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eBook sul lavoro all'estero: Commento alla Normativa e Casi Pratici; il Best seller di Fisco e Tasse.
135 risposte a quesiti su:
Aggiornato al D.lgs. n. 209/2023 recante disposizioni in materia di fiscalità internazionale
eBook in pdf di 135 pagine
Questo Manuale vuole fornire ai lettori una chiave di lettura utile ad interpretare le disposizioni di legge, gli accordi e le convenzioni internazionali, che si presentano di volta in volta, all’utente quando si appresta a trattare la complessa tematica che riguarda i lavoratori all’estero.
In questo testo, abbiamo voluto proporre questa materia in modo un po’ inusuale rispetto agli schemi tipici, presentando i temi sotto due prospettive:
Questo esercizio è stato utile anche a noi per rilevare lacune alla normativa e oggettive difficoltà incontrate dai cittadini e dalle aziende quando devono affrontare questi temi.
In molte occasioni, le risposte fornite affrontano aspetti non solamente fiscali ma anche previdenziali in quanto, non sempre, si possono disgiungere le due tematiche; abbiamo quindi dedicato una parte a sé stante per trattare la tematica previdenziale e assistenziale. Questo rappresenta sicuramente un arricchimento ed un completamento al testo.
Abbiamo inoltre voluto dedicare l'ultimo capitolo alla complessa tematica dei "LAVORATORI IMPATRIATI".
Dobbiamo rilevare che questa ultima parte è stata recentemente oggetto di una modifica introdotta dall'articolo 5 del DLGS n. 209 del 27/12/2023, che ha previsto notevoli riduzioni degli incentivi destinati a questa specifica categoria di soggetti.
Questi ultimi anni sono stati caratterizzati da una contrazione economica interna, dovuta principalmente ad una fase recessiva che ha interessato in larga misura tutto il continente europeo. Per meglio superare questo trend negativo, molte aziende italiane hanno intrapreso un processo di delocalizzazione di parte delle loro attività all’estero, soprattutto in Paesi extra comunitari; ciò ha comportato la necessità di trasferire o di distaccare nei nuovi Paesi parte delle loro maestranze, per poter così avviare i nuovi processi produttivi.
Oltre ai problemi tecnici e strutturali, i datori di lavoro hanno dovuto affrontare aspetti fiscali a loro poco usuali, inerenti alla fiscalità internazionale.
Alcuni di questi temi, pur riguardando i lavoratori, hanno coinvolto le aziende, e nello specifico la direzione della gestione delle risorse umane, la quale ha dovuto affrontare, per gli expatriates, nuove problematiche di carattere gestionale, contrattuale, fiscale e previdenziale.
Da qualche anno, abbiamo monitorato questi fenomeni fornendo un supporto ai lavoratori ed alle aziende tramite i blog ed i forum di FISCO E TASSE, rispondendo ai numerosi quesiti sul rapporto di lavoro estero. Le tematiche più dibattute riguardano gli aspetti fiscali, procedurali e previdenziali, che sono stati raggruppati su sei capitoli tematici:
Alla fine di ogni capitolo abbiamo inserito i quesiti che riguardano l’argomento trattato, i quali traggono origine dalle esigenze reali proposte dai lettori.
Il dialogo con i lettori, si sviluppa attraverso le risposte alle rispettive domande, poste a corollario di ogni capitolo, sono un sicuro arricchimento a questa complessa materia.
A chi si rivolge
Questo Manuale pratico si rivolge a tutti coloro che devono affrontare la materia relativa alla fiscalità dei lavoratori espatriati, quali ad esempio:
Premessa
Accertamento parziale, integrativo e modificativo: cosa cambia dopo le modifiche allo statuto dei diritti del contribuente D.Lgs 219/2023 in vigore dal 18 gennaio 2024.
eBook in pdf di 100 pagine
La reiterazione nel tempo del potere di accertamento, pur concessa all’Amministrazione finanziaria in funzione dell’interesse al corretto adempimento dell’obbligazione tributaria, è tuttavia da considerarsi di carattere straordinario ed è regolamentata e contenuta dalla legge, in quanto fortemente limitativa del diritto di difesa del contribuente.
Ordinariamente, infatti, l’attività di accertamento dovrebbe essere eseguita in maniera unitaria e globale.
Diversi sono gli strumenti che sono messi a disposizione degli uffici dell’Amministrazione. Con l’accertamento parziale viene consentito di concentrare l’istruttoria solo su alcuni aspetti della posizione fiscale del contribuente, rinviando a momenti successivi l’eventuale verifica degli altri, per permetterle di procedere in maniera celere ed efficace nella sua azione di contrasto all’evasione. È consentito, inoltre, agli uffici di eseguire ulteriori attività istruttorie e di accertamento ove, in momenti successivi, entrino nella loro disponibilità dati e informazioni utili a integrare la pretesa già avanzata o a rimodularla, fornendo una diversa chiave di lettura agli elementi posti alla base della precedente pretesa.
La regolamentazione di questi strumenti ha subito nel corso degli anni una forte evoluzione, con la quale il legislatore ha inteso adeguarne il contenuto sia al rafforzamento dei poteri istruttori conferiti agli Uffici finanziari sia allo sviluppo di nuovi modelli procedimentali dell’agire amministrativo, che hanno visto riconosciuto in maniera sempre maggiore il diritto del cittadino/contribuente alla partecipazione al procedimento amministrativo di accertamento attraverso il contraddittorio preventivo.
In tale contesto, la contrapposizione tra le esigenze di efficacia dell’attività amministrativa e quelle di tutela del diritto di difesa del contribuente, ha dato origine a vivaci dibattiti in dottrina e ad alterne pronunce della giurisprudenza, ai quali il legislatore delegato ha ampiamente attinto per formulare i decreti delegati della riforma tributaria.
In questa trattazione si intende i, pertanto, fornire una lettura attuale delle norme che regolano i suddetti strumenti di accertamento, contestualizzandoli con le più recenti riforme dello Statuto del contribuente e del procedimento accertativo.
Prefazione a cura del Prof. Avv. Gianfranco Ferranti
1. I principi di unicità e globalità
1.1 Il nuovo art. 9 bis dello Statuto del contribuente
1.2 Le possibili deroghe ai principi di unicità e globalità dell’azione accertativa
1.3 Gli effetti della violazione delle norme che disciplinano le deroghe ai principi di unicità e globalità
2. L’accertamento parziale nelle imposte dirette e nell’IVA
2.1 Cenni introduttivi
2.2 La disciplina normativa degli accertamenti parziali
2.3 Previsioni normative generali in materia di accertamento parziale
2.4 Ulteriori ipotesi specifiche in cui è consentito l’accertamento parziale
2.4.1 Redditi imputati per trasparenza
2.4.2 Recupero di crediti di imposta inesistenti o indebitamente fruiti, tasse imposte e altri importi non versati, compresi i contributi e agevolazioni fiscali indebitamente percepiti o fruiti e cessioni di crediti di imposta operate in assenza dei requisiti
2.4.3 Controllo formale delle dichiarazioni
2.4.4 Accertamento in ipotesi di abuso del diritto e disallineamenti da ibridi
2.5 Le norme di coordinamento tra le ipotesi di accertamento parziale e alcuni istituti deflattivi del contenzioso
2.5.1 Le norme di coordinamento presenti nello Statuto del contribuente
2.5.2 Le norme di coordinamento presenti nel decreto in materia di accertamento con adesione
2.5.3 Effetti del ricorso all’accertamento parziale
2.6 Presupposti e perimetro applicativo dell’accertamento parziale: le differenze con gli accertamenti integrativi e modificativi
2.6.1 Principi di unicità e globalità degli atti e necessità di sopravvenuti elementi: l’esclusione della sovrapposizione tra le discipline dell’accertamento parziale e di quello integrativo
2.6.2 I presupposti dell’accertamento parziale e le caratteristiche delle fonti di innesco
2.7 I poteri istruttori degli Uffici e i presupposti formali e sostanziali degli accertamenti parziali
2.8 Le norme “speciali” in materia di accertamento parziale
3. L’accertamento integrativo
3.1 Rapporti tra accertamento integrativo e accertamento parziale
3.2 L’accertamento integrativo
3.3 L’accertamento integrativo e la procedura di adesione
3.4 Coesistenza degli avvisi di accertamento
3.5 Conclusione sull’accertamento integrativo
4. L’accertamento modificativo
4.1 L’istituto in generale
4.2 Le differenze con l’accertamento integrativo
4.3 Il rapporto con l’accertamento originario
5. Accertamento modificativo e integrativo e rapporto con il potere di autotutela
5.1 L’istituto dell’autotutela in ambito tributario
5.2 L’autotutela sostitutiva
Bibliografia
Guida pratica per la gestione e divisione di un’eredità;
eBook in pdf di 84 pagine.
L’ambito successorio è complesso ed affascinante: non solo per quanto riguarda la disciplina normativa, ma soprattutto per il carattere non giuridico che la pervade.
Questo è specialmente vero quando i coeredi decidono di dividere l’eredità: alla complessità giuridica si somma la complessità delle relazioni umane.
Il compito del professionista del diritto è, a mio avviso, quello di agevolare il dialogo tra le parti al fine di evitare il più possibile l’ambito giudiziale, e tutti i gravami che questo porta.
Allo stesso tempo, però, non si può mettere in secondo piano la disciplina codicistica e le innovazioni che giurisprudenza e dottrina portano in ogni aspetto della vicenda successoria.
Questo testo nasce dunque come manuale pratico utile ai tecnici del diritto: è una sorta di compendio, innovato con la giurisprudenza più rilevante e più recente, dal taglio pratico.
Senza alcuna pretesa di scientificità e formalità, l’eBook vuole essere un breve manuale per gli operatori del diritto che intendono approcciarsi ad una materia complessa come quella in oggetto. L'autore ha cercato di semplificare il più possibile le nozioni, e di vedere il problema – complesso - della divisione ereditaria dal momento iniziale al momento finale, fino all’eventuale momento patologico.
Tutto ciò si riflette nella struttura della presente guida e, in particolare, nella divisione in capitoli.
Il primo capitolo è un’introduzione generale alla materia: viene compendiato il fenomeno successorio, e vengono indicati i soggetti che ne sono (e che non ne sono) coinvolti.
Il secondo capitolo tratta nello specifico della comunione ereditaria: cos’è, cosa non è, come nasce e come si sviluppa. Infine, come può concludersi.
Il terzo capitolo analizza in tutte le sue fasi la divisione ereditaria: essa può essere, come noto, giudiziale o negoziale. Tratterò della disciplina comune, con le specificazioni del caso quando necessario. Non ci sarà un focus particolare per gli aspetti processualistici della vicenda, data la natura del presente contributo. L’aspetto negoziale (ossia: la divisione concorde tra i coeredi) sarà invece valorizzato.
Il quarto capitolo è dedicato alla patologia della divisione: patologia che può riguardare l’oggetto (ad esempio, beni da dividere oggetto di ipoteca) oppure il soggetto (lesioni dei diritti dei coeredi, che questi intendono azionare dopo la divisione). In particolar modo, tratterò delle problematiche relative alle ipoteche iscritte sui beni comuni, ed alla circolazione dei beni immobili abusivi.
Introduzione
1. La successione mortis causa ed i soggetti dell’eredità
1.1 La successione a causa di morte nei suoi profili essenziali
1.1.1 Cos’è la successione mortis causa. L’erede ed il legatario.
1.1.1.1 Definizione di successione mortis causa. L’erede, il legatario e le differenze tra loro.
1.1.2 L’apertura della successione: quando e dove si apre la successione ereditaria
1.1.3 La chiamata alla successione ereditaria.
1.2 Soggetti dell’eredità
1.2.1 Il coniuge, il coniuge separato ed il coniuge divorziato.
1.2.2 La parte unita civilmente
1.2.3 Il convivente
1.2.4 I figli. L’istituto della rappresentazione successoria (art. 467 c.c.)
1.2.5 Gli ascendenti (genitori, nonni, bisnonni..)
1.2.6 Fratelli e sorelle
1.2.7 Gli altri parenti. La successione in favore dello Stato italiano
2. La comunione ereditaria
2.1 La comunione ereditaria: definizione e cenni introduttivi.
2.1.1 Cenni sulla comunione in generale.
2.1.2 Il diritto di sciogliere la comunione ereditaria, ed i limiti del diritto medesimo.
2.1.3 La divisione della comunione ereditaria.
2.2 La divisione contrattuale: il contratto di divisione ereditaria.
2.2.1 L’accordo (cenni).
2.2.2 L’accordo (le parti del contratto divisionale)
2.2.3 L’accordo (i creditori particolari dei coeredi)
2.2.4 L’oggetto della divisione ereditaria (cenni introduttivi).
2.2.5 L’oggetto della divisione ereditaria (beni mobili ed immobili).
2.2.6 L’oggetto della divisione ereditaria (le quote sui singoli beni ereditari).
2.2.7 La forma.
3. La divisione ereditaria
3.1 La formazione dell’attivo e passivo ereditari (prima fase)
3.1.1 Cenni introduttivi. Il primo passaggio (formazione dell’attivo e passivo ereditari).
3.2 La vendita dei beni per il pagamento dei debiti ereditari (seconda fase)
3.3 La resa dei conti (terza fase)
3.4 Prelevamenti (quarta fase).
3.5 La collazione (quinta fase)
3.6 La formazione delle porzioni (sesta fase).
3.7 L’assegnazione delle porzioni (settima ed ultima fase, necessaria).
4. La fase patologica della divisione ereditaria
4.1 L’immobile del coerede in comunione legale.
4.1.1 Se il bene da dividere appartiene ad entrambi i coniugi quali coeredi.
4.1.2 Se il bene da dividere appartiene ad uno solo coniuge in comunione dei beni (successione aperta prima del matrimonio).
4.1.3 Se il bene da dividere appartiene ad uno solo coniuge in comunione dei beni (successione aperta dopo il matrimonio).
4.1.4 Se il bene da dividere appartiene ad uno solo coniuge in comunione dei beni (successione aperta dopo il matrimonio) e la divisione prevede un conguaglio.
4.2 L’immobile gravato dal diritto di abitazione ex art. 540 c.c.
4.3 L’immobile gravato da ipoteca iscritta dai creditori di un coerede.
4.3.1 L’ipoteca iscritta su tutti i beni oggetto di divisione
4.3.2 L’ipoteca iscritta su alcuni tra i beni oggetto di divisione.
4.4 Le garanzie prestate dai condividenti.
4.4.1 La garanzia per evizione e molestie.
4.4.2 La garanzia per insolvenza del debitore di un credito.
4.5 L’impugnazione della divisione contrattuale.
4.5.1 Annullamento per violenza e dolo.
4.5.2 Rescissione per lesione (art. 763, comma I c.c.). La distinzione
4.6 La circolazione del bene immobile abusivo
4.6.1 La sentenza della Corte di cassazione, Sezioni Unite, n. 25021/2019
4.7 Il contenzioso in materia ereditaria: brevissimi cenni.
4.7.1 Il procedimento di mediazione ex D. Lgs. 28/2010.
La disciplina dell'impresa sociale
Le imprese sociali, le start-up a vocazione sociale, l’impresa agricola sociale, la società benefit e i fondi per l’imprenditoria sociale (EuSEF)
eBook in pdf di 294 pagine.
Edizione 2024
L’impresa sociale è stata introdotta più di dieci anni fa dal Decreto Legislativo n° 155 del 2006. Essa era una qualifica che le organizzazioni non profit potevano assumere mantenendo la disciplina per esse dettata dalle norme specifiche che le regolano, come, per esempio, la Legge n° 381 del 1991 sulle cooperative sociali e purché l’attività dell’ente consistesse nella produzione o nello scambio dei beni o dei servizi di utilità sociale previsti dal Dlgs 155/2006. Da ciò è derivato che le conseguenze pratiche di questo Decreto per le organizzazioni non profit (associazioni, fondazioni, comitati) sono state limitate nella pratica, come testimonia il fatto che, dal 2006 al 2017, ne sono nate solo alcune centinaia. Ciò è stato dovuto anche al fatto che la disciplina dell’impresa sociale non prevedeva norme agevolative specifiche sul piano fiscale, per cui se queste c’erano derivavano dalla forma giuridica in cui l’impresa sociale era costituita e non da norme emanate per promuovere proprio tale impresa.
L’innovazione più importante del Dlgs 155/2006 fu nel fatto che anche le imprese in forma di società potevano assumere la qualifica di impresa sociale (le imprese individuali non possono essere “imprese sociali”). In tal modo esse diventavano, assieme alle società cooperative a mutualità prevalente (categoria che, ricordiamo, comprende le cooperative sociali) che non hanno questa qualifica, il trait d’union fra il mondo delle organizzazioni a scopo di lucro (o profit) e quello degli enti senza scopo di lucro (o non profit).
L’impresa sociale ha scisso esplicitamente per la prima volta il nesso fra il concetto di impresa (esclusa l’impresa cooperativa ed, in particolare, l’impresa cooperativa sociale) e quello di scopo di lucro, per il quale l’attività dell’impresa è finalizzata a generare un utile che andrà all’imprenditore o sarà suddiviso fra i soci. In tal modo il legislatore ha preso atto dell’esistenza di forme imprenditoriali ed organizzative volte a perseguire finalità civiche o solidaristiche o di utilità sociale che operano nel mercato concorrenziale. In altre parole, si può anche dire che l’impresa sociale ha scisso il concetto di “impresa commerciale” (cioè a scopo di lucro), per cui l’impresa non è più soltanto commerciale ma può essere anche sociale nel senso che può avere le finalità prima indicate.
Siccome gli enti profit o non profit che hanno assunto la qualifica di impresa sociale sono stati fino al 2017 abbastanza pochi, negli ultimi anni si è tentato un rilancio dell’istituto prevedendo che le imprese sociali, se hanno forma di società di capitali o cooperativa, possono essere “start-up innovative a vocazione sociale” (Decreto-Legge n° 179 del 2012) e che possano essere imprese agricole o cooperative sociali che svolgono anche le attività di utilità sociale previste dalla Legge n° 141 del 2015. Inoltre, la Legge n° 208 del 2015 ha introdotto un istituto simile all’impresa sociale, la “società benefit” che, però, mantiene lo scopo di lucro e quindi non può avere anche la qualifica di impresa sociale. Infine, il Regolamento UE n° 346 del 2013 ha disciplinato i fondi comuni di diritto europeo che investono nelle imprese sociali, i c.d. “fondi EuSEF”.
Tutti questi istituti sono esaminati nel presente e-book ai Paragrafi 3, 9, 10 e 11.
Il momento del rilancio di questo istituto sembra essere arrivato col Decreto Legislativo n° 112 del 2017 che, emanato in virtù della delega al Governo contenuta nella Legge n° 106 del 2016 sulla “riforma del terzo settore e dell’impresa sociale”, è appunto quello dedicato alla revisione della disciplina dell’impresa sociale.
Questo decreto, mantenendo fermi i principi sopra esposti dell’abrogato Dlgs 155/2006, vale a dire l’obbligo di svolgere una o più attività di interesse generale a fini di utilità sociale (da cui deve o devono derivare almeno il 70% dei ricavi complessivi dell’ente), la possibilità per qualsiasi tipo di società di diventare impresa sociale e l’assenza dello scopo di lucro (sia pure con qualche eccezione), ha introdotto delle importanti novità che lasciano prevedere nel futuro una certa diffusione dell’istituto.
Infine, segnaliamo che alla disciplina dell’impresa sociale contenuta nel Dlgs 112/2017 sono state apportate alcune correzioni ed integrazioni contenute nel Decreto Legislativo n° 95 del 2018 che illustriamo nell’e-book.
Il testo è inoltre aggiornato:
Sintesi
1. La qualifica di “impresa sociale” delle organizzazioni non profit e delle imprese in forma societaria riformata dal D.lgs. n° 112/2017: cosa comporta e a chi si applica
2. Le attività d’impresa di interesse generale che possono essere esercitate dalle imprese sociali. Il concetto di “principalità” di queste attività
3. Le start-up innovative a vocazione sociale: una tipologia di ente senza scopo di lucro simile ma non identica all’impresa sociale
4. L’assenza dello scopo di lucro nelle imprese sociali ed i casi in cui possono distribuire una quota degli utili o degli avanzi di gestione
5. La costituzione, l’iscrizione nel Registro delle Imprese, la struttura proprietaria e gli organi dell’impresa sociale. La contabilità, il bilancio civilistico ed il bilancio sociale
5.1 La costituzione e l’iscrizione nel Registro delle Imprese delle imprese sociali
5.2 La struttura proprietaria e gli organi delle imprese sociali
5.3 La contabilità, il bilancio di esercizio e il bilancio sociale delle imprese sociali
5.3.1 La contabilità, il bilancio di esercizio e il bilancio sociale delle imprese sociali in generale. I patrimoni destinati a uno specifico affare
5.3.2 La struttura e i contenuti del bilancio sociale delle imprese sociali
5.3.3 La valutazione dell’impatto sociale delle attività - VIS –
6. Le vicende dell’impresa sociale e la devoluzione del patrimonio residuo
7. Il trattamento dei lavoratori e l’impiego di volontari nell’impresa sociale. I controlli esterni su di essa: il D.M. del 29 Marzo 2022
7.1 Il trattamento dei lavoratori e l’impiego dei volontari da parte dell’impresa sociale
7.2 I controlli esterni sull’impresa sociale: i principi generali, i soggetti controllori ed il controllo ordinario
7.3 I controlli esterni sull’impresa sociale: gli esiti del controllo ordinario, i provvedimenti conseguenti, l’ispezione straordinaria, il contributo di vigilanza
8. Il regime fiscale agevolato delle imprese sociali e gli incentivi fiscali per gli investimenti nel capitale e per erogazioni liberali. Il cinque per mille dell’IRPEF
8.1 Il regime fiscale agevolato delle imprese sociali per l’imposta sul reddito dopo il Dlgs 95/2018
8.2 Gli incentivi fiscali per chi investe nel capitale delle imprese sociali
8.3 Le agevolazioni in materia di imposte indirette e di tributi locali
8.4 Le agevolazioni fiscali per le erogazioni liberali alle imprese sociali
8.5 La partecipazione delle imprese sociali al cinque per mille dell’IRPEF
8.6 Le cessioni gratuite di merce alle imprese sociali: Legge n° 166 del 2016 riformata dalla Legge n° 205 del 2017
8.7 Le lotterie filantropiche che possono essere organizzate anche dalle imprese sociali
9. L’impresa di agricoltura sociale disciplinata dalla Legge n° 141 del 2015
10. La “società benefit” introdotta dalla Legge n° 208 del 2015 e il credito d’imposta per le spese della sua costituzione previsto dal DL 34/2020
11. I fondi di investimento collettivo (fondi comuni) per l’imprenditoria sociale (EuSEF) disciplinati dal Regolamento UE n° 346 del 2013
Allegati
Una panoramica sugli obblighi di locatore e conduttore, l’analisi delle diverse tipologie di contratto, le regole della cedolare, alla luce della sentenza della Cassazione n.12395 del 7 maggio 2024, con i relativi calcoli sulla convenienza.
eBook in pdf di 67 pagine.
Possibilità di optare per la cedolare secca per tutti i contratti di locazione ad uso abitativo, compresi i contratti per uso foresteria, stipulati da imprese e professionisti in favore di propri dipendenti. Lo ha stabilito la Cassazione con la sentenza 12395 del 7 maggio 2024, risolvendo in via definitiva un contenzioso iniziato nel 2011. Diventa quindi possibile affittare il proprio appartamento con contratti per i quali sono liberamente concordabili tutte le clausole, compresa la durata, senza alcun vincolo di legge.
Nell’ebook tutte le novità insieme ad una panoramica sugli obblighi di locatore e conduttore, l’analisi delle diverse tipologie di contratto, le regole per l’applicazione della cedolare secca con i relativi calcoli sulla convenienza.
Premessa
1. Le regole di base del contratto di locazione
1.1 Definizione figure contrattuali
1.2 Gli obblighi del locatore
1.3 Gli obblighi del conduttore
1.3.1 Migliorie e addizioni
1.4 Sublocazione e cessione
1.5 Termine del contratto
1.6 In caso di vendita
1.7 Le clausole di legge per i contratti abitativi
1.8 Il contratto ad uso foresteria
1.8.1 I contenuti del contratto
2. La legge sulle locazioni abitative
2.1 Contratti liberi e contratti concordati
2.2 Immobili esclusi dalle norme generali
2.3 La convenzione nazionale per i contratti concordati
2.4 Le agevolazioni fiscali per i proprietari
2.5 Le clausole contrarie alla legge
2.6 Il rinnovo obbligatorio alla prima scadenza
2.7 La disdetta alla seconda scadenza
3. Le spese accessorie
3.1 La tabella ministeriale
3.2 I rapporti tra conduttore e condominio
4. La scelta del contratto
4.1 Contratti liberi
4.2 Le regole di base per i contratti concordati
4.3 Vantaggi fiscali
4.4 I contratti con durata tre anni più due
4.5 I contratti transitori
4.5.1 Canone e clausole specifiche
4.6 I contratti per gli studenti fuori sede
5. La cedolare secca
5.1 Regole e requisiti degli immobili
5.2 Le aliquote
5.3 Cedolare valida per tutta la durata del contratto
5.4 Un solo regime per più contratti sullo stesso immobile
5.5 Le modalità di pagamento
5.6 Come verificare la convenienza
6. La registrazione del contratto
6.1 L’obbligo di registrazione
6.2 La compilazione del Modello RLI
6.3 Adempimenti successivi
6.4 Subentro
6.5 Ammontare del contratto
6.6 I dati di chi presenta il modello
6.7 Conduttori e locatori
6.8 L’opzione per la cedolare
7. Le agevolazioni fiscali per gli inquilini
7.1 Detrazioni in cifra fissa per la locazione della prima casa
7.2 I contratti condivisi
7.3 Dipendenti che trasferiscono la residenza fuori regione per motivi di lavoro
7.4 La detrazione per studenti fuori sede
7.5 Bonus affitto giovani under 31
7.5.1 Il requisito anagrafico
Appendice Normativa
Codice Civile – Libro IV, Titolo III, Capo VI- Della locazione (estratto)
LEGGE 9 dicembre 1998 , n. 431 - Disciplina delle locazioni e del rilascio degli immobili adibiti ad uso abitativo (estratto)
Aspetti civilistici, contabili e fiscali delle perdite d'esercizio con esempi di scritture contabili.
eBook in pdf di 77 pagine.
Nel corso della vita aziendale, il manifestarsi di perdite di esercizio è un fenomeno abbastanza frequente, soprattutto in periodi di crisi. Dal punto di vista civilistico, la disciplina – racchiusa negli artt. 2446 e 2447 per le S.p.A. e artt. 2482-bis e 2482-ter per le S.r.l. – prevede, a seconda dell’impatto della perdita d’esercizio sul capitale sociale, l’adozione di adeguati provvedimenti diretti a riportare la gestione in una posizione di stabilità. La normativa richiamata riguarda però le mere società di capitali, in quanto per quelle di persone, che non hanno un limite minimo di capitale sociale, alcune di tali disposizioni non potrebbero essere attuate. Per queste ultime si fa riferimento alla disciplina generale della partecipazione agli utili e alle perdite dei soci dettata per la società semplice.
Indipendentemente dalla modalità in cui la perdita civilistica è ripianata, quella fiscale può essere portata – per i soggetti IRES – in diminuzione dal reddito complessivo dei periodi d’imposta successivi, senza limiti di tempo, in misura non superiore all’80% del reddito imponibile di ciascun periodo d’imposta e per l’intero importo che trova capienza in tale ammontare.
Se la perdita è rilevata nei primi tre periodi d’imposta può essere riportata in misura del 100% del reddito imponibile.
Grazie all’intervento del Legislatore della Legge di bilancio 2019, tali regole valgono, a partire dal periodo d’imposta 2021 “solare”, anche per i soggetti IRPEF in regime di impresa e per i soci di società di persone a prescindere dal regime contabile adottato.
Introduzione
1. Aspetti civilistici e contabili
1.1 Patrimonio netto, capitale sociale e risultato dell’esercizio
1.2 La disciplina civilistica delle perdite
1.2.1 Le perdite delle società di capitali
1.2.1.1 Perdita inferiore ad 1/3 del capitale sociale
1.2.1.1.1 Esempio
1.2.1.2 Perdita superiore ad 1/3 del capitale sociale
1.2.1.2.1 Esempio
1.2.1.3 Perdita superiore ad 1/3 del capitale sociale con riduzione al di sotto del minimo legale
1.2.1.3.1 Esempio
1.2.1.4 Schema riepilogativo
1.2.2 Il riporto a “nuovo” delle perdite
1.2.2.1 Esempio con scritture contabili
1.2.3 La copertura delle perdite
1.2.3.1 Utilizzo delle riserve disponibili
1.2.3.1.1 Schema riepilogativo
1.2.3.1.2 Esempio con scritture contabili
1.2.3.2 Copertura da parte dei soci
1.2.3.2.1 Esempio con scritture contabili
1.2.4 La riduzione del capitale sociale
1.2.4.1 Esempio con scritture contabili
1.2.5 Normativa COVID-19: la “sterilizzazione” delle perdite d’esercizio
1.2.5.1 Schema riepilogativo
1.2.5.2 Proroga bilanci 2021 e 2022
1.2.5.3 Disciplina ordinaria per i bilanci 2023
1.3 Partecipazioni agli utili e alle perdite società di persone
2. Aspetti fiscali
2.1 La disciplina fiscale delle perdite
2.1.1 I soggetti IRES
2.1.1.1 Riporto della perdita nei primi tre periodi d’imposta
2.1.1.2 Riporto della perdita nei periodi successivi al terzo
2.1.1.3 Il riporto delle perdite: schema riepilogativo
2.1.1.4 Assenza ordine di priorità del riporto
2.1.1.4.1 Assenza ordine di priorità del riporto: esempio
2.1.1.5 Le perdite d’impresa nel modello Redditi SC 2024
2.1.1.5.1 Le perdite d’impresa nel modello Redditi SC 2024: esempio
2.1.1.6 Divieto di riporto delle perdite
2.1.1.7 Cessione delle perdite fiscali a società quotate
2.1.1.8 Perdite derivanti dalla partecipazione in società di persone
2.1.1.9 Utilizzo delle perdite in sede di accertamento
2.1.1.9.1 Il modello IPEA
2.1.1.9.2 Utilizzo delle perdite in sede di accertamento: esempio
2.1.1.10 Il riporto delle perdite per le società di comodo
2.1.1.11 Il riporto delle perdite in ipotesi di operazioni straordinarie
2.1.1.11.1 La fusione
2.1.1.11.2 La scissione
2.1.1.11.3 La trasformazione
2.1.1.11.4 La liquidazione della società
2.1.1.12 Le imposte anticipate
2.1.2 I soggetti IRPEF
2.1.2.1 Soggetti esercenti arti e professioni
2.1.2.2 Soggetti in regime d’impresa
2.1.2.2.1 Esempio
2.1.2.3 Tabella riepilogativa
2.1.2.4 Applicabilità delle norme e regime transitorio
2.1.1.5 Soggetti in regime di vantaggio
2.1.1.6 Soggetti in regime forfetario
2.1.1.7 Le perdite d’impresa nel modello Redditi PF 2024
2.1.1.8 Le perdite fiscali delle società di persone
2.1.2.8.1 Le perdite fiscali nella S.A.S.
2.1.2.8.1.1 Le perdite fiscali nella S.A.S: esempio
2.1.2.9 Partecipazioni in società di capitali in regime di trasparenza fiscale
2.1.2.10 Perdite società di persone “di comodo"
2.1.2.11 Divieto riporto perdite
Le opportunità e le misure di sostegno per l’imprenditorialità agricola per giovani e donne dopo il Decreto del Ministero dell'Agricoltura del 23 febbraio 2024 (G.U.86 del 12/4/2024) e la Legge n. 36 del 15 marzo 2024 (G.U. 72 del 26/03/2024).
Il testo è finalizzato ad analizzare gli ultimi provvedimenti rivolti ai giovani e alle donne che intendono operare nel settore agricolo.
eBook in pdf di 92 pagine.
L'e-book si prefigge di fornire un’informazione quanto più dettagliata e ragionata possibile circa gli ultimi interventi normativi rappresentati dal Decreto 23 febbraio 2024 del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste e dalla Legge n. 36 del 24 marzo 2024 che introduce norme relative alla promozione e lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile nel settore agricolo, con la finalità di costruire un sistema di norme nazionali che, di concerto con le norme Europee, possano fornire uno strumento tangibile al servizio dei giovani e delle donne occupati nel settore agricolo.
La Parte Prima è dedicata ad un’introduzione approfondita degli strumenti di sostegno all’imprenditoria giovanile e femminile, anche nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con l’illustrazione - anche grafica - di dati e tendenze specifiche del settore.
La Parte Seconda affronta invece l’analisi del Decreto 23 febbraio 2024 del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste del 12 aprile 2024, nella quale si riporta nel dettaglio il provvedimento, la sintesi degli aspetti di maggior rilievo e tutte le informazioni relative alle modalità di attivazione e di accesso alle misure previste.
La Parte Terza presenta il medesimo sviluppo su indicato, ma riferito alla Legge 15 marzo 2024 n. 36, recante “Disposizione per la promozione e lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile nel settore agricolo”, dettagliandone finalità e tratti salienti dei singoli articoli.
Il lavoro si conclude con una ricca proposta di siti cui fare ulteriore riferimento.
Prefazione
Parte Prima – Introduzione all’imprenditoria femminile e giovanile
1. Strumenti di sostegno all’imprenditoria femminile
1.1 Dati e tendenze dell’imprenditorialità femminile in Italia
1.2 PNRR
1.3 Fondo impresa femminile e comitato impresa donna
1.4 Credito agevolato per l’imprenditorialità giovanile e femminile: la misura “ON-Oltre Nuove imprese a tasso zero”
1.5 Imprenditoria femminile in agricoltura
1.5.1 La partecipazione femminile nella conduzione delle aziende agricole
1.5.2 Interventi normativi
2. Strumenti di sostegno all’imprenditoria giovanile
2.1 La nozione di “giovani” e il contesto demografico
2.2 Dati e tendenze dell’imprenditorialità giovanile
2.3 Principali misure adottate a livello nazionale e vigenti
Parte seconda – Misure in favore dell'autoimprenditorialità giovanile e femminile in agricoltura
3. Il Decreto 23 febbraio 2024 del Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (pubblicato sulla GU n.86 del 12-4-2024)
3.1 Il provvedimento
3.2 Sintesi delle misure contenute nel Decreto 23 febbraio 2024 del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste
3.2.1 Requisiti dei soggetti beneficiari
3.2.2 Agevolazioni concedibili e progetti finanziabili
3.2.3 Massimali di intervento
3.2.4 Spese ammissibili
3.2.5 Istruttoria delle domande
3.3 Focus: Approfondimento sulle misure
Parte Terza - Promozione e sviluppo dell'imprenditoria giovanile in agricoltura
4. LEGGE 15 marzo 2024, n. 36 Disposizioni per la promozione e lo sviluppo dell'imprenditoria giovanile nel settore agricolo (GU n.72 del 26-3-2024).
4.1 Il perché di una legge per la “gioventù agricola”
4.2 Imprese e occupazione giovanile in agricoltura
4.3 Le imprese agricole giovani nei contesti regionali
4.4 Le imprese giovani agricole nel 2023
4.5 Giovani e occupazione in agricoltura
4.6 Il provvedimento
4.7 Analisi dell’articolato di Legge
4.8 Focus schematico sulla proposta di legge “Carloni”
4.9 Conclusioni
Sitografia
Guida alle correzioni di errori contabili con rilevanze fiscale, aggiornato con la prassi al 31 marzo 2024;
Aggiornato con la prassi al 31 marzo 2024
eBook in pdf di 44 pagine.
L’art. 8 del decreto legge 21 giugno 2022 N. 73, convertito dalla legge 4 agosto 2022 n. 122, ha modificato l’art. 83 del T.U.I.R. (avente ad oggetto le modalità di determinazione del reddito complessivo delle società di capitali) attribuendo rilevanza fiscale alla correzione degli errori nell’esercizio in cui la correzione stessa viene effettuata in conformità ai principi contabili esistenti.
La disposizione così introdotta evita alle società di capitali assoggettate al cd. principio di derivazione rafforzata, sia ai fini IRES che IRAP, la presentazione di un’apposita dichiarazione integrativa relativa al periodo d’imposta in cui la componente di reddito avrebbe dovuto essere correttamente contabilizzata, eliminando i connessi oneri di adempimento.
La rilevanza della novella legislativa è nel fatto che nel sistema anteriore le componenti di reddito generate dal processo di correzione degli errori contabili, attuato secondo i principi IAS (8) e OIC (29), non potevano trovare riconoscimento «naturale» ai fini dell’IRES e dell’IRAP, se non attraverso la presentazione di una dichiarazione integrativa relativa al periodo d’imposta interessato dall’errore contabile e il versamento di sanzioni, seppur ridotte in base al ravvedimento.
Con la risposta ad interpello del 21 marzo 2024 n. 73 l’Agenzia delle Entrate è intervenuta sulla modifica in questione, ritenendola applicabile agli errori contabili “sia quelli qualificati come ''rilevanti'' sia come ''non rilevanti'' in applicazione di corretti principi contabili “ e prendendo posizione sul trattamento fiscale delle poste contabili di correzione.
Sintesi
1. Premessa
2. Principio di derivazione rafforzata
2.1 Definizione
2.2 Criteri di qualificazione
2.3 Criteri di classificazione
2.4 Criteri di imputazione temporale
2.5 Deroghe al principio di derivazione rafforzata
2.6 Fenomeni meramente valutativi
3. Soggetti rientranti nell’applicazione dell’art. 8 del D.L. n. 73/2002
4. Concetto di errore contabile di cui all’art. 8 del D.L. n. 73/2002
4.1 Errori rientranti nella disposizione
4.2 Fattispecie non rientranti nella disposizione
5. Modalità di effettuazione della correzione dell’errore contabile
6. Trattamento fiscale delle poste contabili di correzione
7. Individuazione del momento di rilevazione e correzione dell’errore contabile
8. Rapporti tra correzione degli errori contabili e intervento dell’amministrazione finanziaria
9. Rapporti tra correzione degli errori contabili e dichiarazione integrativa
10. Efficacia temporale dell’art. 8 del D.L. n. 73/2002
Con la presente pubblicazione, la quale rappresenta un percorso evolutivo della precedente opera in tema di gestione contabile e fiscale di una attività di farmacia, si intende fornire una rappresentazione di facile utilizzo sulla completa gestione di una farmacia.
eBook in pdf di 113 pagine.
Come noto, nel corso degli ultimi anni, la farmacia è stata caratterizzata da numerose novità normative introdotte con lo scopo di garantire una maggiore libertà concorrenziale nello svolgimento dell’attività. Questo nei fatti ha portato a ripensare completamente la gestione di una farmacia, sono infatti entrati prepotentemente nella quotidianeità aspetti quali il controllo di gestione, il social media marketing, la vendita e-commerce e negli ultimi tempi anche l’intelligenza artificiale.
In tale lavoro verranno affrontate le principali tematiche connesse alla gestione di un’attività di farmacia dall’analisi dei principali aspetti normativi, contabili e fiscali alla disamina di alcune questioni inerenti il controllo di gestione e lo sviluppo commerciale di una farmacia.
Nella prima parte verrà affrontato l’attuale contesto normativo, a seguito delle novità introdotte dalla L. 4/08/2017 n.124 c.d. Decreto concorrenza, nonché le principali tematiche di carattere contabile e fiscale che contraddistinguono la farmacia.
Verrà posto anche un focus particolare al passaggio generazionale nell’attività di farmacia.
Successivamente, vengono analizzate alcune tematiche relative:
Infine, nell’ultima parte, vengono trattate alcune tematiche di gestione commerciale e marketing relative ad una farmacia.
In sintesi, gli autori sperano di aver raggiunto l’obiettivo di fornire un quadro complessivo relativo alle modalità di gestione di una farmacia, al fine di poter supportare il lettore, sia esso professionista che operatore di settore, nella risoluzione delle problematiche di natura quotidiana.
Introduzione
1. Aspetti normativi, contabili e fiscali relativi ad una attività di farmacia
1.1 Titolarità della farmacia
1.2 Le tipologie di farmacia
1.2.1 Farmacie pubbliche e farmacie private
1.2.2 Farmacie rurali e farmacie urbane
1.3 Aspetti contabili e fiscali della farmacia
1.3.1. Le tipologie di ricavi della farmacia
1.3.1.1. Le vendite da banco
1.3.1.2. Vendite con prestazioni mediche
1.3.1.3. Vendite effettuate con emissione di fattura
1.3.1.4. L’erogazione dei servizi e attività connesse in farmacia
1.3.1.4.1. Prestazioni tramite messa a disposizione di operatori sociosanitari
1.3.1.4.2. Prestazioni analitiche di prima istanza rientranti nell’ambito dell’autocontrollo
1.3.1.5. Prestazioni di supporto all’utilizzo di dispositivi strumentali per i servizi di secondo livello
1.3.1.6. Servizi di prenotazione telematica di prestazioni ambulatoriali, riscossione e ritiro referti
1.3.1.7. Certificazione dei corrispettivi incassati per le attività connesse
1.3.2. Gli acquisti e i rapporti con i fornitori
1.3.2.1. Aspetti strategici dell’attività di approvvigionamento
1.3.2.2. La gestione degli acquisti aspetti fiscali
1.3.3. La gestione del magazzino
1.3.3.1. Il magazzino e le rimanenze: problematiche contabili e fiscali
1.3.3.2. Gli strumenti per la gestione del magazzino
1.4 Aspetti fiscali della farmacia
1.4.1 Regimi di contabilità
1.4.1.1 Il regime ordinario
1.4.1.2 Il regime semplificato
1.4.2 La gestione dell’IVA
1.4.2.1. Calcolo dell’IVA in ventilazione
1.4.3. Adempimenti fiscali: dichiarazioni, comunicazioni e fatturazione elettronica
1.4.3.1. Dichiarazione dei redditi e versamento Irpef, Ires e Irap
1.4.3.2 Adempimenti IVA
1.4.3.2.1. Codice attività e aliquote Iva
1.4.3.2.2. Emissione di scontrino telematico.
1.4.3.2.3. Rapporti con il SSN
1.4.3.2.4. Liquidazione IVA
1.4.3.2.5. Fattura elettronica
1.4.4. I controlli fiscali
1.4.5. Indicatori sintetici di affidabilità fiscale
1.4.5.1. Compilazione del Modello ISA finalizzata alla sola acquisizione dei dati
1.4.5.2. Modalità di acquisizione degli “ulteriori dati”
1.4.5.3. Il regime premiale degli ISA
1.5. Il passaggio generazionale in farmacia
2. Il Controllo di gestione nelle attività di farmacia
2.1. Dal bilancio contabile al bilancio gestionale
2.1.1 La riclassificazione del Conto Economico gestionale
2.1.2 La riclassificazione dello Stato patrimoniale
2.2. L’analisi di bilancio
2.2.1. I principali indicatori patrimoniali e finanziari
2.2.2 I principali indicatore economici
2.4. Il reporting e le variazioni rispetto ai budget
2.5 Software Gestionale e analisi dei dati
2.6 Tecnologia per ottimizzare: dal magazzino al banco al web
2.6.1 Magazzino Robotizzato
2.6.2 Distributori Locker.
2.6.3 Scaffali digitali
2.6.4 App aderenza terapeutica
2.6.5 Intelligenza artificiale
2.7. Consigli pratici nel controllo di gestione e non solo
3. Gestione commerciale: la vendita online
3.1 Da Ebay come passatempo a e-commerce come vero business
3.2 Normativa: principali adempimenti
3.2.1 Chi può vendere farmaci online
3.2.2 Come si richiede l’autorizzazione per la vendita di farmaci online
3.2.3 Logo identificativo nazionale
3.2.4 Cosa può vendere online il Farmacista
3.2.5 Prezzi, promozioni, sconti
3.2.6 Spedizione e consegna
3.2.7 Codice al Consumo
3.2.8 Diritto di recesso
3.2.9 Privacy Policy
3.2.10 Adempimenti Fiscali
3.3 Mercato e competitor
3.4 Valutazioni base prima di investire (Check List)
3.5 E-commerce: sbocciano le evoluzioni
3.5.1 Social-commerce
3.5.2 Voice-commerce
3.5.3 Gamification-commerce
3.5.4 La farmacia nel Metaverso
3.6 Considerazioni / consigli
La disciplina delle compensazioni, alla luce delle novità introdotte con la Legge di bilancio 2024 (Legge 213/2023), con casi pratici di utilizzo di un credito con compilazione della delega di pagamento.
Aggiornato al c.d. Decreto Agevolazioni fiscali - D.L. 39/2024 in vigore dal 30.03.2024
eBook in pdf di 95 pagine.
L’innalzamento a regime della soglia del limite di compensazione a 2.000.000 di euro ed una maggiore attenzione degli organi di controllo alla ricerca delle false compensazioni e delle compensazioni indebite, porta a rivedere il quadro di insieme della disciplina.
La legge di bilancio 2024 – articolo 1, commi 94-98, Legge 30 dicembre 2023, n. 213 – introduce un’ulteriore stretta alle compensazioni. Vengono previste alcune restrizioni all’uso delle compensazioni fiscali tramite modello F24 al fine di prevenire condotte illecite (alcune novità entreranno in vigore dal 01.07.2024).
Resta invariata la possibilità di compensare i crediti, di importo superiore a 5.000 euro annui, solo a partire dal decimo giorno successivo a quello di presentazione della dichiarazione o dell’istanza da cui emerge il credito (in precedenza la compensazione era consentita dal 1° gennaio dell’anno seguente alla maturazione del credito), e l’obbligo generalizzato di utilizzare le modalità di pagamento telematiche per tutti i soggetti che intendono effettuare una compensazione, con una specifica disciplina sanzionatoria.
Confermata anche la necessaria apposizione del visto di conformità ante utilizzo del credito, con nuove soglie di esonero per i regimi premiali ISA.
L’intento degli autori è quello riepilogare la disciplina che regola le compensazioni, proponendo casi pratici di utilizzo di un credito con compilazione della delega di pagamento.
Sintesi
1. Definizione di compensazione
2. Limiti alla compensazione orizzontale
2.1 Quali crediti e debiti si possono compensare
2.2 Utilizzo canali telematici Agenzia delle entrate
2.2.1 Tabella A - codici da utilizzare con i canali telematici dell’Agenzia delle entrate – aggiornamento Risoluzione 110/E del 31 dicembre 2019
2.2.2 Tabella B – Riepilogo nuove regole per compensazioni in F24
2.2.3 Tabella C - codici in compensazione verticale (Risoluzione n. 110/E/2019)
2.3 Visto di conformità
2.3.1 Visto di conformità e professionisti abilitati
2.3.2 Obbligo di identità soggettiva tra chi appone il visto di conformità e chi trasmette la dichiarazione (RM 99/2019)
2.4 Massimali di utilizzo
2.4.1 Credito IVA annuale e IVA trimestrale: soglie distinte
2.5 Somme iscritte a ruolo per imposte erariali
2.5.1 Compensazione dei crediti maturati dalle imprese nei confronti della Pubblica Amministrazione
2.6 Decorrenza utilizzo credito in compensazione
2.7 Divieto di compensazione con la partita Iva cessata
2.8 Divieto di compensazione soggetti esclusi dal Vies
2.9 Divieto di compensazione in caso di accollo
2.10 Divieto di compensazione e bonus edilizi
2.11 Tabella riassuntiva obblighi di compensazione
3. Controlli
3.1 I controlli sull’F24
3.2 Lo scarto dell’F24
4. Sanzioni
4.1 Sanzioni per F24 scartato
4.2 Sanzioni per indebita compensazione
4.3 Sanzioni per mancata presentazione F24 a zero
4.4 Sanzioni per mancato utilizzo canali Entratel/Fiscoonline