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L’opera guida il professionista nell’affrontare le problematiche connesse ad un atto impositivo ed ai suoi possibili rimedi, consentendo di conoscere a fondo i meccanismi su cui si avvia e si sviluppa l’intero procedimento contenzioso, dalla proposizione del ricorso alla costituzione in giudizio, dai motivi aggiunti fino alla trattazione, dai reclami alla notificazione della sentenza d’appello, ecc., per evitare di incorrere in errori fatali.
Un manuale di accentuata utilità operativa, che evidenzia le singole fasi del PROCESSO TRIBUTARIO TELEMATICO ed i relativi atti, riportati anche online, in versione di formulario personalizzabile, con la documentazione normativa e tariffaria.
Il volume contiene inoltre la rappresentazione tabellare dei vari adempimenti, utilissima per il coordinamento dell’attività dei collaboratori di studio e per la parcellazione delle prestazioni.
Sergio Mogorovich
Dottore Commercialista in Gorizia, già vicepresidente della Commissione Nazionale di Studio dei Dottori Commercialisti per le imposte indirette, ha fatto parte del Gruppo Ristretto per lo Studio del “Contenzioso Tributario” del C.N.D.C. È autore di pubblicazioni specializzate in materia tributaria e collabora con importanti quotidiani e riviste del settore.
1 Il difensore tributario
1.1 La specialità del processo tributario
1.2 Il rapporto tra il professionista e il cliente
1.2.1 L’innovazione apportata con l’art. 9 del D.L. 24-1-2012, n. 1
1.2.2 L’incarico professionale
1.2.3 Il compenso
2 La sintesi operativa del processo tributario dal 25-12-2020 per effetto dell’art. 27 del D.L. 28-10-2020, n. 137, convertito nella L. 18-12-2020, n. 176
2.1 L’iter della procedura
2.2 Gli organi della giurisdizione tributaria
2.3 Il contraddittorio obbligatorio
2.4 Le controversie devolute alle commissioni
2.5 Le controversie sottratte alle commissioni
2.6 Gli atti impugnabili
2.7 I termini di decadenza
2.8 L’assistenza tecnica
2.9 Le spese del giudizio
2.10 Le parti
2.11 Gli obblighi delle parti
2.12 I poteri delle parti
2.13 Le comunicazioni della segreteria
2.14 Le comunicazioni mediante posta elettronica certificata
2.14.1 L’obbligo di indicazione della PEC
2.14.2 La comunicazione
2.15 Le notificazioni
2.16 Il luogo delle comunicazioni e delle notificazioni
2.17 I termini nel processo tributario
2.18 L’iter processuale del giudizio di primo grado
2.19 La proposizione del ricorso
2.20 Il ricorso
2.21 I motivi del ricorso
2.22 Le altre indicazioni nel ricorso
2.23 La costituzione in giudizio del ricorrente
2.24 La costituzione in giudizio della parte resistente
2.25 Le cause di inammissibilità
2.26 La produzione di documenti
2.27 I motivi aggiunti
2.28 I poteri della commissione
2.29 I poteri del presidente della commissione
2.30 I poteri del presidente di sezione
2.31 Le ordinanze
2.32 I decreti presidenziali
2.33 I reclami
2.34 La sospensione dell’atto impugnato
2.35 Il controllo formale delle dichiarazioni
2.36 La riscossione in pendenza di giudizio.
2.37 Le cause di estinzione del processo
2.38 I termini per proporre il ricorso in appello
2.39 L’iter processuale del giudizio d’appello
2.40 Il ricorso in appello
2.41 La ricusazione
2.42 Il rimborso delle somme dovute
2.43 Il giudizio di ottemperanza
2.44 I rimedi procedurali
2.45 Le eccezioni procedurali
2.46 Il differimento dei termini
3 Il contributo unificato per le spese di giustizia
3.1 L’obbligo del contributo unificato
3.2 Il presupposto soggettivo
3.3 La determinazione dell’importo dovuto
3.4 Il pagamento del contributo unificato
3.5 Il recupero del contributo unificato
3.6 Le sanzioni
3.7 Il rimborso
3.8 Il contenzioso
3.9 L’imposta di bollo
4 Il reclamo e la mediazione per le c.d. “liti minori”
4.1 I lineamenti dell’istituto
4.2 Gli atti impositivi
4.3 Le parti del giudizio contro la cartella di pagamento
4.4 Il valore della controversia
4.5 La presentazione del ricorso-reclamo
4.6 Il contenuto del ricorso-reclamo
4.7 Le notificazioni
4.8 I termini
4.9 Gli effetti della presentazione del reclamo
4.10 La sospensione della riscossione
4.11 La trattazione dell’istanza
4.12 L’accordo di mediazione
4.13 L’aspetto sanzionatorio
4.14 I contributi previdenziali e assistenziali
4.15 Il perfezionamento della mediazione
4.16 Il diniego
4.17 La notifica degli atti
4.18 L’improcedibilità del ricorso
4.19 La costituzione in giudizio
4.20 L’addebito delle spese
4.21 La sintesi della contestazione
5 Le spese per il rilascio di copie di atti e documenti nel processo tributario
5.1 L’istanza di rilascio di copia degli atti
5.2 La certificazione di conformità
5.3 Il diritto di copia
5.4 I diritti di copia in formato elettronico
6 Il controllo del procedimento
7 I fascicoli del ricorrente nel procedimento
7.1 Il fascicolo del ricorrente
7.2 Il fascicolo del contribuente appellante in via principale
7.3 Il fascicolo del contribuente appellante in via incidentale
7.4 Il fascicolo del contribuente appellato resistente
7.5 La nota di iscrizione a ruolo
8 Lo scadenzario
8.1 Le regole
8.2 Il computo dei termini
8.3 I termini per proporre il ricorso
8.4 I termini per la costituzione in giudizio del ricorrente
8.5 Il deposito dei documenti prima della trattazione
8.6 Il deposito delle memorie e dell’istanza di pubblica udienza prima della trattazione
8.7 Il deposito di brevi repliche prima della trattazione
8.8 Il termine lungo per appellare
9 L’espropriazione forzata per l’accertamento esecutivo
9.1 Il termine ultimo di pagamento
9.2 L’avviso di accertamento esecutivo
9.2.1 L’accertamento con adesione
9.2.2 Il reclamo-mediazione
9.2.3 L’accertamento con adesione e la mediazione
9.3 La proroga legale del termine di pagamento
9.4 L’esecuzione forzata
9.5 Il fondato pericolo della riscossione
10 Le competenze degli uffici finanziari nel contenzioso
10.1 Le attribuzioni degli uffici territoriali
10.2 Le attribuzioni dell’ufficio controlli
10.3 La rilevanza processuale
10.4 La rappresentanza in giudizio
10.5 Il Centro operativo di Pescara
11 Il contenzioso per gli atti di riscossione
11.1 Gli atti impositivi
11.2 Il coordinamento tra l’imposizione e la riscossione
11.3 Il ricorso proposto solo nei confronti dell’Agenzia delle entrate
11.4 Il ricorso presentato solo nei confronti dell’agente della riscossione
11.5 Il ricorso proposto nei confronti dell’agente della riscossione e dell’Agenzia delle entrate
11.6 La commissione tributaria competente
11.7 L’obbligo di presentazione del reclamo
12 Il processo tributario telematico
12.1 L’entrata in vigore
12.2 L’ambito di applicazione
12.3 Il S.I.Gi.T. (Sistema Informativo della Giustizia Tributaria)
12.4 La procura alle liti
12.5 Le notificazioni e le comunicazioni
12.6 La criticità della notifica
12.7 Il domicilio digitale
12.8 L’attestazione temporale degli atti telematici
12.9 Il giudizio di appello
12.10 Il fascicolo informatico
12.11 Il processo verbale d’udienza
12.12 I provvedimenti
12.13 La formula esecutiva
12.14 La trasmissione dei fascicoli
12.15 Il contributo unificato e le spese di giustizia
12.16 Le regole del processo tributario telematico
12.16.1 L’ambito di applicazione delle regole tecniche ed operative nella fase
introduttiva del processo tributario telematico
12.16.2 Il Portale della Giustizia Tributaria
12.16.3 La registrazione dei soggetti al S.I.Gi.T.
12.16.4 I servizi resi dal S.I.Gi.T.
12.16.5 La procura alle liti e il conferimento dell’incarico di assistenza e difesa e la notificazione e il deposito degli atti
12.16.6 Gli standard degli atti processuali e dei documenti informatici allegati
12.16.7 La trasmissione degli atti e dei documenti al momento della costituzione in giudizio del ricorrente
12.16.8 La trasmissione degli atti e dei documenti della parte resistente
12.16.9 La trasmissione degli atti successivi alla costituzione in giudizio
12.16.10 Il deposito di atti e documenti non informatici
12.16.11 Il fascicolo informatico
13 La normativa (D.Lgs. 31-12-1992, n. 546)
14 La conciliazione giudiziale
14.1 I lineamenti dell’istituto
14.2 Le modalità operative
14.3 Le somme dovute
14.4 La riscossione
15 L’autotutela
15.1 Il quadro procedurale
15.2 Gli atti ammessi
15.3 Gli atti oramai definitivi
16 Il contenzioso per le sanzioni tributarie non penali
16.1 Il procedimento di irrogazione delle sanzioni
16.2 L’irrogazione immediata
16.3 La tutela giurisdizionale
16.4 La decadenza e la prescrizione
16.5 Le sanzioni accessorie
16.6 I provvedimenti cautelari
16.7 Il credito del trasgressore
16.8 La riscossione della sanzione
17 La notifica degli atti impositivi a mezzo PEC
17.1 Gli avvisi di accertamento
17.2 La cartella di pagamento a mezzo PEC
18 La notificazione di atti e avvisi di accertamento sulla piattaforma digitale
18.1 L’innovazione normativa
18.2 La notificazione non andata a buon fine
18.3 La notificazione ai soggetti non obbligati al domicilio digitale
18.4 Il perfezionamento della notifica
18.5 La decadenza e la prescrizione
18.6 Gli effetti del malfunzionamento della piattaforma
19 Controversie fiscali nell’Unione europea e contenzioso tributario
19.1 L’istanza di apertura della procedura amichevole
19.2 La decisione di apertura della procedura amichevole
19.3 Il ricorso del contribuente
19.4 La richiesta di istituzione della Commissione consultiva
19.5 La Commissione per la risoluzione alternativa delle controversie
19.6 La decisione delle Autorità competenti
19.7 L’esecuzione delle decisioni
19.8 Le modifiche al contenzioso tributario
20 La decadenza dalla rateazione e la notifica della cartella di pagamento
20.1 L’inadempimento nel pagamento
21 I contributi INPS, l’accertamento fiscale e il contenzioso
21.1 Il quadro normativo
21.2 L’accertamento fiscale e contributivo
21.3 L’emissione dell’avviso di addebito
21.4 La prescrizione
21.5 L’impugnazione dell’atto impositivo
21.6 La riscossione dei contributi INPS nella definizione agevolata dell’accertamento delle imposte
21.7 La mediazione tributaria
21.8 L’accertamento con adesione
21.9 Il versamento in forma rateale
21.10 L’acquiescenza all’accertamento
21.11 La conciliazione giudiziale
Il volume ha come oggetto la cooperative compliance nel sistema tributario domestico e unionale.
Il regime di adempimento collaborativo rappresenta un modello nuovo, moderno e dinamico di interlocuzione tra impresa e amministrazione finanziaria, originariamente sviluppatosi nei Paesi di matrice anglosassone e poi “recepito” dall’OCSE che, a partire dal 2008, ha obliterato un ambizioso programma finalizzato a promuoverne l’adozione in tutti i Paesi membri alla luce di standard approvati di comune accordo.
In Italia, la normativa in materia è stata varata con il D.Lgs. 5 agosto 2015, n. 128, che ha formalmente introdotto nel nostro ordinamento il regime di adempimento collaborativo.
La novità legislativa costituisce un punto epocale di svolta nei rapporti tra imprese e fisco.
Nel manuale si illustrano, come necessaria “apertura”, i tratti principali che caratterizzano il rapporto collaborativo tra Fisco e contribuente, facendo riferimento altresì alla genesi e all’evoluzione della tax compliance.
La parte centrale del Volume riguarda l’approfondimento della cooperative compliance con un taglio non soltanto dottrinale ma anche pratico, arricchito da Case Study di particolare rilevanza in tema di tax control framework.
L’esposizione viene completata da un approfondimento dei temi in materia di accordi preventivi per le imprese a vocazione internazionale nonché dall’analisi del D.Lgs. 30 luglio 2020, n. 100, con il quale è stata finalmente data attuazione alla direttiva UE n. 2018/822 del Consiglio, recante modifica della direttiva n. 2011/16/UE in materia di scambio automatico obbligatorio di informazioni nel settore fiscale relativamente ai meccanismi transfrontalieri soggetti all’obbligo di notifica (c.d. direttiva DAC6).
Arricchiscono il lavoro, rendendolo “unico” nel suo genere, un ampio approfondimento dei reati tributari, con un particolare risalto al modello organizzativo 231 “integrato” per la gestione del rischio fiscale, nonché il tema del rischio della reputazione societaria in ambito di commercio internazionale.
La parte conclusiva è dedicata ai regimi doganali di favore come l’AEO e la figura dell’Esportatore Autorizzato che, se opportunamente utilizzati, si “intrecciano” con il regime di adempimento collaborativo in una sorta di “stretta di mano” figurativa tra amministrazione finanziaria e contribuente business.
STUDIO AC
AC Avvocati e Commercialisti è uno studio legale e tributario, particolarmente attento alle esigenze della propria Clientela, in grado di offrire un’assistenza di qualità e multi disciplinare, grazie alle diverse specializzazioni ed esperienze dei singoli Professionisti. In particolare, lo Studio fornisce assistenza in relazione a tutti gli aspetti del Diritto Societario, Commerciale e Tributario affiancando le imprese in tutte le fasi della loro attività comprendendo altresì l’assistenza in sede di verifica e contenzioso tributario. Lo Studio si distingue a livello nazionale per l’ampia produzione pubblicistica, in special modo nel comparto delle imposte indirette ed internazionale.
Presentazione, di Alessandro Bucchieri
Prefazione
1 La gestione del rischio fiscale e tax compliance: genesi e rapporto Fisco-contribuente
1 Introduzione
2 Il rapporto Amministrazione finanziaria-contribuente
2.1 Il rapporto Amministrazione finanziaria-contribuente nel panorama europeo
2.2 L’evoluzione del principio (nazionale e unionale) del legittimo affidamento
2.3 La “possibilità” di un accordo inteso come modulo negoziale per la definizione preventiva delle liti tributarie
3 La gestione del rischio fiscale
3.1 Il sistema di controllo interno
3.2 Il rischio fiscale
3.2.1 Il rischio fiscale ordinario e straordinario
3.2.2 Il rischio inerente e residuo: l’iter di valutazione
4 Il tax control framework
4.1 La mappatura dei rischi
4.2 La struttura del modello di gestione del rischio fiscale
4.3 La valutazione del tax control framework
2 Sistemi di gestione dei rischi delle imprese
1 Sistemi di gestione dei rischi aziendali già conosciuti
1.1 Modello 231
1.2 Modello 262
1.3 Sarbanes-Oxley Act
2 Gestione del rischio fiscale nei settori imprenditoriali
2.1 Settore bancario
2.2 Settore finanziario
2.3 Settore assicurativo
2.4 Settore industriale
3 Il sistema del controllo interno
3.1 CoSO Framework in prospettiva di Blockchain
3.2 I componenti del SCI
3.2.1 L’ambiente di controllo (control environment)
3.2.2 Il processo di valutazione del rischio (risk assessment)
3.2.3 Le attività di controllo (control activities)
3.2.4 Il sistema informativo e i processi di gestione correlati (information & communication)
3.2.5 Il monitoraggio (monitoring activities)
4 Il processo di tax risk management: caratteristiche
4.1 Pianificazione delle attività
4.2 Identificazione e valutazione dei rischi
4.2.1 Rischio fiscale ordinario e straordinario
4.2.2 Rischio inerente e rischio residuo
4.3 Trattamento dei rischi
4.4 Monitoraggio dei rischi
4.5 Piani di azione
4.6 Reporting
4.7 Comunicazione e formazione
3 La cooperative compliance
1 Premessa
2 L’origine del concetto di cooperative compliance
2.1 La cooperative compliance come risposta all’incertezza della normativa fiscale
2.1.1 Trattamento fiscale dell’uncertain tax position alla luce del nuovo principio IFRIC23
2.2 I benefici di un sistema di cooperative compliance – la spinta innovativa del Piano “Colao”
3 I modelli di gestione del rischio fiscale – Caratteristiche e struttura
3.1 L’assetto del modello di gestione del rischio fiscale e la sua efficacia – Principi e linee guida
3.1.1 Gli standard ISO 31000
3.1.2 I nuovi “assetti organizzativi, amministrativi e contabili” imposti all’imprenditore con la riforma sulla crisi di impresa
3.1.3 Il ruolo della corporate governance nella gestione del rischio fiscale
3.2 I principi OCSE sulla corporate governance
3.3 Il modello di Enterprise Risk Management
4 Le origini internazionali della cooperative compliance
4.1 OCSE 2008, Study into the Role of Tax Intermediaries
4.2 OCSE 2013, Co-operative Compliance: A Framework. From Enhanced Relationship to Co-operative Compliance
4.3 OCSE 2016, Co-operative Tax Compliance, Building Better tax control framework
5 Prospettive di sviluppo della cooperative compliance internazionale – Il progetto ICAP
5.1 Country by country reporting
6 Il regime di adempimento collaborativo in Italia
6.1 Il progetto pilota
6.2 La delega fiscale: cooperative compliance e disciplina dell’abuso del diritto
6.3 Il D.Lgs. n. 128/2015 – Finalità ed oggetto
6.4 Requisiti soggettivi
6.4.1 I gruppi di imprese
6.4.2 La disciplina dell’interpello sui nuovi investimenti
6.5 Requisiti oggettivi
7 Aspetti procedimentali
7.1 Presentazione della domanda
7.2 Svolgimento della procedura
7.3 Interlocuzioni costanti e preventive
7.4 Formalizzazione delle posizioni assunte nel corso della procedura
7.5 Adempimenti di chiusura del periodo di imposta
7.6 Modifica delle posizioni assunte nel corso delle interlocuzioni preventive
7.7 Clausole di esclusione e revoca del regime
7.8 Pubblicazione elenchi relativi ad operazioni di pianificazione fiscale aggressiva
8 Impegni dell’Amministrazione finanziaria e del contribuente
8.1 Impegni dell’Amministrazione finanziaria
8.2 Impegni del contribuente
8.3 Responsabilità dei funzionari dell’Agenzia delle Entrate
9 Effetti e benefici derivanti dall’adesione al regime
4 Tax control framework: esempi pratici di applicazione
1 Obiettivi del TCF e steps applicativi
2 Processi da testare per il TCF
3 La declinazione applicativa del TCF
4 La compliance IVA e gli effetti della digitalizzazione
5 Gli accordi preventivi per le imprese con attività internazionale: case study
1 Inquadramento normativo
1.1 Le origini e la prassi
2 APA e transfer pricing
2.1 Premesse
2.2 Dati statistici
3 Case study: il gruppo e la società Alfa
3.1 Presentazione della società
3.2 La riorganizzazione del modello di business
3.3 Il piano d’azione: riconversione del modello di business, transfer pricing e APA
3.4 I punti cardine del piano
3.4.1 L’analisi funzionale
3.4.2 Exit tax
3.4.3 Il rischio di stabile organizzazione
3.5 L’implementazione del nuovo modello di transfer pricing
3.6 La presentazione dell’istanza per l’APA
3.6.1 Le attività di pre-filing
3.6.2 Il filing
6 Lo scambio automatico di informazioni: l’avvio della DAC6
1 Introduzione
2 Analisi della Direttiva DAC6
2.1 Gli elementi distintivi del meccanismo transfrontaliero
2.2 Obbligo di comunicazione: ambito soggettivo ed oggettivo
2.3 I livelli di recepimento della disciplina MDR/DAC6 nel contesto internazionale
3 Il processo di implementazione della Direttiva DAC6 in Italia: il D.Lgs. 100/2020
3.1 Cosa si intende per meccanismo transfrontaliero? Definizioni e caratteristiche
3.2 Soggetti tenuti all’obbligo di comunicazione: definizione e ambito di applicazione
3.3 Gli obblighi di comunicazione del meccanismo da parte di contribuente e intermediario: articolo 3
4 Le sfide derivanti dalla Direttiva DAC6
7 Riforma dei reati tributari, responsabilità amministrativa degli enti e compliance aziendale
1 Premessa: dal sostegno alla compliance alla riforma dei reati tributari
2 Modifiche alla disciplina dei reati tributari e della responsabilità amministrativa degli enti
2.1 Il decreto legge 26 ottobre 2019, n. 124, convertito in legge 19 dicembre 2019, n. 157
2.2 Il decreto legislativo 14 luglio 2020, n. 75, di recepimento della direttiva (UE) 2017/1371, relativa alla lotta contro la frode che lede gli interessi finanziari dell’Unione mediante il diritto penale (c.d. “direttiva PIF”).342
2.3 Il rinnovato assetto penal-tributario nazionale
2.3.1 Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti
2.3.2 Dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici
2.3.3 Dichiarazione infedele
2.3.4 Omessa dichiarazione
2.3.5 Emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti
2.3.6 Occultamento o distruzione di scritture contabili
2.3.7 Indebita compensazione
2.3.8 Sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte
2.4 “Focus” di approfondimento: la direttiva (UE) 2018/1673 (VI direttiva Antiriciclaggio)
3 Applicabilità della confisca “allargata” (art. 240-bis codice penale) ai delitti in materia di imposte sui redditi ed IVA
4 Reati tributari e responsabilità amministrativa degli enti
4.1 Cause di esclusione della responsabilità
4.2 Sanzioni
4.3 Sequestro e confisca “per equivalente” nei confronti dell’ente
4.4 Il problema del ne bis in idem
5 Direttive operative della Guardia di Finanza: la circolare n. 216816 del 1° settembre 2020
8 Il rischio reputazionale delle società nell’ottica del risk management
1 La reputazione aziendale quale asset strategico
1.1 Premesse ed inquadramento generale. Il significato di “buon nome” o corporate reputation
1.2 Il processo di formazione della reputazione aziendale e la relativa valutazione
2 La gestione del rischio reputazionale
3 Case study: la Kevin Nyerere LTD e la vision in tema di corporate reputation
4 I vantaggi della certificazione doganale. Operatore economico autorizzato (AEO-Authorised economic operator)
4.1 Premesse e introduzione
5 Lo status di esportatore autorizzato: le 4 ragioni del sì al regime agevolativo
Gli Autori
L’autore si prefigge l’obiettivo di dare al lettore un quadro d’insieme chiaro ed esauriente, del regime sanzionatorio tributario e delle ripercussioni a cui il contribuente può andare incontro in caso vengano poste in essere condotte ritenute dal legislatore contra legem.
Nonostante la trattazione parta da un contesto piuttosto teorico, grazie all’ausilio di numerose tabelle esemplificative e all’inserimento di molti casi pratici il lettore viene condotto all’interno delle reali fattispecie delittuose.
Partendo da una breve analisi del sistema tributario e dal più circostanziato contesto penale, l’autore esamina tutte le novità introdotte dal recentissimo decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2020 (il D.L. 26 ottobre 2019, n. 124) che ha ampliato da una parte le pene delle diverse fattispecie criminose e dall’altra le soglie di punibilità.
Di particolare rilievo risulta essere l’applicazione ad alcuni reati tributari e solo in previsione di determinati casi specifici della confisca “per sproporzione” o “allargata”, istituto in precedenza previsto e disposto esclusivamente come misura di prevenzione patrimoniale a contrasto della criminalità organizzata di stampo mafioso.
Sempre in ambito penale tributario vengono affrontati i temi della responsabilità amministrativa degli enti, il pagamento del debito tributario, le cause di non punibilità e la prescrizione dei reati.
Infine l’autore, con l'obbiettivo di completare il quadro, approda sul sistema sanzionatorio amministrativo esaminando le violazioni agli obblighi dichiarativi, di fatturazione, registrazione e conservazione nonché in materia di riscossione.
Sistema sanzionatorio penale:
- Reati dichiarativi
- Reati in materia di documenti
- Confisca per sproporzione
- Responsabilità amministrativa degli enti
in ambito penale tributario
- Cause di non punibilità
- Prescrizione
Sistema sanzionatorio amministrativo:
- Violazioni agli obblighi dichiarativi
- Violazioni agli obblighi relativi alla fatturazione, documentazione e registrazione
- Violazioni alla contabilità e alla documentazione fiscale
- Violazioni in materia di riscossione
GIUSEPPE DI FRANCO
Esperto in Diritto Tributario, lavora nell’Amministrazione finanziaria nell’ambito della fiscalità nazionale ed internazionale. Autore di e-book e di articoli fiscali su quotidiani e magazine online di settore.
1 Cenni sul sistema tributario
1.1 Spese ed entrate dell’apparato statale
1.2 Principi costituzionali
1.3 Suddivisione delle entrate tributarie
1.4 Elementi costitutivi del tributo
2 Obblighi dichiarativi
2.1 Dichiarazione tributaria
2.2 Natura giuridica della dichiarazione
2.3 Fedeltà e completezza della dichiarazione
2.4 Il pagamento delle imposte
2.5 La riscossione coattiva
2.6 Irreperibilità del contribuente
3 Natura del fenomeno evasivo
3.1 Il fenomeno dell’evasione fiscale
3.2 Differenza tra evasione ed elusione fiscale
3.3 L’evasione da riscossione
3.4 Differenza tra evasione dichiarativa ed evasione da riscossione
3.5 Le stime dell’evasione fiscale
3.6 Gli illeciti fiscali e i reati tributari
4 Il sistema penale tributario
4.1 Il D.Lgs. n. 74 del 2000
4.2 Il dolo specifico di evasione
4.3 Differenza tra dolo specifico e dolo generico in ambito penale tributario
4.4 Ambito oggettivo e soggettivo del sistema penale tributario
4.5 Il delitto tentato nel sistema penale tributario
5 Nozioni base del sistema penale tributario
5.1 Concetto di “fatture o altri documenti per operazioni inesistenti”
5.2 Concetto di “elementi attivi o passivi”
5.3 Concetto di “dichiarazione”
5.4 Concetto di “fine di evadere le imposte” e di “fine di consentire a terzi l’evasione”
5.5 Concetto di “imposta evasa” e di “soglie di punibilità”
5.6 Concetto di “operazioni simulate oggettivamente e soggettivamente”
5.7 Concetto di “mezzi fraudolenti”
5.8 Prospetto di sintesi
6 Le novità apportate al sistema penale tributario dal decreto fiscale 2020
6.1 Sintesi dell’evoluzione normativa del sistema punitivo tributario
6.2 Relazione governativa
6.3 Sintesi delle novità
7 Novità nei reati dichiarativi
7.1 Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti
7.2 Dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici
7.3 Dichiarazione infedele
7.4 Omessa dichiarazione
8 Novità nei reati in materia di documenti
8.1 Emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti
8.2 Occultamento o distruzione di documenti contabili
9 Reati tributari non modificati
9.1 Omesso versamento di ritenute dovute o certificate
9.2 Omesso versamento di IVA
9.3 Indebita compensazione
9.4 Sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte
9.5 Responsabilità del consulente
10 Applicabilità della confisca ‟per sproporzione”
10.1 Confisca prevista dall’art. 240-bis del codice penale
10.2 Perimetro applicativo della confisca “allargata”
10.3 Reati tributari colpiti dalla confisca “per sproporzione”
11 Responsabilità amministrativa degli enti in ambito penale tributario
11.1 Il D.Lgs. n. 231/2001
11.2 Operatività del sistema “231”
11.3 Estensione della responsabilità degli enti ai reati tributari
12 Pagamento del debito tributario quale causa di non punibilità
12.1 L’art. 13 del D.Lgs. n. 74/2000
12.2 Modifiche introdotte dal D.L. n. 124/2019
12.3 Orientamento giurisprudenziale
13 Prescrizione nei reati tributari
13.1 Il termine di prescrizione come causa di estinzione dei reati
13.2 Novità nella prescrizione dei reati tributari
14 Il sistema sanzionatorio amministrativo
14.1 Architettura normativa di riferimento
14.2 Principi generali
14.3 Cause di non punibilità
14.4 Criteri di determinazione della sanzione
14.5 Il concorso di persone e il c.d. autore mediato
14.6 Il ravvedimento operoso
14.7 Il procedimento di irrogazione
14.8 Decadenza e prescrizione
14.9 Ipoteca e sequestro conservativo
14.10 Impianto sanzionatorio
15 Violazioni agli obblighi dichiarativi
15.1 Omessa presentazione della dichiarazione
15.2 Dichiarazione infedele
15.3 Dichiarazione inesatta e/o incompleta
16 Violazioni agli obblighi relativi alla fatturazione, documentazione e registrazione
16.1 Violazioni agli obblighi di fatturazione e di registrazione di operazioni imponibili
16.2 Violazioni agli obblighi di fatturazione e di registrazione di operazioni non imponibili o esenti
16.3 Violazioni per mancata emissione di ricevute fiscali, scontrini fiscali o documenti di trasporto
16.4 Violazioni agli obblighi di mancata regolarizzazione degli acquisti
17 Violazioni alla contabilità e alla documentazione fiscale
17.1 Omessa tenuta/conservazione di scritture, libri, registri e documenti
17.2 Rifiuto di esibire documenti e registri
18 Violazioni in materia di riscossione
18.1 Omesso, insufficiente o tardivo versamento
18.2 Violazioni in materia di compensazioni
18.3 Versamenti relativi alle ritenute alla fonte
18.4 Incompletezza dei documenti di versamento
L’alternativa alle liti fiscali.
Il controllo delle informazioni fornite dai contribuenti con le dichiarazioni e comunicazioni fiscali rappresenta, rispetto a queste ultime, una fase successiva che rimette in discussione gli elementi conosciuti dal fisco: nel caso dei controlli “formali”, che hanno cadenza sistematica, l’attività è intesa a correggere le dichiarazioni presentate, mentre il controllo “sostanziale”, eventuale ma programmato all’interno di una determinata “platea” di contribuenti, pone in essere un riesame più approfondito dei comportamenti fiscali.
Data la complessità tecnica della materia tributaria, si tratta spesso di un riesame non convergente con l’opinione del contribuente, che, ancorché obbligato alla collaborazione rispetto alle esigenze del controllo, è legittimato a “resistere” e a contraddire le conclusioni dell’ufficio.
Questa attività di resistenza e contraddittorio attivo si traduce in istituti normativamente previsti, approntati dal legislatore con la finalità di giungere, in caso di controllo e accertamento, a una rideterminazione il più possibile corretta e “consensuale” delle basi imponibili, in vicende strutturalmente caratterizzate da incertezza in fatto e in diritto.
Altri istituti sono finalizzati a regolarizzare violazioni semplici, tipicamente quelle relative agli omessi o tardivi versamenti, o a dimenticanze riconosciute dal contribuente e non suscettibili di incidere sulla corretta rappresentazione della situazione fiscale / contributiva.
In particolare, il presente lavoro si occuperà delle condizioni e modalità attuative del contraddittorio in fase di verifica, cioè prima dell’accertamento (nella prospettiva, per il contribuente, della riduzione degli importi accertabili o dell’archiviazione del verbale), nonché:
Inoltre, ci si occuperà del ravvedimento operoso, cioè della possibilità di regolarizzare le violazioni (relative sia ai versamenti che alle dichiarazioni fiscali) prima che per tali violazioni venga notificato al contribuente un atto impositivo, versando una semplice frazione della sanzione ordinariamente applicabile.
Non vengono invece trattate le forme di definizione che più specificamente interessano la fase del contenzioso tributario (reclamo – mediazione e conciliazione giudiziale), né le definizioni a carattere temporaneo come ad esempio quelle delle norme – relativamente recenti - in materia di “pace fiscale”.
1. Verifiche fiscali e contraddittorio
1.1 La partecipazione nel corso delle verifiche fiscali
CONTRADDITTORIO E VERIFICA
1.1.1 Partecipazione all’inizio della verifica
1.1.2 Contraddittorio in corso di verifica
1.1.3 Tempi previsti
1.1.4 Diritto di assistere alle operazioni
1.1.5 Ulteriori diritti del contribuente
1.1.6 Mancata risposta agli inviti
1.1.7 Conclusione della verifica
1.1.8 Mancata presentazione
1.1.9 Valore probatorio delle dichiarazioni
1.1.10 Accertamento
1.2 Segreto e privacy
TUTELA DEI DATI E DELLE INFORMAZIONI
1.2.1 Segreto professionale
1.2.2 Privacy
1.3 Contraddittorio fiscale
CONTRADDITTORIO
1.3.1 Obbligo di contraddittorio
1.3.1.1 Diritto comunitario
1.3.2 Durante la verifica
1.3.3 In fase di accertamento
1.3.4 Mancata instaurazione
1.3.5 Indirizzi ufficiali
1.3.6 Intervento della Consulta
1.3.7 Innovazioni del 2019
1.3.7.1 Ipotesi di esclusione
1.3.7.2 Contraddittorio nelle indagini finanziarie
2. Patti con il fisco
2.1 Accertamento con adesione
ASPETTI GENERALI
2.1.1 Condizioni ed ambito di applicazione
2.1.2 Procedimento
2.1.2.1 Avvio su iniziativa dell’Ufficio
2.1.2.2 Istanza del contribuente
2.1.3 Sospensione dei termini per l’impugnazione
2.1.4 Adesione e PEC
2.1.5 Controlli
2.1.6 Competenza dell’Ufficio
2.1.7 Imposte indirette
2.2 Atto di accertamento
CONCLUSIONE DELL’ITER
2.2.1 Motivazione
2.2.2 Rappresentanza
2.2.3 Adesione e contraddittorio
2.2.4 Atto di definizione
2.2.5 Effetti
2.2.5.1 Inibizione dei poteri degli uffici
2.2.5.2 Effetti sulle sanzioni
2.2.5.3 Effetti penali
2.2.6 Sopravvenuta conoscenza di nuovi elementi
2.2.7 Perfezionamento dell’adesione
2.2.7.1 Problemi della fase di perfezionamento dell’accordo
2.2.7.2 Lieve inadempimento
2.2.7.3 Sanzioni comunque applicabili
2.2.8 Scomputo delle perdite
2.2.8.1 Precisazioni
2.2.8.2 Perdite di periodo
2.2.8.3 Perdite e adesione
3. Autotutela
3.1 Vizi dell’atto e autotutela
ASPETTI GENERALI
3.1.1 Inquadramento
3.1.2 Finalità dell’istituto
3.1.3 Quadro normativo
3.1.4 Presupposti
3.1.5 Tutela giurisdizionale
3.1.6 Atti definitivi
3.1.7 Autotutela sostitutiva
3.1.8 Danno da mancata autotutela
3.1.9 Non obbligatorietà
3.2 Autotutela e ricorso
GIURISDIZIONE
3.2.1 Indirizzi della Cassazione
3.2.2 Cessazione della materia del contendere
3.2.3 Autotutela e cessazione
3.2.4 Giudicato
3.3 Autotutela in caso di nuovi indirizzi della PA
INDIRIZZI SOPRAVVENUTI
3.3.1 IRAP e autonoma organizzazione
3.3.2 Effetto dei nuovi indirizzi
4. Ravvedimento operoso
4.1 Definizione delle “omissioni”
ASPETTI GENERALI
4.1.1 Aspetti generali
4.1.2 Omessi versamenti
4.1.2.1 Riduzioni fino ai 90 giorni
4.1.2.2 Riduzioni oltre i 90 giorni
4.1.3 Precisazioni
4.1.4 Termini per l’accertamento
4.2 Perimetro oggettivo
4.2.1 Violazioni definibili
4.2.1.1 Violazioni dichiarative nei primi 90 gg
4.2.1.2 Violazioni dichiarative oltre i 90 giorni
4.2.1.3 Ravvedimento della violazione constatata
4.3 Violazioni non sanzionabili ed esimenti
4.3.1 Precisazioni
4.3.2 Esimente penale
4.3.3 Interessi da ravvedimento operoso
4.3.4 Remissione in bonis
4.4 Dichiarazione integrativa / correttiva
4.4.1 Correzione di errori
4.4.2 Dichiarazione tardiva
4.4.3 Acconti
4.4.4 Dichiarazione integrativa e omessi versamenti
4.4.5 Dichiarazione omessa
4.4.6 Erronea imputazione a periodo
4.4.7 Tassazione del componente positivo
4.4.8 Rettifiche positive e negative
5. Interpelli
5.1 Dialogo contribuenti - fisco
ASPETTI GENERALI
5.1.1 Diritto di interpello
5.1.2 Tipologie di interpelli
5.1.2.1 Interpello ordinario puro e qualificatorio
5.1.2.2 Interpello probatorio
5.1.2.3 Interpello anti-abuso
5.1.2.4 Interpello disapplicativo
5.2 Regole comuni
5.2.1 Preventività e controlli
5.2.2 Contenuto delle istanze
5.2.3 Regolarizzazione
5.2.4 Integrazione documentale
5.2.5 Risposta dell’amministrazione
5.2.6 Inammissibilità
5.2.7 Rinuncia
5.3 Effetti successivi
5.3.1 Contenzioso
5.3.2 Segnalazioni
5.3.3 Sanzioni
5.4 Procedura
5.4.1 Presentazione dell’istanza
5.5 Pubblicità degli interpelli
5.4.2 Indirizzi dell’Agenzia
5.4.3 Considerazioni
5.4.4 Pubblicazione generalizzata
Riferimenti normativi
Dalla “Sopropè” alla Legge 28 giugno 2019 n. 58 - II Edizione.
Il presente lavoro cerca di ricostruire il percorso del principio del contraddittorio endoprocedimentale tributario attraverso le regole normative e i passaggi giurisprudenziali per fornire agli operatori degli spunti pratici a cui eventualmente far riferimento negli atti di difesa del contribuente.
La prima edizione dell’e-book si fermava alle tre ordinanze della Corte Costituzionale del Luglio 2017. Adesso diamo conto della giurisprudenza della Corte di Cassazione degli anni più recenti, della prassi intervenuta sull’argomento, dei tentativi di regolamentazione ed infine dell’approvazione di norme nuove in materia, con la conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, recante “Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi”.
Le novità entreranno in vigore per gli accertamenti emessi dopo il 1° luglio 2020, con tutto il tempo per approfondire gli aspetti più spinosi e, riteniamo, per una necessaria e profonda revisione delle regole che denotano non pochi problemi sotto più di un aspetto.
Il rispetto dei diritti della difesa costituisce un principio generale del diritto comunitario che trova applicazione ogniqualvolta l’amministrazione si proponga di adottare nei confronti di un soggetto un atto ad esso potenzialmente sfavorevole. In forza di tale principio i destinatari di decisioni che incidono sensibilmente sui loro interessi devono essere messi in condizione di manifestare utilmente il loro punto di vista in merito agli elementi sui quali l’amministrazione intende fondare la sua decisione. A tal fine essi devono beneficiare di un termine sufficiente.
Tale obbligo incombe sulle amministrazioni degli Stati membri ogniqualvolta esse adottano decisioni che rientrano nella sfera d’applicazione del diritto comunitario, quand’anche la normativa comunitaria applicabile non preveda espressamente siffatta formalità. Trattandosi dell’attuazione del principio in parola e, più in particolare, dei termini per esercitare i diritti della difesa, si deve precisare che, qualora non siano fissati dal diritto comunitario, essi rientrano nella sfera del diritto nazionale purché, da un lato, siano dello stesso genere di quelli di cui beneficiano i singoli o le imprese in situazioni di diritto nazionale comparabili, e, dall’altro, non rendano praticamente impossibile o eccessivamente difficile l’esercizio dei diritti della difesa conferiti dall’ordinamento giuridico comunitario.
Quello appena riportato è, parola più parola meno, il passaggio più significativo della sentenza Sopropè del 18 dicembre 2008 (Causa C‑349/07) della Corte di Giustizia UE. Da questi riferimenti, che poggiano sugli articoli 41, 47 e 48 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, si è sviluppato un corposo filone giurisprudenziale nazionale sulla base del quale si è progressivamente affermata l’esistenza di un principio generale che attribuisce al contribuente il diritto al contraddittorio preventivo nel procedimento di accertamento e/o riscossione. Preventivo nel senso che non dovrebbe essere possibile emettere atti in contrasto con queste garanzie procedimentali e, nel caso, l’atto emesso sarebbe invalido.
Parallelamente in alcuni provvedimenti normativi tributari si sono introdotti dei passaggi che fanno riferimento alla necessità del contraddittorio mentre, in particolari settori (vedi accertamenti standardizzati) questa garanzia è entrata per via giurisprudenziale. L’insieme è piuttosto eterogeneo e non brilla per sistematicità. Per assicurare quest’ultima, fino al dicembre 2015, era intervenuta la giurisprudenza che era pian piano addivenuta ad un’interpretazione unificante del criterio, scritto o meno che fosse. Così si era prodotto un orientamento via via affermatosi fino alle celebri sentenze delle Sezioni Unite del 18 settembre 2014 (n. 19667-68).
L’inattesa svolta interpretativa arrivata con la nuova pronuncia delle Sezioni Unite (n. 24823 del 9 dicembre 2015) ha riportato verso una situazione non lineare e tutt’altro che definita, sottoposta già recentemente, proprio in virtù di differenze evidenti relativamente a situazioni di fatto assimilabili, al vaglio della Corte Costituzionale.
1. La normativa interna
1.1 Introduzione
1.2 L’articolo 12, comma 7 dello “Statuto”
1.2.1 La norma.
1.2.2 L’ambito di applicazione.
1.2.3 Il computo del termine.
1.2.4 La “particolare” urgenza.
1.2.5 Atto emanato ed atto notificato.
1.2.6 Garanzia statutaria e accertamenti senza accesso in azienda (c.d. “a tavolino”).
1.2.7 L’obbligo di proporre specifiche eccezioni
1.3 Il controllo formale delle dichiarazioni (articolo 36-ter del D.P.R. 600/73)
1.3.1 La regola normativa.
1.3.2 La giurisprudenza.
1.3.3 L’impugnazione dell’esito del controllo formale.
1.4 Dovere di informazione liquidazione dei tributi sulla base delle dichiarazioni (artt. 6 Legge 212/2000 e 36-bis D.P.R. 600/73).
1.4.1 La normativa e la sua recente interpretazione.
1.5 Il nuovo accertamento sintetico (articolo 38 D.P.R. 600/73)
1.5.1 La revisione del 2010
1.5.2 La prassi dell’Agenzia
1.5.3 La giurisprudenza
1.6 Le nuove disposizioni antielusive (art. 1 D.Lgs. 5 agosto 2015, n. 128)
1.6.1 Prima e dopo la riforma del 2015
1.7 Il contraddittorio in materia doganale (art. 11 D.Lgs. 374/90)
1.7.1 La norma del 1990 e l’aggiunta del 2012
1.8 Il contraddittorio in materia di studi di settore e accertamenti standardizzati in genere
1.8.1 La normativa
1.8.2 L’elaborazione giurisprudenziale
1.9. L’ipoteca “esattoriale” (articolo 77, comma 2-bis, DPR 602/73)
1.9.1 La modifica normativa del 2011
1.9.2. La giurisprudenza sulla regola previgente
1.10. Conclusioni
1.10.1 Un contraddittorio “a la càrte”?
2. Le regole europee
2.1. La Carta dei Diritti Fondamentali
2.1.1 Le norme di tutela.
2.1.2 Il valore nel diritto interno della Carta dal lato della giurisprudenza interna
2.1.3 Il valore nel diritto interno della giurisprudenza della Corte di Giustizia
2.1.4 L’effetto espansivo delle tutele della Carta e lo “spill-over effect”
3.L’intervento della Corte di Giustizia e le elaborazioni delle Corti nazionali
3.1. Le principali massime comunitarie
3.1.1 La sentenza Sopropè
3.1.2 La sentenza Kamino International – Datema Worldwide
3.1.3 Considerazioni d’insieme
3.2. L’elaborazione delle sentenze UE da parte del giudice nazionale
3.2.1 La discriminazione a rovescio.
3.2.2 La elaborazione dei principi comunitari in ambito nazionale. Gli albori.
3.2.3 La giurisprudenza di legittimità. La “marcia trionfale” dei principi europei
3.2.4 Il contraddittorio preventivo davanti alla Corte Costituzionale
3.2.5 La questione fa rotta (ancora!) verso le Sezioni Unite
4. Le analisi (e i dubbi) più recenti
4.1 Qualche riflessione preliminare
4.2 Il nuovo passaggio alle Sezioni Unite. La svolta interpretativa
4.2.1 La sentenza delle Sezioni Unite n. 24823 del 9 dicembre 2015.
4.2.2 La vera “distonia”.
4.2.3 Ancora verso la Corte Costituzionale.
4.2.4 La giurisprudenza non (sempre) si allinea alle Sezioni Unite. Breve rassegna 2016-2017.
4.2.5 Le ordinanze della Corte Costituzionale del luglio 2017.
5. Gli anni più recenti e l’intervento normativo
5.1. La giurisprudenza
5.1.1 Le massime della Cassazione 2018-2019, con particolare riferimento alle regole dello “Statuto” sul contraddittorio preventivo.
5.1.2 La sentenza della Sezione Tributaria n. 701/2019.
5.2. La prassi degli ultimi anni
5.2.1 La Circolare 1/2018
5.2.2 La Circolare 19 del 2019
5.3. Gli interventi normativi tentati e quello operato dalla Legge 28 giugno 2019, n. 58
5.3.1 La Legge Delega
5.3.2 Il disegno di legge sulle semplificazioni e il primo progetto di una norma generale
5.3.3 Accertamento parziale e integrativo in relazione al diritto al contraddittorio
5.3.4 La Legge 28 giugno 2019, n. 58
5.3.5 Le nuove regole in vigore dal 1° luglio 2020
5.3.6 Qualche riflessione
5.3.7 Conclusioni
La terza edizione del volume fa tesoro delle modifiche apportate dalla riforma fiscale del 2015 ai settori dell'accertamento, della riscossione e del contenzioso tributario, sia civile sia penale, e delle ultime modifiche normative del 2017 che hanno interessato, tra le altre, la disciplina del reclamo e della mediazione tributaria e gli studi di settore, destinati ad essere soppiantati dai nuovi indici sintetici di affidabilità fiscale.
Ancora una volta, le tematiche sono affrontate mediante risposte a oltre 800 quesiti, al fine di chiarire le questioni più spinose in materie certamente complesse quali i controlli e le liti con il fisco, da uno dei più autorevoli esperti della materia. Ciascuno degli argomenti trattati è facilmente individuabile per mezzo di una comoda indicazione laterale ed è corredato da una sezione finale con la vigente normativa di riferimento.
Aggiornato con: Legge di bilancio 2018 (Legge n. 205/2017) Manovra correttiva 2017 (D. L. n. 50/2017, convertito in Legge n. 172/2017) Riforma fiscale 2017 (D. Lgs. n. 156/2015; D. Lgs. n. 158/2015; D. Lgs. n. 159/2015)
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Il manuale aiuta il contribuente e il professionista a comprendere le ragioni della pretesa, a muoversi nella complessa procedura e a conoscere le regole di formazione del c.d. “avviso bonario” e della notificazione della cartella di pagamento, i rischi connessi al mancato pagamento e le modalità di opposizione. La trattazione – ricca di esempi e riferimenti giurisprudenziali normativi e di prassi – segue l’iter che normalmente si verifica nella pratica, partendo dalla notificazione della cartella fino alle possibili forme di contestazione ed alle conseguenze procedurali della riscossione, che comprendono anche la possibilità di pignoramento e quella di transazione. Il volume prende in esame anche i crediti previdenziali e persino l’iscrizione a ruolo dei tributi locali, senza dimenticare di analizzare i profili di rilevanza penale del mancato pagamento, fornendo così un quadro assolutamente ampio ed omnicomprensivo della materia.
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Indice
1. Il controllo formale della dichiarazione dei redditi
1. Il quadro normativo
2. I controlli automatici
2.1. La disciplina
2.2. L’avviso di irregolarità o “avviso bonario”
2.3. L’impugnazione della comunicazione
2.4. L’invio della comunicazione
2.5. Le imposte sui redditi soggette a tassazione separata
3. Il controllo formale della dichiarazione
3.1. L’oggetto del controllo
3.2. L’avvio della procedura
3.3. La comunicazione degli esiti del controllo
3.4. L’emissione della cartella di pagamento
2. La definizione dell’avviso bonario
1. La finalità dell’avviso bonario
2. I tempi per la definizione
3. La procedura per l’avviso ricevuto in via telematica
4. Le modalità della correzione degli errori
5. Le modalità di pagamento
6. La cartella di pagamento come avviso bonario
7. Le somme pretese con la cartella di pagamento
3. Il pagamento rateale dell’avviso bonario
1. Il controllo della dichiarazione annuale
2. Il pagamento rateale delle somme dovute in base al controllo della dichiarazione
3. Il pagamento rateale delle imposte dovute sui redditi soggetti a tassazione separata
4. L’inadempimento
5. La rateazione successiva alla decadenza della rateazione
6. Il ravvedimento operoso
4. L’iscrizione a ruolo
1. Il ruolo
2. La procedura di formazione del ruolo
3. La data di consegna dei ruoli
4. L’esecutività del ruolo
5. L’importo minimo da iscrivere a ruolo
6. L’iscrizione a ruolo a titolo definitivo
6.1. La regola
6.2. I controlli automatici
6.3. I controlli formali
7. L’iscrizione a ruolo a titolo non definitivo
7.1. La regola generale
7.2. Le imposte sui redditi
7.3. Le imposte di registro, ipotecaria e catastale
7.4. L’imposta sulle successioni e donazioni
7.5. La decadenza dal versamento rateale delle somme dovute in base all’accertamento con adesione, al reclamo-mediazione e alla conciliazione giudiziale
7.6. La norma antielusione
7.7. La certificazione tributaria
7.8. Il contenzioso tributario
8. Gli interessi
9. I termini di decadenza per l’iscrizione a ruolo
10. Il recupero dei crediti sorti in altri Stati
5. Il blocco delle compensazioni dei crediti fiscali
1. L’oggetto del divieto
2. Il tipo di ruolo
3. L’importo rilevante
4. La compensazione
5. Le sanzioni
6. La liceità della compensazione
6. L’atto di accertamento-riscossione
1. L’accelerazione dei tempi di riscossione
2. La natura esecutiva dell’avviso di accertamento
3. L’agente della riscossione62
4. La sospensione della riscossione
5. I problemi operativi
6. Il pericolo della riscossione
7. Gli atti emessi dall’Agenzia delle dogane
Parte II La cartella di pagamento
1. La cartella di pagamento
1. Il presupposto procedurale
2. La cartella di pagamento
3. La notifica della cartella di pagamento
4. I soggetti legittimati ad effettuare la notifica
5. I soggetti legittimati a ricevere la cartella di pagamento
5.1. La procedura della notifica
5.2. Il destinatario
5.3. Le persone di famiglia
5.4. Gli addetti alla casa
5.5. Le persone addette all’ufficio o all’azienda
5.6. Il portiere dello stabile
5.7. La notifica per mezzo del servizio postale
5.8. La notifica mediante affissione all’albo comunale
5.9. La notifica al cittadino italiano all’estero
5.10. Le forme particolari di notificazione
5.11. La notifica a mezzo posta elettronica certificata
2. Il ricevimento della cartella di pagamento
1. La funzione della cartella di pagamento
2. La forma e il contenuto
3. La contestazione
4. La prescrizione
3. Il controllo della cartella di pagamento
1. Il controllo preliminare
2. La presentazione dell’istanza di autotutela o del ricorso
3. La richiesta della sospensione del pagamento
4. La richiesta dello sgravio della cartella
5. La richiesta di rateazione della cartella
6. Gli effetti del mancato pagamento della cartella
7. I debiti di importo fino a € 1.000
8. La sospensione legale della riscossione
4. Il pagamento delle somme pretese
1. Il pagamento della cartella
2. Il pagamento mediante la cessione di beni culturali
3. L’imputazione dei pagamenti
4. Gli interessi di mora
5. L’aggio di riscossione
6. La dilazione di pagamento
7. La sospensione della riscossione per eventi eccezionali
8. La sospensione amministrativa della riscossione
9. La sospensione della riscossione per comportamento illecito
10. Gli interessi nel caso di sospensione della riscossione
11. La cartella compensata con crediti d’imposta
12. La compensazione di crediti con somme dovute a seguito di iscrizione a ruolo
13. Le compensazioni di crediti con somme dovute a seguito di iscrizione a ruolo
14. L’auto compensazione dei crediti relativi ad imposte erariali
5. Il pagamento rateale della cartella di pagamento
1. La normativa
2. L’INPS
3. L’INAIL
4. L’istanza di pagamento rateale
5. L’istruttoria dell’istanza
6. La rateazione richiesta in presenza di coobbligazione solidale tra persone fisiche
7. L’entità del debito da rateizzare
8. Il servizio “Se mi scordo?”
9. La domanda di pagamento rateale
10. La rateazione
11. La tutela del contribuente sul provvedimento di rigetto
12. La sospensione amministrativa e giudiziale della riscossione
13. La dilazione della cartella di pagamento fino a 120 rate
14. La rateazione per le nuove cartelle di pagamento ricevute
15. La nuova dilazione per i contribuenti in difficoltà
6. Gli interessi per i pagamenti delle imposte
1. Le cartelle di pagamento
2. I rimborsi delle imposte
3. Il ravvedimento operoso
4. L’IVA
5. Le imposte sui redditi
6. Il pagamento in forma rateale
7. Il rimborso dei tributi versati
8. L’imposta sulle successioni e donazioni
9. Gli istituti deflattivi del contenzioso
10. Gli altri tributi erariali
11. L’ICI e l’IMU
Parte III La contestazione della cartella di pagamento
1. L’istituto dell’autotutela
1. L’autotutela
2. L’avvio della procedura
3. Gli atti ammessi
4. Gli atti divenuti definitivi
5. L’interesse pubblico
2. Il ricorso contro la cartella di pagamento
1. La contestazione
2. Il ricorso
3. Il contributo unificato
4. La notifica irregolare
5. Il termine per l’impugnazione
6. La sospensione del pagamento della cartella
6.1. La sospensione amministrativa
6.2. La sospensione giudiziale
7. L’aspetto processuale
8. La difesa del contribuente
3. Il rebus dell’impugnazione della cartella di pagamento
1. L’individuazione del destinatario del ricorso
2. Le controversie sulla cartella di pagamento
3. La gestione delle controversie
4. L’individuazione della Commissione tributaria competente
5. La costituzione in giudizio in presenza di reclamo
4. Il rimborso della somma pagata
1. La cartella di pagamento
2. Le spese del giudizio
3. Le somme riconosciute indebite dalla sentenza
4. Le istanze di rimborso
5. Le diverse procedure per fare il ricorso contro la cartella di pagamento
1. L’avvertenza procedurale preliminare
2. La costituzione in giudizio dell’agente della riscossione
3. Il ruolo emesso per la riscossione di canoni, proventi e accessori e somme dovute per l’utilizzazione, anche senza titolo, dei beni demaniali e patrimoniali dello Stato
4. Il ruolo emesso per i tributi erariali
5. Il ruolo emesso in materia di tributi locali
6. Il ruolo emesso dall’ufficio dell’Agenzia delle dogane
7. Il ricorso contro il ruolo emesso per il recupero di crediti sorti in altro Stato
8. Il ricorso contro il ruolo emesso per il recupero di crediti derivanti da sentenza o ordinanza esecutiva di condanna emessa dalla Corte dei Conti
9. Il ricorso contro il ruolo emesso dall’INPS
10. Il ricorso contro l’avviso di debito emesso dagli altri enti pubblici previdenziali
11. L’allargamento della riscossione a mezzo ruolo
12. I ruoli in materia di canone di abbonamento alla televisione
13. I ruoli emessi dagli uffici dell’Agenzia delle entrate per il recupero di crediti non tributari
14. Il recupero di aiuti di Stato
Parte IV La riscossione coattiva
1. Il blocco dei pagamenti a favore del contribuente moroso
1. Il quadro normativo
2. La verifica della situazione debitoria
3. La rilevanza soggettiva
4. La rilevanza oggettiva
5. Il frazionamento del pagamento
6. Il credito esposto nella cartella di pagamento
2. La riscossione coattiva
1. Le modalità di riscossione
2. Il pagamento
2.1. Il termine di pagamento
2.2. Gli interessi
2.3. Il pagamento
3. La riscossione coattiva
3.1. L’oggetto della procedura
3.2. I pignoramenti e le ipoteche
4. L’espropriazione forzata
4.1. Il titolo esecutivo
4.2. Il procedimento di vendita
4.3. Il deposito degli atti e del prezzo
4.4. Le opposizioni all’esecuzione o agli atti esecutivi
4.5. La sospensione dell’esecuzione
4.6. L’estinzione del procedimento per pagamento del debito
5. Le regole particolari in materia di espropriazione mobiliare
6. Le regole particolari in materia di espropriazione presso terzi
7. Le regole particolari per l’espropriazione immobiliare
8. Il fermo dei beni mobili registrati
9. Le procedure concorsuali
3. Il pignoramento dei crediti verso terzi
1. Il pignoramento dei crediti
2. I limiti di pignorabilità
3. La dichiarazione stragiudiziale
4. I poteri di indagine degli agenti della riscossione
1. L’accesso degli agenti ai pubblici uffici
2. Il d.l. 4 luglio 2006, n. 223
3. La verifica delle posizioni reddituali
4. Il potenziamento dell’attività di riscossione
FAQ Agenzia delle entrate-Riscossione – Definizione agevolata 2018 (D.l. n. 119/2018 convertito con modificazioni dalla l. n. 136/2018)
Il D.L. n. 4/2019, tra le novità introdotte, ha rivisto la disciplina relativa al regime sanzionatorio in materia di infedele rilascio del visto di conformità.
L’Agenzia delle Entrate con la Circolare n. 12/2019 ha chiarito che tali modifiche si applicano a partire dall’assistenza prestata nel 2019 con riferimento all’anno d’imposta 2018.
• Rito speciale dinanzi a TAR e Consiglio di Stato
• Rito amministrativo super accelerato
• Contenzioso sull’esecuzione del contratto di appalto
• Il ruolo dell’Autorità Nazionale Anticorruzione
• Arbitrato e accordo bonario su appalti e contratti pubblici
Il testo intende fornire un quadro completo di tutti i rimedi, giurisdizionali e non, alle controversie nascenti in materia di appalti pubblici, sia nel corso di svolgimento della procedura di gara e fino all’aggiudicazione, sia nella successiva fase di esecuzione del contratto di appalto. In primis, dopo un excursus sull’evoluzione degli ultimi anni, utile a comprenderne pienamente la ratio, viene affrontato approfonditamente il rito processuale speciale, disciplinato dal Libro IV, Titolo V del Codice del processo amministrativo, con particolare attenzione alla fase cautelare. Vi è poi un focus sul rito “super accelerato”, da ultimo dichiarato conforme alle direttive europee da una pronuncia della Corte di Giustizia Europea del 14 febbraio 2019.
Alle controversie sorte in fase di esecuzione dei contratti di appalto è dedicato uno specifico capitolo, che rassegna le principali pronunce del Giudice Ordinario con riferimento alle patologie più frequenti (ritardi nell’esecuzione, varianti, riserve).
Infine, quanto alla tutela stragiudiziale, il testo tratta i rimedi previsti dal Codice dei Contratti Pubblici, quali l’accordo bonario, la transazione e l’arbitrato e infine approfondisce il ruolo dell’ANAC, declinato attraverso i pareri di precontenzioso, i poteri di impugnazione diretta, e l’attività di vigilanza.
Più schematicamente, i principali argomenti affrontati sono:
• il rito speciale dinanzi a TAR e Consiglio di Stato, delineato dagli artt. 119 e 120 del Codice del processo amministrativo;
• il processo cautelare;
• il rito super accelerato ex art. 120 comma 2 bis;
• il contenzioso nascente dalla fase di esecuzione del contratto di appalto;
• i sistemi di risoluzione alternativa delle controversie: accordo bonario, transazione, arbitrato;
• poteri e strumenti di risoluzione stragiudiziale dell’Autorità Nazionale Anticorruzione.
Elio Guarnaccia, Avvocato amministrativista del Foro di Catania, Cassazionista. Si occupa tra l’altro di consulenza, contenzioso e procedure arbitrali nel settore degli appalti e dei contratti pubblici. È commissario di gara nelle procedure di aggiudicazione con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, in qualità di esperto giuridico selezionato da UREGA Sicilia e dall’ANAC.
È autore di numerosi saggi e articoli nei campi del diritto amministrativo e del diritto dell’informatica, nonché di diverse monografie in materia di appalti pubblici, processo amministrativo, amministrazione digitale. Nelle materie di propria competenza ha sviluppato un’intensa attività didattica e di formazione per pubbliche amministrazioni e imprese. In ambito universitario, ha all’attivo vari incarichi di docenza nella specifica materia degli appalti pubblici.
Capitolo I – Introduzione. novità dell’ultima riforma del “rito appalti”
1. Genesi e rilevanza della disciplina: dall’articolo 23-bis della legge tar all’articolo 119
2. L’attenuazione degli elementi di differenziazione dal rito ordinario
3. L’unificazione dei riti speciali o differenziati. Il riordino dell’ambito applicativo del rito accelerato
4. Il rapporto con il rito specialissimo per i contratti pubblici
5. Altri elementi di differenziazione tra l’art. 119 e l’art. 120: le regole specifiche in materia di tutela in forma specifica e per equivalente
6. Il rito abbreviato “comune”: i caratteri salienti dell’accelerazione
7. L’ambito applicativo del rito speciale: gli elementi di novità. Le procedure di affidamento dei contratti pubblici
Capitolo II – Il processo amministrativo speciale sugli appalti pubblici
1. La giurisdizione esclusiva in materia di appalti pubblici
2. Inammissibilità del ricorso straordinario
3. L’abrogazione del preavviso di ricorso
4. Gli atti impugnabili
5. I soggetti: legittimazione attiva e passiva e controinteressati
6. Il dovere di sinteticità degli atti processuali
7. Il giudizio di merito di primo grado
7.1. I termini
7.2. La doppia notifica e il deposito del ricorso
7.3. Il ricorso incidentale e il rapporto con il ricorso principale
7.4. I motivi aggiunti. Rapporto con il rito “super accelerato”
7.5. La dichiarazione di inefficacia del contratto
7.6. Il risarcimento del danno
7.7. La definizione del giudizio e la pubblicazione anticipata del dispositivo della sentenza
8. Appello avverso la sentenza di primo grado
9. La fase cautelare
9.1. Istanza cautelare e camera di consiglio
9.2. La sospensione degli effetti del contratto in sede cautelare
9.3. Misure cautelari collegiali
9.4. Misure cautelari monocratiche
9.5. Misure cautelari ante causam
10. L’appello cautelare
11. Il contributo unificato in materia di appalti pubblici
11.1.Presupposti impositivi e “domande nuove”
Capitolo III – Il rito ‘super accelerato’
1. Dalle tendenze acceleratorie del contenzioso all’introduzione del nuovo rito
2. Il nuovo rito per la definizione dei giudizi di (immediata) impugnazione dei provvedimenti di esclusione e di ammissione alle procedure
2.1. La pubblicazione sul profilo del committente
2.2. Termini processuali
2.3. Interesse al ricorso
2.4. Permanenza dell’interesse alla decisione del ricorso ex art. 120, comma 2-bis, c.p.a., in seguito all’aggiudicazione del ricorrente
3. Rito super accelerato e ricorso incidentale
4. Misure cautelari
5. Appellabilità delle pronunce rese all’esito del giudizio
Capitolo IV – Contenzioso sull’esecuzione dei contratti pubblici
1. I rimedi alternativi al contenzioso sull’esecuzione
2. Questioni di giurisdizione
2.1. Il fondamentale discrimen del contratto ai fini del riparto di giurisdizione
2.2. La particolare ipotesi di anticipata esecuzione dei lavori
2.3. La risoluzione del contratto per inadempimento
2.4. Le controversie risarcitorie
2.5. La revisione dei prezzi
2.6. Subentro nel contratto
2.7. Il direttore dei lavori
3. I ritardi nell’esecuzione del contratto
3.1. Ritardo nella consegna dei lavori
3.2. Ritardo nel collaudo
3.3. Ritardo nei pagamenti
4. Certificato di esecuzione, liquidazione del corrispettivo e prova della sua erogazione
5. Variazioni in aumento del prezzo dei materiali. Richiesta di maggiori oneri
6. Opere extra, contabilizzate dal direttore dei lavori
7. Il sistema delle riserve
7.1. Oggetto delle riserve
7.2. Ratio e finalità: tutela della P.A.
7.3. Danno continuativo e tempestività della riserva
7.4. Tardività delle riserve
8. Garanzia per vizi e difetti dell’opera
9. Varianti e atti di sottomissione
10. Recesso del committente
11. Rescissione. Rapporto con la risoluzione per inadempimento
12. Raggruppamento temporaneo di imprese
13. Ordine di sospensione dei lavori
14. Polizza a garanzia degli obblighi derivanti dall’esecuzione dell’appalto pubblico
15. Esecuzione di contratti stipulati da aziende speciali degli enti pubblici territoriali
Capitolo V – Rimedi alternativi alla tutela giurisdizionale
1. I rimedi alternativi alla tutela giurisdizionale nel codice dei contratti pubblici
2. L’accordo bonario
2.1. Presupposti
2.2. Procedimento
2.3. Effetti
3. La transazione
3.1. Presupposti
3.2. Forma e contenuto dell’accordo transattivo
3.3. Effetti
4. Il ruolo dell’ANAC negli appalti pubblici
4.1. I pareri di precontenzioso
4.2. Il potere di impugnazione diretta di cui all’art. 211, commi 1-bis e 1-ter
4.2.1. Il potere di impugnazione diretta di cui all’art. 211, comma 1-bis
4.3. Il parere motivato e l’impugnazione ai sensi dell’art. 211, comma 1-ter, del d.lgs. 50/2016
5. Attività di vigilanza in materia di contratti pubblici
Capitolo VI – L’arbitrato su appalti e contratti pubblici
1. L’arbitrato nel nuovo codice dei contratti pubblici. Ambito di applicazione
2. La disciplina dell’arbitrato
2.1. Accesso all’arbitrato
2.2. Il procedimento arbitrale in materia di appalti pubblici
2.3. Il collegio arbitrale
2.4. La Camera arbitrale
2.5. L’impugnazione del lodo
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Formule di ricorso, con prassi e giurisprudenza:
1. Avviso di accertamento e ricorso: check-up relativo a possibili vizi dell’atto da impugnare. la griglia delle potenziali eccezioni, in via pregiudiziale
1.1 Premessa
1.2 Le metodologie d’accertamento generalmente utilizzate dall’Ufficio finanziario: campo d’applicazione, prerogative e limiti
1.3 I vizi nell’attività istruttoria: il rispetto delle garanzie, poste a favore del contribuente, nella fase che precede l’emanazione del provvedimento autoritativo, la cui violazione, da parte dell’Ufficio finanziario, può decretare l’invalidità dell’atto. Le garanzie derivanti dall’osservanza degli obblighi contabili ed il principio del contraddittorio
1.4 Il vizio nella motivazione dell’atto e la tutela del diritto di difesa
1.5 Il difetto di sottoscrizione
2. Prassi professionale e tipologie di verifica fiscale
2.1 Onere della prova, prova e riparto dell’onere della prova
2.2 Studi di settore e accertamenti standardizzati
2.3 La creazione del “nuovo soggetto giuridico” della società a ristretta base azionaria: presunzione di distribuzione e onere della prova
2.3.1.I costi indeducibili
2.3.2 Perdite d’esercizio
2.3.3 Periodo d’imposta
2.4 L’antieconomicità quale “indice” rilevatore di scarsa fedeltà contributiva e la congruità del costo
2.5 L’accertamento per operazioni soggettivamente inesistenti
3. Conclusioni
4. Appendice: formule di ricorsi
4.1 Formula 1
4.2 Formula 2
4.3 Formula 3
4.4 Formula 4