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Cosa cambia dopo la riforma del fondo centrale di garanzia.
La riforma introduce importanti novità all’utilizzo del Fondo, tra le principali un modello di rating per selezionare i soggetti beneficiari della garanzia in sostituzione dell’attuale criterio del credit scoring.
Il modello di rating darà l’opportunità a banche e intermediari finanziari di acquisire automaticamente i dati contabili e fiscali dei soggetti beneficiari (PMI), mediante collegamenti telematici con banche dati pubbliche e con l’Agenzia delle entrate.
Il Fondo Centrale di Garanzia è ormai universalmente riconosciuto sia dal Sistema bancario che da quello imprenditoriale come lo strumento di politica industriale più importante del paese. La considerevole leva finanziaria che sviluppa nelle sue diverse forme di garanzia (diretta, controgaranzia, riassicurazione e di portafoglio) ha convinto gli ultimi governi a rafforzare la dotazione finanziaria che di anno in anno ha accumulato cifre importanti che, almeno finora, sono state intaccate solo marginalmente dai crediti che via via si sono andati deteriorando.
La preoccupazione del Governo ed in particolare dei Ministeri: dello Sviluppo Economico e del Ministero dell’Economia e Finanze che firmano insieme tutta la normativa secondaria, è stata quella di cercare di “razionalizzare” il sistema degli accantonamenti per cercare di aumentare se possibile la leva, ma soprattutto per allineare l’utilizzo dei fondi accantonati al profilo di rischio del portafoglio garantito.
Per questo motivo la pietra di volta della Riforma del Fondo è il Rating. Il Ministero, per effettuare i giusti accantonamenti, si è dotato di un sistema di rating molto simile a quello delle banche.
In questo testo gli autori Antonio Cusimano e Alfonso Rizzo hanno analizzato in particolare il modello che regola l’assegnazione del punteggio in 5 fasce, di cui 4 garantibili e una esclusa, misurando con un range di PD (Probability Default) le aree, definendole di sicurezza, di solvibilità, di vulnerabilità, di pericolosità e di rischiosità, escludendo dalla possibilità di garanzia solo quest’ultima fascia.
I rating hanno una PD che va da un minimo dello 0,12% ad un massimo del 9,43% di tasso di default, ricomprendendo un panorama imprenditoriale vicino al totale delle imprese oggi operanti sul territorio nazionale.
In effetti la scelta del nostro Ministero è stata quella di poter favorire al massimo la garantibilità delle imprese con percentuali che varieranno a seconda della classe di rischio: maggiore sarà il rischio che viene calcolato dal modello, maggiore sarà la percentuale di garanzia assegnata alla Banca che finanzia l’imprenditore.
Le migliori aziende, ad esempio, saranno garantite solo per operazioni di medio/lungo termine e per un 30% del rischio, mentre le imprese più rischiose manterranno sempre l’80% di garanzia.
Sul tema della percentuale di garanzia sarà importantissima la possibilità delle Regione e di Enti finanziari e non che possono portare tutte le fasce alla garanzia massima concedibile, sia nella forma diretta che in quella di controgaranzia e riassicurazione attraverso l’istituto del “fund raising”.
Si è poi cercato di mantenere la tutela per alcuni settori, per investimenti particolari come la Sabatini e tipologie di imprese come ad esempio le Startup Innovative o le imprese femminili che oltre ad avere l’80% di garanzia avranno un percorso semplificato per l’ammissione e non pagheranno commissioni.
Gli stessi criteri e semplificazioni spettano anche ad esempio a tutti quei piccoli imprenditori che difficilmente riescono ad accedere al credito bancario, attraverso il Microcredito.
In questo caso, come per l’imprenditoria femminile, il Microcredito viene concesso anche attraverso l’emissione di un voucher che l’imprenditore può ottenere direttamente inserendo alcune semplici informazioni all’interno del portale del Fondo Centrale di Garanzia e poi presentarsi direttamente in Banca con il Certificato di Garanzia valido per un periodo entro il quale la Banca deve comunicare la sua disponibilità a finanziare il Beneficiario, attraverso la conferma sul portale.
Insomma la nuova riforma oltre che a garantire un migliore utilizzo dei fondi stanziati, consentirà una più attenta gestione delle garanzie concesse, con la speranza che il sistema bancario possa continuare a sostenere la ripresa attraverso il finanziamento a quella parte delle imprese che nel periodo di crisi hanno sofferto ma, godendo ancora dell’attenzione dei mercati, possono uscire dalla crisi e riprendere a creare ricchezza per loro stessi e per le loro maestranze.
La riforma, tra le altre, cose ha confermato per il sistema bancario la possibilità di utilizzare il moderno strumento delle “Tranched Cover”, più agile e veloce, considerato il fatto che la garanzia viene concessa a priori alla Banca, su un portafoglio target segmentato per fasce di rischio in maniera equilibrata. Sarà poi la Banca a garantire che il target alla fine sia rispettato. Il Fondo garantirà il portafoglio con una copertura cosiddetta “cappata” che tiene conto, come previsto dalle normative di vigilanza della BCE, del rischio assunto dalla banca per le prime perdite, Il rischio viene calcolato o sulla base di un sistema di rating interno (per le Banche cosiddette IRB), o attraverso la certificazione delle agenzie ECAI (per le Banche ancora Standard e quindi non certificate da BCE).
Tra l’altro la riforma ha previsto la possibilità per le Banche di presentarsi come “Multi Originator”, consentendo così di creare “pool” di Banche Piccole o utilizzare le Banche IRB come Capofila di banche Standard e creare in questo modo un ulteriore forma di Risk sharing.
In conclusione voglio solo ricordare che il rating è già in corso di test da parte del Sistema bancario che lo utilizza per garantire i finanziamenti concessi ai sensi della cosiddetta Nuova Legge Sabatini, con risultati che sono in corso di verifica e che ci auguriamo confermino la bontà delle scelte del Governo.
Prefazione
1. La Riforma del Fondo di Garanzia
1.1 Fonte Normativa
1.2 Principali elementi della Riforma
1.3 Le caratteristiche dei soggetti beneficiari
1.4 La tipologia delle garanzie
2. Il nuovo modello di rating
2.1 Il nuovo modello di rating
2.2 Classificazione dei soggetti beneficiari
2.3 Forma giuridica tipologia
2.3.1 Società di capitali
2.3.2 Ditta Individuale
2.3.3 Altre forme giuridiche
2.4 Settore di attività economica
2.4.1 Settore Industria
2.4.2 Settore Commercio
2.4.3 Settore Servizi
2.4.4 Settore Immobiliare 68 Attività Immobiliari
2.4.5 Settore Edilizia
3. Modulo economico-finanziario
3.1 Aspetti generali del modulo
3.2 M.1.A Società di capitali - Settore industria
3.3 M.1.B Società di capitali - Settore commercio
3.4 M.1.C Società di capitali - Settore servizi
3.5 M.1.D Società di capitali - Settore immobiliare
3.6 M.1.E Società di capitali - Settore edilizia
3.7 Esempio Calcolo Valore (EF) Società di Capitali con Fatturato Inferiore a € 500.000
3.8 Esempio Calcolo Valore (EF) Società di Capitali con Fatturato Superiore a € 500.000
3.9 M.1.F Società di persone e ditte individuali in contabilità ordinaria - Settore industria
3.10 M.1.G Società di persone e ditte individuali in contabilità ordinaria - Settore commercio
3.11 M.1.H Società di persone e ditte individuali in contabilità ordinaria - Settore servizi
3.12 M.1.I Società di persone e ditte individuali in contabilità ordinaria - Settore immobiliare
3.13 M.1.J Società di persone e ditte individuali in contabilità ordinaria - Settore edilizia
3.14 Esempio Calcolo Valore (EF) Società di Persone e Ditte Individuali in Contabilità Ordinaria con Fatturato Inferiore a € 500.000
3.15 Esempio Calcolo Valore (EF) Società di Persone e Ditte Individuali in Contabilità Ordinaria con Fatturato Superiore a € 500.000
3.16 M.1.K Società di persone e ditte individuali in contabilità semplificata - Settore industria
3.17 M.1.L Società di persone e ditte individuali in contabilità semplificata - Settore commercio
3.18 M.1.M Società di persone e ditte individuali in contabilità semplificata - Settore servizi
3.19 M.1.N Società di persone e ditte individuali in contabilità semplificata - Settore immobiliare
3.20 M.1.O Società di persone e ditte individuali in contabilità semplificata – Settore edilizia
3.21 Esempio Calcolo Valore (EF) Società di Persone e Ditte Individuali in Contabilità Semplificata
4. Modulo Andamentale
4.1 Aspetti generali
4.2 Credit Bureau Crif
4.3 Credit Bureau Cerved
4.4 Centrale dei rischi
4.5 M.2.A Società di capitali – Credit Bureau
4.6 M.2.B Società di capitali – Centrale dei rischi
4.7 M.2.C Società di persone – Credit Bureau
4.8 M.2.D Società di persone – Centrale dei rischi
4.9 M.2.E Ditte individuali – Credit Bureau
4.10 M.2.F Ditte individuali – Centrale dei rischi
5. Integrazione tra i moduli e valutazione complessiva
5.1 Aspetti generali
5.2 Matrice di integrazione società di capitali
5.3 Matrice di integrazione società di persone e ditte individuali
6. Pregiudizievoli
6.1 Pregiudizievoli
7. Ammissibilità all’intervento del Fondo di Garanzia
7.1 Ammissibilità all’intervento del Fondo
8. Le nuove coperture del Fondo Centrale di Garanzia
8.1 Aspetti generali
8.2 Le nuove coperture della Garanzia Diretta
8.3 Le nuove coperture della Riassicurazione
8.4 Tipologie di operazioni finanziarie
Aggiornato con i Decreti attuativi del MEF 27 giugno 2017 e 13 luglio 2017
Split payment
• soggetti coinvolti
• applicazione
• esclusioni
• fatturazione
• esigibilità e liquidazione del tributo
• versamento dell’iva
• disciplina transitoria
• sanzioni e accertamento
• registrazioni contabili
• crediti iva e rimborsi
Indice
Capitolo 1 - Lo Split payment: il presupposto soggettivo e l’ambito applicativo
1 Lo split payment – cenni introduttivi
1.1 Il profilo soggettivo: la prima applicazione del meccanismo
1.1.1 L’estensione ai soggetti ritenuti “affidabili”
1.1.2 Gli enti pubblici non economici
1.1.3 L’estensione ai professionisti e le altre prestazioni soggette a ritenuta
1.2 Il “perimetro applicativo della scissione dei pagamenti
1.2.1 I corrispettivi non fatturati: le attività al dettaglio di cui all’art. 22 del d.p.r. n. 633/1972
1.2.2 Le esclusioni: i regimi speciali iva
1.2.3 Le altre esclusioni
Capitolo 2 - Il meccanismo, l’esigibilità del tributo, obblighi ed adempimenti
2.1 Il meccanismo applicativo e gli effetti sulle liquidazioni - cenni
2.2 La fatturazione
2.3 L’esigibilità del tributo - cenni
2.3.1 Esigibilità in base al criterio di cassa
2.3.2 Esigibilità in base alla registrazione della fattura
2.3.3 Esigibilità in base al momento di ricezione della fattura
2.4 Le note di variazione
2.5 Gli errori nell’applicazione dell’Iva
2.6 La liquidazione del tributo: esigibilità al momento del pagamento
2.7 La liquidazione del tributo: esigibilità al momento della ricezione della fattura
2.8 La liquidazione del tributo: esigibilità al momento della registrazione della fattura
2.9 Il versamento dell’Iva
2.10 Il versamento dell’Iva: la disciplina transitoria
2.11 L’entrata in vigore delle nuove disposizioni
2.11.1 La fase transitoria
2.11.2 La disciplina transitoria: le prestazioni verso gli enti pubblici non economici
2.12 Le sanzioni e l’attività di accertamento
Capitolo 3 - Gli obblighi contabili
3.1 Le registrazioni contabili
3.1.1 Le registrazioni contabili del cedente/prestatore
3.1.2 Le registrazioni contabili dell’ente (o della società) destinatario della prestazione
Capitolo 4 - Lo split payment: l’incremento dei crediti Iva e la disciplina dei rimborsi
4. Premessa
4.1 Le operazioni soggette alla scissione dei pagamenti ed il calcolo dell’aliquota media al fine del rimborso dell’eccedenza
4.2 I rimborsi Iva in via prioritaria
4.2.1 I rimborsi iva più veloci
Aggiornato al Decreto del Ministero della Giustizia n° 34 del 2017 sulle Camere arbitrali e di conciliazione degli Ordini degli avvocati.
Questo e-book sulle procedure stragiudiziali di risoluzione delle controversie civili e commerciali diverse dall’arbitrato tratta, nella sua prima parte, la disciplina del procedimento di mediazione per la conciliazione delle controversie civili e commerciali aventi per oggetto diritti disponibili introdotta dal Decreto Legislativo n° 28 del 2010, le cui norme di attuazione sono state dettate dal Decreto del Ministro della Giustizia n° 180 del 2010 (alcune di esse sono state modificate dai Decreti del Ministero della Giustizia n° 145 del 2011 e n° 139 del 2014), dopo la reintroduzione, da parte del Decreto-Legge n° 69 del 2013 (convertito in Legge n° 98 del 2013), della mediazione obbligatoria che la sentenza n° 272 del 2012 della Corte Costituzionale aveva abrogato per eccesso di delega.
Esso non si limita, però, alla sola esposizione dei contenuti delle norme di questi due testi normativi, il primo di natura legislativa ed il secondo regolamentare, ma cerca di analizzare i problemi interpretativi e pratici che esse pongono e le possibili soluzioni di questi.
Grosso modo, possiamo dire che i primi sei paragrafi del testo sono dedicati all’esposizione dei contenuti del Dlgs 28/2010, quindi all’analisi del procedimento di mediazione, mentre i paragrafi da 7 ad 11 trattano maggiormente le disposizioni del D.M. 180/2010, quindi la disciplina delle spese della mediazione, quella degli organismi di mediazione e quella degli enti di formazione per i mediatori.
La seconda parte dell’e-book, comprendente i paragrafi da 12 in poi, contiene un approfondimento su un aspetto particolare della mediazione e l’esposizione di nove discipline o procedure speciali in materia di risoluzione stragiudiziale delle controversie civili e commerciali (sempre con l’esclusione dell’arbitrato):
Premessa
1. Il procedimento di mediazione delle controversie civili e commerciali disciplinato dal decreto legislativo n°28 del 2010
1. La disciplina della mediazione per la conciliazione delle controversie civili e commerciali introdotta dal Decreto Legislativo n° 28 del 2010 e le sue successive modifiche. Il Decreto-Legge n° 132 del 2014 che ha introdotto la negoziazione assistita. Il Decreto Legislativo n° 130 del 2015 ed il Regolamento UE n° 524 del 2013 che hanno disciplinato le procedure ADR per i consumatori.
2. Le definizioni di mediazione e di conciliazione e l’ambito di applicazione della disciplina
3. Il procedimento di mediazione: principi generali e rapporti col processo ordinario
4. Gli altri aspetti del procedimento di mediazione.
5. L’esito del procedimento di mediazione: la conciliazione od il suo mancato raggiungimento
6. La disciplina delle spese dell’eventuale processo successivo alla mediazione come incentivo all’utilizzo di essa
7. L’indennità di mediazione: la struttura, la quantificazione di essa e l’incentivo fiscale (credito d’imposta) per le parti che la versano
8. Gli organismi di mediazione ed il loro Registro. Il regolamento di procedura
9. I criteri per l’iscrizione nel Registro degli organismi di mediazione
10. Il procedimento di iscrizione nel Registro degli organismi di mediazione. La vigilanza su di essi
11. L’elenco degli enti di formazione per i mediatori
2. Aspetti e casi particolari della mediazione, le procedure ADR e ODR per i consumatori, la negoziazione assistita
12. Il problema della responsabilità civile per fatto illecito commesso dal mediatore o dall’organismo di mediazione
13. La risoluzione stragiudiziale delle controversie, in particolare la mediazione, in materia bancaria e finanziaria
14. Il tentativo obbligatorio di conciliazione (oggi mediazione) delle controversie relative al contratto di subfornitura disciplinato dalla Legge n° 192 del 1998. Le altre procedure di conciliazione obbligatoria nei servizi di rete. La conciliazione obbligatoria tentata dal consulente tecnico prevista dalla Legge n° 24 del 2017 per il risarcimento del danno derivante da esercizio delle professioni sanitarie
15. La mediazione per le controversie sui contratti di multiproprietà e su quelli relativi ai prodotti per le vacanze di lungo termine definiti dall’articolo 69 del Codice del consumo
16. La disciplina della risoluzione alternativa delle controversie dei consumatori (articoli da 141 a 141-decies del Codice del consumo) che si applica alla mediazione avente per oggetto contratti di vendita di beni o di servizi stipulati tra un professionista ed un consumatore
16.1 I principi generali della disciplina
16.2 Gli organismi ADR: obblighi, facoltà e requisiti di essi
16.3 Le persone fisiche incaricate di svolgere la procedura ADR ed i requisiti degli organismi ADR
16.5 Le caratteristiche delle procedure di risoluzione alternativa delle controversie (ADR) dei consumatori
16.6 Gli elenchi degli organismi ADR, le Autorità competenti a tenerli e le modalità dell’iscrizione in essi
17. La risoluzione alternativa delle controversie on line dei consumatori disciplinata dal Regolamento UE n° 524 del 2013. La piattaforma ODR europea utilizzabile da parte dei consumatori e dei professionisti
18. La procedura di negoziazione assistita da uno o più avvocati introdotta dal Decreto-Legge n° 132 del 2014
19. Le Camere arbitrali e di conciliazione che possono essere istituite dai Consigli degli Ordini degli Avvocati: un procedimento di conciliazione molto più costoso per le parti rispetto alla mediazione disciplinata dal Dlgs 28/2010
Appendice normativa
Modulistica
Da manovrina a testo omnibus.
Come al solito anche per il decreto 50/2017 il passaggio parlamentare ha comportato un notevole arricchimento delle misure.
Il Senato ha dato il via libera definitivo al disegno di legge di conversione del Dl 50/2017, i sì sono stati 144, i no 104, un solo astenuti. La legge di conversione n. 96 del 21 giugno 2017 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 144 del 23 giugno nel suppl. ord. n. 31. Tutte le modifiche approvate con la legge di conversione in vigore dal 24 giugno 2017.
Tra le principali novità l'anticipazione dei rimborsi da conto fiscale a fronte dell'ampliamento dell'applicazione dello split payment, che, nonostante le proteste toccherà anche i professionisti a partire dal 1° luglio. Introdotta la possibilità di compensare le cartelle fiscali con i crediti verso la PA anche per il 2017. Con la nuova versione del decreto viene poi fatto un passo in avanti per l'introduzione del sistema premiale che fa perno sugli indici sintetici di affidabilità fiscale destinati a prendere il posto degli studi di settore. Ampliata anche la portata della rottamazione delle liti fiscali estesa a quelle avviate fino alla data di entrata in vigore del Decreto (24 aprile 2017).
Allentata, poi, la stretta sull'ACE. Tra le altre novità l'anticipazione della web tax, un maxisconto fiscale per l'acquisto di immobili antisismici ristrutturati da imprese, la cessione del credito per i soggetti incapienti per gli interventi di risparmio energetico, e sempre in tema di fiscalità sugli immobili le nuove disposizioni per le società estere per far sì che Airbnb non possa evitare di applicare la cedolare sugli affitti. Introdotte nel decreto le nuove norme sul lavoro occasionale, e conferma strutturale delle mediazioni per le liti in tema di successione e condominio. Nell'ebook l'analisi punto per punto delle disposizioni fiscali.
Premessa
Disposizioni in materia di entrate.
1. Disposizioni per il contrasto all'evasione fiscale - Art. 1.
1.1 Il meccanismo di applicazione.
1.2. Gli adempimenti dei fornitori
1.3 La lista dei nuovi committenti pubblici
1.4 Le società quotate.
1.5 Rimborsi sprint
2. La web tax - Art. 1-bis.
2.1 Le società interessate.
2.2. Procedura e sanzioni
3. Modifiche alla riapertura della voluntary disclosure - Art. 1-ter.
3.1 Credito d'imposta per i redditi da lavoro all'estero.
3.2 Lo sconto sulle sanzioni
4. Disposizioni in materia di rilascio del certificato di regolarità fiscale e di erogazione dei rimborsi – Art. 1-quater.
4.1 Subito il certificato per chi rottama le cartelle
5. Modifiche all'esercizio del diritto alla detrazione IVA - Art. 2.
5.1 Stretta sul diritto alla detrazione IVA.
5.2. Cambiano i termini per la registrazione delle fatture.
6. Disposizioni in materia di contrasto alle indebite compensazioni – Art. 3.
6.1 La nuova soglia per il visto di conformità.
6.2 Il recupero in caso di utilizzo indebito.
6.3 I servizi dell'Agenzia per le compensazioni
6.4 Stop alle compensazioni per pagare le cartelle.
7. Regime fiscale delle locazioni brevi – Art. 4.
7.1 L'emersione del nero.
7.2 I contratti interessati
7.3 Gli obblighi degli intermediari
7.4 Le sanzioni
7.5 Il rappresentante fiscale.
7.6 La tassa di soggiorno.
8. Lavoratori rimpatriati e obblighi di residenza - Art. 4 comma 7-bis.
8.1 Due anni di residenza per non perdere i benefici
9. Cessione delle detrazioni per interventi di incremento dell’efficienza energetica nei condomini – Art. 4-bis.
9.1 I contribuenti incapienti
9.2 La maxi detrazione.
10. Rideterminazione delle aliquote dell’ACE – Art. 7.
10.1 La nuova aliquota di rendimento.
10.2 Le regole di base.
10. 3 I ritocchi nella Legge di bilancio per il 2017.
10.4 I riflessi sull'acconto.
11. Disposizioni in materia di pignoramenti immobiliari - Art. 8.
11.1 I nuovi conteggi sul patrimonio.
11.2 Ipoteche valide anche in assenza di riferimento alle planimetrie.
12. Avvio della sterilizzazione delle clausole di salvaguardia concernenti le aliquote IVA e Accise - Art. 9.
12.1 Aumento IVA 10 per cento dimezzato per il 2018.
12.2 Slitta di un anno l'aumento delle accise sui carburanti
13. Indici sintetici di affidabilità fiscale - Art. 9-bis.
13.1 Scala di affidabilità da 1 a 10.
13.2 I vantaggi per chi è in regola.
13.3 Le sanzioni per chi omette dati rilevanti
14. Compensazione somme iscritte a ruolo – Art.9- quater.
14.1 Entro luglio le norme operative.
15 - Rimodulazione del credito d’imposta per le imprese alberghiere – Art. 12-bis.
15. 1 Vietato cedere i beni prima di otto anni
16. Incentivi per l'acquisto di case antisismiche – Art. 46-quater.
16.1 Maxibonus fiscale fino all'85 per cento del costo.
Disposizioni in materia di giustizia tributaria.
17. Reclamo e Mediazione - Art. 10.
17.1 Più alto il valore delle liti per la mediazione.
17.2 I procedimenti interessati
17.3 La responsabilità degli agenti della riscossione.
18. Definizione agevolata delle controversie tributarie – Art. 11.
18.1 Le liti interessate e quelle escluse.
18.2 Le somme da versare per la sanatoria.
18.3 Le modalità operative.
18.4 In caso di domanda di rottamazione delle cartelle.
18.5 Gli importi già versati
18.6 La sospensione dei giudizi
18.7 Il no alla rottamazione.
18.8 Enti territoriali con più spazio di manovra.
19. Messa a regime della disciplina della mediazione obbligatoria civile – Art. 11.ter.
19.1 Dal condominio alle liti bancarie.
Misure per il lavoro, la produttività delle imprese e gli investimenti
20. APE - Art. 53.
20.1 I requisiti richiesti
20.2 I lavoratori interessati
21. Documento Unico di Regolarità Contributiva - Art. 54.
21.1 Sufficiente la domanda.
22. Disciplina delle prestazioni occasionali. Libretto di famiglia. Contratto di prestazione occasionale - Art. 54-bis.
22.1 Committenti e importi
22.2 Il Libretto Famiglia.
22.3 I contratti per le imprese.
23. Premi di Produttività - Art. 55.
23.1 Spinta agli accordi aziendali
24. Niente dichiarazione per i conti cointestati con i transfrontalieri - Art. 55- quinquies.
24.1 Interessati coniuge e familiari di primo grado.
25. Patent Box - Art. 56.
25.1 L'uscita dei marchi dalle agevolazioni
25.2 L'applicazione delle disposizioni
26. Attrazione investimenti - Art. 57.
26.1 Nuove opportunità per PMI costituite come srl
26.2 Più agevolazioni per gli investimenti qualificati degli enti di previdenza.
26.3 Agevolazioni sui contratti di lavoro nelle le start up.
27. Incentivi fiscali agli investimenti pubblicitari incrementali su quotidiani, periodici e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali e misure di sostegno alle imprese editoriali di nuova costituzione - Art. 57-bis.
27.1 Fisco più leggero.
28. Modifiche alla disciplina dell'imposta sul reddito di impresa: disciplina del trattamento delle riserve imposta sul reddito di impresa presenti al momento della fuoriuscita dal regime - Art. 58.
28.1 Credito d'imposta contro la doppia tassazione.
29. Transfer pricing - Art. 59.
29.1 Le nuove modalità di calcolo.
29.2 Le regole per la rettifica in diminuzione.
Normativa.
Il testo analizza gli aspetti dell’amministrazione condominiale, soffermandosi sulle tematiche riguardanti le violazioni in riferimento alla fiscalità e contabilità del condominio.
Si valuta la responsabilità dell’amministratore nelle singole casistiche.
Si spiega come comportarsi nelle verifiche fiscali.
Parte I
Responsabilità fiscale dell’amministratore di condominio in proprio
1. Natura giuridica dell’amministratore di condominio
1.1 IRPEF
1.2 IVA
2. Problematiche IRAP
3. Regime contabile
4. Tenere la contabilità distinta: contabilità amministratore di condominio – contabilità condominio
5. Studio di settore
6. Movimentazioni bancarie
7. Risposte ai questionari
8. Come comportarsi durante le verifiche fiscali
9. Concetto di rifiuto espresso di esibizione di registri, atti e documenti
10. Appropriazione indebita
11. Tipi di accertamento: analitico o induttivo-condizioni
Parte II
Responsabilità fiscale dell’amministratore di condominio per non aver adempiuto agli obblighi del condominio
1. Rottamazione ruoli
2. Condono liti fiscali pendenti
3. Ritenute sui corrispettivi dovuti dal condominio ai professionisti
3.1 Sostituto d’imposta: le certificazioni
3.2 Modello 770
3.3 Quadro AC del modello unico
4. Agevolazioni fiscali
4.1 Adempimenti fiscali
5. Imposta Municipale Propria (IMU)
6. TARI
7. Tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (TOSAP)
8. Imposta di bollo e registro
9. Fatturazione falsa soggettivamente e oggettivamente
Utile raccolta di 17 Formule, prelevabili in word, adoperate nella Conciliazione Tributaria, ognuna delle quali commentate con i casi di utilizzo.
1. INTERPELLO ORDINARIO (ART. 11, COMMA 1 LETT. A) L. N. 212/2000)
2. INTERPELLO PROBATORIO (ART. 11, COMMA 1 LETT. B) L. N. 212/2000)
3. INTERPELLO ANTI-ABUSO (ART. 11, COMMA 1 LETT. C) L. N. 212/2000)
4. INTERPELLO DISAPPLICATIVO (ART. 11, COMMA 2 L. N. 212/2000)
5. INTERPELLO SUI NUOVI INVESTIMENTI (ART. 2, D. LGS. N. 147/2015)
6. ISTANZA, PER LA DEFINIZIONE DEGLI ACCORDI PREVENTIVI, AVENTE AD OGGETTO IL VALORE NORMALE DELLE OPERAZIONI DI CUI AL COMMA 7 DELL’ART. 110 DEL D.P.R. 22 DICEMBRE 1986, N. 917
7. ISTANZA, PER LA DEFINIZIONE DEGLI ACCORDI PREVENTIVI, AVENTE AD OGGETTO L’APPLICAZIONE AD UN CASO CONCRETO DI NORME, ANCHE DI ORIGINE CONVENZIONALE, CONCERNENTI L’EROGAZIONE O LA PERCEZIONE DI DIVIDENDI, INTERESSI O ROYALTIES A O DA SOGGETTI NON RESIDENTI
8. ISTANZA, PER LA DEFINIZIONE DEGLI ACCORDI PREVENTIVI, AVENTE AD OGGETTO L'APPLICAZIONE AD UN CASO CONCRETO DI NORME, ANCHE DI ORIGINE CONVENZIONALE, CONCERNENTI L'EROGAZIONE O LA PERCEZIONE DI ALTRI COMPONENTI REDDITUALI A O DA SOGGETTI NON RESIDENTI
9. ISTANZA, PER LA DEFINIZIONE DEGLI ACCORDI PREVENTIVI, AVENTE AD OGGETTO L’APPLICAZIONE AD UN CASO CONCRETO DI NORME, ANCHE DI ORIGINE CONVENZIONALE, CONCERNENTI L’ATTRIBUZIONE DI UTILI O PERDITE ALLA STABILE ORGANIZZAZIONE IN UN ALTRO STATO DI UN’IMPRESA RESIDENTE OVVERO ALLA STABILE ORGANIZZAZIONE IN ITALIA DI UN SOGGETTO NON RESIDENTE
10. DEDUZIONI DIFENSIVE DEL CONTRIBUENTE (EX ART. 16, COMMA 4, D.LGS. N. 472/1997)
11. DEFINIZIONE AI SENSI DELL’ART. 16, COMMA 3, DEL D.LGS. N. 472/1997
12. RICHIESTA DI ANNULLAMENTO PER AUTOTUTELA
13. DOMANDA DI ACCERTAMENTO CON ADESIONE AI SENSI E PER GLI EFFETTI DEL D.LGS. N. 218 DEL 1997
14. ISTANZA DI CONCILIAZIONE GIUDIZIALE
15. VERBALE DI PUBBLICA UDIENZA
16. PROCESSO VERBALE DI CONCILIAZIONE
17. PROPOSTA DI CONCILIAZIONE GIUDIZIALE (FUORI UDIENZA)
Con Formula per l’attribuzione della pensione di reversibilità (le formule sono scaricabili per essere compilate e stampate).
Aggiornato con la Legge Cirinnà (L. 20 maggio 2016, n. 76).
Con questo e-book si vuole iniziare una nuova avventura.
Una nuova Collana che abbiamo pensato di chiamare Pillole di Diritto dedicato a coloro che si stanno preparando per un esame o un concorso e non hanno tempo per cercare note autori, articoli, sentenze o che vogliono approfondire velocemente alcuni aspetti di un istituto.
L’e-book con il quale parte questa nuova iniziativa editoriale, è dedicata alla successione del coniuge superstite ed ai relativi aspetti che ruotano intorno alla sua vocazione. Le norme in tema di successione del coniuge superstite, recate dalla Novella del 1975, sono di difficile applicazione per la famiglia del XXI Secolo.
Davanti ad una famiglia in così rapida evoluzione sorge il sospetto, largamente motivato, della inadeguatezza del sistema successorio, specie se si guarda alla soluzione successoria prevista all’interno del II Libro del codice civile che non ha subito grandi trasformazioni dal 1942, a parte s’intende le modifiche subite per effetto della riforma del Diritto di Famiglia, per non parlare dell’introduzione del patto di famiglia e l’introduzione di un nuovo comma all’interno dell’articolo 563 del codice civile, il quale, a sua volta, dà ingresso nel nostro ordinamento all’inedita figura dell’ “atto stragiudiziale di opposizione alla donazione”.
La L. 19 maggio 1975, n. 151, di riforma del diritto di famiglia, ha inciso sulle norme successorie attraverso un’unica innovazione, a carattere formale, apportata al testo dell’art. 536 c.c..
Ma non solo.
Il nuovo ordine nell’elenco dei legittimari rispecchia soprattutto la nuova valutazione sul piano della rilevanza successoria, delle singole relazioni familiari, più aderente ai principi costituzionali, così che si può affermare che il baricentro della vocazione all'eredità, a seguito della riforma del diritto di famiglia, viene spostato dalla famiglia parentale alla famiglia coniugale e cioè a quella nucleare prevista dalla Carta Costituzionale.
Ha spostato l'ordine in cui i legittimari erano indicati ed ha portato il coniuge superstite dall'ultimo posto al primo manifestando così l'aspetto più rivoluzionario della riforma del sistema successorio: l'attribuzione al coniuge della qualità di erede e il suo ingresso nella prima cerchia dei successori, dalla quale fino ad allora era stato escluso.
Parte della dottrina ritiene utile la modifica della relativa normativa, magari rivedendo l’intero impianto della successione necessaria.
Opportuno forse, rimeditare il sistema di successione necessaria, reputato, se non altro, sbilanciato, con riferimento, soprattutto, ai diritti spettanti al coniuge superstite.
PARTE I
1. La successione necessaria
2. La natura della successione necessaria
3. I legittimari
4. La riforma del diritto di famiglia
5. Il coniuge
6. Conclusioni
PARTE II
1. La riserva a favore del coniuge separato
2. I diritti di uso e di abitazione sulla casa adibita a residenza familiare
3. Il diritto di abitazione del convivente di fatto superstite
4. Il de cuius può per testamento lasciare il solo usufrutto sull’asse ereditario al coniuge superstite?
5. La convivenza quale requisito per la corretta qualificazione di residenza familiare
6. L’incidenza “quantitativa” dei diritti di abitazione ed di uso
7. Esempio applicativo
8. Il calcolo del valore dei diritti di abitazione e uso
9. La casa adibita a residenza familiare
10. Il regime di comunione con eventuali terzi
11. La questione della spettanza del legato ex lege al coniuge separato senza addebito
12. L’esclusione della successione del coniuge separato con addebito
13. Il diritto all’assegno vitalizio
14. I soggetti obbligati a corrispondere l’assegno
15. I criteri di quantificazione dell’assegno vitalizio
PARTE III
1. La pensione di reversibilità. Nozione
2. La natura giuridica della pensione di reversibilità in favore del coniuge divorziato
3. I criteri di ripartizione della pensione di reversibilità
Formulario:
Giurisprudenza
PARTE IV
1. La disciplina successoria secondo la Legge Cirinnà
2. Il rifiuto alla reversibilità non è discriminatorio per gli uniti civilmente dopo i 60 anni
Il seguente testo aggiornato alla recente giurisprudenza si propone come uno strumento operativo con formulario per supportare chiunque voglia partecipare ad un’asta giudiziaria.
Con le Domande Frequenti o FAQ si analizzano le casistiche che generano maggiormente dubbi nell’operatività.
E’ possibile scaricare la formula di riferimento in formato rtf (Word o altro editor di testi) per essere compilata e stampata.
1. Soggetti che possono partecipare all’asta
2. Il contenuto dell’offerta
3. La pubblicità della vendita
4. Differenza tra vendita senza incanto e vendita con incanto
5. La deliberazione sulle offerte
6. Il versamento del prezzo
7. La vendita telematica
8. Il diritto di visita dell’immobile e le informazioni sulla vendita
9. Le agevolazioni per l’acquisto degli immobili giudiziari
9.1 Soggetti che svolgono attività d'impresa
9.2 Soggetti che acquistano la prima casa non di lusso al di fuori dell'attività d'impresa
10. Domande frequenti - FAQ
10.1 In quanto tempo e con quali modalità si diventa proprietari dell’immobile?
10.2 Se l’immobile aggiudicato è occupato da persone o cose, chi provvede alla sua liberazione e a spese di chi?
10.3 Cosa succede se l’immobile aggiudicato all’asta, risulta essere occupato da soggetto diverso dal debitore?
10.4 Se l’immobile aggiudicato risulta occupato con regolare contratto cosa succede?
10.5 Se all'atto della consegna l'immobile aggiudicato presenta danni causati da ignoti,cosa si può fare?
10.6 Quando vengono cancellate le formalità pregiudizievoli (ipoteche e i pignoramenti) gravanti sull’immobile?
10.7 In che modo si può essere informati in maniera costante sulle vendite esecutive immobiliari?
10.8 Le spese condominiali non pagate dal debitore esecutato di chi sono a carico?
10.9 Quando si possono ottenere le chiavi dell'immobile acquistato all'asta?
10.10 L'immobile acquistato all'asta può essere intestato a persona diversa dall'aggiudicatario?
10.11 Si può intestare l'immobile ad un figlio minore?
10.12 Dove si trovano i moduli per partecipare ala vendita?
10.13 Se l'asta va deserta, il prezzo viene ribassato?
10.14 Che funzione hanno gli assegni relativi alla cauzione ed alla spese?
10.15 Se l'immobile non viene aggiudicato quando viene restituito l'assegno relativo alla cauzione?
10.16 Il tribunale può mettere all’asta immobili che presentano abusi edilizi?
10.17 Si può rinunciare all'immobile aggiudicato all'asta?
10.18 Quali documenti è bene consultare prima di partecipare alla vendita?
Formulario:
1. Deposito in busta chiusa
2. Domanda di partecipazione a vendita delegata
3. Verbale di deposito del prezzo
4. Verbale di asta deserta
5. Verbale di terza asta deserta innanzi a delegato
6. Verbale di aggiudicazione
8. Ordine di liberazione dell’immobile
9. Istanza di decadenza di aggiudicazione
10. Provvedimento di decadenza di vendita delegata
Il seguente testo aggiornato alla recente giurisprudenza si propone come uno strumento operativo con formulario per supportare il professionista nell’impostare un ricorso per la revocazione della sentenza. Vengono analizzati le fasi della revocazione e la sospensione delle sentenze impugnate.
Nell’ambito del processo tributario si esamina anche il rapporto tra la revocazione e gli altri mezzi di impugnazione.
E’ possibile scaricare la formula in formato rtf (Word o altro editor di testi) per essere compilata e stampata.
1. Normativa
2. Sentenze revocabili e motivi di revocazione
2.1 Motivi di revocazione
3. Proposizione della domanda
3.1 Le fasi della revocazione
3.2 Sospensione dell’esecutività alle sentenze impugnate
4. I rapporti tra il ricorso per revocazione e gli altri mezzi di impugnazione
5. La decisione della causa
6. Giurisprudenza
6.1 Nozione e funzione della revocazione
6.2 Rapporto tra la revocazione e il ricorso in Cassazione
6.3 Prove riconosciute o dichiarate false
6.4 Rinvenimento di documenti decisivi dopo la sentenza
6.5 Errore di fatto
6.6 Contrasto con sentenza precedente avente tra le parti autorità di cosa giudicata
6.7 Fase decisoria
6.8 Dolo delle parti
6.9 Fatto invocato
6.10 Errore di fatto e svista materiale
6.11 Circostanza erroneamente supposta
6.12 Contrasto di giudicati
6.13 Forza maggiore
Formulario:
Cosa cambia nel rendiconto finanziario dopo il Principio Contabile OIC 10 in versione definitiva (22 dicembre 2016).
I prospetti di conto economico e stato patrimoniale, corredati dalla nota integrativa, sono prospetti di bilancio storicamente riconosciuti come obbligatori nella maggior parte delle discipline nazionali; al contrario, l’obbligatorietà del rendiconto finanziario come prospetto facente parte del bilancio di esercizio è legato ad introduzioni normative recenti.
Si ricorda che l’emanazione del Decreto Legislativo n. 139 del 18 agosto 2015 ha sancito il definitivo avvicinamento della nostra disciplina a quella dei soggetti IAS adopter, modificando tra gli altri l’articolo 2423 del Codice Civile (introducendo quindi il rendiconto finanziario tra i prospetti componenti il bilancio di esercizio) ed introducendo l’articolo 2425-ter (che definisce la funzione del rendiconto finanziario).
Nell'ebook tutte le novità sul rendiconto finanziario dopo il Principio Contabile OIC 10 in versione definitiva (22 dicembre 2016).
1. Cenni storici sull’origine del rendiconto finanziario
2. Il rendiconto finanziario nell’analisi del bilancio
1. L’analisi di bilancio
2. Le fasi di predisposizione dell’analisi di bilancio
3. Il rendiconto finanziario come strumento di analisi del bilancio
3. Il rendiconto finanziario in base ai Principi Contabili Internazionali IAS/IFRS
1. Classificazione delle operazioni
1.1. Attività operativa
1.2. Attività di investimento
1.3. Attività di finanziamento
2. Casi particolari e dubbi interpretativi
3. I metodi previsti dallo IAS 7
3.1. Metodo diretto
3.2. Metodo indiretto
3.3. Presentazione dei flussi finanziari
4. Il rendiconto finanziario in base ai Principi Contabili domestici OIC
1. Evoluzione dello schema di bilancio in base alla normativa italiana
2. La funzione del rendiconto finanziario nel bilancio
3. Il rendiconto finanziario in termini di capitale circolante netto
4. Il rendiconto finanziario in termini di liquidità
5. L’evoluzione dei Principi Contabili: dall’OIC 12 all’OIC 10
5.1. Gestione reddituale
5.2. Attività di investimento
5.3. Attività di finanziamento
5.4. Casi particolari e dubbi interpretativi
6. I metodi previsti dall’OIC 10
5. Le novità introdotte dal decreto legislativo n. 139/2015
1. Le complessive innovazioni in materia di bilancio
2. Il processo di revisione dell’OIC 10
6. Un caso pratico
Appendice normativa Confronto delle norme del codice civile relative alla redazione del bilancio di esercizio ante e post decreto legislativo n. 139/2015