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La disciplina dei consorzi e dei consorzi di urbanizzazione.
Edizione 2024;
eBook in pdf di 165 pagine con fac-simili in word personalizzabili:
Il presente intervento analizza la disciplina dei “consorzi”, individuandone le diverse “tipizzazioni” ed analizzando nello specifico, attraverso la giurisprudenza consolidata, la gestione contabile e fiscale, in modo da avere una panoramica generale di questo istituto confrontato con le altre forme di aggragazione più comuni.
L’art. 45 (Operatori economici), comma 2, lett. c), D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50 afferma: “Rientrano nella definizione di operatori economici i seguenti soggetti: … c) i consorzi stabili, costituiti anche in forma di società consortili ai sensi dell’art. 2615 ter del Codice civile, tra imprenditori individuali, anche artigiani, società commerciali, società cooperative di produzione e lavoro. I consorzi stabili sono formati da non meno di tre consorziati che, con decisione assunta dai rispettivi organi deliberativi, abbiano stabilito di operare in modo congiunto nel settore dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture per un periodo di tempo non inferiore a cinque anni, istituendo a tal fine una comune struttura di impresa” (Consiglio di Stato, sez. V, 14.12.2021 n. 8331).
Per la giurisprudenza, il consorzio stabile è un soggetto giuridico autonomo, costituito in forma collettiva e con causa mutualistica, che opera in base a uno stabile rapporto organico con le imprese associate, il quale si può giovare, senza necessità di ricorrere all’avvalimento, dei requisiti di idoneità tecnica e finanziaria delle consorziate stesse, secondo il criterio del “cumulo alla rinfusa” (cfr. Cons. Stato, V, 2 febbraio 2021, n. 964; 11 dicembre 2020, n. 7943; VI, 13 ottobre 2020, n. 6165; III, 22 febbraio 2018, n. 1112; V, 22 gennaio 2015, n. 244; III, 4 marzo 2014, n. 1030).
Come si vedrà nel testo, elemento qualificante dei consorzi stabili è senz’altro la “comune struttura di impresa”, da intendersi quale “azienda consortile” utile ad eseguire in proprio, ossia senza l’ausilio necessario delle strutture imprenditoriali delle consorziate, le prestazioni affidate a mezzo del contratto.
Nel presente volume, infine, in considerazione dell’importanza delle opere di urbanizzazione si è approfondito il tema dei consorzi di Urbanizzazione riportando alla fine del rispettivo capitolo l’interessante evoluzione fiscale e giurisprudenziale richiamando circolari e sentenze ritenute maggiormente significative.
Sintesi
1. I consorzi
1.1 Definizione
1.2 Classificazione dei consorzi
1.3 Fattispecie di consorzi
1.4 Le forme di aggregazione di imprese più comuni
1.4.1 Differenza tra il Consorzio e la RETE di Impresa
1.4.2 Differenza con i Distretti
1.4.3 Differenza con l’ATI – Associazione Temporanea di Impresa
2. Consorzi industriali: le varie tipologie
3. Consorzi di sviluppo industriale
3.1 I Consorzi industriali previsti dal Codice civile
4. I consorzi per l’internazionalizzazione
4.1 Requisiti oggettivi
4.2 Requisiti soggettivi
4.3 Contributi ai consorzi per l'internazionalizzazione
4.4 Agevolazioni fiscali
5. La disciplina generale dei consorzi
5.1 Forma e contenuto del contratto
5.2 I soggetti
5.3 La durata del consorzio
5.4 Le modificazioni del contratto
5.5 Effetti sul consorzio del fallimento del singolo consorziato
5.6 Le altre modificazioni
5.7 L’organizzazione in comune
6. Aspetti civilistici e fiscali
6.1 La formazione dell’utile
6.2 La successiva distribuzione dell’utile
6.3 Il bilancio
6.4 I consorzi e le imposte dirette (Ires-Irap)
6.5 Libri contabili
7. Enti non commerciali ed Irap
7.1 Premessa
7.2 Applicazione dell’IRAP nei confronti degli enti non commerciali
7.3 Ulteriori considerazioni
7.4 Contributi attribuiti a un consorzio dalle imprese consorziate
8. Profili Iva
8.1 Premessa
8.2 Contributi consortili ed Iva
8.3 Opere di urbanizzazione ed Iva
8.4 Detrazione Irpef 36%
8.5 REVERSE CHARGE nelle prestazioni tra consorzi e consorziate???
8.5.1 Lo “scopo” della norma
8.5.2 Applicazione pratica
8.5.3 L’ambito di applicazione della norma
8.5.4 Efficacia Temporale della nuova norma
8.5.5 Conclusioni
9. Particolarità dei consorzi con attività esterna
9.1 Costituzione
9.2 Rappresentanza in giudizio
9.3 Fondo consortile e regime di responsabilità verso i terzi
10. Le società consortili
11. Consorzi di cooperative
12. Consorzi fidi
13. Il gruppo di interesse economico (G.E.I.E.)
14. Le joint ventures
15. Le associazioni temporanee di imprese (A.T.I.)
16. I consorzi di urbanizzazione (cenni)
16.1 Premessa
16.2 Natura giuridica dei consorzi di urbanizzazione
16.3 Consorzio interno come associazione non riconosciuta: il patrimonio
16.4 Consorzio di urbanizzazione e mandato senza rappresentanza
16.5 Aspetti Fiscali consolidati del consorzio di urbanizzazione
16.5.1 RM. 27.8.2009 n. 242: esigibilità IVA fra consorziati e consorzio
16.5.2 RM. 22.06.2009 n. 166/E: Imposta di Registro
16.5.3 Risoluzione 10.10.2008 n. 380/E: ribaltamento costi tra consorzio e consorziate
16.5.4 RM. 19.05.2008, n.202/E: ambito applicativo dell’ aliquota IVA del 10%
16.5.5 R.M. 18.2.2008, n. 52/E: Lavori preparatori alle opere di urbanizzazione
16.5.6 R.M. 21.08.2007, n. 229/E: lavori preparatori alle opere di urbanizzazione
16.5.7 RM. 07/05/2007 n.84: Detrazione IRPEF 36%
16.5.8 RM. 14.11.2002 n. 355: riaddebito dei costi sostenuti presso terzi
16.5.9 RM. 23.09.2002 n.307/E: consorzio per la sistemazione straordinaria delle strade vicinali
16.5.10 RM. 24.12.1999, n. 168/E: gestione e costruzione di impianto fognario per conto di un comune
16.5.11 RM 17.11.1994 n. 5-1112: contributi versati a consorzio obbligatorio
16.5.12 RM 8.01.1993 n. 8/420: contributi versati a consorzio non obbligatori
16.6 Aspetti Giuridici consolidati del consorzio di urbanizzazione
16.6.1 Cassazione, 06/10/2014, n.20989: Recesso da partecipante
16.6.2 Corte di Cassazione, Sezione TRI civile Sentenza 15 gennaio 2014, n. 669
16.6.3 T.A.R. Liguria Genova, 09/01/2009, n. 39: requisiti di ammissione
16.6.4 Cons. Stato, 08/10/2008, n. 4952: recesso da un consorzio
16.6.5 Cass. civ., 03/07/2008, n. 18235: responsabilità verso i terzi
16.6.6 Trib. Monza, 05/05/2008: responsabilità verso i terzi
16.6.7 Trib. Bologna, 16/04/2008: liquidazione e potestà deliberativa
16.6.8 T.A.R. Campania Napoli, Sez. I, 28/06/2006, n. 7183: disciplina giuridica
16.6.9 Trib. (Ord.) Mantova, 17/11/2005: disciplina giuridica
16.6.10 Trib. Brescia, Sez. III, 01/04/2003: disciplina giuridica
16.6.11 Cass. civ., Sez. III, 09/12/1996, n. 10956: responsabilità del consorzio
16.6.12 Cass. civ., Sez. I, 26/07/1996, n. 6774: disciplina giuridica
Bibliografia
Allegato: facsimili
Il Pacchetto contiene le Circolari del Giorno di approfondimento disponibili anche in ABBONAMENTO ANNUALE sulle novità del modello di dichiarazione 730/2024 e relativa check-list per la raccolta dei documenti.
La Circolare e la check-list fanno parte dell'Abbonamento Circolare del Giorno.
Indice Le novità del modello 730/2024:
CHECK LIST per la raccolta dei documenti - 730/2024
Obblighi connessi agli scambi intracomunitari di beni e servizi - edizione 2024
Aggiornato con:
eBook in pdf di 95 pagine.
L'ebook contiene un fac-simile della dichiarazione da far compilare ai clienti UE ai fini delle prove intracomunitarie (necessaria dal mese di febbraio 2020).
Il presente approfondimento ha l’obiettivo di fornire una guida operativa alla gestione degli adempimenti connessi agli scambi intracomunitari di beni e servizi, rivolta a chi intende approfondire la materia o semplicemente avvicinarsi allo studio delle operazioni intracomunitarie, ambito denso d’insidie e adempimenti, soggetto a frequenti controlli da parte dell’Amministrazione finanziaria.
Ogni capitolo dell’e-book è stato redatto partendo da un’analisi tecnica/normativa dell’operazione che serva da guida allo studio dei vari casi pratici:
L’intento degli autori è di fornire una risposta aggiornata a queste “semplici” domande offrendo uno strumento utile all’attività quotidiana dell’area amministrativa, il tutto corredato da svariati casi pratici.
1. Territorio dell’Unione Europea
1.1 Brexit
1.2 Elenco dei paesi comunitari
1.3 Stati inclusi nel territorio comunitario ai fini IVA
1.3.1 A proposito di Cipro
1.4 Stati esclusi dal territorio comunitario ai fini IVA
1.5 Il territorio doganale comunitario
1.6 I paesi europei che non sono considerati comunitari ai fini IVA
1.7 Paesi black list europei
1.8 Esempi Stati comunitari ai fini IVA e ai fini doganali
2. Cessioni intracomunitarie di beni
2.1 Status di soggetto passivo IVA – Presupposto soggettivo
2.1.1 Archivio Vies
2.1.2 Cessione beni a “piccole imprese”
2.2 Movimentazione dei beni
2.2.1 Novità 2020
2.2.2 Esempi di prova di consegna in ambito UE
2.2.3 Fac-simile dichiarazione acquirente per ricevimento beni
2.2.4 Trasmissione dichiarazione scritta mediante connessione EDI
2.3 Effettuazione delle operazioni di cessione
2.4 Emissione e registrazione delle fatture di cessione
2.4.1 La fattura elettronica a partire dal 1° gennaio 2019
2.5 Sanzioni per mancata emissione fattura non imponibile
2.6 Casi pratici
2.6.1 Fatturazione e comunicazione operazione transfrontaliera
2.6.2 Compilazione del modello INTRA-1 bis
2.6.3 Indicazione in dichiarazione annuale IVA
3. Acquisti intracomunitari di beni
3.1 Effettuazione dell’acquisto intracomunitario di beni
3.2 Integrazione e registrazione degli acquisti intracomunitari di beni
3.3 Sanzioni per mancata integrazione
3.4 Casi pratici
3.4.1 Integrazione e registrazione della fattura
3.4.2 Compilazione del modello Intra-2 bis
3.4.3 Intrastat – Novità Milleproroghe, semplificazioni 2018 e novità 2022
3.4.4 Mancata ricezione della fattura del fornitore comunitario
3.4.5 Acquisto da soggetto “piccola impresa”
3.5 Dichiarazione annuale IVA
4. Prestazioni di servizi rese a soggetti comunitari
4.1 Regola generale sulla territorialità IVA dei servizi
4.2 Deroghe alla regola generale sulla territorialità dei servizi
4.3 Effettuazione dell’operazione
4.4 Emissione, registrazione della fattura per prestazione di servizi verso UE e comunicazione operazioni transfrontaliere
4.5 Soggettività passiva del committente
4.5.1 Prestazione di servizi verso una “piccola impresa”
4.6 Dicitura in fattura
4.7 Marca da bollo
4.8 Compilazione del modello Intra-1 quater
4.8.1 Caso pratico
4.8.2 Indicazione in dichiarazione annuale IVA
5. Prestazioni di servizi ricevute da prestatori comunitari
5.1 Effettuazione operazione
5.2 Integrazione della fattura e comunicazione operazioni transfrontaliere
5.2.1 Controvalore in euro degli importi in valuta estera
5.2.2 Cosa fare se la fattura non arriva entro i termini
5.2.3 Caso pratico
5.3 Registrazione della fattura
5.3.1 Registrazione fatture ricevute per servizi in deroga
5.4 Sanzioni per mancata integrazione
5.5 Il registro di carico e scarico per il trasferimento dei beni senza passaggio di proprietà
5.6 Beni in lavorazione comunitaria
5.6.1 Caso pratico – triangolazione IVA con lavorazione in UE
5.7 Le provvigioni passive – Casi pratici
5.7.1 Trattamento IVA della fattura ricevuta da un agente UE
5.7.2 Compilazione del modello INTRA-2 quater
5.7.3 Indicazione in dichiarazione IVA delle prestazioni di servizi ricevute da UE
5.8 Caso pratico - Acquisto di servizi da “piccola impresa”
5.9 Le prestazioni di servizi relative ai beni immobili dal 1° gennaio 2017
5.9.1 Caso pratico – Messa a disposizione spazio espositivo in fiera
5.10 Le prestazioni di trasporto merci
5.10.1 Caso pratico – Fatturazione spese di trasporto accessorie
5.10.2 Caso Pratico – Fatturazione spese di trasporto addebitate da spedizioniere UE
5.10.3 Caso Pratico – Omaggi da UE con addebito spese di trasporto
5.11 Le prestazioni di trasporto di persone
5.11.1 Caso Pratico – Fatturazione voli aerei da vettore UE ad azienda IT
5.12 Caso pratico: trattamento ai fini IVA dei servizi connessi alla partecipazione ad una fiera comunitaria
6. Le note di credito
6.1 Variazione in aumento
6.2 Variazione in diminuzione
6.3 Casi pratici
6.3.1 Reso del materiale dal cliente UE
6.3.2 Rifiuto della merce da parte del cliente UE e rivendita ad altro cliente all’interno dello stesso Paese UE
Con Provvedimento del 28.02.2024 n. 68514 è stato approvato il modello di dichiarazione “Redditi 2024–SC”, con le relative istruzioni, che le società ed enti commerciali residenti nel territorio dello Stato e i soggetti non residenti equiparati devono presentare nell’anno 2024 ai fini delle imposte sui redditi.
Ultimo aggiornamento istruzioni del 17 aprile 2024.
In Allegato:
Come leggere la busta paga: capire tutte le voci del cedolino.
eBook in pdf di 29 pagine.
La normativa (Legge numero 4/1953) impone al datore di lavoro, al momento della corresponsione della retribuzione, di consegnare al dipendente un prospetto paga contenente il dettaglio delle somme riconosciute e delle trattenute operate a titolo di contributi previdenziali – assistenziali e di Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (Irpef).
Il prospetto in questione, detto anche busta paga o cedolino, riporta altresì le informazioni su ferie e permessi maturati dal lavoratore, nonché tutta una serie di altri dati come eventuali premi e somme riconosciute una tantum.
La busta paga rappresenta inoltre il terreno su cui agiscono tutte quelle misure normative, in particolare quelle destinate a ridurre il cuneo fiscale gravante sui compensi dei lavoratori (come il trattamento integrativo).
Per il numero, l’eterogeneità, la complessità e l’importanza delle informazioni contenute (si pensi al fatto che la busta paga esprime il dettaglio del calcolo del netto da pagare al dipendente) è quanto mai importante comprendere le varie voci del cedolino.
Quello appena descritto è l’obiettivo del nostro elaborato.
Introduzione
1. Elementi fissi della retribuzione
1.1 Voci retributive fisse
1.1.1 Paga base
1.1.2 Indennità di contingenza
1.1.3 Elemento distinto della retribuzione
1.1.4 Scatti di anzianità
1.1.5 Altri elementi fissi della retribuzione. Indennità
1.1.6 Altri elementi fissi della retribuzione. Superminimi
1.1.7 Superminimo assorbibile o non assorbibile
2. Elementi variabili della retribuzione
3. Contributi
4. Dati fiscali
4.1 Irpef lorda e netta
4.1.1 La riforma fiscale
4.1.2 Irpef netta
4.1.3 Le detrazioni
4.1.4 Detrazioni da lavoro dipendente
4.1.5 Detrazioni per carichi di famiglia
4.1.6 Detrazioni per carichi di famiglia, cosa sono
4.1.7 Detrazioni per carichi di famiglia: a quanto ammontano?
4.1.8 Trattamento integrativo
4.1.9 Importo del trattamento integrativo
4.1.10 Trattamento integrativo: rapporto di lavoro nell’anno
4.1.11 Trattamento integrativo: le novità 2024
5. Addizionali regionali e comunali
6. Altre somme nette in trattenuta
7. Netto a pagare
8. Come leggere i dati su ferie e permessi
8.1 Ore / giorni ferie anno precedente
8.2 Ore / giorni ferie maturate
8.3 Ore / giorni ferie godute
8.4 Ore / giorni ferie residue
8.5 Per i permessi si rinvia alle ferie
Dopo un preliminare inquadramento giuridico dell’istituto, comprensivo della descrizione delle varie tipologie di soccida esistenti, la trattazione si sofferma sulla disamina della soccida semplice, analizzandone caratteristiche e peculiarità. Particolare attenzione a livello fiscale viene posta sul rischio di riqualificazione ai fini IVA, che nella prassi può, talvolta, verificarsi nel caso in cui il soccidario decida di cedere gli animali ricevuti in assegnazione al soccidante. Il formulario prosegue con l’analisi degli elementi costitutivi del contratto di soccida per poi proporre una serie di schemi e formule contrattuali distinguendo tra l’ipotesi di attribuzione dei capi al soccidario in natura rispetto a quella con monetizzazione. Il volume, in particolare, è stato aggiornato con un approfondimento sugli aspetti chiariti in materia di IVA, implementato con le ultime importanti indicazioni della giurisprudenza nonché con la prassi di riferimento.
Formule contenute in formato word personalizzabili:
Editore: ConsulenzaAgricola.it s.r.l.
Autori: Stefania Avoni - Guido Bianchi
Collana: Guida pratica e formulario
Anno edizione: 2024
Pagine: 61
1. INQUADRAMENTO GIURIDICO DELL’ISTITUTO
2. I TRE TIPI DI SOCCIDA
3. LA SOCCIDA SEMPLICE
3.1 - Il bestiame
3.2 - La direzione dell’impresa
3.3 - Il soccidario
3.4 - Il soccidante e il soccidario sono imprenditori agricoli
3.5 - La durata
3.6 - Lo scioglimento del contratto
3.7 - Il trasferimento del bestiame: prelazione e recesso
3.8 - La perdita degli animali e reintegro
3.9 - Gli accrescimenti
3.10 - La divisione degli accrescimenti
3.11 - Il riparto delle spese
3.12 - Derogabilità
4. LE SOCCIDE COSIDDETTE “INDUSTRIALI”
5. FORMA DEL CONTRATTO
6. ASPETTI FISCALI
6.1 - Imposta sul valore aggiunto
6.1.1 - La soccida e il rischio di riqualificazione ai fini IVA
6.2 - Le imposte sul reddito
6.2.1 - Il registro di carico e scarico degli animali allevati
6.2.2 - La determinazione dei capi allevati
6.2.3 - Il calcolo del reddito da allevamento in base ai parametri
6.2.4 - Imputazione del reddito
6.2.5 - Le tabelle allegate al Decreto
6.2.6 - Il reddito da allevamento nella soccida semplice
6.3 - L’imposta di registro
7. ELEMENTI COSTITUTIVI DEL CONTRATTO DI SOCCIDA
8. PROFILI PROCESSUALI
9. CONTRATTO DI SOCCIDA PER CORRISPONDENZA
FORMULE CONTRATTUALI
10. Schema di contratto di soccida generico formato per corrispondenza
11. Schema di contratto di soccida semplice per polli da carne
12. Schema di stima iniziale
13. Schema di dichiarazione per l’attribuzione dei capi al soccidario in natura
14. Schema di dichiarazione per l’attribuzione dei capi al soccidario con monetizzazione
15. Schema di ricevuta per riparto con monetizzazione
16. Schema di verbale di fine ciclo
17. Schema di contratto di vendita con clausola di prezzo da determinare
APPENDICE DI PRASSI
Quadro sinottico modifiche al Superbonus, decreto legge n. 39 del 29.03.2024 (artt. 1, 2, 3 e 4) (in GU n. 75 del 29.03.2024).
Vigente al 30.03.2024
Testo Elaborato completamente con l’ausilio di ChatGPT
Questo documento è una sintesi del regolamento europeo sull’intelligenza artificiale (IA), che stabilisce un quadro giuridico per la regolamentazione, il monitoraggio e l’uso dei sistemi di IA nell’Unione Europea. Tratta di vari aspetti legati all’IA, come le pratiche vietate, i requisiti per i sistemi ad alto rischio, gli obblighi di trasparenza, e introduce un sistema di governance per l’IA, comprese le sanzioni per la non conformità. L’obiettivo del regolamento è di garantire che l’uso dell’IA nell’UE sia sicuro, rispettoso dei diritti fondamentali e conforme ai valori etici, promuovendo al contempo l’innovazione e l’adozione dell’IA.
Il nuovo regolamento europeo che stabilisce regole armonizzate sull'intelligenza artificiale è stato approvato dal Parlamento Europeo mercoledì 13 marzo 2024, con 523 voti favorevoli, 46 contrari e 49 astensioni.
Lo scopo del regolamento è migliorare il funzionamento del mercato interno istituendo un quadro giuridico uniforme in particolare per quanto riguarda lo sviluppo, l'immissione sul mercato, la messa in servizio e l'uso di sistemi di intelligenza artificiale (sistemi di IA) nell'Unione, in conformità dei valori dell'Unione, promuovere la diffusione di un'intelligenza artificiale (IA) antropocentrica e affidabile, garantendo nel contempo un livello elevato di protezione della salute, della sicurezza e dei diritti fondamentali sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea (la "Carta"), compresi la democrazia, lo Stato di diritto e la protezione dell'ambiente, contro gli effetti nocivi dei sistemi di IA nell'Unione nonché promuovere l'innovazione.
Il regolamento garantisce la libera circolazione transfrontaliera di beni e servizi basati sull'IA, impedendo così agli Stati membri di imporre restrizioni allo sviluppo, alla commercializzazione e all'uso di sistemi di IA, salvo espressa autorizzazione del regolamento stesso.
Entrerà in vigore venti giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'UE e inizierà ad applicarsi 24 mesi dopo l'entrata in vigore, salvo per quanto riguarda: i divieti relativi a pratiche vietate, che si applicheranno a partire da sei mesi dopo l’entrata in vigore; i codici di buone pratiche (nove mesi dopo); le norme sui sistemi di IA per finalità generali, compresa la governance (12 mesi) e gli obblighi per i sistemi ad alto rischio (36 mesi).
Premessa
I 180 considerando che portano all’emanazione del Regolamento sull’Intelligenza Artificiale
CAPO I - Disposizioni generali
CAPO II - Pratiche di intelligenza artificiale vietate
CAPO III - Sistemi di IA ad alto rischio
Sezione 1: Classificazione dei sistemi di IA come "ad alto rischio"
Sezione 2: requisiti per sistemi di IA ad alto rischio
Sezione 3: Obblighi dei fornitori e dei deployer dei sistemi di IA ad alto rischio e di altre parti
Sezione 4: Autorità di notifica e organismi notificati
Sezione 5: Norme, valutazione della conformità, certificati, registrazione
CAPO IV - Obblighi di trasparenza per i fornitori e i deployer di determinati sistemi di IA
CAPO V- Modelli di IA per finalità generali
Sezione 1: regola di classificazione
Sezione 2: Obblighi dei Fornitori di Modelli di IA per Finalità Generali
Sezione 3: Obblighi dei Fornitori di Modelli di IA per Finalità Generali con Rischio Sistemico
CAPO VI - Misure a sostegno dell'innovazione
CAPO VII - Governance
Sezione 1: Governance a livello dell'Unione
Sezione 2: Autorità nazionali competenti
CAPO VIII – Banca dati dell'UE per i sistemi di IA ad alto rischio
CAPO IX - Monitoraggio successivo all'immissione sul mercato, condivisione delle informazioni, vigilanza del mercato
Sezione 1: Monitoraggio Successivo all'Immissione sul Mercato
Sezione 2: Condivisione di Informazioni su Incidenti Gravi
Sezione 3: Applicazione
Sezione 4: Mezzi di Ricorso
Sezione 5: Supervisione, Indagini, Esecuzione e Monitoraggio in Relazione ai Fornitori di Modelli di IA per Finalità Generali
CAPO X - Codici di condotta e orientamenti
CAPO XI - Delega di potere e procedura di comitato
CAPO XII - Sanzioni
CAPO XIII - Disposizioni finali
Allegati
Guida sulla disciplina fiscale agevolata degli enti non commerciali e delle Onlus:
Aggiornato alla riforma della disciplina dell'IVA per gli enti non commerciali - Decreto Milleproroghe 2024
eBook in pdf di 138 pagine.
Questo e-book tratta la disciplina fiscale di base delle organizzazioni non profit, cioè di tutte quelle organizzazioni di diritto privato che non hanno scopo di lucro, escluse quelle che hanno forma giuridica di impresa, ma non hanno scopo di profitto e producono beni e servizi di utilità sociale, vale a dire le imprese sociali e le cooperative sociali. Questa disciplina fiscale di base è quella prevista specificamente per gli enti non commerciali dal TUIR (artt. 143 – 149) e dalle altre leggi fiscali. Gli “enti non commerciali” sono quegli enti pubblici e privati (essenzialmente: associazioni, fondazioni e comitati) che non hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali, come prevede la lettera c) del 1°comma dell’art. 73 del TUIR.
Oltre alla normativa fiscale degli enti non commerciali è trattata in questo e-book anche la disciplina delle ONLUS – Organizzazioni non lucrative di utilità sociale, qualifica tributaria che identifica quelle organizzazioni non profit (comprese le cooperative sociali, che sono trattate in un apposito e-book dello stesso autore) che maggiormente garantiscono l’assenza dello scopo di lucro e, di conseguenza, la serietà degli scopi solidaristici od altruistici e, pertanto, sono reputate dalla legge meritevoli di usufruire di un regime fiscale particolarmente agevolato, con agevolazioni maggiori rispetto a quello previsto per gli enti non commerciali (già abbastanza agevolato), che riguarda una pluralità di imposte ed a cui si accede attraverso l’adozione della qualifica fiscale di ONLUS.
La struttura del testo è la seguente:
Infine, oltre a non trattare gli ETS – Enti del terzo settore, che sono trattati nell’e-book sulla riforma del terzo settore dello stesso autore, questo e-book non esamina la particolare categoria di associazioni costituita dalle organizzazioni di volontariato, anch’essa trattata in un apposito e-book sempre dello stesso autore del presente testo.
1. La disciplina fiscale degli enti non commerciali che non hanno la qualifica di onlus o di ente del terzo settore
1.1 Gli enti non commerciali che non hanno la qualifica di ONLUS o di ETS: le associazioni non riconosciute e quelle riconosciute, le fondazioni ed i comitati
1.2 La definizione degli “enti non commerciali” e la loro disciplina tributaria ai fini dell’imposta sul reddito (IRES)
1.3 La disciplina tributaria degli enti non commerciali ai fini dell’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA) e gli obblighi contabili per le attività commerciali eventualmente svolte
1.3.1 La disciplina tributaria degli enti non commerciali ai fini dell’IVA che viene abrogata il 31 Dicembre 2024
1.3.2 La riforma della disciplina dell'IVA per gli enti non commerciali che entra in vigore il 1° Gennaio 2025
1.3.3 Gli obblighi contabili per le attività istituzionali e per quelle commerciali eventualmente svolte dagli enti non commerciali
1.4 L’IRAP, l’IMU e l’Imposta comunale sulla pubblicità per gli enti non commerciali. La locazione a canone agevolato di immobili dello Stato. L’art. 2645-ter del Codice Civile
1.5 Le agevolazioni fiscali previste dal TUIR per le erogazioni liberali a favore di enti non commerciali che non hanno la qualifica di ONLUS o di ETS
1.5.1 Le agevolazioni fiscali previste dal TUIR per le erogazioni liberali a favore di enti non commerciali. In particolare: l’Art bonus e lo School bonus
1.5.2 La disciplina fiscale agevolata delle erogazioni liberali ai partiti ed ai movimenti politici
1.6 La disciplina delle cessioni gratuite di merce alle organizzazioni senza scopo di lucro: la Legge n° 166 del 2016 riformata dalla Legge n° 205 del 2017
2. Il regime fiscale agevolato delle onlus - organizzazioni non lucrative di utilità sociale
2.1 Le Organizzazioni non Lucrative di utilità sociale (ONLUS): definizione e caratteristiche. La sostituzione di esse da parte degli enti del terzo settore (ETS) disciplinati dal Dlgs 117/2017
2.2 Le ONLUS: il perseguimento esclusivo di finalità di solidarietà sociale ed il divieto di distribuzione degli utili
2.3 L’iscrizione nell’anagrafe unica delle ONLUS. La migrazione degli enti iscritti nell’anagrafe nel Registro unico nazionale del terzo settore (RUNTS)
2.3.1 L’iscrizione nell’anagrafe unica delle ONLUS
2.3.2 La migrazione degli enti iscritti nell’anagrafe unica delle ONLUS al Registro unico nazionale del terzo settore (RUNTS)
2.4 Le ONLUS “ex lege” o “di diritto”
2.5 Le agevolazioni fiscali previste per le ONLUS: l’imposta sul reddito (IRES)
2.6 Le agevolazioni fiscali previste per le ONLUS in materia di IRAP e di IVA
2.7 Le altre agevolazioni fiscali previste per le ONLUS dal Dlgs 460/1997 e quelle che si applicano in via transitoria ad esse (per gli anni di imposta dal 2018 al 2021 e finché la qualifica di ONLUS sarà attiva) previste dall’art. 82 del Dlgs 117/2017. L’IMU. Gli obblighi contabili
2.7.1 Le altre agevolazioni fiscali previste per le ONLUS dal Dlgs 460/1997 e quelle che si applicano in via transitoria ad esse previste dall’art. 82 del Dlgs 117/2017
2.7.2 L’esenzione delle ONLUS dall’IMU
2.7.3 Gli obblighi contabili delle ONLUS 4
2.8 Le erogazioni liberali destinate alle ONLUS (negli anni dal 2018 al 2022) disciplinate dall’art. 83 del Dlgs 117/2017. Le lotterie filantropiche. Il Social bonus. Le cessioni gratuite di merce alle ONLUS. Il cinque per mille dell’IRPEF
2.8.1 Le erogazioni liberali destinate alle ONLUS (negli anni dal 2018 al 2022) disciplinate dall’art. 83 del Dlgs 117/2017
2.8.2 Le lotterie filantropiche degli ETS e delle ONLUS fino a quando saranno attive
2.8.3 Il Social Bonus previsto dall’art. 83 del Dlgs 117/2017
2.8.4 Le cessioni gratuite di merce alle ONLUS disciplinate dalla Legge n° 166 del 2016
2.8.5 Le erogazioni liberali destinate alle ONLUS: il cinque per mille dell’IRPEF
2.9 L’affidamento alle ONLUS (fino al 2021) di beneficienza di trust o di fondi speciali o di beni vincolati finalizzati a garantire l’assistenza a persone disabili prive del sostegno familiare: gli articoli 1 e 6 della Legge n° 112 del 2016 (c.d. Legge sul “dopo di noi”). Le relative agevolazioni fiscali
Allegati normativi
Il libro è lo strumento, frutto di anni di collaborazioni fra consulenti, enti, università e imprenditori che attraverso una cinquantina di domande suddivise in 8 ambiti organizzativi, permette di effettuare una istantanea della situazione organizzativa aziendale col fine di evidenziare i punti forti e quelli deboli, enfatizzando attraverso dei rating, peso per giudizio, le priorità di intervento da attuare.
L’obiettivo del testo è delineare un’analisi di contesto, utilizzabile quale evidenza come richiesto dalla norma ISO 9001, nonché offrire un metodo propedeutico alla valutazione dell’adeguato assetto organizzativo recentemente disposto dalla disciplina della crisi d’impresa, rispondendo altresì a quanto specificato dalla Fondazione dell’Ordine dei Commercialisti.
La trattazione pensata per effettuare diagnosi pratiche della situazione organizzativa delle aziende, in tempi ridotti, si rivolge:
• agli imprenditori, in particolare delle Pmi, che vogliono verificare lo stato di salute ed il grado di continuità e sostenibilità della propria impresa;
• ai commercialisti e revisori che devono effettuare le relazioni integrative contenenti la valutazione dell’adeguato assetto organizzativo;
• ai responsabili qualità che devono soddisfare il primo punto della norma ISO 9001;
• a tutti gli addetti ai lavori che ricercano soluzioni per migliorare le prestazioni d’impresa.
Alberto Mari
Consulente Direzionale certificato APCO CMC, amministratore di MM srl proprietaria del brand NCG (www.ncg.it). Esperto UMIQ e valutatore riconosciuto per enti di certificazioni. Presidente del Terziario Innovativo di Confindustria MC. Trenta anni di esperienza, prima in azienda, poi come consulente e temporary manager. Competenze distintive sui temi di management in particolare per le PMI, esperto di sistemi di gestione per la qualità, analisi dei rischi organizzativi, rischi di filiera, mappature processi e analisi competenze. Parte del gruppo di lavoro per lo sviluppo del progetto UMIQ, ideatore del modello RiskOne, dei verticali UMIQ quali Risk9001 e UMIQ Filiere, del percorso Business Starter Kit.
Prefazione
1 Come stanno le PMI
2 Le domande giuste: RiskOne®
2.1 Ambito1: Organizzazione e strategie
1001 Strategie ed obiettivi
1002 Struttura organizzativa
1003 Continuità manageriale
1004 Modello di Leadership
1005 Attività e processi
1006 Cruscotto e Reporting
1007 Comunicazione
2.2 Ambito2: Portafoglio prodotti
2001 Gestione idee
2002 Innovatività del portafoglio prodotti/servizi
2003 Profondità ed ampiezza del portafoglio
2004 Sostenibilità dei prodotti/servizi
2005 Presidio normativo
2006 Pianificazione e gestione dei progetti
2.3 Ambito3: Mercati e vendite
3001 Analisi concorrenza
3002 Internazionalizzazione
3003 Dipendenza da prodotto, settore e mercato
3004 Struttura portafoglio ordini
3005 Andamento fatturato e mercato
3006 Struttura commerciale
3007 Azioni commerciali e reporting
3008 Gestione delle connessioni ed opportunità
3009 Gestione preventivazione e scostamenti
3010 Assistenza e soddisfazione dei clienti
2.4 Ambito4: Operation
4001 Valutazione rischi di filiera
4002 Definizione e gestione specifiche d’acquisto
4003 Pianificazione della produzione
4004 Saturazione produttiva
4005 Rispetto dei tempi
4006 Ripetibilità produttiva
4007 Efficacia produttiva e gestione NC
4008 Controllo qualità
4009 Gestione logistica interna ed esterna
4010 Stato dei macchinari ed impianti
4011 Gestione delle manutenzioni
2.5 Ambito5: Amministrazione e controllo
5001 Organizzazione amministrativa
5002 Assetto amministrativo e contabile
5003 Analisi periodica bilanci e azioni correttive
5004 Gestione finanziaria
5005 Strumenti di pianificazione e controllo di gestione
2.6 Ambito6: Persone e competenze
6001 Gestione del personale
6002 Selezione e reclutamento
6003 Motivazione e coinvolgimento
6004 Sistema retributivo
6005 Mappatura competenze
6006 Adeguatezza competenze
6007 Gestione formazione ed efficacia
6008 Attitudini
6009 Parità di genere
2.7 Ambito7: Digitalizzazione e sistemi informativi
7001 Stato infrastrutture ICT
7002 Integrazione dei sistemi informativi
7003 Grado di digitalizzazione organizzativa
7004 Industry 4.0
7005 Continuità digitale
2.8 Ambito8: Sostenibilità
8001 Sostenibilità economico-finanziaria
8002 Sostenibilità sociale
8003 Sostenibilità ambientale
Conclusioni
Ringraziamenti
L’autore
