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eBook in pdf di 186 pagine sui profili civilistici e fiscali dell'Impresa sociale:
Il variegato universo del non profit si articola in molteplici enti, differenti per struttura, tipologia e status giuridico.
Nel quadro normativo vigente, l’impresa sociale è uno degli attori del Terzo settore, ma non l’esclusivo. Introdotta nell’ordinamento italiano dalla legge n. 118 del 2005 e poi disciplinata dal D.lgs. n. 155 del 2006, trova una riformulazione nei suoi tratti essenziali con l’entrata in vigore del D.lgs. n. 112/2017 (che, peraltro, dispone al contempo l’abrogazione della precedente normativa di riferimento) con l’intento proprio di perseguire, a circa un decennio dall’introduzione della disciplina dell’impresa sociale, un maggiore radicamento e diffusione1 entro le articolazioni del non profit.
Il volume intende dunque fornire un quadro normativo generale e aggiornato in materia di imprese sociali, richiamando anche i principali documenti di prassi che possono essere un prezioso riferimento per il professionista (o qualsiasi altro soggetto, persona fisica o giuridica) che abbia un concreto interesse ovvero operi direttamente nel settore.
Premessa metodologica
1. Definizione e forma giuridica dell’impresa sociale
1.1 La definizione normativa di “impresa sociale”.
1.1.1 Impresa sociale in forma di S.r.l. semplificata
2. Le attività di impresa di interesse generale e le attività diverse
2.1. Le attività di impresa di interesse generale. Un quadro di sintesi
2.2 Le attività svolte “in via principale”. Il recente D.M. in materia di computo dei ricavi
2.2.1 Il D.M. in materia di attività diverse degli ETS. Sintesi e confronto
3. Assenza dello scopo di lucro
3.1. Assenza dello scopo di lucro e divieto di distribuzione degli utili
3.2 Regime fiscale dei ristorni delle società cooperative
4. Costituzione e statuto dell’impresa sociale
4.1 Indicazione nello statuto dell’oggetto dalle imprese sociali
4.2 Modalità di costituzione dell’impresa sociale
4.2.1 I documenti da depositare presso il registro delle imprese
4.2.2 Ipotesi di “migrazione” tra sezioni del RUNTS
4.3 Modalità di comunicazione tra il RUNTS e il Registro imprese e tra RUNTS e Pubbliche Amministrazioni
4.3.1 Le società di mutuo soccorso (SM) iscritte nella sezione speciale delle imprese sociali
4.3.2 Ipotesi di iscrizione di associazione ETS presso la sezione speciale del Registro Imprese dedicata alle imprese sociali
4.3.3 Cooperative sociali e iscrizione al RUNTS
4.4 Efficacia dell’adeguamento statutario delle imprese sociali non societarie con personalità giuridica
5. Governance dell’impresa sociale e sistema dei controlli
5.1 Struttura proprietaria e disciplina dei gruppi
5.1.1 Decreto milleproroghe 2022. Proroga normativa emergenziale per le assemblee societarie
5.2 Organi di controllo interno
5.3 Funzioni di monitoraggio e controllo esterno
5.4 Struttura proprietaria e disciplina dei gruppi. Orientamenti ministeriali.
5.4.1 Assetti proprietari e cariche sociali all’interno delle imprese sociali. Nota Min. Lav. n. 4096/2019.
6. I bilanci
6.1 Il bilancio d’esercizio
6.1.2 Il Bilancio d’esercizio negli ETS e nelle ONLUS
6.2 Il Bilancio Sociale
6.2.1 Caratteri del Bilancio Sociale
6.2.2 I principi di redazione del bilancio sociale
6.2.3 La struttura e il contenuto del bilancio sociale
6.2.4 Approvazione, deposito, pubblicazione e diffusione del bilancio sociale
6.3 Valutazione dell’Impatto Sociale delle attività
6.3.1 Linee guida per la realizzazione di sistemi di valutazione dell’impatto sociale delle attività svolte dagli enti del Terzo settore. (D.M. 23 luglio 2019)
7. Operazioni straordinarie e devoluzione del patrimonio sociale
7.1 Operazioni straordinarie e devoluzione del patrimonio sociale
7.1.1 Disamina normativa
7.1.2 Disciplina delle operazioni straordinarie nelle imprese sociali
7.1.3 Il caso di Fusione tra due fondazioni, con nascita di un’impresa sociale, Min. Lavoro- Nota n. 13983 del 30.11.2018
7.1.4 Autorizzazione ministeriale nelle operazioni straordinarie
7.1.5 Peculiarità delle cooperative sociali
7.1.6 Il procedimento autorizzatorio nel caso di enti religiosi
7.1.7 Adempimenti pubblicitari nelle operazioni straordinarie
7.2 Devoluzione del patrimonio sociale
8. Il lavoro nell’impresa sociale
8.1 La disciplina in materia di lavoratori e volontari
8.1.1 Obbligo del Green pass per i volontari.
8.2 Applicabilità dell’art. 17 comma 4 D.lgs. n. 117/2017 alle cooperative sociali. I chiarimenti del Ministero.
8.3 Il coinvolgimento dei lavoratori. Novità introdotte con il D.M. 7 settembre 2021
8.3.1 Concrete modalità di informazione e consultazione
8.3.2 Forme di tutela del diritto di coinvolgimento
8.4 Cooperative sociali e lavoratori svantaggiati. Le indicazioni del Ministero
9. Il regime fiscale
9.1 Il regime fiscale delle imprese sociali. Regime di detassazione degli utili e avanzi di gestione
9.2 Detrazioni e deduzioni IRES e IRPEF 5
9.3 Agevolazioni in materia di imposte indirette e tributi locali
9.4 Trattamento IVA per le imprese sociali
9.4 Decreto Fiscale 2022 e Legge di Bilancio 2022. Nuovo regime di esenzione IVA per gli ETS.
9.5 Deduzioni e detrazioni riconosciute a fronte di erogazioni liberali
9.6 Fondo per la promozione e lo sviluppo delle imprese sociali
10. La disciplina del 5 per mille
10.1 L’impresa sociale come ente beneficiario del 5 per mille
10.2 Recenti note esplicative. Accantonamento delle somme erogate per emergenza Covid-19
10.3 Società di mutuo soccorso (SOMS) e riparto del 5 per mille. La recente nota ministeriale (prot. n. 19447 del 21 dicembre 2021)
10.4 Decreto “Mille proroghe”. Conferma del 5 per mille alle Onlus per il 2022
11. Applicabilità del d.lgs. n. 112/2017 alle cooperative sociali. un quadro di sintesi
11.1 Recenti interpretazioni ministeriali su tematiche generali o questioni operative relative a cooperative sociali (I.S. di diritto).
12. L’ente religioso e il ramo “impresa sociale”
12.1 Il «ramo impresa sociale» degli enti religiosi
12.2 Il contenuto del regolamento
12.3 Ramo impresa sociale: deroghe alla disciplina dell’impresa sociale
12.4. Iscrizione e pubblicità del Regolamento
13. SIAVS e imprese sociali. un binomio incompatibile
13.1 Le Start-up innovative a vocazione sociale (SIAVS). Natura giuridica e normativa di riferimento.
13.2 (Im)possibilità per le SIAVS di qualificarsi come Imprese sociali. La nota del Ministero
13.3 SIAVS come enti lucrativi. La differente previsione normativa in materia di distribuzione degli utili
13.4 Decreto Fiscale 2022. Incentivi alle start-up che assumono lavoratori con disturbi connessi all’autismo
Allegati
1. Modello Associazione / Impresa sociale
2. Modello Associazione / Impresa sociale
3. Modello S.r.l. / Impresa sociale
eBook in pdf di 238 pagine sulla disciplina civilistica e fiscale degli enti del terzo settore (ETS) e avvio del RUNTS per:
Aggiornato al Decreto Direttoriale n. 561 del 26 Ottobre 2021 che fissa la data di avvio del RUNTS, al D.M. del 27 Luglio 2021 sulle lotterie filantropiche, alla Legge n. 234 del 2021 (Legge di bilancio per il 2022 ed al Decreto-Legge n. 228 del 2021 (“Decreto milleproroghe” per il 2022) .
Questo e-book è dedicato all’analisi della riforma del terzo settore e della disciplina degli “enti del terzo settore” (ETS) in generale contenute nel Decreto Legislativo n° 117 del 2017 (il “Codice del terzo settore” o “CTS”). Esso contiene anche la disciplina specifica, riportata sempre nello stesso decreto, di alcune categorie di enti del terzo settore, vale a dire delle associazioni e delle fondazioni del terzo settore, degli enti filantropici e delle reti associative.
Le discipline specifiche degli altri enti del terzo settore, vale a dire delle organizzazioni di volontariato, delle associazioni di promozione sociale, delle società di mutuo soccorso, delle imprese sociali e delle cooperative sociali, sono trattate negli e-book specifici a questi dedicati dello stesso autore. Ciò vale anche per le associazioni sportive dilettantistiche (che, come vedremo nel testo, non sono una categoria specifica di ETS) a cui la riforma si può applicare ma che nella pratica non dovrebbe interessare molto a questi enti.
Per quanto non espressamente previsto dalle discipline specifiche delle organizzazioni di volontariato, delle associazioni di promozione sociale, degli enti filantropici e delle reti associative si applica la disciplina delle associazioni e delle fondazioni del terzo settore contenuta nel Titolo IV del Dlgs 117/2017, trattata in questo e-book. Tale disciplina si applica in via esclusiva a quegli ETS che hanno forma giuridica di associazione, riconosciuta o non riconosciuta, e di fondazione. Per quanto non disposto dal Codice del terzo settore si applicano gli artt. 14 – 42-bis del Codice Civile.
La riforma del terzo settore e dell’impresa sociale, cioè i Decreti Legislativi n° 117 (“Codice del terzo settore”), 112 (“Disciplina dell’impresa sociale”) e 111 (disciplina del cinque per mille dell’IRPEF) del 2017, è stata emanata sulla base della Legge-delega n° 106 del 2016. Ad essa sono state apportate integrazioni e correzioni dai Decreti Legislativi n° 105 del 2018 (per il Codice del terzo settore) e n° 95 pure del 2018 (per l’impresa sociale), sulla base della previsione contenuta dal 7° comma dell’art. 1°, 2° sempre della Legge-delega n° 106 del 2016.
Il presente e-book è aggiornato al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 Luglio 2020 sulla disciplina del cinque per mille dell’IRPEF che può essere destinato anche agli ETS, al Decreto del Ministero del lavoro n° 106 del 2020 che attua il Registro unico nazionale degli enti del terzo settore (RUNTS), al Decreto del Ministero del Lavoro n° 107 del 2021 che individua criteri e limiti delle attività diverse da quelle di interesse generale che possono essere esercitate dagli ETS, al Decreto del Ministero dell’Economia del 27 Luglio 2021 sulle lotterie filantropiche che possono essere organizzate da questi enti per scopi di autofinanziamento, alla Legge n° 234 del 2021 (Legge di bilancio per il 2022) ed al Decreto-Legge n° 228 del 2021 (Decreto “milleproroghe” per il 2022).
La riforma tocca solo marginalmente la disciplina civilistica e fiscale degli enti senza scopo di lucro, vale a dire le associazioni, le fondazioni e i comitati di cui agli artt. 14 – 42-bis del Codice Civile (e di cui agli artt. 143 – 149 TUIR) che continuerà ad applicarsi agli enti di questo tipo che non assumeranno la qualifica di “enti del terzo settore” (ETS), quella delle associazioni sportive dilettantistiche (a cui continua ad applicarsi la legge n° 398 del 1991) e quella delle cooperative sociali (a cui continua ad applicarsi la legge n° 381 del 1991 e la disciplina civilistica e fiscale delle cooperative a mutualità prevalente).
La riforma del terzo settore ha il suo punto centrale nella sostituzione della qualifica tributaria di ONLUS – Organizzazione non lucrative di utilità sociale (disciplinata dal Decreto Legislativo n° 460 del 1997) con quella di ETS – Ente del terzo settore. Questa sostituzione sarà effettiva solo con l’avvio dell’operatività del Registro unico nazionale del terzo settore (che sostituirà i registri delle ONLUS, delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni di promozione sociale) perché solo con l’iscrizione l’ente senza scopo di lucro acquisisce la qualifica di ETS.
Un’altra importante novità della riforma del terzo settore è che tutti gli ETS possono avvalersi della collaborazione di volontari, cioè di persone che in modo spontaneo, libero e gratuito prestano la loro opera a scopi di solidarietà sociale, e non solo, come accadeva prima, le organizzazioni di volontariato (OdV) e le cooperative sociali. E’ stato pertanto rivisto tutto il sistema di supporto al volontariato, inteso non solo come insieme delle Odv ma di tutti gli ETS che si avvalgono della collaborazione di volontari (in cui le OdV sono comunque i soggetti centrali) che ruota attorno ai Centri di Servizio per il Volontariato (CSV), organismi associativi delle OdV e degli altri ETS in cui si fa volontariato, a cui sono garantite risorse certe versate dalle Fondazioni bancarie (che ne hanno in cambio un credito di imposta) che le versano nel Fondo Unico Nazionale (FUN) per il volontariato con cui i CSV, oltre a pagare i loro costi di funzionamento, devono acquistare beni di investimento utili per le attività di interesse generale svolte dalle OdV e dagli atri ETS associati che li potranno utilizzare a titolo gratuito ed organizzare servizi di informazione, formazione e supporto tecnico-logistico rivolti sempre agli enti associati. Anche le OdV e gli ETS non associati ai CSV potranno usufruire dei servizi di questi ultimi per il principio di universalità di accesso ai servizi di ogni CSV.
Un’altra importante novità della riforma è la disciplina specifica da essa prevista per le associazioni, riconosciute e non, e per le fondazioni che vogliono acquisire la qualifica di ETS iscrivendosi del Registro unico nazionale del terzo settore. Per esse, denominate “associazioni e fondazioni del terzo settore”, non solo sono previsti una serie di obblighi in tema di ammissione degli associati e di caratteristiche degli organi sociali, ma anche un sistema semplificato di acquisto della personalità giuridica previsto dall’art. 22 del Dlgs 117/2017.
La riforma del terzo settore entra pienamente in vigore solo con l’avvio dell’operatività del RUNTS - Registro unico nazionale del terzo settore che, a causa dei ritardi che ne hanno impedito l’avvio previsto nel 2019 e nel 2020, è stata fissata per il 24 Novembre 2021 dal Decreto Direttoriale del Ministero del lavoro n° 561 del 26 Ottobre 2021 per le iscrizioni di nuovi enti nel registro. Prima di allora non si poteva acquisire la qualifica di ETS. Per questo motivo, i primi due commi dell’art. 104 del Codice del terzo settore prevedono che una serie di norme fiscali da esso previste si applichino in via transitoria alle ONLUS, alle organizzazioni di volontariato ed alle associazioni di promozione sociale negli anni di imposta dal 2018 al 2021, per poi applicarsi, in via definitiva, solo agli ETS (molto spesso solo a quelli non commerciali) a partire dall’anno di imposta 2022.
La premessa per l’avvio dell’operatività del Registro è stata messa il 21 Settembre 2020, giorno di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del Decreto del Ministero del lavoro del 15 Settembre 2020 di attuazione delle norme del CTS sul RUNTS a cui deve seguire l’avvio vero e proprio del registro il giorno trasferimento al RUNTS dei registri preesistenti sulle organizzazioni di volontariato, sulle associazioni di promozione sociale e sulle ONLUS e l’apertura al pubblico della piattaforma informatica del Registro alle nuove iscrizioni, come prevedono gli artt. 30 e 38 del decreto citato. Detto avvio, legato alla realizzazione della sua struttura informatica (portale) e dei suoi uffici regionali, è avvenuto il 24 Novembre 2021.
A ciò non si oppone il fatto che, proprio per potersi iscrivere nel RUNTS e diventare in tal modo ETS, le ONLUS, le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale devono adeguare i loro statuti alla disciplina civilistica del Codice del terzo settore entro il 31 Maggio 2022 (il termine di adeguamento ha avuto diverse proroghe). Infatti, il 23 Novembre 2021 viene avviato il trasferimento dei dati di questi enti dai Registri dell’associazionismo, del volontariato e dall’Anagrafe unica delle ONLUS al RUNTS mentre il termine citato è ancora in corso. In tal modo, gli enti che non avranno ancora adeguato i loro statuti saranno messi dagli Uffici del RUNTS di fronte alla scelta di adeguarli in modo facilitato, vale a dire con le maggioranze previste per l’assemblea ordinaria (come prevede il 2° comma dell’art. 101 del Dlgs 117/2017), oppure vedersi rifiutata l’iscrizione al RUNTS e quindi tornare ad essere un normale ente non commerciale, ai sensi della lettera c) del 1° comma dell’art. 73 del TUIR (che abbiamo trattato nel secondo capitolo).
Quindi, dato che l’avvio del RUNTS avviene il 24 Novembre 2021 (per le nuove iscrizioni), la disciplina transitoria fiscale descritta successivamente in questo capitolo, che è stata in vigore negli anni 2018, 2018 e 2020, e la permanenza delle ONLUS, si estendono anche all’anno di imposta 2021.
La disciplina fiscale definitiva prevista per gli ETS dal Titolo X del Codice del terzo settore si applica, a partire al 1° Gennaio 2022, solo agli ETS iscritti nel RUNTS, fatta eccezione per le poche norme citate dal 10° comma dell’art. 101 del CTS che entreranno in vigore nell’anno di imposta successivo alla concessione dell’autorizzazione della Commissione Europea prevista dalla stessa norma.
Per gli enti impegnati nel procedimento di migrazione dai previgenti registri al RUNTS, cioè per le organizzazioni di volontariato e per le associazioni di promozione sociale, anche nel 2022 si applica il regime fiscale transitorio fino a quando il singolo ente non otterrà l’iscrizione al RUNTS e lo stesso vale per le ONLUS per le quali il processo di migrazione dall’Anagrafe unica al RUNTS, ad oggi (Gennaio 2022), non è ancora iniziato e che resteranno tali fino all’iscrizione in questo registro.
1. Gli Enti del terzo settore (ETS): definizione, ambito di applicazione della disciplina ed entrata in vigore
2. Le attività di interesse generale e le attività diverse che possono essere esercitate dagli Enti del terzo settore (ETS)
2.1 Attività di interesse generale
2.2 Le attività diverse
3. L’assenza di scopo di lucro e le altre caratteristiche generali e principali degli Enti del terzo settore. L’utilizzo di volontari
3.1 L’assenza di scopo di lucro negli ETS: il divieto di distribuire direttamente o indirettamente utili o avanzi di gestione
3.2 L’assenza di scopo di lucro negli ETS: la devoluzione del patrimonio residuo
3.3 L’attività di raccolta fondi, i patrimoni destinati ad uno specifico affare e la denominazione legale degli ETS
3.4 Il bilancio civilistico e il bilancio sociale degli ETS
3.4.1 Il bilancio degli ETS. I modelli dei documenti che compongono il bilancio civilistico previsti dal D.M. del 5 Marzo 2020
3.4.2 La struttura e i contenuti del bilancio sociale degli ETS
3.4.3 La valutazione dell’impatto sociale delle attività svolte dagli ETS
3.5 I volontari che operano per gli ETS e l’attività di volontariato
4. Il Registro unico nazionale del terzo settore (RUNTS) e la procedura di iscrizione degli enti
4.1 La disciplina legislativa del RUNTS nel Codice del terzo settore
4.2 Le norme di attuazione del RUNTS: il Decreto del Ministero del lavoro del 15 Settembre 2020: definizioni, concetti generali ed ambito di applicazione
4.3 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): il procedimento di iscrizione al RUNTS, in particolare quello per gli enti senza personalità giuridica
4.4 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): il procedimento di iscrizione al RUNTS, in particolare quello per gli enti con personalità giuridica
4.5 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): l’aggiornamento delle informazioni contenute nel RUNTS da parte degli ETS iscritti e la revisione d’ufficio del Registro
4.6 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): la cancellazione dal Registro
4.7 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): gli altri aspetti della disciplina dl Registro, in particolare il primo popolamento e l’avvio del RUNTS 1
5. La disciplina fiscale degli enti del terzo settore in generale
5.1 Gli ETS a cui si applica questa disciplina: gli enti del terzo settore non commerciali e gli ETS commerciali.
5.2 Il reddito imponibile ai fini IRES degli ETS. Il regime forfettario del reddito di impresa degli enti del terzo settore non commerciali
5.3 Le agevolazioni sull’IVA e sull’IRAP per gli enti del terzo settore non commerciali
5.4 Il Social Bonus per le erogazioni liberali finalizzate ai progetti per il recupero di immobili assegnati agli ETS non commerciali
5.5 Le agevolazioni in materia di imposte indirette e di tributi locali per gli ETS
5.6 L’esenzione dall’IMU degli ETS non commerciali
5.7 Le agevolazioni fiscali per i soggetti che effettuano erogazioni liberali agli ETS
5.8 La tenuta delle scritture contabili degli enti del terzo settore non commerciali e degli ETS commerciali
5.9 Le cessioni gratuite di merce agli enti del terzo settore ed agli altri enti senza scopo di lucro non ETS: Legge n° 166/2016 riformata dalla Legge n° 215/ 2017
5.9.1 Riduzione TARI e obblighi relativi alla corretta conservazione dei beni ceduti
5.10 Il cinque per mille dell’IRPEF e la sua destinazione agli ETS
6. Le associazioni e le fondazioni del terzo settore
6.1 Definizione, disciplina applicabile e rapporti con gli altri enti senza scopo di lucro. Lo statuto e l’atto costitutivo
6.2 Il procedimento semplificato per l’acquisto della personalità giuridica da parte di questi enti
6.3 L’ammissione di nuovi associati e l’assemblea delle associazioni del terzo settore
6.4 Gli amministratori delle associazioni e delle fondazioni del terzo settore
6.5 Gli organi di controllo e di revisione legale dei conti. Il controllo esterno sulle fondazioni del terzo settore.
7. Gli enti filantropici
8. Le reti associative
9. La finanza sociale: i titoli di solidarietà ed il social lending per il finanziamento degli ETS
9.1 I titoli di solidarietà
9.2. Il social lending per gli ETS
10. Le altre misure per il sostegno economico e finanziario degli enti del terzo settore
11. I controlli e il coordinamento degli enti del terzo settore
12. Il Consiglio Nazionale del Terzo Settore (CNST), i Centri di Servizio per il Volontariato (CSV) e la Fondazione Italia Sociale
13. L’affidamento di trust, fondi speciali o beni vincolati per l’assistenza a persone disabili Legge n° 112/2016 (c.d. Legge “Dopo di noi”)
Allegati
Più di 100 documenti, scaricabili e personalizzabili in word, per la costituzione e la gestione di:
1. Costituzione e gestione di organizzazione di volontariato
Formula 1 - Atto costitutivo di associazione di volontariato
Formula 2 - Statuto di associazione di volontariato
Formula 3 - Convocazione di assemblea ordinaria (o straordinaria)
Formula 4 - Lettera di delega per assemblea
Formula 5 - Verbale di assemblea ordinaria
Formula 6 - Verbale di assemblea ordinaria per approvazione del bilancio e rinnovo cariche sociali
Formula 7 – Foglio presenze in assemblea
Formula 8 – Verbale di assemblea straordinaria per la modifica dello statuto
Formula 9 - Verbale di assemblea straordinaria per lo scioglimento dell’associazione e la devoluzione del patrimonio
Formula 10 – Modulo adesione volontari
Formula 11 – Registro dei volontari
Formula 12 – Domanda di ammissione a socio
Formula 13 - Libro soci
Formula 14 – Regolamento dei volontari
Formula 15 – Lettera di incarico
Formula 16 – Modulo richiesta rimborso spese
Formula 17 – Relazione dell’organo di controllo all’assemblea
Formula 18 – Relazione dell’organo di controllo da includere nel bilancio sociale
Formula 19 – Convocazione del consiglio direttivo
Formula 20 – Verbale riunione del consiglio direttivo
Formula 21 – Verbale riunione del consiglio direttivo per approvazione progetto di bilancio
Formula 22 – Verbale del consiglio direttivo per la nomina del presidente e conferimento dei poteri
Formula 23 – Verbale riunione del consiglio direttivo sulle attività diverse
Formula 24 - Richiesta di contributo a fondo perduto
Formula 25 – Richiesta di accesso ai libri sociali (ai sensi dell’art. 15 del d.lgs. n. 117/2017)
2. Costituzione e gestione di associazione di promozione sociale
Formula 1 - Atto costitutivo di associazione di promozione sociale
Formula 2 - Statuto di associazione di promozione sociale
Formula 3 - Convocazione di assemblea ordinaria (o straordinaria)
Formula 4 - Lettera di delega per assemblea
Formula 5 - Verbale di assemblea ordinaria
Formula 6 - Verbale di assemblea ordinaria per approvazione del bilancio e rinnovo cariche sociali
Formula 7 – Foglio presenze in assemblea
Formula 8 – Verbale di assemblea straordinaria per la modifica dello statuto
Formula 9 - Verbale di assemblea straordinaria per lo scioglimento dell’associazione e la devoluzione del patrimonio
Formula 10 – Modulo adesione volontari
Formula 11 – Registro dei volontari
Formula 12 – Domanda di ammissione a socio
Formula 13 - Libro soci
Formula 14 – Regolamento dei volontari
Formula 15 – Lettera di incarico8
Formula 16 – Modulo richiesta rimborso spese
Formula 17 – Relazione dell’organo di controllo all’assemblea
Formula 18 – Relazione dell’organo di controllo da includere nel bilancio sociale
Formula 19 – Convocazione del consiglio direttivo
Formula 20 – Verbale riunione del consiglio direttivo
Formula 21 – Verbale riunione del consiglio direttivo per approvazione progetto di bilancio
Formula 22 – Verbale del consiglio direttivo per la nomina del presidente e conferimento dei poteri
Formula 23 – Verbale riunione del consiglio direttivo sulle attività diverse
Formula 24 – Richiesta di contributo a fondo perduto
Formula 25 – Richiesta di accesso ai libri sociali (ai sensi dell’art. 15 del d.lgs. n. 117/2017)
3. Associazione riconosciuta ente terzo settore
Formula 1 – Statuto di associazione riconosciuta – ETS
Formula 2 - Convocazione di assemblea ordinaria su richiesta di un decimo dei soci
Formula 3 - Lettera di delega per assemblea
Formula 4 - Verbale di assemblea ordinaria
Formula 5 - Verbale di assemblea ordinaria per approvazione del bilancio e rinnovo cariche sociali
Formula 6 – Foglio presenze in assemblea
Formula 7 – Domanda di ammissione a socio
Formula 8 - Libro soci
Formula 9 – Lettera di incarico
Formula 10 – Modulo richiesta rimborso spese
Formula 11 – Relazione dell’organo di controllo all’assemblea
Formula 12 – Relazione dell’organo di controllo da includere nel bilancio sociale
Formula 13 – Convocazione del consiglio direttivo
Formula 14 – Verbale riunione del consiglio direttivo
Formula 15 – Verbale riunione del consiglio direttivo per approvazione progetto di bilancio
Formula 16 – Verbale del consiglio direttivo per il conferimento dei poteri al Presidente
Formula 17 – Verbale riunione del consiglio direttivo sulle attività diverse
Formula 18 – Richiesta di contributo a fondo perduto
Formula 19 – Richiesta di accesso ai libri sociali (ai sensi dell’art. 15 del d.lgs. n. 117/2017)
4. Costituzione e gestione di associazione non riconosciuta ets
Formula 1 - Atto costitutivo di associazione non riconosciuta ETS
Formula 2 - Statuto di associazione non riconosciuta ETS
Formula 3 - Convocazione di assemblea ordinaria (o straordinaria)
Formula 4 - Lettera di delega per assemblea
Formula 5 - Verbale di assemblea ordinaria
Formula 6 - Verbale di assemblea ordinaria per approvazione del bilancio e rinnovo cariche sociali
Formula 7 – Foglio presenze in assemblea
Formula 8 – Verbale di assemblea straordinaria per la modifica dello statuto
Formula 9 - Verbale di assemblea straordinaria per lo scioglimento dell’associazione e la devoluzione del patrimonio
Formula 10 – Domanda di ammissione a socio
Formula 11 - Libro soci
Formula 12 – Lettera di incarico
Formula 13 – Modulo richiesta rimborso spese
Formula 14 – Relazione dell’organo di controllo all’assemblea
Formula 15 – Relazione dell’organo di controllo da includere nel bilancio sociale
Formula 16 – Convocazione del consiglio direttivo
Formula 17 – Verbale riunione del consiglio direttivo
Formula 18– Verbale riunione del consiglio direttivo per approvazione progetto di bilancio
Formula 19 – Verbale del consiglio direttivo per il conferimento dei poteri al Presidente
Formula 20 – Verbale riunione del consiglio direttivo sulle attività diverse
Formula 21 – Richiesta di contributo a fondo perduto
Formula 22 – Richiesta di accesso ai libri sociali (ai sensi dell’art. 15 del d.lgs. n. 117/2017)
5. Le fondazioni e gli enti religiosi
Formula 1 – Statuto di fondazione ETS
Formula 2 – Statuto di fondazione ENTE FILANTROPICO
Formula 3 – Regolamento del Ramo Ente del Terzo Settore di ente religioso civilmente riconosciuto
6. Documenti di bilancio
Formula 1 – Lo stato patrimoniale
Formula 2 – Rendiconto gestionale
Formula 3 – Relazione di missione
Formula 4 – Rendiconto di cassa
7. Privacy
Formula 1 – Nomina del Responsabile Interno del trattamento dei dati
Formula 2 – Autorizzazione al trattamento dei dati personali (nomina dell’incaricato)
Formula 3 – Nomina dell’Amministratore di Sistema – Responsabile del trattamento per la gestione dei dati e sistemi informatici
Formula 4 – Informativa sul trattamento dei dati personali dei soci (e consenso al trattamento)
Formula 5 – Informativa sul trattamento dei dati personali dei volontari (e consenso al trattamento)
Formula 6 – Informativa sul trattamento dei dati personali dei dipendenti/collaboratori (e consenso al trattamento)
Formula 7 – Privacy policy sito internet e cookie policy
8. Altri modelli utili
Formula 1 – Ricevuta per erogazioni liberali
Formula 2 – Regolamento Delegazioni / Sezioni territoriali
Formula 3 – Regolamento elettorale
Il patto di famiglia è un istituto giuridico grazie al quale un imprenditore, mentre è ancora in vita, ha la facoltà di trasferire in tutto o in parte, l’azienda o le partecipazioni azionarie di cui è titolare ad uno o più discendenti da egli stesso prescelti, in presenza di un accordo tra tutti i legittimari.
eBook in pdf di 79 pagine sul patto di famiglia:
1. Lineamenti dell’istituto
1.1 La ratio dell’istituto
1.2 La genesi della disciplina
2. La disciplina del codice civile
2.1 lineamenti e regole di circolazione di aziende e quote
2.2 I beni oggetto del trasferimento
2.3 La forma dell’atto e i soggetti coinvolti
2.4 Gli effetti del patto di famiglia
2.4.1 Effetto immediato reale: il trasferimento d’azienda
2.4.2 Effetto immediato obbligatorio: la liquidazione degli altri partecipanti
2.4.3 Effetti differiti: riunione fittizia, imputazione ex se
2.4.4 Effetti differiti: divieto di collazione e di azione di riduzione
2.4.4.1 La collazione
2.4.4.2 L’azione di riduzione
2.5 I vizi del consenso e la mancata partecipazione
2.6 Scioglimento e modifica
3. I limiti e le opportunità del patto di famiglia
3.1 Introduzione
3.2 I limiti posti dall’ordinamento: il divieto dei patti successori
3.3 La disciplina in tema di legittima
3.4 La donazione e il patto di famiglia a confronto
3.5 Le varie soluzioni a confronto per il nostro caso
3.6 La donazione con testamento
3.7 La donazione dei beni in comunione ai figli ed il testamento per il coniuge
3.8 Il patto di famiglia con liquidazione dei legittimari da parte del disponente
3.9 La donazione in comunione dei tre immobili
3.10 Un confronto tra donazione e patto di famiglia
3.11 La soluzione del trust
4. La fiscalità del patto di famiglia
4.1 Introduzione
4.2 Imposizione diretta
4.3 Profili di fiscalità indiretta del patto di famiglia: i diversi approcci
4.4 Imposizione indiretta: inquadramento
4.5 Le teorie dottrinali: la Teoria atomistica
4.6 Le teorie dottrinali: Teoria unitaria
4.7 La ricostruzione della Cassazione del 2018
4.8 Le critiche all’Ordinanza 2018
4.9 Argomenti a favore dell’approccio unitario
4.10 Inaccettabilità della tesi della Cassazione a prescindere dalla visione unitaria
4.11 La Cassazione rivede le sue posizioni: Cass. 24 dicembre 2020 n. 29.506
4.12 La tassazione in ipotesi di scioglimento o di recesso dal patto di famiglia
5. Le ultime risposte dell’Agenzia in tema di patto di famiglia
5.1 Risposta n. 450 del 30 ottobre 2019: esenzione 4 ter e diritto di recesso
5.2 Risposta n. 37 del 7 febbraio 2020: la superholding destinata ai cugini
5.3 Risposta n. 38 del 7 febbraio 2020: il passaggio della nuda proprietà con i diritti di voto
5.4 Risposta n. 155 del 28 maggio 2020: lo scioglimento della comunione attraverso la scissione asimmetrica
5.5 Risposta ad interpello n. 552 del 28 agosto 2021: esenzione e controllo dell’azienda
5.6 Risposta n. 571 del 30 agosto 2021: esenzione e franchigie
5.7 Esenzione da imposta di donazione e operazioni straordinarie
5.7.1 Introduzione
5.7.2 La trasformazione
5.7.3 La scissione
5.7.4 La fusione societaria
5.7.5 Il conferimento di azienda
5.7.6 Il conferimento di partecipazioni
6. Un esempio concreto di patto di famiglia
Strumenti alternativi di finanziamento per le piccole imprese e le persone fisiche (equity crowdfunding, social lending, microcredito), Ebook in pdf di 195 pagine.
Aggiornato al D.L. 73 del 2021 con le agevolazioni fiscali per chi investe in start-up e PMI innovative anche con l’equity crowdfunding ed alla Legge di Bilancio 2022 (L.234 del 2021) che ha riformato il microcredito.
Questo e-book tratta la disciplina dei tre canali alternativi di finanziamento denominati “equity crowdfunding”, “social lending” (o “lending crowdfunding” o “prestito tra privati tramite Internet” o P2P) e “microcredito” che, nati all’estero, da alcuni anni stanno prendendo piede anche nel nostro paese. Essi sono alternativi, ovviamente, al finanziamento bancario.
Sia l’equity che il lending crowdfunding sono due attività di investimento per chi versa i propri risparmi (di solito una piccola parte di essi) alla società che offre di partecipare al proprio capitale sociale attraverso un portale o direttamente al gestore del portale che poi lo impiegherà per concedere prestiti. Inoltre il primo è più rischioso del secondo, perché con esso si diventa soci di una sola società che cerca di aumentare il proprio capitale sociale, mentre col secondo si diventa creditori di una pluralità di soggetti a cui vengono erogati i prestiti dato che i portali non possono prestare tutto ciò che un risparmiatore versa loro ad un solo soggetto, ma devono ripartire, cioè suddividere il rischio che questo corre.
Avvertiamo che in questo e-book non tratteremo la tipologia di crowdfunding c.d., “donation / reward”, cioè “donazione / ricompensa”, né le forme di crowdfunding di finanziamento collettivo civico, vale a dire quelle che hanno per scopo il finanziamento di progetti di utilità pubblica, promossi da enti pubblici di solito locali (in primo luogo i Comuni) e gestiti da portali di crowdfunding di proprietà privata. Questa seconda categoria è, ancora, di dimensioni piuttosto contenute, mentre la prima, che è di maggiore importanza, può essere utilizzata per finanziare anche piccolissime iniziative imprenditoriali, oltre che, in maggioranza, attività - progetti senza scopo di lucro. Essa è fondata su donazioni pure, che non hanno contropartite di alcun genere, né agevolazioni fiscali, ma solo delle ricompense decise dal beneficiario e di valore soltanto simbolico o quasi.
Infine, per quanto riguarda il microcredito vengono esaminate, col taglio più operativo possibile, le norme di legge primarie, contenute negli articoli 111 – 113 del Testo Unico Bancario (Decreto Legislativo n° 385 del 1993), così come riformati dai Decreti Legislativi n° 141 del 2010 e n° 169 del 2014 e dal comma 914 dell’articolo 1° della Legge n° 234 del 2021 (la Legge di bilancio per il 2022), e le norme di attuazione riportate nel Decreto del Ministero dell’Economia n° 176 del 2014.
Sempre del microcredito vengono analizzate le tipologie di esso previste dalla legge:
Conclude questa parte dell’e-book l’esposizione dell’art. 111-bis del Testo Unico Bancario introdotto dal comma 51 dell’articolo 1° della Legge n° 232 del 2016 (Legge di stabilità per il 2017) che ha introdotto la nuova figura degli “operatori bancari di finanza etica e sostenibile” che sono banche normali e non operatori di microcredito.
Questo e-book è aggiornato soprattutto alla riforma del 2019 del Regolamento CONSOB n° 18592 del 2013 derivante dall’importante Delibera n° 21110 che ha esteso, con alcuni limiti impliciti, la possibilità di raccogliere capitale di debito tramite i portali di equity crowdfunding anche alle Piccole e medie imprese – PMI costituite in forma di società di persone ed ha, soprattutto, differenziato la disciplina delle offerte di sottoscrizione di strumenti finanziari effettuata per mezzo dei portali di equity crowdfunding fra quelle relative a titoli rappresentativi del capitale di rischio (capitale sociale) di PMI e quelle relative a titoli rappresentativi di capitale di debito, cioè, sostanzialmente, obbligazioni. Ulteriori modifiche al regolamento citato sono state apportate dalla Delibera CONSOB n° 21259 del 2020.
In esso, inoltre, viene affrontato il complesso e spinoso problema delle clausole statutarie che possono essere utilizzate per mantenere il controllo della società che lancia un’offerta di equity crowdfunding e quindi fa entrare nuovi soci che non possono essere trattati come donatori ad un ente senza scopo di lucro ma, appunto, come soci a cui vanno riconosciuti dei diritti di partecipazione e patrimoniali. Se no, tanto vale utilizzare un’offerta di equity crowdfunding per raccogliere capitale di debito (i cui sottoscrittori, comunque, hanno dei diritti).
Va inoltre ricordato che il Dlgs 117/2017 sulla riforma degli enti del terzo settore detta, al suo art. 78, la disciplina fiscale del social lending (o lending crowdfunding) finalizzato alla raccolta di fondi per le attività di interesse generale senza scopo di lucro previste dall’art. 5 dello stesso decreto che possono essere gestite degli enti del terzo settore (ETS), incluse le imprese e le cooperative sociali.
Infine, la Legge n° 178 del 2020 (Legge di bilancio per il 2021) ha introdotto alcune novità riguardanti il microcredito e gli operatori di finanza mutualistica e solidale e i Decreti-Legge n° 34 del 2020 (“Decreto rilancio”) e n° 73 del 2021 (“Decreto sostegni-bis”) hanno introdotto alcune agevolazioni fiscali per chi investe in start-up e PMI innovative anche attraverso offerte gestite da portali di equity crowdfunding.
Chiude il testo un’appendice legislativa che contiene le norme di legge e quelle regolamentari di attuazione sugli argomenti in esso trattati.
Premessa: a cosa servono l’equity crowdfunding, il social lending (o lending crowdfunding) e il microcredito?
1. L’equity crowdfunding: la sua disciplina legislativa negli articoli 50-quinquies, 100-ter e 101 del Testo Unico della Finanza (Dlgs 58/1998): i gestori dei portali e il Registro di essi
1.1 Cos’è l’equity crowdfunding (raccolta di capitale di rischio per mezzo di portali on line
1.2 Le norme di legge sull’equity crowdfunding e i soggetti che possono gestire i portali specializzati in esso
1.3 I requisiti per l’iscrizione nel registro dei portali di equity crowdfunding
1.4 Il procedimento di iscrizione nel registro e l’avvio dell’attività
2. Le imprese che possono raccogliere capitali attraverso i portali specializzati nell’attività di equity crowdfunding
3. Le offerte per la raccolta di capitali effettuate attraverso i portali specializzati nell’equity crowdfunding
3.1 Le offerte al pubblico per la raccolta di capitali di PMI effettuate per mezzo di portali di equity crowdfunding in generale
3.2 L’equity crowdfunding per la Società a responsabilità limitata.
3.3 La pubblicità e il documento di presentazione di una offerta al pubblico di equity crowdfunding.
3.4 Lo svolgimento di una offerta al pubblico di equity crowdfunding: i requisiti delle offerte sul portale e le modalità di perfezionamento dell’offerta.
3.5 Lo svolgimento di una offerta al pubblico di equity crowdfunding: la costituzione della provvista e il diritto di revoca dell’adesione.
3.6 Le clausole statutarie che possono essere utilizzate per mantenere il controllo di una società che intende lanciare una offerta al pubblico di equity crowdfunding.
3.7 Le agevolazioni fiscali di cui può beneficiare chi investe in start-up o PMI innovative attraverso le offerte gestite da portali di equity crowdfunding.
3.7.1 Le agevolazioni fiscali per le persone fisiche che investono in start-up o PMI innovative previste dagli artt. 29 e 29-bis del DL 179/2012.
3.7.2 L’esenzione dall’IRPEF delle plusvalenze ottenute mediante cessione di partecipazioni al capitale di start-up o di PMI innovative previste dall’art. 14 del Decreto-Legge 73/2021.
4. Gli obblighi e le procedure relativi alla gestione dei portali di equity crowdfunding
4.1 Gli obblighi dei gestori dei portali in generale e quelli nei confronti degli investitori che aderiscono alle offerte
4.2 Gli obblighi informativi dei gestori dei portali di equity crowdfunding
4.3 Gli obblighi relativi alla gestione delle adesioni alle offerte e le procedure interne di segnalazione delle violazioni delle norme di legge e del Regolamento.
4.4 Gli obblighi di comunicazione alla CONSOB. I provvedimenti cautelari e le sanzioni.
5. La disciplina del social lending o lending crowdfunding ed i soggetti che possono esercitare tale attività dopo il Codice del terzo settore (Dlgs 117/2017)
6. Il Decreto del Ministero dell’Economia n° 176 del 2014 che ha dato attuazione all’art. 111 del Testo Unico Bancario (TUB) sul microcredito 5
7. Il microcredito per lo sviluppo di attività imprenditoriali
8. Il microcredito per l’inclusione sociale e finanziaria di persone fisiche
9. I requisiti per l’iscrizione nell’elenco degli operatori di microcredito
10. Gli operatori di microcredito senza fine di lucro non iscritti nell’elenco
11. Gli operatori di finanza mutualistica e solidale: le nuove MAG (“Mutue di autogestione”)
12. Gli operatori bancari di finanza etica e sostenibile
Appendice normativa
1. Decreto Legislativo n° 58 del 1998 (Testo Unico della Finanza): articoli 4-undecies, 50-quinquies, 100-ter, 101, 127-quinquies, 127-sexies, 145 e 190-quater
2. Regolamento CONSOB adottato con Delibera n° 18592 del 2013 e riformato con varie delibere, fino alla Delibera n° 21259 del 2020 (Regolamento sull’equity crowdfunding)
Allegato 1. Istruzioni per la presentazione della domanda di autorizzazione per l’iscrizione nel registro dei gestori e per la comunicazione ai fini dell’annotazione nella sezione speciale
Allegato 2. Relazione sull’attività d’impresa e sulla struttura organizzativa
Allegato 3. Informazioni sulla singola offerta
3. CODICE CIVILE: articoli 1373, 2351, 2412, 2437, 2467, 2468, 2470, 2473, 2479, 2479-bis, 2483 e 2526.
4. Decreto-Legge n° 179 del 2012 (Start-up innovative): articoli 25, 26, 29 e 29-bis
5. Decreto Legislativo n° 385 del 1993 (Testo Unico Bancario): articoli 111 – 113
6. DECRETO DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE del 17 ottobre 2014, n. 176: “Disciplina del microcredito”
7. Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 24 Dicembre 2014: articolo 4-bis
8. Decreto legislativo n° 117 del 2017: “Codice del terzo settore”
9. Decreto-Legge n° 34 del 2019 (decreto “crescita”)
10. Decreto del Ministero dello sviluppo economico del 28 dicembre 2020: Agevolazioni “de minimis” per chi investe nelle start-up e nelle PMI innovative.
11. Decreto-Legge 73/2021 (“Decreto sostegni – bis”) (articolo 14).
Guida pratica alla compilazione del quadro VO 2022. eBook in pdf di 69 pagine, una linea guida con i principali aspetti da considerare in sede di compilazione del quadro VO così da poter supportare l’addetto ai lavori nella risoluzione delle principali criticità connesse.
Nello specifico, verranno affrontate le modalità di compilazione di ciascun rigo del quadro VO evidenziando anche i principali profili normativi connessi alle opzioni o revoche che il contribuente intende esercitare.
Nella terza parte della presente pubblicazione verrà affrontata la modalità di compilazione del quadro VO allegata alla dichiarazione dei redditi per i soggetti non obbligati alla presentazione della dichiarazione annuale IVA.
Nella quarta parte verranno affrontate le tematiche relative al comportamento concludente in sede di compilazione del quadro VO.
Nella quinta ed ultima parte verranno affrontate le tematiche relative ai vincoli posti alle opzioni o revoche esercitate e ai profili sanzionatori applicabili in merito alla compilazione di tali quadri.
Infine, il lavoro sarà concluso da un’appendice contenente la principale normativa applicabile alla compilazione del quadro VO.
La compilazione del quadro VO all’interno della Dichiarazione IVA, o nei casi particolari previsti all’interno del Modello Unico, riserva sempre particolari difficoltà in capo a professionisti e addetti ai lavori. Infatti, secondo quanto disposto dal D.P.R. 442/1997 nel caso in cui un contribuente intenda adottare o revocare un particolare regime fiscale, tra quelli specificatamente previsti in sede di compilazione del quadro VO, dovrà comunicare una specifica opzione all’interno del quadro stesso.
Tali opzioni o revoche dovranno essere effettuate esclusivamente utilizzando il quadro VO, tenendo conto del comportamento concludente adottato dal contribuente nel corso dell’anno.
La compilazione del quadro VO, come in precedenza evidenziato, viene effettuata all’interno della Dichiarazione IVA annuale, nei casi invece in cui il contribuente sia esonerato dalla presentazione della Dichiarazione IVA la compilazione può essere effettuata allegando il modello alla dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta nel quale si intende esercitare l’opzione o la revoca. Il Quadro VO, si compone di 5 differenti sezioni:
1. Introduzione
2. Quadro VO – guida alla compilazione nella dichiarazione IVA
2.1 Rigo VO1 – Rettifica detrazione per beni ammortizzabili
2.2 Rigo VO2 – Liquidazioni trimestrali
2.3 Rigo VO3 – Agricoltura
2.3.1 Il regime speciale IVA per i produttori agricoli
2.3.2 Gli agricoltori esonerati
2.3.3 Comunicazione di opzioni e di revoche per il settore agricolo nel quadro VO: rigo VO3
2.3.4 L’attività di enoturismo
2.3.5 L’attività di agriturismo
2.3.6 Le attività agricole connesse
2.4 Rigo VO4 – art.36, comma 3 – Esercizio di più attività
2.5 Rigo VO 5. Art. 36-bis – Dispensa dagli adempimenti per le operazioni esenti
2.6 Rigo VO6 – art. 74 c.1 Editoria
2.7 VO 7 – art. 74 c.6 Intrattenimenti e giochi – Applicazione del regime ordinario IVA
2.8 VO 8 - Acquisti intracomunitari
2.9 VO 8 – Cessione dei beni usati
2.10 Rigo VO10 – Vendite a distanza intracomunitarie
2.11 Rigo VO12 - Contribuenti con contabilità presso terzi – Art. 1, comma 3, d.P.R. n. 100 del 1998
2.12 Rigo VO13 – Applicazione dell’IVA alle cessioni di oro da investimento – Art. 10, n. 11
2.13 Applicazione del regime ordinario IVA per spettacoli viaggianti e contribuenti minori
2.14 Regime IVA per cassa
2.15 Prestazioni di servizi elettronici
2.16 Regime di contabilità ordinaria per le imprese minori
2.17 Regime di contabilità ordinaria per gli esercenti arti e professioni
2.18 Rigo VO22 – Determinazione del reddito nei modi ordinari per le altre attività agricole – Art. 56 bis, comma 5, del TUIR
2.19 Rigo VO23 – Determinazione del reddito agrario per le società agricole
2.20 Rigo VO24 – Determinazione del reddito per le società costituite da imprenditori agricoli - Art. 1, comma 1094, legge 27 dicembre 2006, n. 296
2.21 Rigo VO25 – Determinazione del reddito nei modi ordinari per le attività di produzione di energia da fonti rinnovabili – Art. 1, comma 423, legge 23 dicembre 2005, n. 266
2.22 Rigo VO26 – Tenuta dei registri IVA senza separata indicazione degli incassi e dei pagamenti per le imprese minori (art. 18, comma 5, D.P.R. n. 600/1973)
2.23 Rigo VO30 – Applicazione disposizioni Legge 398/1991
2.24 Righi VO32 - Agriturismo – Art. 5, legge n. 413 del 1991; VO35 - Attività enoturistica – Art. 1, commi da 502 a 505, legge n. 205 del 2017; VO36 - Attività oleoturistica – Art. 1, commi 513 e 514, legge n. 160 del 2019
2.25 Regime forfettario per le persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti e professioni
2.26 Regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità
2.27 Applicazione imposta sugli intrattenimenti nei modi ordinari
2.28 Determinazione della base imponibile IRAP da parte dei soggetti pubblici che esercitano anche attività commerciale
3. La compilazione del quadro VO nel modello Unico
4. Il comportamento concludente nella compilazione del quadro VO e le sanzioni eventualmente applicabili
4.1 Il regime applicato si definisce con il comportamento concludente
5. Quadro VO, vincolo dell’opzione
5.1 Opzione agli effetti dell’IVA
5.2 Opzioni agli effetti dei redditi
5.3 Opzioni agli effetti sia dell’IVA che dei redditi
Appendice
Istruzioni quadro VO in Dichiarazione Iva 2022 – anno 2021
Decreto del Presidente della Repubblica del 10/11/1997 n. 442
Risoluzione Agenzia Entrate n. 106 del 04.07.2001
Risoluzione Agenzia Entrate n. 106 del 04.07.2001
Risposta 378/2021 - Agenzia delle Entrate