"Lavoro subordinato: criteri di valutazione" : Commento alla sentenza di Cassazione lavoro n. 17009 del 10.7.2017

Cass. civ.,  sezione lavoro Sentenza, n. 17009 del 10 Luglio 2017

La subordinazione del lavoratore che fornisce la singola prestazione non può essere valutata tale solamente sulla base della rigidità dell'orario  con l'obbligo di fornire la prestazione in un determinato turno, anche  allorquando risulti possibile farsi sostituire mediante avviso al datore di lavoro.Tali parametri infatti non attengono alla natura di subordinazione della prestazione.

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ILI CASO

IL COMMENTO

1. Assoggettamento al potere direttivo del datore di lavoro: parametri

2. Orientamenti giurisprudenziali: lavoratori dell’agenzia ippica e lavoro subordinato

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

"Nessuna cessione d’azienda se manca la volontà dei contraenti" -Commento alla ordinanza della Cassazione n. 17785 del 19.7.2017

Cassazione Civile  Ordinanza  n. 17785 del 19 luglio  2017 COMMENTO (PDF - 10 pagine)

In tema di imposta di registro, l'art. 20 del d.P.R. 26 aprile 1986, n. 131, attribuisce prevalenza, nell'interpretazione degli atti registrati ed ai fini impositivi, alla natura intrinseca ed agli effetti giuridici degli stessi sul loro titolo e sulla loro forma apparente; pertanto, si ha cessione di azienda, soggetta ad imposta di registro proporzionale (e non ad IVA), solo se le parti hanno inteso trasferire un complesso organico unitariamente considerato, dotato di una potenzialità produttiva, e non quando si è inteso trasferire una semplice somma di beni. Questo il principio di diritto che emerge dall’ Ordinanza  della Corte di Cassazione  n. 17785 del 19-07-2017.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. L'INTERPRETAZIONE DELL'ART. 20 DEL D.P.R. N. 131/1986  NELLA GIURISPRUDENZA DI LEGITTIMITÀ

2. L’ORDINANZA ANNOTATA

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

"Recesso ante tempus del contratto a termine" - COMMENTO alla sentenza del Tribunale di Roma n. 6207 del 26 giugno 2017

Tribunale di Roma sezione lavoro  Sentenza n. 6207 del 26 Giugno 2017 COMMENTO (PDF- 6 pagine)

Il rapporto di lavoro a tempo determinato, al di fuori del recesso per giusta causa di cui all'art. 2119 c.c., può essere risolto anticipatamente non già per un giustificato motivo oggettivo ai sensi dell'art. 3 della l. 604/1966, ma soltanto in presenza delle ipotesi di risoluzione del contratto previste dagli arti. 1453 e ss. cod. civ.. Ne consegue che, qualora il datore di lavoro proceda ad una riorganizzazione del proprio assetto produttivo, non può avvalersi di tale fatto per risolvere in anticipo un contratto di lavoro a tempo determinato.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Contratto a termine e recesso per giustificato motivo

2. Orientamenti giurisprudenziali

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Deducibilità penali contrattuali - Commento alla ordinanza di Cassazione n. 16561 del 5 luglio 2017

Corte di Cassazione  Ordinanza 5 Luglio 2017, n. 16561 COMMENTO (PDF - 6 pagine)

Le penali contrattuali dovute per la ritardata consegna costituiscono un onere deducibile in quanto inerenti all’attività d’impresa e senza finalità sanzionatorie.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Il caso e le motivazioni della commissione tributaria regionale
2. Le motivazioni a sostegno del ricorso in Cassazione
3. Le motivazioni della decisione della Corte di Cassazione
4. La disciplina fiscale delle penali contrattuali

IL TESTO INTEGRALE DELL'ORDINANZA

Licenziamento per superamento del periodo di comporto ed onere della prova Commento alla sentenza di Cassazione lavoro n. 16392 del 4.7.2017

Cass. civ.,  sezione lavoro  Sentenza  n. 16392 del 04 luglio 2017

Nel caso in cui il datore di lavoro intimi un licenziamento per superamento del periodo di comporto dopo la ripresa dell’attività  lavorativa da parte del dipendente, l’allegazione e la prova di circostanze che integrino una manifestazione di volontà del datore di lavoro di rinunciare al diritto di recesso spetta al lavoratore in quanto fatto estintivo del potere di recesso

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IL CASO

IL COMMENTO

1. La nozione di licenziamento a causa del superamento del periodo di comporto  

2. Orientamento giurisprudenziale

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Legittima la notifica della cartella con servizio postale ordinario - COMMENTO all'ordinanza n. 17445 del 13 luglio 2017

Corte di Cassazione sez. VI – sottosezione T - Ordinanza, 13 luglio 2017, n. 17445 COMMENTO (PDF - 8 pagine)

Il concessionario della riscossione può notificare in modo diretto e a mezzo posta la cartella di pagamento destinata al contribuente. Qualora l’Ente si avvalga di tale facoltà di notificazione semplificata, alla spedizione dell'atto si applicano le norme concernenti il servizio postale ordinario e non quelle della legge 20 novembre 1982, n. 890. In questo senso, secondo la Cassazione, depone testualmente l’art. 14 della citata legge, a mente del quale la notifica degli avvisi e degli atti che per legge devono essere notificati al contribuente può eseguirsi a mezzo della posta direttamente dagli uffici finanziari.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. La disciplina normativa
2. La sentenza annotata
3. Considerazioni a margine della sentenza

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Sicurezza sul lavoro: caduta dall’alto in agricoltura - COMMENTO alla sentenza di Cassazione lavoro N. 12110 del 16 maggio 2017

Cass. civ.,  sezione lavoro   Sentenza n. 12110 del 16 Maggio 2017 COMMENTO  (PDF - 10 pagine)

L'obbligo contrattuale sancito dall'art. 2087 cod. civ. ha natura autonoma e non accessoria. L'imprenditore, anche indipendentemente da specifiche disposizioni normative, è tenuto a porre in essere tutti gli accorgimenti e le misure necessarie a evitare il verificarsi di lesioni di beni primari come la salute e l'integrità fisica, secondo il criterio di "massima sicurezza tecnologicamente possibile".

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Lavori in quota: nozione

2. Dispositivi di sicurezza

3.. Infortunio sul lavoro: occasione di lavoro e colpa del lavoratore

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Redditometro e comunione legale COMMENTO alla sentenza di Cassazione n. 17806 del 19 luglio 2017

Cassazione civile Sentenza n. 17806 del 19 Luglio 2017

In tema di redditometro, la comunione legale non costituisce prova che l’acquisto sia avvenuto con danaro di entrambi i coniugi e risulta, pertanto, irrilevante ex se ai fini della valutazione della capacità contributiva di uno dei coniugi. Ciò in quanto in caso di acquisto da parte di una persona in regime di comunione legale, non conta, ai fini presuntivi, la circostanza che il bene sia, a prescindere dalla partecipazione all'atto e/o dalla formale intestazione, in comproprietà di entrambi i coniugi, ma piuttosto la provenienza delle somme usate per il pagamento del corrispettivo, unico elemento indiziario che può giustificare l'accertamento a carico di entrambi o di uno soltanto dei coniugi.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Redditometro la rilevanza del nucleo familiare

2. Redditometro :redditi figurativi ed effettività della capacità di spesa

3. La sentenza annotata

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

"Indici di subordinazione per prestazioni svolte fuori dall’azienda" Commento alla sentenza di Cassazione lavoro n. 17160 del 12.7.2017

Cass. civ.,  sezione lavoro  Sentenza, n. 17160 del 12 Luglio 2017: COMMENTO  (PDF - 10 pagine)

In tema di attività svolte fuori dall'azienda, gli elementi fondamentali che distinguono il rapporto di lavoro subordinato del rappresentante o viaggiatore di commercio, dal rapporto di lavoro autonomo di rappresentanza ad agenzia (e simili) sono costituiti dall'obbligo di visitare quotidianamente le zone stabilite dall'imprenditore, dalla mancanza di un apprezzabile margine di scelta della clientela, dall'itinerario prestabilito dall'imprenditore stesso, dal rischio a carico del datore di lavoro, dalla mancanza di un proprio ufficio o di una propria organizzazione e dall'uso di quella del datore di lavoro, nonché dalla prestazione esclusiva, o almeno prevalente, della propria attività lavorativa alle dipendenze dell'imprenditore.

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IL CASO

 IL COMMENTO

1. Elementi fondamentali della subordinazione

2. Piazzista e lavoro subordinato: orientamento giurisprudenziale

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Condanna revocata per l’imprenditore che ha operato “sotto soglia” - COMMENTO alla sentenza di Cassazoine penale n. 34362 del 13.7.2017

Cassazione Penale - Sentenza  n. 34362 del 13 luglio  2017 (PDF- 10 pagine)

L’imprenditore che non ha versato le ritenute certificate per un importo non superiore alla soglia attualmente prevista dal D.Lgs. n. 74/00, art. 10 bis, può chiedere la revoca del decreto penale di condanna ai sensi dell’art. 673, co. 1, Cod. pen.  Questo il principio di diritto che emerge dalla sentenza della Cassazione del 13 luglio 2017 n. 34362.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Retroattività della norma penale

2. L'abolitio criminis applicata i areati fiscali

3. La sentenza annotata

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA