Commento alla sentenza della Corte di Cassazione penale n. 37335 del 9 Settembre 2014

In tema di reati tributari non possono applicarsi le presunzioni legali o i criteri validi in sede tributaria, essendo onere della pubblica accusa fornire la prova della sussistenza di tutti gli elementi costitutivi del reato.Questo, in sintesi, il principio di diritto espresso dalla Corte di Cassazione nella sentenza 09 settembre 2014, n. 37355.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Accertamento induttivo: rilevanza in ambito penale

2. La presunzione tributaria e le relative conseguenze in ambito penale

3. La sentenza annotata

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Commento alla sentenza della Corte di Cassazione sez. lavoro n. 19612 del 17 Settembre 2014

Il direttore di banca che informa un cliente dell'esistenza di un'indagine giudiziaria in corso nei suoi confronti, lede l'affidamento fiduciario dell’ istituto di credito sul futuro corretto adempimento delle mansioni affidategli, in questo caso particolare l'obbligo istituzionale dell'azienda di osservare e applicare la normativa della Banca d'Italia in materia di antiriciclaggio; di conseguenza, è legittimo il licenziamento per giusta causa. Questa la decisione della Corte di Cassazione civile, sez.lavoro n. 19612 del 17 Settembre 2014.

Commento alla sentenza della Corte di Cassazione civile, sezione lavoro n. 18770 del 5 Settembre 2014

Il non trasferimento della residenza entro il termine di diciotto mesi dalla data di acquisto dell’immobile, non porta alla perdita dell’agevolazioni prima casa , se è stata presentata domanda al Comune entro i termini previsti dalla legge, in quanto il non rilascio del certificato di abitabilità, circostanza imputabile al costruttore-venditore, costituisce causa di forza maggiore.  Questo quanto statuito dalla Corte di Cassazione  nella sentenza n. 18770 del 5 settembre 2014.

Commento alla sentenza della Corte di Cassazione sezione lavoro n. 19496 del 16 Settembre 2014

La ripetizione di somme erogate dall'Inail in esecuzione di una sentenza successivamente riformata non si inquadra nell'ipotesi dell'indebito oggettivo di cui all'art. 2033 c.c., né è disciplinata dalla normativa speciale prevista per gli indebiti previdenziali, perché si ricollega ad un'esigenza di restaurazione della situazione patrimoniale precedente alla sentenza. Questo il contenuto della sentenza n. 19496 della Corte di Cassazione civile, sezione lavoro pubblicata il 16 settembre 2014.

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IL CASO

IL COMMENTO

• Indebito arricchimento e ripetizione delle somme erogate dall’Inail
• Orientamenti giurisprudenziali

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Commento alla sentenza della Corte di Cassazione civile, sezione VI, n. 18497 del 2 Settembre 2014

Gli oneri relativi alla lite devono essere posti a carico del soggetto che con il suo comportamento antigiuridico vi ha dato causa, e il fatto che tali oneri vengano aggravati da una circostanza non strettamente imputabile a deficit difensivi delle parti, non vale a giustificare una compensazione delle spese. Questo il principio statuito dalla Corte di Cassazione civile, sezione VI nella sentenza n. 18497 del 2 Settembre 2014.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Spese di lite e codice di procedura civile

2. La sentenza annotata

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Commento alla sentenza della Corte di Cassazione civile, sezione lavoro n. 18783 del 5 Settembre 2014

Il parametro normativo che contraddistingue il rapporto di lavoro subordinato rispetto al rapporto di lavoro autonomo è il vincolo di soggezione personale del lavoratore al potere organizzativo, direttivo e disciplinare del datore di lavoro,  condizione non dimostrata nel caso di specie, in cui la ricorrente gestiva insieme alla sorella una attività commerciale. Questa la decisione della Corte di Cassazione, sezione lavoro, nella sentenza n. 18783 del 5 Settembre 2014.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Art. 2094 c.c. e criteri di lavoro subordinato
2. Concetto di subordinazione

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Commento alla sentenza della Corte di Cassazione civile n. 10465 del 14 maggio 2014

Al contribuente italiano percettore di dividendi distribuiti da società con sede in altro Stato comunitario va riconosciuto il medesimo trattamento fiscale applicabile in caso di distribuzione di dividendi da una società italiana.Ecco il principio di diritto affermato dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 10465/201 del 14 Maggio 2014.

Commento alla Sentenza della Corte di Cassazione civile sezione lavoro, n. 18914 del 9 Settembre 2014

Il diritto alla rendita per infortunio sul lavoro in favore degli ascendenti superstiti presuppone la vivenza a carico, la quale è provata quando ricorrano contestualmente due condizioni: la prima, il pregresso efficiente concorso del lavoratore deceduto al mantenimento degli ascendenti; la seconda, la mancanza per gli ascendenti di autonomi e sufficienti mezzi di sussistenza. Questo quanto ribadito dalla Corte di Cassazione nella sentenza n. 18914 del 9 Settembre 2014.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Rendita per infortunio sul lavoro ai superstiti e D.P.R. 1124/1965
2. Art. 106 del D.P.R1124/1965 e mezzi di sussistenza autonomi: orientamenti giurisprudenziali

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Commento alla sentenza della Corte di Cassazione civile, sezione tributaria n. 18757 del 5 Settembre 2014

Pur essendo la dichiarazione un documento non negoziale e quindi  emendabile, la modifica non deve essere tale da stravolgerne la sua qualificazione iniziale. Questo il  caso in commento, in cui la  scelta esercitata dal contribuente tra il regime di esigibilità immediata dell’imposta e quello di esigibilità differita, sottende una volontà negoziale, non modificabile con la mera dichiarazione integrativa. Lo ha sancito la Corte di cassazione divile, sezione tributaria  con la sentenza n. 18757 del 5 settembre 2014.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Dichiarazione dei redditi sempre emendabile se il contribuente denuncia errori materiali o formali
2. La prassi amministrativa: confermato il principio di emendabilità della dichiarazione
3. La sentenza annotata

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Commento alla sentenza della Corte di Cassazione Penale sez. IV n. 36348 del 28 Agosto 2014

Il datore di lavoro ha l’onere di una particolare e qualificata prudenza che gli impone di predisporre le misure idonee a tutelare l'integrità fisica e la personalità morale dei lavoratore, anche prescindendo  dall'adozione di specifiche misure  dettate da norme antinfortunistiche. Questo quanto ribadito nel giudizio della Corte di Casazione penale n. 36348 del 28 agosto 2014.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Art. 2087 c.c. e responsabilità datore di lavoro
2. Circolare n. 11 del 2005: ribaltamento dei trattori agricoli

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA