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eBook in pdf aggiornato, di 119 pagine, sul credito d’imposta beni strumentali industria 4.0 e transizione 5.0.
L’ebook "Credito d’Imposta Beni Strumentali Industria 4.0 e Transizione 5.0" offre una guida aggiornata alle agevolazioni fiscali previste per gli investimenti in beni strumentali materiali e immateriali, con un focus specifico sulle normative Industria 4.0 e Transizione 5.0.
Il testo esplora nel dettaglio i requisiti tecnici e normativi necessari per beneficiare di queste agevolazioni, evidenziando le novità introdotte dalla recente circolare MIMIT del 16 agosto 2024.
Sintesi
Introduzione
1.1 Cosa s’intende per beni 4.0
1.2 Il Piano nazionale Industria 4.0
Ambito soggettivo
2.1 Crediti 4.0 per le sole imprese
2.2 Crediti NON 4.0 anche per i professionisti
Investimenti agevolati
3.1 Beni strumentali nuovi: caratteristiche generali
3.2 Acquisizioni in proprietà o leasing
3.3 Beni strumentali 4.0
3.3.1 Beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti
3.3.1.1 Quali caratteristiche devono avere i beni per beneficiare dell’agevolazione fiscale dell’iper ammortamento
3.3.1.1.1 Caratteristiche obbligatorie
3.3.1.1.2 Ulteriori caratteristiche
3.3.2 Sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità
3.3.3 Dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro in logica 4.0
3.3.4 Richiesta parere tecnico
3.4 Beni immateriali 4.0
3.4.1 Software embedded (integrato in un bene materiale)
3.5 Beni di importo non superiore a 516,46 euro
3.6 Beni con IVA indetraibile
3.7 Costi accessori, opere murarie e attrezzature in dotazione del bene agevolato
Misura del credito
4.1 Determinazione del credito spettante
4.2 Misura del credito dal 16.11.2020 al 31.12.2022
4.2.1 Investimenti effettuati dal 16.11.2020 al 30.06.2021 e discipline sovrapposte
4.3 Novità Legge di Bilancio 2022 – Misura del credito dal 01.01.2023 al 31.12.2025
Momento di fruizione del beneficio
5.1 Effettuazione investimento tra acquisto e leasing
5.1.1 Beni realizzati in economia
5.1.2 Beni realizzati con appalto a terzi
5.1.3 Investimenti non conclusi entro il 31 dicembre 2021 e finestra di accesso
5.1.4 Acconto entro il 31 dicembre 2021 e scelta tra leasing o acquisto nel 2022
5.1.5 Investimenti non conclusi entro il 31 dicembre 2022 e finestra di accesso
5.2 Momento di fruizione del beneficio
Credito di imposta in compensazione
6.1 Credito di imposta in compensazione
6.1.1 Credito di imposta e nuova comunicazione al GSE
6.1.2 Credito di imposta e tardiva interconnessione
6.1.3 Presentazione della dichiarazione e visto di conformità
6.1.4 Non applicazione limiti di compensazione
6.1.5 Trasferimento credito di imposta per operazioni straordinarie
6.2 Codici tributo utilizzabili in F24
Comunicazione ante utilizzo del credito
7.1 Ex comunicazione al MISE
7.2 La nuova comunicazione al GSE
7.2.1 Esempio comunicazione e completamento degli investimenti
7.2.2 Esempio comunicazione preventiva
Trattamento fiscale e contabile
8.1 Trattamento fiscale
8.1.1 Indicazione in dichiarazione dei redditi
8.1.2 Indicazione in dichiarazione dei redditi della prenotazione degli investimenti
8.1.3 Indicazione in dichiarazione dei redditi con interconnessione tardiva (Faq agenzia entrate)
8.2 Trattamento contabile
Cumulo
9.1 Cumulo
9.1.1 Nuova Sabatini
Perdita agevolazione
10.1 Perdita agevolazione
10.1.1 Investimenti sostitutivi
10.1.2 Beni in leasing
10.1.3 Furto del bene
Documentazione a supporto
11.1 Documentazione e adempimenti di supporto
11.1.1 La dicitura in fattura
11.1.2 Doppia dicitura se c’è anche l’agevolazione Sabatini
11.1.3 La perizia asseverata o autocertificazione
11.1.4 Esempio autocertificazione del legale rappresentante
Credito Transizione 5.0
12.1 Sintesi della misura
12.2 Ambito soggettivo
12.3 Progetti di innovazione agevolabili
12.4 Misura del beneficio e cumulo
12.5 Iter procedurale
Edizione 2024 dell'eBook in pdf "Donare ai figli", utile Guida alla donazione consapevole e all’eredità tra genitori e figli.
Aggiornato con giurisprudenza al mese di agosto 2024
La donazione tra genitore e figli è prassi che merita un approfondimento: le conseguenze giuridiche sono infatti significative.
In questo breve manuale verranno trattate le seguenti tematiche:
Il contenuto vuole essere sintetico ed immediatamente comprensibile, com’è opportuno per chi cerca un’introduzione ad una materia complessa da cui vuole trarre risultati pratici.
Questa è la quarta edizione del manuale, originariamente pubblicato nel marzo 2022, e contiene diverse innovazioni giurisprudenziali, oltre ad una generale revisione del testo fino al mese di agosto 2024.
1. La donazione: un’introduzione
1.1 La donazione nel Codice civile
1.1.1 La donazione quale liberalità
1.1.2 Gli elementi essenziali del contratto di donazione: l’accordo
1.1.3 Gli elementi essenziali del contratto di donazione: la causa. La donazione obnuziale (o donazione in riguardo di matrimonio)
1.1.4 Gli elementi essenziali del contratto di donazione: la forma e l’oggetto
1.1.5 La donazione di alcuni diritti reali diversi dalla piena proprietà: superficie, usufrutto, uso e abitazione
1.1.6 Beni che non possono essere donati
1.2 Le clausole accessorie al contratto di donazione
1.3 Gli effetti della donazione
1.4 Revocare la donazione
2. Le persone nella donazione
2.1 Il donante, ed il donatario
2.1.1 Il donante
2.1.2 Il mandato a donare, e le donazioni perfezionate da enti e società
2.1.3 Il donatario (chi riceve in donazione)
2.1.4 Il donatario quale persona giuridica
2.2 Donazione e figli minorenni
3. La donazione indiretta
3.1 Cos’è la donazione indiretta
3.1.1 La donazione indiretta: un’introduzione. La dispensa da collazione
3.1.2 Donazione indiretta e donazione simulata
3.2 Casi tipici di donazione indiretta
4. La donazione e l’eredità
4.1 La successione ereditaria con e senza testamento
4.1.1 La successione mortis causa: cenni introduttivi
4.1.2 Figli come eredi legittimari e legittimi
4.1.3 La quota disponibile
4.2 Le donazioni collazionabili e non
4.3 La donazione ed i rapporti con la successione a causa di morte
4.3.1 La donazione e la successione a causa di morte: somiglianze e differenze
4.3.2 Gli effetti della morte del donante sulle donazioni da lui perfezionate
4.3.3 L’azione di riduzione
4.4 Patti successori e rapporti con le donazioni dirette ed indirette
4.4.1 Definizione di patti successori ex art. 458 Codice civile
4.4.2 Rapporti tra patti successori e donazioni
5. Rischi e tutele nella donazione di beni immobili
5.1 Le problematiche connesse all’acquisto di un immobile avente provenienza donativa
6. Donazioni e tasse
6.1 Aspetti fiscali ed operatività nell’ambito delle donazioni: cenni introduttivi
6.2 Le donazioni escluse dalla tassazione, o soggette ad imposta in misura fissa
6.3 Le donazioni soggette ad imposta in misura proporzionale. La determinazione della base imponibile
6.4 Aliquota e franchigia
6.5 Le donazioni nell’ambito agricolo
6.6 Breve approfondimento sulla donazione di partecipazioni sociali: focus sull’art. 3, comma 4-ter del D.Lgs. 346/1990
La nuova informativa trasparenza ai lavoratori: requisiti, rapporti di lavoro interessati e sanzioni; eBook in pdf di 96 pagine.
Aggiornato con la Circolare del 20 settembre 2022 n° 19 del Ministero del Lavoro e al Decreto lavoro 48/2023.
In Gazzetta ufficiale del 29 luglio 2022 numero 176, ha trovato spazio il Decreto legislativo 27 giugno 2022 numero 104 recante “Attuazione della direttiva (UE) 2019/1152 del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 giugno 2019, relativa a condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili nell’Unione europea”.
La norma, in vigore dal 13 agosto 2022, si pone principalmente l’obiettivo di ampliare, seguendo il dettato della normativa europea, il corredo informativo da rendere al lavoratore, già previsto dal Decreto legislativo 26 maggio 1997 numero 152.
Come affermato dal Ministero del lavoro nella Circolare del 20 settembre 2022 numero 19, tale operazione di ampliamento e rafforzamento deve essere "calata nella concretezza del rapporto di lavoro".
Con ciò si vuole segnalare, continua la Circolare, che l'obbligo informativo "non è assolto con l'astratto richiamo alle norme di legge che regolano gli istituti oggetto dell'informativa, bensì attraverso la comunicazione di come tali istituti, nel concreto, si atteggiano, nei limiti consentiti dalla legge, nel rapporto tra le parti, anche attraverso il richiamo della contrattazione collettiva applicabile al contratto di lavoro".
I filoni principali attorno ai quali si sviluppa la riforma (denominata “Decreto Trasparenza”) riguardano:
La seconda parte del Decreto legislativo numero 104/2022 si occupa invece di riconoscere una serie di nuovi diritti materiali, al fine di garantire una maggiore tutela alle condizioni di lavoro.
Ci si concentra in particolare su:
Il testo di legge si conclude poi con alcuni meccanismi di:
Nelle pagine che seguono affronteremo tutti gli aspetti del D.L. Trasparenza in dettaglio, ricordando anche la disciplina previgente, di cui al Decreto legislativo numero 152/1997, in materia di informazioni ai lavoratori, fornendo inoltre un fac-simile di lettera di assunzione, aggiornata alle nuove disposizioni.
Non mancherà poi una disamina sulle caratteristiche peculiari di alcuni istituti, come il lavoro intermittente, il contratto di somministrazione di lavoro, le prestazioni di lavoro occasionali ed il periodo di prova.
Premessa
1. A chi si applica il DL Trasparenza?
1.1.Rapporti di lavoro esclusi
1.2.Come devono essere comunicate le informazioni?
2. Le informazioni da fornire nei rapporti di lavoro
2.1 Le informazioni da fornire ai lavoratori “ante Decreto Trasparenza”
2.2 Le informazioni da fornire ai lavoratori secondo il Decreto Trasparenza
2.3 Consegna delle informazioni
2.4 Informazioni da fornire entro un mese
2.5 Cessazione del rapporto
2.6 Informazioni pubbliche
2.7 Estensione degli obblighi informativi ad altre tipologie contrattuali
2.8 Fac-simile di lettera di assunzione
3. Utilizzo di sistemi decisionali o di monitoraggio automatizzati
3.1 Informativa sull’utilizzo di sistemi decisionali o di monitoraggio automatizzati
3.2 Diritti del lavoratore
3.3 Richiesta di informazioni
3.4 Privacy
3.5 Modifiche
3.6 Come trasmettere le informazioni?
3.7 Estensione ai rapporti di collaborazione
3.8 Sanzioni
4. Prestazioni di lavoro all’estero
4.1 La disciplina ante Decreto Trasparenza
4.2 La disciplina del Decreto Trasparenza
4.3 Modifiche agli elementi del contratto dopo l’assunzione
5. Informazioni ulteriori per determinati rapporti di lavoro
5.1 Lavoro intermittente
5.1.1 Cos’è il lavoro intermittente
5.1.2 Quando si può ricorrere al lavoro intermittente?
5.1.3 Divieti
5.1.4 Durata
5.1.5 Il contratto
5.1.6 Quali adempimenti sono a carico del datore di lavoro?
5.1.7 Trattamento economico e normativo
5.1.8 Garanzia di disponibilità
5.2 Somministrazione di lavoro
5.2.1 Il contratto di somministrazione
5.2.2 Le disposizioni del Decreto Trasparenza
5.3 Prestazioni occasionali
5.3.1 Adempimenti
5.3.2 Quali novità dal Decreto Trasparenza?
6. Prescrizioni minime relative alle condizioni di lavoro
6.1 Periodo di prova
6.1.1 Forma scritta
6.1.2 Durata
6.1.3 Calcolo del periodo
6.1.4 Retribuzione, diritti ed obblighi
6.1.5 Scadenza
6.1.6 Recesso
6.1.7 Decreto Trasparenza
6.2 Cumulo di impieghi
6.3 Prevedibilità minima del lavoro
6.4 Diritto di precedenza
6.5 Formazione obbligatoria
7. Misure di tutela
7.1 Risoluzione delle controversie
7.2 Protezione da trattamento o conseguenze sfavorevoli
7.3 Protezione contro il licenziamento o decisioni pregiudizievoli
8. Il regime transitorio
8.1 Clausola di invarianza finanziaria
9. Le sanzioni
9.1 Cosa prevede l’articolo 19, comma 2
9.2 Pubbliche amministrazioni
Appendice normativa
L'ebook "La Disciplina delle Reti di Impresa" di Luca Santi, aggiornato all'edizione 2024, è una guida pratica e approfondita per le imprese che desiderano valutare e implementare il contratto di rete come strumento strategico per incrementare la loro capacità innovativa e competitività sul mercato. Il testo esplora dettagliatamente le diverse forme giuridiche delle reti di impresa, offrendo un'analisi completa degli aspetti contabili, fiscali e giuridici.
L'autore, un esperto in materia fiscale e contabile, presenta un'analisi approfondita delle due principali tipologie di reti di impresa: la rete-contratto (leggera) e la rete-soggetto (pesante). Viene inoltre esaminato il distacco dei dipendenti e la codatorialità, temi cruciali per le aziende che operano in rete.
eBook in pdf di 163 pagine.
Novità della V edizione:
Punti di forza:
Questo ebook è destinato a imprenditori, professionisti e consulenti che operano nel campo della gestione aziendale e desiderano approfondire le opportunità offerte dai contratti di rete per migliorare la competitività e la crescita delle piccole e medie imprese.
Introduzione
Tipologia: RETE - CONTRATTO
Tipologia: RETE-SOGGETTO
La rete fra professionisti
L’imposta di registro
I vantaggi del contratto di rete
L’agevolazione fiscale (ora sospesa)
Distacco dei dipendenti e la codatorialità nei contratti di rete
Il contratto di rete: modalità di redazione
Il fondo patrimoniale comune
L’organo comune e la governance della rete
Il manager della rete
Gli aspetti contabili del contratto di rete
Il deposito della situazione patrimoniale
Il contratto di rete in agricoltura: cenni
L’internazionalizzazione delle reti di impresa: cenni
Le forme di aggregazione di imprese più comuni
Tipologia di reti: quadro sinottico
DOMANDE & RISPOSTE
Evoluzione normativa
Le novità del Decreto Riscossione (Dlgs 29/7/2024 n.110 pubblicato in G.U. 184 del 7/8/2024) in vigore dall’8 agosto 2024)
eBook in pdf di 75 pagine.
L’attuale disciplina del servizio di riscossione si presenta estremamente farraginosa e inidonea a consentire un efficace svolgimento delle attività di recupero coattivo dei crediti pubblici. Il sistema della riscossione impone lo svolgimento di attività di recupero pressoché indistinte per tutti i crediti iscritti a ruolo e, in considerazione dell’elevatissimo numero di partite affidate all’agente della riscossione, risulta, di fatto, impossibile effettuare per tutti i carichi la totalità delle azioni di riscossione coattiva astrattamente ipotizzabili, anche a prescindere dalla prevedibile efficacia di ciascuna di essa.
Il Decreto Riscossione, emanato in attuazione della legge 9 agosto 2023, n. 111, che conferisce al Governo la delega per la riforma fiscale, mira a risolvere le criticità riscontrate nell’attuale panorama normativo, introducendo e/o modellando le disposizioni previgenti in linea con i principi di efficacia, economicità e imparzialità, nonché verso obiettivi di risultato.
Il decreto, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 184 del 7 agosto 2024, è in vigore a partire dall'8 agosto 2024.
1. Introduzione
2. La Legge delega
3. La pianificazione annuale
4. Adempimenti dell’Agente della riscossione
5. Discarico automatico o anticipato
- 5.1 La disciplina ante D.Lgs n. 110/2024
- 5.2 La disciplina in vigore dal 8 agosto 2024
6. Riaffidamento dei carichi
- 6.1 La disciplina ante D.Lgs n. 110/2024
- 6.2 La disciplina in vigore dal 8 agosto 2024
7. Verifiche, controlli e responsabilità dell’agente della riscossione
- 7.1 La disciplina ante D.Lgs n. 110/2024
- 7.2 La disciplina in vigore dal 8 agosto 2024
- 7.3 Confronto disciplina ante e post Decreto Riscossione
8. Disposizioni relative al magazzino in carico all’Agenzia delle entrate – Riscossione
9. Trattamento delle quote non riscosse riguardanti le risorse proprie dell’UE e a titolo di recupero degli aiuti di Stato
- 9.1 Quote affidate a partire dal 1° gennaio 2025
- 9.2 Quote affidate fino al 31 dicembre 2024
10. Integrazione logistica tra Agenzia delle entrate e Agenzia delle entrate – Riscossione
11. Disposizioni in materia di impugnazione
- 11.1 Le disposizioni ante il D.Lgs n. 110/2024
- 11.2 Le disposizioni in vigore dal 8 agosto 2024
12. Dilazione del pagamento
- 12.1 La disciplina delle dilazioni fino al 31.12.2024
- 12.2 La disciplina delle dilazioni dal 01.01.2025
- 12.3 Schema riepilogativo
13. Concentrazione della riscossione nell’accertamento
14. Coobbligati solidali
15. Disposizioni in materia di compensazione tra rimborsi e importi iscritti a ruolo
- 15.1 La disciplina ante il D.Lgs n. 110/2024
- 15.2 La disciplina in vigore dal 8 agosto 2024
16. Disposizioni in materia di resa del conto
17. Disposizioni finanziarie
18. Entrata in vigore
Aggiornato alla L. 4 luglio 2024, n. 104 e alla circolare MLPS Circolare n. 6 del 9 agosto 2024
Enti del Terzo settore: Regimi contabili, Iva e Imposte dirette
eBook in pdf di 159 pagine.
Alla luce di una riforma che di fatto sotto taluni profili ha già subito molteplici modifiche e che su impulso degli addetti ai lavori, previsionalmente subirà altre correzioni o proroghe (ad esempio in materia di iva) nella direzione (si spera) di ulteriori semplificazioni e razionalizzazione del sistema fiscale degli ETS, il presente lavoro utilizzando un approccio operativo, sulla base di un’analisi sistematica delle disposizioni del Codice e le buone pratiche, si propone di:
1. L’Ente “no profit" nel paradigma del Codice del Terzo settore
- Nozione di “Terzo settore” e classificazione degli Enti
- Requisiti
- Il vincolo sul patrimonio
- Attività “di interesse generale”, attività “diverse” e “strumentalità”
- Controllo amministrativo, contabile e dei risultati: responsabilità
- La revisione degli ETS ed il RUNTS: nodi interpretativi e chiarimenti applicativi
- Adeguatezza degli assetti ed assenza di lucro
- Responsabilità del Collegio sindacale, Codice civile e Crisi d’impresa
- La rilevanza dell’informativa di bilancio
- Appendice normativa
- Check list
2. Gli assetti contabili: enti “non piccoli” “piccoli” e “micro”
- Introduzione al quadro normativo
- Assetti contabili e dimensione degli enti
- La scelta del regime contabile tra “volontary” o “mandatory”
- La rendicontazione contabile dell’ETS
- Principi generali e Modelli di bilancio
- “Introduzione” e “Glossario”
- Le tecniche di rilevazione contabile
- Implicazioni fiscali: la lettura congiunta degli artt. 79, 87, CTS
- Regimi forfettari. Novità nella Delega fiscale 2023
- ETS “micro”: il rendiconto per cassa aggregato e l’informativa
- Nuovi limiti dimensionali: da quale bilancio? Esempi
- Appendice normativa
- Check list
3. Gli obblighi di tenuta delle scritture e libri contabili
- L’obbligo di tenuta delle scritture contabili
- Il piano dei conti, PDC e Modello di bilancio
- Deroghe e decorrenza bilancio degli ETS
- Casi specifici: l’attività volontaristica, costi e proventi figurativi
- I libri contabili
- La (non) commercialità art. 79, CTS e regimi fiscali
- I test della commercialità
- La scomposizione contabile: nota metodologica
- Mutamento della natura di ETS: implicazioni
4. Il principio contabile OIC35
- L’OIC 35: criteri, postulati e finalità
- Le transazioni non sinallagmatiche: classificazione
- Le erogazioni liberali
- La classificazione nel “Glossario”
- La regola del fair value
- Alcune considerazioni sulle transazioni non sinallagmatiche
- Casi esemplificativi
- I proventi del 5 per mille
- La raccolta pubblica o privata di fondi, RF
- Il rendiconto separato
- Le quote associative dei soci fondatori
- La svalutazione delle immobilizzazioni materiali ed immateriali
- Il rendiconto gestionale e la relazione di missione
- Le semplificazioni di prima applicazione: emendamenti OIC 35 marzo 2023
5. ETS nella forma associativa costituzione e scritture ordinarie
- La scelta della veste giuridica di ETS
- ODV
- Elementi strutturali
- Governance
- APS
- Costituzione
- Elementi strutturali
- Governance
- Enti filantropici
- Costituzione
- Elementi strutturali
- ETS neocostituito: atto costitutivo e scritture contabili
- Statuto ed adeguamento: contenuti e norme
- Nuova costituzione, altre ipotesi: scritture e mutamento dei regimi contabili
- Case study
6. IVA e regime forfettario
- Le novità IVA e lo slittamento al 1° gennaio 2025 (Decreto Milleproroghe 2024)
- Il passaggio delle operazioni dall’esclusione o imponibilità IVA all’esenzione: gli effetti pratici del nuovo quadro normativo
- I requisiti dell’esenzione IVA
- Regime forfettario dal 1° gennaio 2024 per ODV e APS, obbligo o facoltà?
- Gli effetti della Legge Delega 111/2023 in attesa dell’Autorizzazione Europea
Fonti
Bibliografia
Aggiornato al D. Lgs. n. 108 del 5 agosto 2024
L'ebook "Il Regime di Adempimento Collaborativo: Grandi Imprese e PMI" offre una guida completa e dettagliata sul nuovo regime di adempimento collaborativo, focalizzandosi sulle grandi imprese e PMI.
Aggiornato al D. Lgs. n. 108 del 5 agosto 2024
eBook in pdf di 132 pagine.
L'opera approfondisce vari aspetti della gestione integrata dei rischi fiscali, con particolare attenzione alle implicazioni contabili, tributarie e di sostenibilità.
Contenuti principali:
Premessa
1. Aspetti normativi e sostanziali del nuovo istituto dell’adempimento collaborativo
- Il regime di adempimento collaborativo o co-operative compliance
- I requisiti soggettivi: nuovi cluster
- La valutazione dei requisiti dimensionali
- L’effetto di trascinamento tra “facoltà” e “obbligo”
- Il Gruppo
- I Gruppi IVA
- L’interpello sui nuovi investimenti
- Check list novità
- Il Codice di Condotta (aggiornato): le regole in breve
2. La gestione integrata dei rischi fiscali grandi imprese e PMI
- Requisiti oggettivi: il Tax Control Framework (TCF) integrato
- PMI e adozione volontaria del TCF. Novità e prime riflessioni
- La strategia fiscale
- Sistema dei ruoli, responsabilità e controllo
- Tipi di rischio fiscale e rating del rischio finanziario e d’impatto
- Rischio fiscale ‘significativo’ e ‘non significativo’: una dicotomia necessaria?
- Connotato esimente e responsabilità penale dell’ente. Una riflessione sull’articolo 8, co. 1, D. Lgs 231/2001
- Il monitoraggio e valutazione ex ante
- Adattabilità del TCF al contesto interno ed esterno
- La relazione annuale e la rilevanza di un sistema integrato aziendale
- La certificazione del Tax Control Framework
- L’integrazione con il sistema dei controllo interno: vantaggi, proporzionalità e compliance integrata
3. Competenze e aspetti procedimentali
- Competenza esclusiva e controllo del regime
- Aspetti procedimentali
- Presentazione della domanda e prima fase istruttoria
- Svolgimento della procedura successiva all’ammissione al regime
- Interlocuzioni costanti e preventive
- La formalizzazione delle posizioni nel corso della procedura
- Adempimenti di chiusura del periodo di imposta
- Modifica delle posizioni assunte
- Clausole di esclusione e revoca del regime
- Doveri dell’ADE e del contribuente
- Gli impegni dell’amministrazione finanziaria
- Ruolo e responsabilità del funzionario dell’Agenzia delle Entrate
- Gli impegni del contribuente
4. Effetti premiali post Decreto 108/2024
- Effetti premiali, incentivi specifici, e sistema sanzionatorio
- La mappatura dei rischi. Circolari 2/E/2021 e 12/E/22
- La procedura di interpello abbreviata
- L’esonero di garanzie per i rimborsi delle imposte dirette ed indirette
- Quadro di sintesi Decreto 221/2023 e ss modifiche Correttivo Decreto 108/2024
5. L’adeguata progettazione del tax control framework integrato grandi imprese e PMI
- Le finalità e le caratteristiche del Tax Control Framework
- Pilastri e principi del TCF: correlazioni con l’adempimento collaborativo
- La valutazione del TCF
- Il test del TCF e la valutazione dell’adeguatezza
- Gestione del rischio ed errori nel TCF
- Fattore sostenibilità e fiscalità: un’osmosi ‘necessaria’ nell’architettura del TCF
- Approccio metodologico un esempio
- Case study: Snam, Gruppo Maire Tecnimont, Eni
- Case study SNAM: l’estratto del Tax Control Framework
- Case study: Strategia Fiscale del Gruppo Maire Tecnimont
- Case study: ENI Commenti inviati a Tax Justice Italia
6. Considerazioni conclusive e prospettiva futura
7. Provvedimenti, prassi e norme
Aggiornato alla L. 4 luglio 2024, n. 104 - in vigore dal 3 agosto 2024
La revisione legale del Bilancio degli Enti del terzo settore; eBook in pdf di 229 pagine.
Il volume, con l’intento di cogliere gli aspetti principali della revisione legale del Bilancio degli ETS, si articola in tre parti:
Premessa
PARTE I - QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO
1. Il d.lgs. 39/2010, il codice del terzo settore e la revisione legale dei bilanci degli ETS
1.1 Il quadro normativo di riferimento fino ai nuovi principi di revisione ISA Italia
1.1.1 Il Codice del Terzo Settore e la revisione legale dei bilanci: obbligo di legge e volontarietà
1.2 La separazione tra controllo amministrativo, controllo contabile e controllo dei risultati ed il processo di aziendalizzazione
1.3 La revisione degli ETS ed il RUNTS: nodi interpretativi e chiarimenti applicativi
1.3.1 Il conferimento dell’incarico di revisione e governance degli Enti del Terzo
1.3.2 Alcune casistiche
1.3.3 Il deposito della relazione di revisione al bilancio tra obbligo o facoltà: i chiarimenti della Nota MLPS n. 17146 del 15 novembre 2022
1.3.4 I presupposti per l’obbligo di nomina dell’organo di controllo. MLPS nota n. 14432, 22.12.2023
1.3.5 L’assurance del patrimonio minimo degli ETS con personalità giuridica
PARTE II - CONTENUTI E REGOLE DEI PRINCIPI DI REVISIONE 2022
2. Gli enti del terzo settore e la metodologia dell’ISA ITALIA 315 (2022)
2.1 La revisione legale dei conti dalle società agli ETS
2.2 L’ISA Italia 315 e l’attività di “confirming amendments”: i principi ISA ETS
2.3 L’identificazione e la valutazione del rischio
2.3.1 La valutazione dei rischi di errori significativi
2.3.2 Lo “spettro del rischio intrinseco” ed il rischio identificato
2.4 La scalabilità e le specificità dell’ente
2.5 L’imparzialità del revisore e le attività correlate
2.6 La comprensione del contesto dell’ente e il quadro normativo sull’informazione finanziaria
2.6.1 La natura e l’attività dell’ETS
2.7 La comprensione del sistema di controllo interno
2.8 I fattori di rischio intrinseco di natura qualitativa
2.9 La documentazione
3. Gli obiettivi generali del revisore ed il principio di indipendenza
3.1 Gli “obiettivi generali di revisione”: i contenuti e le regole dell’ISA Italia 200
3.1.1 La “ragionevole sicurezza”
3.2 La responsabilità del redattore del bilancio
3.3 La responsabilità del Revisore
3.3.1 Lo scetticismo professionale
3.4 Il “Giudizio professionale”
3.5 Gli elementi probativi sufficienti e appropriati e rischio di revisione
3.5.1 Il “rischio di revisione” e di “individuazione”
3.6 La natura dell’informativa finanziaria e le procedure di revisione
3.6.1 La tempistica e l’equilibrio tra costi e benefici della revisione
3.7 Il mancato raggiungimento di un obiettivo di revisione
4. Le verifiche della regolare tenuta della contabilità sociale
4.1 Il principio SA Italia 250B applicato agli ETS: maggiori responsabilità per il revisore
4.2 La pianificazione ed il contenuto delle verifiche periodiche
4.2.1 I risultati e la documentazione
4.3 Check list Disposizioni CTS e attività del revisore
5. La pianificazione dell’attività di revisione, la strategia ed il piano di revisione
5.1 La pianificazione adeguata dell’attività di revisione contabile del bilancio
5.1.1 La strategia generale di revisione
5.1.2 Le attività preliminari, l’indipendenza ed i principi etici
5.1.3 Il piano di revisione e le procedure di valutazione
5.1.4 La modifica delle decisioni in sede di pianificazione durante lo svolgimento della revisione
6. Le risposte del revisore al rischio identificato e valutato
6.1 Le “risposte generali di revisione” e le “procedure conseguenti”: il principio ISA Italia 330
6.1.1 Le procedure di conformità
6.1.2 Alcune considerazioni sulle procedure di conformità
6.1.3 I controlli sui rischi significativi e le procedure di validità
6.1.4 La rilevanza e le considerazioni sulle conferme esterne tra le procedure di validità
6.2 L’adeguatezza della presentazione di bilancio
6.3 La documentazione
7. La formazione del giudizio e la relazione di revisione sul bilancio
7.1 La valutazione degli elementi probativi e della significatività
7.2 Le tipologie di “giudizio”
7.3 La forma ed il contenuto della relazione di revisione
7.3.1 Le altre sezioni e la responsabilità del redattore del bilancio
7.3.2 La responsabilità del revisore
7.4 Le informazioni supplementari e il giudizio di conformità
7.5 Alcune considerazioni sul giudizio di continuità aziendale
7.6 Uno schema di relazione di revisione al bilancio dell’ETS
PARTE III - IL BILANCIO E LA NORMA SULL’INFORMATIVA FINANZIARIA DEGLI ENTI DEL TERZO SETTORE
8. Le voci significative del bilancio degli ETS
8.1 L’articolo 13 e l’articolo 87 del Codice e l’obbligo della tenuta delle scritture contabili
8.2 La struttura del bilancio
8.2.1 Lo Stato Patrimoniale
8.2.2 Il rendiconto gestionale
8.2.3 La relazione di Missione
8.3 Il principio di “rilevanza” delle informazioni nel Codice del Terzo Settore ed il principio di “rappresentazione veritiera e corretta”
8.3.1 L’identikit dell’Ente
8.3.2 Le informazioni patrimoniali-finanziarie e l’OIC 28
8.3.3 Le informazioni su impegni e reinvestimento fondi
8.3.4 Le informazioni sul funzionamento sociale
8.3.5 L’obbligo di tenuta delle scritture contabili
8.3.6 Dal piano dei conti al bilancio
8.3.7 I libri contabili
8.4 L’informazione sull’andamento economico ed il raggiungimento dello scopo sociale
8.4.1 L’attività volontaristica, il peso dei costi e proventi figurativi: calcoli e criticità
9. I principi contabili nazionali e L’OIC 35. le poste contabili specifiche dell’ETS
9.1 L’OIC 35: criteri, postulati e finalità
9.2 La rilevazione ed il trattamento delle transazioni non sinallagmatiche
9.2.1 Le erogazioni liberali
9.3 La regola del fair value
9.4 Alcune considerazioni sulle transazioni non sinallagmatiche
9.4.1 Casi esemplificativi
9.5 I proventi del 5 per mille
9.6 La raccolta pubblica o privata di fondi
9.7 Raccolta pubblica di fondi (RF) e rendiconto separato
9.7.1 Compliance ed informativa sulla raccolta fondi: i chiarimenti della Nota MLPS n. 17146 del 15.11.2022
9.8 Le quote associative dei soci fondatori
9.9 La svalutazione delle immobilizzazioni materiali ed immateriali
9.10 La “commercialità” o “non commercialità” delle attività
9.11 Check list: specificità dell’ETS e disposizioni normative
9.11.1 Le norme: artt. 5,8, 13,14,15 CTS
9.12 L’analisi di raccordo tra OIC 35, Decreto MLPS ed obbligo della revisione legale del bilancio d’esercizio
9.13 Rendiconto gestionale o rendiconto per cassa e vincoli
sul patrimonio: dubbi applicativi e responsabilità dell’amministratore
10. La revisione legale delle poste di bilancio dell’ETS
10.1 Aspetti introduttivi e pratici per la definizione del programma di revisione
10.1.1 Le asserzioni
10.1.2 Le procedure di valutazione, di conformità e di validità
10.1.3 Le procedure di conferma esterna
10.2 Le aree di bilancio specifiche dell’ETS e le procedure di revisione
10.2.1 Riconoscimento dei ricavi/proventi
10.2.2 Le principali fasi e procedure
10.2.3 Valutazione del rischio
10.2.4 Valutazione del rischio di controllo
10.2.5 Conferma dei saldi dei crediti verso clienti/terzi
10.2.6 Esempio di lettera di circolarizzazione
10.3 Procedure di revisione degli acquisti
10.3.1 Rilevazione dei costi
10.3.2 Ciclo di acquisti: principali fasi e procedure
10.3.3 Valutazione del rischio inerente del ciclo acquisti
10.3.4 Valutazione del rischio di controllo nel ciclo acquisti
10.3.5 Conferma dei saldi dei debiti verso fornitori
10.3.6 Esempio di lettera di circolarizzazione
10.4 Procedure di revisione del ciclo di tesoreria
10.4.1 Rilevazione delle disponibilità liquide e dei debiti a medio lungo termine
10.4.2 Valutazione del rischio di controllo nel ciclo tesoreria
10.4.3 Verifiche di validità
10.4.4 Circolarizzazione degli Istituti bancari e le verifiche sulle riconciliazioni bancarie
10.4.5 Esempio di lettera di circolarizzazione
10.5 La procedura di revisione del magazzino
10.5.1 La rilevazione delle rimanenze
10.5.2 Le principali fasi e procedure
10.5.3 La separazione delle funzioni
10.5.4 Valutazione del rischio
10.5.5 Valutazione del rischio di controllo
10.5.6 L’assistenza alle verifiche inventariali
10.6 Le immobilizzazioni e le altre voci dell’attivo circolante
10.6.1 La rilevazione contabile delle immobilizzazioni materiali
10.6.2 Valutazione del rischio inerente al ciclo degli investimenti
10.6.3 Valutazione del rischio di controllo nel ciclo delle immobilizzazioni
10.6.4 Analisi comparative nel ciclo immobilizzazioni
10.6.5 Le verifiche di validità
10.7 Valutazione del rischio nell’area titoli e partecipazioni
10.7.1 Verifica di titoli e partecipazioni
10.8 Verifica del Patrimonio netto ed il risultato di gestione “Avanzo/Disavanzo”
10.8.1 Patrimonio netto: sistema dei controlli
10.8.2 Revisione delle voci del patrimonio netto
10.8.3 Le movimentazioni delle riserve
10.8.4 Procedure di revisione del rendiconto gestionale
11. Compliance: check list del revisore legale
Bibliografia
Fonti normative e prassi
Manuale completo per i Bilanci e Rendiconti degli Enti del terzo settore.
Aggiornato alla L. 4 luglio 2024, n. 104 in vigore dal 3 agosto 2024
eBook in pdf di 244 pagine.
La Riforma del Terzo Settore è un tema di sommo interesse per le associazioni ed i professionisti, nonché per il tessuto economico sociale del nostro Paese, come dimostrano i numerosi convegni e la stampa specializzata . La riforma, di fatto, rivede la disciplina del mondo no profit, la cui complessità, peraltro, sta rendendo necessaria una transizione più articolata rispetto a quanto previsto dal legislatore e la necessità di delineare il quadro in modo ordinato.
La stesura del Decreto legislativo n. 117, del 3 luglio 2017, “Codice del Terzo Settore”, (in breve “CTS”, o Codice), aveva previsto che il nuovo sistema sarebbe dovuto entrare a regime con il Registro Unico Nazionale del Terzo settore, “RUNTS”, elemento questo centrale intorno al quale ruota il funzionamento degli Enti del Terzo settore, “ETS”.
Dal CTS ad oggi, il quadro di riferimento, che a parere di scrive è rappresentabile con l’idea di un puzzle, è stato man mano perimetrato e riempito da una serie di tasselli normativi, giuridici, contabili e fiscali, a partire dai decreti attuativi emanati da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali ,“MLPS”: Decreto del 4 luglio 2019, recante le indicazioni per l’adozione delle “Linee Guida per la redazione del bilancio sociale degli enti del Terzo Settore”; Decreto n. 39 del 5 marzo 2020 concernente l’ “Adozione della modulistica di bilancio degli enti del Terzo settore”; al Decreto del 15 settembre 2020, n. 106, avente ad oggetto la “Definizione delle procedure di iscrizione degli enti, delle modalità di deposito degli atti, delle regole per la predisposizione, la tenuta, la conservazione del Registro unico nazionale del Terzo settore”; all’ancora attesa autorizzazione della Commissione Europea del nuovo Regime Fiscale, con riferimento al Titolo X del CTS; al Decreto n. 561 del 26 ottobre del 2021 che disciplina l’entrata in vigore del RUNTS ; alla pubblicazione del nuovo principio contabile dell’OIC 35 (che ha recepito le modifiche degli emendamenti definitivi dell’Organismo Italiano di Contabilità alle disposizioni di prima applicazione pubblicate il 2 marzo 2023), in ultimo, dal 3 agosto 2024 il restyling del Codice del Terzo settore con la L. 104/2024.
A ben vedere, la “modellizzazione” dei bilanci degli ETS risponde a molteplici finalità. In primo luogo, attraverso l’utilizzo di uniformi canoni di classificazione e rappresentazione, essa intende contribuire alla conoscibilità delle caratteristiche dell’ente dando evidenza al carattere esclusivo o principale assunto dalle attività di interesse generale ed alla secondarietà delle eventuali attività diverse; consente di verificare l’avvenuto superamento delle soglie dimensionali che fanno scattare gli obblighi relativi all’adozione del bilancio; l’obbligo di pubblicazione degli emolumenti, di nomina dell’organo di controllo interno e del revisore legale dei conti. In secondo luogo, contribuisce all’attuazione di un principio fondamentale della riforma: la trasparenza, di cui all’art. 4, comma 1 lett. g) della L. n.106/2016, della quale l’accountability costituisce una declinazione specifica. La trasparenza deve leggersi sotto forma di garanzia nei confronti di tutti gli stakeholders (associati, destinatari delle attività di interesse generale, generalità dei cittadini) e del legame fiduciario dell’ETS nel contesto sociale.
Invero, il quadro normativo non è immediato e muove diverse questioni e dubbi applicativi per gli enti e le associazioni che fino ad oggi hanno potuto beneficiare di agevolazioni fiscali e contabili in quanto iscritti ai registri storici degli Organismi di volontariato, delle Associazioni di promozione sociale e all’anagrafe delle Organizzazioni di volontariato, che (seppure hanno potuto godere, anche a seguito delle note e innegabili difficoltà a convocare assemblee nel periodo della pandemia da COVID-19, dei vari rinvii per adeguare in forma agevolata i propri statuti alle nuove linee guida) adesso si trovano a dover affrontare i rischi di una non adeguata e corretta attuazione dei nuovi obblighi normativi. In più, se per taluni enti preesistenti alla Riforma, l’avvicendarsi delle disposizioni rendono tendenzialmente più facile affrontare l’adeguamento alle nuove norme, e l’iscrizione al RUNTS, sono comunque numerosi i nodi da sciogliere sul piano del regime tributario ed IVA .
La Riforma non ha prodotto nell’immediato l’effetto della semplificazione tanto auspicata dal legislatore, tuttavia, gli ultimi interventi sembrano finalizzati a riequilibrare il percorso.
Al riguardo, il Decreto Correttivo, D.lgs. 5 ottobre 2022, n. 163, recante disposizioni integrative e correttive del D.lgs. 28 febbraio 2021, n. 36 – con entrata in vigore il 1° luglio 2023 - Decreto Milleproroghe, conv. in L. 14/2023, in tema di riordino e riforma delle disposizioni di enti sportivi e di lavoro sportivo, introduce la novella al testo dell’art. 6, D.lgs. n. 36/2021, per la quale gli enti sportivi dilettantistici possono assumere la forma giuridica di ETS (ai sensi dell’art. 4, comma 1, D.lgs. n. 117/2017) quando esercitano come attività di interesse generale l’«organizzazione e la gestione di attività sportive dilettantistiche» e sono iscritti sia al Registro Unico Nazione del Terzo Settore (RUNTS), sia al nuovo Registro delle Attività Sportive (RAS), di cui all’art. 10, D.lgs. n. 36/2021. Ciò avrà come effetto sotto il profilo qui trattato, l’allargamento della platea di Enti del Terzo Settore rientranti nel perimetro degli obblighi di compliance propri degli ETS.
Non meno rilevanti sono le questioni sul discusso tema del restyling dell’IVA dal 1° gennaio 2025 (Decreto Milleproroghe 2024). Al riguardo, si ricorda che, con un emendamento approvato in commissione Bilancio al Senato, viene introdotta una modifica al Dl 146/2021 (convertito in legge 215/2021) che prevede l’attrazione in campo Iva di alcune delle principali entrate delle realtà non profit. Si tratta di una modifica che prende le mosse da una procedura di infrazione aperta da parte dell’UE nei confronti dell’Italia e che porta gli enti non commerciali ad attrarre in campo Iva, seppure in regime di esenzione, le operazioni rese a fronte di corrispettivi specifici e contributi supplementari nei confronti di soci, associati e partecipanti. Una novità che interessa anche il mondo dello sport dal momento che vengono considerate esenti le prestazioni di servizi strettamente connesse con la pratica dello sport, rese dalle associazioni sportive dilettantistiche alle «persone che esercitano lo sport e l’educazione fisica». Le sole organizzazioni di volontariato, ODV e le associazioni di promozione sociale, APS che conseguono ricavi annui non superiori a 65mila euro, in attesa dell’entrata a regime della riforma del Terzo settore, potranno applicare ai soli fini Iva le disposizioni concernenti il regime forfettario dal 1° gennaio 2024. Il tema fiscale è stato riportato tra l’altro in auge, dalla Riforma dello Sport giacché gli enti sportivi dilettantistici che rivestono la qualifica di APS ed iscritti in entrambi i registri (Registro Nazionale Attività Sportive, RAS e Registro unico Nazionale Terzo Settore, RUNTS) si troveranno a dover applicare la disciplina fiscale del Codice del Terzo Settore che come noto, ancora non ha trovato attuazione.
Nel frattempo, il legislatore è già intervenuto più volte sulle norme che disciplinano la (non) commercialità delle attività della natura dell’ETS . Il D.L. Semplificazioni n. 73/2022, pubblicato in G.U. il 19 agosto 2022, con entrata in vigore il 20 agosto, modifica i parametri quantitativi dell’articolo 79, mentre la Legge Delega 111/2023 interviene prevedendo alcune semplificazioni a favore di eventuali sgravi fiscali per effetto del mutamento della natura da non commerciale a commerciale (e viceversa) delle attività dell’ente a seguito dell’ingresso (o uscita) al RUNTS.
Ricordiamo anche che, l’adozione dei nuovi principi di revisione dei bilanci degli ETS con Determina n. 219019 della Ragioneria Generale dello Stato, del 1° settembre 2022, segna una linea divisoria a partire dai bilanci 2022. In particolare, la citata Determina - ritenuto doveroso l’adeguamento dei principi di revisione al D.lgs. 117/12 “Codice del Terzo Settore a norma dell'articolo 1, comma 2, lettera b), della legge 6 giugno 2016, n. 106” - , ha inteso recepire le previsioni normative aventi ad oggetto la disciplina della revisione legale del bilancio degli ETS. Nello specifico, il nuovo principio ISA Italia 315 ha reso necessaria un’attività di conforming amendments introducendo:
Alla luce dei diversi punti, sopra menzionati, il presente lavoro si propone di: i) perimetrare il quadro normativo nelle sue linee essenziali; ii) individuare le linee guida per la corretta gestione del rischio di non conformità alla norma; iii) tracciare le best practices di professionisti, enti ed associazioni, tenuto conto anche dei più rilevanti chiarimenti del MLPS (Note nn. 5941/04-2022, 17146/11-2022, 18655/12-2022, 14432.22, del 22.12.2023) e altri documenti di prassi.
La Riforma lascia aperte ancora alcune questioni rilevanti, tra le quali:
Ecco l'indice senza i numeri delle pagine, mantenendo intatta la formattazione:
Premessa
1. Il codice del terzo settore dal 3 agosto 2024
1.1 Modifiche agli artt. 6, 11, CTS
1.2 Modifiche ai limiti dimensionali per i rendiconti: enti “non piccoli”, “piccoli” e “micro”
1.3 Nuovi limiti per l’obbligo di nomina dell’organo di controllo interno ed esterno
1.4 APS: elevati i limiti dei rapporti di lavoro autonomo o dipendente
1.5 RUNTS: reti associative e adeguamento numero degli iscritti
1.6 RUNTS: iscrizione e trasparenza artt. 47, 48, CTS
1.7 Le associazioni dei militari nel novero degli ETS
1.8 La perdita della qualifica di ONLUS e devoluzione del patrimonio
2. Enti del terzo settore aspetti definitori
2.1 La definizione di Ente del Terzo settore secondo la Riforma fiscale
2.1.1 Le attività di interesse generale: aspetti definitori e specificità
2.1.2 Attività secondarie e proventi da attività di sponsorizzazione
2.1.3 Patrimonio e personalità giuridica
2.1.4 L’attestazione del patrimonio minimo nei recenti documenti di prassi
2.1.5 Distribuzione di utili e destinazione del patrimonio
2.2 L’entrata in vigore del RUNTS, il 23 novembre 2021
2.2.1 L’iter di iscrizione degli Enti senza personalità giuridica
2.2.2 L’iter di iscrizione di Enti con personalità giuridica
2.2.3 La trasmigrazione e le differenze di trattamento
2.2.4 Il passaggio al RUNTS di ONLUS e ONG
2.2.5 Le Associazioni Sportive Dilettantistiche, ASD
2.2.6 L’adeguamento statutario al 31 dicembre 2023: il nuovo termine del Decreto Milleproroghe
2.2.7 La trasmigrazione dell’ente già dotato di personalità giuridica: il silenzio-assenso del RUNTS e gli oneri di compliance. La nota MLPS 18655 del 2.12.2022
2.2.8 Rami ETS di enti religiosi civilmente riconosciuti: Nota MLPS 10376 del 20 settembre 2023
3. L’accountability dell’ente commerciale e non commerciale
3.1 Adempimenti ed obblighi: analisi normativa
3.2 Il ruolo centrale dell’accountability e della rendicontazione nella Riforma
3.3 L’equiparazione normativa di Ente “commerciale” e “non commerciale”
3.3.1 Le modifiche del DL Semplificazioni n. 73/2022 all’articolo 79 e semplificazioni successive (Legge Delega 111/2023)
3.3.2 Semplificazioni successive Legge Delega 111/2023
3.3.3 Il test di commercialità dell’ETS: natura retrospettiva e prospettica nel novellato articolo 79
3.3.3 Gli effetti del mutamento: la retrocessione
4. Le linee guida per la redazione del bilancio
4.1 Rendicontazione e trasparenza informativa: i principi cardine
4.1.1 L’Introduzione ed il Glossario
4.2 Le tecniche di rilevazione contabile
4.3 La data di prima applicazione del bilancio e termini per il deposito
4.3.1 Obblighi contabili ed aspetti fiscali: il doppio binario
4.4 Enti “piccoli” e passaggio da un “regime” ad un “altro” e viceversa
4.5 Indicazioni, deroga e decorrenza bilancio degli ETS: i chiarimenti della nota del MLPS n. 5941 di Aprile 2022
4.5.1 La trasmigrazione al RUNTS: l’impatto sull’adempimento del bilancio ed il principio di trasparenza
4.5.2 Semplificazione e sgravio di oneri amministrativi per il bilancio 2021 e per il rendiconto per cassa
4.5.3 I chiarimenti della Nota MLPS n. 17146 del 15.11.2022: trasparenza e deposito volontario del bilancio
4.5.4 Quando la facoltà dell’ETS di adottare il rendiconto “di cassa” o “gestionale” pesa sulla responsabilità dell’amministratore
5. Gli schemi di bilancio degli enti “non piccoli”
5.1 La modulistica del Decreto Ministero lavoro Politiche Sociali (MLPS)
5.2 La struttura del bilancio
5.2.1 Lo Stato Patrimoniale
5.2.2 Lo schema Modello A, DM 39/2020, i contenuti delle singole Voci, la lettura in chiave finanziaria
5.2.3 Case study: Green Peace il bilancio al 31.12.2020
5.2.4 Tavole di raccordo voci di bilancio MLPS e OIC
6. Il rendiconto gestionale
6.1 Lo schema B) del D.M. 39/2020 per aree di gestione
6.1.2 Case Study: Green Peace Onlus il rendiconto gestionale
6.2 La relazione di Missione
6.2.1 Il principio di rilevanza delle informazioni
6.2.2 L’identikit dell’Ente
6.2.3 Le informazioni patrimoniali-finanziarie e l’OIC 28
6.2.4 L’analisi del prospetto Oic 28 e 7-bis dell’articolo 2427, co.1, c.c.
6.2.5 Le informazioni su impegni e reinvestimento fondi
6.2.6 Le informazioni sul funzionamento sociale
6.2.7 L’informazione sull’andamento economico ed il raggiungimento dello scopo sociale
6.2.8 L’attività volontaristica, il peso dei costi e proventi figurativi: calcoli e criticità
7. Gli schemi di bilancio degli ETS “piccoli” e “micro”
7.1 Il limite dimensionale
7.2 Case study: Proloco Zimone
7.3 ETS “micro”: il rendiconto per cassa aggregato
7.3.1 Il modello di rendiconto aggregato e l’informativa
8. La gestione del passaggio dal piano dei conti al bilancio
8.1 L’obbligo di tenuta delle scritture contabili
8.2 Dal piano dei conti al bilancio
8.2.1 I libri contabili degli ETS
8.3 La raccolta fondi
8.3.1 Gli aspetti definitori secondo l’art. 7, comma 1, CTS: trasparenza, verità e correttezza
8.3.2 L’OIC 35 e aspetti definitori: limiti e criticità
9. La revisione legale degli ETS
9.1 Gli obblighi della revisione legale: i principi ISA Italia 2022
9.2 L’ISA Italia 315 e l’attività di “conforming amendments”: i principi ISA Italia ETS
9.2.1 L’identificazione e la valutazione del rischio
9.2.2 La valutazione dei rischi di errori significativi
9.2.3 Lo “spettro del rischio intrinseco” ed il rischio identificato
9.2.4 La scalabilità e le specificità dell’ente
9.2.5 L’imparzialità del revisore
9.2.6 La comprensione del contesto dell’ente e il quadro normativo sull’informazione finanziaria
9.2.7 La natura e l’attività dell’ETS
9.2.8 La comprensione del sistema di controllo interno
9.3 Il Codice del Terzo Settore e la revisione legale dei bilanci degli ETS: obbligo di legge e volontarietà
9.3.1 La separazione tra controllo amministrativo, controllo contabile e controllo dei risultati: gli effetti del processo di aziendalizzazione
9.3.2 La revisione degli ETS ed il RUNTS: nodi interpretativi e chiarimenti applicativi
9.3.3 Il conferimento dell’incarico di revisione e governance degli ETS
9.4 Il principio SA Italia 250B applicato agli ETS: maggiori responsabilità per il revisore
9.4.1 La pianificazione ed il contenuto delle verifiche periodiche
9.4.2 I risultati e la documentazione
9.4.3 Check list Disposizioni CTS e attività del revisore
9.4.4 Uno schema tipo di relazione di revisione al bilancio
10. L’OIC 35 il principio contabile degli Enti del Terzo Settore
10.1 Il Decreto MLPS e le motivazioni alla base di un principio contabile ad hoc per gli ETS
10.2 L’approvazione del principio contabile OIC 35: criteri, finalità e postulati
10.3 La rilevazione ed il trattamento delle transazioni non sinallagmatiche
10.3.1 La definizione e l’analisi contabile ripresa dal Glossario
10.3.2 La determinazione del fair value
10.3.3 Alcune considerazioni sulle transazioni non sinallagmatiche
10.3.4 Casi esemplificativi
10.3.5 I proventi del 5 per mille
10.3.6 La raccolta pubblica o privata di fondi, RF
10.3.7 I chiarimenti della Nota MLPS 17146 del 15.11.2022 e lo schema tipo
10.3.8 Schema tipo di rendiconto di raccolta fondi D.M. 9 giugno 2022
10.4 Quote associative dei soci fondatori
10.5 La svalutazione delle immobilizzazioni materiali ed immateriali
10.6 Il rendiconto gestionale la relazione di missione
10.7 Le semplificazioni di prima applicazione: gli emendamenti OIC di marzo 2023
10.7.1 La data e le disposizioni di prima applicazione nel testo originario
10.7.2 I paragrafi 31 e 33 dell’OIC 35
10.8 Tabella di sintesi e raccordo OIC 35, art.13, commi 1,2 CTS, obbligo alla revisione legale
11. Novità IVA e fiscalità: aspetti contabili e adempimenti
11.1 Le novità IVA e lo slittamento al 1° gennaio 2025 (Decreto Milleproroghe 2024)
11.1.1 Il passaggio delle operazioni dall’esclusione o imponibilità IVA all’esenzione: gli effetti pratici del nuovo quadro normativo
11.1.2 I requisiti dell’esenzione IVA
11.2 IVA (dal 1° gennaio 2024) e trattamento fiscale speciale per ODV e APS
11.2.3 Semplificazioni e razionalizzazione fiscale dalla Legge Delega 111/2023
12. Compliance: check list
Fonti
Bibliografia
Decreti Note Direttoriali e altri atti
Risposte a quesiti
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Prefazione
1. L’azienda e l’organizzazione di una rete di vendita
- 1.1 Il rischio di impresa
- 1.1.1 Come iniziare l’attività
- 1.2 Gli intermediari del commercio
- 1.3 Altre figure professionali che svolgono attività di intermediazione
- 1.3.1 L’attività dell’agente
- 1.3.2 Gli Accordi Economici Collettivi
- 1.4 Il contratto di agenzia
- 1.4.1 La privacy e l’agente di commercio
- 1.5 La stabilità
- 1.6 Il periodo di prova
- 1.7 La zona contrattuale
- 1.8 La clientela direzionale
- 1.9 Le variazioni di zona
- 1.10 Cosa accade se l’agente di commercio rifiuta la variazione di zona?
- 1.11 La retribuzione dell’agente
- 1.12 Le provvigioni integrative
- 1.12.1 La liquidazione delle provvigioni
- 1.12.2 Provvigioni dirette e indirette
- 1.12.3 Gli incentivi per l’agente
- 1.12.4 Il cliente insolvente
- 1.12.5 Caratteristiche dell’incarico di agenzia
- 1.13 Le clausole vessatorie
- 1.14 Cosa è il patto di non concorrenza post-contrattuale?
- 1.15 Lo scioglimento del contratto
- 1.16 Il recesso, il preavviso e le indennità risarcitorie
- 1.16.1 Cosa è il preavviso?
- 1.16.2 Come si calcola l’indennità di mancato preavviso?
- 1.16.3 L’Indennità Sostitutiva di Clientela: quando è dovuta e come si calcola
- 1.16.4 Indennità meritocratica o indennità in caso di cessazione del rapporto
- 1.16.5 Il contratto d’agenzia in Europa
- 1.17 L’Enasarco e il fondo indennità risoluzione rapporto (F.I.R.R.)
- 1.17.1 Chi deve iscriversi all’Enasarco?
- 1.17.2 Il Fondo Indennità Risoluzione Rapporto (FIRR) dell’Enasarco. L’agente si autoliquida il Firr
- 1.17.3 Le aliquote FIRR e come si calcola
- 1.18 Il contributo assistenziale Enasarco
- 1.18.1 Chi deve avere il requisito professionale?
- 1.18.2 L’Enasarco per i collaboratori delle agenzie immobiliari
- 1.18.3 Il fondo previdenza, la pensione Enasarco e i contributi previdenziali
- 1.18.4 Contributi Enasarco ridotti per i giovani
- 1.18.5 La pensione Enasarco
- 1.18.6 La Rendita contributiva: una novità
**Appendice**
- All. 1 Contratto di agenzia
- All. 2 Esempio fattura provvigioni
- All. 3 Esempio ricevuta indennità risarcitoria
- All. 4 La restituzione del campionario
**Normativa**
- Codice civile (estratto)
- La Direttiva Europea per gli agenti di commercio 86/653/CEE
- Elenco di leggi e altre fonti utili
**Accordi economici collettivi**
- Accordo economico collettivo del 10 dicembre 2014 Disciplina dei rapporti di agenzia e rappresentanza commerciale del comparto artigiano
- Accordo economico collettivo 30 luglio 2014 Disciplina dei rapporti di agenzia e rappresentanza commerciale nei settori industriali e della cooperazione
- Accordo economico collettivo per la disciplina del rapporto di agenzia e rappresentanza commerciale del settore del commercio
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