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Strumenti alternativi di finanziamento per le piccole imprese e le persone fisiche (equity crowdfunding, social lending, microcredito), Ebook in pdf di 195 pagine.
Aggiornato al D.L. 73 del 2021 con le agevolazioni fiscali per chi investe in start-up e PMI innovative anche con l’equity crowdfunding ed alla Legge di Bilancio 2022 (L.234 del 2021) che ha riformato il microcredito.
Questo e-book tratta la disciplina dei tre canali alternativi di finanziamento denominati “equity crowdfunding”, “social lending” (o “lending crowdfunding” o “prestito tra privati tramite Internet” o P2P) e “microcredito” che, nati all’estero, da alcuni anni stanno prendendo piede anche nel nostro paese. Essi sono alternativi, ovviamente, al finanziamento bancario.
Sia l’equity che il lending crowdfunding sono due attività di investimento per chi versa i propri risparmi (di solito una piccola parte di essi) alla società che offre di partecipare al proprio capitale sociale attraverso un portale o direttamente al gestore del portale che poi lo impiegherà per concedere prestiti. Inoltre il primo è più rischioso del secondo, perché con esso si diventa soci di una sola società che cerca di aumentare il proprio capitale sociale, mentre col secondo si diventa creditori di una pluralità di soggetti a cui vengono erogati i prestiti dato che i portali non possono prestare tutto ciò che un risparmiatore versa loro ad un solo soggetto, ma devono ripartire, cioè suddividere il rischio che questo corre.
Avvertiamo che in questo e-book non tratteremo la tipologia di crowdfunding c.d., “donation / reward”, cioè “donazione / ricompensa”, né le forme di crowdfunding di finanziamento collettivo civico, vale a dire quelle che hanno per scopo il finanziamento di progetti di utilità pubblica, promossi da enti pubblici di solito locali (in primo luogo i Comuni) e gestiti da portali di crowdfunding di proprietà privata. Questa seconda categoria è, ancora, di dimensioni piuttosto contenute, mentre la prima, che è di maggiore importanza, può essere utilizzata per finanziare anche piccolissime iniziative imprenditoriali, oltre che, in maggioranza, attività - progetti senza scopo di lucro. Essa è fondata su donazioni pure, che non hanno contropartite di alcun genere, né agevolazioni fiscali, ma solo delle ricompense decise dal beneficiario e di valore soltanto simbolico o quasi.
Infine, per quanto riguarda il microcredito vengono esaminate, col taglio più operativo possibile, le norme di legge primarie, contenute negli articoli 111 – 113 del Testo Unico Bancario (Decreto Legislativo n° 385 del 1993), così come riformati dai Decreti Legislativi n° 141 del 2010 e n° 169 del 2014 e dal comma 914 dell’articolo 1° della Legge n° 234 del 2021 (la Legge di bilancio per il 2022), e le norme di attuazione riportate nel Decreto del Ministero dell’Economia n° 176 del 2014.
Sempre del microcredito vengono analizzate le tipologie di esso previste dalla legge:
Conclude questa parte dell’e-book l’esposizione dell’art. 111-bis del Testo Unico Bancario introdotto dal comma 51 dell’articolo 1° della Legge n° 232 del 2016 (Legge di stabilità per il 2017) che ha introdotto la nuova figura degli “operatori bancari di finanza etica e sostenibile” che sono banche normali e non operatori di microcredito.
Questo e-book è aggiornato soprattutto alla riforma del 2019 del Regolamento CONSOB n° 18592 del 2013 derivante dall’importante Delibera n° 21110 che ha esteso, con alcuni limiti impliciti, la possibilità di raccogliere capitale di debito tramite i portali di equity crowdfunding anche alle Piccole e medie imprese – PMI costituite in forma di società di persone ed ha, soprattutto, differenziato la disciplina delle offerte di sottoscrizione di strumenti finanziari effettuata per mezzo dei portali di equity crowdfunding fra quelle relative a titoli rappresentativi del capitale di rischio (capitale sociale) di PMI e quelle relative a titoli rappresentativi di capitale di debito, cioè, sostanzialmente, obbligazioni. Ulteriori modifiche al regolamento citato sono state apportate dalla Delibera CONSOB n° 21259 del 2020.
In esso, inoltre, viene affrontato il complesso e spinoso problema delle clausole statutarie che possono essere utilizzate per mantenere il controllo della società che lancia un’offerta di equity crowdfunding e quindi fa entrare nuovi soci che non possono essere trattati come donatori ad un ente senza scopo di lucro ma, appunto, come soci a cui vanno riconosciuti dei diritti di partecipazione e patrimoniali. Se no, tanto vale utilizzare un’offerta di equity crowdfunding per raccogliere capitale di debito (i cui sottoscrittori, comunque, hanno dei diritti).
Va inoltre ricordato che il Dlgs 117/2017 sulla riforma degli enti del terzo settore detta, al suo art. 78, la disciplina fiscale del social lending (o lending crowdfunding) finalizzato alla raccolta di fondi per le attività di interesse generale senza scopo di lucro previste dall’art. 5 dello stesso decreto che possono essere gestite degli enti del terzo settore (ETS), incluse le imprese e le cooperative sociali.
Infine, la Legge n° 178 del 2020 (Legge di bilancio per il 2021) ha introdotto alcune novità riguardanti il microcredito e gli operatori di finanza mutualistica e solidale e i Decreti-Legge n° 34 del 2020 (“Decreto rilancio”) e n° 73 del 2021 (“Decreto sostegni-bis”) hanno introdotto alcune agevolazioni fiscali per chi investe in start-up e PMI innovative anche attraverso offerte gestite da portali di equity crowdfunding.
Chiude il testo un’appendice legislativa che contiene le norme di legge e quelle regolamentari di attuazione sugli argomenti in esso trattati.
Premessa: a cosa servono l’equity crowdfunding, il social lending (o lending crowdfunding) e il microcredito?
1. L’equity crowdfunding: la sua disciplina legislativa negli articoli 50-quinquies, 100-ter e 101 del Testo Unico della Finanza (Dlgs 58/1998): i gestori dei portali e il Registro di essi
1.1 Cos’è l’equity crowdfunding (raccolta di capitale di rischio per mezzo di portali on line
1.2 Le norme di legge sull’equity crowdfunding e i soggetti che possono gestire i portali specializzati in esso
1.3 I requisiti per l’iscrizione nel registro dei portali di equity crowdfunding
1.4 Il procedimento di iscrizione nel registro e l’avvio dell’attività
2. Le imprese che possono raccogliere capitali attraverso i portali specializzati nell’attività di equity crowdfunding
3. Le offerte per la raccolta di capitali effettuate attraverso i portali specializzati nell’equity crowdfunding
3.1 Le offerte al pubblico per la raccolta di capitali di PMI effettuate per mezzo di portali di equity crowdfunding in generale
3.2 L’equity crowdfunding per la Società a responsabilità limitata.
3.3 La pubblicità e il documento di presentazione di una offerta al pubblico di equity crowdfunding.
3.4 Lo svolgimento di una offerta al pubblico di equity crowdfunding: i requisiti delle offerte sul portale e le modalità di perfezionamento dell’offerta.
3.5 Lo svolgimento di una offerta al pubblico di equity crowdfunding: la costituzione della provvista e il diritto di revoca dell’adesione.
3.6 Le clausole statutarie che possono essere utilizzate per mantenere il controllo di una società che intende lanciare una offerta al pubblico di equity crowdfunding.
3.7 Le agevolazioni fiscali di cui può beneficiare chi investe in start-up o PMI innovative attraverso le offerte gestite da portali di equity crowdfunding.
3.7.1 Le agevolazioni fiscali per le persone fisiche che investono in start-up o PMI innovative previste dagli artt. 29 e 29-bis del DL 179/2012.
3.7.2 L’esenzione dall’IRPEF delle plusvalenze ottenute mediante cessione di partecipazioni al capitale di start-up o di PMI innovative previste dall’art. 14 del Decreto-Legge 73/2021.
4. Gli obblighi e le procedure relativi alla gestione dei portali di equity crowdfunding
4.1 Gli obblighi dei gestori dei portali in generale e quelli nei confronti degli investitori che aderiscono alle offerte
4.2 Gli obblighi informativi dei gestori dei portali di equity crowdfunding
4.3 Gli obblighi relativi alla gestione delle adesioni alle offerte e le procedure interne di segnalazione delle violazioni delle norme di legge e del Regolamento.
4.4 Gli obblighi di comunicazione alla CONSOB. I provvedimenti cautelari e le sanzioni.
5. La disciplina del social lending o lending crowdfunding ed i soggetti che possono esercitare tale attività dopo il Codice del terzo settore (Dlgs 117/2017)
6. Il Decreto del Ministero dell’Economia n° 176 del 2014 che ha dato attuazione all’art. 111 del Testo Unico Bancario (TUB) sul microcredito 5
7. Il microcredito per lo sviluppo di attività imprenditoriali
8. Il microcredito per l’inclusione sociale e finanziaria di persone fisiche
9. I requisiti per l’iscrizione nell’elenco degli operatori di microcredito
10. Gli operatori di microcredito senza fine di lucro non iscritti nell’elenco
11. Gli operatori di finanza mutualistica e solidale: le nuove MAG (“Mutue di autogestione”)
12. Gli operatori bancari di finanza etica e sostenibile
Appendice normativa
1. Decreto Legislativo n° 58 del 1998 (Testo Unico della Finanza): articoli 4-undecies, 50-quinquies, 100-ter, 101, 127-quinquies, 127-sexies, 145 e 190-quater
2. Regolamento CONSOB adottato con Delibera n° 18592 del 2013 e riformato con varie delibere, fino alla Delibera n° 21259 del 2020 (Regolamento sull’equity crowdfunding)
Allegato 1. Istruzioni per la presentazione della domanda di autorizzazione per l’iscrizione nel registro dei gestori e per la comunicazione ai fini dell’annotazione nella sezione speciale
Allegato 2. Relazione sull’attività d’impresa e sulla struttura organizzativa
Allegato 3. Informazioni sulla singola offerta
3. CODICE CIVILE: articoli 1373, 2351, 2412, 2437, 2467, 2468, 2470, 2473, 2479, 2479-bis, 2483 e 2526.
4. Decreto-Legge n° 179 del 2012 (Start-up innovative): articoli 25, 26, 29 e 29-bis
5. Decreto Legislativo n° 385 del 1993 (Testo Unico Bancario): articoli 111 – 113
6. DECRETO DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE del 17 ottobre 2014, n. 176: “Disciplina del microcredito”
7. Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 24 Dicembre 2014: articolo 4-bis
8. Decreto legislativo n° 117 del 2017: “Codice del terzo settore”
9. Decreto-Legge n° 34 del 2019 (decreto “crescita”)
10. Decreto del Ministero dello sviluppo economico del 28 dicembre 2020: Agevolazioni “de minimis” per chi investe nelle start-up e nelle PMI innovative.
11. Decreto-Legge 73/2021 (“Decreto sostegni – bis”) (articolo 14).
Utile foglio Excel per la simulazione di calcolo del merito creditizio per i soggetti beneficiari del Fondo di Garanzia attraverso il modello di valutazione di cui alla Parte VI, paragrafo M, delle vigenti Disposizioni Operative del Fondo approvate con decreto del Ministro dello sviluppo economico, sentito il Ministro dell’economia e delle finanze, del 7 dicembre 2016, pubblicate nella Gazzetta Ufficiale n. 135 del 13 giugno 2017 ed entrate in vigore in data 14 giugno 2017 (di seguito “Disposizioni Operative”).
"Carica automaticamente i dati di bilancio da file Excel XBRL".
La procedura di importazione è molto semplice: avviato l'applicativo bisogna andare nella scheda SCORE ECONOMICO FINANZIARIO, cliccare sul pulsante "CARICA DA XBRL.
Apparentemente carica solo una quindicina di valori, ma in realtà si tiene in memoria tutto il bilancio dell'anno caricato e dell'anno precedente (cosa notevole per altri utilizzi).
Consulta il documento sulle specifiche tecniche di MedioCredito Centrale
Il file richiede l’inserimento dei seguenti dati:
Il modello di calcolo restituirà immediatamente la classe di valutazione del rischio e la probabilità di inadempimento, secondo la matrice di integrazione dei moduli economico-finanziario e andamentale.
REQUISITI
Il foglio di calcolo è progettato per funzionare con Microsoft® Excel® dalla versione 2007 in poi.
Per il corretto funzionamento del foglio di calcolo è necessario che le Macro siano abilitate.
DISCLAIMER
Benché conforme alle "Specifiche tecniche per il calcolo della probabilità di inadempimento ai sensi del nuovo modello di valutazione del Fondo", il software non ha carattere di ufficialità e non sostituisce le procedure predisposte dal Ministero. I calcoli sviluppati dall’applicativo hanno valenza teorica e non tengono conto di situazioni soggettive o particolari che ne potrebbero influenzare i risultati.
L’applicativo esegue il calcolo dei debiti rilevanti per i Creditori Pubblici Qualificati e della verifica delle cause ostative alle Misure Premiali, ai sensi degli artt. 15 e 24 del d. lgs. 14/2019 (Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza).
Le informazioni richieste dal foglio sono:
Per ciascuno degli eventi considerati vengono calcolate le soglie assolute e relative di rilevanza, e viene prodotto un commento che indica le conseguenze della rilevanza/non rilevanza dei debiti e della presenza/assenza di cause ostative alle misure premiali.
REQUISITI
Il foglio di calcolo è progettato per funzionare con Microsoft® Excel® dalla versione 2007 in poi; per il corretto funzionamento del foglio di calcolo è necessario che le Macro siano abilitate.
Il Foglio di lavoro in excel PARTITA DOPPIA - 4: "Superbonus e contributi pubblici" è una raccolta sistematica di 137 scritture in partita doppia organizzate in 14 schede, numerosi schemi di bilancio, tabelle di calcolo e conti di mastro, che analizzano nel dettaglio le rilevazioni contabili relative ad ognuna delle agevolazioni cui le imprese sono destinatarie, con numerosi esempi esplicativi e casi pratici.
Si tratta del completamento naturale del software PARTITA DOPPIA - 1: "Scritture di esercizio" e PARTITA DOPPIA - 2: "Scritture di assestamento, chiusura e riapertura", Partita Doppia 3: Casi pratici, dello stesso autore.
La crisi causata dal COVID-19 ha comportato per le Istituzioni centrali la promulgazione di numerosi interventi legislativi con lo scopo di aiutare finanziariamente le aziende in tale delicato periodo.
Agli aiuti dello Stato per le imprese (D.L. Rilancio n. 34/2020, D.L. Agosto n. 104/2020, Decreto Sostegni n. 137/2020, Decreto Sostegni bis n. 149/2020, Decreto Natale n. 149/2020) si sono aggiunti numerosi provvedimenti a livello di Enti locali e Camere di commercio.
Grazie a tali interventi legislativi le imprese sono destinatarie di contributi pubblici a vario titolo, crediti d’imposta, bonus fiscali e da ultimo il cosiddetto “Superbonus”.
Le schede contenute nel tool analizzano nel dettaglio le rilevazioni contabili relative ad ognuna delle agevolazioni cui le imprese sono destinatarie, con numerosi esempi esplicativi e casi pratici.
Per la disanima delle rilevazioni contabili del Superbonus, si è fatto riferimento alla “Comunicazione sulle modalità di contabilizzazione dei bonus fiscali” emanato dall’OIC – Organismo italiano di Contabilità.
A supporto delle schede e al fine di valutare il Credito fiscale derivante dal Superbonus con il “criterio del costo ammortizzato” in quanto detraibile in 5 anni, è presente all'interno del tool il foglio CALCOLO DEL COSTO AMMORTIZZATO
Le schede sono di sola consultazione e possono essere comodamente stampate utilizzano la normale funzione “Stampa” di Excel.:
Il tool è indispensabile per l’addetto alla contabilità in uffici amministrativi di aziende o studi commerciali e di consulenza, semplice da consultare grazie alle pratiche schede stampabili dedicate ai singoli argomenti.
NOTE: Richiede Excel 97 per Windows o superiori.
L’articolo 32 del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, riconosce un credito d’imposta in misura pari al 30% delle spese sostenute nei mesi di giugno, luglio e agosto 2021 per:
fino ad un massimo di 60 mila euro per ciascun beneficiario.
Il credito d’imposta per la sanificazione è utilizzabile nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di sostenimento della spesa ovvero in compensazione tramite modello F24.
Con il Provvedimento dell'Agenzia delle Entrate del 15.07.2021 n. 191910 sono stati defniti criteri e modalità di applicazione e fruizione del credito d’imposta per la sanificazione e l’acquisto dei dispositivi di protezione, nonchè il modello con le relative istruzioni.
Il presente modello deve essere utilizzato per comunicare all’Agenzia delle entrate l’ammontare delle spese che danno diritto al credito d’imposta per la sanificazione, al fine di consentire l’individuazione della quota effettivamente fruibile dello stesso, in proporzione alle risorse disponibili.
La comunicazione è presentata dal 4 ottobre al 4 novembre 2021 all’Agenzia delle entrate, in via telematica, direttamente dal beneficiario o tramite un intermediario.
In allegato:
Nella presente circolare una carrellata delle principali novità fiscali e del lavoro del cd. Decreto “Sostegni” riguardanti le misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all'emergenza da COVID-19.
Decreto-legge n. 41 del 22 marzo 2021 pubblicato in G.U. Serie Generale n.70 del 22.03.2021.
"Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all'emergenza da COVID-19".
La Circolare fa parte dell'Abbonamento Circolare Settimanale dello Studio, la circolare dedicata alla clientela dello studio, in formato word, che tratta le novità del momento, soprattutto fiscali, le scadenze e gli adempimenti.
Il testo vuole essere un manuale di riferimento per tutti coloro che operano nel settore del non profit e del mondo cooperativo che si trovano nella necessità di comprendere il nuovo quadro giuridico di riferimento e delle opportunità di finanziamento per associazioni, fondazioni, altri soggetti ed imprese cooperative.
La prima parte del testo definisce tutte le forma giuridiche nelle quali una attività no profit può organizzarsi secondo quanto previsto dal Codice Civile e da leggi speciali, nonché secondo il nuovo Codice del Terzo Settore.
La seconda parte fornisce un quadro aggiornato sulla programmazione europea passando in rassegna tutti i programmi UE che possono essere accessibili ad enti non profit.
La terza parte invece, partendo dalle agevolazioni specifiche per gli Enti del Terzo Settore, offre una panoramica sugli strumenti finanziari pubblici, suddivisi per settore di competenza (cultura, sociale, sport, etc.) e privati nazionali dedicati agli enti non profit e del terzo settore.
Il tutto completato da riferimenti normativi e sitografia.
PREMESSA
CAPITOLO 1 - IL PANORAMA DEGLI ENTI NON PROFIT IN ITALIA
1.1. Introduzione
1.2. Logica economica del non profit. Il terzo settore
1.3. Imprenditorialità del non profit
1.3.1 Assetto aziendale del non profit
1.3.2 Impresa sociale
1.3.3 Le start up
1.4. L’associazionismo non profit
1.4.1 Il volontariato
1.4.2 Le organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus)
1.4.3 Le cooperative sociali
1.4.4 Le fondazioni
1.4.5 Le Società operaie di mutuo soccorso
1.4.6 Le organizzazioni non governative (ONG)
1.5. Le organizzazioni profit
1.5.1 Le cooperative
CAPITOLO 2 - LA RIFORMA DEGLI ENTI DEL TERZO SETTORE
2.1 La legge delega
2.2 L’attuazione della delega
2.3 Gli Enti del Terzo Settore (ETS)
2.4 Il regime transitorio
2.5. La personalità giuridica degli Enti del Terzo Settore
2.6 Le agevolazioni per gli Enti del Terzo Settore e le norme comunitarie
2.7 Agevolazioni fiscali ed aiuti de minimis
2.8 Obblighi di pubblicità e trasparenza
CAPITOLO 3 – I FINANZIAMENTI DIRETTI EUROPEI PER IL NON PROFIT
3.1 Commissione Europea e innovazione sociale
3.2 I principali finanziamento diretti UE per il no profit
3.3 Ricerca e innovazione
3.3.1 Horizon 2020
3.4 Ambiente e azione per il clima
3.4.1 LIFE
3.5 Sviluppo e cooperazione internazionale
3.6 Gli Strumenti di Finanziamento
3.6.1 Strumento europeo per la democrazia e i diritti umani (EIDHR)
3.6.2 Strumento che contribuisce alla stabilità e alla pace (IcSP)
3.6.3 Strumento di partenariato (PI)
3.6.4 Strumento per la cooperazione in materia di sicurezza nucleare (INSC)
3.6.5 Development Cooperation Instrument (DCI)
3.6.6 Programma Pan-Africano
3.6.7 Fondo europeo di sviluppo (FES)
3.6.8 Strumento per l’assistenza alla preadesione
3.6.9 Politica europea di vicinato (ENP)
3.6.10 Strumento per la Groenlandia
3.7 Agenzia esecutiva per i consumatori, la salute, l’agricoltura e l’alimentazione (Chafea)
3.7.1 Programma per la salute dell’UE
3.7.2 Una migliore formazione per un’iniziativa alimentare più sicura (BTSF)
3.7.3 Programma di promozione dei prodotti agricoli
3.8 DG Giustizia e consumatori
3.8.1 Programma Giustizia.
3.8.2 Programma diritti, uguaglianza e cittadinanza.
3.8.3 Programma per i consumatori
3.9 Migrazione e affari interni
3.9.1 Fondo Asilo, migrazione e integrazione (AMIF)
3.9.2 Fondo sicurezza interna
3.9.3 Programma Europa per i cittadini
3.10 Occupazione, affari sociali e inclusione
3.10.1 Programma dell’UE per l’occupazione e l’innovazione sociale (EaSI)
3.10.2 Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG)
3.10.3 Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD)
3.11 Istruzione, cultura, gioventù, lingue e sport.
3.11.1 Europa Creativa.
3.11.2 Erasmus+..
CAPITOLO 4 – LA SCRITTURA DEL PROGETTO EUROPEO.
4.1 L’idea progettuale.
4.2 I principi base. 122
4.3 Il partenariato europeo. 123
4.4 La ricerca dei partner. 123
CAPITOLO 5 – FONDI STRUTTURALI E DI INVESTIMENTO EUROPEI PER L’INNOVAZIONE SOCIALE
5.1 Gli obiettivi sociali di Europa 2020.. 126
5.2 I fondi di investimento collettivo per l’imprenditoria sociale (EuSEF) 128
5.3 La politica di coesione. 130
5.4 I fondi strutturali e di investimento. 131
5.4.1 Fondo Sociale Europeo (FSE) 132
5.4.2 Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) 133
CAPITOLO 6 – COOPERAZIONE TERRITORIALE EUROPEA. 136
6.1 Programmi di Cooperazione Territoriale Europea. 136
6.2 Programmi di cooperazione transfrontaliera (Italia) 137
6.2.1 Italia-Francia Marittimo. 137
6.2.2 Italia-Francia Alcotra. 139
6.2.3 Italia-Svizzera. 140
6.2.4 Italia-Austria. 143
6.2.5 Italia-Slovenia. 144
6.2.6 Italia-Croazia. 147
6.2.7 Grecia-Italia. 148
6.2.8 Italia-Malta. 150
6.3 Programmi di cooperazione transfrontaliera esterna. 151
6.3.1 Italia-Albania-Montenegro. 152
6.3.2 Italia-Tunisia. 153
6.3.3 Mediterranean Sea Basin. 155
6.4 Programmi di cooperazione transnazionale. 157
6.4.1 Adriatic-Ionian (Adrion) 157
6.4.2 Interreg MED.. 159
6.4.3 Interreg CENTRAL EUROPE. 162
6.4.4 Interreg Alpine Space. 164
6.5 Programmi di cooperazione interregionale. 166
6.5.1 Interreg Europe. 166
6.5.2 URABACT III 167
6.5.3 ESPON.. 168
6.5.4 INTERACT III 170
CAPITOLO 7 PROGRAMMI OPERATIVI NAZIONALI 173
7.1 I PON (Programmi Operativi Nazionali) 173
7.1.1 PON per la scuola – competenze e ambienti per l’apprendimento. 174
7.1.2 PON Sistemi di Politiche attive per l’occupazione. 175
7.1.3 PON Inclusione. 178
7.1.4 PON Città Metropolitane. 180
7.1.5 PON Governance e Capacità Istituzionale. 182
7.1.6 PON Iniziativa Occupazione Giovani 184
7.1.7 PON Ricerca e Innovazione. 185
7.1.8 PON Imprese e Competitività. 187
7.1.9 PON Infrastrutture e reti 190
7.1.10 PON Cultura. 192
7.1.11 PON Legalità. 194
CAPITOLO 8 – FINANZIAMENTI ED AGEVOLAZIONI NAZIONALI 199
8.1 Agevolazioni per gli Enti del Terzo Settore (ETS) 199
8.1.1 Finanziamenti agevolati per progetti di rilevante impatto sociale ed occupazionale (Fondazione Italia Sociale) 199
8.1.2 Fondo per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale nel terzo settore a livello nazionale. 201
8.1.3 Fondo per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale nel terzo settore a livello locale. 202
8.1.4 Contributi per l'acquisto da parte di organizzazioni di volontariato di autoambulanze, autoveicoli per attività sanitarie e beni strumentali 203
8.1.5 Credito d’imposta per le donazioni ad Enti del Terzo Settore (Social Bonus) 204
8.1.6 Detrazione d’imposta per liberalità e contributi associativi ad Enti del Terzo Settore. 205
8.1.7 Accesso al credito agevolato. 207
8.1.8 Titoli di solidarietà. 207
8.1.9 Social lending (peer to peer lending) 209
8.1.10 Il nuovo 5 per mille (in vigore dal 19 luglio 2017) 210
8.1.11 Incentivi fiscali a favore di investitori nel capitale di imprese sociali 212
8.1.12 Fondi per la promozione e lo sviluppo delle imprese sociali 213
8.2 I finanziamenti del Ministero Beni Attività Culturali e Turismo (MIBACT) 214
8.2.1 Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS) Contributi per lo spettacolo dal vivo. 214
8.2.2 Agevolazioni per il settore cinematografico. 215
8.2.3 Biblioteche ed istituti culturali 217
8.2.4 Progetti di ricerca scientifica inerenti archivi culturali 217
8.2.5 Credito d’imposta a sostegno degli investimenti pubblicitari incrementali effettuati sui giornali e sulle emittenti radio-televisive a diffusione locale. 218
8.2.6 Progetto Salvaguardia del patrimonio musicale tradizionale a carattere triennale. 219
8.2.7 Fondo nazionale rievocazioni storiche. 220
8.2.8 MigrArtiCinema. 220
8.2.9 MigrArti Spettacolo.
8.2.10 Realizzazione dei centri di produzione artistica, musica, danza e teatro contemporanei
8.2.11 Progetti di sviluppo culturale e sociale delle periferie urbane.
8.2.12 Sostegno di iniziative e manifestazioni turistiche di enti morali, organizzazioni cooperative nazionali, enti senza scopo di lucro
8.2.13 5 per mille alla cultura.
8.2.14 Promozione della musica jazz.
8.2.15 Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura.
8.2.16 Art bonus, credito di imposta per favorire le erogazioni liberali a sostegno della cultura.
8.2.17 Tax credit creatività.
8.3 Ministero per lo Sviluppo Economico (MISE)
8.3.1 Agevolazioni alla diffusione dell'economia sociale.
8.3.2 Fondo di Garanzia per cooperative ed imprese sociali
8.3.3 I fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione.
8.3.4 Smart & Start Italia - Contributi ed agevolazioni per Start-up Innovative a Vocazione Sociale (SIAVS)
8.3.5 Cooperative-Nuova Marcora.
8.3.6 Nuove imprese a tasso zero.
8.3.7 Cultura Crea.
8.4 Altri soggetti pubblici finanziatori del no profit.
8.4.1 Contributi per il finanziamento di progetti presentati dalle Organizzazioni di Volontariato di Protezione Civile.
8.4.2 Fondo speciale per contributi in conto interessi sui finanziamenti all’impiantistica sportiva.
8.4.3 Fondo di Garanzia per l’impiantistica sportiva.
8.4.4 Credito d’imposta impiantistica sportiva.
8.4.5 Progetti prevenzionali Inail per la sicurezza.
8.5 I finanziamenti delle fondazioni private.
8.5.1 Fondazione con i bambini
8.5.2 Le fondazioni bancarie.
8.5.3 Le banche ed il non profit.
La Legge di bilancio 2019 (Legge 30 dicembre 2018, n. 145) ha introdotto un nuovo incentivo alla crescita delle imprese, battezzato dai primi commentatori mini IRES, per il particolare meccanismo di applicazione che non agisce in riduzione della base imponibile ma in riduzione dellaliquota di imposta.
L'agevolazione, che va idealmente a sostituire lACE e il superammortamento, consente lapplicazione di unaliquota IRES (ma anche IRPEF) ridotta di 9 punti percentuali sul reddito agevolato, determinato avuto riguardo ai seguenti fattori: utili accantonati a riserva disponibile; incremento degli investimenti in beni materiali strumentali; incremento dell'occupazione. La platea di soggetti interessati dal nuovo incentivo è molto ampia abbracciando non solo i soggetti IRES, compresi gli enti non commerciali e quelli che hanno optato per il consolidato e la trasparenza fiscale, ma anche gli esercenti attività d'impresa soggetti IRPEF.
La determinazione del reddito agevolato prevista dalla norma presenta diversi profili di criticità e complessità operativa che vanno attentamente esaminati.
Il volume illustra i tratti caratterizzanti l'agevolazione con un taglio operativo, proponendo un modello applicativo dellagevolazione step by step, al fine di chiarire tutti i passaggi indispensabili per addivenire a un corretto calcolo del beneficio. Al fine di guidare il lettore nei meandri dell'agevolazione, la descrizione della misura agevolativa è anche arricchita da una simulazione di calcolo dellincentivo che andrà dalla verifica dei presupposti per fruire della mini IRES fino alla determinazione del reddito agevolato assoggettabile allaliquota ridotta.
VALERIA RUSSO Dottore commercialista e revisore legale, senior manager Kpmg. Dottore di ricerca in Diritto tributario delle società. Ha maturato una lunga esperienza come funzionario dellAgenzia delle Entrate e del Dipartimento delle Finanze. Ha pubblicato libri di approfondimento in materia tributaria, nonché numerosi articoli per le riviste di settore e la stampa specializzata. Svolge, altresì, attività di relatore/docente in corsi e convegni organizzati da associazioni professionali e società di formazione.
INDICE
- Soggetti ammessi ed esclusi
- Cumulabilità con altre agevolazioni
- Meccanismo dell’agevolazione
- Gli utili accantonati a riserve “disponibili”
- Gli utili reinvestiti
- Il riporto in avanti delle eccedenze
- Il meccanismo agevolativo per i soggetti in consolidato fiscale e trasparenza fiscale
- L’applicazione ai soggetti IRPEF
- Valutazioni di convenienza
Cosa cambia dopo la riforma del fondo centrale di garanzia.
La riforma introduce importanti novità all’utilizzo del Fondo, tra le principali un modello di rating per selezionare i soggetti beneficiari della garanzia in sostituzione dell’attuale criterio del credit scoring.
Il modello di rating darà l’opportunità a banche e intermediari finanziari di acquisire automaticamente i dati contabili e fiscali dei soggetti beneficiari (PMI), mediante collegamenti telematici con banche dati pubbliche e con l’Agenzia delle entrate.
Il Fondo Centrale di Garanzia è ormai universalmente riconosciuto sia dal Sistema bancario che da quello imprenditoriale come lo strumento di politica industriale più importante del paese. La considerevole leva finanziaria che sviluppa nelle sue diverse forme di garanzia (diretta, controgaranzia, riassicurazione e di portafoglio) ha convinto gli ultimi governi a rafforzare la dotazione finanziaria che di anno in anno ha accumulato cifre importanti che, almeno finora, sono state intaccate solo marginalmente dai crediti che via via si sono andati deteriorando.
La preoccupazione del Governo ed in particolare dei Ministeri: dello Sviluppo Economico e del Ministero dell’Economia e Finanze che firmano insieme tutta la normativa secondaria, è stata quella di cercare di “razionalizzare” il sistema degli accantonamenti per cercare di aumentare se possibile la leva, ma soprattutto per allineare l’utilizzo dei fondi accantonati al profilo di rischio del portafoglio garantito.
Per questo motivo la pietra di volta della Riforma del Fondo è il Rating. Il Ministero, per effettuare i giusti accantonamenti, si è dotato di un sistema di rating molto simile a quello delle banche.
In questo testo gli autori Antonio Cusimano e Alfonso Rizzo hanno analizzato in particolare il modello che regola l’assegnazione del punteggio in 5 fasce, di cui 4 garantibili e una esclusa, misurando con un range di PD (Probability Default) le aree, definendole di sicurezza, di solvibilità, di vulnerabilità, di pericolosità e di rischiosità, escludendo dalla possibilità di garanzia solo quest’ultima fascia.
I rating hanno una PD che va da un minimo dello 0,12% ad un massimo del 9,43% di tasso di default, ricomprendendo un panorama imprenditoriale vicino al totale delle imprese oggi operanti sul territorio nazionale.
In effetti la scelta del nostro Ministero è stata quella di poter favorire al massimo la garantibilità delle imprese con percentuali che varieranno a seconda della classe di rischio: maggiore sarà il rischio che viene calcolato dal modello, maggiore sarà la percentuale di garanzia assegnata alla Banca che finanzia l’imprenditore.
Le migliori aziende, ad esempio, saranno garantite solo per operazioni di medio/lungo termine e per un 30% del rischio, mentre le imprese più rischiose manterranno sempre l’80% di garanzia.
Sul tema della percentuale di garanzia sarà importantissima la possibilità delle Regione e di Enti finanziari e non che possono portare tutte le fasce alla garanzia massima concedibile, sia nella forma diretta che in quella di controgaranzia e riassicurazione attraverso l’istituto del “fund raising”.
Si è poi cercato di mantenere la tutela per alcuni settori, per investimenti particolari come la Sabatini e tipologie di imprese come ad esempio le Startup Innovative o le imprese femminili che oltre ad avere l’80% di garanzia avranno un percorso semplificato per l’ammissione e non pagheranno commissioni.
Gli stessi criteri e semplificazioni spettano anche ad esempio a tutti quei piccoli imprenditori che difficilmente riescono ad accedere al credito bancario, attraverso il Microcredito.
In questo caso, come per l’imprenditoria femminile, il Microcredito viene concesso anche attraverso l’emissione di un voucher che l’imprenditore può ottenere direttamente inserendo alcune semplici informazioni all’interno del portale del Fondo Centrale di Garanzia e poi presentarsi direttamente in Banca con il Certificato di Garanzia valido per un periodo entro il quale la Banca deve comunicare la sua disponibilità a finanziare il Beneficiario, attraverso la conferma sul portale.
Insomma la nuova riforma oltre che a garantire un migliore utilizzo dei fondi stanziati, consentirà una più attenta gestione delle garanzie concesse, con la speranza che il sistema bancario possa continuare a sostenere la ripresa attraverso il finanziamento a quella parte delle imprese che nel periodo di crisi hanno sofferto ma, godendo ancora dell’attenzione dei mercati, possono uscire dalla crisi e riprendere a creare ricchezza per loro stessi e per le loro maestranze.
La riforma, tra le altre, cose ha confermato per il sistema bancario la possibilità di utilizzare il moderno strumento delle “Tranched Cover”, più agile e veloce, considerato il fatto che la garanzia viene concessa a priori alla Banca, su un portafoglio target segmentato per fasce di rischio in maniera equilibrata. Sarà poi la Banca a garantire che il target alla fine sia rispettato. Il Fondo garantirà il portafoglio con una copertura cosiddetta “cappata” che tiene conto, come previsto dalle normative di vigilanza della BCE, del rischio assunto dalla banca per le prime perdite, Il rischio viene calcolato o sulla base di un sistema di rating interno (per le Banche cosiddette IRB), o attraverso la certificazione delle agenzie ECAI (per le Banche ancora Standard e quindi non certificate da BCE).
Tra l’altro la riforma ha previsto la possibilità per le Banche di presentarsi come “Multi Originator”, consentendo così di creare “pool” di Banche Piccole o utilizzare le Banche IRB come Capofila di banche Standard e creare in questo modo un ulteriore forma di Risk sharing.
In conclusione voglio solo ricordare che il rating è già in corso di test da parte del Sistema bancario che lo utilizza per garantire i finanziamenti concessi ai sensi della cosiddetta Nuova Legge Sabatini, con risultati che sono in corso di verifica e che ci auguriamo confermino la bontà delle scelte del Governo.
Prefazione
1. La Riforma del Fondo di Garanzia
1.1 Fonte Normativa
1.2 Principali elementi della Riforma
1.3 Le caratteristiche dei soggetti beneficiari
1.4 La tipologia delle garanzie
2. Il nuovo modello di rating
2.1 Il nuovo modello di rating
2.2 Classificazione dei soggetti beneficiari
2.3 Forma giuridica tipologia
2.3.1 Società di capitali
2.3.2 Ditta Individuale
2.3.3 Altre forme giuridiche
2.4 Settore di attività economica
2.4.1 Settore Industria
2.4.2 Settore Commercio
2.4.3 Settore Servizi
2.4.4 Settore Immobiliare 68 Attività Immobiliari
2.4.5 Settore Edilizia
3. Modulo economico-finanziario
3.1 Aspetti generali del modulo
3.2 M.1.A Società di capitali - Settore industria
3.3 M.1.B Società di capitali - Settore commercio
3.4 M.1.C Società di capitali - Settore servizi
3.5 M.1.D Società di capitali - Settore immobiliare
3.6 M.1.E Società di capitali - Settore edilizia
3.7 Esempio Calcolo Valore (EF) Società di Capitali con Fatturato Inferiore a € 500.000
3.8 Esempio Calcolo Valore (EF) Società di Capitali con Fatturato Superiore a € 500.000
3.9 M.1.F Società di persone e ditte individuali in contabilità ordinaria - Settore industria
3.10 M.1.G Società di persone e ditte individuali in contabilità ordinaria - Settore commercio
3.11 M.1.H Società di persone e ditte individuali in contabilità ordinaria - Settore servizi
3.12 M.1.I Società di persone e ditte individuali in contabilità ordinaria - Settore immobiliare
3.13 M.1.J Società di persone e ditte individuali in contabilità ordinaria - Settore edilizia
3.14 Esempio Calcolo Valore (EF) Società di Persone e Ditte Individuali in Contabilità Ordinaria con Fatturato Inferiore a € 500.000
3.15 Esempio Calcolo Valore (EF) Società di Persone e Ditte Individuali in Contabilità Ordinaria con Fatturato Superiore a € 500.000
3.16 M.1.K Società di persone e ditte individuali in contabilità semplificata - Settore industria
3.17 M.1.L Società di persone e ditte individuali in contabilità semplificata - Settore commercio
3.18 M.1.M Società di persone e ditte individuali in contabilità semplificata - Settore servizi
3.19 M.1.N Società di persone e ditte individuali in contabilità semplificata - Settore immobiliare
3.20 M.1.O Società di persone e ditte individuali in contabilità semplificata – Settore edilizia
3.21 Esempio Calcolo Valore (EF) Società di Persone e Ditte Individuali in Contabilità Semplificata
4. Modulo Andamentale
4.1 Aspetti generali
4.2 Credit Bureau Crif
4.3 Credit Bureau Cerved
4.4 Centrale dei rischi
4.5 M.2.A Società di capitali – Credit Bureau
4.6 M.2.B Società di capitali – Centrale dei rischi
4.7 M.2.C Società di persone – Credit Bureau
4.8 M.2.D Società di persone – Centrale dei rischi
4.9 M.2.E Ditte individuali – Credit Bureau
4.10 M.2.F Ditte individuali – Centrale dei rischi
5. Integrazione tra i moduli e valutazione complessiva
5.1 Aspetti generali
5.2 Matrice di integrazione società di capitali
5.3 Matrice di integrazione società di persone e ditte individuali
6. Pregiudizievoli
6.1 Pregiudizievoli
7. Ammissibilità all’intervento del Fondo di Garanzia
7.1 Ammissibilità all’intervento del Fondo
8. Le nuove coperture del Fondo Centrale di Garanzia
8.1 Aspetti generali
8.2 Le nuove coperture della Garanzia Diretta
8.3 Le nuove coperture della Riassicurazione
8.4 Tipologie di operazioni finanziarie