Rottamazione ruoli e carichi definibili- COMMENTO alla sentenza di Cassazione civile n. 5951 del 8.3.2017

Cassazione civile  Sentenza n. 5951 dell’8 marzo 2017 (PDF - 6 pagine

La rottamazione prevista dall’articolo 6 del D.L. n. 193 del 2016, convertito nella legge n. 225 del 2016, non riguarda  gli avvisi di accertamento non esecutivi perché non rientranti nella previsione dell’articolo 29 D.L. 78/10. La norma parla infatti di “carichi affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2016”, intendendo per tali o gli importi risultanti a seguito di iscrizione a ruolo o quelli affidati all’Agente a seguito della notifica di avvisi di accertamento “esecutivi”.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Rottamazione dei ruoli: procedura e presupposti 

2. La sentenza annotata

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Sicurezza sul lavoro, sanzione amministrativa ed effetto estintivo -Commento alla sentenza di Cassazione penale n. 9882 del 28.2.2017

Cass. pen.,  sezione VII  Sentenza n. 9882 del 28 Febbraio 2017: Commento (PDF-  4 pagine)

In tema di prevenzione e sicurezza dei luoghi di lavoro, per la realizzazione dell'effetto estintivo previsto dall'art. 24 del d.lgs. 758/1994, il contravventore deve eliminare la relazione secondo le modalità descritte dall'organo di vigilanza nel termine assegnatogli e poi provvedere al pagamento della sanzione amministrativa nel termine di giorni trenta. Il mancato rispetto di una sola delle citate condizioni impedisce la realizzazione dell'effetto estintivo

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Art. 7 della l. 300/1970: diritto di difesa

2. Orientamenti giurisprudenziali

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Redditometro illegittimo se le rate del mutuo le paga il padre -COMMENTO sentenza 28 febbraio 2017, n. 5167, della Sesta Sezione Civile T di Cassazione.

Cassazione Civile  Sentenza n. 5167 del 28 FEBBRAIO 2017 - Commento (PDF 13 pagine)

Illegittimo il redditometro se rate del mutuo (non sostenibili dal reddito dichiarato dal contribuente) siano state pagate direttamente dal padre senza documentare l’incasso o l’accredito sul proprio conto corrente. Questo il principio di diritto che emerge dalla sentenza 28 febbraio 2017, n. 5167, della Sesta Sezione Civile – T della di Cassazione.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. La natura legale o semplice delle presunzioni alla base degli accertamenti sintetici

2. Orientamenti giurisprudenziali

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Sanzione disciplinare ed obbligo di convocazione del lavoratore" COMMENTO alla sentenza di Cassazione lavoro n. 5314 del 2.3.2017

Cassazione civile,  sez. lavoro  Sentenza  n. 5314 del 02 Marzo 2017 (PDF - 11 pagine)

Nell'ipotesi in cui il lavoratore faccia richiesta di essere sentito oralmente per rendere le proprie giustificazioni ed il datore di lavoro lo abbia convocato per una certa data, il primo non ha diritto ad un differimento dell'incontro limitandosi ad addurre una generica impossibilità di presenziare, poiché l'obbligo di accogliere tale richiesta sussiste solo a fronte di un'esigenza difensiva non altrimenti tutelabile.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Art. 7 della l. 300/1970: diritto di difesa 

2. Orientamenti giurisprudenziali

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Accertamenti immobiliari e importo dei mutui Commento alla Sentenza n. 3986 del 15 Febbraio 2017 della Cassazione civile

Cassazione civile  Sentenza n. 3986 del 15 Febbraio 2017 : COMMENTO (PDF - 8 pagine)

E' legittimo l'accertamento induttivo fondato su rilevante discordanza tra importo dei mutui contratti dagli acquirenti rispetto ai prezzi di vendita dichiarati negli atti di cessione e su dichiarazioni di terzi acquisite nel processo verbale di constatazione.

Inoltre, nel processo tributario le dichiarazioni rese da un terzo, acquisite dalla Guardia di finanza e trasfuse nel processo verbale di constatazione, a sua volta recepito dall'avviso di accertamento, hanno valore indiziario, concorrendo a formare il convincimento del giudice, anche se non rese in contraddittorio col contribuente

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Gli accertamenti immobiliari, rilevanza dei valori omi
2. L’utilizzo dei valori OMI: orientamenti della giurisprudenza
3. La sentenza annotata

IL TESTO INTEGRALE 

Assegno di invalidità civile e requisiti: COMMENTO alla ordinanza di Cassazione lavoro n. 4368 del 20 Febbraio 2017

Cassazione civ.,  sezione VI lavoro Ordinanza  n. 4368 del 20 Febbraio 2017 - COMMENTO (PDF - 8 pagine)

Nei giudizi volti al riconoscimento del diritto a pensione o ad assegno di invalidità civile, il requisito reddituale - al pari dei requisiti sanitario e socio-economico, cosiddetto della incollocazione al lavoro - costituisce elemento costitutivo del diritto, la cui sussistenza va verificata anche d'ufficio ed è preclusa solo dalla relativa non contestazione, ove la situazione reddituale sia stata specificamente dedotta, nonché dal giudicato, nel caso in cui non sia stato proposto sul punto specifico motivo di appello.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Assegno di invalidità civile: requisiti

2. Requisito reddituale ed onere della prova

IL TESTO INTEGRALE DELLA ORDINANZA

Irap professionisti e onere della prova:COMMENTO alla sentenza della CASSAZIONE CIVILE n. 4235 del 17 Febbraio 2017

Cassazione civile - Sentenza n. 4235 del 17 Febbraio 2017 COMMENTO (PDF- 10 pagine)

In materia di IRAP, anche una spesa consistente riferita all'acquisto di un macchinario indispensabile per l'esercizio della professione può rilevarsi inidonea a significare l'esistenza del presupposto impositivo dell'autonoma organizzazione, allorché il capitale a tal fine investito non valga a rappresentare fattore aggiuntivo o moltiplicativo del valore rappresentato dalla mera attività intellettuale del professionista ma risulti ad essa asservito . Ad ogni modo la reiterazione di costi ingenti nel corso degli anni, pur non essendo sufficiente a dimostrare il requisito dell’autonoma organizzazione, non è nemmeno sufficiente a provare il contrario, con nocumento per il contribuente sul quale spetta in via principale e primaria l’onere di provare la propria pretesa restitutoria.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. IRAP: Il presupposto dell'autonoma organizzazione alla luce dei recenti interventi delle Sezioni Unite

2. Utilizzo di servizi di terzi e di beni di rilevante valore

3. La sentenza annotata

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Affissione o meno del codice disciplinare? - Commento alla sentenza di Cassazione lavoro n. 4826 del 24.2.2017

Cassazione civile,  Sezione Lavoro  Sentenza  n. 4826 del 24 Febbraio 2017 (PDF - 8 pagine)

In materia di licenziamento disciplinare, il principio di necessaria pubblicità del codice disciplinare mediante affissione in luogo accessibile a tutti non si applica nei casi in cui il licenziamento sia irrogato per sanzionare condotte del lavoratore che concretizzano violazione di norme penali o che contrastano con il cosiddetto "minimo etico", mentre deve essere data adeguata pubblicità al codice disciplinare con riferimento a comportamenti che violano mere prassi operative, non integranti usi normativi o negoziali.

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IL CASO 

IL COMMENTO

1. Codice disciplinare ed affissione obbligatoria

2. Orientamenti giurisprudenziali

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Contraddittorio endoprocedimentale e IRAP: Commento alla ordinanza di Cassazione Civile n. 3404 dell’8 febbraio 2017

Cassazione Civile  Ordinanza n. 3404 dell’8 febbraio 2017 COMMENTO (PDF - 9 pagine)

L’accertamento in materia di IRAP emesso prima di sessanta è valido, ove basato sulla documentazione contabile richiesta mediante questionario; difatti,  in tema di tributi non armonizzati (quale l'Irap oggetto di giudizio), le garanzie fissate L. n. 212 del 2000, art. 12, comma 7, trovano applicazione esclusivamente in relazione agli accertamenti conseguenti ad accessi, ispezioni e verifiche fiscali effettuate nei locali ove si esercita l'attività imprenditoriale o professionale del contribuente. Questo il principio di diritto che emerge dall’ Ordinanza n.3404 dell’8 febbraio 2017

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Contraddittorio preventivo e garanzie del contribuente
2. L'ordinanza annotata

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Licenziamento e diritto di critica - COMMENTO alla sentenza di Cassazione lavoro n. 4125 del 16 febbraio 2017

Cassazione civile,  sez. lavoro  Sentenza n. 4125 del 16 Febbraio 2017 (PDF - 10 pagine)

Non integra giusta causa o giustificato motivo soggettivo di licenziamento la condotta del lavoratore che denunci all'autorità giudiziaria o all'autorità amministrativa competente fatti di reato o illeciti amministrativi commessi dal datore di lavoro, a meno che non risulti il carattere calunnioso della denuncia o la consapevolezza della insussistenza dell'illecito, e sempre che il lavoratore si sia astenuto da iniziative volte a dare pubblicità a quanto portato a conoscenza delle autorità competenti.

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IL CASO

 IL COMMENTO

1. Giusta causa di licenziamento: valutazione

2. Diritto di critica ed orientamenti giurisprudenziali

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