Commento alla sentenza della Cassazione n. 16026 del 29.7.2015 "Beneficio prima casa, nessuna revoca se l’immobile è adibito a residenza familiare"

In tema di agevolazioni fiscali per l'acquisto della "prima casa", e con riguardo alla disciplina dettata dall'articolo 2 del decreto-legge 7 febbraio 1985, n. 12, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 aprile 1985, n. 118 (vigente ratione temporis), il requisito della residenza nel Comune in cui è ubicato l'immobile deve essere riferito alla famiglia, con la conseguenza che, in caso di comunione legale tra coniugi, quel che rileva è che l'immobile acquistato sia destinato a residenza familiare, mentre non assume rilievo la circostanza che uno dei coniugi non abbia la residenza anagrafica in tale Comune, e ciò in ogni caso in cui il bene sia divenuto oggetto della comunione ai sensi dell'articolo 177 c.c., quindi sia in caso di acquisto separato che in caso di acquisto congiunto del bene stesso. È quanto emerge dalla sentenza 29 luglio 2015, n. 16026, della Sezione Tributaria della Cassazione.

Indice

 "Beneficio prima casa, nessuna revoca se l’immobile è adibito a residenza familiare" - Cass.n. 16026 del 29.7.2015 (PDF - 8 pagine)

IL CASO

1.Agevolazione prima casa: il concetto di residenza in presenza di comunione legale

2. La sentenza annotata

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Commento alla sentenza della Corte di Cassazione lavoro n. 16298 del 3.8.2015: "L.104/1992 e scelta della sede di lavoro"

Il diritto del genitore o del familiare lavoratore, con rapporto di lavoro pubblico o privato, che assista con continuità un parente o un affine entro il terzo grado handicappato con lui convivente, di scegliere, ove possibile, la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio deve essere inteso - sia in base ad argomenti letterali, sia in base ad argomenti sistematici - nel senso della possibilità di suo esercizio tanto al momento dell'assunzione, quanto in costanza di rapporto.

Indice

l.194/1992 e scelta della sede di lavoro- Cassazione lavoro n. 16298 del 3.8.2015 (PDF - 6 pagine)

IL CASO

IL COMMENTO

1. Diritto di scelta del lavoratore e L. 104/1992
2. Scopo dell’agevolazione dell’art. 33, comma 5, della L. 104/1992 ed orientamenti giurisprudenziali

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Commento alla sentenza della Corte di Cassazione n. 15639 del 24.7.2015:"Cessioni intracomunitarie e diligenza del cedente"

In materia di IVA, l'applicazione del regime della non imponibilità delle cessioni intracomunitarie non può essere riconosciuta al cedente nazionale che non abbia verificato le persistente operatività della cessionaria comunitaria, non assumendo alcun rilievo il fatto che il cedente abbia contrattato con un sedicente rappresentante di quest'ultima. In assenza di tali adempimenti, legittimamente l'Ufficio finanziario può ritenere che lo scambio abbia carattere nazionale e procedere al recupero dell'IVA, restando onere del contribuente provare la sussistenza dei presupposti di fatto che giustificano la deroga al normale regime impositivo.

Indice

IL CASO

IL COMMENTO

1. Condizioni di non imponibilità delle cessioni intracomunitarie secondo l'amministrazione finanziaria

2. Cessioni intracomunitarie: ripartizione onere della prova

3. La sentenza annotata

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Commento alla sentenza della Corte di Cassazione penale in tema di sicurezza sul lavoro e reponsabilità del committente e del coordinatore

Il coordinatore per l'esecuzione dei lavori è titolare di una posizione di garanzia, che si affianca a quella degli altri soggetti destinatari della normativa antinfortunistica (come ad esempio il committente), con compiti di "alta vigilanza". Tra tali compiti, oltre al controllo sulla corretta osservanza, da parte delle imprese, delle disposizioni contenute nel piano di sicurezza e di coordinamento, nonché sulla scrupolosa applicazione delle procedure di lavoro a garanzia dell'incolumità dei lavoratori, vi è anche quella della verifica dell'idoneità del piano operativo di sicurezza (POS) e nell'assicurazione della sua coerenza rispetto al piano di sicurezza e coordinamento e di adeguamento dei piani in relazione all'evoluzione dei lavori ed alle eventuali modifiche intervenute.

Indice

Responsabilità del committente-datore di lavoro e del coordinatore per l’esecuzione dei lavori  - Cass. pen. 33779/2015 (PDF-12 pagine)

IL CASO

IL COMMENTO

1. Responsabilità del datore di lavoro e non del lavoratore

2. Sicurezza nei cantieri e responsabilità dei soggetti

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Commento alla sentenza della Corte di Cassazione n. 15636 del 24 luglio 2015: "L'affidamento della contabilità a terzi non fa slittare il versamento IVA"

In materia di IVA, l’affidamento a terzi della contabilità comporta esclusivamente una differente modalità di calcolo dell’imposta da versare in base alle liquidazioni mensili, senza incidere sul termine di versamento, il quale deve essere in ogni caso effettuato entro il giorno 16 del mese successivo. Questo l'orientamento della Cassazione confermato nella sentenza n. 15636 del 24 luglio 2015.

Indice

IL CASO

IL COMMENTO

1. Contabilità affidata a terzi e termini per il versamento IVA : orientamenti della giurisprudenza

2. Cassazione: sentenza n. 9958 / 2013

3. La sentenza annotata

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Commento alla sentenza della Corte di Cassazione lavoro n. 15373 del 22 Luglio 2015 su "CCNL e limitazione dell'orario straordinario"

Nell'ipotesi in cui la contrattazione collettiva fissi un limite di orario normale inferiore a quello predeterminato per legge, è consentito alla stessa contrattazione determinare l'assetto degli interessi nel senso che il superamento dell'orario contrattuale fino al limite di quello legale non debba essere compensato secondo la disciplina del lavoro straordinario. In particolare, con riferimento alla fattispecie, la regola di cui all'art. 5 r.d.l. n. 692 del 1923 secondo cui la maggiorazione per il lavoro straordinario non può essere inferiore al dieci per cento della retribuzione ordinaria, si riferisce esclusivamente alle ore di straordinario eccedenti la giornata normale di lavoro. Questo quanto affermato dalla Cassazione lavoro nella sentenza n. 15373 del 22 luglio 2015.

Indice

Ccnl e limitazione dell' orario straordinario - Cass. n. 15373/2015 (PDF - 10 pagine)

IL CASO

IL COMMENTO

1. Art. 36 Cost., maggiorazione del lavoro straordinario e Ccnl

2. Orientamenti giurisprudenziali

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Commento alla ordinanza della Cassazione n. 14885 del 16 luglio 2015 - "Redditometro: l'estratto conto costituisce valida prova contraria"

In base all'art. 38, comma 6, del D.P.R. n. 600 del 1973, l'accertamento del reddito con metodo sintetico non preclude al contribuente di dimostrare, mediante idonea documentazione, che il maggiore reddito determinato o determinabile sinteticamente è costituito in tutto od in parte da redditi esenti o da redditi soggetti a ritenute alla fonte a titolo di imposta. Tale prova documentale, relativa all'entità dei redditi ed alla durata del loro possesso, può essere fornita con l'esibizione degli estratti conti correnti bancari facenti capo al contribuente. Queste le conclusioni della Corte di Cassazione nell'ordinanza n. 14885 del 16 luglio 2015.

Indice

"Redditometro: l'estratto conto costituisce valida prova contraria"  Cass. n. 14885/2015 (PDF - 6 pagine)

IL CASO

IL COMMENTO

1. COLLEGAMENTO TRA LA SPESA EFFETTUATA ED IL REDDITO ESENTE: ORIENTAMENTI DELLA GIURISPRUDENZA ED ONERE PROBATORIO
2. LA SENTENZA ANNOTATA

IL TESTO INTEGRALE DELL'ORDINANZA

Appalto internazionale, Tassazione del reddito di lavoro, Abuso ed Elusione, Voluntary Disclosure, Paesi in black list, Slovenia, Kazakhstan.

ASPETTI ED ELEMENTI CONTRATTUALI

• Appalto internazionale di Sara Martucciello

ASPETTI FISCALI

• La tassazione del reddito di lavoro dipendente all'estero nel caso di residenza fiscale italiana: credito per le imposte pagate all'estero di Vincenzo Granatiero
• Abuso & Elusione. Come sarà la nuova disciplina di Chiara Porrovecchio
• Tassazione sul trasferimento indiretto di partecipazioni in società cinesi di Giulio Mazzotti
• La tassazione prevista per i lavoratori operanti all'estero di Luigi Rodella
• Le novità sui dividendi provenienti da paesi black list di Diana Pérez Corradini
• La Slovenia: un Paese moderno di Ana Maria Pérez Magdalena
• Voluntary Disclosure, il trattamento dei reati non tributari: riciclaggio e autoriciclaggio di Paolo Battaglia
• Rapporto tra costi indeducibili black-list e convenzioni contro le doppie imposizioni di Ernesto Cherici

VARIE

• Il ruolo del budget nei processi di business internazionale di Luca Fornaciari, Alessandro Garlassi
• Iniziamo un business in Kazakhstan di Alihan Bijanov, Francesco Capoccia
• Un canale non convenzionale per finanziare impresa e progetti privati di Marco Casanica
• Operatori e soluzioni per il mobile advertising in Italia e all'Estero di Stefano Grigoletti

QUESITI

• Domande & Risposte

Commento alla sentenza della Cassazione penale n. 31245 del 17 Luglio 2015 "Infortunio sul lavoro: responsabilità del dirigente e del capo cantiere"

Se sono più di uno i titolari della posizione di garanzia ovvero dell'obbligo di impedire l'evento, ciascuno è per intero destinatario dell'obbligo di tutela imposto dalla legge fino a quando si esaurisce il rapporto che ha legittimato la costituzione della suddetta posizione di garanzia.Questo quanto ribadito dalla Cassazione penale nella sentenza n. 31245 del 17 luglio 2015.

Indice

Infortunio sul lavoro: responsabilità del dirigente e del capo cantiere Cass. pen. n. 31245/2015 (PDF - 8 pagine)

IL CASO

IL COMMENTO

1. Responsabilità del datore di lavoro e di altri soggetti c.d. garanti

2. Responsabilità del capo-cantiere ed orientamenti giurisprudenziali

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Commento e analisi normativa e prassi - Cassazione n. 15005 del 17 luglio 2015: "Nessuna elusione se la controllante italiana eroga finanziamenti infruttiferi"

Non è riconducibile a un’ipotesi di transfer pricing, con conseguente rideterminazione degli interessi attivi, presuntivamente maturati e non contabilizzati, il finanziamento concesso, a titolo di mutuo infruttifero, dalla società italiana alla controllata francese.   È quanto emerge dalla sentenza n. 15005/15 della Sezione Tributaria della Cassazione.

Indice

Nessuna elusione se la controllante italiana eroga finanziamenti infruttiferi (Cass. N. 15005-2015 - PDF 16 pagine)

IL CASO

IL COMMENTO

1. I controlli dell'amministrazione finanziaria sul transfer pricing
2. I profili internazionali dell'attività di controllo fiscale
3. Riconducibilità del transfer pricing nell’ambito dei fenomeni elusivi
4. La corretta individuazione del metodo applicabile per la determinazione del valore normale
5. Rilevanza della disciplina del transfer pricing ai fini dell’IRAP
6. La sentenza annotata

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA