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Il credito d'imposta per l'acquisto e il consumo di energia elettrica e gas naturale, dal Sostegni Ter alla Legge di Bilancio 2023, il punto dopo un anno di modifiche;
eBook in pdf di 64 pagine.
Aggiornato con i provvedimenti Agenzia Entrate del 26/01/2023 e del 16/02/2023 e con la Risoluzione n. 8 del 14/02/2023
L’incremento improvviso e sproporzionato dei prezzi delle materie prime energetiche, dovuto alle tensioni internazionali e a fenomeni di speculazione, ha indotto il Governo Italiano ad adottare delle misure che mitigassero gli effetti di tali aumenti sulle attività economiche; fra queste misure una in particolare consiste nel riconoscere un credito di imposta sui costi energetici di una platea di imprese che, nel corso del 2022, si è allargata fino a ricomprenderle sostanzialmente tutte.
L’intervento agevolativo è definito nei vari decreti che lo hanno prima istituito e poi esteso, come un “contributo straordinario, sotto forma di credito d'imposta, a favore delle imprese a forte consumo di energia elettrica e di gas naturale”. I provvedimenti normativi in questione, seppur con rimandi ad altre norme precedenti, sono sostanzialmente otto:
Il credito di imposta ha riguardato dapprima il gas per le aziende “gasivore” e l’energia elettrica per quelle “energivore” per il primo trimestre 2022, e poi è stato esteso nel tempo (comprendendo secondo trimestre, terzo trimestre, ottobre, novembre e dicembre 2022, primo trimestre 2023), e nella platea dei beneficiari (includendo anche le aziende non gasivore e non energivore), aumentando progressivamente anche la percentuale del ristoro.
Le norme operano dunque una decisa distinzione fra le aziende a forte consumo della materia prima energetica e quelle che ne fanno un consumo quantitativamente ordinario; la distinzione è rilevante soprattutto per il credito di imposta relativo all’energia elettrica perché le aliquote di ristoro a favore delle aziende energivore sono nettamente maggiori, mentre l’agevolazione sul gas è sostanzialmente identica fra aziende gasivore e non gasivore, se si fa eccezione per il primo trimestre 2022 in cui era riconosciuta solo alle prime.
Per il resto la fruizione del contributo richiede la verifica di requisiti soggettivi (legati sostanzialmente al settore di appartenenza, alla presenza in alcuni elenchi predisposti dalle autorità energetiche, e alla dotazione potenziale di energia disponibile) e di requisiti oggettivi (che richiedono l’incremento di costo unitario della materia prima pari o superiore al 30%).
Il credito di imposta può essere utilizzato in compensazione in F24 oppure ceduto ad altri soggetti, previa apposizione del visto di conformità rilasciato dai soggetti autorizzati dalla Legge.
Nell'eBook si cercherà di esporre il funzionamento complessivo delle misure agevolative, separando quelle relative all’energia elettrica da quelle che riguardano il gas naturale, tenendo conto anche dei chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate.
Dello stesso autore per il calcolo del credito d'imposta consigliamo il tool in excel "Credito imposta energia e gas - Legge Bilancio (Excel)"
1. Introduzione
2. Credito di imposta sui consumi di energia elettrica
2.1 Cronologia delle misure del credito di imposta per le aziende energivore
2.2 Cronologia delle misure del credito di imposta per le aziende non energivore
2.3 Requisiti soggettivi per la fruizione del credito di imposta sul consumo di energia elettrica
2.4 Definizione di azienda “energivora”
2.5 VAL e iVAL
2.6 Requisiti oggettivi per la fruizione del credito di imposta sul consumo di energia elettrica
2.7 Determinazione del costo medio del KWh (aziende energivore e non, che non producono energia per l’autoconsumo)
2.8 Determinazione del costo medio del KWh (aziende energivore che producono energia per l’autoconsumo)
2.9 Calcolo del credito di imposta
2.10 Utilizzo del credito d’imposta
2.11 Codici tributo
2.12 Cessione del credito di imposta
3. Credito di imposta sui consumi di gas naturale
3.1 Cronologia delle misure del credito di imposta per le aziende gasivore
3.2 Cronologia delle misure del credito di imposta per le aziende non gasivore
3.3 Requisiti soggettivi per la fruizione del credito di imposta sul consumo di gas naturale
3.4 Requisiti oggettivi per la fruizione del credito di imposta sul consumo di gas naturale
3.5 Calcolo del credito di imposta
3.6 Utilizzo del credito di imposta
3.7 Codici tributo
3.8 Cessione del credito di imposta
Appendice 1 - Settori di cui all’allegato 3 delle Linee Guida CE ai sensi del decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 21 dicembre 2017
Appendice 2 - Settori di cui all’allegato 5 delle Linee Guida CE ai sensi del decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 21 dicembre 2017
Appendice 3 – Istruzioni per la compilazione del modello per la comunicazione della cessione dei crediti d’imposta
Appendice 4 – Modello per la comunicazione della cessione dei crediti d’imposta
Fonti normative
Disciplina civilistica e fiscale delle nuove associazioni di promozione sociale dopo la Riforma del Terzo settore, eBook in pdf di 215 pagine - Edizione 2023.
Aggiornato al Decreto-Legge n° 73 del 2022 (“decreto semplificazioni fiscali”) che modifica alcune norme fiscali degli ETS comprese le APS ed alla Legge n° 197 del 2022 (Legge di bilancio per il 2023) che aumenta i limiti di ricavi per l’utilizzo della contabilità semplificata
Questo e-book tratta una delle parti più importanti della riforma del terzo settore, vale a dire la nuova disciplina delle associazioni di promozione sociale (APS).
Con la riforma del terzo settore (Decreto Legislativo n° 117 del 2017 contenente il “Codice del terzo settore”) le associazioni di promozione sociale smettono di essere delle “sorelle minori” delle organizzazioni di volontariato (OdV) e delle ONLUS in genere (qualifica che non potevano quasi mai assumere), più vicine agli enti non commerciali normali disciplinati dagli artt. 143 – 149 del TUIR che non a queste tipologie particolari di organizzazioni senza scopo di lucro. Infatti, le APS, da un punto di vista civilistico (disciplina dell’associazione) ed amministrativistico (registrazione dell’ente e rapporti con le P.A.), sono avvicinate alle organizzazioni di volontariato e da un punto di vista tributario diventano enti del terzo settore con commerciali (la qualifica tributaria introdotta dalla riforma che sostituisce quella di ONLUS) come le OdV, con una disciplina molto simile se non proprio quasi identica a quella di queste ultime.
Il nuovo regime fiscale delle APS entrerà completamente in vigore nell’anno di imposta 2022 (dopo i rinvii che vi sono stati nel 2019 e nel 2020 per il mancato avvio del Registro unico nazionale del terzo settore – RUNTS il cui decreto attuativo è quello del 15 Settembre 2020 del Ministero del lavoro), per cui c’è un periodo transitorio per gli anni dal 2018 al 2021 in cui ad esse si applicheranno alcune norme fiscali della vecchia Legge n° 383 del 2000 che disciplinava le APS e la disciplina degli enti non commerciali prevista dal TUIR per l’IRES (artt. 143 – 149) e dal DPR 633/1972 per l’IVA.
Dal momento che la riforma del terzo settore, incluse le APS, entra completamente in vigore nell’anno di imposta successivo all’avvio dell’operatività del RUNTS, siccome questo non ha iniziato ad operare nel 2020, il periodo transitorio citato si è esteso anche al 2021. Dal momento che l’avvio dell’operatività del RUNTS è stata fissata al 24 Dicembre 2021, la riforma, anche per le APS, entra in vigore, per gli enti iscritti al RUNTS, il 1° Gennaio 2022. La disciplina transitoria si applica però, nel 2022, alle APS impegnate nel procedimento di migrazione dai registri dell’associazionismo al RUNTS.
All’avvio del Registro nel 2021 si collega il fatto che, proprio per potersi iscrivere nel RUNTS e diventare in tal modo ETS, le associazioni di promozione sociale (assieme alle ONLUS ed alle OdV) devono adeguare i loro statuti alla disciplina civilistica del Codice del terzo settore entro il 31 Dicembre 2022. Infatti, il 23 Novembre 2021 si avvia il trasferimento dei dati di questi enti dai Registri dell’associazionismo al RUNTS mentre il termine citato è ancora in corso. In tal modo, le APS che non avranno ancora adeguato i loro statuti saranno messe dagli Uffici del RUNTS di fronte alla scelta di adeguarli in modo facilitato, vale a dire con le maggioranze previste per l’assemblea ordinaria (come prevede il 2° comma dell’art. 101 del Dlgs 117/2017), oppure vedersi rifiutata l’iscrizione al RUNTS e quindi tornare ad essere un normale ente non commerciale, ai sensi della lettera c) del 1° comma dell’art. 73 del TUIR.
Uno degli obbiettivi principali di questo e-book è proprio quello di descrivere con precisione sia la disciplina fiscale del periodo transitorio (quella per gli anni di imposta dal 2018 al 2021), sia la disciplina fiscale definitiva (quella a partire dall’anno di imposta 2022) delle APS che sarà pienamente efficace con l’entrata in vigore definitiva della riforma del terzo settore grazie, essenzialmente, all’avvio dell’operatività del Registro unico nazionale del terzo settore in cui dovranno iscriversi anche le APS. Per questo motivo, l’e-book è dedicato in gran parte al regime fiscale delle APS. Per questo motivo, la parte centrale dell’e-book è dedicata al regime fiscale delle APS (Paragrafi da 6 a 12) che è in parte specifico delle OdV, in parte comune agli altri ETS.
La parte iniziale dell’e-book, precisamente i suoi Paragrafi da 1 a 5, è dedicata alle caratteristiche previste dalla legge che differenziano le associazioni di promozione sociale dagli altri enti del terzo settore (ETS) ed al sistema di supporto all’associazionismo.
Allo scopo di fornire ai lettori una trattazione completa dell’argomento, nell’ultima parte dell’e-book (Paragrafi da 13 a 16) esaminiamo le caratteristiche comuni della disciplina civilistica di tutti gli ETS, vale a dire:
Inoltre, sempre per quanto non espressamente stabilito dalle norme specifiche sulle APS, cioè dagli artt. 35 e 36 del Dlgs 117/2017, si applicano ad esse le norme sulle “associazioni del terzo settore” previste dagli artt. 20 – 31 di questo decreto, di cui costituiscono il Titolo IV. Questo perché l’art. 20 del Codice del terzo settore stabilisce che le norme citate “si applicano a tutti gli enti del terzo settore costituiti in forma di associazione, riconosciuta o non riconosciuta […]”, come, appunto, le APS.
Queste norme sono trattate nell’ultimo paragrafo, il diciannovesimo, dell’e-book.
1. La riforma delle associazioni di promozione sociale da parte del Codice del terzo settore e la sua entrata in vigore. Il regime transitorio e quello definitivo delle APS, soprattutto dal punto di vista fiscale
2. Le caratteristiche legali delle associazioni di promozione sociale
3. Le convenzioni che possono essere stipulate tra le Pubbliche Amministrazioni e le associazioni di promozione sociale
4. I Registri dell’Associazionismo istituiti dalla Legge 383/2000 che resteranno operativi fino all’avvio del Registro unico nazionale del terzo settore (RUNTS) e il trasferimento delle APS in quest’ultimo
4.1 I Registri dell’associazionismo istituiti dalla Legge 383/2000 che resteranno operativi fino all’avvio del RUNTS
4.2. La migrazione delle APS iscritte nei vecchi registri al RUNTS
5. Le misure per il sostegno finanziario delle associazioni di promozione sociale
6. Il nuovo regime tributario agevolato delle associazioni di promozione sociale (APS) riguardo all’imposta sul reddito (IRES) e all’Imposta sul valore aggiunto (IVA). Il regime transitorio per gli anni di imposta dal 2018 al 2022
6.1. Il regime fiscale transitorio delle APS ai fini IRES per gli anni di imposta dal 2018 al 2022
6.2. Il regime fiscale transitorio delle APS ai fini IVA per gli anni di imposta dal 2018 al 2022
6.3. Il regime fiscale definitivo delle APS in quanto ETS non commerciali ai fini IRES ed IVA a partire dall’anno di imposta 2022: la non commercialità delle attività di interesse generale prevista dall’art. 79 del Dlgs 117/2017
6.4. Il regime fiscale definitivo delle APS ai fini IRES ed IVA a partire dall’anno di imposta 2022: le norme specifiche degli artt. 85 ed 86 del Dlgs 117/2017
6.5 Le agevolazioni sull’IVA e sull’IRAP per le associazioni di promozione sociale in quanto enti del terzo settore non commerciali (dal 2022 in poi)
6.6 Il regime transitorio della tenuta delle scritture contabili delle APS per gli anni di imposta dal 2018 al 2022
6.7. La disciplina definitiva (a partire dal 2022) della tenuta delle scritture contabili delle APS che si iscrivono nel RUNTS e che non applicano il regime forfetario previsto dall’art. 86 del Dlgs 117/2017. Il bilancio civilistico ed il bilancio sociale di questi enti
7. Le agevolazioni in materia di imposte indirette e di tributi locali per gli ETS (APS comprese)
8. L’esenzione dall’IMU per le APS in quanto ETS non commerciali
9. Il Social Bonus per le erogazioni liberali finalizzate ai progetti per il recupero di immobili assegnati agli ETS non commerciali (fra cui le APS)
10. Il fundraising: le agevolazioni fiscali per i soggetti che effettuano erogazioni liberali agli ETS, le raccolte di fondi mediante cessione di credito telefonico e le lotterie filantropiche degli ETS (fra cui le APS)
10.1 Le agevolazioni fiscali per i soggetti che effettuano erogazioni liberali agli ETS (fra cui le APS).
10.2 Le lotterie filantropiche degli ETS (APS comprese).
11. Le cessioni gratuite di merce agli enti del terzo settore, sia non commerciali che commerciali (APS comprese), ed agli altri enti senza scopo di lucro che non sono ETS: la Legge n° 166 del 2016 riformata dalla Legge n° 205 del 2017 4
12. Il cinque per mille dell’IRPEF e la sua destinazione agli ETS, comprese le APS
13. Le attività di interesse generale e le attività diverse che possono essere esercitate dalle associazioni di promozione sociale in quanto Enti del terzo settore
13.1 Le attività di interesse generale
13.2 Le attività diverse
14. L’assenza di scopo di lucro e le altre caratteristiche legali delle associazioni di promozione sociale in quanto Enti del terzo settore
14.1 L’assenza di scopo di lucro nelle APS in quanto ETS: il divieto di distribuire direttamente o indirettamente utili o avanzi di gestione
14.2 L’assenza di scopo di lucro nelle APS: la devoluzione del patrimonio residuo
14.3 L’attività di raccolta fondi e la denominazione legale delle APS
15. Il bilancio civilistico ed il bilancio sociale delle associazioni di promozione sociale
15.1 Il bilancio delle APS. I modelli dei documenti che compongono il bilancio civilistico previsti dal D.M. del 5 Marzo 2020
15.2 La struttura e i contenuti del bilancio sociale delle APS
15.3 La valutazione dell’impatto sociale delle attività svolte dalle APS
16. Il Registro unico nazionale del terzo settore (RUNTS) e la procedura di iscrizione degli enti, APS comprese
16.1 La disciplina legislativa del RUNTS nel Codice del terzo settore
16.2 Le norme di attuazione del RUNTS: il Decreto del Ministero del lavoro del 15 Settembre 2020: definizioni, concetti generali ed ambito di applicazione
16.3 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): il procedimento di iscrizione al RUNTS, in particolare quello per gli enti senza personalità giuridica
16.4 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): il procedimento di iscrizione al RUNTS, in particolare quello per gli enti con personalità giuridica. 2
16.5 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): l’aggiornamento delle informazioni contenute nel RUNTS da parte degli ETS iscritti, APS comprese, e la revisione d’ufficio del Registro
16.6 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): la cancellazione dal Registro
16.7 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): gli altri aspetti della disciplina dl Registro, in particolare il primo popolamento e l’avvio del RUNTS
17. Le associazioni di promozione sociale come associazioni del terzo settore: la disciplina di queste che si applica alle APS
17.1 Definizione, disciplina applicabile e rapporti delle associazioni del terzo settore con gli altri ETS. Lo statuto e l’atto costitutivo
17.2 Il procedimento semplificato per l’acquisto della personalità giuridica da parte delle associazioni del terzo settore
17.3 L’ammissione di nuovi associati e l’assemblea delle associazioni del terzo settore che sono APS
17.4 Gli amministratori delle associazioni del terzo settore
17.5 Gli organi di controllo e di revisione legale dei conti
Allegati
eBook in pdf di 261 pagine, sulla determinazione delle imposte sul Bilancio d'esercizio delle società di capitali - edizione 2023, ricco di schemi ed esempi che lo fanno da padrone, semplificando il lavoro del contabile d’azienda e del commercialista.
Questa guida non ha la pretesa di offrire tutte le informazioni propedeutiche e/o contestuali alla determinazione delle imposte sul bilancio d’esercizio delle società di capitali, ma ha il pregio di offrire quasi tutti gli spunti fondamentali per il raggiungimento di questo obiettivo.
Si parte, nel 1° capitolo, dalla redazione del bilancio civilistico, attingendo dai Principi contabili nazionali e, prima ancora, dai principi e dai postulati previsti per la predisposizione del bilancio CEE.
Detto capitolo prosegue con l’indicazione del contenuto del bilancio nei suoi distinti componenti e si completa con la procedura relativa alla sua approvazione (si vedano la scheda degli adempimenti e la loro rappresentazione grafica) e con due approfondimenti in merito alla destinazione vincolante dell’utile d’esercizio nonché agli adempimenti stringenti sulla copertura delle perdite d’esercizio.
Quindi, nel secondo capitolo, si entra nel vivo della questione, affrontando le tematiche comuni alle società di capitali, in particolare alle S.r.l., sciorinando le relative disposizioni previste dal T.U.I.R. Si esaminano, tra l’altro in particolare, gli argomenti sulla trasparenza fiscale, sulle perdite pregresse, sulla fiscalità differita e sul calcolo del ROL. Uno sguardo attento è rivolto, ovviamente, alla tassazione delle società di capitali in capo alla società erogante ed ai soci, siano essi persone fisiche o giuridiche.
Infine, si sottolineano due argomenti:
Infine, schemi ed esempi la fanno da padrone, semplificando il lavoro del contabile d’azienda e del commercialista.
Introduzione
1. Il bilancio civilistico
1.1. Il bilancio d’esercizio
• Allegato A – Società obbligate ad adottare gli IAS/IFRS
1.2. I soggetti interessati alla redazione del bilancio CEE
1.3. La composizione del bilancio CEE
1.4. I postulati o principi generali del bilancio e i principi contabili
• Allegato A – I documenti emessi dall’OIC
• Allegato B – I documenti interpretativi
1.5. I postulati del bilancio: la chiarezza ovvero l’osservanza della struttura del bilancio
• Allegato A – Schema sulla modificabilità delle voci dello stato patrimoniale e sulla loro presenza nel bilancio in forma abbreviata
1.6. I postulati del bilancio: la rappresentazione veritiera e corretta
1.7. I principi di redazione del bilancio: la prudenza, la prospettiva della continuità aziendale e la funzione economica
1.8. I principi di redazione del bilancio: la realizzazione e la costanza dei criteri di valutazione
1.9. I principi di redazione del bilancio: la competenza
1.10. I principi di redazione del bilancio: di separazione delle valutazioni, di neutralità e di preminenza della sostanza
1.11. I principi di redazione del bilancio: di comparabilità e di rilevanza
1.12. La priorità di taluni principi contabili rispetto agli altri
• Allegato A – La prevalenza di alcuni principi contabili su altri
1.13. La deroga alle regole di redazione del bilancio
1.14. Le condizioni e il contenuto del bilancio in forma abbreviata
• Allegato A – Stato patrimoniale in forma abbreviata
• Allegato B – Conto economico in forma abbreviata (art. 2435-bis del D.Lgs. 6/2003)
• Allegato C – Clausole generali e principi di redazione del bilancio
1.15. Le condizioni e il contenuto del bilancio delle micro-imprese
• Allegato A – Parametri ed obblighi connessi alle classi dimensionali delle imprese
1.16. Il contenuto della nota integrativa
1.17. La comunicazione delle sovvenzioni, contributi ecc. ricevuti, nella nota integrativa
1.18. La relazione sulla gestione
1.19. Il rendiconto finanziario
1.20. Approvazione del bilancio nella S.r.l
• Allegato A – Scheda adempimenti da osservare per l’approvazione del bilancio nella S.r.l. (questa tabella è redatta supponendo che la decisione dei soci sia stata adottata secondo il metodo assembleare)
• Allegato B – Rappresentazione grafica degli adempimenti connessi al bilancio d’esercizio delle S.r.l
• Allegato C – Prospetto compensazione negli anni di utili civilistici e fiscali - Società
1.21. L’azione individuale o sociale di responsabilità contro gli amministratori e i sindaci
1.22. La mancata pubblicazione del bilancio impedisce il decorso della prescrizione per mala gestione
1.23. La destinazione vincolante dell’utile d’esercizio
Allegato A – Scheda adempimenti da osservare nella distribuzione di utili o di riserve ai soci
1.24. La copertura delle perdite d’esercizio
1.24.1. Concetto di capitale
1.24.2. Concetto di perdita
1.24.3. Riduzione del capitale sociale per perdita al di sopra del limite legale
1.24.4. Opzioni sulla copertura della perdita da parte dell’assemblea
1.24.5. Riduzione del capitale sociale per perdita al di sotto del limite legale
1.24.6. Giurisprudenza
2. Il bilancio fiscale
2.1. Il momento di effettuazione delle operazioni ai fini delle imposte dirette
• Allegato A – Tabella differente momento impositivo ai fini dell’IVA e delle imposte dirette
• Allegato B – Tabella momento impositivo con pagamenti diversi dal contante
2.2. I costi di gestione e il criterio di inerenza
2.3. La sindacabilità sulla convenienza economica della spesa e l’indeducibilità fiscale della refusione di spese legali sostenute dall’amministratore o per conto di dipendenti in azioni giudiziarie
2.4. I criteri di competenza, di certezza, di determinabilità e di imputabilità al conto economico
• Allegato A – Prospetto di decorrenza della deducibilità di costi e spese secondo il T.U.I.R. (D.P.R. n. 917/1986) e il codice civile
2.5. La deducibilità delle tasse e delle imposte
• Allegato A – Prospetto sulla deducibilità dei tributi
2.6. Le plusvalenze e le minusvalenze
2.7. Le sopravvenienze attive e passive
2.8. La valutazione delle rimanenze
2.8.1. Primo periodo di formazione della rimanenza
2.8.2. Secondo periodo di formazione delle rimanenze
2.8.3. Terzo periodo di formazione della rimanenza
2.9. Gli aspetti civilistici della valutazione delle rimanenze di opere e di servizi su ordinazione
2.10. Gli aspetti fiscali della valutazione delle rimanenze di opere e di servizi su ordinazione
2.11. I costi black list
2.12. Le spese di pubblicità, di sponsorizzazione e di rappresentanza
2.13. L’ammortamento dei beni materiali
2.14. I costi di manutenzione, riparazione, ammodernamento e trasformazione
2.15. Gli acconti delle imposte
2.16. I termini di versamento delle imposte
2.17. La modifica dei criteri civilistici e fiscali di valutazione
• Allegato A – Comunicazione di mutamento del criterio di valutazione
2.18. La trasparenza fiscale delle società di capitali
2.19. La trasparenza fiscale delle società di capitali a ristretta base proprietaria
2.20. Le perdite pregresse
2.21. Le interferenze fiscali nel bilancio civilistico e le imposte differite
2.22. La fiscalità differita
• Allegato A – Tavola differenze permanenti e temporanee e relative imposte differite
2.23. Interessi passivi e calcolo del ROL
2.23.1. Normativa propedeutica da osservare
2.23.2. Soggetti obbligati ed esonerati dalla normativa
2.23.3. Deducibilità degli interessi passivi
2.23.4. Interessi rilevanti ai fini del ROL
2.20.4.1. Interessi passivi inclusi nel costo dei beni
2.23.5. Gestione caratteristica e ROL
2.23.6. L’eccedenza degli interessi passivi a riporto e le imposte anticipate
2.23.7. L’eccedenza del ROL a riporto
• Allegato A – Calcolo degli interessi deducibili e del ROL
• Allegato B – La deducibilità degli interessi passivi
• Allegato C – Gli interessi ed altri oneri finanziari secondo l’OIC – Composizione e schemi del bilancio d’esercizio – Documento dicembre 2016, n. 12
• Allegato D – Gli interessi passivi e gli oneri finanziari assimilati, nella prassi dell’Agenzia delle Entrate (Art. 96, del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917)
• Allegato E – Evoluzione negli anni dei dati per la deducibilità degli interessi passivi
2.24. L’aiuto alla crescita economica (ACE)
• Allegato A – Cronoprogramma del credito d’imposta
• Allegato B – La super ACE in sintesi
2.25. La derivazione semplice e la derivazione rafforzata
• Allegato A – La derivazione semplice e rafforzata estensibile alle microimprese
2.26. Le norme applicative per il principio della derivazione rafforzata per i soggetti OIC Adopter
2.27. La qualificazione, l’imputazione temporale e la classificazione in bilancio della derivazione rafforzata
2.28. La giurisprudenza di legittimità e la derivazione
2.29. La derivazione rafforzata e gli interventi dell’Agenzia delle Entrate
2.30. La priorità nella distribuzione delle riserve e loro annotazione nella dichiarazione dei redditi
2.31. La distribuzione di riserve in sospensione d’imposta
2.32. La tassazione delle società di capitali in capo alla società erogante ed ai soci
• Allegato A1 – Tassazione utili prodotti a partire dall’esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2007, corrisposti da società di capitali residente a società di capitali (per partecipazioni qualificate e non)
• Allegato A2 – Tassazione utili prodotti a partire dall’esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2016, corrisposti da società di capitali residente a società di capitali (per partecipazioni qualificate e non)
• Allegato B1 – Tassazione utili prodotti a partire dall’esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2007 e sino al 31 dicembre 2011, corrisposti da società di capitali residente a persona fisica, in possesso di partecipazioni non qualificate
• Allegato B2 – Tassazione utili, corrisposti dal 2012 al 30 giugno 2014, da società di capitali residente a persona fisica, in possesso di partecipazioni non qualificate
• Allegato B3 – Tassazione utili, corrisposti dal 1° luglio 2014, al 31 dicembre 2016 da società di capitali residente a persona fisica, in possesso di partecipazioni non qualificate
• Allegato B4 – Tassazione utili, prodotti dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2017, da società di capitali residente a persona fisica, in possesso di partecipazioni non qualificate
• Allegato B5 – Tassazione utili, prodotti dal 1° gennaio 2018, da società di capitali residente a persona fisica, in possesso di partecipazioni qualificate e non
• Allegato C1 – Tassazione utili prodotti a partire dall’esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2007 sino al 31 dicembre 2016, corrisposti da società di capitali residente a persona fisica, in possesso di partecipazioni qualificate
• Allegato C2 – Tassazione utili prodotti a partire dall’esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2016 sino al 31 dicembre 2017, corrisposti da società di capitali residente a persona fisica, in possesso di partecipazioni qualificate
• Allegato D – Tassazione reddito proveniente da società di capitali in capo ai soci residenti in Italia
• Allegato E – Tassazione stratificata per anno degli utili di società di capitali
2.33. Il calcolo dell’imposta IRES
• Allegato A – Prospetto per il calcolo dell’imponibile IRES (espresso in €)
• Allegato B – Prospetto di liquidazione dell’IRES (espresso in €)
2.34. La ritenuta sugli utili
• Allegato A – Attestato di possesso dei requisiti per l’applicazione della ritenuta a titolo d’imposta ovvero richiesta di esonero dall’effettuazione della ritenuta
• Allegato B – Schema delle ritenute operate sui dividendi corrisposti dalle S.r.l
2.35. La certificazione delle ritenute fiscali
• Allegato A – Certificazione degli utili e dei proventi equiparati - CUPE
2.36. Il cronoprogramma degli adempimenti per la distribuzione di utili nella S.r.l
• Allegato A – Cronoprogramma adempimenti dettagliati da osservare nella distribuzione di utili o di riserve ai soci, nelle S.R.L
2.37. L’imposta regionale sulle attività produttive (IRAP)
2.38. Il diritto al rimborso della maggiore imposta versata per l’ascrivibilità di maggiori costi in un periodo d’imposta rivenienti dal loro disconoscimento in altro periodo d’imposta
2.39. L’emendabilità della dichiarazione dei redditi
2.40. Le novità nel bilancio del 2021 e del 2022
2.41. La nuova regolamentazione del Patent Box
• Allegato A – Le definizioni contenute nel patent box (Agenzia delle Entrate - Provvedimento 15 febbraio 2022)
• Allegato B – Le attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, le attività di innovazione tecnologica e le attività di design e ideazione estetica
• Allegato C – Le informazioni da riportare, per ciascun periodo d’imposta di applicazione del nuovo regime patent box, nella sezione A del documento (Punto 7.3)
• Allegato D – Le informazioni da riportare, per ciascun periodo d’imposta di applicazione del nuovo regime patent box, nella sezione B del documento (Punto 7.4)
• Allegato E – Il nuovo patent box in sintesi
3. Le scritture contabili
3.1. Le scritture di chiusura: i ratei ed i risconti
3.2. Le scritture di chiusura: il TFR e le rimanenze
3.3. Le scritture di chiusura: le differenze di cambio e il fondo svalutazione crediti
3.4. Le scritture di chiusura: la contabilizzazione delle imposte, la destinazione dell’utile e la copertura delle perdite
Appendice
• Allegato A – Schema n. 1: Flusso dell’attività operativa determinato con il metodo indiretto
• Allegato B – Schema n. 2: Flusso dell’attività operativa determinato con il metodo diretto
Il controllo di gestione nelle imprese alberghiere; eBook in pdf di 121 pagine.
Aspetti peculiari e strumenti di controllo nel settore alberghiero
L’albergo è un'impresa ricettiva che fornisce un alloggio previo pagamento, utilizzato solitamente per soggiorni di breve durata e specialmente dai turisti.
In senso molto più stretto l’impresa alberghiera può essere definita come un complesso di beni, persone e servizi organizzati per erogare prestazioni ricettive in uno o più stabili.
Le imprese alberghiere per fornire un prodotto turistico globale in grado di soddisfare in maniera competitiva le differenziate esigenze della clientela, sono caratterizzate al loro interno dalla presenza di numerose aree funzionali semplici e complesse e comunque tra loro complementari.
Pertanto, al pari di ogni impresa, anche le strutture alberghiere sono realtà, il cui livello è influenzato da numerose variabili, quali ad esempio: la dimensione, la struttura amministrativa, le modalità erogazione dei servizi, la collocazione geografica, la varietà dei servizi, nonché la tipologia di clientela.
Tutte le tipologie di imprese sono realtà complesse ed il grado di complessità può dipendere da svariati fattori: livello dimensionale, assetto della governance, tipologia di processo produttivo o di erogazione del servizio, mercato di sbocco, settore in cui si compere, eccetera.
Il caso dell’impresa alberghiera rispecchia pienamente questo mix di situazioni quali influenza della zona di ubicazione, tipologie di canali distributivi, livello dimensionale, categoria, appartenenza o meno ad un gruppo. Ma è soprattutto, la moltitudine di servizi erogati, dal servizio base di alloggio a quelli di ristorazione, wellness, mice, ecc., che rendono l’impresa alberghiera una struttura multiservizio, una realtà industriale complessa e multidivisionale.
Da qui sempre più frequentemente sorge la necessità di un monitoraggio attento sia della contribuzione complessiva che delle marginalità di ogni singola unità di business.
All’interno di questo contesto, il controllo della gestione diventa, quindi, un punto fondamentale per una corretta valutazione dell’andamento dell’attività d’impresa e per la definizione e programmazione delle decisioni da assumere.
Ogni forma di controllo per essere efficace deve porsi obiettivi ed ottenere risultati. Essa non può essere fine a sé stessa ma deve permettere di anticipare eventi ed accadimenti, produrre miglioramenti e permettere azioni correttive.
Le attività di controllo debbono anche essere efficienti e quindi tempestive, direi quasi immediate. A poco servirebbe intervenire in modo tardivo seppur mirato e preciso.
Poiché l’attività svolta deve essere economicamente sostenibile, l’impianto e la gestione di un sistema di controllo, che certamente hanno un costo, devono determinare maggiori marginalità (utili) o risparmi di costo tali da giustificarne con sufficiente margine l’esistenza.
Gli strumenti del controllo di gestione sono il budget, ovvero un sistema più o meno articolato, complesso e integrato di previsione e la contabilità analitica, cioè un sistema di rilevazioni consuntive più dettagliate con più informazioni rispetto alla contabilità generale.
Qual è il momento migliore per strutturare un sistema di controllo di gestione? il controllo di gestione non è un salvagente, ma un metodo di navigazione.
Questa metafora serve a evidenziare l’idea che la programmazione del viaggio andrebbe fatta prima di lasciare il porto, e non quando si perde l’orientamento.
Ovviamente, non bisogna mai dimenticarsi che prima un’azienda implementa il proprio sistema decisionale e prima acquisirà un maggior controllo sul proprio destino futuro
L’obiettivo di questo lavoro, previa una premessa sulla tecnica ed i contenuti del controllo di gestione è, quindi, quello di sviluppare un semplice approccio metodologico ad una attività di controllo di gestione all’interno delle imprese alberghiere che consenta al management di attuare coerenti azioni di pianificazione passando attraverso una chiara lettura dei dati gestionali.
Ronald Harry Coase, economista inglese, ha scritto “Tortura abbastanza a lungo i dati e confesseranno qualunque cosa”
1. Il controllo di gestione.
1.1 Definizione.
1.2 Scopo del controllo.
1.3 Oggetto del Controllo.
1.4 Schema del controllo.
1.5 Unità di Controllo.
1.6 Tempistiche del Controllo.
1.7 Processo necessario.
1.8 Utilità e Fasi
2. La contabilità analitica.
2.1 Definizione.
2.2 Oggetto e Finalità.
2.3 Valori della contabilità analitica.
2.4 Classificazione dei costi
2.4.1 Speciali e Comuni
2.4.2 Variabili e Fissi
2.4.3 Discrezionali e non discrezionali
2.4.4 Effettivi, Ipotetici e Figurativi
2.5 Configurazioni di costo.
2.5.1 Direct Cost
2.5.2 Full cost
2.5.3 Costo complessivo.
2.5.4 Costo economico tecnico.
2.6 Procedure di rilevazione.
2.6.1 Sistema A.B.C.
2.6.2 Cost Driver
2.6.3 Sviluppo del processo di un sistema ABC.
2.6.4 Considerazioni sul metodo ABC.
3. Il budget economico.
3.1 Aspetti generali e definizione di budget
3.2 Processo di formazione.
3.3 Consigli per redigere un budget aziendale efficace.
4. Caratteristiche dell’impresa alberghiera.
4.1 Rigidità dell’offerta.
4.2 Problematiche gestionali dei servizi alberghieri
4.3 Struttura dei costi
4.4 Articolazione in reparti o Aree di Affari
4.4.1 Il servizio di ricevimento (reception)
4.4.2 Il servizio governante e pulizia (housekeeping)
4.4.3 Le aree funzionali: “non service departments”
4.4.4 Il servizio ristorante e bar-breakfast
4.5 Il Pricing Alberghiero.
5. Il controllo di gestione nell’impresa alberghiera.
5.1 Premessa.
5.2 Fase 1: programmazione.
5.3 Fase 2: Redazione del budget
5.4 Fase 3: Misurazione e reporting.
5.5 Fase 4: Valutazione dei risultati
6. Il budget per l’impresa alberghiera.
6.1 l’importanza di fare un budget
6.2 Costruzione del budget
6.2.1 Budget Ricavi
6.2.2 Budget dei Costi
6.2.3 Determinazione della Room cost
6.2.4 il Budget finanziario.
7. Gli indici della contabilità analitica.
7.1 Definizione.
7.2 Margine operativo Lordo.
7.3 EBITDA.
7.4 Utile lordo.
7.5 Utile Netto.
7.6 G.O.P. Gross Operating Profit
8. Break even analysis dell’impresa alberghiera.
8.1 Break Even Point: definizioni
8.2 Applicazione Break Even al Controllo di Gestione.
9. Strumenti operativi: il modello U.S.A.L.I.
9.1 Introduzione al modello.
9.2 Scopi e finalità.
9.3 Applicazione del modello.
9.3.1 La definizione dei centri di responsabilità.
9.3.2 L'imputazione dei ricavi e dei costi ai centri
9.3.3 Peculiarità del centro operativo “Camere”
9.4 Vantaggi del modello.
9.5 Impostazione del Budget
9.6 Controllo di Gestione.
9.7 Esempio Modelli di report
10. Indicatori di performance.
10.1 Kpi - Definizione.
10.2 Tasso di occupazione OCC.
10.3 Ricavo medio per camera ADR.
10.4 Ricavo medio per camera disponibile REVPAR.
10.5 GOPPAR.
10.6 RSE Efficienza delle vendite.
10.7 REVPAC.
10.8 REVPOR.
10.9 COSTPAR.
10.10 Altri indici
11. Cenni sul controllo di gestione sul food & beverage.
12. Controllo di gestione: il report finale.
13. Profit management-efficienza-performance.
13.1 Significato di Profit Management
13.2 Efficienza del Profit Management
13.3 Vantaggi del Profit Management
13.4 Ricerca della migliore performance.
Conclusioni
Bibliografia.
La disciplina del sequestro e della confisca nei reati tributari; eBook in pdf di 170 pagine
Aggiornato alle ultimissime sentenze del 2023 della Cassazione
Confisca Diretta, per Equivalente, per Sproporzione, ex D. Lgs n. 231/01 e di Prevenzione
Nella lotta all’evasione fiscale uno dei maggiori problemi è rappresentato dalla possibilità di recuperare le somme indebitamente sottratte alle casse erariali a causa della difficoltà di individuare e aggredire i patrimoni dei trasgressori.
A tal fine, l’istituto della Confisca, anche per equivalente, e del Sequestro ad essa finalizzato, si sono dimostrati degli strumenti particolarmente efficaci oltre che dotati di una notevole capacità dissuasiva anche se, in ragione delle peculiarità dei reati tributari, presentano notevoli criticità in sede di applicazione.
Il testo, che affronta con taglio operativo l’argomento non mancando di approfondire gli aspetti più controversi alla luce delle più recenti sentenze della Corte di Cassazione, si rivolge, in particolare, ai consulenti, agli avvocati, agli organi di polizia giudiziaria nonché ai magistrati che, quotidianamente, si ritrovano a doversi districare in una materia complessa e ricca di insidie.
Prefazione
1. Inquadramento normativo generale
2. I Limiti della Confisca diretta
3. La Confisca nei reati tributari
4. Sequestro e Confisca nei confronti di persone giuridiche
5. Rilevanza delle presunzioni tributarie nella Confisca
6. Individuazione e quantificazione del provento del reato
6.1 Il provento del reato nelle varie fattispecie del D. L.vo n. 74/00
6.2 Concorso nel reato
6.3 Quantificazione imposta evasa in sede amministrativa e penale: il doppio binario
7. La Confisca dei beni futuri
8. Confisca e procedure concorsuali
9. Limiti quantitativi alla Confisca
10. Sequestro e Confisca: casi particolari
11.La Confisca per sproporzione
11.1 - Evoluzione e natura dell’istituto
11.2 - Presupposti e modalità applicative della confisca
11.3 Prassi amministrativa
12. La Confisca nell’ambito del D.L.vo n. 231/01
12.1 La Confisca per equivalente nel D. L.vo n. 231/01
12.2 Le fattispecie rilevanti
13. La Confisca di Prevenzione
13.1 La Confisca di prevenzione nel D. L.vo n. 159/11
13.2 La Confisca di prevenzione e i reati fiscali
La disciplina delle società cooperative sociali e del loro regime fiscale dopo la riforma terzo settore e dell'impresa sociale, eBook in pdf di 116 pagine.
Questo e-book ha come oggetto l’esposizione della disciplina di quella categoria particolare di società cooperative che è costituita dalle “cooperative sociali”.
L’opportunità di questo esame specifico deriva dai seguenti fatti:
Il nostro esame non si limiterà solo all’esposizione dei contenuti della Legge 381/1991 modificata nel tempo dalle Leggi n° 85 del 1995, n° 52 del 1996, n° 193 del 2000 e dal Decreto Legislativo n° 112 del 2017, ma esaminerà anche tutte le principali norme collegate ad essa, e precisamente quelle contenute:
Sintesi
1. Premessa: oggetto e metodologia dell’e-book
2. La definizione e la disciplina specifica delle cooperative sociali dettata dalla Legge n° 381 del 1991, alla luce della riforma della disciplina codicistica delle società cooperative introdotta dal Dlgs n° 6 del 2003 e dalla riforma del terzo settore e dell’impresa sociale di cui ai Dlgs n° 117 e 112 del 2017
3. I soci volontari di queste cooperative e le categorie di persone svantaggiate al cui inserimento lavorativo è finalizzata l’attività delle cooperative sociali di “tipo B”
4. I contratti pubblici stipulabili fra le cooperative sociali e le Pubbliche Amministrazioni alla luce del codice dei contratti pubblici (Decreto Legislativo n° 50 del 2016)
4.1 Le convenzioni fra cooperative sociali di “tipo B” e Pubbliche Amministrazioni alla luce del “Codice dei contratti pubblici” (Decreto Legislativo n° 50 del 2016)
4.2 L’aggiudicazione semplificata dei contratti pubblici il cui importo complessivo stimato è inferiore alle soglie previste dall’art. 36 del Dlgs 50/2016
4.3 L’aggiudicazione semplificata dei contratti pubblici di servizi sociali e degli altri servizi previsti dall’Allegato IX del Dlgs 50/2016 che può riguardare anche le cooperative sociali di “Tipo A”
4.4 L’obbligo di iscrizione nell’Albo Regionale come requisito per la stipula di convenzioni (contratti) fra le cooperative sociali e gli Enti Pubblici
4.5 Le altre condizioni di esecuzione che possono essere richieste dagli Enti appaltanti nelle convenzioni con cooperative sociali di “tipo B”
5. Le convenzioni che possono essere stipulate dalle cooperative sociali e che sono finalizzate all’inserimento lavorativo delle persone disabili
5.1 Le convenzioni previste dalla Legge n° 68 del 1999
5.2 Le convenzioni previste dall’art. 14 del Decreto Legislativo n° 276 del 2003 ("Legge Biagi”)
5.3 Gli incentivi per l’assunzione di persone disabili o svantaggiate
6. Il regime tributario agevolato delle cooperative sociali: le agevolazioni sull’IRES e quelle che derivano dall’essere ONLUS – Organizzazioni non Lucrative di Utilità Sociale (Dlgs 460/1997) ed ETS – Enti del terzo settore (Dlgs 117/2017)
7. Il regime tributario agevolato delle cooperative sociali: le agevolazioni sull’IRAP e sull’IVA
8. Le erogazioni liberali in denaro o in natura destinate alle cooperative sociali. Le cessioni gratuite di merce. Il cinque per mille dell’IRPEF
8.1 Le agevolazioni fiscali per le erogazioni liberali in denaro o in natura alle cooperative sociali
8.2 La disciplina delle cessioni gratuite di merce alle cooperative sociali: la Legge n° 166 del 2016 riformata dalla Legge n° 205 del 2017
8.3 Il cinque per mille dell’IRPEF destinato alle cooperative sociali
8.4 Gli incentivi fiscali per chi investe nel capitale delle cooperative sociali e delle imprese sociali
8.5 Le lotterie filantropiche che possono essere organizzate dalle cooperative sociali in quanto imprese sociali e, quindi, ETS
9. Un esempio di legislazione regionale di attuazione della Legge n° 381 del 1991: le Leggi Regionali pugliesi n° 21 del 1993 e n° 2 del 2002
10. La struttura e i contenuti del bilancio sociale delle cooperative sociali
11. La valutazione dell’impatto sociale delle attività svolte dalle cooperative sociali
Allegati
Manuale operativo, in pdf di 139 pagine, per i fondi regionali e altre fonti di finanziamento a livello territoriale, Volume IV
con prefazione di Elvio Mauri Direttore Generale di Fondimpresa
Si tratta del quarto volume della collana "Guide operative per la finanza agevolata".
In questo quarto volume della collana dei manuali operativi di finanza agevolata, abbiamo concentrato la nostra attenzione alle opportunità in ambito locale che i bandi a carattere regionale o comunque territoriale ci possono offrire. Non si tratta di restringere la visuale, anzi allargarla in ambito di prossimità per dare concretezza ai progetti delle PMI che possono fruire di contributi per il consolidamento dell’azienda, per la ristrutturazione dei processi produttivi, per l’ammodernamento dei macchinari, per i nuovi modelli di funzionamento nel rispetto dell’ambiente, del risparmio energetico, della formazione, dell’internazionalizzazione del mercato di riferimento per i prodotti e molto altro.
Entrare nei meccanismi operativi della finanza agevolata, vuol dire per un imprenditore o un professionista, affacciarsi in un mondo di incentivazioni talmente ampio, tale da interessare indistintamente qualsiasi azienda di produzione o di servizi, qualsiasi amministrazione pubblica locale, qualsiasi associazione o ente di promozione territoriale.
Il primo step è ovviamente quello di possedere la “bussola di orientamento” che ci consente di capire dove cercare l’informazione e con quali modalità. Il primo scoglio sembra apparentemente semplice da superare, in realtà esiste una proliferazione di molteplici notizie di stampa specializzata (per esempio tardive) o siti istituzionali dove è possibile rintracciare avviso pubblico e modulistica, ma nessuno fino ad ora ci ha mai insegnato “come fare”, come scrivere un progetto, quali sono gli elementi essenziali, come dare risalto alla nostra attività per noi meritevole di attenzione che non rimanga nell’anonimato di un burocratico formulario .
Sicuramente gli imprenditori e i professionisti più attenti sapranno dare anima al progetto che viene presentato, valorizzando le potenzialità, gli sviluppi sul mercato, il posizionamento strategico e l’esperienza aziendale.
Tuttavia i problemi cominciano a sorgere quando occorre “tradurre” la nostra bella presentazione in numeri che abbiano un Business Plan “a prova di bomba”, che non riguarda l’esercizio compilativo dell’apprendista stregone che prova a dare un senso di sviluppo ottimistico dei rendimenti al quadro degli investimenti prospettato, ma un ragionamento di analisi puntuale su ogni valore che diventa il risultato di una logica conseguenza della nostra capacità previsionale, soprattutto degli imprevisti.
La cultura italiana dell’utilizzo dei fondi europei è molto in ritardo rispetto ad altri paesi ed abbiamo avuto cognizione soltanto da un decennio, ma alla presa di coscienza di importanti risultati che ne possano derivare (a tal proposito è stato utile il tam-tam continuo sui fondi del PNRR) non sempre ne è derivata una adeguata risposta in termini concreti.
Ancora oggi inorridisco alle semplificazioni che derivano dal mondo politico istituzionale quando si parla per slogan, il più ricorrente è “dobbiamo spendere i fondi del PNRR”. Svilire una materia così complessa in termini talmente sbagliati vuol dire che alla base c’è una ignoranza (nel senso latino del termine) così radicata che non possiamo e non dobbiamo far finta di nulla.
Non si tratta di spesa, che serve a soddisfare i fabbisogni correnti necessari o meno, paragonabile a quella che facciamo al supermercato, in quanto i fondi del PNRR, ma in generale tutte le misure europee, sono finalizzate al finanziamento degli investimenti che consentono il miglioramento della produttività, con incentivazione del lavoro e della crescita sociale ed economica.
Avere quindi nel proprio bilancio (pubblico o privato che sia) la disponibilità di finanziamenti derivanti da meccanismi agevolativi (a fondo perduto o con tasso agevolato) consente di potenziare la capacità di reperite fonti da destinare ad impieghi produttivi che ci consentiranno di velocizzare nel tempo il rientro degli investimenti con benefici in ambito lavorativo e produttivo.
Lo scopo di questo manuale non è limitato alla conoscenza della materia a livello accademico, quanto piuttosto la possibilità di illustrare con esempi pratici (attraverso appositi link) tutte le varie fasi pratiche della presentazione di un progetto per la partecipazione ad un bando, dalla ricerca della misura agevolativa, alla descrizione dell’investimento, alla costruzione del business plan e soprattutto alla fase di rendicontazione delle attività.
I cinque eBook della presente collana daranno un panorama completo, iniziando dai finanziamenti europei diretti nella programmazione del settennato 2021-2027, ai fondi del PNRR, ai bandi nazionali, alle misure regionali e ai finanziamenti per il terzo settore.
All’interno di ciascun manuale verranno fatti riferimenti pratici con collegamenti ipertestuali sulle misure agevolative e sugli esempi concreti che possono essere presi come modello da seguire.
1. I fondi regionali nella nuova Programmazione 2021-2027
1.1 Piani e programmi europei 2021-2027
1.2 I programmi regionali 2021-2027 e la distribuzione delle risorse
2. La Smart Specialization Strategy (S3) regionale
2.1 La Smart Specialization Strategy 3 nella Programmazione 2021-2027
2.2 La Strategia di Specializzazione Intelligente – S3 della Regione Veneto
3. Il Programma Fondo europeo di sviluppo regionale – Fesr di Emilia-Romagna, Lazio e Campania
3.1 Il Programma FESR 2021-2027 della Regione Emilia-Romagna
3.2 La programmazione 2021-2027 della Regione Lazio
3.3 La programmazione 2021-2027 della Regione Campania
4. I Programmi di Cooperazione Territoriale Europea (CTE)
4.1 La cooperazione territoriale europea nel periodo 2021-2027
4.2 Come funzionano i Programmi di Cooperazione Territoriale Europea
4.3 Programmi INTERREG per l’Italia
4.4 Alcuni esempi: Programmi di Cooperazione Territoriale Italia – Austria e Italia – Malta
5. Dove consultare i bandi regionali aperti e in apertura
5.1 I riferimenti sitografici degli sportelli Europei delle Regioni e Provincie Autonome Italiane
6. Come presentare un progetto regionale
6.1 Elementi principali di un bando e di una proposta
6.2 Indicazioni per la presentazione del progetto
6.3 L’avvio del progetto
6.4 Il monitoraggio e la valutazione
6.5 La conclusione del progetto
6.6 Alcuni esempi di progetti regionali finanziati nella programmazione 2014-2020
7. Esempi pratici
7.1 Realizzazione di progetti di ricerca, sviluppo, innovazione e industrializzazione PROGETTI DI R&S - PR FESR 2021-2027 BANDO 2022
7.2 Contributi per favorire l’avvio di nuove imprese e l’autoimprenditorialità in risposta alla crisi da Covid 19 - BANDO NUOVA IMPRESA 2022
7.3 Lazio Academy - Formare per creare occupazione e qualità del lavoro". PROGRAMMA FONDO SOCIALE EUROPEO PLUS (FSE+) 2021- 2027 OBIETTIVO DI POLICY 4 "UN'EUROPA PIÙ SOCIALE" PRIORITÀ "OCCUPAZIONE" - OBIETTIVO SPECIFICO A) E D), PRIORITÀ "GIOVANI”
8. Altre fonti di finanziamento territoriale – focus contributi camere di Commercio Provinciali
8.1 Le principali tipologie di bandi promosse dalle Camere di Commercio
8.2 Dove consultare i bandi promossi dalle Camere di Commercio, requisiti di ammissione e le principali modalità di partecipazione
8.3 Bandi Voucher Digitali 4.0 - Camera di Commercio di Roma
9. Le attività di controllo e rendicontazione degli interventi regionali cofinanziati da fondi dell’Unione Europea
9.1 I soggetti responsabili della gestione e del controllo dei Programmi Operativi Regionali
9.2 I Sistemi di Gestione e Controllo dei Programmi Operativi Regionali
9.3 Il Controllo di I livello
9.4 La rendicontazione delle spese a valere sui Programmi Operativi Regionali
9.5 Le attività di rendicontazione e controllo degli interventi regionali cofinanziati da fondi della Cooperazione Territoriale Europea
9.5.1 La rendicontazione delle spese nell’ambito dei Programmi di Cooperazione Territoriale Europea
9.5.2 Autorità dei Programmi Interreg: Gestione, Controllo e Audit
Sitografia e bibliografia
Tutte le novità della Legge di Bilancio approvata dalla Camera con 221 si e 152 no, in corso di approvazione definitiva dal Senato con il voto di fiducia, per essere pubblicata in gazzetta entro il 31 dicembre 2022. Dopo la pubblicazione in Gazzetta eventuali modifiche saranno fornite gratuitamente con aggiornamento immediato dell'ebook.
Pacchetto fiscale principale protagonista della legge di Bilancio 2023 che contiene un mix di misure volte a contrastare il caro energia e a sostenere le famiglie e le imprese, sia per gli investimenti che con la riduzione del cuneo fiscale per le nuove assunzioni.
In dettaglio in materia fiscale viene estesa la flat tax fino a 85.000 euro per autonomi e partite IVA e si ampliano le misure per la detassazione ai premi dei dipendenti. Prevista poi una “tregua fiscale” ad ampio raggio, che va dalla rottamazione delle vecchie cartelle fino a 1.000 euro alla possibilità di definizione agevolata per quelle consegnate fino al 2022 pagando sanzioni ridotte al 3%. Reintrodotta anche la possibilità di sanare le liti pendenti. Dal 1° gennaio 2023 la soglia per l'uso del contante sale a 5.000 euro.
Sul fronte delle pensioni, oltre alla conferma di “opzione donna” rivisitata e “Ape sociale”, si attua l’indicizzazione delle pensioni e si introduce per l'anno 2023 un nuovo schema di anticipo pensionistico, che permette di uscire dal lavoro con 41 anni di contributi e 62 anni di età e prevede bonus per chi decide di restare al lavoro.
In tema energia è confermata l'eliminazione degli oneri impropri delle bollette, rifinanziato fino al 30 marzo 2023 il credito d'imposta per l'acquisto di energia elettrica e gas naturale che per bar, ristoranti ed esercizi commerciali salirà dal 30% al 35% mentre per le imprese energivore e gasivore dal 40% al 45%.Per le famiglie più fragili confermato e rafforzato il meccanismo che consente di ricevere il bonus sociale bollette, con un innalzamento della soglia Isee da 12.000 euro a 15.000 euro.
Per le famiglie ci sarà la maggiorazione del 50% dell’assegno unico per le famiglie con tre o più figli. Viene istituito un fondo di 500 milioni di euro destinato alla realizzazione di una “Carta Risparmio Spesa” per redditi bassi fino a 15.000 euro gestita dai comuni e volta all'acquisto di beni di prima necessità. Prorogata per il 2023 delle agevolazioni per acquisto prima casa per i giovani under 36.
Infine dal 1° gennaio 2023 alle persone tra 18 e 59 anni (abili al lavoro ma che non abbiano nel nucleo disabili, minori o persone a carico con almeno 60 anni d'età) è riconosciuto il reddito nel limite massimo di 7 mensilità invece delle attuali 18 rinnovabili. E' inoltre previsto un periodo di almeno sei mesi di partecipazione a un corso di formazione o riqualificazione professionale. In mancanza, decade il beneficio del reddito. Si decade anche nel caso in cui si rifiuti la prima offerta di lavoro.
Nell’ebook una prima analisi delle più significative misure di interesse per contribuenti, professionisti e imprese.
Premessa
1. Fisco e riscossione
1.1 Nuovi limiti di reddito per il regime forfettario – comma 54
1.2 Tassa piatta incrementale – commi 55-57
1.3 Detassazione delle mance – commi 58-62
1.4 Riduzione imposta sostitutiva sui premi di produttività – comma 63
1.5 Nuovo rinvio per le plastic tax e sugar tax – comma 64
1.6 Ammortamento immobili imprese di commercio al dettaglio - commi 65-69
1.7 Riduzione oneri fiscali per cessione beni in forma gratuita – comma 70
1.8 Finalizzazione interessi depositi obbligatori notai e pubblici ufficiali – comma 71
1.9 Riduzione IVA sui prodotti per l'infanzia e per l'igiene intima femminile – comma 72
1.10 IVA ridotta sul pellett – comma 73
1.11 Imposta sostitutiva sulle pensioni svizzere anche erogate all’estero– commi 77-78
1.12 Imposta sostitutiva per le pensioni del Principato di Monaco - comma 79
1.13 Proroga esenzione IRPEF per i redditi dei terreni agricoli - comma 80
1.14 Indeducibilità dei costi derivanti da operazioni intercorse con imprese localizzate in Paesi o territori non cooperativi a fini fiscali – commi 84-86
1.15 Rimpatrio utili e riserve all’estero - commi 87-95
1.16 Tassazione plusvalenze cessioni soggetti esteri - commi 96-99
1.17 Assegnazione agevolata di beni ai soci e trasformazioni societarie - commi 100-105
1.18 Estromissione dei beni delle imprese individuali – comma 106
1.19 Rideterminazione valori di acquisto terreni e partecipazioni – commi 107-109
1.20 Agevolazioni piccola proprietà contadina – commi 110-111
1.21 Affrancamento quote OICR e polizze assicurative - commi 112-114
1.22 Revisione accise sui tabacchi - comma 122
1.23 Proroga concessioni per giochi - commi 123-125
1.24 Tassazione cripto-attività – commi 126-132
1.25 Rivalutazione cripto valute – commi 1033-137
1.26 Emersione depositi in cripto valute – commi 138-143
1.27 Imposta di bollo sulle cripto valute - commi 144-147
1.28 Attribuzione partita IVA - commi 148-150
1.29 Comunicazioni IVA per le vendite on line - comma 151
1.30 Responsabilità per cessione crediti IVA inesistenti – comma 152
1.31 Definizione agevolata avvisi bonari - commi 153-159
1.32 Riapertura termini versamenti rateali per gli enti sportivi – commi 160-161
1.33 Sanatoria irregolarità formali commesse fino ad ottobre 2022 - commi 166-173
1.34 Ravvedimento speciale - commi 174-178
1.35 agevolata accertamenti - commi 179-185
1.36 Definizione agevolata liti pendenti - commi 186-205
1.37 Accordo di conciliazione - commi 206-212
1.38 Rinuncia agevolata ai giudizi tributari pendenti in Cassazione – commi 213-218
1.39 Regolarizzazione omessi versamenti - commi 219 -221
1.40 Stralcio cartelle fino a 1000 euro - commi 222-230
1.41 Rottamazione tributi locali e debiti con enti previdenziali privati - commi 227-230
1.42 Sanatoria cartelle esattoriali - commi 231-252
1.43 Stabile organizzazione in Italia - comma 255
1.44 Limite al contante - comma 384
1.45 Tavolo per ridurre il costo dei POS - commi 385-388
2. Impresa e sviluppo
2.1 Proroga agevolazioni in favore del Mezzogiorno - commi 265-269
2.2 Proroga termini di riversamento del credito d'imposta R&S - commi 271 - 272
2.3 Estensione del principio di derivazione rafforzata - commi 273-275
2.4 Contabilità semplificata - comma 276
2.5 Rifinanziamento dei contratti di sviluppo – commi 389-390
2.6 Proroga Fondo di garanzia PMI - commi 392 – 393
2.7 Proroga del credito d'imposta per le consulenze per la quotazione delle PMI - comma 395
2.8 Rifinanziamento per la Nuova Sabatini - commi 414-416
2.9 Fondo per la crescita sostenibile – comma 419
2.10 Garanzia a favore di progetti del Green New Deal – comma 421
2.11 Proroga del credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi – comma 423
2.12 Fondo per l’innovazione in agricoltura – commi 428-431
2.13 Sostegno del settore dell’autotrasporto – comma 503-504
2.14 Fondo ammodernamento, sicurezza e dismissione impianti di risalita e di innevamento - commi 592-594
2.15 Recupero aiuti COVID corrisposti in eccedenza dei massimali - commi 595-602
2.16 Fondo per accrescere il livello e l’offerta professionale nel turismo - commi 603-306
2.17 Fondo per il turismo sostenibile – commi 611-612
2.18 Proroga Sport bonus – comma 614
2.19 Credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari di società sportive – comma 615
2.20 Credito d’imposta acquisto materiali riciclati provenienti dalla raccolta differenziata- commi 685-690
3. Lavoro e politiche sociali
3.1 Esonero parziale dei contributi previdenziali a carico dei dipendenti – comma 281
3.2 Indennità di discontinuità per i lavoratori dello spettacolo – comma 282
3.3 Esonero contributivo per le nuove assunzioni - commi 294 - 299
3.4 Proroga dell'iscrizione agevolata alla previdenza agricola per i giovani – comma 300
3.5 Proroga smart-working lavoratori fragili - commi 302-303
3.6 Revisione reddito di cittadinanza - commi 313-321
3.7 Modifiche alla disciplina delle prestazioni occasionali - commi 324 -354
4. Pensioni
4.1 Quota 103 per la pensione anticipata - commi 283- 285
4.2 Incentivo alla prosecuzione dell'attività lavorativa - commi 286-287
4.3 Conferma Ape sociale - commi 288-291
4.4 Nuove regole per Opzione donna - comma 292
4.5 Perequazione trattamenti pensionistici – commi 301-310
5. Energia
5.1 Credito d'imposta alle imprese per l'acquisto di energia elettrica e gas naturale – commi 2-9
5.2 Superbonus l'efficientamento energetico del Terzo settore – comma 10
5.3 Azzeramento degli oneri di sistema nel settore elettrico per il primo trimestre 2023 – commi 11-12
5.4 Riduzione dell'IVA su gas e teleriscaldamento per il primo trimestre 2023 – commi 13-16
5.5 Nuova soglie ISEE per i bonus sociali elettrico e gas - commi 17-19
5.6 Strutturale il taglio di oneri dalle bollette energetiche – commi 20-23
5.7 Stop al taglio delle forniture del gas per i clienti morosi – commi 24-28
5.8 Tetto ai ricavi dei grandi impianti da fonti di energia rinnovabili – commi 30-38
5.9 Proroga termine avvio attività impianti biocarburante agevolati – commi 39-40
5.10 Riduzione dei consumi di energia elettrica – commi 41-44
5.11 Credito d'imposta acquisto carburante imprese agricole e della pesca – commi 45-51
5.12 Fondi per il settore del vetro di Murano – commi 51-52
5.13 Contributo straordinario di solidarietà imprese energetiche – commi 115-119
5.14 Rimodulate le norme sul contributo di solidarietà 2022 – commi 120-121
6. Famiglia, casa, giovani
6.1 Proroga agevolazioni prima casa under 36 – comma 74
6.2 Fondo di solidarietà per i mutui prima casa – comma 75
6.3 Detrazione 50% IVA su acquisto immobili a risparmio energetico – comma 76
6.4 Esenzione IMU per gli immobili occupati - commi 81-82
6.5 Bonus mobili a 8.000 euro per il 2023 - comma 277
6.6 Modifiche indennizzo danni agli immobili per inquinamento a Taranto – commi 278-280
6.7 Rinegoziazione mutui variabili – comma 322
6.8 ISEE in modalità precompilata – comma 323
6.9 Proroga abbattimento barriere architettoniche – comma 365
6.10 Assegno unico universale rimodulato – commi 357-358
6.11 Congedo parentale – comma 359
6.12 Reddito alimentare – commi 434-435
6.13 Bonus psicologo a regime – comma 538
6.14 18app – comma 630
6.15 Superbonus - comma 894
Disciplina civilistica e fiscale della cessione e affitto d'azienda o di un suo ramo;
eBook in pdf di 136 pagine completo di Case study
Parte I - Cessione d’azienda o di ramo d’azienda
Premessa
1. La cessione d’azienda nel Codice civile
1.1 Ramo di impresa e ramo d’azienda
1.2 La nozione di azienda nella giurisprudenza della Corte di Giustizia UE
1.3 Individuazione dell’azienda e pensiero dell’Agenzia delle Entrate
1.4 La forma dell’atto di cessione
1.5 La successione nei contratti
1.6 Profili contabili
2. La cessione d’azienda nel diritto tributario
2.1 Cessione d’azienda o trasferimento di beni: il trasferimento del marchio
2.2 Cessione diretta o indiretta di azienda
3. Cessione d’azienda con costituzione di rendita vitalizia
4. Cessione di azienda con patto di riservato dominio
4.1 Risoluzione del contratto
4.2 Recupero imposte versate
5. Trattamento contabile dei marchi
6. Tassazione ai fini dell’imposta di registro
6.1 Valore di cessione
6.2 Avviamento: metodi di valutazione
6.3 Cessione di azienda e contratti di leasing
7. Successione dei contratti nella cessione di azienda
8. Passaggio dei dipendenti nella cessione di azienda
8.1 Aziende con più di 15 dipendenti
8.2 Aziende in crisi
8.3 La tutela dei lavoratori e la conservazione dei diritti del lavoratore
8.4 Il Trattamento di Fine rapporto
9. Responsabilità del cessionario nella cessione d’azienda
10. Case study: analisi della prassi contabile nella cessione d’azienda
11. Contratto di cessione d’azienda: facsimile
Parte II - Affitto d’azienda o di ramo d’azienda
Premessa
12. L’affitto di azienda nel Codice civile
13. Rent to buy d’azienda
14. Affitto di azienda e liquidazione giudiziale
15. L’affitto di azienda nel Codice della crisi e dell’insolvenza
16. Disciplina contabile
17. Affitto d’azienda e imposizione diretta
17.1 Cessione dell’unica azienda affittata da parte dell’ex imprenditore individuale
17.2 Cessioni di beni durante il periodo di affitto d’azienda e conguaglio
17.3 Contratti di leasing nell’affitto di azienda
17.4 Credito di imposta canoni locazione affitto di immobili e di azienda
18. Affitto d'azienda e l'imposta sul valore aggiunto
18.1 L'applicazione della norma antielusiva
19. Responsabilità dell’affittuario nell’affitto d’azienda
20. Contratto di affitto di azienda
Giochi e scommesse: disciplina e adempimenti amministrativi e fiscali; eBook in pdf di 494 pagine.
Muovendo dalla disamina del complesso quadro giuridico, si è cercato di esaminare in maniera attenta il modello d’imposizione fiscale della raccolta delle giocate allo scopo di evidenziarne i tratti fondamentali e i profili di criticità in rapporto, in particolar modo, ai principi fondamentali della materia tributaria e, in dettaglio, ai principi costituzionalmente sanciti di riserva di legge e capacità contributiva.
Quello che ci interessa nel presente lavoro è di sviluppare un utile approfondimento intorno a tutta la disciplina che regola la tassazione di tali proventi conseguiti attraverso la gestione della raccolta del gioco lecito mettendo anche in evidenza taluni limiti che la normativa di settore purtroppo evidenzia.
È noto come la crescita del “fatturato” derivante dalla raccolta dei giochi e delle scommesse pubbliche – al netto delle criticità derivanti dalla diffusione della pandemia da Covid-19 – sia andata, via via, amplificandosi nel corso degli ultimi anni e come, di pari passo, sia analogamente cresciuto anche l’interesse erariale nei riguardi di tale fenomeno.
In tale contesto, si è pure appalesata la crescita, purtroppo parallela e complementare, di molteplici e variegati fenomeni illeciti destinati ad assumere, nonostante il ragguardevole impegno dimostrato dagli Enti competenti, sempre maggior rilevanza anche a causa dell’irrefrenabile sviluppo conosciuto negli ultimi tempi dai sistemi informatici e telematici capaci di garantirne un’ampia ed incontrollabile diffusione territoriale di qualsiasi “conoscenza”.
Vi è, come si è cercato di evidenziare, un problema non solo di carattere “evolutivo”, ma soprattutto di carattere normativo che scaturisce dallo scarso interesse dimostrato in relazione alla materia del gioco in generale, circostanza questa che ha determinato la stratificazione, negli anni, di una disciplina di settore farraginosa, non adeguata e, per diversi aspetti, superficiale con riguardo ad un fenomeno, quello ludico, che ha importantissime implicazioni, non solo storiche e socio-culturali, ma anche economiche e finanziarie, peraltro di assoluto rilievo.
Nella sua comune accezione il gioco è inteso come una competizione con finalità ricreativa che si conclude con la vittoria di singoli o di gruppi secondo determinate regole. Il tema, sul piano giuridico generale, è stato oggetto di ampio dibattito dottrinale (sia in materia civile che amministrativa) dove sono stati compiuti vari tentativi per trovare una nozione comune che consentisse, tra l’altro, di stabilire una linea di demarcazione tra le due figure di gioco di scommessa; linea di demarcazione che, come rilevato dai più importanti studiosi di diritto civile applicato alla materia in esame, non esiste in ragione del fatto che deve convenirsi sull’unitarietà della figura di modo che sia opportuno parlare di contratto di gioco e scommessa.
Sotto il profilo giuridico, convergono sulla materia tutte le discipline. Si interessa del gioco anzitutto il Legislatore del codice penale (artt. 718-723 c.p.), prevedendo sanzioni penali per l’esercizio di giochi d’azzardo in luoghi pubblici o aperti al pubblico e per l’esercizio abusivo di giochi non d’azzardo. Più rilevante ai fini che ci occupano in questo lavoro è la disciplina amministrativa e regolamentare prodotta in maniera disarticolata, e senza alcuna logica sistematica, rinvenibile in una moltitudine di provvedimenti di vario rango sparsi qua e là nell’ambito del nostro ordinamento normativo.
Sul piano privatistico, il tema del gioco è trattato dal codice civile (artt. 1933-1935 c.c.), laddove il Legislatore prevede, in via generale, che le obbligazioni che originano da attività di gioco o scommessa prive di autorizzazione non siano tutelate da azione legale, e che neppure si debba restituire quanto ricevuto a titolo di pagamento. In base al codice civile, alla riconducibilità tra le obbligazioni naturali dei rapporti giuridici di gioco fanno eccezione le obbligazioni attinenti alle competizioni sportive ed alle lotterie legalmente autorizzate.
Di qui, dunque, la distinzione tra giochi che l’ordinamento vieta ed il cui divieto risulta assistito da una sanzione penale, giochi non vietati, ma i cui rapporti obbligatori sono, tuttavia, sprovvisti di piena tutela sotto il profilo civilistico e giochi autorizzati che originano rapporti obbligatori perfetti e che trovano la loro disciplina nella legislazione speciale di settore.
L’esistenza dei menzionati divieti e la conseguente necessita di apposite autorizzazioni per l’esercizio del gioco hanno fatto sì che lo svolgimento della relativa attività sia da sempre stato caratterizzato da un regime di monopolio legale o di diritto, strumentale a consentire il mantenimento di un attento controllo sull’intero settore.
Sotto il profilo tributario, il presente lavoro ha innanzitutto permesso di rilevare come inizialmente il modello di tassazione dei giochi sia stato basato sull’archetipo del monopolio fiscale, in cui lo Stato operando in tale regime ha applicato prezzi ben superiori rispetto a quelli che si formerebbero in regime di concorrenza perfetta.
A tale imposizione sotto forma di monopolio fiscale, che affonda le proprie radici nella tradizione storica del nostro ordinamento tributario e che ha da sempre connotato il gioco del lotto, si sono affiancate, in tempi più recenti, forme di imposizione strutturate in modo diverso, che discostandosi in modo più o meno marcato dai caratteri tipici del monopolio fiscale, tendono ad attribuire rilievo allo svolgimento dell’attività di gioco in se considerata e al coordinamento dei fattori della produzione. In buona sostanza si sta verificando il denunciato superamento del monopolio fiscale a vantaggio di meccanismi di tassazione più confacenti al mondo dei giochi.
Ciò è avvenuto, tuttavia, sulla base di una normazione che, nel tempo, si è stratificata in modo eterogeneo ed asistematico, al di fuori di un disegno unitario e in assenza di principi generali di settore o, comunque, di norme strumentali volte a regolare la fase di attuazione del prelievo fiscale secondo meccanismi comuni ed omogenei.
In questo contesto si inseriscono, poi, le evoluzioni connesse alla rivoluzione digitale degli ultimi decenni, che hanno visto la nascita e la crescente diffusione dei giochi online, in cui l’elevato tasso di competitività del mercato ha, di fatto, indotto il Legislatore tributario ad attuare forme di prelievo fiscale relativamente modeste, specie se poste a confronto con quelle operate sui giochi c.d. tradizionali.
I tentativi, invero alquanto deludenti, posti in essere dal Legislatore tributario di operare la corretta imposizione in relazione ad attività imprenditoriali di raccolta delle giocate di vario tipo, quali vicende espressive di forza economica evidenziano, peraltro, come la riserva monopolistica allo svolgimento dell’attività appaia anche strumentale al perseguimento di finalità di finanziamento delle spese pubbliche, sotto forma di devoluzione all’Erario di parte dei corrispettivi delle operazioni commerciali.
Muovendo dalla disamina del complesso quadro giuridico dianzi illustrato, si è cercato di esaminare in maniera attenta il modello d’imposizione fiscale della raccolta delle giocate allo scopo di evidenziarne i tratti fondamentali e i profili di criticità in rapporto, in particolar modo, ai principi fondamentali della materia tributaria e, in dettaglio, ai principi costituzionalmente sanciti di riserva di legge e capacità contributiva.
Tralasciando ogni considerazione intorno all’esatta qualificazione giuridica delle molteplici fattispecie illecite perpetrabili nel comparto in esame, quello che ci interessa nel presente lavoro è di sviluppare un utile approfondimento intorno a tutta la disciplina che regola la tassazione di tali proventi conseguiti attraverso la gestione della raccolta del gioco lecito mettendo anche in evidenza taluni limiti che la normativa di settore purtroppo evidenzia. Emergono, infatti, dei profili di criticità, di carattere normativo e regolamentare, che, ove non esattamente considerati, sono in grado, come vedremo, di inficiare l’attività svolta dalla competente Amministrazione dei Monopoli a tutela del settore e a beneficio del corretto esercizio del gioco pubblico da parte di tutti i soggetti operanti nella filiera.
PREMESSA
1. IL RILIEVO DEL SETTORE DEI GIOCHI E DELLE SCOMMESSE IN ITALIA
1.1 Evoluzione storica del fenomeno ludico
1.2 Il peso economico del settore dei giochi e delle scommesse
1.3 Le entrate erariali generate dal comparto dei giochi pubblici
1.4 I profili giuridici del gioco e delle scommesse
1.5 Gli aspetti sociali del gioco d’azzardo. Prescrizioni ai fini della prevenzione, riduzione e contrasto dei fenomeni di gioco compulsivo
2. LA DISCIPLINA GIURIDICA IN MATERIA DI GIOCHI E SCOMMESSE
2.1 La definizione del gioco e della scommessa
2.2 L’obbligazione civile del gioco: brevi cenni sulla disciplina codicistica
2.2.1 Il contratto di gioco in generale
2.2.2 Il contratto di gioco organizzato
2.2.3 Il Totalizzatore
2.3 Breve ricognizione della struttura giuridica dei singoli giochi pubblici
2.4 La disciplina amministrativa del gioco pubblico (cenni)
2.5 (Segue…) Le fonti della disciplina amministrativa del gioco pubblico
2.6 (Segue…) La competenza degli enti locali in materia di giochi
2.7 La disciplina tributaria del gioco pubblico (cenni)
2.8 Il gioco vietato: cenni sulle fattispecie penalmente rilevanti
3. IL MONOPOLIO STATALE IN MATERIA DI GIOCHI E SCOMMESSE
3.1 Il regime di monopolio
3.2 La legittimità costituzionale del monopolio sui giochi
3.3 Il regime monopolistico che sottende l’organizzazione e l’esercizio dei giochi e delle scommesse. Le ragioni dell’intervento statale in materia di giochi e scommesse
3.4 La compatibilità del sistema italiano dei giochi e delle scommesse con la disciplina europea
3.5 Il cardine del sistema italiano: l’affidamento in concessione
3.5.1 Brevi cenni sul concetto di concessione amministrativa
3.5.2 La concessione di servizio pubblico ed il genus della concessione di servizi di matrice europea
3.5.3 Il sistema concessorio ed autorizzatorio in materia di giochi e scommesse
3.5.4 La scelta del concessionario
3.5.5 L’esecuzione del rapporto di concessione
3.5.6 I Modelli del sistema concessorio
3.5.7 I canali distributivi del gioco pubblico
3.6 Il portafoglio italiano dei giochi pubblici con vincite in denaro
3.7 Registro unico degli operatori del gioco pubblico
4. L’APPARATO AMMINISTRATIVO DEDICATO AL SETTORE DEI GIOCHI
4.1 Gli organi dello Stato cui sono conferite le funzioni statali in materia di giochi e scommesse
4.1.1 L’Agenzia delle Accise, Dogane e dei Monopoli
4.1.2 La Guardia di Finanza
4.1.3 La Sogei
4.2 I poteri ispettivi
5. APPARECCHI DA INTRATTENIMENTO
5.1 Le caratteristiche principali del settore
5.1.1 Introduzione
5.1.2 Il mercato degli apparecchi da gioco
5.1.3 La filiera del gioco pubblico mediante apparecchi da intrattenimento
5.1.4 Elenco degli operatori del settore del gioco c.d. “RIES”
5.1.5 La gestione telematica degli apparecchi da divertimento e intrattenimento
5.2 Evoluzione della regolamentazione degli apparecchi da intrattenimento
5.3 (Segue…) L’evoluzione del regime autorizzatorio degli apparecchi da gioco
5.4 Le Amusement With Price (AWP)
5.4.1 Definizioni e caratteristiche generali degli apparecchi di cui all’art. 110, comma 6 lett. a) del T.U.L.P.S., meglio noti come AWP, newslot o Slot Machines. Principali differenze rispetto alle VLT144
5.4.2 I soggetti che svolgono attività funzionali alla raccolta del gioco praticato mediante apparecchi AWP
5.4.3 (Segue) I poteri del concessionario di Stato
5.4.4 Procedure amministrative sottese al rilascio degli atti autorizzatori
5.4.5 Le procedure amministrative di gestione degli apparecchi in argomento.
5.4.6 La manutenzione ordinaria e straordinaria degli apparecchi da gioco tra le vicende connesse alla gestione degli apparecchi
5.4.7 Locali pubblici dove è consentita l’installazione delle AWP/VLT. Contingentamento apparecchi da gioco e limiti numerici alla loro installazione
5.4.7.1 Criteri per la determinazione dei parametri numerico quantitativi
5.4.7.2 Tipologia dei punti di vendita presso i quali è consentita la raccolta di gioco
5.4.7.3 Luoghi autorizzati
5.4.7.4 Parametri numerico quantitativi per l’installabilità di apparecchi di cui all'articolo 110, comma 6 del T.U.L.P.S.
5.4.7.5 Prescrizioni per l'installazione degli apparecchi
5.4.7.6 Sanzioni comminate per il superamento dei parametri numerico quantitativi
5.4.7.7 Ulteriori obblighi imposti dagli enti locali.
5.4.8 Gli obblighi espositivi ed il divieto di riprodurre il gioco del poker
5.4.9 Divieto di partecipare al gioco pubblico per i minori di 18 anni
5.4.10 Le procedure amministrative connesse all’apertura, svolgimento, modificazione e cessazione delle attività economiche connesse al gioco lecito.
5.4.10.1 Luoghi sensibili e distanze minime
5.4.10.2 Orari di funzionamento
5.4.11 Tessera sanitaria
5.5 Le Video Lottery Terminal (VLT)
5.5.1 Definizione degli apparecchi di cui all’art. 110, comma 6 lett. b) del T.U.L.P.S., meglio noti come VLT, videoterminali o videolotteries
5.5.2 La filiera delle VLT
5.5.3 Procedure amministrative sottese al rilascio degli atti autorizzatori
5.5.3.1 Cenni sull’affidamento delle attività e delle funzioni per la realizzazione e conduzione della parte della rete telematica relativa ai sistemi di gioco VLT
5.5.3.2 Certificazione dei sistemi di gioco e dei giochi attraverso la valutazione di conformità alle regole tecniche di cui al Decreto Direttoriale 4 aprile 2017
5.5.3.3 Installazione dei videoterminali
5.5.4 Locali pubblici dove è consentita l’installazione delle AWP/VLT. Contingentamento apparecchi da gioco e limiti numerici alla loro installazione
5.6 Divieto di installazione degli apparecchi che consentano ai clienti di giocare sulle piattaforme di gioco messe a disposizione dai concessionari on-line (c.d. Totem)
5.7 Sanzioni amministrative (art. 110, comma 9, T.U.L.P.S.)
5.7.1 Produzione o importazione di apparecchi non corrispondenti alle caratteristiche e prescrizioni
5.7.2 Produzione o importazione di apparecchi sprovvisti dei titoli autorizzatori
5.7.3 Distribuzione, installazione o utilizzo di apparecchi non corrispondenti alle caratteristiche e prescrizioni
5.7.4 Utilizzo di apparecchi conformi alle caratteristiche e prescrizioni, corrispondendo vincite diverse da quelle ammesse
5.7.5 Distribuzione, installazione o utilizzo di apparecchi privi dei titoli autorizzatori
5.7.6 Reiterazione delle violazioni relative alla produzione, importazione, distribuzione, installazione o utilizzo di apparecchi non corrispondenti alle caratteristiche e prescrizioni, alla produzione, importazione, distribuzione, installazione o utilizzo di apparecchi privi dei titoli autorizzatori, all’utilizzo di apparecchi conformi alle caratteristiche e prescrizioni, corrispondendo vincite diverse da quelle ammesse
5.7.7 Mancata apposizione dei titoli autorizzatori sull’apparecchio
5.7.8 Luoghi di gioco sprovvisti delle prescritte autorizzazioni ex artt. 86 e 88 del T.U.L.P.S.
5.7.9 Distribuzione, installazione o utilizzo di videoterminali non rispondenti alle caratteristiche e prescrizioni
5.7.10 Produzione, distribuzione, installazione o messa a disposizione di apparecchi destinati a qualunque forma di gioco non rispondenti alle caratteristiche
5.7.11 Riepilogo Sanzioni amministrative apparecchi (art. 110, comma 9, T.U.L.P.S.)
5.8 Sanzioni amministrative diverse da quelle contemplate nell’art. 110, comma 9, T.U.L.P.S
5.8.1 Partecipazione al gioco da parte dei minori di anni 18, utilizzo degli apparecchi AWP e VLT e ingresso dei minori nelle aree dedicato al gioco
5.8.2 Divieto di contrarre con soggetti non iscritti nell’elenco RIES
5.8.3 Superamento dei parametri numerico quantitativi
5.9 La disciplina fiscale degli apparecchi con vincite in denaro. Il regime di esenzione IVA
6. IL PRELIEVO ERARIALE UNICO
6.1 Genesi ed evoluzione storica del tributo
6.2 La natura giuridica del prelievo erariale unico
6.3 La capacità contributiva
6.4 La fattispecie tributaria
6.4.1 Presupposto di fatto
6.5 Il profilo soggettivo della fattispecie tributaria
6.5.1 Il soggetto passivo dell’imposta: il concessionario
6.5.2 Profili soggettivi dei fenomeni patologici. La gestione degli apparecchi da gioco in assenza del prescritto nulla osta
6.5.3 (Segue) La gestione illecita degli apparecchi da gioco muniti del prescritto nulla osta
6.5.4 La solidarietà tributaria nel PREU
6.5.5 (Segue…) La responsabilità patrimoniale dei terzi nella fase attuativa del tributo
6.6 Lo schema impositivo. Modalità di assolvimento del prelievo erariale unico sugli apparecchi da divertimento e intrattenimento con vincita in denaro
6.7 Termini e modalità relativi alle comunicazioni cui sono tenuti i concessionari di rete per la determinazione del prelievo erariale unico (PREU), sugli apparecchi da intrattenimento con vincita in denaro
6.8 La determinazione dell’imposta tra casi fisiologici e patologici
6.8.1 Le AWP: casi particolari (fisiologici) di determinazione della base imponibile del periodo contabile
6.8.2 (Segue…) Casi particolari (fisiologici) di determinazione della base imponibile dell’anno solare
6.8.3 (Segue…) Le regole di determinazione della base imponibile nei casi patologici
6.8.4 Le VLT
6.9 La fase dinamica dell’imposta
6.9.1 Aspetti del meccanismo applicativo dell’imposta: liquidazione, versamenti, rimborsi e comunicazione
6.9.2 Fase liquidatoria e accertativa
6.10 Il PREU e le imposte sui redditi
7. I GIOCHI A BASE SPORTIVA
7.1 Il modello concessorio in materia di scommesse
7.1.1 Le scommesse offerte nei punti retail distribuiti sul territorio italiano
7.1.2 La raccolta delle scommesse con partecipazione a distanza: il fenomeno dei “punti di vendita ricarica” (PVR)
7.1.3 Divieto di installazione degli apparecchi che consentano ai clienti di giocare sulle piattaforme di gioco messe a disposizione dai concessionari on-line (c.d. Totem)
7.2 La disciplina delle scommesse su eventi sportivi diversi dalle corse dei cavalli e su eventi non sportivi: le scommesse a quota fissa
7.2.1 Premessa
7.2.2 L’oggetto delle scommesse a quota fissa su eventi sportivi diversi dalle corse dei cavalli e su eventi non sportivi: il palinsesto
7.2.3 Le scommesse a quota fissa ammesse
7.2.4 Le modalità di gioco
7.2.5 Il totalizzatore nazionale
7.2.6 I luoghi di raccolta delle scommesse
7.3 (Segue…) Le scommesse a totalizzatore e i concorsi pronostici
7.3.1 Premessa
7.3.2 Oggetto e modalità di partecipazione dei concorsi pronostici
7.3.4 Modalità di gioco, rimborsi e riscossione delle vincite
7.3.4 Ripartizione della posta di gioco
7.3.5 I luoghi di raccolta delle scommesse
7.3.6 I concorsi pronostici: il Totocalcio
8. I GIOCHI A BASE IPPICA
8.1 La disciplina delle scommesse relative alle corse dei cavalli
8.2 La gestione del settore ippico ed il trasferimento di funzioni dall’UNIRE al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
8.2.1 Nascita e declino dell’UNIRE
8.2.2 Il subentro del MIPAAF
8.3 Le tipologie di scommesse sulle corse dei cavalli effettuabili ed il palinsesto ippico
8.4 L’accettazione delle scommesse
9. L’IMPOSTA UNICA SUI CONCORSI PRONOSTICI E SULLE SCOMMESSE
9.1 Introduzione
9.2 Genesi ed evoluzione storica del tributo. Le contraddizioni e le incoerenze che hanno accompagnato l’istituzione dell’imposta unica sui giochi
9.3 Analisi ragionata sulla natura tributaria dei prelievi erariali applicati sui giochi e sulle scommesse
9.3.1 Brevi considerazioni sulla nozione di tributo e dei suoi elementi fondamentali
9.3.2 La natura giuridica delle quote di prelievo
9.3.3 Per una sicura collocazione dell’imposta unica
9.4 Un tributo dalla duplice ratio
9.5 La capacità contributiva nell’imposta unica
9.5.1 Il profitto delle scommesse
9.5.2 Brevi considerazioni sul principio della capacità contributiva
9.5.3 Un’unica imposta per una duplice capacità contributiva
9.6 L’imposta unica e l’illusione fiscale
9.7 Analisi della struttura del tributo
9.7.1 Il presupposto di fatto
9.7.2 Soggetti del tributo
9.7.3 Base imponibile ed aliquota d’imposta: complessità e contraddizioni dell’imposta
9.8 L’attuazione dell’imposta. Le fasi dell’accertamento e della riscossione nell’imposta sui giochi
9.8.1 I metodi di determinazione dell’imponibile
9.8.2 Riflessi sul sistema tributario in generale della nuova base imponibile accertata ai fini dell’imposta unica
9.8.3 L’imponibilità dei giochi svolti in violazione della normativa civilistica, amministrativa e penale
9.9 Sanzioni
9.10 L’imposta unica e l’imposta sui redditi
10. I GIOCHI NUMERICI A QUOTA FISSA
10.1 I giochi numerici a quota fissa: premessa
10.2 Il gioco del Lotto
10.2.1 Caratteristiche del gioco
10.2.2 La disciplina di riferimento
10.2.3 Il gioco opzionale denominato “Simbolotto”
10.2.4 Il Lotto istantaneo
10.3 Il gioco “10eLOTTO”
10.3.1 Premessa
10.3.2 Caratteristiche e modalità del gioco
10.3.3 Le formule di gioco opzionale
10.3.3.1 La formula di gioco opzionale denominata “NUMERO ORO”
10.3.3.2 La formula di gioco opzionale denominata “DOPPIO ORO”
10.3.3.3 La formula di gioco opzionale denominata “EXTRA”
10.3.4 Le vincite conseguibili
10.3.4.1 Le vincite al 10eLOTTO
10.3.4.2 Le vincite al gioco opzionale “NUMERO ORO”
10.3.4.3 Le vincite al gioco opzionale “DOPPIO ORO”
10.3.4.4 Le vincite al gioco opzionale “EXTRA”
10.4 Il gioco “MillionDAY”
10.4.1 Disciplina e caratteristiche del gioco
10.4.2 Modalità e tipologie di giocata
10.4.3 Vincite conseguibili
10.5 La raccolta delle giocate
10.5.1 I punti di raccolta delle giocate
10.5.2 L’apertura di ricevitorie per la raccolta del gioco del Lotto
10.5.3 Incremento degli utili del gioco del Lotto destinati ai beni culturali
10.5.4 Raccolta on-line delle giocate
10.6 Le modalità di pagamento delle vincite
10.7 Profili di natura tributaria
10.7.1 La fiscalità del gioco del Lotto
10.7.2 Il prelievo alla fonte sulle vincite al Lotto
10.7.3 Le ritenute sulle vincite
10.7.4 Qualificazione tributaria del costo del biglietto di partecipazione al gioco del Lotto
10.7.5 Regime di esenzione IVA delle prestazioni rese da terzi in favore del concessionario necessarie e indispensabili alla raccolta delle giocate
10.7.6 Il pro-rata Iva in caso di esercizio congiunto di attività di rivendita di Tabacchi e giochi
10.7.7 Registrazione e trasmissione telematica dei corrispettivi per gli aggi relativi al gioco del Lotto
10.7.8 Codici tributo per il versamento, mediante il modello F24 Accise, delle somme una tantum e dei diritti di scritturazione in materia di rivendite di generi di monopolio e delle ricevitorie del gioco del Lotto
11. I GIOCHI NUMERICI A TOTALIZZATORE NAZIONALE
11.1 Premessa
11.2 Il SuperEnalotto
11.2.1 Premessa
11.2.2 Svolgimento del gioco
11.2.3 Procedura per la richiesta dell’autorizzazione alla raccolta
11.2.4 Modalità di pagamento delle vincite
11.3 Il gioco complementare denominato “SuperStar”
11.3.1 Premessa
11.3.2 Disciplina di riferimento
11.4 Il “SiVinceTutto SuperEnalotto”
11.4.1 Premessa
11.4.2 Svolgimento del gioco
11.4.3 Modalità di pagamento delle vincite
11.5 Eurojackpot
11.5.1 Premessa
11.5.2 Modalità di gioco
11.6 Vinci per la vita - WinforLife
11.6.1 Premessa
11.6.2 Vinci per la vita – WinforLife Classico
11.6.3 Vinci per la vita – WinforLife Grattacieli
11.6.4 Vinci per la vita – WinforLife VinciCasa
11.7 Profili di natura tributaria
11.7.1 Notazioni di carattere comune
11.7.2 La “tassa sulla fortuna” o “diritto sulla vincita”
12. IL GIOCO DEL BINGO E LE LOTTERIE NAZIONALI
12.1 Il Bingo
12.1.1 Caratteristiche del gioco in sala
12.1.2 La disciplina normativa
12.1.3 Modalità di svolgimento del gioco in sala
12.1.4 Premi e pagamento delle vincite
12.1.5 Apertura di una ricevitoria e servizi connessi
12.1.6 Il Bingo telematico
12.1.7 Profili fiscali del gioco del Bingo
12.2 Le Lotterie nazionali
12.2.1 Introduzione
12.2.2 Le Lotterie nazionali “ad estrazione istantanea”
12.2.3 Le Lotterie nazionali “ad estrazione istantanea telematiche”
12.2.4 Le Lotterie nazionali “tradizionali”. Cenni regolamentari e disciplina normativa di riferimento
12.2.5 Profili di carattere fiscale
12.2.6 (Segue…) La tassa sulle vincite delle Lotterie
12.2.7 (Segue…) Trattamento ai fini IVA degli aggi dei ricevitori
13. GIOCHI (A DISTANZA) DI ABILITÀ, CARTE, SORTE A QUOTA FISSA
13.1 I giochi di abilità a distanza
13.1.1 Premessa
13.1.2 Disciplina di svolgimento e partecipazione ai giochi a distanza
13.1.3 Trattamento fiscale dei giochi di abilità a distanza
14. L’IMPOSIZIONE DIRETTA E INDIRETTA DEL FENOMENO LUDICO
14.1 Il trattamento fiscale delle vincite da gioco
14.1.1 Introduzione
14.1.2 Il caso delle vincite conseguite all’estero da cittadini residenti su piattaforme di bookmaker esteri
14.1.3 Le vincite conseguite in Case da gioco situate all’estero
14.1.4 Le vincite conseguite fuori dal circuito legale
14.2 Il regime sostitutivo di cui all’art. 30, D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600: l’imposta sulle vincite
14.3 L’imposta sul valore aggiunto in materia di giochi: l’esenzione
14.3.1 Cenni sull’evoluzione storica del regime di esenzione IVA nel mondo dei giochi
14.3.2 Le difficoltà connesse dalla regolamentazione Iva del gioco d’azzardo
14.3.3 L’attuale regime IVA in materia di giochi e scommesse
14.3.4 Il regime Iva degli apparecchi da gioco ex art. 110 T.U.L.P.S.
14.3.5 L’applicabilità dell’esenzione Iva alle attività illegali di raccolta delle giocate tramite gli apparecchi e congegni ex art. 110 T.U.L.P.S.
14.3.6 L’attività di collaborazione nella raccolta di somme di denaro giocate mediante apparecchi da gioco ex art. 110 T.U.L.P.S.
14.3.7 Trattamento Iva dell'attività di procacciamento della clientela e di conclusione di contratti di gioco a distanza
14.3.8 Il regime Iva delle prestazioni di verifica obbligatoria di conformità delle piattaforme di gioco a distanza
14.3.9 Il regime Iva della fornitura di terminali di gioco
14.3.10 Obbligo di memorizzazione elettronica dei corrispettivi relativi alla vendita di biglietti di lotterie istantanee
14.4 La rilevanza ai fini delle II.DD. e dell’Iva dei valori rilevati in tema di PREU e di Imposta unica
14.4.1 Premessa
14.4.2 Riflessi sul sistema tributario in generale della nuova base imponibile accertata ai fini dell’Imposta unica
14.4.3 (Segue…) Con riguardo alla nuova base imponibile accertata ai fini del PREU
BIBLIOGRAFIA