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Procedure per il superamento delle crisi da sovraindebitamento dopo il Dlgs. 83/2022, eBook di 130 pagine in pdf.
Come piccoli imprenditori, professionisti, lavoratori autonomi e famiglie possono ridurre i propri debiti ed esdebitarsi
Disciplina valida dal 15 luglio 2022
Prima la pandemia del Covid-19, poi la crisi energetica, acutizzata dall’aggressione della Russia contro l’Ucraina, che ha determinato sanzioni e controsanzioni tra l’Ue e il paese guidato da Putin, hanno reso sempre più importante il tema della crisi di impresa, visto che gli operatori economici si sono trovati tra l’incudine dell’aumento dei costi, e il martello di una prospettica crisi economica.
Queste circostanze, unitamente all’entrata in vigore della Direttiva Ue 2019/1023 (cd. direttiva Insolvency), hanno reso necessario intervenire sulla disciplina della crisi di impresa, che era stata del tutto rinnovata dal Decreto Legislativo (D.Lgs.) 12 gennaio 2019, n. 14, contenente il “Codice della crisi di impresa e dell'insolvenza, in attuazione della legge 19 ottobre 2017, n. 155”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale (GU) n. 38 del 14 febbraio 2019.
Ma le grandi novità di questa nuova disciplina sulla crisi di impresa avevano suggerito di rinviare la sua entrata in vigore per ben 3 volte, per cui dalla data inizialmente prevista di vigenza del Codice della crisi di impresa, ossia il 15 agosto 2020, si è arrivati all’attuale data del 15 luglio 2022, momento dal quale effettivamente il nuovo Codice della crisi di impresa è operativo.
Il presente ebook ha l’obiettivo di illustrare le regole per le soluzioni alla crisi di impresa destinate a famiglie, professionisti, piccoli operatori economici, come disciplinate dal Codice della crisi di impresa (aggiornato con il D.Lgs. 83/2022).
Le soluzioni alla crisi di impresa destinate alle imprese, ossia il Piano di risanamento, l’Accordo di ristrutturazione dei debiti, il Concordato preventivo, la Composizione negoziata della crisi di impresa, sono oggetto di altri ebook, scritti dallo stesso autore del presente testo.
L’ebook si articola in 5 capitoli e 3 appendici.
Nel primo capitolo si illustra l’impostazione comune delle procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento, e si ricordano le condizioni da rispettare per potervi accedere, per passare poi a richiamare il ruolo del professionista e dell’Occ, l’Organismo di composizione delle crisi da sovraindebitamento, a cui normalmente si deve rivolgere il debitore (famiglia, professionista, piccolo operatore economico) per avviare le procedure previste dal Codice della crisi di impresa, concludendo quindi con le regole per l’individuazione del Tribunale competente, a cui presentare la domanda di accesso ad alle procedure descritte in questo volume.
Il secondo capitolo descrive la procedura di ristrutturazione dei debiti del consumatore, e comincia con le modalità di attivazione della procedura, ossia con il rispetto delle condizioni per l’avvio della procedura, per proseguire con un richiamo delle prime fasi della procedura stessa. Segue poi l’illustrazione dei documenti più importanti della procedura, ossia il piano di ristrutturazione dei debiti e la proposta di accordo con i creditori, e il richiamo dell’opportunità di una previa trattativa tra debitore e creditori, per continuare con la descrizione dei contenuti della domanda di accesso alla procedura.
Questa prima parte del capitolo si conclude con la spiegazione delle modalità di presentazione della domanda, e l’evidenziazione delle attività dell’Occ in questa prima fase della procedura.
La seconda parte del capitolo è dedicata all’apertura della procedura, e quindi alla descrizione del decreto di apertura, e alle attività di Occ e creditori nell’ambito della procedura. Si arriva così alla terza parte del capitolo, che si occupa della chiusura della procedura, e pertanto della sentenza di omologazione del piano, e delle attività di Occ e creditori dopo questa sentenza, senza trascurare di spiegare cosa succede se il Tribunale nega l’omologazione del piano. Infine, le ultime parti del capitolo provvedono a chiarire cosa avviene durante l’esecuzione del piano, e la revoca dell’omologazione del piano.
Il terzo capitolo delinea la procedura del concordato minore, e la sua struttura replica quella del capitolo precedente, salvo che in questo caso i documenti principali sono la proposta di concordato minore e il piano, e per quanto riguarda i creditori, è prevista una loro votazione in merito alla convenienza del concordato minore. Un’altra differenza rispetto alla procedura precedente è data dalla maggiore complessità della fase di attuazione, che nel caso del concordato minore comporta il serio coinvolgimento di debitore, Occ, giudice.
Il quarto capitolo è centrato sulla procedura di liquidazione controllata, che può essere attivata autonomamente, o come conversione delle due precedenti procedure. Anche questo capitolo rispecchia la struttura dei due precedenti, salvo che in questo caso il documento principale è la domanda di accesso alla procedura, e che non ci può essere nessuna previa trattativa tra debitore e creditori. Inoltre, lo svolgimento di questa procedura è più complessa, e vede l’intervento di vari soggetti, di cui il liquidatore è di gran lunga il più importante. Per cui, dopo un richiamo delle principali tappe della procedura, si illustrano i compiti di liquidatore, debitore, creditori, giudice delegato.
Il quinto capitolo è dedicato all’esdebitazione, che consiste nella cancellazione dei debiti residui dopo la conclusione della procedura di liquidazione controllata.
A questo riguardo si comincia con la spiegazione dell’oggetto dell’esdebitazione e delle ragioni di interesse da parte del debitore per essa, le condizioni per ottenerla, la procedura per assicurarsela, per concludere con la descrizione della procedura specifica del debitore sovraindebitato incapiente.
Infine, il testo si conclude con 3 appendici.
Nella prima si illustrano le principali novità del D.Lgs. 14/2019, la cui lettura può essere utile per avere una visione d’insieme delle modifiche più rilevanti alle varie soluzioni alla crisi di impresa, mentre nella seconda appendice si richiamano sommariamente le novità del Decreto legislativo correttivo 147/2020, così come avviene nella terza appendice, che illustra brevemente quelle del Decreto legislativo correttivo 83/2022.
Introduzione
CAPITOLO 1. QUADRO GENERALE DELLE PROCEDURE DI COMPOSIZIONE DELLE CRISI DA SOVRAINDEBITAMENTO
1. L’impostazione delle procedure di composizione delle crisi da sovraindebitamento
2. Le condizioni per l’accesso alle procedure di composizione delle crisi da sovraindebitamento
3. Il ruolo del professionista
4. Il ruolo dell’Occ e dei gestori della crisi
5. L’individuazione del Tribunale competente
CAPITOLO 2. LA PROCEDURA DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI DEL CONSUMATORE
1. L’avvio della procedura di ristrutturazione dei debiti
1.1 Le condizioni per l’avvio della procedura di ristrutturazione dei debiti
1.2 Le prime fasi della procedura di ristrutturazione dei debiti
1.3 Il piano di ristrutturazione dei debiti e la proposta di accordo
1.3.1 La necessità di 2 documenti: il piano e la proposta
1.3.2 Il piano di ristrutturazione dei debiti
1.3.3 La proposta di accordo
1.4 La trattativa tra debitore e creditori
1.5 La domanda di accesso alla procedura di ristrutturazione dei debiti
1.5.1 La disciplina applicabile alla domanda di accesso
1.5.2 I contenuti della domanda di accesso
1.6 La presentazione della domanda di accesso alla procedura di ristrutturazione dei debiti
1.6.1 I soggetti abilitati a presentare la domanda di accesso
1.6.2 Gli effetti della presentazione della domanda di accesso
1.7 Il ruolo dell’Occ (o del professionista che lo sostituisce) nell’avvio della procedura
2. L’apertura della procedura di ristrutturazione dei debiti
2.1 Il decreto di apertura della procedura di ristrutturazione dei debiti
2.2 Le attività dell’Occ nell’ambito della procedura
2.3 Le attività dei creditori nell’ambito della procedura
3. La chiusura della procedura di ristrutturazione dei debiti
3.1 La sentenza di omologazione del piano di ristrutturazione dei debiti
3.2 Le attività dell’Occ dopo la sentenza di omologazione
3.3 Le attività dei creditori dopo la sentenza di omologazione
3.4 La sentenza che nega l’omologazione del piano di ristrutturazione dei debiti e le sue conseguenze
4. L’esecuzione del piano di ristrutturazione dei debiti
5. La revoca dell’omologazione del piano di ristrutturazione dei debiti e i suoi effetti
CAPITOLO 3. IL CONCORDATO MINORE
1. L’avvio della procedura del concordato minore
1.1 Le condizioni per l’avvio della procedura del concordato minore
1.2 Le prime fasi della procedura del concordato minore
1.3 La proposta di concordato minore (e il piano)
1.3.1 La disciplina della proposta di concordato minore (e del piano)
1.3.2 I possibili contenuti del piano
1.3.3 I possibili contenuti della proposta di concordato minore
1.4 La trattativa tra debitore e creditori
1.5 La domanda di accesso alla procedura del concordato minore
1.5.1 La disciplina applicabile alla domanda di accesso
1.5.2 I contenuti della domanda di accesso
1.6 La presentazione della domanda di accesso alla procedura del concordato minore
1.6.1 I soggetti abilitati a presentare la domanda di accesso
1.6.2 Gli effetti della presentazione della domanda di accesso
1.7 Il ruolo dell’Occ (o del professionista che lo sostituisce) nell’avvio della procedura
2. L’apertura della procedura del concordato minore
2.1 Il decreto di apertura della procedura del concordato minore
2.2 Le conseguenze dell’apertura della procedura del concordato minore
2.3 Le attività dell’Occ nell’ambito della procedura
2.4 Le attività dei creditori nell’ambito della procedura
2.4.1 I compiti dei creditori
2.4.2 Il quorum per l’approvazione del concordato minore da parte dei creditori
3. La chiusura della procedura del concordato minore
3.1 La sentenza di omologazione del concordato minore
3.2 Le conseguenze della sentenza di omologazione del concordato minore
3.3 La sentenza che nega l’omologazione del concordato minore e le sue conseguenze
4. L’esecuzione del concordato minore
4.1 Le attività del debitore durante l’esecuzione del concordato minore
4.2 Le attività dell’Occ durante l’esecuzione del concordato minore
4.3 Le attività del giudice durante l’esecuzione del concordato minore
5. La revoca dell’omologazione del concordato minore e i suoi effetti
CAPITOLO 4. LA LIQUIDAZIONE CONTROLLATA
1. L’avvio della procedura di liquidazione controllata
1.1 Le condizioni per l’avvio della procedura di liquidazione controllata
1.2 Le prime fasi della procedura di liquidazione controllata
1.3 La domanda di accesso alla procedura di liquidazione controllata
1.3.1 La disciplina applicabile alla domanda di accesso
1.3.2 I contenuti della domanda di accesso
1.4 La presentazione della domanda di accesso alla procedura di liquidazione controllata ed i suoi effetti
1.5 Il ruolo dell’Occ (o del professionista che lo sostituisce) nell’avvio della procedura
2. L’apertura della procedura di liquidazione controllata
2.1 La sentenza di apertura della procedura di liquidazione controllata
2.2 Le conseguenze dell’apertura della procedura di liquidazione controllata
3. Lo svolgimento della procedura di liquidazione controllata
3.1 Le tappe dello svolgimento della procedura di liquidazione controllata
3.2 Il ruolo del liquidatore nella procedura di liquidazione controllata
3.3 Il ruolo del debitore nella procedura di liquidazione controllata
3.4 Il ruolo dei creditori nella procedura di liquidazione controllata
3.5 Il ruolo del giudice delegato nella procedura di liquidazione controllata
4. La chiusura della procedura di liquidazione controllata e i suoi effetti
CAPITOLO 5. L’ESDEBITAZIONE DEL DEBITORE
1. L’oggetto dell’esdebitazione, e i motivi di interesse per i debitori
2. Le condizioni per l’esdebitazione
3. Il procedimento per ottenere l’esdebitazione
4. L’esdebitazione del debitore sovraindebitato incapiente
APPENDICE I. QUADRO DI INSIEME DEL CODICE DELLA CRISI DI IMPRESA E DELL’INSOLVENZA (D.LGS. 14/2019)
1. Le principali novità del Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza
2. La struttura e le novità del Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza
APPENDICE II. QUADRO DI INSIEME DELLE NOVITA’ DEL DECRETO LEGISLATIVO CORRETTIVO 147/2020
APPENDICE III. QUADRO DI INSIEME DELLE NOVITA’ DEL DECRETO LEGISLATIVO CORRETTIVO 83/2022
La Società in accomandita per azioni: un modello per favorire il passaggio dalla piccola alla grande impresa;
eBook in pdf di 40 pagine
Il tema delle Società in accomandita per azioni è poco trattato dagli studiosi del diritto societario. Ciò probabilmente perché tale tipo di società è poco diffuso nella prassi sebbene grandi gruppi familiari, soprattutto in passato, ne abbiano fatto uso come “cassaforte di famiglia”: si pensi, fra tutte, alla notissima Giovanni Agnelli e C. S.a.p.A.
E tuttavia le ragioni che hanno spinto il legislatore ad introdurre un tipo di società “alternativo” alle società per azioni, una sorta di s.p.a. “modificata”, in cui il potere di gestione, in uno con la responsabilità personale, spettasse agli amministratori cosiddetti permanenti - i soci accomandatari - e che favorisse il passaggio dalla piccola alla grande impresa, merita di essere approfondito.
Se non altro per la duplice responsabilità che caratterizza il tipo societario in questione: dei soci accomandatari ma anche della società con il proprio patrimonio.
Nonché per il carattere sussidiario che caratterizza la responsabilità dei primi. Attualmente l’Italia si trova ad avere più aziende di Francia, Germania e Spagna ma la maggior parte di esse (oltre il 94%) sono molto piccole e con dipendenti che non superano le nove unità.
Ed in un contesto globale caratterizzato da notevoli spinte inflazionistiche e da una palese crisi energetica vi è una impellente necessità di aziende molto più grandi oltre che, ovviamente, di respiro internazionale. Va da sé, dunque, che un istituto come quello della S.a.p.a. pensato proprio per favorire il passaggio dalla piccola alla grande impresa meriti, rebus sic stantibus, di essere rivisitato.
L'autore ha ritenuto, pertanto, utile tracciare la disciplina codicistica della s.a.p.a. - sia quella per essa specificatamente dettata (articoli 2452/2461) che quella della s.p.a. alla quale il legislatore espressamente rimanda - e di analizzarla alla luce dei migliori orientamenti dottrinali e dei recenti orientamenti giurisprudenziali.
Il testo si pone dunque l’obiettivo di fornire ai pratici del diritto una guida agile e veloce, che consenta loro di districarsi rapidamente tra le pieghe delle norme e, nello stesso tempo, di dare modo agli studiosi del diritto societario di approfondire lo studio della S.a.p.a. alla luce di un prezioso quadro dottrinale e giurisprudenziale.
Ma il testo si pone anche l’ambizioso obiettivo di mettere in luce un istituto poco considerato nella prassi e che, in un’ottica de iure condendo, meriterebbe di essere rivitalizzato.
Non la riscoperta di un istituto dimenticato, dunque, ma lo studio e l’approfondimento della relativa normativa nella sua singolarità e specificità. Ai lettori, infine, il giudizio sul raggiungimento o meno degli obiettivi che con il presente lavoro di studio e di ricerca mi sono prefissato.
Prefazione
Introduzione
1. Cenni storici
2. Caratteri generali
3. I soci accomandatari
4. I soci accomandanti
5. La costituzione della s.a.p.a.
6. Le azioni
7. Gli organi sociali
7.1 Il sistema dualistico
7.2 Il sistema ordinario
7.2.1 Il collegio sindacale e la revisione legale dei conti
BIBLIOGRAFIA
Appendice
le norme codicistisce sulla società in accomandita per azioni
le norme codicistiche sul sistema dualistico
Aspetti civilistici, contabili e fiscali delle Fusioni e scissioni degli Enti del terzo settore; eBook in pdf di 88 pagine.
Con questo focus sulle operazioni di fusione e scissione, che riproduce i capitoli del volume cartaceo "Operazioni straordinarie negli enti del Terzo settore. Aspetti civilistici, contabili e fiscali" edito Maggioli 2022, il presente ebook intende fare chiarezza fornendo un quadro complessivo giuridico, fiscale e contabile delle predette operazioni straordinarie, attuabili dagli enti non commerciali in armonia con quanto stabilito dall’art. 42 bis c.c.
Si è optato per un approccio sistematico, partendo dalla corposa normativa societaria ad esse dedicata, approfondendo i connessi aspetti contabili, con l’intento di perimetrare ogni aspetto relativo alla convenienza dell’ETS di mutare veste giuridica ai fini dell’iscrizione al RUNTS, la disciplina, le regole di funzionamento e di governance i vantaggi/svantaggi i cui elementi essenziali sono rappresentati contabilmente.
Con la conversione del D.L. Semplificazioni 73/2022 entra in vigore l’ulteriore proroga al 31 dicembre 2022, per l’adeguamento dello statuto delle organizzazioni no Profit al Codice del Terzo Settore, D. Lgs 117/2017.
In tale occasione gli ETS potranno valutare la convenienza di mutare veste giuridica atteso il palese processo di aziendalizzazione oramai “dichiarato” dalla riforma.
Di fronte a tale mutato quadro normativo, le organizzazioni non profit vengono a trovarsi in una situazione di “mercato” al pari di una azienda for profit, con la conseguenza di dover realizzare un vero e proprio mutamento di mentalità, acquisendo una cultura di impresa. Qui si spiega il ricorso a nuove forme di gestione dell’organizzazione (sempre ovviamente in armonia con le finalità istituzionali), attraverso la realizzazione di strategie e criteri teoricamente assimilabili a quelli aziendali, compresa appunto la possibilità di effettuare operazioni giuridico-contabili di carattere straordinario, come trasformazioni, fusioni o scissioni, applicando la disciplina prevista per le società, ma ovviamente adattata alle peculiarità del Terzo settore.
Premessa
Riforma del Terzo settore e art. 42 bis Codice Civile
1. Operazioni di fusione. I limiti statutari
1.1 Individuazione negli statuti dei quorum assembleari per l’approvazione delle modifiche statutarie (Segue)
2. Limiti (legali) che comportano la perdita della qualifica di ente non commerciale
3. Applicazione delle regole sulla pubblicità degli atti
4. Pubblicità nelle associazioni non riconosciute
5. Il procedimento di fusione
5.1 Il caso delle fondazioni prive di organo assembleare
6. Inapplicabilità di ipotesi di leveraged buyout
7. Il rapporto di cambio
8. Casi pratici
9. Esercizio del diritto di recesso nelle associazioni
10. L’opposizione dei creditori e l’effetto sanante dell’atto di fusione
11. Tabella riassuntiva procedimento di fusione per associazioni non riconosciute e associazioni riconosciute
12. Il procedimento di scissione
13. Ipotesi di scissione non proporzionale e asimmetrica
14. Fusione e scissione. Normativa fiscale
14.1 IRES
14.2 IVA
14.3 Imposta di registro
14.4 Imposta ipocatastale
15. Le risoluzioni delle Entrate in materia fiscale
15.1 Risoluzione n. 2/E del 2019. Imposta di registro e ipocatastale
15.2 Risoluzione n. 15/E del 2008. Fusione tra due enti religiosi
15.3 Risoluzione n. 162/E del 18 aprile 2008. Fusione di enti non commerciali che non svolgono attività commerciale. Profili fiscali
16. La convenienza delle operazioni di aggregazione o fusione tra ETS: prospetti contabili
16.1 Attività ed enti commerciali e non commerciali, avanzo o disavanzo di fusione
16.2 Enti appartenenti al Terzo Settore svolgenti attività non commerciale per tutti i settori di attività generale
16.3 Ente incorporante disomogeneo per attività diverse rispetto all’ente incorporato, entrambi appartenenti al Terzo Settore
16.4 L’ente incorporante non supera il test per nessuna attività
16.4.1 L’ente incorporante commerciale del Terzo Settore incorpora un ente non commerciale in relazione a talune attività
16.5 La cooperativa sociale incorpora un ETS: gli effetti sul patrimonio netto
16.6 L’ETS incorpora la cooperativa
16.7 L’allocazione del disavanzo, trattamento contabile
16.8 I mutamenti dei regimi contabili post-fusione
16.9 Enti con contabilità ordinaria: caso esemplificativo
17. Aspetti contabili della scissione degli enti del Terzo Settore
17.1 Il Test di commercialità nella scissione
17.1.1 Prima ipotesi: enti svolgenti attività non commerciale per tutti i settori di attività
17.1.2 Seconda ipotesi: ente commerciale si scinde a favore di ETS preesistente con attività affini
17.1.3 Terza ipotesi: ETS non commerciale scorpora i rami di attività a favore di ente non commerciale preesistente
17.2 I mutamenti dei regimi contabili
17.3 Casi specifici: cenni alle scritture contabili dell’acquisto di quote proprie finalizzate alla scissione
17.4 Case study: la ripartizione contabile nella scissione
Fonti bibliografiche
Fonti normative e prassi
Disciplina valida dal 15 luglio 2022
Il presente ebook in pdf di 177 pagine, ha l’obiettivo di illustrare le regole per una delle 4 principali procedure di soluzione della crisi di impresa, ossia il Concordato preventivo, mentre le altre, il Piano di risanamento, l’Accordo di ristrutturazione dei debiti, e la Composizione negoziata della crisi di impresa, sono oggetto di altri ebook, scritti dallo stesso autore del presente testo.
Prima la pandemia del Covid-19, poi la crisi energetica, acutizzata dall’aggressione della Russia contro l’Ucraina, che ha determinato sanzioni e controsanzioni tra l’Ue e il paese guidato da Putin, hanno reso sempre più importante il tema della crisi di impresa, visto che gli operatori economici si sono trovati tra l’incudine dell’aumento dei costi, e il martello di una prospettica crisi economica.
Queste circostanze, unitamente all’entrata in vigore della Direttiva Ue 2019/1023 (cd. direttiva Insolvency), hanno reso necessario intervenire sulla disciplina della crisi di impresa, che era stata del tutto rinnovata dal Decreto Legislativo (D.Lgs.) 12 gennaio 2019, n. 14, contenente il “Codice della crisi di impresa e dell'insolvenza, in attuazione della legge 19 ottobre 2017, n. 155”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale (GU) n. 38 del 14 febbraio 2019.
Ma le grandi novità di questa nuova disciplina sulla crisi di impresa avevano suggerito di rinviare la sua entrata in vigore per ben 3 volte, per cui dalla data inizialmente prevista di vigenza del Codice della crisi di impresa, ossia il 15 agosto 2020, si è arrivati all’attuale data del 15 luglio 2022, momento dal quale effettivamente il nuovo Codice della crisi di impresa è operativo. Gli interventi correttivi del Codice della crisi di impresa hanno avuto luogo con 2 diversi decreti legislativi.
Il primo è stato il D.Lgs. 26 ottobre 2020, n. 147, recante “Disposizioni integrative e correttive a norma dell'articolo 1, comma 1, della legge 8 marzo 2019, n. 20, al decreto legislativo 12 gennaio 2019, n. 14, recante Codice della crisi di impresa e dell'insolvenza in attuazione della legge 19 ottobre 2017, n. 155”, pubblicato nella GU n. 276 del 5 novembre 2020.
Il secondo intervento è stato il D.Lgs. 17 giugno 2022, n. 83, “Modifiche al codice della crisi di impresa e dell’insolvenza di cui al decreto legislativo 12 gennaio 2019, n. 14, in attuazione della direttiva (UE) 2019/1023 del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 giugno 2019, riguardante i quadri di ristrutturazione preventiva, l’esdebitazione e le interdizioni, e le misure volte ad aumentare l’efficacia delle procedure di ristrutturazione, insolvenza ed esdebitazione, e che modifica la direttiva (UE) 2017/1132 (direttiva sulla ristrutturazione e sull’insolvenza)”, pubblicato nella GU n. 152 del 1 luglio 2022.
Nel frattempo il legislatore del nostro paese aveva introdotto, con la legge 21 ottobre 2021 n. 147 (di conversione del Decreto Legge 118/2021), una nuova procedura di soluzione della crisi di impresa ibrida, la Composizione negoziata per la soluzione della crisi di impresa, che assomiglia sia alla procedura di Composizione della crisi da sovraindebitamento (per i piccoli operatori economici), delineata dalla legge 3/2012, sia alla Composizione assistita della crisi di impresa (per le imprese più grandi), prevista dal Codice della crisi di impresa (ma poi abrogata).
L’ebook, basato su 6 capitoli e 3 appendici, inizia con un capitolo denominato “Quadro generale”, nel quale si presentano le caratteristiche salienti della procedura del Concordato preventivo, sia in termini comparativi con altre soluzioni alla crisi, sia sotto il profilo dell’evoluzione della normativa, con un’attenzione particolare sulle differenze esistenti tra il Concordato preventivo disciplinato dal Codice della crisi di impresa, e quello regolamentato dalla precedente legge fallimentare.
Segue poi un capitolo (il 2) che illustra le condizioni richieste per l’attivazione di questa soluzione concorsuale, per passare poi alla descrizione della procedura del Concordato preventivo, nel cui ambito sono riportate in primo luogo (Cap. 3) le indicazioni per predisporre la domanda (di accesso alla procedura, e di accesso anticipato alla procedura, che eventualmente precede la prima), ed i vari documenti (piano, proposta di concordato, attestazione) necessari per l’avvio del percorso che dovrebbe portare l’impresa ad uscire dallo stato di crisi, grazie al Concordato preventivo.
Successivamente (Cap. 4) si trova una dettagliata descrizione delle varie fasi della procedura, che comprendono l’iscrizione della domanda (di accesso alla procedura del Concordato preventivo, o di accesso anticipato alla procedura) nel registro delle imprese, la decisione del Tribunale di aprire la procedura del Concordato preventivo, e di adottare eventualmente misure cautelari, protettive e di tutela dell’impresa in crisi, la presentazione di proposte di concordato concorrenti, la gestione dell’impresa in crisi durante la procedura, la sollecitazione di offerte di acquisto dell’impresa in crisi concorrenti, l’approvazione del concordato preventivo da parte dei creditori, l’omologazione del concordato da parte del Tribunale, l’eventuale impugnazione della sentenza di omologazione del concordato, con le conseguenti decisioni del Tribunale, senza tralasciare di illustrare in dettaglio il profilo ed i compiti del commissario giudiziale. Infine vengono illustrate le varie possibili situazioni dopo la conclusione della procedura (attuazione, risoluzione, annullamento del concordato).
Viene infine richiamato (Cap. 5) anche il procedimento che scatta a seguito della domanda di accesso anticipato alla procedura del Concordato preventivo. Conclusa la descrizione dei passaggi procedurali, si illustrano (Cap. 6) gli effetti della procedura del Concordato preventivo, che si attivano nelle varie fasi del procedimento.
Come già anticipato, il testo si conclude con 3 appendici:
Introduzione
CAPITOLO 1. QUADRO GENERALE DEL CONCORDATO PREVENTIVO
1.1 L’impostazione del concordato preventivo
1.2 Le differenze tra concordato preventivo e accordo di ristrutturazione dei debiti
1.3 L’evoluzione della disciplina del concordato preventivo
1.4 Le differenze tra la disciplina del D.Lgs. 14/2019 e la precedente normativa
CAPITOLO 2. LE CONDIZIONI PER L’ATTIVAZIONE DELLA PROCEDURA DEL CONCORDATO PREVENTIVO
CAPITOLO 3. L’AVVIO DELLA PROCEDURA DEL CONCORDATO PREVENTIVO
3.1 La domanda di accesso alla procedura del concordato preventivo
3.1.1 Le due tipologie di domanda: accesso ordinario e anticipato alla procedura
3.1.2 L’individuazione del Tribunale competente
3.1.3 I contenuti della domanda di accesso alla procedura del concordato preventivo
3.1.4 I contenuti della domanda di accesso anticipato alla procedura del concordato preventivo
3.2 Il piano di concordato
3.2.1 La disciplina e i contenuti del piano di concordato
3.2.2 Le modalità di redazione del piano sul fronte della situazione economico-finanziaria dell'impresa in crisi
3.2.3 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle cause della crisi
3.2.4 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle strategie di intervento
3.2.5 Le modalità di redazione del piano sul fronte della descrizione analitica delle modalità e dei tempi di adempimento del piano e della proposta di concordato
3.2.6 Le modalità di redazione del piano sul fronte del piano industriale
3.2.7 Le modalità di redazione del piano sul fronte degli apporti di nuova finanza
3.2.8 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle azioni risarcitorie e recuperatorie
3.2.9 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle iniziative da adottare in caso di scostamento dagli obiettivi pianificati
3.2.10 Le modalità di redazione del piano sul fronte dell’elenco dei creditori e delle parti interessate, e la loro suddivisione in classi
3.2.11 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle ragioni per cui il soddisfacimento dei creditori è non inferiore a quello della liquidazione giudiziale e dell’utilità per i creditori
3.3 La proposta di concordato preventivo
3.4 L’attestazione del piano di concordato e della proposta di concordato
3.4.1 Le qualifiche professionali dell’attestatore
3.4.2 L’oggetto dell’attestazione
3.4.3 Le metodologie dell’attestazione
3.4.4 I possibili esiti dell’attestazione
3.4.5 La relazione di attestazione
CAPITOLO 4. LA PROCEDURA DEL CONCORDATO PREVENTIVO A SEGUITO DELLA DOMANDA DI ACCESSO ALLA PROCEDURA
4.1 L’iscrizione della domanda di accesso alla procedura del concordato preventivo nel registro delle imprese
4.2 La decisione del Tribunale di aprire la procedura del concordato preventivo
4.3 Le decisioni del Tribunale sulle misure cautelari, protettive, e di tutela dell’impresa in crisi
4.3.1 Quadro generale delle misure attivabili dal Tribunale
4.3.2 La procedura per la decisione del Tribunale sulle misure cautelari e protettive
4.3.3 La procedura per la decisione del Tribunale sui finanziamenti prededucibili
4.3.4 La procedura per la decisione del Tribunale sul pagamento di crediti anteriori e rate di mutui
4.3.5 La procedura per la decisione del Tribunale sulla sospensione/scioglimento dei contratti
4.4 La presentazione di proposte di concordato concorrenti
4.5 Il ruolo del commissario giudiziale durante la procedura del concordato preventivo
4.5.1 Il profilo del commissario giudiziale
4.5.2 I compiti del commissario giudiziale
4.6 La gestione dell’impresa in crisi durante la procedura
4.7 La sollecitazione di offerte di acquisto dell’impresa in crisi (o di suoi elementi) in concorrenza
4.8 L’approvazione del concordato preventivo da parte dei creditori
4.8.1 La convocazione dei creditori per la votazione sul concordato
4.8.2 L’informazione dei creditori per la votazione sul concordato
4.8.3 Le contestazioni sul concordato posto in votazione
4.8.4 L’accesso alla votazione sul concordato da parte dei creditori
4.8.5 La votazione sul concordato da parte dei creditori
4.8.6 La formalizzazione dell’esito della votazione sul concordato
4.9 L’omologazione del concordato preventivo da parte del Tribunale
4.10 L’impugnazione della sentenza di omologazione del concordato preventivo
4.11 La decisione del Tribunale sulla sospensione della sentenza di omologazione del concordato preventivo
4.12 La decisione del Tribunale sull’impugnazione della sentenza di omologazione del concordato preventivo
4.13 L’attuazione del concordato preventivo
4.13.1 Le modalità di attuazione del concordato preventivo
4.13.2 La vendita dei beni in attuazione del concordato preventivo
4.13.3 Il ruolo del liquidatore
4.13.4 Le operazioni societarie in attuazione del concordato preventivo
4.14 La risoluzione del concordato preventivo
4.15 L’annullamento del concordato preventivo
CAPITOLO 5. LA PROCEDURA DEL CONCORDATO PREVENTIVO A SEGUITO DELLA DOMANDA DI ACCESSO ANTICIPATO ALLA PROCEDURA
5.1 La decisione del Tribunale di apertura anticipata della procedura del concordato preventivo
5.2 La decisione del Tribunale sulle misure cautelari e protettive
5.3 La revoca del provvedimento di concessione dell’accesso anticipato alla procedura del concordato preventivo
CAPITOLO 6. GLI EFFETTI DEL CONCORDATO PREVENTIVO
6.1 Quadro generale
6.2 Gli effetti della presentazione al Tribunale della domanda di accesso anticipato alla procedura del concordato preventivo
6.3 Gli effetti della decisione del Tribunale di concedere l’accesso anticipato alla procedura del concordato preventivo
6.4 Gli effetti della presentazione al Tribunale della domanda di accesso alla procedura del concordato preventivo
6.5 Gli effetti della decisione del Tribunale di aprire la procedura del concordato preventivo
6.6 Gli effetti dell’omologazione del concordato preventivo
6.7 Gli effetti dell’impugnazione e della revoca dell’omologazione del concordato preventivo
6.8 Le conseguenze penali nell’ambito della procedura del concordato preventivo
6.9 La disciplina della prededucibilità dei crediti
APPENDICE I. QUADRO DI INSIEME DEL CODICE DELLA CRISI DI IMPRESA E DELL’INSOLVENZA (D.LGS. 14/2019)
1. Le principali novità del Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza
2. La struttura e le novità del Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza
APPENDICE II. QUADRO DI INSIEME DELLE NOVITA’ DEL DECRETO LEGISLATIVO CORRETTIVO 147/2020
APPENDICE III. QUADRO DI INSIEME DELLE NOVITA’ DEL DECRETO LEGISLATIVO CORRETTIVO 83/2022
Riforma della giustizia e del processo tributario, nasce la quinta magistratura; eBook in pdf di 156 pagine.
Pubblicata la Legge n. 130 del 31.08.2022 nella Gazzetta Ufficiale n. 204 del 01.09.2022, in vigore dal 16 settembre 2022, che reca disposizioni in materia di giustizia e di processo tributario.
La legge di riforma della giustizia e del processo tributario, importante per le esigenze di cittadini e imprese, dà attuazione agli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, nel rispetto delle scadenze dallo stesso previste (il PNRR individuava per l'attuazione della riforma il termine del quarto trimestre del 2022).
Gli obiettivi, incentrati sul miglioramento della qualità delle sentenze tributarie e sulla riduzione del contenzioso in Corte di cassazione, sono stati raggiunti puntando sulla revisione dell’ordinamento degli organi speciali di giustizia tributaria (QUINTA MAGISTRATURA TRIBUTARIA) e sull’introduzione di istituti processuali volti non solo a ridurre il contenzioso esistente ma anche a incentivare l’uniformità dei giudizi in materie analoghe.
In particolare, nel PNRR (pagine 59-60) il contenzioso tributario viene considerato un settore cruciale per l’impatto che può avere sulla fiducia degli operatori economici, anche nella prospettiva degli investimenti esteri. Esso risente fortemente delle criticità legate ai tempi della amministrazione della giustizia. In particolare, come riportato nel PNRR:
Il PNRR pone quindi l'obiettivo di ridurre il numero di ricorsi alla Cassazione e farli decidere più speditamente, oltre che in modo adeguato.
È un dato di fatto che l’attuale crisi della giustizia tributaria ha la sua maggiore causa sia nel tipo di rito processuale che nella vigenza di una normazione sostanziale di difficile applicazione perché soggetta a continui mutamenti e non sempre di buona qualità, non consentendo la piena rispondenza dello speciale giudizio ai classici canoni del “giusto processo” previsti dall’articolo 111 della Costituzione.
Ne discende, dunque, che, per superare tale crisi, il punto di partenza non può che essere quello di migliorare la qualità del giudizio dinanzi alle Commissioni tributarie adeguandolo al modello del “giusto processo”, sia formalmente che sostanzialmente.
Premessa
1. La Quinta Magistratura Tributaria. Di Avv. Maurizio Villani e Avv. Alessandro Villani
1.1 La giurisdizione tributaria
1.2 Le nuove corti di giustizia tributaria di primo e di secondo grado
1.3 Il concorso pubblico
1.3.1. I giudici delle Corti di giustizia tributaria di primo grado
1.3.2 Requisiti per l'ammissione al concorso per esami
1.3.3 Indizione del concorso e svolgimento della prova scritta
1.3.4 Commissione di concorso
1.3.5 Limite d’età per la partecipazione al concorso
1.3.6 Riserva di posti per gli attuali giudici tributari onorari
1.4 Le nomine - la formazione - il tirocinio - le sostituzioni dei magistrati e dei giudici tributari
1.4.1 Nomine dei magistrati tributari
1.4.2 Formazione continua dei giudici e magistrati tributari
1.4.3 Tirocinio dei magistrati tributari a seguito del superamento del concorso
1.5 Il trattamento economico dei magistrati tributari 6
1.6 Gli emolumenti dei giudici tributari onorari - ruolo 2011 ad esaurimento 48
1.7 Cessazione dall’incarico di magistrato tributario: il limite dei 70 anni – decalage
1.7.1 Disposizioni transitorie in riferimento alla cessazione dall’incarico per il raggiungimento del 70° anno di età (art. 8, comma 1, L.130/2022)
1.8 Prime nomine per opzione di 100 magistrati tramite interpello per transito nella magistratura tributaria
1.8.1 Assunzione di 100 unità di magistrati tributari per l’anno 2023
1.8.2 Diritto di opzione
1.8.3 Procedura di interpello
1.8.4 Transito alla giurisdizione tributaria
1.9 Le assegnazioni d'ufficio
2. Organizzazione della Quinta Magistratura Tributaria. Di Avv. Maurizio Villani e Avv. Federica Attanasi
2.1 Il giudice monocratico
2. 1. 1 La competenza del giudice monocratico
2.1.2 Le assegnazioni al giudice monocratico
2.2 L'organizzazione amministrativa del ministero dell'economia e delle finanze (dipartimenti)
2.3 Le nuove competenze del consiglio di presidenza della giustizia tributaria
2.3.1 Individuazione delle nuove sedi delle Corti di giustizia tributaria
2.3.2 Criteri di attribuzione della maggiorazione dell’indennità del personale dirigenziale e non dirigenziale del MEF
2.3.3 Ufficio ispettivo
2.3.4 Ufficio del massimario nazionale
2.4 Nuove nomine del consiglio di presidenza della giustizia tributaria
2.5 Le video udienze
2.6 La premialità ISA
3. Modifiche al Processo Tributario. Di Avv. Maurizio Villani e Avv. Antonella Villani
3.1 La prova testimoniale
3.2 Condanna alle spese del giudizio in caso di mancata conciliazione
3.3 Le modifiche alla fase del reclamo-mediazione ex art. 17 - bis D.lgs. 546/1992
3.3.1. Rigetto del reclamo – mediazione – Responsabilità del funzionario fiscale
3.3.2 Conciliazione proposta dalla corte di giustizia tributaria
3.4 Sospensione cautelare dell'efficacia esecutiva dell'atto impugnato
3.4.1 L’istanza di sospensione
3.4.2 La sospensione dell’esecuzione dell’atto opera anche in relazione alla iscrizione a ruolo, a titolo provvisorio, in base ad accertamenti non definitivi
3.5 L'onere della prova
4. La nuova Sezione Tributaria della Corte di Cassazione - La definizione delle liti - Gli interpelli - Disposizioni transitorie. Di Avv. Maurizio Villani e Avv. Lucia Morciano
4.1 La sezione civile tributaria della corte di cassazione
4.2 L'applicabilità degli istituti predittivi a seguito della riforma del processo civile (art. 363-bis c.p.c.)
4.3 La definizione agevolata delle liti in cassazione
4.4 Le disposizioni transitorie
4.5 La riduzione degli importi negli interpelli sui nuovi investimenti
4.6 Le abrogazioni e le sostituzioni
4.7 La copertura finanziaria
Disciplina civilistica e fiscale del conferimento d'azienda e degli scambi di partecipazioni.
eBook in pdf di 180 pagine completo di Case study
La guida è arricchita dai seguenti Case study:
Prima parte. Conferimento d’azienda o di ramo d’azienda
Premessa
1. Il conferimento d’azienda nel Codice civile
2. Le diverse finalità del conferimento d’azienda
3. Il conferimento d’azienda nel diritto tributario
3.1 Soggetti coinvolti
3.2 Ambito oggettivo
3.3 Decorrenza: effetti del conferimento
4. Neutralità fiscale
4.1 Effetti per il soggetto conferente
4.1.1 Riserva da conferimento
4.2 Effetti per la società conferitaria
4.2.1 Prospetto di riconciliazione
4.2.2 Riserva da conferimento
4.2.3 Riserve in sospensione d’imposta
4.2.4 Rilevazione delle imposte differite
4.2.5 Riporto delle perdite fiscali della società conferente
4.2.6 Ammortamenti nel conferimento di azienda in corso d’anno
4.3 Successiva cessione in regime di PEX: disciplina antielusiva
5. Conferimento d’azienda e successiva cessione delle partecipazioni: imposta di registro ed elusione
6. Affrancamento opzionale dei maggiori valori: imposizione sostitutiva
6.1 Affrancamento ordinario: imposta sostitutiva proporzionale a scaglioni
6.1.1 Ambito oggettivo
6.1.2 Base imponibile
6.1.3 Esercizio dell’opzione e riconoscimento dei maggiori valori
6.1.4 Imposta sostitutiva progressiva a scaglioni
6.1.5 Versamento dell’imposta sostitutiva
6.1.6 Rilevazione del conferimento nel modello REDDITI
6.1.7 Decorrenza differita dei maggiori valori
6.1.8 Particolarità dell’affrancamento
6.2 Affrancamento “speciale”: imposta sostitutiva proporzionale del 16%
6.2.1 Ambito soggettivo
6.2.2 Ambito oggettivo
6.2.3 Attività diverse da quelle indicate nell’articolo 176, comma 2-ter del TUIR
6.2.4 Modalità di affrancamento
6.2.5 Esercizio dell’opzione e riconoscimento dei maggiori valori
6.2.6 Imposta sostitutiva
6.3 Coordinamento tra affrancamento ordinario e speciale
6.4 Convenienza di affrancare i maggiori valori
6.5 Effetti dell’affrancamento sulle imposte differite
6.6 Affrancamento e dichiarazione dei redditi
7. Case study: analisi della prassi contabile nel conferimento d’azienda
7.1 Coincidenza tra valori civilistici e fiscali delle attività e delle passività conferite nella contabilità del soggetto conferente
7.2 Disallineamenti tra valori civilistici e fiscali delle attività e delle passività conferite nella contabilità del soggetto conferente
8. Particolari casi di conferimento: transnazionali e intracomunitari, impresa individuale e studio associato
8.1 Conferimenti transnazionali
8.2 Conferimenti intracomunitari
8.2.1 Azienda conferita da soggetto italiano a soggetto comunitario
8.2.2 Azienda ubicata in altro Stato membro
8.2.3 Azienda conferita da soggetto comunitario a soggetto italiano
8.2.4 Azienda situata in Italia conferita tra soggetti comunitari
8.2.5 Stabile organizzazione di non residente
8.3 Conferimento dell’unica azienda dell’imprenditore individuale
8.4 Conferimento di studio associato in STP
9. Conferimento di azienda e altre imposte indirette
Parte seconda. Conferimento di partecipazioni di controllo
Premessa
1. Il conferimento di partecipazioni nel Codice civile
1.1 Società di persone conferitaria
1.2 Società di capitali conferitaria
2. Il conferimento di partecipazioni nel diritto tributario
2.1 Ambito soggettivo
2.2 Oggetto del conferimento: la partecipazione di controllo o collegamento
2.2.1 Nozione di “controllo”
2.2.2 Controllo di diritto
2.2.3 Controllo di fatto
2.2.4 Nozione di collegamento
2.3 Valore di realizzo “ordinario” ex art. 9 del TUIR
2.4 Valore di realizzo “controllato” ex art. 175 del TUIR
2.5 Case study: analisi della prassi contabile nel conferimento di partecipazioni di controllo
2.6 Conferimento di partecipazioni e irrilevanza ai fini Ace
Terza parte. Scambio di partecipazioni mediante permuta o conferimento
Premessa
1. Lo scambio di partecipazioni nel Codice civile e nel TUIR
2. Scambio di partecipazioni mediante permuta
2.1 Ambito soggettivo
2.2 Ambito oggettivo
2.3 Regime di neutralità fiscale “condizionata”
3. Scambio di partecipazioni mediante conferimento
3.1 Ambito soggettivo
3.2 Ambito oggettivo
3.2.1 Nuda proprietà e usufrutto
3.3 Regime a “realizzo controllato”
3.3.1 Aumento o incremento del patrimonio della conferitaria
3.3.2 Acquisizione del controllo della conferitaria
3.3.3 Plusvalenza in capo al conferente
3.4 Estensione del regime a “realizzo controllato”
4. Scambi di partecipazioni a confronto
4.1 Comunanze tra i due istituti
4.2 Differenze sostanziali
4.3 Sovrapposizione e gerarchia delle norme
5. Disciplina antielusiva
6. Case study: analisi della prassi contabile nello scambio di partecipazioni
7. Affrancamento derogatorio dei maggiori valori
7.1 Soggetti interessati
7.2 Ambito oggettivo
7.3 Opzione e versamento dell’imposta sostitutiva
8. Scambio intracomunitario di partecipazioni
8.1 Ambito soggettivo
8.2 Ambito oggettivo
8.3 Requisito della residenza in Italia
8.4 Regime di neutralità fiscale degli scambi
Approfondimento operativo, pdf di 180 pagine, degli aspetti normativi e contabili della liquidazione societaria.
Con il presente lavoro (ebook in pdf di 180 pagine) viene analizzata, senza alcuna pretesa di esaustività, la procedura di liquidazione nei diversi aspetti normativi e contabili, ricordando che la peculiarità dell'operazione straordinaria di liquidazione è lo svolgimento in progressione nel tempo di diverse fasi che possono coinvolgere più esercizi sociali a cui sono connessi i differenti adempimenti contabili e fiscali in capo ai liquidatori.
Verrà altresì analizzata la procedura di liquidazione di SRL senza l’intervento del notaio: si segnala che questa procedura, inizialmente abbastanza utilizzata, sta subendo una grossa “battuta di arresto”.
Oltre ad una revisione completa del volume, e. all’introduzione di 3 nuovi capitoli, la presente edizione si arricchisce di un nuovo tema relativo al nuovo Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza (Ccii), di cui al D.lgs. 14/2019, entrato in vigore il 15 luglio 2022. Il nuovo decreto ha modificato prodamente la procedura del Fallimento, ora denominato Liquidazione Giudiziale, che, ovviamente poco centra con il tema qui trattato. Tuttavia, il nuovo testo “incorpora” anche il Dl. 118/2021 relativo alla Composizione Negoziata della crisi. La liquidazione è, ovviamente, uno stato di crisi dell’impresa.
In questa Edizione, oltre ad aver provveduto ad una nuova revisione del precedente testo, con diverse modifiche ed aggiornamenti, sono stati aggiunti tre nuovi capitoli, un primo capitolo (numero 9) in cui si riporta la Risposta n. 847/2021 dell’’agenzia delle Entrate in cui è fornisce alcuni chiarimenti sul trattamento fiscale delle somme attribuite ai soci a titolo di acconto sul risultato finale della liquidazione, ai sensi dell'articolo 2491, secondo comma, del codice civile.
Un secondo capitolo (numero 15) relativo al nuovo Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza (Ccii), di cui al D.lgs. 14/2019, entrato in vigore il 15 luglio 2022. Il nuovo decreto ha modificato prodamente la procedura del Fallimento, ora denominato Liquidazione Giudiziale, che, ovviamente poco centra con il tema qui trattato. Tuttavia, il nuovo testo “incorpora” anche il Dl. 118/2021 relativo alla Composizione Negoziata della crisi. La liquidazione è, ovviamente, uno stato di crisi dell’impresa.
Un terzo capitolo (numero 16) in cui si riporta quanto è stato introdotto dalla riforma del diritto societario rispetto al testo previgente: sebbene la riforma sia del 2006, si sono riportate le interessati indicazioni da parte dell’OIC 5 sul tema che completano la trattazione e ne danno un’introduzione a più ampio respiro.
Oltra a quanto sopra sono stati trattati in maniera separata e più approfondita gli specifici compiti degli amministratori prima e, dei liquidatori, poi. Si è provveduto poi ad analizzare lo scioglimento della società semplice partendo da recentissimi interpelli (ottobre 2021) che hanno finalmente fatto chiarezza su aspetti molto delicati in tema di liquidazione, appunto, della società semplice. Sono stati introdotti altri temi (non trattati in precedenza) fra cui il decesso del socio nelle società di persone, le “nuove” procedure di cancellazione d’ufficio dal Registro delle imprese. Oltre alle responsabilità dei liquidatori, ma anche degli amministratori, come accennato in precedenza, sono state analizzate le responsabilità (eventuali) dei soci in considerazione che giuridicamente si parla di una successione della liquidazione sui soci.
Scopo del presente e-book è fare un’analisi sull’operazione straordinaria di liquidazione societaria. Com’è noto la riforma del diritto societario introdotta con il D. Lgs. n° 6/2003 ha previsto significative novità relativamente all’operazione di liquidazione e di scioglimento. Nello specifico, la riforma ha introdotto per la prima volta nella liquidazione volontaria delle società di capitali, con effetto dal 1° gennaio 2004, una disciplina dei bilanci ed altri documenti contabili della liquidazione dotata di una organicità e completezza prima sconosciuta al Codice civile del 1942, il quale si limitava a rinviare alle poche, disorganiche, disposizioni dettate in tema di società di persone (ed in particolare, di società semplice).
Va ricordato che solo il Italia vi è un principio contabile, l’OIC 5, che analizza i Bilanci in liquidazione, infatti, nel panorama dei principi contabili nazionali e dei principi contabili internazionali dello IASB – International Accounting Standards Board non vi è alcun documento che indichi i principi e criteri di redazione dei bilanci ed altri documenti contabili delle imprese in liquidazione.
Pertanto il punto di riferimento civilistico per la redazione del Bilancio di liquidazione è, il richiamato Principio contabile OIC 5 che fra gli scopi ricorda che il principio di maggiore importanza introdotto dalla nuova disciplina e contenuto nei novellati artt. 2484-2496 del codice civile è quello relativo al fatto che i criteri di redazione dei bilanci “intermedi” o annuali di liquidazione (ed in particolare, quelli relativi alle attività, passività e di determinazione del risultato economico annuale) sono diversi da quelli previsti per il bilancio ordinario d’esercizio. Principio che la dottrina prevalente aveva affermato già da qualche decennio e che era implicito nel venir meno in fase di liquidazione della validità del fondamentale postulato del “going concern” previsto dall’art. 2423-bis, 1° comma, n. 1 c.c..
Altra novità di grande rilevanza è quella di aver previsto esplicitamente la possibilità di un esercizio provvisorio dell’attività dell’impresa, o di singoli rami di essa, sia pure al fine della conservazione del suo valore e del miglior realizzo dalla successiva cessione. In questa ipotesi, come si vedrà meglio in seguito, l’art. 2490 richiede una separata evidenziazione in bilancio delle poste patrimoniali ed economiche dell’azienda che prosegue nella sua attività e l’adozione di criteri di valutazione diversi da quelli applicabili alle restanti attività e passività.
FACSIMILI SCARICABILI DAL VOLUME
Premessa
1. Aspetti generali sullo scioglimento
1.1 Riferimenti civilistici
1.2 Le cause di scioglimento delle società
2. La liquidazione volontaria: aspetti contabili
2.1 Bilanci in fase di liquidazione
2.2 La fase pre-liquidatoria
2.3 La fase liquidatoria
2.4 Esempio 1: bilancio iniziale, bilancio intermedio e bilancio finale
2.5 Esempio 2: piano di riparto fra i soci di SPA
2.6 ESEMPIO 3: dall’inventario, scritture contabili al bilancio finale
3. Gli effetti fiscali della “Liquidazione”
3.1 Gestione degli acconti d’imposta
3.2 Utilizzo dei crediti d’imposta
3.3 Ulteriori approfondimenti
3.4 Schemi esemplificativo e riassuntivo:
3.5 Riflessi sui modelli DICHIARATIVI
3.6 CHECK LIST
3.6.1 A- Calcolo del reddito ante-liquidazione
3.6.2 B- Liquidazione delle Imprese Individuali e delle Società di Persone
3.6.3 C- Liquidazione delle imprese soggette ad IRES
4. Amministratore e liquidatore: ecco i loro compiti
5. Amministratore e liquidatore: le specifiche responsabilità
6. La liquidazione dell’impresa individuale
6.1 Obblighi dichiarativi
7. Un caso particolare: lo scioglimento della società semplice e l’Agenzia delle Entrate
8. Un caso particolare: il decesso del socio nelle società di persone
9. Il trattamento fiscale delle somme attribuite ai soci sul risultato della liquidazione
10. Liquidazione S.r.l.: procedura semplificata senza intervento del notaio
10.1 Procedura semplificata di liquidazione – per le sole S.R.L.
10.2 Iscrizione nel registro delle imprese del deposito del bilancio finale di liquidazione: i controlli dell’ufficio 0
10.3 Scioglimento liquidazione della S.R.L.: le procedure telematiche
11. La cancellazione dal registro delle imprese
11.1 La domanda di cancellazione
11.2 Le procedure telematiche
11.3 Procedure di cancellazione d'ufficio dal REGISTRO DELLE IMPRESE – le NOVITÀ DEL D.L. 76/2020 CONVERTITO
12. La responsabilità tributaria dei soci dopo la cancellazione della società
13. La revoca della liquidazione
13.1. La revoca della liquidazione: modalità ed effetti
13.2 Gli effetti della revoca sulla contabilità ed i bilanci della società
13.3 Modalità di redazione del rendiconto di gestione dei liquidatori e del bilancio dell’esercizio in cui avviene la revoca
13.3.1 Aziende tutte assoggettate alla liquidazione
13.3.2 Aziende tutte in esercizio provvisorio
13.3.3 Coesistenza di aziende in liquidazione ed in esercizio provvisorio
14. Le massime notarili del triveneto
15. Il nuovo Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza
16. Riforma del diritto societario (estratto OIC 5 versione giugno 2008)
Conclusioni
Facsimili
1. Verbale del Consiglio di Amministrazione
2. Determinazione dell’Amministratore Unico accerta causa scioglimento
3. Verbale di assemblea dei soci nomina liquidatori
4. Verbale di Consegna al liquidatore da parte dell’Organo amministrativo
5. Bilancio finale di liquidazione
6. Relazione dei liquidatori al bilancio finale di liquidazione
7. Reclamo avverso il bilancio finale di liquidazione
8. Scioglimento anticipato con messa in liquidazione
9. Verbale di assemblea straordinaria di revoca dello stato di liquidazione
Bibliografia
Aggiornato con la Legge di bilancio 2022 legge n. 234 del 30/12/2021 - art. 1 comma 763. Edizione 2022, pdf di 327 pagine.
Esame della normativa che riguarda:
Con questa monografia abbiamo voluto fornire un contributo ai lavoratori che rientrano in Italia ed intendono utilizzare gli sgravi fiscali riconosciuti per incentivarne il rimpatrio.
Ci rivolgiamo quindi ai lavoratori espatriati, alle Aziende, alle Associazioni professionali, alle Organizzazioni sindacali, agli Ordini professionali, alle Università, e in genere a tutti coloro che affrontano i temi direttamente connessi alle problematiche del lavoro estero.
Abbiamo cercato di affrontare queste tematiche, e saminando tutta la normativa in un arco di tempo molto ampio che parte d all'anno 2003 per giungere sino ad oggi. Questo lungo percorso, ci ha offerto la possibilità di osservare come le leggi che si sono avvicendate nel corso del tempo, si siano adeguate e affinate alle reali necessità contingenti, nel contempo abbiano creato problemi applicativi, derivanti dall'intrecciarsi e/o dal sovrapporsi delle norme precedenti con quelle successive.
Sintesi
Premessa.
1. Ricercatori - Le norme per il rientro dei ricercatori dal 2004 al 2008: excursus normativo.
1.1 L’introduzione delle norme e prassi per agevolare il rientro dei ricercatori
2. Ricercatori e docenti - Le norme per il rientro dei ricercatori e docenti dal 2009 al 2021: excursus normativo.
2.1 L’agevolazione riservata ai Ricercatori si estende anche ai Docenti: cosa cambia con il D.L. 185/2008.
2.2 Proroga delle agevolazioni a tutto il 2015 con ricadute fino al 2017: D.L. 78/2010.
2.3 La Legge di Stabilità 2015 amplia ulteriormente la portata delle agevolazioni
2.4 La Legge di Bilancio 2017 rende le agevolazioni permanenti
2.5 D.L. 34/2019 art. 5 commi 4 e 5 (decreto crescita) convertito nella legge 58 del 28/6/2019, incrementa le agevolazioni e supera il problema relativo all'iscrizione all'Aire (16)
2.5.1. Modifiche apportate all'articolo 44 del d.l. 78/2010 - rientro ricercatori/docenti
2.5.2 Mancata iscrizione all'Aire.
2.5.3 Modifiche apportate all'articolo 44 del d.l. 78/2010 - rientro ricercatori/docenti dalla Legge di Bilancio 2022 (L. 30/12/2021 n. 234 art. 1 comma 763)
2.5.4 Ricercatori/docenti: reiterazione del beneficio (Risposta interpello n. 239 del 29/4/22)
3. Lavoratori contro-esodati - Le norme per il rientro dei lavoratori contro-esodati dal 2010 al 2017: excursus normativo.
3.1 Nuovi provvedimenti a favore dei laureati
3.2 La legge di Stabilità 2016 proroga i benefici sino al 31/12/2017.
3.3 Il "Decreto internazionalizzazione" all'articolo 16 comma 2 del D.lgs 147/2015 ridefinisce e rende stabili le agevolazioni contenute nella legge 238/2010.
4. Lavoratori impatriati - Le norme di riferimento per i lavoratori "impatriati" dal 2015 al 2019: excursus normativo.
4.1 Normativa e prassi riferita al "Decreto internazionalizzazione" – Dlgs 147 del 14/9/2015 – art. 16
4.2 Normativa riferita all'articolo 5 commi 1 e 2 - Decreto legge n. 34 del 30/4/2019 (Decreto crescita) modificato in sede di conversione nella legge 58 del 28/9/2019
4.3 Normativa riferita all'articolo 13/ter - Decreto legge n. 124/2019 del 26/10/2019 (Decreto fiscale) convertito nella legge 157 del 29/12/2019
4.4 Legge di Bilancio 2021 (Art. 1 comma 50 - Legge n. 178 del 30/15/2020)
5. Quesiti & Questioni
5.1 Quesiti anteriori all'art. 5 del d.l. 34 del 1/5/19 e all'articolo 13/ter del D.L. 124/2019.
1. Impatriati laureati - restituzione dei benefici
2. I 24 mesi di lavoro all'estero non coincidono con l'iscrizione all'Aire.
3. Impatriati dalla Svizzera - Regimi fiscali privilegiati
4. Impatriati i benefici si certificano sulla Certificazione Unica.
5. Ricercatrice non assunta come tale.
6. Impatriato - precedente distacco e successivo nuovo datore straniero.
7. Impatriato - proveniente da datore di lavoro Usa - assunzione in Italia da parte società del gruppo.
8. Controesodati - problema della continuità del lavoro all'estero.
9. Impatriati - Conciliare i 24 mesi di lavoro all'estero con due anni di residenza estera.
10. Impatriati - Distacco dalla società italiana non è il distacco dalla società straniera.
11. Impatriati residenza in base ai criteri "tie breaker rules"
12. Ricercatore che rientra come impatriato - Non è non iscritto AIRE.
13. Ricercatore che rientra in Italia - Requisiti
14. Impatriato lavoratore specializzato da U.K.
15. Impatriato che non supera il periodo di prova.
16. Ricercatore con due anni di ricerca a cavaliere dei due anni
17. Impatriato dalla Cina con otto anni di esperienza.
18. Impatriato da U.K. - Agevolazione in base all'articolo 16 comma 2 - Con quale procedura?.
19. Impatriati laureata a Basilea che rientra in Italia - decorrenza benefici
20. Rientro in Italia manager con 4 anni all'estero.
21. Impatriati laureati che residenti in Italia non hanno pagato le imposte.
22. Laureato impatriato o contro-esodato? Che confusione.
23. Impatriato laureato che prende la residenza in Italia ma ci lavorava già dal 2015.
24. Impatriati - opzione e distacco.
25. Impatriata dall'Irlanda con laurea può fruire di sgravi?.
26. Impatriati laureati dall'Inghilterra con altro periodo in Spagna.
27. Impatriati. Laureato dal 2014 residente in Svizzera: puo fruire di agevolazioni?.
28. Impatriati - Manager in rientro dalla Germania: è valida la residenza in un residence?.
29. Impatriati: come fare la richiesta al datore di lavoro?.
30. È ancora valida l' opzione prevista per i contro-esodati?.
31. Impatriato da U.K. laureato si ferma solo 2 anni per poi ripartire , rientra negli sgravi?.
32. Impatriato dal Messico.
33. Impatriato dalla Spagna dove lavora dal 2007, che misura per gli sgravi?.
34. Impatriato ART DIRECTOR, ha diritto se privo dei 5 anni di residenza all'estero?.
35. Impatriato con laurea magistrale quanti anni di lavoro all'estero servono?.
36. Contro-esodati che non hanno esercitato l'opzione conviene fare ricorso?
37. Impatriati: applicabile il comma 1 oppure il comma 2 dell'art. 16 ?.
38. Impatriati: rientro ad agosto - decorrenza dei benefici
39. Impatriato che in Italia non ha ancora un lavoro puo avere l'agevolazione?.
40. Laureati impatriati a regime con il D.Lgs. 147/2015.
41. Impatriati ex articolo 16 c. 2 D.Lgs. 147/2015. Residenza applicazione tie breaker rules?.
42. Confusione tra contro-esodati e impatriati
43. Contro-esodati che non hanno esercitato l'opzione.
44. Ha diritto il laureato che rientra in Italia in base al comma 2 articolo 16 D.Lgs. 147/2015?.
45. Ora non si applica più la legge 238/2010 - Come si tassa l' indennità di trasferimento e alloggio?.
46. Impatriato laureato in U.K. rientra in Italia come autonomo.
47. Rientro in Italia dagli Usa - Benefici per il lavoratore.
48. Contro-esodato dalla Svezia - mancato esercizio dell'opzione.
49. Impatriato residente in Francia con un anno sabbatico nel 2017 in Italia.
50. Impatriato dirigente in Francia con solo 3 anni all'estero.
51. Laureato impatriato che non rimane due anni in Italia.
52. Laureato impatriato dall'Inghilterra.
53. Impatriati. Titolo di studio all'estero - Calcolo dell'agevolazione.
54. Impatriati permanenza residenza all'estero.
55. Controesodati restituzione dei benefici fiscali
56. Dirigente francese assunto in Italia.
57. Impatriati da Hong Kong e dal Regno Unito - Agevolazioni previste.
58. Impatriati, quale documentazione da acquisire da parte del datore?.
59. Contro-esodati dal 2012 - termine fruizione dei benefici
60. Bonus nuove assunzioni - Riduzione contributiva 10% Paesi non convenzionati
61. Legge Stabilità 2016 e agevolazioni per assunzione per l’estero.
5.2 Nuovi quesiti dopo il d.l. 34/2019 (art. 15) e l'articolo 13/ter del D.L. 124/2019.
62. Impatriati - art. 5 D.L. 34 - Benefici specifici per le aziende.
63. Impatriati - art. 5 D.L. 34 - Mancata iscrizione Aire.
64. Impatriati Decreto Crescita - Quando il datore è straniero e in Italia si opera da remoto.
65. Articolo 5 Decreto crescita - Non iscritti AIRE.
66. IMPATRIATI da Singapore - Dubbi sulla portata dell'articolo 13/ter del decreto fiscale che introduce il "Fondo Controesodo"
67. IMPATRIATI - Moglie e figli a Milano - marito in Svizzera.
68. IMPATRIATI - Il rientro in Italia dopo Brexit; non viene precisato se si tratta di "lavoratrice" oppure di "laureata" - Limiti per il 2020.
69. RICERCATORE IMPATRIATO - prima in aspettativa all'estero.
70. IMPATRIATO RICERCATORE che non viene assunto come ricercatore.
71. IMPATRIATI - Decorrenza dei benefici - Non ne avrebbe diritto se ricerca un nuovo lavoro.
72. RICERCATORE non iscritto AIRE - Termini per richiedere il beneficio.
73. IMPATRIATO da Bruxelles assunto da impresa statale.
74. IMPATRIATI il comma 2 articolo 16 non viene abrogato anzi non si è toccato.
75. Impatriati in base all'articolo 5 del decreto crescita - divario tra i beneficiari ante e post
76. Impatriato non iscritto AIRE - Richiesta rimborso dei benefici non fruiti
77. RICERCATORI IMPATRIATI dal 2017 - Nuovi benefici potenziati inapplicabili
78. IMPATRIATI in base all'articolo 13/Ter del DL 124/2019 - Quale criterio adottare?.
79. IMPATRIATO rientrato ante 30/4/2019 dalla Francia. Applicazione ulteriore beneficio previsto dalla LEGGE DI BILANCIO 2021 (art. 1 comma 50)
80. IMPATRIATO terminato di fruire del beneficio al 31/12/2020. Applicazione ulteriore incentivo previsto dalla LEGGE DI BILANCIO 2021 (art. 1 comma 50). Termine per la domanda.
81. IMPATRIATO DA U.K. non laureato rientrerebbe in Italia dal 2020.
82. IMPATRIATI. Applicazione della Legge di Bilancio 2021 per figli a carico o acquisto immobile residenziale
83. IMPATRIATI. Acquisto dell'abitazione residenziale. Proroga dei benefici in base all'articolo 16 comma 3 bis del DLGS. 147/2015.
84. IMPATRIATI Trasferimento a Genova nel 2021 con moglie e figlio già residente all'estero con acquisto dell'abitazione residenziale. Durata dei benefici ordinari e quelli ulteriori quinquennali. Eventuali vantaggi previdenziali
85. IMPATRIATI - Dipendente già agevolato vuole estendere il beneficio per un ulteriore quinquennio applicando l'articolo 1 comma 50 della Legge di Bilancio 2021.
86. IMPATRIATI - Proroga ulteriore quinquennio relativo a parziale immobile ricevuto in eredità.
87. IMPATRIATI - Impatrio infermiera da UK ante 30/04/2021. Benefici depotenziati
88. IMPATRIATI - Eventuale danno pensionistico.
89. IMPATRIATI RICERCATORI - DOCENTI- APPLICAZIONE DELLA LEGGE DI BILANCIO 2022 (L. 30/12/2021, N. 234 ARTICOLO 1 COMMA 763)
90. Decreto crescita- lavoratore con residenza provincia Sud vorrebbe rientrare al Nord.
91. Lavoratore assunto in Italia da datore non residente. Problematiche.
92. Impatriati - Lavoratore assunto in Italia inizialmente come autonomo, vorrebbe optare per il lavoro subordinato
93. Impatriati - Laureato rientrerebbe in base articolo 16 comma 2 Dlgs 147/2015. Dubbi sulla residenza fiscale anteriore al rimpatrio.
94. Impatriati - Decorrenza dei benefici
95. Impatriati - Applicazione "Fondo controesodo" - Acquisizione della residenza il 30/4/2019 - Decorrenza dei benefici
Aggiornato fino al Decreto del MEF del 29.04.2022 pubblicato in G.U. il 13 maggio 2022
Con la predisposizione della dichiarazione dei redditi Unico 2022 relativo al periodo d’imposta 2021 ci troviamo ad affrontare, oramai per la quarta annualità, il tema degli indicatori sintetici di affidabilità fiscale.
Nei fatti, come noto, l’entrata in vigore dei suddetti indicatori ha mostrato particolari difficoltà di applicazione in capo a professionisti ed imprese soprattutto in relazione alle discrepanze riscontrate nel calcolo del valore finale di affidabilità che, in taluni casi, risultava molto discordante rispetto ai risultati precedentemente raggiunti in termini di studi di settore.
Gli ISA prevedono un meccanismo particolare di calcolo per gli esercenti attività d’impresa, arti o professioni riconducibile principalmente ad una rappresentazione di sintesi di indicatori elementari atti a verificare la normalità e la coerenza della gestione aziendale o professionale, esprimendo con un giudizio di sintesi da 1 a 10 il grado di affidabilità fiscale riconosciuto a ciascun contribuente (più basso sarà il risultato e minore sarà l’affidabilità fiscale del contribuente).
Nel caso in cui i contribuenti vengano definiti, in riferimento all’applicazione degli ISA, come “affidabili fiscalmente” potranno accedere al regime premiale normativamente previsto. In merito alle metodologie di calcolo occorre specificare come per la determinazione del valore finale di affidabilità fiscale verranno presi in considerazione due macro-indicatori elementari:
Rimandando ad approfondimenti specifici nei successivi paragrafi, risulta possibile, in sintesi, definire come il calcolo per determinare il punteggio sintetico di affidabilità fiscale di ciascun contribuente venga fatto applicando la media aritmetica semplice ai risultati di analisi degli indicatori suddetti.
Ulteriori difficoltà saranno sicuramente riscontrate nel corso del periodo d’imposta 2021 a seguito del perdurare dell’emergenza sanitaria da COVID 19 la quale ha, come già fatto per l’annualità 2020, influito in maniera negativa sui risultati economici delle imprese e, nello specifico, sui profili di congruità reddituali delle stesse.
L’obiettivo della presenta pubblicazione è quello di presentare una sintesi esaustiva ed aggiornata relativa ai meccanismi di calcolo inerenti gli indicatori di affidabilità fiscale (ISA) anche alla luce degli ultimi provvedimenti normativi introdotti per supportare le imprese nell’emergenza sanitaria in atto.
Per iniziare la trattazione riteniamo molto importante fornire un quadro di sintesi del contesto normativo di applicazione degli ISA percorrendo le varie tappe dall’entrata in vigore fino agli ultimi provvedimenti normativi. Successivamente, verranno analizzate le principali difformità, ad oggi rilevate, tra la normativa ISA e la normativa relativa all’applicazione dei precedenti Studi di Settore.
Verranno poi approfonditi, nel concreto, i contenuti principali dei modelli operativi ad oggi predisposti, per le varie categorie economiche, in relazione alla definitiva entrata in vigore degli ISA. Come già previsto per gli studi di settore, gli ISA sono organizzati in base alle differenti attività economiche riconducibili al settore specifico di ciascuna categoria di contribuenti.
Infine, cercheremo di effettuare una panoramica delle principali metodologie di accertamento e controllo previste dalla normativa fiscale confrontando quanto in precedenza previsto in termini di studi di settore e quanto applicabile in termini di indicatori sintetici di affidabilità fiscale.
Il lavoro verrà completato con un’appendice in cui saranno riportati tutti i principali riferimenti normativi in ambito ISA
Premessa
1. Il contesto normativo di riferimento
1.1 D.L. n. 50/2017
1.2 Decreto MEF 23/03/2018 e decreto MEF 28/12/2018
1.3 Provvedimento n. 23721/2019 dell’Agenzia Delle Entrate
1.4 Decreto Ministero Economia e Finanze del 27.02.2019
1.5 Provvedimento Agenzia Entrate prot.126200/2019 del 10.05.2019
1.6 Circolare Agenzia delle Entrate n.17 del 2 agosto 2019
1.7 Decreto Ministero Economia e Finanze del 9 agosto 2019 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 17 agosto 2019
1.8. Circolare Agenzia delle Entrate n. 20/E del 09/09/2019
1.9 Sintesi di alcuni provvedimenti normativi in tema di indicatori sintetici di affidabilità fiscale emanati nell’annualità 2020
1.9.1. Provvedimento Agenzia delle Entrate n.27762 del 31/01/2020
1.9.2 Provvedimento Agenzia delle Entrate n.183037 del 30/04/2020
1.9.3 Art. 148 D.L. 34/2020 (c.d. Decreto Rilancio)
1.10 Circolare Agenzia delle Entrate n.16/E del 16.06.2020
1.11 Provvedimenti normativi emanati nell’anno 2021 a seguito dell’emergenza sanitaria da COVID 19
1.11.1 Provvedimento Agenzia delle Entrate n.27444 del 28/01/2021
1.11.2 Provvedimento Agenzia delle Entrate n.103206 del 26/04/2021
1.11.3 Circolare Agenzia delle Entrate 6/E del 04/06/2021
1.12 Provvedimenti normativi emanati nell’anno 2022 relativamente all’applicazione degli ISA per il periodo d’imposta 2021
1.12.1 Provvedimento Agenzia delle Entrate n.29368 del 31/01/2022
1.12.2 Decreto Ministero Economia e Finanze del 31/03/2022
1.12.3 Provvedimento Agenzia delle Entrate n.143350 del 27/04/2022
1.12.4 Decreto Ministero dell’Economia e delle Finanze del 29/04/2022 pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 13/05/2022
2. Il passaggio dagli studi di settore ai nuovi ISA
2.1 Introduzione
2.2 Caratteristiche distintive degli ISA rispetto agli studi di settore
3. Modalità di accertamento connessa ai nuovi indicatori di affidabilità fiscale
3.1 Le tipologie di accertamento. Un quadro di sintesi
3.2 L’accertamento basato sugli Studi di Settore
3.3 L’accertamento basato sugli indicatori sintetici di affidabilità fiscale
4. L’applicazione degli ISA: modelli e prassi di riferimento
4.1 Contribuenti ai quali si applicano gli ISA
4.2 Composizione dei modelli ISA
4.3 Il funzionamento degli ISA
4.4 Analisi della modulistica ISA 2022
4.4.1 Individuazione dei soggetti a cui si applicano gli ISA
4.4.2 Individuazione dei soggetti esclusi dall’applicazione degli ISA
4.4.3 Il prospetto imprese multiattività
4.4.4 Periodo di non normale svolgimento dell’attività
4.5 Presentazione del modello ISA
4.6 ISA nel Modello Redditi 2022 - Società di Capitali
4.7 ISA nel Modello Redditi 2022 – Società di persone
4.8 ISA nel Modello Redditi 2022 - Persone Fisiche
4.9 Compilazione degli ISA
4.10 I dati richiesti dai modelli ISA
5. La gestione delle anomalie relative all’applicazione degli ISA nei periodi d’imposta 2017-2018 e 2019
5.1 Software di compilazione e gestione delle anomalie
Appendice normativa
Modulistica indici sintetici di affidabilità 2022 (periodo di imposta 2021)
Utile guida in pdf sulle modifiche che il codice della crisi ha apportato al diritto societario e alla gestione aziendale in tema di crisi di impresa e di insolvenza e liquidazione giudiziale: cosa devono fare amministratori e sindaci delle PMI dopo il decreto correttivo (D.Lgs.83/2022)
Con il presente testo, pdf di 92 pagine, si intendono illustrare le modifiche che il Codice della crisi ha apportato al diritto societario e alla gestione aziendale in tema di crisi di impresa e di insolvenza.
Nel primo capitolo si introduce l’argomento precisando il quadro giuridico di riferimento e le normative che hanno portato alla situazione attuale.
Il secondo capitolo affronta il tema spinoso degli indicatori economici e finanziari che sono in grado di predire la crisi di impresa, consentendo di anticiparla e risolverla.
Nel terzo capitolo viene trattato l’importante e innovativo sistema delle segnalazioni e della composizione negoziata della crisi.
Il quarto capitolo propone una disamina delle principali e più importanti novità e modifiche apportate al codice civile e in particolare al diritto societario.
Il quinto capitolo è riservato ai sistemi di programmazione e controllo di gestione che possono costituire un valido supporto alla gestione aziendale e al superamento della crisi di impresa.
Nel sesto capitolo, partendo dalle modifiche che il codice della crisi ha apportato all’impianto dei controlli previsti in tema di prevenzione della crisi di impresa, a tal fine si illustrano le prassi vigenti ed alcuni suggerimenti che i sindaci dovranno seguire in ipotesi di crisi di impresa.
Il settimo capitolo chiude il presente ebook trattando la responsabilità di amministratori e sindaci in tema di gestione di imprese in crisi.
Premessa
1. Introduzione al codice della crisi d’impresa
2. Gli indicatori della crisi d’impresa
2.1 La fenomenologia della crisi nel codice
2.2 L’analisi economica della crisi di impresa
2.3 Quali indicatori scegliere per monitorare l’andamento delle imprese
3. Le segnalazioni e l’ex procedura di allerta
3.1 La segnalazione dell’organo di controllo o “allerta” interna
3.2 La segnalazione della PA o “allerta” esterna
3.3 Possibili esiti della procedura: la composizione negoziata
3.4 Criticità
3.5 Misure premiali
4. La modifica del CCII al diritto societario
4.1 Gli assetti organizzativi e amministrativi e contabili dell’articolo 2086 c.c.
4.2 La modifica dell’articolo 2477 del codice civile: alcune riflessioni sulla nomina del revisore o del sindaco nelle PMI
4.3 Il controllo giudiziario dell’articolo 2409 del c.c.
4.4 La scelta tra sindaco e revisore nelle società a responsabilità limitata
5. Il controllo di gestione nella crisi di impresa come supporto per le attività dei revisori e dei sindaci
5.1 La pianificazione aziendale
5.2 Un modello di programmazione e controllo di gestione semplificato per le PMI
5.3 Un set di indicatori per il controllo di gestione da usare nell’analisi interna
6. I controlli dei sindaci sugli assetti organizzativi e amministrativi e contabili
6.1 Gli obblighi previsti dal Codice della crisi di impresa
6.2 Controlli sugli assetti organizzativi
6.3 Controlli sugli assetti amministrativi e contabili
7. Le responsabilità degli amministratori e dei sindaci alla luce delle nuove disposizioni
7.1 Premessa sulla responsabilità dell’organo amministrativo
7.2 Le responsabilità dei sindaci
Conclusioni
Bibliografia e sitografia e normativa