Licenziamento da istituto di credito e vincolo fiduciario Commento alla sentenza di Cassazione n. 13018 del 24.5.2017

Cassazione civile,  sezione lavoro  Sentenza n. 13018 del 24 Maggio 2017  COMMENTO (PDF 10 pagine)

Il vincolo fiduciario nel rapporto di lavoro bancario deve essere valutata con particolare rigore ed a prescindere dalla sussistenza di un danno effettivo per la parte datoriale o dal conseguimento di un utile, rilevando la lesione dell'affidamento che, non solo il datore di lavoro, ma anche il pubblico, ripongono nella lealtà e correttezza dei funzionari.

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IL CASO

IL COMMENTO

1.  Giusta causa e proporzionalità della sanzione - L'interpretazione nomofilattica della Cassazione
2.  Licenziamento legittimo di un lavoratore di un istituto di credito

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Nullo l'accertamento senza delega - Commento alla ordinanza di Cassazione n.12960 del 23 maggio 2917

Cassazione Civile  Ordinanza n. 12960 del 23 maggio 2017 COMMENTO (PDF - 8 pagine)

In tema di accertamento tributario, la delega di firma o di funzioni di cui all'art. 42 del d.P.R. n. 600 del 1973 deve necessariamente indicare il nominativo del delegato, pena la sua nullità, che determina, a sua volta, quella dell'atto impositivo, sicché non può consistere in un ordine di servizio in bianco, che si limiti ad indicare la sola qualifica professionale del delegato senza consentire al contribuente di verificare agevolmente la ricorrenza dei poteri in capo al sottoscrittore. Questo il principio di diritto che emerge dall’ Ordinanza, n. 12960 del  23 maggio  2017

Dimissioni per motivi di salute ed indennità di disoccupazione - COMMENTO alla sentenza di Cassazione lavoro n. 12565 del 18.5.2017

Cass. civ.,  sezione lavoro  Sentenza n. 12565 del 18 Maggio 2017 COMMENTO (PDF - 8 PAGINE)

Le dimissioni rassegnate per ragioni di salute non sono involontarie pertanto ad esse non consegue il diritto a percepire l'indennità di disoccupazione.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Indennità di disoccupazione, dimissioni volontarie e l. 448/1998

2. Art. 34, comma 5, della l. 448/1998 e dimissioni per motivi di salute

2. 1 Orientamenti giurisprudenziali ed art. 34, comma 5, della l. 448/1998

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

"Redditometro e retroattività dei coefficienti presuntivi" - Commento alla sentenza della Corte di Cassazione n. 13041 del 24.5.2017

Cassazione civile - Sentenza n. 13041 del 24 Maggio 2017 COMMENTO  (PDF - 6 pagine)

La determinazione del reddito con metodo sintetico, attraverso i coefficienti previsti dai Dm 10 settembre 1992 e Dm 19 novembre 1992, può riguardare anche annualità antecedenti l’entrata in vigore del provvedimento, stante la natura procedimentale delle norme che hanno esclusiva finalità accertativa e probatoria,  essendo esclusa ogni valenza di natura sostanziale finalizzata alla determinazione del reddito.

"Appalto, infortunio sul lavoro e responsabilità del committente" COMMENTO alla sentenza di Cassazione lavoro 11311 del 9 .5.2017

Cassazione civile,  sezione lavoro  Sentenza  n. 11311 del 09 Maggio 2017 (PDF - 8 pagine)

In materia di appalto, la responsabilità per la violazione dell'obbligo di adottare le misure necessarie a tutelare l'integrità fisica dei prestatori di lavoro si estende al committente ove lo stesso si sia reso garante della vigilanza relativa alla misura da adottare in concreto e si sia riservato i poteri tecnico organizzativi dell'opera da eseguire.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Committente e responsabilità in caso di infortunio o morte di un lavoratore ed orientamenti giurisprudenziali

2. Art. 2087 c.c. ed applicabilità al committente

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L’ occultamento delle scritture contabili richiede il dolo specifico Commento alla sntenza di cassazione civile n. 22126 del 8.5.2017

assazione civile  - Sentenza n. 22126  dell’ 8 maggio 2017  COMMENTO (PDF-8 pagine)

In tema di reati tributari, il reato di occultamento di documenti contabili non è configurabile quando il risultato economico delle operazioni prive della documentazione obbligatoria può essere ugualmente accertato in base ad altra documentazione conservata dall'imprenditore interessato, in quanto in tal caso manca la necessaria offensività della condotta. Questo il principio di diritto che emerge dalla sentenza  n. 22126 dell’8 maggio 2017.

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IL CASO

IL COMMENTO

1.Caratteristiche  del reato ex art. 10 del d.lgs. N. 74/2000 e cenni sulla distinzione tra "occultamento" e "distruzione" delle scritture.

2. La sentenza annotata

IL TSTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

"Durata del congedo per handicap grave" Commento alla sentenza di Cassazione lavoro n. 11031 del 5.5.2017

Cassazione civile,  sezione lavoro  Sentenza  n. 11031 del 05 Maggio 2017 COMMENTO (PDF - 8 pagine)

L'art. 42, 5 comma del d.lgs. 151/2001 riconosceva il diritto al congedo per handicap grave ad entrambi i genitori e lo stesso non può superare "la durata complessiva di due anni".

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Art. 42 del d.lgs. 151/2001: congedo straordinario e durata

2. Art. 42, comma 5, del d.lgs. 151/2001: illegittimità costituzionale e soggetti aventi diritto al congedo straordinario

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Agevolazioni prima casa e attività lavorativa - Commento alla sentenza di Cassazione n. 8107 del 29 marzo 2017

Cassazione civile  -Sentenza n. 8107 del 29 Marzo 2017

La dichiarazione di voler stabilire la residenza nel Comune ove è ubicato l'immobile acquistato con l'agevolazione "prima casa" deve essere resa, a pena di decadenza, dall'acquirente nell'atto di acquisto. La norma, la quale fa riferimento espressamente soltanto alla dichiarazione di voler trasferire la propria residenza, deve necessariamente comprendere anche la diversa dichiarazione di volersi trasferire nel luogo di lavoro. Poiché entrambe le dichiarazioni devono, a pena di decadenza dal beneficio, esser formulate al momento della registrazione dell'atto, consegue che il contribuente, che non abbia tempestivamente dichiarato di voler utilizzare l'abitazione in luogo di lavoro diverso dal Comune di residenza, decade dal diritto all'agevolazione. Si segnala però una importante novità sul tema, da parte dell'Agenzia, successiva alla sentenza.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. I rapporti tra impegno altrasferimento e svolgimento dell'attività lavorativa nel Comune di ubicazione dell'immobile

1.1. Nuova risoluzione Agenzia 53/2017

2. La sentenza annotata

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"Licenziamento collettivo e obbligo comunicazione" COMMENTO all'Ordinanza n. 11404 del 10.5.2017

Cass. civ.,  sezione VI lavoro - Ordinanza n. 11404 del 10 Maggio 2017

In tema di licenziamenti collettivi, il requisito della contestualità della comunicazione del recesso al lavoratore, alle organizzazioni sindacali e ai competenti uffici del lavoro, richiesto a pena d'inefficacia del licenziamento medesimo, non può che essere valutato, in una procedura temporalmente cadenzata, in modo rigido ed analitico, e con termini molto ristretti, nel senso di una necessaria ed ineliminabile contemporaneità delle due comunicazioni, la cui mancanza, solo se sostenuta da giustificati motivi di natura oggettiva, da comprovare dal datore di lavoro, può non determinarne l'inefficacia.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Licenziamento collettivo e comunicazione

2. Orientamenti giurisprudenziali

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Fatture inesistenti anche se le società esistono - Commento alla sentenza della Corte di Cassazione penale n. 20875 del 2.5.2017

Cassazione Penale - Sentenza n. 20875 del 2 maggio 2017 COMMENTO (PDF - 11 pagine)

E’ configurabile il reato di dichiarazione fraudolenta ex art. 2 D.Lgs. n. 74/00 anche se i soggetti indicati in fattura esistono ma non sono quelli che hanno svolto le prestazioni. A chiarirlo la   Cassazione  pen. - Sez. III – con sentenza n. 20875 del 2 maggio 2017.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Fatture per operazioni inesistenti e reati fiscali

2. La sentenza annotata

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