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Guida agli interventi edilizi eseguibili senza titoli abilitativi, aggiornato al glossario pubblicato con il d.m. 2 marzo 2018. 58 pagine in pdf.
Quarta edizione della guida operativa "L'attività di edilizia libera", aggiornata al decreto 2 marzo 2018, pubblicato sulla G.U.7 aprile 2018, n. 81 (c.d. Glossario di Edilizia Libera) in formato ebook che si rivolge ai professionisti tecnici e gli operatori degli uffici tecnici comunali, illustrando gli interventi edilizi che non richiedono un vero titolo abilitativo (manutenzioni ordinarie, installazione di pannelli solari e fotovoltaici, posa di manufatti per esigenze temporanee, sistemazione delle aree pertinenziali, ecc.), alla luce delle ultime sentenze giurisprudenziali e delle 58 nuove definizioni di interventi liberi definiti dal glossario.
La quarta edizione dell’opera mantiene lo stile agile e il taglio pratico delle precedenti ed offre una panoramica sulle attività di natura edilizia che non abbisognano di un titolo abilitativo e di quelle per le quali è sufficiente una comunicazione inizio lavori asseverata.
Sono stati mantenuti ed aggiornati i riferimenti alla legislazione regionale, estremamente utili per definire correttamente l’operatività dell’attività edilizia libera ed alla casistica giurisprudenziale, di ausilio per la soluzione di eventuali dubbi.
L’ebook , suddiviso in capitoli tematici, illustra la nozione di “attività edilizia libera”, quali sono gli interventi realmente liberi e quelli eseguibili tramite comunicazione inizio lavori asseverata (CILA).
L'appendice contiene un quadro sinottico dei riferimenti normativi regionali in materia di attività di edilizia libera.
Prefazione alla quarta edizione
1. La nozione di attività edilizia libera e le norme di riferimento
1.1. Definizione
1.2. L’art. 6 del Testo Unico Edilizia
1.3. Il previgente testo dell’art. 6 del Testo Unico Edilizia
1.4. L’art. 6-bis del Testo Unico Edilizia
1.5. Ulteriori ipotesi di attività edilizia libera legislativamente previste
1.6. Il nuovo glossario dell’edilizia libera (d.m. 2 marzo 2018)
2. Gli interventi realmente liberi
2.1. Premessa
2.2. Gli interventi di manutenzione ordinaria
2.2.1. Le 25 opere principali di manutenzione ordinaria previste dal nuovo glossario dell’attività edilizia libera
2.2.2. Casistica
2.3. L’installazione delle pompe di calore di potenza termine utile nominale inferiore a 12 kW
2.4. L’eliminazione delle barriere architettoniche
2.5. Le opere temporanee di ricerca nel sottosuolo
2.6. I movimenti terra strettamente pertinenti l’attività agricola
2.7. Le serre mobili agricole stagionali sprovviste di strutture in muratura
2.8 Le opere dirette a soddisfare obiettive esigenze contingenti e temporanee
2.9. I manufatti leggeri in strutture ricettive
2.10. Le opere di pavimentazione e finitura di spazi esterni
2.11. L’installazione di pannelli solari e fotovoltaici
2.12. La realizzazione di aree ludiche senza fini di lucro e la posa di elementi di arredo delle aree pertinenziali
3. Gli interventi eseguibili tramite Comunicazione Inizio Lavori Asseverata (CILA)
3.1. Una categoria residuale
3.2. Il contenuto della CILA
3.3. Gli interventi di manutenzione straordinaria non riguardanti le parti strutturali dell’edificio
3.4. Il restauro ed il risanamento conservativo leggero
3.5. Gli interventi sui fabbricati adibiti ad esercizio di impresa non riguardanti parti strutturali
3.6. Altri interventi subordinati alla CILA
3.7. La sanzione per la mancata presentazione della CILA
3.8. Aspetti catastali
3.9. Quadro sinottico riassuntivo
4. L’attività edilizia libera nelle regioni a statuto ordinario
4.1. Premessa
4.2. Emilia Romagna
4.3. Marche
4.4. Liguria
4.5. Umbria
4.6. Piemonte
4.7. Toscana
5. L’attività edilizia libera nelle regioni a statuto speciale e nelle Province autonome di Trento e Bolzano
5.1. Premessa
5.2. Friuli Venezia Giulia
5.3. Valle d’Aosta
5.4. Sardegna
5.5. Sicilia
5.6. Provincia Autonoma di Trento
5.7. Provincia Autonoma di Bolzano
Appendice
1. Quadro sinottico legislativo-regionale
2. Quadro sinottico dei riferimenti normativi regionali in materia di attività edilizia libera
Aggiornato con il nuovo principio OIC 11 e con gli emendamenti del 29 Dicembre 2017.
Con la pubblicazione del decreto legislativo 18 agosto 2015, n. 139 sulla Gazzetta Ufficiale del 4 settembre 2015 si e? completato l’iter di recepimento della direttiva 2013/34/UE. Tale decreto ha aggiornato la disciplina del codice civile in merito ai bilanci d’esercizio e la disciplina del d.lgs. 127/1991 in tema di bilancio consolidato. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha articolato il recepimento nell’ordinamento nazionale della attuale direttiva contabile conclusosi il 20 dicembre 2016 in due fasi:
Gli impatti più significativi delle nuove norme riguardano l’introduzione del costo ammortizzato per l’iscrizione dei crediti, dei debiti e dei titoli di debito, dalla valutazione al fair value dei derivati, dall’eliminazione dei costi di ricerca e pubblicità tra gli oneri pluriennali capitalizzabili nonché dall’eliminazione della sezione straordinaria del conto economico.
Nel testo non si e? tenuto conto delle ricadute fiscali delle nuove norme ma si e? dedicato l’ultimo capitolo a tali considerazioni.
Nel 2018 e? prevista l’emissione del principio contabile OIC 11 Finalità e postulati del bilancio che presta interessanti considerazioni.
Nel 2016 dopo aver ricevuto i pareri del Ministero dell’Economia e delle Finanze, Banca d’Italia, Consob, Ivass ed Agenzia delle Entrate, l’OIC ha pubblicato i seguenti principi contabili, le cui novità sono esaminate successivamente:
• OIC 9 Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizzazioni materiali e immateriali
• OIC 10 Rendiconto finanziario
• OIC 12 Composizione e schemi del bilancio d’esercizio
• OIC 13 Rimanenze
• OIC 14 Disponibilità liquide
• OIC 15 Crediti
• OIC 16 Immobilizzazioni materiali
• OIC 17 Bilancio consolidato e metodo del patrimonio netto
• OIC 18 Ratei e risconti
• OIC 19 Debiti
• OIC 20 Titoli di debito
• OIC 21 Partecipazioni
• OIC 23 Lavori in corso su ordinazione
• OIC 24 Immobilizzazioni immateriali
• OIC 25 Imposte sul reddito
• OIC 26 Operazioni, attività e passività in valuta estera
• OIC 28 Patrimonio netto
• OIC 29 Cambiamenti di principi contabili, cambiamenti di stime contabili, correzione di errori, fatti intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio
• OIC 31 Fondi per rischi e oneri e trattamento di fine rapporto
• OIC 32 Strumenti finanziari derivati.
Sono stati inoltre abrogati l’OIC 22 Conti d’ordine e l’OIC 3 Le informazioni sugli strumenti finanziari da includere nella nota integrativa e nella relazione sulla gestione.
Nel testo non sono considerati il principio OIC 32 Strumenti finanziari derivati in quanto molto voluminoso e spesso poco applicato da medie e piccole imprese e tutte le agevolazioni previste per i bilanci redatti in forma abbreviata e per le micro-imprese. In tal caso si rimanda il lettore alla consultazione nei singoli principi degli aspetti applicabili ai bilanci in forma abbreviata e gli esempi acclusi e del principio OIC 32.
1. Introduzione: le novità dei principi contabili
1.1 Aspetti di generale applicazione e novità nei principi contabili
Parte I - Il bilancio d’esercizio e consolidato
2. OIC 11 Finalità e postulati del bilancio d’esercizio
2.1. Le novità
2.2 Determinazione del trattamento contabile delle fattispecie non previste dagli OIC
2.3 Rilevanza
2.4 Sostanza economica
3. OIC 12 Composizione e schemi del bilancio d’esercizio
3.1 Le novità dal 1° gennaio 2016 del d.lgs. 139/2015, come da direttiva 2013/34/UE
3.2 Altri aspetti di novità
4. OIC 10 Rendiconto finanziario
4.1 Le novità dal 1° gennaio 2016 del d.lgs. 139/2015, come da direttiva 2013/34/UE
4.2 Sintesi degli aspetti principali
4.3 Attività di investimento
4.4 Attività di finanziamento
5. OIC 17 Bilancio consolidato e metodo del patrimonio netto
5.1 Le novità dal 1° gennaio 2016 del d.lgs. 139/2015, come da direttiva 2013/34/UE
5.2 Nozioni di controllo e collegamento
Parte II - Le aree di bilancio
6. OIC 13 Rimanenze
6.1 Le novità dal 1° gennaio 2016 del d.lgs. 139/2015, come da direttiva 2013/34/UE
6.2 Sintesi degli aspetti principali
6.3 Oneri finanziari capitalizzati nelle rimanenze
6.4 Principi di valutazione delle rimanenze
7. OIC 14 Disponibilità liquide
7.1 Le novità dal 1° gennaio 2016 del d.lgs. 139/2015, come da direttiva 2013/34/UE
8. OIC 15 Crediti
8.1 Le novità dal 1° gennaio 2016 del d.lgs. 139/2015, come da direttiva 2013/34/UE
8.2 Cancellazione dei crediti
8.3 Definizioni
8.4 Fondo svalutazione crediti
9. OIC 16 Immobilizzazioni materiali
9.1 Le novità dal 1° gennaio 2016 del d.lgs. 139/2015, come da direttiva 2013/34/UE
9.2 Sintesi degli aspetti principali
10. OIC 9 Svalutazione per perdite durevoli di valore delle attività materiali e immateriali
10.1 Le novità del d.lgs. 139/2015, come da direttiva 2013/34/UE
10.2 Sintesi degli aspetti principali
10.3 Profili generali
10.4 Indicatori di potenziali perdite di valore
10.5 Determinazione del valore recuperabile
10.6 Determinazione del valore equo (fair value)
10.7 Determinazione del valore d’uso
10.8 Rilevazione della perdita durevole di valore per una UGC e per l’avviamento
10.9 Approccio semplificato alla determinazione delle perdite durevoli di valore
10.10 Valutazione della recuperabilità delle immobilizzazioni
10.11 Nota integrativa
11. OIC 18 Ratei e risconti
11.1 Le novità dal 1° gennaio 2016 del d.lgs. 139/2015, come da direttiva 2013/34/UE
11.2 Maxi canone
12. OIC 19 Debiti
12.1 Le novità dal 1° gennaio 2016 del d.lgs. 139/2015, come da direttiva 2013/34/UE
13. OIC 20 Titoli di debito
13.1 Le novità dal 1° gennaio 2016 del d.lgs. 139/2015, come da direttiva 2013/34/UE
14. OIC 21 Partecipazioni
14.1 Le novità dal 1° gennaio 2016 del d.lgs. 139/2015, come da direttiva 2013/34/UE
15. OIC 23 Lavori in corso su ordinazione
15.1 Le novità dal 1° gennaio 2016 del d.lgs. 139/2015, come da direttiva 2013/34/UE
16. OIC 24 Immobilizzazioni immateriali
16.1 Le novità dal 1° gennaio 2016 del d.lgs. 139/2015, come da direttiva 2013/34/UE
17. OIC 25 Imposte sul reddito
17.1 Le novità dal 1° gennaio 2016 del d.lgs. 139/2015, come da direttiva 2013/34/UE
17.2 Classificazione e contenuto delle voci
17.3 Compensazione di attività e passività tributarie
17.4 Rilevazione della fiscalità corrente e differita
17.5 Differenze permanenti e differenze temporanee
17.6 Imposte differite
17.7 Imposte differite attive e anticipate
17.8 Perdite fiscali
18. OIC 26 Operazioni, attività e passività in valuta estera
18.1 Le novità dal 1° gennaio 2016 del d.lgs. 139/2015, come da direttiva 2013/34/UE
18.2 Aspetti principali di OIC 26
18.3 Definizioni
18.4 Classificazione e contenuto delle voci
18.5 Rilevazione iniziale
18.6 Valutazione e rilevazioni successive
18.7 Conversione delle poste monetarie in valuta estera
18.8 Conversione delle poste non monetarie in valuta estera
19. OIC 28 Patrimonio netto
19.1 Le novità dal 1° gennaio 2016 del d.lgs. 139/2015, come da direttiva 2013/34/UE
19.2 Classificazione e contenuto delle voci
19.3 La destinazione dell’utile dell’esercizio
19.4 La rilevazione iniziale delle riserve
19.5 Utilizzazione delle riserve
19.6 La rinuncia del credito da parte del socio
20. OIC 31 Fondi per rischi ed oneri e trattamento di fine rapporto
20.1 Le novità dal 1° gennaio 2016 del d.lgs. 139/2015, come da direttiva 2013/34/UE
20.2 Sintesi degli aspetti rilevanti di OIC 31
21. OIC 29 Cambiamenti di principi, cambiamenti di stime contabili, correzione di errori, fatti intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio
21.1 Le novità dal 1° gennaio 2016 del d.lgs. 139/2015, come da direttiva 2013/34/UE
21.2 Rilevazione in bilancio dei cambiamenti di principi contabili
21.3 Cambiamenti di stime contabili
21.4 Correzioni di errori
21.5 Classificazione degli effetti di nuovi principi contabili
21.6 Cambiamenti di stime contabili
21.7 Correzioni di errori
21.8 Fatti intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio
Parte III - Effetti fiscali delle nuove norme
22. Ultime modifiche nei principi contabili
23. Gli effetti fiscali dei nuovi principi contabili
Raccolta di 60 Formule commentate, estraibili in word, sulle operazioni straordinarie delle società, cioè quelle operazioni che vengono poste in essere per riordinare, adeguare o razionalizzare la struttura stessa delle società o delle aziende o rami d'azienda per mezzo delle quali le società operano.
Le operazioni straordinarie prese in considerazione sono:
Per ognuna di queste operazioni oltre a fornire la formula vengono trattati gli aspetti civilistici e pratici che caratterizzano le operazioni straordinarie delle società di persone e di capitali.
PARTE PRIMA: SCIOGLIMENTO E LIQUIDAZIONE SOCIETA’ DI PERSONE
(Società semplici, società in nome collettivo e società in accomandita semplice)
FORMULA 1 - ATTO PUBBLICO DI SCIOGLIMENTO CON MESSA IN LIQUIDAZIONE DI SOCIETÀ SEMPLICE CON INTERVENTO DEL NOTAIO
FORMULA 2 - ATTO PUBBLICO NOTARILE DI SCIOGLIMENTO SENZA AVVIO DELLA FASE LIQUIDATORIA DI SOCIETÀ SEMPLICE
FORMULA 3 - ISTANZA AL PRESIDENTE DEL TRIBUNALE IN CASO DI DISACCORDO DEI SOCI PER LA NOMINA DI LIQUIDATORE DI SOCIETÀ SEMPLICE
FORMULA 4 - VERBALE ASSEMBLEARE REDATTO DAL NOTAIO PER LO SCIOGLIMENTO DELLA SOCIETÀ IN NOME COLLETTIVO PER CONSEGUIMENTO OGGETTO SOCIALE
FORMULA 5 – ATTO NOTARILE DI DELIBERA DI SCIOGLIMENTO DELLA SOCIETÀ IN NOME COLLETTIVO PER DECORSO DEL TERMINE
FORMULA 6 – ATTO NOTARILE PUBBLICO CONTENENTE LA DELIBERA DI SCIOGLIMENTO DELLA SOCIETÀ IN NOME COLLETTIVO PER MANCATA RICOSTITUZIONE DELLA PLURALITÀ DI SOCI
FORMULA 7 – ATTO PUBBLICO NOTARILE CONTENENTE LA DELIBERA DI SCIOGLIMENTO ANTICIPATO DELLA SOCIETÀ IN NOME COLLETTIVO SENZA LIQUIDAZIONE MEDIANTE ASSEGNAZIONE DEI BENI AI SOCI
FORMULA 8 – ATTO NOTARILE PUBBLICO CONTENENTE DELIBERA DI SCIOGLIMENTO ANTICIPATO SENZA LIQUIDAZIONE MEDIANTE ASSEGNAZIONE DI BENI SOCIALI CON ACCOLLO DI PASSIVITÀ DELLA SOCIETÀ IN NOME COLLETTIVO
FORMULA 9 - DICHIARAZIONE RESA DAI SOCI DELLA SOCIETÀ IN NOME COLLETTIVO CHE CHIEDONO LA CANCELLAZIONE AL REGISTRO DELLE IMPRESE SENZA AVER PROCEDUTO ALLA LIQUIDAZIONE
FORMULA 10 – DICHIARAZIONE (DA PRESENTARE AL REGISTRO DELLE IMPRESE) RESA DAL SOCIO UNICO DI SOCIETÀ DI PERSONE, CHE NON HA RICOSTITUITO LA PLURALITÀ DEI SOCI AL TERMINE DEI SEI MESI MA INTENDE PROSEGUIRE L’ATTIVITÀ IN FORMA DI IMPRESA INDIVIDUALE (ART. 2272, COMMA 1, N. 4, C.C.)
FORMULA 11 – DICHIARAZIONE (DA PRESENTARE AL REGISTRO DELLE IMPRESE) RESA DAL SOCIO UNICO DI SOCIETÀ DI PERSONE, CHE NON HA RICOSTITUITO LA PLURALITÀ DEI SOCI AL TERMINE DEI SEI MESI MA NON INTENDE PROSEGUIRE L’ATTIVITÀ (ART. 2272, COMMA 1, N. 4, C..)
Parte seconda: Scioglimento e liquidazione di società di capitali (Srl e Spa)
FORMULA 12 - VERBALE DI ASSEMBLEA A SEGUITO DI SCIOGLIMENTO DI SOCIETÀ CON NOMINA DI LIQUIDATORI RIMESSA AL TRIBUNALE (ART. 2487 C.C.)
FORMULA 13 - RICORSO AL TRIBUNALE PER ACCERTAMENTO DELLA SUSSISTENZA DI CAUSA DI SCIOGLIMENTO DI UNA SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA (ART. 2485, SECONDO COMMA, C.C.)
FORMULA 14 – VERBALE DI ASSEMBLEA ORDINARIA (SENZA INTERVENTO NOTARILE) DI SRL PER SOSTITUZIONE DI LIQUIDATORE (ART. 2487 C.C)
FORMULA 15 - VERBALE DI ASSEMBLEA ORDINARIA (SENZA INTERVENTO NOTARILE) PER MESSA IN LIQUIDAZIONE DI SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA E NOMINA LIQUIDATORE (ARTT. 2484, 1 COMMA, N. 6 C.C. E 2487 C.C.)
FORMULA 16 - VERBALE DI CONSEGNA DI LIBRI SOCIALI E DEI BENI AI LIQUIDATORI DI SRL (ART. 2487 BIS C.C.)
FORMULA 17 - VERBALE DI REVOCA (CON INTERVENTO NOTARILE) DELLO STATO DI LIQUIDAZIONE DELLA SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA (ART. 2487 TER C.C.)
FORMULA 18 - RICORSO AL TRIBUNALE PER LA NOMINA DI UN LIQUIDATORE DI UNA SOCIETÀ PER AZIONI (ART. 2487, SECONDO COMMA, C.C.)
FORMULA 19 - RELAZIONE DEL LIQUIDATORE AL BILANCIO FINALE LIQUIDAZIONE (ART. 2492, 2 COMMA, C.C.)
FORMULA 20 - RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE SUL BILANCIO FINALE LIQUIDAZIONE (ART. 2492, SECONDO COMMA, C.C.)
FORMULA 21 - BILANCIO DI LIQUIDAZIONE DI SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA (ART. 2492 C.C.)
FORMULA 22 – REVOCA DEI LIQUIDATORI PER GIUSTA CAUSA DI SOCIETÀ PER AZIONI (ART. 2487, QUARTO COMMA, C.C.) FORMULA 23 - REVOCA DEI LIQUIDATORI PER GIUSTA CAUSA DI SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA (ART. 2487, QUARTO COMMA, C.C.)
FORMULA 24 - ISTANZA DI CANCELLAZIONE DELLA SOCIETÀ PER AZIONI DAL REGISTRO DELLE IMPRESE PER MANCANZA DELLE AUTORIZZAZIONI DI CUI ALL’ART. 2329 C.C.
FORMULA 25 - ISTANZA DI CANCELLAZIONE DELLA SOCIETÀ PER AZIONI DAL REGISTRO DELLE IMPRESE PER L’INVALIDITÀ DELLE AUTORIZZAZIONI DI CUI ALL’ART. 2436, SECONDO COMMA, C.C.
PARTE TERZA LE OPERAZIONI STRAORDINARIE
FORMULA 26 – TRASFORMAZIONE DI SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA IN SOCIETÀ SEMPLICE (ART. 2500 TER C.C.)
FORMULA 27 - TRASFORMAZIONE DI SOCIETÀ SEMPLICE IN SOCIETÀ PER AZIONI (ART. 2500 TER C.C.)
FORMULA 28 - ISTANZA PER LA NOMINA DEL PERITO IN CASO DI TRASFORMAZIONE DI SOCIETÀ SEMPLICE IN SOCIETÀ PER AZIONI O IN ACCOMANDITA PER AZIONI (ARTT. 2498, 2500 TER E 2343 C.C.)
FORMULA 29 - COMUNICAZIONI AI CREDITORI SOCIALI DI SOCIETÀ SEMPLICE NEL CASO DI TRASFORMAZIONE IN UNA SOCIETÀ DI CAPITALI (ART. 2500 QUINQUIES, SECONDO COMMA, C.C.)
FORMULA 30 - COMUNICAZIONE DI CONSENSO NEGATO NEL CASO DI TRASFORMAZIONE DI UNA SOCIETÀ SEMPLICE IN UNA SOCIETÀ DI CAPITALI (ART. 2500 QUINQUIES, SECONDO COMMA, C.C.)
FORMULA 31 - TRASFORMAZIONE DI SOCIETÀ PER AZIONI IN SOCIETÀ IN NOME COLLETTIVO (ART. 2500 SEXIES C.C.)
FORMULA 32 - VERBALE DI ASSEMBLEA DI SOCIETÀ IN ACCOMANDITA PER AZIONI PER TRASFORMAZIONE IN SOCIETÀ IN NOME COLLETTIVO (ART. 2500 SEXIES C.C.)
FORMULA 33 – DELIBERA ASSEMBLEARE DI TRASFORMAZIONE DI SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA IN SOCIETÀ IN NOME COLLETTIVO (ART. 2500 SEXIES C.C.)
FORMULA 34 – RICORSO PER LA NOMINA DEL PERITO IN CASO DI TRASFORMAZIONE DI SOCIETÀ IN NOME COLLETTIVO IN SOCIETÀ PER AZIONI O IN ACCOMANDITA PER AZIONI (ARTT. 2498, 2500 TER E 2343 C.C.)
FORMULA 35 - RELAZIONE DI STIMA DEL PATRIMONIO SOCIALE DELLA SOCIETÀ IN CASO DI TRASFORMAZIONE DI SOCIETÀ DI PERSONE IN SOCIETÀ PER AZIONI O IN ACCOMANDITA PER AZIONI (ARTT. 2500 TER E 2343 C.C.) 3
FORMULA 36 - VERBALE DI ASSEVERAZIONE DELLA RELAZIONE DI STIMA DEL PATRIMONIO DELLA SOCIETÀ
FORMULA 37 - VERBALE DI TRASFORMAZIONE DI SOCIETÀ IN NOME COLLETTIVO IN SOCIETÀ PER AZIONI (ART. 2500 TER C.C.)
FORMULA 38 – DELIBERA ASSEMBLEARE DI TRASFORMAZIONE DI SOCIETÀ IN NOME COLLETTIVO IN SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA (ART. 2500 TER C.C.)
FORMULA 39 - COMUNICAZIONI AI CREDITORI SOCIALI DI SOCIETÀ IN NOME COLLETTIVO (NEL CASO DI TRASFORMAZIONE DI UNA SOCIETÀ IN NOME COLLETTIVO IN UNA SOCIETÀ DI CAPITALI) (ART. 2500 QUINQUIES, SECONDO COMMA, C.C.)
FORMULA 40 - COMUNICAZIONE DI CONSENSO NEGATO NEL CASO DI TRASFORMAZIONE DI UNA SOCIETÀ IN NOME COLLETTIVO IN UNA SOCIETÀ DI CAPITALI (ART. 2500 QUINQUIES, SECONDO COMMA, C.C.)
FORMULA 41 – DELIBERA ASSEMBLEARE DI FUSIONE DI SOCIETÀ IN NOME COLLETTIVO (ART. 2501 E SEGUENTI C.C.)
FORMULA 42 - ATTO DI COSTITUZIONE MEDIANTE FUSIONE DELLA SOCIETÀ (ART. 2504 C.C.)
FORMULA 43 - TRASFORMAZIONE DELLA SOCIETÀ IN ACCOMANDITA SEMPLICE IN SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA
FORMULA 44 - VERBALE DI TRASFORMAZIONE DI SOCIETÀ PER AZIONI IN SOCIETÀ IN ACCOMANDITA SEMPLICE (ART. 2500 SEXIES C.C.)
FORMULA 45 - VERBALE DI TRASFORMAZIONE DI SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA IN SOCIETÀ IN ACCOMANDITA SEMPLICE (ART. 2500 SEXIES C.C.)
FORMULA 46 - VERBALE DI TRASFORMAZIONE DI SOCIETÀ IN ACCOMANDITA SEMPLICE IN SOCIETÀ IN ACCOMANDITA PER AZIONI (ART. 2500 TER C.C.)
FORMULA 47 - COMUNICAZIONI AI CREDITORI SOCIALI DI SOCIETÀ DI PERSONE (NEL CASO DI TRASFORMAZIONE DI UNA SOCIETÀ IN ACCOMANDITA SEMPLICE IN UNA SOCIETÀ DI CAPITALI) (ART. 2500 QUINQUIES, SECONDO COMMA, C.C.)
FORMULA 48 - VERBALE DI ASSEMBLEA STRAORDINARIA DI SOCIETÀ PER AZIONI PER TRASFORMAZIONE IN SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA (ART. 2500 C.C.)
FORMULA 49 - VERBALE DI TRASFORMAZIONE DI SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA IN SOCIETÀ PER AZIONI (ART. 2500 C.C.)
FORMULA 50 - VERBALE DI ASSEMBLEA DI SOCIETÀ IN ACCOMANDITA PER AZIONI PER TRASFORMAZIONE IN SOCIETÀ PER AZIONI (ART. 2500 C.C.)
FORMULA 51 - VERBALE DI ASSEMBLEA STRAORDINARIA DI SOCIETÀ PER AZIONI PER TRASFORMAZIONE IN SOCIETÀ IN ACCOMANDITA PER AZIONI (ART. 2500 C.C.)
PARTE QUARTA: FUSIONE E SCISSIONE
FORMULA 52 - VERBALE DI ASSEMBLEA STRAORDINARIA DI SOCIETÀ PER AZIONI PER DELIBERA DI FUSIONE (ARTT. 2501, 2502, 2502 - BIS C.C.)
FORMULA 53 - VERBALE DI ASSEMBLEA DI FUSIONE DI SOCIETÀ IN NOME COLLETTIVO (ART. 2501 E SEGUENTI C.C.)
FORMULA 54 - ATTO DI COSTITUZIONE MEDIANTE FUSIONE DELLA SOCIETÀ (ART. 2504 C.C.)
FORMULA 55 - RICHIESTA DESIGNAZIONE ESPERTO PER OPERAZIONE DI SCISSIONE
FORMULA 56 - RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE
FORMULA 57 - PROGETTO DI SCISSIONE
FORMULA 58 - PROGETTO DI SCISSIONE PARZIALE PROPORZIONALE MEDIANTE TRASFERIMENTO D’AZIENDA
FORMULA 59 - ATTO ASSEMBLEARE STRAORDINARIO DI SOCIETÀ PER AZIONI PER DELIBERA DI SCISSIONE MEDIANTE TRASFERIMENTO DI PARTE DEL PATRIMONIO AD UNA SOCIETÀ DI NUOVA COSTITUZIONE (ART. 2506 C.C.)
FORMULA 60 – ATTO DI SCISSIONE (ART. 2506 TER C.C.)
Aggiornato con la L. 205 del 27 dicembre 2017.
La presente guida apre una panoramica sulle attività propedeutiche all’ottenimento dei rimborsi fiscali relativi all’imposta sul valore aggiunto. La procedura dei rimborsi ha subito parecchie modifiche nel corso del tempo, volte da una parte ad accelerare le tempistiche e dall’altra a semplificare gli adempimenti da parte degli aventi diritto. Le novità introdotte con il D.lgs. n. 175/2014, modificate in parte dal D.L 193 convertito nella legge 225/2016 sono state in tal senso incisive ed hanno avviato un circuito di semplificazioni in tale ambito.
Tuttavia c’è ancora molto da fare per essere in linea con le richieste europee data la natura armonizzata del tributo. La complessa prassi che si è stratificata negli anni che il lettore avrà modo di apprezzare, dimostra come l’intera procedura sia di per sé non priva di rischi di errori da compilazione.
L’impostazione del lavoro è per quanto possibile operativa, in quanto si vuole dare al professionista un quadro completo degli adempimenti e delle comunicazioni da intraprendere con gli uffici (Agenzia delle Entrate e Agente della Riscossione) preposti alle verifiche documentali, durante tutte le fasi che precedono i pagamenti.
Premessa
1. Le novità in materia di Rimborsi IVA introdotte dal “decreto semplificazioni” in avanti
1.1 Cosa è stato semplificato dal D.lgs. 175/2014 in poi
1.2 Dichiarazione sostitutiva e soggetti definiti “rischiosi”
1.3 Cosa è rimasto invariato
1.4 Domande e risposte
2. L’individuazione dei presupposti che danno diritto al rimborso dell’IVA
2.1 Aliquota media ed operazioni ad aliquota “zero”
2.2 Operazioni non imponibili
2.3 Acquisti e importazioni di beni ammortizzabili, studi e ricerche
2.4 Operazioni non soggette
2.5 Condizione di cui all’articolo 17, comma 3, del DPR 633/1972
2.6 Triennio costantemente a credito
2.7 Produttori agricoli
2.8 Cessazione attività
2.9 Altre modalità di utilizzo del credito IVA
3. L’inserimento della richiesta di rimborso in dichiarazione e nel modello TR
3.1 Procedura ordinaria e procedura semplificata
3.2 L’attività dell’Agente della Riscossione nella procedura semplificata
3.3 Il visto di conformità e la dichiarazione sostitutiva
3.4 Il quadro VX del modello. Istruzioni per la compilazione
3.5 Modifiche della richiesta di rimborso in dichiarazione
3.5.1 La prescrizione del rimborso IVA
3.6 Le richieste di rimborso iva nell’ambito delle procedure concorsuali
3.6.1 Il credito iva e la compensazione nelle procedure concorsuali
3.6.2 La richiesta di rimborso del credito iva
3.7 Il rimborso dell’iva agli operatori comunitari non residenti (art. 38 bis 2 dpr 633/72)
4. I rapporti e le comunicazioni con Agenzia delle Entrate e Agente della Riscossione nella fase delle verifiche documentali
4.1 La documentazione da presentare in base ai diversi presupposti
4.2 La cessione del credito Iva
4.3 Il rimborso iva chiesto dalle società non operative e da quelle in perdita sistematica
4.4 I casi di sospensione del rimborso
4.5 Il diniego del rimborso
5. Le eventuali garanzie fideiussorie e la fase di erogazione del rimborso
5.1 La polizza fideiussoria: schema e analisi delle clausole del contratto di polizza
5.2 Deposito vincolato in titoli di stato o garantiti dallo stato
5.3 Le altre forme di garanzia
5.4 Particolari esenzioni dall’obbligo di prestazione della garanzia
5.5 l’erogazione del rimborso
5.6 L’attestazione del credito
6. Casi di giurisprudenza e prassi – casi aperti
6.1 Aliquota media
6.1.1 leasing: l’impresa utilizzatrice può accedere al rimborso sulla base dell’aliquota media
6.2 Beni ammortizzabili
6.2.1 L’acquisto della concessione di un bene
6.2.2 Ammortamento di beni immateriali: i diritti di quota di tonno rosso
6.2.3. Immobile costruito su terreno di terzi di cui si dispone del diritto di superficie
6.2.4 Acquisto di immobili commerciali o industriali
6.2.5 Fatture relative a spese su beni di terzi
6.2.6 Costi sostenuti su beni acquisiti con contratto rent to buy
6.3 Operazioni non soggette
6.3.1 Trasporto di merci su strada. I presupposti per chiedere il rimborso dell’IVA
6.4 Operazioni non imponibili
6.4.1 Quando i servizi di trasporto rientrano nei casi di non imponibilità
6.5 Rimborso a non residenti
6.5.1 Cessione ramo di azienda
6.5.2 Inerenza dei costi
6.6 Cessazione attività
6.6.1 Società estinte: cancellazione dal registro delle imprese
Facsimili
Normativa, Prassi e Sentenze
Una Legge di bilancio orientata quest'anno principalmente alla crescita.
Confermato l'impianto nel passaggio parlamentare anche se il testo è stato arricchito di numerose novità e si compone ora di un unico articolo con ben 1.247 commi.
Le misure fiscali contenute nella manovra sono dunque per la gran parte incentivi agli investimenti di privati ed imprese. Nutrito il pacchetto di detrazioni in favore della casa, con l'ampliamento della possibilità di cessione dell'ecobonus, il neo arrivato “bonus verde” e la detrazione Irpef del 19% per i premi pagati in relazione a polizze assicurative contro alluvioni e terremoti. Arrivano poi una serie di nuovi crediti d'imposta per favorire gli investimenti, mentre sono confermati super e iper ammortamento ancora per un anno, e arrivano incentivi per la quotazione delle piccole e medie imprese. Per quel che riguarda la lotta all'evasione vera e propria la principale novità, peraltro ampiamente annunciata, è l'obbligo di fattura elettronica anche nei confronti dei privati, ma a partire dal 2019, mentre dal luglio 2018 arriva lo stop al pagamento degli stipendi in contanti. Introdotta anche la web tax con aliquota al 3%, ma di fatto l'imposta è ancora in fase di definizione e in ogni caso riguarderà solo le grandi imprese, ad esclusione dei colossi dell'e-commerce. Sterilizzato l'aumento dell'Iva ancora per un anno, e si conferma anche il blocco per i tributi locali. Sul fronte del lavoro diventa strutturale la riduzione del cuneo fiscale per le nuove assunzioni di giovani a tempo indeterminato, mentre per i professionisti vengono in parte riscritte le misure appena varate sull'equo compenso. Per quel che riguarda invece la previdenza, cambieranno, ma solo dal 2021, le modalità di adeguamento dei requisiti pensionistici alle attese di vita, mentre sono resi più flessibili i requisiti per l'accesso all'APE sociale per le donne e i dipendenti a tempo determinato. Infine per la prima volta, si prevede un pacchetto di misure dedicate esclusivamente allo sport.
Nell'ebook tutte le principali novità del ddl sottoposto all'esame del Parlamento suddivise in quatto macroaree: misure per la casa, sostegno alle imprese, nuove detrazioni IRPEF e lotta all'evasione, lavoro e previdenza.
Sommario
1. MISURE PER LA CASA
1.1 Ecobonus tra conferme e restrizioni
1.1.1 Le misure previste dalla manovra
1.1.2 La riduzione della detrazione per infissi e caldaie
1.1.3 Le regole per le detrazioni in condominio
1.1.4 L'ecobonus per i micro-coogeneratori in condominio
1.1.5 Il bonus per consolidamento e risparmio energetico
1.1.6 In arrivo nuovi requisiti tecnici
1.1.7 Cessione dell'ecobonus anche per i lavori sui singoli immobili
1.1.8 Detrazione interventi di efficienza energetica IACP e cooperative a proprietà indivisa
1.2 Ristrutturazioni e sismabonus
1.2.1 Lavori con aliquota al 50% fino al 31 dicembre 2018
1.2.2 Bonus mobili anche nel 2018
1.2.3 Detrazione interventi antisismici estesa agli IACP
1.2.4 Interpretazione autentica per l'applicazione dell'IVA sui i beni significativi
1.3 La detrazione per il verde.
1.3.1 Il bonus per i giardini
1.3.2 Le modalità di pagamento
1.4 Cedolare e imposte locali
1.4.1 I contratti agevolati dalla cedolare ridotta
1.4.2 Stop agli aumenti per IMU e TASI anche per il 2018
1.4.3 Per la TARI rinvio di un anno delle nuove regole
1.4.4 Stop all'IMU per i rigassificatori
1.4.5 Nuovo accatastamento per le strutture portuali
2. SOSTEGNO ALLE IMPRESE
2.1 Gli aumenti IVA slittano al 2019
2.2 Proroga del super-ammortamento per l'innovazione
2.2.1 Agevolazione con aliquota ridotta al 30%
2.2.2 Iper ammortamento per l'innovazione tecnologica
2.2.3 Ammessa la sostituzione dei beni senza perdita di agevolazioni
2.3 Rifinanziata la “Nuova Sabatini”
2.3.1 A disposizione 330 milioni in più
2.4 Credito d'imposta per la formazione 4.0.
2.4.1 Agevolazione fiscale per tre anni ma solo per corsi specifici
2.4.2 Obbligo di certificazione dei costi
2.5 Bonus per il sostegno di attività produttive e commerciali
2.5.1 Credito d'imposta per la riqualificazione delle strutture termali
2.5.2 Credito d'imposta per le imprese culturali
2.5.3 Credito d’imposta per acquisti di prodotti di plastiche provenienti da raccolta differenziata
2.5.4 Credito d'imposta per le librerie
2.6 Bonus fiscale per sostegno alla quotazione delle pmi
2.6.1 Credito d'imposta per le spese di consulenza finalizzate all'ingresso in Borsa
2.6.2 Un decreto per l'attuazione delle norme
2.7 Agevolazioni per il settore agricolo
2.7.1 Deducibilità IRAP per i lavoratori stagionali
2.7.2 Per l'enoturismo stesso regime fiscale agevolato dell'agroturismo
2.7.3 Sconti fiscali per l'apicultura in zone montane
2.8 Interventi per il risparmio gestito
2.8.1 Le società immobiliari entrano nei PIR
2.8.2 Niente IRES per le SIM
2.9 Agevolazioni per lo sport e le società sportive
2.9.1 Fiscalmente incentivato l'ammodernamento degli impianti
2.9.2 Attività a scopo di lucro
2.9.3 Sale la soglia dei redditi esclusi da imposta
2.10 Più soldi per le imprese del Sud
2.10.1 Al via nuovo un Fondo pluriennale aperto ai privati
3. NUOVE IMPOSTE E LOTTA ALL'EVASIONE
3.1 Fattura elettronica dal 1019 con dichiarazioni precompilate da parte dell'Agenzia
3.2 Dichiarazione precompilata e altre agevolazioni per professionisti e imprese in contabilità semplificata che optano da subito per la fattura elettronica
3.2.1 Anticipo al 1° luglio della e-fattura per appalti e settore dei carburanti
3.3 Disposizioni di contrasto alle frodi nel settore degli olii minerali
3.3.1 Nuove sanzioni per le violazioni IVA
3.3.2 Modifiche al gruppo IVA
3.3.3 Web tax dal 2019 ma solo per i grandi operatori
3.3.4 Imposta la 26% sui guadagni da prestiti su piattaforme on line
3.3.5 Slitta di un anno l'addio agli studi di settore
3.3.6 Scende la soglia per la verifica dei debiti fiscali dei creditori della Pubblica Amministrazione
3.3.7 Riallineamento valori contabili operazioni su partecipate estere
3.3.8 Nuove regole per la tassazione degli utili da partecipazione in società residenti in Stati regime fiscale privilegiato
3.3.9 Stretta sulle società cooperative
4. IRPEF, DETRAZIONI E SCADENZE FISCALI
4.1 Detrazione affitto per studenti fuori sede
4.2 Detrazione trasporto pubblico
4.3 Aumento detrazione per i figli a carico e bonus bebè
4.4 Detrazione del 19% delle spese per studenti con disturbo specifico di apprendimento
4.5 Al via lo sconto per le polizze a tutela dei danni sugli immobili
4.6 Credito d'imposta per gli strumenti musicali nuovi
4.7 Al 26% la tassazione di tutte le plusvalenze anche relative a partecipazioni qualificate
4.8 Nuovo regime fiscale per le plusvalenze derivanti da vendita di azioni in sostituzione di premi di produttività
4.9 Rivalutazione terreni
4.10 Imposta di registro ridotta per gli atti di trasformazione del territorio
4.11 Più tempo per i versamenti IRPEF per le popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016
4.12 Stop al contante per gli stipendi
4.13 La Comunicazione Unica slitta al 31 ottobre
4.14 Scadenza al 23 luglio per il 730
5. LAVORO E PREVIDENZA
5.1 Più tutele nelle norme sull'equo compenso
5.2 Ridotti i termini di pagamento degli acconti per gli appalti pubblici
5.3 Si amplia la platea per il bonus da 80 euro
5.3.1 Sgravi contributivi per i neo assunti
5.4 Contributo ad hoc per le cooperative sociali
5.5 Adeguamento dei requisiti pensionistici agli incrementi della speranza di vita
5.6 Stabilizzazione e semplificazione "Rendita integrativa temporanea anticipata"
Il 5 dicembre scorso Il Consiglio dell’Unione Europea ha pubblicato una lista nera concernente le giurisdizioni giudicate non collaborative sul piano fiscale.
La lista, che è di grande interesse perché è la prima volta che l’Unione Europea si dota di un elenco di tal genere, è la logica prosecuzione dell’impegno dell’OCSE a combattere le pratiche fiscalmente elusive, che spesso le imprese multinazionali pongono in essere per erodere la base imponibile dei Paesi a più alta tassazione.
Introduzione
1. I tre pilastri della lotta UE alle giurisdizioni non cooperative
1.1 LA TRASPARENZA FISCALE
1.2 L’EQUA IMPOSIZIONE
1.3 L’ATTUAZIONE DELLE MISURE CONTRO I BEPS
2. La lista delle giurisdizioni non cooperative
2.1 ORIGINE DELLA LISTA E CRITERI DIRETTIVI
2.2 STRUTTURA E CONTENUTI DELLA LISTA
2.2.1 Struttura della lista
2.2.2 Contenuti della lista
2.3 VERSO QUALE ORDINE FISCALE MONDIALE?
Appendice
Aggiornato alla rottamazione bis di cui al D.L. 148/2017, convertito con modificazioni dalla L. 4 dicembre 2017, n. 172 (G.U. n. 284 del 5 dicembre 2017), il testo illustra come debba essere applicata la normativa in materia di definizione agevolata dei ruoli.
Il seguente testo tende a mettere a fuoco la disciplina relativa alla c.d. “rottamazione” delle cartelle esattoriali e a esaminare le tre tappe che ne hanno caratterizzato l’evoluzione normativa.
Con un taglio operativo si analizzano, infatti, dapprima le disposizioni normative contenute nel d.l. n. 193/2016, successivamente vengono analizzate tutte le modifiche ad esso apportate con la legge n. 225/2016, ed infine viene illustrata la recente novella normativa che ha introdotto la c.d. “rottamazione bis” delle cartelle esattoriali (contenuta nell’art. 1, d.l. n. 148 del 16 ottobre 2017 convertito, con modificazioni, dalla l. 4 dicembre 2017, n. 172).
Il presente elaborato mira, dunque, ad illustrare come debba essere applicata la normativa che ha introdotto la definizione agevolata dei ruoli e come essa si incastri con tutte le modifiche legislative che ne hanno fatto seguito.
Con un taglio operativo, oltre allo studio delle componenti fisiologiche della cartella esattoriale, si spiega la procedura e la tempistica prevista sia per la “prima rottamazione” ex d.l. 193/2016, che per la “rottamazione bis” ex d.l. 148/2017.
Contiene il modello per la dichiarazione di adesione.
Parte I – Come rottamare le cartelle di Equitalia
1. Ruoli e soggetti ammessi: art. 6
1.1 Aggiornamento a seguito della legge 1° dicembre 2016, n. 225
1.2. Precedenti dilazioni
2. Sanzioni e interessi di mora
3. INPS e INAIL
4. Tributi locali e violazioni del Codice della strada
4.1. Aggiornamento a seguito della legge 1° dicembre 2016, n. 225
5. Somme da pagare
5.1 Aggiornamento a seguito della legge 1° dicembre 2016, n. 225
6. Nessun rimborso
7. Tempi e modulistica della cosiddetta “definizione agevolata”
7.1 Aggiornamento a seguito della legge 1° dicembre 2016, n. 225
8. Procedura di pagamento
8.1 Aggiornamento a seguito della legge 1° dicembre 2016, n. 225
8.2 Mancato, insufficiente e tardivo versamento delle rate
8.2.1. Aggiornamento a seguito della legge 1° dicembre 2016, n. 225
9. Deposito della dichiarazione: rinuncia ai giudizi in corso ed estinzione del processo
9.1 Aggiornamento a seguito della legge 1° dicembre 2016, n. 225
10. Blocco delle procedure esecutive
10.1 Aggiornamento a seguito della legge 1° dicembre 2016, n. 225
11. Procedura concorsuale
11.1 Aggiornamento a seguito della legge 1° dicembre 2016, n. 225
12. Somme escluse dalla rottamazione
12.1. Aggiornamento a seguito della legge 1° dicembre 2016, n. 225
13. Discarico
13.1. Aggiornamento a seguito della legge 1° dicembre 2016, n. 225
14. Addio ad Equitalia
15. Valutazioni conclusive
16. Circolare dell’Agenzia delle entrate n. 2/E dell’8 marzo 2017
Formulario
1. Facsimile per la dichiarazione di adesione alla definizione agevolata
Parte II – La “rottamazione bis” delle cartelle d.l. 16 ottobre 2017, n. 148 (G.U. n. 242, 16 ottobre 2017) convertito, con modificazioni, dalla l. 4 dicembre 2017, n. 172 (G.U. n. 284 del 5 dicembre 2017)
1. La “rottamazione bis” delle cartelle
2. I mancati pagamenti e la riapertura della prima rottamazione ai sensi dell’art. 1, comma 1, d.l. n. 148/2017
3. Il “ripescaggio” ai sensi dell’art. 1, comma 4, d.l. n. 148/2017
4. Riapertura della prima rottamazione relativa ai carichi iscritti tra il 1Ëš gennaio 2000 e il 31 dicembre 2016
5. L’apertura di una nuova rottamazione per i carichi affidati all’agente della riscossione tra il 1Ëš gennaio e il 30 settembre 2017, ai sensi dell’art. 1, comma 4, d.l. n. 148/2017
6. Procedura e modulistica
7. Modalità di pagamento
8. Dilazioni pregresse
Appendice
• Art. 1, decreto legge 16 ottobre 2017, n. 148, coordinato con la legge di conversione 4 dicembre 2017, n. 172, recante: “Disposizioni urgenti in materia finanziaria e per esigenze indifferibili. Modifica alla disciplina dell’estinzione del reato per condotte riparatorie”
• Comunicato Agenzia delle entrate – Fisco: Nuovo modulo di Agenzia per “rottamare” cartelle
• Agenzia delle entrate, Mod. DA 2000/17 –Dichiarazione di Adesione alla definizione agevolata
Aggiornato con le novità introdotte dal Codice del Terzo Settore dal D.Lgs 3 luglio 2017, n. 117.
Il testo prende le mosse dalla recente Riforma del Terzo settore, in primis per quanto concerne l’introduzione del “Codice del Terzo settore” (CTS), di cui al D.Lgs 3 luglio 2017, n. 117 e il riordino delle discipline preesistenti.
In questa prospettiva vengono analizzati i possibili vantaggi connessi all’acquisizione della qualifica di ente del terzo settore (ETS), da parte delle associazioni sportive dilettantistiche esistenti, formulando, in un’ottica comparata, un confronto con l’attuale disciplina fiscale, evidenziando, in modo analitico, vantaggi e svantaggi, derivanti dall’iscrizione al Registro unico nazionale del Terzo Settore (RUNTS). Nei successivi capitoli vengono analizzate le problematiche civilistiche e fiscali, connesse alla perdita della qualifica di ente non commerciale, per gli enti sportivi dilettantistici, tenuto conto degli orientamenti emersi dalla giurisprudenza di legittimità, in particolare per quanto riguarda il rispetto dei presupposti oggettivi e soggettivi che consentono l’accesso alla vantaggiosa disciplina ad essi riservata e che pertanto vanno attentamente monitorati, ex ante.
Questo aspetto (strategico, in quanto può essere sondato già prima della possibile verifica fiscale) assume particolare valenza per le associazioni non riconosciute, in cui vige l’estensione della responsabilità per i soggetti che agiscono in nome e per conto dell’ente sportivo, anche per i debiti tributari, avendo diretto la complessiva gestione associativa nel periodo d’imposta accertato.
In questa prospettiva vengono evidenziati i profili di rischio, nonché formulata un’elencazione, seppure minimale, dei fattori di criticità e degli elementi indizianti che potrebbero determinare, per il Fisco, i presupposti per accertare l’esistenza di un’attività commerciale “occulta”.
Considerata l’importanza assunta, ai fini del sostentamento dell’ente sportivo dilettantistico, viene altresì analizzata la problematica delle sponsorizzazioni sportive, delineando gli elementi costitutivi che vanno rispettati, in sede contrattuale, privilegiando un approccio operativo, senza però trascurare la ricognizione del quadro normativo, della prassi e della giurisprudenza sull’argomento.
Infine grande spazio viene riconosciuto, coerentemente alle finalità del titolo e alle aspettative riposte dal lettore, alle verifiche fiscali nell’ente sportivo dilettantistico, all’importanza assunta dall’attività difensiva, sia in fase istruttoria, con la predisposizioni di memorie difensive, sia in sede giurisdizionale, con la formulazione del ricorso, laddove necessario.
Vengono in tale prospettazione, a titolo prettamente esemplificativo e di studio, formulati dei ricorsi, sulla base delle contestazioni maggiormente dibattute nelle controversie tributarie.
Come precisato il lettore, sia esso professionista ovvero studioso della materia, se vorrà approcciare le tematiche del contenzioso tributario, assistendo e rappresentando l’ente non commerciale, ovvero i soggetti che hanno agito in nome e per conto di quest’ultimo, dovrà rammentare il carattere specifico che assume ogni controversia, per cui l’adattamento delle formule, qui proposte, al caso pratico, dovrà essere effettuata con particolare prudenza.
1. Riforma del Terzo Settore: profili problematici e opportunità per le ASD
1.1 La riforma del Terzo Settore e relativo Codice (CTS): i riferimenti normativi
1.2. La ratio delle specifiche discipline (e attuali), precedenti al CTS, relativamente alle associazioni sportive dilettantistiche, e normativa fiscale di vantaggio: la de-commercializzazione
1.3. Il regime fiscale specifico previsto dal CTS per gli ETS, in tema di imposte sui redditi (artt. da 79 a 86): il regime opzionale forfetario e il criterio della “prevalenza”, quale criterio di demarcazione tra enti commerciali ed enti non commerciali
1.4. Considerazioni conclusiva: ASD e iscrizione al RUNTS
2. Associazioni sportive dilettantistiche, normativa di riferimento, “autoqualificazione” e profili di rischio
2.1. La responsabilità personale e solidale di chi agisce in nome e per conto dell’ente associativo: normativa di riferimento
2.2. La disciplina fiscale, ai fini dell’imposizione sui redditi, ex artt. 143 e 148 T.U.I.R. e verifica dell’attività esercitata, in via sostanziale, indipendentemente dal rispetto dei requisiti “formali” previsti dalla normativa di vantaggio
2.3. I rischi derivanti dall’”autoattribuzione” della qualifica di ente non commerciale
2.4. I diversi regimi fiscali e la legge n. 398/1991
2.5. Arbitraggi fiscali e responsabilità penale, in presenza di reati fiscali, per i vertici dell’associazione, connessi a un uso improprio della L. 398/1991: il caso delle sponsorizzazioni
2.6. L’uso improprio della normativa di vantaggio, a favore degli enti non commerciali e il mancato rispetto del principio di democraticità
3. Associazione sportiva dilettantistica e verifiche fiscali
3.1. Gli indicatori da tenere sotto controllo nell’A.S.D. che potrebbero individuare, per il fisco, l’esistenza di un’attività commerciale “occulta”: un’elencazione dei fattori di criticità e degli elementi indizianti
3.2. Democraticità e correlazione tra costi dell’ente e valore delle quote associative: principi cardine di salvaguardia, per evitare il disconoscimento delle agevolazioni fiscali, in capo all’ente
4. L’attività di sponsorizzazione, ruolo dell’a.s.d.-sponsee e verifiche fiscali
4.1. Efficacia costitutiva del contratto con lo sponsor
4.2. Prassi e giurisprudenza: la check list dei requisiti che deve caratterizzare il rapporto sponsor-sponsee e gli ultimi orientamenti della giurisprudenza di vertice
4.3. Parziale deducibilità del costo, per lo sponsor-impresa, a seguito della riqualificazione come spese di rappresentanza
5. Verificatori e verificati: origine dei rilievi e possibili strategie difensive già in fase endoprocedimentale
5.1. I Verificatori e il possibile oggetto della verifica nella ASD
5.2. Statuto del contribuente e relative prerogative: importanza della partecipazione, da parte del contribuente, al contraddittorio endoprocedimentale
5.3. La memoria difensiva: riscontro di conformità, relativo agli adempimenti formali previsti dalla legge, e formulazione delle deduzioni difensive
5.4. Il panorama giurisprudenziale, attraverso alcune sentenze del giudice di prime cure e del riesame, favorevoli al contribuente
6. L’attività difensiva: il ricorso
6.1. L’attività difensiva in sede giurisdizionale
6.2. Formula 3: ricorso avverso atto di contestazione, emesso dall’Agenzia delle entrate, a seguito verifica SIAE
6.3. Formula 4 ricorso avverso avviso di accertamento, elevato per contestare, all’ASD, l’utilizzo improprio della normativa fiscale di vantaggio
6.4. Formula 5 ricorso avverso avviso di accertamento, elevato a fronte di elementi indizianti (dichiarazioni di terzi)
6.5. Formula n. 6 associazione sportiva dilettantistica, preclusioni all’utilizzo dei dati e indebito utilizzo della L. n. 398/1991: ricorso e strategie difensive
7. Conclusioni
Allegato
Guida ai permessi per l’installazione di:
- tettoie e pensiline
- tende da sole e pergotende
- chioschi e dehors
- piscine e box auto
- gazebo e arredi per esterni
- serre da giardino
- case mobili
- capanni per attrezzi
Aggiornato ai decreti SCIA 1 (d.lgs. 126/2016) e SCIA 2 (d.lgs. 222/2016).
L'ebook, di 123 pagine, tiene conto delle recentissime sentenze del Consiglio di Stato n. 306 e 543 del 2017
Utilizzare al meglio gli spazi esterni è una legittima aspirazione di ogni proprietario e, normalmente, ciò avviene tramite l’installazione di strutture leggere idonee allo scopo: pergolati, tettoie, gazebi ed altri elementi di arredo.
Ma quanti si domandano, prima di procedere, se sia necessario o meno premunirsi di un idoneo titolo abilitativo?
La presente guida si pone lo scopo di fornire la definizione delle diverse tipologie di installazioni possibili negli spazi esterni e di individuare il relativo titolo edilizio necessario alla luce della giurisprudenza più recente e del dato normativo: solo così, infatti, sarà possibile evitare errori e conseguenti sanzioni.
Lo stile agile e veloce, l’utilizzo di un linguaggio semplice e chiaro, unitamente alle immagini e alla rassegna della casistica più interessante rappresentano le caratteristiche del presente e-book, che si rivolge a quanti desiderano informarsi prima di procedere a migliorare i propri spazi esterni.
Questa nuova edizione dell'ebook è aggiornato ai decreti SCIA 1 (d.lgs. 126/2016) e SCIA 2 (d.lgs. 222/2016) e tiene conto delle recentissime sentenze del Consiglio di Stato n. 306 e 543 del 2017
Contiene una tabella riassuntiva dove, per singola tipologia di intervento si indicano i titoli abilitativi richiesti e gli estremi delle sentenze più importanti che hanno individuato tali fattispecie.
L'ebook è stato ampliato con inserimento di ulteriori tre casistiche di opere da esterno: Serre da giardino; Case mobili; Capanni per attrezzi.
Premessa alla prima edizione
Premessa alla seconda edizione
1. Alcune osservazioni preliminari
1. Individuare correttamente la tipologia di intervento
2. L’importanza dei regolamenti comunali, degli strumenti urbanistici locali e del rispetto dei vincoli
3. Gli aspetti condominiali
4. Individuare il titolo edilizio necessario
5. La consulenza tecnica.
6. La precarietà e la pertinenzialità in edilizia: cenni
2. La tettoia
1. Definizione
2. Titolo edilizio necessario
3. Casi concreti
4. La trasformazione di una tettoia in veranda
3. Il pergolato
1. Definizione
2. Differenza fra pergolato e tettoia
3. Titolo edilizio necessario
4. Il gazebo
1. Definizione
2. Titolo edilizio necessario
5. La pensilina
1. Definizione
2. Titolo edilizio necessario
6. Le tende da sole
1. Definizione
2. Titolo edilizio necessario
7. La veranda
1. Definizione
2. Titolo edilizio necessario
8. I dehors
1. Definizione
2. Titolo edilizio necessario
9. La pergotenda
1. Definizione
2. Titolo edilizio necessario
10. La pompeiana
1. Definizione
2. Titolo edilizio necessario
11. Il chiosco
1. Definizione
2. Titolo edilizio necessario
12. Le inferriate
1. Definizione
2. Titolo edilizio necessario
13. Gli arredi da giardino
1. Definizione
2. Titolo edilizio necessario
14. Box auto a pantografo o a chiocciola
1. Definizione
2. Titolo edilizio necessario
15. Le piscine
1. Definizione
2. Titolo edilizio necessario
16. La pavimentazione
1. Definizione
2. Titolo edilizio necessario
17. Le piccole serre da giardino
1. Definizione
2. Il titolo edilizio necessario
18. Le casette mobili
1. Definizione
2. Il titolo edilizio necessario
Appendice
Tabella riassuntiva: titolo edilizio per tipo di intervento con riferimenti giurisprudenziali
Modulistica
Cosa cambia dopo la riforma del fondo centrale di garanzia.
La riforma introduce importanti novità all’utilizzo del Fondo, tra le principali un modello di rating per selezionare i soggetti beneficiari della garanzia in sostituzione dell’attuale criterio del credit scoring.
Il modello di rating darà l’opportunità a banche e intermediari finanziari di acquisire automaticamente i dati contabili e fiscali dei soggetti beneficiari (PMI), mediante collegamenti telematici con banche dati pubbliche e con l’Agenzia delle entrate.
Il Fondo Centrale di Garanzia è ormai universalmente riconosciuto sia dal Sistema bancario che da quello imprenditoriale come lo strumento di politica industriale più importante del paese. La considerevole leva finanziaria che sviluppa nelle sue diverse forme di garanzia (diretta, controgaranzia, riassicurazione e di portafoglio) ha convinto gli ultimi governi a rafforzare la dotazione finanziaria che di anno in anno ha accumulato cifre importanti che, almeno finora, sono state intaccate solo marginalmente dai crediti che via via si sono andati deteriorando.
La preoccupazione del Governo ed in particolare dei Ministeri: dello Sviluppo Economico e del Ministero dell’Economia e Finanze che firmano insieme tutta la normativa secondaria, è stata quella di cercare di “razionalizzare” il sistema degli accantonamenti per cercare di aumentare se possibile la leva, ma soprattutto per allineare l’utilizzo dei fondi accantonati al profilo di rischio del portafoglio garantito.
Per questo motivo la pietra di volta della Riforma del Fondo è il Rating. Il Ministero, per effettuare i giusti accantonamenti, si è dotato di un sistema di rating molto simile a quello delle banche.
In questo testo gli autori Antonio Cusimano e Alfonso Rizzo hanno analizzato in particolare il modello che regola l’assegnazione del punteggio in 5 fasce, di cui 4 garantibili e una esclusa, misurando con un range di PD (Probability Default) le aree, definendole di sicurezza, di solvibilità, di vulnerabilità, di pericolosità e di rischiosità, escludendo dalla possibilità di garanzia solo quest’ultima fascia.
I rating hanno una PD che va da un minimo dello 0,12% ad un massimo del 9,43% di tasso di default, ricomprendendo un panorama imprenditoriale vicino al totale delle imprese oggi operanti sul territorio nazionale.
In effetti la scelta del nostro Ministero è stata quella di poter favorire al massimo la garantibilità delle imprese con percentuali che varieranno a seconda della classe di rischio: maggiore sarà il rischio che viene calcolato dal modello, maggiore sarà la percentuale di garanzia assegnata alla Banca che finanzia l’imprenditore.
Le migliori aziende, ad esempio, saranno garantite solo per operazioni di medio/lungo termine e per un 30% del rischio, mentre le imprese più rischiose manterranno sempre l’80% di garanzia.
Sul tema della percentuale di garanzia sarà importantissima la possibilità delle Regione e di Enti finanziari e non che possono portare tutte le fasce alla garanzia massima concedibile, sia nella forma diretta che in quella di controgaranzia e riassicurazione attraverso l’istituto del “fund raising”.
Si è poi cercato di mantenere la tutela per alcuni settori, per investimenti particolari come la Sabatini e tipologie di imprese come ad esempio le Startup Innovative o le imprese femminili che oltre ad avere l’80% di garanzia avranno un percorso semplificato per l’ammissione e non pagheranno commissioni.
Gli stessi criteri e semplificazioni spettano anche ad esempio a tutti quei piccoli imprenditori che difficilmente riescono ad accedere al credito bancario, attraverso il Microcredito.
In questo caso, come per l’imprenditoria femminile, il Microcredito viene concesso anche attraverso l’emissione di un voucher che l’imprenditore può ottenere direttamente inserendo alcune semplici informazioni all’interno del portale del Fondo Centrale di Garanzia e poi presentarsi direttamente in Banca con il Certificato di Garanzia valido per un periodo entro il quale la Banca deve comunicare la sua disponibilità a finanziare il Beneficiario, attraverso la conferma sul portale.
Insomma la nuova riforma oltre che a garantire un migliore utilizzo dei fondi stanziati, consentirà una più attenta gestione delle garanzie concesse, con la speranza che il sistema bancario possa continuare a sostenere la ripresa attraverso il finanziamento a quella parte delle imprese che nel periodo di crisi hanno sofferto ma, godendo ancora dell’attenzione dei mercati, possono uscire dalla crisi e riprendere a creare ricchezza per loro stessi e per le loro maestranze.
La riforma, tra le altre, cose ha confermato per il sistema bancario la possibilità di utilizzare il moderno strumento delle “Tranched Cover”, più agile e veloce, considerato il fatto che la garanzia viene concessa a priori alla Banca, su un portafoglio target segmentato per fasce di rischio in maniera equilibrata. Sarà poi la Banca a garantire che il target alla fine sia rispettato. Il Fondo garantirà il portafoglio con una copertura cosiddetta “cappata” che tiene conto, come previsto dalle normative di vigilanza della BCE, del rischio assunto dalla banca per le prime perdite, Il rischio viene calcolato o sulla base di un sistema di rating interno (per le Banche cosiddette IRB), o attraverso la certificazione delle agenzie ECAI (per le Banche ancora Standard e quindi non certificate da BCE).
Tra l’altro la riforma ha previsto la possibilità per le Banche di presentarsi come “Multi Originator”, consentendo così di creare “pool” di Banche Piccole o utilizzare le Banche IRB come Capofila di banche Standard e creare in questo modo un ulteriore forma di Risk sharing.
In conclusione voglio solo ricordare che il rating è già in corso di test da parte del Sistema bancario che lo utilizza per garantire i finanziamenti concessi ai sensi della cosiddetta Nuova Legge Sabatini, con risultati che sono in corso di verifica e che ci auguriamo confermino la bontà delle scelte del Governo.
Prefazione
1. La Riforma del Fondo di Garanzia
1.1 Fonte Normativa
1.2 Principali elementi della Riforma
1.3 Le caratteristiche dei soggetti beneficiari
1.4 La tipologia delle garanzie
2. Il nuovo modello di rating
2.1 Il nuovo modello di rating
2.2 Classificazione dei soggetti beneficiari
2.3 Forma giuridica tipologia
2.3.1 Società di capitali
2.3.2 Ditta Individuale
2.3.3 Altre forme giuridiche
2.4 Settore di attività economica
2.4.1 Settore Industria
2.4.2 Settore Commercio
2.4.3 Settore Servizi
2.4.4 Settore Immobiliare 68 Attività Immobiliari
2.4.5 Settore Edilizia
3. Modulo economico-finanziario
3.1 Aspetti generali del modulo
3.2 M.1.A Società di capitali - Settore industria
3.3 M.1.B Società di capitali - Settore commercio
3.4 M.1.C Società di capitali - Settore servizi
3.5 M.1.D Società di capitali - Settore immobiliare
3.6 M.1.E Società di capitali - Settore edilizia
3.7 Esempio Calcolo Valore (EF) Società di Capitali con Fatturato Inferiore a € 500.000
3.8 Esempio Calcolo Valore (EF) Società di Capitali con Fatturato Superiore a € 500.000
3.9 M.1.F Società di persone e ditte individuali in contabilità ordinaria - Settore industria
3.10 M.1.G Società di persone e ditte individuali in contabilità ordinaria - Settore commercio
3.11 M.1.H Società di persone e ditte individuali in contabilità ordinaria - Settore servizi
3.12 M.1.I Società di persone e ditte individuali in contabilità ordinaria - Settore immobiliare
3.13 M.1.J Società di persone e ditte individuali in contabilità ordinaria - Settore edilizia
3.14 Esempio Calcolo Valore (EF) Società di Persone e Ditte Individuali in Contabilità Ordinaria con Fatturato Inferiore a € 500.000
3.15 Esempio Calcolo Valore (EF) Società di Persone e Ditte Individuali in Contabilità Ordinaria con Fatturato Superiore a € 500.000
3.16 M.1.K Società di persone e ditte individuali in contabilità semplificata - Settore industria
3.17 M.1.L Società di persone e ditte individuali in contabilità semplificata - Settore commercio
3.18 M.1.M Società di persone e ditte individuali in contabilità semplificata - Settore servizi
3.19 M.1.N Società di persone e ditte individuali in contabilità semplificata - Settore immobiliare
3.20 M.1.O Società di persone e ditte individuali in contabilità semplificata – Settore edilizia
3.21 Esempio Calcolo Valore (EF) Società di Persone e Ditte Individuali in Contabilità Semplificata
4. Modulo Andamentale
4.1 Aspetti generali
4.2 Credit Bureau Crif
4.3 Credit Bureau Cerved
4.4 Centrale dei rischi
4.5 M.2.A Società di capitali – Credit Bureau
4.6 M.2.B Società di capitali – Centrale dei rischi
4.7 M.2.C Società di persone – Credit Bureau
4.8 M.2.D Società di persone – Centrale dei rischi
4.9 M.2.E Ditte individuali – Credit Bureau
4.10 M.2.F Ditte individuali – Centrale dei rischi
5. Integrazione tra i moduli e valutazione complessiva
5.1 Aspetti generali
5.2 Matrice di integrazione società di capitali
5.3 Matrice di integrazione società di persone e ditte individuali
6. Pregiudizievoli
6.1 Pregiudizievoli
7. Ammissibilità all’intervento del Fondo di Garanzia
7.1 Ammissibilità all’intervento del Fondo
8. Le nuove coperture del Fondo Centrale di Garanzia
8.1 Aspetti generali
8.2 Le nuove coperture della Garanzia Diretta
8.3 Le nuove coperture della Riassicurazione
8.4 Tipologie di operazioni finanziarie