Società di comodo: la "non operatività" va sempre provata dal Fisco. Commento alla sentenza di Cassazione n. 12777 del 21.6.2016

Cassazione Civile Sentenza n. 12777 del 21 giugno 2016 - Commento (PDF -10 PAGINE)

Ad una società in “crisi” non è applicabile la disciplina delle c.d. "società di comodo"; e tale considerazione può essere sufficiente a motivare l’annullamento della cartella di pagamento relativa al controllo automatizzato della dichiarazione.  La cartella esattoriale emessa ai sensi del citato art. 36-bis, infatti,  può essere impugnata, ai sensi del d.lgs. 31 dicembre 1992, n. 546, art. 19, non solo per vizi propri ma anche per motivi attinenti al merito della pretesa impositiva. Ciò posto, qualora il contribuente contesti la fondatezza della pretesa impositiva, l'amministrazione è gravata dell'onere di provare la sussistenza dei relativi presupposti. Questo il principio di diritto enunciato dalla Suprema Corte con la sentenza del 21-06-2016, n. 12777.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. DISAPPLICAZIONE DEL REGIME DELLE SOCIETÀ DI COMODO E NUOVO INTERPELLO PROBATORIO

2. LA SENTENZA ANNOTATA

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

"Licenziamento orale, dimissioni e onere della prova" Commento alla Cassazione lavoro n. 12586 del 17.6.2016

Cassazione civile - sezione lavoro  Sentenza n. 12586 del 17 Giugno 2016 COMMENTO (PDF - 9 pagine)

Qualora il lavoratore deduca di essere stato licenziato oralmente e faccia valere in giudizio la inefficacia o invalidità di tale licenziamento, mentre il datore di lavoro deduca la sussistenza di dimissioni del lavoratore, il materiale probatorio deve essere raccolto, da parte del giudice di merito, tenendo conto che, nel quadro della normativa limitativa dei licenziamenti, la prova gravante sul lavoratore è limitata alla sua estromissione dal rapporto, mentre la controdeduzione del datore di lavoro assume la valenza di un'eccezione in senso stretto, il cui onere probatorio ricade sull'eccipiente ai sensi dell'art. 2697, secondo comma, c.c..

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IL CASO

 IL COMMENTO

1. Licenziamento orale e dimissioni: valutazione del giudice 

2. Orientamenti giurisprudenziali conformi

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

"Accertamento induttivo e motivazione: l’Amministrazione è tenuta ad indicare gli specifici elementi di valutazione" Commento Cassazione n. 11074 del 30.5.2016

Cassazione Civile  Ordinanza n. 11074 del 30 maggio 2016 COMMENTO  (PDF - 9 pagine)

È illegittimo l'accertamento induttivo per il cui calcolo il Fisco si sia basato sulle sole fonti reperite sul web, affidandosi in tal modo a fonti di cognizione non identificate, risultate peraltro prive di precisa specificazione nel contesto motivazionale. Una simile modalità di calcolo dell'importo impositivo, desunto da "ignote fonti attinte dal web", impedisce qualsivoglia valida contestazione, non essendo contenuti nel provvedimento impugnato specifici elementi di valutazione.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. La disciplina normativa
2. L'ordinanza annotata

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Esonero del versamento dei contributi in edilizia" Commento alla sentenza di Cassazione lavoro n. 12425 del 16.6.2016

Cass. civ.,  sezione lavoro Sentenza  n. 12425 del 16 Giugno 2016 (PDF - 12 pagine)

Le ipotesi di esonero dall'obbligo di versamento dei contributi previste per le imprese edili dall'art. 29 del D.L. n. 244 del 1995 hanno carattere tassativo, sicché le sospensioni della prestazione che non vi rientrano sono assoggettate a contribuzione, quantomeno nei limiti del minimale.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Edilizia e contribuzione dei datori di lavoro

2. Orientamenti giurisprudenziali conformi

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

"Società di persone e responsabilità sussidiaria dei soci anche per debiti tributari " Commento all'ordinanza della Cassazione n. 12494 del 16.6.2016

Cassazione civile  Ordinanza n. 12494 del 16 Giugno 2016 commento  (PDF  8 PAGINE)

Il beneficio d'escussione previsto dall'art. 2304 c.c. ha efficacia limitatamente alla fase esecutiva, nel senso che il creditore sociale non può procedere coattivamente a carico del socio se non dopo avere agito infruttuosamente sui beni della società, ma non impedisce allo stesso creditore d'agire in sede di cognizione per munirsi di uno specifico titolo esecutivo nei confronti del socio, sia per poter iscrivere ipoteca giudiziale sugli immobili di quest'ultimo, sia per poter agire in via esecutiva contro il medesimo, senza ulteriori indugi, una volta che il patrimonio sociale risulti incapiente o insufficiente al soddisfacimento del suo credito. In ambito tributario questo principio si traduce nella possibilità per l’Amministrazione finanziaria di notificare comunque al socio sussidiariamente responsabile il titolo esecutivo rappresentato dalla cartella di pagamento, senza attendere l’esito infruttuoso dell’esecuzione a carico della società.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Il beneficio di preventiva escussione: applilcazione alla materia tributaria 
2. La sentenza annotata

IL TESTO INTEGRALE DELL'ORDINANZA

"Licenziamento per giustificato motivo oggettivo e repechage" Commento alla Cassazione lavoro n. 12101 del 13.6.2016

Cassazione civile , sezione lavoro - COMMENTO Sentenza  n. 12101 del 13 Giugno 2016 (PDF - 9 pagine)

In materia di licenziamento per giustificato motivo oggettivo determinato da ragioni tecniche, organizzative e produttive, l'onere del datore di lavoro di provare l'impossibilità di una differente utilizzazione del lavoratore in mansioni diverse da quelle precedentemente svolte è sostanzialmente condizionato a che lo stesso lavoratore-attore collabori con il convenuto nell’accertamento di un possibile reimpiego, indicando gli altri posti in cui potrebbe essere utilmente riallocato

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Licenziamento per giustificato motivo oggettivo: nozione

2. Repechage ed orientamenti giurisprudenziali 

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

La natura consortile non è di ostacolo al fine di lucro - Commento alla sentenza di Cassazione SS.UU. n. 12190 del 14 giugno 2016

Cass. civ. Sez. Unite Sentenza n. 12190 del 14 giugno 2016 (PDF - 18 pagne)

La causa consortile non è ostativa allo svolgimento, da parte della società consortile, di una distinta attività commerciale con scopo di lucro. Laddove emerga una differenza tra quanto fatturato dalla società consortile al terzo committente e quanto alla prima fatturato dal consorziato, nel rispetto dei principi di certezza, effettività, inerenza e competenza, è onere del consorziato fornire la prova che tale differenza non sia costituita da ricavi, o che la stessa corrisponda a provvigioni o servizi resi dal consorzio al terzo. Questo il principio di diritto enunciato dalle Sezioni Unite con sentenza n. 12190, depositata il 14 giugn0 2016, n. 12190

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IL CASO

IL COMMENTO

1. I CONSORZI E LE SOCIETA’ CONSORTILI, ASPETTI CIVILISTI E FISCALI

2. IL RAPPORTO TRA CONSORZIO E SOCIETA’ CONSORTILI: OPERAZIONI IMPONIBILI DA CONTABILIZZARE E ORIENTAMENTO GIURISPRUDENZIALE

3. LA SENTENZA ANNOTATA

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Licenziamento della lavoratrice madre entro l’anno di età del bambino - COMMENTO alla Cassazione lavoro n. 11975 del 10.6.2016

Cass. civ.,  sezione lavoro  Sentenza n. 11975 del 10 Giugno 2016 COMMENTO (PDF- 7 PAGINE)

Le lavoratrici non possono essere licenziate dall'inizio del periodo di gravidanza fino al compimento di un anno di età del bambino. Nel momento in cui la lavoratrice madre denuncia tale violazione non deve fornire nessuna ulteriore motivazione dell'illegittimità dei licenziamento per ottenere una sentenza ad essa favorevole, spettando invece al datore di lavoro provare la sussistenza di una delle ipotesi previste dall'art 54 d.lgs. 151/2001che consentono il licenziamento.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Divieto licenziamento lavoratrice madre e giusta causa

2. Orientamenti giurisprudenziali conformi

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Tributi armonizzati e contraddittorio obbligatorio - Commento all'ordinanza della Corte di Cassazione n. 10903 del 26 maggio 2016

Cassazione civile  Ordinanza n. 10903 del 26 Maggio 2016 COMMENTO (PDF 9 pagine)

In tema di accertamento tributario le garanzie previste dall'art. 12, comma 7 della legge n. 212 del 2000, trovano applicazione esclusivamente in merito agli accertamenti conseguenti ad accessi, ispezioni e verifiche fiscali effettuate nei locali ove si esercita l'attività imprenditoriale o professionale del contribuente, ovvero relativamente alle operazioni che costituiscono categorie d'intervento accertativo dell'A.F., tipizzate ed inequivocabilmente identificabili, in base alle indicazioni di cui all'art. 52, comma 1 del D.P.R. n. 633 del 1972. Trattasi, sostanzialmente, di ipotesi tutte caratterizzate dall'intromissione dell'A.F. nei luoghi di pertinenza del contribuente alla diretta ricerca di elementi valutativi a lui sfavorevoli. Tale circostanze è atta a giustificare il contraddittorio con il contribuente al fine proprio di chiarire, nel suo interesse ma anche in quello dell'Amministrazione, gli elementi acquisiti nei locali aziendali.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. IL CONTRADDITTORIO OBBLIGATORIO ALLA LUCE DELL’INFLUENZA COMUNITARIA
2. LA SENTENZA ANNOTATA

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Periodo “tuta” e orario di lavoro: nozione - Commento alla sentenza di Cassazione lavoro n. 11409 del 1 giugno 2016

Cass. civ.,  sezione lavoro Sentenza, n. 11409 del 01 Giugno 2016 COMMENTO (PDF-  8 pagine)

Il datore di lavoro deve pagare la maggiorazione contrattualmente prevista per il lavoro straordinario per ogni giorno di effettiva presenza e per i casi di effettivo superamento dell'orario normale per: a) il tempo necessario ad indossare la tuta da lavoro e gli indumenti di sicurezza, e per l'operazione inversa ; b) il tempo per recarsi dallo spogliatoio fino all'orologio marcatempo sito in prossimità del reparto e per compiere il percorso inverso in uscita, nel caso in cui

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Cos’è il periodo tuta? normativa e giurisprudenza

2. Orientamenti giurisprudenziali conformi

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA