Commento alla sentenza della Corte di Cassazione n. 17633 del 8 Agosto 2014

Qualora l'Agenzia abbia contestualmente proceduto, con unico atto, ad accertamenti per vari  tributi a carico di una società di persone, fondati su elementi in parte comuni,  il profilo dell'accertamento  IVA, ove non suscettibile di autonoma definizione, non si sottrae al vincolo necessario  di "simultaneus processus", attesa l'inscindibilità delle situazioni. Questo il contenuto della sentenza n. 17633 dell'8 agosto 2014, che viene qui ampiamente illustrato.

Indice

IL CASO

IL COMMENTO

1. LA GIURISPRUDENZA DI LEGITTIMITÀ

2. LA SENTENZA ANNOTATA

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Commento alla sentenza della Corte di Cassazione civile sezione lavoro n. 18046 del 20 agosto 2014

L'indennità prevista dall'art. 32 legge n. 183/2010 trova applicazione ogni qual volta vi sia un contratto di lavoro a tempo determinato per il quale operi la conversione in  tempo indeterminato e, dunque, anche in caso di accertamento della nullità di un contratto di somministrazione, convertito - ai sensi dell'ultimo comma dell'art. 27 d.lgs. n. 276/2003 - in un contratto a tempo indeterminato tra lavoratore e utilizzatore della prestazione. Questa la conclusione della corte di Cassazione sezione lavoro nella sentenza n. 18046 del 20 agosto 2014.

Indice

IL CASO

IL COMMENTO

1. Contratto di somministrazione di lavoro e violazione
2. Applicazione dell’art. 32, comma 5, della L. 183/2010 al contratto di somministrazione a tempo determinato

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Commento alla sentenza della Corte di Cassazione n. 17314 del 30 Luglio 2014.

E' tempestiva l’istanza di accertamento con adesione a mezzo posta entro 60 giorni dalla notifica del provvedimento, anche nel caso in cui la stessa sia ricevuta oltre il termine suddetto. Questa la decisione della corte di Cassazione sezione tributaria nella sentenza n. 17314 del 30 Luglio 2014.

Commento alla sentenza della Corte di Cassazione civile, sezione lavoro n. 17625 del 5 Agosto 2014.

Le attività che il lavoratore può svolgere nel periodo di assenza per malattia devono essere compatibili con lo stato di malattia, e conformi all'obbligo di adottare ogni cautela perché  lo stato di malattia cessi e venga recuperata l'idoneità al lavoro. Nella sentenza n. 17625 del 5 agosto 2014, conformemente agli orientamenti precedenti,  la Corte di Cassazione rigetta il ricorso con  rinvio ad altro collegio giudicante per un maggiore approfondimento del rispetto da parte del lavoratore in malattia dell'obbligo di cautela.

Indice

IL CASO

IL COMMENTO

1. Assenza per malattia ed altra attività lavorativa

2. Orientamenti giurisprudenziali

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Commento alla sentenza della Corte di Cassazione civile n. 16223 del 16 Luglio 2014

La Suprema Corte è tornata ad interrogarsi sulla valenza probatoria delle dichiarazioni di terzi, raccolte dai verificatori o finanzieri ed inserite, anche per riassunto, nel processo verbale di constatazione, affermandone, nuovamente, la natura indiziaria, nella sentenza n. 16223 del 16 Luglio 2014.

Indice

IL CASO

IL COMMENTO

1. Valenza probatoria delle dichiarazioni di terzi acquisite in sede di verifica

2 .La prassi amministrativa: dichiarazioni di natura tecnica e quelle aventi valore indiziario

3. La sentenza annotata

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Commento alla sentenza della Corte di Cassazione civile, sezione lavoro n. 17590 del 4 Agosto 2014

Illegittimo il licenziamento di un direttore di albergo, in quanto sussistente l'ipotesi di trasferimento d'azienda, assoggettata alla disciplina di cui all'art. 2112 c.c., atteso che non assumeva rilevanza la chiusura della struttura alberghiera per un breve periodo dopo la cessione dell'attività, peraltro coincidente  con la sospensione per il periodo invernale. Questa la decisione della Corte di Cassazione sezione lavoro , nella sentenza n. 17590 del 4 Agosto 2014.

Commento alla sentenza della Corte di Cassazione sezione lavoro n. 8379 del 4 aprile 2014

In materia d'iscrizioni a ruolo dei crediti degli enti previdenziali, l'art. 24, comma 3, del D.Lgs. n. 46/1999 va interpretato nel senso che l'accertamento, su cui la pretesa creditoria si incardina, non è solo quello emesso dall'ente previdenziale, ma anche dall'Agenzia delle entrate, con la conseguenza che laddove questo sia impugnato, è preclusa la possibilità di riscuotere il credito contributivo. Questo il principio enunciato dalla Corte di Cassazione civile sezione lavoro, nella sentenza n. 8379 del 4 aprile 2014.

Commento alla sentenza della Corte di Cassazione civile, sezione lavoro n. 17179 del 29 Luglio 2014

E' ragionevole la disciplina prevista al riguardo per le società cooperative operanti nel Mezzogiorno, in base alla quale a tali società è stato esteso incondizionatamente il diritto agli sgravi contributivi (di cui all'art. 18 del d.l. n. 918 del 1968 , mentre il diritto alla fiscalizzazione degli oneri sociali compete a dette società cooperative alle medesime condizioni che sono prescritte per gli altri datori di lavoro,  che comprendono,tra l'altro,  il recepimento degli accordi provinciali a livello aziendale. Questo quanto affermato dalla Corte di Cassazione civile sezione lavoro nella sentenza n. 17179 del 29 Luglio 2014.

Commento alla sentenza della Corte di Giustizia europea n. C-272/13 del 17 Luglio 2014

Relativamente alla sanzione amministrativa del 30% prevista dall’art. 13, co. 1, Dlgs 417/1997, per i mancati versamenti IVA, al fine di valutare se  essa sia conforme al principio di proporzionalità, il giudice deve tener conto, in particolare, della natura e della gravità dell’infrazione che detta sanzione mira a penalizzare, nonché delle modalità di determinazione dell’importo. Questo l'importante principio enunciato dalla Corte di Giustizia europea nella sentenza per la causa C-272/13 riguardante una impresa italiana, pubblicata il 17 Luglio 2014.

Commento alla sentenza della corte di cassazione civile, sezione lavoro n. 17010 del 25 Luglio 2014

E' legittimo e valido il patto negoziale tra datore di lavoro e dipendente con cui quest'ultimo assume l'obbligo di non esercitare il proprio diritto di recesso, per un determinato lasso di tempo Questo il principio  ribadito dalla sentenza della Corte di Cassazione civile, sezione lavoro n. 17010 del 25 luglio 2014.