a titolo non definitivo
7.1. La regola generale
7.2. Le imposte sui redditi
7.3. Le imposte di registro, ipotecaria e catastale
7.4. L’imposta sulle successioni e donazioni
7.5. La decadenza dal versamento rateale delle somme dovute in base all’accertamento con adesione, al reclamo-mediazione e alla conciliazione giudiziale
7.6. La norma antielusione
7.7. La certificazione tributaria
7.8. Il contenzioso tributario
8. Gli interessi
9. I termini di decadenza per l’iscrizione a ruolo
10. Il recupero dei crediti sorti in altri Stati
5. Il blocco delle compensazioni dei crediti fiscali
1. L’oggetto del divieto
2. Il tipo di ruolo
3. L’importo rilevante
4. La compensazione
5. Le sanzioni
6. La liceità della compensazione
6. L’atto di accertamento-riscossione
1. L’accelerazione dei tempi di riscossione
2. La natura esecutiva dell’avviso di accertamento
3. L’agente della riscossione62
4. La sospensione della riscossione
5. I problemi operativi
6. Il pericolo della riscossione
7. Gli atti emessi dall’Agenzia delle dogane
Parte II La cartella di pagamento
1. La cartella di pagamento
1. Il presupposto procedurale
2. La cartella di pagamento
3. La notifica della cartella di pagamento
4. I soggetti legittimati ad effettuare la notifica
5. I soggetti legittimati a ricevere la cartella di pagamento
5.1. La procedura della notifica
5.2. Il destinatario
5.3. Le persone di famiglia
5.4. Gli addetti alla casa
5.5. Le persone addette all’ufficio o all’azienda
5.6. Il portiere dello stabile
5.7. La notifica per mezzo del servizio postale
5.8. La notifica mediante affissione all’albo comunale
5.9. La notifica al cittadino italiano all’estero
5.10. Le forme particolari di notificazione
5.11. La notifica a mezzo posta elettronica certificata
2. Il ricevimento della cartella di pagamento
1. La funzione della cartella di pagamento
2. La forma e il contenuto
3. La contestazione
4. La prescrizione
3. Il controllo della cartella di pagamento
1. Il controllo preliminare
2. La presentazione dell’istanza di autotutela o del ricorso
3. La richiesta della sospensione del pagamento
4. La richiesta dello sgravio della cartella
5. La richiesta di rateazione della cartella
6. Gli effetti del mancato pagamento della cartella
7. I debiti di importo fino a € 1.000
8. La sospensione legale della riscossione
4. Il pagamento delle somme pretese
1. Il pagamento della cartella
2. Il pagamento mediante la cessione di beni culturali
3. L’imputazione dei pagamenti
4. Gli interessi di mora
5. L’aggio di riscossione
6. La dilazione di pagamento
7. La sospensione della riscossione per eventi eccezionali
8. La sospensione amministrativa della riscossione
9. La sospensione della riscossione per comportamento illecito
10. Gli interessi nel caso di sospensione della riscossione
11. La cartella compensata con crediti d’imposta
12. La compensazione di crediti con somme dovute a seguito di iscrizione a ruolo
13. Le compensazioni di crediti con somme dovute a seguito di iscrizione a ruolo
14. L’auto compensazione dei crediti relativi ad imposte erariali
5. Il pagamento rateale della cartella di pagamento
1. La normativa
2. L’INPS
3. L’INAIL
4. L’istanza di pagamento rateale
5. L’istruttoria dell’istanza
6. La rateazione richiesta in presenza di coobbligazione solidale tra persone fisiche
7. L’entità del debito da rateizzare
8. Il servizio “Se mi scordo?”
9. La domanda di pagamento rateale
10. La rateazione
11. La tutela del contribuente sul provvedimento di rigetto
12. La sospensione amministrativa e giudiziale della riscossione
13. La dilazione della cartella di pagamento fino a 120 rate
14. La rateazione per le nuove cartelle di pagamento ricevute
15. La nuova dilazione per i contribuenti in difficoltà
6. Gli interessi per i pagamenti delle imposte
1. Le cartelle di pagamento
2. I rimborsi delle imposte
3. Il ravvedimento operoso
4. L’IVA
5. Le imposte sui redditi
6. Il pagamento in forma rateale
7. Il rimborso dei tributi versati
8. L’imposta sulle successioni e donazioni
9. Gli istituti deflattivi del contenzioso
10. Gli altri tributi erariali
11. L’ICI e l’IMU
Parte III La contestazione della cartella di pagamento
1. L’istituto dell’autotutela
1. L’autotutela
2. L’avvio della procedura
3. Gli atti ammessi
4. Gli atti divenuti definitivi
5. L’interesse pubblico
2. Il ricorso contro la cartella di pagamento
1. La contestazione
2. Il ricorso
3. Il contributo unificato
4. La notifica irregolare
5. Il termine per l’impugnazione
6. La sospensione del pagamento della cartella
6.1. La sospensione amministrativa
6.2. La sospensione giudiziale
7. L’aspetto processuale
8. La difesa del contribuente
3. Il rebus dell’impugnazione della cartella di pagamento
1. L’individuazione del destinatario del ricorso
2. Le controversie sulla cartella di pagamento
3. La gestione delle controversie
4. L’individuazione della Commissione tributaria competente
5. La costituzione in giudizio in presenza di reclamo
4. Il rimborso della somma pagata
1. La cartella di pagamento
2. Le spese del giudizio
3. Le somme riconosciute indebite dalla sentenza
4. Le istanze di rimborso
5. Le diverse procedure per fare il ricorso contro la cartella di pagamento
1. L’avvertenza procedurale preliminare
2. La costituzione in giudizio dell’agente della riscossione
3. Il ruolo emesso per la riscossione di canoni, proventi e accessori e somme dovute per l’utilizzazione, anche senza titolo, dei beni demaniali e patrimoniali dello Stato
4. Il ruolo emesso per i tributi erariali
5. Il ruolo emesso in materia di tributi locali
6. Il ruolo emesso dall’ufficio dell’Agenzia delle dogane
7. Il ricorso contro il ruolo emesso per il recupero di crediti sorti in altro Stato
8. Il ricorso contro il ruolo emesso per il recupero di crediti derivanti da sentenza o ordinanza esecutiva di condanna emessa dalla Corte dei Conti
9. Il ricorso contro il ruolo emesso dall’INPS
10. Il ricorso contro l’avviso di debito emesso dagli altri enti pubblici previdenziali
11. L’allargamento della riscossione a mezzo ruolo
12. I ruoli in materia di canone di abbonamento alla televisione
13. I ruoli emessi dagli uffici dell’Agenzia delle entrate per il recupero di crediti non tributari
14. Il recupero di aiuti di Stato
Parte IV La riscossione coattiva
1. Il blocco dei pagamenti a favore del contribuente moroso
1. Il quadro normativo
2. La verifica della situazione debitoria
3. La rilevanza soggettiva
4. La rilevanza oggettiva
5. Il frazionamento del pagamento
6. Il credito esposto nella cartella di pagamento
2. La riscossione coattiva
1. Le modalità di riscossione
2. Il pagamento
2.1. Il termine di pagamento
2.2. Gli interessi
2.3. Il pagamento
3. La riscossione coattiva
3.1. L’oggetto della procedura
3.2. I pignoramenti e le ipoteche
4. L’espropriazione forzata
4.1. Il titolo esecutivo
4.2. Il procedimento di vendita
4.3. Il deposito degli atti e del prezzo
4.4. Le opposizioni all’esecuzione o agli atti esecutivi
4.5. La sospensione dell’esecuzione
4.6. L’estinzione del procedimento per pagamento del debito
5. Le regole particolari in materia di espropriazione mobiliare
6. Le regole particolari in materia di espropriazione presso terzi
7. Le regole particolari per l’espropriazione immobiliare
8. Il fermo dei beni mobili registrati
9. Le procedure concorsuali
3. Il pignoramento dei crediti verso terzi
1. Il pignoramento dei crediti
2. I limiti di pignorabilità
3. La dichiarazione stragiudiziale
4. I poteri di indagine degli agenti della riscossione
1. L’accesso degli agenti ai pubblici uffici
2. Il d.l. 4 luglio 2006, n. 223
3. La verifica delle posizioni reddituali
4. Il potenziamento dell’attività di riscossione
FAQ Agenzia delle entrate-Riscossione – Definizione agevolata 2018 (D.l. n. 119/2018 convertito con modificazioni dalla l. n. 136/2018)
Il D.L. n. 4/2019, tra le novità introdotte, ha rivisto la disciplina relativa al regime sanzionatorio in materia di infedele rilascio del visto di conformità.
L’Agenzia delle Entrate con la Circolare n. 12/2019 ha chiarito che tali modifiche si applicano a partire dall’assistenza prestata nel 2019 con riferimento all’anno d’imposta 2018.
• Rito speciale dinanzi a TAR e Consiglio di Stato
• Rito amministrativo super accelerato
• Contenzioso sull’esecuzione del contratto di appalto
• Il ruolo dell’Autorità Nazionale Anticorruzione
• Arbitrato e accordo bonario su appalti e contratti pubblici
Il testo intende fornire un quadro completo di tutti i rimedi, giurisdizionali e non, alle controversie nascenti in materia di appalti pubblici, sia nel corso di svolgimento della procedura di gara e fino all’aggiudicazione, sia nella successiva fase di esecuzione del contratto di appalto. In primis, dopo un excursus sull’evoluzione degli ultimi anni, utile a comprenderne pienamente la ratio, viene affrontato approfonditamente il rito processuale speciale, disciplinato dal Libro IV, Titolo V del Codice del processo amministrativo, con particolare attenzione alla fase cautelare. Vi è poi un focus sul rito “super accelerato”, da ultimo dichiarato conforme alle direttive europee da una pronuncia della Corte di Giustizia Europea del 14 febbraio 2019.
Alle controversie sorte in fase di esecuzione dei contratti di appalto è dedicato uno specifico capitolo, che rassegna le principali pronunce del Giudice Ordinario con riferimento alle patologie più frequenti (ritardi nell’esecuzione, varianti, riserve).
Infine, quanto alla tutela stragiudiziale, il testo tratta i rimedi previsti dal Codice dei Contratti Pubblici, quali l’accordo bonario, la transazione e l’arbitrato e infine approfondisce il ruolo dell’ANAC, declinato attraverso i pareri di precontenzioso, i poteri di impugnazione diretta, e l’attività di vigilanza.
Più schematicamente, i principali argomenti affrontati sono:
• il rito speciale dinanzi a TAR e Consiglio di Stato, delineato dagli artt. 119 e 120 del Codice del processo amministrativo;
• il processo cautelare;
• il rito super accelerato ex art. 120 comma 2 bis;
• il contenzioso nascente dalla fase di esecuzione del contratto di appalto;
• i sistemi di risoluzione alternativa delle controversie: accordo bonario, transazione, arbitrato;
• poteri e strumenti di risoluzione stragiudiziale dell’Autorità Nazionale Anticorruzione.
Elio Guarnaccia, Avvocato amministrativista del Foro di Catania, Cassazionista. Si occupa tra l’altro di consulenza, contenzioso e procedure arbitrali nel settore degli appalti e dei contratti pubblici. È commissario di gara nelle procedure di aggiudicazione con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, in qualità di esperto giuridico selezionato da UREGA Sicilia e dall’ANAC.
È autore di numerosi saggi e articoli nei campi del diritto amministrativo e del diritto dell’informatica, nonché di diverse monografie in materia di appalti pubblici, processo amministrativo, amministrazione digitale. Nelle materie di propria competenza ha sviluppato un’intensa attività didattica e di formazione per pubbliche amministrazioni e imprese. In ambito universitario, ha all’attivo vari incarichi di docenza nella specifica materia degli appalti pubblici.
Capitolo I – Introduzione. novità dell’ultima riforma del “rito appalti”
1. Genesi e rilevanza della disciplina: dall’articolo 23-bis della legge tar all’articolo 119
2. L’attenuazione degli elementi di differenziazione dal rito ordinario
3. L’unificazione dei riti speciali o differenziati. Il riordino dell’ambito applicativo del rito accelerato
4. Il rapporto con il rito specialissimo per i contratti pubblici
5. Altri elementi di differenziazione tra l’art. 119 e l’art. 120: le regole specifiche in materia di tutela in forma specifica e per equivalente
6. Il rito abbreviato “comune”: i caratteri salienti dell’accelerazione
7. L’ambito applicativo del rito speciale: gli elementi di novità. Le procedure di affidamento dei contratti pubblici
Capitolo II – Il processo amministrativo speciale sugli appalti pubblici
1. La giurisdizione esclusiva in materia di appalti pubblici
2. Inammissibilità del ricorso straordinario
3. L’abrogazione del preavviso di ricorso
4. Gli atti impugnabili
5. I soggetti: legittimazione attiva e passiva e controinteressati
6. Il dovere di sinteticità degli atti processuali
7. Il giudizio di merito di primo grado
7.1. I termini
7.2. La doppia notifica e il deposito del ricorso
7.3. Il ricorso incidentale e il rapporto con il ricorso principale
7.4. I motivi aggiunti. Rapporto con il rito “super accelerato”
7.5. La dichiarazione di inefficacia del contratto
7.6. Il risarcimento del danno
7.7. La definizione del giudizio e la pubblicazione anticipata del dispositivo della sentenza
8. Appello avverso la sentenza di primo grado
9. La fase cautelare
9.1. Istanza cautelare e camera di consiglio
9.2. La sospensione degli effetti del contratto in sede cautelare
9.3. Misure cautelari collegiali
9.4. Misure cautelari monocratiche
9.5. Misure cautelari ante causam
10. L’appello cautelare
11. Il contributo unificato in materia di appalti pubblici
11.1.Presupposti impositivi e “domande nuove”
Capitolo III – Il rito ‘super accelerato’
1. Dalle tendenze acceleratorie del contenzioso all’introduzione del nuovo rito
2. Il nuovo rito per la definizione dei giudizi di (immediata) impugnazione dei provvedimenti di esclusione e di ammissione alle procedure
2.1. La pubblicazione sul profilo del committente
2.2. Termini processuali
2.3. Interesse al ricorso
2.4. Permanenza dell’interesse alla decisione del ricorso ex art. 120, comma 2-bis, c.p.a., in seguito all’aggiudicazione del ricorrente
3. Rito super accelerato e ricorso incidentale
4. Misure cautelari
5. Appellabilità delle pronunce rese all’esito del giudizio
Capitolo IV – Contenzioso sull’esecuzione dei contratti pubblici
1. I rimedi alternativi al contenzioso sull’esecuzione
2. Questioni di giurisdizione
2.1. Il fondamentale discrimen del contratto ai fini del riparto di giurisdizione
2.2. La particolare ipotesi di anticipata esecuzione dei lavori
2.3. La risoluzione del contratto per inadempimento
2.4. Le controversie risarcitorie
2.5. La revisione dei prezzi
2.6. Subentro nel contratto
2.7. Il direttore dei lavori
3. I ritardi nell’esecuzione del contratto
3.1. Ritardo nella consegna dei lavori
3.2. Ritardo nel collaudo
3.3. Ritardo nei pagamenti
4. Certificato di esecuzione, liquidazione del corrispettivo e prova della sua erogazione
5. Variazioni in aumento del prezzo dei materiali. Richiesta di maggiori oneri
6. Opere extra, contabilizzate dal direttore dei lavori
7. Il sistema delle riserve
7.1. Oggetto delle riserve
7.2. Ratio e finalità: tutela della P.A.
7.3. Danno continuativo e tempestività della riserva
7.4. Tardività delle riserve
8. Garanzia per vizi e difetti dell’opera
9. Varianti e atti di sottomissione
10. Recesso del committente
11. Rescissione. Rapporto con la risoluzione per inadempimento
12. Raggruppamento temporaneo di imprese
13. Ordine di sospensione dei lavori
14. Polizza a garanzia degli obblighi derivanti dall’esecuzione dell’appalto pubblico
15. Esecuzione di contratti stipulati da aziende speciali degli enti pubblici territoriali
Capitolo V – Rimedi alternativi alla tutela giurisdizionale
1. I rimedi alternativi alla tutela giurisdizionale nel codice dei contratti pubblici
2. L’accordo bonario
2.1. Presupposti
2.2. Procedimento
2.3. Effetti
3. La transazione
3.1. Presupposti
3.2. Forma e contenuto dell’accordo transattivo
3.3. Effetti
4. Il ruolo dell’ANAC negli appalti pubblici
4.1. I pareri di precontenzioso
4.2. Il potere di impugnazione diretta di cui all’art. 211, commi 1-bis e 1-ter
4.2.1. Il potere di impugnazione diretta di cui all’art. 211, comma 1-bis
4.3. Il parere motivato e l’impugnazione ai sensi dell’art. 211, comma 1-ter, del d.lgs. 50/2016
5. Attività di vigilanza in materia di contratti pubblici
Capitolo VI – L’arbitrato su appalti e contratti pubblici
1. L’arbitrato nel nuovo codice dei contratti pubblici. Ambito di applicazione
2. La disciplina dell’arbitrato
2.1. Accesso all’arbitrato
2.2. Il procedimento arbitrale in materia di appalti pubblici
2.3. Il collegio arbitrale
2.4. La Camera arbitrale
2.5. L’impugnazione del lodo
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Formule di ricorso, con prassi e giurisprudenza:
1. Avviso di accertamento e ricorso: check-up relativo a possibili vizi dell’atto da impugnare. la griglia delle potenziali eccezioni, in via pregiudiziale
1.1 Premessa
1.2 Le metodologie d’accertamento generalmente utilizzate dall’Ufficio finanziario: campo d’applicazione, prerogative e limiti
1.3 I vizi nell’attività istruttoria: il rispetto delle garanzie, poste a favore del contribuente, nella fase che precede l’emanazione del provvedimento autoritativo, la cui violazione, da parte dell’Ufficio finanziario, può decretare l’invalidità dell’atto. Le garanzie derivanti dall’osservanza degli obblighi contabili ed il principio del contraddittorio
1.4 Il vizio nella motivazione dell’atto e la tutela del diritto di difesa
1.5 Il difetto di sottoscrizione
2. Prassi professionale e tipologie di verifica fiscale
2.1 Onere della prova, prova e riparto dell’onere della prova
2.2 Studi di settore e accertamenti standardizzati
2.3 La creazione del “nuovo soggetto giuridico” della società a ristretta base azionaria: presunzione di distribuzione e onere della prova
2.3.1.I costi indeducibili
2.3.2 Perdite d’esercizio
2.3.3 Periodo d’imposta
2.4 L’antieconomicità quale “indice” rilevatore di scarsa fedeltà contributiva e la congruità del costo
2.5 L’accertamento per operazioni soggettivamente inesistenti
3. Conclusioni
4. Appendice: formule di ricorsi
4.1 Formula 1
4.2 Formula 2
4.3 Formula 3
4.4 Formula 4
Il seguente testo aggiornato alla recente giurisprudenza si propone come uno strumento operativo con formulario per supportare il professionista nell’impostare un ricorso per la revocazione della sentenza. Vengono analizzati le fasi della revocazione e la sospensione delle sentenze impugnate.
Nell’ambito del processo tributario si esamina anche il rapporto tra la revocazione e gli altri mezzi di impugnazione.
E’ possibile scaricare la formula in formato rtf (Word o altro editor di testi) per essere compilata e stampata.
1. Normativa
2. Sentenze revocabili e motivi di revocazione
2.1 Motivi di revocazione
3. Proposizione della domanda
3.1 Le fasi della revocazione
3.2 Sospensione dell’esecutività alle sentenze impugnate
4. I rapporti tra il ricorso per revocazione e gli altri mezzi di impugnazione
5. La decisione della causa
6. Giurisprudenza
6.1 Nozione e funzione della revocazione
6.2 Rapporto tra la revocazione e il ricorso in Cassazione
6.3 Prove riconosciute o dichiarate false
6.4 Rinvenimento di documenti decisivi dopo la sentenza
6.5 Errore di fatto
6.6 Contrasto con sentenza precedente avente tra le parti autorità di cosa giudicata
6.7 Fase decisoria
6.8 Dolo delle parti
6.9 Fatto invocato
6.10 Errore di fatto e svista materiale
6.11 Circostanza erroneamente supposta
6.12 Contrasto di giudicati
6.13 Forza maggiore
Formulario:
Con Formulario e Giurisprudenza (le formule sono scaricabili per essere compilate e stampate).
Il seguente testo aggiornato alla recente giurisprudenza si propone come uno strumento operativo con formulario per supportare il professionista nell’impostazione dell’atto di appello nel processo tributario.
Si analizzano le casistiche dei vari termini processuali e i provvedimenti sull’esecuzione provvisoria.
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1. Normativa
2. Giudice competente e provvedimenti sull’esecuzione provvisoria in appello
3. Termini di impugnazione
4. Forma e contenuto dell'appello
4.1 Rimessione alla commissione provinciale
4.2 Dichiarazione di valore della lite
5. Controdeduzioni dell’appellato ed appello incidentale
6. Conciliazione giudiziale
7. Giurisprudenza
8. Sospensione dell’atto impugnato
Formulario: