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Riforma della giustizia e del processo tributario, nasce la quinta magistratura; eBook in pdf di 156 pagine.
Pubblicata la Legge n. 130 del 31.08.2022 nella Gazzetta Ufficiale n. 204 del 01.09.2022, in vigore dal 16 settembre 2022, che reca disposizioni in materia di giustizia e di processo tributario.
La legge di riforma della giustizia e del processo tributario, importante per le esigenze di cittadini e imprese, dà attuazione agli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, nel rispetto delle scadenze dallo stesso previste (il PNRR individuava per l'attuazione della riforma il termine del quarto trimestre del 2022).
Gli obiettivi, incentrati sul miglioramento della qualità delle sentenze tributarie e sulla riduzione del contenzioso in Corte di cassazione, sono stati raggiunti puntando sulla revisione dell’ordinamento degli organi speciali di giustizia tributaria (QUINTA MAGISTRATURA TRIBUTARIA) e sull’introduzione di istituti processuali volti non solo a ridurre il contenzioso esistente ma anche a incentivare l’uniformità dei giudizi in materie analoghe.
In particolare, nel PNRR (pagine 59-60) il contenzioso tributario viene considerato un settore cruciale per l’impatto che può avere sulla fiducia degli operatori economici, anche nella prospettiva degli investimenti esteri. Esso risente fortemente delle criticità legate ai tempi della amministrazione della giustizia. In particolare, come riportato nel PNRR:
Il PNRR pone quindi l'obiettivo di ridurre il numero di ricorsi alla Cassazione e farli decidere più speditamente, oltre che in modo adeguato.
È un dato di fatto che l’attuale crisi della giustizia tributaria ha la sua maggiore causa sia nel tipo di rito processuale che nella vigenza di una normazione sostanziale di difficile applicazione perché soggetta a continui mutamenti e non sempre di buona qualità, non consentendo la piena rispondenza dello speciale giudizio ai classici canoni del “giusto processo” previsti dall’articolo 111 della Costituzione.
Ne discende, dunque, che, per superare tale crisi, il punto di partenza non può che essere quello di migliorare la qualità del giudizio dinanzi alle Commissioni tributarie adeguandolo al modello del “giusto processo”, sia formalmente che sostanzialmente.
Premessa
1. La Quinta Magistratura Tributaria. Di Avv. Maurizio Villani e Avv. Alessandro Villani
1.1 La giurisdizione tributaria
1.2 Le nuove corti di giustizia tributaria di primo e di secondo grado
1.3 Il concorso pubblico
1.3.1. I giudici delle Corti di giustizia tributaria di primo grado
1.3.2 Requisiti per l'ammissione al concorso per esami
1.3.3 Indizione del concorso e svolgimento della prova scritta
1.3.4 Commissione di concorso
1.3.5 Limite d’età per la partecipazione al concorso
1.3.6 Riserva di posti per gli attuali giudici tributari onorari
1.4 Le nomine - la formazione - il tirocinio - le sostituzioni dei magistrati e dei giudici tributari
1.4.1 Nomine dei magistrati tributari
1.4.2 Formazione continua dei giudici e magistrati tributari
1.4.3 Tirocinio dei magistrati tributari a seguito del superamento del concorso
1.5 Il trattamento economico dei magistrati tributari 6
1.6 Gli emolumenti dei giudici tributari onorari - ruolo 2011 ad esaurimento 48
1.7 Cessazione dall’incarico di magistrato tributario: il limite dei 70 anni – decalage
1.7.1 Disposizioni transitorie in riferimento alla cessazione dall’incarico per il raggiungimento del 70° anno di età (art. 8, comma 1, L.130/2022)
1.8 Prime nomine per opzione di 100 magistrati tramite interpello per transito nella magistratura tributaria
1.8.1 Assunzione di 100 unità di magistrati tributari per l’anno 2023
1.8.2 Diritto di opzione
1.8.3 Procedura di interpello
1.8.4 Transito alla giurisdizione tributaria
1.9 Le assegnazioni d'ufficio
2. Organizzazione della Quinta Magistratura Tributaria. Di Avv. Maurizio Villani e Avv. Federica Attanasi
2.1 Il giudice monocratico
2. 1. 1 La competenza del giudice monocratico
2.1.2 Le assegnazioni al giudice monocratico
2.2 L'organizzazione amministrativa del ministero dell'economia e delle finanze (dipartimenti)
2.3 Le nuove competenze del consiglio di presidenza della giustizia tributaria
2.3.1 Individuazione delle nuove sedi delle Corti di giustizia tributaria
2.3.2 Criteri di attribuzione della maggiorazione dell’indennità del personale dirigenziale e non dirigenziale del MEF
2.3.3 Ufficio ispettivo
2.3.4 Ufficio del massimario nazionale
2.4 Nuove nomine del consiglio di presidenza della giustizia tributaria
2.5 Le video udienze
2.6 La premialità ISA
3. Modifiche al Processo Tributario. Di Avv. Maurizio Villani e Avv. Antonella Villani
3.1 La prova testimoniale
3.2 Condanna alle spese del giudizio in caso di mancata conciliazione
3.3 Le modifiche alla fase del reclamo-mediazione ex art. 17 - bis D.lgs. 546/1992
3.3.1. Rigetto del reclamo – mediazione – Responsabilità del funzionario fiscale
3.3.2 Conciliazione proposta dalla corte di giustizia tributaria
3.4 Sospensione cautelare dell'efficacia esecutiva dell'atto impugnato
3.4.1 L’istanza di sospensione
3.4.2 La sospensione dell’esecuzione dell’atto opera anche in relazione alla iscrizione a ruolo, a titolo provvisorio, in base ad accertamenti non definitivi
3.5 L'onere della prova
4. La nuova Sezione Tributaria della Corte di Cassazione - La definizione delle liti - Gli interpelli - Disposizioni transitorie. Di Avv. Maurizio Villani e Avv. Lucia Morciano
4.1 La sezione civile tributaria della corte di cassazione
4.2 L'applicabilità degli istituti predittivi a seguito della riforma del processo civile (art. 363-bis c.p.c.)
4.3 La definizione agevolata delle liti in cassazione
4.4 Le disposizioni transitorie
4.5 La riduzione degli importi negli interpelli sui nuovi investimenti
4.6 Le abrogazioni e le sostituzioni
4.7 La copertura finanziaria
Disciplina civilistica e fiscale del conferimento d'azienda e degli scambi di partecipazioni.
eBook in pdf di 180 pagine completo di Case study
La guida è arricchita dai seguenti Case study:
Prima parte. Conferimento d’azienda o di ramo d’azienda
Premessa
1. Il conferimento d’azienda nel Codice civile
2. Le diverse finalità del conferimento d’azienda
3. Il conferimento d’azienda nel diritto tributario
3.1 Soggetti coinvolti
3.2 Ambito oggettivo
3.3 Decorrenza: effetti del conferimento
4. Neutralità fiscale
4.1 Effetti per il soggetto conferente
4.1.1 Riserva da conferimento
4.2 Effetti per la società conferitaria
4.2.1 Prospetto di riconciliazione
4.2.2 Riserva da conferimento
4.2.3 Riserve in sospensione d’imposta
4.2.4 Rilevazione delle imposte differite
4.2.5 Riporto delle perdite fiscali della società conferente
4.2.6 Ammortamenti nel conferimento di azienda in corso d’anno
4.3 Successiva cessione in regime di PEX: disciplina antielusiva
5. Conferimento d’azienda e successiva cessione delle partecipazioni: imposta di registro ed elusione
6. Affrancamento opzionale dei maggiori valori: imposizione sostitutiva
6.1 Affrancamento ordinario: imposta sostitutiva proporzionale a scaglioni
6.1.1 Ambito oggettivo
6.1.2 Base imponibile
6.1.3 Esercizio dell’opzione e riconoscimento dei maggiori valori
6.1.4 Imposta sostitutiva progressiva a scaglioni
6.1.5 Versamento dell’imposta sostitutiva
6.1.6 Rilevazione del conferimento nel modello REDDITI
6.1.7 Decorrenza differita dei maggiori valori
6.1.8 Particolarità dell’affrancamento
6.2 Affrancamento “speciale”: imposta sostitutiva proporzionale del 16%
6.2.1 Ambito soggettivo
6.2.2 Ambito oggettivo
6.2.3 Attività diverse da quelle indicate nell’articolo 176, comma 2-ter del TUIR
6.2.4 Modalità di affrancamento
6.2.5 Esercizio dell’opzione e riconoscimento dei maggiori valori
6.2.6 Imposta sostitutiva
6.3 Coordinamento tra affrancamento ordinario e speciale
6.4 Convenienza di affrancare i maggiori valori
6.5 Effetti dell’affrancamento sulle imposte differite
6.6 Affrancamento e dichiarazione dei redditi
7. Case study: analisi della prassi contabile nel conferimento d’azienda
7.1 Coincidenza tra valori civilistici e fiscali delle attività e delle passività conferite nella contabilità del soggetto conferente
7.2 Disallineamenti tra valori civilistici e fiscali delle attività e delle passività conferite nella contabilità del soggetto conferente
8. Particolari casi di conferimento: transnazionali e intracomunitari, impresa individuale e studio associato
8.1 Conferimenti transnazionali
8.2 Conferimenti intracomunitari
8.2.1 Azienda conferita da soggetto italiano a soggetto comunitario
8.2.2 Azienda ubicata in altro Stato membro
8.2.3 Azienda conferita da soggetto comunitario a soggetto italiano
8.2.4 Azienda situata in Italia conferita tra soggetti comunitari
8.2.5 Stabile organizzazione di non residente
8.3 Conferimento dell’unica azienda dell’imprenditore individuale
8.4 Conferimento di studio associato in STP
9. Conferimento di azienda e altre imposte indirette
Parte seconda. Conferimento di partecipazioni di controllo
Premessa
1. Il conferimento di partecipazioni nel Codice civile
1.1 Società di persone conferitaria
1.2 Società di capitali conferitaria
2. Il conferimento di partecipazioni nel diritto tributario
2.1 Ambito soggettivo
2.2 Oggetto del conferimento: la partecipazione di controllo o collegamento
2.2.1 Nozione di “controllo”
2.2.2 Controllo di diritto
2.2.3 Controllo di fatto
2.2.4 Nozione di collegamento
2.3 Valore di realizzo “ordinario” ex art. 9 del TUIR
2.4 Valore di realizzo “controllato” ex art. 175 del TUIR
2.5 Case study: analisi della prassi contabile nel conferimento di partecipazioni di controllo
2.6 Conferimento di partecipazioni e irrilevanza ai fini Ace
Terza parte. Scambio di partecipazioni mediante permuta o conferimento
Premessa
1. Lo scambio di partecipazioni nel Codice civile e nel TUIR
2. Scambio di partecipazioni mediante permuta
2.1 Ambito soggettivo
2.2 Ambito oggettivo
2.3 Regime di neutralità fiscale “condizionata”
3. Scambio di partecipazioni mediante conferimento
3.1 Ambito soggettivo
3.2 Ambito oggettivo
3.2.1 Nuda proprietà e usufrutto
3.3 Regime a “realizzo controllato”
3.3.1 Aumento o incremento del patrimonio della conferitaria
3.3.2 Acquisizione del controllo della conferitaria
3.3.3 Plusvalenza in capo al conferente
3.4 Estensione del regime a “realizzo controllato”
4. Scambi di partecipazioni a confronto
4.1 Comunanze tra i due istituti
4.2 Differenze sostanziali
4.3 Sovrapposizione e gerarchia delle norme
5. Disciplina antielusiva
6. Case study: analisi della prassi contabile nello scambio di partecipazioni
7. Affrancamento derogatorio dei maggiori valori
7.1 Soggetti interessati
7.2 Ambito oggettivo
7.3 Opzione e versamento dell’imposta sostitutiva
8. Scambio intracomunitario di partecipazioni
8.1 Ambito soggettivo
8.2 Ambito oggettivo
8.3 Requisito della residenza in Italia
8.4 Regime di neutralità fiscale degli scambi
Approfondimento operativo, pdf di 180 pagine, degli aspetti normativi e contabili della liquidazione societaria.
Con il presente lavoro (ebook in pdf di 180 pagine) viene analizzata, senza alcuna pretesa di esaustività, la procedura di liquidazione nei diversi aspetti normativi e contabili, ricordando che la peculiarità dell'operazione straordinaria di liquidazione è lo svolgimento in progressione nel tempo di diverse fasi che possono coinvolgere più esercizi sociali a cui sono connessi i differenti adempimenti contabili e fiscali in capo ai liquidatori.
Verrà altresì analizzata la procedura di liquidazione di SRL senza l’intervento del notaio: si segnala che questa procedura, inizialmente abbastanza utilizzata, sta subendo una grossa “battuta di arresto”.
Oltre ad una revisione completa del volume, e. all’introduzione di 3 nuovi capitoli, la presente edizione si arricchisce di un nuovo tema relativo al nuovo Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza (Ccii), di cui al D.lgs. 14/2019, entrato in vigore il 15 luglio 2022. Il nuovo decreto ha modificato prodamente la procedura del Fallimento, ora denominato Liquidazione Giudiziale, che, ovviamente poco centra con il tema qui trattato. Tuttavia, il nuovo testo “incorpora” anche il Dl. 118/2021 relativo alla Composizione Negoziata della crisi. La liquidazione è, ovviamente, uno stato di crisi dell’impresa.
In questa Edizione, oltre ad aver provveduto ad una nuova revisione del precedente testo, con diverse modifiche ed aggiornamenti, sono stati aggiunti tre nuovi capitoli, un primo capitolo (numero 9) in cui si riporta la Risposta n. 847/2021 dell’’agenzia delle Entrate in cui è fornisce alcuni chiarimenti sul trattamento fiscale delle somme attribuite ai soci a titolo di acconto sul risultato finale della liquidazione, ai sensi dell'articolo 2491, secondo comma, del codice civile.
Un secondo capitolo (numero 15) relativo al nuovo Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza (Ccii), di cui al D.lgs. 14/2019, entrato in vigore il 15 luglio 2022. Il nuovo decreto ha modificato prodamente la procedura del Fallimento, ora denominato Liquidazione Giudiziale, che, ovviamente poco centra con il tema qui trattato. Tuttavia, il nuovo testo “incorpora” anche il Dl. 118/2021 relativo alla Composizione Negoziata della crisi. La liquidazione è, ovviamente, uno stato di crisi dell’impresa.
Un terzo capitolo (numero 16) in cui si riporta quanto è stato introdotto dalla riforma del diritto societario rispetto al testo previgente: sebbene la riforma sia del 2006, si sono riportate le interessati indicazioni da parte dell’OIC 5 sul tema che completano la trattazione e ne danno un’introduzione a più ampio respiro.
Oltra a quanto sopra sono stati trattati in maniera separata e più approfondita gli specifici compiti degli amministratori prima e, dei liquidatori, poi. Si è provveduto poi ad analizzare lo scioglimento della società semplice partendo da recentissimi interpelli (ottobre 2021) che hanno finalmente fatto chiarezza su aspetti molto delicati in tema di liquidazione, appunto, della società semplice. Sono stati introdotti altri temi (non trattati in precedenza) fra cui il decesso del socio nelle società di persone, le “nuove” procedure di cancellazione d’ufficio dal Registro delle imprese. Oltre alle responsabilità dei liquidatori, ma anche degli amministratori, come accennato in precedenza, sono state analizzate le responsabilità (eventuali) dei soci in considerazione che giuridicamente si parla di una successione della liquidazione sui soci.
Scopo del presente e-book è fare un’analisi sull’operazione straordinaria di liquidazione societaria. Com’è noto la riforma del diritto societario introdotta con il D. Lgs. n° 6/2003 ha previsto significative novità relativamente all’operazione di liquidazione e di scioglimento. Nello specifico, la riforma ha introdotto per la prima volta nella liquidazione volontaria delle società di capitali, con effetto dal 1° gennaio 2004, una disciplina dei bilanci ed altri documenti contabili della liquidazione dotata di una organicità e completezza prima sconosciuta al Codice civile del 1942, il quale si limitava a rinviare alle poche, disorganiche, disposizioni dettate in tema di società di persone (ed in particolare, di società semplice).
Va ricordato che solo il Italia vi è un principio contabile, l’OIC 5, che analizza i Bilanci in liquidazione, infatti, nel panorama dei principi contabili nazionali e dei principi contabili internazionali dello IASB – International Accounting Standards Board non vi è alcun documento che indichi i principi e criteri di redazione dei bilanci ed altri documenti contabili delle imprese in liquidazione.
Pertanto il punto di riferimento civilistico per la redazione del Bilancio di liquidazione è, il richiamato Principio contabile OIC 5 che fra gli scopi ricorda che il principio di maggiore importanza introdotto dalla nuova disciplina e contenuto nei novellati artt. 2484-2496 del codice civile è quello relativo al fatto che i criteri di redazione dei bilanci “intermedi” o annuali di liquidazione (ed in particolare, quelli relativi alle attività, passività e di determinazione del risultato economico annuale) sono diversi da quelli previsti per il bilancio ordinario d’esercizio. Principio che la dottrina prevalente aveva affermato già da qualche decennio e che era implicito nel venir meno in fase di liquidazione della validità del fondamentale postulato del “going concern” previsto dall’art. 2423-bis, 1° comma, n. 1 c.c..
Altra novità di grande rilevanza è quella di aver previsto esplicitamente la possibilità di un esercizio provvisorio dell’attività dell’impresa, o di singoli rami di essa, sia pure al fine della conservazione del suo valore e del miglior realizzo dalla successiva cessione. In questa ipotesi, come si vedrà meglio in seguito, l’art. 2490 richiede una separata evidenziazione in bilancio delle poste patrimoniali ed economiche dell’azienda che prosegue nella sua attività e l’adozione di criteri di valutazione diversi da quelli applicabili alle restanti attività e passività.
FACSIMILI SCARICABILI DAL VOLUME
Premessa
1. Aspetti generali sullo scioglimento
1.1 Riferimenti civilistici
1.2 Le cause di scioglimento delle società
2. La liquidazione volontaria: aspetti contabili
2.1 Bilanci in fase di liquidazione
2.2 La fase pre-liquidatoria
2.3 La fase liquidatoria
2.4 Esempio 1: bilancio iniziale, bilancio intermedio e bilancio finale
2.5 Esempio 2: piano di riparto fra i soci di SPA
2.6 ESEMPIO 3: dall’inventario, scritture contabili al bilancio finale
3. Gli effetti fiscali della “Liquidazione”
3.1 Gestione degli acconti d’imposta
3.2 Utilizzo dei crediti d’imposta
3.3 Ulteriori approfondimenti
3.4 Schemi esemplificativo e riassuntivo:
3.5 Riflessi sui modelli DICHIARATIVI
3.6 CHECK LIST
3.6.1 A- Calcolo del reddito ante-liquidazione
3.6.2 B- Liquidazione delle Imprese Individuali e delle Società di Persone
3.6.3 C- Liquidazione delle imprese soggette ad IRES
4. Amministratore e liquidatore: ecco i loro compiti
5. Amministratore e liquidatore: le specifiche responsabilità
6. La liquidazione dell’impresa individuale
6.1 Obblighi dichiarativi
7. Un caso particolare: lo scioglimento della società semplice e l’Agenzia delle Entrate
8. Un caso particolare: il decesso del socio nelle società di persone
9. Il trattamento fiscale delle somme attribuite ai soci sul risultato della liquidazione
10. Liquidazione S.r.l.: procedura semplificata senza intervento del notaio
10.1 Procedura semplificata di liquidazione – per le sole S.R.L.
10.2 Iscrizione nel registro delle imprese del deposito del bilancio finale di liquidazione: i controlli dell’ufficio 0
10.3 Scioglimento liquidazione della S.R.L.: le procedure telematiche
11. La cancellazione dal registro delle imprese
11.1 La domanda di cancellazione
11.2 Le procedure telematiche
11.3 Procedure di cancellazione d'ufficio dal REGISTRO DELLE IMPRESE – le NOVITÀ DEL D.L. 76/2020 CONVERTITO
12. La responsabilità tributaria dei soci dopo la cancellazione della società
13. La revoca della liquidazione
13.1. La revoca della liquidazione: modalità ed effetti
13.2 Gli effetti della revoca sulla contabilità ed i bilanci della società
13.3 Modalità di redazione del rendiconto di gestione dei liquidatori e del bilancio dell’esercizio in cui avviene la revoca
13.3.1 Aziende tutte assoggettate alla liquidazione
13.3.2 Aziende tutte in esercizio provvisorio
13.3.3 Coesistenza di aziende in liquidazione ed in esercizio provvisorio
14. Le massime notarili del triveneto
15. Il nuovo Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza
16. Riforma del diritto societario (estratto OIC 5 versione giugno 2008)
Conclusioni
Facsimili
1. Verbale del Consiglio di Amministrazione
2. Determinazione dell’Amministratore Unico accerta causa scioglimento
3. Verbale di assemblea dei soci nomina liquidatori
4. Verbale di Consegna al liquidatore da parte dell’Organo amministrativo
5. Bilancio finale di liquidazione
6. Relazione dei liquidatori al bilancio finale di liquidazione
7. Reclamo avverso il bilancio finale di liquidazione
8. Scioglimento anticipato con messa in liquidazione
9. Verbale di assemblea straordinaria di revoca dello stato di liquidazione
Bibliografia
Aggiornato con la Legge di bilancio 2022 legge n. 234 del 30/12/2021 - art. 1 comma 763. Edizione 2022, pdf di 327 pagine.
Esame della normativa che riguarda:
Con questa monografia abbiamo voluto fornire un contributo ai lavoratori che rientrano in Italia ed intendono utilizzare gli sgravi fiscali riconosciuti per incentivarne il rimpatrio.
Ci rivolgiamo quindi ai lavoratori espatriati, alle Aziende, alle Associazioni professionali, alle Organizzazioni sindacali, agli Ordini professionali, alle Università, e in genere a tutti coloro che affrontano i temi direttamente connessi alle problematiche del lavoro estero.
Abbiamo cercato di affrontare queste tematiche, e saminando tutta la normativa in un arco di tempo molto ampio che parte d all'anno 2003 per giungere sino ad oggi. Questo lungo percorso, ci ha offerto la possibilità di osservare come le leggi che si sono avvicendate nel corso del tempo, si siano adeguate e affinate alle reali necessità contingenti, nel contempo abbiano creato problemi applicativi, derivanti dall'intrecciarsi e/o dal sovrapporsi delle norme precedenti con quelle successive.
Sintesi
Premessa.
1. Ricercatori - Le norme per il rientro dei ricercatori dal 2004 al 2008: excursus normativo.
1.1 L’introduzione delle norme e prassi per agevolare il rientro dei ricercatori
2. Ricercatori e docenti - Le norme per il rientro dei ricercatori e docenti dal 2009 al 2021: excursus normativo.
2.1 L’agevolazione riservata ai Ricercatori si estende anche ai Docenti: cosa cambia con il D.L. 185/2008.
2.2 Proroga delle agevolazioni a tutto il 2015 con ricadute fino al 2017: D.L. 78/2010.
2.3 La Legge di Stabilità 2015 amplia ulteriormente la portata delle agevolazioni
2.4 La Legge di Bilancio 2017 rende le agevolazioni permanenti
2.5 D.L. 34/2019 art. 5 commi 4 e 5 (decreto crescita) convertito nella legge 58 del 28/6/2019, incrementa le agevolazioni e supera il problema relativo all'iscrizione all'Aire (16)
2.5.1. Modifiche apportate all'articolo 44 del d.l. 78/2010 - rientro ricercatori/docenti
2.5.2 Mancata iscrizione all'Aire.
2.5.3 Modifiche apportate all'articolo 44 del d.l. 78/2010 - rientro ricercatori/docenti dalla Legge di Bilancio 2022 (L. 30/12/2021 n. 234 art. 1 comma 763)
2.5.4 Ricercatori/docenti: reiterazione del beneficio (Risposta interpello n. 239 del 29/4/22)
3. Lavoratori contro-esodati - Le norme per il rientro dei lavoratori contro-esodati dal 2010 al 2017: excursus normativo.
3.1 Nuovi provvedimenti a favore dei laureati
3.2 La legge di Stabilità 2016 proroga i benefici sino al 31/12/2017.
3.3 Il "Decreto internazionalizzazione" all'articolo 16 comma 2 del D.lgs 147/2015 ridefinisce e rende stabili le agevolazioni contenute nella legge 238/2010.
4. Lavoratori impatriati - Le norme di riferimento per i lavoratori "impatriati" dal 2015 al 2019: excursus normativo.
4.1 Normativa e prassi riferita al "Decreto internazionalizzazione" – Dlgs 147 del 14/9/2015 – art. 16
4.2 Normativa riferita all'articolo 5 commi 1 e 2 - Decreto legge n. 34 del 30/4/2019 (Decreto crescita) modificato in sede di conversione nella legge 58 del 28/9/2019
4.3 Normativa riferita all'articolo 13/ter - Decreto legge n. 124/2019 del 26/10/2019 (Decreto fiscale) convertito nella legge 157 del 29/12/2019
4.4 Legge di Bilancio 2021 (Art. 1 comma 50 - Legge n. 178 del 30/15/2020)
5. Quesiti & Questioni
5.1 Quesiti anteriori all'art. 5 del d.l. 34 del 1/5/19 e all'articolo 13/ter del D.L. 124/2019.
1. Impatriati laureati - restituzione dei benefici
2. I 24 mesi di lavoro all'estero non coincidono con l'iscrizione all'Aire.
3. Impatriati dalla Svizzera - Regimi fiscali privilegiati
4. Impatriati i benefici si certificano sulla Certificazione Unica.
5. Ricercatrice non assunta come tale.
6. Impatriato - precedente distacco e successivo nuovo datore straniero.
7. Impatriato - proveniente da datore di lavoro Usa - assunzione in Italia da parte società del gruppo.
8. Controesodati - problema della continuità del lavoro all'estero.
9. Impatriati - Conciliare i 24 mesi di lavoro all'estero con due anni di residenza estera.
10. Impatriati - Distacco dalla società italiana non è il distacco dalla società straniera.
11. Impatriati residenza in base ai criteri "tie breaker rules"
12. Ricercatore che rientra come impatriato - Non è non iscritto AIRE.
13. Ricercatore che rientra in Italia - Requisiti
14. Impatriato lavoratore specializzato da U.K.
15. Impatriato che non supera il periodo di prova.
16. Ricercatore con due anni di ricerca a cavaliere dei due anni
17. Impatriato dalla Cina con otto anni di esperienza.
18. Impatriato da U.K. - Agevolazione in base all'articolo 16 comma 2 - Con quale procedura?.
19. Impatriati laureata a Basilea che rientra in Italia - decorrenza benefici
20. Rientro in Italia manager con 4 anni all'estero.
21. Impatriati laureati che residenti in Italia non hanno pagato le imposte.
22. Laureato impatriato o contro-esodato? Che confusione.
23. Impatriato laureato che prende la residenza in Italia ma ci lavorava già dal 2015.
24. Impatriati - opzione e distacco.
25. Impatriata dall'Irlanda con laurea può fruire di sgravi?.
26. Impatriati laureati dall'Inghilterra con altro periodo in Spagna.
27. Impatriati. Laureato dal 2014 residente in Svizzera: puo fruire di agevolazioni?.
28. Impatriati - Manager in rientro dalla Germania: è valida la residenza in un residence?.
29. Impatriati: come fare la richiesta al datore di lavoro?.
30. È ancora valida l' opzione prevista per i contro-esodati?.
31. Impatriato da U.K. laureato si ferma solo 2 anni per poi ripartire , rientra negli sgravi?.
32. Impatriato dal Messico.
33. Impatriato dalla Spagna dove lavora dal 2007, che misura per gli sgravi?.
34. Impatriato ART DIRECTOR, ha diritto se privo dei 5 anni di residenza all'estero?.
35. Impatriato con laurea magistrale quanti anni di lavoro all'estero servono?.
36. Contro-esodati che non hanno esercitato l'opzione conviene fare ricorso?
37. Impatriati: applicabile il comma 1 oppure il comma 2 dell'art. 16 ?.
38. Impatriati: rientro ad agosto - decorrenza dei benefici
39. Impatriato che in Italia non ha ancora un lavoro puo avere l'agevolazione?.
40. Laureati impatriati a regime con il D.Lgs. 147/2015.
41. Impatriati ex articolo 16 c. 2 D.Lgs. 147/2015. Residenza applicazione tie breaker rules?.
42. Confusione tra contro-esodati e impatriati
43. Contro-esodati che non hanno esercitato l'opzione.
44. Ha diritto il laureato che rientra in Italia in base al comma 2 articolo 16 D.Lgs. 147/2015?.
45. Ora non si applica più la legge 238/2010 - Come si tassa l' indennità di trasferimento e alloggio?.
46. Impatriato laureato in U.K. rientra in Italia come autonomo.
47. Rientro in Italia dagli Usa - Benefici per il lavoratore.
48. Contro-esodato dalla Svezia - mancato esercizio dell'opzione.
49. Impatriato residente in Francia con un anno sabbatico nel 2017 in Italia.
50. Impatriato dirigente in Francia con solo 3 anni all'estero.
51. Laureato impatriato che non rimane due anni in Italia.
52. Laureato impatriato dall'Inghilterra.
53. Impatriati. Titolo di studio all'estero - Calcolo dell'agevolazione.
54. Impatriati permanenza residenza all'estero.
55. Controesodati restituzione dei benefici fiscali
56. Dirigente francese assunto in Italia.
57. Impatriati da Hong Kong e dal Regno Unito - Agevolazioni previste.
58. Impatriati, quale documentazione da acquisire da parte del datore?.
59. Contro-esodati dal 2012 - termine fruizione dei benefici
60. Bonus nuove assunzioni - Riduzione contributiva 10% Paesi non convenzionati
61. Legge Stabilità 2016 e agevolazioni per assunzione per l’estero.
5.2 Nuovi quesiti dopo il d.l. 34/2019 (art. 15) e l'articolo 13/ter del D.L. 124/2019.
62. Impatriati - art. 5 D.L. 34 - Benefici specifici per le aziende.
63. Impatriati - art. 5 D.L. 34 - Mancata iscrizione Aire.
64. Impatriati Decreto Crescita - Quando il datore è straniero e in Italia si opera da remoto.
65. Articolo 5 Decreto crescita - Non iscritti AIRE.
66. IMPATRIATI da Singapore - Dubbi sulla portata dell'articolo 13/ter del decreto fiscale che introduce il "Fondo Controesodo"
67. IMPATRIATI - Moglie e figli a Milano - marito in Svizzera.
68. IMPATRIATI - Il rientro in Italia dopo Brexit; non viene precisato se si tratta di "lavoratrice" oppure di "laureata" - Limiti per il 2020.
69. RICERCATORE IMPATRIATO - prima in aspettativa all'estero.
70. IMPATRIATO RICERCATORE che non viene assunto come ricercatore.
71. IMPATRIATI - Decorrenza dei benefici - Non ne avrebbe diritto se ricerca un nuovo lavoro.
72. RICERCATORE non iscritto AIRE - Termini per richiedere il beneficio.
73. IMPATRIATO da Bruxelles assunto da impresa statale.
74. IMPATRIATI il comma 2 articolo 16 non viene abrogato anzi non si è toccato.
75. Impatriati in base all'articolo 5 del decreto crescita - divario tra i beneficiari ante e post
76. Impatriato non iscritto AIRE - Richiesta rimborso dei benefici non fruiti
77. RICERCATORI IMPATRIATI dal 2017 - Nuovi benefici potenziati inapplicabili
78. IMPATRIATI in base all'articolo 13/Ter del DL 124/2019 - Quale criterio adottare?.
79. IMPATRIATO rientrato ante 30/4/2019 dalla Francia. Applicazione ulteriore beneficio previsto dalla LEGGE DI BILANCIO 2021 (art. 1 comma 50)
80. IMPATRIATO terminato di fruire del beneficio al 31/12/2020. Applicazione ulteriore incentivo previsto dalla LEGGE DI BILANCIO 2021 (art. 1 comma 50). Termine per la domanda.
81. IMPATRIATO DA U.K. non laureato rientrerebbe in Italia dal 2020.
82. IMPATRIATI. Applicazione della Legge di Bilancio 2021 per figli a carico o acquisto immobile residenziale
83. IMPATRIATI. Acquisto dell'abitazione residenziale. Proroga dei benefici in base all'articolo 16 comma 3 bis del DLGS. 147/2015.
84. IMPATRIATI Trasferimento a Genova nel 2021 con moglie e figlio già residente all'estero con acquisto dell'abitazione residenziale. Durata dei benefici ordinari e quelli ulteriori quinquennali. Eventuali vantaggi previdenziali
85. IMPATRIATI - Dipendente già agevolato vuole estendere il beneficio per un ulteriore quinquennio applicando l'articolo 1 comma 50 della Legge di Bilancio 2021.
86. IMPATRIATI - Proroga ulteriore quinquennio relativo a parziale immobile ricevuto in eredità.
87. IMPATRIATI - Impatrio infermiera da UK ante 30/04/2021. Benefici depotenziati
88. IMPATRIATI - Eventuale danno pensionistico.
89. IMPATRIATI RICERCATORI - DOCENTI- APPLICAZIONE DELLA LEGGE DI BILANCIO 2022 (L. 30/12/2021, N. 234 ARTICOLO 1 COMMA 763)
90. Decreto crescita- lavoratore con residenza provincia Sud vorrebbe rientrare al Nord.
91. Lavoratore assunto in Italia da datore non residente. Problematiche.
92. Impatriati - Lavoratore assunto in Italia inizialmente come autonomo, vorrebbe optare per il lavoro subordinato
93. Impatriati - Laureato rientrerebbe in base articolo 16 comma 2 Dlgs 147/2015. Dubbi sulla residenza fiscale anteriore al rimpatrio.
94. Impatriati - Decorrenza dei benefici
95. Impatriati - Applicazione "Fondo controesodo" - Acquisizione della residenza il 30/4/2019 - Decorrenza dei benefici
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Sintesi
Premessa.
1. Ricercatori - Le norme per il rientro dei ricercatori dal 2004 al 2008: excursus normativo.
1.1 L’introduzione delle norme e prassi per agevolare il rientro dei ricercatori
2. Ricercatori e docenti - Le norme per il rientro dei ricercatori e docenti dal 2009 al 2021: excursus normativo.
2.1 L’agevolazione riservata ai Ricercatori si estende anche ai Docenti: cosa cambia con il D.L. 185/2008.
2.2 Proroga delle agevolazioni a tutto il 2015 con ricadute fino al 2017: D.L. 78/2010.
2.3 La Legge di Stabilità 2015 amplia ulteriormente la portata delle agevolazioni
2.4 La Legge di Bilancio 2017 rende le agevolazioni permanenti
2.5 D.L. 34/2019 art. 5 commi 4 e 5 (decreto crescita) convertito nella legge 58 del 28/6/2019, incrementa le agevolazioni e supera il problema relativo all'iscrizione all'Aire (16)
2.5.1. Modifiche apportate all'articolo 44 del d.l. 78/2010 - rientro ricercatori/docenti
2.5.2 Mancata iscrizione all'Aire.
2.5.3 Modifiche apportate all'articolo 44 del d.l. 78/2010 - rientro ricercatori/docenti dalla Legge di Bilancio 2022 (L. 30/12/2021 n. 234 art. 1 comma 763)
2.5.4 Ricercatori/docenti: reiterazione del beneficio (Risposta interpello n. 239 del 29/4/22)
3. Lavoratori contro-esodati - Le norme per il rientro dei lavoratori contro-esodati dal 2010 al 2017: excursus normativo.
3.1 Nuovi provvedimenti a favore dei laureati
3.2 La legge di Stabilità 2016 proroga i benefici sino al 31/12/2017.
3.3 Il "Decreto internazionalizzazione" all'articolo 16 comma 2 del D.lgs 147/2015 ridefinisce e rende stabili le agevolazioni contenute nella legge 238/2010.
4. Lavoratori impatriati - Le norme di riferimento per i lavoratori "impatriati" dal 2015 al 2019: excursus normativo.
4.1 Normativa e prassi riferita al "Decreto internazionalizzazione" – Dlgs 147 del 14/9/2015 – art. 16
4.2 Normativa riferita all'articolo 5 commi 1 e 2 - Decreto legge n. 34 del 30/4/2019 (Decreto crescita) modificato in sede di conversione nella legge 58 del 28/9/2019
4.3 Normativa riferita all'articolo 13/ter - Decreto legge n. 124/2019 del 26/10/2019 (Decreto fiscale) convertito nella legge 157 del 29/12/2019
4.4 Legge di Bilancio 2021 (Art. 1 comma 50 - Legge n. 178 del 30/15/2020)
5. Quesiti & Questioni
5.1 Quesiti anteriori all'art. 5 del d.l. 34 del 1/5/19 e all'articolo 13/ter del D.L. 124/2019.
1. Impatriati laureati - restituzione dei benefici
2. I 24 mesi di lavoro all'estero non coincidono con l'iscrizione all'Aire.
3. Impatriati dalla Svizzera - Regimi fiscali privilegiati
4. Impatriati i benefici si certificano sulla Certificazione Unica.
5. Ricercatrice non assunta come tale.
6. Impatriato - precedente distacco e successivo nuovo datore straniero.
7. Impatriato - proveniente da datore di lavoro Usa - assunzione in Italia da parte società del gruppo.
8. Controesodati - problema della continuità del lavoro all'estero.
9. Impatriati - Conciliare i 24 mesi di lavoro all'estero con due anni di residenza estera.
10. Impatriati - Distacco dalla società italiana non è il distacco dalla società straniera.
11. Impatriati residenza in base ai criteri "tie breaker rules"
12. Ricercatore che rientra come impatriato - Non è non iscritto AIRE.
13. Ricercatore che rientra in Italia - Requisiti
14. Impatriato lavoratore specializzato da U.K.
15. Impatriato che non supera il periodo di prova.
16. Ricercatore con due anni di ricerca a cavaliere dei due anni
17. Impatriato dalla Cina con otto anni di esperienza.
18. Impatriato da U.K. - Agevolazione in base all'articolo 16 comma 2 - Con quale procedura?.
19. Impatriati laureata a Basilea che rientra in Italia - decorrenza benefici
20. Rientro in Italia manager con 4 anni all'estero.
21. Impatriati laureati che residenti in Italia non hanno pagato le imposte.
22. Laureato impatriato o contro-esodato? Che confusione.
23. Impatriato laureato che prende la residenza in Italia ma ci lavorava già dal 2015.
24. Impatriati - opzione e distacco.
25. Impatriata dall'Irlanda con laurea può fruire di sgravi?.
26. Impatriati laureati dall'Inghilterra con altro periodo in Spagna.
27. Impatriati. Laureato dal 2014 residente in Svizzera: puo fruire di agevolazioni?.
28. Impatriati - Manager in rientro dalla Germania: è valida la residenza in un residence?.
29. Impatriati: come fare la richiesta al datore di lavoro?.
30. È ancora valida l' opzione prevista per i contro-esodati?.
31. Impatriato da U.K. laureato si ferma solo 2 anni per poi ripartire , rientra negli sgravi?.
32. Impatriato dal Messico.
33. Impatriato dalla Spagna dove lavora dal 2007, che misura per gli sgravi?.
34. Impatriato ART DIRECTOR, ha diritto se privo dei 5 anni di residenza all'estero?.
35. Impatriato con laurea magistrale quanti anni di lavoro all'estero servono?.
36. Contro-esodati che non hanno esercitato l'opzione conviene fare ricorso?
37. Impatriati: applicabile il comma 1 oppure il comma 2 dell'art. 16 ?.
38. Impatriati: rientro ad agosto - decorrenza dei benefici
39. Impatriato che in Italia non ha ancora un lavoro puo avere l'agevolazione?.
40. Laureati impatriati a regime con il D.Lgs. 147/2015.
41. Impatriati ex articolo 16 c. 2 D.Lgs. 147/2015. Residenza applicazione tie breaker rules?.
42. Confusione tra contro-esodati e impatriati
43. Contro-esodati che non hanno esercitato l'opzione.
44. Ha diritto il laureato che rientra in Italia in base al comma 2 articolo 16 D.Lgs. 147/2015?.
45. Ora non si applica più la legge 238/2010 - Come si tassa l' indennità di trasferimento e alloggio?.
46. Impatriato laureato in U.K. rientra in Italia come autonomo.
47. Rientro in Italia dagli Usa - Benefici per il lavoratore.
48. Contro-esodato dalla Svezia - mancato esercizio dell'opzione.
49. Impatriato residente in Francia con un anno sabbatico nel 2017 in Italia.
50. Impatriato dirigente in Francia con solo 3 anni all'estero.
51. Laureato impatriato che non rimane due anni in Italia.
52. Laureato impatriato dall'Inghilterra.
53. Impatriati. Titolo di studio all'estero - Calcolo dell'agevolazione.
54. Impatriati permanenza residenza all'estero.
55. Controesodati restituzione dei benefici fiscali
56. Dirigente francese assunto in Italia.
57. Impatriati da Hong Kong e dal Regno Unito - Agevolazioni previste.
58. Impatriati, quale documentazione da acquisire da parte del datore?.
59. Contro-esodati dal 2012 - termine fruizione dei benefici
60. Bonus nuove assunzioni - Riduzione contributiva 10% Paesi non convenzionati
61. Legge Stabilità 2016 e agevolazioni per assunzione per l’estero.
5.2 Nuovi quesiti dopo il d.l. 34/2019 (art. 15) e l'articolo 13/ter del D.L. 124/2019.
62. Impatriati - art. 5 D.L. 34 - Benefici specifici per le aziende.
63. Impatriati - art. 5 D.L. 34 - Mancata iscrizione Aire.
64. Impatriati Decreto Crescita - Quando il datore è straniero e in Italia si opera da remoto.
65. Articolo 5 Decreto crescita - Non iscritti AIRE.
66. IMPATRIATI da Singapore - Dubbi sulla portata dell'articolo 13/ter del decreto fiscale che introduce il "Fondo Controesodo"
67. IMPATRIATI - Moglie e figli a Milano - marito in Svizzera.
68. IMPATRIATI - Il rientro in Italia dopo Brexit; non viene precisato se si tratta di "lavoratrice" oppure di "laureata" - Limiti per il 2020.
69. RICERCATORE IMPATRIATO - prima in aspettativa all'estero.
70. IMPATRIATO RICERCATORE che non viene assunto come ricercatore.
71. IMPATRIATI - Decorrenza dei benefici - Non ne avrebbe diritto se ricerca un nuovo lavoro.
72. RICERCATORE non iscritto AIRE - Termini per richiedere il beneficio.
73. IMPATRIATO da Bruxelles assunto da impresa statale.
74. IMPATRIATI il comma 2 articolo 16 non viene abrogato anzi non si è toccato.
75. Impatriati in base all'articolo 5 del decreto crescita - divario tra i beneficiari ante e post
76. Impatriato non iscritto AIRE - Richiesta rimborso dei benefici non fruiti
77. RICERCATORI IMPATRIATI dal 2017 - Nuovi benefici potenziati inapplicabili
78. IMPATRIATI in base all'articolo 13/Ter del DL 124/2019 - Quale criterio adottare?.
79. IMPATRIATO rientrato ante 30/4/2019 dalla Francia. Applicazione ulteriore beneficio previsto dalla LEGGE DI BILANCIO 2021 (art. 1 comma 50)
80. IMPATRIATO terminato di fruire del beneficio al 31/12/2020. Applicazione ulteriore incentivo previsto dalla LEGGE DI BILANCIO 2021 (art. 1 comma 50). Termine per la domanda.
81. IMPATRIATO DA U.K. non laureato rientrerebbe in Italia dal 2020.
82. IMPATRIATI. Applicazione della Legge di Bilancio 2021 per figli a carico o acquisto immobile residenziale
83. IMPATRIATI. Acquisto dell'abitazione residenziale. Proroga dei benefici in base all'articolo 16 comma 3 bis del DLGS. 147/2015.
84. IMPATRIATI Trasferimento a Genova nel 2021 con moglie e figlio già residente all'estero con acquisto dell'abitazione residenziale. Durata dei benefici ordinari e quelli ulteriori quinquennali. Eventuali vantaggi previdenziali
85. IMPATRIATI - Dipendente già agevolato vuole estendere il beneficio per un ulteriore quinquennio applicando l'articolo 1 comma 50 della Legge di Bilancio 2021.
86. IMPATRIATI - Proroga ulteriore quinquennio relativo a parziale immobile ricevuto in eredità.
87. IMPATRIATI - Impatrio infermiera da UK ante 30/04/2021. Benefici depotenziati
88. IMPATRIATI - Eventuale danno pensionistico.
89. IMPATRIATI RICERCATORI - DOCENTI- APPLICAZIONE DELLA LEGGE DI BILANCIO 2022 (L. 30/12/2021, N. 234 ARTICOLO 1 COMMA 763)
90. Decreto crescita- lavoratore con residenza provincia Sud vorrebbe rientrare al Nord.
91. Lavoratore assunto in Italia da datore non residente. Problematiche.
92. Impatriati - Lavoratore assunto in Italia inizialmente come autonomo, vorrebbe optare per il lavoro subordinato
93. Impatriati - Laureato rientrerebbe in base articolo 16 comma 2 Dlgs 147/2015. Dubbi sulla residenza fiscale anteriore al rimpatrio.
94. Impatriati - Decorrenza dei benefici
95. Impatriati - Applicazione "Fondo controesodo" - Acquisizione della residenza il 30/4/2019 - Decorrenza dei benefici
Aggiornato fino al Decreto del MEF del 29.04.2022 pubblicato in G.U. il 13 maggio 2022
Con la predisposizione della dichiarazione dei redditi Unico 2022 relativo al periodo d’imposta 2021 ci troviamo ad affrontare, oramai per la quarta annualità, il tema degli indicatori sintetici di affidabilità fiscale.
Nei fatti, come noto, l’entrata in vigore dei suddetti indicatori ha mostrato particolari difficoltà di applicazione in capo a professionisti ed imprese soprattutto in relazione alle discrepanze riscontrate nel calcolo del valore finale di affidabilità che, in taluni casi, risultava molto discordante rispetto ai risultati precedentemente raggiunti in termini di studi di settore.
Gli ISA prevedono un meccanismo particolare di calcolo per gli esercenti attività d’impresa, arti o professioni riconducibile principalmente ad una rappresentazione di sintesi di indicatori elementari atti a verificare la normalità e la coerenza della gestione aziendale o professionale, esprimendo con un giudizio di sintesi da 1 a 10 il grado di affidabilità fiscale riconosciuto a ciascun contribuente (più basso sarà il risultato e minore sarà l’affidabilità fiscale del contribuente).
Nel caso in cui i contribuenti vengano definiti, in riferimento all’applicazione degli ISA, come “affidabili fiscalmente” potranno accedere al regime premiale normativamente previsto. In merito alle metodologie di calcolo occorre specificare come per la determinazione del valore finale di affidabilità fiscale verranno presi in considerazione due macro-indicatori elementari:
Rimandando ad approfondimenti specifici nei successivi paragrafi, risulta possibile, in sintesi, definire come il calcolo per determinare il punteggio sintetico di affidabilità fiscale di ciascun contribuente venga fatto applicando la media aritmetica semplice ai risultati di analisi degli indicatori suddetti.
Ulteriori difficoltà saranno sicuramente riscontrate nel corso del periodo d’imposta 2021 a seguito del perdurare dell’emergenza sanitaria da COVID 19 la quale ha, come già fatto per l’annualità 2020, influito in maniera negativa sui risultati economici delle imprese e, nello specifico, sui profili di congruità reddituali delle stesse.
L’obiettivo della presenta pubblicazione è quello di presentare una sintesi esaustiva ed aggiornata relativa ai meccanismi di calcolo inerenti gli indicatori di affidabilità fiscale (ISA) anche alla luce degli ultimi provvedimenti normativi introdotti per supportare le imprese nell’emergenza sanitaria in atto.
Per iniziare la trattazione riteniamo molto importante fornire un quadro di sintesi del contesto normativo di applicazione degli ISA percorrendo le varie tappe dall’entrata in vigore fino agli ultimi provvedimenti normativi. Successivamente, verranno analizzate le principali difformità, ad oggi rilevate, tra la normativa ISA e la normativa relativa all’applicazione dei precedenti Studi di Settore.
Verranno poi approfonditi, nel concreto, i contenuti principali dei modelli operativi ad oggi predisposti, per le varie categorie economiche, in relazione alla definitiva entrata in vigore degli ISA. Come già previsto per gli studi di settore, gli ISA sono organizzati in base alle differenti attività economiche riconducibili al settore specifico di ciascuna categoria di contribuenti.
Infine, cercheremo di effettuare una panoramica delle principali metodologie di accertamento e controllo previste dalla normativa fiscale confrontando quanto in precedenza previsto in termini di studi di settore e quanto applicabile in termini di indicatori sintetici di affidabilità fiscale.
Il lavoro verrà completato con un’appendice in cui saranno riportati tutti i principali riferimenti normativi in ambito ISA
Premessa
1. Il contesto normativo di riferimento
1.1 D.L. n. 50/2017
1.2 Decreto MEF 23/03/2018 e decreto MEF 28/12/2018
1.3 Provvedimento n. 23721/2019 dell’Agenzia Delle Entrate
1.4 Decreto Ministero Economia e Finanze del 27.02.2019
1.5 Provvedimento Agenzia Entrate prot.126200/2019 del 10.05.2019
1.6 Circolare Agenzia delle Entrate n.17 del 2 agosto 2019
1.7 Decreto Ministero Economia e Finanze del 9 agosto 2019 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 17 agosto 2019
1.8. Circolare Agenzia delle Entrate n. 20/E del 09/09/2019
1.9 Sintesi di alcuni provvedimenti normativi in tema di indicatori sintetici di affidabilità fiscale emanati nell’annualità 2020
1.9.1. Provvedimento Agenzia delle Entrate n.27762 del 31/01/2020
1.9.2 Provvedimento Agenzia delle Entrate n.183037 del 30/04/2020
1.9.3 Art. 148 D.L. 34/2020 (c.d. Decreto Rilancio)
1.10 Circolare Agenzia delle Entrate n.16/E del 16.06.2020
1.11 Provvedimenti normativi emanati nell’anno 2021 a seguito dell’emergenza sanitaria da COVID 19
1.11.1 Provvedimento Agenzia delle Entrate n.27444 del 28/01/2021
1.11.2 Provvedimento Agenzia delle Entrate n.103206 del 26/04/2021
1.11.3 Circolare Agenzia delle Entrate 6/E del 04/06/2021
1.12 Provvedimenti normativi emanati nell’anno 2022 relativamente all’applicazione degli ISA per il periodo d’imposta 2021
1.12.1 Provvedimento Agenzia delle Entrate n.29368 del 31/01/2022
1.12.2 Decreto Ministero Economia e Finanze del 31/03/2022
1.12.3 Provvedimento Agenzia delle Entrate n.143350 del 27/04/2022
1.12.4 Decreto Ministero dell’Economia e delle Finanze del 29/04/2022 pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 13/05/2022
2. Il passaggio dagli studi di settore ai nuovi ISA
2.1 Introduzione
2.2 Caratteristiche distintive degli ISA rispetto agli studi di settore
3. Modalità di accertamento connessa ai nuovi indicatori di affidabilità fiscale
3.1 Le tipologie di accertamento. Un quadro di sintesi
3.2 L’accertamento basato sugli Studi di Settore
3.3 L’accertamento basato sugli indicatori sintetici di affidabilità fiscale
4. L’applicazione degli ISA: modelli e prassi di riferimento
4.1 Contribuenti ai quali si applicano gli ISA
4.2 Composizione dei modelli ISA
4.3 Il funzionamento degli ISA
4.4 Analisi della modulistica ISA 2022
4.4.1 Individuazione dei soggetti a cui si applicano gli ISA
4.4.2 Individuazione dei soggetti esclusi dall’applicazione degli ISA
4.4.3 Il prospetto imprese multiattività
4.4.4 Periodo di non normale svolgimento dell’attività
4.5 Presentazione del modello ISA
4.6 ISA nel Modello Redditi 2022 - Società di Capitali
4.7 ISA nel Modello Redditi 2022 – Società di persone
4.8 ISA nel Modello Redditi 2022 - Persone Fisiche
4.9 Compilazione degli ISA
4.10 I dati richiesti dai modelli ISA
5. La gestione delle anomalie relative all’applicazione degli ISA nei periodi d’imposta 2017-2018 e 2019
5.1 Software di compilazione e gestione delle anomalie
Appendice normativa
Modulistica indici sintetici di affidabilità 2022 (periodo di imposta 2021)
Utile guida in pdf sulle modifiche che il codice della crisi ha apportato al diritto societario e alla gestione aziendale in tema di crisi di impresa e di insolvenza e liquidazione giudiziale: cosa devono fare amministratori e sindaci delle PMI dopo il decreto correttivo (D.Lgs.83/2022)
Con il presente testo, pdf di 92 pagine, si intendono illustrare le modifiche che il Codice della crisi ha apportato al diritto societario e alla gestione aziendale in tema di crisi di impresa e di insolvenza.
Nel primo capitolo si introduce l’argomento precisando il quadro giuridico di riferimento e le normative che hanno portato alla situazione attuale.
Il secondo capitolo affronta il tema spinoso degli indicatori economici e finanziari che sono in grado di predire la crisi di impresa, consentendo di anticiparla e risolverla.
Nel terzo capitolo viene trattato l’importante e innovativo sistema delle segnalazioni e della composizione negoziata della crisi.
Il quarto capitolo propone una disamina delle principali e più importanti novità e modifiche apportate al codice civile e in particolare al diritto societario.
Il quinto capitolo è riservato ai sistemi di programmazione e controllo di gestione che possono costituire un valido supporto alla gestione aziendale e al superamento della crisi di impresa.
Nel sesto capitolo, partendo dalle modifiche che il codice della crisi ha apportato all’impianto dei controlli previsti in tema di prevenzione della crisi di impresa, a tal fine si illustrano le prassi vigenti ed alcuni suggerimenti che i sindaci dovranno seguire in ipotesi di crisi di impresa.
Il settimo capitolo chiude il presente ebook trattando la responsabilità di amministratori e sindaci in tema di gestione di imprese in crisi.
Premessa
1. Introduzione al codice della crisi d’impresa
2. Gli indicatori della crisi d’impresa
2.1 La fenomenologia della crisi nel codice
2.2 L’analisi economica della crisi di impresa
2.3 Quali indicatori scegliere per monitorare l’andamento delle imprese
3. Le segnalazioni e l’ex procedura di allerta
3.1 La segnalazione dell’organo di controllo o “allerta” interna
3.2 La segnalazione della PA o “allerta” esterna
3.3 Possibili esiti della procedura: la composizione negoziata
3.4 Criticità
3.5 Misure premiali
4. La modifica del CCII al diritto societario
4.1 Gli assetti organizzativi e amministrativi e contabili dell’articolo 2086 c.c.
4.2 La modifica dell’articolo 2477 del codice civile: alcune riflessioni sulla nomina del revisore o del sindaco nelle PMI
4.3 Il controllo giudiziario dell’articolo 2409 del c.c.
4.4 La scelta tra sindaco e revisore nelle società a responsabilità limitata
5. Il controllo di gestione nella crisi di impresa come supporto per le attività dei revisori e dei sindaci
5.1 La pianificazione aziendale
5.2 Un modello di programmazione e controllo di gestione semplificato per le PMI
5.3 Un set di indicatori per il controllo di gestione da usare nell’analisi interna
6. I controlli dei sindaci sugli assetti organizzativi e amministrativi e contabili
6.1 Gli obblighi previsti dal Codice della crisi di impresa
6.2 Controlli sugli assetti organizzativi
6.3 Controlli sugli assetti amministrativi e contabili
7. Le responsabilità degli amministratori e dei sindaci alla luce delle nuove disposizioni
7.1 Premessa sulla responsabilità dell’organo amministrativo
7.2 Le responsabilità dei sindaci
Conclusioni
Bibliografia e sitografia e normativa
EBook in pdf di 96 pagine sulle nuove linee guida ministeriali in merito alla disciplina operativa, fiscale e di rendicontazione, della raccolta fondi da parte degli Enti del Terzo settore, corredato da 10 utili formule personalizzabili e scaricabili in formato word.
Nel Codice del Terzo Settore, trova spazio per la prima volta il riconoscimento civilistico dell’attività di raccolta fondi, intesa come il complesso delle attività ed iniziative poste in essere da un ente del Terzo settore al fine di finanziare le proprie attività di interesse generale, anche attraverso la richiesta a terzi di lasciti, donazioni e contributi di natura non corrispettiva.
Si tratta di quell’insieme di tecniche, strumenti e strategie che favoriscono la sostenibilità economica degli ETS che possono porre in essere questa attività “anche in forma organizzata e continuativa, anche mediante sollecitazione al pubblico o attraverso la cessione o erogazione di beni o servizi di modico valore, impiegando risorse proprie e di terzi, inclusi volontari e dipendenti, nel rispetto dei principi di verità , trasparenza e correttezza nei rapporti con i sostenitori e il pubblico.
Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sentiti il Consiglio nazionale del Terzo settore e la Cabina di regia istituita presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, ha adottato le Linee guida in conformità alle quali gli ETS possono effettuare il fundraising.
Le Linee guida sono rivolte a tutti gli enti del Terzo Settore, indipendentemente dalla loro forma giuridica, dimensione, missione, attività e classificazione come ETS commerciale o non commerciale e sono finalizzate ad orientare l’attività di raccolta fondi coeren temente con i principi di verità, trasparenza e correttezza richiamati espressamente dall’articolo 7 del Codice.
In esse il tema della raccolta fondi viene trattato sotto il profilo sostanziale, mentre sul profilo fiscale la competente Amministrazione fin anziaria interverrà con specifici documenti di prassi, circolari o atti di
indirizzo.
Il Codice però tratta la materia anche con riferimento al trattamento tributario e agli obblighi di rendicontazione, pertanto il presente documento si propone di illustrare anche la disciplina fiscale e quella relativa alla rendicontazione.
Il primo capitolo, dopo aver chiarito i rapporti tra le attività di raccolta fondi, quelle di interesse generale e quelle diverse, si concentra sull’analisi del testo dell’articolo 7 del Codice del Terzo Settore, sotto il profilo soggettivo (i destinatari della norma) e teleologico (la destinazione delle risorse) e sui principi cardine di verità, correttezza e trasparenza che devono orientare la raccolta fondi. Inoltre, poiché Il richiamo al rispetto della normativa sulla Privacy è un altro dei principi fondamentali delle Linee guida, sono illustrati gli obblighi imposti dal Regolamento (UE) 2016/679 (GDPR) e il contenuto dei pareri del Garante nazionale sulla materia in oggetto.
Il secondo capitolo si sofferma sull’importanza del ruolo del fundraiser professionista e sull’impiego dei volontari all’interno del team di persone che, a diverso titolo e con diversi strumenti e sensibilità, possano costituire per esso un valido supporto.
Il terzo capitolo si occupa delle diverse tecniche di fundraising di cui le linee guida offrono solo un quadro di massima con riferimenti bibliografici e sitografici utili per i necessari approfondimenti. Viene trattata anche la richiesta di destinazione del 5 per 1000 delle imposte sui redditi nonostante il fatto che il decreto ministeriale, incomprensibilmente, non se ne sia occupato.
Il quarto capitolo affronta il tema della rendicontazione: quella delle raccolte pubbliche occasionali in concomitanza di celebrazioni, ricorrenze o campagne di sensibilizzazione, da effettuare secondo le Linee Guida e da includere nel bilancio e quella delle somme percepite dal 5 per 1000.
L’ultimo capitolo esamina le norme del Codice del Terzo Settore che si riferiscono al trattamento fiscale delle raccolta fondi, a cominciare da quelle pubbliche effettuate occasionalmente in occasione di campagne di sensibilizzazione fino ad arrivare alle tecniche che implicano l’offerta continuativa di beni e servizi dietro versamento del corrispettivo.
Considerazioni introduttive.
1. L’art. 7 CTS e le linee guida ministeriali
1.1 L’articolo 7 del codice del terzo settore: i rapporti con le attività di interesse generale e quelle diverse e i limiti alla destinazione dei fondi raccolti per le spese della raccolta.
1.2 Le linee guida adottate con firmato dal Ministro Orlando il 13 giugno 2022 in corso di pubblicazione in Gazzetta: finalità e destinatari
1.3 Modalità di svolgimento della raccolta fondi: privata e pubblica / attraverso erogazioni liberali o versamento di corrispettivi
1.4 I principi di trasparenza – verità – correttezza.
1.5 La normativa sulla privacy e i provvedimenti del garante sulla raccolta fondi
1.6 Parere del Garante sulla conoscibilità dei donatori nell'ambito delle campagne di raccolta fondi per finalità benefiche tramite sms solidali o chiamate in fonia da rete fissa.
1.7 Parere del Garante sulle organizzazioni beneficiarie del cinque per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e conoscibilità dei dati identificativi dei contribuenti
2. Il fundraiser professionista e l’impiego dei volontari
2.1 Le risorse umane: interne od esterne.
2.2 Il ruolo del fundraiser professionista.
2.3 L’impiego dei volontari a supporto del fundraiser professionista.
2.4 La definizione di volontario e il rapporto con la qualifica di associato.
2.5 La disciplina del rimborso spese.
2.6 Incompatibilità con lo status di lavoratore.
2.7 Il registro dei volontari
2.8 L’obbligo di assicurare i volontari: come scegliere la polizza più adeguata.
2.9 Il ciclo di gestione dei volontari
2.10 L’impiego dei volontari nelle diverse categorie di ETS.
3. Tecniche di raccolta fondi
3.1 Premessa.
3.2 Raccolta fondi attraverso il direct mail
3.3 Raccolta fondi attraverso il telefono (telemarketing)
3.4 Raccolta fondi attraverso il face-to-face.
3.5 Direct response television (DRTV)
3.6 Raccolta fondi attraverso gli eventi
3.7 Raccolta fondi attraverso gli eventi di piazza.
3.8 Organizzazione di eventi: privacy e utilizzo di immagini e video.
3.9 Raccolta fondi attraverso merchandising.
3.10 Raccolta fondi attraverso i salvadanai
3.11 Raccolta fondi dalle imprese for profit: payroll giving e cause related marketing.
3.12 Raccolta fondi attraverso i lasciti testamentari
3.13 Raccolta fondi attraverso numerazioni solidali
3.14 Raccolta fondi attraverso donazioni online.
3.15 La richiesta di destinazione del 5 per mille.
3.16 Le norme del CTS sulla rendicontazione delle raccolte fondi: rapporti con i poteri di controllo dell’amministrazione finanziaria e degli uffici del RUNTS.
3.17 Raccolte abituali e raccolte occasionali
4. La rendicontazione del 5 per 1000.
4.1 Obblighi dei beneficiari
4.2 Modalità di rendicontazione.
4.3 Indicazioni per la compilazione del rendiconto con particolare riferimento alle spese.
4.4. La relazione illustrativa.
4.5. Controlli e sanzioni
5. Disciplina fiscale.
5.1 Le raccolte pubbliche occasionali degli enti del terzo settore non commerciali
5.2 Il trattamento fiscale delle altre raccolte fondi
5.3 Le agevolazioni fiscali per i donatori: detrazioni e deduzioni per erogazioni liberali, anche in natura.
5.4 Beneficiari delle deduzioni e detrazioni: il Decreto Semplificazioni
6. Formulario.
Formula 1 – Schema di rendiconto e relazione illustrativa.
Formula 2 - Ricevuta per erogazioni liberali
Formula 3 – Modulo adesione volontari (con informativa sul trattamento dei dati personali)
Formula 4 – Registro dei volontari
Formula 5 – Regolamento dei volontari
Formula 6 – Modulo richiesta rimborso spese.
Formula 7 - Autorizzazione al trattamento dei dati personali (nomina dell’incaricato)
Formula 8 - Informativa sul trattamento dei dati personali raccolti presso i donatori
Formula 9 – Contratto di Cause Related Marketing (CRM)
Formula 10 – Contratto di Face to Face.
Le modifiche al Codice della crisi di impresa in attuazione della Direttiva UE 2019/1023; eBook in pdf di 174 pagine
D.Lgs. 17.06.2022 n. 83, pubblicato in G.U. il 1° luglio e in vigore dal 15 luglio 2022
L’esecutivo in considerazione del recepimento della direttiva (UE) 2019/1023 del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 giugno 2019, che ha modificato la direttiva (UE) 2017/1132 sulla ristrutturazione e sull'insolvenza, e in considerazione del recente intervento legislativo attuato lo scorso anno con il D.L. 118/2021 ha previsto un decreto che modifica in alcune parti il decreto legislativo 14 del 12 gennaio 2019 (di seguito il codice della crisi e dell’insolvenza o CCII” o il codice della crisi).
Questo decreto legislativo, come si preciserà nell’ultimo paragrafo (dove si riporteranno eventuali novità dell’ultim’ora) che precede le conclusioni, è stato approvato dal consiglio dei ministri in data 15 giugno 2022.
Giova ricordare che la direttiva UE aveva come obiettivo quello di ridurre le differenze tra le legislazioni nazionali in tema di gestione della crisi e dell’insolvenza, oltre che dell’esdebitazione, per evitare incertezze e difficoltà per gli investitori nello scegliere se investire in uno stato o in altri in funzione della diversità sui tempi di recupero dei crediti in presenza di procedure fallimentari, oltre che in generale in tema armonizzazione ed efficienza del diritto della crisi di impresa.
Il presente lavoro intende effettuare una ricognizione del decreto del 17 giugno 2022, il cui iter di approvazione si è concluso recentemente, e delle principali modifiche apportate alla norma vigente.
Per una migliore comprensione della riforma introdotta dal nostro esecutivo è importante fare un’analisi della direttiva UE del 2019 a cui il recente decreto è ispirata.
Introduzione
1. La direttiva UE 2019/1023
1.1 La stabilità finanziaria nella prospettiva della direttiva UE
2. Il decreto legislativo n. 83 del 17 giugno 2022 pubblicato in G.U. numero 152 del primo luglio 2022
2.1 Le novità del decreto che recepisce la direttiva UE insolvency
2.2 La composizione negoziata: il nuovo titolo secondo del CCII
2.3 La composizione negoziata e la figura dell’esperto
2.4 La piattaforma telematica nazionale
2.5 I doveri delle parti, la gestione della composizione e le misure protettive e cautelari
2.6 Le autorizzazioni del tribunale e i finanziamenti prededucibili
2.7 La conclusione delle trattative e i gruppi di imprese
2.8 Le misure premiali e le imprese sotto soglia
2.9 Concordato semplificato per la liquidazione del patrimonio articolo 25 - sexies
2.10 Le segnalazioni dell’organo di controllo, dei creditori pubblici qualificati e le segnalazioni delle banche e intermediari finanziari
3. Le altre modifiche rilevanti al codice della crisi di impresa
3.1 L’accesso alle procedure
3.2 Il concordato preventivo
3.3 Le misure cautelari e protettive e le norme sulla transazione
3.4 Il piano di ristrutturazione soggetto ad omologazione (PRO)
3.5 Strumenti di regolazione della crisi e dell’insolvenza
3.6 Ulteriori modifiche di minor rilievo
Conclusioni
Appendice normativa
Aspetti legali, fiscali e doganali della vendita di vino e bevande alcoliche in Italia e all'estero in un eBook in pdf di 308 pagine (Edizione 2022).
Aggiornato con normativa e prassi al 31 maggio 2022
I PARTE - A cura del dott. Stefano Garelli e Avv. Vincenzo Cristiano - Principi base per il commercio delle bevande alcoliche in Italia e all’estero
1. Principi base
1.1 Classificazione delle bevande alcoliche
1.1.1 Aspetti di carattere generale
1.1.2 Classificazione delle bevande alcoliche sotto il profilo doganale
1.1.3 Classificazione delle bevande alcoliche sotto il profilo delle accise
1.2 Nozioni base in tema di accise
1.2.1 Aspetti di carattere generale
1.2.2 Alcune definizioni
1.2.3 Le figure professionali tipiche del settore
1.2.4 Licenza di esercizio
1.2.5 Codice d’accisa e codice ditta
1.2.6 Esigibilità e pagamento delle accise
1.2.7 Cauzioni
1.2.8 Contrassegni di Stato
1.2.9 Vino confezionato e vino sfuso
1.2.10 Telematizzazione accise – procedure EMCS
1.2.11 Birrifici e micro-birrifici
1.2.12 Liquorifici
1.2.13 Piccoli produttori di vino
1.2.14 Deposito fiscale accise e deposito Iva
1.2.15 Novità 2022 accise e dogane
1.2.16 Rimborso delle accise
1.3 Origine comune e origine preferenziale delle bevande alcoliche
1.3.1 Origine comune
1.3.2 Origine preferenziale
1.3.3 Dichiarazioni di origine per singola operazione e a lungo termine
1.3.4 Individuazione trattamento daziario nel Paese extra Ue di destinazione – documenti necessari – procedure operative
1.4 Impresa agricola e bevande alcoliche
1.4.1 Regime speciale Iva e detrazione forfetizzata dell’Iva
1.4.2 Regime speciale Iva e commercializzazione prodotti acquistati presso terzi
1.5 Circolazione del vino, della birra e delle altre bevande alcoliche
1.5.1 Premessa
1.5.2 Circolazione di prodotti in regime sospensivo
1.5.3 Circolazione di prodotti ad accisa assolta
1.5.4 Sintesi operativa – circolazione prodotti confezionati e prodotti sfusi
1.5.5 Paesi Ue che gestiscono le bevande alcoliche in regime di monopolio
1.5.6. Brexit ed impatto sulla circolazione del vino e prodotti sfusi
1.6 Nozioni base in tema di disciplina delle cessioni all'esportazione e delle cessioni intracomunitarie
1.6.1 Premessa
1.6.2 Cessioni all'esportazione
1.6.3 Cessioni intracomunitarie
2. Vendita di bevande alcoliche in Italia
2.1 Vendita in Italia nei confronti di consumatori finali italiani
2.1.1 Vendita in Italia nei confronti di consumatori finali italiani
2.1.2 Vendita in Italia nei confronti di consumatori di altro Paese Ue
2.1.3 Vendita in Italia nei confronti di consumatori di Paese Extra Ue
2.2 Vendita in Italia nei confronti di operatori economici italiani
3. Vendita di bevande alcoliche a operatori economici di altro Paese Ue con invio all'estero
3.1 Vendita di vino da parte di piccoli produttori
3.2 Vendita di vino da parte di produttori dotati di deposito fiscale
3.3 Vendita di birra da parte di produttori dotati di deposito fiscale
3.4 Vendita di prodotti intermedi e di bevande spiritose da parte di produttori dotati di deposito fiscale
3.5 Vendita di vino e/o di altre bevande alcoliche da parte di supermercati, enoteche, etc.
4. Vendita di bevande alcoliche a operatori economici di Paese extra Ue con invio all'estero
4.1 Vendita di vino da parte di piccoli produttori
4.2 Vendita di vino da parte di produttori dotati di deposito fiscale
4.3 Vendita di birra da parte di produttori dotati di deposito fiscale
4.4 Vendita di prodotti intermedi e di bevande spiritose da parte di produttori dotati di deposito fiscale
4.5 Vendita di vino e/o di altre bevande alcoliche da parte di supermercati, enoteche, etc.
4.6 Vendita di vino e/o di altre bevande alcoliche verso Paesi extra Ue con i quali è possibile applicare il regime doganale del transito o altra procedura o regime di carattere sospensivo
5. Vendita on line di bevande alcoliche a consumatori finali
5.1 Premessa
5.2 Vendita on line a consumatori finali italiani
5.3 Vendita on line a consumatori finali di altro Paese UE
5.3.1 Premessa
5.3.2 Ambito applicativo
5.3.3 Soglia comunitaria di 10.000 euro /anno
5.3.4 Procedure operarative
5.3.5 Casistiche operative
5.3.6 prodotti sottoposti ad accisa
5.4 Vendita on line a consumatori finali di Paesi extra-UE
5.5 Vendita on line a consumatori finali della Repubblica di San Marino
6. Campionature gratuite all’estero
6.1 Invio di campionature a titolo gratuito in Paese extra Ue
6.2 Invio di campionature a titolo gratuito in altro Paese Ue
7. Partecipazione a fiere e ad altre manifestazioni all’estero
7.1 Fiere e altre manifestazioni commerciali di sola esposizione, con ritorno dei prodotti in Italia
7.2 Fiere e altre manifestazioni commerciali, con attività di vendita o di distribuzione / degustazione gratuita in loco
8. Invio a magazzino di consegna all’estero
8.1 Aspetti generali
8.2 Magazzino di consegna in Paese extra-Ue
8.3 Magazzino di consegna in altro Paese Ue
9. Importazione e acquisto intracomunitario di bevande alcoliche
9.1 Importazione di bevande alcoliche al seguito da parte di consumatori finali
9.2 Importazione di bevande alcoliche da parte di operatori economici
9.3 Acquisto intracomunitario di bevande alcoliche
II PARTE - A cura dell’Avv. Vincenzo Cristiano e del Dott. Angelo Carlo Colombo - Il rischio reputazionale delle società e la procedura doganale AEO
1. La reputazione aziendale
1.1 Premesse ed inquadramento generale. La corporate reputation
1.2 Il processo di formazione della reputazione aziendale e la relativa valutazione
2. La gestione del rischio di “immagine”
3.Inquadramento della certificazione doganale. Operatore economico autorizzato (AEO- Authorised economic operator)
3.1 Premesse e fattispecie normativa
3.2 I soggetti che possono diventare AEO – Presupposto soggettivo
3.2.1 Chi è un “operatore economico”
3.2.2 Chi è un operatore economico “stabilito nell’Unione”
3.2.3 Chi è un operatore economico “che prende parte ad attività disciplinate dalla regolamentazione doganale”
3.2.4 Parti coinvolte nella catena di approvvigionamento internazionale
3.3 I vantaggi dei soggetti AEO
3.3.1 Accesso agevolato alle semplificazioni doganali
3.3.2 Notifica preventiva
3.3.3 Minori controlli fisici e documentali
3.3.4 Trattamento prioritario delle spedizioni qualora siano selezionate per essere sottoposte a un controllo
3.3.5 Scelta del luogo dei controlli
3.3.6 Vantaggi indiretti
3.3.7 Riconoscimento come partner commerciale sicuro
3.3.8 Migliori relazioni con le altre autorità doganali e altre autorità pubbliche
3.4 Criteri per l’ottenimento dello status AEO
3.4.1 Conformità alla normativa doganale e fiscale, compresa l’assenza di precedenti di reati gravi in relazione all’attività economica del richiedente
3.4.2 Soddisfacente sistema di gestione delle scritture commerciali e, se del caso, relative ai trasporti che consenta adeguati controlli doganali
3.4.3 Comprovata solvibilità finanziaria
3.4.4 Standard pratici di competenza o qualifiche professionali direttamente connesse all’attività svolta
3.4.5 Adeguati standard di sicurezza
3.5 Presentazione della domanda e autorizzazione
3.5.1 Determinazione dello Stato membro competente per la presentazione di una domanda AEO
3.5.2 Ricevimento e accettazione della domanda
3.5.3 Analisi dei rischi e processo di audit
3.5.4 Mappatura dei rischi e modello AEO COMPACT
3.5.5 Decisione di concessione dello status
3.5.6 Ricorsi e termini
3.5.7 Modifica della decisione
3.5.8 Sospensione
3.5.9 Revoca
3.6 Le nuove regole per il rilascio della certificazione e per l’automonitoraggio
3.6.1 Benefici diretti
3.6.2 Benefici indiretti
3.6.3 Presupposti per la concessione dell’autorizzazione AEO
3.6.4 Iter di rilascio della certificazione
3.6.5 Uniformità delle procedure: la determinazione del 5 giugno 2020
3.6.6 Attività di automonitoraggio: nuovi adempimenti per i soggetti AEO
4. Lo status di esportatore autorizzato
4.1 Cos’è?
4.2 Come?
4.3 Requisiti
4.4 I principali vantaggi
III PARTE - A cura degli Avv.ti Chiara Colonetti e Paolo Bancher - Focus legale per il commercio delle bevande alcoliche in Italia e all’estero
1. La normativa comunitaria e nazionale nel settore vitivinicolo
1.1 Il sistema delle autorizzazioni per gli impianti viticoli. Tipologia e disciplina
1.2 Casi di trasferibilità delle autorizzazioni
1.3 Lo schedario viticolo quale strumento per il controllo del potenziale produttivo vitivinicolo.
1.4 La produzione e commercializzazione del vino
1.5 Le Pratiche enologiche
1.5.1 Regolamento OCM Unica
1.5.2 Il nuovo codice enologico
1.5.3 Il Testo Unico Vino - Produzione e pratiche enologiche
1.6. I concetti di Denominazione di Origine e Indicazioni geografiche
1.6.1. Regolamento 2013
1.6.2. Testo Unico Vino
1.7…e la procedura bifasica per il conferimento della protezione.
1.7.1 Le fasi della procedura comunitaria
1.7.2 Le fasi della procedura nazionale
1.7.3 Il disciplinare di produzione
1.7.4 Rivendicazioni e gestione delle produzioni
1.7.5 Il REGISTRO TELEMATICO per il settore vitivinicolo
1.7.6. Certificazioni, Etichettatura e presentazione dei prodotti vitivinicoli.
1.7.7 Commercializzazione dei prodotti vitivinicoli
2. Gli Accordi Internazionali sul commercio del vino
2.1 Focus su Accordo UE / USA
3. L’importanza della scelta contrattuale nell’esportazione del vino. Aspetti di carattere generale
3.1 Le principali tipologie contrattuali prescelte dagli operatori
3.2 Il contratto di vendita
3.2.1 La corretta individuazione della controparte contrattuale
3.2.2 La qualità della merce compravenduta
3.2.3 La consegna della merce
3.2.4 Il pagamento del prezzo
3.2.5 La scelta della Legge applicabile e del Foro competente per le controversie 6
3.3 Il contratto di distribuzione internazionale
3.3.1 La corretta individuazione della controparte contrattuale
3.3.2 Attività del distributore ed autonomia dello stesso
3.3.3 Individuazione del territorio ed eventuale limitazione dei prodotti
3.3.4 Condizioni di vendita e qualità della merce
3.3.5 Determinazione del prezzo e modalità e tempi di pagamento
3.3.6 Marchi e proprietà intellettuale
3.3.7 Durata e cessazione del rapporto
3.3.8 Legge applicabile
3.3.9 Foro competente/Arbitrato
3.3.10 Lingua del contratto
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