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La pietra miliare della riforma degli enti locali, in una prospettiva di processo inizia ledi innovazione, è la riforma del titolo V della parte II della Costituzione, operata con la legge costituzionale n. 3 del 2001.
Lo spartiacque ante riforma del 2001 è stata sicuramente la legge 142/1990. Prima di tale legge esisteva un’impostazione fortemente centralistica ed una forte limitazione dell’autonomia degli enti locali, permanendo in capo al governo centrale l’individuazione di cosa fosse legittimo e lecito nell’attività amministrativa degli enti locali e la disciplina delle forme in cui operare il controllo. Con la legge di riforma delle autonomie locali (l. 142/ 1990), si è assistito a numerose innovazioni, come ad esempio:
- l’abrogazione dei controlli di merito;
- la riduzione della tipologia di atti sottoposti al controllo preventivo di legittimità;
- la previsione di una differente composizione dei Coreco.
La nuova normativa detta le disposizioni sulla revisione legale negli enti di interesse pubblico.