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Il testo in pdf di 151 pagine, è una trattazione completa e approfondita di tutte le regole sull'imposta di bollo che nel giro di pochi anni hanno visto il passaggio dal cartaceo alle modalità telematiche ovvero all’”assolvimento virtuale”.
Gli argomenti affrontati vanno:
Il testo è una trattazione completa e approfondita di tutte le regole sull'imposta di bollo che nel giro di pochi anni hanno visto il passaggio dal cartaceo alle modalità telematiche ovvero all’”assolvimento virtuale”.
Gli argomenti affrontati vanno dalla natura dell'imposta, alla disciplina di applicazione e casi di esenzione, alle modalità di pagamento e alle sanzioni in caso di violazione.
L'analisi puntuale della normativa e prassi, con i link ai documenti originali , è corredata da una tabella riepilogativa delle sanzioni e dalla Tabella: ELENCO DEI PRINCIPALI DOCUMENTI IN ESENZIONE DALL’IMPOSTA DI BOLLO (Allegato B, D.P.R. n. 642/1972 e altre leggi speciali).
1. Natura e oggetto dell’imposta
1.1 STRUTTURA DEL D.P.R. N. 642 DEL 1972
1.2 NATURA DELL’IMPOSTA
1.3 OGGETTO DELL’IMPOSTA
1.4 SOGGETTO ATTIVO E SOGGETTI PASSIVI
1.5 LA DEMATERIALIZZAZIONE DEI DOCUMENTI E LA FORFETTIZZAZIONE DEL TRIBUTO
2. Gli atti e documenti soggetti ad imposta di bollo
2.1 BOLLO DOVUTO SIN DALL’ORIGINE – TARIFFA – PARTE PRIMA
2.2 BOLLO DOVUTO IN CASO D’USO – TARIFFA – PARTE SECONDA
2.3 IL CARATTERE TASSATIVO DELLA TARIFFA
2.4 MODALITÀ DI APPLICAZIONE DELL’IMPOSTA
2.5 LA FACOLTÀ DI SCRIVERE PIÙ ATTI SUL MEDESIMO FOGLIO
3. Gli atti esenti in modo assoluto dall’imposta di bollo – Tabella – Allegato B
3.1 ESENZIONI DALL’IMPOSTA – PRINCIPI INDEROGABILI
3.2 GLI ATTI POSTI IN ESSERE DA AMMINISTRAZIONI DELLO STATO
4. Le modalità di pagamento dell’imposta di bollo
4.1 LE MODALITÀ DI PAGAMENTO PREVISTE FINO AL 31 DICEMBRE 2006
4.2 LE NOVITÀ INTRODOTTE DALLA L. N. 296 DEL 2006
4.3 DALLA MARCA DA BOLLO AL CONTRASSEGNO TELEMATICO
4.3.1. Le caratteristiche del contrassegno telematico
4.3.2. Il taglio dei contrassegni telematici
4.3.3 Valore storico delle marche da bollo
4.3.4 L’annullamento della marca da bollo e del contrassegno
4.3.5. Applicazione del contrassegno telematico sugli atti soggetti ad imposta di bollo sin dall’origine
4.3.6. Come verificare la validità del contrassegno telematico
4.3.7. Il termine di validità dei valori bollati
4.4 DAL CONTRASSEGNO TELEMATICO ALLA MARCA DA BOLLO DIGITALE – IL SERVIZIO @E.BOLLO
4.4.1. La marca da bollo digitale - Il servizio @e.bollo
4.4.2. Modalità di assolvimento dell’imposta da parte del contribuente
4.4.3. PagoPA - Il sistema nazionale per i pagamenti a favore della Pubblica Amministrazione.
4.4.4. ICONTO - L’istituto di pagamento di Infocamere
4.5 IL PAGAMENTO DELL’IMPOSTA DI BOLLO IN MODO VIRTUALE – ARTICOLI 15 E 15-BIS DEL D.P.R. N. 642 DEL 1972
4.5.1. Le disposizioni dettate dall’art. 15 del D.P.R. n. 642/1972
4.5.2. Le categorie di atti e documenti per i quali è consentito il pagamento dell’imposta in modo virtuale
4.5.3. Procedura di rilascio dell’autorizzazione - Chiarimenti dalla circolare n. 16/E/2015
4.5.4 Le novità introdotte dalla legge di stabilità 2014 – Approvato un nuovo modello di dichiarazione
4.5.5. Le disposizioni di cui all’art. 15-bis del D.P.R. n. 642/1972
4.5.6. La liquidazione dell’imposta di bollo assolta con modalità virtuale – Il modello di dichiarazione
4.5.7. Modello di dichiarazione dell’imposta di bollo assolta in modo virtuale
4.5.8. Le modalità di pagamento - L’utilizzo del modello di versamento “F24
4.5.9. Analisi di casi particolari
4.6 LE MODALITÀ DI PAGAMENTO DELL’IMPOSTA DI BOLLO SUI DOCUMENTI INFORMATICI
4.7 RIMBORSI DI IMPOSTE PAGATE IN MODO VIRTUALE
4.7.1 Le disposizioni dettate dall’art. 37 del D.P.R. n. 642/1972
4.7.2 L’ente competente all’erogazione del rimborso - Analisi di alcune risposte fornite dall’Amministrazione Finanziaria
4.8 IL PAGAMENTO DELL’IMPOSTA DI BOLLO DALL’ESTERO MEDIANTE BONIFICO
5. Effetti del mancato od insufficiente pagamento dell’imposta – Obblighi e responsabilità dei funzionari pubblici
5.1 OBBLIGHI A CARICO DEI FUNZIONARI E DEI PUBBLICI UFFICIALI
5.2 LA REGOLARIZZAZIONE DEGLI ATTI EMESSI IN VIOLAZIONE DELLE NORME SULL’IMPOSTA DI BOLLO
5.3 SOGGETTI OBBLIGATI AL PAGAMENTO – PRINCIPIO DI SOLIDARIETÀ
6. Violazioni e sanzioni
6.1 LE VIOLAZIONI E LE SANZIONI PREVISTE DAL D.P.R. N. 642 DEL 1972
6.2 IMPOSTA DI BOLLO ASSOLTA IN MODO VIRTUALE – VIOLAZIONI E SANZIONI
6.2.1. Le sanzioni applicabili
6.2.2. Le modalità di irrogazione delle sanzioni
6.3 RESPONSABILITÀ DEI FUNZIONARI DELL’AMMINISTRAZIONE FINANZIARIA
6.4 LA REGOLARIZZAZIONE DEGLI ATTI EMESSI IN VIOLAZIONE DELLE NORME SULL’IMPOSTA DI BOLLO
6.5 L’ACCERTAMENTO DELLE VIOLAZIONI
6.5.1. Organi competenti all’accertamento delle violazioni
6.5.2. Modalità di accertamento delle violazioni
6.5.3. Termini per l’accertamento delle violazioni
6.6 IRROGAZIONE DELLE SANZIONI
6.7 SANZIONI E RAVVEDIMENTO OPEROSO
6.7.1. Il ravvedimento operoso
6.7.2. La misura della sanzione ridotta
6.7.3. Le modalità di pagamento
6.8 VIOLAZIONI COSTITUENTI REATI. VALORI DI BOLLO CONTRAFFATTI O ALTERATI
Allegato
ELENCO DEI PRINCIPALI DOCUMENTI IN ESENZIONE DALL’IMPOSTA DI BOLLO (TABELLA – ALLEGATO B, D.P.R. N. 642/1972 E ALTRE LEGGI SPECIALI CHE PREVEDONO L’ESENZIONE DALL’IMPOSTA DI BOLLO)
Aggiornato all’art. 4-ter del Decreto-Legge n° 137 del 2020 che semplifica l’accesso alle procedure di sovraindebitamento.
La Legge n° 3 del 2012, riformata dapprima dall’art. 18 del Decreto-Legge 179/2012 e poi dall’art. 4-ter del Decreto-Legge 137/2020, disciplina, ai suoi articoli da 6 a 16, le procedure di composizione delle crisi da sovraindebitamento, cioè di perdurante o definitivo squilibrio fra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte, che determina la rilevante difficoltà ovvero la definitiva incapacità di adempiere con regolarità le proprie obbligazioni (vale a dire l’insolvenza, la cui definizione originaria è contenuta nell’art. 5 della Legge Fallimentare, il Regio Decreto n° 267 del 1942, ossia l’incapacità di soddisfare regolarmente le proprie obbligazioni), da parte delle imprese che non sono soggette al fallimento ed alle altre procedure concorsuali, da parte del consumatore, vale a dire, ai sensi della lettera a) dell’art. 3 del Decreto Legislativo n° 206 del 2005 (il “Codice del consumo”), “la persona fisica che agisce (acquistando per sé o per altri beni o servizi) per scopi estranei all’attività […] professionale (cioè lavorativa) eventualmente svolta”, e da parte degli enti privati senza scopo di lucro (art. 6° e 7°, 2° comma, lettera a della Legge n° 3 del 2012: queste norme parlano genericamente di “debitore” non soggetto al fallimento, compreso il consumatore, per cui deve intendersi incluso anche l’ente privato non profit).
Queste procedure sono tre:
Segnaliamo che è la prima volta che nell’ordinamento giuridico italiano vengono introdotte delle procedure che possiamo senz’altro definire paraconcorsuali (perché trovano il loro modello in quelle della Legge Fallimentare) applicabili anche al consumatore, come avviene invece da gran tempo nel diritto statunitense. Esse non generano gli effetti che la sentenza dichiarativa del fallimento produce per la persona del fallito anche quando il soggetto a cui si applicano non è un consumatore.
È anche la prima volta che nel nostro ordinamento viene introdotta una procedura diversa dalla liquidazione dell’ente finalizzata a risolvere la crisi da sovraindebitamento, quindi di insolvenza, degli enti privati senza scopo lucro (associazioni, fondazioni, comitati disciplinati dagli articoli da 14 a 42 del Codice Civile), precisamente l’accordo di composizione di queste crisi che esaminiamo nei Paragrafi 2), 3) e 5) di questo studio. Questa procedura permette all’ente sovra indebitato di risolvere la crisi senza doversi sciogliere o estinguere e di continuare la propria attività (lo stesso vale per le imprese che possono utilizzare queste procedure).
La riforma di queste procedure contenuta nell’art. 4-ter del Decreto-Legge 137/2020 tende ad una semplificazione delle stesse ed introduce, nell’ambito della procedura di liquidazione del patrimonio del debitore, una sub - procedura di esdebitazione del debitore persona fisica incapiente, vale a dire di quello che non dispone di un patrimonio, che viene incontro a quei debitori meritevoli che non si sono imprudentemente sovra indebitati e non hanno commesso atti in frode ai creditori.
Facciamo notare che il 2° comma dell’art. 4-ter del Decreto-Legge 137/2020 stabilisce che le disposizioni di riforma delle procedure di composizione delle crisi da sovra indebitamento previste dalla Legge 3/2012 da esso introdotte si applicano anche alle procedure pendenti alla data di entrata in vigore della sua legge di conversione, la Legge 176/2020 vale a dire al 24 Dicembre 2020.
L’’e-book, nei Paragrafi da 8) a 11), tratta anche la disciplina degli organismi di composizione delle crisi di sovraindebitamento che assistono il debitore in queste procedure, contenuta nell’art. 15 della Legge 3/2012, attuato dal Decreto del Ministero della Giustizia n° 202 del 2014. In particolare esso tratta la disciplina del registro tenuto dal Ministero della Giustizia in cui questi enti si devono iscrivere, dei requisiti e della procedura per l’iscrizione, dei requisiti dei professionisti che operano per gli organismi col compito di svolgere la procedura di gestione della crisi, del rapporto fra l’organismo ed il debitore – cliente ed, infine, dei criteri e dei parametri per il calcolo dei compensi e dei rimborsi spese che spettano agli organismi per avere svolto una delle procedure di composizione delle crisi da sovraindebitamento.
Inoltre, segnaliamo che, a partire dal 1° Settembre 2021 la Legge 3/2012 sarà abrogata e sostituita dagli artt. da 65 a 83 e da 268 a 283 del Decreto Legislativo n° 14 del 2019, il “Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza” che sostituirà la Legge Fallimentare, il Regio Decreto n° 267 del 1942. Le nuove procedure previste da questo codice sono quelle della ristrutturazione dei debiti, del concordato minore, della liquidazione controllata e della esdebitazione che ci riserviamo di trattare in un successivo e-book.
La nuova disciplina si applicherà alle procedure iniziate a partire dal 1° Settembre 2021, mentre a quelle promosse in data precedente continuerà ad applicarsi quella prevista dalla Legge 3/2012. Riteniamo però probabile, a causa della crisi derivante dalla pandemia di Covid 19 e della riforma delle procedure della Legge 3/2012 contenuta nell’art. 4-ter del Decreto-Legge 137/2020, che l’entrata in vigore di tutto il Dlgs 14/2019 o delle sole procedure da esso previste per le crisi di sovraindebitamento possa subire un’ulteriore rinvio.
1. Le procedure di composizione delle crisi da sovraindebitamento previste dalla Legge n° 3 del 2012: i soggetti a cui si applicano
2. I presupposti di ammissibilità di queste procedure, il contenuto dell’accordo o del piano del consumatore e il deposito della proposta di accordo o piano
3. L’accordo di composizione delle crisi da sovraindebitamento
4. Il piano del consumatore per la composizione della crisi da sovraindebitamento
5. L’esecuzione dell’accordo di composizione della crisi e del piano del consumatore
6. La procedura di liquidazione del patrimonio del debitore alternativa all’accordo di composizione della crisi ed al piano del consumatore: presupposti ed avvio di essa
7. La liquidazione del patrimonio del debitore: lo svolgimento della procedura. L’esdebitazione del debitore normale e di quello incapiente
8. Gli organismi di composizione delle crisi da sovraindebitamento
9. Il Decreto del Ministero della Giustizia n° 202 del 2014 che istituisce il registro degli organismi di composizione delle crisi da sovraindebitamento (O.C.C.): l’articolazione del registro, i requisiti ed il procedimento per l’iscrizione
10. Gli obblighi dell’organismo verso il debitore – cliente previsti dal D.M. 202/2014
11. I compensi ed i rimborsi spese degli organismi previsti dal D.M. 202/2014
12. Le sanzioni previste dall’articolo 16 della Legge n° 3 del 2012
13. La pubblicazione delle informazioni relative alle procedure disciplinate dalla Legge 3/2012 nel registro delle procedure di insolvenza o di gestione delle crisi istituito dall’art. 3 del Decreto-Legge 59/2016
Appendice legislativa
1. Capo II della Legge n° 3 del 2012 “Disposizioni in materia di usura e di estorsione, nonché di composizione delle crisi da sovraindebitamento” (articoli da 6 a 16, riformati dall’articolo 18 del Decreto-Legge n° 179 del 2012, convertito in Legge n° 221 del 2012 e poi dall’articolo 4-ter del Decreto-Legge n° 137 del 2020, convertito in Legge n° 176 del 2020)
2. Decreto del Ministero della Giustizia n° 202 del 2014 “Regolamento recante i requisiti di iscrizione nel registro degli organismi di composizione delle crisi da sovraindebitamento”
3. Articolo 1° del Decreto del Ministero della Giustizia n° 30 del 2012
4. Articolo 28 della Legge Fallimentare (Regio Decreto n° 267 del 1942)
eBook di 427 pagine in pdf, su tutti i casi pratici di applicazione dell'imposta di bollo aggiornati al 1.1.2021.
In una nostra precedente trattazione dal titolo L'applicazione dell'imposta di bollo abbiamo concentrato la nostra attenzione prevalentemente sul D.P.R. n. 642 del 26 ottobre 1972, recante la “Disciplina dell’imposta di bollo”, illustrandone nel dettaglio i contenuti e cercando anche di evidenziare i vari cambiamenti che anche questa imposta ha subito nel tempo fino a “dematerializzarsi”.
Abbiamo, in particolare, approfondito argomenti teorici, quali: la natura e l’oggetto dell’imposta, gli atti soggetti all’imposta, le modalità di pagamento, gli effetti del mancato od insufficiente pagamento dell’imposta e le relative sanzioni, gli obblighi e le responsabilità dei funzionari pubblici.
L’imposta di bollo ha come presupposto l’esistenza di un atto redatto in forma scritta e come oggetto la trascrizione del negozio giuridico su atti, documenti e registri.
A differenza dell'imposta di registro che ha come suo oggetto il "negozio giuridico" e che colpisce, in genere, il mero contenuto patrimoniale dell’atto e la sua funzione economica, l'imposta di bollo attiene al suo aspetto formale e ha come suo oggetto diretto la "carta" nella quale il negozio giuridico o altro atto civile, commerciale, giudiziale e stragiudiziale sono contenuti.
Si dice anche che il bollo è un’imposta “cartolare”, che colpisce cioè l’atto materiale, indipendentemente dalla sua validità o efficacia. Oggetto dell’imposta di bollo è, dunque, l’atto scritto sulla carta.
Con il tempo, dal documento amministrativo, inteso come “rappresentazione grafica” del contenuto di atti, si è passati al documento informatico, inteso come “rappresentazione informatica” di atti.
Con l’entrata in vigore del D.Lgs. n. 82/2005 (Codice dell’amministrazione digitale – CAD), è stato regolamentato anche il “Documento informatico” sottoscritto con firma elettronica (artt. 20 – 25).
La dematerializzazione dei documenti ha portato, inevitabilmente, alla forfettizzazione dell’imposta di bollo.
Dalla marca da bollo si è passati al contrassegno telematico per arrivare alla marca da bollo digitale.
Con questa ulteriore trattazione vogliamo scendere più nel pratico concentrando la nostra attenzione su alcuni casi particolari per illustrare come e quando si deve concretamente procedere all’applicazione dell’imposta di bollo su atti, documenti, istanze, scritture contabili, fatture, cambiali, documenti bancari, sia cartacei o analogici che informatici o telematici. Tratteremo, allora, in particolare:
Premessa
1. L’imposta di bollo sulle istanze da inviare agli organi della Pubblica Amministrazione
1.1 Le modalità di invio delle istanze agli Organi della Pubblica Amministrazione e l’applicazione dell’imposta di bollo
1.1.1 Concetti generale e normativa di riferimento
1.1.2 Le istanze presentate o trasmesse agli Organi della Pubblica Amministrazione e l’imposta di bollo
1.1.3 Le istanze inviate via PEC e le modalità di pagamento dell’imposta di bollo
1.1.4. L’autenticazione della sottoscrizione dell’istanza
1.2 Dalla denuncia di inizio attività (DIA) alla Segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) – La SCIA e l’imposta di bollo
1.2.1. La denuncia di inizio attività (DIA)
1.2.2. Dalla denuncia di inizio attività (DIA) alla dichiarazione di inizio attività (DIA) e alla Segnalazione certificata di inizio attività (SCIA)
1.2.3. Il riordino della SCIA – L’utilizzo della modulistica unificata e standardizzata
1.2.4. La SCIA e l’imposta di bollo
1.3 Analisi di casi particolari
1.3.1. L’imposta di bollo sui cartelli “Vendesi” “Affittasi” immobile o attività commerciale
1.3.2. Incentivi per la rigenerazione e valorizzazione del patrimonio edilizio (art. 7, L. n. 58/2019) – Non prevista l’esenzione dall’imposta di bollo
1.3.3. Imposta di bollo e tasse scolastiche - Vigenza dell’esenzione prevista dall'articolo 200, comma 7, del D.Lgs. n. 297 del 1994
1.3.4. Fermo Amministrativo - La richiesta presentata dal soggetto legittimato alla riscossione forzata non più soggetta da imposta di bollo
1.3.5. Comunicazione di iscrizione d'ufficio dei prodotti esplodenti, nell'allegato A al Regolamento del TULPS - Applicazione dell'imposta di bollo
1.3.6. Fermo amministrativo – L’annotazione della sospensione è esente da imposta di bollo
1.3.7. L’imposta di bollo sulle istanze di partecipazione alle gare e sulle offerte economiche
1.3.8. L’imposta di bollo sulle domande per il conseguimento di sussidi da parte di soggetti danneggiati dall’epidemia da Covid-19
2. Le domande, le denunce e gli atti da inviare al Registro delle imprese – L’introduzione del Modello Unico Informatico (MUI) – La nascita della Comunicazione Unica – Il riordino del SUAP – Il servizio “Impresa in un giorno”
2.1 La pubblicità commerciale e l’iscrizione al Registro delle imprese
2.1.1. Le novità introdotte dal D.M. n. 127/2002 – L’introduzione del comma 1-ter alla Tariffa sul bollo
2.1.2. Le novità introdotte dal 2004
2.2. L’introduzione del Modello Unico Informatico - MUI
2.2.1. Il modello Unico Informatico (MUI)
2.2.2. D.M. 22 febbraio 2007 - Determinati gli importi dell’imposta di bollo dovuta in misura forfettaria
2.2.3. Il Modello Unico Informatico e gli adempimenti presso il Registro delle imprese
2.2.4. Precisazioni in merito ad alcune tipologie di istanze da inviare al Registro delle imprese
2.3 La nascita della Comunicazione Unica (ComUnica)
2.3.1. Riferimenti normativi e adempimenti
2.3.2. La comunicazione dell’indirizzo di posta elettronica certificata (PEC)
2.3.3. Le pratiche inviate con la Comunicazione Unica e l’imposta di bollo
2.4. Il riordino della disciplina dei SUAP, la nascita del servizio “impresa in un giorno” e ComUnica
2.4.1. La nascita dello sportello unico per le attività produttive – SUAP
2.4.2. Funzioni e finalità del SUAP e delle Agenzia per le imprese
2.4.3. Il riordino della disciplina dei SUAP e il servizio “Impresainungiorno”
2.4.4. SCIA da inviare al SUAP tramite ComUnica
2.5. L’imposta di bollo sulle pratiche e sulla documentazione da inviare tramite SUAP e i sistemi di pagamento
2.5.1. Lo sportello unico e l’imposta di bollo
2.5.2. I sistemi di pagamento
2.6. Analisi di casi particolari
2.6.1. La Comunicazione Unica per le imprese artigiane – Imposta di bollo
2.6.2. Trattamento fiscale ai fini dell'imposta di bollo della domanda di deposito dell'indirizzo PEC presentata dalle imprese individuali al Registro delle imprese
2.6.3. Quietanze relative ad alcune pratiche di competenza dell’Ufficio del Registro delle imprese – Imposta di bollo
2.6.4. Istanze di rimborso di diritti camerali non dovuti erroneamente versati - Imposta di bollo
2.6.5. Domanda di ammissione al passivo fallimentare – Imposta di bollo
2.6.6. La sezione speciale dedicata alle informazioni relative alla titolarità effettiva di persone giuridiche e trust (normativa antiriciclaggio) – Iscrizione in esenzione dall’imposta di bollo
2.6.7. I percorsi di alternanza scuola-lavoro
3. L’imposta di bollo nei procedimenti arbitrali e nella mediazione civile e commerciale
3.1. Arbitrato, mediazione e negoziazione assistita – Strumenti alternativi alla giustizia ordinaria
3.1.1. L’arbitrato
3.1.2. La mediazione civile e commerciale
3.1.3. La negoziazione assistita
3.2. Atti e documenti del procedimento arbitrale e l’imposta di bollo
3.2.1. Gli atti del procedimento arbitrale
3.2.2. Modalità di pagamento dell’imposta di bollo
3.2.3. Responsabilità fiscale arbitri
3.3 La mediazione in ambito civile e commerciale
3.3.1. Normativa di riferimento
3.3.2. La mediazione obbligatoria
3.3.3. Il Registro degli Organismi di mediazione
3.3.4. Atti, documenti e provvedimenti relativi al procedimento di mediazione civile e commerciale e l’imposta di bollo
4. L’imposta di bollo sugli atti stipulati in Italia da valere all’estero e sugli atti provenienti dall’estero da valere in Italia
4.1 Atti stipulati con soggetti stranieri
4.2 Atti stipulati in Italia da valere all’estero
4.3 Atti stipulati all’estero da valere in Italia
4.3.1. Deposito presso un notaio o presso l’Archivio notarile – Equivalenza e controllo di legalità
4.3.2. Legalizzazione, traduzione e asseverazione
4.3.3. L’Apostille
4.3.4. La libera circolazione dei documenti pubblici nell’Unione europea – Abolita la legalizzazione e l’Apostille
4.4 L’imposta di bollo su legalizzazione, Apostille e asseverazione
4.4.1. Legalizzazione e Apostille e imposta di bollo
4.4.2. Asseverazione e imposta di bollo
4.5. Analisi di casi particolari
4.5.1. Visto di conformità e legalizzazione delle firme su documenti per l’esportazione rilasciati dalla Camera di Commercio
5. L’imposta di bollo sugli estratti conto, rendiconti dei libretti di risparmio, comunicazioni inviate alla clientela relative a prodotti finanziari
5.1 Le caratteristiche principali dell’imposta
5.2 Ambito di applicazione dell’imposta – L’evoluzione della normativa
5.2.1. Le novità introdotte dal D.L. n. 201/2011 e dal D.L. n. 16/2012
5.2.2. I chiarimenti dell’Agenzia delle entrate
5.2.3. Le modalità di attuazione dettate dal D.M. 24 maggio 2012
5.2.4. L’imposta prevista dall’art. 13, comma 2-bis della Tariffa – Imposta fissa
5.2.5. L’imposta prevista dall’art. 13, comma 2-ter della Tariffa – Imposta proporzionale
5.2.6. Il regime di esenzione a favore dei clienti persone fisiche e il calcolo della giacenza media
5.3 La determinazione dell’imposta
5.4 Modalità di assolvimento dell’imposta e soggetti coinvolti
5.5 L’imposta di bollo sulle carte di credito e sulle carte prepagate
5.5.1. Le carte di credito
5.5.2. Le carte prepagate
5.5.3. Il pagamento dell’imposta di bollo
5.6 Analisi di alcuni casi particolari
5.6.1. Contratti di risparmio edilizio
5.6.2. Ambito di applicazione - Confidi - Fondazioni bancarie - Amministrazioni dello Stato
5.6.3. Banca operante in veste di tesoreria di Ente pubblico
5.6.4. Prodotti di credito al consumo regolati in conto corrente bancario
5.6.5. Conti correnti condominiali
5.6.6. Comunicazioni da inviare alla clientela relativamente ai conti depositi per non residenti in Italia – Soggette ad imposta di bollo
5.6.7. Imposta di bollo sugli assegni circolari diversi da quelli in forma libera – Addebitabile dalla banca al cliente
5.6.8. L’imposta di bollo sugli estratti conto di carte di pagamento del dipendente
6. L’imposta di bollo sulle cambiali
6.1 Cambiali – Tipologia e modelli
6.2 Cambiali. Costo del bollo
6.2.1. Importo dovuto
6.2.2. Dove si acquista e come si paga
6.2.3. Alcune informazioni tecniche
6.2.4. Irregolare corresponsione dell’imposta di bollo – Sanzioni
6.3. Analisi di casi particolari
6.3.1. Applicazione dell’imposta di bollo al titolo credito nella forma del “Bill of exchange
6.3.2. Le cambiali finanziarie
7. L’imposta di bollo sulle fatture, ricevute e quietanze – La fatturazione elettronica
7.1 Alternatività IVA e imposta di bollo
7.2. L’imposta di bollo su fatture o ricevute fiscali 1
7.2.1. Le categorie di documenti fiscali previsti dal D.P.R. n. 642/1972
7.2.2. Le operazioni soggette all’imposta di bollo
7.2.3. Le modalità di assolvimento dell’imposta di bollo
7.2.4. Soggetti tenuti al pagamento dell’imposta
7.2.5. Il rilascio di copie conformi di fatture
7.3 La fatturazione elettronica e l’imposta di bollo
7.3.1. La fatturazione elettronica
7.3.2. La fatturazione elettronica e l’imposta di bollo
7.3.3. Le sanzioni applicabili per omesso, insufficiente o ritardato pagamento dell’imposta di bollo
7.4 L’imposta di bollo sulla fattura per prestazioni mediche
7.4.1. Le prestazioni sanitarie e la fatturazione elettronica
7.4.2. L’imposta di bollo sulle fatture per prestazioni mediche
7.5. Analisi di casi particolari
7.5.1. L’imposta di bollo sulle fatture in formato .pdf
7.5.2. Invio di fatture tramite portale aziendale, via mail o tramite PEC
7.5.3. Canone di locazione – Ricevute di pagamento – Spese di condominio
7.5.4. Atti conclusi con scambio di corrispondenza
7.5.5. L’imposta di bollo sulle quietanze emesse a seguito del pagamento di sanzioni amministrative pecuniarie sia per violazioni delle disposizioni del Codice della strada che per violazioni diverse
7.5.6. L’imposta di bollo sulle fatture o quietanze emesse per le somme riscosse dal sistema informatico nazionale delle Camere di commercio
7.5.7. L’imposta di bollo sulle fatture emesse per prestazioni di “letturista”
7.5.8. L’imposta di bollo sulle quietanze di avvenuto pagamento dell’imposta di soggiorno
7.5.9. Atti degli Enti locali relativi a procedimenti di riscossione di entrate extratributarie e l’imposta di bollo
7.5.10. L’imposta di bollo sui documenti di spesa e mandati di pagamento emessi dalla Pubblica Amministrazione
7.5.11. Bollette del servizio idrico integrato – Obbligo dei Comuni di emettere fatture elettroniche
7.5.12. Imposta di bollo sulle quietanze emesse dal tesoriere per conto del Comune, afferenti mandati di pagamento in contanti.
7.5.13. Imposta di bollo sulle fatture emesse nei confronti delle associazioni dilettantistiche riconosciute dal CONI
7.5.14. Produzione della fattura elettronica ai fini dell’emissione del decreto ingiuntivo
7.5.15. Imposta di bollo sugli assegni circolari
8. L’imposta di bollo sulle scritture contabili - Vidimazione, numerazione, bollatura, tenuta e conservazione
8.1 Norme generali e riferimenti normativi
8.2 La vidimazione, la numerazione e la bollatura dei libri, dei registri e delle scritture contabili e il cammino della semplificazione
8.2.1. Premessa
8.2.2. Le novità introdotte dalla L. n. 383/2001 – La soppressione dell’obbligo di vidimazione e bollatura
8.2.3. I chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate
8.2.4. Le competenze in materia di vidimazione
8.3 La tenuta informatica delle scritture contabili
8.3.1. Le novità introdotte dal D.M. 23 gennaio 2004
8.3.2. Le novità introdotte dal D.L. n. 185/2008
8.3.3. Le novità introdotte dalla L. n. 106/2011 – La modifica dell’art. 2215-bis C.C.
8.3.4. Le novità introdotte sull’obbligo di stampa del libri e registri contabili tenuti con sistemi elettronici e l’assolvimento dell’imposta di bollo
8.4 La bollatura e la numerazione delle scritture contabili e l’imposta di bollo – Sintesi degli adempimenti
8.4.1. Libro giornale e libro inventari - Bollatura e vidimazione facoltativa – Numerazione obbligatoria
8.4.2. Obbligatoria la numerazione iniziale dei libri sociali previsti dalla normativa civilistica
8.4.3. Registri previsti dalla normativa fiscale
8.4.4. Il pagamento dell’imposta di bollo
8.4.5. Soggetti esenti
8.4.6. La tassa sulle concessioni governative per le società di capitali
8.4.7. La stampa dei libri e registri contabili – Solo in caso di controllo
8.4.8. Tabella riassuntiva
8.5 Analisi di casi particolari
8.5.1. Registro di carico e scarico dei veicoli dismessi dalla circolazione
8.5.2. La vidimazione e bollatura presso la Camera di Commercio delle scritture contabili di Start-up innovative e Incubatori certificati
9. L’imposta di bollo sugli atti e documenti delle società cooperative
9.1 La cooperazione e la mutualità prevalente
9.2 Tipologia di società cooperative
9.3 Iscrizione all’Albo nazionale delle società cooperative
9.3.1. La formazione e la tenuta dell’Albo
9.3.2. L’imposta di bollo dovuta per le domande di iscrizione all’Albo
9.4 Le agevolazioni fiscali previste per le società cooperative
9.4.1. Le novità introdotte dalla L. n. 427/1993 di conversione del D.L. n. 331/1993
9.4.2. Le società cooperative edilizie di abitazione - Albo nazionale
9.4.3. L’imposta di bollo sugli atti delle società cooperative sociali
10. L’imposta di bollo sugli atti e documenti degli Enti del Terzo settore (ETS)
10.1 Gli Enti del terzo settore (ETS) – Tipologia e normativa di riferimento
10.2 Il Registro Unico Nazionale del Terzo settore (RUNTS)
10.3 Le esenzioni dall’imposta di bollo previste dal D.P.R. n. 642 del 1972
10.4 Le esenzioni dall’imposta di bollo previste dal D.Lgs. n. 117 del 2017 a decorrere dal 1° gennaio 2018
10.5 Le esenzioni dall’imposta di bollo previste dalla legge n. 145 del 2018 a decorrere dal 1° gennaio 2019
10.5.1. Le esenzioni previste e gli Enti coinvolti
10.5.2. Le esenzioni dall’imposta - L’interpretazione delle norme
10.6 Le organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS)
10.6.1. La natura giuridica delle ONLUS
10.6.2. L’imposta di bollo sugli atti e documenti natura delle ONLUS
10.7 Analisi di casi particolari
10.7.1. Tassazione ai fini dell'imposta di registro e dell'imposta di bollo di un contratto d'appalto stipulato tra un comune e un'organizzazione di volontariato
10.7.2. Corrispettivi corrisposti da associati/tesserati ed estratti di conto corrente riferiti ad una Associazione sportiva dilettantistica (ASD) riconosciuta dal CONI - Esenzione dall’imposta di bollo
10.7.3. I mandati di pagamento relativi alle quote associative e ai contributi versati alle associazioni sportive, culturali, assistenziali, sindacali, ecc. – Esenti da imposta di bollo
11. L’imposta di bollo sugli atti e documenti delle Start-up innovative, degli Incubatori certificati e sulle PMI innovative
11.1 Start-up innovative e Incubatori certificati – Nozione e riferimenti normativi
11.1.1. La start-up innovativa
11.1.2. L’incubatore certificato di start-up
11.1.3. La costituzione e l’iscrizione nella sezione speciale del Registro delle imprese
11.1.4. Aggiornamento delle informazioni iscritte nel Registro e Dichiarazione annuale di mantenimento dei requisiti
11.1.5. Perdita dei requisiti - Cancellazione dalla sezione speciale del Registro delle imprese
11.1.6. Diritti camerali e imposta di bollo – Ambito di applicazione
11.2 PMI innovative – Nozione e riferimenti normativi
11.2.1. Nozione e requisiti
11.2.2. Iscrizione nella sezione speciale del Registro imprese
11.2.3. PMI innovative – Diritti camerali e imposta di bollo
eBook in pdf di 123 pagine, che prende in esame l’introduzione dell’obbligo generalizzato della redazione del bilancio sociale, inserito all’interno della Riforma del Terzo Settore, in particolare per le imprese sociali.
Il bilancio sociale serve a raccontare la propria storia aziendale, associativa o cooperativistica, con esso si diventa più facilmente riconoscibili e ci si distingue all’interno della comunità, per questo motivo il libro rappresenta uno strumento utilissimo anche per imprese ed enti di piccole dimensioni.
Il testo vuole dare una panoramica, anche con esempi concreti, su “cosa” è oggi il bilancio sociale sia nel mondo profit che nel mondo no profit, costituendo un ausilio per chi vi si approccia per la prima volta ma anche per chi da anni affronta la redazione di questo documento.
Grazie alla parte dedicata ad una ipotesi di lavoro, l'ebook rappresenta una vera e propria guida operativa, indispensabile per districarsi nell’ampio spettro di possibilità redazionali; pur non essendoci disposizioni “prescrittive” infatti, gli autori individuano una serie di capitoli che necessariamente devono comporre il bilancio sociale per il raggiungimento delle sue finalità.
Aggiornato con le nuove linee guida del d.m. del ministro del lavoro e delle politiche sociali del 4 luglio 2019.
Nel suo interno si troverà:
a cura di Giuliana Cassioli, Alberto Ceccarelli, Eros A. Tavernar
1 Introduzione
1.1 Il significato di ‘rendicontare’
1.2 La definizione dei valori e la ‘mission’
1.3 Comunicazione e democrazia nello sviluppo di buone pratiche
1.4 La ricerca di una ‘definizione’ di bilancio sociale
1.5 I principi generali del bilancio sociale
1.6 Struttura del bilancio sociale: ipotesi di lavoro
2 Bilancio sociale nel mondo no profit
2.1 Soggetti
2.2 Regime transitorio
2.3 Cosa cambia?
2.4 Il bilancio sociale nel no profit
2.5 Peculiarità
2.6 In pratica
2.7 Riferimenti
2.8 Accenno: enti locali e bilancio sociale
2.9 Conclusioni
3 Bilancio sociale nel mondo profit
3.1 Introduzione
3.1.1 Cosa si intende per RSI
3.1.1.1 I destinatari della RSI
3.1.1.2 Vantaggi e svantaggi
3.1.1.3 La struttura operativa
3.1.1.4 Gli obiettivi della RSI per uno sviluppo sostenibile
3.2 I numeri della responsabilità sociale di impresa in Italia
3.2.1 Territorio/finanziamenti
3.2.2 La responsabilità sociale nel mondo, un interesse sempre maggiore
3.2.3 La RSI ed i rapporti tra aziende profit e imprese sociali
3.2.3.1 Il progetto LOIEs
3.2.3.2 I risultati alla luce delle teorie aziendaliste
3.2.3.3 Conclusioni e sviluppi futuri
3.3 Il bilancio sociale
3.3.1 Trasparenza
3.3.2 Rispetto degli interessi delle parti interessate o stakeholder
3.3.3 Rispetto del principio di legalità
3.3.4 Rispetto delle norme internazionali di comportamento
3.3.5 Rispetto dei diritti umani
3.4 Redazione
3.4.1 Mission, attività e strategie dell’organizzazione
3.4.2 Metodologie per costruire la mission d’impresa
3.4.3 L’identificazione degli stakeholder
3.4.4 Valore aggiunto
3.5 Modelli di gestione aziendale innovativi
3.5.1 Lo standard SA 8000
3.5.2 Lo standard AA1000
3.5.3 Lo standard ISO 26000
3.5.4 Global reporting initiative (GRI)
3.5.5 Istituto europeo per il bilancio sociale (IBS)
3.5.6 Gruppo di studio sul bilancio sociale (GBS)
3.6 Il bilancio sociale come strumento di management
3.6.1 La funzione comunicativa del bilancio sociale
3.6.2 Conseguenze negative della rendicontazione sociale
3.6.3 Bilancio sociale e bilancio d’esercizio a confronto
3.7 Caso bilancio sociale Ferrero
3.7.1 Introduzione
3.7.1.1 Il Gruppo in sintesi
3.7.1.2 Le persone
3.7.1.3 Il Pianeta
3.7.1.4 Mappatura degli stakeholder
3.7.1.5 Obiettivi raggiunti e da raggiungere
3.7.2 I consumatori
3.7.2.1 La nutrizione
3.7.2.2 L’innovazione.
3.7.2.3 La qualità
3.7.2.4 La comunicazione responsabile
3.7.3 Le donne e gli uomini Ferrero
3.7.3.1 La fondazione Ferrero
3.7.3.2 Il Progetto Imprenditoriale Michele Ferrero
3.7.3.3 Kinder + Sport
3.7.4 La catena del valore
3.7.4.1 Le pratiche agricole sostenibili Ferrero
3.7.4.2 Il cacao
3.7.4.3 L’olio di palma
3.7.4.4 Le nocciole
3.7.4.5 Latte e uova da galline allevate a terra
3.7.4.6 Lo zucchero
3.7.5 Le certificazioni
3.7.5.1 ISO 14001 e 50001
3.7.5.2 Risparmio energetico
3.7.5.3 Evitare gli sprechi
3.7.5.4 Gestione delle risorse idriche
3.7.5.5 Emissioni di CO2
Il commento di tutte le novità della Legge di Bilancio 2021 - Legge del 30.12.2020 n. 178 pubblicata in Gazzetta Ufficiale del 30.12.2020 n. 322 - Suppl. Ordinario n. 46. Nell'ebook in pdf di 58 pagine, la panoramica delle principali novità comma per comma.
Legge di Bilancio 2021 ampliata in corsa dal Parlamento. Nutrito il pacchetto fiscale e di aiuti alle imprese che insieme alla conferma di diversi crediti d'imposta già previsti allunga i termini ma anche amplia e riscrive molte delle agevolazioni fiscali contenute nei pacchetti a sostegno dell'imprenditoria.
Più spazio anche a professionisti e autonomi.
Nutrito come sempre il pacchetto sulla casa con la proroga di tutti i bonus edilizi, l'ingresso del bonus idrico e con il Superbonus prorogato al giugno 2022 e con un più ampio raggio d'azione. Microagevolazioni per le famiglie con ISEE a basso reddito con una serie di bonus per gli acquisti.
Tra le misure fiscali anche il rinvio di sei mesi per plastic e sugar tax e confermato l'assegno unico per le famiglie, con modalità, però, tutte da definire.
Premessa.
1. Agricoltura e ristorazione.
1.1 Esenzione IRPEF redditi dominicali e agrari dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali – commi 38-39
1.2 IVA ridotta per i cibi d'asporto - commi 39-40.
1.3 Esenzione imposta di registro i terreni agricoli - comma 41.
1.4 Tax credit attrezzature e corsi professionali per i cuochi professionisti – commi 117-123.
1.5 Credito d'imposta “strade del vino” - commi 128-139.
1.6 Registro cereali - commi 140-143.
2. Ambiente.
2.1 Revisione ecotassa – comma 651.
2.2 Proroga bonus rottamazione - 652-655.
2.3 Bonus autoveicoli Euro 6 con rottamazione - commi 654-656.
2.4 Bonus acquisto veicoli merci meno inquinanti – commi 657-658.
2.5 Tax credit bici cargo – comma 698.
2.6 Tax credit distributori acqua potabile – commi 1087-1088.
3. Casa.
3.1 Bonus idrico - commi 61-65.
3.2 Proroga ecobonus, bonus facciate, bonus mobili – commi 58-60.
3.3 Proroga Superbonus - commi 66 - 69.
3.4 Proroga Bonus verde – comma 75.
3.5 Contributo per la riduzione dei canoni di locazione per immobili residenziali – commi 381-384.
3.6 Cedolare secca locazioni brevi e bollino di qualità - commi 595 - 597.
4. Famiglia.
4.1 Contributo acquisto veicoli elettrici per ISEE fino a 30.000 euro – comma 76.
4.2 Aumento tetto spese veterinarie – comma 333.
4.3 Nucleo ISEE studenti fuori sede – comma 338.
4.4 Proroga Bonus bebè – comma 362.
4.5 Proroga congedo obbligatorio di paternità – commi 363-364.
4.6 Bonus per madri sole con figli disabili a carico -commi 365-366.
4.7 Bonus occhiali - commi 437-428.
4.8 Contributo alloggio studenti fuori sede – commi 526-527.
4.9 Voucher abbonamenti giornali on line – commi 612-613.
4.10 Bonus acquisto e smaltimento vecchie TV – Commi 614-615.
4.11 Computer in comodato e connessione gratuita per la DAD – commi 623-624.
5. Fisco.
5.1 Stabilizzazione a regime dal 2021 dell’ulteriore detrazione di lavoro dipendente – commi 8-9.
5.2 Rinvio versamenti fiscali società sportive – commi 36-37.
5.3 Modifiche alla tassazione dei ristorni delle coop – commi 42-43.
5.4 Riduzione della tassazione dei dividendi per gli enti non commerciali – commi 44-46.
5.5 Riduzione IMU e TARI pensionati esteri - commi 48-49.
5.6 Estensione ai soggetti rimpatriati prima del 2020 delle agevolazioni per il rientro dei cervelli - comma 50
5.7 Credito d'imposta per investimenti nei PIR – commi 219-225.
5.8 Misure in materia di regime fiscale della nautica da diporto - commi 708-712.
5.9 Esenzioni dall'imposta locale sul consumo a Campione d'Italia – comma 847.
5.10 Contrasto delle frodi nel settore dei carburanti – commi 1075-1078.
5.11 Rafforzamento del contrasto alle frodi con utilizzo del falso plafond IVA – commi 1079-1083.
5.12 Plastic tax e disposizioni per favorire il riciclaggio di imballaggi per alimenti – comma 1084.
5.13 Rinvio sugat tax – comma 1085.
5.14 Modifiche alla disciplina degli accordi preventivi – comma 1101.
5.15 Annotazioni IVA contribuenti trimestrali – comma 1102.
5.16 Abolizione esterometro – comma 1103-1104.
5.17 Esenzione fattura elettronica Sistema tessera sanitaria – comma 1105.
5.18 Precompilata IVA – comma 1106.
5.19 Applicazione dell'imposta di bollo sulle fatture elettroniche emesse da un soggetto diverso dal cedente o prestatore – comma 1108.
5.20 Disposizioni in tema di memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi comma 1109-1114
5.21 Rivalutazione terreni e partecipazioni – commi 1122-1123.
5.22 Sigarette elettroniche – commi 1124-1126.
5.23 Rientro cervelli – comma 1127.
5.24 Accisa prodotti energetici - commi 1128-1129.
5.25 Giochi – commi 1130-1132.
6. Imprese e professionisti
6.1 Assegno unico per la famiglia – commi 2-7.
6.2 Incentivo occupazione giovani - commi 10-15.
6.3 Incentivo assunzione donne - commi 16-19.
6.4 Esonero dal pagamento dei contributi previdenziali per autonomi e professionisti - commi 20-22.
6.5 Misure a sostegno del lavoro giornalistico - commi 29-32.
6.6 Esonero contributivo nel settore sportivo dilettantistico – commi 34-35.
6.7 Estensione della rivalutazione dei beni di impresa ai beni immateriali – comma 83.
6.8 Sostegno al settore turistico – commi 84-94.
6.9 Erogazione in unica quota del contributo “Nuova Sabatini” – commi 95-96.
6.10 Fondi per l'impresa femminile - commi 97- 108.
6.11 Fondo per le imprese creative - commi 109 - 123.
6.12 Fondo d’investimento per lo sviluppo delle PMI del settore aeronautico e della green economy - commi 124 - 126
6.13 Decontribuzione Sud – comma 161.
6.14 Estesa la misura “Resto al Sud” - comma 170.
6.15 Proroga crediti di imposta investimenti nel Mezzogiorno – commi 171-172.
6.16 Taglio imposte per investimenti nelle ZES - commi 173-176.
6.17 Credito d'imposta maggiorato per attività di ricerca e sviluppo nel Mezzogiorno – commi 185-187.
6.18 Proroga misure per il sostegno alla liquidità delle imprese – commi 206-218.
6.19 Piattaforma compensazione debiti e crediti commerciali – commi 227-229.
6.20 Proroga del credito d'imposta per le spese di consulenza relative alla quotazione delle PMI – comma 230
6.21 Proroga della misura in favore delle assicurazioni sui crediti commerciali – comma 232.
6.22 Incentivi fiscali alle operazioni di aggregazione aziendale – commi 233 -243.
6.23 Proroga delle misure di sostegno alle micro, piccole e medie imprese – commi 248-262.
6.24 Rafforzamento patrimoniale delle imprese di medie dimensioni – commi 263-264.
6.25 Interventi per favorire la successione e la trasmissione delle imprese – commi 270-273.
6.26 Rinvio scadenze mutui agevolati Invitalia – comma 274.
6.27 Indennità di continuità reddituale e operativa per iscritti alla Gestione separata INPS – commi 386-400
6.28 Credito d'imposta per la formazione di competenze manageriali – commi 536-539.
6.29 Esenzione prima rata IMU 2021 per il settore turistico – comma 599.
6.30 Proroga del credito d'imposta sui canoni di locazione – comma 602.
6.31 Proroga crediti d'imposta per l’editoria - commi 608-611.
6.32 Proroga e potenziamento dei crediti d'imposta Industria 4.0 - commi 1051-1065.
6.33 Anticipo utilizzo credito d'imposta per adeguamento ambiente di lavoro - commi 1099-1100.
7. Pensioni
7.1 Proroga per 12 mesi dell'Opzione donna – comma 336.
7.2 Pagamento pensione di cittadinanza per i titolari di altra pensione – comma 337.
7.3 Proroga Ape sociale – commi 339-340.
7.4 Isopensione – comma 345.
7.5 Tutela esodati - 346-348.
7.6 Contratto di espansione interprofessionale e anticipo pensione - comma 349.
7.7 Calcolo dei requisiti di anzianità ai fini pensionistici nel part time verticale ciclico – comma 350.
Manuale operativo in pdf di 107 pagine per la creazione e gestione di una Start up innovativa, che si rivolge direttamente agli imprenditori e professionisti dell’innovazione.
• valutazione e realizzazione del business plan
• l'avvio dell'attività d'impresa
• la fase costitutiva, i requisiti e gli adempimenti
• i patti parasociali
• la promozione dell'impresa e il digital marketing
• la privacy nel digital marketing
L’idea è dunque quella supportare le start-up con uno strumento editoriale ricco di spunti pratici per poi contestualizzarli nel dato normativo con un richiamo alle opportunità provenienti dal mondo degli investimenti, privati e pubblici, all’internazionalità e alle opportunità legate alle nuove tecnologie.
L’e-book ha un approccio multidisciplinare e vuole essere un supporto utile nella gestione della start-up innovativa in tutte le sue fasi dalla creazione fino all’ingresso dell’investitore (SEED, EARLY, SCALE-UP), con l'obiettivo di accompagnare il lettore in questa avventura imprenditoriale dalla idea alla realizzazione del suo business, seguendolo nei vari steps.
Per ogni fase ci sarà uno specifico manuale. Questa prima uscita è dedicata alla fase seed caratterizzata dalla:
Pertanto, in questa prima uscita verranno illustrati gli strumenti per realizzare un business plan, come tutelare il know how, cosa fare per costituire la start-up, quali sono gli strumenti di digital marketing e gli impatti privacy relativi ed inoltre come regolare i rapporti con gli altri soci.
La prossima uscita della collana "Percorso Startup" (secondo volume), sarà dedicata alla fase early e la puoi trovare direttamente al seguente link: "Gestione della Start up e primo fatturato (eBook)".
Presentazione
1. La valutazione e realizzazione di un business plan
1.1 Premessa
1.2 Che cos’è un business plan?
1.3 Teoria tecnica del modello
1.3.1 Suddivisione in sezioni
1.3.2 Utilizzo della colorazione
1.3.3 Costruzione per flussi
1.3.4 Automatismo
1.3.5 Avanzamento logico
1.3.6 Utilizzo dei check
1.4 Teoria economica del modello
1.4.1 Input
1.4.1.1 Ricavi e costi operativi
1.4.1.2 Investimenti
1.4.1.3 Fonti di finanziamento
1.4.1.4 Capitale Circolante Netto (o “Net Working Capital”)
1.4.1.5 Imposte
1.4.2 Calculation
1.4.2.1 EBITDA
1.4.2.2 Net Working Capital
1.4.2.3 CAPEX
1.4.2.4 Fonti finanziarie
1.4.2.5 Imposte
1.4.3 Output
1.5 Pillole di valutazione del business
1.5.1 Generazione di cassa e generazione di utili
1.5.2 Livello di EBITDA
1.5.3 Prudenza delle assumptions
1.6 Suggerimenti / checklist
2. L’avvio dell’attività di impresa: dal prototipo al “go to market”
2.1 Una breve premessa
2.2 L’importanza del prototipo
2.3 La protezione del tuo vantaggio competitivo
2.4 Le forme di tutela della proprietà industriale: il marchio
2.5 Le forme di tutela della proprietà industriale: il software
2.6 Le forme di tutela della proprietà industriale: il prodotto
2.7 L’immissione in commercio di prodotti sicuri
2.8 La responsabilità del produttore per danno da prodotti difettosi
2.9 La marcatura CE del prodotto
2.10 La validazione del business
2.10.1 La cd. Exponential Growth
2.11 Il go to market tramite il commercio elettronico
2.11.1 Considerazioni fiscali
2.11.2 Il commercio elettronico indiretto nei confronti di consumatori di Paesi UE fino al 1° luglio 2021
2.11.3 Il commercio elettronico indiretto nei confronti di consumatori di Paesi UE dopo il 1° luglio 2021
2.11.4 Cessioni effettuate nei confronti di consumatori extracomunitari: adempimenti per esportazione merce
2.11.5 Il commercio elettronico diretto
2.11.6 I dazi doganali
3. Come creare l’impresa innovativa
3.1 Aprire la start-up
3.1.1 I requisiti da rispettare
3.1.2 Attenzione ai requisiti oggettivi
3.1.3 Attenzione ai requisiti soggettivi
3.1.4 Come costituire la tua start-up
3.1.5 Costituire la tua start-up online
3.1.6 Iscriviamo la tua start-up nel Registro delle Imprese
3.1.7 Iscrizione di una società di nuova costituzione
3.1.8 Iscrizione di una società già costituita
4. I Patti Parasociali tra soci
4.1 Cosa sono i Patti Parasociali
4.2 Particolarità dei Patti Parasociali
4.3 Come sono disciplinati i patti parasociali
4.4 Le clausole tipiche dei Patti Parasociali
5. La promozione della propria impresa tramite il digital marketing
5.1 La metodologia Inbound
5.2 Primi passi per creare la tua strategia di digital marketing
5.3 Quali strumenti scegliere per la tua strategia
5.4 Come attrarre potenziali clienti
5.5 Facebook ADS
5.6 LinkedIn campaign manager
5.7 Google ADS
5.8 Come convertire i visitatori in lead?
5.9 Come chiudere la vendita
5.10 Come trasformare i tuoi clienti in promoters
5.11 Brevi cenni di neuromarketing
6. Privacy e Digital Marketing
6.1 Premessa
6.2 Privacy, marketing e profilazione
6.3 I social Network
6.4 Le banche dati
6.5 Tracking technologies: i cookie
6.5.1 Cookie utilizzati dal presente sito
6.5.1.1 Gestione dei cookie
6.5.1.2 Link ad altri siti web
6.6 Attività di promozione verso clienti
6.7 On-line advertising e influencer marketing
Le risposte ai quesiti più frequenti su Contabilità, Fisco, Lavoro e Previdenza delle associazioni e società sportive dilettantistiche in un eBook in pdf di 89 pagine.
Aggiornato con i Decreti “Cura Italia”, “Rilancio”, “Agosto” e “Ristori”
I professionisti che operano al fianco delle associazioni e delle società sportive dilettantistiche (asd e ssd) devono essere in grado di fornire continua e aggiornata assistenza e consulenza.
Ciò significa innanzitutto rispondere ai tanti quesiti che quotidianamente vengono posti dagli addetti ai lavori sui diversi aspetti della vita associativa e sociale, dalla costituzione alla gestione ordinaria e straordinaria.
Il presente lavoro si rivolge sia a coloro che conoscono la normativa di settore e hanno bisogno di uno strumento operativo utile per la pratica professionale, sia a coloro che intendono approfondire la legislazione e la prassi vigenti in materia, partendo dalle difficoltà applicative che nascono "sul campo".
1. Le associazioni e le società sportive dilettantistiche: caratteristiche e ambito di applicazione del regime fiscale speciale previsto dalla Legge 398/91 dopo la riforma del terzo settore.
1.1 Premessa: le associazioni e le società sportive dilettantistiche dalla Legge 398/1991 alla riforma del terzo settore.
1.2 L’esercizio dell’opzione per il regime fiscale previsto dalla Legge 398/1991 ed i requisiti per esercitarla e mantenerla
1.3 La qualificazione fiscale delle ASD e delle SSD e le loro caratteristiche dal punto di vista civilistico
2. Il regime fiscale delle associazioni e delle società sportive dilettantistiche: agevolazioni IRES, IRAP ed IRPEF.
2.1 Le agevolazioni ai fini IRES e sugli obblighi contabili
2.2 Le entrate escluse dal calcolo del limite di 400.000 Euro annui e quindi dall’imponibile IRES
2.3 Le agevolazioni sull’IRAP
2.4 Le agevolazioni sull’IRPEF per chi percepisce compensi dalle ASD o SSD. La cessione dei diritti alle prestazioni sportive degli atleti
3. Le agevolazioni IVA per le associazioni e le società sportive dilettantistiche. La certificazione dei corrispettivi
4. Le agevolazioni sull’IMU per le sole associazioni sportive dilettantistiche
5. Le altre agevolazioni previste per le associazioni e le società sportive dilettantistiche, in particolare quelle sulle erogazioni liberali e sul cinque per mille dell’IRPEF
5.1 Le agevolazioni per le erogazioni liberali effettuate a favore delle ASD o SSD
5.2 Le sponsorizzazioni e l’imposta sulla pubblicità
5.3 Il cinque per mille dell’IRPEF
5.4 Le erogazioni liberali per ristrutturazioni di impianti sportivi (“Sport bonus”)
5.5 Le prestazioni di dipendenti pubblici e le convenzioni con enti pubblici
5.6 La riduzione del canone per le concessioni demaniali e l’affitto a canone agevolato degli immobili dello Stato
5.7 La detrazione per le quote di iscrizione dei minori
6. Una alternativa (a partire dal 2022) per le sole ASD alla Legge 398/1991: il regime fiscale forfettario delle associazioni di promozione sociale previsto dall’art. 86 del Codice del terzo settore
Appendice
Normativa di riferimento
eBook in pdf di 39 pagine sulla disciplina relativa alle operazioni più frequenti che sono documentate da bolla doganale, contenente un'analisi della normativa dal punto di vista IVA e, degli aspetti contabili di tali operazioni.
Le merci destinate ad essere vincolate a un regime doganale, con eccezione del regime di zona franca, devono essere oggetto di una dichiarazione in Dogana appropriata al regime in questione (art. 158 del regolamento UE 9.10.2013 n. 952 c.d. “Codice Doganale dell’Unione” in sigla “CDU”).
I regimi doganali, previsti dall’art. 5 punto 16 del CDU sono i seguenti:
Premessa
1. Importazioni: aspetti IVA
1.1 Quadro normativo
1.2 Nozione di importazione
1.2.1 L’immissione in libera pratica
1.2.2 Il perfezionamento attivo
1.2.3 Ammissione temporanea
1.3 Importazioni non soggette ad IVA
1.4 Momento di effettuazione delle importazioni
1.5 La base imponibile IVA
1.5.1 Elementi inclusi nel valore in Dogana
1.5.2 Elementi esclusi nel valore in Dogana
1.5.3 Limitazioni alla determinazione del valore doganale come valore della transazione
1.5.4 Determinazione del valore doganale come “valore normale”
1.5.5 Applicazione del c.d. “metodo dell’ultimo ricorso”
1.6 Documenti commerciali che attestano il valore in dogana
1.7 Importazioni di software
1.8 Aliquote IVA
1.9 Importazioni in reverse charge
1.10 Detrazione IVA
1.11 Un caso particolare: immissione in deposito IVA
1.12 Un caso particolare: omaggi e campionature
2. Importazioni: aspetti contabili
2.1 I documenti che intervengono in un’operazione di importazione
2.2 Registrazione della fattura del fornitore extra UE
2.3 Registrazione della bolla doganale
2.4 Registrazione della fattura dello spedizioniere
2.5 Chiusura dei conti fittizi
2.6 Operazioni in valuta: risvolti contabili
3. Esportazioni: aspetti IVA
3.1 Quadro normativo
3.2 Le esportazioni dirette
3.2.1 Esportazioni triangolari
3.2.2 Esportazioni indirette
3.3 Esportazioni assimilate
3.4 Le operazioni assimilate alle esportazioni
3.5 La prova dell’esportazione
4. Esportazioni: aspetti contabili
4.1 I documenti che intervengono in un’operazione di esportazione
4.2 Registrazione della fattura verso il cliente extra UE
4.3 Registrazione della fattura dello spedizioniere
4.4 Operazioni in valuta: risvolti contabili
5. L’angolo operativo: riflessioni e risposte ad alcune questioni
5.1 Contabilità semplificata e registrazioni
5.2 Fattura elettronica e bolla doganale
5.3 Immissione in libera pratica in Italia e successiva cessione intracomunitaria
5.4 Omaggi di beni della propria attività a soggetti extra UE
5.5 Beni importati in altro Paese membro con successiva destinazione verso l’Italia
5.6 Cessione di campioni gratuiti appositamente contrassegnati a soggetti ExtraUE
Riferimenti normativi
Legislazione
Prassi
Un'analisi degli aspetti tributari per vivere fiscalmente corretti dopo essersi trasferiti fuori dall'Italia in un eBook in pdf di 71 pagine.
L’unico modo per affrontare mari sconosciuti è strutturare la navigazione prima di partire. Fuori di metafora, occorre che ogni soggetto prenda consapevolezza del sistema fiscale, tributario, economico e culturale del paese prescelto per il cambio di vita. Solo così ha possibilità di successo evitando di pensare che una volta portato a termine il proprio trasferimento fuori dall’Italia, il fisco italiano non possa più nulla nei suoi confronti. Questo è uno degli errori più frequenti e dannosi che vengono commessi dai nostri connazionali espatrianti.
Tagliare con l’Italia non significa diventare immuni dagli obblighi fiscali sul territorio nazionale, soprattutto se non si è consapevoli della corretta procedura da percorrere per vivere una nuova vita all’estero.
Anche coloro che espatriano lasciando parte del patrimonio in Italia devono effettuare delle considerazioni di carattere fiscale e tributario, pensionati, imprenditori o semplici persone fisiche che siano.
Non è quindi sufficiente trasferire la propria residenza all’estero per espatriare fiscalmente dall’Italia.
Premessa
1. L'anagrafe degli italiani residenti all’estero (AIRE)
1.1 AIRE di cosa si tratta
1.2 Quando e come si deve regolarizzare l’iscrizione AIRE
1.3 Obblighi ed esenzioni d’iscrizione
1.4 Cancellazione dai registri AIRE
1.5 Cosa comporta l’iscrizione all’AIRE in termini legali e fiscali
1.6 Procedure per l’iscrizione all’AIRE
1.7 AIRE e il tardivo perfezionamento dell’iscrizione a causa del Consolato italiano
1.8 I nuovi termini di decorrenza dell’iscrizione AIRE
1.9 La sola iscrizione AIRE è insufficiente per assicurarsi i benefici fiscali
2. La collocazione tributaria di un italiano all’estero
2.1 Residenza e domicilio
2.2 Il concetto di residenza fiscale
2.3 Il salvagente delle convenzioni internazionali
2.4 La doppia tassazione dei redditi
2.5 Le imposte estere: detrazione o credito “italiano”?
2.6 Criteri di determinazione della nazionalità del reddito
2.7 La tassazione del lavoro dipendente all’estero
2.7.1 Applicazione delle retribuzioni convenzionali
2.7.2 Modalità di tassazione dei redditi da lavoro dipendente di fonte estera
2.7.3 Il credito per imposte pagate all’estero dal dipendente
2.8 Il lavoro autonomo all’estero
2.8.1 Esonero da ritenuta estera per i professionisti italiani
2.8.2 Lavoro autonomo estero e la disciplina previdenziale
3. Aspetti tributari del trasferimento
3.1 Tassazione dei redditi fondiari esteri in Italia
3.2 La tassazione del reddito di impresa all’estero
3.3 La tassazione dei pensionati all’estero
3.4 Tassazione della pensione italiana degli espatriati
3.5 I redditi da pensione nelle convenzioni internazionali
3.6 La differente tassazione delle pensioni INPS ed ex INPDAP
3.7 La procedura di detassazione dei pensionati emigrati all’estero
3.8 Le specifiche INPS sulle convenzioni con determinati Paesi
3.9 La Certificazione Unica e le addizionali
4. Aspetti dichiarativi del Trasferimento
4.1 Il quadro RW della dichiarazione dei redditi
4.2 I soggetti obbligati alla presentazione del quadro RW
4.4 La presentazione del quadro RW
4.5 Gli investimenti esteri tramite società italiana
4.6 Attività patrimoniali e finanziarie estere: cosa deve essere indicato nel quadro RW
4.7 Le attività patrimoniali e finanziarie estere
4.8 Gli immobili esteri nel quadro RW
4.9 Altre attività patrimoniali estere diverse dagli immobili
4.10 I conti correnti esteri ed il valore soglia di inserimento in RW
4.12 Compilazione del quadro RW in caso di attività estere in paesi Black and white list
4.13 Le sanzioni per mancata o incompleta presentazione del quadro RW
4.14 Le casistiche di ravvedimento operoso
4.14.1 Dichiarazione tardiva o integrativa entro 90 giorni dai termini di legge
4.14.2 Sanzioni quadro RW in caso di dichiarazione dei redditi integrativa entro 90 giorni dai termini di legge
4.14.3 Quadro RW: dichiarazione integrativa entro l’anno successivo dai termini di legge
4.14.4 Dichiarazione integrativa presentata entro i due anni dai termini di legge
4.14.5 Dichiarazione integrativa presentata in anni successivi .
Con il presente lavoro si cercherà di ricostruire l’evoluzione storica del diritto di proprietà nel corso dei secoli, nel tentativo di analizzare i vari istituti e di cogliere condizioni di omogeneità con il concetto di beni comuni. In tal senso si procederà ad articolare il presente lavoro in sottosezioni, dove recuperando ed rappresentando l’evoluzione storica del concetto di proprietà si dimostrerà che al di là della diversa configurazione geografica e temporale rimane radicata e viva in alcuni contesti storici e geografici la presenza di un regime proprietario dove è data facoltà ad una comunità di utilizzare un bene immobile in chiave comunitaristica.
L’analisi dell’evoluzione dell’istituto proprietario nel corso dei secoli è di fondamentale importanza dal momento che lo studio degli ordinamenti storici sui beni proprietari consente di cristallizzare il rapporto tra il bene ed il soggetto giuridico e di verificare se esistevano dei margini nella cultura giuridica di riferimento di una visione comunitaristica dei beni. In tal senso è indispensabile ricostruire le fonti ordinamentali per poi procedere all’analisi del rapporto tra bene e soggetto.
Va fatta una premessa di carattere generale. È di primaria importanza inquadrare il rapporto bene-soggetto nel contesto storico di riferimento, senza però tralasciare che tranne in casi particolari non siamo alla presenza di un sistema ordinamentale come quello contemporaneo. Pertanto ogni tentativo di creare un parallelismo con il sistema moderno appare non opportuno e quindi ambiguo mancando una rappresentazione omogenea con gli istituti in questione. In chiave ricostruttiva, il recupero dell’evoluzione dell’istituto proprietario nel corso dei secoli riveste un aspetto speculare sotteso a cristallizzare la cultura giuridica di una specifica società in relazione al potere di signoria sul bene da parte del soggetto.
Pertanto appare pacifico che qualsiasi ricostruzione storica non può prescindere da un’analisi di partenza dalle fonti romani.
È nel sistema romano che si colgono i concetti originari di proprietà e possesso, punto di partenza per giungere successivamente ad una teorizzazione del concetto di proprietà pubblica, intesa come facoltà riconosciuta ad una comunità di godere di un bene.
È sempre nel sistema romano, che nasce il concetto embrionale di ordinamento, inteso come un insieme di norme che regolano i rapporti tra consociati in un dato contesto storico.
Le argomentazioni concettuali rilasciate dai giuristi romani, rimangono di profonda attualità, e consentono al di là della configurazione storica attente riflessioni sulla contrapposizione tra proprietà pubblica e privata.
Premessa
1. Il sistema proprietario dal diritto romano all’unità d’Italia – ambito di concettualizzazione dell’istituto dei beni comuni
1.1 Il diritto di proprietà nel diritto romano
1.2 Il concetto di proprietà nel diritto germanico
1.3 Il periodo medievale
1.4 La proprietà pubblica nel sistema comunale
1.5 La proprietà pubblica in età moderna
1.6 La proprietà pubblica con l’Unità d’Italia
2. Linea di demarcazione dei beni comuni tra proprietà pubblica e privata
2.1 La crisi della statualità
2.2 La qualificazione dell’ordinamento italiano
2.3 La disgregazione sociale e giuridica dell’ordinamento statuale
2.4 Le proprietà collettive nel contesto della globalizzazione
2.5 La categoria dei “commons”
3. Analisi comparata dei beni comuni nei sistemi di common law
3.1 L’evoluzione storica del sistema common law
3.2 Il trust negli ordinamenti common law
3.3 Lo sviluppo di schemi pattizi simili al trust
3.4 L’attenzione nei paesi civil law all’istituto del trust
3.5 I freeholdestates 8
4. Analisi comparata dei beni comuni nei sistemi civil law: Francia, Germania ed Italia, tre ordinamenti a confronto
4.1 Le origini e lo sviluppo del sistema civil law
4.2 Il superamento nel sistema ordinamentale europeo della concezione assolutistica della proprietà dominicale
4.3 Comparazione dell’art. 832 c.c. con gli altri istituti proprietari continentali
4.4 Il processo di rivisitazione della proprietà pubblica
4.5 La funzione sociale della proprietà e l’autogoverno dei cittadini
5. La crisi dell’ordinamento statuale e i suoi riflessi sui beni comuni in un ruolo di precognizione nei futuri rapporti giuridici e sociali
5.1 La disgregazione dei rapporti sociali e giuridici nel contesto storico di riferimento
5.2 La crisi del concetto della democrazia rappresentativa
5.3 Un nuovo modello di “governance”
5.4 La rimodulazione del rapporto soggetto-oggetto
5.5 Il modello della democrazia partecipativa
5.6 Il concetto di autogoverno dei cittadini
6. Beni comuni. quali prospettive?
6.1 Il ruolo della comunità all’interno dello stato
6.2 La crisi del concetto di bene demaniale e della sua funzione sociale
6.3 Il concetto di democrazia partecipativa nella gestione della proprietà pubblica
6.4 La rimodulazione del rapporto dialettico tra sovranità popolare e statualità
6.5 La necessità di una riformulazione dell’istituto del demanio pubblico
6.6 La rivisitazione del rapporto proprietà pubblica e proprietà privata nei lavori della commissione Rodotà
6.7 La necessità del rafforzamento degli istituti di democrazia diretta
Bibliografia