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L'autotutela: le modalità operative per sistemare la propria posizione fiscale; eBook in pdf di 74 pagine
Aggiornato al D.lgs n.219 del 30/12/2023 Modifiche allo Statuto del Contribuente in vigore dal 18/01/2024
L’autotutela è stata modificata per legge: è divenuta anche obbligatoria per l’ufficio, vedremo in quali casi. Essa nasce dalla necessità di evitare un contenzioso tributario “inutile” o “inesistente” quando la richiesta dell’ufficio è infondata, “ab origine”.
La nuova normativa regolamenta anche l’autotutela facoltativa, per correggere errori commessi dall’ufficio, per altre fattispecie oggetto del potere impositivo, prima di intraprendere un contenzioso. Il contribuente, può, rectius deve, effettuare una comunicazione nel suo interesse, in entrambe le fattispecie, autotutela obbligatoria e facoltativa, se l’ufficio non provvede e se vuole evitare il contenzioso.
E’ chiaro che, in entrambe le situazioni, l’autotutela, correttamente utilizzata cioè, nel senso che vedremo, fondata e provata su avvenimenti reali o su errori commessi e che si vuole correggere, conviene sempre in termini di efficacia, efficienza e temporalità degli adempimenti.
Come vedremo, infatti, è importante alla luce della recente normativa (Decreto Legislativo n.219 del 30 dicembre 2023, pubblicato in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.2 del 03/01/2024) considerare i limiti ed i casi in cui è applicabile, ad esempio, l’autotutela obbligatoria e quando attivare l’autotutela facoltativa considerando che non è prevista nella normativa l’autotutela sostitutiva, ovvero la sostituzione dell’atto impositivo, nei termini di decadenza, non viene regolamentata ma, come vedremo vi è una interessante giurisprudenza della Corte di Cassazione.
Cercheremo, quindi, di dare degli input di riflessione e, soprattutto, operativi per il contribuente, in riferimento alle varie fasi da seguire affinché gli atti tributari siano correttamente emessi dall’ufficio, gli adempimenti tributari risultino correttamente svolti dal contribuente e non sia necessario ricorrere al giudice tributario.
Ciò comporta che “la giustizia tributaria” si applichi in economia di tempo e di costi che sicuramente incidono nel bilancio del contribuente e dello Stato
Sintesi
1. L’autotutela d’ufficio
1.1 L’autotutela obbligatoria e facoltativa
1.2 Il termine decadenziale del potere di autotutela facoltativa
1.3 La nullità e l’annullabilità degli atti dell’amministrazione finanziaria
1.4 Domande e risposte
1.5 L’argomento in grafici
2. La comunicazione del contribuente
2.1 Come scrivere la comunicazione
2.2 Come presentare la comunicazione
2.3 L’ ”avviso bonario” dell’ufficio
2.4 Domande e risposte
2.5 L’argomento in grafici
3. Gli effetti dell’autotutela
3.1 L’accoglimento della comunicazione del contribuente
3.2 Il silenzio rifiuto dell’ufficio
3.3 Le valutazioni sul diniego di autotutela
3.4 Domande e risposte
3.5 L’argomento in grafici
Normativa
Giurisprudenza
Prassi
Guida completa agli interpelli con fac-simili in word personalizzabili
Disciplina aggiornata con il D.Lgs. 30 dicembre 2023 n. 219 in vigore dal 18 gennaio 2024 che modifica lo Statuto del contribuente.
La legge delega di riforma fiscale ha previsto tra i principi direttivi specifici per la revisione dello Statuto dei diritti del contribuente di cui alla legge 27 luglio 2000, n. 212, quale legge generale tributaria, quello di “valorizzare il principio del legittimo affidamento del contribuente e il principio di certezza del diritto”.
Tale obiettivo trova immediato conforto nella disposizione, contenuta nella prima frase dell’articolo 1, comma 1 dello Statuto, che prevede, tra i criteri direttivi generali, quello di “garantire l’adeguamento del diritto tributario nazionale ai principi dell’ordinamento tributario e agli standard di protezione dei diritti stabiliti dal diritto dell’Unione Europea, tenendo anche conto dell’evoluzione della giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea in materia tributaria”, posto che proprio da tale giurisprudenza provengono impulsi significativi per una maggiore tutela dei principi della certezza del diritto e dell’affidamento.
Nel contesto di tale orientamento si inscrive la riforma della disciplina degli interpelli, attuata dal Governo mediante il decreto legislativo 30 dicembre 2023 n. 219. Com’è noto nelle istanze di interpello i contribuenti rappresentano una fattispecie concreta e riferita puntualmente alla propria posizione fiscale, a differenza delle richieste di consulenza giuridica che riguardano, invece, fattispecie di rilevanza generale, non immediatamente riferibili ad uno specifico soggetto. La consulenza giuridica, come l’interpello, assumono rilevanza anche esterna, in quanto costituiscono uno strumento di supporto a disposizione del contribuente al fine di agevolare la tax compliance.
La presente trattazione, rivolta in primis ai professionisti che saranno chiamati a fare ricorso alla procedura dell’interpello, si articola:
cercando di operare una sintesi tra le disposizioni della previgente disciplina che possono tuttora considerarsi applicabili (vedi in particolare il decreto legislativo 24 settembre 2015 n. 156) e le nuove disposizioni, tenendo altresì conto che per molti aspetti si è ancora in attesa di decreti ministeriali e/o provvedimenti del Direttore dell’Agenzia delle Entrate da emanare in attuazione della riforma.
Premessa
1. Regole generali degli interpelli previsti dallo Statuto dei diritti del contribuente
1.1 Soggetti che possono presentare l’istanza
1.2 Quando può essere presentata l’istanza
1.3 Contenuto e allegati dell’istanza
1.4 Modalità di presentazione dell’istanza
1.5 Versamento del contributo
1.6 Uffici competenti
1.7 Cause dell’inammissibilità dell’istanza
1.8 Risposta dell’Amministrazione finanziaria
1.9 Effetti dell’interpello
1.10 La consultazione semplificata
2. L’interpello interpretativo
2.1 Presupposti dell’interpello interpretativo
2.2 Esempi di interpello interpretativo
2.3 Fac-simile di interpello interpretativo
3. L’interpello qualificatorio
3.1 Presupposti dell’interpello qualificatorio
3.2 Esempi di interpello qualificatorio
3.3 Fac-simile di interpello qualificatorio
4. L’interpello antiabuso
4.1 Definizione di abuso del diritto
4.2 Contenuti specifici dell’istanza di interpello antiabuso
4.3 Esempi di abuso del diritto
4.4 Fac-simile di interpello antiabuso
5. L’interpello disapplicativo
5.1 Presupposti ed effetti dell’interpello disapplicativo
5.2 Esempi di interpello disapplicativo
5.3 Fac-simile di interpello disapplicativo
6. L’interpello probatorio
6.1 Presupposti e contenuto dell’interpello probatorio
6.2 L’interpello e il regime dell’adempimento collaborativo
6.2.1 La disciplina dell’adempimento collaborativo
6.2.2 L’interpello con procedura abbreviata e le varie forme di interpello ordinario
6.2.3 L’adozione del tax control framework (TCF) da parte delle imprese di minori dimensioni e le varie forme di interpello ordinario
6.3 L’interpello e i soggetti che intendono effettuare in Italia rilevanti investimenti
6.3.1 Premessa
6.3.2 L’interpello sui nuovi investimenti
6.3.3 Rapporto tra interpello sui nuovi investimenti e interpelli previsti dall’art. 11 dello Statuto
6.3.4 Rapporti tra interpello sui nuovi investimenti e accordi preventivi per le imprese con attività internazionale
6.4 L’interpello probatorio dei neoresidenti che optano per l’imposta sostitutiva
6.4.1 La disciplina di cui all’art. 24 bis del T.U.I.R.
6.4.2 Contenuto, caratteri e requisiti dello specifico interpello probatorio di cui all’art. 24 bis in disamina
6.4.3 Compilazione della check list
6.4.4 L’interpello probatorio in caso di estensione ai familiari dell’opzione per il regime di cui all’art. 24 bis.
6.5 Fac-simili di interpello probatorio
L'eBook "Guida Pratica alla Redazione di un Ricorso Tributario" di Carmine R. La Mura, edizione 2024, offre un'approfondita analisi e istruzioni pratiche per la redazione di ricorsi tributari.
eBook in pdf di 237 pagine.
Sesta Edizione 2024 aggiornata con il D.Lgs 220/2023 GU del 03.01.2024 con le novità in vigore dal 4 gennaio 2024.
La redazione di un ricorso tributario non è agevole. Bisogna tener conto di una normativa che, oltre alle norme specifiche di diritto processuale tributario, richiama anche elementi di procedura civile e diritto amministrativo. Ne risultano una serie di percorsi e procedure non semplici da applicare con attenzione per evitare di commettere errori o dimenticanze che possono compromettere l’iter e gli obiettivi del ricorso.
Lo scopo del presente lavoro è quello di fornire un valido ausilio alla redazione di un ricorso tributario per opporsi alla pretesa erariale analizzandone le fasi principali e soffermandosi sulle ipotesi di nullità ed inammissibilità. Al fine di rendere il testo maggiormente operativo, verranno discussi anche dei casi concreti di opposizione alla pretesa tributaria arricchiti da elementi di strategia processuale.
L’obiettivo è quello di fornire un punto di riferimento con relativi riferimenti giurisprudenziali, esempi e formule per affrontare il contenzioso.
L’opera si divide in tre parti.
Con l’avvenuta pubblicazione in G.U. del 3 gennaio 2024 del D.lgs. 220/2023 in attuazione della Legge delega n. 111/2023 si sono registrate profonde modifiche al Processo Tributario.
La presente edizione tiene conto di queste corpose innovazioni, che comprendono l’abrogazione dell’istituto della mediazione, con il contestuale rafforzamento del contraddittorio preventivo ed endoprocedimentale obbligatorio nonché della conciliazione giudiziale. L’obbligo del contraddittorio generalizzato, in ossequio anche agli orientamenti comunitari, ha reso necessario un intervento di coordinamento con l’istituto dell’accertamento con adesione per evitare sovrapposizioni.
Novellato anche l’istituto dell’autotutela, laddove si introduce, secondo una disciplina derogatoria speciale, un’autotutela obbligatoria, un unicum nel nostro ordinamento in quanto è noto che l’autotutela nell’ambito del diritto amministrativo è connotata comunque dall’esercizio di discrezionalità amministrativa. Si è aggiornata la parte del contenzioso in tema di consorzi di bonifica coordinandolo con la nuova disciplina dell’onere della prova già introdotta con la precedente riforma. Infine, si è introdotto un nuovo capitolo riguardante il contenzioso inerente il rimborso IMU per i coniugi e le coppie di fatto all’indomani della Sentenza della Corte Costituzionale n. 209/2022.
Premessa
1. Il Ricorso Tributario
1.1 Contenuto del Ricorso
1.2 Il Ricorso – Errori da non commettere
1.2.1 Inammissibilità del Ricorso
1.2.2 Proposizione di ricorso cumulativo
1.2.3 Autenticazione della Procura
1.2.4 Esatta Identificazione della Corte di Giustizia Tributaria– L’incompetenza Territoriale ed i Rimedi Esperibili - la Riassunzione
1.2.5 Gli atti impugnabili e conseguenze della mancata indicazione dell’atto
1.2.6 Ricorso presentato oltre i termini
1.2.7 Esatta identificazione del Legittimato passivo
1.2.8 Il Principio di non Contestazione
1.2.9 Il Divieto dello “Ius Novorum” e le relative Eccezioni
1.2.10 La sospensione dell’atto impugnato e la tutela cautelare effettiva del nuovo processo tributario
1.2.11 Le copie autentiche nell’ambito del Processo Tributario Telematico
1.3 Le Modifiche apportate al processo tributario - di cui alla legge 130/2022 ed aggiornate alla delega di cui alla L. 111/2023 - Principi ispiratori della Riforma
1.3.1 Le nuove regole sulle prove nel processo tributario
1.3.2 La prova testimoniale
2. Un Ricorso in materia TARI
2.1 Premessa
2.2 Il Caso
2.2.1 Introduzione
2.2.2 Analisi del verbale di accertamento dell’ufficio impositore
2.2.3 Elaborazione della linea difensiva ed impostazione del Ricorso
2.2.4 Preparazione del Ricorso con Istanza
2.2.5 Elementi di Strategia Processuale
3. Il contributo del consorzio di Bonifica. Ricorso avverso una ingiunzione di pagamento alla riscossione del contributo di un consorzio di bonifica
3.1 Premessa
3.2 La natura tributaria del Contributo Consortile
3.3 Il Caso – Un Ricorso avverso Ingiunzione di Pagamento Contributo Consorzio di Bonifica
3.4 Nuovi sviluppi difensivi – sull’asserita impossibilità dei consorzi di riscuotere a mezzo ruolo
3.5 Impatto della nuova disciplina dell’onere della prova dettata dalla L. 130/2022 sul contenzioso in materia di consorzio di bonifica
4. Ricorso per Rimborso Irap – Impatto della novella di cui al co. 8 L. 234/21
4.1 Premessa
4.2 L’esclusione IRAP del Promotore Finanziario - casistiche
4.3 Un Caso Pratico di Ricorso
4.3.1 Come avviare il contenzioso Irap contro il diniego dell’istanza di rimborso (schema)
5. Ricorso per Accertamento Immobiliare
5.1 Premessa
5.2 Un Caso pratico di Ricorso
5.3 Esempio di determinazione del valore normale in base alla quotazione OMI
6. Il ricorso per il rimborso IMU per effetto della sentenza C.C. n. 209/2022 – coniugi con residenze diverse
7. I mezzi di impugnazione - l’appello
7.1 Premessa
7.2 Termini per l’impugnativa dell’appello
7.3 La procedura dell’appello
Schema tipo appello 6
7.4. Le controdeduzioni e l’eventuale appello incidentale
7.5 Modalità di proposizione dell’appello
7.5.1 Quadro sinottico delle fasi principali dell’appello
7.6 Un Caso Pratico - Controdeduzioni all'Appello dell'Agenzia delle Entrate per sentenza favorevole di annullamento iscrizione a ruolo per omessa notifica del preavviso di cui all'art. 36 bis d.p.r. 600/72 e 54 bis d.p.r.633/72
7.6.1 Premessa
7.6.2 Il Caso
7.7 Elementi di strategia processuale
7.7.1 Sentenza di rimessione alla Corte di Giustizia Tributaria per Incompetenza territoriale e Sentenza priva di sottoscrizione
7.7.2 Controdeduzioni
7.7.3 L’appello civetta
8. Il Giudizio di Ottemperanza
8.1 Premessa
8.2 Oggetto del Giudizio di Ottemperanza
8.3 Presupposti per il Giudizio
8.4 Il procedimento
8.5 I Provvedimenti conseguenti al Giudizio di Ottemperanza
8.6 Alcune possibili eccezioni processuali all’ottemperanza
9. Il Processo Tributario Telematico
9.1 Premessa
9.2 Il SIGIT – Sistema Informativo della Giustizia Tributaria
9.2.1 La Registrazione al SIGIT
9.3 Il Ricorso Telematico
9.3.1 La notifica del Ricorso Telematico all’Ente impositore
9.3.2 La Procura ad Litem del difensore
9.3.3 Sottoscrizione del Ricorso
9.3.4 Costituzione in Giudizio
8.3.5 Iscrizione nel Registro generale e Ricevuta di Accettazione
9.3.6 Il Fascicolo informatico
9.3.7 Criteri per l’assegnazione del ricorso ed eventuali profili di illegittimità
9.4 Risoluzione di alcune problematiche frequenti
9.5 Le Udienze nel PTT da remoto
9.6 Guida illustrata al deposito
9.6.1 Come ottenere il formato PDF/A
9.6.2 Come Procedere alla costituzione in giudizio
10. Gli Istituti deflativi del contenzioso
10.1 Premessa
10.2 La natura giuridica degli strumenti deflativi del contenzioso
10.3 La necessità del contraddittorio procedimentale per effetto del decreto attuativo della Legge delega 150/2022
10.3.1 Il contraddittorio preventivo obbligatorio per i tributi locali
10.4 La nuova autotutela tributaria come modificata dal D.lgs. 220/2023 in attuazione della delega L. 111/2023
10.5 L’accertamento con adesione
10.5.1 Disciplina generale
10.5.2 L’applicabilità dell’accertamento con adesione ai tributi locali
10.5.3 Casistica
10.5.4 Il coordinamento dell’accertamento con adesione con l’obbligo generalizzato del contraddittorio preventivo per effetto della Legge delega n. 111/2023
10.6 La Mediazione/Reclamo e la sua abrogazione
10.6.1 Il Reclamo/ Mediazione
10.6.2 La determinazione del valore della controversia
10.6.3 Presupposti oggettivi che giustificano la Mediazione
10.6.4 Perfezionamento dell’accordo
10.6.5 La soppressione disposta dal D.lgs. 220/2023 e la mancanza di una disciplina transitoria
10.7 La Conciliazione Giudiziale
10.7.1 La procedura
Appendice
Breve Rassegna di Giurisprudenza
Bibliografia
Le novità punto per punto del D.lgs. recante “Disposizioni in materia di accertamento tributario e di concordato preventivo biennale”
D.lgs. del 12 febbraio 2024 n. 13 pubblicato in GU n.43 del 21.02.2024.
Nell’ebook in pdf di 58 pagine, una prima analisi delle nuove misure.
In vigore il decreto legislativo sull'Accertamento che dà attuazione alle norme della legge delega di riforma fiscale consentendo l'immediata applicabilità delle disposizioni sul concordato biennale.
Il D.lgs. del 12 febbraio 2024 n. 13, in attuazione della delega per la riforma fiscale, è strutturato in due parti: la prima riguarda l'attività di accertamento", che ha tre forme, l'atto di accertamento, l'atto di recupero e quello automatizzato; la seconda introduce il concordato biennale.
Sull'atto di accertamento la novità è che l'amministrazione finanziaria non potrà emettere l'atto se non previo contraddittorio con il contribuente.
Per questo il testo del decreto viene strutturato in modo da coordinarlo con quello sullo statuto del contribuente.
Previste dunque disposizioni che garantiscano una migliore partecipazione del contribuente al procedimento accertativo, anche mediante l'utilizzo delle tecnologie digitali, con conseguente riduzione degli oneri amministrativi a carico dei contribuenti.
Nel rispetto della delega scattano poi la razionalizzazione e riordino delle disposizioni normative inerenti l’attività di analisi del rischio, nonché il potenziamento dell’utilizzo delle tecnologie digitali, anche con l'impiego di sistemi di intelligenza artificiale, al fine di ottenere, attraverso la piena interoperabilità tra le banche di dati, la disponibilità delle informazioni rilevanti e di garantirne il tempestivo utilizzo per la riduzione dei fenomeni di evasione ed elusione fiscale e per stimolare l’adempimento spontaneo dei contribuenti.
Si stabilisce poi che tutti gli atti, i provvedimenti, gli avvisi e le comunicazioni, compresi quelli che per legge devono essere notificati, potranno essere inviati tramite posta elettronica certificata. La nuova disciplina relativa al domicilio digitale si estende agli atti e alle comunicazioni dell’agente della riscossione.
Il D.lgs. introduce a seguire la revisione della disciplina generale degli atti finalizzati al recupero dei crediti non spettanti o inesistenti, utilizzati indebitamente in compensazione, per i quali scatterà un unico procedimento accertativo, indipendente dalla natura del credito indebitamente utilizzato in compensazione.
La seconda parte del provvedimento è invece destinata al concordato preventivo biennale. Potranno accedere i contribuenti di minori dimensioni, titolari di reddito di impresa e di lavoro autonomo, residenti nel territorio dello Stato, compresi i contribuenti forfettari. Entro il mese di aprile l'Agenzia delle entrate formulerà una proposta per la definizione biennale del reddito derivante dall’esercizio d’impresa, o dall’esercizio di arti e professioni, rilevante ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione netta rilevante ai fini dell’imposta regionale sulle attività produttive. Il contribuente può aderire alla proposta di concordato entro i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi.
Premessa
TITOLO I – DISPOSIZIONI IN MATERIA DI PROCEDIMENTO ACCERTATIVO
1. Contraddittorio obbligatorio
1.1 Invito al contraddittorio presente in tutti gli accertamenti
1.2 Adesione ai verbali di constatazione
1.3 Istanza del contribuente e termini
1.4 Competenza per gli accertamenti ai soci
1.5 Procedura unica di accertamento per crediti inesistenti o non spettanti
1.5.1 Termini di decadenza differenziati
1.6 Notificazioni e comunicazioni via PEC
1.7 Coordinamenti ed entrata in vigore delle nuove disposizioni
2. Analisi del rischio con intelligenza artificiale
2.1 Accesso a tutte le banche dati
2.2 Arriva l'intelligenza artificiale per l'analisi di rischio
2.3 Accessi a tutte le banche dati
2.4 Tutele per le sole analisi di rischio
2.5 Coordinamento attività di analisi del rischio
2.6 Attività congiunte tra Entrate e Finanza
3. Cooperazione internazionale per la lotta all'evasione
3.1 Più facile lo scambio di informazioni antievasione con amministrazioni estere
3.2 Verifiche congiunte con funzionari esteri
3.3 Controlli simultanei e verifiche congiunte
4. Prevenzione e contrasto all'evasione IVA per operazioni intracomunitarie
4.1 Garanzia obbligatoria per le operazioni intracomunitarie di soggetti esteri
4.2 Nuovi requisiti per il rappresentate fiscale
5. Revisione dei termini di prescrizione e decadenza per il recupero dell'imposta sui premi di assicurazione
5.1 Ammesse le dichiarazioni tardive
5.2 Rivisti i termini di prescrizione e decadenza
TITOLO II - DISCIPLINA DEL CONCORDATO PREVENTIVO BIENNALE
6. Finalità e ambito di applicazione del concordato biennale
6.1 Le regole previste nella legge delega di riforma fiscale
6.2 L'applicazione in dettaglio
6.3 Contribuenti e redditi
6.4 Regime sperimentale per i contribuenti forfettari
7. Acquisizione dei dati e elaborazione della proposta
7.1 Software per l'acquisizione dei dati
7.2 Profilazione del contribuente e oggetto della proposta
7.3 L'algoritmo di calcolo per i soggetti ISA
7.4 Altri dati e tutela della privacy
7.5 Tempistiche di adesione al concordato
8. Regole per i soggetti ISA e casi di esclusione
8.1 Concordato a prescindere dal punteggio di affidabilità
8.2 Requisiti per l'accesso
8.3 Casi di esclusione
9. Adempimenti e rinnovo della proposta
9.1 Concordato e pagamenti
9.2 Ammesso il ravvedimento operoso per mettersi in regola con i pagamenti
9.3 Confermati gli obblighi contabili e dichiarativi
9.4 Rinnovo della proposta di concordato
10. Redditi oggetto di concordato
10.1 I redditi da lavoro autonomo
10.2 Reddito minimo di 2.000 euro
10.3 I redditi d'impresa
10.4 Il valore della produzione netta oggetto di concordato
10.5 Nessun effetto del concordato sull'IVA
11. Imponibile e determinazione degli acconti
11.1 Niente imposte sui redditi aggiuntivi rispetto a quelli oggetto di concordato
11.2 Uscita dall'accordo in caso di perdite consistenti
11.3 Accesso ai benefici premiali
11.4 Il calcolo degli acconti
12. Cessazione e decadenza
12.1 Stop al concordato se si cambia attività
12.2 Quando si decade dall'accordo
12.3 La lista delle violazioni che fanno decadere dal concordato
13. Il concordato per i contribuenti forfettari
13.1 Regole di accesso
13.2 Accettazione della proposta e obblighi del contribuente
13.3 Reddito oggetto del concordato
13.4 Con il concordato nessun effetto sull'IVA
13.5 Niente imposte aggiuntive in caso di aumento dei ricavi
13.6 Uscita dal regime per circostanze eccezionali
13.7 Cessazione per chiusa dell'attività o irregolarità
14. Attività di accertamento
14.1 Niente controlli induttivi per chi aderisce
14.2 Più controlli su chi rifiuta l'accordo
14.3 No alla remissione in bonis per chi non risponde nei tempi alla proposta
14.4 Reddito effettivo da considerare per i benefici fiscali e l'ISEE
14.5 Commissione di esperti sul software con parere non vincolante
15. Termini di accettazione della proposta di concordato
15.1 Un mese in più per l'acconto e i termini per l'adesione al concordato
15.2 Nuove scadenze fiscali per gli anni 2024 e 2025
eBook in pdf di 302 pagine sulle cartelle di pagamento, che vuole essere di aiuto al contribuente (ma anche al professionista) al fine di conoscere le regole che presiedono alla formazione del c.d. “avviso bonario”, alla notificazione della cartella di pagamento, i rischi connessi al mancato pagamento e le procedure per contestare la pretesa ritenuta errata.
Aggiornato alla Legge del 26.05.2023 n. 56 conversione del c.d. Decreto Bollette
La cartella di pagamento è di gran lunga l’atto impositivo più conosciuto e diffuso. Quando viene notificata un senso di sgomento e di paura pervade il contribuente. Che cosa fare? Pagare o resistere? E poi l’Agenzia delle entrate – Riscossione (anche se nel linguaggio comune è sempre usato il nome Equitalia) che cosa farà?
Queste sono le domande più frequenti.
Il testo vuole aiutare non solo il contribuente ma anche il professionista a capire le ragioni della pretesa, a muoversi nei meandri di una procedura complessa (resa ancora più difficile per effetto dell’attivazione della procedura di reclamo-mediazione, anche per le liti contro l’agente della riscossione, di valore non superiore a 50.000 euro, che, guarda caso, costituiscono la parte prevalente degli atti impositivi) e a conoscere le procedure per contestare la cartella di pagamento.
Anche la difesa del contribuente è diventata più difficile quando l’agente della riscossione si avvale della notifica della cartella di pagamento a mezzo di posta elettronica certificata, procedura divenuta obbligatoria per imprese individuali, società o professionisti iscritti in albi o elenchi. Ciò impone una costante verifica della casella di posta elettronica per evitare di incorrere nella decadenza dell’impugnazione. L’art. 7-quater del d.l. 22 ottobre 2016, n. 193, ha esteso la procedura anche per la notifica degli avvisi di accertamento, compresi quelli esecutivi.
Anche contestare la pretesa secondo le regole del “processo tributario telematico” sembra un’agevolazione, ma è una facoltà che va attentamente meditata: una volta scelta tale strada, la procedura deve essere osservata anche nel giudizio di appello. Il contribuente può anche difendersi personalmente ma i rischi procedurali sono dietro l’angolo.
Il testo è aggiornato con le novità introdotte con la l. 29 dicembre 2022, n. 197, che ha previsto la definizione agevolata delle pendenze tributarie (c.d. "pace fiscale").
Tra queste sicuramente è importante la problematica degli avvisi bonari per gli anni in corso al 31 dicembre degli anni 2019, 2020 e 2021, per i quali le sanzioni sono ridotte al 3% (contro la regola del 10%).
Una norma importante ulteriore è costituita dall’esclusione di proporre il ricorso contro l’estratto di ruolo, ovvero l’impugnabilità con precisi limiti, disposta con l’art. 3-bis del d.l. 21 ottobre 2021, n. 146.
Il testo è aggiornato con la prassi e la giurisprudenza più recente.
Una sezione è dedicata alla c.d. "pace fiscale". Sono altresì presenti le innovazioni apportate con la l. 26 maggio 2023, n. 56, in materia di “pace fiscale”, nonché l’ordinanza innovativa della Corte di cassazione (n. 11025 del 26 aprile 2023) che ha affermato l’obbligo di conteggiare gli interessi non solo sui tributi pagati in pendenza di contenzioso ma anche sull’aggio di riscossione che viene rimborsato.
Il testo è aggiornato con il d.l. 16 febbraio 2023, n. 11 (contenente l'interpretazione autentica della regola di compensazione orizzontale di imposte e contributi).
Premessa
Parte I - L’iscrizione a ruolo
1. Il controllo formale della dichiarazione dei redditi
1.1 Il quadro normativo
1.2 I controlli automatici
1.2.1 La disciplina
1.2.2 L’invio della comunicazione
1.2.3 L’avviso di irregolarità o “avviso bonario”
1.2.4 L’impugnazione della comunicazione
1.2.5 Le imposte sui redditi soggette a tassazione separata
1.3 Il controllo formale della dichiarazione
1.3.1 L’oggetto del controllo
1.3.2 L’avvio della procedura
1.3.3 La comunicazione degli esiti del controllo
1.3.4 L’emissione della cartella di pagamento
2. La definizione dell’avviso bonario
2.1 La finalità dell’avviso bonario
2.2 I tempi per la definizione
2.3 La procedura per l’avviso ricevuto in via telematica
2.4 Le modalità della correzione degli errori
2.5 Le modalità di pagamento
2.6 La cartella di pagamento come avviso bonario
2.7 Le somme pretese con la cartella di pagamento
2.8 Il controllo degli atti soggetti a registrazione
3. Il pagamento rateale dell’avviso bonario
3.1 Il controllo della dichiarazione annuale
3.2 Il pagamento rateale delle somme dovute in base al controllo della dichiarazione
3.3 Il pagamento rateale delle imposte dovute sui redditi soggetti a tassazione separata
3.4 L’inadempimento
3.5 La rateazione successiva alla decadenza della rateazione
3.6 Il ravvedimento operoso
4. L’iscrizione a ruolo
4.1 Il ruolo
4.2 La procedura di formazione del ruolo
4.3 La data di consegna dei ruoli
4.4 L’esecutività del ruolo
4.5 L’importo minimo da iscrivere a ruolo
4.6 L’iscrizione a ruolo a titolo definitivo
4.6.1 La regola
4.6.2 I controlli automatici
4.6.3 I controlli formali
4.7 L’iscrizione a ruolo a titolo non definitivo
4.7.1 La regola generale
4.7.2 Le imposte sui redditi, l’IRAP E l’IVA
4.7.3 Le imposte di registro, ipotecaria e catastale
4.7.4 L’imposta sulle successioni e donazioni
4.7.5 La decadenza dal versamento rateale delle somme dovute in base all’accertamento con adesione, al reclamo-mediazione e alla conciliazione giudiziale
4.7.6 La norma antielusione
4.7.7 La certificazione tributaria
4.7.8 Il contenzioso tributario
4.8 Gli interessi
4.9 I termini di decadenza per l’iscrizione a ruolo
4.10 Il recupero dei crediti sorti in altri Stati
4.11 L’estratto di ruolo
4.12 La prescrizione
5. Il blocco delle compensazioni dei crediti fiscali
5.1 L’oggetto del divieto
5.2 Il tipo di ruolo
5.3 L’importo rilevante
5.4 La compensazione
5.5 Le sanzioni
5.6 La liceità della compensazione
6. L’atto di accertamento-riscossione
6.1 L’accelerazione dei tempi di riscossione
6.2 La natura esecutiva dell’avviso di accertamento
6.3 L’agente della riscossione
6.4 La sospensione della riscossione
6.5 I problemi operativi
6.6 Il pericolo della riscossione
6.7 Gli atti emessi dall’Agenzia delle dogane
Parte II - La cartella di pagamento
1. La cartella di pagamento
1.1 Il presupposto procedurale
1.2 La cartella di pagamento
1.3 La notifica della cartella di pagamento
1.4 I soggetti legittimati ad effettuare la notifica
1.5 I soggetti legittimati a ricevere la cartella di pagamento
1.5.1 La procedura della notifica
1.5.2 Il destinatario
1.5.3 Le persone di famiglia
1.5.4 Gli addetti alla casa
1.5.5 Le persone addette all’ufficio o all’azienda
1.5.6 Il portiere dello stabile
1.5.7 La notifica per mezzo del servizio postale
1.5.8 La notifica mediante affissione all’albo comunale
1.5.9 La notifica al cittadino italiano all’estero
1.5.10 Le forme particolari di notificazione
1.5.11 La notifica a mezzo posta elettronica certificata
1.5.12 Il tempo della notifica
2. Il ricevimento della cartella di pagamento
2.1 La funzione della cartella di pagamento
2.2 La forma e il contenuto
2.3 La contestazione
2.4 La prescrizione
3. Il controllo della cartella di pagamento
3.1 Il controllo preliminare
3.2 La presentazione dell’istanza di autotutela o del ricorso
3.3 La richiesta della sospensione del pagamento
3.4 La richiesta dello sgravio della cartella
3.5 La richiesta di rateazione della cartella
3.6 Gli effetti del mancato pagamento della cartella
3.7 I debiti di importo fino a € 1.000
3.8 La sospensione legale della riscossione
4. Il pagamento delle somme pretese
4.1 Il pagamento della cartella
4.2 Il pagamento mediante la cessione di beni culturali
4.3 L’imputazione dei pagamenti
4.4 Gli interessi di mora
4.5 L’aggio di riscossione
4.6 La dilazione di pagamento
4.7 La sospensione della riscossione per eventi eccezionali
4.8 La sospensione amministrativa della riscossione
4.9 La sospensione della riscossione per comportamento illecito
4.10 Gli interessi nel caso di sospensione della riscossione
4.11 La cartella compensata con crediti d’imposta
4.12 La compensazione di crediti con somme dovute a seguito di iscrizione a ruolo
4.13 L’auto compensazione dei crediti relativi ad imposte erariali
4.14 L’accollo per i debiti tributari
4.14.1 I connotati dell’accollo
4.14.2 L’ accollante
4.14.3 La compensazione indebita
5. Il pagamento rateale della cartella di pagamento
5.1 La normativa
5.2 L’INPS
5.3 L’INAIL
5.4 L’istanza di pagamento rateale
5.5 L’istruttoria dell’istanza
5.6 La rateazione richiesta in presenza di coobbligazione solidale tra persone fisiche
5.7 L’entità del debito da rateizzare
5.8 Il servizio “Se mi scordo?”
5.9 La domanda di pagamento rateale
5.10 La rateazione
5.11 La tutela del contribuente sul provvedimento di rigetto
5.12 La sospensione amministrativa e giudiziale della riscossione
5.13 La dilazione della cartella di pagamento fino a 120 rate
5.14 La rateazione per le nuove cartelle di pagamento ricevute
5.15 La nuova dilazione per i contribuenti in difficoltà
6. Gli interessi per i pagamenti delle imposte
6.1 Le cartelle di pagamento
6.2 I rimborsi delle imposte
6.3 Il ravvedimento operoso
6.4 L’IVA
6.5 Le imposte sui redditi
6.6 Il pagamento in forma rateale
6.7 Il rimborso dei tributi versati
6.8 L’imposta sulle successioni e donazioni
6.9 Gli istituti deflattivi del contenzioso
6.10 Gli altri tributi erariali
6.11 L’IMU 190
Parte III - La contestazione della cartella di pagamento
1. L’istituto dell’autotutela
1.1 L’autotutela
1.2 L’avvio della procedura
1.3 Gli atti ammessi
1.4 Gli atti divenuti definitivi
1.5 L’interesse pubblico
2. Il ricorso contro la cartella di pagamento
2.1 La contestazione
2.2 Il ricorso
2.3 Il contributo unificato
2.4 La notifica irregolare
2.5 Il termine per l’impugnazione
2.6 La sospensione del pagamento della cartella
2.6.1 La sospensione amministrativa
2.6.2 La sospensione giudiziale
2.7 L’aspetto processuale
2.8 La difesa del contribuente
3. Il rebus dell’impugnazione della cartella di pagamento
3.1 L’individuazione del destinatario del ricorso
3.2 Le controversie sulla cartella di pagamento
3.3 La gestione delle controversie
3.4 L’individuazione della Corte di giustizia competente
3.5 La costituzione in giudizio in presenza di reclamo
4. Il rimborso della somma pagata
4.1 La cartella di pagamento
4.2 Le spese del giudizio
4.3 Le somme riconosciute indebite dalla sentenza
4.4 Le istanze di rimborso
4.5 Gli interessi sul rimborso dell’aggio di riscossione
5. Le diverse procedure per fare il ricorso contro la cartella di pagamento
5.1 L’avvertenza procedurale preliminare
5.2 La costituzione in giudizio dell’agente della riscossione
5.3 Il ruolo emesso per la riscossione di canoni, proventi e accessori e somme dovute per l’utilizzazione, anche senza titolo, dei beni demaniali e patrimoniali dello Stato
5.4 Il ruolo emesso per i tributi erariali
5.5 Il ruolo emesso in materia di tributi locali
5.6 Il ruolo emesso dall’ufficio dell’Agenzia delle dogane
5.7 Il ricorso contro il ruolo emesso per il recupero di crediti sorti in altro Stato
5.8 Il ricorso contro il ruolo emesso per il recupero di crediti derivanti da sentenza o ordinanza esecutiva di condanna emessa dalla Corte dei Conti
5.9 Il ricorso contro il ruolo emesso dall’INPS
5.10 Il ricorso contro l’avviso di debito emesso dagli altri enti pubblici previdenziali
5.11 L’allargamento della riscossione a mezzo ruolo
5.12 I ruoli in materia di canone di abbonamento alla televisione
5.13 I ruoli emessi dagli uffici dell’Agenzia delle entrate per il recupero di crediti non tributari
5.14 Il recupero di aiuti di Stato
Parte IV - La riscossione coattiva
1. Il blocco dei pagamenti nei confronti del contribuente moroso
1.1 Il quadro normativo
1.2 La verifica della situazione debitoria
1.3 La rilevanza soggettiva
1.4 La rilevanza oggettiva
1.5 Il frazionamento del pagamento
1.6 Il credito esposto nella cartella di pagamento
2. La riscossione coattiva
2.1 Le modalità di riscossione
2.2 Il pagamento
2.2.1 Il termine di pagamento
2.2.2 Gli interessi
2.2.3 Il pagamento
2.3 La riscossione coattiva
2.3.1 L’oggetto della procedura
2.3.2 I pignoramenti e le ipoteche
2.4 L’espropriazione forzata
2.4.1 Il titolo esecutivo
2.4.2 Il procedimento di vendita
2.4.3 Il deposito degli atti e del prezzo
2.4.4 Le opposizioni all’esecuzione o agli atti esecutivi
2.4.5 La sospensione dell’esecuzione
2.4.6 L’estinzione del procedimento per pagamento del debito
2.5 Le regole particolari in materia di espropriazione mobiliare
2.6 Le regole particolari in materia di espropriazione presso terzi
2.7 Le regole particolari per l’espropriazione immobiliare
2.8 Il fermo dei beni mobili registrati
2.9 Le procedure concorsuali
3. Il pignoramento dei crediti verso terzi
3.1 Il pignoramento dei crediti
3.2 I limiti di pignorabilità
3.3 La dichiarazione stragiudiziale
4. I poteri di indagine degli agenti della riscossione
4.1 L’accesso degli agenti ai pubblici uffici
4.2 Il d.l. 4 luglio 2006, n. 223
4.2.1 I tributi e gli interessi
4.3 La verifica delle posizioni reddituali
4.4 Il potenziamento dell’attività di riscossione
4.5 Le segnalazioni
5. La pace fiscale
5.1 La definizione agevolata delle somme dovute a seguito del controllo automatizzato delle dichiarazioni
5.1.1 La definizione agevolata (commi da 153 a 158)
5.1.2 Il pagamento rateale degli avvisi bonari
5.2 La definizione delle irregolarità formali
5.2.1 La normativa dell’agevolazione
5.2.2 Le “irregolarità formali
5.2.3 Le avvertenze procedurali
5.3 Il ravvedimento speciale per le violazioni tributarie
5.4 La definizione agevolata delle controversie tributarie
5.5 La conciliazione agevolata delle controversie tributarie
5.6 La rottamazione dei carichi affidati all’agente della riscossione (c.d. “Rottamazione -quater”)
5.5.1 L’oggetto della rottamazione
5.5.2 Le esclusioni
5.5.3 I benefici riconosciuti
5.5.4 La procedura
5.5.5 Gli altri effetti premiali
5.5.6 Le modalità di pagamento
5.7 La rinuncia dei giudizi pendenti innanzi alla Corte di cassazione
6. I lineamenti della riforma della riscossione
6.1 I caratteri dell’attuale sistema di riscossione dei tributi
6.2 I lineamenti evolutivi
Sintesi della procedura e chiarimenti operativi del Processo tributario telematico che a decorrere dal 1° luglio 2019 è diventato un obbligo per i giudizi instaurati in primo e secondo grado con ricorso notificato a decorrere da tale data.
Aggiornato con normativa, prassi e giurisprudenza 2022.
Obiettivo del presente eBook è quello di offrire una panoramica tale strumento e di fornire specifiche indicazioni applicative per chi debba servirsene, in modo da comprenderne rapidamente le metodologie e usufruire quanto prima delle agevolazioni di tempi e costi che la nuova soluzione può consentire.
A decorrere dal 1°.7.2019 il processo tributario telematico è diventato un obbligo per i giudizi instaurati in primo e secondo grado, per cui è completato il percorso avviato con il decreto del Direttore generale delle finanze del Ministero dell’economia e delle finanze del 4.8.2015. Con il decreto 6.11.2020 sono state digitalizzate le parti relative ai provvedimenti adottati dal giudice tributario e il verbale di udienza. Il portale della Giustizia Tributaria, relativamente al processo tributario telematico, ha, da settembre 2021, rinnovato la veste grafica per rendere più immediato l’utilizzo di tutti i servizi. Non si tratta di una speciale disciplina ma soltanto di una particolare procedura, non più facoltativa ma obbligatoria.
Tuttavia per i ricorsi notificati entro il 30.6.2019 (o, più propriamente, il termine è differito automaticamente al 1°.7 per effetto dell’art. 155 c.p.c.), la procedura non era un obbligo ma una facoltà di scelta tra la procedura cartacea e quella telematica. Ma la scelta “non telematica” esplica i suoi effetti anche nelle successive fasi della costituzione in giudizio e degli ulteriori depositi di atti, seppure effettuati dal 1°.7.2019, ferma restando la facoltà del resistente di costituirsi telematicamente nel successivo grado di giudizio.
Tutta la procedura ha come cardine la posta elettronica certificata che rappresenta il “domicilio digitale” del contribuente: da qui vengono depositati tutti gli atti processuali a prescindere dalla sede della Commissione tributaria, con il vantaggio di non essere vincolati all’orario di apertura della segreteria della Commissione tributaria per la consegna degli atti, ovvero di dover predisporre plichi raccomandati con avvisi di ricevimento.
Il fulcro dell’attività processuale è rappresentato dal fascicolo informatico (che sostituisce il fascicolo d’ufficio) nel quale vengono raccolti atti, documenti, allegati, ricevute di posta elettronica certificata, messaggi di sistema e dati del procedimento. Il fascicolo informatico consente alle persone abilitate di consultare direttamente gli atti esonerando la segreteria dal rilasciarne copia cartacea.
Con il d.d. 10.3.2017 è stata introdotta la possibilità, sempre nell’ambito dei depositi telematici dei ricorsi e degli appelli presso gli uffici di segreteria delle Commissioni tributarie, di effettuare il pagamento del contributo unificato per le spese di giustizia tramite il nodo dei pagamenti - SPC (pagoPA). La procedura “pagoPA” è operante in tutto il territorio nazionale (d.d. 6.6.2019). Per l’assistenza agli utenti sul portale della Giustizia Tributaria è presente il numero verde 800-051-052 (dalle ore 8.00 alle ore 18.00 dal lunedì al venerdì e dalle ore 8 alle ore 14.00 il sabato).
Anche il contribuente che vuole difendersi personalmente, essendo la controversia di valore fino a 3.000 euro deve sottostare alle regole di natura informatica: nel ricorso introduttivo deve indicare il proprio indirizzo di posta elettronica certificata, ovvero l’indirizzo al quale vuole ricevere le comunicazioni della segreteria, tra le quali primeggia la comunicazione della data di discussione della controversia.
Nel caso di mancata indicazione dell’indirizzo di posta elettronica certificata ed ove il destinatario non sia raggiungibile da pubblici elenchi, le comunicazioni sono eseguite esclusivamente mediante deposito in segretaria della Commissione tributaria (art. 16-bis, comma 2, del d.lgs. 31.12.1992, n. 546).
È opportuno ricordare che l’obbligo di avvalersi della procedura di processo tributario telematico non è influenzato dal fatto che la cartella di pagamento (a decorrere dal 1°.6.2016) o l’avviso di accertamento (a decorrere dal 1°.7.2017) siano stati notificati a mezzo posta elettronica certificata, ai sensi, rispettivamente, dell’art. 26, secondo comma, del d.P.R. 29.9.1973, n. 602, e dell’art. 60, ultimo comma, del d.P.R. 29.9.1973, n. 600.
Con decreto direttoriale 20.5.2019 del Ministero dell’economia e delle finanze è stato istituito il Forum nazionale multilaterale sul processo tributario telematico con riferimento al deposito degli atti processuali in modalità telematica presso le Commissioni tributarie di ogni ordine e grado, assicurando la rappresentanza equilibrata dei soggetti pubblici e privati interessati. Sono membri del Forum le amministrazioni, le associazioni di categoria ed i soggetti privati individuati nell’allegato al decreto tra cui CNF e CNDCEC.
Il Forum ha durata di tre anni dalla data di sua istituzione e si riunisce con cadenza semestrale su convocazione della Direzione della Giustizia Tributaria. I risultati delle attività del Forum sono pubblicati sui portali istituzionali del Ministero dell’economia e delle finanze.
1 L’avvio del processo tributario
2 Il processo tributario telematico
1 L’ambito di applicazione delle regole tecniche ed operative del processo tributario telematico
1.1 L’obbligo di osservare le procedure telematiche
2 La decorrenza dell’obbligo telematico
2.1 La regola fino al 30.6.2019
2.2 La regola in vigore dal 1°.7.2019
2.3 La difesa personale
2.4 La deroga concessa all’obbligo telematico
2.5 La norma interpretativa per i giudizi instaurati fino al 30.6.2019
3 L’indirizzo di posta elettronica certificata
4 Le regole informatiche
5 L’introduzione al processo tributario telematico
6 Il Portale della Giustizia Tributaria
7 Il S.I.Gi.T
7.1 Il ruolo del S.I.Gi.T
7.2 La registrazione dei soggetti al S.I.Gi.T
8 I servizi resi dal S.I.Gi.T
9 L’utilizzazione del processo tributario telematico
10 Il ricorso
11 La procura alle liti e il conferimento dell’incarico di assistenza e difesa
12 La predisposizione del ricorso
13 La firma del ricorso
14 La notificazione del ricorso
14.1 La disciplina della notifica a mezzo PEC
14.2 Il perfezionamento della notifica
14.3 Il tempo della notifica
15 Le modalità operative della notifica a mezzo PEC
15.1 La regola
15.2 L’invio errato della PEC
15.3 La prova dell’avvenuta notifica
15.4 Le modalità della notifica
15.5 La prova della notifica
15.6 L’elezione di domicilio
15.7 La criticità delle notifiche telematiche
16 Gli standard degli atti processuali e dei documenti informatici allegati
17 La procedura preliminare per la costituzione in giudizio del ricorrente
17.1 Le avvertenze preliminari
17.2 I controlli da eseguire per la trasmissione degli atti
17.3 La predisposizione degli atti e dei documenti per la costituzione in giudizio del ricorrente
18 Il pagamento del contributo unificato tributario e degli altri diritti e spese di giustizia
18.1 La regola
18.2 Le modalità di pagamento del contributo unificato tributario
18.3 Il contributo unificato online con pagoPA
19 La segreteria della Commissione tributaria nella costituzione in giudizio
20 La costituzione telematica in giudizio del ricorrente/appellante
20.1 La procedura
20.2 I controlli dei file
20.3 Le avvertenze procedurali
20.4 La ricevuta di accettazione
21 I controlli del S.I.Gi.T
21.1 La procedura
21.2 Le “anomalie” di “trasmissione”
21.3 La smart card scaduta dopo la notifica del ricorso
21.4 L’indisponibilità dei servizi PTT
22 L’iscrizione a ruolo
23 La costituzione in giudizio della parte resistente
23.1 L’accesso al fascicolo telematico per la parte non costituita
23.2 La trasmissione degli atti e dei documenti della parte resistente
23.3 La procedura
23.4 La ricevuta di accettazione
23.5 I controlli del S.I.Gi.T
23.6 L’iscrizione a ruolo
23.7 Le anomalie nel deposito delle controdeduzioni
24 La trasmissione degli atti successivi alla costituzione in giudizio
25 La notifica della sentenza
26 Il ricorso in appello
27 L’attestazione temporale degli atti processuali
27.1 Le ricevute
27.2 Le notifiche e le comunicazioni
27.3 Il deposito degli atti
27.4 Il deposito di atti e documenti non informatici
28 Il fascicolo informatico
28.1 La formazione del fascicolo informatico
28.2 La consultazione del fascicolo telematico
28.3 Il fascicolo informatico e gli atti e documenti non informatici
28.4 La consultazione pubblica del fascicolo informatico
29 Il potere di certificazione di conformità
29.1 I documenti informatici depositati
29.2 Gli atti e i provvedimenti depositati
29.3 La certificazione di conformità
29.4 La prova della notificazione o della comunicazione
29.5 I diritti di copia
30 La segreteria della commisisone tributaria
30.1 L’attività degli uffici di segreteria
30.2 Gli adempimenti della segreteria
30.3 Le comunicazioni della segreteria
30.4 La sentenza
30.5 Il caso di malfunzionamento del sistema informativo
30.6 La discussione della causa in videoconferenza
3 Le norme processuali a confronto
4 L’entrata in vigore del processo tributario telematico
1 Art. 16, comma 1, decreto direttoriale 4 agosto 2015: entrata in vigore e individuazione delle Commissioni tributarie
2 Art. 2, decreto direttoriale 30 giugno 2016: entrata in vigore
3 Art. 2, decreto direttoriale 15 dicembre 2016: entrata in vigore
4 Art. 16, commi 1 e 5, decreto legge 23 ottobre 2018, n. 119: giustizia tributaria digitale
5 Possibilità del pagamento del contributo unificato tramite il nodo dei pagamenti – SPC (pagoPA)
5 La sintesi operativa del processo tributario
1 I rimedi procedurali (cfr. d.lgs. 546/1992
2 Le eccezioni procedurali (cfr. d.lgs. 546/1992)
3 Il differimento dei termini (cfr. d.lgs. 546/1992)
6 Il contributo unificato per le spese di giustizia
1 L’obbligo del contributo unificato
2 Il presupposto soggettivo
3 La determinazione dell’importo dovuto
4 Il pagamento del contributo unificato
5 Il recupero del contributo unificato
7 Lo scadenzario
1 Le regole
2 Il computo dei termini
3 I termini per proporre il ricorso
4 I termini per la costituzione in giudizio del ricorrente
5 Il deposito dei documenti prima della trattazione
6 Il deposito delle memorie e dell’istanza di pubblica udienza prima della trattazione
7 Il deposito di brevi repliche prima della trattazione
8 Il termine lungo per appellare
8 La giurisprudenza
1 Le regole della notifica
2 La sanatoria per il raggiungimento dello scopo
3 La costituzione in giudizio e il deposito degli atti
Appendice normativa
L’alternativa alle liti fiscali.
Il controllo delle informazioni fornite dai contribuenti con le dichiarazioni e comunicazioni fiscali rappresenta, rispetto a queste ultime, una fase successiva che rimette in discussione gli elementi conosciuti dal fisco: nel caso dei controlli “formali”, che hanno cadenza sistematica, l’attività è intesa a correggere le dichiarazioni presentate, mentre il controllo “sostanziale”, eventuale ma programmato all’interno di una determinata “platea” di contribuenti, pone in essere un riesame più approfondito dei comportamenti fiscali.
Data la complessità tecnica della materia tributaria, si tratta spesso di un riesame non convergente con l’opinione del contribuente, che, ancorché obbligato alla collaborazione rispetto alle esigenze del controllo, è legittimato a “resistere” e a contraddire le conclusioni dell’ufficio.
Questa attività di resistenza e contraddittorio attivo si traduce in istituti normativamente previsti, approntati dal legislatore con la finalità di giungere, in caso di controllo e accertamento, a una rideterminazione il più possibile corretta e “consensuale” delle basi imponibili, in vicende strutturalmente caratterizzate da incertezza in fatto e in diritto.
Altri istituti sono finalizzati a regolarizzare violazioni semplici, tipicamente quelle relative agli omessi o tardivi versamenti, o a dimenticanze riconosciute dal contribuente e non suscettibili di incidere sulla corretta rappresentazione della situazione fiscale / contributiva.
In particolare, il presente lavoro si occuperà delle condizioni e modalità attuative del contraddittorio in fase di verifica, cioè prima dell’accertamento (nella prospettiva, per il contribuente, della riduzione degli importi accertabili o dell’archiviazione del verbale), nonché:
Inoltre, ci si occuperà del ravvedimento operoso, cioè della possibilità di regolarizzare le violazioni (relative sia ai versamenti che alle dichiarazioni fiscali) prima che per tali violazioni venga notificato al contribuente un atto impositivo, versando una semplice frazione della sanzione ordinariamente applicabile.
Non vengono invece trattate le forme di definizione che più specificamente interessano la fase del contenzioso tributario (reclamo – mediazione e conciliazione giudiziale), né le definizioni a carattere temporaneo come ad esempio quelle delle norme – relativamente recenti - in materia di “pace fiscale”.
1. Verifiche fiscali e contraddittorio
1.1 La partecipazione nel corso delle verifiche fiscali
CONTRADDITTORIO E VERIFICA
1.1.1 Partecipazione all’inizio della verifica
1.1.2 Contraddittorio in corso di verifica
1.1.3 Tempi previsti
1.1.4 Diritto di assistere alle operazioni
1.1.5 Ulteriori diritti del contribuente
1.1.6 Mancata risposta agli inviti
1.1.7 Conclusione della verifica
1.1.8 Mancata presentazione
1.1.9 Valore probatorio delle dichiarazioni
1.1.10 Accertamento
1.2 Segreto e privacy
TUTELA DEI DATI E DELLE INFORMAZIONI
1.2.1 Segreto professionale
1.2.2 Privacy
1.3 Contraddittorio fiscale
CONTRADDITTORIO
1.3.1 Obbligo di contraddittorio
1.3.1.1 Diritto comunitario
1.3.2 Durante la verifica
1.3.3 In fase di accertamento
1.3.4 Mancata instaurazione
1.3.5 Indirizzi ufficiali
1.3.6 Intervento della Consulta
1.3.7 Innovazioni del 2019
1.3.7.1 Ipotesi di esclusione
1.3.7.2 Contraddittorio nelle indagini finanziarie
2. Patti con il fisco
2.1 Accertamento con adesione
ASPETTI GENERALI
2.1.1 Condizioni ed ambito di applicazione
2.1.2 Procedimento
2.1.2.1 Avvio su iniziativa dell’Ufficio
2.1.2.2 Istanza del contribuente
2.1.3 Sospensione dei termini per l’impugnazione
2.1.4 Adesione e PEC
2.1.5 Controlli
2.1.6 Competenza dell’Ufficio
2.1.7 Imposte indirette
2.2 Atto di accertamento
CONCLUSIONE DELL’ITER
2.2.1 Motivazione
2.2.2 Rappresentanza
2.2.3 Adesione e contraddittorio
2.2.4 Atto di definizione
2.2.5 Effetti
2.2.5.1 Inibizione dei poteri degli uffici
2.2.5.2 Effetti sulle sanzioni
2.2.5.3 Effetti penali
2.2.6 Sopravvenuta conoscenza di nuovi elementi
2.2.7 Perfezionamento dell’adesione
2.2.7.1 Problemi della fase di perfezionamento dell’accordo
2.2.7.2 Lieve inadempimento
2.2.7.3 Sanzioni comunque applicabili
2.2.8 Scomputo delle perdite
2.2.8.1 Precisazioni
2.2.8.2 Perdite di periodo
2.2.8.3 Perdite e adesione
3. Autotutela
3.1 Vizi dell’atto e autotutela
ASPETTI GENERALI
3.1.1 Inquadramento
3.1.2 Finalità dell’istituto
3.1.3 Quadro normativo
3.1.4 Presupposti
3.1.5 Tutela giurisdizionale
3.1.6 Atti definitivi
3.1.7 Autotutela sostitutiva
3.1.8 Danno da mancata autotutela
3.1.9 Non obbligatorietà
3.2 Autotutela e ricorso
GIURISDIZIONE
3.2.1 Indirizzi della Cassazione
3.2.2 Cessazione della materia del contendere
3.2.3 Autotutela e cessazione
3.2.4 Giudicato
3.3 Autotutela in caso di nuovi indirizzi della PA
INDIRIZZI SOPRAVVENUTI
3.3.1 IRAP e autonoma organizzazione
3.3.2 Effetto dei nuovi indirizzi
4. Ravvedimento operoso
4.1 Definizione delle “omissioni”
ASPETTI GENERALI
4.1.1 Aspetti generali
4.1.2 Omessi versamenti
4.1.2.1 Riduzioni fino ai 90 giorni
4.1.2.2 Riduzioni oltre i 90 giorni
4.1.3 Precisazioni
4.1.4 Termini per l’accertamento
4.2 Perimetro oggettivo
4.2.1 Violazioni definibili
4.2.1.1 Violazioni dichiarative nei primi 90 gg
4.2.1.2 Violazioni dichiarative oltre i 90 giorni
4.2.1.3 Ravvedimento della violazione constatata
4.3 Violazioni non sanzionabili ed esimenti
4.3.1 Precisazioni
4.3.2 Esimente penale
4.3.3 Interessi da ravvedimento operoso
4.3.4 Remissione in bonis
4.4 Dichiarazione integrativa / correttiva
4.4.1 Correzione di errori
4.4.2 Dichiarazione tardiva
4.4.3 Acconti
4.4.4 Dichiarazione integrativa e omessi versamenti
4.4.5 Dichiarazione omessa
4.4.6 Erronea imputazione a periodo
4.4.7 Tassazione del componente positivo
4.4.8 Rettifiche positive e negative
5. Interpelli
5.1 Dialogo contribuenti - fisco
ASPETTI GENERALI
5.1.1 Diritto di interpello
5.1.2 Tipologie di interpelli
5.1.2.1 Interpello ordinario puro e qualificatorio
5.1.2.2 Interpello probatorio
5.1.2.3 Interpello anti-abuso
5.1.2.4 Interpello disapplicativo
5.2 Regole comuni
5.2.1 Preventività e controlli
5.2.2 Contenuto delle istanze
5.2.3 Regolarizzazione
5.2.4 Integrazione documentale
5.2.5 Risposta dell’amministrazione
5.2.6 Inammissibilità
5.2.7 Rinuncia
5.3 Effetti successivi
5.3.1 Contenzioso
5.3.2 Segnalazioni
5.3.3 Sanzioni
5.4 Procedura
5.4.1 Presentazione dell’istanza
5.5 Pubblicità degli interpelli
5.4.2 Indirizzi dell’Agenzia
5.4.3 Considerazioni
5.4.4 Pubblicazione generalizzata
Riferimenti normativi
Dalla “Sopropè” alla Legge 28 giugno 2019 n. 58 - II Edizione.
Il presente lavoro cerca di ricostruire il percorso del principio del contraddittorio endoprocedimentale tributario attraverso le regole normative e i passaggi giurisprudenziali per fornire agli operatori degli spunti pratici a cui eventualmente far riferimento negli atti di difesa del contribuente.
La prima edizione dell’e-book si fermava alle tre ordinanze della Corte Costituzionale del Luglio 2017. Adesso diamo conto della giurisprudenza della Corte di Cassazione degli anni più recenti, della prassi intervenuta sull’argomento, dei tentativi di regolamentazione ed infine dell’approvazione di norme nuove in materia, con la conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, recante “Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi”.
Le novità entreranno in vigore per gli accertamenti emessi dopo il 1° luglio 2020, con tutto il tempo per approfondire gli aspetti più spinosi e, riteniamo, per una necessaria e profonda revisione delle regole che denotano non pochi problemi sotto più di un aspetto.
Il rispetto dei diritti della difesa costituisce un principio generale del diritto comunitario che trova applicazione ogniqualvolta l’amministrazione si proponga di adottare nei confronti di un soggetto un atto ad esso potenzialmente sfavorevole. In forza di tale principio i destinatari di decisioni che incidono sensibilmente sui loro interessi devono essere messi in condizione di manifestare utilmente il loro punto di vista in merito agli elementi sui quali l’amministrazione intende fondare la sua decisione. A tal fine essi devono beneficiare di un termine sufficiente.
Tale obbligo incombe sulle amministrazioni degli Stati membri ogniqualvolta esse adottano decisioni che rientrano nella sfera d’applicazione del diritto comunitario, quand’anche la normativa comunitaria applicabile non preveda espressamente siffatta formalità. Trattandosi dell’attuazione del principio in parola e, più in particolare, dei termini per esercitare i diritti della difesa, si deve precisare che, qualora non siano fissati dal diritto comunitario, essi rientrano nella sfera del diritto nazionale purché, da un lato, siano dello stesso genere di quelli di cui beneficiano i singoli o le imprese in situazioni di diritto nazionale comparabili, e, dall’altro, non rendano praticamente impossibile o eccessivamente difficile l’esercizio dei diritti della difesa conferiti dall’ordinamento giuridico comunitario.
Quello appena riportato è, parola più parola meno, il passaggio più significativo della sentenza Sopropè del 18 dicembre 2008 (Causa C‑349/07) della Corte di Giustizia UE. Da questi riferimenti, che poggiano sugli articoli 41, 47 e 48 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, si è sviluppato un corposo filone giurisprudenziale nazionale sulla base del quale si è progressivamente affermata l’esistenza di un principio generale che attribuisce al contribuente il diritto al contraddittorio preventivo nel procedimento di accertamento e/o riscossione. Preventivo nel senso che non dovrebbe essere possibile emettere atti in contrasto con queste garanzie procedimentali e, nel caso, l’atto emesso sarebbe invalido.
Parallelamente in alcuni provvedimenti normativi tributari si sono introdotti dei passaggi che fanno riferimento alla necessità del contraddittorio mentre, in particolari settori (vedi accertamenti standardizzati) questa garanzia è entrata per via giurisprudenziale. L’insieme è piuttosto eterogeneo e non brilla per sistematicità. Per assicurare quest’ultima, fino al dicembre 2015, era intervenuta la giurisprudenza che era pian piano addivenuta ad un’interpretazione unificante del criterio, scritto o meno che fosse. Così si era prodotto un orientamento via via affermatosi fino alle celebri sentenze delle Sezioni Unite del 18 settembre 2014 (n. 19667-68).
L’inattesa svolta interpretativa arrivata con la nuova pronuncia delle Sezioni Unite (n. 24823 del 9 dicembre 2015) ha riportato verso una situazione non lineare e tutt’altro che definita, sottoposta già recentemente, proprio in virtù di differenze evidenti relativamente a situazioni di fatto assimilabili, al vaglio della Corte Costituzionale.
1. La normativa interna
1.1 Introduzione
1.2 L’articolo 12, comma 7 dello “Statuto”
1.2.1 La norma.
1.2.2 L’ambito di applicazione.
1.2.3 Il computo del termine.
1.2.4 La “particolare” urgenza.
1.2.5 Atto emanato ed atto notificato.
1.2.6 Garanzia statutaria e accertamenti senza accesso in azienda (c.d. “a tavolino”).
1.2.7 L’obbligo di proporre specifiche eccezioni
1.3 Il controllo formale delle dichiarazioni (articolo 36-ter del D.P.R. 600/73)
1.3.1 La regola normativa.
1.3.2 La giurisprudenza.
1.3.3 L’impugnazione dell’esito del controllo formale.
1.4 Dovere di informazione liquidazione dei tributi sulla base delle dichiarazioni (artt. 6 Legge 212/2000 e 36-bis D.P.R. 600/73).
1.4.1 La normativa e la sua recente interpretazione.
1.5 Il nuovo accertamento sintetico (articolo 38 D.P.R. 600/73)
1.5.1 La revisione del 2010
1.5.2 La prassi dell’Agenzia
1.5.3 La giurisprudenza
1.6 Le nuove disposizioni antielusive (art. 1 D.Lgs. 5 agosto 2015, n. 128)
1.6.1 Prima e dopo la riforma del 2015
1.7 Il contraddittorio in materia doganale (art. 11 D.Lgs. 374/90)
1.7.1 La norma del 1990 e l’aggiunta del 2012
1.8 Il contraddittorio in materia di studi di settore e accertamenti standardizzati in genere
1.8.1 La normativa
1.8.2 L’elaborazione giurisprudenziale
1.9. L’ipoteca “esattoriale” (articolo 77, comma 2-bis, DPR 602/73)
1.9.1 La modifica normativa del 2011
1.9.2. La giurisprudenza sulla regola previgente
1.10. Conclusioni
1.10.1 Un contraddittorio “a la càrte”?
2. Le regole europee
2.1. La Carta dei Diritti Fondamentali
2.1.1 Le norme di tutela.
2.1.2 Il valore nel diritto interno della Carta dal lato della giurisprudenza interna
2.1.3 Il valore nel diritto interno della giurisprudenza della Corte di Giustizia
2.1.4 L’effetto espansivo delle tutele della Carta e lo “spill-over effect”
3.L’intervento della Corte di Giustizia e le elaborazioni delle Corti nazionali
3.1. Le principali massime comunitarie
3.1.1 La sentenza Sopropè
3.1.2 La sentenza Kamino International – Datema Worldwide
3.1.3 Considerazioni d’insieme
3.2. L’elaborazione delle sentenze UE da parte del giudice nazionale
3.2.1 La discriminazione a rovescio.
3.2.2 La elaborazione dei principi comunitari in ambito nazionale. Gli albori.
3.2.3 La giurisprudenza di legittimità. La “marcia trionfale” dei principi europei
3.2.4 Il contraddittorio preventivo davanti alla Corte Costituzionale
3.2.5 La questione fa rotta (ancora!) verso le Sezioni Unite
4. Le analisi (e i dubbi) più recenti
4.1 Qualche riflessione preliminare
4.2 Il nuovo passaggio alle Sezioni Unite. La svolta interpretativa
4.2.1 La sentenza delle Sezioni Unite n. 24823 del 9 dicembre 2015.
4.2.2 La vera “distonia”.
4.2.3 Ancora verso la Corte Costituzionale.
4.2.4 La giurisprudenza non (sempre) si allinea alle Sezioni Unite. Breve rassegna 2016-2017.
4.2.5 Le ordinanze della Corte Costituzionale del luglio 2017.
5. Gli anni più recenti e l’intervento normativo
5.1. La giurisprudenza
5.1.1 Le massime della Cassazione 2018-2019, con particolare riferimento alle regole dello “Statuto” sul contraddittorio preventivo.
5.1.2 La sentenza della Sezione Tributaria n. 701/2019.
5.2. La prassi degli ultimi anni
5.2.1 La Circolare 1/2018
5.2.2 La Circolare 19 del 2019
5.3. Gli interventi normativi tentati e quello operato dalla Legge 28 giugno 2019, n. 58
5.3.1 La Legge Delega
5.3.2 Il disegno di legge sulle semplificazioni e il primo progetto di una norma generale
5.3.3 Accertamento parziale e integrativo in relazione al diritto al contraddittorio
5.3.4 La Legge 28 giugno 2019, n. 58
5.3.5 Le nuove regole in vigore dal 1° luglio 2020
5.3.6 Qualche riflessione
5.3.7 Conclusioni
Aggiornato con le novità introdotte dal Codice del Terzo Settore dal D.Lgs 3 luglio 2017, n. 117.
Il testo prende le mosse dalla recente Riforma del Terzo settore, in primis per quanto concerne l’introduzione del “Codice del Terzo settore” (CTS), di cui al D.Lgs 3 luglio 2017, n. 117 e il riordino delle discipline preesistenti.
In questa prospettiva vengono analizzati i possibili vantaggi connessi all’acquisizione della qualifica di ente del terzo settore (ETS), da parte delle associazioni sportive dilettantistiche esistenti, formulando, in un’ottica comparata, un confronto con l’attuale disciplina fiscale, evidenziando, in modo analitico, vantaggi e svantaggi, derivanti dall’iscrizione al Registro unico nazionale del Terzo Settore (RUNTS). Nei successivi capitoli vengono analizzate le problematiche civilistiche e fiscali, connesse alla perdita della qualifica di ente non commerciale, per gli enti sportivi dilettantistici, tenuto conto degli orientamenti emersi dalla giurisprudenza di legittimità, in particolare per quanto riguarda il rispetto dei presupposti oggettivi e soggettivi che consentono l’accesso alla vantaggiosa disciplina ad essi riservata e che pertanto vanno attentamente monitorati, ex ante.
Questo aspetto (strategico, in quanto può essere sondato già prima della possibile verifica fiscale) assume particolare valenza per le associazioni non riconosciute, in cui vige l’estensione della responsabilità per i soggetti che agiscono in nome e per conto dell’ente sportivo, anche per i debiti tributari, avendo diretto la complessiva gestione associativa nel periodo d’imposta accertato.
In questa prospettiva vengono evidenziati i profili di rischio, nonché formulata un’elencazione, seppure minimale, dei fattori di criticità e degli elementi indizianti che potrebbero determinare, per il Fisco, i presupposti per accertare l’esistenza di un’attività commerciale “occulta”.
Considerata l’importanza assunta, ai fini del sostentamento dell’ente sportivo dilettantistico, viene altresì analizzata la problematica delle sponsorizzazioni sportive, delineando gli elementi costitutivi che vanno rispettati, in sede contrattuale, privilegiando un approccio operativo, senza però trascurare la ricognizione del quadro normativo, della prassi e della giurisprudenza sull’argomento.
Infine grande spazio viene riconosciuto, coerentemente alle finalità del titolo e alle aspettative riposte dal lettore, alle verifiche fiscali nell’ente sportivo dilettantistico, all’importanza assunta dall’attività difensiva, sia in fase istruttoria, con la predisposizioni di memorie difensive, sia in sede giurisdizionale, con la formulazione del ricorso, laddove necessario.
Vengono in tale prospettazione, a titolo prettamente esemplificativo e di studio, formulati dei ricorsi, sulla base delle contestazioni maggiormente dibattute nelle controversie tributarie.
Come precisato il lettore, sia esso professionista ovvero studioso della materia, se vorrà approcciare le tematiche del contenzioso tributario, assistendo e rappresentando l’ente non commerciale, ovvero i soggetti che hanno agito in nome e per conto di quest’ultimo, dovrà rammentare il carattere specifico che assume ogni controversia, per cui l’adattamento delle formule, qui proposte, al caso pratico, dovrà essere effettuata con particolare prudenza.
1. Riforma del Terzo Settore: profili problematici e opportunità per le ASD
1.1 La riforma del Terzo Settore e relativo Codice (CTS): i riferimenti normativi
1.2. La ratio delle specifiche discipline (e attuali), precedenti al CTS, relativamente alle associazioni sportive dilettantistiche, e normativa fiscale di vantaggio: la de-commercializzazione
1.3. Il regime fiscale specifico previsto dal CTS per gli ETS, in tema di imposte sui redditi (artt. da 79 a 86): il regime opzionale forfetario e il criterio della “prevalenza”, quale criterio di demarcazione tra enti commerciali ed enti non commerciali
1.4. Considerazioni conclusiva: ASD e iscrizione al RUNTS
2. Associazioni sportive dilettantistiche, normativa di riferimento, “autoqualificazione” e profili di rischio
2.1. La responsabilità personale e solidale di chi agisce in nome e per conto dell’ente associativo: normativa di riferimento
2.2. La disciplina fiscale, ai fini dell’imposizione sui redditi, ex artt. 143 e 148 T.U.I.R. e verifica dell’attività esercitata, in via sostanziale, indipendentemente dal rispetto dei requisiti “formali” previsti dalla normativa di vantaggio
2.3. I rischi derivanti dall’”autoattribuzione” della qualifica di ente non commerciale
2.4. I diversi regimi fiscali e la legge n. 398/1991
2.5. Arbitraggi fiscali e responsabilità penale, in presenza di reati fiscali, per i vertici dell’associazione, connessi a un uso improprio della L. 398/1991: il caso delle sponsorizzazioni
2.6. L’uso improprio della normativa di vantaggio, a favore degli enti non commerciali e il mancato rispetto del principio di democraticità
3. Associazione sportiva dilettantistica e verifiche fiscali
3.1. Gli indicatori da tenere sotto controllo nell’A.S.D. che potrebbero individuare, per il fisco, l’esistenza di un’attività commerciale “occulta”: un’elencazione dei fattori di criticità e degli elementi indizianti
3.2. Democraticità e correlazione tra costi dell’ente e valore delle quote associative: principi cardine di salvaguardia, per evitare il disconoscimento delle agevolazioni fiscali, in capo all’ente
4. L’attività di sponsorizzazione, ruolo dell’a.s.d.-sponsee e verifiche fiscali
4.1. Efficacia costitutiva del contratto con lo sponsor
4.2. Prassi e giurisprudenza: la check list dei requisiti che deve caratterizzare il rapporto sponsor-sponsee e gli ultimi orientamenti della giurisprudenza di vertice
4.3. Parziale deducibilità del costo, per lo sponsor-impresa, a seguito della riqualificazione come spese di rappresentanza
5. Verificatori e verificati: origine dei rilievi e possibili strategie difensive già in fase endoprocedimentale
5.1. I Verificatori e il possibile oggetto della verifica nella ASD
5.2. Statuto del contribuente e relative prerogative: importanza della partecipazione, da parte del contribuente, al contraddittorio endoprocedimentale
5.3. La memoria difensiva: riscontro di conformità, relativo agli adempimenti formali previsti dalla legge, e formulazione delle deduzioni difensive
5.4. Il panorama giurisprudenziale, attraverso alcune sentenze del giudice di prime cure e del riesame, favorevoli al contribuente
6. L’attività difensiva: il ricorso
6.1. L’attività difensiva in sede giurisdizionale
6.2. Formula 3: ricorso avverso atto di contestazione, emesso dall’Agenzia delle entrate, a seguito verifica SIAE
6.3. Formula 4 ricorso avverso avviso di accertamento, elevato per contestare, all’ASD, l’utilizzo improprio della normativa fiscale di vantaggio
6.4. Formula 5 ricorso avverso avviso di accertamento, elevato a fronte di elementi indizianti (dichiarazioni di terzi)
6.5. Formula n. 6 associazione sportiva dilettantistica, preclusioni all’utilizzo dei dati e indebito utilizzo della L. n. 398/1991: ricorso e strategie difensive
7. Conclusioni
Allegato
Utile raccolta di 17 Formule, prelevabili in word, adoperate nella Conciliazione Tributaria, ognuna delle quali commentate con i casi di utilizzo.
1. INTERPELLO ORDINARIO (ART. 11, COMMA 1 LETT. A) L. N. 212/2000)
2. INTERPELLO PROBATORIO (ART. 11, COMMA 1 LETT. B) L. N. 212/2000)
3. INTERPELLO ANTI-ABUSO (ART. 11, COMMA 1 LETT. C) L. N. 212/2000)
4. INTERPELLO DISAPPLICATIVO (ART. 11, COMMA 2 L. N. 212/2000)
5. INTERPELLO SUI NUOVI INVESTIMENTI (ART. 2, D. LGS. N. 147/2015)
6. ISTANZA, PER LA DEFINIZIONE DEGLI ACCORDI PREVENTIVI, AVENTE AD OGGETTO IL VALORE NORMALE DELLE OPERAZIONI DI CUI AL COMMA 7 DELL’ART. 110 DEL D.P.R. 22 DICEMBRE 1986, N. 917
7. ISTANZA, PER LA DEFINIZIONE DEGLI ACCORDI PREVENTIVI, AVENTE AD OGGETTO L’APPLICAZIONE AD UN CASO CONCRETO DI NORME, ANCHE DI ORIGINE CONVENZIONALE, CONCERNENTI L’EROGAZIONE O LA PERCEZIONE DI DIVIDENDI, INTERESSI O ROYALTIES A O DA SOGGETTI NON RESIDENTI
8. ISTANZA, PER LA DEFINIZIONE DEGLI ACCORDI PREVENTIVI, AVENTE AD OGGETTO L'APPLICAZIONE AD UN CASO CONCRETO DI NORME, ANCHE DI ORIGINE CONVENZIONALE, CONCERNENTI L'EROGAZIONE O LA PERCEZIONE DI ALTRI COMPONENTI REDDITUALI A O DA SOGGETTI NON RESIDENTI
9. ISTANZA, PER LA DEFINIZIONE DEGLI ACCORDI PREVENTIVI, AVENTE AD OGGETTO L’APPLICAZIONE AD UN CASO CONCRETO DI NORME, ANCHE DI ORIGINE CONVENZIONALE, CONCERNENTI L’ATTRIBUZIONE DI UTILI O PERDITE ALLA STABILE ORGANIZZAZIONE IN UN ALTRO STATO DI UN’IMPRESA RESIDENTE OVVERO ALLA STABILE ORGANIZZAZIONE IN ITALIA DI UN SOGGETTO NON RESIDENTE
10. DEDUZIONI DIFENSIVE DEL CONTRIBUENTE (EX ART. 16, COMMA 4, D.LGS. N. 472/1997)
11. DEFINIZIONE AI SENSI DELL’ART. 16, COMMA 3, DEL D.LGS. N. 472/1997
12. RICHIESTA DI ANNULLAMENTO PER AUTOTUTELA
13. DOMANDA DI ACCERTAMENTO CON ADESIONE AI SENSI E PER GLI EFFETTI DEL D.LGS. N. 218 DEL 1997
14. ISTANZA DI CONCILIAZIONE GIUDIZIALE
15. VERBALE DI PUBBLICA UDIENZA
16. PROCESSO VERBALE DI CONCILIAZIONE
17. PROPOSTA DI CONCILIAZIONE GIUDIZIALE (FUORI UDIENZA)