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In allegato, in fondo al testo dell'ebook, troverai il link per scaricare gratuitamente la Circolare Settimanale del Lavoro dedicata al Jobs Act realizzata dalla redazione di FISCOeTASSE.
La ratio del presente lavoro è quello di analizzare:
Ai lettori lasciamo giudicare se le norme della l. 78/2014, dei decreti attuativi (d.lgs. n. 22/2015, n. 23/2015, n. 80/2015, n. 81/2015, d.lgs. 148/2015, d.lgs. 149/2015, d.lgs. 150/2015, d.lgs. 151/2015 e d.lgs. 185/2016) della l. 10 dicembre 2014, n. 183, c.d. Jobs Act, vanno ad investire sulla forza-lavoro o portano i diritti dei lavoratori all’800.
Sintesi
Premessa
1. Contratto a termine e legge n. 78/2014
1. Contratto a tempo determinato e cause per la stipula
2. Contratto a termine acausale
3. Forma scritta
4. Limiti percentuali
5. Proroghe
6. Diritto di precedenza
7. Disciplina transitoria
8. Recepimento della l. 78/2014 nei Ccnl
2. Contratto di somministrazione e legge n. 78/2014
1. Nozione
2. Tipologie
3. Novità
3. Apprendistato e legge n. 78/2014
1. Definizione
2. Forma scritta
3. Percentuali di stabilizzazione
4. Diminuzione della retribuzione
5. Formazione pubblica
4. Altre novità e l. n. 78/2014
1. Durc
2. Contratti di solidarietà
3. Elenco anagrafico del lavoratore
4. Stato di disoccupazione
5. Legge n. 183/2014 e Jobs Act
1. Premessa
2. Delega in materia di ammortizzatori sociali
3. Delega in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive
4. Delega per la semplificazione e la razionalizzazione delle procedure e degli adempimenti relativi alla costituzione ed alla gestione dei rapporti di lavoro
5. Delega per il riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e delle tipologie dei relativi contratti nonché per la razionalizzazione e semplificazione dell’attività ispettiva
6. Delega per la revisione e l’aggiornamento delle misure intese a sostenere le cure parentali ed a tutelare la maternità e le forme di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro
6. Decreto legislativo n. 22/2015: Riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali
1. Contenuti
2. NASpI
3. DIS-COLL
4. ASDI
5. Contratto di ricollocazione
7. Decreto legislativo n. 23/2015: Disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti
1. Campo di applicazione
2. Licenziamento individuale e regimi sanzionatori: l. 92/2012 e d.lgs. 23/2015
3. Risoluzione stragiudiziale
4. Licenziamento collettivo e regimi sanzionatori: l. 92/2012 e d.lgs. 23/2015
8. Decreto legislativo n. 80/2015: Disposizioni in materia di nuove tutele alla maternità
1. Principi generali
2. Oggetto e finalità
3. Contenuti
9. Decreto legislativo n. 81/2015: Disposizioni in materia di forme contrattuali e mansione
1. Premessa
2. Contenuti
10. Decreto legislativo n. 151/2015: Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di lavoro e pari opportunità
1. Premessa
2. Contenuti
11. Decreto legislativo n. 150/2015: Disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive
1. Premessa
2. Contenuti
12. Decreto legislativo n. 149/2015: Disposizioni per la razionalizzazione e la semplificazione dell’attività ispettiva in materia di lavoro e legislazione sociale
1. Premessa
2. Contenuti
13. Decreto legislativo n. 148/2015: Disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in deroga in costanza di rapporto di lavoro
1. Premessa
2. Contenuti
14. D. Lgs. 185/2016: Disposizioni integrative e correttive ai d.lgs. 81/2015, d.lgs. 148/2015, d.lgs. 149/2015, d.lgs. 150/2015 e d.lgs. 151/2015
1. Premessa
2. Contenuti
Appendice – Schede di sintesi
1. Legge n. 78/2014
2. Legge n. 183/2014
3. Decreto legislativo n. 22/2015
4. Decreto legislativo n. 23/2015
5. Decreto legislativo n. 80/2015
6. Decreto legislativo n. 81/2015
7. Decreto legislativo n. 151/2015
8. Decreto legislativo n. 150/2015
9. Decreto legislativo n. 149/2015
10. Decreto legislativo n. 148/2015
11. Scheda di sintesi del d.lgs. 185/2016
IVA 4%
1. ACQUISTO PRIMA CASA
2. ACQUISTO PERTINENZA PRIMA CASA
3. APPALTO COSTRUZIONE PRIMA CASA
4. APPALTO COSTRUZIONE PERTINENZA PRIMA CASA
5. APPALTO AMPLIAMENTO PRIMA CASA
6. APPALTO COSTRUZIONE IMMOBILE RURALE
7. ACQUISTO BENI FINITI COSTRUZIONE PRIMA CASA
8. ACQUISTO BENI FINITI AMPLIAMENTO PRIMA CASA
9. ACQUISTO BENI COSTRUZIONE CASA RURALE
10. ACQUISTO BENI FINITI COSTRUZIONE IMMOBILE TUPINI
11. ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE
12. ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE CONDOMINIALI
13. ACQUISTO E POSA IN OPERA BENI SOGGETTO DISABILE
IVA 10%
1. ACQUISTO IMPIANTO FOTOVOLTAICO
2. ACQUISTO KIT REALIZZAZIONE IMPIANTO FOTOVOLTAICO
3. ACQUISTO PERTINENZA
4. APPALTO REALIZZAZIONE PERTINENZA
5. APPALTO RISTRUTTURAZIONE PERTINENZA
6. ACQUISTO DIRETTO BENI RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE
7. DICHIARAZIONE MANUTENZIONE ORDINARIA CONDOMINI
Nel presente eBook si cercherà di fare chiarezza alle problematiche che riguardano la gestione dei beni strumentali nell’ambito delle libere professioni, nelle diverse fasi dell’acquisizione, del funzionamento e della successiva dismissione dei beni stessi, tenendo conto, ovviamente, delle specifiche problematiche fiscali.
La gestione fiscale dei beni strumentali costituisce un aspetto rilevante per i liberi professionisti, soprattutto considerando gli studi di maggiori dimensioni caratterizzati da una struttura patrimoniale importante in quanto contenente immobili, computer e automezzi che comportano l’impiego di ingenti investimenti finanziari. Si pone il problema della deducibilità degli investimenti immobiliari e mobiliari, soprattutto tenendo conto del particolare regime fiscale degli automezzi, in quest’ultimo caso, ma ancora si pone il problema delle specifiche criticità emergenti in merito alla deducibilità delle ristrutturazioni immobiliari o delle specifiche norme che consentono di usufruire, nell’ambito delle libere professioni, dell’agevolazione relativa ai maxi-ammortamenti e ai maxi-leasing, contenuta nella legge di stabilità 2016.
La disciplina tributaria dei liberi professionisti pare molto semplice perché è contenuta sostanzialmente nel corpo dell’art. 54 del Tuir. Questa affermazione è parzialmente vera in quanto alcune specifiche fattispecie trovano il loro fondamento normativo in altri articoli del Tuir (l’art. 43 disciplina il regime fiscale degli immobili strumentali, l’art. 164 disciplina il regime fiscale dei veicoli di trasporto a motore, l’art. 6 disciplina il regime fiscale di alcune fattispecie, come la cessione dei crediti, gli interessi, ecc.).
Questa apparente semplicità si scontra, invece, con una disciplina lacunosa e frammentaria che emerge con grande evidenza nell’ambito della gestione fiscale dei beni strumentali.
Spesso ci si trova a dover risolvere questioni fiscali dei liberi professionisti attingendo alle regole fissate dal legislatore e dalla prassi nel diverso ambito delle imprese. Il ricorso all’analogia non può costituire una regola. Infatti basti pensare che il comma 1 dell’art. 54, appena più sopra citato, stabilisce che il reddito dei liberi professionisti viene determinato secondo il criterio generale della cassa, fatte salve le specifiche eccezioni contenute nella norma, mentre il criterio generale stabilito nel titolo II, del Tuir, per le imprese, è quello della competenza economica.
Anche in quest’ultimo caso sono previste specifiche eccezioni alla regola generale.
Le regole relative alla determinazione del reddito fiscale dei liberi professionisti assumono connotati specifici che in alcuni casi si discostano radicalmente dalle regole previste per le imprese mentre, altre volte, si sovrappongono a queste, consentendo il ricorso all’analogia. Anche le regole relative agli ammortamenti e alle manutenzioni rivestono caratteristiche specifiche, nell’ambito delle libere professioni. Regole specifiche valgono anche nel caso del leasing finanziario.
Vi sono norme di difficile comprensione, tutte rientranti nell’ambito fiscale dei liberi professionisti, come quelle che ammettono la deduzione dei costi derivanti dal leasing immobiliare, per i contratti stipulati all’interno di specifici periodi individuati dal legislatore, in evidente contrapposizione con altre norme che non ammettono la deduzione degli ammortamenti nel caso dell’acquisto di immobili effettuato nei medesimi periodi.
Le criticità relative agli investimenti immobiliari si accentuano se poi consideriamo che le spese incrementative sostenute sugli immobili (come possono essere le spese di manutenzione straordinaria) sono poi deducibili, anche se sostenute su immobili per i quali non è ammessa la deduzione di ammortamenti o di canoni di leasing.
L’ultimo aspetto riguarda le dismissioni dei beni utilizzati dai liberi professionisti. Particolare attenzione merita la fattispecie della cessione del contratto di leasing immobiliare, tenendo conto dell’importanza dell’operazione in termini di gettito nonché dell’assenza di specifiche disposizioni in merito. In questo modo restano aperti margini d’incertezza non indifferenti, nel caso di specie. Con riguardo alla vendita occorre fare riferimento alle norme specifiche relative agli immobili strumentali e agli immobili a uso promiscuo, tenendo conto che, nel caso di specie, vi sono periodi in cui il legislatore non ha ammesso la deduzione dei costi in argomento con la conseguenza che anche le medesime cessioni, simmetricamente, assumono regimi tributari differenti. Ancora diverse sono le fonti normative che regolano le cessioni degli immobili strumentali e degli immobili a uso promiscuo, dalle quali scaturiscono diversi regimi fiscali (redditi di lavoro autonomo e redditi fondiari).
Mancano anche norme che si occupino del caso della perdita involontaria dei beni strumentali. Nel caso di specie, infatti, si deve tener conto dell’irrilevanza fiscale delle sopravvenienze passive che rappresentano costi legati alla competenza economica, non espressamente previsti nel corpo dell’elencazione tassativa contenuta nell’art. 54 del Tuir, relativamente alle deroghe al criterio di cassa.
L’analisi approfondita della disciplina tributaria dei liberi professionisti non fa altro che cristallizzare, sempre di più, maggiori dubbi e incertezze.
Gli interventi dell’amministrazione finanziaria, in alcuni casi, hanno avuto l’effetto opposto rispetto agli obiettivi istituzionali attribuiti alla prassi, in termini di chiarezza del sistema impositivo, in quanto hanno prodotto ancora maggiori dubbi ed incertezze nel caso di specie. Si pensi, ad esempio, alla fattispecie della deduzione del costo sostenuto per l’acquisto del software e della banca dati su cd-rom. Infatti, secondo l’amministrazione finanziaria, il software deve essere dedotto secondo le regole previste nel titolo II, per le imprese, mentre la banca dati su cd-rom costituisce un bene materiale e non immateriale, posto che la materialità prevale sull’immaterialità, nel caso di specie, con la conseguente applicazione della procedura dell’ammortamento.
Tutte queste criticità mi hanno suggerito l’idea di pubblicare codesto ebook che si pone l’obiettivo di dare chiarezza in merito alla gestione fiscale dei beni strumentali utilizzati dai liberi professionisti, in una visione unitaria dell’argomento, probabilmente ancora assente nel panorama editoriale, che parte dal momento dell’acquisizione per arrivare al momento della dismissione, conseguente ad una vendita o a una cessione di contratto di leasing o, ancora, all’autoconsumo o alla perdita involontaria.
Spero che codesto intervento sia interessante per gli operatori del settore, soprattutto tenendo conto dell’agevolazione attualmente prevista dalla legge di stabilità 2016, relativa ai maxi-ammortamenti e ai maxi-leasing.
Sintesi
Premessa
Capitolo 1 – I beni strumentali
1. I beni strumentali in generale
2. I beni immateriali
Capitolo 2 – I beni strumentali ad uso promiscuo
Capitolo 3 – L’acquisizione dei beni strumentali
1. L’acquisto
1.1. L’inerenza e la sussistenza del requisito della strumentalità
1.2. Determinazione del costo di acquisto
1.3. L’ammortamento
1.4. Il coefficiente di ammortamento
1.5. La deduzione dei costi relativi all’acquisto di beni di modico valore
1.6. La deduzione dell’ammortamento nel caso dei mezzi di trasporto a motore
1.7. Il regime fiscale dei veicoli a motore su strada dati in uso promiscuo ai dipendenti per la maggior parte del periodo d’imposta
1.8. Il maxi-ammortamento
1.8.1. Il requisito della novità
1.8.2. Il requisito della materialità
1.8.3. Il maxi-ammortamento delle autovetture
1.8.4. Il maxi-ammortamento dei veicoli dati in uso promiscuo ai dipendenti per la maggior parte del periodo d’imposta
2. L’acquisto di immobili strumentali
3. Acquisto di immobili ad uso promiscuo
Capitolo 4 – La locazione
1. Locazione di immobili strumentali
2. Locazione di immobili ad uso promiscuo
3. Considerazioni in merito alla locazione immobiliare
4. Il subaffitto
Capitolo 5 – Il leasing finanziario
1. Il leasing mobiliare
2. Il maxi-leasing mobiliare
3. Il leasing relativo alle autovetture
4. Il maxi-leasing relativo alle autovetture
5. Il leasing immobiliare
5.1. Leasing relativo agli immobili ad uso promiscuo
Capitolo 6 – Le manutenzioni
1. Le manutenzioni degli immobili
2. Altre manutenzioni
3. Le migliorie e il maxi-ammortamento
Capitolo 7 – Le dismissioni fiscalmente rilevanti relative ai beni strumentali
1. Aspetti generali
1.1. Un caso particolare: la cessione del bene acquisito in leasing, dopo l’esercizio del riscatto
2. L’autoconsumo
3. Eliminazione e perdita di beni strumentali
3.1. Documentazione probatoria
3.2. Indennità risarcitorie connesse con la perdita del bene strumentale
Capitolo 8 – La cessione del contratto di leasing
Tutte le novità sul falso in bilancio e i reati fiscali in 142 pagine.
Solo in un riconosciuto “clima di fiducia” e con un diffuso “senso di sicurezza” si può assicurare una reale capacità del sistema produttivo di sostenere la crescita economica, di attrarre investimenti e, più in generale, di garantire un effettivo esercizio della libera concorrenza.
A tal fine, gli interventi riformatori devono necessariamente muovere in una duplice direzione: da un lato nel determinare un cambiamento “culturale” ed “organizzativo”, che persegua gli obiettivi di semplificazione, flessibilità, trasparenza ed efficienza del sistema3; dall’altro lato, nel realizzare azioni e strumenti adeguati a contrastare i più pericolosi fattori di “insicurezza” e “distorsione” del mercato, quali sono, in generale, tutti i fenomeni di illegalità e, in particolare, le diverse forme di mala gestio e corruzione nonché le più gravi manifestazioni di criminalità con le sue peculiari connotazioni e conseguenze economiche.
Ciò nella piena consapevolezza che “corruzione e criminalità organizzata generano distorsioni nell’allocazione delle risorse, riducono l’efficacia dell’azione pubblica e ostacolano lo sviluppo”.
In quest’ottica si è posto il Legislatore nell’emanazione sia della l. 27 maggio 2015, n. 69 (contenente disposizioni in materia dei delitti contro la pubblica amministrazione, di associazione di tipo mafioso e di falso in bilancio), con cui ha reintrodotto il delitto di false comunicazioni sociali, sia del d.lgs. 24 settembre 2015, n. 158, con cui ha riformato il sistema dei reati tributari, in attuazione della delega conferita con l’art. 8 co. 1 della legge 11 marzo 2014, n. 235.
Capitolo 1 – La riforma dei reati tributari e del falso in bilancio: cenni introduttivi a cura di Stefano Cosimo De Braco
1. Gli obiettivi della riforma: legalità economica e sviluppo
2. Falso in bilancio e reati tributari quali “reati spia"
3. L’oggetto della tutela
3.1. La difficile individuazione del bene giuridico leso
3.2. I beni giuridici tutelati dal reato di falso in bilancio
3.3. I beni giuridici tutelati dai reati tributari
4. La tutela del mercato e della libera concorrenza
5. La sicurezza economica quale presupposto del mercato
6. La criminalità economica
Capitolo 2 – Il nuovo reato di falso in bilancio a cura di Aniello De Vita
1. Le ragioni dell’intervento riformatore
2. Le soglie di punibilità
3. La rinnovata formulazione degli artt. 2621 c.c. e 2622 c.c
3.1. Analisi comparata dei delitti
3.2. La condotta
4. L’introduzione degli artt. 2621-bis e 2621-ter c.c
5. La rilevanza delle valutazioni nel falso in bilancio
5.1. L’eliminazione dal testo normativo
5.2. La posizione della Corte di Cassazione
5.2.1. La sentenza n. 33774 in data 30 luglio 2015
5.2.2. Il successivo revirement giurisprudenziale
5.2.3. La sentenza n. 6916 in data 22 febbraio 2016
5.2.4. La sentenza n. 12793 in data 30 marzo 2016
6. La sentenza – a sezioni unite – n. 22474 del 27 maggio 2016
7. La legge n. 69/2015 quale ius superveniens
Capitolo 3 – I nuovi reati tributari alla luce del d.lgs. n. 158/2015 a cura di Aniello De Vita
1. Le modifiche apportate nel tempo al d.lgs. n. 74/2000
2. I principi ispiratori del d.lgs. n. 158/2015
3. L’irrilevanza penale dell’elusione (e dell’abuso del diritto)
4. I principali correttivi apportati dal d.lgs. n. 158/2015
5. I nuovi reati tributari
5.1. Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti (art. 2)
5.2. Dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici (art. 3)
5.3. Dichiarazione infedele (art. 4)
5.3.1. Gli elementi passivi inesistenti
5.3.2. L’imposta evasa
5.3.3. Le soglie di punibilità e le valutazioni
5.4. Omessa dichiarazione (art. 5)
5.5. Occultamento o distruzione di documenti contabili (art. 10)
5.6. Omesso versamento di ritenute dovute o certificate (art. 10-bis)
5.7. Omesso versamento di Iva (art. 10-ter)
5.8. Indebita compensazione (art. 10-quater)
6. La confisca (art. 12-bis)
6.1 Lineamenti generali
6.2. Estensione della confisca alle disponibilità finanziarie della società
6.3. La rilevanza dell’impegno al pagamento
7. Il pagamento del debito tributario quale causa di non punibilità (art. 13)
8. Le circostanze, attenuanti ed aggravanti, del reato (art. 13-bis)
8.1. Il pagamento quale circostanza attenuante e condizione di ammissibilità al “patteggiamento” della pena
8.2. La circostanza aggravante di cui al comma 3
9. La custodia giudiziale (art. 18-bis) e le disposizioni abrogate
10. L’applicabilità dell’art. 131-bis c.p. ai reati tributari
11. Favor rei e ius superveniens
Capitolo 4 – Gli ulteriori attuali strumenti di contrasto a cura di Stefano Cosimo De Braco
1. L’esigenza di rendere “diseconomico” il reato
2. Strumenti “penali” ed “amministrativi”
3. Riciclaggio, reimpiego ed autoriciclaggio
3.1. Il riciclaggio
3.2. Il reimpiego
3.3. L’autoriciclaggio
3.4. Riciclaggio, autoriciclaggio e reati tributari
4. La responsabilità amministrativa degli enti derivante da reato
5. Il contrasto patrimoniale
5.1. Sequestro e confisca
5.2. Confisca ordinaria e per equivalente
5.3. Confisca e sanzioni del d.lgs. n. 231/2001
5.4. Confisca per sproporzione
6. Misure di prevenzione e “pericolosità fiscale”
7. Nuove prospettive: le azioni risarcitorie collettive (class action)
Il decreto legislativo n. 128, del 5 agosto 2015, in vigore dal 2.9.2015, contiene disposizioni sulla certezza del diritto, nei rapporti tra fisco e contribuente, in attuazione degli artt. 5, 6 e 8, c. 2, l. 11.3.2014, n. 23, c.d. “legge delega”, e, in particolare, sull’abuso del diritto, sul raddoppio dei termini per violazioni penali, sull’adempimento collaborativo e sulla voluntary disclosure. Il decreto sulla certezza del diritto, che comprende la disciplina dell’abuso e dell’elusione fiscale, sembra venire incontro alle istanze degli operatori del settore, individuando una disposizione che fa chiarezza su cosa si intenda per abuso del diritto e su quali siano le procedure da seguire in presenza di contestazioni, in merito a tali violazioni.
Il volume affronta, in una prospettiva pratica foriera di grande utilità in chiave applicativa, una delle tematiche più delicate e controverse del diritto tributario, finalmente disciplinata, in esecuzione della cosiddetta delega fiscale, nel nuovo art. 10-bis dello Statuto del contribuente. La materia in questione, infatti, è forse quella in cui la giurisprudenza ha utilizzato nella maniera più ampia e convinta il generale divieto di abuso del diritto, suscitando forti riserve sul piano dei rapporti con la norma entielusiva di cui all’art. 37-bis d.P.R. n. 600/1973, così sostanzialmente svuotata della propria portata garantista, e sulla stessa legittimazione di una siffatta clausola.
Come consuetudine, considerati gli indirizzi tracciati dall’Editore, convergenti con le richieste formulate dai lettori, si cercherà di proporre degli esempi, ispirati a casi pratici, di ausilio dunque alla comprensione delle fattispecie che la norma intende stigmatizzare, proponendo inoltre uno schema di ricorso che ben potrebbe attagliarsi a diverse fattispecie, oggetto di possibile contestazione, da parte dell’Amministrazione finanziaria, relativamente a un presunto abuso delle norme tributarie.
Fac-simile di ricorso e casi pratici.
Casi pratici:
1. Liquidazione o fusione per incorporazione?
2. Fusione per incorporazione della partecipata estera, da parte della controllante italiana, e conversione in una stabile organizzazione.
3. Holding di famiglia e ricambio generazionale.
4. Alternativa tra cessione della quota sociale, detenuta dalla persona fisica, e cessione dell’azienda, previo conferimento in newco.
5. Trasformazione “agevolata” in società semplice e successiva cessione dell’immobile.
6. Conferimento di ramo d’azienda alberghiera in newco, con successiva cessione della partecipazione.
7. Scissione proporzionale e successiva fusione per incorporazione della beneficiaria. Riorganizzazione societaria o indebito risparmio d’imposta”?
8. Cessione della partecipazione in newco statica detentrice di beni immobili ovvero di partecipazioni.
9. Apporto delle partecipazioni in trust, da parte di persona fisica non imprenditore, tassazione dei dividendi, il caso del disconoscimento possibile inopponibilità.
Prefazione del Prof. Avv. Riccardo Borsari
Premessa
Prefazione
1. Impatto del d.lgs n. 128/2015 su verifiche fiscali e contenzioso tributario
1. La qualificazione e la configurazione dell’abuso del diritto e l’applicazione del divieto in modo estensivo a tutti i tributi, quale principio immanente all’ordinamento tributario
2. Gli effetti derivanti dall’abrogazione dell’art. 37-bis del d.P.R. 600/1973: il principio del “favor rei” e l’impatto sui processi in corso
2.1. Abuso del diritto e sanzioni amministrative: difese da parte del contribuente
3. L’abuso inteso come “risparmio indebito”
4. Pieno riconoscimento del legittimo risparmio d’imposta e della libertà di scelta del contribuente, tra diverse opzioni fiscali
5. Contraddittorio endoprocedimentale e rispetto dell’onere motivazionale, da parte dell’Amministrazione finanziaria, prima dell’emissione dell’atto impositivo, a presidio delle tutele concesse al contribuente
6. Conferimento d’azienda e cessione della partecipazione
7. Disposizione antielusive e art. 20 Tur: conferimenti di azienda
8. Operazioni straordinarie e possibili rilievi a seguito dell’introduzione dell’art. 10-bis nello Statuto del contribuente: nuovi spiragli?
2. Modifiche alla disciplina del raddoppio dei termini per l’accertamento, per Iva e imposte dirette, relativa abrogazione ad opera della legge n. 208/2015 (Legge di stabilità 2016)
1. Impatto della disciplina di cui al d.lgs. 128/2015, circa il raddoppio sui termini di decadenza e relativi presupposti
2. La disciplina del regime transitorio di cui al d.lgs. 128/20152
3. Abrogazione del regime del raddoppio dei termini, a far data da Unico 2017, ad opera della legge 208/2015, c.d. legge di stabilità
4. Termine per l’accertamento: il “sudoku normativo”
3. Avviso di accertamento e (presunto) abuso del diritto: schema di un (ipotetico) ricorso
1. Il ricorso ex art. 18 del d.lgs. 546/1992: atto impugnato e relativi presupposti impositivi
2. In via pregiudiziale violazione e falsa applicazione dell’art. 10-bis dello Statuto del contribuente, in particolare delle regole procedimentali che disciplinano l’attività istruttoria, esperita dall’Ufficio finanziario, in presenza di operazioni affermatamente “elusive”
3. Illegittimità della parziale ripresa a tassazione dei canoni di leasing asseritamente non inerenti: totale carenza di motivazione della pretesa erariale, anche alla luce dei principi di diritto elaborati dalla giurisprudenza di vertice
4. Piena legittimità del ricorso al leasing e corretta deducibilità, ai fini fiscali, dei canoni del contratto di locazione finanziaria sottoscritto nel periodo d’imposta: la ratio della norma
Conclusioni
Bibliografia/dottrina
Norma
Nel luglio 2015 l'OIV ha pubblicato i Principi Italiani di Valutazione c.d. PIV (valutation standards e performance standards): tali principi si ispirano, e vanno a completare, la disciplina dettata dagli International Valutation Standard (IVS) nonché dai Principi Contabili Nazionali (OIC).
Il documento redatto dall’OIV relativo ai Principi Italiani di Valutazione rafforza la qualità delle valutazioni e favorisce la conoscenza degli standard di riferimento per tali attività da parte di tutti gli stakeholders, siano essi esperti di valutazione, utilizzatori delle valutazioni, autorità di vigilanza, legislatori o altri standard setter.
È bene osservare sin da subito il carattere non vincolante dei PIV in quanto emanati da una Fondazione che non può imporre ai propri associati l'utilizzo dei principi. Gli stessi saranno pertanto applicati su base volontaria. Il presupposto applicativo dei PIV risiede nella considerazione della importanza e della larga applicazione dei criteri di valutazione. Le valutazioni vengono stabilmente utilizzate nei mercati finanziari; rappresentano, inoltre, il fondamento di buona parte delle valutazioni di bilancio e vengono richieste come elemento di tutela nelle operazioni straordinarie.
L’adozione dei PIV, o per meglio dire, l’entrata in vigore degli stessi (1 gennaio 2016) risponde alla descritta finalità di accrescere l’affidabilità della valutazione e la fiducia dell’operatore finale nonché a quella di procedere nell’intrapreso percorso di ricerca dell’uniformità valutativa professionale alla luce anche della internazionalizzazione dei mercati e della frequenza con la quale le operazioni fra residenti in Stati diversi si verificano.
La prima parte dei PIV, come detto, si occupa della rete concettuale di base e detta 23 principi contenente i concetti ispiratori.
La rete concettuale di base si ispira alle logiche del “framework” dei principi internazionali di valutazione ponendosi, i primi, in rapporto di genere a specie con i secondi. I PIV sono principi più analitici degli IAS che si fondano su linee guida meno dettagliate. Il conceptual framework è composta da 23 principi cardine che hanno valenza generale e di indirizzo.
L'e-book analizza i concetti e le definizioni più significative rinviando per una miglior comprensione alla lettura integrale dei principi elaborati all'OIV.
Premessa
1. La struttura dei PIV
1.1 la valutazione
1.2 La competenza professionale dell'esperto
1.3 I requisiti dell'esperto
1.4 Il lavoro svolto dall'esperto
1.5 La base informativa
1.6 Le configurazioni di valore
1.7 Prospettive di valutazione
1.8 La data di riferimento
1.9 Unità di valutazione e aggregazione
1.10 Massimo e miglior uso di un'attività (HBU: highest and best use)
1.11 Valore sinergico e valore speciale
1.12 Costi di negoziazione
1.13 Metodo di mercato
1.14 Metodo dei risultati attesi
1.15 Metodica del costo
1.16 Premi e sconti
1.17 Tassi di sconto nelle valutazioni
1.18 Tasso di sconto e periodo di riferimento
1.19 Metodi e modelli per l'attualizzazione aggiustata per il rischio – metodi e modelli per l'attualizzazione dell'equivalente certo – metodi di valutazione ibridi
2. La condotta e l'attività dell'esperto
2.1 La condotta dell'esperto
2.2 L'incarico dell'esperto
2.3 Lo svolgimento dell'incarico
2.4 La relazione dell'esperto
2.5 La documentazione relativa all'incarico svolto
3. Problematiche e Soluzioni Applicative
3.1 Valutazione di acquisizione, di cessione e di fusione
3.2 Le valutazioni legali
3.3 Recesso
3.4 Le valutazioni a fini di bilancio
4. Considerazioni conclusive
Bibliografia
Formule e modelli personalizzabili
A pagina 32 sono presenti formule e modelli personalizzabili (in formato Word):
Gli adempimenti dichiarativi in ambito fiscale, a carico degli enti non commerciali di tipo associativo, sono molteplici e complessi, sia nella fase costitutiva che in quella dell’ordinaria gestione.
Dalla corretta esecuzione di alcuni di tali adempimenti dipende il diritto a godere del trattamento tributario di favore previsto dalla normativa vigente in materia.
È quindi importante che gli addetti ai lavori del settore (gli amministratori delle associazioni e i professionisti al loro fianco), siano adeguatamente informati e quindi preparati ad assolvere alle obbligazioni a loro imposte.
Tramite il presente contributo sono fornite tutte le indicazioni utili per ottemperare a questi impegni, nei modi ed entro le scadenze stabilite, oltre che gli strumenti disponibili per rimediare ad errori od omissioni. Nonostante l’oggetto specifico di analisi siano le associazioni sportive dilettantistiche (asd), tutti gli argomenti trattati possono essere validamente estesi alle altre tipologie di enti non commerciali di tipo associativo.
Nella famiglia degli enti non commerciali di tipo associativo infatti, le asd rappresentano una categoria particolare, in quanto “privilegiata”.
In virtù di tale privilegio, le asd godono di ulteriori e più specifiche agevolazioni rispetto a quelle generali disposte nei confronti degli altri enti non commerciali di tipo associativo.
Premessa
Introduzione
1. Asd "non riconosciuta"
2. Attività “istituzionali”, ”connesse” e “commerciali”
1. Definizione
2. Trattamento fiscale – l’art. 148 TUIR e l’art. 4 D.P.R. 633/1972
3. Inizio attività
1. Registrazione dell’Atto costitutivo e dello Statuto
2. Attribuzione del Codice Fiscale e della Partita Iva
3. Modello EAS
4. Omessa o tardiva presentazione del modello EAS
4. Gestione ordinaria
1. Il regime fiscale ex L. 398/1991
2. Liquidazioni periodiche Iva
3. Modello Unico Enc, Dichiarazione Iva, Dichiarazione Irap
4. Superamento del plafond ex L. 398/1991
5. Raccolta pubblica e occasionale di fondi
6. Gli adempimenti in qualità di sostituto di imposta: Certificazione Unica, ritenute Irpef e Modello 770
Documentazione di riferimento
Normativa
Prassi
Giurisprudenza
Bibliografia
Monetizzare il valore della casa senza perderne la proprietà, per migliorare la propria qualità della vita ma anche per aiutare i figli a studiare o ad acquistare a loro volta una casa. Sono molteplici le finalità per le quali potrà essere utilizzato il nuovo prestito vitalizio ipotecario che consente di avere un mutuo senza rate finché si è in vita. Saranno poi gli eredi a decidere se rimborsare il prestito o vendere la casa.
Le nuove norme sono state rese operative dal decreto ministeriale in vigore dal 2 marzo 2016.
Il prestito è rivolto ad una fascia di età molto più ampia rispetto a quella prevista in passato, in quanto può essere sottoscritto a partire dai 60 anni e non più dai 65 anni, e presenta inoltre la possibilità di un’ampia personalizzazione del prodotto.
Nell’ebook tutto quello che occorre sapere per poter valutare al meglio questa nuova opportunità.
Premessa
1. Regole e mercato
1. Formula importata dalla Gran Bretagna
2. Le prospettive del mercato immobiliare e il nuovo appeal del prodotto
3. L’integrazione delle norme
2. L’identikit del prodotto
1. Le caratteristiche salienti
2. Solo immobili residenziali facilmente commercializzabili
3. Solo un immobile in garanzia
4. Anche immobili sui quali è presente un mutuo se estinto prima del nuovo finanziamento
5. Le regole per l’ipoteca
6. Le opzioni per gli eredi
7. I soggetti che possono erogare il finanziamento
3. L’importo del finanziamento
1. Ridotta l’età minima richiesta
2. Solo piena proprietà anche divisa tra più soggetti
3. L’importo del finanziamento
4. Il tasso di indicizzazione
5. Gli interessi composti
6. In caso di opzione per un vitalizio rateale
7. L’opzione per il rimborso anticipato delle spese
8. Se non si rispettano le scadenze per il rimborso delle rate di interessi
9. Le altre spese di finanziamento
10. Le agevolazioni fiscali
Utile ebook sugli aspetti normativi dell'amministrazione del personale:
• Tipologia dei rapporti di lavoro
• Libro unico del lavoro
• Retribuzione
• Cessazione del rapporto di lavoro
• Assicurazioni sociali obbligatorie
• Gestione previdenziale e calcolo dei contributi
• Trasferte
• Veicoli aziendali
• Indennità sostitutive
• Maternità
• malattia e infortunio
• Trattamento previdenziale e fiscale
• Cassa integrazione guadagni
• NASPI, ASDI e DIS-COLL
• Assegni familiari
• TFR
• Organi di vigilanza
1. Aspetti normativi del rapporto di lavoro
1.1. L’amministrazione e la gestione del personale
1.2. Fonti giuridiche
1.3. Tipologia dei rapporti di lavoro
2. Particolari rapporti di lavoro
2.1. Il lavoro a chiamata/intermittente
2.2. I tirocini formativi o di orientamento (c.d. stage)
2.3. Il contratto di apprendistato
3. Il libro unico del lavoro
4. Nozione e requisiti della retribuzione
4.1. Funzione della busta paga (legge n. 4 del 5 gennaio 1953)
4.2. Analisi delle singole voci
4.3. Orario di lavoro, riposo settimanale, festività
4.4. Determinazione della retribuzione lorda
4.5. Le retribuzioni differite
5. La cessazione del rapporto di lavoro: dimissioni e licenziamento
5.1. Il preavviso
5.2. Le dimissioni
5.3. Il licenziamento individuale nella legge 92/2012
5.4. Motivazioni del licenziamento
6. Le assicurazioni sociali obbligatorie
6.1. La gestione previdenziale e il calcolo dei contributi previdenziali
6.1.1. Aspetti generali
6.1.2. Inquadramento previdenziale dei datori di lavoro
6.1.3. Imponibile previdenziale
6.1.4. Compensi in denaro
6.1.5. Retribuzione delle assenze
6.1.6. Trattamenti di famiglia
6.1.7. Indennità collegate alla cessazione del rapporto
6.1.8. Incentivazioni all’esodo
6.1.9. Proventi ed indennità a titolo di risarcimento danni
6.2. Trasferte
6.2.1. Trasferte al di fuori del territorio comunale
6.2.2. Trasferte nell’ambito del territorio comunale
6.2.3. Trasfertisti
6.3. Veicoli aziendali
6.4. Indennità sostitutiva di mensa
6.5. Aliquote, minimale e massimale, modalità di calcolo
6.6. Contributi per gli apprendisti
6.7. Calcolo dei contributi a carico ditta e dipendente
7. L’indennità economica di maternità
7.1. Astensione obbligatoria
7.2. Astensione anticipata
7.3. Congedi parentali (ex astensione facoltativa)
7.4. Riposi giornalieri per allattamento
7.5. Visite mediche
7.6. Assenza per malattia del bambino
8. L’indennità economica di malattia
8.1. Giornate indennizzabili
8.2. Il trattamento economico di malattia previsto da alcuni CCNL
9. L’indennità economica di infortunio
9.1. Adempimenti del datore di lavoro in caso di infortunio
9.2. Infortunio in itinere
9.3. Indennità temporanea Inail
9.4. Indennità economica a carico del datore di lavoro
9.5. Indennità permanente Inail
9.6. Trattamento previdenziale e fiscale
10. La cassa integrazione guadagni ordinaria
11. La cassa integrazione guadagni straordinaria
12. NASPI, ASDI e DIS-COLL
12.1. Nuova disoccupazione 2016
13. Assegno per il nucleo familiare
13.1. Assegno al coniuge
14. Il calcolo delle imposte
15. Trattamento di fine rapporto
15.1. Tassazione TFR
15.2. Il fondo di garanzia del Trattamento di fine rapporto
16. Organi di vigilanza
La Legge di Stabilità è diventata LEGGE 28 dicembre 2015, n. 208 e pubblicata in GU Serie Generale n.302 del 30-12-2015 - Suppl. Ordinario n. 70
Mai come quest'anno la legge di stabilità contiene un ginepraio di norme. Da quelle più annunciate, come l'abolizione della TASI sulla prima casa e la proroga dei bonus fiscali per ristrutturazione e risparmio energetico, a quelle “a sorpresa” come l'allungamento dei termini per le verifiche fiscali. E poi le novità in materia di regime forfettario, la no tax area a 8.000 euro anche per i pensionati, l'ingresso di nuovi bonus fiscali per gli investimenti in macchinari, e l'abolizione dell'IRAP, oltre che dell'IMU per le imprese del settore agricolo. Ma ci sono anche novità per le cessioni dei beni ai soci e la rivalutazione dei beni d'impresa.
Nell'ebook punto per punto tutte le novità di carattere fiscale del 2016.
Indice
Premessa. 1
1. Casa
Taglio d’imposta per le case in comodato 2
Stop all'IMU per le case delle coop destinate agli studenti 2
Niente IVIE sulla prima casa all'estero. 3
Sconto d'imposta per le case locate a canone concordato. 3
Via la TASI sulla prima casa anche per gli inquilini 3
Imposta ridotta per le case in vendita. 4
Margini di aumento per i comuni 4
1.2 Inquilini e futuri proprietari 4
1.2.1. Imposta di registro ridotta anche se si acquista prima di vendere. 4
1.2.2. Detrazione per acquisto immobili di classe energetica A o B.. 4
1.2.3. Nulli i patti contrari alla legge nei contratti di locazione. 5
1.2.4. Obbligo di registrazione a carico del solo proprietario. 5
1.2.5. Il leasing per la prima casa. 5
1.2.6. Operazione fiscalmente agevolata. 6
2. Imprese. 8
2.1. Agricoltura. 8
2.1.1. Stop all'IRAP per agricoltura e pesca. 8
2.1.2. Via l'IMU per i terreni agricoli 9
2.1.3. Estese le agevolazioni per le imposte di registro per la piccola proprietà contadina. 9
2.1.4. Rideterminazione della compensazione IVA su latte e bestiame. 10
2.1.5. Sale il coefficiente di rivalutazione dei redditi agrari e dominicali per chi non è agricoltore 10
2.1.6. Nuove disposizioni per i redditi da produzione di energia verde. 10
2.2. Autotrasporto. 11
2.2.1. Stop al credito d'imposta per i veicoli inquinanti 11
2.2.2. Taglio delle deduzioni forfetarie. 11
2.2.3. Obbligo di documentare i trasporti internazionali 11
2.3. Beni strumentali e patent box. 12
2.3.1. Ammortamento più vantaggioso. 12
2.3.2. Sconto fiscale più elevato per i veicoli per uso promiscuo. 12
2.3.3. Ammortamento beni immateriali con aliquota ridotta. 13
2.3.4. Bonus per gli investimenti nel Mezzogiorno. 13
2.3.5. Quanto vale il bonus. 13
2.3.6. Agevolazione a domanda. 14
2.3.7. Più semplice usufruire della disciplina del patent box. 14
2.3.8. Rivalutazione dei beni d'impresa. 15
2.3.9. Niente più IMU sugli “imbullonati”. 16
2.4. Beni ai soci e società benefit 16
2.4.1. Beni ai soci 17
2.4.2. L'imposta sostitutiva. 17
2.4.3. Le agevolazioni per gli immobili 17
2.4.4. Il valore per i soci assegnatari 18
2.4.5. Il versamento dell'imposta. 18
2.4.6. Società benefit per il vantaggio della collettività. 18
2.4.7. Obblighi degli amministratori e relazione sui risultati 19
2.5. Cinema. 19
2.5.1. Agevolazioni anche per gli investitori esterni 19
3. IRES e IRAP. 21
IRES al 24 per cento dal 2017. 21
Addizionale IRES del 3,5 per cento per gli enti creditizi e finanziari 21
Riduzioni dell'IRAP per il lavoro stagionale. 21
Più deduzioni d'imposta per le imprese minori 22
Deducibili i contribuiti ai consorzi 22
3.1. Norme in materia di IVA.. 22
3.1.1. Emissione di note di credito IVA.. 22
3.1.2. Estensione reverse charge per le imprese dei consorzi 23
3.1.3. IVA al 4 per cento anche per i periodici on line. 23
3.1.4. Tax free shopping. 23
3.1.5. IVA al 5 per cento per le prestazioni delle coop sociali 23
3.2. Turismo e settore marittimo. 24
3.2.1. Bonus per la rottamazione degli autocaravan. 24
3.2.2. Ristrutturazione alberghi agevolata anche con ampliamento della cubatura. 24
3.2.3. IVA ridotta in via strutturale per i marina resort 25
3.2.4. Via la supertassa sugli yacht 25
3.2.5. Riduzione della tassa di ancoraggio e delle accise nei porti di transhipment 25
3.2.6. Rinvio per il pagamento dei canoni demaniali 26
4. IRPEF. 27
Esenti da imposte le borse Erasmus. 27
Ristrutturazioni e risparmio energetico con aliquota maggiorate ancora per un anno. 27
Bonus del 65 per cento cedibile dai soggetti incapienti 27
Agevolazioni per gli arredi per le giovani coppie. 28
Reddito da lavoro dipendente per i soci delle coop artigiane. 28
A regime l'imposta sostitutiva sui premi di produttività. 28
Niente IRPEF sui servizi per i familiari dei dipendenti 28
Prorogato il regime fiscale agevolato per i laureati che rientrano dall'estero. 29
No tax area per i pensionati a 8.000 euro. 29
Art bonus senza più scadenza. 29
A regime la detrazione per le spese di mediazione. 30
Torna la rivalutazione di terreni e partecipazioni con aliquota raddoppiata. 30
I dati sanitari nella dichiarazione precompilata. 30
Per i CAF fidejussione al posto della polizza assicurativa. 31
Fissata per decreto la detrazione per le spese per le università non statali 31
Responsabilità solidale per i CAF. 31
Credito d'imposta per la telesorveglianza. 32
Bonus per l'acquisto di strumenti musicali 32
Due per mille per associazioni culturali 32
Trattamento fiscale contributi volontari a consorzi obbligatori 32
5. Professionisti e autonomi 33
Forfetario più conveniente. 33
Al 5 per cento per cinque anni l'imposta per le nuove attività. 33
Agevolazione per cinque anni anche per chi è entrato nel regime in passato. 34
Opzione per contributi più leggere per artigiani e commercianti 34
Più elevata la soglia di ricavi 36
Imposta sostitutiva beni immobili strumentali 37
Niente IRAP per i medici convenzionati 37
Compensazione fiscale per gli avvocati 37
Accesso ai fondi europei 37
6. Riscossione e lotta all’evasione. 39
Anche per il 2016 compensabili i crediti con la PA.. 39
Più tempo per le verifiche sull'IVA.. 39
Un anno in più anche per l'accertamento sulle imposte sui redditi 40
Raddoppio dei termini in caso di violazioni che comportino obbligo di denuncia. 40
Dal 1° gennaio 2016 via libera al taglio delle sanzioni 41
Confermati i termini di accertamento per la voluntary disclosure. 41
Recupero delle rateazioni per i piani decaduti 42
Stop agli oneri aggiuntivi e via alla rate per il versamento dei tributi sospesi o differiti …42
Sanzioni per i notai in caso di ritardo nel versamento di imposte sugli atti 43
Comunicazione all'Agenzia in caso di reati penali con rilevanza sui redditi 44
Riviste le detrazioni per le operazioni con i paradisi fiscali 44
Criterio univoco per identificare i Paesi a fiscalità privilegiata. 44
Un decreto ministeriale per la raccolta delle informazioni 45
Canone tv nella bolletta elettrica. 45
Gli obblighi delle imprese elettriche. 46
Scambio di dati tra comuni e Anagrafe tributaria. 46
Stop alle dichiarazioni di non utilizzo dell'apparecchio. 46
Primo pagamento a luglio. 46
Soglia per il contante e obbligo di pagamenti elettronici 47
6.1. Norme in materia di giochi 48
6.1.1. Rivisto il PREU.. 48
6.1.2. Più facile accertare la stabile organizzazione. 49
6.1.3. Nuove regole per le nuove concessioni 49
6.1.4. Stop alla pubblicità a tutte le ore per i giochi 50
6.1.5. Semplificate le verifiche di conformità. 50
6.1.6. Aumenta la tassazione delle vincite. 50