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Premessa
1. Cenni sul sistema tributario
1.1 Spese ed entrate dell’apparato statale
1.2 Principi costituzionali
1.3 Suddivisione delle entrate tributarie
1.4 Elementi costitutivi del tributo
2. Obblighi dichiarativi
2.1 Dichiarazione tributaria
2.2 Natura giuridica della dichiarazione
2.3 Fedeltà e completezza della dichiarazione
2.4 Il pagamento delle imposte
2.5 La riscossione coattiva
2.6 Irreperibilità del contribuente
3. Natura del fenomeno evasivo
3.1 Il fenomeno dell’evasione fiscale
3.2 Differenza tra evasione ed elusione fiscale
3.3 L’evasione da riscossione
3.4 Differenza tra evasione dichiarativa ed evasione da riscossione
3.5 Le stime dell’evasione fiscale
3.6 Gli illeciti fiscali e i reati tributari
4. Il sistema penale tributario
4.1 Il D.Lgs. n. 74 del 2000
4.2 Il dolo specifico di evasione
4.3 Differenza tra dolo specifico e dolo generico in ambito penale tributario
4.4 Ambito oggettivo e soggettivo del sistema penale tributario
4.5 Il delitto tentato nel sistema penale tributario
5. Nozioni base del sistema penale tributario
5.1 Concetto di “fatture o altri documenti per operazioni inesistenti”
5.2 Concetto di “elementi attivi o passivi”
5.3 Concetto di “dichiarazione”
5.4 Concetto di “fine di evadere le imposte” e di “fine di consentire a terzi l’evasione”
5.5 Concetto di “imposta evasa” e di “soglie di punibilità"
5.6 Concetto di “operazioni simulate oggettivamente e soggettivamente"
5.7 Concetto di “mezzi fraudolenti”
5.8 Prospetto di sintesi
6. Le novità apportate al sistema penale tributario dal Decreto Fiscale 2020
6.1 Sintesi dell’evoluzione normativa del sistema punitivo tributario
6.2 Relazione governativa
6.3 Sintesi delle novità
7. Novità nei reati dichiarativi
7.1 Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti
7.2 Dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici
7.3 Dichiarazione infedele
7.4 Omessa dichiarazione 6
8. Novità nei reati in materia di documenti
8.1 Emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti
8.2 Occultamento o distruzione di documenti contabili
9. Reati tributari non modificati
9.1 Omesso versamento di ritenute dovute o certificate
9.2 Omesso versamento di IVA
9.3 Indebita compensazione
9.4 Sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte
9.5 Responsabilità del consulente
10. Applicabilità della confisca per “sproporzione"
10.1 Confisca prevista dall’art. 240-bis del codice penale
10.2 Perimetro applicativo della confisca “allargata”
10.3 Reati tributari colpiti dalla confisca “per sproporzione”
11. Responsabilità amministrativa degli enti in ambito penale tributario
11.1 Il D.Lgs. n. 231/2001
11.2 Operatività del sistema “231”
11.3 Estensione della responsabilità degli enti ai reati tributari
12. Pagamento del debito tributario quale causa di non punibilità
12.1 L’art. 13 del D.Lgs. n. 74/2000
12.2 Modifiche introdotte dal D.L. n. 124/2019
12.3 Orientamento giurisprudenziale
13. Prescrizione nei reati tributari
13.1 Il termine di prescrizione come causa di estinzione dei reati
13.2 Novità nella prescrizione dei reati tributari
14. Novità introdotte dalla riforma Cartabia
14.1 Causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto
14.2 Udienza predibattimentale nei procedimenti a citazione diretta
15. Novità introdotte dal D.L. n. 34/2023 (Decreto bollette)
15.1 Causa speciale di non punibilità per i reati tributari
16. Il sistema sanzionatorio amministrativo
16.1 Architettura normativa di riferimento
16.2 Principi generali
16.3 Cause di non punibilità
16.4 Criteri di determinazione della sanzione
16.5 Il concorso di persone e il c.d. autore mediato
16.6 Il ravvedimento operoso
16.7 Il procedimento di irrogazione
16.8 Decadenza e prescrizione
16.9 Ipoteca e sequestro conservativo
16.10 Impianto sanzionatorio
17. Violazioni agli obblighi dichiarativi
17.1 Omessa presentazione della dichiarazione
17.2 Dichiarazione infedele
17.3 Dichiarazione inesatta e/o incompleta
18. Violazioni agli obblighi relativi alla fatturazione, documentazione e registrazione
18.1 Violazioni agli obblighi di fatturazione e di registrazione di operazioni imponibili
18.2 Violazioni agli obblighi di fatturazione e di registrazione di operazioni non imponibili o esenti
18.3 Violazioni per mancata emissione di ricevute fiscali, scontrini fiscali o documenti di trasporto
18.4 Violazioni agli obblighi di mancata regolarizzazione degli acquisti
19. Violazioni alla contabilità e alla documentazione fiscale
19.1 Omessa tenuta/conservazione di scritture, libri, registri e documenti
19.2 Rifiuto di esibire documenti e registri
20. Violazioni in materia di riscossione
20.1 Omesso, insufficiente o tardivo versamento
20.2 Violazioni in materia di compensazioni
20.3 Versamenti relativi alle ritenute alla fonte
20.4 Incompletezza dei documenti di versamento
21. Tregua fiscale
21.1 Definizione agevolata delle somme dovute a seguito del controllo automatizzato delle dichiarazioni (L. n. 197/2022, art. 1, commi da 153 a 159)
21.2 Regolarizzazione delle irregolarità formali (L. n. 197/2022, art. 1, commi da 166 a 173)
21.3 Ravvedimento speciale delle violazioni tributarie (L. n. 197/2022, art. 1, commi da 174 a 178)
21.4 Adesione agevolata e definizione agevolata degli atti del procedimento di accertamento (L. n. 197/2022, art. 1, commi da 179 a 185)
21.5 Definizione agevolata delle controversie tributarie (L. n. 197/2022, art. 1, commi da 186 a 205)
21.6 Conciliazione agevolata fuori udienza (L. n. 197/2022, art. 1, commi da 206 a 212)
21.7 Rinuncia agevolata dei giudizi tributari pendenti innanzi alla Corte di cassazione (L. n. 197/2022, art. 1, commi da 213 a 218)
21.8 Regolarizzazione degli omessi pagamenti di rate dovute a seguito di acquiescenza, accertamento con adesione, reclamo o mediazione e conciliazione giudiziale (L. n. 197/2022, art. 1, commi da 219 a 221)
21.9 Stralcio dei debiti fino a euro 1.000 affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015 (L. n. 197/2022, art. 1, commi da 222 a 230)
21.10 Definizione agevolata dei carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022 (L. n. 197/2022, art. 1, commi da 231 a 252)
Appendice normativa
Bibliografia
Premessa
1. I principali bonus edilizi
1.1 Ecobonus
1.2 Bonus facciate
1.3 Superbonus 110%
2. Vantaggi fiscali
2.1 Fruizione diretta della detrazione
2.2 Sconto in fattura
2.3 Cessione del credito
2.4 Piattaforma cessione crediti
3. Principali novità introdotte dalla Legge 11 aprile 2023, n. 38 di conversione, con modificazioni, del Decreto-legge 16 febbraio 2023, n. 11
3.1 Divieto di acquisto dei crediti fiscali derivanti da bonus edilizi da parte della Pubblica Amministrazione
3.2 Divieto di esercitare l’opzione per fruire dello sconto in fattura e della cessione del credito
3.3 Esonero dalla responsabilità solidale per il cessionario
3.4 Compensazione dei crediti d’imposta con i debiti fiscali
4. Quadro generale delle possibili condotte illecite fiscali
4.1 Dolo specifico di evasione
4.2 Concetto di “fatture o altri documenti per operazioni inesistenti”
4.3 Concetti di “imposta evasa” e di “soglie di punibilità”
4.4 Concetto di “operazioni simulate oggettivamente e soggettivamente”
4.5 Concetto di “mezzi fraudolenti”
4.6 Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti
4.7 Dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici
4.8 Emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti
4.9 Indebita compensazione
5. Situazioni patologiche che possono configurare un reato
5.1 Interventi fatturati e non effettuati
5.2 Interventi effettuati e sovraffatturati
5.3 Interventi effettuati da soggetto diverso dall’emittente fattura
5.4 Utilizzo in compensazione di credito non spettante o inesistente
6. Pagamento del debito tributario quale causa di non punibilità
7. Prescrizione nei reati tributari
8. UIF – Fattori di rischio ed elementi sintomatici di possibili operatività illecite
8.1 Comunicazione del 10 novembre 2020
8.2 Comunicazione del 11 febbraio 2021
8.3 Comunicazione del 11 aprile 2022
9. Ulteriori ipotesi di reato configurabili
9.1 Associazione per delinquere
9.2 Truffa e truffa aggravata
9.3 Indebita percezione di erogazioni pubbliche
9.4 Riciclaggio
9.5 Autoriciclaggio
9.6 Abusiva attività finanziaria
10. Misure cautelari reali adottabili
10.1 Sequestro preventivo diretto
10.2 Sequestro preventivo per equivalente
10.3 Sequestro preventivo in capo al terzo estraneo al reato
10.4 Sequestro dei crediti come prodotto del reato e sequestro impeditivo
10.5 Sequestro dei crediti nel cassetto fiscale
11. Misure cautelari personali adottabili
11.1 Misure coercitive
11.2 Misure interdittive
12. Casi pratici
Appendice normativa
Il rischio penale nei Bonus edilizi: disamina delle possibili condotte illecite connesse ai bonus fiscali in materia edilizia con alcuni esempi di casistiche particolari; eBook in pdf di 252 pagine.
Testo aggiornato al Decreto-legge 16 febbraio 2023, n. 11, convertito con modificazioni dalla Legge 11 aprile 2023, n. 38.
Panorama sul regime sanzionatorio tributario penale e amministrativo alla luce delle novità introdotte da:
eBook in pdf di 306 pagine.
L’autore si prefigge l’obiettivo di dare al lettore un quadro d’insieme chiaro ed esauriente, del regime sanzionatorio tributario e delle ripercussioni a cui il contribuente può andare incontro in caso vengano poste in essere condotte ritenute dal legislatore contra legem. Nonostante la trattazione parta da un contesto piuttosto teorico, grazie all’ausilio di numerose tabelle esemplificative e all’inserimento di molti casi pratici il lettore viene condotto all’interno delle reali fattispecie delittuose.
Come noto nel nostro ordinamento la violazione di obblighi tributari determina l’irrogazione di sanzioni che a seconda della gravità della violazione commessa, o per meglio dire in forza del maggiore danno che il contribuente ha arrecato o intendeva arrecare alla collettività, possono distinguersi in:
L’impianto sanzionatorio amministrativo si fonda su tre norme in vigore dal 1° aprile 1998, che riguardano:
Con particolare riguardo all’irrogazione delle sanzioni amministrative, nel testo trova ampio spazio il tema della c.d. “tregua fiscale”, ovvero quel pacchetto di misure agevolative a beneficio dei contribuenti introdotte nell’ordinamento fiscale dalla Legge 29 dicembre 2022, n. 197 (legge di Bilancio 2023).
Passando poi all’impianto sanzionatorio penale, la norma di riferimento per tutte le fattispecie di reato tributario previste in Italia è il D.Lgs. 10 marzo 2000, n. 74.
Sia il sistema sanzionatorio amministrativo che quello penale sono stati rivisitati dal D.Lgs. 24 settembre 2015, n. 158 ed ulteriori ed importanti modifiche sono state apportate dal Decreto fiscale collegato alla legge di Bilancio 2020 (il D.L. 26 ottobre 2019, n. 124, convertito con modificazioni dalla Legge 19 dicembre 2019, n. 157).
Difatti, con riferimento ai temi trattati in questo testo, la disciplina penale tributaria è stata oggetto di numerosi cambiamenti. Le modifiche riguardano un tendenziale aumento delle pene delle diverse fattispecie criminose e in taluni casi l’introduzione di soglie di punibilità più basse.
Le novità, però, non si fermano qui.
Di particolare rilievo, infatti, risulta essere l’applicazione ad alcuni reati tributari e solo in previsione di determinati casi specifici della confisca “per sproporzione” o “allargata” (art. 240-bis c.p.), istituto in precedenza previsto e disposto esclusivamente come misura di prevenzione patrimoniale a contrasto della criminalità organizzata di stampo mafioso (pertanto nei casi di estrema gravità quali l’associazione di tipo mafioso, la riduzione in schiavitù, la tratta di esseri umani e così via).
A ciò si aggiunge l’estensione del sistema di responsabilità degli enti previsto dal D.Lgs. 8 giugno 2001, n. 231 a determinate ipotesi delittuose previste dal D.Lgs. n. 74/2000, ovverosia alle seguenti fattispecie:
Con il recepimento nell’ordinamento nazionale della direttiva (UE) 2017/1317 (c.d. “direttiva PIF” - direttiva per la protezione degli interessi finanziari) attraverso il D.Lgs. 14 luglio 2020 n. 75, seguito con disposizioni correttive e integrative dal D.Lgs. 4 ottobre 2022, n. 156, il catalogo dei reati tributari presupposto del D.Lgs. n. 231/2001 è stato ampliato comprendendo ora anche le seguenti ipotesi delittuose:
Il decreto attuativo della direttiva PIF ha inoltre modificato l’art. 6 del D.Lgs. 10 marzo 2000, n. 74 (ulteriormente corretto ad opera del D.Lgs. 4 ottobre 2022, n. 156), prevedendo l’ipotesi del tentativo nei reati di tipo dichiarativo (articoli nn. 2, 3 e 4 del D.Lgs. n. 74/2000) quando le condotte delittuose:
Nel testo si evidenziano, in aggiunta, alcune novità introdotte dalla c.d. “riforma Cartabia” (D.Lgs. 10 ottobre 2022, n. 150 sulla riforma del processo penale e disciplina della giustizia riparativa) che hanno impattato su taluni aspetti del sistema penale tributario, ad esempio attraverso le modifiche apportate alla disciplina della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto di cui all’art. 131-bis c.p..
Infine, con la recentissima pubblicazione in Gazzetta Ufficiale n. 124 del 29 maggio 2023 della Legge 26 maggio 2023, n. 56, che ha convertito (con modificazioni) il D.L. 30 marzo 2023, n. 34 (c.d. “Decreto Bollette”), ha trovato spazio nel sistema penale tributario anche una nuova causa speciale di non punibilità per taluni reati tributari, che si può concretizzare al manifestarsi di una serie di circostanze e condizioni.
Come già espresso nella precedente edizione di questo libro, rimane il convincimento che l’attuale sistema fiscale italiano risulti eccessivamente frammentato e talvolta disomogeneo (il nostro sistema fiscale, come rimarcato da autorevole dottrina, necessita oramai della creazione di testi unici).
Premessa
1. Cenni sul sistema tributario
1.1 Spese ed entrate dell’apparato statale
1.2 Principi costituzionali
1.3 Suddivisione delle entrate tributarie
1.4 Elementi costitutivi del tributo
2. Obblighi dichiarativi
2.1 Dichiarazione tributaria
2.2 Natura giuridica della dichiarazione
2.3 Fedeltà e completezza della dichiarazione
2.4 Il pagamento delle imposte
2.5 La riscossione coattiva
2.6 Irreperibilità del contribuente
3. Natura del fenomeno evasivo
3.1 Il fenomeno dell’evasione fiscale
3.2 Differenza tra evasione ed elusione fiscale
3.3 L’evasione da riscossione
3.4 Differenza tra evasione dichiarativa ed evasione da riscossione
3.5 Le stime dell’evasione fiscale
3.6 Gli illeciti fiscali e i reati tributari
4. Il sistema penale tributario
4.1 Il D.Lgs. n. 74 del 2000
4.2 Il dolo specifico di evasione
4.3 Differenza tra dolo specifico e dolo generico in ambito penale tributario
4.4 Ambito oggettivo e soggettivo del sistema penale tributario
4.5 Il delitto tentato nel sistema penale tributario
5. Nozioni base del sistema penale tributario
5.1 Concetto di “fatture o altri documenti per operazioni inesistenti”
5.2 Concetto di “elementi attivi o passivi”
5.3 Concetto di “dichiarazione”
5.4 Concetto di “fine di evadere le imposte” e di “fine di consentire a terzi l’evasione”
5.5 Concetto di “imposta evasa” e di “soglie di punibilità"
5.6 Concetto di “operazioni simulate oggettivamente e soggettivamente"
5.7 Concetto di “mezzi fraudolenti”
5.8 Prospetto di sintesi
6. Le novità apportate al sistema penale tributario dal Decreto Fiscale 2020
6.1 Sintesi dell’evoluzione normativa del sistema punitivo tributario
6.2 Relazione governativa
6.3 Sintesi delle novità
7. Novità nei reati dichiarativi
7.1 Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti
7.2 Dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici
7.3 Dichiarazione infedele
7.4 Omessa dichiarazione 6
8. Novità nei reati in materia di documenti
8.1 Emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti
8.2 Occultamento o distruzione di documenti contabili
9. Reati tributari non modificati
9.1 Omesso versamento di ritenute dovute o certificate
9.2 Omesso versamento di IVA
9.3 Indebita compensazione
9.4 Sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte
9.5 Responsabilità del consulente
10. Applicabilità della confisca per “sproporzione"
10.1 Confisca prevista dall’art. 240-bis del codice penale
10.2 Perimetro applicativo della confisca “allargata”
10.3 Reati tributari colpiti dalla confisca “per sproporzione”
11. Responsabilità amministrativa degli enti in ambito penale tributario
11.1 Il D.Lgs. n. 231/2001
11.2 Operatività del sistema “231”
11.3 Estensione della responsabilità degli enti ai reati tributari
12. Pagamento del debito tributario quale causa di non punibilità
12.1 L’art. 13 del D.Lgs. n. 74/2000
12.2 Modifiche introdotte dal D.L. n. 124/2019
12.3 Orientamento giurisprudenziale
13. Prescrizione nei reati tributari
13.1 Il termine di prescrizione come causa di estinzione dei reati
13.2 Novità nella prescrizione dei reati tributari
14. Novità introdotte dalla riforma Cartabia
14.1 Causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto
14.2 Udienza predibattimentale nei procedimenti a citazione diretta
15. Novità introdotte dal D.L. n. 34/2023 (Decreto bollette)
15.1 Causa speciale di non punibilità per i reati tributari
16. Il sistema sanzionatorio amministrativo
16.1 Architettura normativa di riferimento
16.2 Principi generali
16.3 Cause di non punibilità
16.4 Criteri di determinazione della sanzione
16.5 Il concorso di persone e il c.d. autore mediato
16.6 Il ravvedimento operoso
16.7 Il procedimento di irrogazione
16.8 Decadenza e prescrizione
16.9 Ipoteca e sequestro conservativo
16.10 Impianto sanzionatorio
17. Violazioni agli obblighi dichiarativi
17.1 Omessa presentazione della dichiarazione
17.2 Dichiarazione infedele
17.3 Dichiarazione inesatta e/o incompleta
18. Violazioni agli obblighi relativi alla fatturazione, documentazione e registrazione
18.1 Violazioni agli obblighi di fatturazione e di registrazione di operazioni imponibili
18.2 Violazioni agli obblighi di fatturazione e di registrazione di operazioni non imponibili o esenti
18.3 Violazioni per mancata emissione di ricevute fiscali, scontrini fiscali o documenti di trasporto
18.4 Violazioni agli obblighi di mancata regolarizzazione degli acquisti
19. Violazioni alla contabilità e alla documentazione fiscale
19.1 Omessa tenuta/conservazione di scritture, libri, registri e documenti
19.2 Rifiuto di esibire documenti e registri
20. Violazioni in materia di riscossione
20.1 Omesso, insufficiente o tardivo versamento
20.2 Violazioni in materia di compensazioni
20.3 Versamenti relativi alle ritenute alla fonte
20.4 Incompletezza dei documenti di versamento
21. Tregua fiscale
21.1 Definizione agevolata delle somme dovute a seguito del controllo automatizzato delle dichiarazioni (L. n. 197/2022, art. 1, commi da 153 a 159)
21.2 Regolarizzazione delle irregolarità formali (L. n. 197/2022, art. 1, commi da 166 a 173)
21.3 Ravvedimento speciale delle violazioni tributarie (L. n. 197/2022, art. 1, commi da 174 a 178)
21.4 Adesione agevolata e definizione agevolata degli atti del procedimento di accertamento (L. n. 197/2022, art. 1, commi da 179 a 185)
21.5 Definizione agevolata delle controversie tributarie (L. n. 197/2022, art. 1, commi da 186 a 205)
21.6 Conciliazione agevolata fuori udienza (L. n. 197/2022, art. 1, commi da 206 a 212)
21.7 Rinuncia agevolata dei giudizi tributari pendenti innanzi alla Corte di cassazione (L. n. 197/2022, art. 1, commi da 213 a 218)
21.8 Regolarizzazione degli omessi pagamenti di rate dovute a seguito di acquiescenza, accertamento con adesione, reclamo o mediazione e conciliazione giudiziale (L. n. 197/2022, art. 1, commi da 219 a 221)
21.9 Stralcio dei debiti fino a euro 1.000 affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015 (L. n. 197/2022, art. 1, commi da 222 a 230)
21.10 Definizione agevolata dei carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022 (L. n. 197/2022, art. 1, commi da 231 a 252)
Appendice normativa
Bibliografia
Commercio internazionale e tutela ambientale, dai rifiuti della tecnologia al CBAM; eBook in pdf di 44 pagine.
Il presente lavoro vuole costituire un utile strumento di lettura delle normative e di aiuto per gli operatori economici interessati, auspicando di riuscire a fornire gli strumenti necessari per capire e affrontare i nuovi adempimenti.
In uno scenario globale sempre più complesso, caratterizzato dalla necessaria convivenza delle esigenze dell’economia di mercato con il processo di transizione ecologica, anche il commercio internazionale si trova a dover fare i conti con l’emergenza ambientale.
Sono in costante aumento le norme (sia unionali che nazionali) che prevedono nuovi adempimenti per gli operatori economici e che esprimono un approccio volto a superare il modello “produzione-consumo-smaltimento”, sostituendolo con un sistema in cui il rifiuto, ossia il prodotto di scarto, viene reimmesso in circolo per essere riutilizzato.
Tra i vari obiettivi, per esempio, l’Unione europea si è imposta di raggiungere la riciclabilità di tutti gli imballaggi di plastica entro il 2030.
Anche le apparecchiature elettroniche ed elettriche (AEE) sono state oggetto di numerosi interventi normativi.
L’intento del Legislatore nazionale nei prossimi anni è quello di ottenere il corretto smaltimento di più dell’80% dei prodotti immessi sul mercato, con un incremento del dato attuale fermo al 65%.
Per perseguire tali scopi, nell’ultimo decennio sono state promosse nuove forme di imposizione tributaria indiretta, come la Plastic tax, e sanzioni amministrative indirizzate verso determinate categorie merceologiche, come i prodotti della tecnologia.
Entrambi i fenomeni interessano sensibilmente gli operatori economici che commerciano con l’estero. In particolare, in materia di AEE, in numerose occasioni, le violazioni che danno luogo a sanzioni (anche molto ingenti) si riscontrano nell’ambito dei controlli doganali della merce all’ingresso nel territorio nazionale. Con riferimento alla Plastic tax, invece, la nuova imposta dovrà essere liquidata in sede di dichiarazione doganale e richiederà un adempimento dichiarativo trimestrale da trasmettere all’Agenzia delle dogane.
I ripetuti rinvii dell’entrata in vigore dell’imposta (l’ultimo al 1° gennaio 2024, come da legge di bilancio 2023) non devono lasciare pensare che l’imposta non sarà mai applicata nel nostro ordinamento. La Plastic tax, infatti, prende origine da una direttiva unionale, pertanto, il governo italiano, per evitare una procedura di infrazione da parte dell’Unione europea, dovrà prima o poi decidere quando varare definitivamente la misura, nella forma attuale o con un nuovo corpus normativo.
Ma non finisce qui. Un terremoto è in arrivo nel settore del commercio internazionale.
Durante la redazione del presente testo, infatti, è stato pubblicato il regolamento dell’Unione europea 956/2023, in vigore dal 17 maggio 2023, il quale ha reso ufficiale l’introduzione del CBAM (Carbon Border Adjustment Mechanism), un meccanismo di tassazione alle frontiere delle emissioni di carbonio che mira a colpire le importazioni di prodotti considerati particolarmente inquinanti da un punto di vista energetico e provenienti da Paesi che utilizzano impianti tecnologici caratterizzati da un livello di sostenibilità insufficiente.
La misura rientra all’interno del pacchetto normativo “fit for 55%”, approvato il 18 aprile 2023 e fortemente voluto dall’UE nell’ambito delle nuove politiche programmatiche ambientali.
L’obiettivo finale dell’Unione, ambizioso e foriero di approvazioni ma anche di critiche, è il raggiungimento di precisi obiettivi climatici, nell’ambito del c.d. “Green Deal”, in particolare la riduzione, entro il 2030, dei gas a effetto serra di una percentuale pari al 55% rispetto ai livelli misurati negli anni 90.
È opportuno, di fronte a tali numerose e importantissime novità, chiedersi quali saranno le conseguenze per le imprese che quotidianamente operano nel settore del commercio internazionale.
Introduzione
1. Le apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE) e i RAEE
1.1 Le fonti normative nazionali e unionali
1.2 Obiettivi e principi
1.3 La definizione di AEE
1.4 Le Categorie di AEE
1.5 I rifiuti delle apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE)
1.6 Il “produttore” di RAEE e loro obblighi
1.7 Il registro dei produttori AEE
1.8 Gli altri obblighi del produttore AEE
1.9 Il centro di coordinamento RAEE
1.10 Il comitato di vigilanza e di controllo e il comitato d’indirizzo
2. Violazioni e accertamenti RAEE
2.1 I concetto di “immissione sul mercato”
2.2 Autorità competenti all’accertamento e sanzioni applicabili
3. Il registro pile
3.1 Fonti
3.2 I requisiti per l’iscrizione al registro pile
3.3 Etichettatura e obblighi di comunicazione
3.4 Violazioni e sanzioni
4. CBAM
4.1 Introduzione. Un nuovo dazio ambientale?
4.2. Il sistema EU ETS
4.3. L’iter legislativo
4.4. Come funzionerà il CBAM
4.5 Il dichiarante autorizzato e il registro
4.6 Il conto CBAM
4.7 Sanzioni
4.8 Prodotti CBAM
4.9 Effetti, critiche e recepimento da parte del settore del commercio internazionale
5. Plastic Tax
5.1 La direttiva UE 2019/904, il recepimento e le proroghe
5.2 I MACSI e il momento impositivo della Plastic Tax
5.3 I soggetti passivi dell’imposta
5.4 La comunicazione preventiva e la dichiarazione
5.5 La Plastic tax come nuovo tributo doganale
6. Riferimenti normativi
eBook in pdf di 158 pagine sulla disciplina e adempimenti formali dei crediti d'imposta per cinema, musica e videogiochi.
Il volume è composto da nove capitoli e fornisce un quadro generale su tutte le misure fiscali agevolative presenti nel comparto del cinema, dell’audiovisivo, della produzione di videogiochi e della musica.
La disamina svolta prende le mosse dalla ricerca delle ragioni alla base della tutela economia di settore e, fornendo una preliminare ricostruzione dei concetti di “Nazionalità italiana” e di “Eleggibilità culturale”, arriva a misurare le varie forme di contribuzione diretta messe in campo dal Legislatore e gestite dalla Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del MIC (Contributi automatici, selettivi, alle attività di promozione e i Piani straordinari) in favore dei soggetti interessati.
La parte centrale del volume è dedicata alla compiuta analisi delle varie forme di Tax credit cinematografico afferenti alla produzione, alla distribuzione, all’esercizio cinematografico, alle industrie tecniche e di post -produzione, al potenziamento dell’offerta cinematografica, all’attrazione in Italia degli investi menti esteri nel campo del cinema. In linea di continuità sistematica si passa, poi, alla disamina delle questioni che afferiscono al credito di imposta per i finanziatori esterni e alle importanti implicazioni connesse alla necessità di formulare in maniera corretta e nel rispetto dei canoni previsti, i contratti di “Associazione in partecipazione” al fine di non determinare la nullità degli stessi con la conseguente applicazione, ove gli apporti esterni non risultino qualificabili a titolo di “investimento di rischio” e gli accordi contrattuali non producano una reale partecipazione dell’associato all’affare economico, ma si traducano essenzialmente nel mero acquisto di un credito fiscale a un prezzo inferiore al suo valore nominale, di possibili misure sanzionatorie di natura amministrativa e penale.
L’analisi di tali questioni, ad evidenza, ha richiesto di approfondire anche la circostanza come la concessione di crediti di imposta richiami inevitabilmente importanti profili di interesse sul piano giuridic o, con particolare riguardo al tema della fiscalità e in rapporto a una complessa serie di questioni che, ordinariamente, connotano la determinazione e l’utilizzo dei crediti d’imposta tributari utilizzabili in compensazione mediante Mod. F24, ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs. n. 241/1997. Ci si riferisce alla distinzione tra crediti “non spettanti” e crediti “inesistenti” e al conseguente trattamento sanzionatorio applicabile, sia sul piano amministrativo che su quello penal-tributario.
Il volume, poi, passa in rassegna la disciplina del credito di imposta per la musica e anche il nuovo credito di imposta per la produzione di videogiochi.
Sono analizzate, a seguire, tutte le maggiori questioni di ordine fiscale che riguardano le modalità di dichiarazione, di utilizzo in compensazione, di cessione, trasferimento e reinvestimento dei crediti di imposta
esaminati, compresa l’individuazione dei codici tributi da utilizzare nel Mod. F24.
Uno specifico approfondimento in tale contesto è riferito alla definizione dei concetti di competenza ed effettivo pagamento delle spese cinematografiche come utilizzati dal Legislatore, in rapporto ai generali concetti tributari di inerenza e deducibilità delle spese utilizzati in tema di determinazione del reddito d’impresa.
Dalla ricostruzione delle norme generali di contesto è emersa, poi, la rilevanza dei compiti attribuiti alla Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura con particolare riguardo alla definizione delle responsabilità riferite alla corretta determinazione della misura dei crediti di imposta, dei poteri di controllo, della gestione della procedura di richiesta e di attribuzione delle agevolazioni tributarie in esame e, non da ultimo, del potere di recupero dei crediti di imposta indebitamente fruiti.
Proprio su tale ultimo aspetto, l’analisi svolta mette in evidenza alcuni profili di estremo interesse connessi all’attribuzione alla DGCA di compiti di sviluppo dei complessi e molteplici aspetti, di natura eminentemente tributaria, sottesi alla verifica qualitativa e quantitativa degli oneri sostenuti dai soggetti beneficiari dei crediti in parola e di concreto recupero dei crediti di imposta indebitamente fruiti in ragione del fatto che dette attività sono tipicamente e ordinariamente attribuite all’Amministrazione finanziaria e seguono regole e procedure che esulano dalle mansioni e dai compiti del MIC.
In relazione a tale ultima questione viene segnalata la possibilità di effettuare, tramite uno specifico protocollo d’intesa, una sinergica collaborazione tra la DGCA e l’Agenzia delle entrate che, oltre ai flussi comunicazionali imposti dalla disciplina regolamentare di settore, consenta di gestire in maniera corretta gli approfondimenti ispettivi finalizzati alla concessione delle agevolazioni in parola e procedere simultaneamente al recupero dei benefici fruiti in maniera illecita mediante l’emissione di appositi atti di recupero da parte dell’Amministrazione finanziaria.
Sintesi
1. La tutela economica del settore cinematografico
1.1 Scopo e origini della tutela
1.2 Il Registro pubblico delle opere cinematografiche e audiovisive (cd. PRCA)
1.3 Il requisito della “Nazionalità italiana”
1.4 Il requisito della “Eleggibilità culturale”
1.5 Il Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell'audiovisivo
1.6 Forme di contribuzione diretta (contributi automatici, selettivi e piani straordinari)
1.6.1 Contributi automatici
1.6.2 Contributi selettivi
1.6.3 Contributi alle attività di promozione
1.6.4 Piani straordinari
2. La disciplina del credito d’imposta nel settore cinematografico e audiovisivo
2.1 Evoluzione storica della disciplina di settore
2.2 Le modalità di richiesta delle agevolazioni
2.3 Requisiti dei soggetti richiedenti
2.4 Cause di decadenza dai benefici
2.5 Limiti annuali dei benefici e controllo della spesa
3. I crediti di imposta per il settore cinematografico e audiovisivo
3.1 Premessa
3.1.1 Il credito di imposta per le imprese di produzione cinematografica e audiovisiva per lo sviluppo e produzione di film, opere televisive e web e videoclip (art. 15 legge n. 220/2016)
3.1.1.1 Premessa
3.1.1.2 Requisiti di ammissione al beneficio
3.1.1.3 Ambito e limiti di attribuzione
3.1.1.4 Idoneità (preventiva) al credito d’imposta
3.1.1.5 Ammissibilità delle spese in caso di coproduzione, compartecipazione e produzione internazionali
3.1.1.6 Le varie tipologie di credito d’imposta
3.1.1.6.1 Credito d’imposta per lo sviluppo di film e opere televisive e web
3.1.1.6.2 Credito d’imposta per la produzione di opere cinematografiche
3.1.1.6.3 Credito d’imposta per la produzione di opere di ricerca e formazione e di videoclip
3.1.1.6.4 Credito d’imposta per la produzione di opere televisive e web
3.1.2 Il credito di imposta per le imprese di distribuzione (art. 16 legge n. 220/2016)
3.1.2.1 Premessa
3.1.2.2 Limiti di attribuzione
3.1.3 Il credito di imposta per le imprese dell’esercizio cinematografico (art. 17, comma 1, legge n. 220/2016)
3.1.3.1 Inquadramento generale
3.1.3.2 Caratteristiche delle sale agevolabili
3.1.4 Il credito di imposta per le industrie tecniche e di post-produzione (art. 17, comma 2, legge n. 220/2016)
3.1.4.1 Inquadramento generale
3.1.4.2 Soggetti ammessi al beneficio
3.1.4.3 Limiti di ammissibilità
3.1.5 Il credito di imposta per il potenziamento dell’offerta cinematografica (art. 18 legge n. 220/2016)
3.1.5.1 Inquadramento generale
3.1.5.2 Caratteristiche delle sale agevolabili
3.1.6 Il credito di imposta per l’attrazione in Italia di investimenti nel settore cinematografico e audiovisivo (art. 19 legge n. 220/2016)
3.1.6.1 Inquadramento generale
3.1.6.2 Soggetti ammessi al beneficio
4.1 Il credito d’imposta per l’attrazione di investimenti da parte di imprese esterne al settore cinematografico e audiovisivo (c.d. “Tax credit esterno”)
4.1.1 Il previgente quadro normativo e regolamentare
4.1.2 La nuova disciplina regolamentare del credito d’imposta per i finanziatori esterni
4.1.2.1 La misura del beneficio
4.1.2.2 Soggetti ammessi al beneficio
4.1.2.3 Requisiti e condizioni per l’ottenimento del beneficio
4.1.2.4 Ipotesi di decadenza dal beneficio
4.2 Il “Tax credit esterno” quale investimento di rischio
4.3 (Segue…) sui contratti di “Associazione in partecipazione” e “Cointeressenza"
4.4 Aspetti di rilievo da valutare nella stipula dei contratti con i finanziatori esterni
4.4.1 Iscrizione in Bilancio degli apporti ricevuti
4.4.2 Tempistica delle restituzioni degli apporti in favore degli investitori esterni e correlazione delle stesse con l’utilizzazione economica dell’opera finanziata
4.5 La possibile nullità dei contratti sul piano civilistico
5. Il credito d’imposta per la produzione di videogiochi
5.1 Introduzione
5.2 Le disposizioni regolamentari sul credito d’imposta per le imprese di produzione di videogiochi
5.2.1 Caratteristiche e misura dell’agevolazione
5.2.2 Soggetti beneficiari, requisiti e adempimenti
5.2.3 Modalità di richiesta del credito d’imposta
5.2.4 Cause di decadenza
5.2.5 Attività di controllo e profili sanzionatori
6. Il credito d’imposta per la musica
6.1 Premessa
6.2 Caratteristiche generali
6.3 Misura del credito di imposta
6.4 Soggetti beneficiari e requisiti
6.5 Modalità di richiesta
6.6 Cause di decadenza
7. Profili comuni di interesse fiscale
7.1 Introduzione
7.2 Obblighi dichiarativi in caso di utilizzo di crediti di imposta cinematografici
7.3 Utilizzo, cessione e reinvestimento dei crediti di imposta
7.3.1 Modalità di utilizzazione del credito d’imposta
7.3.2 Utilizzo del credito d’imposta in caso di mancata compilazione del quadro RU della dichiarazione dei redditi
7.3.3 Compensazione del credito d’imposta senza limiti annuali generali
7.3.4 Utilizzo in compensazione di crediti d’imposta per il pagamento di debiti iscritti a ruolo scaduti/rateizzati
7.3.5 Cessione del credito d’imposta
7.3.6 Cessione del credito d’imposta in favore della consolidante
7.3.7 Trasferimento del credito d’imposta in seno alla cessione di un ramo d’azienda
7.3.8 Reinvestimento del credito d’imposta
7.4 Deducibilità delle perdite connesse alla mancata restituzione degli apporti al finanziatore esterno
7.5 Competenza, inerenza, eleggibilità delle spese e deducibilità delle stesse ai fini fiscali
7.6 Pagamento “effettivo” delle spese e compensazione commerciale
7.7 Codici tributo da utilizzare nel Mod. F24 relativi ai crediti di imposta esaminati
8. Aspetti sanzionatori
8.1 Questioni preliminari
8.2 Sanzioni amministrative generali, applicabili per l’utilizzo di crediti di imposta “non spettanti” o “inesistenti”
8.3 Sanzioni penali applicabili per l’utilizzo di crediti di imposta “non spettanti” e “inesistenti”
8.4 La distinzione tra crediti “non spettanti” e “inesistenti” tracciata dalla dottrina e dalla giurisprudenza di legittimità
8.5 Rilevanza amministrativa e penale dell’indebita fruizione del credito cinematografico
8.5.1 Il credito d’imposta cinematografico: ipotesi di “non spettanza”/”inesistenza”
8.5.2 Con particolare riguardo al Tax credit per investimenti esterni
9. Organi e poteri di controllo
9.1 Enti competenti
9.2 Poteri e procedure di controllo
9.2.1 Il riscontro formale tra credito spettante e credito utilizzato
9.2.2 Il recupero del credito non spettante
9.2.3 Il potere di richiesta di documentazione e il potere di accesso
9.3 Riflessioni conclusive e prospettive de iure condendo
Bibliografia
Gestire l'eredità: guida pratica per la gestione della successione ereditaria propria o altrui; eBook in pdf di 87 pagine.
La successione ereditaria è un argomento complesso, con radici nel diritto romano e con un’applicazione pratica quotidiana.
La materia in oggetto è tanto specialistica quanto comune: l’eredità è un tema che tocca potenzialmente tutti noi, ma solo pochi hanno gli strumenti adatti a gestire operazioni che non si riflettono solo sul piano patrimoniale, ma anche (e soprattutto) sul piano emotivo e relazionale.
Il professionista è dunque chiamato a gestire le pratiche successorie consapevole di questi limiti.
Questo testo non ha la pretesa di essere un manuale tecnico o specialistico: è un’introduzione a quello che viene definito “sistema di diritto successorio”, particolarmente complesso sotto il profilo legislativo e pragmatico.
Nel primo capitolo viene trattata la successione mortis causa e i soggetti dell’eredità: un accessno a cos’è la successione ereditaria, chi interessa e chi ne è escluso.
In particolare, comprenderemo chi eredita che cosa ed in che misura.
Il secondo capitolo è focalizzato sul testamento quale strumento principale per la successione ereditaria diversa dalle regole del Codice civile: cos’è un testamento (e cosa non è), qual è il suo contenuto minimo
e cosa può prevedere al suo interno, quali sono gli errori più comuni visti nella pratica e come (o perché) impugnarlo.
Nel terzo capitolo verrà trattata l'apertura della successione, ossia: che cosa succede dopo la morte del de cuius.
Il quarto capitolo è un breve excursus sugli aspetti fiscali della successione, senza voler apparire completo ed approfondito, e sempre nell’ottica pratica di chi deve gestire l’eredità come tecnico del diritto.
1. La successione mortis causa ed i soggetti dell’eredità
1.1 La successione a causa di morte nei suoi profili essenziali
1.1.1 Cos’è la successione mortis causa. L’erede ed il legatario
1.1.1.1 Definizione di successione mortis causa
1.1.1.2 Il legatario. Il legato
1.1.2 L’apertura della successione: quando e dove si apre la successione ereditaria
1.1.3 Vocazione e delazione ereditaria. La chiamata alla successione ereditaria
1.2 Soggetti dell’eredità
1.2.1 Il coniuge, il coniuge separato ed il coniuge divorziato
1.2.2 La parte unita civilmente
1.2.3 Il convivente
1.2.4 I figli. L’istituto della rappresentazione successoria (art. 467 c.c.)
1.2.5 Gli ascendenti (genitori, nonni, bisnonni..)
1.2.6 Fratelli e sorelle
1.2.7 Gli altri parenti. La successione in favore dello Stato italiano
2. Il testamento
2.1 Il testamento
2.1.1 Cenni generali
2.1.2 Le diverse forme di testamento. Introduzione generale
2.2 Il testamento olografo (approfondimento)
2.2.1 Contenuto essenziale del testamento olografo
2.2.2 Patti successori
2.2.3 Le forme vietate di testamento olografo
2.2.4 Soggetti che non possono ereditare. L’indegnità a succedere
2.2.5 Soggetti che non possono ereditare. Ulteriore casistica
2.3 Il contenuto del testamento olografo
2.3.1 Contenuto del testamento olografo
2.3.2 Disposizioni patrimoniali
2.3.3 Disposizioni non patrimoniali
2.4 La revoca del testamento
2.4.1 La revoca espressa del testamento
3. L’apertura della successione
3.1 La morte secondo la normativa vigente
3.2 Rapporti pendenti e beni trasmissibili a causa di morte
3.2.1 Beni e diritti che si trasmettono
3.2.2 Beni e diritti che non si trasmettono
3.2.3 Rapporti pendenti del defunto
3.3 Il testamento dopo la morte del testatore
3.3.1 Come sapere se c’è un testamento
3.3.2 Il testamento: diritti e doveri di chi ne ha il possesso
3.3.3 Esecuzione del testamento
3.3.4 Vizi del testamento
3.4 Il chiamato all’eredità dopo la pubblicazione del testamento
3.4.1 L’acquisto dell’eredità. Cenni introduttivi. L’accettazione espressa
3.4.2 L’acquisto dell’eredità. L’inventario ed i suoi effetti
3.4.3 L’accettazione tacita dell’eredità
3.4.4 La rinuncia all’eredità
3.5 La gestione della massa ereditaria da parte del chiamato all’eredità
3.6 Il curatore dell’eredità. L’eredità giacente
4. Cenni di fiscalità della successione mortis causa
4.1 Imposta di successione
4.1.1 Chi è soggetto ad imposta di successione, e quando
4.1.2 La base imponibile. L’attivo ereditario
4.1.3 Il passivo ereditario
4.2 Il calcolo dell’imposta di successione
4.2.1 i soggetti all’imposta di successione
4.2.2 La franchigia
4.2.3 Le aliquote
4.3 La dichiarazione di successione
4.3.1 Gli effetti della dichiarazione di successione nei rapporti coi terzi
4.3.2 Gli adempimenti fiscali conseguenti alla liquidazione della dichiarazione di successione
4.3.3 Casistiche in caso di accertamento e riscossione dell’imposta di successione
4.4 La gestione dei beni immobili dopo l’avvenuta presentazione della dichiarazione di successione
Guida pratica in pdf di 100 pagine, su come scrivere un testamento valido e come evitare gli errori più comuni.
Questo testo nasce come strumento introduttivo al diritto successorio e, in particolare, al dato pratico che maggiormente interessa tanto il professionista quanto il suo cliente: come scrivere un testamento olografo.
Secondo le statistiche ufficiali, solamente il 13% degli italiani fa testamento; qualunque sia la ragione di questa ritrosia, è bene comprendere che la pianificazione successoria – qualunque sia il patrimonio del testatore – è uno strumento utile sotto diversi profili. In primo luogo, esso permette di vedere rispettata esattamente la volontà del testatore, senza doversi affidare al comportamento degli eredi o dei professionisti di propria fiducia. In secondo luogo, non importa costi per il testatore. In terzo luogo, limita in modo significativo i contrasti tra eredi. Il contenzioso in tema di eredità è certamente lungo, costoso e soggetto ad una significativa incertezza.
I vantaggi sono certamente maggiori dei possibili costi, in caso si ritenga necessaria l’assistenza di un avvocato oppure di un notaio.
Ciò detto, questo e-book nasce come introduzione, dal taglio pratico, alle vicende testamentarie: dal punto di vista di chi deve fare testamento, e di chi deve interpretarlo o dargli applicazione.
Il testo, qui nella sua terza edizione, è stata profondamente rivisto:
Il primo capitolo è un’introduzione alla successione a causa di morte: chi sono i soggetti chiamati all’eredità quando c’è un testamento, oppure quando questo è assente.
Il secondo capitolo è una sintesi del primo, un prontuario per chi deve rivedere facilmente le nozioni più importanti.
Il terzo capitolo tratta specificamente del testamento: dapprima tratteggiando le sue diverse forme (pubblico, segreto oppure olografo) e, nella seconda parte, dettagliando cosa può contenere e cosa no.
Il quarto capitolo indica gli elementi essenziali del testamento, e rappresenta quali sono gli errori più comuni da evitare. Esso contiene alcune delle clausole più comuni, per chi intende predisporre un testamento.
Il quinto ed ultimo capitolo indica le formalità da rispettare dopo l’apertura della successione: la pubblicazione del testamento, le sue patologie e le modalità di impugnazione.
1. Successione a causa di morte ed i suoi soggetti
1.1 La successione a causa di morte: profili essenziali
1.1.1 Che cos’è la successione mortis causa
1.1.2 L’apertura della successione
1.1.3 La chiamata alla successione
1.1.4 Eredi e legatari
1.2 I soggetti dell’eredità: chi eredita e chi può ereditare
1.2.1 Gli eredi legittimi e gli eredi legittimari
1.2.2 Il coniuge e l’unito/a civilmente
1.2.3 Il coniuge separato
1.2.4 Il coniuge divorziato
1.2.5 Il convivente di fatto
1.2.6 Il figlio. I figli. L’istituto della rappresentazione successoria (art. 467 c.c.)
1.2.7 Gli ascendenti (genitori, nonni, bisnonni, etc..)
1.2.8 Gli altri parenti
1.2.9 Il nascituro concepito. Il nascituro non concepito
1.2.9.1 Il nascituro concepito
1.2.9.2 Il nascituro non concepito
2. Come si divide l’eredità senza testamento, e gli eredi necessari (o “legittimari”)
2.1 Come dividere l’eredità quando non c’è un testamento
2.2 Chi eredita per forza: gli eredi legittimari (o eredi necessari)
2.3 Si può diseredare un legittimario? Ed un erede legittimo?
2.4 Come gestire, in pratica, una successione legittima?
3. Il testamento: nozioni introduttive
3.1 Che cos’è il testamento, ed i suoi caratteri essenziali
3.1.1 Una definizione di testamento. Le disposizioni patrimoniali e non patrimoniali
3.1.2 Approfondimento sulle disposizioni testamentarie non patrimoniali: le disposizioni testamentarie in tema di esequie e sepoltura
3.1.2 Le diverse forme di testamento. Introduzione generale
3.2 Il testamento dal punto di vista del testatore
3.2.1 La capacità di testare ed il carattere unipersonale del testamento: chi può fare testamento?
3.2.2 Le forme vietate di testamento olografo
3.2.3 La revocabilità, l’unilateralità e la non recettizietà del testamento. La sua necessaria formalità
3.3 Il testamento dal punto di vista del soggetto indicato nel testamento
3.3.1 Soggetti che non possono ereditare. L’indegnità a succedere
3.3.2 Soggetti che non possono ereditare. Ulteriore casistica
3.4 Il divieto di patti successori
3.5 La revocazione delle disposizioni testamentarie
3.5.1 La revoca espressa del testamento
3.5.2 La revoca tacita del testamento
3.6 Perché fare testamento?
3.6.1 Chi è sposato (od unito civilmente) senza figli
3.6.2 Chi ha figli e/o coniuge e vuole disporre nello specifico della propria eredità
3.6.3 Chi vuole disporre in favore di società od enti (es. fondazioni od associazioni)
3.6.4 Chi non è sposato e non ha figli
3.6.5 Chi convive
3.7 Le polizze vita come strumento di pianificazione ai fini successori
3.8 Il legato: un approfondimento
3.8.1 Il legato in sostituzione di legittima
3.8.2 Il prelegato ed il sublegato
3.8.3 L’institutio ex re certa
3.9 Gli elementi accidentali del testamento: onere, termine e condizione
3.9.1 La condizione
3.9.2 Il termine
3.9.3 L’onere (o modus)
3.9.4 La sostituzione testamentaria ordinaria e fedecommissaria
3.10 La divisione testamentaria
3.10.1 La divisione fatta dal testatore (art. 734 c.c.)
3.10.2 Le “norme date dal testatore per la divisione”
4. Le diverse forme di testamento
4.1 Il testamento pubblico
4.2 Il testamento segreto
4.3 Il testamento olografo
4.3.1 La chiara volontà di rendere disposizioni testamentarie
4.3.2 La carta testamentaria
4.3.3 L’autografia
4.3.4 La data
4.3.5 la sottoscrizione
4.3.6 La check-list per verificare la correttezza formale di un testamento
4.4 Come NON scrivere un testamento
4.4.1 Gli errori formali più comuni nella redazione di un testamento
4.4.2 Gli errori sostanziali più comuni nella redazione di un testamento
4.5 Fac simile di testamento olografo contenente le disposizioni più comuni
5. La pubblicazione del testamento e la sua impugnazione
5.1 Come sapere se c’è un testamento
5.2 La pubblicazione del testamento olografo e la sua esecuzione
5.2.1 Pubblicazione del testamento
5.2.2 Esecuzione del testamento
5.3 Le patologie del testamento e la sua impugnazione
5.3.1 Il testamento inesistente
5.3.2 Il testamento nullo
5.3.3 Il testamento annullabile
Transfer pricing "Kick-off" - Guida operativa alle analisi di benchmark; eBook in pdf di 97 pagine.
La presente trattazione si propone di affrontare, senza pretesa di esaustività, ma con un approccio pratico-operativo, uno degli aspetti maggiormente ostici per chi si occupa di prezzi di trasferimento, ossia lo svolgimento delle analisi di benchmark.
L’obiettivo della presente Guida è di offrire a chi si approccia per la prima volta alla materia, uno strumento di supporto per affrontare le difficoltà tecniche intrinseche del processo di analisi, senza peraltro la pretesa di sostituirsi allo studio e agli approfondimenti teorici da rivolgere necessariamente alle fonti normative.
Per tale ragione, al fine di concentrare la trattazione su principi e corollari della comparabilità e sul conseguente sviluppo operativo delle analisi di benchmark, si è deciso di affrontare il tema degli oneri documentali soltanto nel Capitolo finale della trattazione, a riprova di come la redazione della TP Documentation rappresenti la formalizzazione di un processo logico molto più complesso di cui la reportistica costituisce la sintesi.
Premessa
1. Introduzione al transfer pricing
1.1 Dal concetto di “controllo” al principio di libera concorrenza
1.2 Il principio di libera concorrenza nelle Linee Guida OCSE e l’impatto del BEPS
2. I metodi di transfer pricing
3. L’analisi di comparabilità
3.1 Analisi di comparabilità: Fase 1
3.1.1 Analisi del mercato e del settore di appartenenza
3.1.2 Analisi dei fattori di comparabilità: l’analisi dei “cinque fattori”
3.1.3 Portfolio approach
3.1.4 Individuazione della tested party e del profilo funzionale delle entità
4. L’analisi di benchmark: ricerca dei soggetti comparabili
4.1 Introduzione e principi generali
4.2 L’analisi di benchmark nell’applicazione del metodo TNMM: gli indicatori di profitto (PLI)
4.3 L’approccio al processo di benchmarking
4.4 La strategia di ricerca: scelta del database e search criteria
4.5 Criteri di ricerca e impostazione della “booleana”
4.5.1 L’inserimento dei criteri nel database
4.5.2 L’estrazione dei dati dal database
4.6 Manual screening (o screening “qualitativo”): impostazione della rejection matrix
4.7 Screening “quantitativo”: dati finanziari
5. Calcolo dei valori di libera concorrenza
5.1Calcolo del PLI dei soggetti comparabili
5.2 Introduzione al metodo statistico: il range interquartile
5.3 Calcolo del range interquartile: aspetti operativi
5.4 Aggiornamento dei dati finanziari (o rolling forward)
6. La documentazione sui prezzi di trasferimento
6.1 Evoluzione normativa
6.1.1 Il Provvedimento del 2020: le novità in materia di oneri documentali
7. Considerazioni conclusive
Guida alla gestione dei volontari nel Terzo settore, tra Riforma degli ETS e Best Practice; eBook in pdf di 62 pagine.
I volontari costituiscono una risorsa fondamentale per molte organizzazioni non profit e la loro corretta gestione rappresenta un elemento chiave per la realizzazione di un effettivo impatto sociale delle attività degli enti del terzo settore.
Il D. Lgs. n. 117 del 3 luglio 2017 (Codice del Terzo Settore) ha introdotto alcune importanti novità in materia, riconoscendo l'importanza del loro contributo e promuovendo una maggiore qualità e trasparenza delle attività di volontariato.
Tra le principali novità introdotte dalla riforma si possono citare la definizione del “volontario” e l’estensione di alcuni obblighi prima imposti solo alle organizzazioni di volontariato anche alle altre tipologie di enti del terzo settore che impiegano i volontari per il perseguimento delle proprie finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.
Il Codice del Terzo Settore, infatti, ha recepito e aggiornato la disciplina del volontariato presente nella legge 11 agosto 1991, n. 266 e definisce il volontariato come un'attività svolta in modo libero e spontaneo, senza fini di lucro neanche indiretto, per soli fini di solidarietà, a favore della collettività o di individui svantaggiati, svolta da persone fisiche in modo gratuito.
Esso rappresenta uno strumento normativo fondamentale per la promozione e la regolamentazione del volontariato; pertanto un’adeguata conoscenza della normativa e una sua corretta applicazione sono da considerare essenziali.
Tuttavia, la qualità e l'efficacia delle attività di volontariato possono essere ulteriormente migliorati attraverso l'adozione di linee guida, best practice e l'utilizzo di strumenti e metodologie specifiche, che vanno oltre i requisiti minimi previsti dalla legge e che favoriscono la qualità e l'efficacia delle attività in questione.
Alcune best practice per la gestione dei volontari includono la definizione chiara degli obiettivi dell'organizzazione e delle attività di volontariato, la selezione accurata dei volontari in base alle loro competenze e motivazioni, l'offerta di una formazione e di un'adeguata supervisione, l'uso di strumenti di valutazione dell'attività dei volontari e di riconoscimento del loro contributo. Inoltre, è importante creare un clima di collaborazione e di partecipazione attiva, promuovendo la condivisione di conoscenze, esperienze e buone pratiche tra i volontari e l'organizzazione.
Questo e-book si propone di illustrare e spiegare la disciplina prevista dal Codice del Terzo Settore, in generale e per le diverse categorie di enti in esso previste, anche in considerazione dei rischi nei quali amministratori ed enti possono incorrere in caso di accertamento di violazioni e di fornire indicazioni concrete ed utili per una corretta gestione dei volontari:
Considerazioni introduttive
1. La normativa applicabile a tutti gli Enti del Terzo Settore
1.1 Premessa
1.2 La definizione di volontario e il rapporto con la qualifica di associato: il volontario associato, il volontario non associato e l’associato non volontario
1.3 Il titolo III del Codice del Terzo Settore
1.4 La disciplina del rimborso spese
1.4.1 Autocertificazione
1.4.2 Controlli e sanzioni
1.5 Incompatibilità con lo status di lavoratore
1.6 Il registro dei volontari. Volontari occasionali e non occasionali
1.6.1 La tenuta del registro
1.7 L’obbligo di assicurare i volontari: come scegliere la polizza più adeguata
1.8 Promozione della cultura del volontariato
1.9 Centri di Servizio per il Volontariato (CSV)
1.10 Previsioni statutarie relative ai volontari
2. I volontari nelle diverse categorie di ETS
2.1 Premessa
2.2 Le Organizzazioni di Volontariato (ODV)
2.3 Le Associazioni di Promozione Sociale (APS)
2.4 ODV e APS a confronto
2.5 Computo dei volontari e dei lavoratori
2.6 Obblighi di comunicazione al RUNTS
2.7 Rilevanza del volontariato nei rapporti con gli enti pubblici
2.8 Le imprese sociali
2.9 Le cooperative sociali
3. Strategie organizzative e best practice
3.1 Premessa
3.2 Il ciclo di gestione dei volontari
3.3 Il Responsabile dei volontari
3.4 Struttura e approvazione del regolamento dei volontari
4. Formulario
Guida gratuita sulle collezioni d'arte e la loro gestione (valorizzazione, protezione, trasferimento), eBook gratuito in pdf di 48 pagine.
Questo testo nasce dai webinar che l'autore ha tenuto negli anni per iniziativa di Ascheri Academy, coordinata dal Collega Guido Ascheri e animata dal gruppo di professionisti che collaborano alle attività dello studio Ascheri & Partners e dello Studio Legale Adam Nelson di Londra.
Di taglio più che possibile pratico, il lavoro svolto vuole offrire un primo orientamento per professionisti e per family office desiderosi di misurarsi con la ricerca e l’applicazione di adeguati strumenti giuridici per proteggere, valorizzare e trasmettere opere e collezioni d’arte.
Qualche incursione nel mercato dell’arte di oggi consente poi di comprendere nel concreto le dimensioni numeriche del fenomeno collezionistico.
Per lo stesso motivo all’inizio di ogni capitolo sono presenti – in ordine decrescente di prezzo - le opere che nel 2022 hanno registrato nel mondo i prezzi più alti nelle vendite all’asta (fonte: The Art Market Recap 2022 di Artsy. I prezzi indicati includono le commissioni).
“L'arte spazza dalla nostra anima la polvere della quotidianità”
(Pablo Picasso).
A cura di:
Questo e-book è aggiornato al 3 aprile 2023. La Legislazione e la prassi amministrativa sono in continua evoluzione. Prestare attenzione alle modifiche intervenute dopo la pubblicazione.
La gestione delle attività sportive nautiche; eBook in pdf di 153 pagine.
Aggiornato al Decreto 06.04.2023 in G.U. n.106 08.05.2023
Questo prontuario vuole contribuire a facilitare la gestione delle attività sportive nautiche prendendo in rassegna le varie disposizioni legislative in materia.
Può costituire un valido manuale di comportamento per amministratori, dirigenti e operatori, oltre che per i consulenti di associazioni, fondazione, circoli, club, cooperative sociali ed enti vari.
Pensiamo che l’utilità sia data anche dal fornire con immediatezza senza appesantimenti formali una rassegna di tutte le disposizioni che riguardano il diportista nautico e tutti coloro che operano nel settore.
Ricordiamo, infatti, che per nautica da diporto si intende quella attività che si svolge a scopi sportivi o ricreativi e senza fine di lucro.
Tali caratteristiche determinano un particolare regime del diporto, che è dotato di nome e istituti propri, tali da collocarlo in posizione di autonomia rispetto al più ampio fenomeno della navigazione.
La conoscenza delle varie fattispecie potrà contribuire ad aumentare la consapevolezza e la capacità di interpretare le situazioni, di navigare in sicurezza e di tutelarsi di fronte a possibili contenziosi o incidenti.
La prima parte del volume affronta la normativa definita dal Codice della Navigazione con riguardo agli enti che soprassiedono ai servizi.
Successivamente vengono prese in esame le disposizioni che riguardano le formalità di iscrizione nel Registro nazionale, il Sistema telematico centrale della nautica da diporto (SISTE) e la navigazione.
Data la particolarità del settore anche la contrattualistica specie se inerente all’acquisto, il noleggio ed il leasing è caratterizzata da particolarità specifiche del settore.
Di tutta evidenza la specificità della normativa fiscale per l’iva e le imposte dirette, la sicurezza, alcune specifiche attività nautiche, la figura del lavoratore sportivo e le associazioni sportive, il codice del terzo settore e i principi contabili, ecc.
Tutto questo attenendoci quanto più possibile all’intento di mantenerne il carattere pratico e divulgativo.
Premessa
I protagonisti della nautica
Assonautica
Confindustria Nautica - UCINA
Il CONI e gli enti sportivi
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
Il Ministero per la Protezione Civile e le Politiche del mare
La Federazione Motonautica
La Federazione Italiana Vela
La Federazione Imbarcazioni Storiche FIBAS
Il Comitato Internazionale del Mediterraneo (CIM)
Il RINA
1. Il codice della nautica da diporto
1.1 La riforma della Nautica da Diporto
1.2 L’Autorità Marittima e il Corpo della Capitaneria
1.3 Il Sistema Centrale della Nautica da Diporto SISTE
1.4 L’iscrizione delle imbarcazioni da diporto
1.5 Tipologie di mezzi per la navigazione da diporto
1.6 La dichiarazione di Armatore
1.7 L’Anagrafe Nazionale delle patenti nautiche
1.8 Le patenti nautiche
1.9 L’identificazione dell’imbarcazione
1.10 Le categorie di progettazione: marchio CE
1.11 La navigazione nell’ambito della UE
1.12 Le categorie di costruzione limitano la navigazione
2. Le immatricolazioni
2.1 L’immatricolazione nei Registri delle Unità da Diporto - R.I.D
2.2 La Licenza di navigazione ed il Certificato di sicurezza
2.3 L’immatricolazione di unità provenienti dalla UE
2.4 L’imbarcazione immatricolata in Italia di cittadino residente all’estero
2.5 La bandiera italiana per gli stranieri
2.6 L’immatricolazione all’estero di imbarcazione italiana
2.7 L’immatricolazione per utilizzo a fini commerciali
2.8 L’immatricolazione nel RID per finalità turistiche
2.9 Vendita di un’imbarcazione ad un cittadino straniero
2.10 La cancellazione dai pubblici registri
2.11 Il Registro delle Imbarcazioni Storiche
3. La definizione di attività sportiva
3.1. La riforma dello sport
3.2 I soggetti legittimati all'esercizio delle A.S.D.
3.3 Il Registro Nazionale delle Attività Sportive
3.4 L’alternativa CONI RUNTS
3.5 La definizione di attività sportiva e didattica
3.6 L’iscrizione al Registro delle A.S.D.
3.7 La certificazione dell’iscrizione
3.8 Le manifestazioni sportive
3.9 L’attività subacquea
4. I documenti per la navigazione
4.1 I documenti di bordo
4.2 Il ruolino di equipaggio
4.3 I documenti doganali della navigazione
4.4 La licenza di navigazione e il certificato di sicurezza
4.5 La Dichiarazione di potenza dei motori
4.6 La licenza per la stazione radiotelefonica VHF
4.7 L’assicurazione di responsabilità civile
4.8 I contrassegni per la navigazione dei natanti sui laghi
4.9 Le dotazioni mediche di bordo
5. L’istruzione nautica
5.1 I Centri di istruzione
5.2 Gli istruttori professionali di vela
5.3 Le Scuole nautiche
5.4 La Nautica Sociale
5.5 La Legge Salvamare per i rifiuti
5.6 La tutela storica, artistica e archeologica
5.7 L’educazione marinaresca
5.8 L’ambiente marino
5.9 Le imbarcazioni di interesse storico
5.10 I campi di ormeggio attrezzati
6. I contratti
6.1 Le concessioni demaniali marittime
6.2 L’affitto di posti barca
6.3 Il possesso dei titoli azionari
6.4 La Direttiva Bolkestein investe anche i circoli nautici
6.5 Gli spazi portuali
6.6 Il transito delle imbarcazioni di soggetti diversamente abili
6.7 Il contratto di ormeggio
6.8 L’acquisto in Italia di imbarcazioni da diporto
6.9 L’acquisto all’estero di imbarcazioni da diporto
6.10 L’intestazione di imbarcazioni da diporto alle persone giuridiche
6.12 Il contratto di sponsorizzazione
6.13 L’Albergo Nautico Diffuso
7. L’imposta sul valore aggiunto
7.1 L’IVA agevolata (Legge 398/91)
7.2 L’IVA non imponibile per le unità da diporto
7.3 L’IVA nel leasing nautico
7.4 Il calcolo delle percentuali di navigazione fuori UE
7.5 L’IVA sui noleggi
7.6 L’IVA al 10% per i Marina Resort
8. Le imposte dirette
8.1 L’imposizione diretta (Legge 398/91)
8.2 La prevalenza delle attività commerciali
8.3 L’imposizione diretta del Codice del Terzo Settore
8.4 Gli interventi di natura civilistica
8.5 La procedura semplificata di acquisizione della personalità giuridica
8.6 Le agevolazioni fiscali di cui alla Legge 398/91 e Legge 117/2017
8.7 L’agevolazione per le attività amministrative
8.8 Le liberalità in denaro o in natura agli enti del Terzo Settore
8.9 Il Modello EAS
8.10 La Tonnage tax
9. Il lavoratore sportivo
9.1 La nuova figura del lavoratore sportivo
9.2 L’Agente Sportivo
9.3 La tassazione dei compensi del lavoratore sportivo
9.4 I Titoli professionali del diporto
9.5 Gli sportivi delle Forze Armate
9.6 I redditi dei marittimi imbarcati su navi con bandiera estera
9.7 Il Registro dei volontari e gli obblighi assicurativi
9.8 L’Archivio Nazionale degli Infortuni
9.9 Il mediatore - yacht broker
10. Aspetti particolari
10.1 La sicurezza nei luoghi di lavoro
10.2 La valutazione del rischio
10.3 Il Piano Operativo della Sicurezza
10.4 Linee guida per il contenimento della diffusione del Covid-19
10.5 Il passaggio al motore elettrico
10.6 GDPR, Privacy
10.7 L’attività di assistenza, salvataggio e recupero
10.8 Attività di rimorchio – trasporto – soccorso
10.9 Il vocabolario nautico
11. Il codice del terzo settore
11.1 Il Circolo Nautico ente del Terzo Settore
11.2 L’associazione riconosciuta
11.3 L’associazione non riconosciuta
11.4 La costituzione di una A.S.D
11.5 La democraticità ed i benefici fiscali
11.6 L’iscrizione al RUNTS
11.7 La donazione-conferimento
11.8 L’iscrizione al RUNTS ed al CONI
11.9 L’Associazione di Promozione Sociale (APS)
11.10 Le attività agevolate dal CTS
11.11 Attività diverse e raccolte fondi
11.12 Il 5 per Mille per le A.S.D.
11.13 Federazioni sportive e organismi di diritto pubblico
12. Le scritture contabili
12.1 La disciplina contabile del Terzo Settore
12.2 I nuovi schemi del bilancio
12.3 Le Raccolte pubbliche di fondi
12.4 L’obbligo di pubblicazione di emolumenti e compensi
12.5 La deducibilità degli oneri e delle spese relativi a imbarcazioni da diporto
12.6 Principi contabili per i noleggi
12.7 Gli accantonamenti per i lavori di manutenzione delle navi
Fonti normative
Bibliografia