Commento alla Sentenza della Corte di Cassazione n. 11125 del 3 Luglio 2012

La Corte di Cassazione  stabilisce che la conciliazione giudiziale fra fisco e contribuente deve considerarsi decaduta se il contribuente entro 20 giorni paga la prima rata senza dare garanzie per le rate successive. Infatti l’istituto della conciliazione tributaria giudiziale è una fattispecie a formazione progressiva con l’identità temporale della sua perfezione e della sua efficacia che in caso non venga raggiunta non consente l’estinzione del processo tributario.  Questo il contenuto della sentenza n. 11125 del 3 Luglio 2012.

Commento all'Ordinanza della Corte di Cassazione, Sezione civile n. 9692 del 13 Giugno 2012

Il presupposto impositivo, ai fini IRAP, si realizza, indipendentemente dai compensi realizzati, prendendo a riferimento sia l’organizzazione, sia l’autonomia con cui la prima viene gestita. Per questo motivo non è sufficiente che il lavoratore si avvalga di una struttura “organizzata”, ma è anche necessario che questa struttura sia "autonoma", cioè faccia capo al lavoratore stesso, non solo ai fini operativi bensì anche sotto i profili organizzativi e non sia, come nel caso in specie, organizzata da altri. Questa la significativa massima contenuta nell'ordinanza nella Suprema Corte n. 9692 del 13 Giugno 2012. 

Commento alla Sentenza della Corte di Cassazione n.10808 del 28 Giugno 2012

Il rimborso IVA è richiedibile dal beneficiario del credito ceduto nei confronti dell’Amministrazione finanziaria, anche nel caso in cui il cedente non lo abbia esposto in dichiarazione perché la sussistenza del credito stesso non è legata alla sua esposizione in dichiarazione. Questo quanto affermato dalla Cassazione nella sentenza n. 10808 del 28 Giugno 2012.

Numero doppio al prezzo del singolo LA RIVISTA E' DISPONIBILE ANCHE IN ABBONAMENTO Consulta l'Indice della Rivista

Aspetti Fiscali
Il sistema fiscale maltese per le società
di Guido Ascheri

Ireland as a holding company location / L’Irlanda come sede delle holding
di Andrew Lambe, traduzione di David Fava

La comunicazione telematica delle operazioni con operatori black list di importo superiore ad € 500
di Francesco Zuech

Monitoraggio fiscale
di Giovanni Elia

Hong Kong come veicolo per gli investimenti esteri in Cina e in Asia Orientale
di Lorenzo Riccardi

Lavoro estero: la residenza fiscale del lavoratore
di Luigi Rodella

IVIE: Le menzogne di Stato, il caso degli immobili in Francia
di Guido Ascheri

Comunicazione telematica operazioni black list – Esemplificazioni
di Francesco Zuech

Giurisprudenza
Residenti all’estero = residenti in Italia?
di Enrico Calore

Varie
Nuove frontiere della comunicazione instore e outdoor: esempi da oltre oceano
di Stefano Grigoletti

Kazakistan: esplorare il Paese con personale proprio
di Fulvio Degrassi

Regime degli investimenti in Ucraina: CIS o UE?
di Ana Maria Pérez Magdalena

Assessing the business Cash Flow
di Francesca Romana Bottari

Arabia Saudita: un quadro d’insieme su fondi e società di investimento
di Stefano Grigoletti

Quesiti
Domande & Risposte

Commento alla Ordinanza della Corte di Cassazione, sezione Penale, n. 10987 del 23 Febbraio 2012

Le fattispecie penali tributarie connotate da falsità sono state oggetto da parte della giurisprudenza di legittimità di differenti interpretazioni; si fa riferimento alle ipotesi di falsità materiale e ideologica che possono caratterizzare alcuni dei delitti previsti dal D.Lgs. n. 74/2000. Sul punto, la sentenza annotata, dopo aver illustrato i diversi orientamenti in diritto, prende posizione ritenendo che l’art. 2 citato deve ritenersi applicabile ad entrambe le tipologie di falso (ideologico e materiale). Per cui  agli effetti della configurazione del delitto di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti falsi non ha rilevanza la falsità materiale o ideologica del documento utilizzato, questa la massima elaborata dalla corte di Cassazione nella Ordinanza n. 10987 del 23 Febbraio 2012.

La presente guida contiene informazioni di carattere prevalentemente socio economico giuridico relativamente al Paese oggetto della scheda. L’obiettivo è quello di avvicinare o “guidare” l’utente alla struttura socioeconomica del Paese per renderlo consapevole delle modalità effettive di portar a termine un investimento in loco.

La Scheda è pensata per l’eventuale investitore non residente che vorrebbe disporre delle prime informazioni teoriche relative alla normativa che vige per l’attuazione degli investimenti; altresì vengono fornite informazioni sui possibili veicoli da utilizzare per la formazione e successiva gestione di un’attività in loco: tipologia di strumento per operare, eventuale necessità di licenze o permessi per l’avvio dell’attività, capitale minimo previsto dalla normativa.
Uno dei principali obiettivi è quello di fornire al lettore un’immagine generale del Paese e degli elementi che possano determinare la scelta per l’attuazione del proprio investimento. Tuttavia, è necessario sottolineare come la normativa cambi spesso, in seguito a eventi imprevisti o mutamenti anche di natura politica, come nel caso specifico della Libia. Pertanto, anche se gli elementi forniti dalla guida illustrassero
all’utente un percorso da seguire sul Paese, si consiglia di verificare con un consulente esperto tutti gli aspetti specifici da esaminare ad hoc per valutare la corretta impostazione del progetto.

Indice

PREMESSA: INQUADRAMENTO GENERALE
1. PROFILO SOCIO-ECONOMICO
2. INVESTIMENTI STRANIERI
2.1. SETTORI D’INVESTIMENTO
2.2. LEGGE NUMERO 9 DEL 2010: INCORAGGIAMENTO AGLI INVESTIMENTI
2.3. CORSIE PREFERENZIALI E RESTRIZIONI
2.4. TUTELA DEGLI INVESTIMENTI
2.5. IL SISTEMA GIURIDICO
3. OPZIONI DISPONIBILI PER GLI INVESTIMENTI
3.1. VEICOLI IMPRENDITORIALI
3.2. SOCIETA’ COMMERCIALI
3.3. PROCEDURE PER LA COSTITUZIONE DI UNA SOCIETA A CAPITALE STRANIERO
3.4. PROCEDURE PER L’ASSEGNAZIONE DI APPALTI E GARANZIE
3.5. CONTRATTI
4. TUTELA DELLA PROPRIETA INTELLETTUALE
4.1. MARCHI E BREVETTI
5. SISTEMA VALUTARIO E REGIME DI IMPORT/EXPORT
5.1. AREE COMMERCIALMENTE STRATEGICHE
5.2. IMPORTAZIONE ED ESPORTAZIONE
6. LA DISCIPLINA FISCALE DELLE IMPRESE
6.1. IMPOSTE DIRETTE SULLE PERSONE FISICHE
6.2. TASSAZIONE DELL’ATTIVITA D’IMPRESA
6.3. IMPOSTE INDIRETTE
7. SERVIZI ALLE IMPRESE: SISTEMA BANCARIO
8. IL RUOLO DI SIMEST NEGLI INVESTIMENTI E ALTRI TIPI DI CONTRIBUTI
9. IL VISTO PER LA LIBIA
10.TRATTATI TRA ITALIA E LIBIA
CONCLUSIONI
BIBLIOGRAFIA/SITOGRAFIA PER APPROFONDIMENTI

Commento alla sentenza della Corte di Cassazione, Sezione Tributaria, n. 9108 del 6 giugno 2012

La Corte considera valido l’accertamento che si basa sulla verifica effettuata presso un fornitore del contribuente accertato, nel caso di contestazione di emissione di fatture false. Si sottolinea, infatti, che non c’è nessun pregiudizio al diritto di difesa del terzo che risulti avere intrattenuto rapporti commerciali con il contribuente verificato. Inoltre, si ribadisce come le garanzie previste dalla Statuto del Contribuente riguardano solo l’azienda verificata e non anche i clienti o fornitori, i quali, se sottoposti ad atto di accertamento, possono comunque difendersi successivamente sia in sede giudiziale che extragiudiziale.  Questo il contenuto della sentenza delle Corte di Cassazione n. 9108 del 6 Giugno 2012.

Commento alla Sentenza della Corte di Cassazione, Sezioni Unite, n. 10145 del 20 Giugno 2012

La sentenza delle Sezioni Unite, in linea con quanto precedentemente enunciato per l’ILOR, è particolarmente meritevole di segnalazione in quanto definisce, relativamente alle società di persone e ai relativi soci, liticonsorti necessari, la massima secondo la quale: l’accertamento effettuato ai fini IRAP si estende de plano anche all’IRPEF, stante la similitudine della determinazione della base imponibile con le imposte sui redditi. Invero sia ILOR che IRAP sono tributi pensati per tassare un quid pluris ipotizzato come "prodotto" dall'impiego di capitale e lavoro nell'unità dell'organizzazione d'impresa. Conseguentemente il giudizio celebrato senza la partecipazione di tutti i litisconsorti necessari è affetto da nullità assoluta, rilevabile in ogni stato e grado del procedimento, anche di ufficio. Questo il contenuto della sentenza della Corte di Cassazione, sezione Unite,  n. 10145 del 20 Giugno 2012.

Commento alla sentenza della corte di Cassazione n. 9642 del 13 Giugno 2012

Nel caso di accertamento basato sull'applicazione dei parametri o degli studi di settore, sulla base di presunzioni semplici, la gravità, precisione e concordanza è reperita in sede di contraddittorio, da attivarsi sempre pena la nullità dell’accertamento. Si considera, infatti, che il contribuente può provare, , come nel caso qui discusso, , l'esistenza di condizioni che possano giustificare l'esclusione dell'azienda dall’applicazione degli standards . Inoltre si affferma che la motivazione dell'atto di accertamento deve contenere la prova dell'applicabilità dello standard e le ragioni per cui non sono state accolte le critiche del contribuente. Questo il contenuto della sentenza della Corte di Cassazione n. 9642 del 13 Giugno 2012.

Commento all'Ordinanza della Corte di Cassazione, sezione Penale, n. 19660 del 24 maggio 2012

L’Ordinanza, richiamando la normativa sul monitoraggio fiscale, in tema di corretto assolvimento degli obblighi di compilazione del “modulo RW”, del Modello Unico Persone fisiche, enuncia un importante princìpio sostenendo che l’evasione connessa al mancato assolvimento di tale obbligo non deriva dalla mancata compilazione del “modulo RW” ma dell'inadempimento degli obblighi fiscali sanzionati dagli artt. 4 (dichiarazione infedele) e 5 (omessa dichiarazione) del D.Lgs. n. 74 del 2000, ntegrando i reati connessi alle relative fattispecie. Questo il contenuto dell'Ordinanza n. 19660 del 24 Maggio 2012.