Commento alla sentenza della Corte di Cassazione penale n. 38955 del 23 Settembre 2014

Vi è la responsabilità sia del legale responsabile della ditta costruttrice della macchina che  del legale responsabile dell’azienda, in cui lavora il dipendente/infortunato, per avergli cagionato lesioni personali a causa dell’inosservanza delle norme dettate per la prevenzione di infortuni sui lavoro sia in materia di fornitura di dispositivi di sicurezza che di formazione del lavoratore. Queste le conclusioni della Corte di Cassazione  penale nella sentenza n. 38955 del 23 Settembre 2014.

Indice

IL CASO

IL COMMENTO

1. Responsabilità del datore di lavoro e del costruttore della macchina
2. Orientamenti giurisprudenziali
3. Esclusione del comportamento abnorme del lavoratore e responsabilità dei garanti della sicurezza

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Commento alla sentenza della Corte di Cassazione civile, sezioni unite n. 19667 del 18 settembre 2014

Incombe sull'amministrazione finanziaria un generale obbligo di attivare sempre il contraddittorio preventivo rispetto all'adozione di un provvedimento che possa incidere negativamente sui diritti e sugli interessi del contribuente; in caso contrario l'atto è nullo. Questo il principio di diritto statuito dalla Cassazione a sezioni unite, nella sentenza n. 19667 del 18 Settembre 2014.

Commento alla sentenza della Corte di Cassazione sezione lavoro n. 19490 del 19 Settembre 2014

In tema di trasferimento di ramo d'azienda, l'obbligazione del cedente che non provveda al ripristino del rapporto di lavoro deve essere qualificata come risarcimento del danno, con la conseguente detraibilità dell'aliunde perceptum. Questo il principio di diritto in costanza di orientamento della Corte di Cassazione sezione lavoro n. 19490 del 19 Settembre 2'014.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Trasferimento d’azienda: evoluzione normativa, definizione ...
2. . … ed orientamenti giurisprudenziali
3. Cessione del ramo di azienda: nozione ed orientamenti giurisprudenziali

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Commento alla sentenza della Corte di Cassazione penale n. 37596 del 12 Settembre 2014

Integra il reato di molestia o disturbo alla persona anche quello attuato mediante l’invio di messaggi,  sotto pseudonimo,  tramite internet sulla pagina Facebook della vittima, trattandosi di una community aperta accessibile a chiunque. A chiarirlo  la Corte di Cassazione penale che  con  sentenza 37596 del 12 settembre, dopo aver annullato la sentenza d’appello senza rinvio per intervenuta prescrizione, ha fornito chiarimenti importanti in merito agli elementi costitutivi del reato di molestia. In particolare, i giudici, con riferimento alle molestie realizzate sul luogo di lavoro e in presenza dei colleghi, hanno ritenuto che la redazione di un giornale può considerarsi luogo aperto al pubblico,  e che l’invio di messaggi tramite internet, sub specie pubblicazione degli stessi sulla pagina Facebook in uso alla persona offesa,  possono dirsi sufficienti ad integrare la condotta illecita.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Molestia o disturbo alle persone: presupposti oggettivi e soggettivi
2. La sentenza annotata

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Commento alla sentenza della Corte di Cassazione sezione lavoro n. 19782 del 19 Settembre 2014

Ai fini della configurabilità del mobbing lavorativo devono ricorrere tutti gli elementi che lo contraddistinguono: i comportamenti di carattere  vessatorio, la  conseguenza dell'evento lesivo della salute o della dignità del dipendente e l'intento persecutorio unificante di tutti i comportamenti. Questo quanto ribadito dalla Corte di Cassazione, sezione lavoro, nella sentenza n. 19782 del 19 Settembre 2014 .

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IL CASO

IL COMMENTO

Mobbing nel rapporto di lavoro

Onere della prova ed art. 2697 c.c.

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Commento alla sentenza della Corte di Cassazione sezione tributaria n. 19755 del 19 Settembre 2014

La  presenza di abrasioni nel registro della contabilità legittima l’accertamento induttivo laddove emergano ulteriori indizi a riprova della presunta evasione.  È quanto emerge dalla sentenza 19 settembre 2014 n. 19755 della Corte di Cassazione (Sezione Tributaria) che ha accolto il ricorso dell’Agenzia delle Entrate, rinviando per nuovo giudizio alla CTR di Milano.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Scritture contabili: brevi cenni.
2. Accertamento analitico-induttivo ed accertamento induttivo: differenze
3. La sentenza annotata

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Commento alla sentenza della Corte di Cassazione n. 18690 del 4 Settembre 2014

Nel contratto di agenzia la prestazione dell'agente consiste in atti di contenuto vario e non predeterminato - quali propaganda,  predisposizione dei contratti,  trasmissione delle proposte  - che tendono tutti alla  conclusione di contratti commerciali in una zona determinata; ma nessuna di queste attività costituisce componente indispensabile per il configurarsi di tale tipologia. Su questo principio si basa la decisione della Corte di Cassazione nella sentenza n. 18690 del 4 Settembre 2014.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Caratteristiche del contratto di agenzia

2. Contratto di agenzia e contratto di consulenza: differenze

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Commento alla sentenza della Corte di Cassazione n. 38027 del 16 Settembre 2014

L'obbligo di presentazione della dichiarazione annuale, da parte di società avente residenza fiscale all'estero, sussiste se questa ha stabile organizzazione in Italia anche quando la società straniera abbia affidato, anche di fatto, la cura dei propri affari in territorio italiano ad altra struttura, munita o meno di personalità giuridica. Questo il principio di diritto affermato dalla Corte di Cassazione, sez. feriale penale  nella sentenza n. 38027 del 16 Settembre 2014.

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IL  CASO

IL COMMENTO

1.  Esterovestizione: inquadramento normativo

2.  La sentenza annotata

IL TESTO INTEGRALE

Commento alla sentenza della Corte di Cassazione sezione lavoro n. 18965 del 9 Settembre 2014

Accertato il demansionamento, il lavoratore ha diritto al risarcimento del danno professionale. La quantificazione di tale danno può essere operata dal giudice di merito in via equitativa, tenendo conto dei soli giorni lavorativi in cui la professionalità sia stata compromessa. Questa la decisione della Corte di Cassazione civile, sezione lavoro, nella sentenza n. 18965 del 9 Settembre 2014.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Mobbing: nozione ed onere della prova
2. Dequalificazione/demansionamento: nozione
3. Danno alla professionalità e criteri di valutazione del giudice

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Commento alla sentenza della Corte di Cassazione penale n. 37335 del 9 Settembre 2014

In tema di reati tributari non possono applicarsi le presunzioni legali o i criteri validi in sede tributaria, essendo onere della pubblica accusa fornire la prova della sussistenza di tutti gli elementi costitutivi del reato.Questo, in sintesi, il principio di diritto espresso dalla Corte di Cassazione nella sentenza 09 settembre 2014, n. 37355.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Accertamento induttivo: rilevanza in ambito penale

2. La presunzione tributaria e le relative conseguenze in ambito penale

3. La sentenza annotata

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA