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Guida agli strumenti di controllo per la rilevazione dello stato di crisi.
Strumenti operativi di controllo per gli adeguati assetti e le misure idonee del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza.
Il presente eBook in pdf di 41 pagine, accompagna l'applicativo Excel per la misurazione dello stato crisi, acquistabili insieme nel pacchetto "Strumenti di controllo stato di crisi (eBook + Excel)"
Questo ebook vuole fornire all’imprenditore, o ai suoi consulenti, gli strumenti operativi e pratici per adeguare gli “Assetti amministrativi e contabili” per le imprese collettive e attivare le “Misure idonee” per le imprese individuali, così come richiesto dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. 14/2019).
Adeguare gli assetti e attivare le misure idonee, come specificato dall’art. 3 del D.Lgs. 14/2019, in concreto vuol dire soprattutto:
In questo ebook viene illustrato come materialmente occorre procedere per attivarsi, utilizzando il un tool in Excel che accompagna l'eBook e acquistabili nel Pacchetto "Strumenti di controllo stato di crisi (eBook + Excel)" che può essere utilizzato come primo approccio alla verifica dello stato di salute dell’azienda, similmente ad un termometro, per poter poi approfondire le indagini e arrivare ad interventi strategici gestionali allo scopo di evitare lo stato di crisi, così come richiesto dalla normativa.
Coerentemente al taglio prettamente operativo di questo ebook, l'applicativo Excel può essere utilizzato dall’imprenditore per la misurazione dello stato di crisi mediante gli strumenti descritti nell’ebook e previsti dall’art. 3 del Codice della crisi d’Impresa.
Sintesi
1. Premessa: gli strumenti di misurazione della crisi
2. Gli equilibri aziendali
3. L’Equilibrio economico
3.1 Verifica e indicatori dell’equilibrio economico
3.2 Interventi migliorativi dell’equilibrio economico
3.2.1 Interventi sul fatturato
3.2.2 Interventi sulla generalità dei costi
4. L’Equilibrio patrimoniale
4.1 Verifica e indicatori dell’equilibrio patrimoniale
4.2 Interventi migliorativi dell’equilibrio patrimoniale
5. L’Equilibrio finanziario
5.1 Verifica e indicatori dell’equilibrio finanziario
5.2 Interventi migliorativi dell’equilibrio finanziario
6. Relazioni tra gli equilibri
7. La sostenibilità dei debiti
8. I segnali di crisi di cui al comma 4 e all’art. 25-novies
9. L’applicativo Excel: Strumenti di controllo per la rilevazione dello stato di crisi
Guida alla deducibilità delle spese di manutenzione e riparazione per le imprese, con scritture contabili ed esempi.
eBook di 72 pagine in pdf
Il lavoro fornisce una panoramica ampia ed esaustiva delle manutenzioni effettuate dalle imprese, esaminando dettagliatamente e approfonditamente sia le regole generali sia le casistiche specifiche.
Viene dedicata un’attenzione particolare agli aspetti di natura civilistica, fiscale e contabile dei costi sostenuti per le manutenzioni con riferimento alle differenti tipologie di beni ammortizzabili, alla circostanza che si tratti di beni di proprietà o di beni di terzi, anche in affitto, e al regime contabile adottato dall’impresa.
La trattazione è corredata:
Premessa
1. Le manutenzioni e le riparazioni
1.1 La definizione e le classificazioni
1.2 Le regole civilistiche e contabili
1.3 Le norme fiscali ai fini delle imposte sui redditi
1.4 Le norme fiscali ai fini IRAP
1.5 Le norme fiscali ai fini IVA
1.6 I contratti di manutenzione
1.7 Il riposizionamento di macchinari
1.8 I fondi manutenzione
2. I pezzi di ricambio, i beni di consumo e le spese di assistenza tecnica
2.1 La definizione di pezzo di ricambio
2.2 Le regole civilistiche, contabili e fiscali per i pezzi di ricambio
2.3 La manutenzione e il ritiro di pezzi di ricambio difettosi
2.4 La definizione di bene di consumo
2.5 Le regole civilistiche, contabili e fiscali per i beni di consumo
2.6 La definizione di spese di assistenza tecnica
2.7 Le regole civilistiche, contabili e fiscali per le spese di assistenza tecnica
3. I fabbricati, i mezzi di trasporto a motore, i telefoni portatili e i radiotelefoni
3.1 Le regole civilistiche, contabili e fiscali per i fabbricati di proprietà
3.2 Le regole civilistiche, contabili e fiscali per i fabbricati di terzi
3.3 Le regole civilistiche, contabili e fiscali per i mezzi di trasporto
3.4 Le regole civilistiche, contabili e fiscali per i telefoni cellulari e i radiotelefoni
4. Criteri e modalità di deduzione delle manutenzioni e riparazioni, degli ammodernamenti e trasformazioni per specifici settori produttivi
5. Le scritture contabili
6. Esemplificazioni
6.1 Manutenzioni imprese – Aspetti civilistici, contabili e fiscali
Guida completa agli interpelli con fac-simili in word personalizzabili
Disciplina aggiornata con il D.Lgs. 30 dicembre 2023 n. 219 in vigore dal 18 gennaio 2024 che modifica lo Statuto del contribuente.
La legge delega di riforma fiscale ha previsto tra i principi direttivi specifici per la revisione dello Statuto dei diritti del contribuente di cui alla legge 27 luglio 2000, n. 212, quale legge generale tributaria, quello di “valorizzare il principio del legittimo affidamento del contribuente e il principio di certezza del diritto”.
Tale obiettivo trova immediato conforto nella disposizione, contenuta nella prima frase dell’articolo 1, comma 1 dello Statuto, che prevede, tra i criteri direttivi generali, quello di “garantire l’adeguamento del diritto tributario nazionale ai principi dell’ordinamento tributario e agli standard di protezione dei diritti stabiliti dal diritto dell’Unione Europea, tenendo anche conto dell’evoluzione della giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea in materia tributaria”, posto che proprio da tale giurisprudenza provengono impulsi significativi per una maggiore tutela dei principi della certezza del diritto e dell’affidamento.
Nel contesto di tale orientamento si inscrive la riforma della disciplina degli interpelli, attuata dal Governo mediante il decreto legislativo 30 dicembre 2023 n. 219. Com’è noto nelle istanze di interpello i contribuenti rappresentano una fattispecie concreta e riferita puntualmente alla propria posizione fiscale, a differenza delle richieste di consulenza giuridica che riguardano, invece, fattispecie di rilevanza generale, non immediatamente riferibili ad uno specifico soggetto. La consulenza giuridica, come l’interpello, assumono rilevanza anche esterna, in quanto costituiscono uno strumento di supporto a disposizione del contribuente al fine di agevolare la tax compliance.
La presente trattazione, rivolta in primis ai professionisti che saranno chiamati a fare ricorso alla procedura dell’interpello, si articola:
cercando di operare una sintesi tra le disposizioni della previgente disciplina che possono tuttora considerarsi applicabili (vedi in particolare il decreto legislativo 24 settembre 2015 n. 156) e le nuove disposizioni, tenendo altresì conto che per molti aspetti si è ancora in attesa di decreti ministeriali e/o provvedimenti del Direttore dell’Agenzia delle Entrate da emanare in attuazione della riforma.
Premessa
1. Regole generali degli interpelli previsti dallo Statuto dei diritti del contribuente
1.1 Soggetti che possono presentare l’istanza
1.2 Quando può essere presentata l’istanza
1.3 Contenuto e allegati dell’istanza
1.4 Modalità di presentazione dell’istanza
1.5 Versamento del contributo
1.6 Uffici competenti
1.7 Cause dell’inammissibilità dell’istanza
1.8 Risposta dell’Amministrazione finanziaria
1.9 Effetti dell’interpello
1.10 La consultazione semplificata
2. L’interpello interpretativo
2.1 Presupposti dell’interpello interpretativo
2.2 Esempi di interpello interpretativo
2.3 Fac-simile di interpello interpretativo
3. L’interpello qualificatorio
3.1 Presupposti dell’interpello qualificatorio
3.2 Esempi di interpello qualificatorio
3.3 Fac-simile di interpello qualificatorio
4. L’interpello antiabuso
4.1 Definizione di abuso del diritto
4.2 Contenuti specifici dell’istanza di interpello antiabuso
4.3 Esempi di abuso del diritto
4.4 Fac-simile di interpello antiabuso
5. L’interpello disapplicativo
5.1 Presupposti ed effetti dell’interpello disapplicativo
5.2 Esempi di interpello disapplicativo
5.3 Fac-simile di interpello disapplicativo
6. L’interpello probatorio
6.1 Presupposti e contenuto dell’interpello probatorio
6.2 L’interpello e il regime dell’adempimento collaborativo
6.2.1 La disciplina dell’adempimento collaborativo
6.2.2 L’interpello con procedura abbreviata e le varie forme di interpello ordinario
6.2.3 L’adozione del tax control framework (TCF) da parte delle imprese di minori dimensioni e le varie forme di interpello ordinario
6.3 L’interpello e i soggetti che intendono effettuare in Italia rilevanti investimenti
6.3.1 Premessa
6.3.2 L’interpello sui nuovi investimenti
6.3.3 Rapporto tra interpello sui nuovi investimenti e interpelli previsti dall’art. 11 dello Statuto
6.3.4 Rapporti tra interpello sui nuovi investimenti e accordi preventivi per le imprese con attività internazionale
6.4 L’interpello probatorio dei neoresidenti che optano per l’imposta sostitutiva
6.4.1 La disciplina di cui all’art. 24 bis del T.U.I.R.
6.4.2 Contenuto, caratteri e requisiti dello specifico interpello probatorio di cui all’art. 24 bis in disamina
6.4.3 Compilazione della check list
6.4.4 L’interpello probatorio in caso di estensione ai familiari dell’opzione per il regime di cui all’art. 24 bis.
6.5 Fac-simili di interpello probatorio
Guida agli obblighi del datore di lavoro in merito al trattamento economico da riconoscere ai lavoratori nel corso delle festività, distinguendo tra festività non lavorate, lavorate, cadenti di domenica o, al contrario, coincidenti con il sabato non lavorativo.
eBook in pdf di 26 pagine.
Il rapporto di lavoro subordinato si caratterizza per essere un esempio di contratto a prestazioni corrispettive, dove il datore di lavoro, a fronte della prestazione manuale e / o intellettuale garantita dal dipendente (come definita nella lettera di assunzione o nelle intese successivamente intercorse), riconosce la retribuzione a mezzo elaborazione del cedolino o busta paga.
Alla regola generale per cui il datore di lavoro riconosce una copertura economica per i soli periodi lavorati fanno eccezione le assenze per le quali spetta comunque la retribuzione, calcolata come se il dipendente fosse stato regolarmente al lavoro.
Esempi di assenze di questo tipo sono le ferie e i permessi retribuiti, come disciplinati dai singoli Contratti collettivi nazionali di lavoro (Ccnl).
A quanto citato si aggiungono poi le festività, siano esse la domenica o le altre ricorrenze civili e religiose previste nel corso dell’anno.
Introduzione
1. Festività
1.1 Festività non lavorate
1.2 Retribuzione oraria o “mensilizzata”
1.3 Retribuzione fissa mensile
1.4 Retribuzione ad ore
1.5 Tabella riepilogativa delle differenze
1.6 L’elenco delle festività
2. Festività non lavorate: gli effetti in busta paga
2.1 Festività non lavorate: dipendenti “mensilizzati”
2.2 Festività non lavorate: dipendenti pagati ad ore
2.2.1 Dipendenti con “settimana lunga”
2.2.2 Dipendenti con “settimana corta”
3. Festività lavorate: gli effetti in busta paga
3.1 Richiesta di svolgimento dell’attività lavorativa nei giorni festivi
3.1.1 Necessità dell’accordo tra azienda e dipendente
3.1.2 Contenuti dell’accordo individuale
3.1.3 Ammessi anche accordi collettivi
3.1.4 Nulle eventuali decisioni datoriali in assenza di accordo
3.1.5 Nulle le clausole del Ccnl che prevedono l’obbligo di prestazione nelle festività
3.2 L’elaborazione della busta paga
3.2.1 Dipendente con retribuzione fissa mensile
3.2.2 Dipendente con retribuzione oraria
4. Festività cadenti di domenica
4.1 Dipendenti con retribuzione fissa mensile
4.2 Dipendenti a paga oraria
5. Festività cadente di sabato, come comportarsi?
5.1 Lavoratori retribuiti in misura fissa mensile
5.2 Lavoratori retribuiti ad ore
6. Festività soppressa del 4 novembre
Manuale di fiscalità internazionale.
Aggiornato con le novità del D.lgs. 27 dicembre 2023 n. 209 - G.U. del 28.12.2023 n. 301 attuativo della legge delega di Riforma Fiscale, in tema di rapporti internazionali
Il presente manuale affronta la disciplina dei principali aspetti cross-border previsti dalla normativa fiscale italiana, evidenziando le novità in materia di fiscalità internazionale previste dal D.lgs. 27 dicembre 2023 n. 209, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 301 del 28 dicembre 2023 (G.U. 28.12.2023 n. 301), attuativo dell’art. 3 comma 1 lett. c), d), e) ed f) della L. 111/2023 (c.d. “legge delega di riforma fiscale”) in tema di rapporti internazionali, nonché in materia di Pillar Two, alla luce del dello schema di decreto legislativo pubblicato dal MEF in data 11 settembre 2023 ed ancora sottoposto a consultazione pubblica.
Verranno analizzati i seguenti argomenti:
eBook in pdf di 225 pagine.
Introduzione
Glossario
1. Fonti del diritto internazionale tributario e convenzioni contro le doppie imposizioni
1.1 Consuetudine internazionale
1.2 Principi generali del diritto riconosciuti dalle nazioni civili
1.3 Trattati internazionali: introduzione
1.4 Trattati internazionali: formazione
1.5 Trattati internazionali: recepimento nella normativa domestica
1.6 Trattati internazionali: criteri interpretativi
1.7 Trattati internazionali: qualificazione dei termini giuridici
1.8 Efficacia giuridica del Modello OCSE e del relativo Commentario
1.9 Convenzione Multilaterale (Multilateral Instrument, MLI)
1.9.1 Caratteristiche, scopo, oggetto
1.9.2 Ambito di applicazione
1.9.3 Entrata in vigore e modalità di applicazione
1.9.4 Oggetto della Convenzione
2. Residenza delle persone fisiche
2.1 Criteri di individuazione della residenza fiscale
2.2 Criterio formale: iscrizione all’ANPR
2.3 Presunzione assoluta di residenza
2.4 Iscrizione all’AIRE
2.5 Sanzioni previste per la mancata iscrizione all’AIRE
2.6 Prova della residenza fiscale in Italia e nuovi criteri di collegamento
2.7 Elemento temporale
2.8 White list e black list
2.9 Prova del trasferimento della residenza
2.10 Residenza fiscale e tie-breakers rules
2.11 Riflessioni in ordine al nuovo regime in vigore dal 1 gennaio 2024
2.12 Documentazione ufficiale rilevante
2.12.1 Giurisprudenza
2.12.2 Prassi
3. Incentivi fiscali per il trasferimento in Italia della residenza
3.1 “Nuovo” regime degli impatriati
3.1.1 Requisiti di elevata qualificazione o specializzazione
3.1.2 Abrogazione del “vecchio” regime
3.2 “Vecchio” regime degli impatriati
3.2.1 Ambito soggettivo
3.2.2 Ambito oggettivo
3.2.2.1 Condizioni per l’applicazione dell’agevolazione
3.2.2.2 Redditi agevolabili
3.2.2.3 Incompatibilità con il regime forfettario
3.2.3 Casi particolari
3.2.3.1 Remote working, distacco all’estero, trasferimenti intercompany
3.2.3.2 Acquisto della residenza fiscale in Italia
3.2.4 Beneficio fiscale
3.2.5 Ambito temporale
3.2.5.1 Permanenza in Italia per almeno 2 anni
3.2.5.2 Computo del periodo biennale
3.2.6 Adempimenti richiesti per beneficiare del regime
3.2.7 Documentazione ufficiale rilevante
3.2.7.1 Giurisprudenza
3.2.7.2 Prassi
3.3 Regime dei neo-domiciliati
3.3.1 Ambito soggettivo
3.3.1.1 Condizioni di applicabilità
3.3.1.2 Estensione dell’opzione ai familiari
3.3.2 Ambito oggettivo
3.3.2.1 Incompatibilità con altri regimi
3.3.2.2 Monitoraggio fiscale, IVAFE, IVIE
3.3.3 Ambito temporale
3.3.4 Ambito territoriale
3.3.5 Esercizio, revoca dell’opzione e cause di decadenza
3.3.5.1 Versamento dell’imposta
3.3.6 Documentazione ufficiale rilevante
3.3.6.1 Prassi
4. Residenza fiscale delle persone giuridiche
4.1 Criteri generali
4.2 Sede legale
4.3 Sede dell'amministrazione e sede effettiva della società
4.4 Oggetto principale dell'attività
4.5 Criteri speciali
4.6 Requisito temporale
4.7 Convenzioni contro le doppie imposizioni
4.8 Presunzione di residenza per società esterovestite e trust
4.9 Prova contraria
4.10 Documentazione ufficiale rilevante
4.10.1 Giurisprudenza
4.10.2 Prassi
5. Trasferimento della residenza all’estero (“exit tax”)
5.1 Ambito soggettivo
5.2 Ambito temporale
5.3 Determinazione della plusvalenza
5.4 Riserve in sospensione d’imposta
5.5 Utilizzo delle perdite fiscali
5.6. Trattamento fiscale per i soci
5.7 Dichiarazione dei redditi
5.8 Rateizzazione dell'imposta per i trasferimenti intracomunitari
5.9 Opzione riferita alla totalità dell'imposta
5.10 Termine per il versamento delle imposte rateizzate
5.11 Prestazione di garanzia
5.12 Documentazione ufficiale rilevante
5.12.1 Prassi
6. Trasferimento della residenza in Italia (“entry tax”)
6.1 Ambito soggettivo
6.2 Criteri di valorizzazione
6.3 Valore di mercato e avviamento
6.4 Ambito oggettivo
6.5 Continuità del possesso
6.6 Riporto e utilizzo delle perdite fiscali
6.7 Obbligo di segnalazione all’Agenzia delle Entrate
6.8 Documentazione ufficiale rilevante
6.8.1 Prassi
6.9 Incentivi al trasferimento in Italia di attività economiche (c.d. “Reshoring”, novità 2024)
7. Stabile organizzazione
7.1 Definizione di stabile organizzazione
7.2 Stabile organizzazione materiale: sede fissa d’affari
7.3 Fissità
7.4 Strumentalità
7.5 Modalità di "utilizzo" della sede fissa
7.6 Fattispecie che configurano stabile organizzazione materiale (c.d. “positive list”)
7.7 Sede di direzione
7.8 Succursale
7.9 Ufficio
7.9.1 Smart working vs S.O.
7.10 Officina
7.11 Laboratorio
7.12 Miniere, giacimenti di risorse naturali, cave
7.13 Significativa e continuativa presenza economica
7.14 Cantieri
7.15 Supervisione connessa ad un cantiere di costruzione o montaggio
7.16 Fattispecie tassative che non configurano stabile organizzazione (c.d. “negative list")
7.17 Stabile organizzazione personale (c.d. “agent clause”)
7.18 Poteri di rappresentanza dell'agente
7.18.1 Agente indipendente
7.19 Operatività dell'agente nell'ambito della sua ordinaria attività
7.20 Documentazione ufficiale rilevante
7.20.1 Giurisprudenza
7.20.2 Prassi
8. Investment Management Exemption
8.1 Requisiti soggettivi e oggettivi
8.2 Effetti
8.3 Questioni aperti
9. Branch exemption
9.1 Ambito soggettivo
9.2 Ambito oggettivo
9.3 Opzione per la BEX
9.4 Effetto dell’opzione
9.5 Computo del reddito
9.6 Determinazione dell’IRAP
9.7 Norma “anti-mismatch”
9.8 Documentazione ufficiale rilevante
9.8.1 Prassi
10. Credito d’imposta per le imposte pagate all’estero
10.1 Natura giuridica
10.2 Ambito soggettivo
10.3 Requisiti
10.4 Primo requisito: qualificazione del reddito come di fonte estera
10.5 Secondo requisito: concorso alla formazione del reddito
10.6 Terzo requisito: definitività dell’imposta
10.7 Calcolo del credito per le imposte pagate all'estero
10.8 Periodo d’imposta di spettanza del credito d'imposta e richiesta in dichiarazione
10.9 Dichiarazione omessa od omesso inserimento in dichiarazione del reddito prodotto all'estero
10.10 Riporto "in avanti" e "all'indietro" del credito non utilizzato
10.11 Scomputo, rimborso o compensazione del credito
10.12 Documentazione attestante il pagamento delle imposte estere
10.13 Documentazione ufficiale rilevante
10.13.1 Giurisprudenza
10.13.2 Prassi
11. Controlled Foreign Companies (“CFC”)
11.1 Origine, scopo, oggetto della normativa
11.2 Ambito soggettivo
11.2.1 Società controllante
11.2.2 Caratteristiche controllata
11.2.3 Controllo giuridico vs economico
11.3 Passive income test
11.3.1 Identificazione del c.d. passive income
11.4 ETR test
11.4.1 Calcolo “semplificato” dell’ETR estero e rapporto con Pillar Two
11.4.2 Calcolo “tradizionale” dell’ETR estero (i.e., società prive di bilancio revisionato e certificato)
11.4.2.1 ETR “tradizionale”: calcolo dell’ETR estero
11.4.2.2 ETR “tradizionale”: calcolo dell’ETR virtuale interno
11.5 Circostanze esimenti
11.6 Determinazione del reddito estero
11.7 La tassazione separata e la segregazione dei redditi e delle perdite della CFC
11.8 Credito d’imposta per redditi prodotti all’estero
11.9 Documentazione ufficiale rilevante
11.9.1 Prassi
12. Tassazione dei soggetti non residenti per i redditi prodotti in Italia
12.1 Redditi imponibili solo a determinate condizioni (primo gruppo)
12.1.1 Redditi fondiari
12.1.2 Redditi di capitale
12.1.3 Convenzioni contro le doppie imposizioni e Direttive UE
12.1.4 Redditi di lavoro dipendente e redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente
12.1.5 Convenzioni contro le doppie imposizioni
12.1.6 Redditi di lavoro autonomo
12.1.7 Convenzioni contro le doppie imposizioni
12.1.8 Redditi d'impresa generati da soggetti non residenti
12.1.9 Redditi diversi
12.1.10 Redditi di partecipazione in società trasparenti
12.2 Redditi imponibili in ogni caso in Italia (secondo gruppo)
12.3 Criteri di determinazione del reddito imponibile
12.4 Detrazioni per carichi di famiglia
12.5 Residenza in Stati White-list
12.6 Società ed enti commerciali non residenti
12.6.1 Società ed enti commerciali non residenti senza S.O. in Italia: base imponibile
12.6.2 Determinazione dell’imposta
12.6.3 Detrazioni d’imposta
12.6.4 Società ed enti commerciali non residenti con S.O. in Italia: base imponibile
12.6.5 Forza di attrazione della S.O. e functionally separate entity approach
12.6.6 Enti non commerciali non residenti
13. Dividendi
13.1 Nozione di dividendo
13.2 Tassazione dei dividendi
13.2.1 Dividendi corrisposti da partecipate estere a soci residenti in Italia (Inbound dividends)
13.2.2 Dividendi provenienti da Stati o territori a fiscalità privilegiata (c.d. “black list”)
13.2.3 Effetto della qualifica come black list
13.2.4 Credito per le imposte pagate all'estero
13.2.5 Dividendi corrisposti a soggetti residenti all’estero (Outbound dividends)
13.2.6 Dividendi corrisposti a soggetti esteri con stabili organizzazioni in Italia
13.2.7 Dividendi corrisposti a soggetti esteri privi di stabili organizzazioni in Italia
13.2.8 Disciplina delle ritenute convenzionali previste dalle Convenzioni contro le doppie imposizioni
13.2.9 Direttiva Madre-Figlia
13.2.10 Ritenuta dell'1,2% per le società di capitali comunitarie
13.2.11 Accordo tra UE e Svizzera
13.2.12 Applicazione diretta della ritenuta ridotta o richiesta di rimborso
14. Interessi
14.1 Interessi corrisposti tra soggetti residenti in Italia
14.2 Tassazione degli interessi in entrata (Inbound interests)
14.3 Credito d’imposta
14.4 Interessi inbound percepiti senza un sostituto d’imposta in Italia
14.5 Interessi corrisposti da soggetti residenti in Italia a soggetti esteri (Outbound interests)
14.5.1 Esenzione da ritenuta domestica
14.6 Esenzione da ritenuta in base alla direttiva 2003/49/CE (c.d. Direttiva Interessi-Royalties, “IRD”)
14.7 Accordo tra UE e Svizzera
14.8 Riduzione della ritenuta domestica: art. 26-quater, co. 8 bis
14.8.1 Riduzione della ritenuta domestica: art. 26, co. 5 bis
14.9 Convenzioni contro le doppie imposizioni
14.10 Applicazione diretta della ritenuta ridotta o richiesta di rimborso
15. Royalties
15.1 Trattamento fiscale delle royalties corrisposte a soggetti residenti in Italia
15.2 Trattamento fiscale delle royalties corrisposte a soggetti residenti all’estero
15.3 Ritenuta sulle royalties
15.4 Convenzioni contro le doppie imposizioni
15.5 Direttiva Interessi-Royalties e Accordo tra UE e Svizzera
15.6 Applicazione diretta della ritenuta ridotta o richiesta di rimborso
16. Plusvalenze finanziarie
16.1 Calcolo della base imponibile
16.2 Capital gains realizzati da soggetti non imprenditori residenti in Italia
16.3 Capital gains realizzati da soggetti imprenditori residenti in Italia
16.4 Capital gains realizzati da soggetti non residenti in Italia
16.5 Credito d’imposta per le imposte estere
16.6 Trattamento convenzionale delle plusvalenze
17. Global minimum tax (Pilar two)
17.1 Ambito oggettivo
17.2 Ambito soggettivo
17.2.1 Partecipanti intermedie
17.2.2 Partecipanti parzialmente possedute
17.2.3 Entità escluse
17.3 Ambito territoriale
17.4 Excess profit, SBIE, crediti d’imposta
17.5 De minimis e Safe Harbours
17.6 Calcolo dell’ETR
17.6.1 Reddito/perdita “rilevante” (denominatore ETR)
17.6.2 Variazioni per il calcolo del reddito o perdita rilevante
17.6.3 Stabile organizzazione
17.6.4 Entità trasparenti
17.6.5 Imposte rilevanti (numeratore ETR)
17.6.6 Calcolo delle imposte rilevanti rettificate
17.6.7 Modifiche ai valori delle imposte anticipate e delle imposte differite
17.7 IIR, UTPR, Qualified Domestic Minimum Top-Up Tax
17.8 Calcolo dell'aliquota d'imposizione effettiva e dell'imposizione integrativa
17.9 Allocazione della Top-Up Tax e scomputo dell’imposta integrativa
17.9.1 Attribuzione dell'imposta minima integrativa
17.10 Pagamento della Top-Up Tax
17.11 Operazioni straordinarie vs Pillar Two
17.12 Transitional safe harbours
17.13 Obblighi informativi, dichiarativi e sanzioni
Manuale di difesa per i partecipanti alle gare di appalto.
Vademecum per l’operatore economico per gestire le criticità nei casi di:
eBook in pdf di 66 pagine.
La materia degli appalti è sicuramente complessa e spesso fonte di incertezze operative per gli operatori economici.
Detta complessità nasce dalle tecnicità della materia, dalla presenza di norme specifiche a volte di difficile interpretazione e dal ruolo che la giurisprudenza ha svolto e continua a svolgere sulle modalità di interpretazione ed applicazioni delle norme.
Abbiamo ritenuto opportuno, perciò, preparare un breve vademecum, dal taglio pratico e dallo stile agile e veloce, riguardante alcuni degli aspetti più problematici che un operatore economico deve affrontare nella gestione della partecipazione alla gara; ne abbiamo individuato quattro monografici ed uno omnicomprensivo di casistiche varie, sulla base della nostra esperienza professionale, e per ciascuno abbiamo cercato di indicare la soluzione, alla luce della recente giurisprudenza.
Un indice dettagliato consente una migliore facilità nell’individuare i punti di interesse.
Ci si potrebbe chiedere perché questo vademecum è utile agli operatori economici che intendono partecipare ad una gara di appalto; i motivi sono (almeno) due:
Premessa
1. Il soccorso istruttorio
1.1 Le quattro tipologie previste nel nuovo Codice dei contratti pubblici
1.2 L’aspetto operativo
1.3 Quali documenti sono oggetto di soccorso secondo il nuovo Codice
1.4 Casistica giurisprudenziale di soccorso istruttorio ammissibile
1.5 Casistica giurisprudenziale di soccorso istruttorio inammissibile
2. L’avvalimento
2.1 La nozione e la distinzione classica fra avvalimento di garanzia e avvalimento operativo
2.2 Il c.d. avvalimento esperienziale
2.3 Il c.d. avvalimento premiale
2.4 L’onerosità tipica del contratto di avvalimento
2.4.1 Presenza di un compenso minimo in un contratto di avvalimento di garanzia
2.4.2 Contratto di avvalimento a titolo gratuito
2.4.3 Valutazione complessiva e secondo buona fede del contratto di avvalimento
2.5 Contratto di avvalimento eccessivamente generico e non adeguatamente dettagliato
2.6 Contratto di avvalimento riportante ancora i riferimenti del previgente Codice dei contratti pubblici
2.7 La mancanza di una data certa del contratto di avvalimento
2.8 L’espresso impegno dell’ausiliaria verso la stazione appaltante
2.9 L’avvalimento della certificazione di qualità
2.10 Avvalimento fornito dall’affidatario uscente
2.11 Mancata presentazione del contratto di avvalimento
3. Le gare tramite procedure telematiche
3.1 Premessa e principi generali
3.2 Malfunzionamento della piattaforma telematica
3.3 Mancato invio dei documenti in assenza di malfunzionamenti
3.4 Caricamento dell’offerta telematica a ridosso della scadenza del termine
3.5 Sovraffollamento del sistema informatico e mancato upload totale dell’offerta
3.6 Offerta illeggibile per errore nel caricamento telematico
3.7 Allegazione dell’offerta tecnica in luogo di quella economica
3.8 File di trasmissione dell’offerta tecnica danneggiato
3.9 Caricamento di una relazione tecnico-illustrativa non firmata
3.10 Mancata sottoscrizione di ogni foglio del documento caricato nella procedura telematica
3.11 La corretta gestione dei tempi tecnici di caricamento
3.12 Malfunzionamento del sistema nel giorno di scadenza
3.13 Caricamento della scheda di sintesi in luogo del documento contenente l’offerta economica
3.14 Mancata allegazione del file specifico contenente l’offerta tempo
4. Esclusione dalla gara
4.1 Premessa
4.2 Competenza all’adozione del provvedimento di esclusione dalla gara
4.3 Casi di illegittima esclusione
4.4 Casi di legittima esclusione
4.5 Rilevanza di sanzioni e interessi nel caso di esclusione dalla gara per omesso pagamento imposte
5. Casistica varia
5.1 Offerta legata al rispetto dei criteri ambientali minimi
5.2 Clausola che consente la proroga dell’appalto nei “casi contemplati dall’ordinamento”
5.3 L’ammissibilità dei chiarimenti resi dalla stazione appaltante
5.4 L’ammissibilità della correzione materiale di un errore contenuto nell’offerta economica
5.5 Riconoscimento del punteggio per servizi resi in precedenza alla medesima stazione appaltante
5.6 Competenza alla valutazione dell'offerta tecnica
5.7 Interpretazione della lex specialis di gara e ruolo del bando
5.8 Precedente contatto professionale con il concorrente e conflitto di interesse del commissario di gara
5.9 Richiesta di requisiti di capacità economico-finanziaria ulteriori rispetto alle attestazioni SOA
5.10 Annullamento per violazioni tributarie definitivamente accertate
5.11 Referenza bancaria personale nel caso di offerta presentata da un’impresa individuale
5.12 Revoca della proroga del servizio motivata dall’esistenza di una indagine penale
5.13 RUP parente del mandante di un RTI
5.14 Contrasto fra percentuale di ribasso e cifra assoluta nell’offerta economica
5.15 Attestazione SOA in scadenza e partecipazione alla gara
5.16 Idoneità delle referenze bancarie
5.17 Referenze bancarie e dimostrazione del possesso del requisito del fatturato
5.18 Recesso dal contratto nel caso di informativa antimafia a carico dell’aggiudicatario
5.19 Obbligo dichiarativo per i reati estinti
5.20 Escussione della garanzia provvisoria
5.21 Rilevanza delle misure di self cleaning
5.22 Manomissione dei plichi custoditi dalla stazione appaltante
5.23 Comunicazione di avvio del procedimento ed annullamento dell’aggiudicazione
5.24 Contrasto tra bando e disciplinare
5.25 Clausole ambigue nel bando di gara
5.26 Appalto suddiviso in lotti e nomina di un’unica commissione giudicatrice
5.27 Partecipazione alla gara di appalto di una costituenda società in accomandita semplice
5.28 Revoca dell’affidamento per mancato pagamento di tributi locali definitivamente accertato
Le novità punto per punto del D.lgs. recante “Disposizioni in materia di accertamento tributario e di concordato preventivo biennale”
D.lgs. del 12 febbraio 2024 n. 13 pubblicato in GU n.43 del 21.02.2024.
Nell’ebook in pdf di 58 pagine, una prima analisi delle nuove misure.
In vigore il decreto legislativo sull'Accertamento che dà attuazione alle norme della legge delega di riforma fiscale consentendo l'immediata applicabilità delle disposizioni sul concordato biennale.
Il D.lgs. del 12 febbraio 2024 n. 13, in attuazione della delega per la riforma fiscale, è strutturato in due parti: la prima riguarda l'attività di accertamento", che ha tre forme, l'atto di accertamento, l'atto di recupero e quello automatizzato; la seconda introduce il concordato biennale.
Sull'atto di accertamento la novità è che l'amministrazione finanziaria non potrà emettere l'atto se non previo contraddittorio con il contribuente.
Per questo il testo del decreto viene strutturato in modo da coordinarlo con quello sullo statuto del contribuente.
Previste dunque disposizioni che garantiscano una migliore partecipazione del contribuente al procedimento accertativo, anche mediante l'utilizzo delle tecnologie digitali, con conseguente riduzione degli oneri amministrativi a carico dei contribuenti.
Nel rispetto della delega scattano poi la razionalizzazione e riordino delle disposizioni normative inerenti l’attività di analisi del rischio, nonché il potenziamento dell’utilizzo delle tecnologie digitali, anche con l'impiego di sistemi di intelligenza artificiale, al fine di ottenere, attraverso la piena interoperabilità tra le banche di dati, la disponibilità delle informazioni rilevanti e di garantirne il tempestivo utilizzo per la riduzione dei fenomeni di evasione ed elusione fiscale e per stimolare l’adempimento spontaneo dei contribuenti.
Si stabilisce poi che tutti gli atti, i provvedimenti, gli avvisi e le comunicazioni, compresi quelli che per legge devono essere notificati, potranno essere inviati tramite posta elettronica certificata. La nuova disciplina relativa al domicilio digitale si estende agli atti e alle comunicazioni dell’agente della riscossione.
Il D.lgs. introduce a seguire la revisione della disciplina generale degli atti finalizzati al recupero dei crediti non spettanti o inesistenti, utilizzati indebitamente in compensazione, per i quali scatterà un unico procedimento accertativo, indipendente dalla natura del credito indebitamente utilizzato in compensazione.
La seconda parte del provvedimento è invece destinata al concordato preventivo biennale. Potranno accedere i contribuenti di minori dimensioni, titolari di reddito di impresa e di lavoro autonomo, residenti nel territorio dello Stato, compresi i contribuenti forfettari. Entro il mese di aprile l'Agenzia delle entrate formulerà una proposta per la definizione biennale del reddito derivante dall’esercizio d’impresa, o dall’esercizio di arti e professioni, rilevante ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione netta rilevante ai fini dell’imposta regionale sulle attività produttive. Il contribuente può aderire alla proposta di concordato entro i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi.
Premessa
TITOLO I – DISPOSIZIONI IN MATERIA DI PROCEDIMENTO ACCERTATIVO
1. Contraddittorio obbligatorio
1.1 Invito al contraddittorio presente in tutti gli accertamenti
1.2 Adesione ai verbali di constatazione
1.3 Istanza del contribuente e termini
1.4 Competenza per gli accertamenti ai soci
1.5 Procedura unica di accertamento per crediti inesistenti o non spettanti
1.5.1 Termini di decadenza differenziati
1.6 Notificazioni e comunicazioni via PEC
1.7 Coordinamenti ed entrata in vigore delle nuove disposizioni
2. Analisi del rischio con intelligenza artificiale
2.1 Accesso a tutte le banche dati
2.2 Arriva l'intelligenza artificiale per l'analisi di rischio
2.3 Accessi a tutte le banche dati
2.4 Tutele per le sole analisi di rischio
2.5 Coordinamento attività di analisi del rischio
2.6 Attività congiunte tra Entrate e Finanza
3. Cooperazione internazionale per la lotta all'evasione
3.1 Più facile lo scambio di informazioni antievasione con amministrazioni estere
3.2 Verifiche congiunte con funzionari esteri
3.3 Controlli simultanei e verifiche congiunte
4. Prevenzione e contrasto all'evasione IVA per operazioni intracomunitarie
4.1 Garanzia obbligatoria per le operazioni intracomunitarie di soggetti esteri
4.2 Nuovi requisiti per il rappresentate fiscale
5. Revisione dei termini di prescrizione e decadenza per il recupero dell'imposta sui premi di assicurazione
5.1 Ammesse le dichiarazioni tardive
5.2 Rivisti i termini di prescrizione e decadenza
TITOLO II - DISCIPLINA DEL CONCORDATO PREVENTIVO BIENNALE
6. Finalità e ambito di applicazione del concordato biennale
6.1 Le regole previste nella legge delega di riforma fiscale
6.2 L'applicazione in dettaglio
6.3 Contribuenti e redditi
6.4 Regime sperimentale per i contribuenti forfettari
7. Acquisizione dei dati e elaborazione della proposta
7.1 Software per l'acquisizione dei dati
7.2 Profilazione del contribuente e oggetto della proposta
7.3 L'algoritmo di calcolo per i soggetti ISA
7.4 Altri dati e tutela della privacy
7.5 Tempistiche di adesione al concordato
8. Regole per i soggetti ISA e casi di esclusione
8.1 Concordato a prescindere dal punteggio di affidabilità
8.2 Requisiti per l'accesso
8.3 Casi di esclusione
9. Adempimenti e rinnovo della proposta
9.1 Concordato e pagamenti
9.2 Ammesso il ravvedimento operoso per mettersi in regola con i pagamenti
9.3 Confermati gli obblighi contabili e dichiarativi
9.4 Rinnovo della proposta di concordato
10. Redditi oggetto di concordato
10.1 I redditi da lavoro autonomo
10.2 Reddito minimo di 2.000 euro
10.3 I redditi d'impresa
10.4 Il valore della produzione netta oggetto di concordato
10.5 Nessun effetto del concordato sull'IVA
11. Imponibile e determinazione degli acconti
11.1 Niente imposte sui redditi aggiuntivi rispetto a quelli oggetto di concordato
11.2 Uscita dall'accordo in caso di perdite consistenti
11.3 Accesso ai benefici premiali
11.4 Il calcolo degli acconti
12. Cessazione e decadenza
12.1 Stop al concordato se si cambia attività
12.2 Quando si decade dall'accordo
12.3 La lista delle violazioni che fanno decadere dal concordato
13. Il concordato per i contribuenti forfettari
13.1 Regole di accesso
13.2 Accettazione della proposta e obblighi del contribuente
13.3 Reddito oggetto del concordato
13.4 Con il concordato nessun effetto sull'IVA
13.5 Niente imposte aggiuntive in caso di aumento dei ricavi
13.6 Uscita dal regime per circostanze eccezionali
13.7 Cessazione per chiusa dell'attività o irregolarità
14. Attività di accertamento
14.1 Niente controlli induttivi per chi aderisce
14.2 Più controlli su chi rifiuta l'accordo
14.3 No alla remissione in bonis per chi non risponde nei tempi alla proposta
14.4 Reddito effettivo da considerare per i benefici fiscali e l'ISEE
14.5 Commissione di esperti sul software con parere non vincolante
15. Termini di accettazione della proposta di concordato
15.1 Un mese in più per l'acconto e i termini per l'adesione al concordato
15.2 Nuove scadenze fiscali per gli anni 2024 e 2025
Il Trust; eBook in pdf di 117 pagine.
Aggiornato al D. Lgs. 27 dicembre 2023 n. 209 (G.U. 28 dicembre 2023 N. 301) in materia di Fiscalità Internazionale, attuativo della L. 111/2023 legge delega di Riforma Fiscale
Il 6 agosto 2007 fu una data importante per il trust: uscì la circolare 48/E con cui l’Agenzia delle Entrate sdoganava di fatto il trust nel nostro ordinamento. L’Ufficio, infatti, andando talora oltre la lettera della norma, diede una serie di chiarimenti che permisero agli operatori di implementare diversi atti di trust. Da quel momento si concretizzò un effettivo uso (talora abuso) del trust.
All’epoca, tuttavia, tre aspetti erano rimasti critici:
In tema di fiscalità indiretta, la dottrina e la successiva giurisprudenza ebbero modo di chiarire che l’imposta di donazione e le imposte ipotecarie e catastali proporzionali non potevano prescindere da un effettivo arricchimento, per cui le stesse dovevano essere applicate generalmente nel momento finale del passaggio dei beni dal trustee al beneficiario.
L’Agenzia, fino al 2020, rimase oltremodo restia a seguire questo approccio.
Altra questione era quella della fiscalità dei trust non residenti e dei beneficiari residenti di detti trust. Gli scarni chiarimenti dell’epoca vennero integrati e talora rettificati con la C.M. 61/E/2010 ma molti profili di incertezza rimanevano.
Infine, il monitoraggio fiscale. La disciplina divenne più complessa a seguito dell’introduzione dell’obbligo di monitoraggio fiscale in capo ai titolari effettivi a partire dal Modello Unico 2014 per il 2013.
La CM. 38/E/2013, all’epoca diramata, risolse molti dubbi ma non tutti. Questi dubbi sono stati in buona parte affrontati dalla C.M. 34/E del 20 ottobre 2022.
Prefazione
1. Introduzione
2. Profili civilistici (par. 1)
3. La fiscalità diretta: l’apporto dei beni in trust (par. 2)
3.1 Introduzione
3.2 Il costo fiscalmente riconosciuto
3.3 Il disponente imprenditore
3.4 Il disponente non imprenditore
4. La disciplina ai fini delle imposte sui redditi (par. 3)
4.1 Introduzione
4.2 Beneficiari residenti di trust trasparenti
4.3 Beneficiari residenti di trust assoggettati a tassazione sostitutiva
4.4 Il trust trasparente residente e non residente (par. 3.1)
4.5 Trust opaco residente (par. 3.2): il trust ente commerciale (par. 3.2.1)
4.6 Trust opaco non commerciale (par. 3.2.2.)
4.7 Trust opaco estero (par. 3.3)
4.7.1 I chiarimenti sul livello impositivo
4.7.2 La sorte delle esimenti
4.7.3 La sorte dei trust comunitari
4.7.4 Questioni ancora aperte sulla tassazione: il rapporto con la disciplina CFC
4.7.5 Criticità connesse alla tassazione nominale
4.7.5.1 Introduzione
4.7.5.2 La coesistenza di regimi con aliquote nominali diverse
4.7.5.3 Il Reddito del Trust prodotto in più paesi esteri
4.7.5.4 Trust estero tassato con aliquote progressive per scaglioni
4.7.5.5 Trust trasparente nel paese estero di residenza
4.7.6 IL TRUST AMERICANO
4.8 La sede di stabilimento del trust: le regole del paese estero
4.9 La sede di stabilimento del trust: le eccezioni
4.10 La nuova residenza del trust dal 2024
4.11 L’interposizione del Trust (par. 3.4)
4.12 La determinazione dei redditi di capitale della lettera g sexies) c. 1 art. 44 Tuir
5. Imposizione indiretta (par. 4)
5.1 Introduzione
5.2 Istituzione del trust
5.3 Dotazione dei beni in trust
5.4 Attribuzione ai beneficiari
5.5 La liquidazione dell’imposta (par 4.4.)
5.5.1 Liquidazione dell’imposta per i trust già esistenti (par. 4.4.5): principi di territorialità
5.5.2 Liquidazione dell’imposta per i trust già esistenti (par. 4.4.5): la gestione di chi ha già pagato
5.5.3 La riliquidazione inevitabile
5.5.3.1 Introduzione
5.5.3.2 L’imposta di donazione non è stata pagata in sede di disposizione dei beni in trust
5.5.3.3 L’imposta è stata rimborsata a seguito di contenzioso
5.5.3.4 Uno dei beneficiari è deceduto/E’ subentrato un nuovo-ulteriore beneficiario
5.5.3.5 Uno dei beni in trust è stato venduto
5.5.3.6 Presentazione di istanza di rimborso dell’imposta di donazione
5.5.4 E se la riliquidazione è evitabile, quali strategie?
5.5.5 La revoca del trust da parte del disponente
5.5.6 La revoca per mutuo consenso
5.5.7 La revoca con attribuzione ai beneficiari
5.5.8 La pretesa dei beni da parte dei beneficiari
5.5.9 Esenzioni, agevolazioni e determinazione del valore dei beni (par 4.4.6. della C.M. 34/E)
5.5.10 Operazioni effettuate durante la vita del trust (par 4.4.4)
5.5.11 Sostituzione del trustee (par 4.4.8)
5.5.12 Imposta ipotecaria e catastale (par 4.4.9)
5.6 Atti formati all’estero (par. 4.5)
5.7 Attribuzioni ai beneficiari senza formalità (par. 4.6)
5.8 Trust testamentario
5.9 Trust liquidatori e di garanzia (par. 4.7)
5.10 Trust dopo di Noi (par. 4.8)
6. Il monitoraggio fiscale (par. 5)
6.1 Introduzione
6.2 La disciplina ante L. 97/2013
6.3 La disciplina introdotta dalla L. 97/2013
6.3.1 Introduzione
6.3.2 I titolari effettivi nel caso del trust
6.3.3 La riforma operata dal D. Lgs. 90/2017
6.3.4 Le previsioni introdotte dal D. Lgs. 125/2019 (quinta direttiva antiriciclaggio)
6.4 Obblighi di monitoraggio del trust
6.5 Obblighi di monitoraggio dei titolari effettivi (con particolare attenzione al beneficiario)
6.6 Gli obblighi di monitoraggio degli altri titolari effettivi
7. Applicazione dell’IVIE e dell’IVAFE
8. Esempi di compilazione del quadro RW
8.1 Introduzione
8.2 Il conto corrente all’estero – RW in capo al TRUST
8.3 Il conto corrente all’estero – RW in capo ai beneficiari mandatory
8.4 Il Trust Estero discrezionale – RW in capo ai beneficiari discretionary
9. Monitoraggio fiscale e disciplina CRS
9.1 Si tratta davvero di un allineamento alla disciplina CRS? Cenni alla disciplina
9.2 Come opera la normativa CRS?
Guida completa alla redazione del Bilancio di esercizio 2023 e agli adempimenti 2024
Aggiornato con la Legge di Bilancio 2024.
V edizione - eBook in pdf di 216 pagine.
Con la presente pubblicazione incentrata completamente sul bilancio d’esercizio, giunta oramai alla quarta edizione, si intende fornire al lettore una panoramica di sintesi relativamente ai principali obblighi e alle valutazioni da effettuare in sede di redazione del bilancio delle società di capitali.
In questa quinta edizione l’attenzione viene posta principalmente sulle novità introdotte, in sede di redazione del bilancio, relativamente agli ultimi provvedimenti normativi emanati e alle novità relative ai principi contabili da applicare.
L’obiettivo, speriamo non troppo ambizioso, dell’e-book è quello di rappresentare in forma sintetica e di facile lettura tutte le principali aree di interesse per il soggetto che si approccia alla redazione del bilancio d’esercizio (sia esso professionista che soggetto interno aziendale), anche e soprattutto in un difficile contesto di crisi economica come quello attuale.
L’e-book è organizzato in quattro sezioni principali:
Ci preme segnalare al lettore come nella terza parte, volutamente, sono stati rappresentati i contenuti dei principi contabili OIC in forma sintetica e anche mediante l’utilizzo di tabelle esemplificative proprio al fine di facilitarne la lettura e la relativa interpretazione.
Ovviamente il lavoro di sintesi fatto sui principi contabili OIC non risulterà sicuramente esaustivo di tutti i contenuti previsti nei testi di riferimento, pertanto, il lettore viene invitato per eventuali approfondimenti a consultare i singoli principi contabili reperibili sul sito della Fondazione OIC.
Infine, viene inserita un’appendice contenente alcuni riferimenti bibliografici utili al lettore in ottica di redazione del bilancio d’esercizio.
Introduzione
1. Disciplina civilistica: finalità e postulati del bilancio
1.1 I postulati di bilancio
1.1.1 Prudenza
1.1.2 Prospettiva della continuità aziendale
1.1.3 Rappresentazione sostanziale (sostanza dell’operazione o del contratto)
1.1.4 Competenza
1.1.5 Costanza nei criteri di valutazione
1.1.6 Rilevanza
1.1.7 Comparabilità
2. Tipologie di bilancio previste dalla normativa vigente
2.1 Il bilancio ordinario
2.1.1 Lo schema di stato patrimoniale
2.1.2 Lo schema di conto economico
2.1.2.1 Valore della produzione
2.1.2.2 Costi della produzione
2.1.2.3 Proventi e oneri finanziari
2.1.2.4 Rettifiche di valore di attività e passività finanziarie
2.1.2.5 Imposte sul reddito dell’esercizio, correnti, differite e anticipate
2.1.3 La nota integrativa
2.1.4 Il rendiconto finanziario
2.1.4.1 Esempio di rendiconto finanziario – Fonte OIC 10
2.1.5 La relazione sulla gestione
2.2 Il bilancio in forma abbreviata
2.2.1 Decadenza dalle semplificazioni
2.2.2 Schema di stato patrimoniale del bilancio in forma abbreviata
2.2.3 Schema di conto economico del bilancio in forma abbreviata
2.2.4 Il rendiconto finanziario e la nota integrativa
2.2.5 La relazione sulla gestione
2.2.6 Criteri di valutazione
2.3 Il bilancio delle micro imprese
2.3.1 Schema di stato patrimoniale delle micro imprese
2.3.2 Schema di conto economico delle micro imprese
2.3.3 Esonero dalla redazione del rendiconto finanziario e della nota integrativa
2.3.4 Relazione sulla gestione
2.3.5 Criteri di valutazione
2.4 Il bilancio consolidato
2.4.1 I presupposti per la redazione del bilancio consolidato e casi di esonero
2.4.2 Area di consolidamento
2.4.3 La redazione del bilancio consolidato
2.4.4 Metodi di consolidamento
2.4.4.1 Il metodo di consolidamento integrale nella teoria dell’entità (entity theory)
2.4.4.2 Metodo di consolidamento proporzionale nella teoria della proprietà (proprietary theory) 83
2.4.4.3 Metodo di consolidamento integrale nella teoria della “capogruppo” (parent company theory)
2.4.5 La struttura del bilancio consolidato
2.4.5.1 Lo stato patrimoniale e il conto economico
2.4.5.2 Il rendiconto finanziario
2.4.5.3 La nota integrativa
2.5 L'iter di approvazione del bilancio
2.6 Il deposito del bilancio presso la camera di commercio
2.7 Dichiarazioni di conformità da apporre in calce al bilancio e agli allegati Xbrl
2.7.1 Dichiarazioni di conformità del file Xbrl
2.7.2 Dichiarazioni di conformità degli altri allegati (verbale e relazioni) in formato PDF/A
2.7.3 Casistiche
2.7.3.1 Deposito effettuato dal legale rappresentante (amministratore o liquidatore) munito di dispositivo di firma digitale
2.7.3.2 Deposito effettuato dal professionista incaricato (dottore commercialista) munito di dispositivo di firma digitale
2.7.3.3 Deposito effettuato dal procuratore munito di dispositivo di firma digitale utilizzando il modello procura Unioncamere 0
2.7.4 Le sanzioni
3. Analisi comparata delle principali voci di bilancio
3.1 Immobilizzazioni materiali
3.1.1 Classificazione
3.1.2 Rilevazione iniziale
3.1.3 Ammortamento
3.1.4 Casi particolari
3.1.5 Esercitazione contabile: la rilevazione del contributo conto impianti
3.2 Immobilizzazioni immateriali
3.2.1 Rilevazione iniziale
3.2.2 Ammortamento
3.2.3 Casi particolari
3.2.4 Esercitazione contabile: rivalutazione costi di ricerca e sviluppo
3.3 Le immobilizzazioni finanziarie
3.3.1 Rilevazione iniziale
3.3.2 Valutazione
3.3.3 Casi particolari
3.3.4 Esercitazione contabile: la rilevazione delle partecipazioni
3.4 Rimanenze
3.4.1 Rilevazione iniziale 126
3.4.2 Valutazione
3.4.3 Esercitazione contabile: valutazione metodo fifo (fonte oic)
3.5 Crediti
3.5.1 Rilevazione iniziale
3.5.2 Valutazione dei crediti
3.5.3 Esercitazione contabile: svalutazione dei crediti
3.6 Disponibilità liquide
3.7 Ratei e risconti
3.8 Patrimonio netto
3.8.1 Rilevazione e movimentazioni successive del patrimonio netto
3.8.2 Prospetto di patrimonio netto in nota integrativa
3.9 Fondi per rischi e oneri e trattamento di fine rapporto
3.9.1 Fondi per rischi e oneri
3.9.1.1 Rilevazione iniziale
3.9.1.2 Valutazioni del fondo
3.9.2 Trattamento di fine rapporto
3.10 Debiti
3.10.1 Rilevazione iniziale
3.10.2 Valutazione dei debiti
3.11 Svalutazioni per perdite durevoli di valore delle immobilizzazioni materiali e immateriali
3.11.1 Semplificazione nella determinazione della perdita durevole di valore delle immobilizzazioni
3.12 Operazioni, attività e passività in valuta estera
3.12.1 Rilevazione inziale
3.12.2 Valutazione
3.12.3 Casi particolari per attività e passività in valuta estera
3.13 Cambiamenti di stime, principi contabili, correzione di errori e fatti intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio
3.13.1 I cambiamenti intervenuti nei principi contabili
3.13.2 I cambiamenti intervenuti nelle stime contabili
3.13.3 Correzione di errori
3.13.4 Fatti intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio
3.14 Lavori in corso su ordinazione
3.14.1 Rilevazione iniziale e valutazioni successive
3.15 Imposte sul reddito
3.15.1 Classificazione delle voci in bilancio
3.15.2 Rilevazione e valutazione in bilancio della fiscalità differita
3.15.3 La rilevazione delle imposte differite
3.16 Strumenti finanziari derivati
3.16.1 Classificazione delle voci in bilancio
3.16.2 Valutazione degli strumenti finanziari derivati
3.17 Leasing
3.18 Il nuovo OIC 34 relativo ai RICAVI
4. Alcune questioni di particolare interesse nella predisposizione del bilancio d’esercizio.
4.1 Sospensione degli ammortamenti relativi al bilancio 2020, 2021, 2022 e 2023
4.1.1 Aspetti operativi
4.2. Modifica alla disciplina delle perdite d’esercizio
4.2.1 Analisi di alcuni aspetti operativi connessi alla disciplina suddetta
4.3 Modifiche intervenute a seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della L.238/2021
4.4 Nuova deroga alla valutazione dei titoli non immobilizzati
4.5 Applicazione della derivazione rafforzata su opzione per le Micro imprese
4.6 La disciplina delle erogazioni pubbliche nel bilancio d’esercizio
4.7. Le nuove soglie dimensionali applicabili ai bilanci delle imprese
Appendice bibliografica
Guida ai congedi straordinari: per gravi motivi o per assistere i familiari con handicap grave.
eBook in pdf di 26 pagine.
La normativa italiana e la contrattazione collettiva si preoccupano di assicurare ai lavoratori dipendenti la possibilità di assentarsi per una serie di eventi e circostanze ritenute dal legislatore e dalle parti stipulanti gli accordi collettivi, come meritevoli di tutela.
L’obiettivo è quello di permettere ai lavoratori di non prestare l’attività manuale e / o intellettuale dedotta in contratto, attraverso previsioni normative e contrattuali che si applicano in maniera indiscriminata, in modo da evitare che determinate dinamiche aziendali possano scoraggiare o far desistere il dipendente interessato dall’assentarsi dal lavoro.
Proprio l’applicazione indiscriminata dei periodi di assenza tutelati per legge o contratto collettivo, è comunque subordinata ad una serie di requisiti oggettivi, senza tuttavia tradursi in valutazioni personali ed aleatorie dell’azienda, in merito ai lavoratori che possono aver diritto alle citate assenze.
La tutela dei dipendenti, tuttavia, non si ferma qui. Vengono inoltre garantite la conservazione del posto di lavoro e, di norma, una copertura economica a carico dell’Inps o del datore di lavoro, atta a colmare il “vuoto” determinato dall’assenza di compensi a titolo di lavoro ordinario.
Le caratteristiche appena citate le ritroviamo non solo nei casi “classici” di assenze come ferie e permessi per riduzione dell’orario di lavoro (ROL) o in sostituzione delle festività abolite per legge ma, altresì negli eventi di congedo straordinario:
La nostra trattazione si concentra proprio su questi ultimi due istituti.
Introduzione
1. Congedo non retribuito per gravi motivi
1.1 La norma
1.2 Il Decreto ministeriale
1.3 A chi spetta il congedo?
1.4 I gravi motivi
1.5 Durata del congedo
1.6 Accesso al congedo
1.7 Rapporti a termine
1.8 Decesso
1.9 Ripresa dell’attività lavorativa
1.10 Assenza non retribuita
1.11 Documentazione
2. Congedo straordinario
2.1 Le modifiche del D.Lgs. numero 105/2022
2.2 Handicap grave
2.3 A chi spetta il congedo?
2.4 Cumulo con altre assenze
2.5 Un solo lavoratore beneficiario
2.6 Condizioni di spettanza
2.7 Natura dell’assistenza fornita dal familiare
2.8 Durata
2.9 Indennità Inps
2.10 Il calcolo dell’indennità
2.11 Il computo delle mensilità aggiuntive
2.12 Contribuzione figurativa
2.13 Maturazione ratei
2.14 Giorni per cui spetta l’indennità
2.15 Domanda Inps
2.16 Permessi non retribuiti