Inserisci l'e-mail con la quale ti sei registrato su FISCOeTASSE.com
Entra con le tue credenziali BusinessCenter o SiteCenter. Password dimenticata?
Considerato l’evolversi della situazione epidemiologica da Coronavirus, ieri sera (22.03.2020) il Presidente del Consiglio dei Ministri ha firmato un decreto – DPCM 22.03.2020 - (che è stato poi pubblicato in Gazzetta Ufficiale) con cui viene disposta un’ulteriore stretta allo svolgimento delle attività produttive, che segue la precedente adottata con il DPCM 11.3.2020 (si veda nostra CDG n. 58/2020).
Approfondimento sulla tutela dei lavoratori al tempo dell'emergenza da Coronavirus
1. La salute nei luoghi di lavoro: quali tutele oggi? di Fabrizio Seghetti
2. Coronavirus e privacy al lavoro: il trattamento dei dati personali dei lavoratori di Sara Cadelano
3. Coronavirus: la gestione del personale nelle aziende di Michele Vissani
Si riepilogano le principali novità contenute nel Decreto Cura Italia, dopo la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. In un’altra Circolare del Giorno, di prossima pubblicazione, verranno affrontate le disposizioni rimanenti.
Il Decreto è in vigore dal 17.03.2020 e contiene misure di sostegno per le famiglie e le imprese a causa dell’emergenza Coronavirus.
Si continua l’analisi delle disposizioni contenute nel Decreto Cura Italia, in parte già affrontate con la Circolare del Giorno n. 64 del 19.03.2020.
Ebook gratuito in pdf di 157 pagine sulle conseguenze alle violazioni del del DPCM dell’8/03/2020 contenente misure in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 sull'intero territorio nazionale.
La diffusione del virus noto come Coronavirus altresì chiamato "Sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2" (SARS-CoV-2) e la malattia che ne è scaturita, vale a dire “COVID-19” (dove "CO" sta per corona, "VI" per virus, "D" per disease e "19" indica l'anno in cui si è manifestata)”, ha indotto giustamente il Governo ad adottare una serie di misure volte a contenere l’espandersi di questo pericoloso germe patogeno.
Orbene, scopo del presente scritto è quello di analizzare le principali conseguenze penali che possono scaturire dalla mancata osservanza delle prescrizioni normative imposte per contenere e gestire questa emergenza epidemiologica.
A tal proposito verranno prima analizzate sinteticamente queste misure normative, per poi esaminare gli illeciti penali che, ad avviso di chi scrive, potrebbero maggiormente configurarsi ove tali misure non dovessero essere osservate nonché altri che, pur apparentemente potrebbero ritenersi sussistenti, in realtà non sembrano esserlo (in tutto o almeno in parte).
Prefazione
1. Le misure normative approntate in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19
Introduzione
1.1 Il d.l. 23 febbraio 2020, n. 6
1.2 Il d.P.C.M. del 23 febbraio 2020
1.3 Il d.P.C.M. del 25 febbraio 2020
1.4 Il d.P.C.M. del 1 marzo 2020
1.5 Il d.l., 2 marzo 2020, n. 9
1.6 Il d.P.C.M. del 4 marzo 2020
1.7 Il d.l., 8 marzo 2020, n. 11
1.8 Il d.P.C.M. dell’8 marzo 2020
1.9 Il d.P.C.M. del 9 marzo 2020
1.10 Il d.P.C.M. dell’11 marzo 2020
1.11 Il d.l. del 17 marzo del 2020, N. 18
2. Le contravvenzioni concernenti l’ordine pubblico e la tranquillità pubblica
Sommario
Premessa
2.1 Inosservanza dei provvedimenti dell’autorità
2.1.1 In cosa consiste questo reato
2.1.2 Brevi cenni sui profili procedurali
2.1.3 Perché questo illecito penale può rilevare nel caso di specie
2.2 Rifiuto d’indicazioni sulla propria identità personale
2.2.1 In cosa consiste questo reato
2.2.2 Brevi cenni sui profili procedurali
2.2.3 Perché questo illecito penale può rilevare nel caso di specie
3. Delitti colposi contro la salute pubblica
Sommario
Premessa
3.1 Epidemia nella forma colposa
3.1.1 In cosa consiste questo reato
3.1.2 Brevi cenni sui profili procedurali
3.1.3 Questo illecito penale può rilevare nel caso di specie?
4. Delitti contro la fede pubblica
Sommario
Introduzione
4.1 Falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico e falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o di altri
4.1.1 In cosa consistono questi reati
4.1.2 Brevi cenni sui loro profili procedurali
4.1.3 Quale di questi illeciti penali può rilevare nel caso di specie?
5. Delitti dei privati contro la pubblica amministrazione
Sommario
Introduzione
5.1 Resistenza a un pubblico ufficiale
5.1.1 In cosa consiste questo reato
5.1.2 Brevi cenni sui profili procedurali
5.1.3 Perché questo illecito penale può rilevare nel caso di specie
Conclusioni
Indice analitico – alfabetico
Riferimenti normativi
DELIBERA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 31 gennaio 2020
DECRETO-LEGGE 23 febbraio 2020 n.6
LEGGE 5 marzo 2020 n. 13
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 23 febbraio 2020
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 25 febbraio 2020
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 1° marzo 2020
DECRETO-LEGGE 2 marzo 2020 n. 9 (stralcio)
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 4 marzo 2020
DECRETO-LEGGE 8 marzo 2020 n. 11
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 8 marzo 2020
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 09 marzo 2020
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 11 marzo 2020
DECRETO-LEGGE 17 marzo 2020, n. 18.
Antiriciclaggio e prestatori di servizi relativi a società e trust
L’opera è aggiornata al D.Lgs. 125/2019 che ha recepito la Direttiva 2018/843 del 30 maggio 2018 (la c.d. V direttiva Antiriciclaggio) e alla Direttiva UE 2018/822/UE (cd DAC6) approvata il 28 maggio 2018.
Il presente Fascicolo n. 10, fa parte della Collana "Atlante Antiriciclaggio" costituisce un focus dedicato ai “prestatori di servizi relativi a società e trust” ovvero ai “Soggetti obbligati” di cui al comma 5, lett. a) dell’art. 3 del D.Lgs. 231/2007.
A partire già dal 10/11/2019 sono in vigore novità relative all’individuazione del titolare effettivo dei trust e di altri tipi di istituti giuridici, fra cui le fiduciarie, che presentino assetto e funzioni analoghe a quelli dei trust. Il Legislatore comunitario, già per effetto di quanto statuito dal contenuto della Direttiva UE 2001/97/CE (cd II direttiva AML) modificando la precedente Direttiva del 1991, aveva inserito nel novero dei soggetti destinatari degli obblighi Antiriciclaggio, i professionisti che, in considerazione dell’attività svolta, risultassero “suscettibili di utilizzo a fini di riciclaggio”. Si trattava dell’art. 2 bis, la cui introduzione ha segnato la riferibilità degli obblighi Antiriciclaggio anche a “5) notai e altri liberi professionisti legali quando prestano la loro opera: a) assistendo i loro clienti nella progettazione o nella realizzazione di operazioni riguardanti: …. v) la costituzione, la gestione o l'amministrazione di trust, società o strutture analoghe”.
L’analisi di cui al presente Volume consentirà ai prestatori di servizi di società e trust di rilevare i profili operativi per il corretto adempimento degli obblighi AML in termini di contributo proattivo all’azione di prevenzione e contrasto al fenomeno del riciclaggio che sono chiamati a svolgere in qualità di componenti del c.d. team Antiriciclaggio.
In attesa del decreto legge che introdurrà misure a sostegno delle famiglie, imprese e lavoratori sanitari, il Mef – nel tardo pomeriggio di venerdì 13.3.2020- ha diramato un comunicato stampa con cui annuncia che le scadenze previste per il 16.3.2020 saranno prorogate.
La proroga verrà ufficializzata con il decreto legge di prossima emanazione.
Il Consiglio dei Ministri di oggi, 16.3.2020, prevede il varo di tale decreto.
Il presente lavoro intende illustrare le origini del contratto di leasing finanziario, le ragioni che ne hanno consentito una larga diffusione nei rapporti commerciali, l’evoluzione del dibattito dottrinale e giurisprudenziale che ha interessato questo istituto giuridico nonché i relativi aspetti di natura civile e fiscale.
L’esigenza di scrivere un libro sul leasing finanziario nasce dalla constatata diffusione che tale strumento di finanziamento ha avuto sia nei rapporti tra imprenditori sia nei rapporti tra imprenditori e consumatori.
Per le imprese esso costituisce, soprattutto in periodi di crisi economica, un utile strumento di finanziamento in quanto consente di ottenere la disponibilità di beni strumentali all’esercizio dell’attività di impresa senza l’investimento di grossi capitali. Dall’operazione economica derivante dal contratto in esame, inoltre, derivano una serie di vantaggi di natura fiscale per le imprese.
Proprio in ragione del notevole impatto fiscale che questo tipo di contratto può avere sull’economia dell’impresa (e non solo), il presente volume si prefigge l’obiettivo di accompagnare il lettore nell’interpretazione nonché nel corretto e consapevole utilizzo dei principi contabili e fiscali che, ad oggi, governano la materia.
› Qualificazione giuridica
› Aspetti contrattuali e ambiti di applicazione
› Leasing e procedure concorsuali
› Revocatoria del contratto
› Disciplina contabile
› Deducibilità dal reddito di impresa e di lavoro autonomo
› Tipologie particolari di leasing
› Il leasing nelle altre imposte
Introduzione
Parte I
Premesse
1 Definizione giuridica del contratto di leasing
1.1 La qualificazione giuridica del contratto di leasing prima della Legge n. 124/2017
1.2 Le principali tipologie di leasing
1.2.1 Il leasing operativo
1.2.2 Il leasing finanziario
1.2.3 Il leasing traslativo
1.2.4 Il leasing di godimento
1.2.5 Questioni processuali: il rito applicabile
1.3 La qualificazione giuridica del contratto di leasing dopo la Legge n. 124/2017
1.4 Il leasing secondo i Principi contabili nazionali ed internazionali
1.4.1 Rappresentazione in bilancio e Nota integrativa – OIC 12
1.4.2 Rappresentazione in bilancio e Nota integrativa – IFRS 16
Parte II
Disciplina civilistica
2 Il contratto di leasing
2.1 Le parti del contratto di leasing e le rispettive obbligazioni
2.1.1 Il concedente
2.1.2 Il fornitore
2.1.3 L’utilizzatore
2.2 L’oggetto del contratto di leasing
2.3 Le clausole maggiormente usate nei contratti leasing
2.4 Le vicende patologiche del contratto di leasing
2.4.1 La risoluzione del contratto per inadempimento dell’utilizzatore nella Legge n. 124/2017
2.4.2 La risoluzione del contratto per inadempimento del fornitore
2.4.3 La risoluzione del contratto per inadempimento del concedente
2.5 Il perimento e i vizi del bene
2.5.1 Il perimento e i vizi del bene prima della consegna all’utilizzatore
2.5.2 Il perimento e i vizi del bene dopo la consegna all’utilizzatore
3 Le diverse applicazioni del contratto di leasing
3.1 Leasing di beni mobili strumentali
3.1.1 Leasing finanziario di beni mobili registrati: gli autoveicoli
3.1.2 Il leasing nautico
3.1.3 Il leasing di aeromobile
3.1.4 Il leasing informatico
3.1.5 Art leasing
3.2 Il leasing immobiliare5
3.2.1 Leasing immobiliare e figure affini
3.2.2 Il leasing immobiliare ad uso commerciale e ad uso abitativo
3.3 Sale and lease back
3.4 Leasing azionario
3.5 Leasing internazionale
4 Il leasing e le procedure concorsuali
4.1 Il leasing e il fallimento
4.1.1 Il fallimento dell’utilizzatore
4.1.2 Il fallimento del concedente
4.1.3 La risoluzione del contratto di leasing ante-fallimento
4.1.4 Il fallimento e la Legge n. 124/2017
4.2 Il leasing e il concordato preventivo
4.2.1 Scioglimento e sospensione
4.2.2 Autorizzazione da parte del giudice delegato o del Tribunale ed effetti
4.2.3 Le conseguenze dello scioglimento del contratto di leasing
4.2.4 Le previsioni del Codice della Crisi d’impresa
4.2.5 Le conseguenze dello scioglimento del contratto di locazione finanziaria secondo il CCRI
4.3 Il leasing e le altre procedure concorsuali
4.3.1 Liquidazione coatta amministrativa
4.3.2 Amministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato d’insolvenza
5 La revocatoria del contratto di leasing
5.1 La revocatoria ordinaria del contratto di leasing
5.2 La revocatoria fallimentare e il leasing
5.2.1 La revocatoria del contratto di leasing
5.2.2 La revocatoria della risoluzione del contratto di leasing................. Pag. 167
5.2.3 La revocatoria dei canoni di leasing ............................................... » 169
5.3 La revocatoria ordinaria esercitata in sede fallimentare e il leasing........... 169
Parte III
Disciplina contabile e fiscale
6 Rilevazione contabile del leasing e criteri fiscali di deduzione................... 172
6.1 Le modalità di rilevazione contabile del leasing: il metodo patrimoniale
ed il metodo finanziario.............................................................................. » 172
6.2 La contabilizzazione del leasing secondo le regole IAS............................ » 175
6.2.1 La contabilizzazione del leasing: il metodo finanziario.................. » 175
6.2.2 La contabilizzazione del leasing operativo: il metodo patrimoniale......................................................................................................
» 183
6.2.3. Operazioni di vendita e retrolocazione............................................ 185
6.3 La contabilizzazione del leasing secondo le regole civilistiche e gli OIC:
il metodo patrimoniale................................................................................ » 186
6.3.1 Gli effetti distorsivi del metodo patrimoniale sulla rappresentazione
contabile del leasing ............................................................. » 190
7 Individuazione della data di stipula del contratto ai fini della deducibilità
dei canoni.................................................................................................... » 192
7.1 Premessa..................................................................................................... » 192
7.2 D urata contrattuale e fiscale del leasing. Criteri di deducibilità................. » 193
7.3 D urata contrattuale superiore a quella minima fiscale................................ » 195
7.4 D urata contrattuale inferiore a quella minima fiscale................................. » 196
7.5 Implicazioni fiscali alla scadenza del contratto.......................................... » 197
7.6 Cessione anticipata del contratto................................................................ » 198
8 Il leasing nella disciplina del reddito d’impresa.......................................... » 202
8.1 Regole di deducibilità applicabili alle diverse categorie di beni................ » 202
8.1.1 Leasing di beni mobili strumentali.................................................. » 205
8.1.2 Leasing di beni immobili strumentali............................................. » 205
8.1.3 Leasing di beni immateriali............................................................. » 206
8.1.4 Leasing di automezzi....................................................................... » 207
8.1.5 Leasing di terreni edificabili............................................................ » 207
8.1.6 Leasing azionario ........................................................................... » 208
8.1.7 Il maxicanone.................................................................................. » 209
8.2 Deducibilità degli interessi impliciti nei canoni di leasing......................... » 209
8.3 Le manutenzioni sui beni condotti in leasing............................................. » 213
8.3.1 Spese di manutenzione ordinaria su beni di terzi............................ 213
8.3.2 Spese di manutenzione straordinaria su beni di terzi ..................... Pag. 214
8.4 I contributi in conto canoni di leasing........................................................ » 215
8.5 Super ammortamento.................................................................................. » 216
8.5.1 Ambito di applicazione soggettivo.................................................. » 216
8.5.2 Beni agevolabili.............................................................................. 217
8.5.3 Territorialità dell’investimento........................................................ 218
8.5.4 Modalità di deduzione della maggiorazione con riferimento ai
beni acquistati in leasing................................................................. » 219
8.5.5 Condizioni per usufruire dell’agevolazione in caso di leasing e
regole di applicazione...................................................................... » 220
8.6 L’iper ammortamento e la maggiorazione del 40 per cento per i beni immateriali......................................................................................................
» 221
8.6.1 L’iper ammortamento: ambito soggettivo ed oggettivo.................. » 222
8.6.2 Maggiorazione del 40 per cento per i beni immateriali: ambito
soggettivo ed oggettivo................................................................... » 223
8.6.3 Modalità di deduzione della maggiorazione con riferimento ai
beni acquistati in leasing................................................................. » 223
8.6.4 Condizioni per usufruire dell’agevolazione in caso di leasing e
regole di applicazione...................................................................... » 224
8.7 La Legge di Bilancio 2018......................................................................... » 226
8.8 Legge di Bilancio 2019 e Decreto Crescita ............................................... 227
8.9 Legge di Bilancio 2020............................................................................... 228
8.10 Il sale and lease back ................................................................................. » 232
8.11 Regole di deducibilità per i soggetti IAS adopter...................................... 235
9 Il leasing nella disciplina del reddito di lavoro autonomo.......................... » 240
9.1 Regole di deducibilità................................................................................. » 240
9.1.1 Le modifiche all’art. 54 del TUIR. La deroga al principio di
cassa................................................................................................ » 240
9.2 Leasing dei beni immobili strumentali....................................................... » 242
9.2.1 Leasing di immobili strumentali ad uso esclusivo.......................... » 242
9.2.2 Beni immobili ad uso promiscuo.................................................... » 244
9.3 Leasing dei beni mobili strumentali........................................................... » 245
9.3.1 Mezzi di trasporto........................................................................... » 246
9.3.2 Prodotti tecnologici......................................................................... » 248
9.4 Regime Iva dei canoni di leasing per autoveicoli stradali......................... » 249
9.5 D isciplina Irap dei canoni di leasing........................................................ » 249
10 Tipologie particolari di leasing...................................................................... » 252
10.1 Il leasing immobiliare abitativo.................................................................. » 252
10.1.1 Differenze con istituti simili............................................................ » 256
10.1.2 Leasing immobiliare abitativo ai fini Irpef.................................. » 258
10.1.3 Leasing immobiliare abitativo ai fini delle imposte indirette.......... Pag. 259
10.2. Il leasing degli impianti fotovoltaici........................................................... » 265
10.2.1 Trattamento fiscale dei canoni di leasing........................................ 265
10.2.2 Trattamento fiscale ai fini IVA......................................................... » 269
10.2.3 Trattamento fiscale ai fini delle imposte di registro........................ 270
10.2.4 Trattamento fiscale ai fini delle imposte ipocatastali...................... » 272
10.2.5 Trattamento fiscale delle cessioni a società di leasing da ente pubblico.................................................................................................
» 272
10.3 Il leasing nautico......................................................................................... 273
10.3.1 Trattamento fiscale del leasing di unità adibite ad uso diportistico... » 273
10.3.2 Indici di anomalia nei contratti........................................................ » 279
10.3.3 La giurisprudenza sugli schemi abusi............................................. » 280
11 Il leasing e le altre imposte............................................................................ » 283
11.1 Leasing ai fini IRAP................................................................................... 283
11.1.1 Società di capitali ed enti commerciali........................................... » 283
11.1.2 Società di persone ed imprese individuali....................................... » 284
11.1.3 Il leasing immobiliare..................................................................... » 285
11.2 Leasing ai fini IUC...................................................................................... 286
11.2.1 Leasing ai fini IMU......................................................................... » 287
11.2.2 Leasing ai fini TASI........................................................................ » 289
11.2.3 Leasing ai fini TARI........................................................................ » 290
Bibliografia........................................................................................................... » 293
Sitografia............................................................................................................... » 296
Gli Autori............................................................................................................... » 297
La seconda edizione di questo testo, aggiornato tenendo conto delle novità introdotte dal Dl 24 ottobre 2019, n. 123, convertito, con modificazioni, dalla Legge 12 dicembre 2019, n. 156, dal Dl 26 ottobre 2019, n. 124, convertito con modificazioni dalla Legge 19 dicembre 2019, n. 157, e dalla legge di bilancio 2020 (Legge 27 dicembre 2019, n. 160, art. 1, c. 692), si propone di essere una guida per tutti coloro che vogliono avviare un’impresa, si snoda seguendo la nascita e lo sviluppo di un’azienda, fornisce le più importanti informazioni per mettersi in proprio, esamina l’intero processo di elaborazione del business plan, chiarisce gli adempimenti da mettere in atto per l’avvio dell’attività e affronta le problematiche burocratiche e amministrative che potrebbero sorgere, anche con riferimento alla scelta della forma giuridica e del regime fiscale.
Fra le novità di questa edizione, rispetto a quella precedente, è da evidenziare il ripristino (seppur con qualche variazione) dei previgenti paletti che consentivano l'accesso al regime forfetario e delle cause ostative. Per tali soggetti, poi, è previsto un regime premiale laddove adottino la fattura elettronica in luogo di quella cartacea (si ricorda, infatti, che per i contribuenti in regime forfetario non è previsto l'obbligo di emissione della fattura elettronica negli scambi B2B). Abrogato, ancora prima della sua entrata in vigore, il regime agevolato per imprenditori individuali che prevedeva l'applicazione di una flat tax al 20% sui ricavi superiori a 65mila euro e fino a 100mila euro.
Rivisto e ampliato anche il capitolo relativo alla trasmissione telematica dei corrispettivi con particolare riferimento alle sanzioni previste in caso di inadempimento.
Fra i finanziamenti e le agevolazioni, è stato rivisto l'incentivo Resto al Sud, posto che la legge di bilancio 2020 ha stabilito che, per gli anni 2019 e 2020, il requisito del limite di età si intende soddisfatto se posseduto alla data del 1° gennaio 2019 e che il Dl 24 ottobre 2019, n. 123, convertito, con modificazioni, dalla Legge 12 dicembre 2019, n. 156, ha esteso l'applicazione della misura anche ai territori dei comuni delle regioni Lazio, Marche e Umbria. Sempre in riferimento agli strumenti agevolativi, si ricorda che la legge di bilancio 2020 è intervenuta anche rifinanziando la cd. Nuova Sabatini con 540milioni di euro e estendendo il credito d'imposta concesso per gli investimenti nelle ZES ai beni acquisiti entro il 31 dicembre 2022 (anziché entro il 31 dicembre 2020).
Fra i nuovi strumenti agevolativi che trovano spazio nella seconda edizione di questo testo vi è da citare il crowdfunding ossia un particolare canale di finanziamento che prevede la raccolta di capitale tramite piattaforme online.
Dopo aver fornito una chiara definizione di cosa sia un’impresa nonché del ruolo e delle responsabilità dell’imprenditore, la guida consente al lettore di procedere lungo quel complesso viaggio che conduce all’avvio di un’attività d’impresa. A partire dalla redazione del business plan, l’unico strumento che permette di comprendere ogni aspetto legato all’avvio dell’attività e che consente all’imprenditore di valutare le potenzialità del progetto e misurare la sostenibilità economica e finanziaria dell’impresa.
Al lettore, quindi, saranno forniti tutti gli spunti e i suggerimenti utili a compilare un efficace business plan e condurre una corretta analisi dei fattori interni ed esterni: analisi di mercato, analisi SWOT, analisi del break even, analisi Make Or Buy.
Individuato il tipo di attività e verificata la profittabilità dell’idea, il neo imprenditore è chiamato a scegliere la forma giuridica in base alla quale costituire l’impresa. Tale scelta è spesso influenzata dal fabbisogno finanziario: se l’imprenditore, da solo, è in possesso del capitale necessario può sicuramente dare vita ad un’impresa individuale; diversamente dovrà ricorrere ad una società, dove due o più persone si mettono insieme per perseguire un fine comune.
La scelta non è facile poiché ad ogni forma giuridica corrispondono diverse responsabilità nei confronti dei soggetti terzi (rispondere delle obbligazioni con il patrimonio personale oppure limitare tale responsabilità alla sola quota conferita) e autonomia decisionale. L’imprenditore, pertanto, dovrà trovare il giusto equilibrio tra tali elementi.
Tutte le imprese sono chiamate a rispettare una serie di adempimenti amministrativi, fiscali e tributari. Alcuni di questi possono dipendere dal particolare regime fiscale adottato. Quando si parla di regime contabile e fiscale si intende l’insieme delle complessità, degli adempimenti e delle formalità che l’impresa deve osservare nonché l’insieme dei documenti che l’impresa deve conservare per essere in regola con il fisco e con il codice civile. Alcune imprese, ad esempio, determinano il reddito in maniera forfetaria o applicano un regime di contabilità semplificata.
A questo punto non resta altro da fare che dare vita all’impresa.
La procedura per comunicare l’avvio dell’attività è molto snella: una sola comunicazione da inviare al Registro delle Imprese - la Comunicazione Unica, per l’appunto - consente di espletare tutti gli adempimenti necessari quali, ad esempio, l’apertura della partita IVA, l’iscrizione presso il registro delle imprese, gli adempimenti ai fini previdenziali e assicurativi. L’impresa è immediatamente operativa. La SCIA, infatti, consente di iniziare l’attività nel momento stesso della presentazione al SUAP.
Sotto l’aspetto operativo, questa guida fornisce le principali istruzioni in tema di IVA (liquidazione, versamento, dichiarazione e rimborso), fatturazione elettronica (formato XML, Sistema di Interscambio, termini di emissione e modalità di trasmissione) e trasmissione telematica dei corrispettivi (il cosiddetto scontrino elettronico).
Di grande utilità risultano, infine, i capitoli dedicati ai finanziamenti e alle agevolazioni destinati a chi avvia una nuova impresa e al bilancio, con tutte le novità introdotte dal D.Lgs. 139/2015.
Introduzione
1. Cultura d’impresa
1.1 Impresa e imprenditore
1.1.1 Classificazione delle imprese
1.1.2 Libertà d'impresa
1.1.3 Impresa, azienda e ditta
1.1.4 L’imprenditore
1.1.5 Caratteristiche dell’imprenditore
1.1.6 Bisogni e idee
1.1.7 Obiettivi
1.2. Imprenditoria femminile
1.3 Franchising
1.3.1 Definizione di franchising
1.3.2 I numeri del franchising
1.3.3 Normativa
1.3.4 Tipologie di franchising
1.3.5 Contratto
1.3.6 Diritto d’ingresso e royalties
1.3.7 Obblighi dell’affiliante
1.3.8 Obblighi dell’affiliato
2. Business plan
2.1 Introduzione al business plan
2.2 Funzioni del business plan
2.3 Forma del business plan
2.4 Contenuto del business plan
2.4.1 Executive summary
2.4.2 Descrizione dell’impresa
2.4.3 Descrizione dei beni e dei servizi
2.4.4 Imprenditore, soci e risorse umane
2.4.5 Analisi di mercato
2.4.5.1 Analisi SWOT
2.4.6 Marketing
2.4.7 Piano finanziario, economico e patrimoniale
2.4.7.1 Ricavi di vendita
2.4.7.2 Costi operativi
2.4.7.2.1 Costi variabili, costi fissi e costi totali
2.4.7.3 Break even point
2.4.8 Analisi Make Or Buy
2.4.9 Margine di contribuzione
2.4.10 Rendiconto finanziario
2.4.11 Indicatori di equilibrio
3. Strumenti
3.1 Introduzione ai nuovi strumenti per l'impresa
3.2 Firma digitale
3.3 Posta elettronica certificata (PEC)
3.4 SPID
4. Forme giuridiche
4.1 Tipologie di imprese
4.2 Impresa individuale
4.3 Impresa familiare
4.4 Impresa coniugale
4.5 Società di persone
4.5.1 Società in nome collettivo
4.5.1.1 Atto costitutivo
4.5.1.2 Deposito dell’atto costitutivo
4.5.1.3 Modificazioni dell’atto costitutivo
4.5.2 Società in accomandita semplice
4.5.2.1 Atto costitutivo
4.6 Società di capitali
4.6.1 Società per azioni
4.6.6.1 Atto costitutivo
4.6.1.2 Statuto
4.6.1.3 Deposito dell’atto costitutivo
4.6.1.4 Sottoscrizione delle azioni
4.6.1.5 Assemblea
4.6.1.6 Conferimenti
4.6.1.6.1 Conferimenti in denaro
4.6.1.6.2 Conferimenti in natura
4.6.1.6.3 Conferimenti di valori mobiliari
4.6.1.7 Organizzazione delle società per azioni
4.6.1.7.1 Sistema tradizionale
4.6.1.7.2 Sistema dualistico
4.6.1.7.3 Sistema monistico
4.6.2 Società in accomandita per azioni
4.6.2.1 Atto costitutivo
4.6.2.2 Modificazioni dell’atto costitutivo
4.6.3 Società a responsabilità limitata
4.6.3.1 Atto costitutivo
4.6.3.2 Modificazioni dell’atto costitutivo
4.6.3.3 Conferimenti
4.6.3.3.1 Conferimenti in denaro
4.6.3.3.2 Conferimenti in natura
4.6.3.4 Organizzazione delle società a responsabilità limitata
4.6.3.4.1 Amministratori
4.6.3.4.2 Sindaco e revisione legale dei conti
4.6.3.5 Srl con capitale inferiore a euro 10mila
4.6.4 Società a responsabilità limitata semplificata
4.6.4.1 Atto costitutivo
5. Regimi fiscali
5.1 Introduzione ai regimi fiscali
5.2 Regime ordinario
5.3 Regime semplificato
5.3.1 Metodo 1
5.3.2 Metodo 2
5.3.3 Metodo 3
5.3.4 Regime di cassa
5.4 Regime forfetario
5.4.1 Requisiti di accesso
5.4.2 Cause di esclusione
5.4.3 IVA
5.4.4 Imposte sui redditi
5.4.5 Opzione per il regime ordinario
5.4.6 Scritture contabili
5.4.7 Ritenuta d’acconto
5.4.8 Regime contributivo agevolato
5.4.8.1 Misura dell’agevolazione
5.4.8.2 Accredito contributivo
5.4.8.3 Accesso al regime agevolato
5.4.8.3.1 Modalità di accesso per i soggetti già esercenti attività d’impresa
5.4.8.3.2 Modalità di accesso per i titolari di imprese di nuova costituzione
5.4.8.4 Uscita dal regime agevolato
5.4.8.4.1 Uscita naturale dal regime
5.4.8.4.2 Uscita per scelta del contribuente
5.4.8.4.3 Uscita per assenza del requisito
5.4.9 Fatturazione elettronica
5.4.10 Regime forfetario e lavoratori rimpatriati
5.5 Regime agevolato per imprenditori individuali (flat tax)
6. Adempimenti per l’avvio
6.1 Introduzione
6.2 Registro delle imprese
6.2.1 Soggetti obbligati
6.3 Comunicazione Unica
6.3.1 Software, servizi e piattaforme
6.3.1.1 ComunicaStarweb
6.3.1.2 Pratica semplice
6.3.1.3 Fedra e ComUnica
6.4 Documenti e moduli da trasmettere
6.4.1 Moduli per l’Agenzia delle entrate
6.4.2 Moduli per l’Inps
6.4.3 Moduli per l’Inail
6.4.4 SUAP e SCIA
6.4.4.1 Introduzione
6.4.4.2 Sportello unico delle attività produttive (SUAP)
6.4.4.2.1 Il portale «Impresa in un giorno»
6.4.4.3 Segnalazione certificata di inizio attività (SCIA)
7. IVA e fatturazione elettronica
7.1 Disciplina dell’imposta sul valore aggiunto
7.1.1 Introduzione all’IVA
7.1.2 Ambito di applicazione
7.1.3 Base imponibile
7.1.4 Aliquote
7.1.5 Liquidazione e versamento
7.1.6 Rimborso IVA
7.1.7 Dichiarazione IVA
7.1.7.1 Soggetti esonerati
7.1.7.2 Modalità di versamento
7.1.8 Acconto IVA
7.1.8.1 Soggetti obbligati
7.1.8.2 Soggetti esonerati
7.1.8.3 Modalità di calcolo
7.1.8.3.1 Metodo storico
7.1.8.3.2 Metodo previsionale
7.1.8.3.3. Metodo analitico
7.1.8.4 Modalità di versamento
7.2 Fatturazione elettronica
7.2.1 Emissione della fattura
7.2.2 Definizione di fattura elettronica
7.2.3 Formato XML
7.2.4 Sistema di Interscambio
7.2.5 Contenuto della fattura
7.2.6 Fattura semplificata
7.2.7 Termine di emissione
7.3 Trasmissione telematica dei corrispettivi
7.3.1 Introduzione
7.3.2 Distributori automatici
7.3.3 Benzina e gasolio per motori
7.3.4 Soggetti con volume d’affari superiore a euro 400mila
7.3.5 Avvio generalizzato dell’obbligo di trasmissione
7.3.6 Termine di trasmissione
7.3.7 Sanzioni
8. Finanziamenti e agevolazioni
8.1 Resto al Sud
8.1.1 Soggetti beneficiari
8.1.2 Soggetti non ammessi
8.1.3 Investimenti ammessi
8.1.4 Finanziamento e contributo
8.1.5 Presentazione della domanda
8.2 Nuova Sabatini
8.2.1 Soggetti beneficiari
8.2.2 Soggetti non ammessi
8.2.3 Scadenza
8.2.4 Investimenti ammessi
8.2.5 Finanziamenti e contributi
8.2.5.1 Finanziamenti
8.2.5.2 Contributi
8.2.5.3 Manifattura digitale
8.2.5.4 Sostegno alla capitalizzazione
8.2.6 Presentazione della domanda
8.2.7 Concessione del contributo
8.2.7.1 Finanziamenti di importo non superiore a euro 100mila
8.3 Nuove imprese a tasso zero
8.3.1 Soggetti beneficiari
8.3.2 Investimenti ammessi
8.3.3 Presentazione della domanda
8.3.4 Piano d’impresa
8.3.5 Valutazione delle domande
8.3.6 Concessione del finanziamento
8.3.7 Novità del decreto Crescita
8.4 Zone economiche speciali (ZES)
8.4.1 Disciplina delle ZES
8.4.2 Definizione di ZES
8.4.3 Agevolazioni
8.4.4 Condizioni
8.4.5 Attuazione delle ZES
8.4.6 Istituzione delle ZES
8.4.7 Comunicazione all’Agenzia delle entrate
8.5 Crowdfunding
8.5.1 Equity based crowdfunding
8.5.2 Reward based crowdfunding
8.5.3 Lending crowdfunding
8.6 Il portale «Incentivi.gov»
9. Bilancio
9.1 Introduzione al bilancio
9.2 Principi di redazione del bilancio
9.3 Stato patrimoniale
9.4 Conto economico
9.5 Rendiconto finanziario
9.6 Nota integrativa
9.7 Bilancio in forma abbreviata
9.8 Bilancio delle micro-imprese
9.9 Analisi di bilancio
9.9.1 Equilibrio finanziario
9.9.1.1 Capitale Circolante Netto
9.9.1.2 Indice di capitalizzazione
9.9.1.3 Indice di indebitamento (leverage)
9.9.2 Equilibrio economico
9.9.2.1 Return on Equity (ROE)
9.9.2.2 Return on Investment (ROI)
Antiriciclaggio per prestatori di servizi di gioco.
L’opera è aggiornata al D.Lgs. 125/2019 che ha recepito la Direttiva 2018/843 del 30 maggio 2018 (la cd V direttiva Antiriciclaggio) e alla Direttiva n. 2018/822/UE (cd DAC6) approvata il 28 maggio 2018.
Il presente Fascicolo n. 9 in pdf fa parte anche della Collana "Atlante Antiriciclaggio" costituisce un focus dedicato agli “operatori di gioco on line […]”; “operatori di gioco su rete fisica […]” e “i soggetti che gestiscono case da gioco”, ovvero alla categoria di “Soggetti obbligati” di cui al comma 6 dell’art. 3 del decreto Antiriciclaggio.
Il Legislatore comunitario, già per effetto di quanto statuito dal contenuto della Direttiva 849/2015 (cd IV direttiva), ha mostrato una particolare attenzione verso il settore del gioco d’azzardo che come noto costituisce per le organizzazioni criminali un pericoloso canale di riciclaggio di denaro sporco. La quinta direttiva AML (Direttiva 843/2018 UE) in linea con la precedente direttiva, ha stabilito ulteriori misure di prevenzione e contrasto del riciclaggio da applicarsi alla suddetta categoria di destinatari degli obblighi.
Tali misure che puntano a garantire una maggiore trasparenza dei flussi finanziari sospetti sono state recepite dal D.Lgs. 125/2019 che ha modificato, ulteriormente, il D.Lgs. 231/2007.
Ecco quindi che il Titolo IV “Disposizioni specifiche per i prestatori di servizi di gioco” (artt. 52 54) del menzionato decreto Antiriciclaggio pone a carico dei prestatori di servizi di gioco l’obbligo di adottare misure per la mitigazione del rischio e di adeguata verifica della clientela, nonché di offrire idonee garanzie in ordine alla conservazione dei dati relativi ai clienti e alle operazioni da questi effettuate.
L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha emanato, il 15 febbraio 2019, le “Linee guida ad ausilio dei concessionari di gioco in materia di antiriciclaggio, con disposizioni specifiche per i settori del bingo, del gioco a dist anza, delle scommesse a quota fissa ippiche e sportive e dei video lottery terminal”.
Si tratta di un documento che elenca una serie di adempimenti che si aggiungono a quelli già previsti dal D.Lgs. 231/2007 in via generale e che devono essere rispettati dai titolari di concessioni di gioco. In virtù di tali Linee guida vengono previste misure minime per lo svolgimento delle attività di prevenzione, lasciando al concessionario la possibilità di adottare misure integrative; vengono, inoltre, individuati i comportamenti da sottoporre a monitoraggio ai fini della rilevazione di possibili anomalie, fermo restando quanto disposto dagli indi catori e schemi di anomalia elaborati dalla UIF.
I concessionari di gioco sono tenuti ad adottare procedure e sistemi di controllo idonei a mitigare e gestire i rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo, attuando procedure che devono consentire di verificare la corretta attività svolta anche per il tramite di distributori ed esercenti e devono essere adeguati ai rischi delle tipologie di gioco, delle aree geografiche nelle quali si svolge l’offerta di gioco, della specifica clientela dei punti vendita e dell’impossibilità o difficoltà nell’identificazione del cliente.
A ciò si aggiunge l’obbligo per i concessionari di curare la formazione e l’aggiornamento del personale preposto alle attività di adempimento degli obblighi Antiriciclaggio. Il settore del gaming, negli ultimi anni, ha mostrato di essere oggetto di concrete infiltrazioni da parte della criminalità organizzata a causa delle sue potenzialità di trasferimento monetario e di infiltrazione criminale.
Ciò se da una parte ha comportato un intensificarsi degli interventi ispettivi presso concessionari del comparto giochi e scommesse , dall’altra, - stando a quanto emerge dal Rapporto 2018 sull'attività svolta dall'Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia – ha fatto registrare un’impennata del numero di Segnalazioni di Operazioni Sospette giunte dagli operatori di gioco che sono raddoppiate, rispetto al 2017 (da 2.600 a 5.067).
L’analisi di cui al presente Volume consentirà ai prestatori di servizi di gioco di rilevare i profili operativi per il corretto adempimento degli obblighi AML in termini di contributo proattivo all’azione di prevenzione e contrasto al fenomeno del riciclaggio che sono chiamati a svolgere in qualità di componenti del cd team Antiriciclaggio.