Indennità sostitutiva di licenziamento e risoluzione del rapporto ipso iure - Commento alla sentenza Tribunale di Milano del 19.7.2016

Tribunale di  Milano,  sez. lavoro  Sentenza 19 luglio 2016 Commento (PDF - 7 pagine)

In tema di estinzione del rapporto di lavoro , sussiste il diritto alla reintegrazione con una prestazione pecuniaria di ammontare fisso il cui esercizio comporta l' effetto di risolvere il rapporto di lavoro, eventualmente ricostituito a seguito di un provvedimento giudiziale di accertamento dell'illegittimità del licenziamento, cui può o meno seguire un ordine di reintegrazione. Ne consegue che, laddove - per qualsivoglia ragione - risulti impossibile l'emanazione di ordine di reintegrazione, essendosi il rapporto risolto "ipso iure" , non sorge alcun diritto alla reintegrazione, con conseguente insussistenza della facoltà di cui all'art. 18 comma 3 l. 300/1970.

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IL CASO 

IL COMMENTO

1. Facoltatività dell’indennità sostitutiva del licenziamento

2. Orientamenti giurisprudenziali conformi

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Valenza probatoria della contabilità in nero e accertamento analitico-induttivo -Commento alla ordinanza di Cassazione n. 17420 del 30.8.2016

Cassazione civile  Ordinanza n. 17420 del 30 Agosto 2016 Commento (PDF 8 pagine)

In tema di accertamento delle imposte sui redditi, le presunzioni semplici costituiscono una prova completa alla quale il giudice di merito può attribuire rilevanza ai fini della formazione del proprio convincimento e la "contabilità in nero", costituita da documenti informatici, costituisce elemento probatorio, sia pure meramente presuntivo, legittimamente valutabile in relazione all'esistenza delle operazioni non contabilizzate.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Accertamento analitico-induttivo: presupposti
2. Accertamenti basati sulla contabilità parallela e su elementi rinvenuti presso terzi
3. L'ordinanza  annotata

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Una tantum da licenziamento per sopravvenuta inidoneità al lavoro - Commento alla sentenza di Cassazione lavoro n. 16348 del 4.8.2016

Cassazione civile,  sezione lavoro Sentenza n. 16348 del 04 Agosto 2016 (PDF - 8 pagine)

In tema di estinzione del rapporto di lavoro per sopravvenuta inidoneità del lavoratore, l'art. 40 del c.c.n.l. per le aziende municipalizzate - per cui il lavoratore riconosciuto inidoneo alle mansioni di assunzione o di successiva assegnazione ha diritto ad una somma "una tantum" in caso di infruttuoso esperimento della procedura di riallocazione - deve essere interpretato nel senso che l'indennità compete in tutti i casi nei quali non sia stato raggiunto l'accordo per lo svolgimento di mansioni alternative, non distinguendo il contratto collettivo tra il caso in cui l'azienda non abbia offerto al lavoratore una mansione diversa e il caso in cui il lavoratore l'abbia rifiutata.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Art. 40 del ccnl aziende municipalizzate di igiene urbana 

2. Orientamenti giurisprudenziali conformi

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Cessione di immobili e plusvalenze - COMMENTO alla sentenza di Cassazione n. 14270/2016 del 13.7.2016

Cassazione civile Sentenza n. 14270 del 13 Luglio 2016 (PDF - 6 pagine)

In tema di imposte sui redditi, in base al disposto di cui all'art. 81 (ora art. 67), comma 1, lett. B) del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, ai fini della esclusione della sussistenza della plusvalenza tassabile è necessario che sia intercorso un intervallo di tempo superiore a cinque anni tra acquisto e vendita dell'immobile, ovvero che, anche nelle ipotesi di intervallo minore di cinque anni, l'immobile sia stato adibito per la maggior parte del tempo ad abitazione principale del cedente e dei suoi familiari. Non rileva l’accertamento della volontà del contribuente (il cui onere della prova sarebbe a carico dell’amministrazione finanziaria) diretto a dimostrarne l’intento speculativo che è insito (ex lege) nel dato oggettivo della vendita infraquinquennale.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. CESSIONI IMMOBILIARI: PLUSVALENZE CONSEGUITE DA SOGGETTI NON ESERCENTI ATTIVITA’ DI IMPRESA O LAVORO AUTONOMO. REQUISITI

2. LA SENTENZA ANNOTATA

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

"Proporzionalità tra sanzione e fatto contestato: valutazione del giudice" Commento alla Cassazione lavoro n. 17337 del 25.8.2016

Cassazione  civile,  sezione lavoro  Sentenza n. 17337 del 25 Agosto 2016 (PDF - 10 pagine)

In tema di sanzioni disciplinari, il giudice di merito, investito del giudizio circa la legittimità di tali provvedimenti, deve valutare la sussistenza o meno del rapporto di proporzionalità tra l'infrazione del lavoratore e la sanzione irrogatagli, tenendo a tal fine conto sia delle circostanze oggettive che delle modalità soggettive della condotta del lavoratore; l'apprezzamento di merito della proporzionalità tra infrazione e sanzione sfugge a censure in sede di legittimità se adeguatamente e congruamente motivato.

Il Fisco deve valutare le osservazioni del contribuente se intende contestare l’elusione Commento alla sentenza di Cassazione n. 15616 del 27.7.2016

Cassazione Civile - Sentenza n.15616 del 27 luglio 2016m COMMENTO PDF - 10 pagine

Nullo l’accertamento “antielusivo” emesso in assenza di contraddittorio preventivo, posto che l’Amministrazione finanziaria deve motivare adeguatamente sulle osservazioni formulate dal contribuente in sede di verifica. A chiarirlo la Suprema Corte con sentenza n.15616 del 27 luglio scorso.  

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Contraddittorio endoprocedimentale: la posizione della giurisprudenza di legittimita’ e di quella comunitaria

1.1. Nullita e invalidità dell'atto

2. La sentenza annotata

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Licenziamento per giustificato motivo e diversa ripartizione delle mansioni - Commento alla sentenza n. 15082 del 21 luglio 2016

Cassazione civile   sez. lavoro sentenza n. 15082 del 21 Luglio 2016

Il giustificato motivo oggettivo di licenziamento ex art. 3 legge n. 604/66 può consistere anche soltanto in una diversa ripartizione di date mansioni fra il personale in servizio, attuata a fini di più economica ed efficiente gestione aziendale, nel senso che, invece di essere assegnate ad un solo dipendente, esse possono suddividersi fra più lavoratori, ognuno dei quali se le vedrà aggiungere a quelle già espletate: il risultato finale può legittimamente far emergere come in esubero la posizione lavorativa di quel dipendente che vi era addetto in modo esclusivo o prevalente, sempre che tale riassetto sia realmente all'origine del licenziamento anziché costituirne mero effetto di risulta.

"Imposta di registro: ok alla riqualificazione dell’atto se gli effetti giuridici sono diversi" COMMENTO alla sentenza di Cassazione n. 12062 del 13.6.2016

Cassazione Civile -  Ordinanza n. 12062 del 13 giugno 2016

Ai fini dell’applicazione dell’imposta di registro, la cessione di un terreno con sovrastante fabbricato vetusto, alla quale segue richiesta di concessione edilizia per la costruzione di un nuovo immobile, previa demolizione del fabbricato esistente, deve essere riqualificata quale compravendita di terreno edificabile, dovendo il negozio essere sottoposto a tassazione in ragione degli effetti giuridici che oggettivamente produce. Questo il principio di diritto che emerge dall’ Ord., 13/06/2016, n. 12062 della Sesta  Sezione Civile – T della Cassazione.   

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Art. 20 del Tur, interpretazione statica e dinamica degli atti

2. La sentenza annotata

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Assegno sociale agli stranieri anche con assenza temporanea dall’Italia - Commento alla sentenza del Tribunale di Brescia sezione Lavoro n. 778 del 4.8. 2016

Trib. Brescia,  sezione lavoro Sentenza n. 778 del 04 agosto 2016 -  Commento PDF - 6 pagine

È illegittima la richiesta di restituzione da parte dell’INPS delle quote di assegno sociale maturate durante l’assenza temporanea dello straniero dal territorio nazionale, quando lo straniero titolare della prestazione mantiene la residenza anagrafica. L’INPS non detiene infatti il potere di escludere che lo straniero abbia mantenuto sul territorio nazionale la propria dimora abituale ai sensi dell’art 43 c.c. (nella specie l’interessata era rimasta assente per lunghi periodi per accudire il marito malato).

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iL CASO

IL COMMENTO

1. Assegno sociale agli stranieri ed evoluzione normativa
2. Orientamenti giurisprudenziali conformi

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Accertamento induttivo e motivazione per relationem - Commento alla sentenza di Cassazione n. 15438 del 25.7.2016

Cassazione civile Ordinanza n. 15348 del 25 Luglio 2016

L’obbligo di motivazione degli atti tributari può essere adempiuto anche "per relationem", ovvero mediante il riferimento ad elementi di fatto risultanti da altri atti o documenti, a condizione che questi ultimi siano allegati all’atto notificato ovvero che lo stesso ne riproduca il contenuto essenziale.

Va di conseguenza annullato l’avviso di accertamento emesso con metodo analitico-induttivo con cui l’Ufficio ha recuperato a tassazione una plusvalenza da cessione di azienda (nel caso di specie si trattava di una licenza taxi) facendo riferimento a rilevazioni di mercato ed annunci pubblicitari nonché a studi specifici sull’argomento ed a dati reperiti presso le associazioni di categoria, che non sono stati né allegati né riprodotti (quanto meno nei loro contenuti essenziali) nell’atto impugnato, con ciò determinando una inammissibile compressione dei diritti di difesa del contribuente.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. LA MOTIVAZIONE PER RELATIONEM: REQUISITI DI AMMISSIBILITA’ SECONDO LA GIURISPRUDENZA DELLA CASSAZIONE

2. LA SENTENZA ANNOTATA

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA