"Irap professionisti e spese ingenti" Commento alla sentenza di cassazione n. 16062 del 28.6.2017

Cassazione civile  Sentenza n. 16062 del 28 Giugno 2017 COMMENTO ( PDF - 8 pagine)

In materia di IRAP, anche una spesa consistente riferita all'acquisto di un macchinario indispensabile per l'esercizio della professione può rilevarsi inidonea a significare l'esistenza del presupposto impositivo dell'autonoma organizzazione, allorché il capitale a tal fine investito non valga a rappresentare fattore aggiuntivo o moltiplicativo della mera attività intellettuale del professionista ma risulti ad essa asservito ai fini dell'acquisto di un'attrezzatura indispensabile all'esercizio dell'attività medesima e come tale inidoneo ad assumere rilievo, quale fattore produttivo di reddito, distinguibile da quello rappresentato dalla stessa attività intellettuale e/o dalla professionalità del lavoratore autonomo. In altri termini, ai fini della sussistenza dell’autonoma organizzazione non rileva per il professionista il valore assoluto delle spese sostenute, degli ammortamenti o dei compensi a terzi.

Indice

IL CASO

IL COMMENTO

1. IRAP: il presupposto dell'autonoma organizzazione  alla luce dei recenti interventi delle sezioni unite

2. Utilizzo di servizi di terzi e di beni di rilevante valore 

3. La sentenza annotata

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

"Redditometro: contenuto della prova contraria" Commento alla ordinanza di Cassazione n. 15021 del 16.6.2017

Cassazione civile  Ordinanza n. 15021 del 16 Giugno 2017  COMMENTO (PDF - 10 pagine)

In tema di accertamento sintetico, la prova documentale contraria ammessa per il contribuente non riguarda la sola disponibilità di redditi esenti o di redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d'imposta, ma anche l'entità di tali redditi e la durata del loro possesso, che costituiscono circostanze sintomatiche del fatto che la spesa contestata sia stata sostenuta proprio con redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d'imposta.  

Indice

IL CASO

IL COMMENTO

Redditometro: prova contraria e risparmio accumulato negli anni

La sentenza annotata

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Valida la notifica tramite PEC -Commento alla Ordinanza di Cassazione n. 15984 del 27 giugno 2017

Cassazione Civile  Ordinanza  n. 15984 del 27  giugno 2017 Commento (PDF 9 pagine)

L’irritualità della notificazione mediante posta elettronica certificata non è causa di inammissibilità del ricorso quando abbia comunque prodotto il risultato della conoscenza dell’atto da parte del suo destinatario, che quindi ha potuto difendersi compiutamente. Questo il principio di diritto che emerge dall’Ordinanza della Cassazione del   27/06/2017, n. 15984

Indice

IL CASO

IL COMMENTO

1.DAL 1° LUGLIO 2017 AVVISI DI ACCERTAMENTO E ATTI DI RISCOSSIONE NOTIFICABILI VIA PEC

2. L’ORDINANZA ANNOTATA

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

"Studi di settore e mancata partecipazione al contraddittorio" Commento alla ordinanza di Cassazione n. 14970 del 15.6.2017

Cassazione civile  Ordinanza n. 14970 del 15 Giugno 2017

In tema di studi di settore, il contribuente che non partecipi al contraddittorio instaurato dall’ufficio, restando inerte, assume le conseguenze di questo suo comportamento, in quanto l'Ufficio può motivare l'accertamento sulla sola base dell'applicazione degli "standards", dando conto dell’impossibilità di costituire il contraddittorio con il contribuente, nonostante il rituale invito, ed il giudice può valutare, nel quadro probatorio, la mancata risposta all'invito.

Indice

IL CASO

IL COMMENTO

1. Gli accertamenti da studi di settore: valenza probatoria e contenuto dell’onere probatorio

2. La sentenza annotata

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Reddito di impresa: deducibilità sanzioni e obiettiva incertezza normativa COMMENTO alla sentenza di Cassazione n. 14137 del 7.6.2017

Cassazione civile  Sentenza n. 14137 del 7 Giugno 2017 Commento (PDF 8 pagine

La sanzione pecuniaria irrogata dall'Autorità in materia di tutela della concorrenza e del mercato non influisce sulla nascita dell'obbligazione tributaria in quanto, derivando da attività illecita che si pone come autonoma ed esterna rispetto all'esercizio dell'impresa, non può qualificarsi quale fattore produttivo. Considerare quale costo deducibile la somma corrisposta come sanzione comporterebbe la neutralizzazione della sua ratio punitiva determinando, inammissibilmente, un risparmio d'imposta del tutto ingiustificato e contro l'invocato principio di legalità. Inoltre la sussistenza di un contrasto dottrinale rappresenta un fatto indice di una situazione di obiettiva incertezza normativa.

Indice

IL CASO

IL COMMENTO

1. Sanzioni antitrust e deducibilità sanzioni

2.    La sentenza annotata

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

"Abolitio criminis se c’è violazione del principio di competenza"- COMMENTO alla sentenza di Cassazione penale n. 30686 del 20.6.2017

Cassazione Penale Sentenza  n. 30686 del 20 giugno 2017 COMMENTO (PDF -  18 Pagine)

Il contribuente riconosciuto responsabile del reato di dichiarazione infedele, per la condotta di imputazione di costi e ricavi in violazione del principio di competenza, può chiedere la revoca della sentenza di condanna ai sensi dell’articolo 673 del codice di procedura penale, perché il fatto, per effetto della recente riforma (D.Lgs. n. 158 del 2015), non è più previsto dalla legge come reato. Questo il principio di diritto che emerge dalla sentenza della Cassazione  - Sezione Penale - del   20/06/2017, n. 30686.

Indice

IL CASO

IL COMMENTO

1. Dichiarazione infedele, le modifiche apportate dal d. Lgs. N. 158/2015
2. La sentenza annotata

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Emendabilità della dichiarazione in sede contenziosa - Commento alla ordinanza di Cassazione n. 14124 del 7 giugno 2017

Ordinanza n. 14124 del 7 Giugno 2017

In ossequio al principio della capacità contributiva e data la natura di dichiarazione di scienza della dichiarazione, l'emendabilità della stessa, di per sé legata a modi e termini di legge, risulta invece sempre possibile, in via di eccezione, in sede processuale ove occorre vedere se sia o meno fondata la pretesa tributaria.

Indice

IL CASO

IL COMMENTO

1.Emendabilità della dichiarazione in sede contenziosa: normativa di riferimento e orientamenti giurisprudenziali

2. La sentenza annotata

IL TESTO INTEGRALE DELLA ORDINANZA

Omesso versamento IVA e responsabilità dell’ex amministratore. Commento alla Sentenza della Cassazione penale n. 26930 del 30 Maggio 2017

Corte di Cassazione penale - Sentenza n. 26930 del 30 Maggio 2017 COMMENTO (PDF - 8 pagine)

La responsabilità penale per il reato di omesso versamento dell’Iva, ai fini della confisca dei beni, ricade sull’ex amministratore societario che, dopo la cessazione dalla carica e prima che sia nominato il successore, presenta la dichiarazione annuale.

Indice

IL CASO

IL COMMENTO

1. L’omesso versamento dell'IVA: responsabilità
2. La sentenza annotata

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

È omessa la dichiarazione scartata per errore bloccante" Commento alla sentenza di Cassazione n. 11828 del 12.5.2017

Corte di Cassazione -Sentenza 12 Maggio 2017, n. 11828 COMMENTO (PDF- 8 pagine)

La dichiarazione scartata a causa della presenza di un errore bloccante, ricade nella fattispecie della dichiarazione omessa e il relativo credito è utilizzabile nelle successive dichiarazioni solamente se è data prova della sua maturazione.

Indice

IL CASO

IL COMMENTO

1. La sentenza annotata – i primi due gradi di giudizio
2. Le motivazioni a sostegno del ricorso davanti alla Corte di Cassazione e le motivazioni della decisione.
3. Le conclusioni e la decisione della Corte di Cassazione

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

"Il sostituito è obbligato solidale al pagamento dell'imposta, salvo il diritto di regresso" Commento ordinanza Cassazione n. 12113 del 16.5.2017

Cassazione Civile  Ordinanza n. 12113 del 16 maggio 2017

In tema di accertamento delle imposte sui redditi, il fatto che il sostituto di imposta sia definito come colui che, in forza di legge, è obbligato al pagamento di imposte in luogo di altri, non toglie che anche il sostituito debba ritenersi fin dall'origine obbligato solidale al pagamento dell'imposta, sicché anch'egli è soggetto al potere di accertamento ed a tutti i conseguenti oneri, fermo restando il diritto di regresso verso il sostituto che, dopo aver eseguito la ritenuta, non l'abbia versata all'erario. Questo il principio di diritto che emerge dall’ Ordinanza, n. 12113 del  16 maggio  2017

Indice

IL CASO

IL COMMENTO

1. RESPONSABILITÀ SOLIDALE DEL SOSTITUITO E RELATIVA AZIONE DI RIVALSA

2. L’ORDINANZA ANNOTATA

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA