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Negli scorsi mesi Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili (CNDCEC) ha redatto le norme di comportamento del collegio sindacale, ponendo il documento in consultazione al fine di ricevere opinioni e commenti utili per la pubblicazione definitiva. Lo scorso mese lo stesso CNDCEC ha dato il via libera definitivo alle norme in esame.
Il testo appena approvato, che recepisce alcune delle osservazioni giunte al Consiglio nazionale, sostituisce quello in vigore dal gennaio del 2012.
Le nuove norme sono entrare in vigore a partire dal 30 settembre 2015.
Nel prosieguo dell’e-book è descritto e spiegato il contenuto delle principali norme di nuova pubblicazione.
Capitolo primo
1. Motivazioni e struttura delle norme
2. Sintesi dell’evoluzione delle norme
Capitolo secondo
1. Nomina, incompatibilità e cessazione dei componenti del Collegio sindacale
1.1. Composizione del Collegio sindacale
1.2. Dichiarazione di trasparenza
1.3. Nomina, accettazione e cumulo degli incarichi
1.4. Obiettività, indipendenza e cause di ineleggibilità e decadenza
1.5. Retribuzione
1.6. Cessazione dall’ufficio
1.7. Passaggio di consegne
1.8. Sostituzione
Capitolo terzo
1. Funzionamento del Collegio sindacale
1.1. Funzionamento
1.2. Utilizzo di propri dipendenti e ausiliari
1.3. Libro delle adunanze e delle deliberazioni
Capitolo quarto
1. Doveri del Collegio sindacale
1.1. Caratteristiche e modalità di effettuazione dei controlli
1.2. Vigilanza sull’osservanza della legge e dello statuto
1.3. Vigilanza sul rispetto dei principi di corretta amministrazione
1.4. Vigilanza sull’adeguatezza e sul funzionamento dell’assetto organizzativo
1.5. Vigilanza sull’adeguatezza e sul funzionamento del sistema di controllo interno
1.6. Vigilanza sull’adeguatezza e sul funzionamento del sistema amministrativo-contabile
1.7. Vigilanza in ordine al bilancio di esercizio e alla relazione sulla gestione
1.8. Vigilanza in ordine al bilancio consolidato e alla relazione sulla gestione
Capitolo quinto
1. Partecipazioni alle riunioni degli organi sociali
1.1. Partecipazione all’assemblea dei soci, alle assemblee speciali degli azionisti,
all’assemblea degli obbligazionisti e dei portatori di strumenti finanziari
1.2. Partecipazione alle riunioni del consiglio di amministrazione o del comitato esecutivo
1.3. Partecipazione alle decisioni degli organi di società a responsabilità limitata
Capitolo sesto
1. Poteri del collegio sindacale
1.1. Atti di ispezione e controllo
1.2. Rapporti con l’organo amministrativo
1.3. Rapporti con il revisore legale o con la società di revisione legale
1.4. Rapporti con la funzione di controllo interno
1.5. Rapporti con l’organismo di vigilanza
1.6. Rapporti con gli organi di controllo delle controllate
1.7. Potere di convocazione dell’assemblea dei soci
Capitolo settimo
1. Il riscontro e la denunzia dei fatti censurabili
1.1. Riscontro di fatti censurabili
1.2. Denunzia ex art. 2408 c.c
1.3. Denunzia ex art. 2409 c.c
1.4. Azione di responsabilità
Capitolo ottavo
1. Relazione all’assemblea dei soci
1.1. Struttura e contenuto della relazione dei sindaci
Capitolo nono
1. Pareri e proposte del collegio sindacale
1.1. Pareri e proposte del collegio sindacale
Capitolo decimo.
1. Attività del collegio sindacale in caso di omissione degli amministratori
Capitolo undicesimo
1. Attività del collegio sindacale nelle operazioni straordinarie e in altre vicende societarie
1.1. Aumento di capitale
1.2. Riduzione del capitale sociale
1.3. Trasformazione
1.4. Fusione e scissione
1.5. Conferimento d’azienda
1.6. Prestiti obbligazionari e strumenti finanziari partecipativi
1.7. Finanziamenti dei soci
1.8. Recesso del socio
1.9. Scioglimento e liquidazione
1.10 Vigilanza dell’organo di controllo nel caso specifico delle s.p.a. ed s.r.l. unipersonali
Capitolo dodicesimo
1. Attività del collegio sindacale nella crisi d’impresa
1.1. Prevenzione ed emersione della crisi
1.2. Segnalazione all’assemblea e denunzia al tribunale
1.3. Vigilanza del collegio sindacale in caso di adozione di un piano volto al risanamento ex art. 67, comma terzo, lett. d), l.f.
1.4. Vigilanza del collegio sindacale in caso di accordo di ristrutturazione dei debiti ex art. 182-bis l.f.
1.5. Vigilanza del collegio in caso di concordato con riserva ex art. 161, comma 6 l.f.
1.6. Vigilanza del collegio in caso di concordato preventivo ex art. 160 l.f.
1.7. Vigilanza del collegio in caso di concordato con continuità ex art. 186-bis l.f
1.8. Vigilanza del collegio nelle ipotesi di cui all’art. 182-quinquies l.f.
1.9. Rapporti con consulente e attestatore
1.10. Vigilanza del collegio sindacale in caso di riduzione o perdita del capitale
1.11. Ruolo del collegio sindacale durante il fallimento
Aggiornato al Decreto-Legge n° 132 del 2014 che introduce la disciplina di negoziazione assistita, con appendice legislativa sulle norme in materia.
A partire dal 1998, con l’emanazione della Legge n° 192 sulla disciplina del contratto di subfornitura nelle attività produttive, si è venuto a creare nell’ordinamento civilistico italiano un complesso di norme, limitato ma molto significativo, la cui finalità è tutelare le piccolissime (o micro), le piccole e le medie imprese, quelle che vengono raggruppate sotto l’acronimo PMI (di derivazione comunitaria), dalla sproporzione di potere contrattuale che si verifica allorché queste hanno delle relazioni economiche con imprese di dimensione superiore e che si manifesta in pratica nell’accettazione di clausole contrattuali che possiamo definire “vessatorie”, cioè derivanti dall’abuso della superiore forza contrattuale di una delle parti e tali da attribuire a questa, cioè all’impresa più grande, dei vantaggi ingiustificati rispetto alla normalità della causa del contratto, cioè della finalità con esso perseguita.
L’argomento di questo e-book è l’esame di questa disciplina spesso poco considerata non solo dalla dottrina giuridica ma soprattutto dalla pratica in quanto, quasi sempre, poco o per nulla conosciuta (e, di conseguenza, utilizzata) sia dalle imprese che se potrebbero giovare, sia dai consulenti di esse, in primo luogo avvocati e commercialisti.
Tale disciplina è, per la sua natura, molto simile ed in parte coincidente con quella che tutela il consumatore, cioè la persona fisica che, per motivi non inerenti all’attività lavorativa, professionale, imprenditoriale, ecc. eventualmente svolta acquista beni o servizi, e che è contenuta quasi interamente nel “Codice del consumo” (il Decreto Legislativo n° 206 del 2005 e successive modifiche ed integrazioni).
La struttura del testo è la seguente:
Premessa
1. Il contratto di subfornitura disciplinato dalla legge n. 192 del 1998
1.1. La disciplina del contratto di subfornitura: definizione, forma e contenuto
1.2. Il pagamento del prezzo della subfornitura
1.3. L’affidamento ad altre imprese della subfornitura e la responsabilità del subfornitore
1.4. Il divieto di abuso dello stato di dipendenza economica di una delle parti del contratto di subfornitura
1.5. Il tentativo obbligatorio di conciliazione (oggi mediazione) delle controversie relative al contratto di subfornitura
1.6. Conclusioni
2. Le norme sul contrasto ai ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali Il decreto legislativo n. 231 del 2002 riformato dal decreto legislativo n. 192 del 2012
2.1. La riforma della disciplina dei ritardi di pagamento contenuta nel decreto legislativo n. 192 del 2012. La definizione di “ritardo di pagamento”
2.2. Il termine del pagamento e il decorso degli interessi di mora
2.3. Il tasso degli interessi moratori dovuti per i ritardi di pagamento. Il risarcimento dei costi di recupero del credito
2.4. La nullità delle clausole contrattuali relative ai vari aspetti della disciplina dei ritardi di pagamento per grave iniquità nei confronti del creditore
2.5. La tutela giudiziale, individuale e collettiva, del creditore
3. La disciplina del contratto di cessione di prodotti agricoli ed agroalimentari prevista dall’articolo 62 del decreto legge n. 1 del 2012
3.1. I motivi dell’emanazione della disciplina legale del contratto di cessione di prodotti agri- coli ed agroalimentari
3.2. Il contratto di cessione di prodotti agricoli ed agroalimentari: oggetto, forma ed elementi essenziali
3.3. Le pratiche commerciali scorrette vietate nelle relazioni commerciali da cui derivano i contratti di cessione di prodotti agricoli ed agroalimentari
3.4. Il pagamento del prezzo in questi contratti: il termine, le altre modalità e le conseguenze del ritardo del pagamento
4. La disciplina delle pratiche commerciali scorrette verso i consumatori o le microimprese .Gli articoli da 18 a 27-quater del codice del consumo (d.lgs. n. 206/2005) modificati dal d.lgs. n. 146/2007
4.1. La disciplina delle pratiche commerciali scorrette verso i consumatori o le microimpre- se: definizione ed ambito di applicazione
4.2. Le pratiche commerciali ingannevoli: la definizione generale di esse e l’omissione ingannevole di informazioni
4.3. Le pratiche commerciali considerate in ogni caso ingannevoli
4.4. Le pratiche commerciali aggressive
4.5. La tutela dei consumatori e delle microimprese contro le pratiche commerciali scorrette
5. La disciplina della pubblicità ingannevole e di quella comparativa che danneggia le imprese
Il decreto legislativo n. 145 del 2007
5.1. La disciplina della pubblicità ingannevole e di quella comparativa: la sua evoluzione storica ed il suo attuale ambito di applicazione
5.2. La disciplina della pubblicità ingannevole e di quella comparativa dettata dal decreto legislativo n. 145 del 2007
5.3. La tutela contro la pubblicità ingannevole e comparativa illecita
6. La disciplina del contratto di franchising dettata dalla legge n. 129 del 2004.Le garanzie per le imprese affiliate
6.1. La disciplina del contratto di franchising dettata dalla legge n. 129 del 2004
7. La raccomandazione CE n. 361 del 2003 sulla definizione di PMI - piccola, media e microimpresa
7.1. La definizione di PMI - Piccola, media e microimpresa
Appendice: le principali norme legislative che tutelano le pmi - piccole, medie e micro imprese nei rapporti con le imprese più grandi
La contabilizzazione dei costi del personale ricopre per gli addetti ai lavori una problematica di non sempre facile soluzione soprattutto perché l’analisi delle diverse voci che compongono il cedolino paga richiede spesse volte una conoscenza approfondita della materia.
Obiettivo principale di questo ebook è quello di fornire agli addetti del settore della contabilità e ai professionisti una chiave di lettura della problematica inerente la contabilizzazione dei costi del personale.
Si cerca di illustrare in maniera semplice e mediante l’ausilio di esempi pratici, come contabilizzare il costo del personale evitando problematiche relative allo scorretto appostamento delle voci nel bilancio di esercizio. Appare opportuno evidenziare che vi sono aziende in cui il costo del personale ricopre la maggiore percentuale di costo afferente al conto economico, pertanto eventuali errori avrebbero delle ripercussioni in termini di imposte particolarmente rilevanti. In virtù di questa considerazione, al fine di appostare correttamente tutte quelle voci di bilancio utili al calcolo delle imposte, è necessario valutare gli aspetti relativi agli oneri contributivi ed assicurativi, al fine dell’eventuale deduzione dalla base imponibile IRAP.
Al fine di rendere più agevole la lettura abbiamo individuato tutta una serie di elementi che compongono la retribuzione del personale, esaltando, in taluni casi, attraverso esempi, la relativa contabilizzazione. In sostanza si vuole permettere anche ai non esperti, di avere un rapido approccio alla contabilizzazione del costo del personale.
Invero, in grandi realtà, con un numero elevato di dipendenti, esistono diverse problematiche di contabilizzazione dovute alle molteplici situazioni riscontrabili nella quotidianità.
La presente guida è ricca di esempi volti a dirimere alcuni dubbi interpretativi ed a fornire al lettore gli strumenti tecnici necessari al loro superamento.
Alla base della nostra disamina soggiacciono i principi contabili che ci forniscono le adeguate informazioni per una corretta contabilizzazione delle spese del personale.
La molteplicità di esempi e di schede di contabilizzazione consente un rapido approccio al lettore soprattutto in quelle situazioni urgenti in cui l’esigenza di contabilizzare una determinata voce di
spesa è piuttosto impellente. La trattazione fornirà una ricognizione sulla contabilizzazione del costo del personale mediante l’adozione dei principi contabili internazionali.
Nella parte finale della guida forniremo un caso concreto di contabilizzazione del costo, partendo dal cosiddetto “cedolone” che altro non è che il riassunto avvenuto nel periodo di lavoro considerato.
Sintesi
Premessa
1. Il costo del personale nello stato patrimoniale e nel conto economico
1.1. Lo stato patrimoniale
1.2. Il conto economico
2. Le voci che compongono il costo del personale
2.1. Elementi accessori
3. Contabilizzazione degli oneri sociali
3.1. Schema di sintesi delle scritture contabili
4. Contabilizzazione delle ferie maturate
4.1. Schema di sintesi delle scritture contabili
5. Contabilizzazione dei permessi – ROL
5.1. Schema di sintesi
6. La Contabilizzazione della tredicesima mensilità e della quattordicesima
6.1. Schema di sintesi delle scritture contabili
6.2. Ipotesi di ricalcolo
7. La Contabilizzazione della maternità
7.1. Schema di sintesi delle scritture contabili
8. La Contabilizzazione della malattia
9. Il trattamento degli infortuni
9.1. La lesione
9.2. La causa violenta
9.3. L’occasione di lavoro
9.4. Registro infortuni
9.5. Trattamento economico a carico dell’INAIL
9.6. Corresponsione dell’indennità
9.7. Schema di sintesi delle scritture contabili
9.8. Contabilizzazione del premio INAIL
10. Il TFR
10.1. Alcuni cenni storici
10.2. Anticipi del TFR
10.3. Stipula di una polizza sul TFR
10.4. La previdenza complementare ed il TFR
11. Il trattamento dell’imposta sostitutiva sul TFR
12. Il trattamento dei fringe benefit
12.1. Il trattamento dei veicoli aziendali
12.2. Beni concessi in comodato o locazione
12.3. Aspetti previdenziali per il datore di lavoro
12.4. Aspetti contabili per il datore di lavoro
12.5. Aspetto puramente contabile
13. Mensa aziendale e buoni pasto indennità sostitutiva
13.1. Schemi generali di contabilizzazione
13.2. Schemi generali di contabilizzazione della mensa
14. Le stock options quale metodo di retribuzione
15. Le scritture di versamento del modello F24 e l’utilizzo dei crediti
15.1. Schema di sintesi delle scritture contabili
15.2. Schema di sintesi delle scritture contabili – i rimborsi e pagamenti delle imposte
16. Trattamento dei contributi sindacali
17. La Cassa integrazione guadagni
17.1. Presupposti normativi
17.2. Cassa integrazione guadagni ordinaria - CIGO
17.3. Durata
17.4. Trattamento
17.5. Cassa integrazione guadagni straordinaria CIGS
17.6. Beneficiari
17.7. Durata
17.8. Procedura
17.9. Trattamento
17.10. La contabilizzazione della cassa integrazione
18. Le Transazioni con i dipendenti
18.1. Schemi di scritture contabili per le controversie
18.2. Schemi di scritture contabili per le vertenze
19. Il costo del personale secondo i principi contabili internazionali
20. Casistiche ed esempi di riepilogo generale
21. Il costo del personale nella crisi d’impresa: il budget quale strumento di analisi
21.1. Analisi a consuntivo
21.2. Il costo del personale
21.3. Ottimizzazione del costo del personale
Questo ebook illustra le nuove regole per le cessioni di prodotti agricoli e alimentari, in particolare l'obbligo della forma scritta per i contratti di cessione e il termine di pagamento dei corrispettivi, dando particolare rilievo alle questioni più controverse anche alle luce delle novità introdotte con il Decreto "quote latte" del 2015, che ha portato un forte inasprimento del regime sanzionatorio ed introdotto la durata minima – salvo rinuncia espressa da parte dell’agricoltore – di un anno per i contratti aventi per oggetto la cessione di latte crudo.
Il “Decreto Liberalizzazioni” (articolo 62, d.l. 1/2012, convertito dalla legge 27/2012) ha introdotto nuove regole per le cessioni di prodotti agricoli ed alimentari. In particolare è stato introdotto
l’obbligo della forma scritta per i contratti di cessione ed il termine di pagamento dei corrispettivi entro 30 o 60 giorni, a seconda che si tratti di merci deteriorabili o meno.
Le norme si applicano ai contratti stipulati dal 24 ottobre 2012 mentre, per quelli in essere a tale data, è previsto l’obbligo di adeguamento alle nuove regole entro il 31 dicembre 2012.
Il presente lavoro si propone di illustrare le novità dando particolare rilievo alle questioni più controverse, alla luce anche delle novità introdotte con la conversione in legge del d.l. 179 del 18 ottobre 2012 (“Decreto Sviluppo 2.0”), intervenuta con legge 221 del 17 dicembre 2012. In quest’ambito, l’articolo 30-bis del “Decreto del Fare” (d.l. n. 69 del 21 giugno 2013), senza intervenire sulla disciplina di cui all’articolo 62 in oggetto, prevede che l’imprenditore agricolo possa diventare protagonista diretto della filiera agroalimentare, con la possibilità di effettuare attività di vendita diretta dei prodotti agricoli, senza determinare un cambio di destinazione d’uso dei locali ove si svolge la vendita e potendo esercitare la vendita su tutto il territorio comunale a prescindere dalla destinazione urbanistica della zona in cui sono ubicati i locali a ciò destinati.
Recentemente è stata pubblicata sulla G.U. la legge di conversione del c.d. “Decreto Competitività” contenente, tra l’altro, nuove agevolazioni per il settore agricolo (crediti d’imposta, incentivi
per le assunzioni di giovani lavoratori, riduzione del cuneo IRAP, detrazione per l’affitto di terreni e nuova misura di rivalutazione dei terreni).
Il tema della trasparenza delle cessioni nella filiera agroalimentare è poi stato oggetto di modifica dagli articoli 2 e 6-bis del d.l. 5 maggio 2015, n. 51, convertito dalla legge 2 luglio 2015, n. 91, che ha portato un forte inasprimento del regime sanzionatorio ed introdotto la durata minima – salvo rinuncia espressa da parte dell’agricoltore – di un anno per i contratti aventi per oggetto la cessione di latte crudo.
Sintesi
Premessa
1. L’obbligo della forma scritta
1. Il contratto
2. Il contenuto obbligatorio
3. Le deroghe
4. Le pratiche sleali
2. I termini di pagamento
1. I Termini
2. Prodotti deteriorabili
3. Regime sanzionatorio
1. A chi compete
2. Gli importi
3. Le regole sui controlli
3.4 Le agevolazioni del “Decreto Competitività” del 2014
4. Casi Risolti
Appendice
Prosegue la riforma passo passo del sistema fiscale. Con i decreti in materia di sanzioni, riscossione, interpello e contenzioso in vigore dal 22 ottobre, si può certamente dire che il Governo ha fatto un ulteriore passo in avanti in direzione di un sistema complessivamente più semplice.
In materia di sanzioni, ad esempio, viene uniformato una volta per tutte il sistema che consente di applicare in tutte le situazioni un taglio delle sanzioni amministrative a fronte di un ravvedimento spontaneo in tempi rapidi, anche se queste nuove disposizioni sono destinate ad entrare in vigore solo dal gennaio 2017. In vigore, invece, la revisione delle sanzioni penali che distinguono in maniera significativa tra i comportamenti che, seppure illeciti, sono comunque privi di elementi fraudolenti e quindi destinatari di sanzioni meno gravi e i comportamenti fraudolenti, per i quali le sanzioni sono inasprite.
In materia di riforma della riscossione il Governo ha deciso di rafforzare la strategia che punta a favorire l’adempimento spontaneo da parte dei contribuenti, anche con l’introduzione del “lieve inadempimento”, che non comporta la perdita di benefici quali la decadenza dal pianto di rateizzazione. Introdotta anche una minisanatoria che consentirà di riprendere i piani dai quali si era decaduti negli ultimi 24 mesi, presentando domanda entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto.
In materia di interpelli e contenzioso è poi prevista una riduzione dei tempi di risposta per gli appelli ordinari che passano da 120 giorni a 90 giorni e un riconoscimento della certezza dei tempi di risposta (fissati in 120 giorni) per tutte le altre tipologie. Vige la regola del silenzio-assenso, per cui qualora una risposta non pervenga entro il termine previsto diventa valida la soluzione prospettata dal contribuente per qualunque tipologia di interpello.
Infine, nell’ambito del contenzioso la possibilità di mediazione viene estesa alla totalità dei tributi e a tutti i gradi di giudizio. Di particolare rilievo anche l’immediata esecutività delle sentenze relative all’impugnazione di un atto impositivo, oppure all’azione di restituzione di tributi in favore del contribuente.
Premessa
Riforma delle sanzioni
1. Revisione del sistema sanzionatorio penale
1.1. Il quadro di riferimento generale
1.2. Ridisegnato il reato di dichiarazione fraudolenta
1.3. Nuove soglie di punibilità per la dichiarazione infedele
1.4. Soglia e pena più elevate per il reato di omessa dichiarazione
1.5. Pene più salate e confisca dei beni per occultamento o distruzione di documenti contabili
1.6. Più alta la soglia di punibilità per omesso versamento di ritenute e di IVA
1.7. Chiarimenti in materia di Indebita compensazione
1.8. Confisca dei beni e custodia
1.9. Non punibilità e riduzione delle pene per favorire la compliance
2. Revisione del sistema sanzionatorio non penale
2.1. Multe più leggere per le dichiarazioni presentate in ritardo
2.2. Irap e valore della produzione
2.3. Sanzioni più basse se accertate somme contenute
2.4. Maxi sanzioni per omessa indicazione in dichiarazione del canone sottoposto a cedolare
2.5. Riviste le sanzioni per i sostituti d'imposta
2.6. Nuova graduazione per le sanzioni per le violazioni relative alla dichiarazione IVA e ai rimborsi
2.7. Ridotte le sanzioni per le violazioni in materia di fatturazioni
2.8. Violazioni in materia di garanzie e di interpelli
2.9. Ridotte le sanzioni accessorie per i versamenti con lieve ritardo
2.10. Le sanzioni per compensazioni e crediti d’imposta non spettanti
3. Sanzioni amministrative per le violazioni di norme tributarie
3.1. Determinazione delle sanzioni e responsabilità
3.2. Chiarimenti sul ravvedimento operoso
3.3. Sanzioni in caso di cessione di azienda
3.4. Sospensione dei rimborsi e compensazione in presenza di cartelle
3.5. Sanzioni per cessioni, risoluzioni e proroghe dei contratti di locazione
3.6. Sanzioni scontate per l’imposta di registro
3.7. Tracciabilità dei pagamenti per le associazioni sportive dilettantistiche
3.8. Modifica dell’atto di recupero
3.9. Violazioni degli obblighi di comunicazione di dati all’Agenzia delle entrate
3.10. Sanzioni ridotte per visto infedele
3.11. Computo in diminuzione delle perdite in accertamento
3.12. Più tempo per la richiesta di registrazione degli atti da parte dei cancellieri
3.13. Sanzioni più basse per la mancata presentazione della dichiarazione di successione
3.14. Sanzioni riviste anche per le imposte di bollo
3.15. Scendono le sanzioni in materia di imposte sugli intrattenimenti
Riscossione
1. Definiti i casi di ricorso alla sospensione legale della riscossione
1.1. Più rate per i controlli formali
1.2. Le novità per la rateazione da accertamento
1.3. Taglio delle sanzioni in caso di acquiescenza
1.4. La decadenza dal piano di rateazione
1.5. Niente decadenza dalla rateizzazione per lieve inadempimento
1.6. Termini per la notifica della cartella di pagamento in casi particolari
1.7. Più ampi i termini per il ricorso in caso di accertamento esecutivo
1.8. Più tutele dalle truffe da parte di intermediari infedeli
1.9. Più rate anche per l’imposta di successione
1.10. Stop al rimborso dei crediti d’imposta in presenza di ruoli definitivi
1.11. Revisione degli aggi per la riscossione
1.12. Più facile ottenere la rateizzazione
1.13. Nuova chance di rateizzazione per chi è decaduto dai piani negli ultimi 24 mesi
1.14. Autotutela parziale con definizione agevolata delle sanzioni
1.15. Sospensione dei termini per calamità o altri eventi straordinari
1.16. Razionalizzazione della riscossione degli interessi
1.17. Cartelle via Pec dal giugno 2016
Interpello e contenzioso
1. La nuova disciplina degli interpelli
1.1. Cinque categorie definite
1.2. La risposta dell’amministrazione
1.3. Termini di presentazione
1.4. Contenuto degli interpelli
1.5. I casi di inammissibilità
1.6. Coordinamento con l’attività di accertamento e contenzioso
1.7. Regimi fiscali “speciali” e tipologie di interpello
1.8. Armonizzazione con le altre disposizioni sugli interpelli
1.9. La revisione del contenzioso
1.10. Puntualizzato l’oggetto della giurisdizione tributaria
1.11. Niente obbligo di assistenza tecnica per le liti fino a 3.000 euro 1.12. Spese di giudizio sempre a carico di chi perde e sanzioni per lite temeraria
1.13. Reclamo e mediazione per tutte le controversie
1.14. Sospensione del processo tributario
1.15. Spese sempre a carico in caso di rinuncia al ricorso e estinzione del giudizio
1.16. La sospensione dell’atto impugnato
1.17. Conciliazione giudiziale possibile in tutti i gradi di giudizio
1.18. Immediata esecutività delle sentenze
1.19. L’esecutività delle sentenze
1.20. Rappresentanza del contribuente e incompatibilità
1.21. Sequestro conservativo inefficace se non eseguito entro 60 giorni
1.22. Rotazione per i presidenti delle commissioni tributarie
1.23. Vigilanza e sanzioni disciplinari
Appendice
- Decreto legislativo 24/09/2015 n. 158 - Revisione del sistema sanzionatorio, in attuazione dell'articolo 8, comma 1, della legge 11 marzo 2014, n. 23 (G.U. 7 ottobre 2015, n. 233, s.o.)
- Decreto legislativo 24/09/2015 n. 159 - Misure per la semplificazione e razionalizzazione delle norme in materia di riscossione, in attuazione dell'articolo 3, comma 1, lettera a), della legge 11 marzo 2014, n. 23 (G.U. 7 ottobre 2015, n. 233, s.o.)
- Decreto legislativo 24/09/2015 n. 156 - Misure per la revisione della disciplina degli interpelli e del contenzioso tributario, in attuazione degli articoli 6, comma 6, e 10, comma 1, lettere a) e b), della legge 11 marzo 2014, n. 23 (G.U. 7 ottobre 2015, n. 233, s.o.)
La fiscalità immobiliare risente di frequenti modifiche normative, all’interno di un quadro non soltanto assai ampio e mutevole, ma anche alquanto articolato, caratterizzato da regole sovente derogate da molteplici eccezioni.
Un ambito di primaria importanza e di particolare complessità è quello delle imposte sui trasferimenti e sulle locazioni o affitti di terreni, fabbricati e diritti reali di godimento a essi connessi in quanto, oltre a risentire delle dinamiche sopra richiamate, costituisce punto di contatto fra normative ben distinte e specialistiche quali sono l’IVA e l’imposta di registro. Quest’ultima imposta, al pari delle imposte ipotecaria e catastale a essa intimamente connesse, di recente ha subito modifiche molto importanti, definite a livello normativo fin dal 2011 ma entrate in vigore dall’1 gennaio 2014, che hanno assunto le caratteristiche di una vera e propria riforma del tributo di registro (e delle imposte ipocatastali), sia pur limitata all’ambito, di primaria importanza, dei trasferimenti immobiliari.
Oltre a tale riforma, non sono poi mancate, negli ultimi mesi, le consuete novità, in minima parte normative, in maggior misura interpretative e applicative sia della giurisprudenza che della prassi dell’Agenzia delle entrate riferite a temi già noti e ad altri caratterizzati da un maggiore grado di novità, come ad esempio nel caso del “rent to buy“.
Il presente e-book intende offrire ai lettori – professionisti e consulenti, managers, contribuenti – un quadro preciso, chiaro, sintetico e aggiornato dei principi che presiedono all’applicazione dell’imposta di registro, e dell’IVA, nell’ambito delle operazioni immobiliari, con riguardo alle più importanti fattispecie e alla evoluzione intervenuta a tutto il 19 aprile 2015.
Il tutto arricchito da numerosi esempi e da richiami alla principale giurisprudenza e prassi amministrativa relative alla materia.
Sintesi
Premessa
1. I principi che presiedono alla disciplina tributaria dei trasferimenti immobiliari
1. Il principio di alternatività fra imposta sul valore aggiunto e imposta di registro tra regole ed eccezioni
2. Situazioni particolari previste dalla normativa IVA: approfondimenti relativi all’art. 10, n. 27-quinquies e a fattispecie che non vi rientrano
2.1. L’articolo 10, comma 1, n. 27-quinquies, del D.P.R. n. 633/1972
2.2. Un caso dubbio che per le Entrate non ricade nel n. 27-quinquies: acquisti effettuati avvalendosi della dispensa di cui all’art. 36-bis del D.P.R. n. 633/1972
2.3. Tre casi che non ricadono nel n. 27-quinquies: acquisti effettuati presso privati, ante istituzione dell’IVA (1° gennaio 1972), in esenzione da IVA
2.4. Acquisti per uso promiscuo
2.5. Esclusione delle cessioni di terreni agricoli dal campo di applicazione dell’IVA
3. Termine fisso di registrazione e “caso d’uso”
4. Fabbricati e terreni
5. La disciplina delle permute
6. Inapplicabilità del principio di alternatività fra IVA e registro nell’ipotesi di sentenza costitutiva ex art. 2932 c.c.
7. Sintesi conclusiva del capitolo
2. I contratti preliminari di compravendita
1. Caparra confirmatoria e acconti di prezzo
2. Caparra penitenziale, clausola penale, multa penitenziale e deposito cauzionale
3. Atti negoziali stipulati a seguito dell’attività dei mediatori
4. Recenti novità relative ai preliminari di compravendita
4.1. La cessione di contratto preliminare: rilevanza ai fini IRPEF nei redditi diversi (ris. n. 6/E/2015)
4.2. La cessione di contratto preliminare e il contratto per persona da nominare: il trattamento ai fini dell’imposta di registro e dell’IVA
4.3. Possibile legittimità civilistica del “preliminare di preliminare”
5. Sintesi conclusiva del capitolo
3. Gli atti di trasferimento di immobili
1. La disciplina delle cessioni di fabbricati abitativi e strumentali o di loro porzioni ai fini dell’IVA e la qualifica di impresa costruttrice
2. La disciplina delle cessioni di fabbricati abitativi e strumentali o di loro porzioni ai fini dell’imposta di registro e delle imposte ipotecarie e catastali
2.1. La normativa in materia di imposte ipotecaria e catastale
2.2. La Tariffa parte prima del D.P.R. n. 131/1986 (T.U.R.)
2.3. Le novità entrate in vigore dall’1 gennaio 2014
2.4. Esemplificazioni delle principali fattispecie di cessioni di immobili, in regime di IVA e di imposta di registro, con la normativa attuale e con le novità previste dall’1 gennaio 2014
3. Sintesi conclusiva del capitolo
4. La base imponibile per gli atti di trasferimento di immobili
1. Le regole per la determinazione della base imponibile e per l’accertamento del maggior valore
2. La disciplina del “prezzo valore”
3. La rilevanza di oneri e passività: le asimmetrie presenti nella normativa fra imposte di registro e ipocatastali per cessioni e conferimenti di immobili e di aziende
4. La permuta fra privati e imprese di costruzione: approfondimenti
5. I conferimenti di immobili
6. Cessione o conferimento di azienda comprendente immobili
7. Il valore dei diritti reali di godimento
8. Il trattamento degli acconti e i casi di passaggio da un regime all’altro (da IVA a registro o viceversa)
9. Sintesi conclusiva del capitolo
5. La locazione immobiliare
1. Il trattamento fiscale delle locazioni
2. Recenti novità in tema di registrazione dei contratti di locazione e di affitto di immobili
2.1. Il nuovo modello ”RLI”
2.2. Il nuovo modello ”F24 Elide”
3. La sentenza della Corte Costituzionale n. 50/2014 e l’articolo 5, c. 1 ter. del D.L. ”Casa” n. 47/2014 per la tutela dei conduttori che hanno denunciato i contratti di locazione “in nero”
4. Sintesi conclusiva del capitolo
6. L’interpretazione degli atti (art. 20 T.U.R.)
1. Sintesi conclusiva del capitolo
7. Le novità in materia di divisioni, di locazione finanziaria e di “rent to buy”
1. Gli atti di divisione
2. Le locazioni finanziarie (leasing)
3. Il rent to buy
3.1. La nota dell’Agenzia delle Entrate del 13 febbraio 2014
3.2. L’art. 8 del D.L. “Casa” n. 47/2014 (L. n. 80/2014)
3.3. L’art. 23 del D.L. “Sblocca Italia”
3.4. La circolare n. 4/E/2015
8. Profili catastali e tributari relativi agli impianti fotovoltaici: le novità recate dalla circolare n. 36/E/2013
1. Profili catastali rilevanti in relazione agli impianti e alle loro componenti
2. Profili fiscali: possibile natura di beni mobili o immobili
3. Aspetti relativi all’imposta sul valore aggiunto nel caso di cessione o di prestazioni di servizi
4. Aspetti relativi alle imposte di registro e ipocatastali nel caso di cessione
5. Impianti fotovoltaici acquisiti attraverso contratti di leasing o di locazione ordinaria
5.1. La locazione, ordinaria o finanziaria, di impianti fotovoltaici aventi natura immobiliare ai fini IVA
5.2. La locazione, ordinaria o finanziaria, di impianti fotovoltaici qualificati come beni mobili ai fini dell’imposta di registro
5.3. La locazione ordinaria di impianti fotovoltaici qualificati come beni immobili ai fini dell’imposta di registro
5.4. La locazione finanziaria di impianti fotovoltaici qualificati come beni immobili ai fini dell’imposta di registro
6. Diritto di superficie su terreni destinati alla realizzazione di impianti fotovoltaici: trattamento ai fini dei “redditi diversi”, dell’IVA e delle imposte di registro e ipocatastali
7. Affitto di terreni destinati a ospitare impianti fotovoltaici
Appendice normativa
Principale normativa e documenti di prassi di riferimento
Bibliografia
Il presente contributo dottrinario, con formule e giurisprudenza, intende chiarire e dare conto dei principali indirizzi della dottrina e della giurisprudenza sulla controversa questione della riscossione dei contributi condominiali e sugli aspetti di novità introdotti dalla riforma e relativi ai rapporti tra condominio e terzi creditori.
Nel solco della consolidata giurisprudenza formatasi in materia si era sempre ritenuto operasse una interdipendenza tra le vicende riguardanti gli obblighi dei condomini nei confronti del condominio e quelle riguardanti i terzi, così in Cassazione, sez. II, 29 gennaio 2013, n. 2049: “Obbligazione del condomino verso il condominio e vicende delle partite debitorie del condominio verso i suoi fornitori o creditori sono indipendenti. Il condomino non può ritardare il pagamento delle rate di spesa in attesa dell’evolvere delle relazioni contrattuali tra condominio e soggetti creditori di quest’ultimo”.
Viceversa per effetto della riforma, con un decisivo cambio di rotta il legislatore ha innovato profondamente il rapporto inerente il condominio, i singoli condomini ed i terzi creditori.
Sempre sulla scia dell’orientamento espresso dalle sezioni unite della Suprema Corte con la sentenza n. 9148/2008, è stato valorizzato il concetto di parziarietà delle obbligazioni condominiali, superando l’originaria impostazione del problema in termini di solidarietà, con ogni diretta conseguenza e ricaduta sui rapporti tra condominio, condomini e terzi creditori, così come saranno analizzate nelle pagine che seguono.
Il problema viene acuito in ogni suo aspetto sotto un profilo pratico operativo, in quanto la carenza di autonomia patrimoniale perfetta del condominio, effetto del mancato riconoscimento della personalità giuridica in capo all’Ente gestione condominio, comporta non pochi problemi nella fase propriamente esecutiva di recupero del credito da parte del terzo.
Nella rassegna del testo si tiene conto dei recentissimi provvedimenti delle varie Corti di Pescara, Reggio Emilia e Milano, relativamente all’ammissibilità della pignorabilità del conto corrente condominiale. L’analisi della norma approfondisce anche gli ulteriori aspetti della sospensione dalla fruizione dei servizi comuni del condomino moroso, da parte dell’amministratore e senza i limiti di cui al regolamento condominiale, operanti nel testo ante riforma ed infine cura di trattare nell’ultima parte del presente contributo l’obbligazione solidale del dante causa nei confronti dell’avente causa nei rapporti condominiali, sino a quando non viene trasmesso all’amministratore copia autentica dell’atto di trasferimento del diritto.
Infine, non può sottacersi, come nonostante la relativa recente entrata in vigore della riforma, il legislatore già nel dicembre 2013, con il decreto legge 23 dicembre n. 145 – in vigore dal 24 dicembre 2013 – decreto destinazione Italia, si è visto costretto ad operare alcuni rimedi, dando corso a modeste ma importanti modifiche di diretta incidenza anche in materia di riscossione dei crediti condominiali: Fondo speciale per i lavori di manutenzione straordinaria e per le innovazioni (art. 1, comma 9 lett. d), salvo altre: Attività di formazione degli amministratori condominiali (art. 1, comma 9 lett. a); Maggioranze assembleari per il contenimento del consumo energetico degli edifici (art. 1, comma 9 lett. c); registro di anagrafe condominiale e informazioni sulle condizioni di sicurezza degli edifici (art. 1, comma 9 lett. c); infrazioni al regolamento del condominio (art. 1, comma 9 lett. e).
Prefazione
Rassegna giurisprudenziale
Formulario
Bibliografia
E-Book in pdf rivolto agli sponsor per la difesa da accertamento tributario delle spese di sponsorizzazione, contenente la giurisprudenza e prassi dell'amministrazione finanziaria, nonchè il prontuario di difesa con formula contrattuale, memoria e ricorso.
Premessa
1. Premessa: qualifica ai fini fiscali delle spese di sponsorizzazione, differenza sussistente tra pubblicità e rappresentanza: norma, prassi e giurisprudenza di legittimità
1. Qualifica tributaria delle spese di sponsorizzazione
2. Il contratto di sponsorizzazione: qualificazione giuridica e formula contrattuale
3. Spese di sponsorizzazione a favore di associazioni sportive dilettantistiche: presunzione assoluta circa la natura della spesa
4. Spese di sponsorizzazione e associazioni sportive dilettantistiche, le novità contenute nel decreto semplificazioni e possibili arbitraggi fiscali
5. I rilievi dell’amministrazione finanziaria, in capo allo sponsor-impresa: l’antieconomicità della spesa di sponsorizzazione e la non inerenza ex art. 109, comma 5, del T.u.i.r.
6. Spese di pubblicità-propaganda, spese di rappresentanza e interpello antielusivo
2. Spese di sponsorizzazione e verifiche fiscali
1. Gli indicatori da tenere sotto controllo, ai fini della deducibilità della spesa dello sponsor: un’elencazione dei fattori di criticità, individuabili nelle sentenze della giurisprudenza tributaria
2. Gli aspetti di carattere sostanziale da considerare, ex ante, dallo sponsor per evitare possibili contestazioni, ex post, dall’Amministrazione finanziaria
3. Verificatori e verificati: origine dei rilievi e possibili strategie difensive
1. I verificatori
2. Statuto del contribuente e relative prerogative
3. Inviti e richieste documentali ex artt. 32 del d.P.R. 600/1973 e 51 d.P.R. 633/1972
4. La memoria difensiva ex art. 12, comma 7, legge n. 212/2000
4. L’attività difensiva: il ricorso
1. L’attività difensiva in sede giurisdizionale; verifiche preliminari: il valore della controversia
2. Il ricorso ex art. 18 del d.lgs. 546/1992: atto impugnato e relativi presupposti impositivi
3. In via preliminare, illegittimità dell’avviso di accertamento per illegittimità dell’attività ispettiva, con palesi violazioni dello Statuto del contribuente
4. Illegittimità della ripresa a tassazione relativa ai costi di pubblicità: carenza di motivazione della pretesa erariale per l’inesistenza dell’affermato potere dell’amministrazione finanziaria di sindacare le scelte imprenditoriali
5. Nel merito, violazione e falsa applicazione dell’art. 109 del T.u.i.r. nonché errata ed arbitraria interpretazione della nozione di inerenza
6. Illegittimità e infondatezza, nel merito, relativamente alla violazione dell’art. 19 del d.P.R. 633/1972, circa l’indebita detrazione dell’IVA nonché errata applicazione del principio dell’antieconomicità a un tributo armonizzato, quale l’IVA
Conclusioni
Appendice A
Appendice B
Questa E-book di 109 pagine si propone di fornire uno strumento pratico a professionisti, imprese, amministrazioni, enti e privati interessati alle opportunità di business legate all’Expo o coinvolti nelle attività dell’esposizione universale, con una rapida panoramica delle opportunità di business e tutte le indicazioni sulle norme fiscali e sui contratti di lavoro da applicare a Expo.
Sintesi
1. Expo 2015, regole generali, partecipanti, business
1. L’Expo Milano 2015
2. I partecipanti
3. Il Paese ospitante
4. Partner, sponsor
5. Fornitori: elenco, catalogo, e SiExpo
6. Altre opportunità di business
7. I volontari
8. Informazioni e risorse utili
2. Le regole fiscali e doganali
1. Le risorse a disposizione per le questioni fiscali: servizi speciali Agenzia delle entrate
2. Le tasse per i partecipanti non ufficiali
2.1. Le tasse dirette
2.2. Le tasse indirette
3. Le tasse per i partecipanti ufficiali
3.1. Le tasse dirette
3.2. Le tasse indirette
4. Le tasse per il Paese ospitante
5. L’acquisizione dei lotti
6. I padiglioni, procedure di realizzazione e acquisizione
7. I servizi generali e di gestione dell’area espositiva
8. Le agevolazioni doganali
3. I contratti di lavoro
1. Regole generali e potenziale occupazionale di Expo 2015
2. Il contratto per chi lavora nel sito espositivo
2.1. Orari di lavoro
2.2. Il Tcr, trattamento convenzionale di fine rapporto
3. Applicabilità dell’accordo in rapporto al contratto nazionale
4. Il contratto per chi lavora al montaggio, allestimento, smontaggio di Expo 2015
4.1. Il protocollo sito espositivo del luglio 2013
5. Relazioni sindacali e risoluzione dei conflitti
Appendice normativa
Come affrontare il calcolo dei conguagli fiscali e contributivi di fine anno, le istruzioni tengono conto delle novità del DLgs 175/2014 (Semplificazioni fiscali), della nuova Certificazione Unica 2015, delle novità contributive e fiscali intervenute nel 2014, del bonus fiscale di 80,00 euro e della L. 161/2014 sui non residenti.