Commento alla sentenza della Cassazione lavoro n. 24938 del 10.12.2015: "Sanzione disciplinare e specificità della contestazione"

Cassazione civile sezione lavoro -  Sentenza n. 24938 del 10 dicembre 2015: "Sanzione disciplinare e specificità della contestazione" Commento  (PDF - 8 pagine)

Deve ritenersi legittimo il provvedimento disciplinare di sospensione dal servizio e dalla retribuzione adottato nei confronti del dipendente addetto al recapito della posta che per ben cinque giorni, una volta concluso il proprio turno di lavoro, aveva riportato indietro in ufficio una notevole quantità di corrispondenza non consegnata.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Sanzione/Licenziamento disciplinare

2. Specificità della contestazione del comportamento ed art. 7 della L. 300/1970

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Indice dei Commenti di Fiscoetasse a sentenze di giurisprudenza in materia di lavoro - Anno 2015

Indice completo dei Commenti di Fiscoetasse  sulle principali sentenze in materia di lavoro  con titolo, data di pubblicazione sul sito,  organo,  numero e anno  di emissione.

Commento alla sentenza della Cassazione civile del 4.12.2015: "Stop all’accertamento dei soci se quello della società è venuto meno"

Cassazione Civile  Sentenza n. 24793  del 4 dicembre 2015 (PDF - 10 pagine)

In tema di società a ristretta base sociale, l’accertamento negativo, con sentenza passata in giudicato, dell’utile extracontabile della società rimuove il presupposto da cui dipende l’accertamento del maggior utile da partecipazione del socio; specie se la sentenza che annullato l’accertamento emesso nei confronti della società sia una sentenza nel merito e non di mero rito. A chiarirlo la Suprema Corte con sentenza  24793, pubblicata il 4 dicembre scorso.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Società di capitali a ristretta base societaria: presunzione di distribuzione di utile
2. Orientamento contrario sulla presunzione di distribuzione degli utili
3. La sentenza annotata

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Commento alla sentenza della Cassazione civile dell'11 Dicembre 2015: "Sottoscrizione accertamenti e delega di firma"

"Sottoscrizione accertamenti e delega di firma"  Cassazione civile Sentenza n. 25017 dell’ 11 Dicembre 2015 (PDF - 8 pagine)

L'avviso di accertamento è nullo se non reca la sottoscrizione del capo dell'ufficio o di altro impiegato della carriera direttiva da lui delegato. A tal fine non è sufficiente l'indicazione della sola qualifica professionale del destinatario della delega, senza alcun riferimento nominativo alle generalità di chi effettivamente rivesta la qualifica richiesta. Sono perciò illegittime le deleghe impersonali, anche "ratione officii" prive di indicazione nominativa del soggetto delegato. E tale illegittimità si riflette sulla nullità dell'atto impositivo.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Validitià degli atti tributari sottoscritti da funzionali delegati

2. Requisiti della delega : nullità della delega impersonale

3. La sentenza annotata

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Commento alla sentenza delTribunale di Roma del 30.9.2015:" Nuovo art. 2103 c.c. (Jobs act): criterio dell’inquadramento e mansioni"

Tribunale Roma sezione lavoro  30 settembre 2015 (PDF - 8 pagine)

A norma dell'art. 2103, comma 1, c.c., nel testo sostituito dal d.lg. 15 giugno 2015 n. 81, è legittimo lo spostamento del lavoratore a mansioni che appartengono allo stesso livello di inquadramento cui appartenevano quelle svolte in precedenza dallo stesso dipendente, non essendo necessario che le nuove mansioni siano aderenti alla specifica competenza acquisita dal dipendente nello svolgimento delle precedenti mansioni

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Art. 2103 c.c.: equivalenza ed inquadramento

2. Jus variandi orizzontale e precedenti orientamenti giurisprudenziali

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Commento alla sentenza della Cassazione civile n. 24024 del 25.11.2015: "Difetto di motivazione nell'avviso di accertamento"

"Difetto di motivazione nell'avviso di accertamento" Corte di Cassazione - V sezione  Sentenza n. 24024 del 25 novembre 2015 (PDF - 10 pagine)

L'avviso di accertamento deve contenere una motivazione che non sia meramente apodittica e deve permettere al contribuente di esercitare un pieno diritto di difesa sin dalla conoscenza della pretesa tributaria, in rispetto del principio di trasparenza.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. La sentenza annotata

2. La motivazione della cartella di pagamento nella giurisprudenza della Corte di Cassazione

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Commento alla sentenza della Cassazione lavoro n. 24367 del 30.11.2015: "CCNL Poste e licenziamento per giusta causa"

Cassazione civile sezione lavoro Sentenza n. 24367 del 30 novembre 2015

Ai fini della valutazione della sussistenza della giusta causa di licenziamento ex art. 54 c. VI lett. c) del CCNL 2011 Poste per "violazioni dolose di leggi e regolamenti di doveri di ufficio che possano arrecare o abbiano arrecato forte pregiudizio alla società o ai terzi" deve farsi riferimento alla nozione di dolo di cui all'art. 43 c.p., nonché alla nozione di pregiudizio inteso come diminuzione dei valori o delle utilità economiche del danneggiato.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Giusta causa di licenziamento e proporzionalità della sanzione

2. Art. 54 CCNL Poste e codice disciplinare

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Commento alla Ordinanza della Corte di Cassazione n. 22744 del 6.11.2015 in tema di retroattività del nuovo redditometro

Il nuovo redditometro non è retroattivo - Cassazione civile -  Ordinanza n. 22744 del 6 Novembre 2015 (PDF - 8 pagine)

Il nuovo redditometro, introdotto dal DL n. 78 del 2010 ha effetto per gli accertamenti relativi ai periodi di imposta 2009 e seguenti: ciò in virtù della chiarissima norma di diritto transitorio: l’art. 22, comma 1, del D.L. n. 78 del 2010 statuisce che le modifiche apportate all’art. 38 del D.P.R. n. 600 del 1973 producono effetti "per gli accertamenti relativi ai redditi per i quali il termine di dichiarazione non è ancora scaduto alla data di entrata in vigore del presente decreto".

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IL CASO

IL COMMENTO

1. REDDITOMETRO: IRRETROATTIVITA’ DEL NUOVO STRUMENTO
2. LA SENTENZA ANNOTATA

IL TESTO INTEGRALE DELL'ORDINANZA

Commento alla sentenza della Cassazione lavoro n. 24365 del 30.11.2015

"Mobbing, onere della prova ed art. 2087 c.c." Cassazione civile sezione lavoro - Sentenza n. 24365 del 30 novembre 2015 (PDF - 10 pagine)

La responsabilità del datore di lavoro – art. 2087 c.c. - è di carattere contrattuale, perché il contenuto del contratto individuale di lavoro risulta integrato (ai sensi dell’art. 1374 c.c.) dalla disposizione che impone l'obbligo di sicurezza e lo inserisce nel sinallagma contrattuale; ne consegue che il riparto degli oneri probatori nella domanda di danno da infortunio sul lavoro si pone negli stessi termini di cui all’art. 1218 c.c. sull'inadempimento delle obbligazioni; il lavoratore che agisca per il riconoscimento del danno differenziale da infortunio sul lavoro deve allegare e provare l'esistenza dell'obbligazione lavorativa, del danno, ed il nesso causale di questo con la prestazione, mentre il datore di lavoro deve provare che il danno è dipeso da causa a lui non imputabile.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Art. 2087 c.c. e responsabilità

2. Orientamenti giurisprudenziali

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Commento alla sentenza della Cassazione n. 23547 del 18.11.2015 "Recupero credito occupazionale: nullo l'avviso ante tempus se non c'è l'urgenza"

"Recupero credito occupazionale: nullo l’avviso ante tempus se non c’è l’urgenza" Cassazione Civile  Sentenza n.23547  del 18 novembre 2015 (PDF - 8 pagine)

L'inosservanza del termine dilatorio di sessanta giorni per l'emanazione dell'avviso di recupero di credito d'imposta - termine decorrente dal rilascio al contribuente, nei cui confronti sia stato effettuato un accesso, un'ispezione o una verifica nei locali destinati all'esercizio dell'attività, della copia del processo verbale di chiusura delle operazioni - determina di per sè, salvo che ricorrano specifiche ragioni di urgenza, l'illegittimità dell'atto impositivo emesso ante tempus.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Accertamento ante tempus: quadro normativo  e tesi pro contribuente
2. Tesi pro Fisco: è legittimo l'atto emesso prima di 60 giorni dal pvc
3. La sentenza annotata

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA