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Fiscalità dei beni culturali, di interesse storico-artistico e delle opere d'arte - Edizione 2023; eBook in pdf di 111 pagine
Il presente volume vuole essere una base di partenza a chi si vuole inizializzare all’interessante mondo dell’arte e dei beni culturali e artistici.
Saranno approfonditi alcuni concetti fiscali, ma anche alcuni concetti giuridici, richiamando, invece, solo in parte, alcuni aspetti penali. Per questi ultimi riporteremo la relazione 21.06.2022 n. 34 dell’Ufficio del Massimario della Corte di Cassazione, che la stessa ha pubblicato commentando la riforma della L. 22/2022 sulla tutela penale del patrimonio culturale.
Il presente intervento analizza la disciplina fiscale applicabile al settore dell’arte, dopo un appropriato inquadramento normativo analizzando la specifica normativa di settore, vale a dire il D. Lgs. n. 42/2004 coordinato ed aggiornato, da ultimo, alla L. 9.3.2022 n. 22, nella Gazzetta ufficiale n. 68 del 22 marzo 2022, recante «Disposizioni in materia di reati contro il patrimonio culturale», entrata in vigore il 23 marzo 2022 in forza della clausola di immediata operatività contenuta nell’art. 7 della stessa legge 2 in G.U. 22.3.2022 n. 68.
Questa legge impatta il testo normativo abrogandone i seguenti articoli:
Premessa
1. Definizione e disciplina normativa
1.1 Definizione di Beni Culturali
1.2 L’art. 9 della Costituzione
1.3 La Disciplina Normativa prima del 1967
1.4 Dalla Commissione FRANCESCHINI ad oggi
2. La circolazione dei beni culturali: il regime vincolistico
2.1 Il vincolo sui beni culturali
2.2 La dichiarazione dell’interesse culturale
2.3 La circolazione dei beni culturali
2.4 Il trasferimento del bene culturale
2.5 Il Diritto di prelazione
2.6 L’evoluzione della normativa internazionale
2.7 La circolazione dei beni in ambito internazionale (cenni)
3. Autori di opere d’arte: la disciplina fiscale
3.1 La disciplina fiscale degli artisti, autori dell’opera.
3.2 L’artista e gli obblighi fiscali
3.3 Il diritto d’autore
3.4 Il Diritto di Seguito
4. La compravendita delle opere d’arte
4.1 La disciplina delle opere d’arte nel reddito di impresa in generale
4.2 Opere d’arte costituenti attività d’impresa
4.3 Opere d’arte non costituenti attività d’impresa
4.4 Opere d’arte e spese di rappresentanza
4.5 La disciplina delle opere d’arte nel reddito di lavoratore autonomo
4.6 La cessione delle opere d’arte
4.7 Acquisto di opere d’arte
5. L’IVA e le Opere d’Arte
5.1 L’Iva nelle importazioni delle opere d’arte
5.2 Il regime del margine
5.3 Agenzie di vendita all’asta
6. Gli immobili di interesse storico-artistico
6.1 Gli immobili vincolati
6.2 Classamento degli immobili di interesse culturale
6.3 Le Imposte Dirette sui redditi
6.4 Immobili vincolati e reddito delle persone fisiche
6.5 Immobili locati
6.6 Immobili vincolati non locati
6.7 Ulteriori agevolazioni per le persone fisiche
6.8 Unità immobiliari vincolate possedute da imprese
6.9 Le imposte indirette
6.10 Imposta di registro
6.11 Imposta di successione
6.12 Imposte ipotecarie e catastali
6.13 Imposta sul valore aggiunto
6.14 Conclusioni
7. Opere d’Arte & soggetti privati
7.1 Cessione di opere da parte di privati
7.2 Le opere d’arte per pagare le tasse
8. ART-BONUS
8.1 Le erogazioni che danno diritto al credito d’imposta
8.2 Modalità di fruizione del credito
8.3 Regime fiscale
8.4 Adempimenti richiesti ai beneficiari delle erogazioni
8.5 Confronto con le altre agevolazioni già esistenti nel settore culturale
8.6 Oggetto delle erogazioni liberali
8.7 Documentazione da presentare per beneficiare del credito d’imposta
8.8 Codice tributo per la compensazione del credito d’imposta
9. Tutele penali: cenni e rimandi
9.1 Il patrimonio culturale come bene giuridico codicistico di rilevanza costituzionale
9.2 La nozione di bene culturale: l’assenza di una norma definitoria ad effetti penali
9.3 Modifiche al codice penale (art. 1 legge n. 22 del 2022).
Appendice normativa
Provvedimenti legislativi, decreti di attuazione, documenti di prassi più importanti, 169 Link a 97 Leggi, 45 Regolamenti e 27 Documenti di prassi sul Terzo Settore; eBook di 96 pagine.
Aggiornato al Decreto Legislativo 163/2022 che corregge la riforma dello sport.
Questo e-book ha l’obbiettivo di colmare la lacuna, nei testi sul diritto del terzo settore, rappresentata dall’assenza di un codice quanto più possibile completo che raccolga le norme di legge e quelle attuative, quindi regolamentari, statali che disciplinano questo settore.
Esso non contiene direttamente tali norme, ma una serie di link agli atti che le contengono corredati da alcune informazioni essenziali che aiutano l’utente ad identificarle e ad interpretarle. Gli atti raggiungibili tramite link possono essere visualizzati, scaricati e stampati.
La lacuna della mancanza di una visione e di una trattazione unitaria della normativa sul terzo settore deriva, a nostro giudizio, da tre fattori:
Gli obbiettivi di questo e-book sono, di conseguenza:
Il primo obbiettivo abbiamo cercato di raggiungerlo fornendo, nella prima parte dell’e-book, un indice ragionato per argomenti sulla base dei quali abbiamo ordinato le norme legislative e regolamentari sul terzo settore ed i principali documenti di prassi (circolari e risoluzioni). L’indice per argomenti è articolato in otto sezioni:
In queste sezioni, articolate in paragrafi sono elencati gli atti legislativi, i provvedimenti di attuazione e i documenti di prassi che si riferiscono all’argomento.
Per ogni provvedimento legislativo o regolamentare sono indicati:
Per i documenti di prassi sono indicati solo la tipologia, il numero, l’anno e il titolo di essi e tale dicitura, in grassetto e sottolineata, rappresenta il link per l’accesso all’atto.
Al raggiungimento del secondo obbiettivo dell’e-book è dedicata la seconda parte di esso che fornisce al lettore un indice cronologico delle norme legislative e regolamentari e dei documenti di prassi sul terzo settore e sulle organizzazioni che lo compongono che va dal 1886, con la Legge 3818 che istituì le società di mutuo soccorso, ai Decreti Legislativi n° 36, 37 e 39 del 2021, facenti parte della “riforma dello sport”, la cui entrata in vigore è stata posticipata,, al Decreto-Legge n° 73 del 2021, il c.d. “Decreto sostegni – bis”, ai Decreti del Ministero del Lavoro del 19 Maggio e del 7 Settembre 2021, al Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 22 Giugno 2021, al Decreto del Ministero dell’Economia del 27 Luglio 2021, al Decreto Interministeriale del 6 Ottobre 2021, al Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 12 Novembre 2021 ed al Decreto Direttoriale del Ministero del lavoro n° 561 del 26 Ottobre 2021 che ha fissato le date di avvio di operatività del Registro unico nazionale del terzo settore (RUNTS).
Anche in questo caso i singoli atti, identificati per tipologia, numero, anno e titolo sono linkati al testo del provvedimento facente parte del data base normativo di Fisco e Tasse e, se necessario perché il provvedimento tratta una pluralità di argomenti, vengono indicate le norme specifiche sul terzo settore in esso contenute.
Come indicato anche nel titolo dell’e-book, il codice raccoglie solo i provvedimenti statali sul terzo settore e le organizzazioni senza scopo di lucro che ne fanno parte.
Ciò è possibile in quanto su questo argomento vige la competenza legislativa esclusiva dello Stato sulle materie dell’ordinamento civile e del sistema tributario statale prevista dal comma 2° dell’articolo 117 della Costituzione. Dal 6° comma dello stesso articolo discende la competenza regolamentare esclusiva dello Stato per quanto riguarda i provvedimenti attuativi delle norme legislative statali.
Inoltre, segnaliamo che il presente codice raccoglie ed offre al lettore, attraverso i relativi link, ben 169 documenti così suddivisi:
Infine, il codice è completato da una appendice sull’evoluzione storica della normativa sul terzo settore che va dal Codice Civile del 1942 e dalla Costituzione del 1948, all’introduzione delle leggi fondamentali sul volontariato, le cooperative sociali e le ONLUS negli anni novanta del secolo scorso, alla riforma del terzo settore e dell’impresa sociale del 2017 che, in questo momento (Dicembre 2022), è entrata definitivamente in vigore, per gli enti iscritti nel RUNTS, dopo che, il 24 Novembre 2021, è iniziata l’operatività di questo registro.
L’appendice è corredata da una tabella di riepilogo delle modalità di entrata in vigore della disciplina fiscale degli ETS e dell’abrogazione della stessa disciplina delle ONLUS.
Sintesi
Premessa: contenuti e struttura del codice
Parte prima - Indice per argomenti
1. Norme generali
1.1 Costituzione della Repubblica Italiana
1.2 Disciplina civilistica degli enti privati senza scopo di lucro
1.3 Disciplina fiscale degli enti privati senza scopo di lucro (definiti dalla legge tributaria “enti non commerciali”)
1.4 Norme su attività che possono essere svolte dagli enti privati senza scopo di lucro
1.5 Altre norme che si applicano agli enti privati senza scopo di lucro
1.6 Tipologie particolari di associazioni senza scopo di lucro
2. Riforma del terzo settore e norme collegate
2.1 Disciplina civilistica e fiscale degli enti del terzo settore (ETS): organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, enti filantropici, reti associative, associazioni e fondazioni del terzo settore
2.2 Altre norme che si applicano agli enti del terzo settore (ETS)
3. Riforma dell’impresa sociale e norme collegate
3.1 Disciplina civilistica e fiscale dell’impresa sociale
3.2 Altre norme sulle imprese sociali e sulla “società benefit” (istituto simile all’impresa sociale)
4. Disciplina delle cooperative sociali
4.1 Disciplina civilistica delle cooperative sociali ed altre norme che si applicano ad esse
4.2 Disciplina fiscale delle cooperative sociali
5. Disciplina della società di mutuo soccorso
6. Norme in via di abrogazione con la completa entrata in vigore della riforma del terzo settore, vale a dire con l’avvio dell’operatività del RUNTS: disciplina delle ONLUS e disciplina originaria delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni di promozione sociale
7. Tipologie speciali di attività di volontariato
8. Associazioni e società sportive dilettantistiche: disciplina civilistica e fiscale
Parte seconda - indice cronologico
Appendice - L’evoluzione della legislazione statale sulle organizzazioni non profit dal codice civile alla riforma del terzo settore del 2017
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A cura di:
Questo e-book è aggiornato al 30 novembre 2022. La Legislazione e la prassi amministrativa sono in continua evoluzione. Prestare attenzione alle modifiche intervenute dopo la pubblicazione.
eBook in pdf di 265 pagine sugli adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili, per la gestione dell'impresa e prevenzione della crisi.
Gli autori intendono fornire un quadro operativo e concreto del concetto di adeguati assetti societari, sulla base delle indicazioni provenienti dalle best practices aziendali, unitamente agli spunti derivanti dalla giurisprudenza e alla luce delle recenti novità legislative che hanno altresì portato definitivamente all'entrata in vigore del Codice della crisi.
In particolare, il primo capitolo intende fornire un quadro generale sull’assetto organizzativo, amministrativo e contabile nel Codice della crisi e nel (nuovo) Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, alla luce del D.Lgs. n. 83/2022, di recepimento della c.d. Direttiva Insolvency.
I capitoli successivi si concentrano sui singoli assetti (i c.d. assetti OrAmCo) richiamati dalla normativa civilistica e sul concetto di adeguatezza anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi.
Successivamente, l’attenzione viene posta sul ruolo del revisore e sulla recente regolamentazione intervenuta sul tema.
Dopo aver analizzato il rapporto con gli istituti bancari, anche alla luce dei recenti Orientamenti EBA, le tematiche legate alla sostenibilità e l’importanza della certificazione, vengono forniti un formulario e una check list operativa di ausilio a imprese e professionisti.
Presentazione
Capitolo 1
L’assetto OrAmCo nel codice civile e nel Codice della crisi
1.1 L’art. 2086 quale apriporta di principi di corretta amministrazione
1.2 Le principali definizioni
1.3 L’assetto OrAmCo secondo le dimensioni e la natura dell’impresa
1.4 Istituzione, valutazione ed attuazione dell’assetto OrAmCo nell’art. 2381 c.c. Dovere precipuo degli amministratori
1.5 Strumenti dell’assetto OrAmCo previsti dall’art. 2381 c.c
1.6 L’assetto OrAmCo e i doveri dei sindaci
1.7 Responsabilità inerenti all’istruzione e il funzionamento dell’assetto OrAmCo di amministratori, sindaci e revisori
Capitolo 2
L’assetto organizzativo. La corporate governance
2.1 L’impresa come entità organizzata
2.2 La centralità della corporate governance per l’efficiente organizzazione dell’impresa e la prevenzione della crisi
2.3 Le norme di funzionamento della società: lo statuto
2.4 L’assemblea dei soci9
2.5 L’organo amministrativo
2.5.1 La competenza nella gestione dell’impresa
2.5.2 Le diverse configurazioni dell’organo amministrativo
2.5.3 Sistemi di amministrazione alternativi per le s.p.a.– Cenni
2.5.4 Il ruolo dell’organo di amministrazione nell’istituzione e la valutazione degli assetti organizzativi
2.6 Il comitato controllo rischi e l’internal auditor.
2.7 Il ruolo del collegio sindacale e del revisore nell’ambito degli assetti organizzativi
Capitolo 3
L’assetto organizzativo: la progettazione della struttura
3.1 La centralità della struttura organizzativa
3.2 Il concetto di assetto organizzativo dell’impresa
3.3 L’adeguatezza dell’assetto organizzativo
3.4 Fenomeni di criticità sugli assetti di corporate governance e sulla struttura organizzativa
3.5 La progettazione di un adeguato assetto organizzativo
3.5.1 La divisione dei compiti e il raggruppamento in unità organizzative
3.5.2 Struttura accentrata e struttura decentrata: il sistema di delega
3.5.3 Il coordinamento delle unità organizzative
3.5.4 La formalizzazione dei ruoli: organigrammi e mansionari
3.5.5 Le procedure aziendali
3.5.6 In particolare: le procedure contabili
3.6 I modelli di struttura organizzativa
3.6.1 La struttura semplice
3.6.2 La struttura funzionale
3.6.3 La struttura divisionale
3.6.4 La struttura a matrice
3.7 La progettazione dei sistemi operativi. Il supporto dell’intelligenza artificiale
3.8 Sistema di controllo interno e gestione dei rischi
3.8.1 L’importanza del controllo interno e della gestione dei rischi
3.8.2 L’Enterprise Risk Management per la creazione di valore
3.9 Modello di organizzazione, gestione e controllo ex D.Lgs. 231/2001 quale parte integrante (e specifica) del sistema di controllo dei rischi
3.9.1 L’esimente da responsabilità e l’Organismo di Vigilanza
3.10 Gli altri modelli organizzativi di gestione della compliance
3.10.1 Sicurezza sul lavoro
3.10.2 Ambiente
3.10.3 Cybersecurity
3.10.4 Privacy
3.10.5 Modello Anticorruzione
3.10.6 Il sistema di controllo del rischio fiscale
3.11 Il sistema di gestione della qualità. Opportunità di un sistema unico integrato di compliance
3.12 Un modello di gestione integrata del rischio: CoSo ERM framework
Capitolo 4
L’assetto amministrativo: il suo concreto funzionamento
4.1 Il concetto di adeguatezza dell’assetto amministrativo
4.2 Sistema di pianificazione, programmazione e controllo
4.3 Il controllo di gestione per la prevenzione della crisi
4.4 La contabilità analitica e il sistema di misurazione dei costi
4.4.1 Oggetti di calcolo, tipologia delle informazioni e modalità di calcolo dei costi
4.5 Budgeting e forecasting
4.5.1 Il processo di budgeting e il master budget
4.5.2 Il sistema di forecasting
4.6 Reporting aziendale
4.6.1 Il reporting a balanced scorecard
4.6.2 L’analisi degli scostamenti
4.6.3 Il reporting e i sistemi di business intelligence
4.7 Il piano industriale e il piano di risanamento
4.7.1 Il piano come strumento di pianificazione e attuazione degli obiettivi aziendali
4.7.2 Il monitoraggio costante del piano: business review periodiche
Capitolo 5
L’assetto contabile
5.1 Il concetto di assetto contabile e la sua adeguatezza
5.2 L’adeguatezza delle procedure contabili
5.2.1 Gestione delle anagrafiche
5.2.2 Ciclo attivo e passivo
5.2.3 Indicatori non finanziari su clienti e fornitori
5.2.4 Gestione della tesoreria e gestione del personale
5.3 L’analisi di bilancio: capitale circolante netto, EBITDA e flusso di cassa
5.3.1 Riclassificazione dello stato patrimoniale: capitale circolante netto
5.3.2 Riclassificazione del conto economico: EBITDA
5.4 Il rendiconto finanziario: flusso di cassa della gestione operativa
5.5 L’analisi per indici
5.6 I segnali di allarme nel (nuovo) Codice della crisi
Capitolo 6
Il punto di vista del revisore in relazione all’assetto contabile prescritto dall’art. 2086, co. 2, c.c.: la verifica del sistema di controllo interno
6.1 Premessa: i sistemi di controllo interni (SCI) quale presidio al monitoraggio
6.2 L’attuazione del sistema di controllo interno dell’impresa
6.3 L’attività di controllo del revisore
6.4 Il piano di revisione
6.5 Sintesi sull’attività del revisore del sistema di controllo interno
Capitolo 7
Gli adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili nella recente giurisprudenza di merito
7.1 Premessa
7.2 La denunzia di gravi irregolarità al tribunale ex art. 2409 c.c
7.3 Le gravi irregolarità derivanti dall’inadeguatezza degli assetti ex art. 2086
7.4 Responsabilità degli amministratori per inadempimento dei doveri imposti dall’art. 2086 c.c
7.5 Scelte organizzative e business judgment rule
7.6 Scelte organizzative e business judgment rule (segue)
7.7 Importanza degli obblighi previsti dall’art. 2086 nella gestione ordinaria dell’impresa
7.8 Conclusioni
Capitolo 8
Gli adeguati assetti e la scelta dello strumento di risanamento
8.1 Introduzione
8.2 Il dovere di adozione e attuazione di uno degli strumenti di risanamento
8.3 La competenza della scelta dello strumento di risanamento
8.4 La probabilità di crisi, la crisi attuale e l’insolvenza
8.4.1 La probabilità di crisi (o pre-crisi)
8.4.2 La probabilità di insolvenza (o crisi attuale)
8.4.3 L’insolvenza reversibile e irreversibile
8.5 Il test di sostenibilità dell’indebitamento e le prospettive di risanamento
8.5.1 Test e adeguati assetti: un connubio imprescindibile
8.6 La scelta dello strumento di risanamento
8.6.1 La composizione negoziata per la soluzione della crisi d’impresa
8.6.2 Il piano attestato di risanamento
8.6.3 Accordi di ristrutturazione dei debiti
8.6.4 Accordi di ristrutturazione agevolati
8.6.5 Accordi di ristrutturazione ad efficacia estesa
8.6.6 Transazione su crediti tributari e contributivi
8.6.7 La convenzione di moratoria
8.6.8 Il concordato preventivo
8.6.9 Il concordato minore
8.6.10 Il piano di ristrutturazione soggetto a omologazione
Capitolo 9
Gli adeguati assetti nei rapporti con le banche
9.1 L’adeguata informativa nel dialogo con le banche
9.2 Gli Orientamenti EBA
9.3 La capacità attuale e prospettica di rimborso dell’indebitamento
9.4 L’analisi della posizione finanziaria dell’impresa
9.5 L’analisi di sensibilità e stress test
9.6 L’analisi di fattibilità del piano tra Linee guida e orientamenti della Cassazione
9.7 Gli adeguati assetti per un corretto dialogo con gli istituti bancari
9.8. Indicatori relativi ai rapporti con gli istituti finanziari
Capitolo 10
L’informativa ESG e gli adeguati assetti
10.1 Introduzione
10.2 Gli standard di rendicontazione
10.3 Il bilancio di sostenibilità
10.3.1 Gli stakeholders
10.3.2 I temi materiali
10.3.3 Il perimetro della rendicontazione
10.3.4 Il livello di aderenza agli standards
10.3.5 Modalità di comunicazione delle informazioni
10.3.6 Il bilancio ESG e la sua dimensione economica
10.3.7 Obbligo di redazione del bilancio di sostenibilità e stato dell’arte
10.4 L’importanza dei fattori ESG e gli Orientamenti EBA
Capitolo 11
Un adeguato assetto per la sostenibilità e la competitività: la certificazione accreditata
11.1 Il contesto
11.2 Efficacia ed efficienza
11.3 Il quadro di riferimento
11.4 Un quantum leap culturale: la norma ISO 9001:2015
11.5 Altre norme ISO a supporto degli adeguati assetti
11.6 Benefici per le organizzazioni e la comunità
11.7 Conclusioni e future evoluzioni
Formulario
1. Relazione sugli adeguati assetti societari del consiglio di amministrazione
2. Verbale del consiglio di amministrazione per relazione semestrale di cui all’art. 2381, co. 5, c.c
3. Verbale del consiglio di amministrazione per rilevamento crisi
4. Verbale del consiglio di amministrazione per riesame direzione sul sistema di qualità
5. Verbale del consiglio di amministrazione per delega funzioni fiscali, privacy, sicurezza del lavoro e tutela ambientale
Check list
1. Check list assetto organizzativo
2. Check list assetto amministrativo
3. Check list assetto contabile
Professionisti stranieri che esercitano in Inghilterra e Galles: Avvocati e Commercialisti, eBook gratuito in pdf di 44 pagine.
Guida gratuita che fornisce una panoramica generale sull’esercizio delle professioni legali e contabili in Inghilterra e nel Galles sia da parte dei professionisti che si sono abilitati in loco, sia da parte dei professionisti stranieri (tra cui quelli italiani) che intendono svolgere la loro attività in Inghilterra e nel Galles.
Verrà inoltre descritto il percorso a disposizione per gli avvocati e per i commercialisti stranieri che desiderano qualificarsi come Solicitor o come Chartered Accountant in Inghilterra e nel Galles.
Prima di affrontare le varie questioni, è utile descrivere brevemente come vengono regolamentate la professione legale e quella contabile in Inghilterra e nel Galles e quali sono le caratteristiche principali.
Questa Guida fa riferimento unicamente all’esercizio delle professioni in Inghilterra e nel Galles, la Scozia e l’Irlanda del Nord hanno autonome legislazioni in materia di professioni.
A cura di:
Questo e-book è aggiornato al 15 novembre 2022. La Legislazione e la prassi amministrativa sono in continua evoluzione. Prestare attenzione alle modifiche intervenute dopo la pubblicazione.
Guida operativa allo smobilizzo dei crediti commerciali verso la Pubblica Amministrazione; eBook in pdf di 53 pagine.
Il tema dei ritardi con i quali la Pubblica Amministrazione paga il corrispettivo delle forniture di beni e servizi è da diversi anni un punto di rilievo nelle analisi sulla situazione economica del nostro Paese e si mostra essere una tematica di estrema attualità, soprattutto se contestualizzata in un orizzonte storico-politico ed economico di forti cambiamenti come quello in cui ci troviamo a vivere, segnato dalla fase post pandemica, che ha svelato le lacune prodotte da sempre maggiori tagli effettuati negli anni a danno alle finanze della sanità pubblica, dallo scoppio del conflitto russo-ucraino, che ha dato inizio a un periodo di forti incertezze politiche a cui ha fatto immediato seguito l’aumento vertiginoso dei costi delle materie prime e la conseguente battuta d’arresto della crescita e dell’attività delle imprese italiane ed europee, e dall’aumento dell’inflazione, arrivata a toccare valori che si pensavano ormai propri solo degli anni ’80.
L’argomento investe diversi e sostanziali aspetti del rapporto tra imprese e amministrazioni pubbliche e si pone naturalmente anche nei rapporti tra imprese private, benché nella prima ipotesi assuma una particolare valenza e gravità: difatti, le aziende che stipulano contratti con la Pubblica Amministrazione si trovano a dover sostenere, non solo, costi inerenti alla attività tipica d’impresa (fissi e variabili) ma, altresì, oneri aggiuntivi, riconducibili alle ripercussioni economico finanziarie prodotte da una dilazione temporale che, passivamente e inevitabilmente, sono destinare a subire tra il momento della consegna dei beni e servizi al committente (le cui spese sono, in massima parte, già state sostenute) e quello di effettivo incasso del corrispettivo, il quale può avvenire anche con diversi mesi di ritardo.
La tematica ha assunto, poi, con gli anni rilevanza ancor maggiore, soprattutto, in relazione a una spiacevole prassi adottata da talune Amministrazioni di ritardare il collaudo delle opere al fine di dilatare ulteriormente tempi di pagamento andati già ben oltre i termini statuiti ex lege.
Il tutto ha provocato nelle casse delle imprese creditrici delle P.A. preoccupanti crisi di liquidità, rese ancor più gravi da cicli economici con andamenti altalenanti e frequentemente inclini a produrre risultati negativi: in particolare, il mancato rispetto dei termini di pagamento contrattualmente convenuti con le imprese fornitrici ha portato queste ultime a incontrare grosse difficoltà sia nell’onorare i debiti contratti con i propri fornitori “a monte” che a ottemperare al tempestivo versamento delle imposte dovute, costringendo spesso le imprese all’indebitamento.
Il testo vuole essere un utile supporto operativo allo smobilizzo dei suddetti crediti commerciali verso la Pubblica Amministrazione.
Premessa
1. Il ritardo nei pagamenti della PA nel nostro Paese: lo status quo
2. La certificazione dei crediti verso le PA
2.1 Breve excursus normativo: l’art. 9, co. 3-bis, D.L. n. 185/2008
2.1.1 Ambito soggettivo e oggettivo di applicazione della norma
2.2 I crediti oggetto di certificazione
2.2.1 La compensazione dei crediti con le somme iscritte a ruolo
2.3 La funzione della certificazione dei crediti verso le P.A.
2.4 Le modifiche e integrazioni alla disciplina primaria
2.4.1 L’introduzione della disciplina sulla tracciabilità dei pagamenti
2.4.2 La cessione del credito
2.4.3 Il D.M. n. 259/2012
2.4.4 L’art. 28- quinquies del D.P.R. n. 602/1973
2.4.5 Il D.M. 14 gennaio 2014
2.5 Risvolti contabili e fiscali della pratica compensativa
3. La compensazione dei crediti maturati dai professionisti verso la P.A.
3.1 Le novità alla disciplina primitiva introdotte dall’art. 20-ter del D.L. n. 50/2022
3.2 I crediti compensabili
3.3 Aspetti operativi
4. La procedura di certificazione dei crediti verso la Pubblica Amministrazione
4.1 L’ambito applicativo della Piattaforma dei Crediti Commerciali
4.1.1 La certificazione dei crediti commerciali verso la P.A.
4.1.2 Il monitoraggio dei debiti commerciali della P.A.
4.1.3 Il monitoraggio dello stock di debiti commerciali residui
4.1.4 I crediti oggetto di certificazione
4.1.5 Le P.A. a cui richiedere la certificazione
4.2 Il processo di certificazione tramite la Piattaforma dei Crediti Commerciali
4.2.1 L’accreditamento alla Piattaforma dei Crediti Commerciali
4.2.2 L’istanza di certificazione dei crediti commerciali
4.2.3 L’eventuale istanza di nomina di un commissario ad acta
4.2.4 Il rilascio della certificazione dei crediti commerciali
4.2.5 I crediti certificati estinti per ridefinizione
4.3 Le modalità di utilizzo dei crediti certificati
4.3.1 La cessione del credito certificato
4.3.2 La richiesta di anticipazione del credito certificato
4.3.3 La compensazione del credito certificato
4.3.4 L’utilizzo della certificazione ai fini del rilascio del DURC
4.4 Le Faq dei creditori
4.5 Le Faq della Pubblica Amministrazione
4.6 Le Faq delle banche
4.7 Focus: La certificazione dei crediti derivanti da prestazioni professionali
Manuale operativo, in pdf di 149 pagine, per i fondi del PNRR con prefazione del Procuratore Generale della Corte dei Conti Angelo Canale.
Volume II
Si tratta del secondo volume della collana "Guide operative per la finanza agevolata".
Il presente manuale, ha l’ambizioso obiettivo di fornire una road map operativa per professionisti, aziende ed enti locali per non mancare l’occasione di partecipare ai finanziamenti previsti dal PNRR per portare avanti concretamente i propri progetti di sviluppo.
La collana è costituita da cinque manuali che possono essere fruiti singolarmente, secondo le necessità contingenti, tuttavia è consigliabile seguirla secondo il filo logico di trattazione, soprattutto per coloro che per la prima volta esplorano il mondo dell’europrogettazione.
Attraverso la presente collana cerchiamo di dare un panorama esaustivo su tutte le possibili misure agevolative e soprattutto un taglio molto pratico su come si scrive un progetto, con esempi pubblicati di iniziative già finanziate, come si effettua una ricerca, cosa esattamente viene finanziato e quali sono gli investimenti ammissibili.
I cinque eBook della presente collana daranno un panorama completo, iniziando dai finanziamenti europei diretti nella programmazione del settennato 2021-2027, ai fondi del PNRR, ai bandi nazionali, alle misure regionali e ai finanziamenti per il terzo settore.
All’interno di ciascun manuale verranno fatti riferimenti pratici con collegamenti ipertestuali sulle misure agevolative e sugli esempi concreti che possono essere presi come modello da seguire.
1. Cosa sono i fondi del PNRR: obiettivi, iter normativo e struttura del piano (A cura della Dott.ssa Nicole Conte e del Dott. Vincenzo Parisi)
1.1 Il piano nazionale di ripresa e resilienza
1.2 Cos’è il PNRR
1.3 Gli obiettivi e le missioni del PNRR
2. La struttura del PNRR e le sei missioni di investimento
2.1 Gli investimenti
2.2 Le riforme
2.2.1 Le sei Missioni del PNRR
2.3 Le Priorità Trasversali
3. Quali sono e dove consultare i bandi del PNRR
3.1 I progetti PNRR e i principi generali da rispettare per essere selezionati
3.2 Dove consultare le misure del PNRR
3.3 Le principali misure finanziate dal PNRR, per imprese, comuni, cultura e terzo settore
4. I principali progetti finanziati dal PNRR
5. Come presentare i progetti per le call previste dal PNRR
5.1 Un esempio pratico: Avviso pubblico progetti di rigenerazione culturale e sociale dei piccoli borghi storici PNRR M1C3 - Investimento 2.1 - Attrattività dei Borghi – Linea B
5.2 Analisi del Bando e del Formulario
5.3 Presentazione della domanda di finanziamento
6. Esempi operativi
6.1 Avviso pubblico per la presentazione di Proposte di intervento per Servizi e Infrastrutture Sociali di comunità da finanziare nell’ambito del PNRR
6.1.1 L’Avviso Pubblico
6.1.2 Dotazione Finanziaria e Soggetti ammissibili
6.1.3 Tipologia di interventi e Spese Ammissibili
6.1.4 Valutazione delle proposte progettuali
6.1.5 Obblighi del Soggetto attuatore
6.1.6 Modalità di presentazione della domanda
6.2 Formulario del bando PNRR M1C3 Intervento 2.1 - Attrattività dei borghi storici progetto locale di rigenerazione culturale e sociale
SEZIONE 1 - Strategia del Progetto locale di rigenerazione culturale e sociale e caratteristiche del contesto di intervento
7. Le attività di controllo e rendicontazione degli interventi (A cura dell'Avv. Barbara Togna)
7.1 Controlli PNRR: principali riferimenti e dettami normativi
7.1.1 La tracciabilità delle spese
7.1.2 Prevenzione e lotta alla corruzione
7.2 Soggetti competenti nelle attività di verifica e controllo
7.3 Strumenti per la verifica e controllo degli interventi del PNRR
7.3.1 Il sistema ReGIS
7.4 Controlli e rendicontazione di competenza dei soggetti attuatori
7.4.1 Controlli di competenza dei soggetti attuatori
7.4.2 Rendicontazione delle spese all’Amministrazione centrale
7.5 Controlli e rendicontazione di competenza delle amministrazioni centrali titolari di misure PNRR
7.5.1 Controlli di competenza delle amministrazioni centrali titolari di misure PNRR
7.6 Rendicontazione delle spese
7.6.1 Rendicontazione delle spese al Servizio centrale
7.6.2 “Indicatori comuni” ed eventuali quote di co-finanziamento delle misure PNRR con altri fondi europei
7.6.3 Rendicontazione di Milestone e Target
7.7 Format allegati alle Linee guida per lo svolgimento delle attività di controllo e rendicontazione degli interventi PNRR
7.7.1 Report avanzamento investimenti/riforme con milestone
7.7.2 Report avanzamento investimenti/riforme con target
7.7.3 Check-list per la verifica di M&T dell’Amministrazione centrale titolare di Misura PNRR
7.7.4 Dichiarazione di Gestione dell’Amministrazione centrale titolare di Misura PNRR
8. Riferimenti bibliografici e sitografici
Legge "Dopo di noi" le nuove forme di protezione patrimoniale per disabili (Legge n. 112/2016); nell'ebook in pdf di 58 pagine una panoramica puntuale di tutte le norme.
Aggiornato con la circolare dell'Agenzia delle Entrate 34/E del 2022.
Leva fiscale come principale strumento d’intervento per supportare le famiglie che attiveranno trust e altri strumenti dedicati, destinati a garantire il futuro dei soggetti disabili quando non ci saranno più i genitori. Per questi strumenti imposte ridotte al minimo e defiscalizzazione totale per i trasferimenti da parte dei familiari, per un importo fino a 100.000 euro l’anno.
Conferma di tutte le agevolazioni nella circolare AdE 34/2022 che fa il punto in generale sulla disciplina fiscale dei trust e tratta anche questa tipologia.
Detrazione più elevata per le assicurazioni sulla vita con beneficiario un soggetto disabile.
Tutti interventi già operativi nell’ambito di una cornice che definisce con attenzione le caratteristiche che dovranno avere gli strumenti dedicati per poter essere fiscalmente agevolati, nell’ottica della massima attenzione ai disabili. Intervento statale, poi, per chi non ha sufficienti risorse per poter pianificare finanziariamente il futuro dei figli. Importante ruolo affidato alle Onlus.
Nell’ebook una panoramica delle le norme.
Premessa
1. L’obbiettivo della legge
1.1 I soggetti interessati
1.2 I fronti di intervento
1.3 Le misure a carico delle istituzioni
1.4 Il progetto individuale
1.5 Il Fondo per i disabili senza assistenza famigliare
1.6 Livelli standard per le prestazioni sociali
2. Assicurazioni e Onlus
2.1 Il ruolo delle società assicurative
2.2 L’identikit dei prodotti
2.3 Onlus e assistenza operativa
2.4 L’attività nel settore della beneficenza
2.5 La scelta del gestore
3. Il trust
3.1 Le regole del trust
3.2 Le figure in gioco
3.3 L’atto istitutivo
3.4 Conferimenti successivi
3.5 Esempi
4. La disciplina fiscale del Trust
4.1 Le regole dettate delle Entrate
4.2 Adempimenti del trust
4.3 La tassazione dei beneficiari
4.4 Le imposte indirette
4.5 Le imposte di successione e donazione
4.6 Le imposte sul trasferimento di immobili
5. Il contratto di affidamento fiduciario
5.1 Un contratto di scopo fin dalla sua definizione
5.2 Soggetti e attività
5.3 Il patrimonio separato
5.4 I vincolo per i contratti “Dopo di noi”
6. Il vincolo di destinazione
6.1 I beni vincolabili
6.2 I soggetti interessati
6.3 I vincoli per le agevolazioni fiscali
7. Deducibilità dei trasferimenti patrimoniali ai fondo “Dopo di noi”
7.1 tetto a 100.000 euro
8. La tassazione dei patrimoni in caso di premorienza del beneficiario
8.1 Le regole
Appendice
Sponsorizzare i lavoratori stranieri nel Regno Unito, eBook gratuito in pdf di 18 pagine.
Sponsoring Foreign Workers in the UK.
I datori di lavoro del Regno Unito che intendono assumere personale proveniente da fuori il Regno Unito devono sponsorizzare i futuri dipendenti stranieri.
Dopo la Brexit e la fine del periodo di transizione, anche i cittadini provenienti dall’Unione Europea, Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera necessitano di essere sponsorizzati dal datore di lavoro presente nel Regno Unito per cui intendono svolgere attività lavorativa.
Oggi, infatti, per poter assumere nel Regno Unito un cittadino straniero che non sia già in possesso di un permesso di soggiorno a tempo indeterminato, del settled status o del pre-settled status, i datori di lavoro del Regno Unito devono sponsorizzare il dipendente straniero che intendono assumere.
Per poter fare ciò, il datore di lavoro deve essere in possesso di una licenza come sponsor (“sponsorship licence”), che gli consenta di rilasciare un certificato di sponsorizzazione al futuro dipendente.
A sua volta, il cittadino straniero, una volta ricevuto il certificato di sponsorizzazione, dovrà occuparsi di richiedere un visto per entrare nel Regno Unito e svolgere il lavoro per cui è stato sponsorizzato. La licenza da sponsor è richiesta anche per sponsorizzare quei cittadini stranieri che verranno nel Regno Unito a svolgere attività lavorativa non retribuita, come ad esempio lavorare per una charity. Al contrario, il datore di lavoro non avrà bisogno di detta licenza per assumere cittadini Irlandesi, o cittadini europei che già siano in possesso di settled e pre-settled status ai sensi del “EU Settlement Scheme”, e coloro che sono in possesso di un permesso di soggiorno a tempo indeterminato nel Regno Unito.
E’ importante sottolineare che la semplice sponsorizzazione di un cittadino straniero da parte di un datore di lavoro nel Regno Unito non comporta l’automatico rilascio del visto al cittadino straniero. Il rilascio del visto dipende, infatti, da tutta una serie di circostanze e requisiti in capo al richiedente.
A cura di:
Questo e-book è aggiornato al 17 ottobre 2022. La Legislazione e la prassi amministrativa sono in continua evoluzione. Prestare attenzione alle modifiche intervenute dopo la pubblicazione.
La recentissima sentenza n. 209 del 13 ottobre 2022, con la quale la Corte Costituzionale sono state introdotte importanti novità in merito all’esenzione dall'IMU, ovvero il riconoscimento dell'esenzione dall'IMU per i coniugi residenti in comuni diversi.
In particolare, con la citata sentenza, la Consulta ha dichiarato la contrarietà dell’art. 13, comma 2, quarto periodo, D. L. n. 201/2011 al principio di uguaglianza e ragionevolezza, ex art. 3 Cost., in quanto penalizza il “nucleo familiare”, nella parte in cui considera necessari, ai fini dell’esenzione dall’IMU, i requisiti di residenza anagrafica e dimora abituale non solo per il possessore dell’immobile, bensì per l’intero nucleo familiare.
A seguito di questa, abbiamo ritenuto utile elaborare dei fac-simili di istanza di rimborso dell'Imu.
Nel nostro sistema giuridico tributario con il termine rimborso fiscale si intende la restituzione, da parte dell'Amministrazione Finanziaria (A.F.), di imposte, tributi e ritenute che il contribuente ha versato o subito in misura superiore al dovuto, o di un eventuale credito che si è configurato in suo favore a seguito della presentazione di una dichiarazione dei redditi. In altri termini, in tutti i casi di errore materiale, duplicazione del tributo o insistenza totale o parziale dell’obbligazione tributaria il contribuente che ha versato il tributo può presentare all’Amministrazione Finanziaria l’istanza di rimborso delle maggiori somme versate.
Sul punto, la disciplina dell'art. 2033 del codice civile, secondo cui «chi ha eseguito un pagamento non dovuto ha diritto di ripetere ciò che ha pagato» non trova applicazione in ambito tributario. In tale settore, infatti, è prevista un'autonoma procedura che muove dalla presentazione di un'istanza di rimborso, disciplinata dall'art. 38 e seguenti del D.P.R. 602/1973.
Essa può essere redatta in carta semplice dal contribuente e va consegnata all'Ufficio dell'Ente impositore entro i termini di decadenza previsti da ciascuna legge d'imposta. Se questa nulla prescrive in merito ai termini per la presentazione della domanda di restituzione, entrerà in gioco in via sussidiaria il termine generale biennale, previsto dall'art. 21 D. Lgs. n. 546/1992.
Più nello specifico, il rimborso fiscale può derivare:
Dunque, in altre parole, il rimborso fiscale si concretizza nella restituzione al contribuente delle somme che ha indebitamente versato (in misura superiore rispetto a quelle effettivamente dovute all’AF), per cui tutte le volte in cui il contribuente vanti una posizione creditoria, potrà chiedere all’AF la restituzione delle somme che gli sono state illegittimamente prelevate.
Ciò posto, nelle ipotesi di rimborso, le vie percorribili per il contribuente sono sostanzialmente due:
Premessa
1. Rimborso d’ufficio
2. Rimborso su istanza del contribuente
2.1 Modalità e termini di presentazione dell’istanza
3. Il ricorso avverso il diniego di rimborso
4. Istanza di rimborso IMU
5. Formulario
5.1 Istanza di rimborso IMU
5.2 Ricorso avverso l’espresso diniego di rimborso IMU
5.3 Ricorso avverso il silenzio/rifiuto tacito di rimborso IMU
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