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L’e-book, aggiornato al DPCM 17 maggio 2020, si propone come un vero e proprio vademecum completo per orientare il lettore nel nuovo contesto giuridico e normativo di riferimento.
Esso si propone di illustrare, con esempi pratici ed estrema chiarezza, quali sono le procedure di sicurezza che ciascuna impresa deve porre in essere in relazione al proprio settore merceologico di riferimento. Vengono illustrate le modalità per procedere alla sanificazione dei locali e quelle per la semplice pulizia o disinfezione; vengono esaminate le regole di sicurezza negli appalti e per gli uffici, per le imprese commerciali e turistiche, per i pubblici esercizi e per gli stabilimenti balneari, per i trasporti e per le scuole.
In dettaglio, nelle oltre 200 pagine di questo manuale, sono analizzate le procedure e le modalità di gestione in sicurezza delle seguenti attività:
Vengono poi trattati i temi della tutela infortunistica che l’Inail assicura per i casi di infezione da Covid-19 ed ancora quali sono le agevolazioni fiscali ed i crediti d’imposta previsti per la sanificazione dei locali e per l’acquisto dei vari dispositivi di protezione individuale (mascherine, guanti, ecc.).
Questa guida rappresenta l'ideale complemento ed integrazione dell’e-book di Moretti-Ballardini "La gestione del rischio COVID-19 (eBook)", indirizzato a chi vuole porre la propria azienda e la propria attività nelle condizioni di gestire in sicurezza la propria attività.
Premessa
L’impatto dell’emergenza sanitaria da Covid-19 sul mondo del lavoro
L’impatto dell’emergenza sanitaria sulle modalità della prestazione di lavoro
L’impatto dell’emergenza sanitaria sull’organizzazione dei luoghi di lavoro
Parte I – Strumenti ed indicazioni per organizzare e gestire in sicurezza gli ambienti di lavoro
1. Indicazioni in tema di salute e sicurezza sul lavoro
1.1. Classificazione del rischio da contagio
1.2. Metodologia di valutazione integrata
2. Strategie di prevenzione
2.1. Misure organizzative
2.2. Misure di prevenzione e protezione
2.3. Misure specifiche per la prevenzione dell’attivazione di focolai epidemici
3. Utilizzo dei dispositivi di protezione individuale
3.1. Mascherine chirurgiche e respiratori
3.2. Le disposizioni normative di riferimento
3.3. Modalità di smaltimento di mascherine e DPI
3.4. Rimborso delle spese per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale
3.5. Credito d’imposta per sanificazione degli ambienti e acquisto DPI
4. Indicazioni per un utilizzo razionale delle protezioni per infezione da Covid-19 in ambito sanitario
5. Raccomandazioni generali per prevenire la diffusione di Covid-19 sul posto di lavoro
6. Ulteriori precauzioni per il contrasto della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro
7. Check-list per l’attuazione delle misure precauzionali per il contrasto alla diffusione del contagio da Covid-19 negli ambienti di lavoro
8. Lavoro agile e informativa sulla salute e sicurezza sul lavoro
8.1. Indicazioni relative allo svolgimento di attività lavorativa in ambienti outdoor
8.2. Indicazioni relative ad ambienti indoor privati
8.3. Utilizzo sicuro di attrezzature/dispositivi di lavoro
8.4. Indicazioni relative a requisiti e corretto utilizzo di impianti elettrici
8.5. Informativa relativa al rischio incendi per il lavoro “agile”
9. Il ruolo del medico competente per il contenimento dell’emergenza sanitaria
10. Tutela infortunistica nei casi accertati di infezione da Covid-19 in occasione di lavoro
10.1. Termini di prescrizione per il conseguimento delle prestazioni
10.2. Termini di decadenza per il conseguimento delle prestazioni
10.3. Sospensione dei termini di revisione delle rendite
10.4. Tutela infortunistica Inail nei casi accertati di infezione da Covid-19 in occasione di lavoro
11. Igiene, pulizia e sanificazione degli ambienti
11.1. Misure generali di prevenzione negli ambienti indoor
11.2. Misure generali di prevenzione negli ambienti outdoor
11.3. La pulizia e la sanificazione in azienda, nei cantieri e nei settori del trasporto e della logistica secondo il d.P.C.M. 26 aprile 2020
11.4. Le indicazioni del Ministero della salute
11.5. La disinfezione degli ambienti: prodotti, attrezzature e modalità operative
11.5.1. La sanificazione
11.5.2. I prodotti disinfettanti
11.5.3. Modalità operative
11.5.4. Autocertificazione di avvenuta pulizia e sanificazione
11.5.5. Requisiti per lo svolgimento della attività di pulizia, disinfezione, e sanificazione
Parte II – I protocolli di sicurezza per comparto
1. Procedure condivise di sicurezza negli ambienti di lavoro
1.1. Informazione
1.2. Modalità di ingresso in azienda
1.3. Modalità di accesso dei fornitori esterni
1.4. Pulizia e sanificazione in azienda
1.5. Precauzioni igieniche personali
1.6. dispositivi di protezione individuale
1.7. Gestione spazi comuni (mensa, spogliatoi, aree fumatori, distributori di bevande e/o snack...)
1.8. Organizzazione aziendale (turnazione, trasferte e smart work, rimodulazione dei livelli produttivi)
1.9. Gestione entrata e uscita dei dipendenti
1.10. Spostamenti interni, riunioni, eventi interni e formazione
1.11. Gestione di una persona sintomatica in azienda
1.12. Sorveglianza sanitaria/medico competente/RLS
1.13. Aggiornamento del protocollo di regolamentazione
2. Procedure condivise di sicurezza nel commercio e nella distribuzione
2.1. Misure da adottare
2.2. Nel caso di sintomi del Coronavirus
2.3. Come comportarsi con un caso sospetto di Coronavirus
2.4. Modalità di accesso dei fornitori
2.5. Dipendenti aziende terze
2.6. Consegne a domicilio
2.7. Pulizia e sanificazione
2.8. Sorveglianza sanitaria
2.9. Aggiornamento del protocollo
3. Procedure condivise di sicurezza nei cantieri
3.1. Informazione
3.2. Modalità di accesso dei fornitori esterni ai cantieri
3.3. Pulizia e sanificazione nel cantiere
3.4. Precauzioni igieniche personali
3.5. Dispositivi di protezione individuale
3.6. Gestione spazi comuni (mensa, spogliatoi)
3.7. Organizzazione del cantiere (turnazione, rimodulazione cronoprogramma delle lavorazioni)
3.8. Gestione di una persona sintomatica in cantiere
3.9. Sorveglianza sanitaria/medico competente/RLS o RLST
3.10. Aggiornamento del protocollo di regolamentazione
3.11. Esclusione della responsabilità del debitore
4. Procedure condivise di sicurezza nel settore del trasporto e della logistica
4.1. Settore aereo
4.2. Settore autotrasporto merci
4.3. Settore trasporto pubblico locale stradale e ferrovie concesse
4.4. Settore ferroviario
4.5. Settore marittimo e portuale
4.6. Servizi di trasporto non di linea
5. Procedure condivise di sicurezza nelle stazioni, negli aeroporti e nei porti
5.1. Settore aereo
5.2. Settore marittimo e portuale
5.3. Settore trasporto pubblico locale stradale, lacuale e ferrovie concesse
5.4. Settore ferroviario
5.5. Servizi di trasporto non di linea
6. Procedure di sicurezza nel settore turistico alberghiero
6.1. Specifiche del settore turistico alberghiero
6.2. Realizzazione e attuazione di un piano di misure
6.3. Le procedure di sicurezza
6.3.1. Accoglienza e Concierge
6.3.2. Servizi tecnici e di manutenzione
6.3.3. Ristoranti, colazione e sale da pranzo e bar
6.3.4. Aree ricreative per bambini
6.3.5. Pulizie delle camere e degli ambienti
6.4. Gestione dei casi di Covid-19 in alberghi e strutture ricettive turistiche
6.4.1. Raccomandazioni generali
6.4.2. Caso di un lavoratore interessato
6.4.3. Caso di un ospite interessato
6.4.4. Identificazione e gestione dei contatti
6.4.5. Clienti non affetti da Virus
6.4.6. Fornitori di beni e servizi
6.5. Le linee guida delle regioni
7. Procedure di sicurezza nel settore della moda e dell’abbigliamento
7.1. Informazione ai dipendenti e ai clienti con esposizione di cartelli
7.2. Comportamento fuori dal negozio di moda
7.3. Comportamento dentro al negozio di moda
7.4. La pulizia nei negozi di moda
7.5. La prova dei vestiti e delle calzature
7.6. Gestione dei prodotti provati
7.7. Gestione dei prodotti resi
8. Procedure di sicurezza nel settore della ristorazione
8.1. L’impatto dell’emergenza sanitaria sulla ristorazione
8.2. Ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive nel settore della ristorazione
8.3. Le linee guida delle Regioni
9. Procedure di sicurezza nel settore delle attività ricreative di balneazione e in spiaggia
9.1. Strategia di gestione del rischio
9.2. Misure di sistema
9.3. Stabilimenti balneari o spiagge attrezzate
9.4. Spiagge libere
9.5. Misure specifiche per i lavoratori
9.6. Ulteriori indicazioni di informazione e comunicazione
9.7. Le linee guida delle regioni
10. Procedure di sicurezza nelle scuole
10.1. Misure di prevenzione e protezione
11. Le procedure di sicurezza nei settori dei servizi alla persona (parrucchieri ed estetisti)
11.1. Servizi di barbieri e parrucchieri
11.2. Altri trattamenti estetici
11.3. Misure specifiche per i lavoratori
11.4. Le linee guida delle regioni
12. Le procedure di sicurezza per piscine e palestre
12.1. Piscine
12.2. Palestre
13. Check-list per la verifica della corretta applicazione dei protocolli di sicurezza
Parte III – Casi, quesiti e soluzioni
Questo testo in pdf espone la disciplina delle accise sulla birra e dei microbirrifici, con tutte le novità introdotte dal Dm 4 giugno 2019 del Ministero dell'economia e delle finanze, recante le norme di attuazione del comma 3-bis, art. 35 del D.Lgs. 504/95 come inserito dall'art. 1, c. 690, lett. a) della legge 145/2018, nonché dai successivi chiarimenti normativi forniti dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli con circolare del 28 giugno 2019.
Più nel dettaglio viene posta l'attenzione ad ogni aspetto riguardante l'avvio e la gestione di un microbirrificio con particolare riferimento alla normativa comunitaria e nazionale, ai processi di lavorazione e di produzione della birra artigianale.
Le accise assumono particolare rilevanza all'interno del contesto brassicolo.
La principale normativa di riferimento è rappresentata dalle direttive 92/83/CEE e 92/84/CEE con le quali sono stati individuati, fra l’altro, i parametri sulla base dei quali calcolare l’accisa, l’aliquota minima da applicare e la possibilità di ridurre l’aliquota ordinaria in funzione della dimensione d’impresa.
Le predette direttive adottate a livello europeo sono state trasposte in un testo unico concernente le imposte sulla produzione e sui consumi e le relative sanzioni penali e amministrative (TUA). In materia di birra, quindi, il lettore troverà ampio approfondimento in riferimento alla determinazione delle accise e ai relativi accertamento, esigibilità, termini e modalità di pagamento.
Un intero capitolo è, poi, dedicato ai piccoli birrifici indipendenti e ai microbirrifici, con tutte le novità comunitarie e interne, e con richiami anche alle piccole birrerie nazionali e unionali come disciplinate dal predetto Dm 4 giugno 2019.
È un testo, quindi, non soltanto rivolto a ragionieri e commercialisti, i quali troveranno una chiara e accurata esposizione della materia fiscale e contabile, ma anche agli imprenditori e a tutti coloro che intendano avviare un microbirrificio, i quali potranno acquisire piena conoscenza di ogni aspetto riguardante il deposito fiscale (a tal proposito si fa presente che la fabbricazione della birra in un microbirrificio avviene in regime di deposito fiscale) nonché ogni opportuna riflessione e analisi in riferimento agli adempimenti da porre in essere per la corretta gestione di un microbirrificio:
L'attività operativa del microbirrificio prevede una serie di comunicazioni obbligatorie, che il gestore dovrà trasmettere all'Agenzia delle dogane e dei monopoli esclusivamente tramite posta elettronica certificata: dalla comunicazione del programma alla tenuta della contabilità; dalla dichiarazione della produzione all'inventario e al bilancio.
Nella seconda parte di questo testo, infine, sono riportati gli schemi dei registri da utilizzare nel microbirrificio, come previsti dal Dm 4 giugno 2019, nonché diversi modelli/fac-simili che il gestore potrà utilizzare per la trasmissione delle comunicazioni e delle dichiarazioni all'Agenzia delle dogane e dei monopoli.
Prefazione
Parte I - Normativa, accise e gestione dei microbirrifici
1.Introduzione
2.Produzione e commercio
2.1 Introduzione
2.2 Dalle origini ai giorni nostri
2.3 Lavorazione della birra
2.4 Disposizioni legislative
2.5 Imbottigliamento
3.Accise
3.1 Disciplina europea
3.1.1 Introduzione
3.1.2 Definizione di birra
3.1.3 Requisiti oggettivi
3.1.4 Requisiti soggettivi
3.1.5 Determinazione delle accise
3.1.6 Esigibilità delle accise
3.1.6.1 Immissione in consumo
3.1.6.2 Presupposto temporale
3.1.6.3 Cause di esclusione
3.1.7 Esenzioni
3.1.8 Rimborso e sgravio
3.1.9 Deposito fiscale
3.1.10 Licenza
3.1.11 Obblighi del depositario autorizzato
3.2 Disciplina nazionale
3.2.1 Introduzione
3.2.2 Definizione di birra
3.2.3 Requisiti soggettivi
3.2.4 Determinazione delle accise
3.2.5 Accertamento delle accise
3.2.5.1 Accertamento delle accise nei microbirrifici
3.2.6 Esigibilità delle accise
3.2.6.1 Immissione in consumo
3.2.6.2 Cause di esclusione
3.2.7 Esenzioni
3.2.8 Termini di pagamento
3.2.8.1 Ritardato pagamento
3.2.8.2 Recupero dell’accisa
3.2.9 Modalità di pagamento
3.2.10 Rimborso e sgravio
3.2.10.1 Casi particolari
3.2.10.2 Effettuazione del rimborso
3.2.10.2.1 Immissione in consumo in altri Paesi comunitari
3.2.10.2.2 Usi esenti, aliquote ridotte e ritiro di prodotti
3.2.10.3 Interessi
3.2.11 Rateizzazione del debito
3.2.11.1 Rate mensili
3.2.11.2 Interessi
3.2.11.3 Decadenza
3.2.12 Comunicazioni con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli
3.2.13 Sanzioni
3.2.13.1 Fabbricazione clandestina di bevande alcoliche
3.2.13.2 Mancato pagamento dell’accisa
3.2.12.3 Confisca
3.2.12.4 Inosservanza di prescrizioni e regolamenti
4.Piccoli birrifici indipendenti e microbirrifici
4.1 Introduzione
4.2 Normativa
4.3 Piccoli birrifici indipendenti
4.4 Microbirrifici
4.5 Piccola birreria nazionale
4.6 Piccola birreria unionale
4.7 Produzione birra per uso privato
4.8 Deposito fiscale
4.8.1 Richiesta di autorizzazione
4.8.2 Contenuto dell’istanza
4.8.3 Variazione dei dati
4.8.4 Verifica tecnica
4.8.5 Assetto del deposito fiscale
4.8.6 Soggetti esclusi
4.9 Cauzione
4.10 Licenza
4.10.1 Diritto annuale
4.11 Accertamento delle accise
4.12 Aliquota ridotta
4.12.1 Aliquota ridotta per le piccole birrerie unionali
4.13 Superamento del limite di produzione annua
4.14 Microbirrifici che operano senza detenere birra in sospensione di accisa
4.15 Sanzioni
4.15.1 Esercizio dell’attività in assenza di licenza
4.15.2 Mancato versamento del diritto annuale
4.15.3 Mancata integrazione della cauzione
5.Gestione e amministrazione del microbirrificio
5.1 Comunicazione del programma delle lavorazioni
5.1.1 Contenuto del programma
5.2 Verifiche dell’Agenzia delle dogane
5.3 Comunicazione integrativa
5.4 Contabilità
5.5 Conservazione dei registri
5.6 Inventario e bilancio
5.7 Dichiarazione riepilogativa della produzione
5.8 IVA
Parte II - Allegati
1. Registro del mosto
2. Registro di carico e scarico della birra condizionata
3. Registro della birra condizionata
4. Modello di dichiarazione riepilogativa della produzione
5.Modello di comunicazione per trasmissione di inventario e bilanci
6. Modello di autodichiarazione
Bibliografia
Le misure di contenimento per arginare la diffusione della pandemia in corso hanno coinvolto anche il settore degli sfratti, per questo motivo, il presente lavoro, un pdf di 76 pagine, oltre a fornire il quandro ordinario di riferimento della disciplina, si pone quale strumento utile al Professionista che debba trattare questa tipologia di procedimenti nel corso della decretazione d’urgenza.
L’art. 103, comma 6, del d.l. n. 18/2020 dispone la sospensione dell’esecuzione per rilascio di immobili, anche ad uso non abitativo, fino al 30 giugno 2020.
Con questa disposizione, si desume che il legislatore abbia inteso bloccare temporaneamente l’esecuzione dei provvedimenti di rilascio, per evidenti ragioni strettamente riconducibili alla gestione dell’emergenza sanitaria in corso.
Tuttavia, va chiarito che la norma non preclude l’inizio dell’esecuzione nel senso che non impedisce la notifica dell’atto iniziale.
1. Tipologie di sfratti
1.1. Licenza e sfratto per finita locazione
1.2. Sfratto per necessità del proprietario
1.3. Sfratto per morosità
1.4. Risoluzione per inadempimento
1.4.1. L’inadempimento per causa di forza maggiore
2. Il procedimento per convalida di sfratto
2.1. L’atto introduttivo del procedimento
2.2. La prima udienza della fase sommaria
2.3. Il decreto ingiuntivo contestuale alla convalida
2.4. Costituzione convenuto/resistente e opposizione alla convalida
2.5. Sanatoria giudiziale della morosità
2.6. Domanda riconvenzionale
2.7 Mancata comparizione o mancata opposizione dell'intimato
3. L'udienza di convalida
4. Il decreto ingiuntivo in materia locatizia
5. L’ordinanza provvisoria di rilascio
6. L'ordinanza di mutamento del rito
7. L’ordinanza di convalida
8. La media-conciliazione obbligatoria all'esito del mutamento del rito
9. La liquidazione delle spese complessive del giudizio
10. Il giudizio di merito successivo al mutamento del rito
11. Il rito locatizio speciale
12. Il precetto per rilascio immobile e il preavviso di rilascio/sloggio
13. La sospensione degli sfratti nel Decreto “Cura Italia”
Questo e-book ha come oggetto l’analisi della disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche e degli enti collettivi privi di personalità giuridica derivante dalla commissione di alcuni reati da parte delle persone fisiche in essi incardinate, che abbiano operato nell’interesse o vantaggio dell’ente stesso, introdotta dal Decreto Legislativo n° 231 del 2001. Questo decreto ha avuto delle modifiche, sia pur limitate, fino alla Legge n° 3 del 2019 sul contrasto ai reati contro la Pubblica Amministrazione, in primo luogo alla corruzione, ed al Decreto-Legge n° 124 del 2019, convertito in Legge n° 157 del 2019.
La Legge – Delega in base alla quale è stato emanato questo Decreto, la Legge n° 300 del 2000, è anche la legge che ha autorizzato il Presidente della Repubblica a ratificare alcune Convenzioni (cioè Trattati) internazionali, in particolare, la Convenzione relativa alla lotta contro la corruzione nella quale sono coinvolti funzionari delle Comunità Europee o degli Stati membri dell’Unione Europea, firmata a Bruxelles il 26 Maggio 1997 e la Convenzione OCSE sulla lotta alla corruzione di pubblici ufficiali stranieri nelle operazioni economiche internazionali, firmata a Parigi il 17 Dicembre 1997. La disciplina del DLgs 231/2001 deriva, pertanto, da quella contenuta in questi due Trattati a cui lo Stato Italiano ha aderito e rappresenta l’assolvimento di un obbligo preso a livello internazionale.
Il DLgs 231/2001 ha introdotto una profonda innovazione in quanto prima di esso tali enti non erano in alcun modo responsabili per gli illeciti amministrativi derivanti dai reati commessi nel loro interesse o vantaggio da parte delle persone che li rappresentavano o che ne esercitavano anche solo di fatto la gestione o il controllo oppure da loro dipendenti o collaboratori.
Tale normativa ha, pertanto, l’obbiettivo di spingere i singoli enti a cui è destinata ad una azione diretta alla prevenzione ed al contrasto degli atti criminosi, pena il sorgere di questa responsabilità “parapenale” (come giustamente la definiscono alcuni autori) che comporta l’irrogazione all’ente di specifiche ed autonome (dalla pena comminata alla persona fisica responsabile della commissione del reato) sanzioni amministrative.
Segnaliamo, infine, che questa normativa, la cui portata pratica nella lotta ai reati economici o “dei colletti bianchi” è semplicemente enorme, è restata, per così dire, “in sonno”, cioè non è stata quasi mai applicata in concreto, per più di dieci anni finché non è stata portata agli onori delle cronache grazie a due casi di enorme importo economico, come il risarcimento del danno dovuto da Mediaset a CIR per il processo SME e poi per i sequestri a scopo risarcitorio in primo luogo per la violazione delle norme ambientali nello stabilimento di Taranto disposti a carico dell’ILVA e di Riva FIRE che la controllava.
Essa potrebbe trovare applicazione anche ai casi di contagio del personale delle imprese e degli altri enti citati nei casi di contagio da Covid-19 derivanti dalla mancata applicazione delle norme anticontagio previste dai vari “decreti Covid” qualora da ciò consegua la morte o lesioni personali gravi o gravissime del collaboratore contagiato.
Ciò è possibile ai sensi dell’art. 25-septies del Dlgs 2321/2001 che individua questi casi derivanti dalla mancata osservanza delle norme sulla tutela della salute nei luoghi di lavoro, categoria in cui rientrano anche queste norme anticontagio.
1. La responsabilità amministrativa delle persone giuridiche e degli enti collettivi senza personalità giuridica: le sue origini concettuali
2. La responsabilità amministrativa degli enti introdotta dal Decreto Legislativo n° 231 del 2001: i principi generali di essa
3. I modelli organizzativi che gli enti possono adottare per prevenire la commissione dei reati e che escludono la responsabilità amministrativa
4. I reati che determinano il sorgere della responsabilità amministrativa degli enti
5. Le sanzioni per la responsabilità amministrativa degli enti derivante da reato: la sanzione pecuniaria
6. Le sanzioni per la responsabilità amministrativa degli enti derivante da reato: le sanzioni interdittive, la confisca e la pubblicazione della sentenza
7. La responsabilità patrimoniale e le vicende modificative dell’ente
8. Il procedimento giudiziario di accertamento della responsabilità amministrativa degli enti e di applicazione delle relative sanzioni
9. Le misure cautelari per i casi di responsabilità amministrativa degli enti
10. Le indagini preliminari e l’udienza preliminare del procedimento di accertamento della responsabilità amministrativa degli enti. I procedimenti speciali
11. La definizione del giudizio e le impugnazioni contro la sentenza
12. L’esecuzione delle sanzioni amministrative a cui l’ente è stato condannato
13. Le norme regolamentari per l’applicazione del DLgs 231/2001: il Decreto del Ministero della Giustizia n° 201 del 2003
Bibliografia essenziale
eBook in pdf di 196 pagine che si propone di analizzare la fattispecie della responsabilità per omessa o ritardata diagnosi di una patologia, sviluppando in maniera approfondita i vari elementi di cui essa si compone e illustrando, con riferimento ad ognuno di essi, le evoluzioni dei più significativi orientamenti giurisprudenziali nonché i più recenti arresti cui è pervenuta la giurisprudenza sia di merito che di legittimità.
Il volume offre un’analisi sistematica e attenta della giurisprudenza più recente sul tema, fornendo al professionista una guida utile per affrontare la casistica in materia, sia dal lato del paziente che della struttura.
In particolare, viene dedicato ampio spazio:
La diagnosi di una malattia svolge un ruolo fondamentale per la cura del paziente, in quanto, in molti casi, la correttezza e la tempestività dell’individuazione della patologia di cui è affetto un soggetto permettono di risolvere positivamente la patologia stessa o comunque di migliorare la condizione fisica o psicologica del paziente.
La diagnosi è il frutto di un procedimento complesso, all’interno del quale il sanitario svolge un ruolo primario nella direzione e nel coordinamento, ma dove anche il paziente deve prestare la propria totale collaborazione. In questo procedimento le informazioni fornite dal paziente circa la propria persona, circa le proprie sensazioni fisiche nonché i dati anamnestici e clinici ricavati dal sanitario e quelli forniti da eventuali indagini di carattere strumentale e da accertamenti diagnostici, permettono al sanitario di identificare la patologia di cui è affetto il paziente, riconducendo ad essa i sintomi manifestati dal paziente stesso.
L’evoluzione e lo sviluppo della patologia sono certamente influenzati, non soltanto dalla tipologia di cure che vengono individuate e somministrate dal sanitario, ma prima ancora dal tempo impiegato dal sanitario stesso per la effettuazione della diagnosi: le scelte terapeutiche e le possibilità di guarigione o di miglioramento delle condizioni di salute (anche psicologica), tendenzialmente, sono proporzionalmente superiori rispetto alla minore durata del tempo impiegato per compiere una corretta diagnosi della malattia. In altri termini, quanto più precoce sarà la diagnosi corretta, tanto più elevate saranno le possibilità di intervenire con effetti favorevoli per il paziente.
Se, quindi, la diagnosi di una malattia può essere definita come la individuazione da parte del sanitario della patologia stessa attraverso la anamnesi del paziente e gli eventuali accertamenti diagnostici strumentali, il ritardo diagnostico può essere definito come il lasso di tempo che intercorre fra l’insorgenza dei sintomi della patologia e l’accertamento della patologia stessa.
L’omessa diagnosi, invece si riferisce sostanzialmente ad un caso di ritardata diagnosi cui è seguita la morte del paziente stesso. Si tratta, in altri termini, di un caso in cui il ritardo della diagnosi si è protratto nel tempo talmente a lungo che il paziente è morto senza che, prima di tale evento infausto, i sanitari siano riusciti ad identificare la patologia che ha poi causato la morte del paziente.
Il ritardo diagnostico, infatti, può avere un impatto significativo da un punto di vista clinico, determinando lo sviluppo della patologia e in alcuni casi addirittura la sua irreversibilità nonché può determinare lo sviluppo di complicanze, a volte anche esse irreversibili, e in casi non tanto eccezionali può determinare anche la morte del paziente.
È evidente, quindi, che l’individuazione dei motivi che hanno portato al ritardo o all’omissione della diagnosi sono fondamentali al fine di individuare le responsabilità giuridiche delle conseguenze negative che possono essere derivate da tale situazione.
Introduzione
1. Il nesso di casualità
1.1 Il nesso di causalità: i principi generali
1.2 Il nesso di causalità nelle fattispecie di omessa o ritardata diagnosi
1.3 Segue: il criterio probabilistico da utilizzare per accertare il nesso di causalità
1.4 Segue: la presenza di concause
1.5 Segue: la ampiezza del comportamento omissivo
2. I danni risarcibili
2.1 Il danno in generale
2.2 Il danno biologico
2.3 Segue: il danno iatrogeno
2.4 Il danno da morte
2.5 Il danno da lesione della autodeterminazione del paziente
2.6 Il danno da perdita di chances (rinvio)
2.7 Il danno da perdita del rapporto parentale
2.8 Il danno per le spese mediche sostenute
2.9 Il danno da perdita della capacità lavorativa
3. I soggetti legittimati ad invocare il risarcimento
3.1 Premessa
3.2 Il paziente danneggiato
3.3 Gli eredi del paziente danneggiato
3.4 I congiunti del paziente danneggiato
4. Il danno da perdita di chances
4.1 La qualificazione del danno
4.2 Il grado di possibilità necessario per integrare la chance
4.3 La distinzione tra la perdita di chances e il nesso causale
4.4 La quantificazione del danno da perdita di chances
4.5 L’autonomia della domanda di risarcimento del danno da perdita di chances
5. Il danno da nascita indesiderata
5.1 Premessa
5.2 Gli elementi specifici della fattispecie e la loro prova
5.3 La legittimazione a chiedere il risarcimento
5.3.1 La madre
5.3.2 Il padre
5.3.3 I fratelli e le sorelle
5.3.4 Il bambino nato con malformazioni
5.4 I danni risarcibili
5.4.1 I danni non patrimoniali
5.4.2 I danni patrimoniali
Il presente volume affronta le questioni relative alla possibilità di sospendere il pagamento di ratei e/o di canoni, avvero di sospendere il pagamento dei canoni di affitto o locazione e se sia possibile approfittare della crisi per risolvere contratti.
Dall’esperienza di tutti i giorni nasce l’esigenza di fornire alcuni spunti di riflessione - pur in costanza di quarantena – ovvero l’intenzione di tentare di agevolare talune interpretazioni normative che professionisti, imprese e consumatori possano calare nelle proprie realtà.
In particolare è piuttosto comune chiedersi se si può sospendere il pagamento di ratei e/o di canoni, o se si può sospendere il pagamento dei canoni di affitto o locazione e se si può approfittare della crisi per risolvere contratti. Al netto di ipotesi patologiche o illecite, la risposta ai nostri quesiti andrà indagata combinando le normative speciali alla disciplina codicistica, lasciando sullo sfondo aspetti più soggettivi come la contrazione dei ricavi e i sentimenti di paura e preoccupazione.
A ben vedere il “Legislatore del Covid 19” non ha “pestato i piedi” al codice, intervenendo in maniera mirata per quel che concerne la disciplina tributaria e lasciando invece al codice il ruolo di “prima donna” nelle questioni più intimamente civilistiche. Va detto già in queste prime battute che i contratti non si sospendono e parimenti non si sospendono i pagamenti di ratei e canoni senza un preciso accordo tra i contraenti, a meno di voler ritenere applicabile la disposizione dell’art. 1464 c.c. che tuttavia prevede che la prestazione di una parte (ad esempio il locatore) sia divenuta “solo parzialmente impossibile”, il che legittimerebbe una “corrispondente riduzione della prestazione” dovuta.
Al netto di ipotesi specifiche, che analizzeremo nel dettaglio, va subito detto che si profila all’orizzonte una ultrattività dei Tribunali nel dirimere tali questioni sostanziali, di tal ché sosteniamo a gran voce la necessità di approcciare la materia con grande sensibilità, alla ricerca di una soluzione concordata tra le parti (sempre auspicabile ma a fortiori in questa fase così delicata) e, de iure condendo, la necessità che il Legislatore valuti con grande attenzione l’opportunità di intervenire “a gamba tesa” prevenendo l’incontrollato proliferare di contenziosi e perequando le esigenze di tutte le parti contraenti. La speranza, tuttavia, è che il Legislatore non si lasci sedurre da soluzioni politiche, al limite della costituzionalità, come già accaduto con il congelamento del diritto datoriale di recedere dai contratti di lavoro.
In questo senso, lo scritto si pone come strumento utile al fine di scegliere le strategie utili a tutelare gli interessi delle parti contrattuali.
Abstract
Capitolo 1. Il covid-19 in Italia
1. Il coronavirus
2. Lo stato di emergenza
3. La pandemia
4. Il Decreto “Cura Italia”
5. Il Decreto “Liquidità”
Capitolo 2. La causa di forza maggiore
1. La Convenzione di Vienna dell’11 aprile 1980
2. L’estraneità dell’evento rispetto alla sfera di controllo dell’obbligato
3. L’imprevedibilità dell’evento al momento della stipula del contratto
4. L’insormontabilità del fatto impedente e/o lo squilibrio tra le prestazioni non prevedibile all’atto della stipulazione del contratto
5. L’art. 1218 c.c. e il c.d. factum principis
Capitolo 3. I rimedi
1. La risoluzione per impossibilità parziale sopravvenuta ex art. 1464 c.c.
2. La risoluzione per eccessiva onerosità sopravvenuta ex art. 1467 c.c.
3. La risoluzione per impossibilità parziale di rendere la prestazione dovuta ex art. 1258 c.c.
4. La risoluzione per impossibilità temporanea di adempiere all’obbligazione ex art. 1256 c.c.
5. Il raccordo tra l’art. 1218 c.c. e l’art. 91 del d.l. 18/2020
6. Il recesso nei contratti di locazione ex art. 27 della legge 392/78
7. Lo scioglimento dei contratti di lavoro tra sospensioni e dubbi di costituzionalità
Capitolo 4. La sospensione dei canoni e dei pagamenti
1. La buona fede e correttezza e le soluzioni transattive
2. L’analogia con le moratorie bancarie e la sospensione degli adempimenti fiscali
3. Spunti per un accordo: il credito d’imposta
Guida operativa per amministratori di condominio con modulistica:
Questa nuovissima guida operativa, aggiornata al d.P.C.M. 26 aprile 2020, fornisce all’amministratore di condominio tutte le indicazioni per la corretta gestione delle attività condominiali nella fase 2 di graduale ripresa dopo l’emergenza sanitaria Covid 19. L’opera affronta diversi argomenti da un punto di vista pratico e procedurale, in particolare:
1. L’assemblea condominiale a distanza
1. L’epidemia di Covid-19 e la dichiarazione dello stato di emergenza
2. Il divieto di riunione
3. Gli ostacoli allo svolgimento dell’assemblea a distanza: a) la mancanza di una normativa ad hoc
4. Gli ostacoli allo svolgimento dell’assemblea a distanza: b) la mancanza di un luogo fisico per lo svolgimento dell’assemblea condominiale
5. L’assemblea a distanza potrà utilizzarsi anche dopo il periodo emergenziale?
6. Le difficoltà di tipo pratico e operativo
7. Le modalità di svolgimento dell’assemblea a distanza
2. Il pagamento delle spese condominiali in epoca Covid-19
1. Premessa
2. Gli obblighi dell’amministratore condominiale
3. L’obbligo di pagamento delle spese condominiali
4. Il pagamento delle spese condominiali è dovuto (e possibile) anche durante il periodo emergenziale
5. Le difficoltà per l’amministratore di precostituirsi il titolo per richiedere il pagamento delle spese da parte dei condomini
3. L’impugnazione delle delibere assembleari in epoca Covid-19
1. La sospensione dei termini processuali
2. Cosa accade alle impugnazioni delle deliberazioni assembleari?
4. L’uso delle parti comuni condominiali in epoca Covid 19
1. L’uso delle parti comuni: i limiti
2. I limiti della normativa anti Covid-19
3. Coronavirus ed uso delle parti comuni da parte dei condomini
4. Le aree verdi e le precauzioni nella manutenzione per evitare contagi
5. Parti comuni e portiere
5. La sanificazione delle parti comuni
1. L’impresa di pulizia
2. Il rapporto con le imprese di pulizia e la sanificazione in epoca coronavirus
3. L’incarico all’impresa di sanificazione
4. I requisiti dell’impresa di sanificazione
5. L’affidamento dell’incarico ad imprese di pulizia e sanificazione non qualificate: il controllo dell’amministratore
6. Le imprese estere
7. La sanificazione in assenza di ordinanze comunali
8. La sanificazione obbligata
9. La sanificazione delle parti comuni calpestabili
10. Coronavirus e pulizia delle scale a turno
6. La posizione dell’amministratore
1. L’attività in epoca Covid-19 e la c.d. Fase 2
2. Le indicazioni anti-contagio ai condomini: il ruolo dell’amministratore
3. Le informazioni generali anti-contagio ai condomini
4. Le istruzioni per gli animali in condominio
5. Le istruzioni per la raccolta differenziata
6. Le istruzioni per i condomini delle “seconde case”
7. L’accesso degli estranei in condominio
1. Premessa
2. La consegna della spesa ai condomini
3. Le consegna della posta e dei pacchi ai condomini
4. Le riparazioni urgenti: l’accesso dei tecnici
5. Il problema dei negozi in ambito condominiale
6. L’assistenza a un condominio-disabile
7. Le feste abusive in condominio
8. Le feste del condomino sul lastrico solare comune
9. Le feste nei giardini o nei lastrici di proprietà esclusiva
10. Le possibili violazioni della normativa anti Covid-19 per organizzatori e partecipanti alla festa
8. La privacy in epoca Covid-19
1. Premessa
2. La gestione della privacy in condominio: il ruolo dell’amministratore
3. I dati trattati dall’amministratore
4. Condominio e dati sensibili
5. Covid-19 e dati sanitari dei condomini
9. Allegati
1. Convocazione dell’assemblea condominiale da svolgersi esclusivamente in videoconferenza in prima e in seconda convocazione
2. Convocazione dell’assemblea condominiale in prima e in seconda convocazione con possibilità di partecipazione in videoconferenza
Aggiornato con la conversione in legge del D.L. 18 del 17 marzo 2020 (Cura Italia).
Mai come in questo periodo il tema degli ammortizzatori sociali è stato così sentito dall’intero sistema produttivo. In occasione della pandemia Covid19 ed alle conseguenti chiusure degli esercizi commerciali e dei siti produttivi il ricorso agli ammortizzatori sociali ha coinvolto praticamente tutto il mondo del lavoro. Un vero stress-test dell’impianto disegnato dal D.lgs 148/15. Il decreto legislativo, inserito nella più ampia manovra passata alla storia come JobsAct, traendo esperienza dalla crisi del 2009 ha previsto al fianco degli ammortizzatori sociali “storici” (il sistema della cassa integrazione ordinaria e straordinaria) una copertura rispetto a settori, fino a quel momento, poco interessati alla gestione di temporanee crisi d’impresa.
Le considerazioni che si possono fare a valle del dramma Coronavirus, ed alle conseguenze che lo stesso ha determinato nel mondo del lavoro ed al nuovo assetto che ne deriva degli ammortizzatori sociali, sono diverse. Partirei dal porre quattro questioni che ritengo primarie:
Sono quesiti importantissimi quelli che ci lascia come eredità la crisi della pandemia del 2020. Per provare a fornire una complessiva, sia pure in termini generali, risposta ritengo che sia necessario partire dalla valutazione di quello che ha funzionato e quello che non ha funzionato in questi mesi.
Avere tanti strumenti differenti suddivisi per tipologia e dimensione d’impresa crea una difficoltà enorme di gestione del sistema obbligando sia gli operatori professionali (consulenti del lavoro) che la PA ad impiantare, conoscere e manutenere sistemi tecnologici differenti. La tecnologia in una situazione del genere diventa un amplificatore di burocrazia. Esattamente il contrario dell’approccio digitale ai problemi. Un sistema non si semplifica trasformando moduli cartacei in digitali, si semplifica utilizzando l’analisi digitale per un suo ripensamento. Quindi uno strumento “tagliato su misura” per ogni impresa non diventa sinonimo di strumento idoneo, al contrario crea una babele di procedure nella quale è difficile districarsi. A tutto ciò deve aggiungersi che il D.lgs 148 ha previsto la creazione di ammortizzatori sociali di comparto, i fondi bilaterali, creati dalle forze sociali di settore. Un simile impianto prevede un presupposto fondamentale.
La chiarezza di chi sia rappresentativo di un settore e quale sia la contrattazione collettiva di effettivo riferimento. Senza di ciò il sistema di finanziamento di questi fondi rischia di entrare in quel complesso di dubbi interpretativi che ha sempre accompagnato gli istituti presenti nella cd. “parte obbligatoria” del CCNL alla stregua degli enti bilaterali, della sanità integrativa o della previdenza complementare. In definitiva se non si parte dalla vigenza erga omnes di talune disposizioni diventa impossibile pretendere la contribuzione e, conseguentemente in un sistema puramente assicurativo, la prestazione.
Veniamo al punto successivo. In mancanza di contribuzione manca la prestazione. Questo è evidente in un impianto assicurativo classico ma il concetto è difficilmente traslabile in un meccanismo di sicurezza sociale in cui il contraente (datore di lavoro) ed il beneficiario (lavoratore) sono soggetti diversi. La prestazione consente di evitare il licenziamento del lavoratore ed il mantenimento del rapporto di lavoro sia pure in fase di temporanea sospensione. Si evita di generare disoccupazione involontaria. Pertanto, in ossequio all’art. 38 Cost., dovrebbe valere, per ogni tipologia di ammortizzatore, il principio dell’automaticità della prestazione fermo restando l’obbligo contributivo del datore di lavoro.
Altro tema importante è quello relativo alla funzione propria degli ammortizzatori sociali.
Il nome stesso “ammortizzatore” evoca la funzione di quel meccanismo che serve ad evitare colpi improvvisi ed a superare dossi o avvallamenti stradali con il minor danno possibile. Sul punto il richiamato D.lgs 148/15 aveva ben introdotto meccanismi che impedissero l’attivazione degli strumenti per funzioni diverse (pensiamo al caso di cessazione dell’attività aziendale) promuovendo in tali circostanze meccanismi di presa in carico del lavoratore da parte dei servizi di ricollocazione con supporto della assicurazione sociale per l’impiego (naspi). Negli anni questi concetti sono stati un po’ lasciati in disparte dal sistema che ha preferito “tornare all’antico” accantonando la ricollocazione dei lavoratori, propria delle politiche attive del lavoro, e privilegiando il sostegno al mancato reddito riprendendo quindi temi di politiche passive del lavoro. Un meccanismo così impostato rende difficile ipotizzare riprese occupazionali visto anche il dichiarato e mai realizzato potenziamento tecnico/organizzativo dei centri per l’impiego ai quali l’avvento della figura dei “navigator” non ha fornito alcun beneficio concreto.
Ultimo tema sollevato è quello relativo al finanziamento degli ammortizzatori sociali.
La questione è molto ampia e delicata. Mi limito solo a segnalare che la risposta dipenderà dalla funzione che il sistema darà agli stessi. Se rimanessero nell’alveo di uno strumento temporaneo di “sicurezza aziendale” il loro costo non potrà che essere a carico delle imprese e dei lavoratori. Se invece si evolvesse a meccanismo di generale ed universale difesa dalla povertà (reddito di cittadinanza), ancorchè temporanea, del lavoratore potrebbe aprirsi un tema di riconsiderare come destinatario del costo non il mondo del lavoro ma l’intera collettività. In questo caso l’aggravio per la fiscalità generale sarebbe compensato dal minor onere per le imprese che potrebbe tradursi con maggior gettito salariale e quindi maggior introito fiscale.
Tematiche ampie e strutturali.
Sicuramente lo stress test Covid19 non passerà inosservato anche in tema di ammortizzatori sociali che saranno probabilmente ristrutturati. Come ogni crisi, anche questa, avrà come conseguenza elementi di miglioramento. L’economista Joseph Schumpeter insegnava che proprio dalla crisi, la cui etimologia greca fa riferimento al cambiamento, deriva ogni miglioramento sociale. Speriamo valga anche questa volta.
Paolo Stern – presidente Nexumstp S.p.A.
1. La Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria
1.1 Introduzione
1.2 CIGO – Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria
1.3 Causali
1.4 Misura e durata della CIGO
1.5 Come si fa – Procedura di presentazione e rimborso della CIGO
1.6 Decadenza
1.7 Aggiornamento circolare Inps 19 gennaio 2017, n. 9
2. Le integrazioni salariali straordinarie
Premessa: entrata in vigore delle nuove norme
2.1 Campo di applicazione: le imprese ed i lavoratori beneficiari
2.1.1 Le imprese rientranti nel campo di applicazione
2.1.2 Casistiche particolari: imprese operanti in un’area di crisi industriale complessa
2.1.3 Criteri di computo per il raggiungimento del requisito dimensionale e lavoratori beneficiari
2.1.4 Nozione di unità produttiva
2.1.5 Finanziamento
2.2 Causali di intervento e durata
2.2.1 Presupposti e durata
2.2.2 Durata massima complessiva dei trattamenti
2.3 Misura del trattamento ed aspetti previdenziali
2.4 Richiesta dell’integrazione salariale: fase sindacale e procedura amministrativa
2.4.1 Fase sindacale
2.4.2 Fase amministrativa
2.5 Compatibilità della CIGS con altri istituti
2.5.1 Condizionalità, politiche attive del lavoro e le relative sanzioni
2.6 Sanzioni e verifiche circa gli impegni aziendali assunti
2.7 Regime transitorio
2.8 Ammortizzatori sociali in deroga
2.9 Il contratto di solidarietà espansiva
3. I Fondi di solidarietà bilaterali
3.1 Introduzione
3.2 Fondi di solidarietà ordinari
3.3 Fondi di solidarietà alternativi
3.4 FSBA – Fondo alternativo bilaterale per l’artigianato
3.5 MFondi di Integrazione Salariale (da FSR a FIS)
3.5.1 Assegno di solidarietà
3.5.2 Assegno ordinario
3.6 La contribuzione
3.7 Fondo di solidarietà per i lavoratori del credito cooperativo
3.8 Fondo di solidarietà trasporto
3.9 Chiarimenti e novità
4. Misure urgenti in materia di ammortizzatori sociali nel Decreto Cura Italia
4.1 Introduzione
4.2 Cassa integrazione ordinaria e assegno ordinario: nuove proccedure semplificate
4.3 Cassa Integrazione ordinaria in sostituzione di quella straordinaria
4.4 Trattamaneto di assegno ordinario in sostituzione di assegni di solidarietà in corso
4.5 Cassa Integrazione in deroga per le aziende prive di tutela
4.5.1 Fac-simili
4.6 Consultazione e accordo sindacale: modifiche in sede di conversione del decreto
4.7 Novità sulla cassa integrazione in deroga
Appendice
Normativa
Prassi
Analisi della disciplina normativa, tutele, adempimenti e contrattazione collettiva del cosiddetto lavoro a chiamata tramite "piattaforma digitale", questa nuova tipologia di servizio online che coordina l'attività lavorativa dei gig worker (riders, fattorini, attività di baby-sitter di una sera e ripetizioni private) mettendo in contatto domanda e offerta di servizi, in un eBook in pdf di 286 pagine.
L'espressione “gig economy” è mutuata dal mondo della musica, dove il termine “gig" indica una performance legata a un singolo ingaggio e, pertanto, unica, saltuaria. Il lavoro nella gig economy, o “economia dei lavoretti", ha, infatti, natura prettamente occasionale, riconducibile alla singola prestazione giornaliera o di poche ore, minuti.
Sono gig work:
Lo sviluppo delle tecnologie digitali avvenuto negli ultimi anni e, in particolare, della cosiddetta “Internet delle cose", con la diffusione di massa di apparecchi di telefonia mobile smart, ha portato alla nascita e alla rapida crescita di una nuova tipologia di servizi online.
Sempre più spesso, in particolare, piattaforme digitali accessibili dagli utenti tramite i loro smartphone coordinano l'attività lavorativa dei gig worker e mettono in contatto domanda e offerta di servizi.
Secondo uno recente studio, i lavoratori europei e statunitensi che usufruiscono dell'intermediazione di piattaforme online per fornire la propria prestazione lavorativa sarebbero circa 9 milioni, ovvero il 2,5% degli occupati. Il fenomeno sarebbe, inoltre, in fortissima crescita: secondo uno studio condotto dal JPMorgan Chase & Co. Institute, tra il 2012 e il 2016 il numero di lavoratori coinvolti negli USA si sarebbe più che decuplicato.
Il presente lavoro si focalizza su questo tipo di prestazioni, il cosiddetto “lavoro a chiamata tramite piattaforma", e ne traccia le caratteristiche principali proponendo un'analisi del fenomeno e fornendo, in particolare:
Su quest’ultimo punto è infatti il caso di ricordare che, con sentenza 11 gennaio 2019, n. 26, la Corte di Appello di Torino ha segnato un elemento di forte discontinuità nell’evoluzione degli assetti contrattuali dei c.d. lavoratori dell’economia digitale, in particolare dei riders, altrimenti definiti fattorini digitali.
I giudici di appello, infatti, riformando parzialmente la sentenza di primo grado, hanno riconosciuto il diritto per i riders di vedersi corrisposta la retribuzione prevista dal CCNL del settore della logistica, con ciò implicitamente assimilando tali soggetti a lavoratori dipendenti.
Particolare evidenza viene quindi data, nel testo, alla disamina di questo importante contratto. Il volume è infine arricchito, in ogni sua parte, dai più recenti indirizzi della giurisprudenza, sia di merito che di legittimità.
Premessa
Parte I - I lavoratori della gig-economy e le piattaforme digital. Dimensioni del fenomeno, legislazione, tutele, adempimenti
1. La dimensione e l’evoluzione della gig economy
2. Le caratteristiche dei gig worker
3. Gig worker e tipologie di rapporto di lavoro
4. I gig worker in Italia: il fenomeno dei rider nel food delivery
5. La regolazione del lavoro nella gig economy
5.1 Le esperienze estere
5.2 La regolazione dei gig worker in Italia prima della riforma legislativa
6. La qualificazione del rapporto di lavoro negli orientamenti della giurisprudenza
6.1 Tribunale di Torino, Sentenza 7 maggio 2018, n. 778
6.2 Corte di Appello di Torino, sentenza 11 gennaio 2019, n. 26
6.3 Corte di Cassazione, Sentenza 24 gennaio 2020, n. 1663
7. La riforma legislativa operata dalla legge 2 novembre 2019, n. 128
8. Coperture assicurative
9. La proposta di legge della Regione Lazio
10. La contrattazione collettiva: diritti, doveri e tutele dei riders
10.1. Classificazione dei lavoratori
10.2 Mansioni e diritti sindacali
10.3. Retribuzione
10.4. Aumenti periodici di anzianità
10.5. Elementi retributivi ultramensili
10.6. Orario di lavoro
10.7. Malattia
10.8 Diritto allo studio permessi e aspettative
10.9 Sanzioni disciplinari
10.10 Estinzione del rapporto
10.11 Particolari tipologie contrattuali
10.12 Previdenza integrativa
11. L’accordo 18 luglio 2018 sulla distribuzione delle merci con cicli, ciclomotori e motocicli
Parte II - Il contratto di lavoro dei riders. CCNL della logistica, del trasporto merci e della spedizione
1. Inquadramento generale
2. Il testo del Contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti da imprese di spedizione, autotrasporto merci e logistica
Capitolo I - RELAZIONI INDUSTRIALI
Capitolo II - DISPOSIZIONI GENERALI
Art. 1 (Decorrenza e durata)
Art. 2 (Inscindibilità delle disposizioni del contratto)
Art. 3 (Sostituzione degli usi)
Art. 4 (Assunzione)
Art. 5 (Periodo di prova)
Art. 6 (Classificazione del personale)
Art. 7 (Mutamento di mansioni)
Art. 8 (Cumulo di mansioni)
Art. 9 (Orario di lavoro per il personale non viaggiante)
Art. 10 (Riposo settimanale)
Art. 11 (Orario di lavoro per il personale viaggiante)
Art. 11 bis (Orario di lavoro e modalità di prestazione del personale viaggiante impiegato in mansioni discontinue)
Art. 11 ter (Clausola compromissoria)
Art. 11 quater (Norme straordinarie e temporanee a sostegno delle imprese di autotrasporto - Premialità)
Art. 11 quinquies (Disposizioni particolari per il personale viaggiante inquadrato al 4° livello)
Art. 11 sexies (Misure per contrastare l'assenteismo del personale viaggiante)
Art. 11 septies (Satellitari)
Art. 12 (Lavoro notturno - Lavoro domenicale con riposo compensativo - Lavoro nelle festività nazionali e infrasettimanali)
Art. 13 (Lavoro straordinario e banca ore)
Art. 14 (Festività abolite)
Art. 15 (Indennità di cassa e maneggio denaro)
Art. 16 (Indennità di lavoro notturno)
Art. 17 (Aumenti periodici di anzianità)
Art. 18 (Tredicesima mensilità)
Art. 19 (Quattordicesima mensilità)
Art. 20 (Assenze, permessi e congedo matrimoniale)
Art. 21 (Permessi per gravi e documentati motivi familiari)
Art. 22 (Diritto allo studio - Formazione continua - Formazione personale viaggiante)
Art. 23 (Interruzioni, sospensioni di lavoro e recuperi)
Art. 24 (Ferie)
Art. 25 (Tutela dei disabili)
Art. 26 (Tutela etilisti)
Art. 28 (Indennità varie e alloggio al personale)
Art. 29 (Volontariato e permessi ai volontari di protezione civile)
Art. 30 (Responsabilità dell'autista e del personale di scorta)
Art. 31 (Ritiro patente - Carta conducente)
Art. 32 (Diritti e doveri del lavoratore - Provvedimenti disciplinari - Licenziamenti)
Art. 33 (Trasferimenti)
Art. 35 (Indumenti di lavoro)
Art. 36 (Preavviso di licenziamento e di dimissioni)
Art. 37 (Trattamento di fine rapporto)
Art. 38 (Secondo livello di contrattazione)
Art. 39 (Controversie)
Art. 40 (Compiti delle Rappresentanze aziendali dei lavoratori)
Art. 41 (Diritti sindacali)
Art. 42 (Appalto di lavori di logistica, facchinaggio/movimentazione merci)
Art. 42 bis (Cambi di appalto).
Art. 43 (Cessazione del rapporto di lavoro e liquidazione)
Art. 44 (Cessione, trasformazione e cessazione dell'azienda)
Art. 45 (Trasporti speciali)
Art. 46 (Rappresentante per la sicurezza)
Art. 47 (Distacco)
Art. 48 (Molestie sessuali)
Art. 49 ("Mobbing")
Art. 50 (Previdenza complementare - Previlog)
Art. 51 (Assistenza sanitaria integrativa - Sanilog)
Art. 52 (Ente bilaterale - Ebilog)
Art. 53 (Lavoratori stranieri)
Art. 54 (Tossicodipendenza)
Capitolo III - MERCATO DEL LAVORO
Art. 55 (Contratto di lavoro a tempo determinato)
Art. 56 (Contratto a tempo parziale)
Art. 57 (Apprendistato professionalizzante)
Art. 58 (Lavoro somministrato)
PARTE SPECIALE
Sezione prima - C.C.N.L. TRASPORTO MERCI
Art. 59 (Flessibilità)
Art. 60 (Giorni festivi)
Art. 61 (Retribuzione)
Art. 62 (Rimborso spese - Indennità equivalenti)
Art. 63 (Malattia, infortunio, cure termali)
Art. 64 (Tutela della maternità)
Art. 65 (Composizione delle R.S.U.)
Art. 66 (Previdenza per le aziende del terziario - FASC)
Art. 67 (Reperibilità)
Sezione seconda - C.C.N.L. ASSOLOGISTICA
Art. 68 (Rappresentanze sindacali unitarie)
Art. 69 (Orario di lavoro normale in regime di flessibilità)
Art. 70 (Orario di lavoro normale in regime di flessibilità)
Art. 71 (Giorni festivi)
Art. 72 (Disposizioni per i lavoratori addetti a mansioni discontinue o a mansioni di semplice attesa o custodia)
Art. 73 (Retribuzione: corresponsione e divisori)
Art. 74 (Elementi della retribuzione)
Art. 75 (Mense aziendali - Indennità di mensa)
Art. 76 (Indennità di reperibilità)
Art. 77 (Trattamento di malattia e infortunio)
Art. 78 (Aspettativa)
Art. 79 (Trattamento di missione e trasferta)
Art. 80 (Rimborso spese per rinnovo porto d'armi)
Sezione terza - COOPERAZIONE
Art. 9 e art. 11 (Orario di lavoro per il personale non viaggiante e viaggiante)
Art. 61 - Parte speciale - sezione prima (Retribuzione)
Art. 13 - Parte generale (Lavoro straordinario)
Art. 62 - Parte speciale - sezione prima (Rimborso spese, indennità equivalenti)
Art. 17 (Aumenti periodici di anzianità)
Art. 26, 54 e 63 (Malattia, infortunio, tossicodipendenza, etilismo)
Art. 32 (Diritti e doveri del lavoratore - Provvedimenti disciplinari e licenziamenti)
Art. 41 (Diritti sindacali)
Sezione quarta - ARTIGIANA
Art. 11 (Orario di lavoro per il personale viaggiante)
Art. 11 bis (Orario di lavoro e modalità di prestazione del personale viaggiante impiegato in mansioni discontinue)
Art. 55 (Contratto di lavoro a tempo determinato)
Protocollo per il rilancio del settore autotrasporto merci
Allegati
Raccolta organica delle disposizioni normative dei principali tributi locali.
Aggiornato con il Decreto Cura Italia
L’opera è aggiornata alle ultime novità introdotte con il decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18 emesso in seguito all’emergenza COVID-19, in forza del quale sono state introdotte varie disposizioni di natura tributaria, con particolare riferimento alla proroga per i termini di versamento delle imposte.
Lo Stato italiano, come noto, conosce una molteplicità di imposte, tasse e canoni e l’ordinamento tributario è caratterizzato per l’estrema capillarizzazione di leggi e regolamenti. Il settore dei tributi locali non è affatto escluso da questo metodo legislativo e gli operatori sono spesso costretti a ricercare le norme confrontandosi con una molteplicità di disposizioni. È nata, dunque, l’idea di accorpare in un’unica opera l’insieme delle normative di livello nazionale che recano la disciplina dei tributi locali.
In questa opera, subito dopo la Costituzione della Repubblica e lo Statuto dei Diritti del Contribuente, sono, pertanto, riportate le norme che regolano l’imposta municipale propria (c.d. i.m.u.), la tassa/tariffa sui rifiuti (c.d. ta.ri), la tassa sui servizi indivisibili (c.d. ta.s.i., ancorché abrogata, ma ancora utile per coloro i quali dovessero confrontarsi con gli accertamenti che possono essere tutt’ora notificati), le disposizioni comuni alla ta.ri e alla ta.si l’imposta comunale sulla pubblicità e diritto sulle pubbliche affissioni, la tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche, il canone per l’installazione di mezzi pubblicitari, il canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche, il canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria, il canone di concessione per l’occupazione delle aree e degli spazi appartenenti al demanio o al patrimonio indisponibile, l’imposta di soggiorno, l’imposta di scopo, l’addizionale regionale all’i.r.pe.f., l’addizionale comunale all’i.r.pe.f., l’imposta provinciale di trascrizione e, infine, la disciplina relativa all’accertamento e alla riscossione dei tributi locali.
Il nomen “Codice dei Tributi Locali” persegue l’idea di voler riunire in un unico testo le normative sopra citate, con il profondo auspicio, però, che un giorno sia il legislatore a voler porre ordine in una materia così importante e delicata come quella dell’imposizione locale.
Premessa
Avvertenze
COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
STATUTO DEI DIRITTI DEL CONTRIBUENTE
Legge 27 luglio 2000, n. 212
IMPOSTA MUNICIPALE PROPRIA
Legge 27 dicembre 2019, n. 160. (Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022);
TASSA SUI RIFIUTI
TASSA SUI SERVIZI INDIVISIBILI
DISPOSIZIONI COMUNI Ta.R.I. e Ta.S.I.
IMPOSTA COMUNALE SULLA PUBBLICITÀ E DIRITTO SULLE PUBBLICHE AFFISSIONI
TASSA PER L'OCCUPAZIONE DI SPAZI ED AREE PUBBLICHE
CANONE PER L'INSTALLAZIONE DI MEZZI PUBBLICITARI
CANONE PER L’OCCUPAZIONE DI SPAZI ED AREE PUBBLICHE
CANONE PATRIMONIALE DI CONCESSIONE, AUTORIZZAZIONE O ESPOSIZIONE PUBBLICITARIA
CANONE DI CONCESSIONE PER L’OCCUPAZIONE DELLE AREE E DEGLI SPAZI APPARTENENTI AL DEMANIO O AL PATRIMONIO INDISPONIBILE
IMPOSTA DI SOGGIORNO
IMPOSTA DI SCOPO
ADDIZIONALE REGIONALE ALL’I.R.PE.F.
ADDIZIONALE PROVINCIALE E COMUNALE ALL’I.R.PE.F.
IMPOSTA PROVINCIALE DI TRASCRIZIONE
ACCERTAMENTO E RISCOSSIONE TRIBUTI LOCALI.
TABELLA CODICI TRIBUTO