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Aggiornato con la conversione in legge del D.L. 18 del 17 marzo 2020 (Cura Italia).
Mai come in questo periodo il tema degli ammortizzatori sociali è stato così sentito dall’intero sistema produttivo. In occasione della pandemia Covid19 ed alle conseguenti chiusure degli esercizi commerciali e dei siti produttivi il ricorso agli ammortizzatori sociali ha coinvolto praticamente tutto il mondo del lavoro. Un vero stress-test dell’impianto disegnato dal D.lgs 148/15. Il decreto legislativo, inserito nella più ampia manovra passata alla storia come JobsAct, traendo esperienza dalla crisi del 2009 ha previsto al fianco degli ammortizzatori sociali “storici” (il sistema della cassa integrazione ordinaria e straordinaria) una copertura rispetto a settori, fino a quel momento, poco interessati alla gestione di temporanee crisi d’impresa.
Le considerazioni che si possono fare a valle del dramma Coronavirus, ed alle conseguenze che lo stesso ha determinato nel mondo del lavoro ed al nuovo assetto che ne deriva degli ammortizzatori sociali, sono diverse. Partirei dal porre quattro questioni che ritengo primarie:
Sono quesiti importantissimi quelli che ci lascia come eredità la crisi della pandemia del 2020. Per provare a fornire una complessiva, sia pure in termini generali, risposta ritengo che sia necessario partire dalla valutazione di quello che ha funzionato e quello che non ha funzionato in questi mesi.
Avere tanti strumenti differenti suddivisi per tipologia e dimensione d’impresa crea una difficoltà enorme di gestione del sistema obbligando sia gli operatori professionali (consulenti del lavoro) che la PA ad impiantare, conoscere e manutenere sistemi tecnologici differenti. La tecnologia in una situazione del genere diventa un amplificatore di burocrazia. Esattamente il contrario dell’approccio digitale ai problemi. Un sistema non si semplifica trasformando moduli cartacei in digitali, si semplifica utilizzando l’analisi digitale per un suo ripensamento. Quindi uno strumento “tagliato su misura” per ogni impresa non diventa sinonimo di strumento idoneo, al contrario crea una babele di procedure nella quale è difficile districarsi. A tutto ciò deve aggiungersi che il D.lgs 148 ha previsto la creazione di ammortizzatori sociali di comparto, i fondi bilaterali, creati dalle forze sociali di settore. Un simile impianto prevede un presupposto fondamentale.
La chiarezza di chi sia rappresentativo di un settore e quale sia la contrattazione collettiva di effettivo riferimento. Senza di ciò il sistema di finanziamento di questi fondi rischia di entrare in quel complesso di dubbi interpretativi che ha sempre accompagnato gli istituti presenti nella cd. “parte obbligatoria” del CCNL alla stregua degli enti bilaterali, della sanità integrativa o della previdenza complementare. In definitiva se non si parte dalla vigenza erga omnes di talune disposizioni diventa impossibile pretendere la contribuzione e, conseguentemente in un sistema puramente assicurativo, la prestazione.
Veniamo al punto successivo. In mancanza di contribuzione manca la prestazione. Questo è evidente in un impianto assicurativo classico ma il concetto è difficilmente traslabile in un meccanismo di sicurezza sociale in cui il contraente (datore di lavoro) ed il beneficiario (lavoratore) sono soggetti diversi. La prestazione consente di evitare il licenziamento del lavoratore ed il mantenimento del rapporto di lavoro sia pure in fase di temporanea sospensione. Si evita di generare disoccupazione involontaria. Pertanto, in ossequio all’art. 38 Cost., dovrebbe valere, per ogni tipologia di ammortizzatore, il principio dell’automaticità della prestazione fermo restando l’obbligo contributivo del datore di lavoro.
Altro tema importante è quello relativo alla funzione propria degli ammortizzatori sociali.
Il nome stesso “ammortizzatore” evoca la funzione di quel meccanismo che serve ad evitare colpi improvvisi ed a superare dossi o avvallamenti stradali con il minor danno possibile. Sul punto il richiamato D.lgs 148/15 aveva ben introdotto meccanismi che impedissero l’attivazione degli strumenti per funzioni diverse (pensiamo al caso di cessazione dell’attività aziendale) promuovendo in tali circostanze meccanismi di presa in carico del lavoratore da parte dei servizi di ricollocazione con supporto della assicurazione sociale per l’impiego (naspi). Negli anni questi concetti sono stati un po’ lasciati in disparte dal sistema che ha preferito “tornare all’antico” accantonando la ricollocazione dei lavoratori, propria delle politiche attive del lavoro, e privilegiando il sostegno al mancato reddito riprendendo quindi temi di politiche passive del lavoro. Un meccanismo così impostato rende difficile ipotizzare riprese occupazionali visto anche il dichiarato e mai realizzato potenziamento tecnico/organizzativo dei centri per l’impiego ai quali l’avvento della figura dei “navigator” non ha fornito alcun beneficio concreto.
Ultimo tema sollevato è quello relativo al finanziamento degli ammortizzatori sociali.
La questione è molto ampia e delicata. Mi limito solo a segnalare che la risposta dipenderà dalla funzione che il sistema darà agli stessi. Se rimanessero nell’alveo di uno strumento temporaneo di “sicurezza aziendale” il loro costo non potrà che essere a carico delle imprese e dei lavoratori. Se invece si evolvesse a meccanismo di generale ed universale difesa dalla povertà (reddito di cittadinanza), ancorchè temporanea, del lavoratore potrebbe aprirsi un tema di riconsiderare come destinatario del costo non il mondo del lavoro ma l’intera collettività. In questo caso l’aggravio per la fiscalità generale sarebbe compensato dal minor onere per le imprese che potrebbe tradursi con maggior gettito salariale e quindi maggior introito fiscale.
Tematiche ampie e strutturali.
Sicuramente lo stress test Covid19 non passerà inosservato anche in tema di ammortizzatori sociali che saranno probabilmente ristrutturati. Come ogni crisi, anche questa, avrà come conseguenza elementi di miglioramento. L’economista Joseph Schumpeter insegnava che proprio dalla crisi, la cui etimologia greca fa riferimento al cambiamento, deriva ogni miglioramento sociale. Speriamo valga anche questa volta.
Paolo Stern – presidente Nexumstp S.p.A.
1. La Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria
1.1 Introduzione
1.2 CIGO – Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria
1.3 Causali
1.4 Misura e durata della CIGO
1.5 Come si fa – Procedura di presentazione e rimborso della CIGO
1.6 Decadenza
1.7 Aggiornamento circolare Inps 19 gennaio 2017, n. 9
2. Le integrazioni salariali straordinarie
Premessa: entrata in vigore delle nuove norme
2.1 Campo di applicazione: le imprese ed i lavoratori beneficiari
2.1.1 Le imprese rientranti nel campo di applicazione
2.1.2 Casistiche particolari: imprese operanti in un’area di crisi industriale complessa
2.1.3 Criteri di computo per il raggiungimento del requisito dimensionale e lavoratori beneficiari
2.1.4 Nozione di unità produttiva
2.1.5 Finanziamento
2.2 Causali di intervento e durata
2.2.1 Presupposti e durata
2.2.2 Durata massima complessiva dei trattamenti
2.3 Misura del trattamento ed aspetti previdenziali
2.4 Richiesta dell’integrazione salariale: fase sindacale e procedura amministrativa
2.4.1 Fase sindacale
2.4.2 Fase amministrativa
2.5 Compatibilità della CIGS con altri istituti
2.5.1 Condizionalità, politiche attive del lavoro e le relative sanzioni
2.6 Sanzioni e verifiche circa gli impegni aziendali assunti
2.7 Regime transitorio
2.8 Ammortizzatori sociali in deroga
2.9 Il contratto di solidarietà espansiva
3. I Fondi di solidarietà bilaterali
3.1 Introduzione
3.2 Fondi di solidarietà ordinari
3.3 Fondi di solidarietà alternativi
3.4 FSBA – Fondo alternativo bilaterale per l’artigianato
3.5 MFondi di Integrazione Salariale (da FSR a FIS)
3.5.1 Assegno di solidarietà
3.5.2 Assegno ordinario
3.6 La contribuzione
3.7 Fondo di solidarietà per i lavoratori del credito cooperativo
3.8 Fondo di solidarietà trasporto
3.9 Chiarimenti e novità
4. Misure urgenti in materia di ammortizzatori sociali nel Decreto Cura Italia
4.1 Introduzione
4.2 Cassa integrazione ordinaria e assegno ordinario: nuove proccedure semplificate
4.3 Cassa Integrazione ordinaria in sostituzione di quella straordinaria
4.4 Trattamaneto di assegno ordinario in sostituzione di assegni di solidarietà in corso
4.5 Cassa Integrazione in deroga per le aziende prive di tutela
4.5.1 Fac-simili
4.6 Consultazione e accordo sindacale: modifiche in sede di conversione del decreto
4.7 Novità sulla cassa integrazione in deroga
Appendice
Normativa
Prassi
Analisi della disciplina normativa, tutele, adempimenti e contrattazione collettiva del cosiddetto lavoro a chiamata tramite "piattaforma digitale", questa nuova tipologia di servizio online che coordina l'attività lavorativa dei gig worker (riders, fattorini, attività di baby-sitter di una sera e ripetizioni private) mettendo in contatto domanda e offerta di servizi, in un eBook in pdf di 286 pagine.
L'espressione “gig economy” è mutuata dal mondo della musica, dove il termine “gig" indica una performance legata a un singolo ingaggio e, pertanto, unica, saltuaria. Il lavoro nella gig economy, o “economia dei lavoretti", ha, infatti, natura prettamente occasionale, riconducibile alla singola prestazione giornaliera o di poche ore, minuti.
Sono gig work:
Lo sviluppo delle tecnologie digitali avvenuto negli ultimi anni e, in particolare, della cosiddetta “Internet delle cose", con la diffusione di massa di apparecchi di telefonia mobile smart, ha portato alla nascita e alla rapida crescita di una nuova tipologia di servizi online.
Sempre più spesso, in particolare, piattaforme digitali accessibili dagli utenti tramite i loro smartphone coordinano l'attività lavorativa dei gig worker e mettono in contatto domanda e offerta di servizi.
Secondo uno recente studio, i lavoratori europei e statunitensi che usufruiscono dell'intermediazione di piattaforme online per fornire la propria prestazione lavorativa sarebbero circa 9 milioni, ovvero il 2,5% degli occupati. Il fenomeno sarebbe, inoltre, in fortissima crescita: secondo uno studio condotto dal JPMorgan Chase & Co. Institute, tra il 2012 e il 2016 il numero di lavoratori coinvolti negli USA si sarebbe più che decuplicato.
Il presente lavoro si focalizza su questo tipo di prestazioni, il cosiddetto “lavoro a chiamata tramite piattaforma", e ne traccia le caratteristiche principali proponendo un'analisi del fenomeno e fornendo, in particolare:
Su quest’ultimo punto è infatti il caso di ricordare che, con sentenza 11 gennaio 2019, n. 26, la Corte di Appello di Torino ha segnato un elemento di forte discontinuità nell’evoluzione degli assetti contrattuali dei c.d. lavoratori dell’economia digitale, in particolare dei riders, altrimenti definiti fattorini digitali.
I giudici di appello, infatti, riformando parzialmente la sentenza di primo grado, hanno riconosciuto il diritto per i riders di vedersi corrisposta la retribuzione prevista dal CCNL del settore della logistica, con ciò implicitamente assimilando tali soggetti a lavoratori dipendenti.
Particolare evidenza viene quindi data, nel testo, alla disamina di questo importante contratto. Il volume è infine arricchito, in ogni sua parte, dai più recenti indirizzi della giurisprudenza, sia di merito che di legittimità.
Premessa
Parte I - I lavoratori della gig-economy e le piattaforme digital. Dimensioni del fenomeno, legislazione, tutele, adempimenti
1. La dimensione e l’evoluzione della gig economy
2. Le caratteristiche dei gig worker
3. Gig worker e tipologie di rapporto di lavoro
4. I gig worker in Italia: il fenomeno dei rider nel food delivery
5. La regolazione del lavoro nella gig economy
5.1 Le esperienze estere
5.2 La regolazione dei gig worker in Italia prima della riforma legislativa
6. La qualificazione del rapporto di lavoro negli orientamenti della giurisprudenza
6.1 Tribunale di Torino, Sentenza 7 maggio 2018, n. 778
6.2 Corte di Appello di Torino, sentenza 11 gennaio 2019, n. 26
6.3 Corte di Cassazione, Sentenza 24 gennaio 2020, n. 1663
7. La riforma legislativa operata dalla legge 2 novembre 2019, n. 128
8. Coperture assicurative
9. La proposta di legge della Regione Lazio
10. La contrattazione collettiva: diritti, doveri e tutele dei riders
10.1. Classificazione dei lavoratori
10.2 Mansioni e diritti sindacali
10.3. Retribuzione
10.4. Aumenti periodici di anzianità
10.5. Elementi retributivi ultramensili
10.6. Orario di lavoro
10.7. Malattia
10.8 Diritto allo studio permessi e aspettative
10.9 Sanzioni disciplinari
10.10 Estinzione del rapporto
10.11 Particolari tipologie contrattuali
10.12 Previdenza integrativa
11. L’accordo 18 luglio 2018 sulla distribuzione delle merci con cicli, ciclomotori e motocicli
Parte II - Il contratto di lavoro dei riders. CCNL della logistica, del trasporto merci e della spedizione
1. Inquadramento generale
2. Il testo del Contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti da imprese di spedizione, autotrasporto merci e logistica
Capitolo I - RELAZIONI INDUSTRIALI
Capitolo II - DISPOSIZIONI GENERALI
Art. 1 (Decorrenza e durata)
Art. 2 (Inscindibilità delle disposizioni del contratto)
Art. 3 (Sostituzione degli usi)
Art. 4 (Assunzione)
Art. 5 (Periodo di prova)
Art. 6 (Classificazione del personale)
Art. 7 (Mutamento di mansioni)
Art. 8 (Cumulo di mansioni)
Art. 9 (Orario di lavoro per il personale non viaggiante)
Art. 10 (Riposo settimanale)
Art. 11 (Orario di lavoro per il personale viaggiante)
Art. 11 bis (Orario di lavoro e modalità di prestazione del personale viaggiante impiegato in mansioni discontinue)
Art. 11 ter (Clausola compromissoria)
Art. 11 quater (Norme straordinarie e temporanee a sostegno delle imprese di autotrasporto - Premialità)
Art. 11 quinquies (Disposizioni particolari per il personale viaggiante inquadrato al 4° livello)
Art. 11 sexies (Misure per contrastare l'assenteismo del personale viaggiante)
Art. 11 septies (Satellitari)
Art. 12 (Lavoro notturno - Lavoro domenicale con riposo compensativo - Lavoro nelle festività nazionali e infrasettimanali)
Art. 13 (Lavoro straordinario e banca ore)
Art. 14 (Festività abolite)
Art. 15 (Indennità di cassa e maneggio denaro)
Art. 16 (Indennità di lavoro notturno)
Art. 17 (Aumenti periodici di anzianità)
Art. 18 (Tredicesima mensilità)
Art. 19 (Quattordicesima mensilità)
Art. 20 (Assenze, permessi e congedo matrimoniale)
Art. 21 (Permessi per gravi e documentati motivi familiari)
Art. 22 (Diritto allo studio - Formazione continua - Formazione personale viaggiante)
Art. 23 (Interruzioni, sospensioni di lavoro e recuperi)
Art. 24 (Ferie)
Art. 25 (Tutela dei disabili)
Art. 26 (Tutela etilisti)
Art. 28 (Indennità varie e alloggio al personale)
Art. 29 (Volontariato e permessi ai volontari di protezione civile)
Art. 30 (Responsabilità dell'autista e del personale di scorta)
Art. 31 (Ritiro patente - Carta conducente)
Art. 32 (Diritti e doveri del lavoratore - Provvedimenti disciplinari - Licenziamenti)
Art. 33 (Trasferimenti)
Art. 35 (Indumenti di lavoro)
Art. 36 (Preavviso di licenziamento e di dimissioni)
Art. 37 (Trattamento di fine rapporto)
Art. 38 (Secondo livello di contrattazione)
Art. 39 (Controversie)
Art. 40 (Compiti delle Rappresentanze aziendali dei lavoratori)
Art. 41 (Diritti sindacali)
Art. 42 (Appalto di lavori di logistica, facchinaggio/movimentazione merci)
Art. 42 bis (Cambi di appalto).
Art. 43 (Cessazione del rapporto di lavoro e liquidazione)
Art. 44 (Cessione, trasformazione e cessazione dell'azienda)
Art. 45 (Trasporti speciali)
Art. 46 (Rappresentante per la sicurezza)
Art. 47 (Distacco)
Art. 48 (Molestie sessuali)
Art. 49 ("Mobbing")
Art. 50 (Previdenza complementare - Previlog)
Art. 51 (Assistenza sanitaria integrativa - Sanilog)
Art. 52 (Ente bilaterale - Ebilog)
Art. 53 (Lavoratori stranieri)
Art. 54 (Tossicodipendenza)
Capitolo III - MERCATO DEL LAVORO
Art. 55 (Contratto di lavoro a tempo determinato)
Art. 56 (Contratto a tempo parziale)
Art. 57 (Apprendistato professionalizzante)
Art. 58 (Lavoro somministrato)
PARTE SPECIALE
Sezione prima - C.C.N.L. TRASPORTO MERCI
Art. 59 (Flessibilità)
Art. 60 (Giorni festivi)
Art. 61 (Retribuzione)
Art. 62 (Rimborso spese - Indennità equivalenti)
Art. 63 (Malattia, infortunio, cure termali)
Art. 64 (Tutela della maternità)
Art. 65 (Composizione delle R.S.U.)
Art. 66 (Previdenza per le aziende del terziario - FASC)
Art. 67 (Reperibilità)
Sezione seconda - C.C.N.L. ASSOLOGISTICA
Art. 68 (Rappresentanze sindacali unitarie)
Art. 69 (Orario di lavoro normale in regime di flessibilità)
Art. 70 (Orario di lavoro normale in regime di flessibilità)
Art. 71 (Giorni festivi)
Art. 72 (Disposizioni per i lavoratori addetti a mansioni discontinue o a mansioni di semplice attesa o custodia)
Art. 73 (Retribuzione: corresponsione e divisori)
Art. 74 (Elementi della retribuzione)
Art. 75 (Mense aziendali - Indennità di mensa)
Art. 76 (Indennità di reperibilità)
Art. 77 (Trattamento di malattia e infortunio)
Art. 78 (Aspettativa)
Art. 79 (Trattamento di missione e trasferta)
Art. 80 (Rimborso spese per rinnovo porto d'armi)
Sezione terza - COOPERAZIONE
Art. 9 e art. 11 (Orario di lavoro per il personale non viaggiante e viaggiante)
Art. 61 - Parte speciale - sezione prima (Retribuzione)
Art. 13 - Parte generale (Lavoro straordinario)
Art. 62 - Parte speciale - sezione prima (Rimborso spese, indennità equivalenti)
Art. 17 (Aumenti periodici di anzianità)
Art. 26, 54 e 63 (Malattia, infortunio, tossicodipendenza, etilismo)
Art. 32 (Diritti e doveri del lavoratore - Provvedimenti disciplinari e licenziamenti)
Art. 41 (Diritti sindacali)
Sezione quarta - ARTIGIANA
Art. 11 (Orario di lavoro per il personale viaggiante)
Art. 11 bis (Orario di lavoro e modalità di prestazione del personale viaggiante impiegato in mansioni discontinue)
Art. 55 (Contratto di lavoro a tempo determinato)
Protocollo per il rilancio del settore autotrasporto merci
Allegati
Raccolta organica delle disposizioni normative dei principali tributi locali.
Aggiornato con il Decreto Cura Italia
L’opera è aggiornata alle ultime novità introdotte con il decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18 emesso in seguito all’emergenza COVID-19, in forza del quale sono state introdotte varie disposizioni di natura tributaria, con particolare riferimento alla proroga per i termini di versamento delle imposte.
Lo Stato italiano, come noto, conosce una molteplicità di imposte, tasse e canoni e l’ordinamento tributario è caratterizzato per l’estrema capillarizzazione di leggi e regolamenti. Il settore dei tributi locali non è affatto escluso da questo metodo legislativo e gli operatori sono spesso costretti a ricercare le norme confrontandosi con una molteplicità di disposizioni. È nata, dunque, l’idea di accorpare in un’unica opera l’insieme delle normative di livello nazionale che recano la disciplina dei tributi locali.
In questa opera, subito dopo la Costituzione della Repubblica e lo Statuto dei Diritti del Contribuente, sono, pertanto, riportate le norme che regolano l’imposta municipale propria (c.d. i.m.u.), la tassa/tariffa sui rifiuti (c.d. ta.ri), la tassa sui servizi indivisibili (c.d. ta.s.i., ancorché abrogata, ma ancora utile per coloro i quali dovessero confrontarsi con gli accertamenti che possono essere tutt’ora notificati), le disposizioni comuni alla ta.ri e alla ta.si l’imposta comunale sulla pubblicità e diritto sulle pubbliche affissioni, la tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche, il canone per l’installazione di mezzi pubblicitari, il canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche, il canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria, il canone di concessione per l’occupazione delle aree e degli spazi appartenenti al demanio o al patrimonio indisponibile, l’imposta di soggiorno, l’imposta di scopo, l’addizionale regionale all’i.r.pe.f., l’addizionale comunale all’i.r.pe.f., l’imposta provinciale di trascrizione e, infine, la disciplina relativa all’accertamento e alla riscossione dei tributi locali.
Il nomen “Codice dei Tributi Locali” persegue l’idea di voler riunire in un unico testo le normative sopra citate, con il profondo auspicio, però, che un giorno sia il legislatore a voler porre ordine in una materia così importante e delicata come quella dell’imposizione locale.
Premessa
Avvertenze
COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
STATUTO DEI DIRITTI DEL CONTRIBUENTE
Legge 27 luglio 2000, n. 212
IMPOSTA MUNICIPALE PROPRIA
Legge 27 dicembre 2019, n. 160. (Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022);
TASSA SUI RIFIUTI
TASSA SUI SERVIZI INDIVISIBILI
DISPOSIZIONI COMUNI Ta.R.I. e Ta.S.I.
IMPOSTA COMUNALE SULLA PUBBLICITÀ E DIRITTO SULLE PUBBLICHE AFFISSIONI
TASSA PER L'OCCUPAZIONE DI SPAZI ED AREE PUBBLICHE
CANONE PER L'INSTALLAZIONE DI MEZZI PUBBLICITARI
CANONE PER L’OCCUPAZIONE DI SPAZI ED AREE PUBBLICHE
CANONE PATRIMONIALE DI CONCESSIONE, AUTORIZZAZIONE O ESPOSIZIONE PUBBLICITARIA
CANONE DI CONCESSIONE PER L’OCCUPAZIONE DELLE AREE E DEGLI SPAZI APPARTENENTI AL DEMANIO O AL PATRIMONIO INDISPONIBILE
IMPOSTA DI SOGGIORNO
IMPOSTA DI SCOPO
ADDIZIONALE REGIONALE ALL’I.R.PE.F.
ADDIZIONALE PROVINCIALE E COMUNALE ALL’I.R.PE.F.
IMPOSTA PROVINCIALE DI TRASCRIZIONE
ACCERTAMENTO E RISCOSSIONE TRIBUTI LOCALI.
TABELLA CODICI TRIBUTO
A causa della comparsa di casi di trasmissione di COVID-19, il Governo ha emanato una serie di provvedimenti per la gestione ed il contenimento dell’emergenza sanitaria in atto e per il sostegno economico alle famiglie, ai lavoratori ed alle imprese; in particolare, possiamo qui così riassumere i riferimenti normativi in materia di lavoro:
Nel presente ebook in pdf di 37 pagine, verranno analizzate le singole misure, cercando di risolvere i principali interrogativi, attraverso domande e risposte.
Premessa
1. Licenziamento
2. Ammortizzatori sociali
3. Permessi/congedi/voucher
4. Indennità Euro 600
5. Lavoro agile/smart working
Aggiornato con il DL 23 dell'8 aprile 2020.
• Benefici fiscali, agevolazioni, sospensioni e rinvii degli adempimenti tributari
• Il problema degli avvisi bonari e accertamenti con adesione
• Effetti del lockdown della Giustizia nell’ambito del processo tributario
• Rinvio sul Codice della Crisi d’Impresa
• Nuovi criteri per la redazione del bilancio
Il presente lavoro prende in analisi i provvedimenti fiscali e tributari emanati dal Governo e già in parte convertiti in legge ed in particolare:
In ragione del sovrapporsi di più provvedimenti si è avuto cura nel capitolo dedicato alle misure fiscali di sospensione e rinvio dei versamenti e degli adempimenti tributari di evidenziare in “grassetto”, per una più agevole lettura, quelle parti del testo del decreto Cura Italia modificati a seguito della conversione in legge. Merita osservare che quasi nessuna, per non dire la totalità, delle proposte di modifiche giunte dai più parti (in particolare il CNDCEC ebbe ad elaborare un articolato progetto di legge) sono rimaste del tutto ignorate.
In questo quadro, e soprattutto in considerazione della fiducia posta con il maxiemendamento, è sostanzialmente impossibile ipotizzare interventi di modifica alla Camera dei Deputati: da un lato per questioni di tempo evidentemente connesse all’emergenza sanitaria; dall’altro per evitare passaggi e riletture del testo definitivo.
Il presente lavoro si propone quindi di essere una guida – per quanto possibile completa – in ordine a tutti i benefici fiscali, le agevolazioni, le sospensioni ed i rinvii degli adempimenti tributari stabiliti dalla normativa ad oggi vigente.
A tal fine nel capitolo V, nel paragrafo relativo alle novità fiscali introdotte dal c.d. Decreto Liquidità, è stata riportata la Tabella Illustrativa predisposta dalla Agenzia delle Entrate.
Allo stesso modo sono state analizzate nel dettaglio le singole disposizioni fiscali con le indicazioni ed i contenuti delle Circolari dell’Agenzia fino ad oggi emanate.
Del pari si è voluto analizzare in uno specifico capitolo alcune questioni controverse derivanti dalla mancanza di ogni previsione da parte del legislatore. Come ad esempio l’inesistenza di previsioni finalizzate al rinvio dei versamenti relativi agli avvisi bonari, agli accertamenti con adesione, alla conciliazione in sede di reclamo o giudiziale. Questione che – al di là della loro rilevanza giuridica – pongono seri interrogativi nel quotidiano lavoro di commercialisti e consulenti fiscali.
Un altro capitolo è poi dedicato agli effetti del lockdown della Giustizia nell’ambito del processo tributario. Da una iniziale sospensione fino al 15 aprile 2020 si è giunti ad una proroga al 11 maggio 2020 con le inevitabili questioni che si porranno alla ripresa dell’attività.
L’ultimo capitolo è infine dedicato agli interventi di rinvio sul Codice della Crisi d’Impresa, sull’improcedibilità delle istanze di fallimento e sui nuovi criteri dettati in materia di redazione del bilancio, riduzione del capitale sociale e postergazione del finanziamento soci.
Il risultato finale degli interventi legislativi è quello di una disciplina frammentata e parcellizzata, ove vengono differenziate agevolazioni, sospensioni e rinvii per categorie produttive, entità del fatturato, natura e tipologie di contribuenti e, non ultimo, anche per aree geografiche. Un complesso di disposizioni eterogenee e, spesso, di difficile interpretazione anche solo per individuare quali adempimenti sono compresi o meno nelle previsioni.
Può definirsi clamorosa la mancata previsione di una ipotesi di “forza maggiore” idonea a consentire “il recupero dei benefici” a coloro che, per ragioni connesse all’emergenza epidemiologica, non potranno fruire, incolpevolmente e tempestivamente, dei benefici riconosciuti.
Prefazione
1. Il caso coronavirus ed i Diritti: maneggiare con attenzione
1.1 Lo stato di emergenza
1.2 L’emergenza nella legislazione fiscale: l’art. 12 D.lgs n 159 del 2015
2. I criteri generali di interpretazione della normativa
2.1 La natura eccezionale del D.L. n. 18 del 2020, il divieto di analogia e la ratio legis
2.2 L’interpretazione delle disposizioni tributarie e fiscali
3. La sospensione dei termini processuali nel processo tributario tra Decreto Cura Italia e Decreto Liquidità
3.1 Premessa
3.2 L’art. 83 D.L. 17 MARZO 2020: il comma 21
3.3 La sospensione dei termini per la domanda di accertamento con adesione ex art. 6 D.lgs n 218 del 1997
4. L’omessa disciplina del rinvio dei termini: dall’avviso bonario al ravvedimento operoso 24
4.1 I versamenti relativi agli avvisi bonari, i procedimenti di adesione, reclamo mediazione e conciliazione giudiziale
4.2 Il ravvedimento operoso
5. La sospensione dei versamenti e degli adempimenti tributari dal Decreto Cura Italia al Decreto Liquidità
5.1 La sospensione dei versamenti: l’art. 62 del D.L. n 18 del 2020 e le ulteriori disposizioni fiscali. Le modifiche in sede di conversione al Senato del maxiemendamento del Governo.
5.2 I nuovi termini di decadenza e prescrizione modficati dal maxiemendamento
5.3 Le novità fiscali introdotte dal D.L. n 23 del 2020
5.4 Le ulteriori sospensioni
5.5 Emergenza epidemiologica e cause di forza maggiore
5.6 Le esimenti e la legislazione eccezionale: indifferibilità di un intervento
6. Il credito di imposta per crediti deteriorati e le ulteriori misure societarie e processuali in tema di procedure concorsuali
6.1 Il credito di imposta per i crediti deteriorari DTA – Cura Italia
6.2 Decreto liquidità: Il differimento dell’entrata in vigore del Codice della Crisi d’Impresa, nuovi criteri di redazione del bilancio e riduzione del capitale sociale, postergazione finanziamento soci
L’opera in pdf misura l’impatto dell’evento pandemia COVID-19 (c.d.: “coronavirus”), e delle misure assunte dallo Stato sui contratti di locazione.
Il presente contributo, redatto nell’immediatezza dell’evento e nel corso della fase emergenziale, quindi con ogni limite derivante da eventuali modifiche operate in corso di redazione e pubblicazione, da parte
del legislatore per c.d. “d’urgenza”, vuole fornire una prima guida, utile ad affrontare le tematiche che coinvolgono e coinvolgeranno la materia locatizia, in ordine all’impatto conseguente al lock down, specie in relazione agli obblighi delle parti contraenti. Il testo si completa con esempi di lettere di recesso e risoluzione, nonché di richiesta di riduzione del canone.
Lo sforzo dell’autore si è concentrato sull’applicazione degli istituti esistenti dal diritto positivo al nuovo fenomeno emergenziale covid-19, verificando la possibile estensione analogica con altri tipi di eventi di forza maggiore (guerra e terremoti), aventi parimenti i caratteri dell’imprevedibilità ed inevitabilità e, ciò tanto con rilievo all’adempimento dell’obbligazione primaria di pagamento del canone, quanto sull’istituto del recesso per “gravi motivi” ed alle ricadute sugli altri istituti: indennità di avviamento commerciale (art. 34 L. 392/78) e clausola risolutiva espressa (art. 1456 c.c.), non senza lesinare suggerimenti teorici e pratici.
Infine, si è ipotizzato di individuare le conseguenze processuali derivanti dall’impatto del fenomeno covid 19 in materia locatizia (procedimenti sommari e rito locatizio), prefigurando le possibili soluzioni al problema, in termini di applicazione degli istituti esistenti, con ogni limite interpretativo derivante dalla novità dei fatti coinvolti e non esistendo nel panorama giurisprudenziale italiano nulla di simile.
1. Inquadramento generale del problema e gestione dell’emergenza, il Covid-19 ed i rapporti giuridici pendenti
2. I rimedi tradizionali offerti dal diritto positivo: impossibilità sopravvenuta, eccessiva onerosità, riconduzione del contratto ad equità
2.1. La mora del debitore e la perpetuatio obligationis
3. I provvedimenti emergenziali e l’adempimento dell’obbligazione di pagamento dei canoni nei contratti di locazione di immobili urbani
4. Il recesso per “giusta causa” nei contratti di locazione di immobili urbani commerciali
5. Le ricadute processuali dell’inadempimento, le azioni esercitabili ed i rimedi offerti dall’ordinamento
Estratto delle massime di riferimento
- Cassazione civile, Sezione 1^, 26.01.2018, n. 2047
- Cassazione civile, Sezione 2^, 24.4.2009, n. 9816
- Cassazione civile, Sezione 1^, 20.4.1994, n. 3775, in Corriere giur., 1994, p. 566, con nota di Carbone, La buona fede come regola di governo della discrezionalità contrattuale
- Cassazione civile, Sezione 2^, 24.04.2009, n. 9816, in Guida al diritto 2009, 26, p. 52
- Cassazione civile, Sezione 3^, 24.07.2007, n. 16315
Formulario
1. Lettera di recesso del conduttore per “gravi motivi”, inerenti il coronavirus
2. Lettera di richiesta del conduttore sospensione/riduzione pagamento canone, per evento coronavirus
3. Scrittura privata risoluzione anticipata del contratto di locazione
4. Scrittura privata integrativa di modifica del canone
5. Contratto di locazione ex art. 27, L. 392/78 con clausola di forza maggiore
Bibliografia
L’opera è aggiornata al D.Lgs. 125/2019 che ha recepito la Direttiva 2018/843 del 30 maggio 2018 (la cd V direttiva Antiriciclaggio) e alle Regole Tecniche e Linee guida emanate dagli Organismi di autoregolamentazione. Inoltre l'aggiornamento/integrazione tiene conto anche delle novità operative dettate da OAM e Guardia di Finanza in relazione a quanto il D.Lgs. 92/2017 fissa per i "compro oro" con particolare attenzione agli effetti dell'istituzione di un registro degli operatori compro oro professionali.
Fascicolo n. 2 in pdf fa parte anche della Collana "Atlante Antiriciclaggio", ed è dedicato a Gallerie d’arte o case d’asta e soggetti che esercitano attività di commercio di cose antiche, il commercio di opere d’arte o che agiscono in qualità di intermediari nel commercio delle medesime opere, nonché operatori professionali in oro.
Il presente Fascicolo è dedicato all’analisi tecnico operativa dell’impianto normativo Antiriciclaggio e, più specificamente, alla serie di obblighi che il legislatore ha posto a carico di una particolare categoria di “Soggetti obbligati” che è quella delle Gallerie d’arte, Case d’asta e soggetti che esercitano attività di commercio di cose antiche, il commercio di opere d’arte d’arte1 o che agiscono in qualità di intermediari nel commercio delle medesime opere, nonché degli operatori professionali in oro.
Per effetto del recepimento della V direttiva AML sono inseriti tra i destinatari degli obblighi Antiriciclaggio i soggetti che commerciano in cose antiche e opere d’arte o che agiscono in qualità di intermediari nel commercio delle stesse, anche quando tale attività è effettuata da gallerie o case d’asta o quando tale attività sia effettuata all’interno di porti franchi, nei casi in cui il valore dell’operazione sia pari o superiore a 10.000 euro.
La metodologia espositiva utilizzata dall’Autore, nonché Curatore editoriale dell’Opera, si fonda sull’analisi globale del vigente quadro normativo in materia di Antiriciclaggio e mette a disposizione del professionista/lettore, l’esame del contenuto dei s ingoli adempimenti contestualizzandone la portata rispetto alla peculiarità delle attività svolte da coloro che operano nell’ambito delle Case d’asta, Gallerie d’arte, dei Mercanti e intermediari nella vendita di opere d’arte, nonché degli operatori professionali in oro.
Premessa
1. Analisi del contesto ed esame normativo
1.1 Analisi di contesto
1.2 Il riciclaggio: definizione e aspetti tecnici
1.3 La disciplina normativa nazionale in materia di riciclaggio e autoriciclaggio
1.4 Il Decreto Legislativo 231/2007 modificato dal D.Lgs. 125/2019 (recepimento della V direttiva AML)
2. Obblighi Antiriciclaggio
2.1 I nuovi obblighi Antiriciclaggio per i soggetti che esercitano attività di commercio di opere d’arte e gli operatori professionali in oro
2.2 obblighi di identificazione e adeguata verifica della clientela tenendo conto dei casi in cui si dovranno applicare le misure rafforzate o quelle semplificate
2.2.1 Esternalizzazione di funzioni e assolvimento degli obblighi
2.2.2 Obbligo astensione
2.3 obblighi di conservazione dei documenti, i dati e le informazioni utili a prevenire, individuare o accertare eventuali attività di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo
2.4 Obbligo di Segnalazione delle Operazioni Sospette (S.O.S.)
2.5 Obbligo di comunicazione al Ministero dell'economia e delle finanze delle infrazioni per il superamento della soglia di spendibilità del contante
2.6 Obbligo di formazione Antiriciclaggio
2.7 Obbligo di adottare presidi e procedure, adeguati alla natura e alla dimensione dello Studio, al fine di mitigare e gestire i rischi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo
3. Considerazioni conclusive
4. Allegati
V Direttiva e legislazione Antiriciclaggio: principali adempimenti e relative sanzioni - Vademecum per operatori non finanziari
Check list – Adempimenti antiriciclaggio 2020 - V Direttiva AML
Modulo di segnalazione al Ministero dell’economia di trasferimenti di denaro contante effettuato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi per importi pari o superiori a 3.000,00 euro
V Direttiva Antiriciclaggio - Scheda per la valutazione del cliente secondo l’approccio basato sul rischio
Ebook in pdf di 77 pagine su emergenza, diritti e giustizia all'epoca di questa legislazione eccezionale dovuta all'emergenza da Coronavirus. Prime riflessioni sul D.L. n. 18 del 17 marzo 2020.
Lo stato di emergenza è stato proclamato con la Delibera del Consiglio dei Ministri del 31 gennaio 2020 (Dichiarazione dello stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili), ai sensi dell’art. 7, comma 1, lett. c) del d.lgs n. 1 del 2018 (Codice della Protezione civile).
In questo quadro è importante ed indispensabile, per il giurista e per tutte le parti del processo, cogliere il richiamo a non avanzare argomenti formalistici in una situazione dove, certamente, la Giustizia e, soprattutto, i principi della Costituzione saranno messi a dura prova. È indispensabile individuare – tanto per l’applicazione quanto per l’interpretazione delle singole norme – delle linee guida univoche che non si disperdano in speciosità accademiche o, peggio, strumentali a finalità estranee di quelle che informano la legislazione d’emergenza. Ma questo dovrà essere supportato da un legislatore capace di formulare interventi chiari e rigidamente ancorati a quelle linee guida. Esse a loro volta non possono che essere identificate nel senso profondo che devono avere gli interventi di natura eccezionale: la tutela del diritto alla Salute ex art. 32 Costituzione ed il correlativo sacrificio degli altri principi costituzionali (comunque sotto ordinati nella emergenza sanitaria) nei limiti strettamente necessari.
1. Il caso coronavirus ed i Diritti: maneggiare con attenzione
1.1 Lo stato di emergenza
1.2 Le occasioni perdute e le occasioni da non perdere. Giustizia e Carcere
2. I criteri generali di interpretazione della normativa
2.1 La natura eccezionale del D.L. n. 18 del 2020, il divieto di analogia e la ratio legis
2.2 La legge eccezionale ed i limiti della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo
3. L’art. 83 D.L. 17 marzo 2020 n. 18. Il regime della sospensione dei termini e la disciplina del processo
3.1 Premessa
3.2 ART. 83 D.L. 17 MARZO 2020: COMMA 1 E 2
3.2.1 Casi particolari: l’iscrizione a ruolo del pignoramento presso terzi e dell’atto di citazione già notificati anteriormente al 9 marzo 2020
3.2.2 Segue casi particolari: I termini per i pagamenti rateali delle pene pecuniarie ai sensi dell’art. 133 ter c.p.
3.3 ART. 83 D.L. 17 MARZO 2020: COMMA 3 lett. a)
3.3.1 Cause relative ad alimenti o ad obbligazioni alimentari derivanti da rapporti di famiglia, di parentela, di matrimonio o di affinità
3.4 ART. 83 D.L. 17 MARZO 2020: COMMA 3 lett. b), c) e comma 4
4.5 ART. 83 D.L. 17 MARZO 2020: COMMA 5, 6 e 7
3.5.1 La celebrazione delle udienze civili e penali
3.6 ART. 83 D.L. 17 MARZO 2020: COMMA 8 e 9
3.7 ART. 83 D.L. 17 MARZO 2020: COMMA 10, 11 e 12
3.8 ART. 83 D.L. 17 MARZO 2020: COMMA 13, 14 e 15
3.9 ART. 83 D.L. 17 MARZO 2020: COMMA 21
3.9.1 La sospensione dei termini per la domanda di accertamento con adesione ex art. 6 D.lgs n 218 del 1997
3.9.2 Gli accertamenti esecutivi
4. D.L. 17 marzo 2020 n. 18. Le misure giuslavoristiche
4.1 Premessa
4.2 ART. 46 D.L. 17 MARZO 2020
4.2.1 I licenziamenti non soggetti a sospensione
4.3 Breve panoramica sugli interventi a sostegno del lavoro
4.4 Il Protocollo di Intesa Governo Sindacati
5. Le misure in materia di detenzione domiciliare e permessi premio
5.1 ART. 83 D.L. 17 MARZO 2020: ART. 123
5.2 ART. 83 D.L. 17 MARZO 2020: ART. 124
5.3 Osservazioni conclusive
Ebook gratuito in pdf di 157 pagine sulle conseguenze alle violazioni del del DPCM dell’8/03/2020 contenente misure in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 sull'intero territorio nazionale.
La diffusione del virus noto come Coronavirus altresì chiamato "Sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2" (SARS-CoV-2) e la malattia che ne è scaturita, vale a dire “COVID-19” (dove "CO" sta per corona, "VI" per virus, "D" per disease e "19" indica l'anno in cui si è manifestata)”, ha indotto giustamente il Governo ad adottare una serie di misure volte a contenere l’espandersi di questo pericoloso germe patogeno.
Orbene, scopo del presente scritto è quello di analizzare le principali conseguenze penali che possono scaturire dalla mancata osservanza delle prescrizioni normative imposte per contenere e gestire questa emergenza epidemiologica.
A tal proposito verranno prima analizzate sinteticamente queste misure normative, per poi esaminare gli illeciti penali che, ad avviso di chi scrive, potrebbero maggiormente configurarsi ove tali misure non dovessero essere osservate nonché altri che, pur apparentemente potrebbero ritenersi sussistenti, in realtà non sembrano esserlo (in tutto o almeno in parte).
Prefazione
1. Le misure normative approntate in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19
Introduzione
1.1 Il d.l. 23 febbraio 2020, n. 6
1.2 Il d.P.C.M. del 23 febbraio 2020
1.3 Il d.P.C.M. del 25 febbraio 2020
1.4 Il d.P.C.M. del 1 marzo 2020
1.5 Il d.l., 2 marzo 2020, n. 9
1.6 Il d.P.C.M. del 4 marzo 2020
1.7 Il d.l., 8 marzo 2020, n. 11
1.8 Il d.P.C.M. dell’8 marzo 2020
1.9 Il d.P.C.M. del 9 marzo 2020
1.10 Il d.P.C.M. dell’11 marzo 2020
1.11 Il d.l. del 17 marzo del 2020, N. 18
2. Le contravvenzioni concernenti l’ordine pubblico e la tranquillità pubblica
Sommario
Premessa
2.1 Inosservanza dei provvedimenti dell’autorità
2.1.1 In cosa consiste questo reato
2.1.2 Brevi cenni sui profili procedurali
2.1.3 Perché questo illecito penale può rilevare nel caso di specie
2.2 Rifiuto d’indicazioni sulla propria identità personale
2.2.1 In cosa consiste questo reato
2.2.2 Brevi cenni sui profili procedurali
2.2.3 Perché questo illecito penale può rilevare nel caso di specie
3. Delitti colposi contro la salute pubblica
Sommario
Premessa
3.1 Epidemia nella forma colposa
3.1.1 In cosa consiste questo reato
3.1.2 Brevi cenni sui profili procedurali
3.1.3 Questo illecito penale può rilevare nel caso di specie?
4. Delitti contro la fede pubblica
Sommario
Introduzione
4.1 Falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico e falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o di altri
4.1.1 In cosa consistono questi reati
4.1.2 Brevi cenni sui loro profili procedurali
4.1.3 Quale di questi illeciti penali può rilevare nel caso di specie?
5. Delitti dei privati contro la pubblica amministrazione
Sommario
Introduzione
5.1 Resistenza a un pubblico ufficiale
5.1.1 In cosa consiste questo reato
5.1.2 Brevi cenni sui profili procedurali
5.1.3 Perché questo illecito penale può rilevare nel caso di specie
Conclusioni
Indice analitico – alfabetico
Riferimenti normativi
DELIBERA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 31 gennaio 2020
DECRETO-LEGGE 23 febbraio 2020 n.6
LEGGE 5 marzo 2020 n. 13
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 23 febbraio 2020
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 25 febbraio 2020
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 1° marzo 2020
DECRETO-LEGGE 2 marzo 2020 n. 9 (stralcio)
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 4 marzo 2020
DECRETO-LEGGE 8 marzo 2020 n. 11
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 8 marzo 2020
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 09 marzo 2020
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 11 marzo 2020
DECRETO-LEGGE 17 marzo 2020, n. 18.
Antiriciclaggio e prestatori di servizi relativi a società e trust
L’opera è aggiornata al D.Lgs. 125/2019 che ha recepito la Direttiva 2018/843 del 30 maggio 2018 (la c.d. V direttiva Antiriciclaggio) e alla Direttiva UE 2018/822/UE (cd DAC6) approvata il 28 maggio 2018.
Il presente Fascicolo n. 10, fa parte della Collana "Atlante Antiriciclaggio" costituisce un focus dedicato ai “prestatori di servizi relativi a società e trust” ovvero ai “Soggetti obbligati” di cui al comma 5, lett. a) dell’art. 3 del D.Lgs. 231/2007.
A partire già dal 10/11/2019 sono in vigore novità relative all’individuazione del titolare effettivo dei trust e di altri tipi di istituti giuridici, fra cui le fiduciarie, che presentino assetto e funzioni analoghe a quelli dei trust. Il Legislatore comunitario, già per effetto di quanto statuito dal contenuto della Direttiva UE 2001/97/CE (cd II direttiva AML) modificando la precedente Direttiva del 1991, aveva inserito nel novero dei soggetti destinatari degli obblighi Antiriciclaggio, i professionisti che, in considerazione dell’attività svolta, risultassero “suscettibili di utilizzo a fini di riciclaggio”. Si trattava dell’art. 2 bis, la cui introduzione ha segnato la riferibilità degli obblighi Antiriciclaggio anche a “5) notai e altri liberi professionisti legali quando prestano la loro opera: a) assistendo i loro clienti nella progettazione o nella realizzazione di operazioni riguardanti: …. v) la costituzione, la gestione o l'amministrazione di trust, società o strutture analoghe”.
L’analisi di cui al presente Volume consentirà ai prestatori di servizi di società e trust di rilevare i profili operativi per il corretto adempimento degli obblighi AML in termini di contributo proattivo all’azione di prevenzione e contrasto al fenomeno del riciclaggio che sono chiamati a svolgere in qualità di componenti del c.d. team Antiriciclaggio.