Società partecipate e contributo per CIGO e CIGS - COMMENTO sentenza cassazione lavoro n. 19932 del 27 Luglio 2018

Cass. civ.,  sez. lavoro  n. 19932 del 27 Luglio 2018 - COMMENTO (PDF 10 pagine)

In materia di contributi previdenziali, la gestione di servizi pubblici mediante società partecipate, anche in quota maggioritaria, dagli enti pubblici locali, non può beneficiare dell'esonero del versamento dei contributi per cassa integrazione guadagni ordinaria e straordinaria, disoccupazione e mobilità, in quanto la finalità perseguita dal legislatore nazionale e comunitario nella promozione di strumenti non autoritativi per la gestione dei servizi pubblici locali è specificamente quella di non ledere le dinamiche della concorrenza. Assume dunque rilevanza determinante, in ordine all'obbligo contributivo, il passaggio del personale addetto alla gestione del servizio dal regime pubblicistico a quello privatistico.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Società partecipate e natura giuridica

2. Esenzione contributiva, società partecipate e nozione di natura pubblica

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Trasferimento di un familiare che assiste il disabile ed art. 33, comma 5, del d.lgs. 104/1992 Commento alla sentenza del Tribunale di Bari del 26 giugno 2

Trib. Bari,  sez. lavoro  Sentenza del 26 Giugno 2018 COMMENTO PDF 16 pagine

Incombe sul datore di lavoro l’onere di provare le concrete ragioni che rendono impossibile l’assegnazione del lavoratore, che assiste con continuità un familiare disabile convivente, ad una sede più vicina. Diversamente opinando si finirebbe per gravare il lavoratore di una sorta di prova diabolica che, di fatto, svuoterebbe di contenuto la tutela che la l. n. 104/1992 ha introdotto.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Art. 33, comma 5, della l. 104/1992: trasferimento a lavoratore convivente con familiare disabile

2. Divieto di trasferimento ed orientamenti giurisprudenziali costituzionali e di legittimità

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Infortunio sul lavoro, danno biologico e risarcibilità - Commento alla sentenza di Cassazione lavoro n. 20392 del 1 agosto 2018

Cass. civ.,  sez. lavoro  n. 20392 del 01 Agosto 2018 COMMENTO (PDF - 10 pagine)

L'indennizzo erogato dall'INAIL ai sensi dell'art. 13 del d.lgs. 38/2000 non copre il danno biologico da inabilità temporanea, atteso che sulla base di tale norma, in combinato disposto con l'art. 66, comma 1, n. 2, del d.p.r. 1124/1965, il danno biologico risarcibile è solo quello relativo all'inabilità permanente.

Avv. Rocchina Staiano

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IL CASO 

IL COMMENTO

1. Art. 10 del d.p.r. 1124/1965: infortunio sul lavoro ed esonero di responsabilità del datore di lavoro

2. Danno biologico ed evoluzione normativa e giurisprudenziale

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Licenziamento per giustificato motivo oggettivo e regime sanzionatorio - COMMENTO Cass. civ., sez. lav. n. 19732 del 25 Luglio 2018

Cass. civ.,  sez. lav.  n. 19732 del 25 Luglio 2018 COMMENTO (PDF - 12 pagine)

In tema di licenziamento individuale per giustificato motivo oggettivo, il nuovo regime sanzionatorio introdotto dalla l. n. 92 del 2012 prevede di regola la corresponsione di un'indennità risarcitoria, compresa tra un minimo di dodici e un massimo di ventiquattro mensilità, riservando il ripristino del rapporto di lavoro, con un risarcimento fino ad un massimo di dodici mensilità, alle ipotesi residuali, che fungono da eccezione, nelle quali l'insussistenza del fatto posto a base del licenziamento è connotata di una particolare evidenza, sicché la violazione dei criteri di correttezza e buona fede nella scelta tra lavoratori adibiti allo svolgimento di mansioni omogenee dà luogo alla tutela indennitaria.

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IL CASO

IL COMMENTO

1.Licenziamento per giustificato motivo oggettivo: valutazione del giudice e criteri di scelta

2. Regime sanzionatorio

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Cassa di previdenza dei commercialisti e verifica dell’esercizio della professione - Commento alla sentenza della Corte di Cassazione n. 19638/2018

Cass. civ.,  sez. lavoro  n. 19638 del 25 Luglio 2018 COMMENTO 

La Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza a favore dei Dottori Commercialisti è titolare del potere di accertare, sia all'atto dell'iscrizione ad essa, sia periodicamente, e comunque prima dell'erogazione di qualsiasi trattamento previdenziale, ed a tale limitato fine, che l'esercizio della corrispondente professione non sia stato svolto nelle situazioni di incompatibilità di cui all'art. 3 del d.p.r. 1067/1953 (ora art. 4 del d.lgs. 139/2005), ancorché quest'ultima non sia stata accertata dal Consiglio dell'Ordine competente. In particolare, tale potere di accertamento sussiste nel momento della verifica dei presupposti per l'erogazione del trattamento previdenziale, al quale si associa naturalmente la cessazione dell'iscrizione all'Ordine, non potendosi ravvisare ostacolo alcuno nella carenza di una procedura specifica per l'esercizio di esso, risultando le garanzie procedimentali suscettibili di essere in ogni caso assicurate dall'osservanza delle norme generali di cui alla l. n. 241 del 1990.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Poteri della Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza a favore dei Dottori Commercialisti

2. Diatriba giurisprudenziale sul potere della Cndpadc

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Lavoro a domicilio e regime pensionistico ex d.lgs. 503/1992- Commento alla sentenza di Cassazione lavoro n. 18642 del 12 luglio 2018

Cass. civ.,  sez. lavoro n. 18462 del 12 Luglio 2018- COMMENTO  (PDF - 10 pagine)

La deroga all'applicabilità del regime previdenziale introdotto con il d.lgs. 503/1992, prevista, dalla lett. b) del comma 3 dell'art. 2, per i lavoratori con anzianità assicurativa di almeno 25 anni, occupati per periodi inferiori all'intero anno solare, non è suscettibile di applicazione analogica, né di interpretazione estensiva e non trova, pertanto, applicazione per i lavoratori a domicilio che, abbiano lavorato per l'intero anno solare, con orario inferiore alle 24 ore settimanali.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Lavoro a domicilio: nozione e requisiti

2. Requisiti per la pensione, deroga al d.lgs. 503/1992 e lavoratori a domicilio

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Attività lavorativa svolta in malattia: licenziamento legittimo - Commento alla sentenza di Cassazione lavoro n. 17514 del 4.7.2018

Cass. civ.,  sez. lavoro n. 17514 del 04 Luglio 2018

E’ legittimo il licenziamento disciplinare di un lavoratore, adottato dopo accertamenti di natura investigativa, ove il lavoratore, assente per un infortunio in itinere, era stato fotografato mentre  lavorava in un parcheggio a pagamento, senza rispettare le prescrizioni mediche che imponevano l’uso del collare.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Contestazione dell’addebito, specificità e immediatezza

2. Adeguatezza della sanzione e licenziamento disciplinare

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Illegittimo il licenziamento per utilizzo della sigaretta elettronica -COMMENTO alla ordinanza di Cassazione lavoro N. 16965 del 27 giugno 2018

Cass. civ.,  sez. VI lav.  Ordinanza n. 16965 del 27 Giugno 2018 -COMMENTO (PDF - 6 pagine)

Non è licenziabile un lavoratore che fuma la sigaretta elettronica, in un locale mensa, durante il proprio turno di lavoro.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Sanzione espulsiva e conservativa: differenze

2. Licenziamento e ccnl: proporzione tra fatto e sanzione

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"Straining e mobbing: responsabilità del datore di lavoro" -Commento alla ordinanza di Cassazione lavoro n. 18164 del 20.7.2018

Cass. civ.,  sez. VI lavoro   Ordinanza n. 18164 del 20 Luglio 2018 (PDF - 10 pagine)

Non integra violazione dell'art. 112 c.p.c. l'aver qualificato la fattispecie come straining mentre in ricorso si sia fatto riferimento al mobbing, in quanto si tratta soltanto di adoperare differenti qualificazioni di tipo medico-legale, per identificare comportamenti ostili, in ipotesi atti ad incidere sul diritto alla salute, costituzionalmente tutelato, essendo il datore di lavoro tenuto ad evitare situazioni 'stressogene' che diano origine ad una condizione che, per caratteristiche, gravità, frustrazione personale o professionale, altre circostanze del caso concreto possano ricondurre a questa forma di danno, anche in caso di mancata prova di un preciso intento persecutorio.

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IL CASO
IL COMMENTO

1. Mobbing: nozione ed orientamenti giurisprudenziali

2. Straining e mobbing: differenze

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Licenziamento: proporzione tra fatto e sanzione - Commento alla Ordinanza di Cassazione n. 17504 del 4.7.2018

Cass. civ.,  sez. VI lavoro  Ordinanza n. 17504 del 04 Luglio 2018  - COMMENTO (PDF 8 pagine)

E’ illegittimo il licenziamento di una lavoratrice, dipendente di una azienda municipalizzata, che nella visita pre-assuntiva ha  “dimenticato” di segnalare l’operazione chirurgica subita per la rimozione di un’ernia discale.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Proporzionalità tra infrazione e sanzione irrogata

2. Orientamenti giurisprudenziali

IL TESTO INTEGRALE DELLA ORDINANZA