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Aggiornato con le indicazioni del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. 14/2019)
Il CODICE DELLA CRISI D’IMPRESA E DELL’INSOLVENZA (D.lgs. 14/2019) entrato in vigore il 15/07/2022 all’art. 3 stabilisce che gli adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili previsti dall’art. 2086 c.c., devono consentire, tra l’altro, di rilevare eventuali squilibri di carattere patrimoniale o economico-finanziario.
Per adempiere a tale prescrizione è necessario procedere ad una dettagliata analisi dei bilanci precedenti per verificare l’andamento e il trend degli equilibri aziendali.
Questo tool in Excel permette di riclassificare e analizzare gli schemi del bilancio degli ultimi 3 esercizi in forma abbreviata in modo semplice e rapido con la generazione di un Dashboard che evidenzia lo stato degli equilibri aziendali come richiesto dalla normativa.
Il bilancio in forma abbreviata è previsto dagli artt. 2435 bis (imprese minori) e 2435 ter (microimprese) del c.c. per le imprese che non superano i limiti del Totale Attivo, Ricavi delle vendite e delle prestazioni e n. dipendenti indicati in tali articoli.
Lo Stato Patrimoniale in forma abbreviata contiene solo le voci indicate con lettere maiuscole e numeri romani, mentre il Conto Economico contiene solo alcuni raggruppamenti e semplificazioni rispetto al prospetto ordinario.
Questo tool in Excel permette di riclassificare e analizzare gli schemi del bilancio in forma abbreviata in modo semplice e rapido.
Operativamente è sufficiente inserire gli ultimi tre bilanci in forma abbreviata e il tool elabora autonomamente i seguenti prospetti:
I prospetti degli indici e dei margini mettono in evidenza i valori fuori parametro evidenziandoli in rosso. In questo modo risulta più immediato individuare su quali indicatori focalizzare l’attenzione per eventuali interventi migliorativi.
Inoltre tutti gli indicatori (indici e margini) sono singolarmente commentati circa il loro significato ed inoltre vengono suggeriti alcuni rimedi operativi migliorativi. Le indicazioni sui rimedi operativi sono a carattere generale e vanno ovviamente valutati in base alla realtà aziendale oggetto di analisi.
In calce ad ogni prospetto elaborato dal tool, è possibile annotare osservazioni e appunti in un foglio di word.
Con la funzione “Relazione finale” è possibile accedere ad un foglio di Word nel quale sono indicati i punti da trattare per avere una completa relazione sulla situazione dell’azienda in base ai bilanci analizzati. Ovviamente i punti elencati sono indicativi e la compilazione della relazione è libera.
Infine la comoda funzione “Stampa fascicolo” permette di stampare il fascicolo dell’analisi dei bilanci di 30 pagine, con tutti i prospetti e grafici elaborati, con possibilità di personalizzare il frontespizio.
Il prodotto necessita di Microsoft Excel (non funziona con Mac / OpenOffice).
ATTENZIONE: Per l'utilizzo del foglio excel, al primo avvio è richiesto un codice di sblocco che verrà inviato via email (si consiglia di controllare eventualmente anche lo spam).
“ANALISI DI BILANCIO IN FORMA ABBREVIATA” può essere utilizzato proficuamente da:
L’analisi può risultare utile anche prima di richiedere un eventuale nuovo credito bancario, al fine di effettuare una autovalutazione della situazione aziendale.
Il Manuale permette la lettura dei dati presenti nel bilancio di un'azienda, al fine di trarne alcune essenziali valutazioni sulle sue condizioni e prospettive.
La trattazione ha un taglio operativo di immediata comprensione e fornisce uno schema metodologico essenziale di riclassificazione, grazie anche al software (disponibile online) in grado di assistere l'utente nell'applicazione degli strumenti di base dell'analisi che sono illustrati attraverso l'affiancamento di un caso reale, portato avanti durante tutta la trattazione, dalla riclassificazione sino alla proposta di una procedura di esame degli indicatori suggeriti.
Dopo un primo capitolo introduttivo sull'insieme delle informazioni derivanti dal bilancio aziendale, si passa all'illustrazione delle principali componenti, Stato Patrimoniale e Conto Economico, esponendo anche l'analisi dei problemi della riclassificazione delle informazioni, al fine di trarne utili dati di sintesi e quindi poter adottare opportuni indici e parametri per l'espressione dei giudizi.
Viene dato spazio alla lettura finanziaria del bilancio, offrendo dapprima uno schema per la redazione civilistica del rendiconto finanziario, sviluppando poi la relativa analisi dei flussi che, nelle sue diverse logiche costruttive e con l'utilizzo degli schemi suggeriti dalle norme e dalle prassi professionali, completa il quadro metodologico e applicativo dell'analisi.
Partendo dal presupposto che il bilancio rappresenta il fondamento della valutazione dei risultati delle azioni svolte, l'autore ha integrato l'analisi con le previsioni dell'andamento futuro dell'azienda e delle considerazioni che se ne possono trarre per mezzo di una stima prospettica dell'assetto reddituale, finanziario e patrimoniale, esaminando lo stato di salute potenziale di un'impresa, anche di piccole dimensioni.
In questa nuova edizione, oltre alle implementazioni migliorative del software, la parte metodologica è stata ampliata da un lato con l'introduzione di ulteriori strumenti di analisi come i "cruscotti aziendali" e l'analisi di sensitività, dall'altro rivisitata con l'introduzione dell'indicatore EVA (Economic Value Added) e con una più approfondita riflessione sui limiti applicativi degli indicatori Z-Score di Altman.
Col fine di fornire un quadro più esaustivo delle fattispecie di crisi, l'aggiornamento ha ampliato anche il numero dei casi in esame, estendendo l'oggetto della valutazione dal solo caso Caravan SpA (in disequilibrio economico ma in crisi reversibile) ai casi BRAKE SpA (in tensione finanziaria ma in equilibrio economico) e BACER SpA (in disequilibrio economico e in crisi irreversibile).
Augusto Santori È dirigente presso il Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Docente di Economia e Gestione delle Imprese presso diversi Master ed esperto di metodi di simulazione applicati all'analisi economica. È stato responsabile del Laboratorio di Economia e Gestione delle Imprese presso la Facoltà di Ingegneria Gestionale dell'Università La Sapienza di Roma. È autore con il Prof. Pierluigi Piccari dei manuali "Il Bilancio in breve" (2011) e "Leggere il bilancio" (2012) editi da Il Sole 24 Ore.
Edoardo Arrigo Dottore Commercialista, Adv. LLM in fiscalità internazionale presso l'Universita di Amsterdam. È specializzato in fiscalità d'impresa, con particolare attenzione alle implicazioni fiscali derivanti dal corretto utilizzo dei principi contabili nazionali ed internazionali.
1 Il bilancio d’esercizio
1.1 Premessa
1.2 Finalità, principi e criteri di redazione del bilancio
1.3 I principi contabili nazionali e internazionali
1.4 Lo stato patrimoniale, il conto economico e il rendiconto finanziario
1.4.1 Lo stato patrimoniale
1.4.2 Il conto economico
1.4.3 Il rendiconto finanziario
1.5 Altra documentazione di bilancio
1.5.1 La nota integrativa
1.5.2 La relazione sulla gestione
1.6 L’analisi di bilancio
2 Lo schema legale dello stato patrimoniale
2.1 La struttura dello stato patrimoniale
2.2 La classificazione dell’Attivo dello stato patrimoniale
2.2.1 A - Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti
2.2.2 B - Immobilizzazioni
2.2.3 C - Attivo circolante
2.2.4 D - Ratei e risconti attivi
2.3 La classificazione del Passivo dello stato patrimoniale
2.3.1 A - Il patrimonio netto
2.3.2 B - Fondi per rischi e oneri
2.3.3 C - Trattamento di fine rapporto
2.3.4 D - Debiti
2.3.5 E - Ratei e risconti passivi
3 Lo schema legale del conto economico
3.1 La struttura del conto economico
3.2 A - Valore della produzione
3.3 B - Costi della produzione
3.4 C - Proventi e oneri finanziari
3.5 D - Rettifiche di valore di attività e passività finanziarie
3.6 Alcune considerazioni
4 L’analisi dello stato patrimoniale
4.1 La riclassificazione dello stato patrimoniale
4.2 Alcuni problemi di riclassificazione dello stato patrimoniale
4.3 Un’ipotesi di riclassificazione dello stato patrimoniale
4.4 I margini dello stato patrimoniale
4.4.1 Il capitale circolante
4.4.2 Margini di tesoreria e di liquidità netta
4.4.3 Margini di struttura e di copertura
4.4.4 Il confronto tra i margini dello stato patrimoniale
4.4.5 Il capitale investito e la posizione finanziaria
4.5 Gli indici dello stato patrimoniale
4.5.1 Gli indici della solvibilità o liquidità
4.5.2 Gli indici della solidità
4.5.3 Gli indici della elasticità
4.5.4 Gli indici dell’indebitamento
4.5.5 Gli indici delle durate e delle rotazioni
4.5.6 Gli indici di produttività e rinnovo del capitale
4.6 Le condizioni di equilibrio
5 L’analisi del conto economico
5.1 La riclassificazione del conto economico (per natura)
5.1.1 Il modello “a valore e costo della produzione”
5.1.2 Il modello “a ricavi e costo del venduto”
5.1.3 Il modello “a ricavi, valore aggiunto e margine operativo lordo”
5.2 Margini e indici del conto economico
5.2.1 Indici di rendimento
5.2.2 Indici di incidenza dei costi
5.2.3 Indici di efficienza
5.2.4 Le determinanti di equilibrio del conto economico
6 L’analisi della redditività
6.1 Profitto economico e reddito aziendale
6.2 Le misure della profittabilità economica
6.3 Le misure della redditività aziendale
6.4 La redditività operativa
6.5 La redditività del capitale
7 Il rendiconto finanziario
7.1 La logica del rendiconto finanziario
7.2 Il rendiconto finanziario secondo l’art. 2425-ter
7.3 Il rendiconto finanziario e i flussi di cassa
7.3.1 L’autofinanziamento e il flusso di cassa reddituale lordo
7.3.2 Il metodo diretto di misurazione
7.3.3 Il metodo indiretto
7.3.4 Il Flusso di Cassa Reddituale Netto (FCRN)
7.3.5 Il Flusso di Cassa Netto (FCN)
7.4 Il rendiconto finanziario secondo lo Ias 7
7.5 Il rendiconto finanziario secondo l’Oic 10
8 L’analisi dei flussi finanziari
8.1 Introduzione all’analisi dei flussi finanziari
8.2 Altre nozioni e forme del rendiconto finanziario
8.3 Il rendiconto dei flussi totali
8.4 Il flusso di capitale circolante netto
8.4.1 L’analisi dei flussi del capitale circolante netto (doc. 12/1994 CNDCR)
8.5 Il rendiconto finanziario delle disponibilità monetarie nette (Assonime, doc. 14/1986)
8.6 Il rendiconto finanziario dei flussi di cassa disponibili
8.7 L’analisi della condizione finanziaria
9 La crisi d’impresa
9.1 Introduzione: il d.lgs. 12 gennaio 2019, n. 14
9.2 Novità del secondo decreto correttivo del codice della crisi
9.3 Le nozioni
9.3.1 Il concetto di crisi e di insolvenza
9.3.2 Grandi imprese e Gruppo di imprese
9.3.3 Esperto
9.3.4 La continuità aziendale
9.4 Assetti organizzativi, amministrativi e contabili
9.4.1 L’adeguatezza degli assetti
9.5 Gli Indici di allerta ante secondo correttivo (Focus)
9.6 Squilibrio patrimoniale o economico-finanziario
9.7 Gli Indicatori della crisi
9.7.1 Analisi economica
9.7.2 Analisi finanziaria
9.7.3 Il patrimonio netto
9.7.3.1 L’attività di monitoraggio del patrimonio netto
9.7.4 Il Debt Service Cover Ratio (DSCR)
10 Le tecniche di previsione del bilancio
10.1 I modelli di previsione del bilancio
10.2 Le fasi di costruzione del modello di previsione del bilancio
10.3 La prima fase di proiezione del conto economico
10.4 La prima fase di proiezione dello stato patrimoniale
10.5 Squilibrio tra Attivo e Passivo dello stato patrimoniale
10.6 L’analisi di sensitività per valutare i modelli di previsione
10.7 Brevi cenni su come migliorare i modelli di previsione
11 Indicatori di crisi, il modello EVA e i modelli Z-Score
11.1 Premessa
11.2 Individuazione dello stato di crisi e i possibili contesti valutativi
11.3 Gli indicatori della crisi originariamente proposti dal CNDCEC
11.4 Il modello di Crescita del Valore: l’economic Value Added (EVA)
11.5 Il Modello Z-Score di Altman
11.6 I limiti applicativi dei modelli di Altman alla realtà italiana
11.7 Brevi considerazioni conclusive
Bibliografia
Il Manuale del software “ABilEX”
1. Installazione
2. Competenze necessarie per l’utilizzo del software
3. Il contenuto del software
4. Come utilizzare il software
5. Il file LOADER
6. Il file ANALYSIS
7. La metodologia di ABilEX
L’avvio di una nuova attività d’impresa nel settore commerciale o di servizi, non può prescindere da una attenta analisi di fattibilità economico-finanziaria.
Il tool BUSINESS PLAN Plus 1, specifico per le imprese commerciali e di servizi (Start-up), dà all’aspirante imprenditore, o al suo consulente, tutte quelle risposte indispensabili per valutare l’economicità del progetto.
Anche se alquanto complesso strutturalmente, il software è semplice e intuitivo da utilizzare, in quanto, in base ai dati programmatici inseriti, elabora oltre ai consueti schemi di bilancio per i successivi 5 esercizi, altri report e grafici indispensabili per il processo di valutazione finale.
Nel tool è prevista, inoltre, la possibilità di generare il fascicolo stampabile del business plan, con copertina, indice e introduzione.
Alternative modalità di utilizzo del tool
Il prodotto può essere utilizzato non solo per verificare la fattibilità economico-finanziaria del progetto imprenditoriale, ma anche per verificare le conseguenze finanziarie, economiche e sui flussi di cassa, in caso di variazione delle numerose variabili inserite. Ad esempio è possibile visualizzare immediatamente l’effetto della variazione dei prezzi di vendita dei prodotti/servizi o di acquisto delle merci, della diversa valutazione delle rimanenze, delle diverse condizioni di stipula del mutuo bancario, delle diverse quantità programmate di vendita, dei diversi giorni di dilazione sulle vendite e sugli acquisti, e tutte le variazioni riferite a tutti gli elementi di input.
Il file richiede Microsoft Excel 2007 (o successivi) o equivalente
ATTENZIONE: Per l'utilizzo del foglio excel, al primo avvio è richiesto un codice di sblocco che verrà inviato via email (si consiglia di controllare eventualmente anche lo spam).
Il prodotto BUSINESS PLAN PLUS 3, sviluppato in Excel, permette di realizzare, in modo semplice e rapido, un completo Business plan / Budget per aziende già avviate che devono verificare la fattibilità economico-finanziaria di un progetto di ampliamento con nuovi investimenti.
Proiezione bilanci a 5 anni
L'applicativo consente di inserire versamenti IVA infrannuali (in Tabella 14 del foglio ALTRI PIANI) al fine di ottenere una più realistica previsione dei flussi di cassa e del patrimonio.
L’elaborazione dei dati può essere utile anche in caso di richiesta, da parte di Istituti di credito, di bilanci previsionali per ottenere nuovi finanziamenti.
Gli “Orientamenti in materia di concessione e monitoraggio dei prestiti”, emanati dall’EBA (European Banking Authority), il novellato art. 2086 del Codice Civile, il “Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza” (D.Lgs. 14/2019), i “Principi guida per la redazione del Business Plan” dell’ODCEC di Milano, sono tutti documenti che indirizzano l’imprenditore verso un nuovo stile gestionale rivolto al futuro.
È la pianificazione strategica di medio-lungo periodo la premessa per una corretta gestione aziendale, seguita ovviamente da una accurata programmazione di breve periodo mediante l’utilizzo dei budget.
Al fine di attuare la pianificazione strategica è necessario elaborare bilanci previsionali relativi almeno ai prossimi tre esercizi futuri e lo strumento quantitativo per elaborarli è il Business Plan nella sua parte numerica, integrata ovviamente da una approfondita parte descrittiva.
Il Business Plan, quale documento di verifica della fattibilità economico-finanziaria di progetti di espansione o di strategie future, può essere elaborato per diversi scopi:
e comunque per attuare quello stile gestionale anticipatorio e previsionale richiesto dai documenti su citati e da una buona e corretta gestione aziendale.
Il prodotto BUSINESS PLAN PLUS 3, sviluppato in Excel, permette di realizzare, in modo semplice e rapido, un completo Business plan nella parte quantitativa per aziende già avviate che devono verificare la fattibilità economico-finanziaria di un progetto di ampliamento con nuovi investimenti.
L’elaborazione dei dati può essere utile anche in caso di richiesta, da parte di Istituti di credito, di bilanci previsionali per ottenere nuovi finanziamenti.
Il file richiede Microsoft Excel 2007 (o successivi) o equivalente
ATTENZIONE: Per l'utilizzo del foglio excel, al primo avvio è richiesto un codice di sblocco che verrà inviato via email (si consiglia di controllare eventualmente anche lo spam).
Il software ha un menu principale dal quale si accede alle diverse videate, suddivise in fogli INPUT, dove vengono inseriti i dati, e fogli OUTPUT, dove è possibile visualizzare e stampare i numerosi schemi e prospetti elaborati in automatico.
Fogli Input
Fogli Output
Premesse tecniche:
Format editabile e modificabile in Word della parte descrittiva del Business plan relativo alla presentazione di progetti di ampliamento o per istruttorie bancarie di aziende già esistenti.
Il Format è progettato tenendo conto anche delle “Linee guida alla redazione del Business Plan” a cura del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.
Il prodotto “Format 2 - BUSINESS PLAN: PARTE DESCRITTIVA PER IMPRESE GIA’ ESISTENTI”, è un analitico percorso guidato, attraverso il quale l’imprenditore, o il suo consulente aziendale, può elaborare la parte descrittiva del piano d’impresa, senza tralasciare alcun aspetto legato al nuovo progetto.
Il contenuto è costituito sia da descrizioni libere che da tabelle già preimpostate e da compilare.
Il redattore del documento è inoltre guidato da specifiche AREE TUTOR che hanno la funzione di guida circa gli argomenti da trattare all’interno di ogni paragrafo.
Il documento è in formato WORD e può essere facilmente personalizzato nella formattazione e impaginazione ed è corredato da una copertina da personalizzare e da un indice suddiviso in capitoli e paragrafi. Di seguito l’indice del format.
INDICE
Executive summary
DESCRIZIONE DELL’AZIENDA
ANALISI DEL MERCATO E DELLA CONCORRENZA
IL PROGETTO DI INVESTIMENTO
ALLEGATI
IL PIANO ECONOMICO FINANZIARIO
A completamento della parte descrittiva, è possibile aggiungere la parte numerica con la proiezione di bilanci a 5 anni (Stato Patrimoniale, Conto Economico, Rendiconto finanziario, Indici di bilancio) utilizzando il tool:
La preventiva analisi di fattibilità di una nuova impresa comporta la costruzione di un dettagliato business plan nella sua parte descrittiva.
Il documento BUSINESS PLAN – Parte descrittiva (file Word), è un analitico percorso guidato, attraverso il quale l’aspirante imprenditore, o il suo consulente aziendale, può elaborare la parte descrittiva del piano d’impresa, senza tralasciare alcun aspetto legato all’avvio della nuova attività.
Il contenuto è costituito sia da descrizioni libere che da tabelle già preimpostate e da compilare.
Il redattore del documento è inoltre guidato da specifiche AREE TUTOR che hanno la funzione di guida circa gli argomenti da trattare all’interno di ogni paragrafo.
Inoltre nel documento è possibile inserire oltre che immagini, anche grafici elaborati dai software della parte numerica:
Il documento è in formato WORD e può essere facilmente personalizzato nella formattazione e impaginazione ed è corredato da una copertina da personalizzare e da un indice suddiviso in capitoli e paragrafi.
Il contenuto del Business plan parte descrittiva è il seguente:
L'IDEA D'IMPRESA
Il progetto imprenditoriale
I soggetti proponenti
Il prodotto/servizio
Il target
L'AMBIENTE COMPETITIVO
L'analisi del mercato
Il mercato di riferimento
Punti di forza e punti di debolezza
LE STRATEGIE
Strategie di prodotto
Strategie di prezzo
Strategie di promozione
Strategie di distribuzione
L'AZIENDA
Localizzazione
Fornitori e partner
Gli investimenti
Il ciclo produttivo
Le risorse umane
La forma giuridica e le autorizzazioni
Per l’elaborazione dei bilanci previsionali, è possibile utilizzare, dello stesso autore, i seguenti fogli di calcolo:
Il controllo di gestione nelle imprese alberghiere; eBook in pdf di 121 pagine.
Aspetti peculiari e strumenti di controllo nel settore alberghiero
L’albergo è un'impresa ricettiva che fornisce un alloggio previo pagamento, utilizzato solitamente per soggiorni di breve durata e specialmente dai turisti.
In senso molto più stretto l’impresa alberghiera può essere definita come un complesso di beni, persone e servizi organizzati per erogare prestazioni ricettive in uno o più stabili.
Le imprese alberghiere per fornire un prodotto turistico globale in grado di soddisfare in maniera competitiva le differenziate esigenze della clientela, sono caratterizzate al loro interno dalla presenza di numerose aree funzionali semplici e complesse e comunque tra loro complementari.
Pertanto, al pari di ogni impresa, anche le strutture alberghiere sono realtà, il cui livello è influenzato da numerose variabili, quali ad esempio: la dimensione, la struttura amministrativa, le modalità erogazione dei servizi, la collocazione geografica, la varietà dei servizi, nonché la tipologia di clientela.
Tutte le tipologie di imprese sono realtà complesse ed il grado di complessità può dipendere da svariati fattori: livello dimensionale, assetto della governance, tipologia di processo produttivo o di erogazione del servizio, mercato di sbocco, settore in cui si compere, eccetera.
Il caso dell’impresa alberghiera rispecchia pienamente questo mix di situazioni quali influenza della zona di ubicazione, tipologie di canali distributivi, livello dimensionale, categoria, appartenenza o meno ad un gruppo. Ma è soprattutto, la moltitudine di servizi erogati, dal servizio base di alloggio a quelli di ristorazione, wellness, mice, ecc., che rendono l’impresa alberghiera una struttura multiservizio, una realtà industriale complessa e multidivisionale.
Da qui sempre più frequentemente sorge la necessità di un monitoraggio attento sia della contribuzione complessiva che delle marginalità di ogni singola unità di business.
All’interno di questo contesto, il controllo della gestione diventa, quindi, un punto fondamentale per una corretta valutazione dell’andamento dell’attività d’impresa e per la definizione e programmazione delle decisioni da assumere.
Ogni forma di controllo per essere efficace deve porsi obiettivi ed ottenere risultati. Essa non può essere fine a sé stessa ma deve permettere di anticipare eventi ed accadimenti, produrre miglioramenti e permettere azioni correttive.
Le attività di controllo debbono anche essere efficienti e quindi tempestive, direi quasi immediate. A poco servirebbe intervenire in modo tardivo seppur mirato e preciso.
Poiché l’attività svolta deve essere economicamente sostenibile, l’impianto e la gestione di un sistema di controllo, che certamente hanno un costo, devono determinare maggiori marginalità (utili) o risparmi di costo tali da giustificarne con sufficiente margine l’esistenza.
Gli strumenti del controllo di gestione sono il budget, ovvero un sistema più o meno articolato, complesso e integrato di previsione e la contabilità analitica, cioè un sistema di rilevazioni consuntive più dettagliate con più informazioni rispetto alla contabilità generale.
Qual è il momento migliore per strutturare un sistema di controllo di gestione? il controllo di gestione non è un salvagente, ma un metodo di navigazione.
Questa metafora serve a evidenziare l’idea che la programmazione del viaggio andrebbe fatta prima di lasciare il porto, e non quando si perde l’orientamento.
Ovviamente, non bisogna mai dimenticarsi che prima un’azienda implementa il proprio sistema decisionale e prima acquisirà un maggior controllo sul proprio destino futuro
L’obiettivo di questo lavoro, previa una premessa sulla tecnica ed i contenuti del controllo di gestione è, quindi, quello di sviluppare un semplice approccio metodologico ad una attività di controllo di gestione all’interno delle imprese alberghiere che consenta al management di attuare coerenti azioni di pianificazione passando attraverso una chiara lettura dei dati gestionali.
Ronald Harry Coase, economista inglese, ha scritto “Tortura abbastanza a lungo i dati e confesseranno qualunque cosa”
1. Il controllo di gestione.
1.1 Definizione.
1.2 Scopo del controllo.
1.3 Oggetto del Controllo.
1.4 Schema del controllo.
1.5 Unità di Controllo.
1.6 Tempistiche del Controllo.
1.7 Processo necessario.
1.8 Utilità e Fasi
2. La contabilità analitica.
2.1 Definizione.
2.2 Oggetto e Finalità.
2.3 Valori della contabilità analitica.
2.4 Classificazione dei costi
2.4.1 Speciali e Comuni
2.4.2 Variabili e Fissi
2.4.3 Discrezionali e non discrezionali
2.4.4 Effettivi, Ipotetici e Figurativi
2.5 Configurazioni di costo.
2.5.1 Direct Cost
2.5.2 Full cost
2.5.3 Costo complessivo.
2.5.4 Costo economico tecnico.
2.6 Procedure di rilevazione.
2.6.1 Sistema A.B.C.
2.6.2 Cost Driver
2.6.3 Sviluppo del processo di un sistema ABC.
2.6.4 Considerazioni sul metodo ABC.
3. Il budget economico.
3.1 Aspetti generali e definizione di budget
3.2 Processo di formazione.
3.3 Consigli per redigere un budget aziendale efficace.
4. Caratteristiche dell’impresa alberghiera.
4.1 Rigidità dell’offerta.
4.2 Problematiche gestionali dei servizi alberghieri
4.3 Struttura dei costi
4.4 Articolazione in reparti o Aree di Affari
4.4.1 Il servizio di ricevimento (reception)
4.4.2 Il servizio governante e pulizia (housekeeping)
4.4.3 Le aree funzionali: “non service departments”
4.4.4 Il servizio ristorante e bar-breakfast
4.5 Il Pricing Alberghiero.
5. Il controllo di gestione nell’impresa alberghiera.
5.1 Premessa.
5.2 Fase 1: programmazione.
5.3 Fase 2: Redazione del budget
5.4 Fase 3: Misurazione e reporting.
5.5 Fase 4: Valutazione dei risultati
6. Il budget per l’impresa alberghiera.
6.1 l’importanza di fare un budget
6.2 Costruzione del budget
6.2.1 Budget Ricavi
6.2.2 Budget dei Costi
6.2.3 Determinazione della Room cost
6.2.4 il Budget finanziario.
7. Gli indici della contabilità analitica.
7.1 Definizione.
7.2 Margine operativo Lordo.
7.3 EBITDA.
7.4 Utile lordo.
7.5 Utile Netto.
7.6 G.O.P. Gross Operating Profit
8. Break even analysis dell’impresa alberghiera.
8.1 Break Even Point: definizioni
8.2 Applicazione Break Even al Controllo di Gestione.
9. Strumenti operativi: il modello U.S.A.L.I.
9.1 Introduzione al modello.
9.2 Scopi e finalità.
9.3 Applicazione del modello.
9.3.1 La definizione dei centri di responsabilità.
9.3.2 L'imputazione dei ricavi e dei costi ai centri
9.3.3 Peculiarità del centro operativo “Camere”
9.4 Vantaggi del modello.
9.5 Impostazione del Budget
9.6 Controllo di Gestione.
9.7 Esempio Modelli di report
10. Indicatori di performance.
10.1 Kpi - Definizione.
10.2 Tasso di occupazione OCC.
10.3 Ricavo medio per camera ADR.
10.4 Ricavo medio per camera disponibile REVPAR.
10.5 GOPPAR.
10.6 RSE Efficienza delle vendite.
10.7 REVPAC.
10.8 REVPOR.
10.9 COSTPAR.
10.10 Altri indici
11. Cenni sul controllo di gestione sul food & beverage.
12. Controllo di gestione: il report finale.
13. Profit management-efficienza-performance.
13.1 Significato di Profit Management
13.2 Efficienza del Profit Management
13.3 Vantaggi del Profit Management
13.4 Ricerca della migliore performance.
Conclusioni
Bibliografia.
eBook di 183 pagine in pdf sull'analisi di bilancio per la gestione efficiente delle imprese
L'ebook vuole offrire una visione dell’analisi economica, patrimoniale e finanziaria delle imprese definendo il contesto dell’attività di impresa, le minacce al business, i vari tipi di squilibri economici e patrimoniali e il deficit economico e patrimoniale e la differenza tra i due concetti. L’incertezza economica causata dalla pandemia e ora dalla crisi Ucraina obbliga le imprese a fare uno sforzo di pianificazione e di previsione degli scenari futuri.
L’analisi di bilancio prospettica e lo studio del posizionamento competitivo diventano armi indispensabili per stare in modo efficiente sul mercato. Allo stesso tempo l’analisi storica delle performance permette al management di poter intervenire tempestivamente sulla gestione strategica dell’impresa e sul modello di business. La scelta è quella di fornire degli spunti su alcune tematiche, trovando difficile poter approfondire ogni campo dell’analisi economica in un documento che si propone comunque lo scopo di essere di facile e immediata lettura. Quindi si è preferito segnalare gli aspetti ritenuti rilevanti e suggerire delle riflessioni ponendo l’accento sulle tematiche più controverse.
L’analisi del presente lavoro vuole condurre manager e professionisti ad una attenta lettura dei dati aziendali al fine di poter intercettare la crisi di impresa prima che questa diventi insolvenza, mentre per le imprese in fase di sviluppo e crescita accendere l’attenzione su tematiche importanti nella costruzione del business plan, nella gestione del rischio e dell’efficienza.
Saranno trattati sia modelli di analisi di bilancio per indici e flussi sia modelli economici di gestione delle imprese con riferimento alle tecniche di produzione da un punto di vista microeconomico.
La gestione e la massimizzazione dei risultati, l’attività di ricerca e sviluppo e la gestione strategica dell’impresa.
Da un punto di vista temporale viene affrontata sia l’analisi storica che quella prospettica, ricordando che l’analisi prospettica è basata su previsioni che spesso sono legate ad eventi esogeni e quindi sconta l’incertezza di cui l’ambiente economico, sia a livello micro che macro, è caratterizzato.
Il testo contiene osservazioni utili per comprendere ed evitare errori nell’analisi di bilancio e nella costruzione del budget. È doveroso fare subito una precisazione, soffermandosi sulla la differenza tra squilibri e deficit. Le norme recenti in tema di crisi di impresa, ad esempio, parlano sempre di squilibri; l’articolo 2 del D.Lgs. 14/2019 così recita: la crisi è lo stato di squilibrio economico-finanziario che rende probabile l'insolvenza del debitore, e che per le imprese si manifesta come inadeguatezza dei flussi di cassa prospettici a far fronte regolarmente alle obbligazioni pianificate.
Anche il D.L. 118/2021, la riforma della crisi di impresa attuata dal governo Draghi, all’articolo 2 nel definire il percorso di uscita dalla crisi di impresa dice: l'imprenditore commerciale e agricolo che si trova in condizioni di squilibrio patrimoniale o economico-finanziario che ne rendono probabile la crisi o l'insolvenza, può chiedere al segretario generale della camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura nel cui ambito territoriale si trova la sede legale dell'impresa la nomina di un esperto indipendente quando risulta ragionevolmente perseguibile il risanamento dell'impresa.
Il fatto che il legislatore ha ritenuto opportuno usare il termine squilibrio e non deficit ha una sua ragione;
lo squilibrio è essenzialmente momentaneo;
anche il deficit può esserlo, ma il deficit fa presupporre una situazione di eccedenza o avanzo (o meglio di disavanzo o avanzo negativo) di un valore rispetto ad un altro.
Premesse
1. Il concetto di deficit e la differenza con gli squilibri
1.1 Le possibili definizioni di deficit
1.2 Il deficit patrimoniale
1.3 Il deficit finanziario e le differenze con gli squilibri finanziari
1.4 Il deficit economico e le differenze con gli squilibri economici
1.5 La gestione degli squilibri economici e patrimoniali-finanziari
2. L’analisi di bilancio le fonti e le riclassificazioni dei bilanci
2.1 Le fonti: il bilancio e le altre informazioni
2.2 La Riclassificazione del bilancio per l’analisi
2.3 La riclassificazione del conto economico
2.3 Il costo del venduto
2.4 La riclassificazione dello stato patrimoniale
3. La gestione dell’impresa e l’analisi di bilancio per indicatori
3.1 Cos’è l’impresa
3.2 Un indicatore di efficienza economico: la leva operativa
3.3 La gestione degli investimenti e l’indebitamento
3.3.1 Il livello di indebitamento ottimale
3.3.2 Il rapporto tra indebitamento e costo del capitale
3.4 Analisi del MOL
4. Le diverse tipologie di analisi e di indicatori
4.1 Gli indicatori complessi e l’analisi per indici
4.2 Gli indici economici e la relazione tra ROI e ROE e ROS
4.3 Il ROE e la leva finanziaria
4.4 Lo studio del conto economico e il punto di equilibrio: il BEP
4.5 Gli indici di efficienza produttiva
4.6 Gli indici patrimoniali
4.7 Gli indici finanziari
4.8 Il DSCR: la sostenibilità del debito finanziario
4.9 L’analisi dei flussi finanziari
4.10 Il limite dell’analisi prospettica
5. L’analisi dei costi dell’impresa
5.1 La natura dei costi: definizioni ed esempi di costi fissi e variabili
5.2 L’imputazione dei costi il direct costing e il full costing
5.3 La determinazione del prezzo di vendita: il metodo del cost Plus
6. L’autofinanziamento, il capitale autogenerato e rigenerato
7. La ricerca empirica e i dati in tema di analisi di bilancio
7.1 La creazione del valore
8. Le linee guida dell’EBA del giugno 2021 per gli intermediari
8.1 Prestiti a microimprese e piccole imprese
8.2 Uso eccessivo della leva finanziaria
8.3 La finanza di progetto
8.4 La revisione dei prestiti
9. La produttività, una misura per lo sviluppo delle imprese
Conclusioni
Appendice al testo ...................................................................................................................... 145
La nuova PFN ................................................................................................................................ 145
Le nuove norme di default “bancarie” attive dal 1.1.2021 .................................................................. 148
Riflessioni sull’indicatore della crisi di impresa introdotto dal D.L. 118/2021 ........................................ 152
Appendice matematica ............................................................................................................... 157
Tool Excel per un calcolo rapido della POSIZIONE FINANZIARIA NETTA in tutte le sue diverse configurazioni e per la riclassificazione funzionale del bilancio.
Dopo aver inserito gli ultimi tre bilanci (o la situazione contabile infrannuale), il sistema procede a calcolare:
La PFN è uno degli indicatori di cui è richiesta l’esposizione all’interno della Relazione sulla gestione di cui all’art. 2428 c.c.