Aumento delle tariffe INAIL per inadempienze sulla sicurezza - Commento alla sentenza di Cassazione lavoro n. 6305 del 10 marzo 2017

Cassazione  civile,  sezione lavoro  Sentenza  n. 6305 del 10 Marzo 2017 - COMMENTO (PDF - 10 pagine)

L'Inail, qualora risulti da provvedimenti degli Organismi pubblici competenti in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro (nel caso in esame ASL) la mancata osservanza da parte del datore di lavoro delle norme di prevenzione infortuni e di igiene del lavoro, applica d'ufficio l'aumento del tasso medio di tariffa nella misura fissa del quindici per cento. Il relativo provvedimento motivato è comunicato dall'Inail al datore di lavoro con lettera raccomandata con avviso di ricevimento e decorre dalla data di inizio dei lavori.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Art. 40 del d.p.r. 1124/1965 e d.m. 12 dicembre 2000: tariffe dei premi

2. Tariffe dei premi: caratteristiche generali

3. Calcolo del premio

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Cambio di appalto e trasferimento d'azienda - COMMENTO alla sentenza di Cassazione lavoro n. 6770 del 15 marzo 2017

Cass. civ.,  sezione lavoro  Sentenza  n. 6770 del 15 Marzo 2017  - COMMENTO (PDF 10 pagine)

Il trasferimento d'azienda o di un ramo di azienda è configurabile anche in ipotesi di successione nell'appalto di un servizio, sempre che si abbia un passaggio di beni di non trascurabile entità, tale da rendere possibile lo svolgimento di una specifica impresa.

Condotta antisindacale: rifiuto dell’azienda e operare le trattenute sindacali- Commento alla sentenza della Cassazione lavoro n. 5321 del 2 marzo 2017

Cass. civ.,  sezione lavoro  Sentenza  n. 5321 del 02 Marzo 2017 COMMENTO (PDF - 10 pagine)

La trattenuta dallo stipendio delle quote di iscrizione al sindacato segue lo schema della cessione di credito ex art. 1260 c.c. e non quello della delegazione di pagamento ex art. 1269 c.c.: il pagamento della quota resta dovuto se e in quanto il lavoratore aderisca al sindacato, di modo che il recesso del primo non si pone come revoca della cessione del credito (non configurabile nel nostro ordinamento), bensì come cessazione della causa di pagamento per sopravvenuto venire meno del collegamento con negozio principale (nel caso in esame è considerata condotta antisindacale il comportamento dell’azienda, consistita nel rifiutarsi di operare le trattenute dello stipendio relative alle quote sindacali di alcuni lavoratori iscritti ad un sindacato).

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Art. 28 della L. 300/1970: legittimazione ad agire

2. Natura della trattenuta sindacale

2.1. Orientamenti giurisprudenziali

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Licenziamento individuale e riduzione dei costi aziendali- COMMENTO alla sentenza di Cassazione lavoro n. 5323 del 2 Marzo 2017

Cass. civ.,  sezione lavoro - Sentenza n. 5323 del 02 Marzo 2017

In tema di licenziamento individuale, ai sensi dell'art. 5 della l. 604/1966, incombe sul datore di lavoro l'onere della prova della sussistenza del giustificato motivo di licenziamento, dovendo quest'ultimo, altresì, dimostrare l'impossibilità di adibire lo stesso lavoratore da licenziare ad altre mansioni equivalenti a quelle espletate all'interno dell'azienda nell'ambito dell'organizzazione aziendale.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Licenziamento per giustificato motivo oggettivo economico: nozione

2. Licenziamento individuale e riduzione dei costi 

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Sicurezza sul lavoro, sanzione amministrativa ed effetto estintivo -Commento alla sentenza di Cassazione penale n. 9882 del 28.2.2017

Cass. pen.,  sezione VII  Sentenza n. 9882 del 28 Febbraio 2017: Commento (PDF-  4 pagine)

In tema di prevenzione e sicurezza dei luoghi di lavoro, per la realizzazione dell'effetto estintivo previsto dall'art. 24 del d.lgs. 758/1994, il contravventore deve eliminare la relazione secondo le modalità descritte dall'organo di vigilanza nel termine assegnatogli e poi provvedere al pagamento della sanzione amministrativa nel termine di giorni trenta. Il mancato rispetto di una sola delle citate condizioni impedisce la realizzazione dell'effetto estintivo

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Art. 7 della l. 300/1970: diritto di difesa

2. Orientamenti giurisprudenziali

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Sanzione disciplinare ed obbligo di convocazione del lavoratore" COMMENTO alla sentenza di Cassazione lavoro n. 5314 del 2.3.2017

Cassazione civile,  sez. lavoro  Sentenza  n. 5314 del 02 Marzo 2017 (PDF - 11 pagine)

Nell'ipotesi in cui il lavoratore faccia richiesta di essere sentito oralmente per rendere le proprie giustificazioni ed il datore di lavoro lo abbia convocato per una certa data, il primo non ha diritto ad un differimento dell'incontro limitandosi ad addurre una generica impossibilità di presenziare, poiché l'obbligo di accogliere tale richiesta sussiste solo a fronte di un'esigenza difensiva non altrimenti tutelabile.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Art. 7 della l. 300/1970: diritto di difesa 

2. Orientamenti giurisprudenziali

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Assegno di invalidità civile e requisiti: COMMENTO alla ordinanza di Cassazione lavoro n. 4368 del 20 Febbraio 2017

Cassazione civ.,  sezione VI lavoro Ordinanza  n. 4368 del 20 Febbraio 2017 - COMMENTO (PDF - 8 pagine)

Nei giudizi volti al riconoscimento del diritto a pensione o ad assegno di invalidità civile, il requisito reddituale - al pari dei requisiti sanitario e socio-economico, cosiddetto della incollocazione al lavoro - costituisce elemento costitutivo del diritto, la cui sussistenza va verificata anche d'ufficio ed è preclusa solo dalla relativa non contestazione, ove la situazione reddituale sia stata specificamente dedotta, nonché dal giudicato, nel caso in cui non sia stato proposto sul punto specifico motivo di appello.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Assegno di invalidità civile: requisiti

2. Requisito reddituale ed onere della prova

IL TESTO INTEGRALE DELLA ORDINANZA

Affissione o meno del codice disciplinare? - Commento alla sentenza di Cassazione lavoro n. 4826 del 24.2.2017

Cassazione civile,  Sezione Lavoro  Sentenza  n. 4826 del 24 Febbraio 2017 (PDF - 8 pagine)

In materia di licenziamento disciplinare, il principio di necessaria pubblicità del codice disciplinare mediante affissione in luogo accessibile a tutti non si applica nei casi in cui il licenziamento sia irrogato per sanzionare condotte del lavoratore che concretizzano violazione di norme penali o che contrastano con il cosiddetto "minimo etico", mentre deve essere data adeguata pubblicità al codice disciplinare con riferimento a comportamenti che violano mere prassi operative, non integranti usi normativi o negoziali.

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IL CASO 

IL COMMENTO

1. Codice disciplinare ed affissione obbligatoria

2. Orientamenti giurisprudenziali

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Licenziamento e diritto di critica - COMMENTO alla sentenza di Cassazione lavoro n. 4125 del 16 febbraio 2017

Cassazione civile,  sez. lavoro  Sentenza n. 4125 del 16 Febbraio 2017 (PDF - 10 pagine)

Non integra giusta causa o giustificato motivo soggettivo di licenziamento la condotta del lavoratore che denunci all'autorità giudiziaria o all'autorità amministrativa competente fatti di reato o illeciti amministrativi commessi dal datore di lavoro, a meno che non risulti il carattere calunnioso della denuncia o la consapevolezza della insussistenza dell'illecito, e sempre che il lavoratore si sia astenuto da iniziative volte a dare pubblicità a quanto portato a conoscenza delle autorità competenti.

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IL CASO

 IL COMMENTO

1. Giusta causa di licenziamento: valutazione

2. Diritto di critica ed orientamenti giurisprudenziali

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Scarso rendimento e licenziamento - Commento alla sentenza di Cassazione lavoro n.3855 del 14 febbraio 2017

Cass. civ.,  sezione lavoro  Sentenza n. 3855 del 14 Febbraio 2017 COMMENTO (PDF - 8 pagine)

Lo scarso rendimento non può essere di per sè dimostrato dai plurimi precedenti disciplinari del lavoratore già sanzionati in passato, salvo volere ammettere una indiretta sostanziale duplicazione degli effetti di condotte ormai esaurite.